Academic literature on the topic 'Società di diritto singolare'

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Journal articles on the topic "Società di diritto singolare"

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Ferrante, Vincenzo. "Lavoro decente e responsabilità delle imprese multinazionali per le produzioni delocalizzate: Panorama della legislazione italiana." Lex Social: Revista de Derechos Sociales 10, no. 2 (July 8, 2020): 224–52. http://dx.doi.org/10.46661/lexsocial.5070.

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Abstract:
Il saggio, che prende spunto dal Convegno organizzato dall’Università di Alcalà nel dicembre del 2019 “Estándares laborales y responsabilidad de las empresas multinacionales. Desafíos en un mundo global”, esamina la legislazione italiana diretta a garantire che le imprese multinazionali aventi sede nello Stato realizzino scambi commerciali su una base equa, vigilando sulle società controllate estere, per assicurare che queste rispettino i core labour standards previsti dall’OIL e dalle altre organizzazioni internazionali. A differenza della legislazione di altri paesi europei, manca in Italia una norma che imponga un obiettivo siffatto, forse a ragione del fatto che la vasta diffusione del lavoro sommerso ha imposto al legislatore di concentrarsi sui fenomeni di sfruttamento che si manifestano nei confini nazionali (anche se si rileva come la trasposizione delle direttive che hanno riguardo a questo obiettivo non sempre è correttamente avvenuta). In attesa che venga a maturare una norma di diritto internazionale universalmente riconosciuta che faccia divieto di commerciare un qualunque bene, quando esso sia stato prodotto attraverso lo sfruttamento schiavistico di altri uomini, l’A. si concentra sulla legislazione relativa alle società commerciali, su quella che regola gli appalti privati e sulla disciplina europea del commercio alimentare, per verificare se le norme già esistenti in materia non consentano al giudice nazionale, opportunamente sollecitato, di reprimere lo sfruttamento che avvenga al di fuori dei confini nazionali, in virtù degli obblighi assunti dalle singole società nei confronti dei propri soci e dei consumatori.
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2

Bignamini, Angelo A. "La persona centro e misura di ogni sistema sanitario." Medicina e Morale 51, no. 1 (February 28, 2002): 81–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.713.

