Academic literature on the topic 'Soggetti sani'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Soggetti sani.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Soggetti sani"

1

Rugiero, Vania, Lorys Castelli, Sergio Vighetti, Paola Perozzo, Ivan De Marco, Armando Balsamo, Piero Cantafio, and Mariateresa Molo. "Videostimolazione sessuale e potenziali cognitivi: uno strumento per la diagnosi del disturbo del desiderio sessuale." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2013): 23–34. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-002002.

Full text
Abstract:
Nonostante i moderni test per diagnosticare e valutare i disturbi sessuali, non esiste un test psicofisiologico obiettivo per valutare il desiderio sessuale. Studi precedenti suggeriscono che l'ampiezza dell'onda P300 decresce durante l'esposizione a video esplicitamente sessuali.: 20 soggetti sani e 20 con disturbo del desiderio sessuale, sono stati sottoposti a blocchi di stimoli uditivi con il paradigma. La P300 uditiva č stata ottenuta mentre i soggetti guardavano videoclip di contenuto sessuale, sportivo e cartoons.: l'ampiezza e l'area della P300 uditiva decrescono significativamente durante la visione dei video. Nei soggetti sani il decremento della P300 č massimo durante la visione dei contenuti sessuali (p < .001); soggetti affetti da Disturbo del desiderio mostrano invece un decremento dell'area e dell'ampiezza della P300 minore.: il cambiamento di ampiezza e area della P300 uditiva durante la visione di videoclip a contenuto sessuale, potrebbe essere utilizzata come misurazione dell'interesse sessuale del soggetto. Questo metodo potrebbe essere applicato sia per valutare l'efficacia di eventuali interventi terapeutici, sia come strumento di diagnosi per la valutazione di disturbi di desiderio sessuale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Mordacci, Roberto. "Disponibilità e disposizione. Riflessioni etiche sulla partecipazione di volontari sani alla ricerca biomedica." Medicina e Morale 40, no. 4 (October 31, 1991): 585–611. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1126.

Full text
Abstract:
La relazione fra il ricercatore e il volontario sano nella ricerca biomedica presenta caratteristiche diverse dalla relazione medico-paziente. Il profilo etico della partecipazione di tali soggetti alla sperimentazione rivela i connotati di un'esperienza in bilico fra disponibilità personale e disposizione materiale della corporeità. Vengono poi affrontati due problemi simmetrici connessi a tale prassi: se si possa parlare di obbligo morale alla disponibilità e se si possano porre limiti soggettivi e oggettivi a quest'ultima.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Mordacci, Roberto. "La corporeità disponibile." Medicina e Morale 43, no. 3 (June 30, 1994): 491–509. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1017.

Full text
Abstract:
In questo articolo, che sarà pubblicato in due parti su numeri diversi della rivista, viene proposta un'analisi del significato morale della ricerca biomedica, in vista di una caratterizzazione etica della situazione di chi partecipa come volontario alla sperirnentazione di farmaci, con particolare riferimento alla fase 1. A partire dalla considerazione della natura propria della ricerca biomedica, intesa come ricerca di un sapere orientato al miglioramento della capacità di curare i malati, il significato etico della partecipazione di pazienti o soggetti sani alla sperimentazione è descritto come "disponibilità" a contribuire agli sforzi fatti dal ricercatore biomedico per soccorrere chi soffre. A tale atteggiamento si contrappone quello di "disposizione" della corporeità da parte di chi (soggetto o ricercatore) la considera come puro oggetto su cui sperimentare o per mezzo della quale trarre vantaggio. L'analisi dei risultati di un breve sondaggio fra i ricercatori e volontari sani sulle motivazioni del loro agire fornisce alcuni dati sulla difficoltà a tradurre nel concreto i valori percepiti alla base della ricerca: la motivazione prevalente alla partecipazione ad esperimenti risulta essere l'incentivo economico, mentre vi è scarso interesse per la effettiva rilevanza delle formalità della ricerca. Ne risulta che la prassi della sperimentazione sembra inscriversi per lo più in un atteggiamento diffuso di "disposizione" della corporeità propria o altrui.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Cianciabella, Salvatore. "L'effetto Lucifero. Come soggetti sani ed equilibrati possono diventare carnefici... o eroi." FOR - Rivista per la formazione, no. 85 (March 2011): 100–107. http://dx.doi.org/10.3280/for2010-085020.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Preziosi, Paolo. "La valutazione del protocollo di sperimentazione." Medicina e Morale 47, no. 4 (August 31, 1998): 731–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.827.

Full text
Abstract:
In questo articolo l'Autore indica i criteri in base ai quali occorre valutare un protocollo di sperimentazione su soggetti umani. L'analisi dei protocolli deve considerare il piano della ricerca, i ricercatori coinvolti, i soggetti partecipanti, l'informazione che è data ai partecipanti. Il piano della ricerca deve recare una visione generale del progetto proposto che sia chiaro ed inequivocabile e che si soffermi in particolar modo sul disegno sperimentale e sulle metodologie, sul luogo dove si svolgeranno le ricerche, sul centro guida, sulla durata, sulle analisi dei dati; i ricercatori coinvolti nella ricerca dovranno essere indicati con nome e qualifica (stesso criterio vale per chi avrà la responsabilità assistenziale dei pazienti inclusi nella sperimentazione e per il responsabile dell'equipe per la sperimentazione); i soggetti che partecipano allo studio devono essere “arruolati” con un'accurata valutazione, precisandone il numero, le modalità di arruolamento, i rapporti con il ricercatore, la vulnerabilità, i criteri di inclusione e di esclusione, i rischi; l'informazione deve essere chiara per poter consentire un consenso valido, informato e volontario. Nella parte finale dell'articolo vengono inoltre menzionati i problemi che si possono incontrare con soggetti che partecipano alle sperimentazioni cliniche in qualità di volontari sani e quelli relativi a volontari pazienti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

PASSALI, D., G. CORALLO, S. YAREMCHUK, M. LONGINI, F. PROIETTI, G. C. PASSALI, and L. BELLUSSI. "Stress ossidativo nei pazienti con diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive notturne." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 6 (December 2015): 420–25. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-895.

