Dissertations / Theses on the topic 'Sistemi di pianificazione'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Sistemi di pianificazione.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 46 dissertations / theses for your research on the topic 'Sistemi di pianificazione.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Rocca, Lorenzo. "Sviluppo di nuovi algoritmi di pianificazione per sistemi non olonomici e con dinamica non linerare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11606/.

Full text
Abstract:
L'obiettivo del kinodynamic motion planning è quello di determinare una sequenza di input di controllo per guidare un agente da uno stato iniziale ad uno finale, rispettando la dinamica del corpo e i vincoli fisici. In questa tesi sono presentate diverse versioni di algoritmi basati su Rapidly-exploring Random Tree in grado di risolvere questo tipo di problema. In particolare è preso in considerazione il caso di un sistema non lineare con vincoli non olonomici, rappresentativo del rover in dotazione al progetto europeo SHERPA. La qualità degli approcci proposti è inoltre provata con alcuni test di navigazione, in ambiente simulato, confrontando gli algoritmi proposti con alcuni presi nella letteratura di riferimento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Turcutto, Sonia. "Analisi dei sistemi di pianificazione e controllo di aziende Make to Order. Il caso Tecnoplast infissi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Negli ultimi anni, sul mercato, si è assistito ad una significativa crescita della pressione competitiva insieme ad una sempre maggiore attenzione, da parte delle imprese, a realizzare prestazioni superiori a quelle dei propri competitors. La preoccupazione principale della maggior parte delle aziende è quella di ricercare modi per essere sempre più competitivi sul mercato. Inoltre, a causa della riduzione delle barriere del mercato, l’elemento legato alla ricerca di una maggior produttività in ambiente lavorativo è diventato sempre più pressante. Questa pressione per avere una produzione sempre migliore, non ha coinvolto solamente il settore che produce beni con alti volumi e per lo più standard, ma ha anche colpito le aziende che operano su commessa (make to order) In questa tesi si analizzeranno i sistemi di PPC maggiormente utilizzati facendo prima un’introduzione al contesto Make To Order. Nel primo capitolo quindi verrà presentato il contesto in cui operano le aziende make to order e le principali caratteristiche/criticità di queste aziende. Nel secondo capitolo si proporrà una revisione letteraria sul tema dei vari sistemi PPC attualmente in uso nel mercato attuale, illustrando i vantaggi e gli svantaggi nell’essere applicati in aziende make to order. Nel terzo capitolo verrà illustrata l’azienda e si discuterà delle analisi condotte, evidenziando le principali criticità riscontrate. Successivamente nel quarto capitolo si procederà con la presentazione delle soluzioni che l’azienda stà mettendo in atto o che intende mettere in atto nel futuro, al fine di migliorarsi per poter competere in modo più efficiente nell’attuale mercato Italiano. Infine il quinto capitolo, terminerà la tesi in esame e sarà oggetto di discussioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

D'Abundo, Maria. "Sviluppo e applicazione di un nuovo modello di pianificazione: il caso Celli UK Ltd." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Il contesto aziendale odierno è caratterizzato da una grande complessità gestionale e dalla necessità di gestire quantità sempre maggiori di informazioni in modo sempre più efficace, efficiente e tempestivo. Per poter rispondere ai continui cambiamenti del mercato e delle sue esigenze, bisogna prendere decisioni in maniera rapida e disporre di tutte le informazioni necessarie in breve tempo. Tutto ciò è possibile solo se l'impresa è dotata di un sistema informativo in grado di rendere disponibili le informazioni in tempo reale, sfruttando le tecnologie informatiche che consentono alle aziende di controllare, pianificare e gestire in modo integrato tutte le attività, nonché di elaborare velocemente una maggiore quantità di dati ed informazioni di quanto fosse possibile in passato. Negli ultimi anni molte aziende hanno modificato la propria struttura e ridefinito le prassi con cui il business veniva governato, a favore dei nuovi sistemi informativi che consentono di rispondere dinamicamente alle mutevoli richieste del mercato. Il principale obiettivo delle imprese, infatti, è quello di creare valore per il cliente, soddisfacendone i bisogni con prodotti di qualità e nel rispetto dei tempi di consegna prefissati. Per perseguire gli obiettivi aziendali risulta fondamentale anche l’utilizzo di un valido sistema di pianificazione della produzione che, se gestito nel modo corretto, consente sia di soddisfare le esigenze dei clienti, che di offrire notevoli vantaggi alle diverse funzioni aziendali, migliorando l’efficienza del business e riducendo i costi da sostenere. Tale sistema riveste, dunque, un ruolo fondamentale di collegamento tra il sistema produttivo e i clienti, in quanto consente di ottimizzare l’utilizzo delle risorse, allo scopo di massimizzare il livello di servizio ai clienti in termini di rapidità, flessibilità e rispetto delle date di consegna.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Di, Bari Salvatore <1979&gt. "Dalla regione policentrica ai sistemi urbani. Locale e globale una ricerca di coerenze." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2113/1/dibari_salvatore_tesi.pdf.pdf.

Full text
Abstract:
La ricerca svolta ha individuato fra i suoi elementi promotori l’orientamento determinato da parte della comunità europea di dare vita e sostegno ad ambiti territoriali intermedi sub nazionali di tipo regionale all’interno dei quali i sistemi di città potessero raggiungere le massime prestazioni tecnologiche per cogliere gli effetti positivi delle innovazioni. L’orientamento europeo si è confrontato con una realtà storica e geografica molto variata in quanto accanto a stati membri, nei quali le gerarchie fra città sono storicamente radicate e funzionalmente differenziate secondo un ordine che vede la città capitale dominante su città subalterne nelle quali la cultura di dominio del territorio non è né continua né gerarchizzata sussistono invece territori nazionali compositi con una città capitale di riconosciuto potere ma con città di minor dimensione che da secoli esprimono una radicata incisività nella organizzazione del territorio di appartenenza. Alla prima tipologia di stati appartengono ad esempio i Paesi del Nord Europa e l’Inghilterra, esprimendo nella Francia una situazione emblematica, alla seconda tipologia appartengono invece i Paesi dell’aera mediterranea, Italia in primis, con la grande eccezione della Germania. Applicando gli intendimenti comunitari alla realtà locale nazionale, questa tesi ha avviato un approfondimento di tipo metodologico e procedurale sulla possibile organizzazione a sistema di una regione fortemente policentrica nel suo sviluppo e “artificiosamente” rinata ad unità, dopo le vicende del XIX secolo: l’Emilia-Romagna. Anche nelle regioni che si presentano come storicamente organizzate sulla pluralità di centri emergenti, il rapporto col territorio è mediato da centri urbani minori che governano il tessuto cellulare delle aggregazioni di servizi di chiara origine agraria. Questo stato di cose comporta a livello politico -istituzionale una dialettica vivace fra territori voluti dalle istituzioni e territori legittimati dal consolidamento delle tradizioni confermato dall’uso attuale. La crescente domanda di capacità di governo dello sviluppo formulata dagli operatori economici locali e sostenuta dalle istituzioni europee si confronta con la scarsa capacità degli enti territoriali attuali: Regioni, Comuni e Province di raggiungere un livello di efficienza sufficiente ad organizzare sistemi di servizi adeguati a sostegno della crescita economica. Nel primo capitolo, dopo un breve approfondimento sulle “figure retoriche comunitarie”, quali il policentrismo, la governance, la coesione territoriale, utilizzate per descrivere questi fenomeni in atto, si analizzano gli strumenti programmatici europei e lo S.S.S.E,. in primis, che recita “Per garantire uno sviluppo regionale equilibrato nella piena integrazione anche nell’economia mondiale, va perseguito un modello di sviluppo policentrico, al fine di impedire un’ulteriore eccessiva concentrazione della forza economica e della popolazione nei territori centrali dell’UE. Solo sviluppando ulteriormente la struttura, relativamente decentrata, degli insediamenti è possibile sfruttare il potenziale economico di tutte le regioni europee.” La tesi si inserisce nella fase storica in cui si tenta di definire quali siano i nuovi territori funzionali e su quali criteri si basa la loro riconoscibilità; nel tentativo di adeguare ad essi, riformandoli, i territori istituzionali. Ai territori funzionali occorre riportare la futura fiscalità, ed è la scala adeguata per l'impostazione della maggior parte delle politiche, tutti aspetti che richiederanno anche la necessità di avere una traduzione in termini di rappresentanza/sanzionabilità politica da parte dei cittadini. Il nuovo governo auspicato dalla Comunità Europea prevede una gestione attraverso Sistemi Locali Territoriali (S.Lo.t.) definiti dalla combinazione di milieu locale e reti di attori che si comportano come un attore collettivo. Infatti il secondo capitolo parte con l’indagare il concetto di “regione funzionale”, definito sulla base della presenza di un nucleo e di una corrispondente area di influenza; che interagisce con altre realtà territoriali in base a relazioni di tipo funzionale, per poi arrivare alla definizione di un Sistema Locale territoriale, modello evoluto di regione funzionale che può essere pensato come una rete locale di soggetti i quali, in funzione degli specifici rapporti che intrattengono fra loro e con le specificità territoriali del milieu locale in cui operano e agiscono, si comportano come un soggetto collettivo. Identificare un sistema territoriale, è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per definire qualsiasi forma di pianificazione o governance territoriale, perchè si deve soprattutto tener conto dei processi di integrazione funzionale e di networking che si vengono a generare tra i diversi sistemi urbani e che sono specchio di come il territorio viene realmente fruito., perciò solo un approccio metodologico capace di sfumare e di sovrapporre le diverse perimetrazioni territoriali riesce a definire delle aree sulle quali definire un’azione di governo del territorio. Sin dall’inizio del 2000 il Servizio Sviluppo Territoriale dell’OCSE ha condotto un’indagine per capire come i diversi paesi identificavano empiricamente le regioni funzionali. La stragrande maggioranza dei paesi adotta una definizione di regione funzionale basata sul pendolarismo. I confini delle regioni funzionali sono stati definiti infatti sulla base di “contorni” determinati dai mercati locali del lavoro, a loro volta identificati sulla base di indicatori relativi alla mobilità del lavoro. In Italia, la definizione di area urbana funzionale viene a coincidere di fatto con quella di Sistema Locale del Lavoro (SLL). Il fatto di scegliere dati statistici legati a caratteristiche demografiche è un elemento fondamentale che determina l’ubicazione di alcuni servizi ed attrezzature e una mappa per gli investimenti nel settore sia pubblico che privato. Nell’ambito dei programmi europei aventi come obiettivo lo sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio fatto di aree funzionali in relazione fra loro, uno degli studi di maggior rilievo è stato condotto da ESPON (European Spatial Planning Observation Network) e riguarda l’adeguamento delle politiche alle caratteristiche dei territori d’Europa, creando un sistema permanente di monitoraggio del territorio europeo. Sulla base di tali indicatori vengono costruiti i ranking dei diversi FUA e quelli che presentano punteggi (medi) elevati vengono classificati come MEGA. In questo senso, i MEGA sono FUA/SLL particolarmente performanti. In Italia ve ne sono complessivamente sei, di cui uno nella regione Emilia-Romagna (Bologna). Le FUA sono spazialmente interconnesse ed è possibile sovrapporre le loro aree di influenza. Tuttavia, occorre considerare il fatto che la prossimità spaziale è solo uno degli aspetti di interazione tra le città, l’altro aspetto importante è quello delle reti. Per capire quanto siano policentrici o monocentrici i paesi europei, il Progetto Espon ha esaminato per ogni FUA tre differenti parametri: la grandezza, la posizione ed i collegamenti fra i centri. La fase di analisi della tesi ricostruisce l’evoluzione storica degli strumenti della pianificazione regionale analizzandone gli aspetti organizzativi del livello intermedio, evidenziando motivazioni e criteri adottati nella suddivisione del territorio emilianoromagnolo (i comprensori, i distretti industriali, i sistemi locali del lavoro…). La fase comprensoriale e quella dei distretti, anche se per certi versi effimere, hanno avuto comunque il merito di confermare l’esigenza di avere un forte organismo intermedio di programmazione e pianificazione. Nel 2007 la Regione Emilia Romagna, nell’interpretare le proprie articolazioni territoriali interne, ha adeguato le proprie tecniche analitiche interpretative alle direttive contenute nel Progetto E.S.P.O.N. del 2001, ciò ha permesso di individuare sei S.Lo.T ( Sistemi Territoriali ad alta polarizzazione urbana; Sistemi Urbani Metropolitani; Sistemi Città – Territorio; Sistemi a media polarizzazione urbana; Sistemi a bassa polarizzazione urbana; Reti di centri urbani di piccole dimensioni). Altra linea di lavoro della tesi di dottorato ha riguardato la controriprova empirica degli effettivi confini degli S.Lo.T del PTR 2007 . Dal punto di vista metodologico si è utilizzato lo strumento delle Cluster Analisys per impiegare il singolo comune come polo di partenza dei movimenti per la mia analisi, eliminare inevitabili approssimazioni introdotte dalle perimetrazioni legate agli SLL e soprattutto cogliere al meglio le sfumature dei confini amministrativi dei diversi comuni e province spesso sovrapposti fra loro. La novità è costituita dal fatto che fino al 2001 la regione aveva definito sullo stesso territorio una pluralità di ambiti intermedi non univocamente circoscritti per tutte le funzioni ma definiti secondo un criterio analitico matematico dipendente dall’attività settoriale dominante. In contemporanea col processo di rinnovamento della politica locale in atto nei principali Paesi dell’Europa Comunitaria si va delineando una significativa evoluzione per adeguare le istituzioni pubbliche che in Italia comporta l’attuazione del Titolo V della Costituzione. In tale titolo si disegna un nuovo assetto dei vari livelli Istituzionali, assumendo come criteri di riferimento la semplificazione dell’assetto amministrativo e la razionalizzazione della spesa pubblica complessiva. In questa prospettiva la dimensione provinciale parrebbe essere quella tecnicamente più idonea per il minimo livello di pianificazione territoriale decentrata ma nel contempo la provincia come ente amministrativo intermedio palesa forti carenze motivazionali in quanto l’ente storico di riferimento della pianificazione è il comune e l’ente di gestione delegato dallo stato è la regione: in generale troppo piccolo il comune per fare una programmazione di sviluppo, troppo grande la regione per cogliere gli impulsi alla crescita dei territori e delle realtà locali. Questa considerazione poi deve trovare elementi di compatibilità con la piccola dimensione territoriale delle regioni italiane se confrontate con le regioni europee ed i Laender tedeschi. L'individuazione di criteri oggettivi (funzionali e non formali) per l'individuazione/delimitazione di territori funzionali e lo scambio di prestazioni tra di essi sono la condizione necessaria per superare l'attuale natura opzionale dei processi di cooperazione interistituzionale (tra comuni, ad esempio appartenenti allo stesso territorio funzionale). A questo riguardo molto utile è l'esperienza delle associazioni, ma anche delle unioni di comuni. Le esigenze della pianificazione nel riordino delle istituzioni politico territoriali decentrate, costituiscono il punto finale della ricerca svolta, che vede confermato il livello intermedio come ottimale per la pianificazione. Tale livello è da intendere come dimensione geografica di riferimento e non come ambito di decisioni amministrative, di governance e potrebbe essere validamente gestito attraverso un’agenzia privato-pubblica dello sviluppo, alla quale affidare la formulazione del piano e la sua gestione. E perché ciò avvenga è necessario che il piano regionale formulato da organi politici autonomi, coordinati dall’attività dello stato abbia caratteri definiti e fattibilità economico concreta.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Di, Bari Salvatore <1979&gt. "Dalla regione policentrica ai sistemi urbani. Locale e globale una ricerca di coerenze." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2113/.