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Abstract:
L’organizzazione sanitaria è l’insieme delle strutture, funzioni e responsabilità che dovrebbe garantire l’adeguata gestione della sanità in un ambito definito. I soggetti coinvolti nel sistema sanitario sono le persone afferenti (sane e malate); gli operatori (medici e operatori sanitari non medici); l’ambito in cui esso viene attuato (società). Essa è quindi il punto di incontro di tre realtà eminentemente umane: la medicina, l’etica, la società. I requisiti per un’adeguata organizzazione sanitaria implicano perciò la coesistenza dei principi fondamentali della medicina, dell’etica, della convivenza sociale. La medicina pone al suo centro il bisogno dell’essere umano che incontra il limite ai propri diritti nativi alla vita (cioè la morte) e alla salvaguardia di salute e integrità (cioè la malattia). La convivenza sociale impone la ricerca di un equilibrio tra i bisogni di ciascuno e la capacità di risposta della collettività nel suo complesso, incluse anche le capacità spontanee di aggregazione e di servizio, secondo priorità dettate dalla natura del soggetto del bisogno (la persona umana malata) e non pregiudizialmente definiti dall’osservatore. L’etica tutela i diritti nativi del soggetto (quoad justum), quindi determina procedure coerenti con la natura di quanti implicati nella progettazione e gestione dell’organizzazione sanitaria. In un approccio bioetico ontologicamente fondato, i criteri primi sono quelli che si riferiscono ai soggetti autonomamente esistenti, quindi alle persone. Subordinati e dialoganti con questi sono i criteri secondi, cioè quelli relativi alle entità per sé non esistenti se non in dipendenza dell’essere dei soggetti autonomi: la società e, in ulteriore subordine, il “governo”, sia esso regionale, sia nazionale. Esistono visioni alternative, nelle quali i criteri principali sono invece quelli, di stampo illuminista, relativi alla “collettività”, allo “stato”, cui si debbono subordinare i singoli “individui”. Già l’utilizzo di “individuo” contrapposto a “persona” mette in luce come questo approccio sia ideologico (basato su ipotesi astratte definite a priori) anziché scientifico (basato sull’osservazione della realtà). I due approcci originano sistemi organizzativi della sanità contrapposti tra loro, con ruoli diversi anche per gli operatori e soprattutto per il medico. Nel modello illuminista di stato etico gli strumenti matematico-statistici e matematico- economicisti (DRG, EBM, linee guida) diventano gabbie interpretative (ideologiche) della realtà. Nel modello sociale tutti gli strumenti disponibili vengono impiegati come uno dei mezzi possibili, insieme a scienza, coscienza e compassione, per descrivere la complessa realtà della singola persona che si pone in relazione con il medico portando i propri bisogni di salute, espressi ed inespressi. Secondo la bioetica personalista il criterio giustificante di qualunque “sistema” e qualunque “organizzazione”, inclusa l’organizzazione della sanità, è il “bene” di tutti i soggetti (malati e operatori con pari dignità), che si manifesta nel rispetto dei loro diritti, primo fra tutti il diritto alla difesa di vita e integrità, alla salvaguardia della salute, al rispetto dei criteri morali e religiosi di ciascuno. In questo contesto la persona rimane l’elemento centrale di riferimento della “organizzazione”, il rispetto della natura della persona rimane la misura della sua validità, la possibilità del “bene” della persona resta il criterio di valore. Esperienze in atto con questa visione non sembra siano, peraltro, meno efficienti di quelle basate sulla visione opposta. In questo contesto il medico, essendo l’operatore più prossimo al soggetto, ha però anche la responsabilità di agire come difensore dei diritti del malato (funzione etica) nei confronti del sistema organizzativo, anziché essere semplicemente un “fornitore di servizi”, dato che la salute non può essere ricondotta a “prodotto” o “servizio”, né può comprimersi nella definizione di “cliente” o “utente” la persona malata.
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Magnolo, Stefano, and Alessandro Taurino. "Il Diritto, La Scienza e La Tecnologia." Revista Opinião Jurídica (Fortaleza) 16, no. 23 (July 1, 2018): 13. http://dx.doi.org/10.12662/2447-6641oj.v16i23.p13-27.2018.

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Abstract:
Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione giocano un ruolo rilevante per i sistemi sociali coinvolti. Per questo la descrizione teorica della società non può trascurare la dipendenza sempre maggiore della società moderna dalla tecnologia. Il nostro articolo si prefigge l’obiettivo di esaminare il progresso tecnologico dal punto di vista della evoluzione degli strumenti giuridici regolativi delle nuove tecnologie. Si tratta di un punto di vista sociologico-giuridico dove è in gioco la dinamica dell’evoluzione del diritto rispetto alla evoluzione della società. Diversamente da altri settori del diritto, esempio classico il diritto di famiglia, qui non c’è una tradizione consolidata alla quale riferirsi o da rigettare. Ciò significa che le soluzioni devono essere “inventate” alla luce di paradigmi nuovi che, pur facendo appello a figure giuridiche fondamentali, abbiano una capacità visionaria, siano cioè, come dice Luhmann, “gravidi di futuro”. Il nostro discorso partirà dunque da un inquadramento teorico generale delle dinamiche diritto-tecnologia-società per concludere avendo come riferimento il caso specifico della intelligenza artificiale.
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Palazzolo, Maria Iolanda. "Chi č l'autore dell'Indice? Santa Sede e diritto d'autore nell'Italia liberale." SOCIETÀ E STORIA, no. 132 (July 2011): 277–300. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132003.