Full text
Abstract:
La Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne (OSAS) è una patologia caratterizzata da alterazioni metaboliche e da un elevato rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari. Lo scopo dello studio è stato quello di identificare dei markers precoci predittivi di rischio cardiovascolare con la valutazione dello stress ossidativo misurato attraverso esami di laboratorio in soggetti normali e pazienti con diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive notturne. È stato effettuato uno studio prospettico per confrontare i risultati di laboratorio ottenuti dalla valutazione dei biomarkers dello stress ossidativo in 20 pazienti adulti con OSAS e 20 soggetti sani. Le tecniche di analisi utilizzate avevano l’obiettivo di identificare e quantificare i danni dei radicali liberi attraverso la misurazione di anti-ossidanti e pro-ossidanti in modo da valutare l’equilibrio ossidativo presente nei due gruppi di studio. I due gruppi di pazienti sono risultati omogeni per sesso, età ed indice di massa corporea (p < 0,05). Una differenza statisticamente significativa è stata individuata tra i livelli di indice di apnea-ipopnea valutata alla polisonnografia e di isoprostani, produzione di proteine di ossidazione e proteine non legate al ferro nei due gruppi in esame. Nessuna differenza significativa è stata trovata nel livello dei tioli tra i soggetti sani e i pazienti con sindrome delle apnee ostruttive. I tioli, a differenza degli altri markers, sono molecole anti-ossidanti, i restanti sono invece espressione di danno ossidativo. I risultati dello studio indicano che i biomarkers potrebbero essere utilizzati come indici di ostruzione delle vie aeree superiori (VAS) e come marcatori precoci di ipossiemia causando processi flogistici ricorrenti e danno locale da radicali liberi a carico delle VAS.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Crepaldi, Maura, Giulia Fusi, and Maria Luisa Rusconi. "Valutazione delle abilità creative: confronto fra un campione italiano di anziani sani e il campione normativo americano." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 673–90. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002010.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni, osservazioni provenienti da studi in crescente aumento, mostrano quanto la creatività, nella forma di pensiero divergente e convergente, possa favorire il benessere psicologico e cognitivo grazie alle abilità di trovare strategie diverse di problem solving, di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e di permettere ai soggetti più fragili, in particolare gli anziani, di trovare un sostegno per il superamento di difficoltà. È importante, quindi, avere a disposizione strumenti validi e condivisibili di valutazione delle abilità creative in ottica pre-ventiva, di promozione e di potenziamento. In questo articolo vengono presenta-ti i dati raccolti su un campione italiano di soggetti anziani sani tramite l'utilizzo del test di creatività ATTA (Abbreviated Torrance Test for Adults). Questo test in particolare è stato utilizzato in diversi studi descritti in letteratura ma è tarato solamente sulla popolazione americana. Risulta quindi utile fornire i dati di un campione di riferimento per ricerche future, presentando i dati preliminari ottenuti dalla somministrazione del test a adulti-anziani italiani, al fine di poter con-frontare questi con i dati normativi americani.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Paschino, Luisa. "A proposito di…diete iperproteiche: proviamo a discuterne." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 3 (October 9, 2014): 262–66. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.917.

Full text
Abstract:
Con l'aumento costante della prevalenza di sovrappeso e obesità in tutto il mondo, è sempre maggiore l'interesse e l'utilizzo di diete iperproteiche da parte della popolazione generale per contrastare tale fenomeno. Tuttavia, vi sono ancora oggi forti dubbi sulla sicurezza a lungo termine delle High-Protein diets, soprattutto per quanto riguarda il possibile sviluppo e la progressione della patologia renale. Le diete iperproteiche sono state associate a ipertrofia renale, iperfiltrazione glomerulare, accelerazione della CKD, aumento della proteinuria, maggior rischio di nefrolitiasi e varie alterazioni metaboliche. Mentre è ormai accettato che tali condizioni possono causare un danno renale progressivo nelle persone che già soffrono di patologia renale, meno chiaro è invece l'impatto di un elevato apporto di proteine nei soggetti sani. Una comprensione globale del rischio ad esse correlato è ancora oggi limitata dall'assenza di rigorosi studi a lungo termine sull'uomo e dalla mancanza di una definizione universalmente accettata di High-Protein diet. A tal proposito è bene non indicare diete iperproteiche nei soggetti con GFR
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Basso, G., M. L. Gorno-Tempini, G. Calandra-Buonaura, M. Serafini, G. Pagnoni, L. Mavilla, C. A. Porro, P. Baraldi, and P. F. Nichelli. "Localizzazione cerebrale funzionale delle aree del linguaggio per mezzo di un compito di decisione lessicale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 139–47. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300125.

