Academic literature on the topic 'Soggetto e pedagogia'

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Journal articles on the topic "Soggetto e pedagogia"

1

Galeotti, Glenda, Francesco De Maria, and Giovanna del Gobbo. "La ricerca educativa di fronte alla sfida delle migrazioni: potenziale di conoscenza e progetti di vita dei giovani della Costa d'Avorio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 280–305. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9472.

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Abstract:
Fra le problematiche della contemporaneità, strutturali o emergenti, la mobilità umana ed il rapporto tra fenomeni migratori e processi di sviluppo rappresentano sicuramente ambiti sfidanti di riflessione e di ricerca educativa. Il contributo si inserisce all'interno del più recente dibattito della pedagogia della migrazione e dei migration studies sui concetti di cause, determinanti e drivers della migrazione. Gli autori adottano una prospettiva olistica e sistemica per interpretare in chiave pedagogica il fenomeno migratorio ed esplorare come la combinazione tra variabili individuali e fattori contestuali conduca il soggetto a sviluppare un'aspirazione migratoria ed a cercare altrove la possibilità di autorealizzazione personale e professionale. Sono presentati i risultati di una ricerca esplorativa realizzata in Costa d'Avorio che ha assunto come focus di analisi il potenziale di conoscenza alla base dei progetti migratori dei giovani. Lo studio evidenzia le potenzialità di un approccio integrato soggetto/contesto, capace di considerare anche aspirazioni, capacità e aspettative, per definire azioni educative volte a sostenere progetti di vita consapevoli, sia nei contesti di origine, sia in quelli di destinazione.
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2

Corsi, Michele. "Il limite, il bisogno e il desiderio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 65–88. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9311.

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Abstract:
L'articolo verte sulla triade limite, bisogno e desiderio. Partendo dal riconoscimento che il limite è consustanziale all'educazione. Anzi, che il limite è la meta-regola che dovrebbe ispirare le singole regole. Per passare, poi, ad analizzare il desiderio sulla scorta di Lacan, Freud e di altri Autori. Col desiderio che è altro dal piacere e dal godimento. E con l'oggetto del desiderio che è un fantasma o un'illusione. Col bisogno, infine, che è la risposta pedagogica al desiderio, definendo uno stato di urgenza reale, connotato fisiologicamente, del soggetto. Quello stesso bisogno, riconosciuto e limitato, che è la risposta a un godimento possibile e praticabile e, ugualmente, a una domanda ben posta e articolata. Un bisogno attualizzato, per quantità e qualità, dall'educazione. Nell'ottica delle tre grandi finalità dell'educazione: libertà, autonomia e responsabilità. E con la pedagogia medesima che non legifera, ma offre strumenti per il loro corretto esercizio. In grado così, il rapporto educativo, di educare i desideri, di sottometterli al principio del piacere e, laddove questo fallisse, di riportare il tutto al principio di realtà, faro e fondamento dell'educazione.
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3

Polenta, Stefano. "Quale learning per il XXI secolo?" EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 458–83. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9654.

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Abstract:
Il tema dell'apprendimento è ormai al centro dei sistemi educativi. L'interesse per "come" la mente apprende ha sopravanzato il "cosa" apprende. Di qui l'enfasi sulle "competenze" che dovrebbero mettere in condizione il soggetto non solo di contribuire alla coesione sociale e alla propria crescita personale ma anche, come viene ribadito in molti documenti di importanti organizzazioni e decisori internazionali, allo sviluppo economico e alla crescita dell'occupazione nell'ambito di una learning economy. L'interesse che proviene da questi ambienti per una "nuova pedagogia" che fornisca "competenze2 utili alla crescente competizione nell'ambito del capitalismo cognitivo rischia, tuttavia, di enfatizzare solo la dimensione strumentale dell'apprendimento. In questo modo viene meno quella tensione fra soggettività e universalità che l'epoca della Bildung aveva impresso nel concetto di educazione e della quale oggi si sente un rinnovato bisogno. Il contributo intende affrontare queste tematiche proponendo tre "vertici" (creativo, estetico e etico) che intendono fornire un contributo per arricchire il concetto di apprendimento tenendo sullo sfondo proprio quello di universalità.
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4

Cegolon, Andrea. "Inclusion/exclusion: an educational challenge." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 297–307. http://dx.doi.org/10.36253/form-12664.