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Abstract:
Il saggio si propone di ricostruire, attraverso l'analisi delle fonti inedite dell'Archivio della Congregazione dell'Indice e del dibattito coevo, una singolare controversia che alla fine dell'ottocento vede contrapposti gli interessi della Santa Sede, che rivendica il diritto d'autore sulle pubblicazioni ecclesiastiche - tra cui l'- e quelli di alcuni editori cattolici, che al contrario affermano il loro pieno diritto di riprodurre e diffondere testi della tradizione cattolica. La questione, che coinvolge personaggi notissimi della cultura giuridica e dell'editoria nazionale, avrÀ un interessante sviluppo giudiziario. Sullo sfondo, sia il conflitto Stato Chiesa dopo l'UnitÀ che la nuova normativa italiana sul diritto d'autore, spesso largamente disattesa e causa di numerosi conflitti tra otto e novecento.
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Černý, Miroslav. "Padovani, A. Lʼinsegnamento del diritto a Bologna nellʼetà di Dante." PRÁVNĚHISTORICKÉ STUDIE 52, no. 2 (September 15, 2022): 196–200. http://dx.doi.org/10.14712/2464689x.2022.31.

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Zanelli, Enrico. "Diritto, economia e giustizia. Da Pindaro a Amartya Sen." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 175–82. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001007.

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Abstract:
Spostandosi dal campo dell'economia a quello della filosofia etica e del diritto, Amartya Sen ha recentemente pubblicato una trattazione di ampio respiro, pur se non del tutto sistematica, sulla presenza o l'assenza della giustizia nel mondo (The Idea of Justice, 2009, ora anche in italiano). Negli ultimi decenni era risultata dominante la costruzione di John Rawls, che Sen respinge come "trascendentale", perseguendo invece l'obiettivo - non tanto pragmatico quanto ideologico (in netta contrapposizione anche ai liberisti Dworkin e Nozick) - di una giustizia da realizzare caso per caso con la rimozione di ogni singola ingiustizia sociale dovuta essenzialmente alle discriminazioni ed agli squilibri tra societŕ avanzate e paesi emarginati, troppo stridenti nel quadro della globalizzazione. Ne risulta complessivamente quella che si potrebbe definire non tanto un'idea di giustizia quanto una "teoria dell'ingiustizia". Il presente articolo rappresenta un'ampia integrazione di alcuni passaggi ripresi dal volume Diritto, economia e forse giustizia (2010).
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Malberti, Corrado. "L'environmental, social, and corporate governance nel diritto societario italiano: svolta epocale o colpo di coda?" GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 661–80. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168002.

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Abstract:
L'articolo esamina le implicazioni del dibattito sull'environmental, social, and corporate go-vernance nel diritto societario italiano. Dopo aver dato conto degli approcci tradizionali sul tema dell'interesse sociale, si esamina come il paradigma dello shareholder value abbia in-fluenzato il Codice di autodisciplina delle società quotate del 1999 e la riforma del diritto socie-tario del 2003. Successivamente, a partire dal 2006, si assiste però anche a un progressivo ri-pensamento di questo paradigma, sia a livello normativo, sia a livello di autodisciplina. A que-sto riguardo, particolarmente significativa è stata soprattutto l'evoluzione delle regole di self-regulation relative ai compensi degli amministratori. In questo contesto, il Codice di autodisci-plina del 2020 adotta un nuovo approccio e pone al suo centro il c.d. "successo sostenibile" della società. Il presente lavoro esamina se questa svolta possa considerarsi realmente innova-tiva o se essa miri piuttosto a limitare l'impatto che il dibattito sulla sostenibilità può avere sul diritto societario del nostro paese.
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8

Ferrari, Francesca. "In materia di trust ritenuto <i>sham</i> dall'agenzia (CTR Lazio 28 settembre 2021, n. 4321)." Trusts, no. 3 (June 1, 2022): 474–78. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.115.

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Abstract:
MassimaLa ragione o causa pratica del trust non sta nell’attribuzione definitiva del diritto trasferito al trustee, ma nella conservazione di tale diritto e nel compimento di tutti quegli atti (anche di alienazione) che, nei limiti prescritti dall’atto istitutivo, il trustee dovrà porre in essere per realizzare lo scopo del trust e quindi per soddisfare gli interessi che il disponente ha attribuito ai beneficiari.La circostanza per cui oggetto il trust sia dotato con l’intero capitale sociale di una società in cui sono contenuti immobili di proprietà del contribuente, di cui quest’ultimo continua ad usufruire, e partecipazioni di un’altra società in cui il disponente continua a ricoprire la carica di amministratore e i rapporti di parentela o di lunga collaborazione con i soggetti individuati quali trustee e beneficiari sono mere presunzioni semplici non sufficienti a dimostrare la natura fittizia del trust.
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9

Maxim, Nicolae. "Il Diritto Ai Dividendi-Gli Associati Possono Comunque Ottenerli in Caso Di Scioglimento Giudiziale Della Società?" INFLUENCE : International Journal of Science Review 2, no. 1 (April 25, 2020): 16–20. http://dx.doi.org/10.54783/influence.v2i1.98.

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Abstract:
La questione della distribuzione dei dividendi, se riferita solo a ciò che rappresentano, non dovrebbe presentare incertezze. Tuttavia, i dividendi, definiti come una parte dell'utile di una società che appartiene a ciascun socio alla fine di ogni esercizio sociale, in relazione alle azioni da lui possedute, possono sollevare nuovi interrogativi sotto molti aspetti, non solo riguardo al momento cui possono essere richiesti, o la persona di appartenenza in caso di trasferimento di azioni (aspetti ai quali la dottrina ha già dato risposta), ma anche in merito alla loro situazione in caso di scioglimento della società. In quanto tale, ciò a cui si fa riferimento nel presente studio è la possibilità o meno per gli azionisti di esercitare il diritto ai dividendi in caso di scioglimento giudiziale della società.
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10

Tarantino, Antonio. "Eutanasia e diritto alla vita: problemi etico-sociali." Medicina e Morale 41, no. 2 (April 30, 1992): 199–217. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1105.

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Abstract:
Il problema dell'eutanasia nella società odierna non si caratterizza più per la sua natura eugenetica, ma trova il suo fondamento nell'ambito di un movimento ideologico, nella secolarizzazione, dove si afferma il diritto del malato ad essere protetto dalla sua malattia, dove ciò che si privilegia non è il diritto alla vita ma il diritto alla qualità della vita. L'autore, dopo aver affermato che il diritto del malato a essere protetto dalla sua malattia non può portare all'assurda conclusione del rifiuto della vita per evitare la sofferenza, in quanto la sofferenza e il dolore sono aspetti costitutivi dell'esistenza umana, conclude che soltanto nel rifiuto dell'eutanasia si attua il pieno rispetto dei diritti essenziali di ogni persona umana.
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Dissertations / Theses on the topic "Società di diritto singolare"

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Bolognesi, Claudio <1978&gt. "Società di capitali amministratrici di società di persone." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4089/1/bolognesi_claudio_tesi.pdf.

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Abstract:
The present work focuses on a specific aspect of the general issue concerning the possible consequences of the reform of business corporations (“società di capitali”) on the discipline of partnerships (“società di persone”). After the reform of business law enacted with legislative decree n. 6/2003, the majority of the literature, in the light of the provisions of art. 2361 co. 2 civil code and art. 111-duodecies of the regulatory provisions (“disposizioni di attuazione”) of the civil code itself, maintains the possibility for a business corporation to be executive of a partnership. As a matter of fact, whenever all the members of a partnership are actually business corporations, it shall be possible that either one of the latter becomes the executive, either such role is played by a third party, i. e. a non-partner. After displaying the possible advantages and disadvantages stemming from a business corporation managing a partnership, the analysis investigates the legal feasibility of the case in point. First of all, the reasons supporting the theory under which a legal person cannot be manager of a partnership are examined in depth; an overview of the principal EU Member States’ legal systems and of the discipline of the European Economic Interest Grouping and of European Corporate is then provider for. At the outset of such analysis, the author asserts the legal possibility for a legal person to act as manager of a corporation, including a partnership. Afterwards, the investigation covers the issue of the executive-member in the partnerships. Initially, an overview of the literature concerning the legal nature of the management is offered; then, the three different categories of partnership are analyzed, in order to understand whether such legal persons can be managed by a third party (i.e. a non-member). On the basis of the existing strict connection between executive powers and unlimited liability, the author concludes that only the members shall be manager of the partnerships. Another chapter of the thesis is centred, from the one hand, on the textual data that, after the reform of 2003, support the aforesaid conclusion; from the other hand, on the peculiar features of the corporate business that is executive of a partnership. In particular, the attention is focused on the necessity or on the mere opportunity of an article of association explicitly providing that a corporate business can be executive of the partnership; on the practical ways by which the former shall manage the latter (especially on the necessity of nominating a permanent representative of the legal person and on the possibility to designate the procurators to this end); on the disclosure obligations applicable to the case in point.
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Bolognesi, Claudio <1978&gt. "Società di capitali amministratrici di società di persone." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4089/.

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Abstract:
The present work focuses on a specific aspect of the general issue concerning the possible consequences of the reform of business corporations (“società di capitali”) on the discipline of partnerships (“società di persone”). After the reform of business law enacted with legislative decree n. 6/2003, the majority of the literature, in the light of the provisions of art. 2361 co. 2 civil code and art. 111-duodecies of the regulatory provisions (“disposizioni di attuazione”) of the civil code itself, maintains the possibility for a business corporation to be executive of a partnership. As a matter of fact, whenever all the members of a partnership are actually business corporations, it shall be possible that either one of the latter becomes the executive, either such role is played by a third party, i. e. a non-partner. After displaying the possible advantages and disadvantages stemming from a business corporation managing a partnership, the analysis investigates the legal feasibility of the case in point. First of all, the reasons supporting the theory under which a legal person cannot be manager of a partnership are examined in depth; an overview of the principal EU Member States’ legal systems and of the discipline of the European Economic Interest Grouping and of European Corporate is then provider for. At the outset of such analysis, the author asserts the legal possibility for a legal person to act as manager of a corporation, including a partnership. Afterwards, the investigation covers the issue of the executive-member in the partnerships. Initially, an overview of the literature concerning the legal nature of the management is offered; then, the three different categories of partnership are analyzed, in order to understand whether such legal persons can be managed by a third party (i.e. a non-member). On the basis of the existing strict connection between executive powers and unlimited liability, the author concludes that only the members shall be manager of the partnerships. Another chapter of the thesis is centred, from the one hand, on the textual data that, after the reform of 2003, support the aforesaid conclusion; from the other hand, on the peculiar features of the corporate business that is executive of a partnership. In particular, the attention is focused on the necessity or on the mere opportunity of an article of association explicitly providing that a corporate business can be executive of the partnership; on the practical ways by which the former shall manage the latter (especially on the necessity of nominating a permanent representative of the legal person and on the possibility to designate the procurators to this end); on the disclosure obligations applicable to the case in point.
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FRATANTONIO, GIUSEPPE. "La partecipazione di società di capitali in società di persone: profili genetici." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1000.

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Abstract:
La tesi affronta le principali problematiche legate alla partecipazione di società di capitali in società di persone, ponendo particolare attenzione ai problemi legati all'insaturazione del rapporto societario per il caso di mancato rispetto del procedimento previsto dall'art. 2361 comma 2 cod. civ. ed al tema della c.d. supersocietà di fatto.
The thesis concerns the partnership entered into by corporations, having particular regard to the problems related to the creation of a binding social relationship in the event that the corporation did not respect the proceeding required by the Italian law to enter into a partnership and the theory of the de facto corporation.
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FRATANTONIO, GIUSEPPE. "La partecipazione di società di capitali in società di persone: profili genetici." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1000.

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Abstract:
La tesi affronta le principali problematiche legate alla partecipazione di società di capitali in società di persone, ponendo particolare attenzione ai problemi legati all'insaturazione del rapporto societario per il caso di mancato rispetto del procedimento previsto dall'art. 2361 comma 2 cod. civ. ed al tema della c.d. supersocietà di fatto.
The thesis concerns the partnership entered into by corporations, having particular regard to the problems related to the creation of a binding social relationship in the event that the corporation did not respect the proceeding required by the Italian law to enter into a partnership and the theory of the de facto corporation.
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BARABINO, PIETRO. "Gruppi di società e diritto del lavoro." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2009. https://hdl.handle.net/11565/4053469.

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TOMASONI, FRANCESCA. "La diligenza dell'amministratore di società." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/129542.

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Abstract:
My argument starts from a judgment of merit that should be excluded from the company administrator's liability based on the fact that, to him, could not be obtained specific special skills required in the legal and bankruptcy, but only the management of the company. In light of this last statement, i was asked to conduct a study that could answer two questions. First of all the question arises whether, in fact, to an administrator who has specific skills can not impose itself to be expert in every subject on which he is called to act by virtue of their qualification. The second question that logically arises is whether to invoke the lack of expertise in a given field can really claim to be ruled out the administrator responsible for that damage, in this case also considerable, which have occurred to the company as a result of that action or omission that has caused them. The answer to these questions must be sought in the concept of administrator diligence of companies, that my thesis aims to fill with meaning. In conclusion, it was possible to say that the postal company executive, to be diligent is required to run the company so cautious and prudent and is, however, it encouraged to do so , at least to minimize the risk of liability claims against it. Once we come to affirm that the care required administrator of companies coincides with a cautious and prudent management (in terms briefly outlined above) I have evaluated for completeness, deepen the peculiarities encountered in the administration of the banking company and proceed finally, a comparison with ordinary s.p.a. They came to the conclusion that, within the banking firm, by virtue of the interests involved, the diligent administrator is the one who in his management must adhere to the duties imposed by impsed by the sound and prudent management, both in specific way is through interpretation and generally on the basis of the general application of this principle. In light of the above deductions advanced in terms of directors of the banking company i could, therefore, continue and consolidate the claims with reference to the ordinary society Indeed, i believe that the general obligation under the ordinary company executive to act with the diligence required by the nature and the special expertise includes the duty to abide by the principles of sound and prudent corporate governance which, although not expressly written, is easily obtainable through interpretation by the various prescriptions relating to the duties imposed on them and in terms of its responsibility to them ascribed. The diligent administrator, then, is one to whom you do not require to be expert in every subject on which he is called to act but face their inevitable gaps, to manage its company safe and sound manner, inquiring through recourse to external expertise and pondering their choices as well to lead the company to the realization of the interests to the stability, efficiency, competition, survival and especially the profitability of the company itself, its shareholders.
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Degani, Francesco <1986&gt. "La società di amministrazione condominiale: ricostruzione di una fattispecie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3316.

Full text
Abstract:
L’elaborato ha l’obiettivo di ricostruire la fattispecie della società per l'amministrazione condominiale. Il primo capitolo inizia con una presentazione generale della disciplina del condominio e prosegue introducendo la figura dell'amministratore descrivendone la funzione e ripercorrendo l’evoluzione della sua soggettività. Il secondo capitolo analizza il testo della riforma in materia del condominio negli edifici (legge 11 dicembre 2012, n. 220) ed in particolare la rinnovata figura di amministratore in termini di obblighi, attribuzioni e requisiti che deve possedere per la nomina. Il terzo capitolo è dedicato alla ricostruzione della fattispecie della società per l'amministrazione del condominio. Nei primi paragrafi pone l’attenzione sulle società ammesse dalla legge 220/2012 per lo svolgimento dell’incarico e su come i requisiti previsti per l’amministratore persona fisica vengano applicati alle stesse. I paragrafi successivi hanno invece lo scopo di individuare la natura dell’attività esercitata attraverso varie ipotesi ricostruttive. Il quarto capitolo riprende le considerazioni fatte in precedenza collegandole con le nuove discipline in materia di professioni intellettuali e presentando così la società tra professionisti per l’amministrazione condominiale.
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8

Maspes, I. "AUTONOMIA NEGOZIALE NEI GRUPPI DI SOCIETÀ." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/494624.

Full text
Abstract:
The thesis analyses juridical relations amongst the parties of a group of companies and the role of contract in the formation and regulation of groups of companies. More specifically, the study analyses the so-called “Beherrschungsvertrag” and its eligibility in the Italian legal system, as well as the limits to contracts governing groups of companies under mandatory Italian Corporation laws. The final part contains an in-depth analysis of the practical problems that often arise in relation to intra-group service contracts and offers possible juridical solutions in alternative to the liability action under art. 2497 of the Italian Civil Code.
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9

Briganti, Francesco <1995&gt. "Diritto d'autore e società di collecting nell'era digitale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15415.

Full text
Abstract:
L'elaborato vuole analizzare la trasformazione del diritto d'autore nell'era digitale, approfondendo in particolare il ruolo delle società d'intermediazione e l'importanza dell'innovazione in un ambito tendenzialmente antiquato e poco moderno come la tutela del diritto d'autore
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10

Gambato, Edoardo <1997&gt. "Il regime opzionale di trasparenza fiscale nelle società di capitali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21578.

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Abstract:
Il seguente elaborato si propone di trattare la disciplina della tassazione per trasparenza delle società di capitali, sulla base delle disposizioni previste nell’ordinamento tributario italiano. L’analisi inizia ripercorrendo le più significative riforme in ambito tributario e societario che hanno condotto all’introduzione del regime di tassazione per trasparenza. Il contributo fondamentale per uniformare il nostro sistema di tassazione con quello più diffuso nell’Unione Europea è rappresentato dal D. L. n. 344/2003 che ha introdotto alcune novità nel sistema di tassazione delle società di persone e di capitali. La principale novità è rappresentata dal regime di tassazione per trasparenza, il quale costituisce un metodo di imputazione del reddito riferito ai soggetti collettivi, in cui il presupposto dell’imposta si realizza in capo ai soci e non alla società. In questo modo la società viene considerata trasparente. Il regime di tassazione per trasparenza rappresenta il regime ordinario per le società di persone e un regime opzionale per le società di capitali, per le quali solitamente si procede alla tassazione mediante lo schema di imputazione-organizzazione. Il sistema impositivo per trasparenza viene analizzato, alla luce dell’art. 53 della Costituzione, nelle società di persone (art. 5 TUIR), successivamente, nelle società di capitali (art. 115 TUIR) e nelle società di capitali a ristretta base proprietaria (art. 116 TUIR). Vengono enucleati i presupposti soggettivi, oggettivi e territoriali che permettono l’utilizzo del regime di tassazione per trasparenza e si conclude l’elaborato analizzando quali effetti questo regime produca sulla modifica della compagine sociale, sulla determinazione-imputazione del reddito e delle perdite e sulla distribuzione degli utili.
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Books on the topic "Società di diritto singolare"

1

Pizza, Paolo. Le società per azioni di diritto singolare tra partecipazioni pubbliche e nuovi modelli organizzativi. Milano: A. Giuffrè, 2007.

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2

Santonastaso, Felice. Le società di diritto speciale. Torino: G. Giappichelli, 2009.

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3

Thaler, Michael. Diritto e società di massa: Un profilo. Italy: CEDAM, 2012.

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4

Awwad, Amal Abu. Il diritto di opzione nelle società quotate. Milano: Giuffrè editore, 2013.

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5

Jaeger, Pier Giusto. Appunti di diritto commerciale: Impresa e società. 7th ed. Milano: Giuffrè, 2010.

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6

Rescigno, Matteo, and Antonella Sciarrone Alibrandi. Il nuovo diritto delle società di capitali e delle società cooperative. Milano: Giuffrè, 2004.

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7

Francesca, Mazzucchelli, ed. Il diritto di essere bambino: Famiglia, società e resposabilità educativa. Milano: FrancoAngeli, 2008.

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Francesca, Mazzucchelli, ed. Il diritto di essere bambino: Famiglia, società e resposabilità educativa. Milano: FrancoAngeli, 2008.

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9

Basso, Alessandro Michele. L'uomo, la società, il diritto: Manuale di casistica giuridica ragionata : diritto ed etica : professioni legali. Reggio Calabria: Laruffa, 2004.

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10

Bartolomucci, Sandro, and Marcello Pollio. Scioglimento e liquidazione delle società di capitali: La liquidazione delle società di capitali: aspetti problematici del nuovo diritto societario. [Milano]: IPSOA, 2004.

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Book chapters on the topic "Società di diritto singolare"

1

Astorri, Romeo. "Dal Convegno di Bari a quello di Pisa." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921583.

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2

Chizzoniti, Antonio G. "Proiezioni individuali del diritto di libertà religiosa. Introduzione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921588.

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3

Fucillo, Antonio. "Proiezioni collettive del diritto di libertà religiosa. Introduzione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215817.

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4

Mazzola, Roberto. "La politica delle fonti di diritto in Italia in materia di libertà religiosa e di coscienza a settant'anni dalla entrata in vigore della Costituzione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921585.

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5

Bilotti, Domenico. "Tra autonomia del foro interno e vincoli del diritto: ipotesi di obiezioni di coscienza sine lege." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215812.

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6

Martucci, Laura Sabrina. "La tutela della libertà religiosa individuale nei percorsi di deradicalizzazione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215816.

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7

Zuanazzi, Ilaria. "Il diritto di libertà religiosa tra ordinamento canonico e ordinamento costituzionale italiano." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215810.

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8

Madera, Adelaide. "La nozione di confessione religiosa nel prisma della giurisprudenza: un’analisi dell’ordinamento giuridico italiano." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215821.

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9

Fiorita, Nicola. "Libertà religiosa e uguaglianza: itinerari, attori e contraddizioni di un percorso non lineare." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921589.

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10

Pertici, Andrea. "La stabilità della Costituzione di fronte ai mutamenti nel diritto e nella società." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921584.

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Conference papers on the topic "Società di diritto singolare"

1

Buda, Chiara. "Cittadinanze sospese e diritto alla cittá: suspended citizenship and the right to the city." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7905.

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Abstract:
La città globale ha generato una forte ipermobilità delle merci e degli uomini. Cambiano cioè gli attori e i gruppi sociali della scena urbana. Rilevante è la presenza degli immigrati che forniscono manodopera in numerosi ambiti. Le società ospitanti riconoscono, infatti, il ruolo determinante degli stranieri in quanto lavoratori, ma pongono forti resistenze nel riconoscerli in quanto cittadini. In altre parole, restano cittadini sospesi tra il paese d’origine e quello d’arrivo, perché godono di una cittadinanza con revoca. Gli immigrati possono al massimo godere di una cittadinanza sostanziale, nel senso che esiste un insieme di pratiche di cittadinanza, che fanno percepire lo straniero come se fosse a casa propria pur non essendolo. Si tratta delle c.d. pratiche di home making, cioè di addomesticamento dello spazio circostante. Tale riappropriazione del contesto urbano, esprime in realtà la rivendicazione dello straniero al diritto alla centralità e il desiderio di non essere periferizzati. Si tratta del diritto alla città elaborato da Henri Lefebvre nel 1978, inteso come diritto alla vita urbana. Non tutti però godono allo stesso modo di tale diritto: i soggetti più deboli e vulnerabili non hanno voce nei processi decisionali. Ma la vera essenza della cittadinanza contemporanea consiste nel prender parte ad una vita pienamente urbana, per tale motivo i migranti, in quanto attori urbani e portatori di una particolare domanda di città, dovrebbero essere ascoltati dagli amministratori locali. The central topic of this paper is the complex relationship between migrants and the global city, which has created a strong hypermobility of goods and people. There are new actors in the urbane scene: immigrants provide labor in many areas, but they are particularly invisible at the main decision-making levels, especially in those concerning the city design. They are subjected to discrimination: first of all as city users and also as proponents of urban and architectural projects. Our cities are not able to answer the "supply of city" of those who live in, that means they do not fully answer to the people needs and desires. Consequently, the weakest and most vulnerable citizens don’t fully enjoy their right to the city. This right has been presented by Henri Lefebvre around the 70s. According to the French sociologist everyone should enjoy the "right to urban life", that is the possibility to satisfy their aspirations in terms of political, social and environmental impacts in the city.
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