Full text
Abstract:
La metodica di risonanza magnetica funzionale (fMRI) permette di esplorare le funzioni cognitive in vivo sull'uomo in modo non invasivo. In questo studio presentiamo i primi risultati di un progetto volto alla localizzazione delle aree cerebrali del linguaggio a scopo clinico per la valutazione prechirurgica e per il controllo riabilitativo di pazienti cerebrolesi. Sono stati studiati 10 soggetti sani destrimani e un paziente cerebroleso sinistro. È stata valutata la differenza di segnale di risonanza registrato con sequenza ecoplanare gradient-echo sensibile al segnale T2* comparando volumi cerebrali acquisiti in blocchi di 30 secondi. I soggetti eseguivano alternativamente un compito di decisione lessicale o un compito di decisione grafemica. I risultati dei dati ottenuti dai pazienti di controllo indicano una elevata sensibilità del test mettendo in evidenza tutte le aree note coinvolte nelle funzione linguistiche. L'analisi dei dati ottenuti dal paziente cerebroleso suggeriscono che il protocollo di studio descritto può essere applicato con successo allo studio delle funzioni linguistiche anche in presenza di danno cerebrale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Alessandrini, F., G. Pinna, and P. Santino. "Valutazione della dinamica liquorale mediante Phase Contrast Cine-RM." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 383–98. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800305.

Full text
Abstract:
Lo sviluppo di nuove sequenze sensibili ai flussi in movimento ha rinnovato l'interesse per lo studio della dinamica liquorale. Questo lavoro ha lo scopo di valutare le caratteristiche di tale circolazione mediante sequenze con immagini di ampiezza e di fase (Phase Contrast) in Cine-RM, in soggetti sani ed in pazienti con patologie del distretto intra-cranico e cervicale. Gradient Echo sequences, especially phase contrast images have led to major advances in the study of cerebrospinal fluid dynamics. This study assesses this technique in the so-called «third circulation» by dynamically displayed phase and amplitude images (Cine-mode). Technical indications are given on the acquisition of the moving CSF signal together with the results obtained.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Soggetti sani"

1

Angotti, Giancarlo. "Fenomeni di interazione audio-visiva in soggetti sani e in soggetti autistici: analisi mediante rete neurale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7935/.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni, studi scientifici hanno evidenziato come il nostro sistema nervoso abbia la capacità di combinare e integrare informazioni di diversa natura sensoriale. Una interazione ampiamente studiata è quella audiovisiva. Oggetto principale di questa tesi è un esempio di interazione audiovisiva, ovvero un fenomeno illusorio visivo indotto dal suono che prende il nome “sound-induced flash illusion”: quando una coppia flash+beep è preceduta o seguita - ad una distanza temporale detta Stimulus Onset Asynchorny (SOA) - da un secondo beep, i soggetti spesso riportano la percezione di aver visto due flash. Il fenomeno illusorio tende a svanire al crescere dell’SOA, e si definisce “finestra temporale d’integrazione” l’intervallo di valori di SOA all’interno del quale si verifica l’illusione. Il fenomeno illusorio è presente anche nei soggetti autistici; questi, rispetto ai soggetti sani, presentano una maggiore propensione nel riportare l’illusione e una finestra temporale d’integrazione di durata maggiore. Obiettivo di questo lavoro è stato approfondire questi fenomeni di interazione mediante l’utilizzo di un modello di rete neurale precedentemente sviluppato dal gruppo di Bioingegneria dell’Università di Bologna. Tale modello era in grado di simulare il fenomeno illusorio, ma presentava il limite di non considerare l’intera finestra temporale in cui tale fenomeno si verifica. Un’analisi di sensitività del modello ha individuato quali variazioni dei parametri potessero spiegare l’illusione in un ampio intervallo temporale e interpretare le differenze tra soggetti sani e soggetti autistici. I risultati delle simulazioni hanno evidenziato un soddisfacente accordo con i dati di letteratura. Le analisi svolte possono contribuire a chiarire i meccanismi alla base del fenomeno illusorio e della finestra temporale in cui esso ha luogo e a fare luce sulle possibili alterazioni nelle singole aree cerebrali e nella interazione tra esse che possono interpretare le differenze osservate nei soggetti autistici rispetto ai sani.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Marzi, Chiara. "Caratterizzazione del cammino in soggetti sani e patologici mediante accelerometria." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5988/.

Full text
Abstract:
Background: studi in letteratura mostrano come l'accelerometria stia diventando una pratica clinica (e non solo) molto utile sia in ambito diagnostico sia riabilitativo; molti di essi sfruttano i dati provenienti da più sensori inerziali posti su un soggetto e ne ricavano l'andamento accelerometrico dei vari segmenti corporei durante il movimento in esame. Obiettivo: caratterizzare il cammino di soggetti sani ed osservare quello di alcuni casi patologici, parametrizzando l'accelerazione Antero-Posteriore. Gli indici sono: il Range dell'accelerazione, la Simmetria sulle accelerazioni e sugli intervalli di tempo tra un appoggio al suolo ed il successivo, la Simmetria nel dominio delle frequenze. Strumenti e Metodi: 10 volontari clinicamente sani hanno svolto 5 prove a velocità Spontanea, Lenta e Lentissima con il sensore inerziale G-Walk (BTS Milano) all'altezza di L5. I dati, acquisiti mediante il software G-Studio, sono stati elaborati grazie a Matlab. Risultati: è definita una fascia di normalità per ogni velocità. Conclusioni: le differenze tra il cammino sano e quello patologico si manifestano nelle grandezze di Range ed Indice di Simmetria sulle accelerazioni. I due parametri che misurano la simmetria nel dominio dei tempi ed in quello delle frequenze sono invece sostanzialmente simili. Tale distinzione è importante in medicina, perchè permette di definire le cause di deficit motorio, il percorso chirurgico/riabilitativo da effettuare e l'entità del recupero funzionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

