Academic literature on the topic 'Sistemi di generazione'

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Journal articles on the topic "Sistemi di generazione"

1

Gibelli, Gioia, and Riccardo Santolini. "Reti ecologiche e governo del territorio." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 61–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058009.

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Abstract:
Alla luce delle emergenze climatiche ed economiche, che spingono a riempire di contenuti concreti i concetti di sostenibilitŕ all'interno degli strumenti di pianificazione, si č attivata una profonda riflessione che ha portato a considerare la biodiversitŕ come un obiettivo da perseguire in quanto dimensione primaria dei sistemi naturali ma con funzione prioritaria di conservare un capitale naturale di qualitŕ, il cui ruolo č quello di garantire la durabilitŕ dei processi e la conservazione delle risorse per le generazioni future e di erogare una serie di servizi ecosistemici alle generazioni presenti. Il progetto di rete ecologica ligure (Rel) rappresenta, allo stato attuale delle conoscenze, i luoghi dove il capitale naturale č allocato. I Ptcp di nuova generazione vedranno le province impegnate nella ridefinizione dello scenario strategico di valorizzazione e conservazione del capitale naturale e nell'acquisizione e eventuale maggiore definizione delle cause di vulnerabilitŕ del sistema paesistico-ambientale.
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2

Caianiello, Michele. "Processo penale e prescrizione nel quadro della giurisprudenza europea. Dialogo tra sistemi o conflitto identitario?" Revista Brasileira de Direito Processual Penal 3, no. 3 (October 14, 2017): 967. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v3i3.99.

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Abstract:
Precarietà e incertezza sembrano affliggere, nei tempi recenti, la prescrizione del reato, quando la si osservi da una prospettiva sovranazionale o comparata. Sullo sfondo, si pone il problema della tenuta del nostro sistema nel suo complesso, e persino della sua identità, come l’abbiamo concepita e tramandata di generazione in generazione. Con l’ordinanza n. 24 del 2017, la Corte costituzionale, sollevando una nuova questione pregiudiziale, mostra l’intento di non consumare una rottura del dialogo con l’ordinamento UE, limitandosi a paventare il rischio di ricorrere ai controlimiti, senza effettivamente porli in essere. Tuttavia, il provvedimento appare criticabile per alcuni argomenti utilizzati, e per la posizione assunta, che sembra lasciare poco spazio per specificazioni e aggiustamenti alla Corte di giustizia. La decisione, infatti, pur mostrando formalmente apertura a un confronto con la Corte di giustizia, tende a proporre in realtà una divisione tra mondi opposti e inconciliabili: di qua il diritto italiano, con la sua tradizione irrinunciabile; di là quello europeo, al quale formalmente si mostra deferenza (purché non si ingerisca in questioni vitali). Sembra il piano per una sorta di convivenza da separati, che certo ha il pregio di guadagnare tempo. Tuttavia, non si intravvede, nel ragionamento condotto, alcuna strada per raggiungere, o almeno per intraprendere il cammino verso una integrazione reale degli ordinamenti: è questo, in realtà, il nodo che, se non affrontato adesso, tenderà a riproporsi in successive occasioni.
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Capitello, Roberta, Diego Begalli, and Lara Agnoli. "New consumption patterns for alcoholic beverages: value system, product attributes and preferences." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (January 2013): 15–45. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002003.

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Abstract:
Questo studio si č proposto di offrire una nuova prospettiva al ruolo del sistema di valori dell'individuo nel determinare i modelli di consumo, e ha validato l'ipotesi che sia il sistema di valori a spiegare la valutazione degli attributi di prodotto e le preferenze. L'approccio di analisi seguito č partito dai valori strumentali e terminali dell'individuo per proporre il concetto di fattore valoriale e di sistema di valori. La ricerca si č focalizzata sul consumo di bevande alcoliche ed č stata realizzata attraverso un'indagine a mezzo questionario su un campione della Generazione Y del Nord Italia. I risultati hanno fornito il ventaglio di fattori valoriali che caratterizzano i giovani consumatori e attraverso di essi si č provveduto alla segmentazione per sistema di valori. Sono stati individuati cinque sistemi di valori che hanno condotto anche ad una segmentazione per comportamenti, definendo cinque modelli di consumo. A partire da questi ultimi sono state delineate le principali implicazioni di marketing.
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Lombardi, Duccio. "Decellularizzazione d'organo: matrici fisiologiche per la generazione di organi in vitro." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (August 26, 2013): 244–47. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1046.

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Abstract:
I disordini nefrologici cronici sono, a oggi, una tra le patologie a maggiore diffusione globale, la cui ricaduta economica ha profondi effetti sui Sistemi Sanitari Nazionali di tutto il mondo. Tali patologie di natura cronica general-mente progrediscono sino all'insufficienza d'organo, ren-dendo necessarie per il paziente terapie sostitutive come il trapianto d'organo. Allo stesso tempo, però, la richiesta di organi per il trapianto supera ampiamente la disponibilità degli stessi, motivo per cui la ricerca si sta sempre più focalizzando sullo sviluppo di nuove soluzioni che possano risolvere tale problematica. Una tra le soluzioni che riscuo-te, a oggi, maggiore successo è quella basata su protocolli che prevedono la decellularizzazione d'organo. La finalità di tali protocolli è quella di fornire impalcature biocompatibili su cui impiantare cellule dello stesso paziente, così da poter dare nuova e completa funzionalità all'organo e, allo stesso tempo, eliminare il rischio di rigetto da parte del ricevente. In questo articolo saranno, perciò, presentate, in campo nefrologico, le principali caratteristiche della decellularizzazione d'organo, così da poter avere una prospettiva di quello che potrebbe potenzialmente essere il futuro della medicina del trapianto.
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5

Gianecchini, Martina. "Apprendistato: formare al futuro artigiano." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 99 (May 2013): 103–17. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099006.