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Abstract:
Exclusion/inclusion in education are terms generally referring to situations of hardship in the disabled, individuals with special educational needs or in conditions of marginalization. In the wake of original French sociological research, in-depth reflections have been devoted to this theme. Enriching the pedagogical vocabulary on exclusion is the first step to circumscribe the problem and start positive actions to break down social and educational exclusion barriers. The result is an articulated and linguistically updated picture of the problem if the goal is, as we hope, to use the tools to lower the threshold of indifference in a political and educational line of inclusion and material and cultural redemption. Inclusione/esclusione: una sfida pedagogica. Esclusione/inclusione in pedagogia sono termini generalmente riferiti a situazioni di disagio in portatori di handicap, oppure soggetti con difficoltà di apprendimento (BES), o in condizioni di emarginazione. Arricchire il lessico pedagogico sull’esclusione rappresenta il primo passo per circoscrivere il problema e di qui avviare azioni positive per abbattere gli steccati dell’esclusione sociale ed educativa. A questo tema e sulla scia di originali ricerche di ambito sociologico francese sono state dedicate approfondite riflessioni. Ne è uscito un quadro articolato e linguisticamente aggiornato del problema se l’obiettivo è, come ci si augura, usare gli strumenti per abbassare la soglia dell’indifferenza in una linea politica ed educativa di inclusione e riscatto materiale e culturale.
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Ciccolo, Nicole. "Perizia grafico-grafologica." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 265 (June 2012): 627–44. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265007.

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Abstract:
L'autore discute del convegno "La memoria in piazza. Monumenti risorgimentali nelle cittŕ lombarde tra identitŕ locale e identitŕ nazionale" (Universitŕ degli studi di Pavia, 7 ottobre 2011), che ha costituito l'avvio di una riflessione storiografica sul tema della "statuomania" patriottica (la definizione č di Maurice Agulhon), tratto tipico del tardo Ottocento italiano. Catherine Brice, in apertura, ha individuato le chiavi di lettura ideologiche e politiche che qualificano il fenomeno come elemento centrale del nation-building postunitario. Le successive relazioni si sono concentrate su singole statue di argomento risorgimentale collocate nei capoluoghi della Lombardia e, oltre ad analizzarne i caratteri estetici e simbolici, hanno ricostruito i problemi sottesi alla scelta di soggetti e artisti, al finanziamento, alle celebrazioni inaugurali e anniversarie: aspetti importanti per comprendere scopi ed efficacia di una monumentalitŕ pubblica intesa, anche a livello municipale, come operazione di pedagogia politica nazionale.
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Bini, Emanuela. "L'inclusione degli alunni disabili migranti. Progettualità educativa e approcci pedagogici." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 255–69. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9451.

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Abstract:
Nel campo dell'educazione la prospettiva inclusiva diventa più complessa quando la disabilità e la migrazione sono connesse. L'aumento del numero di alunni disabili migranti nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria invita a riflettere sugli strumenti necessari per supportare il lavoro degli insegnanti e degli esperti del sistema socio-sanitario chiamati a collaborare nel lavoro di rete per definire il progetto di vita del soggetto disabile. Considerato il numero esiguo di ricerche sul tema, utili indicazioni emergono dai principali studi italiani che hanno individuato strategie e risorse efficaci per attivare interventi inclusivi per gli alunni migranti con certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104/92 e per le loro famiglie. Il presente contributo, incentrato sulla rassegna delle principali ricerche condotte in Italia, è finalizzato a stimolare la riflessione sulla progettualità educativa e sugli orientamenti pedagogici. Secondo l'autrice, la presenza degli alunni disabili migranti rappresenta una sfida educativa intesa come occasione per leggere la complessità del presente e per costruire la scuola inclusiva di oggi e di domani
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Grange, Teresa, and Salvatore Patera. "La valutazione formativa per sostenere lo sviluppo della dimensione profonda dell'agire competente. Un caso di studio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 47–61. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12430.