CAMPIGOTTO, FEDERICA. "EFFETTO DEL RIALLENAMENTO DEI MUSCOLI RESPIRATORI SULL’EFFICIENZA DELLA VENTILAZIONE, SULLA TOLLERANZA ALLO SFORZO IN SOGGETTI SANI ED IN SOGGETTI CON BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389297.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Barbato, Alessia. "Oscillazioni neurali e memoria: analisi del ruolo dei ritmi theta e gamma in soggetti sani e schizofrenici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23008/.

Full text
Abstract:
La schizofrenia è una psicopatologia caratterizzata da sintomi psicotici prominenti. Sebbene dopo oltre 100 anni di ricerche le cause della malattia risultino ancora sconosciute, alcune recenti teorie hanno evidenziato il possibile ruolo di una sindrome di disconnessone e/o di un disturbo nella coordinazione dinamica. Pertanto, i meccanismi che mediano la generazione di attività coerenti e coordinate nei circuiti corticali sono fra i principali candidati per comprendere la psicosi in esame. Le oscillazioni neurali sono un meccanismo fondamentale per permettere il coordinamento delle attività durante il normale funzionamento cerebrale e sono perciò un punto fondamentale su cui si basano le attuali ricerche sulla schizofrenia. Questo elaborato ha l’obiettivo di evidenziare il ruolo che alterazioni delle oscillazioni neurali possono rivestire nella genesi della schizofrenia, tramite la revisione delle evidenze provenienti da diversi studi (tra cui il recente di Adams, pubblicato nell’aprile 2020) e di esaminare, inoltre, le possibili cause neurobiologiche delle onde neurali anomale, quali deficit nell’attività degli interneuroni GABAergici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Cappelli, Simona. "Modello di rete neurale per lo studio di fenomeni di integrazione visuoacustica in soggetti sani e patologici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3275/.

Full text
Abstract:
L’integrazione multisensoriale è la capacità del sistema nervoso di utilizzare molteplici sorgenti sensoriali. Una tra le più studiate forme di integrazione è quella tra informazioni visive ed acustiche. La capacità di localizzare uno stimolo acustico nello spazio è un processo meno accurato ed affidabile della localizzazione visiva, di conseguenza, un segnale visivo è spesso in grado di “catturare” (ventriloquismo) o di incrementare (enhancement multisensoriale) la performance di localizzazione acustica. Numerose evidenze sperimentali hanno contribuito ad individuare i processi neurali e le aree cerebrali alla base dei fenomeni integrativi; in particolare, un importante contributo viene dallo studio su soggetti con lesioni cerebrali. Tuttavia molti aspetti sui possibili meccanismi coinvolti restano ancora da chiarire. Obiettivo di questa tesi è stato lo sviluppo di un modello matematico di rete neurale per fare luce sui meccanismi alla base dell’interazione visuo-acustica e dei suoi fenomeni di plasticità. In particolare, il modello sviluppato è in grado di riprodurre condizioni che si verificano in-vivo, replicando i fenomeni di ventriloquismo ed enhancement in diversi stati fisiopatologici e interpretandoli in termini di risposte neurali e reciproche interazione tra i neuroni. Oltre ad essere utile a migliorare la comprensione dei meccanismi e dei circuiti neurali coinvolti nell’integrazione multisensoriale, il modello può anche essere utile per simulare scenari nuovi, con la possibilità di effettuare predizioni da testare in successivi esperimenti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Fiore, Valerio. "Metalli pesanti ed elementi in traccia nel particolato atmosferico inferiore a 10 micron nei capelli di soggetti con diagnosi di tromboembolismo venoso e di soggetti sani e relazione con lo stress ossidativo." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3867.