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Abstract:
Le recenti riforme del mercato del lavoro hanno individuato l'apprendistato come canale prioritario per l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Tuttavia, le analisi sulla sua diffusione dimostrano come ne venga spesso fatto un uso improprio, al fine di ridurre i costi del personale e aumentarne la flessibilitŕ in entrata. In questo articolo si propone una riflessione che, legando l'apprendistato all'evoluzione dei sistemi produttivi, analizza come diverse modalitŕ di organizzazione del lavoro abbiano favorito (oppure ostacolato) questo contratto nel realizzare la sua missione di supporto allo sviluppo professionale dei giovani. Per fare questo si introduce una classificazione delle attivitŕ lavorative basata sulle modalitŕ di generazione della conoscenza e sul contenuto del lavoro. La tesi proposta č che l'apprendistato possa rappresentare lo strumento contrattuale che meglio di altri permette di supportare lo sviluppo di moderne professionalitŕ artigiane.
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Nocenzi, Mariella. "Sostenibilitŕ e dimensione generazionale." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (April 2011): 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001010.

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Abstract:
La sostenibilitŕ di qualsiasi sistema č tale se si assume una prospettiva orientata al futuro: in particolare, se il sistema in questione č quello sociale, ne deriva che parlare di sostenibilitŕ non puň prescindere dal considerare la dimensione generazionale. Considerato che oggi la definizione della generazione giovanile non puň piů poggiare sulle tradizionali categorie cognitive, l'obiettivo di questo lavoro č quello di proporre delle riflessioni in merito al ruolo che č possibile attribuire ai giovani rispetto all'obiettivo della sostenibilitŕ sociale. Pertanto, le considerazioni proposte focalizzano l'attenzione su alcuni percorsi dell'analisi sociologica sulle nuove generazioni, soprattutto su quelli che maggiormente hanno posto l'accento sulla sostenibilitŕ del sistema sociale ed hanno studiato l'azione sociale in un'ottica non eminentemente ancorata al presente. Tale rassegna teorica consente di soffermarsi sui contenuti sociologici dedicati al tema della sostenibilitŕ sociale e di registrare l'acquisizione di strumenti di analisi sempre piů "sostenibili" nell'interpretazione della realtŕ in evoluzione, quali si possono riconoscere nei modelli e nelle sperimentazioni di tipo interdisciplinare prescelti.
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Bruni, Francesco, and Alfredo Canevaro. "Affetti e affari in famiglia. Il contributo dello psicoterapeuta sistemico-relazionale." TERAPIA FAMILIARE, no. 92 (April 2010): 9–30. http://dx.doi.org/10.3280/tf2010-092001.

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Abstract:
Gli Autori analizzano il sistema relazionale tipico delle famiglie azienda. Evidenziano scenari, schemi interpretativi e criteri per valutare le criticitŕ piů frequenti: dai contrasti interpersonali, ai conflitti di ruolo e alla disarmonia nei confini e nelle interazioni fra i sottosistemi. Con l'ausilio di alcuni casi, si soffermano sul ciclo di vita e i percorsi legati alla complessitŕ del passaggio generazionale, dalla differenziazione ai legami intergenerazionali (miti familiari, vincoli di lealtŕ e doveri trasmessi da una generazione all'altra). Esaminano la funzione del terapeuta sistemico- relazionale e analizzano le competenze per gestire sotto il profilo psicologico e psicopatologico le criticitŕ nelle imprese familiari. In particolare, considerano i processi per armonizzare l'intreccio fra legami affettivi e affari come prevenzione di quelle manifestazioni patologiche, difficili da trattare, che sono connesse alla presenza di una complementarietŕ rigida fra esigenze familiari e azienda o a una escalation simmetrica.
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Zampieri, Sandra, Luca Botturi, and Spartaco Calvo. "Giovani e tecnologie: tra nativi digitali e competenze effettive." Swiss Journal of Educational Research 40, no. 2 (October 24, 2018): 307–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.40.2.5063.

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Abstract:
Il confronto generazionale nell’ambito delle tecnologie digitali è stato fortemente segnato dal concetto di «nativo digitale», che contrappone le nuove generazioni ai più anziani «immigrati digitali». Diversi studi confutano queste tesi, o quantomeno le mettono in discussione, anche se il dibattito è ancora aperto. L’indagine ICILS offre dati solidi per approfondire il rapporto tra giovani e tecnologie, in particolare contestualizzandolo in un contesto geografico e sociale puntuale nel quale le istituzioni scolastiche non hanno finora assunto un ruolo importante e definito. Questo studio cerca di rispondere alle seguenti domande: Quali caratteristiche del sistema educativo favoriscono lo sviluppo di competenze digitali? Esiste una relazione tra età di inizio dell’uso delle tecnologie, frequenza d’uso e tipologia d’uso e le competenze digitali nei diversi ambiti? In conclusione si cerca di aprire la riflessione al ruolo della scuola e delle politiche educative nell’uso dei dispositivi digitali e di internet da parte degli allievi.
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Milani, Paola. "Il sistema di welfare dell'infanzia e le famiglie prima e dopo la pandemia: appunti per un Children Act." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 56–66. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001006.

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Abstract:
L'articolo delinea una proposta di ri-generazione dell'attuale sistema di welfare dell'infanzia e delle famiglie. Esso non ha infatti, nel corso degli ultimi decenni, contribuito ad abbattere il fenomeno, che è invece crescente nel paese, delle disuguaglianze sociali. L'attuale situazione di emergenza sanitaria prelude a una crisi economica di enorme portata che contribuirà a sua volta all'aumento di esse, della povertà e delle violenze sui bambini. Allo stesso tempo, la pandemia offre anche delle lezioni, che unite alle conoscenze fornite dalla ricerca, permettono di tratteggiare le direzioni per costruire un necessario, nuovo e unitario sistema di welfare dei bambini, che l'articolo descrive brevemente.
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Benazzi, Adriano, and Pier Luigi Marchini. "Profili critici di tassazione dei redditi di capitale e dei fondi di investimento." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 445–90. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003004.

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Abstract:
La tassazione del risparmio gestito e, piů in generale, dei redditi di capitale, rappresenta da sempre una delle questioni piů rilevanti, critiche e complesse. Ciň sia per le implicazioni economico-scientifiche connesse al sistema di tassazione dei cosiddetti "redditi finanziari", sia per l'eterogeneitŕ e mutevolezza delle forme di impiego del capitale e di "generazione" dei suoi frutti economici, sia in conseguenza delle possibili problematiche di asimmetria di trattamento e di potenziale instabilitŕ che potrebbero essere generati a seguito di una non coerente architettura del sistema impositivo riguardante la tassazione di tali redditi di natura finanziaria. Il presente contributo si pone l'obiettivo di fornire una rappresentazione dell'attuale regime tributario nazionale applicabile ai redditi di capitale ed, in particolare, ai redditi generati dai fondi di investimento, al fine di comprenderne profili storici, presupposti teorici, caratteristiche e, alla luce di tali considerazioni, le connesse criticitŕ e tendenze evolutive presenti nell'attuale contesto economico nazionale ed internazionale.
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Dissertations / Theses on the topic "Sistemi di generazione"

1

Di, Iorio Domenico. "Sistemi radiomobili di quinta generazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9752/.

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Abstract:
La tesi tratta le tecnologie radiomobili di quinta generazione. Analizza i principali problemi, e le più importanti proposte risolutive. Elenca le più importanti idee per ottenere i requisiti richiesti nella quinta generazione di sistemi radiomobili, tra cui il x1000 nella capacità del canale, la latenza < 1ms ecc.. Affronta il dettaglio delle tecnologie proposte da HUAWEI, F-OFDM e SCMA, illustrandone i vantaggi. Si conclude con una parte di simulazioni numeriche Matlab a proposito dell'SCMA.
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2

De, Bortoli Manuel. "MODELLIZZAZIONE DI SISTEMI DI GENERAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA PER VIA EOLICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422237.

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Abstract:
The arguments of this PhD Thesis are divided in two parts: a first part regarding the development of control algorithms to optimize the efficiency of wind energy systems and, at the same time, to simplify the system structure avoiding the mechanical sensors. The second part regards the analysis and design of axial flux permanent magnet generators for wind applications. Furthermore, I analyzed other particular aspects such as axial strengths and permanent magnet losses.
Gli argomenti trattati in questa Tesi di Dottorato sono articolati in due parti. Una prima è rivolta allo sviluppo di algoritmi di controllo aventi lo scopo di ottimizzare la resa energetica di sistemi eolici consentendo allo stesso tempo una semplificazione del sistema stesso grazie all'assenza di sensori per la rilevazione di grandezze meccaniche. La seconda parte riguarda l'analisi ed il progetto di generatori sincroni a flusso assiale a magneti permanenti da utilizzare in applicazioni eoliche. Sono stati inoltre analizzati particolari aspetti elettromagnetici quali gli sforzi assiali gravanti sulle parti statoriche e rotoriche ed il calcolo delle perdite per correnti indotte nei magneti permanenti.
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Guglielmelli, Antonio <1975&gt. "Calcoli di sezioni d'urto efficaci di riflettore in sistemi PWR di terza generazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7081/1/guglielmelli_antonio_tesi.pdf.