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Abstract:
Lo studio dei processi latenti sottesi all'apprendimento interroga l'agire didattico per la promozione di esperienze di apprendimento che sollecitino la consapevolezza sui propri percorsi di crescita. La valutazione formativa svolge un ruolo strategico rispetto all'accessibilità e all'elaborazione critica dei diversi livelli e modalità di apprendere: un approfondimento delle pratiche di valutazione formativa nei contesti di apprendimento che promuovono l'agire competente offre un contributo alla riflessione pedagogica su una cultura della valutazione capacitante ed emancipante. A partire da uno studio di caso nell'ambito di un percorso formativo universitario, si discuterà in che modo la valutazione formativa possa essere utilizzata per esplorare e mettere in relazione le modalità di funzionamento dei soggetti con le loro possibili aree di sviluppo e promuovere l'agire competente in contesti formativi e di vita.
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Dell'Anna, Silvia, and Francesco Marsili. "Parallelisms, synergies and contradictions in the relationship between Special Education, Gifted Education and Inclusive Education." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 12–29. http://dx.doi.org/10.36253/form-12659.

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Abstract:
Special Education and Gifted Education are two theoretical and research areas that have developed in parallel: the former dealing primarily with pupils with disabilities and other special educational needs, the latter with a small percentage of high-ability students. Although Gifted Education can be considered as part of the broader field of Special Education, it is a separated branch in terms of both methods and aims. Nevertheless, the two areas share the dominant debate about school inclusion, as a common direction in contemporary education. With reference to national and international research, the article contains a parallel reflection on historical, normative, theoretical and operative aspects of Special and Gifted Education, with the aim of identifying the critical issues concerning both fields as well as their possible developments in relation to Inclusive Education. Parallelismi, sinergie e contraddizioni nel rapporto tra Special Education, Gifted Education e Inclusive Education La Pedagogia Speciale e la Gifted Education sono due settori che si sono sviluppati parallelamente: il primo occupandosi principalmente dei soggetti con disabilità e altri bisogni educativi speciali, il secondo di un’esigua percentuale di studenti con capacità elevate. Sebbene la Gifted Education possa essere considerata una branca della più ampia Special Education, essa si configura come autonoma sia per metodi che per scopi ma non del tutto avulsa dal dibattito dominante verso cui tendono tutte le istanze educative contemporanee: l’educazione inclusiva. Il contributo affronta dal punto di vista della ricerca nazionale e internazionale l’intersecarsi di questioni storiche, normative, teoriche e operative tra Pedagogia Speciale e Gifted Education allo scopo di individuare i nodi critici e i percorsi possibili per una confluenza nell’ambito dell’Inclusive Education.
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Tramma, Sergio. "Terrorismo e radicalizzazione: orientamenti pedagogici." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2021): 54–67. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12467.