Full text
Abstract:
Il tromboembolismo venoso (TEV), che comprende la trombosi venosa profonda (DVT) e l embolia polmonare (PE), è la terza patologia più frequente tra le malattie cardiovascolari dopo la cardiopatia ischemica e l ictus. L inquinamento atmosferico aumenta significativamente la morbidità e la mortalità cardiovascolare nella popolazione generale. Obiettivi: valutare le concentrazioni dei metalli pesanti nei capelli, come indice di accumulo corporeo e correlarle con i valori riscontrati nel microparticolato (PM10) in soggetti con trombosi venosa profonda degli arti inferiori (DVT) e in soggetti che non presentano tale patologia per studiare se tali metalli tossici, o una carenza di metalli essenziali possano avere un ruolo nel DVT. Valutare alcuni indicatori surrogati dello stress ossidativo, nei pazienti con DVT e nei soggetti sani di controllo per evidenziare eventuali squilibri nel bilancio ossidoriduttivo. Valutare le concentrazioni dei metalli pesanti presenti nel PM10 nelle aree urbane ed extraurbane della città di Catania e studiarne eventuali differenze, in modo da poter considerare se, e quanto, l inquinamento atmosferico attraverso l accumulo di metalli nell organismo possa avere rilevanza nel fenomeno DVT. Materiali e metodi: lo studio si è basato su 24 casi e 46 controlli, maschi e femmine di età compresa tra i 43 e i 71 anni, provenienti dalla città e dalla provincia di Catania. Tutti i soggetti sono stati sottoposti: al test di compressione ultrasonografica degli arti inferiori per l individuazione della trombosi; valutazione in campione di capelli dei metalli pesanti per ottenere un indice di accumulo corporeo; valutazione nel microparticolato delle aree di residenza e lavoro come indice di esposizione all inquinamento; prelievo ematico per la valutazione di indicatori dello stress ossidativo. Risultati: il confronto dei metalli nei capelli e nel microparticolato tra i gruppi appartenenti alle aree urbane ed extraurbane mostra una uguale esposizione, verosimilmente attribuibile al pendolarismo per motivi di lavoro e istruzione ed alla brezza marina pomeridiana che disperde l inquinamento atmosferico nella zona urbana. Dal confronto dei metalli corporei è emerso come nei soggetti con DVT, sia evidente una carenza di metalli essenziali utili per lo svolgimento delle normali funzioni biologiche, tra cui quelle di difesa antiossidante. Nei soggetti con DVT inoltre si è evidenziato un livello significativamente più elevato di Pb nell organismo (p = 0.04), il quale costituisce un noto agente tossico e gioca un ruolo nella patogenesi del tromboembolismo. Nei soggetti con DVT c è una tendenza (non significativa, p=0.11) ad uno stato di carenza del sistema di difesa ossidoriduttiva evidenziato da valori di Superossidodismutasi (SOD) più bassi rispetto ai controlli. Inoltre gli indicatori di stress ossidativo sono più elevati nei casi rispetto ai controlli, raggiungendo la significatività statistica nel caso di Malonildialdeide (p<0.001) e TBARS (p<0.001). Anche i valori di 4-idrossinonenal risultano più tendenzialmente più alti nei casi rispetto ai controlli, ma senza raggiungere la significatività statistica (p=0.084). Il valore degli isoprostani plasmatici invece è risultato essere tendenzialmente più elevato nei controlli rispetto ai casi, ma senza raggiungere valori significativi (p=0.330).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

DE, VITO Alessandro. "EFFETTI DELLA STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA RIPETITIVA (rTMS) A BASSA FREQUENZA DELLA CORTECCIA MOTORIA SULLA ECCITABILITÀ DEL BLINK REFLEX: STUDIO SPERIMENTALE SU SOGGETTI SANI." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388716.

Full text
Abstract:
Objective: To evaluate the after-effects of low frequency, sub-threshold repetitive Transcranial Magnetic Stimulation (rTMS) of primary motor cortex, on the excitability of Blink Reflex (BR) in healthy subjects. Methods: The BR recovery cycle was carried out in 10 healthy volunteers in basal conditions, immediately after rTMS (30 s), 15 and 60 min later. A paired electric supraorbital stimulus paradigm with inter-stimulus intervals (ISI) of 100–600–1000–1500 ms was used. The ‘‘real” rTMS consisted of a 200 stimuli long train delivered at 1 Hz and intensity 80% of rest Motor Threshold of the FDI muscle, using a focal coil applied over the primary motor cortex region. The basal BR recovery cycle was also compared with that obtained after a ‘‘sham” rTMS. Results: The recovery of the R2 component of the BR was significantly suppressed 30 s after rTMS. This effect was also observed at 15 min, though of lower magnitude and only at long ISIs (1000-1500 ms). No significant effect on R2 recovery was observed 60 min after real rTMS as well as after sham rTMS. Conclusions: Slow (1 Hz), sub-threshold rTMS of motor cortex can modulate the BR excitability determining a long-lasting inhibitory effect probably through its action on the cortical excitability and the cortico-bulbar facilitatory drive to the BR pathways.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

LO, BIANCO LUCIANA. "Associazione della variazione genetica in RTN4R con espressione di Nogor, volume di sostamza bianca ed elaborazione cognitiva prefrontale. Uno studio post-mortem ed uno in soggetti sani." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242951.