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Abstract:
La corretta modellizzazione della zona del riflettore dei sistemi GEN III+ è un passaggio fondamentale per un’accurata predizione dei parametri di cella il cui valore influenza direttamente la distribuzione di potenza su tutto il nocciolo. Tale esigenza si è resa ancora più stringente dopo la constatazione che il fenomeno del “tilt power” risulta essere più amplificato nei noccioli nucleari equipaggiati con un riflettore pesante. Per tali ragioni, nel presente lavoro di tesi si è dedicata particolare attenzione alle metodiche di modellizzazione ed alla generazione delle sezioni d’urto efficaci omogenee ed agli assembly discontinuity factors (ADF) nella zona di riflessione. Il codice deterministico utilizzato per il calcolo è SCALE 6.1.3. La notevole differenza nelle proprietà neutroniche associata ad un’elevata eterogeneità geometrica tra un nocciolo ed un riflettore hanno suggerito di effettuare un’analisi preliminare sul sistema riflettente GEN II proposto nel benchmark NEA-NSC-DOC (2013) per testare la capacità di SCALE 6.1.3 di effettuare un corretto calcolo di cella adottando una modellizzazione monodimensionale assembly/riflettore. I risultati ottenuti sono confrontati con quelli presentati nel benchmark e e con quelli valutati attraverso il codice Monte Carlo SERPENT 2.0 confermando la capacità di calcolo di SCALE 6.1.3. L’analisi sulla modellizzazione dei sistemi riflettenti GEN III+ è stata effettuata ricavando il valore dei parametri di cella per configurazioni omogenee ed una serie di configurazioni geometriche esatte che comprendono tutte le modellizzazioni del sistema riflettente lungo la direzione angolare del riflettore. Si è inoltre effettuata un’analisi di sensitività su parametri operativi e sui parametri di codice. Si è infine effettuato un calcolo in color-set per indagare l’influenza degli effetti 2-D sui parametri di cella. I risultati prodotti rappresentano un contributo migliorativo nella conoscenza dei parametri di cella di riflettore e potranno essere utilizzati per una più precisa valutazione del fenomeno del tilt nei sistemi GEN III+.
In GEN III+ systems the correct modelization of the reflector zone is a key step for an exact prediction of the cell parameters whose values directly affect the radial power distribution of the core system. This need has become even more necessary after the discovery of the amplification of the “tilt power” phenomenon in the GEN III+ nuclear core. For this reason, special care is taken in the modelization methodology and in the generation of reflector homogenized cross-section and discontinuity factor (DFs) on the reflector zone. The deterministic package code used for the cell data calculation is SCALE 6.1.3 suite. The strong difference in the neutronic properties at core/reflector interface combined with a high geometric heterogeneity between a core and a reflector system have suggested to perform a preliminary analysis on the GEN II reflector system as presented by NEA-NSC-DOC (2013) benchmark with the aim of testing the capability of the deterministic code to perform a correct calculation on a 1-D assembly/reflector modelization. The results, which are in good agreement with those evaluated with SERPENT 2.0 Monte Carlo code, confirmed the capability of SCALE code to perform cell data reflector calculations. The modelization analysis on the GEN III+ reflector system has been performed for two homogeneous configurations and for a series of exact heterogeneous zones along the angular direction of the reflector. It has been also realized a sensitivity analysis on operational and code parameters. Finally, it was performed a 2x2 color-set calculation to investigate the 2-D geometry effects on the numerical values of cell reflector parameters. The final results are an improvement in the scientific knowledge of the reflector cell data values. These values can be used in a EPR nodal code calculation for a more accurate assessment of the core power distribution and of the “power tilt” values.
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Guglielmelli, Antonio <1975&gt. "Calcoli di sezioni d'urto efficaci di riflettore in sistemi PWR di terza generazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7081/.

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Abstract:
La corretta modellizzazione della zona del riflettore dei sistemi GEN III+ è un passaggio fondamentale per un’accurata predizione dei parametri di cella il cui valore influenza direttamente la distribuzione di potenza su tutto il nocciolo. Tale esigenza si è resa ancora più stringente dopo la constatazione che il fenomeno del “tilt power” risulta essere più amplificato nei noccioli nucleari equipaggiati con un riflettore pesante. Per tali ragioni, nel presente lavoro di tesi si è dedicata particolare attenzione alle metodiche di modellizzazione ed alla generazione delle sezioni d’urto efficaci omogenee ed agli assembly discontinuity factors (ADF) nella zona di riflessione. Il codice deterministico utilizzato per il calcolo è SCALE 6.1.3. La notevole differenza nelle proprietà neutroniche associata ad un’elevata eterogeneità geometrica tra un nocciolo ed un riflettore hanno suggerito di effettuare un’analisi preliminare sul sistema riflettente GEN II proposto nel benchmark NEA-NSC-DOC (2013) per testare la capacità di SCALE 6.1.3 di effettuare un corretto calcolo di cella adottando una modellizzazione monodimensionale assembly/riflettore. I risultati ottenuti sono confrontati con quelli presentati nel benchmark e e con quelli valutati attraverso il codice Monte Carlo SERPENT 2.0 confermando la capacità di calcolo di SCALE 6.1.3. L’analisi sulla modellizzazione dei sistemi riflettenti GEN III+ è stata effettuata ricavando il valore dei parametri di cella per configurazioni omogenee ed una serie di configurazioni geometriche esatte che comprendono tutte le modellizzazioni del sistema riflettente lungo la direzione angolare del riflettore. Si è inoltre effettuata un’analisi di sensitività su parametri operativi e sui parametri di codice. Si è infine effettuato un calcolo in color-set per indagare l’influenza degli effetti 2-D sui parametri di cella. I risultati prodotti rappresentano un contributo migliorativo nella conoscenza dei parametri di cella di riflettore e potranno essere utilizzati per una più precisa valutazione del fenomeno del tilt nei sistemi GEN III+.
In GEN III+ systems the correct modelization of the reflector zone is a key step for an exact prediction of the cell parameters whose values directly affect the radial power distribution of the core system. This need has become even more necessary after the discovery of the amplification of the “tilt power” phenomenon in the GEN III+ nuclear core. For this reason, special care is taken in the modelization methodology and in the generation of reflector homogenized cross-section and discontinuity factor (DFs) on the reflector zone. The deterministic package code used for the cell data calculation is SCALE 6.1.3 suite. The strong difference in the neutronic properties at core/reflector interface combined with a high geometric heterogeneity between a core and a reflector system have suggested to perform a preliminary analysis on the GEN II reflector system as presented by NEA-NSC-DOC (2013) benchmark with the aim of testing the capability of the deterministic code to perform a correct calculation on a 1-D assembly/reflector modelization. The results, which are in good agreement with those evaluated with SERPENT 2.0 Monte Carlo code, confirmed the capability of SCALE code to perform cell data reflector calculations. The modelization analysis on the GEN III+ reflector system has been performed for two homogeneous configurations and for a series of exact heterogeneous zones along the angular direction of the reflector. It has been also realized a sensitivity analysis on operational and code parameters. Finally, it was performed a 2x2 color-set calculation to investigate the 2-D geometry effects on the numerical values of cell reflector parameters. The final results are an improvement in the scientific knowledge of the reflector cell data values. These values can be used in a EPR nodal code calculation for a more accurate assessment of the core power distribution and of the “power tilt” values.
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Traversi, Serena. "Generazione intelligente di un orario delle lezioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6740/.

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Abstract:
Uno dei problemi che affligge le segreterie didattiche almeno una volta l’anno è la creazione di un orario delle lezioni che soddisfi sia docenti che studenti. Questo lavoro viene solitamente svolto a mano dagli addetti ai lavori che, muniti di tanta pazienza e con i dati alla mano, compongono l’orario facendo attenzione a tenere in considerazione tutti i dettagli. Con il lavoro svolto per questa tesi si intende migliorare la situazione attuale, fornendo agli addetti ai lavori uno strumento che sia in grado di generare un orario completo e soddisfacente, a partire dai dati a loro disposizione.
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6

Aizza, Marco. "Modelli per la simulazione di azionamenti elettrici di propulsione e sistemi di generazione navali." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8532.

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Abstract:
2011/2012
La propulsione elettrica navale è una soluzione che riscuote notevole interesse per le navi di nuova generazione. La sua versatilità permette di ottimizzare gli spazi ed i pesi del sistema elettrico di propulsione. Questo sistema garantisce una riduzione dei consumi specifici del motore primo che, al variare della velocità di rotazione dell’elica connessa alla macchina elettrica, lavora costantemente alla velocità nominale, dove i consumi sono ottimizzati. Il presente elaborato si pone come obiettivo lo studio di un sistema di propulsione ibrida, composto da una turbina a gas e due azionamenti elettrici, installato su navi militari di nuova concezione. Il sistema è in grado di funzionare anche come generatore asse. Lo studio si focalizzerà principalmente sugli azionamenti elettrici del sistema di propulsione e sulla loro interazione con il sistema elettrico integrato di bordo. L’obiettivo principale è quello di realizzare un simulatore dettagliato dell’azionamento elettrico di propulsione, permettendo di studiare il funzionamento dello stesso in regime stazionario e in regime dinamico. Viene quindi eseguita una modellizzazione matematica dettagliata dell’azionamento di propulsione oggetto di studio, dalla macchina elettrica ai convertitori di propulsione. Lo studio è condotto allo scopo di ottenere informazioni riguardanti il comportamento dell’azionamento, in determinate condizioni di funzionamento, e gli effetti da esso causati sulla rete elettrica di bordo. Viene poi descritto il modello del sistema funzionante in modalità di “generatore asse”, dalla trattazione fatta sul sistema di propulsione, effettuando una validazione del relativo simulatore implementato, attraverso la comparazione tra i risultati ottenuti e le prove di collaudo fornite dai produttori del sistema oggetto di studio. Viene infine trattato uno degli argomenti più promettenti nell’ambito della propulsione elettrica navale, il sistema di distribuzione in media tensione continua (MVDC). Il sistema MVDC è una soluzione che riscuote notevole interesse nell’ambito delle “all-electric ship” di nuova generazione, grazie ai vantaggi offerti in termini di riduzione di pesi e dimensioni del sistema di generazione e di consumo di energia.
XXV Ciclo
1981
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7

LEGROTTAGLIE, FRANCESCO. "SISTEMI DI PROPULSIONE E DI GENERAZIONE DELL'ENERGIA AD ELEVATA EFFICIENZA E RISPETTOSI DELL'AMBIENTE." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1277159.