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Abstract:
Il terrorismo è un fenomeno che deve essere considerato presente anche nelle fasi nelle quali non si manifesta in maniera tragica ed evidente. In questi ultimi decenni il terrorismo prevalente è stato quello che fa riferimento alla tradizione islamica, interessando gli scenari globali e manifestandosi anche nei paesi occidentali, intrecciandosi con altri processi quali la globalizzazione asimmetrica, l'aumento delle diseguaglianze, l'occidentalizzazione del mondo. È un fenomeno che deve essere analizzato anche pedagogicamente, ponendo particolare attenzione ai processi di radicalizzazione cioè a quell'insieme di esperienze che portano le persone coinvolte ad aderire alle ideologie e ai metodi terroristici. Un'analisi che deve collocarsi in particolare nei territori urbani caratterizzati da forte marginalità economica e sociale, dove possono svilupparsi simpatie e adesioni nei confronti del terrorismo, in particolare da parte di persone che hanno nella loro storia familiare migrazioni da paesi a religione islamica. Il territorio è considerato il luogo nel quale le dinamiche globali e i fenomeni generali trovano la loro espressione nel "qui ed ora" della loro materialità quotidiana e diventano vita vissuta: dalle migrazioni internazionali ai processi di delocalizzazione, dalla omologazione culturale ai moti di resistenza a tale omologazione. Il terrorismo si sviluppa anche in opposizione alla modernità, e in questo è associabile a ogni forma di integralismo che si richiama a un passato caratterizzato da una presunta dimensione comunitaria di unione materiale e spirituale. Questione pedagogica centrale diventa quella delle appartenenze, e dei processi educativi che possono rafforzare o indebolire il senso delle appartenenze. Ciò che si auspica è un'educazione che fornisca ai soggetti strumenti per disvelare e criticare le proprie appartenenze e ricercare modalità radicali e non terroristiche di critica al presente.
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Marzullo, Natale, and Francesco Tafuri. "Improving personal and social skills through motor activity supported by gaming technology." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 69–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13562.

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Abstract:
The new educational systems must take on the responsibility to implement innovative forms of learning. International trends such as Agenda 2030 and the new Framework on LifeComp 2020 dictate the guidelines for teaching and define how pedagogical research should be oriented towards strengthening personal skills, towards a system that allows the acquisition of skills to learn how to learn, to provide valuable help to be more resilient and to finally manage the challenges and changes that life may present. Educational systems must find solutions to implement new forms of learning, capable of guaranteeing individual and social well-being, but above all, capable of including all subjects, especially those who may be excluded because of some disability. Miglioramento delle abilità personali e sociali attraverso l’attività motoria assistita dalla tecnologia di gioco. I nuovi sistemi educativi hanno il compito di integrare e percorrere nuove strade per implementare delle innovative forme di apprendimento. I trend internazionali come Agenda 2030 e il nuovo Framework sulle LifeComp 2020 dettano le linee guida perché la didattica e la ricerca pedagogica siano orientate verso un rafforzamento delle competenze personali, verso un sistema che consenta l’acquisizione di competenze per imparare ad imparare, per fornire un valido aiuto ad essere più resilienti e a gestire le sfide e i cambiamenti che la vita possa presentare. In quest’ottica i sistemi educativi devono trovare le soluzioni per implementare nuove forme di apprendimento, capaci di garantire il benessere individuale e sociale, ma soprattutto capaci di includere tutti i soggetti, in particolare coloro che dovessero essere esclusi a causa di qualche disabilità.
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Dissertations / Theses on the topic "Soggetto e pedagogia"

1

PALMA, MANUELA LAURA. "Il soggetto e la pratica. Tematizzazione di un implicito della clinica della formazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/14338.