Full text
Abstract:
Il gene RTN4R è localizzato sulla regione 22q11 e codifica per un recettore assonale (Nogo-R) implicato nei meccanismi di crescita assonale. Studi precedenti hanno dimostrato un’associazione fra il gene RTN4R e specifici fenotipi associati a schizofrenia. In questo lavoro, sono stati studiati i potenziali correlati molecolari, di imaging cerebrale e comportamentali associati a varianti genetiche di RTN4R. Nello specifico sono stati valutati l’espressione di mRNA in corteccia prefrontale, il volume di sostanza bianca, l’attività corticale durante working memory e le abilità cognitive attentive-esecutive. In un campione di tessuto di corteccia prefrontale post-mortem di 268 soggetti sani, è stato trovato che il polimorfismo rs696884 del gene RTN4R era associato a livelli differenti di espressione di Nogo-R, in particolare i soggetti AA erano associati ad un decremento dei livelli di mRNA in confronto a soggetti GG. Inoltre, lo studio in vivo su 282 soggetti sani ha mostrato che il genotipo AA era associato anche ad una riduzione di volume della sostanza bianca nella corteccia prefrontale, ad un incremento dell’attività prefrontale di working memory, durante una sessione di risonanza magnetica funzionale, ed a punteggi inferiori a test di valutazione delle funzioni attinenti il dominio cognitivo attentivo-esecutivo. Complessivamente, tali risultati suggeriscono che variazioni genetiche di RTN4R modulano le funzioni prefrontali. Ulteriori studi sono necessari per analizzare la relazione fra RTN4R e schizofrenia.
The RTN4R gene is located in the 22q11 region and it encodes an axonal receptor (Nogo-R), which is involved in neuronal growth. Previous studies have also suggested association of RTN4R with schizophrenia related phenotypes. Here, we investigated potential relevance of genetic variation in RTN4R for molecular, brain imaging and behavioral correlates including prefrontal Nogo-R mRNA expression, prefrontal white matter volume and activity during working memory, as well as behavioral performance during cognition. In a post-mortem sample of 268 healthy subjects, we found that a single nucleotide polymorphism within RTN4R, rs696884, was associated with prefrontal Nogo-R mRNA expression, with AA individuals having lower mRNA levels relative to GG subjects. Furthermore, in vivo investigation in 282 healthy individuals indicated that the AA genotype was also associated with lower prefrontal white matter volume, greater prefrontal working memory activity during fMRI, and poorer cognitive abilities during executive functions. Overall these results suggest that genetic variation in RTN4R modulates prefrontal function and call for further investigation of the relationship between this gene and schizophrenia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Liviero, Filippo. "La modulazione dei canali transient receptor potential v1 e a1 con prostaglandina-e2e bradichinina è associata adaumento della risposta tussigena alla capsaicina ed a variazionidella regolazioneautonomica del ritmo cardiaco in soggetti sani." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3425778.

Full text
Abstract:
BACKGROUND: Vi sono evidenze in modelli animali che l’inalazione di particolato fine (PM), attivi i recettori polmonari TRPV1 e TRPA1 e attraverso una modulazione del sistema nervoso centrale possa influenzare la regolazione autonomica dell'attività cardiaca. Questa ipotetica via neurogena, potrebbe essere responsabile degli effetti cardiovascolari avversi osservati in soggetti suscettibili dopo esposizioni acute a PM. OBIETTIVI: Verificare che l'attività di TRPV1 e TRPA1 può essere modulata in vivo dall’inalazione di prostaglandina-E2 (PGE2) e bradichinina (BK), e che i cambiamenti nell'attività dei canali TRP interferiscano con la regolazione autonomica del ritmo cardiaco nell’uomo. In un gruppo di volontari sani abbiamo valutato: 1. la risposta tussigena alla capsaicina (CPS) ed alla cinnamaldeide (CMA), agonisti esogeni rispettivamente dei canali TRPV1 e TRPA1, somministrati per via inalatoria prima e dopo l'inalazione di PGE2 e BK, agonisti endogeni in grado di attivare in vitro i canali TRP; 2. la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) al momento della modulazione dei canali TRP con PGE2 e BK. È stato inoltre verificato: 3. il meccanismo molecolare della modulazione del canale TRPV1 in vitro su cellule HeLa trasfettate con la forma wild-type del TRPV1; 4. se la presenza di polimorfismi funzionali (SNPs) di TRPV1 spieghi la variabilità della risposta tussigena alla CPS e se modifichi la risposta tussigena alla modulazione dei canali TRP con PGE2 e BK. MATERIALI E METODI: 1. Sono stati reclutati 20 volontari sani, 17 dei quali hanno effettuato l’inalazione di PGE2 e BK o diluente, in modo randomizzato e in doppio cieco. Subito dopo, ogni soggetto è stato sottoposto al test di stimolazione specifica del recettore TRPV1 con CPS e TRPA1 con CMA. 2. In 12 dei volontari sani arruolati è stata misurata la HRV tramite la registrazione dell’elettrocardiogramma (ECG), avvenuta dopo l’inalazione di diluente, PGE2 e BK. Abbiamo analizzato tre variabili delle componenti spettrali nel dominio della frequenza che rappresentano indici di modulazione simpatica, vagale e del bilancio simpatico-vagale. 3. Abbiamo monitorato la funzionalità del canale TRPV1 misurando la concentrazione di [Ca2+] nelle cellule HeLa dopo trattamento con CPS e CMA. Abbiamo trasfettato le cellule HeLa con il canale umano TRPV1 per misurarne la funzionalità, dopo il pre-trattamento con dosi crescenti di PGE2, BK o particolato di scarico diesel (DEP) e successiva stimolazione con CPS. 4. Tutti i volontari sono stati caratterizzati per la risposta tussigena alla CPS. Abbiamo analizzato il DNA di ciascuno per caratterizzare sei SNPs di TRPV1. RISULTATI: 1. L'inalazione di PGE2 e BK ha determinato un aumento significativo della risposta tussigena indotta dalla CPS, indicando un aumento di sensibilità del TRPV1. La modulazione del TRPA1 ha mostrato cambiamenti inconsistenti della risposta tussigena indotta dalla CMA. 2. L'inalazione di PGE2 e BK ha modificato significativamente l’HRV comportando uno sbilanciamento della regolazione autonomica del ritmo cardiaco a favore del sistema simpatico rispetto al vagale. 3. Il pretrattamento con PGE2 o BK delle cellule HeLa che esprimono il TRPV1, non ha modificato le risposte cellulari indotte da CPS, dimostrando come nel nostro modello sperimentale, questi due mediatori non sensibilizzino direttamente il canale TRPV1. Il trattamento con il DEP ha aumentato significativamente le risposte cellulari mediate da CPS, indicando che TRPV1 è direttamente sensibilizzato dal particolato. 4. La variabilità della risposta tussigena alla CPS tra soggetti sani è spiegata da molteplici SNPs del canale TRPV1. Il contributo maggiore alla sensibilità in termini di risposta tussigena alla CPS in vivo è dovuto alla presenza di quattro SNPs combinati: I315M; I585V; T469I; P91S. Questi dati supportano l’ipotesi che l’inalazione di PM, interferendo con la funzione dei TRP, induca effetti cardiovascolari acuti in soggetti suscettibili.
BACKGROUND There is evidence in animal models, that particulate (PM) inhalation, activates TRPV-1 and TRPA-1 pulmonary receptors and may change the autonomic regulation of cardiac activity, through a modulation of afferent signals in the central nervous system. This hypothetical neurogenic pathway could explain the adverse cardiovascular effects observed in susceptible subjects after acute PM exposures. OBJECTIVES The aim of the study was to verify that the activity of TRPV-1 and TRPA-1 can be modulated in vivo by inhaled stimuli and that changes in TRP channels activity modify the autonomic regulation of heart rhythm. To do this we evaluated in a group of healthy volunteers: 1. Cough response to capsaicin (CPS) and cinnmaldeide (CMA), exogenous agonists of TRPV-1 and TRPA-1 channels, before and after inhalation of PGE2 and BK, endogenous mediators that activate TRP channels in vitro; 2. Heart rate variability (HRV) after modulation of TRP channels with PGE2 and BK. We also evaluated: 3. The molecular mechanism of TRPV-1 channel modulation in vitro, on HeLa cells transfected with the TRPV-1 wild-type; 4. Whether presence of functional polymorphisms (SNPs) of TRPV-1 explains the variability of cough response to CPS and whether it modifies cough response to the modulation of TRP channels with PGE2 and BK. METHODS 1. 20 healthy volunteers were recruited. 17 performed PGE2 and BK or diluent inhalation, in a randomized double-blind fashion. Immediately after inhalation of the modulators, the sensitivity of TRPV-1 to CPS and of TRPA-1 to CMA was assessed with cough challenge. 2. Heart rate variability (HRV) was tested in 12 of the enrolled healthy volunteers recording the electrocardiogram (ECG) after inhalation of diluent, PGE2 and BK. We analyzed the variables of spectral components in the frequency domain, that represent indexes of sympathetic, vagal and sympathetic-vagal balance. 3. Functional properties of TRPV-1 channel were evaluated measuring [Ca2 +] in HeLa cells after treatment with CPS and CMA. HeLa cells were transfected with the TRPV-1 human channel. [Ca2 +] in HeLa cells was measured after pre-treatment with increasing doses of PGE2, BK or diesel exhaust particulate matter (DEP) followed by CPS stimulation. 4. All volunteers were characterized according to cough response to the CPS. We analyzed the DNA of each subjects to assess the presence of six functional polymorphisms (SNPs) of TRPV-1. RESULTS 1. Inhalation of PGE2 and BK is associated with a significant increase of cough response induced by CPS, while inconsistent changes after stimulation of TRPA-1 with CMA were detected. 2. Inhalation of PGE2 and BK significantly modifies HRV, leading to an imbalance of the autonomic regulation of heart rhythm. In particular we detected an upregulation of the sympathetic system and a downregulation of the vagal system. 3. Pretreatment with PGE2 or BK of HeLa cells expressing TRPV-1 did not modify CPS-induced cellular responses, demonstrating that in our experimental model, these two mediators do not directly sensitize the TRPV-1 channel. Treatment with DEP significantly increased TRPV-1-mediated cellular responses, indicating that it is directly sensitized by particulate matter. 4. We demonstrated that the variability of cough response to CPS between healthy subjects is partially explained by multiple SNPs of the TRPV-1 channel. The major contribution to sensitivity in terms of cough response to CPS in vivo is due to the combination of four SNPs: I315M; I585V; T469I; P91S. However, the modulation of TRPV-1 was irrespective of the presence of SNPs. These data support the hypothesis that PM inhalation, interfering with the function of TRPs, induces acute cardiovascular effects in susceptible subjects.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

SOUZA, CARNEIRO MAIRA IZZADORA. "NEUROMODULATION OF MOTOR LEARNING IN HEALTHY INDIVIDUALS AND PATIENTS WITH NEUROLOGICAL DISORDERS." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241229.