Full text
Abstract:
Il clima e l’ambiente stanno subendo notevoli cambiamenti verso condizioni estreme a causa del calore non riflesso oltre l’atmosfera terrestre, con conseguenze ambientali oramai evidenti a tutti. Le politica dell’Unione Europea include tra gli obiettivi del futuro piani energetici ed ambientali per contenere queste anomalie nel più breve tempo possibile. I motori a combustione interna a ciclo Diesel hanno ottima efficienza generale ed affidabilità, ma se alimentati in modo tradizionale con il gasolio emettono inquinanti e gas ad effetto serra. E’ possibile sostituire questo combustibile di origine fossile con biodiesel, o parzialmente mediante la combustione in modalità dual-fuel con miscele gassose per una decisa riduzione dell’impatto sull’atmosfera. L’obiettivo è continuare a sfruttare la robustezza e la flessibilità raggiunta con i motori ad accensione per compressione in vari settori del trasporto pesante o marittimo, piuttosto che per la generazione combinata di energia. In questa tesi è stata studiata la combustione DF ed RCCI (Reactivity Controlled Compression Ignition) nella quale una parte di gasolio, combustibile di origine fossile e ad alta reattività, viene sostituito da un combustibile a bassa reattività da origine non necessariamente fossile, iniettato in maniera indiretta nel collettore di aspirazione e che forma una carica premiscelata omogenea e magra; una piccola quantità di combustibile ad alta reattività è iniettata direttamente nel cilindro per l’accensione del combustibile. Le analisi sono state svolte mediante simulazioni CFD 3D del processo di combustione che sono state preliminarmente validate sulla base di dati sperimentali ricavati da un motore Diesel modificato per funzionare in modalità Dual Fuel, testato presso la sala prova motori del Dipartimento. Sono stati studiati diversi combustibili a bassa reattività tra cui benzina, gas naturale, biogas e miscele di gas naturale e idrogeno. Il gas naturale ed il biogas permettono costi di gestione inferiori ed opportunità sul contenimento delle emissioni allo scarico. Inoltre, il biogas è una fonte di energia rinnovabile e può essere prodotto localmente, aspetti che nell’attuale momento storico hanno una importanza fondamentale. Sia le prove sperimentali che le simulazioni hanno evidenziato la possibilità di sostituire elevate quantità di gasolio (oltre l’80%) con gas naturale o biogas, mantenendo o aumentando l’efficienza del motore. Solamente ai bassi carichi, l’elevato rapporto aria combustibile della carica premiscelata rende critica la combustione Dual Fuel. E’ stata quindi investigata la possibilità di miscelare idrogeno al gas naturale (fino al 50% in volume) al fine di migliorare la qualità della combustione. Questo ha permesso di migliorare la combustione ai bassi carichi, estendendone la zona di funzionamento in modalità Dual Fuel e di riducendo le emissioni ai carichi medio/alti. Sul biogas è stato fatto, inoltre, un approfondimento specifico per un’applicazione cogenerativa. Il biogas di origine vegetale, ed autoprodotto in loco mediante fermentazione anaerobica, è stato simulato in combustione DF in diverse quote parti di anidride carbonica, fino ad un 50%, ossia frazioni corrispondenti a reali composizioni di questo gas. Per questa variabilità non sono garantite sempre le medesime prestazioni ed occorrono opportune calibrazioni di anticipo di iniezione. E’ stato studiando il caso reale di soddisfacimento del fabbisogno energetico di un’azienda agricola, mediante autoproduzione di energia combinata elettrica e termica da motore endotermico a ciclo diesel in modalità DF. Per questa applicazione sono stati considerati aspetti prestazionali, di emissioni allo scarico, oltre che aspetti economici di fattibilità e rientro dell’investimento.
Climate and environment are undergoing significant changes to extreme conditions due to the heat not reflected beyond the Earth’s atmosphere, with environmental consequences now obvious to everyone. European Union policies include energy and environmental plans to contain these anomalies as soon as possible. Diesel internal combustion engines have excellent general efficiency and reliability, but if they are powered in a traditional way with diesel oil they emit pollutants and greenhouse gases. It’s possible to replace this fossil fuel with biodiesel, or partially by burning it in dual-fuel mode with gaseous mixtures to significantly reduce pollutant emissions. The aim is to continue to exploit the robustness and flexibility achieved with compression ignition engines in various sectors of heavy transport or maritime sector, rather than for combined energy generation. In this thesis combustion DF (dual fuel) and RCCI (Reactivity Controlled Compression Ignition) have been investigated in which a part of diesel oil, fuel of fossil origin and high reactivity, is replaced by a fuel with low reactivity from origin not necessarily fossil (for example: biogas, hydrogen ), indirectly injected into the intake manifold and forming a homogeneous and lean premixed charge; a small amount of high reactivity fuel is injected directly into cylinder ignite the charge. The analyses were carried out using 3D CFD simulations of the combustion process which were validated preliminarily on the basis of experimental data obtained from a modified Diesel engine operating In dual fuel mode. The experimental campaign has been carried out at the test bed of Unimore Departement. Various low reactivity fuels including gasoline, natural gas, biogas and mixtures of natural gas and hydrogen have been investigated. Natural gas and biogas ensure lower operating costs and can leads to reduce exhaust emissions. Furthermore, biogas is a renewable source of energy and can be produced locally, aspects that are of fundamental importance in this historical moment. Both experimental tests and simulations have shown the possibility of replacing high quantities of diesel oil (over 80%) with natural gas or biogas, maintaining or increasing the engine efficiency. Only at low load conditions, the high fuel air ratio of the premixed charge makes dual fuel combustion critical. The possibility of mixing hydrogen with natural gas (up to 50% by volume) was then investigated in order to improve the quality of combustion. This has allowed to improve combustion at low loads, extending the operating zone in dual fuel mode and reducing emissions at medium/high loads. On biogas, moreover, a specific deepening has been done for a cogenerative application. The biogas of plant origin, and self-produced on site by anaerobic fermentation, has been simulated in dual fuel combustion in different parts of carbon dioxide, up to a 50%, fractions corresponding to real compositions of this gas. For this variability, the same performances are not always guaranteed and appropriate injection timing tunings are required. The real case of meeting the energy needs of an agricultural holding has been studied, by means of self-handling of combined electric and thermal energy from diesel cycle endothermic engine in dual fuel mode. For this application were considered performance aspects, exhaust emissions, as well as economic aspects of feasibility and return of the investment.
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Guerrini, Giacomo <1987&gt. "Modellazione del processo di rettifica a secco per generazione di ingranaggi di impiego automobilistico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8335/1/Tesi%20Dottorato_Giacomo%20Guerrini.pdf.