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Abstract:
Questo percorso di ricerca ha come oggetto di indagine l’approccio della Clinica della formazione. L’obiettivo è stato quello di cogliere la specificità di questa proposta considerandola non solo nel suo aspetto di strategia di formazione e di metodo di ricerca sul campo in educazione, ma anche e soprattutto come tentativo di ridefinizione del profilo epistemologico della pedagogia. In questo studio si è scelto di procedere tramite l’esplicitazione di un elemento riconosciuto come impensato, come a-priori che sostiene latentemente l’intero impianto teorico e metodologico della pratica: il concetto di soggetto. Solo presupponendo un soggetto con specifiche caratteristiche risulta possibile intendere lo statuto del dispositivo latente dissotterrato dalla Clinica della formazione e chiarire la natura del percorso di ricerca e di formazione da essa attivati. Si è promosso pertanto un lavoro “clinico” sulla Clinica della formazione. Il concetto di soggetto è stato ricavato come precipitato di un’indagine sul funzionamento della pratica. Si è trattato di considerare come ogni pratica crei i suoi oggetti e parimenti i suoi soggetti. Sono quindi state analizzate le condizioni di visibilità dello sguardo clinico (oggettivazione) e ci si è soffermati sul dispositivo clinico e sul suo modello formativo (soggettivazione) in modo da considerare la pratica nei suoi effetti di sapere e in quelli di potere. È stato così possibile tratteggiare il profilo del soggetto clinico. Si è riconosciuto come l’immagine del soggetto a quo la pratica prende le mosse si configuri nei termini di soggetto “pedagogico”, “contro-natura”, “trans-individuale” e “spossessato” fino a individuare nel carattere “non-indentitario” la qualificazione del soggetto ad quem la pratica formativa mira. Il soggetto emerso dallo studio della pratica è apparso con caratteristiche molto diverse dall’immagine sostanzializzata cui il discorso pedagogico ci ha abituato, tanto da indurre a riconoscere nella Clinica della formazione una prospettiva che non solo accoglie le critiche mosse dalla filosofia del Novecento al soggetto, ma che può offrire delle indicazioni preziose sul profondo ripensamento a cui la pedagogia è chiamata alla luce della “morte dell’uomo”. Una volta illuminato questo ingranaggio al cuore del congegno è stato possibile ricostruire l’intero meccanismo e riconoscere la specificità della Clinica della formazione come proposta epistemologica interna al discorso pedagogico. Si è avuto quindi modo di leggere questo approccio come risposta originale e attualissima rispetto a una serie di questioni e nodi problematici del dibattito pedagogico contemporaneo come la questione relativa alla dimensione valoriale e normativa insita nel gesto educativo, il problema della definizione dell’oggetto specifico del sapere pedagogico e del rapporto tra pedagogia e scienze umane, la ricerca di metodi e di paradigmi adeguati a cogliere la complessità di dimensioni proprie dell’accadere educativo, la questione del rapporto tra teoria pedagogica e prassi educativa.
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Lampronti, Paolo <1942&gt. "La costituzione della polis pedagogica. Soggetto e oggetto nella costruzione del sapere." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3465/1/Lampronti_Paolo_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca muove dall’ipotesi che le incalzanti riforme introdotte nella scuola italiana a partire dalla fine degli anni novanta non abbiano cambiato il dispositivo pedagogico della scuola tradizionale. Si è quindi andati alla ricerca nella “cassetta degli attrezzi” di Michel Foucault e di Célestin Freinet degli strumenti concettuali e pratici utili al cambiamento del dispositivo pedagogico L’esperienza politico- pedagogica del Lycée expérimental de Saint-Nazaire (Loire-Atlantique) è presentata come esempio di cambiamento possibile.
The research starts from the hypothesis that the reforms enacted in Italian schools from the end of the nineties have not changed the “pedagogic device” of the traditional school. In the analyses of Michel Foucault and in the pedagogic principles of Célestin Freinet we have researched the conceptual and pedagogic instruments useful to change the “pedagogic device”. The political-pedagogic experience of Lycée expérimental de Saint-Nazaire (Loire-Atlantique) is presented as an example of possible change.
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Lampronti, Paolo <1942&gt. "La costituzione della polis pedagogica. Soggetto e oggetto nella costruzione del sapere." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3465/.

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Abstract:
La ricerca muove dall’ipotesi che le incalzanti riforme introdotte nella scuola italiana a partire dalla fine degli anni novanta non abbiano cambiato il dispositivo pedagogico della scuola tradizionale. Si è quindi andati alla ricerca nella “cassetta degli attrezzi” di Michel Foucault e di Célestin Freinet degli strumenti concettuali e pratici utili al cambiamento del dispositivo pedagogico L’esperienza politico- pedagogica del Lycée expérimental de Saint-Nazaire (Loire-Atlantique) è presentata come esempio di cambiamento possibile.
The research starts from the hypothesis that the reforms enacted in Italian schools from the end of the nineties have not changed the “pedagogic device” of the traditional school. In the analyses of Michel Foucault and in the pedagogic principles of Célestin Freinet we have researched the conceptual and pedagogic instruments useful to change the “pedagogic device”. The political-pedagogic experience of Lycée expérimental de Saint-Nazaire (Loire-Atlantique) is presented as an example of possible change.
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BEVILACQUA, SILVIA. "La pensosità infantile nell'immaginario della letteratura e della filosofia." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1048586.

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Abstract:
Questa ricerca è frutto di diversi anni di pratica di philosophy for children/community. Lo scritto non parla di queste esperienze, ma proprio da esse sorge l’idea fare ricerca nell’immaginario della pensosità infantile letteraria e filosofica. Consapevoli che, come sostiene J-L Nancy, il pensiero non è il soggetto che pone davanti a sé un oggetto da esaminare e valutare. Questa ricerca e lo scritto che ne deriva è un organismo complesso: 1. Ogni capitolo contiene alcune citazioni da ritenersi fuori opera nella misura in cui sollecitano riflessioni a prescindere dal corpo del testo principale. 2. Le illustrazioni non sono tratte dalle opere citate nelle mitografie, ma sono testo. 3. L’abecedario delle figure metodologiche ha lo scopo di introdurre alla metodologia di questa ricerca filosofica. 4. Le mitografie sono l’esito della ricerca stessa intorno alla pensosità infantile nel territorio della letteratura, come territorio da esplorare. La pensosità infantile non è da intendersi solo come spazio di ricerca, ma soggetto e al tempo stesso modo di pensiero. Potremmo indicare questa idea di pensiero come perturbante, irreale, dubitante, aderente, aurorale, sotterranea, aerea o addirittura magica, ma quel che balza agli occhi è il suo effetto straniante che rappresenta il senso e la ragione per cui essa sia una possibile direzione, non trascurabile, nell’ambito della ricerca sui processi culturali e sulle migrazioni. La pensosità infantile è al centro di questa ricerca filosofica, in particolare, nel suo sviluppo nell’immaginario letterario e filosofico.
This research is the result of several years of practising philosophy for children/community. The paper does not talk about these experiences, but it is from them that the idea of researching the imagery of literary and philosophical children's thinking arises. Aware that, as J-L Nancy maintains, thought is not the subject that places before itself an object to be examined and evaluated. This research and the resulting writing is a complex organism: 1. Each chapter contains a number of quotations that are to be considered out of order insofar as they prompt reflections regardless of the body of the main text. 2. The illustrations are not taken from the works cited in the mythographies, but are textual. 3. The purpose of the abecedary of methodological figures is to introduce the methodology of this philosophical research. 4. The mythographies are the outcome of the research itself around infantile pensiveness in the territory of literature, as a territory to be explored. Childish thinking is not only to be understood as a space for research, but also as a subject and at the same time a way of thinking. We could indicate this idea of thought as perturbing, unreal, doubtful, adherent, auroral, subterranean, aerial or even magical, but what stands out is its alienating effect that represents the sense and the reason why it is a possible direction, not to be ignored, in the field of research on cultural processes and migrations. Childish thinking is at the heart of this philosophical research, particularly in its development in the imaginary of literature and philosophy.
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Books on the topic "Soggetto e pedagogia"

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Currò, Salvatore. Quando Dio viene al soggetto: Il significato religioso del pensiero di Lévinas e la provocazione per la pedagogia religiosa. Roma: Armando, 2003.

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