Full text
Abstract:
Le tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva, come la stimolazione transcranica a correnti elettriche continue (tDCS) e la stimolazione transcranica magnetica ripetitiva (rTMS), sono strumenti ampiamente utilizzati per migliorare l’apprendimento motorio in individui sani. Le recenti ricerche neuro-scientifiche sono ora indirizzate ad una comprensione meccanicistica delle tecniche di NIBS, rispetto alla loro azione modulatoria sui diversi processi di apprendimento motorio (ad esempio l’apprendimento on-line, il mantenimento e la generalizzazione delle abilità apprese). Tale conoscenza ha anche l’obiettivo di ottimizzare i protocolli di stimolazione. Il potenziamento dell’apprendimento motorio indotto dalla tDCS ha anche guidato lo studio della sua potenziale applicazione terapeutica nell’ambito della riabilitazione dei disturbi motori nelle malattie neurologiche. Il presente elaborato ha le seguenti finalità: (i) estendere la letteratura attuale relativa all’efficacia clinica della tDCS e rTMS come interventi adiuvanti per aumentare la risposta del sistema motorio ai training comportamentali; (ii) esplorare il ruolo di diverse aree corticali nell’apprendimento motorio, che potrebbero configurarsi come sedi di stimolazione alternativa alla corteccia motoria primaria (i.e., corteccia premotoria e parietale posteriore) per facilitare l’apprendimento motorio in soggetti sani e (iii) esplorare il potenziale della tDCS per il trattamento dei disturbi motori nei bambini con paralisi cerebrale infantile (PCI). Nello specifico, nell’elaborato sono presentati quattro studi (una meta-analisi e tre indagini empiriche). I risultati dello Studio 1 mostrano che le evidenze sinora disponibili circa l’efficacia della tDCS e della rTMS come tecniche di potenziamento della riabilitazione motoria nei pazienti adulti colpiti da ictus non siano ampiamente predittive. Lo Studio 2 dimostra che, oltre alla corteccia motoria primaria che costituisce il tipico target della tDCS per la modulazione dell’apprendimento motorio, anche la stimolazione della corteccia premotoria può essere efficace, dal momento che migliora selettivamente la generalizzazione dell’apprendimento motorio ad abilità non addestrate in soggetti sani. Gli ultimi due studi dimostrano invece che nei bambini affetti da PCI l’apprendimento motorio può essere compromesso rispetto ai pari con sviluppo tipico e che i deficit di apprendimento motorio nella PCI dipendano dal tipo di riorganizzazione corticospinale che si instaura in seguito ad una lesione cerebrale (Studio 3). Nei partecipanti con PCI, l’esposizione ad una singola seduta di tDCS non sembra in grado di migliorare i deficit di apprendimento (Studio 4). Tali risultati suggeriscono che nella popolazione pediatrica in oggetto servono protocolli tDCS più intensivi e prolungati per il miglioramento dei deficit motori.
Non-invasive Brain Stimulation (NIBS) techniques, such as transcranial direct current stimulation (tDCS) and repetitive transcranial magnetic stimulation (rTMS), have been increasingly used as tools for improving motor learning in healthy individuals. Efforts of the current neuroscientific field are now directed to the mechanistic understanding of NIBS tools with respect to their modulatory effects on different motor learning processes, among which the on-line learning (improvements occurring during practice), the retention and generalization of the learned skills. This investigation is also relevant for optimizing stimulation protocols. The enhancement effects of tDCS on motor learning have also guided the investigation of its therapeutic potential for the rehabilitation of motor disorders in neurological diseases. The present thesis aims at: (i) enriching current evidence regarding the clinical effectiveness of tDCS and rTMS as adjuvant interventions to augment the response of the motor system to behavioral trainings; (ii) exploring the role of alternative routes (via premotor and posterior parietal cortices), beyond the primary motor cortex, for improving motor learning in healthy humans and (iii) uncovering the potential of tDCS for the treatment of upper-limb motor disorders in children with cerebral palsy (CP), which represents one of the most recent field of investigation in NIBS clinical literature. Within this framework, I have performed four studies (a meta-analysis, and three empirical investigations). Results from Study 1 indicate that the quality of available evidence for the use of tDCS and TMS as add-on interventions to boost motor training effects in adult stroke patients is still low, although some indications for the most effective stimulation protocols for either rTMS and tDCS are emerging. Study 2 shows that, beyond the primary motor cortex, the typical tDCS target for facilitating motor learning, premotor cortex stimulation has also a merit, since it can selectively improve the generalization of motor learning to untrained skills, at least in healthy individuals. The last two studies show that in children with CP, motor learning abilities may be impaired, as compared to those of age-matched typically-developing children; motor learning deficits in CP depends on the type of corticospinal reorganization that follows a brain injury (Study 3). In this pediatric population, tDCS seems unable to enhance motor learning of the affected hand, at least when the stimulation is delivered in a single session (Study 4), suggesting that more intensive and prolonged stimulation protocols are required for improving the chronic motor dysfunctions featuring CP.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Soggetti sani"

1

Santi, Claudia, and Daniele Solvi, eds. I santi internauti. Esplorazioni agiografiche nel web. Viella editrice, 2019. http://dx.doi.org/10.52056/9788833133096.

Full text
Abstract:
Il web costituisce oggi l’agorà in cui una molteplicità di soggetti scambia contenuti multimediali in tempo reale, agendo di volta in volta come produttore, fruitore o semplice “ripetitore”. In questa sorta di realtà di secondo grado, parallela al mondo reale, non potevano mancare i contenuti di carattere agiografico, tanto più in un’epoca che è stata definita di “rivincita del sacro”: il santo è ancora – o è tornato a essere – elemento vitale nella religiosità contemporanea ed è diventato oggetto di curiosità per una platea più ampia dei soli fedeli o praticanti cattolici. Allo scopo di indagare questa nuova dimensione del sacro risponde il presente volume, spazio di riflessione incentrato non tanto sul mezzo in sé quanto sullo specifico tema dei santi e delle devozioni del mondo contemporaneo, visti attraverso la lente del web.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography