Academic literature on the topic 'Spazi simmetrici'

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Journal articles on the topic "Spazi simmetrici"

1

Perrotta, Luigi Antonio. "Emergenze interne ed emergenze esterne: il caso di Dorian." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2020): 114–25. http://dx.doi.org/10.3280/psp2020-002007.

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Abstract:
L'emergenza ha richiesto risposte a condizioni inedite e impreviste. I cambiamenti che hanno travolto la coppia analitica sono stati diversi, hanno attivato dinamiche psichiche complesse, mobilitato fantasmatiche peculiari e sollecitato aspetti psicopatologici specifici di ciascun paziente. Dal timore del cambiamento di setting, alla speranza di man-tenimento di un legame, ancora più fondamentale in un momento criti-co simile, la priorità è stata preservare uno spazio di contenimento e di lavoro di angosce primitive esponenzialmente cresciute e condivise in maniera simmetrica anche con l'analista. Il contributo, attraverso una situazione clinica emblematica, descrive l'irrompere di aspetti esterni, legati all'emergenza, e di come essi abbiamo mobilitato aspetti interni del paziente, incidendo sul processo terapeutico già in corso.
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2

Cogliani, Maurizio. "Musica e bellezza. Sinestesia etico-estetica e origine del pensiero creativo." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 105–23. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016008.

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Abstract:
La nota affermazione del principe Miskin nell'Idiota di Dostoevskij («La bellezza salverŕ il mondo»), offre una singolare chiave di lettura che, sulla base di un'interpretazione letterale del testo russo, conduce a invertire i termini della frase: "Il mondo salverŕ la bellezza". Affinché ciň sia possibile, č necessario che il mondo recuperi l'essenza del bello che consiste nella sua gratuitŕ; nell'essere, cioč, irriducibile a ogni definizione, e che pertanto trova un imprescindibile punto di riferimento nellaplotiniana, tradotta col termine "grazia". La grazia, per la sua neutralitŕ, rappresenta lo spazio aperto in cui far interagire la bellezza e il mondo: ciň che rende possibile un'esperienza che č insieme estetica ed etica. Il carattere immediato della grazia puň essere poi riferito sul piano psicoanalitico all'in quanto cognizione intuitiva propria del procedimento inconscio che attiva successivamente il processo consapevole su un piano culturale, linguistico, storico. Recuperando, quindi, nella gratuitŕ della bellezza anche la componente psicoanalitica che dall'inconscio arriva alla consapevolezza di sé, si amplia il significato stesso di bellezza e dell'esperienza estetica, la quale si contrassegna come conoscenza estesico-estetica che consiste primariamente nell'esercizio di una sensibilitŕ in grado di percepire ed elaborare sensazioni tramite l'. All'incrocio tra etica ed estetica si pone l'esperienza musicale. Nella sua sostanziale intraducibilitŕ, la musica č veicolo o "contenitore di risonanza" per le emozioni: il simbolo musicale appare oggettivamente come significante vuoto che mentre vanifica l'orizzonte dei concetti definiti, evoca quello indefinito dell'immaginazione e degli affetti. L'ascolto musicale, dunque, attiva una percezione interiore, una sorta di "insight estetico" (Di Benedetto, 2000) a livello inconscio, di per sé intraducibile in quanto proprio delle forme del pensiero simmetrico (Matte Blanco, 1981), suscettibile, poi, di essere dispiegato attraverso le relazioni asimmetriche proprie del pensiero logico. Č in questa chiave che puň essere interpretato il concetto di "tensione rinviante" (Morelli, 2010): qualitŕ evolutiva tipicamente umana che ci rende capaci di creare quello che ancora non c'č e di innovare l'esistente. Le esperienze estetiche che emergono dalle categorie a cui questa tensione rinvia hanno nella discontinuitŕ e nella creazione dell'inedito un fattore comune che in musica si ritrova a livello sia compositivo che improvvisativo. In conclusione, la musica, evocando e inducendo emozioni, rimanda a una dimensione di senso il cui nucleo č costituito dalla confluenza di sentire e pensare e che, nell'infinita combinazione di simmetrico e asimmetrico, rivela il vero volto della creativitŕ, in un processo che coinvolge anche la conoscenza e l'apprendimento.
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3

Roncallo, F., I. Turtulici, A. Bartolini, R. Corvò, G. Sanguineti, V. Vitale, G. Margarino, M. Scala, P. Mereu, and F. Badellino. "Tomografia computerizzata e risonanza magnetica nella patologia del distretto testa collo." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (August 1996): 471–91. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900421.

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Abstract:
Scopo del lavoro è quello di delineare le indicazioni generali alla radioterapia, definitiva o in associazione alla chirurgia, nei pazienti affetti da carcinoma del distretto testa-collo, anche sulla base delle informazioni TC ed RM, e di descrivere le alterazioni morfologiche radiologiche che emergono, differenziando quelle suggestive di persistenza o recidiva neoplastica, da quelle indotte dalla radioterapia. Sono stati selezionati 95 pazienti che hanno praticato radioterapia come unico trattamento o in associazione alla chirurgia. Il primo controllo radiologico è stato effettuato di norma in un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 4, 5 mesi dal termine della radioterapia. I pazienti sono stati seguiti nel tempo con esami seriati rispettivamente a 6, 9 e 12 mesi a distanza dal termine della radioterapia, a seconda dei rilievi emersi al primo controllo a ciclo terapeutico ultimato. Per quanto concerne la valutazione della risposta del tumore primitivo alla radioterapia sono stati distinti tre gruppi di pazienti. Il primo gruppo comprende soggetti nei quali il tumore primitivo, valutato alla TC e/o RM prima del trattamento radioterapico, ha dimostrato una regressione volumetrica superiore al 75% nei controlli tra i 3 ed i 12 mesi dalla fine del ciclo terapeutico (31 pazienti). Il secondo gruppo comprende soggetti nei quali il volume tissutale residuo dopo radioterapia, nei controlli a tre mesi, ha dimostrato una regressione inferiore al 50%, una persistenza o addirittura una progressione (44 pazienti). Un terzo gruppo è costituito da soggetti nei quali la regressione volumetrica del tessuto neoplastico nel controllo a tre mesi dal termine del ciclo terapeutico radioterapico è compresa tra il 50 ed il 75%. Quest'ultimo gruppo è quello che pone i maggiori problemi diagnostici e che viene seguito con controlli seriati ogni tre mesi, anche in presenza di negatività degli esami clinici ed endoscopici (20 pazienti). Le alterazioni tissutali post-radioterapiche sono state distinte in transitorie e permanenti. Quelle transitorie hanno raggiunto il massimo della loro espressività al termine del ciclo di trattamento, con visualizzazione di una massa conglomerata più estesa del tumore primitivo. Quelle permanenti si sono verificate a carico dei tessuti superficiali (ispessimenti della cute e del platisma, addensamenti nel tessuto adiposo sottocutaneo), nei piani fasciali profondi periviscerali (fibrosi del connettivo lasso adiposo parafaringeo, cervicale anteriore e posteriore, pericarotideo), nelle logge salivari (scialoadenite reattiva e degenerazione grassa), a livello degli spazi mucosi profondi (ispessimento simmetrico e infiltrazione delle pliche ariepiglottiche e delle corde vocali false, obliterazione dei piani adiposi pre- e paraglottici). La difficoltà di interpretazione delle immagini, con particolare riguardo ai possibili falsi positivi e falsi negativi, rappresenta soltanto una delle diverse facce della complessa problematica in corso di carcinoma del distretto testa-collo. Infatti i quesiti da risolvere coinvolgono anche il clinico, il chirurgo, il radioterapista oltre che il radiologo, il cui sforzo comune deve essere quello di garantire al paziente la migliore terapia possibile a fronte di una qualità di vita accettabile.
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Minetti, Maria Grazia. "Abitare il tempo tra continuità e cambiamento." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 52–69. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002004.

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Abstract:
L'autrice si interroga sulla tendenza di alcuni pazienti a fermare il tempo in attesa che il passato cambi, e a vivere ogni cambiamento come una catastrofe, per lo scatenamento di angosce di frammentazione e di perdita della propria continuità di esistenza. Questa continuità è illusoriamente mantenuta fermando il passato in attesa che cambi. La difficoltà ad abitare la propria vita e proiettarsi nel futuro è collegata a una impasse nel processo di soggettivazione che nasce dal conflitto tra l'essere conforme ai desideri inconsci dei genitori e al desiderio di esprimere un proprio progetto, seguendo i propri ideali dell'Io. Il conflitto viene negato e non affrontato per la paura del proprio odio e la fantasia conseguente di far morire i genitori. Si tratta del conflitto identificatorio di cui parla Piera Aulagnier, fra l'essere identificato e potersi identificare, che se non risolto dalla mediazione dell'Io, fra continuità e cambiamento, inchioda il soggetto a una identificazione alienante. Continuità coi valori e gli ideali del gruppo familiare e possibilità di uscire dal verdetto genitoriale e proiettare i propri ideali fuori dalla famiglia. Abitare quindi una genealogia, far parte di una catena generazionale, che in questi casi è bloccata, come se si dovesse restare figli per sempre, cloni dei propri genitori. L'analisi dovrà attivare una disidentificazione rispetto all'identificazione alienante che vive il soggetto, attraverso la funzione di rispecchiamento e di holding, coadiuvata dal setting, con la regolarità delle sedute, e con la sua funzione di terzo, che immette uno spazio fra simmetria e asimmetria, continuità e discontinuità. In particolare, l'analista dovrà tollerare momenti di impantanamento e, in alcuni casi, delle vere reazioni terapeutiche negative, soprattutto per la difficoltà a elaborare il lutto per ciò che non c'è stato e avrebbe potuto accadere ma non può avvenire. In queste situazioni, a volte, sembra presente un dissidio insanabile più che un conflitto, del tipo mors tua vita mea, che blocca l'attività di pensiero e ogni lavoro psichico. L'analista dovrà lavorare molto sul proprio controtransfert, reinterrogando il suo desiderio rispetto al paziente e alla propria identità di analista. Navigando tra i diversi registri dell'analisi, potrà incontrare il blocco del proprio pensiero, il sentimento di impotenza a cui potrebbe reagire con intolleranza verso il paziente e con un eccesso di furor curandi. Si tratta in fondo di riuscire a mantenere integra la propria capacità analizzante, quel restare vivo di winnicottiana memoria.
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Dissertations / Theses on the topic "Spazi simmetrici"

1

TAMBORINI, CAROLINA. "On totally geodesic subvarieties in the Torelli locus and their uniformizing symmetric spaces." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/371476.

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Abstract:
Oggetto di questa tesi sono le sottovarietà totalmente geodetiche dello spazio dei moduli A_g di varietà abeliane principalmente polarizzate e la loro relazione con il luogo di Torelli. Questo è definito come la chiusura in A_g dell'immagine dello spazio dei moduli M_g di curve algebriche complesse lisce di genere g tramite la mappa di Torelli j: M_g-->A_g. Lo spazio dei moduli A_g è un quoziente dello spazio di Siegel, che è uno spazio simmetrico. Una sottovarietà algebrica di A_g è totalmente geodetica se è l'immagine, tramite la naturale mappa di proiezione, di una qualche sottovarietà totalmente geodetica dello spazio di Siegel. Ci si aspetta che j(M_g) contenga poche sottovarietà totalmente geodetiche di A_g. Questo è anche in accordo con la congettura di Coleman-Oort. La geometria differenziale degli spazi simmetrici si può descrivere attraverso la teoria di gruppi e algebre di Lie. In particolare, le sottovarietà totalmente geodetiche di spazi simmetrici possono essere caratterizzate in termini di algebre di Lie. Queste considerazioni sono alla base della trattazione svolta in questa tesi, in cui utilizziamo alcuni strumenti della teoria di Lie per indagare alcuni aspetti geometrici dell'inclusione di j(M_g) in A_g. I principali risultati presentati sono i seguenti. Nel Capitolo 2, consideriamo il pull-back dell'operazione di Lie-bracket sullo spazio tangente ad A_g tramite la mappa di Torelli e lo caratterizziamo in termini della geometria della curva. Per farlo usiamo il nucleo di Bergman associato alla curva. Inoltre, colleghiamo il nucleo di Bergman alla seconda forma fondamentale della mappa Torelli. Nel Capitolo 3, determiniamo quale spazio simmetrico uniforma ciascuno dei controesempi noti alla congettura di Coleman-Oort attraverso il calcolo della decomposizione dell'algebra di Lie associata. Questi esempi noti erano stati ottenuti studiando famiglie di rivestimenti di Galois. Nel capitolo 4 ci concentriamo sullo studio di queste famiglie e descriviamo una nuova costruzione topologica di famiglie di G-rivestimenti di P^1.
This thesis deals with totally geodesic subvarieties of the moduli space A_g of principally polarized abelian varieties and their relation with the Torelli locus. This is the closure in A_g of the image of the moduli space M_g of smooth, complex algebraic curves of genus g via the Torelli map j: M_g-->A_g. The moduli space A_g is a quotient of the Siegel space, which is a Riemannian symmetric space. An algebraic subvariety of A_g is totally geodesic if it is the image, under the natural projection map, of some totally geodesic submanifold of the Siegel space. Geometric considerations lead to the expectation that j(M_g) should contain very few totally geodesic subvarieties of A_g. This expectation also agrees with the Coleman-Oort conjecture. The differential geometry of symmetric spaces is described through Lie theory. In particular, totally geodesic submanifolds can be characterized via Lie algebras. This motivates the discussion carried out in this thesis, in which we use some Lie-theoretic tools to investigate geometric aspects of the inclusion of j(M_g) in A_g. The main results presented are the following. In Chapter 2, we consider the pull-back of the Lie bracket operation on the tangent space of A_g via the Torelli map, and we characterize it in terms of the geometry of the curve. We use the Bergman kernel form associated with the curve. Also, we link the Bergman kernel form to the second fundamental form of the Torelli map. In Chapter 3, we determine which symmetric space uniformizes each of the known counterexamples to the Coleman-Oort conjecture via the computation of the associated Lie algebra decomposition. These known examples were obtained studying families of Galois coverings of curves. Chapter 4 focuses on these families for their own sake, and we describe a new topological construction of families of G-coverings of the line.
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Pomarici, Camilla, and Beatrice Mazzotti. "Dentro la strada. La via di Roma come sequenza di spazi pubblici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19429/.

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Abstract:
Il presente lavoro si pone come conclusione del Laboratorio di Sintesi “Riqualificare la città del dopoguerra”, nel corso del quale si sono condotte analisi sulla città di Ravenna con una attenzione particolare al suo asse stradale ‘Via di Roma’ e ai possibili scenari di riqualificazione dei suoi spazi pubblici. L’intento di questo lavoro è, dunque, rigenerare gli spazi pubblici dei quartieri risalenti al periodo del ‘dopoguerra’– i quali si trovano lungo l’asse di Via di Roma – intervenendo direttamente su di essa con un progetto che si ponga in continuità con la città esistente e che abbia l’obiettivo di migliorarne qualitativamente alcuni suoi aspetti, senza di fatto voler modificare le preesistenze architettoniche.La strategia di riqualificazione dell’area si sostanzia in una focalizzazione del progetto sugli spazi pubblici. È proprio la fruizione di questi luoghi, unitamente all’attaccamento ad essi da parte della collettività, ad aver guidato e motivato l’intervento. Esso è, dunque, concepito come un sistema unitario, in quanto elemento che uniforma Via di Roma, che tuttavia non ignora la tripartizione di questa area. È infatti possibile indentificare nell’intervento due diverse tipologie di azioni, dettate dal contesto cittadino circostante. A nord e a sud viene preso in considerazione il tessuto periferico progettato e costruito nel ‘dopoguerra’, mentre nella parte di città compresa tra le porte l’intervento mira a valorizzare la posizione centrale rispetto al nucleo Romano originale. Ne risulta una suddivisione del paesaggio urbano simmetrica rispetto al centro storico ed in armonia con la pre-esistente tripartizione sopra menzionata.
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Fonti, Elisa. "Analisi dei parametri spazio-temporali del passo durante i primi due mesi di cammino indipendente: Uno studio longitudinale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9622/.

Full text
Abstract:
Tramite i sensori inerziali sono stati analizzati 17 bambini (10-16 mesi) durante i primi 2 mesi di cammino indipendente. Sono stati acquisiti i parametri temporali e analizzata la simmetria del passo differenziando i parametri su gamba destra e su gamba sinistra. Si è riscontrato che gli andamenti dei parametri sono in linea generale in accordo con la letteratura. Analizzando la simmetria si è evidenziato che la differenza tra Stance- time destro e Stance- time sinistro per alcuni soggetti è più bassa e per altri più alta. Tali studi saranno importanti per approfondire ulteriormente in futuro aspetti sulle strategie del passo nei primi due mesi di cammino indipendente.
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