Full text
Abstract:
La ricerca svolta ha individuato fra i suoi elementi promotori l’orientamento determinato da parte della comunità europea di dare vita e sostegno ad ambiti territoriali intermedi sub nazionali di tipo regionale all’interno dei quali i sistemi di città potessero raggiungere le massime prestazioni tecnologiche per cogliere gli effetti positivi delle innovazioni. L’orientamento europeo si è confrontato con una realtà storica e geografica molto variata in quanto accanto a stati membri, nei quali le gerarchie fra città sono storicamente radicate e funzionalmente differenziate secondo un ordine che vede la città capitale dominante su città subalterne nelle quali la cultura di dominio del territorio non è né continua né gerarchizzata sussistono invece territori nazionali compositi con una città capitale di riconosciuto potere ma con città di minor dimensione che da secoli esprimono una radicata incisività nella organizzazione del territorio di appartenenza. Alla prima tipologia di stati appartengono ad esempio i Paesi del Nord Europa e l’Inghilterra, esprimendo nella Francia una situazione emblematica, alla seconda tipologia appartengono invece i Paesi dell’aera mediterranea, Italia in primis, con la grande eccezione della Germania. Applicando gli intendimenti comunitari alla realtà locale nazionale, questa tesi ha avviato un approfondimento di tipo metodologico e procedurale sulla possibile organizzazione a sistema di una regione fortemente policentrica nel suo sviluppo e “artificiosamente” rinata ad unità, dopo le vicende del XIX secolo: l’Emilia-Romagna. Anche nelle regioni che si presentano come storicamente organizzate sulla pluralità di centri emergenti, il rapporto col territorio è mediato da centri urbani minori che governano il tessuto cellulare delle aggregazioni di servizi di chiara origine agraria. Questo stato di cose comporta a livello politico -istituzionale una dialettica vivace fra territori voluti dalle istituzioni e territori legittimati dal consolidamento delle tradizioni confermato dall’uso attuale. La crescente domanda di capacità di governo dello sviluppo formulata dagli operatori economici locali e sostenuta dalle istituzioni europee si confronta con la scarsa capacità degli enti territoriali attuali: Regioni, Comuni e Province di raggiungere un livello di efficienza sufficiente ad organizzare sistemi di servizi adeguati a sostegno della crescita economica. Nel primo capitolo, dopo un breve approfondimento sulle “figure retoriche comunitarie”, quali il policentrismo, la governance, la coesione territoriale, utilizzate per descrivere questi fenomeni in atto, si analizzano gli strumenti programmatici europei e lo S.S.S.E,. in primis, che recita “Per garantire uno sviluppo regionale equilibrato nella piena integrazione anche nell’economia mondiale, va perseguito un modello di sviluppo policentrico, al fine di impedire un’ulteriore eccessiva concentrazione della forza economica e della popolazione nei territori centrali dell’UE. Solo sviluppando ulteriormente la struttura, relativamente decentrata, degli insediamenti è possibile sfruttare il potenziale economico di tutte le regioni europee.” La tesi si inserisce nella fase storica in cui si tenta di definire quali siano i nuovi territori funzionali e su quali criteri si basa la loro riconoscibilità; nel tentativo di adeguare ad essi, riformandoli, i territori istituzionali. Ai territori funzionali occorre riportare la futura fiscalità, ed è la scala adeguata per l'impostazione della maggior parte delle politiche, tutti aspetti che richiederanno anche la necessità di avere una traduzione in termini di rappresentanza/sanzionabilità politica da parte dei cittadini. Il nuovo governo auspicato dalla Comunità Europea prevede una gestione attraverso Sistemi Locali Territoriali (S.Lo.t.) definiti dalla combinazione di milieu locale e reti di attori che si comportano come un attore collettivo. Infatti il secondo capitolo parte con l’indagare il concetto di “regione funzionale”, definito sulla base della presenza di un nucleo e di una corrispondente area di influenza; che interagisce con altre realtà territoriali in base a relazioni di tipo funzionale, per poi arrivare alla definizione di un Sistema Locale territoriale, modello evoluto di regione funzionale che può essere pensato come una rete locale di soggetti i quali, in funzione degli specifici rapporti che intrattengono fra loro e con le specificità territoriali del milieu locale in cui operano e agiscono, si comportano come un soggetto collettivo. Identificare un sistema territoriale, è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per definire qualsiasi forma di pianificazione o governance territoriale, perchè si deve soprattutto tener conto dei processi di integrazione funzionale e di networking che si vengono a generare tra i diversi sistemi urbani e che sono specchio di come il territorio viene realmente fruito., perciò solo un approccio metodologico capace di sfumare e di sovrapporre le diverse perimetrazioni territoriali riesce a definire delle aree sulle quali definire un’azione di governo del territorio. Sin dall’inizio del 2000 il Servizio Sviluppo Territoriale dell’OCSE ha condotto un’indagine per capire come i diversi paesi identificavano empiricamente le regioni funzionali. La stragrande maggioranza dei paesi adotta una definizione di regione funzionale basata sul pendolarismo. I confini delle regioni funzionali sono stati definiti infatti sulla base di “contorni” determinati dai mercati locali del lavoro, a loro volta identificati sulla base di indicatori relativi alla mobilità del lavoro. In Italia, la definizione di area urbana funzionale viene a coincidere di fatto con quella di Sistema Locale del Lavoro (SLL). Il fatto di scegliere dati statistici legati a caratteristiche demografiche è un elemento fondamentale che determina l’ubicazione di alcuni servizi ed attrezzature e una mappa per gli investimenti nel settore sia pubblico che privato. Nell’ambito dei programmi europei aventi come obiettivo lo sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio fatto di aree funzionali in relazione fra loro, uno degli studi di maggior rilievo è stato condotto da ESPON (European Spatial Planning Observation Network) e riguarda l’adeguamento delle politiche alle caratteristiche dei territori d’Europa, creando un sistema permanente di monitoraggio del territorio europeo. Sulla base di tali indicatori vengono costruiti i ranking dei diversi FUA e quelli che presentano punteggi (medi) elevati vengono classificati come MEGA. In questo senso, i MEGA sono FUA/SLL particolarmente performanti. In Italia ve ne sono complessivamente sei, di cui uno nella regione Emilia-Romagna (Bologna). Le FUA sono spazialmente interconnesse ed è possibile sovrapporre le loro aree di influenza. Tuttavia, occorre considerare il fatto che la prossimità spaziale è solo uno degli aspetti di interazione tra le città, l’altro aspetto importante è quello delle reti. Per capire quanto siano policentrici o monocentrici i paesi europei, il Progetto Espon ha esaminato per ogni FUA tre differenti parametri: la grandezza, la posizione ed i collegamenti fra i centri. La fase di analisi della tesi ricostruisce l’evoluzione storica degli strumenti della pianificazione regionale analizzandone gli aspetti organizzativi del livello intermedio, evidenziando motivazioni e criteri adottati nella suddivisione del territorio emilianoromagnolo (i comprensori, i distretti industriali, i sistemi locali del lavoro…). La fase comprensoriale e quella dei distretti, anche se per certi versi effimere, hanno avuto comunque il merito di confermare l’esigenza di avere un forte organismo intermedio di programmazione e pianificazione. Nel 2007 la Regione Emilia Romagna, nell’interpretare le proprie articolazioni territoriali interne, ha adeguato le proprie tecniche analitiche interpretative alle direttive contenute nel Progetto E.S.P.O.N. del 2001, ciò ha permesso di individuare sei S.Lo.T ( Sistemi Territoriali ad alta polarizzazione urbana; Sistemi Urbani Metropolitani; Sistemi Città – Territorio; Sistemi a media polarizzazione urbana; Sistemi a bassa polarizzazione urbana; Reti di centri urbani di piccole dimensioni). Altra linea di lavoro della tesi di dottorato ha riguardato la controriprova empirica degli effettivi confini degli S.Lo.T del PTR 2007 . Dal punto di vista metodologico si è utilizzato lo strumento delle Cluster Analisys per impiegare il singolo comune come polo di partenza dei movimenti per la mia analisi, eliminare inevitabili approssimazioni introdotte dalle perimetrazioni legate agli SLL e soprattutto cogliere al meglio le sfumature dei confini amministrativi dei diversi comuni e province spesso sovrapposti fra loro. La novità è costituita dal fatto che fino al 2001 la regione aveva definito sullo stesso territorio una pluralità di ambiti intermedi non univocamente circoscritti per tutte le funzioni ma definiti secondo un criterio analitico matematico dipendente dall’attività settoriale dominante. In contemporanea col processo di rinnovamento della politica locale in atto nei principali Paesi dell’Europa Comunitaria si va delineando una significativa evoluzione per adeguare le istituzioni pubbliche che in Italia comporta l’attuazione del Titolo V della Costituzione. In tale titolo si disegna un nuovo assetto dei vari livelli Istituzionali, assumendo come criteri di riferimento la semplificazione dell’assetto amministrativo e la razionalizzazione della spesa pubblica complessiva. In questa prospettiva la dimensione provinciale parrebbe essere quella tecnicamente più idonea per il minimo livello di pianificazione territoriale decentrata ma nel contempo la provincia come ente amministrativo intermedio palesa forti carenze motivazionali in quanto l’ente storico di riferimento della pianificazione è il comune e l’ente di gestione delegato dallo stato è la regione: in generale troppo piccolo il comune per fare una programmazione di sviluppo, troppo grande la regione per cogliere gli impulsi alla crescita dei territori e delle realtà locali. Questa considerazione poi deve trovare elementi di compatibilità con la piccola dimensione territoriale delle regioni italiane se confrontate con le regioni europee ed i Laender tedeschi. L'individuazione di criteri oggettivi (funzionali e non formali) per l'individuazione/delimitazione di territori funzionali e lo scambio di prestazioni tra di essi sono la condizione necessaria per superare l'attuale natura opzionale dei processi di cooperazione interistituzionale (tra comuni, ad esempio appartenenti allo stesso territorio funzionale). A questo riguardo molto utile è l'esperienza delle associazioni, ma anche delle unioni di comuni. Le esigenze della pianificazione nel riordino delle istituzioni politico territoriali decentrate, costituiscono il punto finale della ricerca svolta, che vede confermato il livello intermedio come ottimale per la pianificazione. Tale livello è da intendere come dimensione geografica di riferimento e non come ambito di decisioni amministrative, di governance e potrebbe essere validamente gestito attraverso un’agenzia privato-pubblica dello sviluppo, alla quale affidare la formulazione del piano e la sua gestione. E perché ciò avvenga è necessario che il piano regionale formulato da organi politici autonomi, coordinati dall’attività dello stato abbia caratteri definiti e fattibilità economico concreta.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

VESPOLI, Silvestro (ORCID:0000-0003-2042-2668). "Un'architettura semi-eterarchica per sistemi di Pianificazione e Controllo della Produzione per l'Industria 4.0." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/207096.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Macor, Lisa <1989&gt. "Energia e Territorio Integrazione della variabile energetica nella pianificazione territoriale del comune di Caorle." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3486.

Full text
Abstract:
Il progetto di tesi ha lo scopo di implementare gli strumenti a supporto delle politiche urbane per l’efficienza energetica. Lo studio prenderà in considerazione i Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), focalizzando l’indagine sull’area del comune di Caorle, territorio del litorale veneziano. Il punto di partenza è la lettura delle azioni di riduzione della CO2 già proposte dall’amministrazione comunale, analizzando non solamente gli aspetti ambientali diretti, ma anche le ricadute positive in termini di coinvolgimento della popolazione ed educazione al risparmio energetico condiviso. Si favorirà l’adozione di politiche di mobilità urbana sostenibile, educazione ambientale, risparmio energetico nei consumi e nell’edilizia, oltre alla produzione energetica da fonti rinnovabili. Il progetto di tesi intende elaborare una mappatura completa, tramite software GIS, dei consumi energetici del territorio, un catasto energetico suddiviso per tipologia e uso degli edifici, e delle produzioni locali di energia da fonti rinnovabili. Tale indagine fornirà uno strumento per mettere in luce le porzioni di territorio maggiormente energivore, permettendo all’amministrazione di valutare in quali aree la fluttuazione turistica stagionale causa picchi nella concentrazione dei consumi di vettori energetici. Questo tipo di analisi rappresenta un supporto decisionale all’amministrazione locale per localizzare le azioni più rilevanti nell’efficientamento della rete e degli usi finali di energia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Nicolosi, Rosario. "Valutazione di affidabilità e adeguatezza per la pianificazione di sistemi e distribuzione multi-microrete. Dispacciamento ottimo delle risorse nell'esercizio di microreti autonome." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1101.

Full text
Abstract:
l attività di ricerca svolta si articola in due filoni. Il primo è attinente allo sviluppo di strumenti innovativi di valutazione dell affidabilità e dell adeguatezza di reti di distribuzione multi-microrete utili nell ambito dellapianificazione di Smart Grids Multi-microrete. Requisiti sempre più stringenti posti dagli enti regolatori nazionali sulla riduzione della durata e della frequenza delle interruzioni (già con la Delibera 333/072 dell Autorità per l Energia Elettrica ed il Gas -AEEG- in Italia), accanto alla spinta verso l implementazione di nuovi scenari complessi di gestione delle reti, pongono fortemente la necessità che la ricerca si orienti verso l estensione delle metodologie tradizionali di calcolo analitico dell affidabilità ai nuovi paradigmi della distribuzione con l affinamento di nuovi e idonei strumenti di analisi. Il secondo filone, attinente piuttosto al perseguimento di obiettivi di efficienza e limitazione delle emissioni inquinanti è relativo all esercizio di microreti, in linea con le politiche internazionali di gestione dei sistemi elettrici. Ci si è occupati dell ottimizzazione del dispacciamento delle risorse di produzione ed accumulo presenti in una microrete. La procedura di ottimizzazione si basa sull utilizzo del SALHE-EA (acronimo di Self-Adaptive Low-High Evaluation Evolutionary Algorithm). In particolare, l obiettivo è quello di individuare i set-point ottimali dei generatori programmabili e dei sistemi di accumulo al fine di minimizzare i costi di funzionamento e manutenzione dei generatori stessi, riducendo al contempo le emissioni inquinanti da questi prodotte ed assumendo che tutta la potenza disponibile dalle fonti di energia rinnovabile fosse iniettata nella Microrete o accumulata per essere in seguito fornita secondo un apposita strategia di gestione delle unità di accumulo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Fiaschi, Stefano. "Studio della pinificazione di sistemi interleaved DAS MIMO in ambiente indoor." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4080/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Masini, Laura. "STATUS QUO[LA] Protocollo di valutazione del patrimonio edilizio scolastico esistente per la pianificazione strategica degli interventi di riqualificazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
La presente tesi di laurea si occupa del tema della pianificazione strategica degli interventi di recupero dell’edilizia scolastica esistente, un patrimonio immobiliare complesso e consistente in circa 42.000 edifici di proprietà pubblica. L’ambito in cui si muove la tesi è quello dei parchi di edilizia scolastica, gestiti da uno stesso ente o amministrazione in un area geograficamente circoscritta. La molteplicità ed eterogeneità delle problematiche che investono il parco, che interessano fra gli altri i temi dell’adeguatezza spaziale, della sicurezza, sotto il profilo antisismico ed impiantistico, e del consumo energetico, rendono particolarmente complessa la fase di programmazione degli interventi da effettuare. Per consentire agli enti pubblici di investire le esigue risorse disponibili in interventi di riqualificazione efficaci, sono necessari strumenti di supporto al processo decisionale, in grado di valutare le questioni di tipo tecnico-prestazionale ed anche gli aspetti procedurali. L’ output della presente tesi è costituito dalla elaborazione di una metodologia di analisi multicriteria (o multicriteriale) che, tramite una procedura definita, consenta di ordinare secondo una graduatoria di priorità di intervento le scuole di un parco edilizio. La scelta del sistema multicriteriale deriva dalla necessità di costruire un metodo che fornisce al soggetto decisore un supporto finalizzato a realizzare un compromesso accettabile fra diversi obiettivi. A partire dallo stato attuale del patrimonio scolastico italiano, e dal divario prestazionale riscontrato rispetto agli standard attesi, sono stati definiti gli obiettivi di miglioramento. Questi obiettivi costituiscono i criteri di valutazione, cioè i parametri attraverso i quali le scuole sono confrontate tra loro e ricondotte in un sistema gerarchico ordinato per priorità di intervento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Carrano, Giovanna. "L’impatto dei sistemi di pianificazione e controllo sui percorsi di risanamento delle società partecipate pubbliche. Potenzialità e limiti alla luce della “riforma Madia”." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2681.

Full text
Abstract:
2015 - 2016
Il presente lavoro di ricerca ha come oggetto il processo di cambiamento che ha caratterizzato le società partecipate pubbliche negli ultimi anni, focalizzando precisamente la propria attenzione su quanto previsto dal decreto legislativo 175/2016 Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica emanato in attuazione della riforma Madia, che ha richiamato l’attenzione degli studiosi di discipline economiche ed, in particolare, di economia aziendale. L’introduzione dei modelli di gestione manageriale, il cambiamento dei valori guida dell’agire amministrativo, il continuo mutamento dei rapporti di forza tra componente politica e componente gestionale riaffermati a tutto tondo dal d.lgs. 175/2016, richiedono agli Enti locali, ai fini di gestire il rapporto con le aziende partecipate, una nuova capacità di pianificazione e controllo strategico. Gli strumenti previsti a supporto di questo nuovo agire, sebbene innovativi e di indubbia utilità, riusciranno a supportare l’Ente in una corretta azione di pianificazione e controllo strategico? Con la presente ricerca si è inteso comprendere la possibilità di supportare tale processo mediante l’utilizzo degli strumenti di programmazione e controllo nel risanamento delle società partecipate pubbliche, prima di raggiungere l’area della liquidazione giudiziale. Appare, a questo punto necessario definire l’obiettivo della ricerca: individuare, cioè, gli strumenti che possano integrare quelli esistenti e supportare l’organo di governo e il management delle società partecipate come richiesto loro, dall’attuale Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, nell’individuazione degli obiettivi strategici, nella loro definizione ed articolazione e nella verifica del grado di raggiungimento degli stessi ai fini del risanamento delle medesime. Tali strumenti devono consentire di modellizzare una realtà complessa come quella delle società partecipate, tenendo conto delle influenze reciproche tra le variabili e restituire, al tempo stesso, indicazioni facilmente leggibili e interpretabili, che favoriscano la condivisione delle strategie all’interno delle società partecipate. Per indagare un tema così complesso, secondo un approccio economico aziendale, è stata adottata una metodologia deduttiva, che ha visto lo svolgimento di due fasi fondamentali. Nella prima fase deduttiva è stata posta in essere un’analisi della copiosa produzione normativa che ha riguardato il settore dei servizi pubblici locali, partendo dalle riforme poste in essere all’inizio del XX secolo. Grazie a questo studio è stato possibile comprendere i profondi cambiamenti che la materia ha subito nel corso degli anni, al mutare dei contesti di riferimento. Il ricorso al mercato e l’affermarsi di nuove aziende di gestione dei servizi, hanno 3 fatto sorgere nuove problematiche di governance per gli enti locali. Si è quindi provveduto a verificare, innanzitutto, se amministrazioni territoriali e soggetti gestori possedessero requisiti aziendali. Considerati come aziende, l’ente locale e i soggetti gestori nel loro insieme formano un gruppo, all’interno del quale il primo assume il ruolo di holding. In tal senso, è stata analizzata la dottrina economico aziendale in tema di governance delle amministrazioni territoriali sulle proprie consociate, definendo i poteri di indirizzo e coordinamento dell’ente locale e l’attuale normativa sul tema del controllo sugli organismi partecipati introdotta dalla riforma dovuta al decreto legge 174/2012. Sempre nella stessa fase deduttiva, ampio spazio è stato dato all’analisi della letteratura in tema di crisi di impresa, allo studio della normativa nel contesto italiano di riferimento e all’ inerente letteratura economico-aziendale. La seconda fase deduttiva ha visto l’analisi, tramite il pensiero degli studiosi di Economia Aziendale e alla luce della letteratura citata, delle caratteristiche, delle funzioni, dei contenuti, delle potenzialità e dei limiti degli strumenti di pianificazione e controllo a supporto della governance delle partecipate pubbliche, ai fini delle decisioni indirizzate alle strategie del risanamento. L’analisi condotta ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di ricerca, individuare gli strumenti che possano integrare quelli esistenti e supportare l’organo di governo e il management delle società partecipate nell’individuazione degli obiettivi strategici, nella loro definizione ed articolazione e nella verifica del grado di raggiungimento degli stessi ai fini del risanamento delle medesime, si pone in prospettiva futura, su propositi di auspicio nella promozione di strumenti di gestione della crisi e di rendere la loro implementazione ancor più rispondente ai criteri di efficienza di tempestività ed equità. D'altronde il lavoro di ricerca condotto è riuscito a costruire un quadro chiaro e dettagliato sulla situazione futura, che si prospetta alle società partecipate pubbliche, definita dal nuovo Testo Unico entrato in vigore. Una nuova situazione che concerne, in modo particolare, le società in house che saranno sottoposte a procedure concorsuali e che non potranno fare più affidamento sull’obbligo dell’ente socio di ripianare le loro perdite, tanto più se fortemente indebitate, con la conseguenza che, in definitiva, dovranno provvedere loro stesse a fronteggiare la situazione nel miglior dei modi possibili in caso di crisi, pertanto sarà necessario cambiare, in modo radicale, il modus operandi di gestione che finora hanno adottato, mediante anche la predisposizione di specifici programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale, in grado di prevenire la degenerazione in situazione patologiche gravi. 4 In questa prospettiva, il lavoro si propone di fornire un utile strumento per le società di partecipazione pubblica, con l’intento seppur minimo di apportare contestualmente uno sviluppo agli studi sulla materia, ma al contempo, sottolineare che nel momento in cui viene predisposto e presentato un piano di risanamento, si delinea ad ogni modo un progetto di impresa, che è ex se mutevole, cangiante, in quanto la realtà operativa non è e né mai sarà esattamente inquadrata all’interno di schemi preconfezionati, per quanto formulati con diligenza professionale, pur sempre sulla carta come business plan, piani di budget. La predisposizione, in contenuti minimi e in via generale, di un piano di risanamento, per le società partecipate pubbliche che versano in situazione di crisi, non ha altro scopo che esortare le stesse a cambiare il proprio modus operandi. I fenomeni patologici che si sono verificati, con frequenza crescente, in questi ultimi anni, non dovrebbero prodursi a fronte dell’osservanza delle norme del nuovo Testo Unico prese a riferimento nel lavoro di ricerca. Gli strumenti appena descritti possono fornire un rilevante contributo alla governance delle società partecipate pubbliche. Occorre osservare, tuttavia, che la realtà, ad oggi, appare arretrata e non ancora in grado di adottare efficacemente documenti complessi quali i piani d’impresa, appare quindi opportuno delineare un cammino che porti alla redazione di tali strumenti in modo graduale e senza fratture traumatiche con l’attuale operatività delle partecipate pubbliche. Prendendo, in considerazione, il fatto che il Testo Unico è entrato in vigore a Settembre 2016, la ricerca pone in evidenza una serie di fattori frenanti che possono essere riassunti come segue: - non perfetta compatibilità degli obiettivi e dei tempi di natura gestionale; - inadeguata preparazione sia del livello gestionale sui temi della pianificazione e controllo strategico; - normali resistenze al cambiamento; - inadeguatezza dei sistemi informativi Il seguente lavoro di tesi non analizza il fenomeno delle partecipate pubbliche mediante l’indagine dell’analisi empirica e di conseguenza non prevede nessuna fase induttiva. Non si fa ricorso a dati primari appositamente raccolti per gli specifici fini della ricerca che si sta conducendo, visto che il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica è in vigore da Settembre 2016. Gli unici dati presenti nell’elaborato fanno riferimento a dati secondari utili per inquadrare il fenomeno delle partecipate pubbliche, in senso generale. In merito, si evidenzia 5 che diverse sono le banche dati a cui si può fare riferimento sul tema delle partecipate pubbliche in Italia, infatti, al momento in Italia, diversi dipartimenti e organi, per legge, sono tenuti a raccogliere le informazioni sul fenomeno in oggetto, come la Consob, la Corte dei Conti, il Dipartimento del Tesoro (MEF), ed altri. Nel lavoro di tesi è stata presa in considerazione, al fine del recupero di informazioni aggiornate sul fenomeno in oggetto, la banca dati Istat e precisamente il Comunicato del 23 dicembre 2016. Il presente lavoro, mettendo in luce alcune criticità proprie dei gruppi pubblici locali e proponendo alcune possibili soluzioni strumentali, lascia aperti spazi per ricerche future. In particolare, potrebbe essere utile implementare ricerche quantitative sui temi trattati con l’ausilio di questionari e interviste per meglio comprendere le peculiarità e le problematiche che caratterizzano le società partecipate pubbliche, nella percezione degli operatori, in modo tale da mettere in luce i gap informativi maggiormente sentiti. Potrebbe essere interessante indagare in maniera approfondita, sempre con l’ausilio degli operatori, le esperienze degli enti più avanzati in tema di sistemi di programmazione e controllo a supporto della governance. In particolare, sarebbe possibile verificare le condizioni che hanno consentito l’adozione di tali sistemi, per poi focalizzarsi sulle metodologie utilizzate per introdurre i diversi processi e strumenti. Infine sarebbe di sicura utilità il confronto con studiosi ed operatori di altri Paesi, in modo tale da dar vita ad una comparazione a livello internazionale sulle tematiche indagate, verificando le soluzioni adottate in altre realtà e valutandone l’applicabilità al contesto italiano. [a cura dell'autore]
XV n.s. (XXIX)
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Martin, Chiara. "Efficienza economica e conservazione dei sistemi naturali nell'allocazione della risorsa suolo tra usi alternativi: un modello multicriteriale di aiuto alle decisioni nella pianificazione territoriale sostenibile." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425075.