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Abstract:
La seguente tesi presenta il lavoro svolto durante il dottorato, focalizzato sulla definizione di un modello per la simulazione e l’ottimizzazione del processo di rettifica a secco di ingranaggi per impiego automobilistico. L’obiettivo dello studio è quello di sviluppare una strategia di modellazione che consenta una simulazione del processo di rettifica. La simulazione dovrà essere impiegata in ambito industriale per ottimizzare i parametri di processo al fine di ottenere particolari di elevata qualità, privi di difetti geometrici e metallurgici. Gli elevati requisiti di accuratezza dovranno essere ottenuti assicurando volumi produttivi competitivi rispetto a quelli tipici dei processi lubrificati. Il problema è stato articolato su due livelli gerarchici. Un primo livello ha previsto lo studio e la modellazione delle interazioni tra un singolo grano abrasivo ed il materiale in lavorazione al fine di calcolare le forze di taglio e predire la quantità di energia termica sviluppata durante l’asportazione di materiale. In un secondo livello di modellazione si sono applicati i risultati conseguiti nella prima fase alla geometria complessa di un dente di ingranaggio ed alla cinematica del processo di generazione. In questa fase si sono calcolate le temperature raggiunte sul componente rettificato ed il gradiente termico generato durante il contatto mola-pezzo per determinare l’insorgenza di danneggiamenti termici del materiale. I due modelli, consentono di predire lo stress termico cui è soggetto l’ingranaggio durante la rettifica a secco consentendo un’ottimizzazione dei parametri di taglio al fine di ottenere la massima produttività. L’intero dottorato è stato condotto in collaborazione con Samputensili Machinetools ed ha visto la diretta applicazione industriale delle tematiche affrontate. Test sperimentali sono stati condotti nei laboratori del Georgia Tech di Atlanta, USA e del RWTH Aachen, Germania, per la validazione del modello microscopico mentre le prove di produzione e la validazione del modello macroscopico è stata effettuata presso Samputensili.
The following thesis presents work done during the Ph.D., focused on definition of a model for simulation and optimization of a new dry grinding process for automotive gears. The objective of the study is to develop a model that allows a virtual simulation of gear grinding. The simulation must be applied to an industrial scenario to optimize process parameters and high quality parts, free from geometric and metallurgical defects. The high accuracy requirements typical of gears for automotive applications must be obtained by ensuring competitive production volumes compared to those typical of lubricated processes. In order to address the unique challenges of grinding, further complicated by the specific characteristics of gear grinding, the problem has been divided into two hierarchical levels. A first level involved the study and modeling of interactions between a single abrasive grain and the material being processed to calculate the characteristic cutting forces and predict the amount of thermal energy developed during material removal. In a second level the results obtained in the first phase were applied to the complex geometry of a gear tooth and kinematics of the generation process. In this phase, temperatures attained on the ground component and the thermal gradient generated during grinding were calculated to determine the occurrence of thermal damage to the material. The two models, working in synergy, allow prediction of the thermal stress to which the gear is subject during dry grinding, allowing optimization of the cutting parameters to obtain maximum productivity. The entire doctorate was conducted in collaboration with Samputensili Machinetools and saw the direct industrial application of the issues addressed. Experimental tests were carried out in the laboratories of Georgia Tech in Atlanta, USA and RWTH Aachen, Germany, for validation of the cutting model. Production tests and validation of the thermal model were performed at Samputensili.
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ISOPI, Giovanni Maria. "Sistemi di produzione di nuova generazione per la formatura e la tempra di lastre di vetro." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/916975.

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FRANCUCCI, MASSIMO. "Sistemi per la generazione di raggi X da plasma indotto da laser e possibili applicazioni." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2005. http://hdl.handle.net/2108/171.

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Abstract:
Durante il triennio di dottorato, il sistema di generazione di radiazione X soft (o molle) da plasma, sviluppato presso la Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa dell’Università di Roma “Tor Vergata”, è stato da me studiato ed utilizzato per numerose applicazioni. In generale, un plasma viene creato inviando della radiazione laser focalizzata di lunghezza d’onda λ e di opportuna intensità I (I ≥ 107W/cm2, dove 107W/cm2 rappresenta l’intensità di soglia per la generazione di un plasma) su un target (bersaglio) solido, liquido o gassoso posto all’interno di una camera (chiamata comunemente camera per i raggi X e che lavora sotto vuoto) ad una distanza dalla lente di focalizzazione approssimativamente uguale alla focale f della lente stessa. Nel caso del sistema da noi usato per la generazione di radiazione X soft da plasma, la sorgente laser utilizzata per la creazione di un plasma è costituita da un laser a stato solido Nd:Yag/Glass in grado di emettere impulsi nell’infrarosso di lunghezza d’onda λ = 1064nm, di durata τ = 15ns e con un’energia massima teorica Emax = 20J (quella effettiva è, invece, pari esattamente alla metà). Il target da noi usato e su cui viene focalizzato il fascio laser è un target solido solitamente costituito da nastri metallici in grado di ruotare su un apposito supporto meccanico. Con il nostro sistema di generazione di radiazione X soft da plasma, si sono raggiunte intensità I del fascio laser sul piano focale della lente di focalizzazione comprese tra 1011W/cm2 e 8,49×1012W/cm2, con dimensioni dello spot laser sul target di circa 100µm. Questo sistema è stato sviluppato con lo scopo di poter effettuare: 1) rilevazione, studio e analisi degli spettri di emissione X da plasma indotto da laser (spettroscopia X); 2) applicazioni di microlitografia a raggi X soft; 3) microscopia X; 4) radiografie X di campioni biologici; 5) uso di cristalli o films di LiF (fluoruro di litio) come rilevatori di radiazione X, per produrre immagini di campioni (come ad esempio griglie di prova oppure sistemi biologici) con elevata risoluzione spaziale tale da essere inferiore al micron (per l’esattezza è dell’ordine di 400nm); 6) misure calibrate dell’energia della radiazione X emessa da un plasma indotto da laser attorno ad una specifica lunghezza d’onda. Inoltre, poichè la sorgente laser gioca un ruolo fondamentale nel processo di generazione della radiazione X da plasma, si è cercato di ottimizzarne le prestazioni al fine di massimizzare l’efficienza di generazione della radiazione X. Infine, sempre nei nostri laboratori, si sta mettendo a punto un sistema laser a impulsi UV ultracorti di lunghezza d’onda λ = 248nm, di durata τ = 100fs, di energia pari a E = 100mJ e con una frequenza di ripetizione di 100Hz, basato su un oscillatore titanio:zaffiro in regime mode locked, con il quale si pensa di raggiungere un’intensità del fascio laser sul piano focale di almeno 1016W/cm2 (in realtà, si spera di raggiungere un valore dell’intensità pari a 1018W/cm2 per poter generare plasmi relativistici) e di ottenere un’efficienza di generazione UV – X pari ad oltre il 10%, superiore a quella ottenibile attualmente con la nostra sorgente laser Nd:Yag/Glass (inferiore all’1%).
During the three years of doctorate, the plasma X soft radiation generation system, developed by the Engineering Faculty, Enterprise Engineering Department of the University of Rome "Tor Vergata", has been studied and used from me for numerous applications. Generally a plasma comes created sending focused laser radiation with opportune wavelength λ and intensity I (I ≥ 107W/cm2, where 107W/cm2 it represents the threshold intensity for the plasma generation) on a solid or liquid or gaseous target placed to the inside of a chamber (commonly called X–rays chamber and that works in vacuum) and that has a distance from the focalization lens approximately equal to the focal distance f of the same lens. In the case of the system that we use for the generation of X soft radiation from plasma, the laser source used for the plasma creation is constituted from a solid state Nd:Yag/Glass laser that can emit infrared impulses with wavelength λ = 1064nm, with duration τ = 15ns and with maximum theoretical energy Emax=20J (the maximum effective energy is, instead, equal exactly to the half). The target that we used and on which the laser beam comes focused is a solid target usually constituted from metallic tapes that can rotate on an appropriate mechanical support. With our plasma X soft radiation generation system, it is possible to obtain laser beam intensities on the focal plane of the focalization lens comprised between 1011W/cm2 and 8,49 × 1012W/cm2, with the laser spot dimensions on the target approximately equal to 100µm. This system has been developed for: 1) the survey, the study and the analysis of the X emission spectra from laser induced plasma (X spectroscopy); 2) the microlithography applications in that the X soft radiation is used; 3) X microscopy; 4) the radiographs of biological samples; 5) the use of crystals or of LiF (lithium fluorine) films like X–rays detectors, in order to produce images of samples (as for example test reticulums or biological systems) with elevated spatial resolution that is inferior to the micron (exactly is of the order of 400nm); 6) calibrated measures of energy for the X radiation emitted from a laser induced plasma in the near of a specific wavelength. Moreover, because the laser source plays a fundamental role in the plasma X radiation generation process, we have tried to optimize its performances to the aim to maximize the efficiency of X–rays generation. Finally, always in our laboratories, we are putting to point a laser system for UV ultrashort pulses with wavelength λ = 248nm, with duration τ = 100fs, with energy equal to E = 100mJ and with a repetition frequency of 100Hz, based on a Titanium:Sapphire oscillator in mode locked regime, with which we hope to reach a laser beam intensity on the focal plane at least 1016W/cm2 (in truth, we hope to reach a intensity value of 1018W/cm2 for being able to generate relativistic plasmas) and to obtain a UV – X generation efficiency equal to 10% at least, advanced to that obtainable currently with our Nd:Yag/Glass laser source (inferior to 1%).
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Books on the topic "Sistemi di generazione"

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Frey, Luigi, and Emanuela Ghignoni. Trasformazioni del sistema formativo e qualificazione dell'offerta di lavoro per generazioni. Milano: FrancoAngeli, 2000.

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Monti, Maria Teresa. Congettura ed esperienza nella fisiologia di Haller: La riforma dell'anatomia animata e il sistema della generazione. Firenze: L.S. Olschki, 1990.

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Pištan, Čarna. Tra democrazia e autoritarismo. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg278.

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Abstract:
Il volume propone una ricostruzione in chiave sia sincronica che diacronica dei sistemi di giustizia costituzionale nei paesi dell’Europa centro-orientale e dell’area ex-sovietica, offrendo in tal modo una analisi sistematica della giurisdizione costituzionale in ventisette paesi diversi. L’indagine ripercorre lo sviluppo del concetto di controllo di costituzionalità nell’Europa dell’Est pre-socialista, la sua evoluzione durante la parentesi socialista e, quindi, la (ri)nascita della giustizia costituzionale nel più recente contesto di transizione democratica. Sulla base di tale esame, il libro individua i molteplici fattori che hanno plasmato le Corti costituzionali di terza generazione e determina le problematiche, i limiti attuali, nonché le finalità che persegue la giurisdizione costituzionale in paesi che solo di recente sono approdati alla democrazia, ovvero in paesi in cui il processo di democratizzazione ha riscontrato gravi limiti. L’accento è posto, in particolare, sull’emergere di una concezione particolarmente ampia e aperta di giustizia costituzionale nell’intera sfera ex-socialista, che ha finito per provocare una tendenza paradossale che vede nella crescita funzionale della giurisdizione costituzionale un fenomeno del costituzionalismo contemporaneo sia di derivazione liberale, sia di derivazione illiberale
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Book chapters on the topic "Sistemi di generazione"

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Peppoloni, Diana. "Pratiche di mediazione non professionale degli studenti stranieri immigrati di prima o seconda generazione nel sistema scolastico italiano." In SAIL. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-477-6/017.

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Abstract:
The study investigates the extent and characteristics of the phenomenon of Child Language Brokering (CLB) in the Italian school system, namely the linguistic mediation of foreign students for their relatives and the institutions of the host country. A questionnaire administrated to 347 students of 36 nationalities of two secondary high schools of Perugia, detected the characteristics of CLB, foreign students’ attitude towards their language and culture of origin and those of the host country, and their relationship with the mediation practices. After an introduction and an overview of the literature on CLB, paragraphs 3 and 4 describe the materials and methods used and the results obtained. Finally, conclusions concern the enhancement of CLB in an inclusive perspective.
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Conference papers on the topic "Sistemi di generazione"

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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano, and Alessandro Micucci. "Le trasformazioni dello spazio urbano: la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Abstract:
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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