Full text
Abstract:
The thesis focuses on valuation in land use allocation, dealing with the problem of determining the optimal choice among alternatives in land planning. The aim of the thesis is double. In fact, on the one hand, the role of valuation in planning activities is investigated, in the light of sustainable development concept; on the other and, an original decision aiding methodology is proposed, which can be used by planners to select an optimal land use plan that balances the socioeconomic benefits and environmental impacts. The thesis is divided in two parts: the first part focuses on sustainability and planning concepts, deepening the role of valuation in sustainability assessment of land use plans; the second part shows the methodology proposed. The first part is made up by three chapters. The first chapter enters the concepts of sustainability and natural capital, and the debate on economic growth (expansionistic versus ecological paradigm). In the second chapter, the relationship between valuation and planning process, its development in the course of time, and the development of new valuation methods for sustainability assessment in planning are investigated. The most diffused approaches are illustrated: the cost-benefit approach, the multi-criteria evaluation, and the new "landscape approach". In the third chapter, methods for natural capital assessment are presented, from both economic and ecological point of view. For each one of these two approaches, the concept of value, valuation methods and applicability are analysed. The second part of the thesis presents a method that can be used by planners to select an optimal land use plan among alternatives. The method focuses on spatial dimension of economic activities and of ecosystems conservation. The model has a multicriteria structure, based on two objectives: economic efficiency and ecosystems conservation (that are contrasting elements of sustainable development). In the fourth chapter the framework of the model is illustrated, and its application in planning processes is explained. The fifth, and last, chapter presents the parameters used in the model to quantify the two objectives: Economic Index and Quality Index. The Economic Index measures the economic efficiency of a certain landascape structure (proposed by a land use plan), while the Quality Index quantify landscape structure ability to protect natural systems. These indexes are constructed referring to principles and instruments of specific disciplines: respectively, Regional Economy, which affects the relationship between land use and economic efficiency, and Landscape Ecology, which investigates the relationship between land use and ecosystems health. Conclusions summarize thesis contents and highlight difficulties and further research possibilities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Visintin, Luca. "Realizzazione di un sit finalizzato allo studio delle aree carsiche." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4513.

Full text
Abstract:
2009/2010
L’obiettivo primo del lavoro di ricerca è stato la creazione di un SIT finalizzato allo studio delle aree carsiche che rispondesse a precisi requisiti; tra tutti, vi era la necessità di progettare uno strumento rapido, intuitivo e di facile consultazione che ponesse l’attenzione non tanto all’aspetto scientifico dello studio del carsismo, bensì ai risvolti applicativi che il fenomeno carsico comporta nella pianificazione territoriale e nella progettazione di infrastrutture in genere. Inoltre, in un’ottica applicativa, si è voluto proporre le linee guida per la standardizzazione e l’informatizzazione dei dati desunti dal rilevamento dei fenomeni carsici in campagna. La costruzione del SIT si è fondata su alcune esperienze lavorative inerenti, per lo più, la progettazione di infrastrutture ferroviarie ed autostradali nell’area del Carso Classico triestino; inoltre, sono state studiate nel dettaglio le possibili applicazioni nel campo dell’idrogeologia carsica, della gestione del territorio e della valorizzazione delle risorse naturali riconoscendo i caratteri distintivi del carsismo ed i loro risvolti applicativi. Dapprima, sono state analizzate le morfologie carsiche in termini genetici ed evolutivi; successivamente, è stata valutata l’eventuale criticità di ciascuna morfologia carsica in rapporto ai diversi usi del territorio e ne sono stati definiti i parametri utili ad una sua descrizione che intrecci il significato scientifico con quello tecnico ed ingegneristico della forma. Definiti tali parametri, si è avviata la progettazione di un Personal GeoDatabase che permettesse l’archiviazione, l’elaborazione e la consultazione dei dati; a tal scopo si è optato per l’utilizzo combinato di ArcGis ed Access per la creazione del Geodatabase e l’utilizzo di AutoCad Map 3D per la digitalizzazione e l’editing dei dati. La raccolta dei dati è partita da una riesamina degli archivi informatici e bibliografici del Dipartimento di GeoScienze dell’Università di Trieste; contemporaneamente, sono stati acquisiti i dati relativi alle cavità ed alla geologia delle aree studio direttamente dalle banche dati della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Sono state definite quattro feature class fondamentali per gli scopi prefissati: Grotte, Doline, Karren e Punti Acqua. Il popolamento dei campi delle tabelle associate alle feature class del Geodatabase è stato integrato con i dati provenienti dai rilevamenti di dettaglio in campagna e da fotointerpretazione. Le relazioni tra feature class e tra le tabelle associate sono state prodotte contemporaneamente sia in ArcGis che in Access; in ArcGis vi è stata la possibilità di interrogare il Geodatabase dal punto di vista statistico creando, contemporaneamente opportune mappe tematiche, in Access, si sono create le maschere per una rapida ed agevole immissione dei dati. I casi studio proposti nella tesi hanno lo scopo di dimostrare l’utilità del SIT in un contesto applicativo importante come quello della progettazione di grandi linee viarie; l’interrogazione statistica dei dati ha premesso di localizzare i tratti dei progetti a diversa criticità per carsismo ed a proporre un criterio decisionale per la scelta dei tracciati ottimali. Uno studio in modalità back analysis relativamente a quanto emerso durante la costruzione di un tunnel autostradale ha restituito un feedback positivo relativamente alla distribuzione dei fenomeni carsici sul territorio indagato; è, infatti, emersa una correlazione tra quanto prevedibile e quanto scoperto durante gli scavi del traforo in termini di zone a maggior o minor grado di carsificazione sotterranea. Pur necessitando di ulteriori implementazioni e verifiche applicative, il SIT creato si propone come base per i futuri lavori di pianificazione territoriale nell’area del Carso Classico; non si esclude, inoltre, la possibilità di adottare la base informatica qui proposta per indagare anche altre aree carsiche con caratteristiche simili a quella su cui è stato indirizzato il lavoro di ricerca.
XXIII Ciclo
1980
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Libetta, Andrea. "Valutare il ruolo dell'accessibilità per migliorare la fruizione e la pianificazione degli spazi verdi urbani - Definizione di un modello di valutazione e applicazione al caso di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
Le aree verdi urbane (UGA) svolgono un ruolo chiave nello sviluppo di città compatte fornendo una moltitudine servizi ecosistemici. Nonostante ciò, finora la maggior parte delle città europee ha valutato il fabbisogno di aree verdi attraverso uno standard di tipo quantitativo, senza tenere in considerazione i benefici ottenibili e nemmeno la dislocazione effettiva delle UGA. L’obiettivo non è solo quello di garantire quantità minime di verde, ma anche di renderlo maggiormente accessibile e dare a tutti cittadini la possibilità di beneficiarne. La valutazione dei parametri di prossimità e accessibilità può risultare utile per individuare le aree che presentano carenza all’interno della città. Partendo da questi presupposti la tesi elabora una metodologia di analisi del fabbisogno di UGA che tiene in considerazione la loro accessibilità da parte della popolazione, facendo emergere le carenze effettive, dovute non sempre a una carenza di aree ma spesso a una localizzazione non equilibrata. Le analisi si basano su elaborazioni spaziali in ambiente GIS di dati relativi alla presenza di UGA esistenti, differenziate in funzione della loro area, alla distribuzione degli accessi alle UGA, alla rete dei percorsi e alla distribuzione della popolazione. Le elaborazioni effettuate consentono di verificare quali aree residenziali risultano fuori da una distanza di 300m, considerata mediamente adeguata per garantire un accesso agevole alle UGA. La metodologia viene testata sulla città di Bologna al fine di verificarne la replicabilità a città di medio-grandi dimensioni. La metodologia intende proporsi come uno strumento efficace di supporto alla pianificazione delle UGA in relazione al fabbisogno effettivo che si rileva nelle diverse aree della città, al fine di indirizzare interventi più mirati volti non solo ad elevare le quantità di verde nei contesti che necessitano di nuovi spazi ma anche a migliorare l’accessibilità agli stessi, migliorando di conseguenza la fruizione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Calvio, Alessandro. "Infrastrutture e Soluzioni Geo-spaziali per la Gestione di Interventi Urbani basato su Apache Spark." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22901/.

Full text
Abstract:
Nel corso degli ultimi tempi il progresso tecnologico e il fenomeno dei Big Data hanno permesso di accedere ad una grandissima mole di dati, favorendo la creazione di servizi per migliorare i bisogni delle persone. Come afferma Tobler nella prima legge della geografia “Ogni cosa è correlata a qualsiasi altra, ma le cose vicine sono più relazionate di quelle lontane”; in tale contesto i dati geografici acquisiscono un’importanza quanto mai grande grazie alla possibilità di riuscire ad associare ogni informazione ad un punto sulla terra e capire le relazioni che vi intercorrono. Questo è estremamente vero nell’ambito smart city e urban planning dove i dati forniti da smartphone, dispositivi indossabili e sensoristica permettono di avere in tempo reale una panoramica di quello che succede all’interno di una città, e di poter pianificare offerte e servizi conseguentemente tenendo in conto le esigenze dei cittadini. La tesi presentata nel documento si colloca in uno scenario di questo tipo, inserendosi all’interno di un progetto più ampio chiamato Interactive Planning Platform fOr city District Adaptive Manteinance Operations (IPPODAMO), mirato alla costruzione di un sistema di pianificazione dinamico-adattivo dei lavori urbani da effettuare nell’area di Bologna. Lo scopo è duplice: (i) la creazione di un architettura che possa, in tempi rapidi, elaborare un numero elevato di dati geografici provenienti da sorgenti diverse, capendo come questi siano integrabili per creare il sistema descritto e (ii) lo sviluppo di un prototipo di un algoritmo di pianificazione che, sulla base dell’andamento del traffico in una certa zona, sia in grado di fornire gli istanti di tempo migliori per posizionare un lavoro. Durante il lavoro verrà posta enfasi sia sulle operazioni che è possibile fare con dataset geografici per estrarre informazioni, ma anche sulle configurazioni che un’architettura complessa come questa deve possedere per soddisfare requisiti di affidabilità e velocità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Bensi, Sara. "Studi per la messa a punto di un sit geologico stratigrafico e geologico applicato - il sit dei dissesti geostatici." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3734.

Full text
Abstract:
2008/2009
Il dottorato di ricerca ha avuto come obiettivo l’individuazione e la realizzazione di una metodologia per l’omogeneizzazione dei dati informatici relativi al catasto dei fenomeni franosi e quello delle opere di difesa esistenti in Friuli Venezia Giulia. E’ stato pertanto necessario creare uno standard informatico di base per i successivi lavori di implementazione, aggiornamento, raccolta dei dati relativi ad eventi franosi di nuova attivazione e monitoraggio dello stato dell’arte delle opere di difesa. La prerogativa del sistema di catalogazione dei dissesti nazionale è stata dettata dalle leggi emanate in seguito all’evento franoso occorso a Sarno nel maggio 1998 (D.L. n. 180/1998 – “Decreto Sarno”, convertito con modificazioni dalla legge n. 267/1998 e D.L. n. 132/1999, convertito con modificazioni dalla Legge n. 226/1999), grazie alle quali sono stati avviati i progetti IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia) e PAI (Piano stralcio dell’Assetto Idrogeologico). In base a questi progetti sono stati definiti i criteri per la perimetrazione e la catalogazione, in particolare per la definizione del Rischio Idrogeologico associato a ciascun singolo fenomeno, validi (e obbligatori) per l’intero territorio nazionale. La metodologia per l’aggiornamento dei catasti parte dall’esperienza maturata dalla scrivente nell’ambito delle attività inerenti la prevenzione dai dissesti idrogeologici attivate dal Servizio Geologico della Direzione Ambiente e Lavori Pubblici della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in convenzione con L’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta - Bacchiglione. Il protocollo operativo ideato e messo a punto durante il dottorato può essere considerato universalmente applicabile in quanto la metodica proposta non rimane legata alle peculiarità della Regione Friuli Venezia Giulia, ma si prefigge quale possibile base operativa valida anche per altre realtà territoriali nazionali. Nell’ottica dell’aggiornamento continuo dei dati relativi ai dissesti idrogeologici, geostatici e a quelli del catasto opere di difesa, in questo studio sono stati utilizzati i supporti informatici in formato .mdb, .dxf e .shp che vengono supportati dalla maggior parte delle piattaforme informatiche relative a database relazionali, programmi CAD e GIS. I dati relativi alle geometrie e alle posizioni geografiche dei dissesti e delle opere di difesa sono stati trasformati in shapefile e importati in ArcGIS. Per la catalogazione dei dati alfanumerici delle opere di difesa è stato creato un data base in MS ACCESS. La validazione e la verifica dei dati è avvenuta mediante la creazione di un Personal Geodatabase in cui, attraverso l’applicazione delle regole topologiche è stato possibile controllare le irregolarità dovute a errori di digitalizzazione delle forme geometriche. Dopo la validazione dei dati il Geodatabase è uno strumento pronto per l’utilizzo ai fini di elaborazioni statistiche per dare un supporto decisionale nella pianificazione e nella gestione del territorio. Attraverso il costante aggiornamento dei dati si ottiene un’immagine in tempo reale della pericolosità geostatica del territorio e dello stato delle opere di difesa. Il Geodatabase rappresenta un’efficace e obiettivo strumento per gli enti territoriali nell’ambito della pianificazione degli interventi di mitigazione dei dissesti sulla base delle priorità dettate dal grado di pericolosità, concentrazione dei dissesti e infrastrutture antropiche presenti.
XX Ciclo
1970
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Beltrano, Anna Maria. "Monitoraggio delle risorse alieutiche con l'ausilio di sistemi informativi geografici in una riserva naturale marina e sito natura 2000." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2555.

Full text
Abstract:
2006/2007
L’obiettivo di tale studio è stato quello di implementare un Sistema di Informazione Geografica (GIS) per il monitoraggio dell’attività di pesca e delle risorse alieutiche, considerando le marinerie delle Isole Egadi, a rappresentanza di alcune tipologie di base dell’attività di pesca artigianale e per i diversi vincoli ambientali che in quest’area insistono quali la Riserva Naturale Marina e i Siti Natura 2000, al fine di suggerire opportune strategie di protezione sia per le risorse pescabili che per l’ambiente. Quindi un sistema esperto a supporto delle decisioni, che consenta di visualizzare i complessi scenari nell’ambito della valutazione delle risorse alieutiche nella dimensione spazio-temporale (Spatial Decision Support System), orientato alla pianificazione territoriale per un uso sostenibile delle risorse naturali, sinergica e coordinata tra i vari enti territoriali preposti. Nel corso di tale studio è stato messo a punto un data-warehouse, orientato alla pianificazione territoriale contenente differenti tipologie di dati ambientali, un database relazionale (RDBMS) contenente i dati riguardanti la pesca e la flotta, e un GIS in grado di gestire, analizzare, integrare dati eterogenei, riferendoli alle rispettive posizioni geografiche, finalizzato nello specifico ai seguenti obiettivi: - Studio delle caratteristiche ambientali dell’area di interesse; - Caratterizzazione della struttura della flotta per ciascun porto; - Variabilità degli attrezzi utilizzati nel tempo e nello spazio in ciascun porto; - Indagine delle specie catturate, qualitativamente e quantitativamente; - Indagine dello sforzo di pesca e cattura per unità di sforzo (CPUE), nello spazio e nel tempo; - Analisi dei principali parametri chimico-fisici ambientali (temperatura, salinità, ossigeno, etc); - Rilevazione delle condizioni climatiche e meteo-marine; - Individuazione di specie e habitat di elevato valore ecologico; - Valutazioni ambientali e indicazioni gestionali. In particolare, è stata indagata l’area di studio, gli aspetti geologici, biologici, con particolare rilievo ad habitat e specie di interesse scientifico e/o ecologico, mediante ricerche bibliografiche e campagne sperimentali in mare. Sono state realizzate le indagini inerenti la pesca e la flotta mediante i seguenti metodi: metodo indiretto e metodo diretto. Il metodo indiretto ha compreso la raccolta dei dati settimanalmente mediante rilevazione allo sbarco, per un intero anno. Il metodo diretto ha compreso la realizzazione di campagne sperimentali opportunamente pianificate, utilizzando come campionatore diverse tipologie di imbarcazioni e attrezzi delle marinerie dell’area, per la raccolta diretta di dati, sempre nell’arco di un anno. Durante le pescate sperimentali si è fatto uso di strumentazione GPS (Global Positioning System) per registrare le coordinate geografiche del punto iniziale, medio e finale dell’attrezzo in pesca. La profondità, a cui sono state effettuate le pescate, è stata registrata mediante ecoscandaglio. I dati oceanografici sono stati prelevati in situ, mediante sonde multiparametriche. Sono state rilevate informazioni riguardo le condizioni climatiche e meteo-marine. E’ stato realizzato un GIS facendo uso del software ArcGIS 9.1 della ESRI. Per la definizione dei temi e per uniformare le informazioni raccolte e catalogate nel datawarehouse, questo è stato strutturato in accordo ad un Thesaurus di Riferimento per Applicazioni ambientali (Environmental Applications Reference Thesaurus, EARTh). I dati riguardanti la pesca e la flotta sono stati elaborati e organizzati in un Database relazionale (RDBMS), che ha permesso la gestione dell’informazione geografica assicurando caratteristiche quali efficienza nelle prestazioni, controllo degli accessi, controllo delle ridondanze, conferendo una formidabile elasticità alla struttura e quindi di analisi spaziale, permettendo così di analizzare i diversi aspetti dei fenomeni. Questo è stato arricchito con collegamenti (hyperlink) a documenti utili (leggi, direttive, vincoli territoriali), immagini (foto di barche, coste, specie, attrezzi), pagine web. Infine, il sistema è stato organizzato in modo che, effettuando differenti interrogazioni ed operazioni quali analisi di dati spaziali (interpolazioni, operazioni di overlay, raster calculator), analisi degli attributi (query o funzioni di ricerca, SQL, summarize, statistics) e analisi integrata (spaziali e attributi), ha permesso di ottenere differenti informazioni nella dimensione spazio-temporale. In conclusione, il sistema è stato predisposto per analizzare e visualizzare i complessi scenari esistenti nell’ambito della valutazione delle risorse alieutiche nella dimensione spazio-temporale (monitoraggio), considerando le caratteristiche ambientali e le diverse problematiche dell’area, in modo da prevedere i possibili scenari futuri (forecasting) creando una modellizzazione della realtà, al fine di: fornire indicazioni nel pianificare una gestione ottimale delle risorse, razionale, integrata e sostenibile, quindi fornire spazialmente una scelta di soluzioni al decisore (Spatial Decision Support System) per la conservazione degli stock ma anche per preservare gli ecosistemi marini; avviare in caso di un’area sottoposta a più vincoli (Riserva Marina, Sito Natura 2000, IBA) una pianificazione concertata e sinergica tra i diversi livelli istituzionali preposti (governance multilivello e interscalare) ed evitare quindi una pianificazione conflittuale o ridondante. Il sistema realizzato potrebbe vedere applicazione nell’ambito delle seguenti pianificazioni: per la realizzazione dei piani di gestione pesca regionali, inerenti il Programma Operativo Pesca - FEP nazionale (Fondo Europeo per la Pesca); per l’elaborazione dei piani di gestione dei Siti Natura 2000; per la predisposizione delle varie fasi della Valutazione Ambientale Strategica (VAS); per la predisposizione di piani territoriali di Gestione Integrata della Fascia Costiera GIZC; nell’istituzione di Aree Marine Protette o Riserve Naturali Marine, Parchi, ed in particolare risulterebbe utile nella pianificazione della zonazione, soprattutto quando in tali aree è presente come forte componente l’attività di pesca, ricoprendo un elevato valore in termini di occupazione, commercio, attività ricreative e quindi di benessere economico.
The objective of this study was to implement a Geographic Information System (GIS) for the monitoring of fishing activities and alieutic resources in the Egadi Islands, as being representative of a few fundamental kinds of small-scale fishing and for various existing environmental restrictions such as the Marine Reserve and Natura 2000 sites. The purpose was to suggest appropriate conservation strategies for both alieutic resources and the environment. In other words, an expert system to decision support, making it possible to visualize complex scenarios in the assessment of alieutic resources in a space-time dimension (Spatial Decision Support System), geared towards spatial planning -for a sustainable use of natural resources- in synergy and coordination among the various authorities in charge. In the study a data-warehouse was set up, geared towards spatial planning and containing various categories of environmental data, a relational database (RDBMS) containing data on fishing and fleets, and a GIS capable of processing, analyzing and integrating heterogeneous data in reference to their respective geographical locations, with the following specific objectives: - Study of the environmental characteristics of the area of focus; - Characterization of the structure of the fleet for each port; - Investigating fishing gear changes in time and space in each port; - Quantitative and qualitative investigation of the species caught; - Analysis of fishing effort and catch per unit effort (CPUE), in time and space; - Analysis of the main environmental -physical and chemical- parameters (temperature, salinity, oxygen, etc.); - Survey of climatic and sea weather conditions; - Identification of species and habitats of high ecological value; - Environmental assessment and management guidelines. In particular, the investigation was carried out on the area of focus, its geological and biological aspects, with special attention to habitats and species of scientific/ecological interest, through bibliographic research and experimental sampling at sea. The investigation on fishing and fleets has been carried out with the following methods: indirect method and direct method. The indirect method has involved weekly collection of data from interviews at landing, over a whole year. The direct method has involved carefully planned sampling trips, using various types of boats and gear of the local fisheries for direct collection of data, also over a whole year. In the sampling process, a GPS (Global Positioning System) was used to record the initial, middle and final geographical coordinates of the fishing gear. Depths of experimental fishing were recorded with an echo sounder. Oceanographical data were obtained on site, with the use of multiparametric probes. Information has been recorded on climatic and sea weather conditions. The GIS was set up using ArcGIS 9.1 software by ESRI. For definitions of topics and to standardize the information collected and filed in the data-warehouse, this has been structured in accordance to the Environmental Applications Reference Thesaurus (EARTh). Data regarding fishing and fleets have been processed and organized in a relational database (RDBMS), which has made it possible to manage geographical information as well as assuring characteristics such as efficiency of performance, access control, redundancy control, thus giving the structure remarkable flexibility also in terms of spatial analysis and the possibility of looking at the various aspects of events. The database has also been enriched with hyperlinks to useful documents (laws, directives, planning restrictions), images (photos of boats, coastlines, species, gear), and web pages. Finally, the system has been organized so as to be able to obtain various kinds of information in a space-time dimension through operations and procedures such as spatial data analysis (interpolation, overlay, raster calculator), analysis of attributes (query or search functions, SQL, summarize, statistics) and integrated analysis (spatial data and attributes). In conclusion, the system has been set to analyze and visualize complex scenarios in the assessment of fishable resources in a space-time dimension (monitoring), taking into consideration the environmental characteristics and various critical factors of the area, so as to forecast possible scenarios and create models of reality with the purpose of: providing indications for optimal, rational, integrated and sustainable resource management, as well as a range of spatial options for decision-makers (Spatial Decision Support System) for the conservation of stock and marine ecosystems; in the case of areas subjected to multiple restrictions [Marine Reserve, Natura 2000 site, IBA (Important Bird Areas)], giving way to a concerted, synergic planning activity among the various authorities in charge (multi-level and inter-scalar governance) and thus avoiding any conflictual, redundant planning. Such system could be applied in the following planning situations: implementation of regional fishing management plans within the national Operational Programme – EFF (European Fisheries Fund); preparing of management plans for Natura 2000 sites; preparation of the various phases of Strategic Environmental Assessment (SEA); preparing of plans for the Integrated Coastal Zone Management (ICZM); institution of Marine Protected Areas or Marine Reserves, Parks, in particular, it would be useful to plan the zoning of this areas protected, especially when fishing activity is strong and of high value for occupation, trade, recreational activities and hence economic welfare.
XX Ciclo
1971
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Di, Giovanni Ferdinando. "Progettazione e sviluppo di un software per la simulazione dinamica della redazione del Master Production Schedule." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

Find full text
Abstract:
Il presente lavoro di Tesi documenta la realizzazione di un software in C# per la simulazione dinamica della redazione del Master Production Schedule - MPS (Piano Principale di Produzione). Il software è nato dalla necessità di avere strumenti informatici efficienti e di facile comprensione che permettessero all'utente – attraverso interfacce chiare e accessi immediati a grafici dinamici, analisi di serie storiche e previsioni di mercato –, di “giocare” una “partita” in un contesto simulato, ma aderente alla realtà, effettuando scelte legate alla pianificazione della produzione in un orizzonte temporale predefinito e di avere un feedback immediato dopo ogni step, oltre che un report finale, sulla bontà delle proprie decisioni. L'obiettivo è quello di mostrare la complessità della pianificazione della produzione in un contesto industriale in cui, sulla base di dati statistici, è necessario sapersi destreggiare. Alla luce di tutto ciò, il software può essere utilizzato per mettere alla prova chiunque si occupi di pianificazione, produzione, operations, previsione della domanda di mercato, logistica, impiantistica, manutenzione dei sistemi produttivi e gestione dei ricambi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Scagliarini, Olivia. "Pianificazione strategica e progettazione del sistema di comunicazione del Sistema Museale d'Ateneo di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
L'elaborato è nato durante il Laboratorio di Design dei Sistemi, nel quale è stato coinvolto SMA (Sistema Museale d'Ateneo di Bologna) come caso di studio. Attraverso un’analisi dell'organizzazione del Sistema Museale, dai servizi offerti alla comunicazione, è stata focalizzata l'osservazione sull'esperienza offerta al pubblico. Obiettivo della ricerca è quello di ottenere una panoramica generale, evidenziando i possibili interventi progettuali, atti a migliorare i punti di frizione attualmente presenti. L’indagine sul Sistema Museale si è sviluppata attraverso un processo user centered, nel quale sono state applicate le metodologie del service design, come interviste e service safari, per la raccolta di informazioni da analizzare. L’obiettivo di questo studio è quello di determinare una strategia organizzativa, capace aumentare l'affluenza, la frequentazione e la visibilità degli spazi museali. Una pianificazione strategica dell'intero Sistema Museale, attraverso l’elaborazione di uno scenario futuro in cui SMA acquisisce una maggiore riconoscibilità all’interno del tessuto urbano, identificandosi come distretto museale. La proposta elaborata si struttura in cinque diversi interventi: creazione di un masterplan dell’area, inserimento di un nuovo punto informativo, progettazione di un’identità visiva dinamica, miglioramento dell’esperienza di fruizione dei percorsi museali e creazione di una rete di collaborazioni tra ateneo e musei. Il risultato ha portato allo sviluppo di diversi touchpoint coi quali l’utente entra in contatto durante la fruizione dei servizi museali. Attenzione particolare è stata data ai servizi offerti alle famiglie, ricercando modalità di fruizione più coinvolgenti, proponendo un percorso di formazione, che accompagna il visitatore in un’esperienza personale, capace di appassionare prima, durante e dopo la visita.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Bozzoli, Malerba Marcello. "Progettazione e sviluppo di nuove logiche e strumenti di gestione della produzione a supporto del sistema di pianificazione aziendale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/674/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Coccia, Morgan. "La business Intelligence per la pianificazione strategica: implementazione di un sistema di reportistica in SCM Group spa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
L’elaborato ha come oggetto l’analisi dello stato attuale dell’evoluzione dei sistemi di Business Intelligence utilizzati fino ad oggi. Lo studio è concentrato su un caso pratico: il cambiamento in atto nella funzione ICT della SCM GROUP SPA. Le aziende operanti in tutti i mercati attuali, soprattutto quelli maturi come quello oggetto di questa tesi, per non essere escluse dalla crescente competitività e per rispondere rapidamente alle turbolenze del mercato, devono comprendere e gestire in maniera rapida e precisa la grande mole di dati che vengono raccolte grazie ad applicazioni come il CRM e l’ERP. Questa tesi prende spunto direttamente dalle necessità nate nella SCM GROUP di avere un’unica piattaforma per l’analisi dei dati ed un adeguato sistema di reporting e dashboards, fino ad ora assente; quindi nel primo capito saranno analizzati argomenti “teorici” focalizzandomi su strumenti di BI quali data warehouse, analisi predittive e what if, concentrandomi nell’evidenziare aspetti positivi e negativi ed il grado di diffusione di tali tecnologie. Nel secondo capito tratterò Big data e tecniche di visualizzazione dei dati, ad oggi ci sono numerosi strumenti per la visualizzazione cercherò, brevemente, di classificarli. Nel terzo capitolo entrerò nella mia esperienza aziendale partendo da una presentazione della SCM GROUP fino alla descrizione dell’as is attuale dell’ICT aziendale. In questo capitolo esporrò il lavoro di analisi fatto per il market intelligence al fine di determinare le necessità per il nuovo data warehouse ed entrerò nel dettaglio dei compiti e operazioni che coinvolgono il market intelligence. Concluderò questo elaborato mostrando il cambiamento apportato dal market intelligence in SCM GROUP, quindi mostrerò come sia possibile utilizzare uno strumento di visualizzazione avanzata dei dati come POWER BI di Microsoft per realizzare la pianificazione strategica di una grande multinazionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Carpineta, Francesco. "Pianificazione, studio e implementazione di un sistema di produzione in ottica "Lean Production" in una azienda produttrice di macchine agricole." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2214/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

PILI, STEFANO. "Definizione di una metodologia per l’implementazione di un sistema di aiuto alla decisione, in ambiente GIS, finalizzato all’integrazione dell’efficienza energetica degli edifici residenziali nei processi di formulazione e valutazione di politiche, piani o programmi in ambito urbano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266156.

Full text
Abstract:
Con l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto1 e l’avvento delle recenti direttive comunitarie che prevedono una drastica riduzione delle emissioni di GAS serra per il 20202, il tema dell’efficienza energetica è diventato una delle priorità dei governi nazionali. Il settore residenziale, al quale nei paesi europei è riferibile circa il 40% delle emissioni, è uno dei settori strategici per il perseguimento dell’obiettivo comunitario. Se da una parte le tecnologie esistenti rendono già possibile la realizzazione di nuovi edifici a consumo quasi zero, nel declinare questo paradigma negli ambiti urbani consolidati si incontrano ancora notevoli difficoltà tecniche, normative e culturali. Dal punto di vista tecnico lo sviluppo delle nuove tecnologie in edifici già esistenti può semplicemente non essere possibile o può generare costi non proporzionati ai benefici; mentre sotto il profilo normativo si può scontrare con le istanze di tutela del paesaggio e dei beni culturali o con regolamenti edilizi non adeguati alle nuove esigenze. La tematica dell’efficienza energetica degli edifici può essere divisa in due filoni profondamente differenti per approccio e metodologie utilizzabili: il progetto di nuovi insediamenti ed il recupero del patrimonio esistente. I nuovi edifici, o la realizzazione ex novo di interi complessi, costituiscono un’occasione privilegiata per applicare i criteri di sostenibilità energetica fin dalle prime fasi del progetto integrando le tecnologie disponibili in maniera ottimale. In questo caso il problema diventa squisitamente progettuale incentrandosi sulla sperimentazione di tecnologie e materiali o sullo studio di modelli insediativi sostenibili. Al contrario Il miglioramento della sostenibilità del patrimonio edificato esistente non è solo una problematica di ottimizzazione tecnico-architettonica ma ha tutte le caratteristiche di un problema decisionale non strutturato3 che coinvolge a più livelli planner, decisori e cittadini. In questo caso, tanto i dati di input del problema, ossia lo stato attuale delle caratteristiche del patrimonio edificato, quanto le metodologie per la sua risoluzione hanno un forte grado di indeterminatezza; ciò rende difficile valutare tra diverse ipotesi di trasformazione urbana. Attualmente è possibile conoscere i consumi del settore residenziale ricavandoli dalle vendite di combustibile e dalle bollette, ma il dato non è sempre disponibile e comunque fornisce un’informazione aggregata alla scala urbana dalla quale non è possibile esplicitare direttamente i legami con le caratteristiche del patrimonio edificato. Al contrario, per definire efficacemente un programma di trasformazione urbana in chiave sostenibile, si ha la necessità di esplicitare le differenze che intercorrono tra le diverse parti della città. Il protocollo di Kyōto è stato sottoscritto nella città giapponese di Kyōto l'11 dicembre 1997 ed è entrato ufficialmente in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia. I consumi reali del settore residenziale, ossia quelli misurati, non sono solo il risultato delle caratteristiche fisico-impiantistiche degli edifici, ma contengono una forte influenza della componente umana che con i suoi comportamenti incide notevolmente sul fabbisogno energetico. L’esplicitazione di questi due contributi è di primario interesse per la definizione mirata delle azioni rivolte alla parte fisica della città e per il progetto di efficaci campagne di educazione della cittadinanza. Per definire il fabbisogno energetico è necessario conoscere le caratteristiche fisico-geometriche degli edifici e quelle tecniche degli impianti; la mancanza di data base territoriali che possano fornire queste informazioni con completezza ed adeguato riferimento spaziale rende particolarmente difficile tracciare un quadro della conoscenza sufficientemente rappresentativo della realtà. Esistono in letteratura più esperienze che utilizzano metodi analitici, statistici o misti per definire il fabbisogno energetico del patrimonio edificato in maniera funzionale ai propri scopi, ma tutte, per superare la forte indeterminatezza dei dati iniziali, compiono assunzioni e semplificazioni, più o meno arbitrarie, che ne limitano la precisione e l’utilità dei risultati. Nel recupero sostenibile del patrimonio costruito, la sostanziale mancanza dei dati di partenza e la difficoltà di comunicazione tra il sapere tecnico di alcuni portatori di interesse e quello, meno specialistico, di decisori e cittadinanza complicano il processo di sintesi della conoscenza che è alla base di un’azione di piano efficace. I decisori, perciò si trovano a dover effettuare scelte in contesti conflittuali, caricati di forti aspettative economiche e politiche, su aspetti di natura tecnica non sempre facilmente comprensibili ed integrabili con le tematiche tradizionalmente inerenti la pianificazione urbana. In questo quadro teorico lo studio si pone l’obiettivo di definire una metodologia per l’implementazione di un sistema di aiuto alla decisione finalizzato all’integrazione dell’efficienza energetica nei processi di formulazione e valutazione di politiche, piani o programmi di trasformazione urbana. Il cuore della metodologia è un tool GIS che, integrando i dati disponibili con l’apporto della conoscenza esperta degli attori del processo decisionale, è capace di calcolare il fabbisogno energetico del patrimonio edificato (calcolo Standard UNI 11300) e simulare gli effetti di possibili alternative progettuali contribuendo alla definizione del quadro della conoscenza del piano. Lo scopo non è tanto ottenere una stima accurata dei fabbisogni energetici, quanto proporre una procedura che, utilizzando il linguaggio ormai acquisito della Certificazione Energetica, sia di supporto a decisori ed esperti nella sintesi della conoscenza per la formulazione e la valutazione delle politiche urbane. Il lavoro di tesi si articolerà in tre parti: la prima (Cap 1- Cap 5), a carattere più teorico, affronta alcuni temi che fanno da sfondo all’approccio metodologico di questo lavoro, che, pur entrando in argomenti piuttosto tecnici, ha l’obiettivo di 2 fornire uno strumento utile alla costruzione della conoscenza condivisa in un processo decisionale inerente le trasformazioni urbane in chiave di sostenibilità energetica; la seconda (Cap 6-7), vero cuore dello studio, descrive come il metodo proposto possa sia definire lo Stato Attuale del patrimonio edificato, calcolandone i Fabbisogni netti e di Energia Primaria (calcolo standard della UNI 11300), che simulare scenari progettuali inerenti l’efficienza energetica degli edifici e la produzione energetica da FER. la terza (Cap 8-9) riporta i risultati dell’applicazione della metodologia in un quartiere della città di Cagliari al fine di mostrarne, seppur parzialmente, le potenzialità ed i limiti. Infine, nelle conclusioni, si accenna ad alcune interessanti prospettive di ricerca fortemente legate a questo lavoro.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Molteni, Pietro Vincenzo. "Implementazione di un sistema di misurazione delle prestazioni a supporto delle attività di produzione e di pianificazione della produzione: il caso BLM S.P.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
La misurazione delle prestazioni dei processi aziendali è un tema che è stato ampiamente studiato in passato, ma la digitalizzazione dei processi, che sta interessando l’intero panorama economico odierno, ha introdotto la necessità di approfondire il fenomeno all’interno di questo ambito. La digitalizzazione dei processi, infatti, ha ampliato le capacità dei sistemi di misurazione delle prestazioni aziendali, soprattutto in termini di gestione e analisi dei dati di produzione, che oggi vengono generati dalle attività svolte dalle risorse aziendali, quali macchine e personale, e tracciate nei software di gestione aziendali. L’intento di questo elaborato è quello di esporre i risultati del lavoro sperimentale, condotto all’interno di un’industria produttrice di macchine utensili, finalizzato alla definizione di un set di indicatori di prestazioni a supporto delle attività produttive e di pianificazione della produzione, ed alimentato dai dati provenienti dal database dell’ERP aziendale. Il set di indicatori è stato definito a valle di un’attenta analisi del sistema produttivo aziendale e dei principali modelli di sistemi di misurazione delle prestazioni presenti in letteratura che hanno permesso di adattare le teorie al caso aziendale e di individuare le linee guida da seguire durante il processo di costituzione degli indicatori. Il nesso tra digitalizzazione e sistemi di misurazione delle prestazioni è rappresentato all’interno dell’elaborato tramite l’esposizione di un modello di software informatico che è stato creato per gestire l’ingente quantità di dati necessari all’alimentazione degli indicatori individuati.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Cao, Li. "Analisi sulla progettazione e pianificazione del servizio di Homestay rurale in Cina — Studio nel villaggio di Chenjia, Taizhou." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22458/.

Full text
Abstract:
Il grande ambiente promuove lo sviluppo dell'industria del Homestay (il soggiorno in famiglia o b & b), il tradizionale processo di progettazione del Homestay deve essere costantemente aggiornato. In questo documento, viene proposto un sistema completo e sistematico di progettazione di alloggi in famiglia, che combina il concetto di design del servizio (orientato alle persone, centrato sull'attività) e prende il modello a doppio diamante come base del processo di progettazione, e viene messo in pratica in la progettazione di alloggi rurali nel villaggio di Chenjia.E denominato: PlanT.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Bellomo, Elisa. "Il disegno di riforma plurilivello nel sistema di contrasto al fenomeno corruttivo e alla maladministration tra pianificazione, controlli e appalti." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2019. http://hdl.handle.net/11579/115131.

Full text
Abstract:
Il presente studio intende fornire un'analisi dell'impatto determinato dalla riforma sul sistema di regolazione delle misure preventive della corruzione, tanto a livello legislativo quanto amministrativo, in una fase di loro già compiuta maturazione. In particolare, nel primo capitolo è analizzato lo stato dell'arte sulla pianificazione e gestione del rischio a sei anni dall'emanazione della prima legge in materia, unitamente alla scelta di centralizzare, in capo al responsabile della prevenzione e della corruzione, le responsabilità circa la predisposizione e il controllo delle misure di attuazione. Sarà altresì oggetto di indagine la scelta di istituire un'autority dai poteri rafforzati nella materia della corruzione (ANAC), attribuendo alla stessa ampi margini di incidenza nell'attività organizzativa delle pubbliche amministrazioni e di regolazione nella materia degli appalti. Nel secondo capitolo è analizzata l'evoluzione della disciplina appalti e le scelte legislative volte a riordinare complessivamente la materia, con il fine di prevenire il fenomeno corruttivo in uno dei settori maggiormente esposti e a rischio. Nel terzo capitolo, viene approfondito il tema della valenza giuridica delle linee guida emanate: in particolare, si approfondiranno quindi le ragioni, e le conseguenze, poste a fondamento della scelta del legislatore di attribuire nuovi poteri a tale autorità, che non si limita solo a fornire suggerimenti con valenza di indicatori di buone prassi, ma adotta atti con valenza para normativa. Registrando in tale scelta un'ulteriore conferma del fenomeno già in passato qualificato come "fuga dal regolamento", ci si soffermerà sulla collocazione degli atti di regolazione flessibile nel sistema delle fonti del diritto. Ulteriore approfondimento, nell'ultimo capitolo finale, è dedicato al ruolo delle autorità tradizionalmente poste a presidio del sistema della legalità nelle pubbliche amministrazioni, con funzioni principalmente repressive delle pratiche corruttive: si andrà, nel presente studio, ad analizzare ulteriori ambiti di intervento delle magistrature contabile e amministrativa, evidenziando altresì le sinergie sempre più marcate tra i distinti ruoli e le azioni di contrasto della magistratura della Corte dei conti, del Giudice amministrativo e di ANAC, in particolare nella materia appalti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Sgatti, Federico. "Pianificazione strategica e operativa: dalla mappatura di processo all'efficientamento dei flussi di approvvigionamento in un sistema manufatturiero complesso - Il caso Eurovo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23795/.

Full text
Abstract:
L'elaborato, sviluppato durante 6 mesi di tirocinio in Eurovo srl, contiene la riorganizzazione di un magazzino tramite analisi di Pareto e analisi ABC e la ristrutturazione del processo aziendale di approvvigionamento: partendo dalla situazione as-is e arrivando alla creazione di una situazione to-be che è ora implementata in azienda. A corollario della ristrutturazione del processo sono stati creati e implementati diversi KPI come: obsolescenza, copertura, stock out e due vendor rating creati totalmente da zero e forgiati sul contesto aziendale. Il tutto per portare Eurovo verso una logica kaizen di miglioramento continuo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Giabardo, Elisa <1995&gt. "Prevenzione e risposta al COVID-19: evoluzione delle strategie e pianificazione del sistema di controllo per fasce." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19431.

Full text
Abstract:
A Gennaio del 2021 sono stati segnalati quasi 100 milioni di casi del nuovo coronavirus (COVID-19) in tutto il mondo, con oltre ben 2.1 milioni di morti conseguenti. Il numero di infezioni e di vittime continua ad aumentare e nuove ondate di contagi hanno devastato molti paesi, inclusi quelli che inizialmente erano riusciti a contenere il virus. Ma l’entità dell’impatto di questo virus è variata molto da paese a paese: alcuni hanno avuto molto successo nel limitare la diffusione della malattia e nel prevenire i decessi. Altri, invece, non sono riusciti ad avviare fin da subito interventi rapidi ed efficaci per affrontare il problema della pandemia. Ciò potrebbe aver portato a tassi di mortalità ben oltre quello che si sarebbe visto in presenza di una risposta più rapida. Questo elaborato vuole analizzare alcune delle sfide socio-politico-sanitarie poste dal COVID-19 attraverso lo sviluppo di piani di governo flessibili basati sulle valutazioni nazionali del rischio. La rapida diffusione di tale virus a livello globale, infatti, ha creato un’ampia gamma di risposte da parte dei governi. Per capire quali politiche potrebbero essere più efficaci nel controllare l’epidemia, soprattutto nel momento in cui i paesi si stanno muovendo verso l’allentamento delle restrizioni, è essenziale disporre di un buon set di dati sul tempismo e sulla severità delle risposte in tutto il mondo. C’è, quindi, urgente bisogno di informazioni politiche aggiornate, in modo che i ricercatori e responsabili politici, possano valutare il modo migliore per agire in risposta al COVID-19.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Baldassarre, Benedetta. "La prevenzione del rischio sismico nella pianificazione urbanistica. Un modello di valutazione della vulnerabilità per il Comune di Castelfranco Emilia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
L’obiettivo del presente lavoro di tesi è definire una nuova strategia per affrontare il problema del rischio sismico e della sua riduzione in un sistema urbano, integrando aspetti trattati a scala edilizia all’interno di un approccio sistemico a scala urbana. La prevenzione del rischio sismico va intesa come atto culturale che la collettività deve compiere nelle fasi ordinarie di pianificazione urbanistica, coniugando esigenze di sviluppo del territorio e valorizzazione delle sue risorse con quelle di sicurezza. Ciò diviene fondamentale se si considerano le condizioni di vulnerabilità sismica del patrimonio costruito in Italia, che richiedono interventi sistematici per garantire maggiore sicurezza agli edifici e agli insediamenti. Su queste basi la nuova legge urbanistica dell’Emilia-Romagna richiede al piano comunale di prefigurare strategie di rigenerazione anche profonda del territorio urbanizzato che vadano a favorire il miglioramento delle prestazioni di sicurezza sismica. Ciò comporta la necessità di operare un quadro conoscitivo diagnostico del territorio che faccia emergere le criticità che il piano dovrà intercettare. Partendo da questi presupposti la tesi propone una metodologia speditiva di valutazione della vulnerabilità sismica urbana allo scopo di stimare il rischio sismico a scala di areale urbano, necessaria per orientare scelte di pianificazione finalizzate al miglioramento delle performance sismiche del costruito. La metodologia è stata sviluppata e testata sul territorio di Castelfranco Emilia (MO). Il carattere di novità è dato dall’utilizzo di analisi di vulnerabilità sperimentali, proprie della scala edilizia, applicate a edifici campione, i cui risultati vengono scalati per ottenere classi di vulnerabilità a scala di areale. Questo dato, insieme alla pericolosità sismica locale e all’esposizione, definisce un livello di rischio complessivo per ogni unità territoriale, da considerare per elaborare strategie di piano mirate alla sua riduzione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Dashdorj, Zolzaya. "Semantic Enrichment of Mobile Phone Data Records Exploiting Background Knowledge." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2015. https://hdl.handle.net/11572/367796.

Full text
Abstract:
Every day, billions of mobile network log data (commonly defined as Call Detailed Records, or CDRs) are generated by cell phones operators. These data provide inspiring insights about human actions and behaviors, which are essentials in the development of context aware appli- cations and services. This potential demand has fostered major research activities in a variety of domains such as social and economic development, urban planning, and health prevention. The major challenge of this thesis is to interpret CDR for human activity recognition, in the light of background knowledge of the CDR data context. Indeed each entry of the CDR is as- sociated with a context, which describes the temporal and spatial location of the user when a particular network data has been generated by his/her mobile devices. Knowing, by leveraging available Web 2.0 data sources, (e.g., Openstreetmap) this research thesis proposes to develop a novel model from combination of logical and statistical reasoning standpoints for enabling human activity inference in qualitative terms. The results aimed at compiling human behavior predictions into sets of classification tasks in the CDRs. Our research results show that Point of Interest (POI)s are a good proxy for predicting the content of human activities in an area. So the model is proven to be effective for predicting the context of human activity, when its total level could be efficiently observed from cell phone data records.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Cappi, Gian Marco. "Sviluppo di un sistema informatico per il miglioramento e l’ottimizzazione della gestione dei materiali mancanti: il caso SCM Group spa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

Find full text
Abstract:
Questa tesi di laurea mostra il lavoro svolto durante il mio periodo di tirocinio all’interno dell’azienda SCM Group S.p.A., leader mondiale nelle tecnologie per la lavorazione del legno e di altri materiali. L’obiettivo di questo elaborato ha lo scopo di illustrare e presentare una metodologia che è stata sviluppata per poter gestire in modo efficace ed efficiente tutti i materiali che al momento di ingresso in produzione di un macchinario sono mancanti e perciò l’obiettivo principale diventa quello di velocizzare il flusso e fare in modo che il pezzo mancante una volta arrivato venga portato direttamente in linea nel minor tempo possibile. La nuova metodologia ha portato al passaggio da una compilazione manuale di un file che implicava una grande quantità di ore indirette spese per la sua manutenzione e il rischio di commettere errori di scrittura, a un file totalmente automatizzato integrato al meglio con il software gestionale dell’azienda, ovvero Microsoft Dynamics AX.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

ALBANESE, FLAVIA. "Il territorio dell’accoglienza. Lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) nei comuni della Città Metropolitana di Milano (2014- 2018)." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/286430.

Full text
Abstract:
La cosiddetta crisi europea dei rifugiati iniziata nel 2014 ha messo in luce una crisi dei sistemi di accoglienza nazionali ed europei. La tesi approfondisce il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) in Italia, definito un modello positivo, anche per ragioni connesse ad aspetti territoriali. Si può dunque considerare lo SPRAR (che sarebbe una politica sociale) alla stregua di una politica territoriale, poiché chiede al territorio di mettere in gioco attori e risorse locali per rispondere a un bisogno sociale. La questione emergente, per quanto non originale dell’accoglienza ma comune a molte politiche pubbliche, è quella del passaggio da una decisione presa dall’alto alla sua implementazione, cioè della sua trasformazione in una politica locale. La tesi analizza criticità e opportunità dell’accoglienza sui territori, prendendo come oggetto di studio i progetti SPRAR nei comuni metropolitani dell’hinterland milanese. Nell’interpretazione dello stato dell’arte della ricerca empirica emergono, infatti, nuove tendenze insediative e localizzative dei migranti in Italia. È in atto, in particolare, un processo di suburbanizzazione e ruralizzazione che, per rifugiati e richiedenti asilo, non rappresenta una scelta personale ma piuttosto l’esito di politiche che hanno uno specifico obiettivo di redistribuzione. L’approfondimento dei progetti SPRAR dei comuni metropolitani permette alcune riflessioni sui principi guida del sistema (adesione volontaria, accoglienza diffusa e integrata, coinvolgimento degli enti locali e delega al terzo settore). Innanzitutto, accogliere non dovrebbe essere una scelta politica. Eppure i sindaci che decidono di aderire volontariamente a un modello positivo di accoglienza rischiano ripercussioni sul consenso elettorale. Chi aderiva allo SPRAR prima del 2015, poteva permettersi uno stile di governo anticipatorio rispetto al problema, mentre chi si è attivato durante la crisi è costretta a giustificare la scelta come una reazione, mirata a tutelarsi dai grandi centri prefettizi. In secondo luogo, la diffusione di pochi accolti in tanti comuni ha il merito di evitare concentrazioni e segregazioni tipiche dei centri di accoglienza straordinaria, ma rischia di essere controproducente in un contesto di impoverimento del welfare. I progetti SPRAR seguono infatti il principio di un’accoglienza integrata con il welfare locale (non categoriale o assistenziale). In realtà periferiche, marginali e/o fragili, come i comuni delle cinture metropolitane, l’accoglienza integrata si scontra, però, con lo strutturale deficit di servizi territoriali socio-sanitari in cui versano molti comuni italiani. L’argine che il modello SPRAR mette a tali criticità è la territorializzazione delle politiche, in termini di delega al terzo settore e coinvolgimento dell’ente locale. Una territorializzazione intesa sia in una prospettiva di governance multilivello, dunque di decentramento dell’implementazione delle politiche, sia di definizione del territorio come strumento. Le azioni e le decisioni prese nella gestione dei progetti dimostrano infatti la capacità degli attori locali (istituzionali e non) di sfruttare le risorse del territorio, usandolo come strumento a servizio dello SPRAR. Il territorio dell’accoglienza, dunque, è governato o è caotico? Nei progetti- esito locale di politiche centrali- si sovrappongono due dimensioni: quella di una struttura dentro la quale i soggetti si muovono con libertà limitate secondo un modello di governamentalità foucoltiana che riprende le tecniche dei dispositivi di sicurezza ; e quella fatta di assemblaggi e interazioni, anche casuali tra elementi umani e non (attanti) che partecipano a un’azione collettiva. Il territorio dell’accoglienza SPRAR si configura dunque come il frutto di specificità di contesto sociale, caratteristiche territoriali e rapporti di causa-effetto su scale differenti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Senatore, Ileana, Pietro Pantano, and Pietro Orlando De. "Complessità e pubblica amministrazione: la pianificazione strategica e il sistema di misurazione e valutazione della performance: il caso della Agenzia delle entrate." Thesis, Università della Calabria, 2016. http://hdl.handle.net/10955/1339.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Bertuccioli, Gianmarco. "Pianificazione e ottimizzazione del processo produttivo per la costruzione e l'allestimento di superyacht: il caso Ferretti Group." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
Il progetto sostenuto presso Ferretti Group ha il principale obiettivo di mostrare alcune tecniche implementative per il bilanciamento delle stazioni produttive, la determinazione della sequenza delle attività, la distribuzione delle ore, e determinazione del numero di risorse necessarie per il completamento dell’attività produttiva. Nella prima parte dell’elaborato verranno presentati i fondamenti teorici, dove saranno ripercorsi alcuni temi essenziali per l’ambito applicativo. In primis, lo studio del prodotto poiché i prodotti costituiscono l’output principale delle organizzazioni industriali e normalmente la fonte primaria di guadagno; la loro scelta e progetto dovrebbero essere definiti in stretto rapporto con gli obiettivi dell’azienda. In secondo luogo verranno trattate le tecniche di programmazione e controllo di pianificazione. La seconda parte, invece, sarà dedicata al caso pratico Ferretti Group, frutto di uno studio effettuato nei passati sei mesi di tirocinio presso la holding del gruppo. L’oggetto in analisi è la Navetta Custom Line 120’. Il progetto a cui sono stato affiancato ha come obiettivo finale il bilanciamento delle stazioni produttive; partendo da una situazione di analisi di partenza, dunque, il team ha come obiettivo cardine quello di rischedulare il ciclo produttivo della Navetta e determinare la corretta allocazione delle risorse necessarie alla produzione nel minimo tempo disponibile. Il seguente studio nasce dall’accorgimento di elevati fattori di inefficienza del sistema produttivo nella determinazione del numero di risorse e la imprecisa allocazione delle ore lavoro alle fasi di lavorazione. Inoltre, il team si è occupato di eseguire un’analisi dei costi e dei flussi finanziari dell’imbarcazione; per avere un metro di paragone, sono stati confrontati i costi sostenuti durante i cicli produttivi, distinti per voci di costo (manodopera e materiali) con quelli relativi ad altre imbarcazioni relativamente simili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Girimonte, Valentina. "Implementazione di un sistema ERP-SAP in una nuova acquisizione e conseguenti azioni sul modello produttivo: il caso IMA-TMC." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25010/.

Full text
Abstract:
L’elaborato di tesi proposto riguarda un impegnativo, nonché rilevante, progetto in merito all’implementazione di un sistema ERP (SAP), all’interno di una azienda recentemente acquisita dal mondo IMA. Tra gli obiettivi basilari vi è quello di analizzare, rielaborare e, se necessario, modificare i processi produttivi, senza stravolgere la realtà aziendale in questione: TMC-AMS. Verranno analizzati nel dettaglio alcuni dei cambiamenti fondamentali, tra i quali la trasformazione del piano di codifica di una Distinta Base, che, oltre a portare notevoli migliorie a livello di flussi e di organizzazione, ci condurrà, grazie ad alcune importanti conseguenze sulla gestione dei codici e dei macrogruppi funzionali caratterizzanti la stessa, verso la sperimentazione di un nuovo modello produttivo. Inoltre, ci focalizzeremo su di una notevole differenza riguardo la gestione del Configuratore di Prodotto, il quale successivamente al passaggio da custom Visual Basic a SAP, passerà all’essere gestito completamente sul PaLM (project and application lifecycle management). La sinergia del gruppo e la capacità di analizzare e rielaborare, quasi su misura, i flussi di una diversa realtà aziendale hanno portato, quindi, a numerosi cambiamenti e conseguenti azioni sul modello produttivo aziendale, che non si fermeranno di certo con la fine del progetto, caratterizzato dal go live in data 31/12/2021. Si tratta di un vero e proprio passaggio mentale, da inquadrare come un cambio di approccio produttivo, anche dal punto di vista dell’engineering, ovvero di progettazione della macchina facilitato da un’implementazione tecnologica grazie agli strumenti enterprise messi a disposizione da IMA. L’analisi deve infine includere peculiarità positive e criticità per valutare azioni di personalizzazione rispetto al modello tipico SAP IMA.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

FRATERRIGO, Claudia. "LA DISCIPLINA DEL SETTORE ENERGETICO IN UN SISTEMA MULTILIVELLO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91189.

Full text
Abstract:
Da una prospettiva privilegiata, quale quella offerta dal diritto dell’energia, si affronta l’allocazione nei diversi livelli di governo della funzione legislativa e delle funzioni amministrative e, quindi, come in concreto viene utilizzata da ciascun ente la propria quota-parte di competenze. In particolare, si esamina lo spatium operandi riconosciuto all’autonomia legislativa ed amministrativa delle Regioni alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione e delle riforme della legislazione nazionale ed europea che si sono succedute, con particolare riferimento allo strumento di pianificazione energetica della Regione siciliana. Inoltre, si considerano le refluenze che l’assetto di competenze nazionali e sovranazionali produce sul procedimento di autorizzazione alla costruzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, nel quale entrano necessariamente in gioco molteplici parametri, che esprimono altrettanti valori dei quali l’amministrazione deve inevitabilmente tener conto, nell’ambito della discrezionalità amministrativa che la legge le concede. Sovente, invece, a determinazioni amministrative che accordano preferenza alla normativa europea di promozione delle fonti energetiche rinnovabili, fanno da contraltare atti in cui tale normativa è aprioristicamente estromessa dalla ponderazione degli interessi in gioco. Orbene, in questa seconda ipotesi, si ritiene che possa emergere un vizio di “anticomunitarietà” dell’atto amministrativo, il quale non solo risulta contrastante con il quadro normativo europeo in materia di incentivo alle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni inquinanti, e viepiù non risulta giustificato neppure alla luce della normativa e della giurisprudenza in materia di tutela dell’ambiente, della salute o del paesaggio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

FALVO, Maria Carmen. "PIANIFICAZIONE DEI SISTEMI ELETTRICI IN CONTESTO DI MERCATO: INDICI DI FLESSIBILITÀ DI RETE." Doctoral thesis, 2007. http://hdl.handle.net/11573/183589.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

FALVO, MARIA CARMEN. "Pianificazione dei sistemi elettrici in contesto di mercato: indici di flessibilità di rete." Doctoral thesis, 2007. http://hdl.handle.net/11573/918713.

Full text
Abstract:
Oggetto della presente tesi di dottorato è l’analisi dei nuovi requisiti, dei nuovi vincoli e delle nuove incertezze peculiari del processo di pianificazione di un sistema di trasmissione in un contesto di libero mercato. Tale analisi, approfondita in riferimento al sistema elettrico nazionale italiano, è stata supportata da un’indagine sui nuovi criteri/approcci di pianificazione dei sistemi elettrici proposti in Letteratura. A valle di tale ricerca è stata elaborata una procedura innovativa, ad integrazione della formulazione convenzionale del problema di espansione delle reti di trasmissione, per la definizione di indici di flessibilità strutturale di un sistema bulk nel medio-lungo periodo, con particolare riferimento alla flessibilità della rete di trasmissione in funzione delle aleatorietà associate alla generazione. La procedura porta alla definizione di indici probabilistici di flessibilità, globale e locale, tecnica e tecnico-economica. Per la loro valutazione è stato realizzato un nuovo software (TECON.F.I. – TEChnical ECONomical Flexibility Index Program), oggetto fisico risultato dell’attività di dottorato, implementato in ambiente MatLab7 e basato sull’uso di algoritmi di ottimizzazione di tipo genetico. La presente tesi riporta la descrizione dettagliata dell’intera procedura e della sua implementazione, e contiene i risultati ottenuti dalla sua applicazione a reti test ed a reti reali. La verifica dei risultati, operata in maniera indiretta, ha dimostrato la validità della metodologia proposta, che può dunque considerarsi un buono strumento di supporto alla pianificazione da parte dei gestori di sistemi di trasmissione highly-developed come il sistema Italia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

FRANCO, Patrizia. "I SISTEMI ESPERTI COME STRUMENTO DI SUPPORTO ALLA PIANIFICAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/94970.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Malizia, Lidia. "I sistemi contabili emergenti nell'ambito dei modelli di pianificazione, programmazione e controllo negli atenei italiani." Thesis, 2006. http://hdl.handle.net/10955/227.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

FIORENTINI, SILVIA. "CERVIDI E SISTEMI FORESTALI. ANALISI DELL’IMPATTO IN DIVERSE FORME DI GESTIONE E PIANIFICAZIONE FORESTALE: TRE CASI DI STUDIO NELL’ APPENNINO SETTENTRIONALE." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/995006.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Trecroci, Aldo, Giuseppe Artese, and Demetrio Festa. "Integrazioni delle tecniche di posizionamento satellitare con strumentazioni inerziali. Studio di fattibilità e progettazione di un sistema integrato a basso costo." Thesis, 2010. http://hdl.handle.net/10955/720.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

ROBIBARO, MASSIMO. "Un sistema informativo di supporto ad una pianificazione innovativa della sicurezza stradale." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/936527.

Full text
Abstract:
Il Safety Manager è un sistema informativo che si basa sull'informatizzazione del processo di analisi e di pianificazione e cerca di migliorare le capacità decisionali dei progettisti durante l'identificazione delle possibili cause di incidentalità e durante la scelta degli interventi più efficaci per uno specifico sito, in base al minor rapporto costi/benefici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

De, Reggiero Manuela, Francesca Salvo, and Demetrio Festa. "Automated valuation methods in un sistema informativo immobiliare pilota." Thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10955/532.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

CECCARELLI, ELIAS. "Aspetti metodologici e applicativi per la definizione, l’individuazione e la conservazione degli alberi vetusti e monumentali. Il caso di studio del Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/579097.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Butelli, Elisa. "Strategie di Food Planning per riattivare relazioni urbano-rurali nei territori bioregionali." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1241349.

Full text
Abstract:
La tesi affronta l’argomento della pianificazione alimentare seguendo un approccio di pianificazione e progettazione bioregionalista del territorio, includendo tematiche fondative come la considerazione dei metabolismi ecologici (di cui il ciclo alimentare rappresenta un aspetto rilevante), la valorizzazione del patrimonio territoriale, del protagonismo delle società locali, incorporando nell’analisi e nelle proposte la dimensione spaziale e del paesaggio. La tesi delinea un framework di governo del territorio multisettoriale e multilivello, alternativo a quello basato sulla destrutturazione globalizzata delle reti del cibo messa in atto dagli accordi economici internazionali, finalizzato alla riattivazione delle reti locali e di conseguenza alla ri- territorializzazione sistemi agroalimentari locali e al sostegno dello sviluppo di forme di autogoverno locale. Nella prima parte viene trattato il contesto problematico relativo all’attuale food planning e dei suoi squilibri legati all'agroindustria e alla de-territorializzazione delle reti del cibo, nonché quelli connessi alla separazione tra pianificazione territoriale e programmazione rurale. La seconda parte è incentrata sull’analisi di molteplici pratiche di food movements, politiche, strumenti, progetti, esperienze di ricerca-azione che si configurano come buone pratiche in risposta alle gravi emergenze ambientali, economiche e sociali generate dal paradigma globalizzato dell’agroindustria. Nella terza parte sono trattati quattro casi studio fra il sud America (Brasile e Argentina) e l’Europa. La parte quarta è incentrata sulla sperimentazione originale di un bilancio alimentare sul territorio della Città Metropolitana di Firenze. Nella parte conclusiva vengono definiti indirizzi innovativi per la costruzione di un modello di governance alimentare declinato in ottica bioregionale con una riflessione sulle possibili ricadute della strategia proposta sui territori.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography