Academic literature on the topic 'Sistemi di controllo delle vibrazioni'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Sistemi di controllo delle vibrazioni.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Sistemi di controllo delle vibrazioni"

1

Miraglia, Rosa Alba. "Editoriale. Nuove tendenze nei sistemi di controllo e di misurazione delle performance." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (September 2012): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/maco2012-002001.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Poggi, Stefano. "Conflitti d'identità. Pratiche, gestione e controllo delle identità nell'Italia napoleonica." SOCIETÀ E STORIA, no. 172 (June 2021): 287–320. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-172003.

Full text
Abstract:
Di fronte allo sviluppo dello Stato amministrativo, i governi delle repubbliche Cisalpine/Italiana e del regno d'Italia elaborarono un sistema identificatorio statale autonomo dal modello francese. Il caso studio della città di Vicenza - capoluogo del dipartimento del Bacchiglione - permette di verificare l'effettiva applicazione di questo progetto politico a livello locale. Attraverso lo studio sistematico dell'archivio del commissariato di polizia di Vicenza emerge così un insieme di pratiche popolari e strategie di controllo distante dal sistema uniforme previsto dalla legislazione nazionale. Un modello duale, in cui i sistemi identificatori tradizionale e statale convivevano intrecciandosi e integrandosi. Un modello che rispecchiava due diverse concezioni di identità: una, promossa dallo Stato, rigida ed esterna alla società; l'altra, radicata nella mentalità degli attori storici, fluida e costantemente ridefinita.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Mancini, Daniela. "L'azienda-rete e le decisioni di partnership: il ruolo del sistema informativo relazionale." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (April 2011): 65–97. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001004.

Full text
Abstract:
La collaborazione tra aziende č sempre piů il percorso tipico per realizzare la crescita e determinare la strategia aziendale: dalle singole relazioni ditra due aziende, alla rete di aziende, per arrivare all'azienda-rete. Parallelamente, si determina un ampliamento, oltre i confini della singola azienda, dell'orizzonte nell'ambito del quale formulare i giudizi di convenienza. Oggetto di questo articolo č l'evidenziazione di alcune problematiche ancora aperte nello studio dei sistemi informativi dell'azienda-rete. L'autore ritiene, infatti, che la gestione delle informazioni rappresenti un elemento chiave per il successo della rete di collaborazioni sviluppate. Il sistema informativo diventa un elemento fondamentale per la sincronizzazione dei processi di governo e di controllo della rete di collaborazioni ed il fenomeno delle alleanze ne costituisce un elemento di cambiamento che deve essere investigato nei diversi aspetti. Nel primi due paragrafi l'autore descrive proprio la relazione chiave che si stabilisce tra sistema di governo, sistema di controllo e sistema informativo in contesti relazionali, mentre nei paragrafi successivi l'attenzione viene focalizzata sul sistema informativo relazionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Kolodko, Grzegorz W. "Economic Change and Shortageflation Under Centrally Planned Economies." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 1 (April 1, 1988): 15–32. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344460.

Full text
Abstract:
Abstract Obiettivo di questo scritto è l’esame delle relazioni tra riforme economiche e processi inflazionistici nei paesi socialisti.Lo sviluppo delle forze produttive richiede, anche nell’ambito di sistemi economici di tipo socialista, il rafforzamento dei sistemi tipici dell’economia di mercato, cosa che costituisce una sfida alle teorie ed anche alla pratica del socialismo. Si tratta, infatti, di vedere il ruolo degli elementi caratteristici del mercato, come le relazioni di domanda e di offerta, nell’ambito delle istituzioni economiche pianificate.È in tale contesto, quindi, che vanno considerati i processi inflazionistici attualmente in corso nei paesi socialisti, nelle loro due forme: prezzi e scarsità. È proprio quest’ultimo (shortageflation) che costituisce la caratteristica tipica di questo tipo di economia.Le riforme economiche possono essere considerate, nei paesi socialisti, come un modo per trasformare I’inflazione da scarsità in inflazione da prezzi (che, peraltro, devono comunque essere in qualche modo tenuti sotto controllo). Non vi è dubbio, tuttavia, che ancora per molti anni i processi di shortageflation continueranno a sussistere nelle economie socialiste, ostacolando i tentativi di riforma.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Floris, R., G. L. Sergiacomi, E. Squillaci, D. Lupoi, M. Crecco, E. Fanucci, M. Guazzaroni, and G. Simonetti. "Il ruolo della risonanza magnetica nella diagnosi delle neurofibromatosi." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (April 1992): 101–4. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s120.

Full text
Abstract:
Gli autori prendono in considerazione il ruolo diagnostico della risonanza magnetica nella diagnostica delle neurofibromatosi, su una casistica di 13 osservazioni, di cui 9 casi di NF1 e 4 NF2. Lo studio è stato eseguito mediante sistemi RM superconduttivi da 0,5 e 1,5 Tesla, osservando un pattern di aspetti polimorfo comprendente nelle NF1 lesioni multiple insieme in T1 (6 casi), iperintense in T1 (2 casi), sempre iperintense in T2; inoltre si sono riscontrati gliomi delle vie ottiche (3 casi), xantogranulomatosi dei plessi corioidei e neurinomi multipli cervicodorsali. Nelle NF2 si sono invece reperiti schwannomi bilaterali dei nervi acustici (3 casi) e monolaterali (1 caso), meningiomi (4 casi), uno schwannoma del nervo facciale e neurofibromi spinali multipli (2 casi). Secondo la esperienza degli autori, la RM si è rivelata il metodo di scelta nella diagnostica e nel controllo dei pazienti con NF, grazie alla elevata accuratezza e sensibilità della metodica. I risultati ottenuti dimostrano l'elevata accuratezza della metodica e la sua preminenza nella diagnosi e nel controllo di tali forme neoplastiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Castellano, Nicola. "Modelli e misure di performance aziendale: analisi della letteratura e spunti di ricerca." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (April 2011): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001003.

Full text
Abstract:
I sistemi di misurazione delle performance (SMP) nascono e si diffondono con l'obiettivo di orientare in maniera dinamica i comportamenti dei responsabili aziendali verso l'attuazione delle strategie. L'esigenza di utilizzo di questi strumenti si rafforza peraltro con la presa d'atto che gli strumenti di controllo tradizionale, a base esclusivamente contabile, impediscono una lettura efficace dei risultati e delle relative cause gestionali ed offuscano la ricerca delle conseguenti azioni volte al miglioramento. Questo articolo si propone di analizzare la piů recente letteratura in campo internazionale sul tema dei SMP, allo scopo di delineare i temi su cui si concentra l'attenzione dei ricercatori, le principali metodologie adottate ed i piů significativi risultati ottenuti. La classificazione dei contributi di ricerca selezionati č stata realizzata in relazione alle principali fasi del ciclo di vita di questi strumenti, cioč progettazione, implementazione ed utilizzo dei SMP. Nella parte finale sono proposti alcuni spunti per lo sviluppo futuro della ricerca.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Noto, Guido, Lucrezia Coletta, Sara Zuccarino, and Milena Vainieri. "Il controllo e la gestione della performance delle attività di prevenzione in contesti interorganizzativi: il caso dei controlli frontalieri sugli alimenti." MECOSAN, no. 117 (April 2021): 59–75. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117004.

Full text
Abstract:
I servizi sanitari di prevenzione sono caratterizzati da un'elevata complessita principalmente legata al contesto inter-organizzativo e ambientale in cui operano. Da cio consegue una notevole difficolta nel misurarne e valutarne i risultati. Per tali motivi, il controllo e la gestione della performance delle attivita di prevenzione si avvalgono di diversi meccanismi, formali e informali, che hanno l'obiettivo di orientare i comportamenti e le decisioni degli individui e delle organizzazioni coinvolte verso fini comuni. Lo scopo del presente lavoro e quello di approfondire i sistemi di controllo e gestione della performance impiegati nei servizi di prevenzione che operano in contesti inter-organizzativi - e in particolare nell'ambito dei controlli frontalieri sugli alimenti - al fine di supportare il disegno e l'implementazione degli stessi. Per fare cio, la ricerca si concentra sui casi di studio delle infrastrutture portuali di Genova e Livorno. Parole chiave: prevenzione, controlli condottools. To explore performance management in such contexts, this research suggests the adoption of management control as a "package" approach. Thus, the research's objective is to understand how management control operates in the delivery of preventative services operating in inter-organizational environment. To do so, this study focuses on the cases of Genoa's and Leghorn's ports.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Mori, Simona, Laura Di Fiore, Chiara Lucrezio Monticelli, and Marco Meriggi. "Un confronto sui sistemi di polizia politica nell'Italia preunitaria." SOCIETÀ E STORIA, no. 176 (August 2022): 301–71. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176005.

Full text
Abstract:
Il forum propone una riflessione a più mani sul tema della polizia politica nell'Italia post-napoleonica, che la maturità degli studi su quel comparto strategico dei governi legittimisti sembra ormai consentire. Questa prima messa a punto di taglio comparato vuole cogliere le molte risonanze esistenti fra i dispositivi di controllo politico che, muovendo dalla paradigmatica esperienza rivoluzionaria e napoleonica, gli stati della penisola misero in campo per contrastare le pulsioni eversive dilaganti nell'intero continente con strategie coordinate. L'esame dei casi evidenzia al contempo i profili comuni e le curvature che ciascun governo impresse alle politiche securitarie, tematizzandole in vario modo nel discorso pubblico. Si conferma così, accanto al portato repressivo di questa azione, la duttilità della funzione poliziesca e il ruolo ambivalente che essa giocò nei processi di politicizzazione delle società agli albori della contemporaneità. Per il Regno delle Due Sicilie il contributo di Laura Di Fiore guarda con particolare attenzione alla fase post-quarantottesca, rilevando per un verso l'intensa cooperazione instaurata dal governo borbonico con gli stati confinanti per il contrasto all'attività cospirativa degli esuli, per l'altro la strategia di degradazione del nemico, ovvero della militanza anti-sistema, adottata sul piano retorico. Chiara Lucrezio Monticelli mette a fuoco la peculiare interazione realizzata dallo Stato della Chiesa fra gli ordinamenti di polizia sperimentati nell'incisiva stagione francese e le più tradizionali strutture del controllo ecclesiastico, effetto di un'intensa dialettica interna fra conservazione e riforma. Il Regno Lombardo-Veneto esaminato da Simona Mori mette la polizia politica al servizio del suo progetto imperiale di temperata conservazione, sostanzialmente fallendo nell'intento di egemonizzare i servizi di sicurezza operanti nella penisola, mentre sul versante interno alterna fasi di tolleranza ad altre di rigore, senza riuscire ad arginare l'allargarsi del dissenso. Marco Meriggi conclude con un quadro d'insieme che attinge alla memorialistica, alla letteratura e alle fonti normative, per restituire una rappresentazione multiprospettica della polizia politica che, ridimensionata rispetto al titanismo evocato dalla narrazione risorgimentale, viene a configurarsi come strumento di un complessivo disegno di governo verticale della società, che accomuna i maggiori contesti politici dell'Italia restaurata.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Buseti, Simone, and Bruno Dente. "L'introduzione del performance management nelle Universitŕ italiane." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 121–41. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002005.

Full text
Abstract:
L'ipotesi centrale del saggio č che gli strumenti di misurazione della performance possono essere un modo efficace per promuovere la professionalizzazione del management delle universitŕ, ma soltanto nel rispetto di due condizioni, entrambe necessarie: che l'introduzione di nuovi sistemi sia parte di una piů ampia azione di sviluppo, e che le strategie di cambiamento rispettino l'eterogeneitŕ delle amministrazioni e siano quindi incrementali e differenziate. Si tratta di due condizioni che il decreto 150/2009 sembra sottovalutare, implicando una semplicitŕ doppiamente erronea: l'omogeneitŕ delle amministrazioni target e la sufficienza di valutazione e misurazione ai fini del miglioramento delle performance. Il saggio presenta una ricerca sui sistemi di management e valutazione, attraverso l'analisi dei risultati di un questionario somministrato a circa un terzo degli atenei italiani. La ricerca ha sostanzialmente smentito tali premesse e ha restituito due risultati: un'analisi dello stato dei sistemi che fotografa il posizionamento degli atenei e un modello di relazione tra le diverse variabili oggetto d'indagine. Per quanto riguarda il primo risultato, il panorama complessivo mostra alcuni elementi generalmente solidi e diffusi (come il quadro organizzativo), elementi diffusi ma solo raramente considerati adeguati (ad esempio il controllo di gestione), elementi sostanzialmente assenti (tra tutti il sistema di gestione dei rischi). D'altra parte, il posizionamento degli atenei rivela uno scenario - oltre che generalmente poco soddisfacente - anche fortemente eterogeneo. Non solo quindi non č possibile immaginare una riforma basata sul principio "one size fits all", ma č necessario tutto al contrario sviluppare diversi approcci al cambiamento. Il saggio presenta tre possibili strategie di implementazione della riforma, che partendo dallo stato di sviluppo dell'amministrazione suggeriscono percorsi di cambiamento differenziato. Infine, l'ultima parte del saggio utilizza i dati della rilevazione per costruire un modello di relazione che conferma il rapporto ipotizzato tra i sistemi di valutazione e alcune precondizioni, individuate nel quadro organizzativo, nei sistemi di supporto e (in minor misura) nei sistemi di gestione del rischio e di presidio della qualitŕ. Il modello non propone un rapporto di stretta causalitŕ tra variabili (il che implicherebbe una sequenza cronologica stretta nei programmi di riforma), ma piuttosto di guardare al management come oggetto complesso, il cui miglioramento necessita di sviluppo armonico e forte integrazione tra le sue diverse parti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Bassani, Gaia, Cristiana Cattaneo, Francesca Maria Cesaroni, and Annalisa Sentuti. "Sistemi di gestione e controllo e professionalizzazione delle imprese familiari. Uno strumento di accreditamento intraparentale?" MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (March 2018): 15–35. http://dx.doi.org/10.3280/maco2018-su2002.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Sistemi di controllo delle vibrazioni"

1

Nilvetti, Fabio. "Controllo delle vibrazioni mediante l'uso di PAC (Programmable Automation Controller)." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/368.

Full text
Abstract:
2010 - 2011
Con l'espressione `Vibration Control' si intende l'insieme delle tecniche e dei dispositivi che consentono di mitigare in modo rapido, a dabile e preciso le vibrazioni di macchine o strutture, dovute al loro stesso funzionamento o a causa di forze esterne. Nella realizzazione dei sistemi di controllo delle vibrazioni assumono oggi primaria rilevanza sul piano tecnico ed economico l'hardware impiegato. Attuatori elettrici e oleodinamici, dispositivi passivi,sensori, convertitori elettronici e unit a di controllo rappresentano una parte fondamentale di tali sistemi e ne influenzano largamente le prestazioni. Il contributo del singolo componente alle prestazioni complessive del controllo è tuttavia valutato compiutamente solo se ci si pone in un'ottica di sistema, nella quale le mutue interazioni tra componenti elettronici, parti meccaniche e algoritmi di controllo trovano la loro corretta sintesi. Nei sistemi di controllo delle vibrazioni, è decisiva la scelta del `controller'. Scopo del presente lavoro e stato appunto quello di sviluppare un sistema di controllo delle vibrazioni che coniughi le diverse esigenze di precisione, determinismo e elevata velocità di servo-aggiornamento, tipiche di un circuito stampato, alle esigenze di flessibilità ed economicità, tipiche delle soluzioni basate su DSP, e alle elevate capacità di calcolo tipiche di un pc. Per far ciò il ruolo di controller e a dato ad un dispositivo PAC (Programmable Automation Controller) basato su tecnologia FPGA (Field Programmable GateArray) che consente di codifcare, in modo rapido, le funzionalit a richieste al controllo su un dispositivo programmabile di tipo hardware e per questo dalle prestazioni paragonabili a quelle di un circuito stampato. With the expression `Vibration Control' refers to the set of techniques and devices that let you mitigate quickly, reliably and accurately the vibrations of machines or structures, due to themselves operation or due to external forces. In the implementation of vibration control systems today assume pri- mary importance, in the technical and economic terms, the hardware used. Electrical and hydraulic actuators, passive devices, sensors, electronic con- verters and control units are a fundamental part of these systems and they greatly a ects on the performance. In systems of vibration control, is decisive the choice of the controller. The purpose of this work was to develop a system of vibration control which combines the various requirements of precision, determinism and high-speed servo-update, typical of a printed circuit board, the exibility and economy typical of solutions based on DSP, and high computing power of a typical PC. To do this, the role of controller is assigned to a device (PAC programma- ble automation controller) based on technology FPGA (Field Programmable Gate Array) which allows to encode, quickly, the required functionalities to the control, on a programmable hardware device and for this with perfor- mance comparable to that of a printed circuit board. [a cura dell'autore]
X n.s.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Gennari, Elisa. "Sistemi semi-attivi per la riduzione delle vibrazioni indotte dal sisma: implementazione di un algoritmo di controllo ed applicazione ad un caso studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20147/.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato studia i dispositivi semi-attivi per il controllo strutturale, i quali combinano i vantaggi dei dissipatori passivi e della controparte attiva, vantando facilità nel controllo e fabbisogno energetico limitato. L'obiettivo della tesi è investigare l'efficacia degli smorzatori semi-attivi nel controllo e nella mitigazione della risposta sismica delle strutture, mostrando che la loro applicazione comporta un'efficace riduzione degli spostamenti interpiano rispetto alla struttura priva di sistemi di dissipazione. Attraverso l'analisi di un edificio in calcestruzzo armato di cinque piani dotato di smorzatori passivi e, successivamente, di dispositivi semi-attivi progettati per ottenere le stesse prestazioni, si dimostra che il sistema passivo deve esercitare forze maggiori rispetto a quelle impresse dalla controparte semi-attiva. Perciò, oltre a vantare un beneficio economico dato dalle minori dimensioni dei dissipatori semi-attivi, si riscontra anche un minor aggravio di sollecitazione negli elementi strutturali. In secondo luogo, per determinare le matrici di ponderazione che definiscono la forza attiva dei dispositivi, si effettua una procedura di model updating sulla base del segnale registrato dagli smorzatori semi-attivi a seguito della loro installazione, dimostrando che eventuali incertezze insite nella modellazione comportano una modifica dei loro valori ottimali. Ciò viene provato confrontando gli spostamenti interpiano ottenuti tramite l'implementazione di un sistema semi-attivo ottimizzato per la struttura in esame, ed uno i cui parametri sono quelli stimati precedentemente alla procedura di model updating, dunque non ottimali. Si verifica che, nonostante la differenza tra i valori ideali e non sia molto sottile, l'adozione dei parametri non ottimizzati genera comunque un degrado delle prestazioni del sistema semi-attivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Bignucolo, Fabio. "Il controllo delle reti attive di distribuzione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426853.

Full text
Abstract:
Within the energy landscape, both in the national and international context, a drastic revolution in the electrical power system management strategy is in progress. The ongoing trend leads to a gradual decentralization of energy production, which tends to be allocated close to the load in medium or small scale plants connected to Medium Voltage (MV) and Low Voltage (LV) distribution networks. In this perspective, the Distributed Generation (DG) is one of the emerging technologies, presenting significant benefits in particular related to the ability to exploit locally available energy resources like renewables or cogeneration. However, an increased penetration of DG plants in present distribution networks introduces some unavoidable implications in the way the networks are nowadays operated. The current connection and management methods, in fact, may induce heavy restrictions on the generable power or significant investments finalized to a complete modernization of the network. Increasing the DG penetration level, distributors necessary need to adopt new techniques for an appropriate control and regulation of the distribution systems, in order to maximize the DG penetration and simultaneously ensure adequate standards in terms of reliability, safety and quality of supply. The distribution networks, initially thought and now performed for a purely passive use, will be gradually translated into intelligent (smart), reliable, sustainable and economic systems. New operational strategies based on an active management of distribution networks are called to face and solve some structural problems induced by local generators, for example the voltage monitoring and regulation at each node both through set point references and price signals, the network and users controllability in normal, emergency and fault conditions and the protection effectiveness in presence of bidirectional power flow. In this context, new procedures and algorithms able to achieve these objectives, maximizing the system benefits introduced by DG plant connection and minimizing the problems resulting from the randomness of the active and passive users behavior, have been developed. Since the achievement of a proper monitoring of the network operational state will probably be a distributor cost, innovative tools to ensure a greater level of accuracy in the estimation of parameters associated with different plants on the system are required. Two solutions are developed to be used in alternative or integrated way, basing on load modeling, discrete communications from remote generation units and on-line voltage measurements optimally allocated into the field. At the same time, two strategies for the management of active distribution networks have been developed. The first, applicable in a short-term prospect, is based on a set point remote regulation activated on DGs in order to maximize their active power injections and at the same time to optimize the voltage regulation and the local compensation of reactive exchanges, aiming to achieve a global reduction of distribution losses. The latter, focused on a medium-long perspective, is based on a transparent computation of a price signal in a local active and reactive energy market, aimed to obtain a technical and economic optimization of the behaviors of active and passive price sensitive users. Island operation and economic evaluations of network reinforcement and regulation costs are obtainable implementing the developed tools.
All’interno del panorama energetico nazionale e internazionale è in corso un graduale mutamento della strategia di gestione del sistema elettrico. La tendenza avviata conduce ad una progressiva decentralizzazione della produzione, che tende ad essere allocata in impianti di taglia medio-piccola posti in prossimità dei carichi e allacciati alle reti di distribuzione in Media Tensione (MT) e Bassa Tensione (BT). In questo contesto, la Generazione Distribuita (GD) è una delle realtà impiantistiche emergenti, in quanto prospetta notevoli vantaggi e possibilità, legati in particolare alla capacità di sfruttamento di risorse sparse sul territorio, sia di tipo rinnovabile che a fonte tradizionale (a limitato impatto ambientale), per lo più realizzate in assetto cogenerativo. Tuttavia, l’aumento della penetrazione di GD nelle attuali reti di distribuzione introduce alcune inevitabili implicazioni nelle modalità di esercizio delle reti stesse. L’attuale criterio di allacciamento e gestione, infatti, comporterebbe necessariamente pesanti limitazioni alla potenza iniettabile oppure ingenti investimenti per un completo ammodernamento della rete. Si rende dunque necessaria l’adozione di nuove tecniche di controllo e gestione della rete di distribuzione finalizzate a massimizzare la penetrazione di GD garantendo contestualmente standard adeguati in termini di affidabilità, sicurezza e qualità del servizio di connessione e di fornitura dell’energia elettrica. La rete di distribuzione, inizialmente pensata e attualmente esercita per un esercizio puramente passivo, dovrà quindi trasformarsi gradualmente in un sistema intelligente (smart), affidabile, sostenibile ed economico. Le principali problematiche che si riscontrano nella realizzazione di una gestione attiva della rete di distribuzione in presenza di GD sono rappresentate dalla necessità di controllare la tensione ad ogni nodo, di verificare il funzionamento degli impianti di rete e di utenza, di adottare nuove modalità di protezione operanti anche in presenza di bidirezionalità nei flussi di potenza e nei contributi alle correnti di guasto e infine di monitorare gli impianti connessi al sistema di distribuzione, in particolar modo le unità GD. Per raggiungere tali obiettivi sono necessarie strategie di monitoraggio e gestione delle risorse distribuite, al fine di massimizzare i benefici al sistema introdotti dall’allacciamento di impianti GD e allo stesso tempo minimizzare le problematiche conseguenti alla aleatorietà del comportamento delle utenza attive e passive connesse. Poiché il corretto monitoraggio delle condizioni operative della rete sarà probabilmente onere del distributore, tale soggetto dovrà adottare strumenti in grado di garantire un maggiore livello di accuratezza nella stima dei parametri fondamentali associati ai diversi impianti del sistema. Sono proposte due soluzioni, sviluppabili in modo alternativo o integrato, basate sull’utilizzo di tecniche di modellazione del carico, di comunicazioni discrete da parte delle unità di produzione e di misurazioni on-line ottimamente allocate provenienti dal campo. Al contempo, sono state sviluppate due strategie per la supervisione e la gestione delle reti: la prima, applicabile sul medio-breve periodo, si basa sull’invio di set-point agli impianti al fine di massimizzare la produzione iniettabile in rete e ottimizzare al contempo la regolazione della tensione e la compensazione locale degli scambi reattivi; la seconda, incentrata in un’ottica di medio-lungo periodo, basata sull’ottimizzazione del comportamento delle utenze attive e passive che vengono rese sensibili ad un segnale di prezzo nodale a mezzo di meccanismi di mercato locale, con la possibilità di esercire e auto sostenere in isola porzioni del sistema di distribuzione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

De, Faveri Tobia <1992&gt. "Sistemi di supporto al controllo di gestione: il caso ETC GROUP." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13817.

Full text
Abstract:
L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare e confrontare i diversi strumenti di controllo di gestione sviluppati dalla dottrina a supporto delle organizzazioni aziendali. In particolare, si sviluppa la teoria della contingenza in rapporto alla definizione di sistemi di controllo intesi come insieme o "package". Questa analisi vede come caso pratico l'attività svolta durante l'esperienza di stage presso l'azienda ETC GROUP, attiva nel settore del trading internazionale
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Melone, Raffaele. "Analisi bibliografica delle tecniche di input shaping nel controllo del moto di sistemi servo-controllati." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24238/.

Full text
Abstract:
Il controllo del moto nei sistemi servo-controllati beneficia della modellazione degli input in ingresso, cioè il cosiddetto input shaping. Questa tecnica, indipendente dal segnale di uscita, filtra le frequenze del comando di origine che tendono a far vibrare il sistema, permettendo di minimizzare la vibrazione residua. Affinché il treno di impulsi, imposto dall’input shaper, sia sufficientemente performante, devono essere rispettate diverse equazioni di vincolo, tra le quali spiccano i parametri fondamentali associati alla robustezza nei confronti degli errori di modellazione. L’obiettivo di questo studio è, dapprima, quello di fare luce sull’origine di questa tecnica, per poterne comprendere l’evoluzione nell’arco degli ultimi cinquanta anni. A ciò segue una formulazione teorica delle diverse tecniche di applicazione di tale metodo, riassumendone le principali complessità. Dopo aver analizzato un esempio sperimentale incentrato sul contenimento degli errori di stampa in una stampante 3D, si prosegue descrivendo due dei macro-settori di maggiore diffusione, focalizzando l’attenzione sulle potenziali problematiche, successivamente analizzate in dettaglio, che l’utilizzo dell’input shaping introduce in alcuni processi operativi, sia in campo industriale che nell’interazione uomo-robot. Dal seguente lavoro di tesi si evince che l’input shaping è una tecnica di controllo di tipo feedforward che, opportunamente implementata, porta significativi miglioramenti in moltissime applicazioni; pur risultando talvolta di difficile implementazione, essa è versatile, e mostra risultati soddisfacenti in termini di sicurezza e precisione della specifica operazione che si sta effettuando. Dai paragoni con le tradizionali tecniche di controllo delle vibrazioni per tali sistemi, si dimostra quanto ampio sia il margine di miglioramento agendo sui relativi punti deboli.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Galligioni, Viola <1981&gt. "Messa a punto di sistemi per il controllo e la terapia delle malattie virali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2832/1/Galligioni_Viola_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
A livello globale una delle problematiche più urgenti della sanità pubblica umana e veterinaria è rappresentata dal controllo delle infezioni virali. L’emergenza di nuove malattie, la veloce diffusione di patologie finora confinate ad alcune aree geografiche, lo sviluppo di resistenza dei patogeni alle terapie utilizzate e la mancanza di nuove molecole attive, sono gli aspetti che influiscono più negativamente livello socio-economico in tutto il mondo. Misure per limitare la diffusione delle infezioni virali prevedono strategie per prevenire e controllare le infezioni in soggetti a rischio . Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare il possibile utilizzo di prototipi virali utilizzati come modello di virus umani per valutare l’efficacia di due diversi metodi di controllo delle malattie virali: la rimozione mediante filtrazione di substrati liquidi e gli antivirali di sintesi e di origine naturale. Per quanto riguarda la rimozione di agenti virali da substrati liquidi, questa è considerata come requisito essenziale per garantire la sicurezza microbiologica non solo di acqua ad uso alimentare , ma anche dei prodotti utilizzati a scopo farmaceutico e medico. Le Autorità competenti quali WHO ed EMEA hanno redatto delle linee guida molto restrittive su qualità e sicurezza microbiologica dei prodotti biologici per garantire la rimozione di agenti virali che possono essere trasmessi con prodotti utilizzati a scopo terapeutico. Nell'industria biomedicale e farmaceutica c'è l'esigenza di una tecnologia che permetta la rimozione dei virus velocemente, in grande quantità, a costi contenuti, senza alterare le caratteristiche del prodotto finale . La collaborazione con l’azienda GVS (Zola Predosa, Italia) ha avuto come obiettivo lo studio di una tecnologia di filtrazione che permette la rimozione dei virus tramite membrane innovative e/o tessuti-non-tessuti funzionalizzati che sfruttano l’attrazione elettrostatica per ritenere ed asportare i virus contenuti in matrici liquide. Anche gli antivirali possono essere considerati validi mezzi per il controllo delle malattie infettive degli animali e nell’uomo quando la vaccinazione non è realizzabile come ad esempio in caso di scoppio improvviso di un focolaio o di un attacco bioterroristico. La scoperta degli antivirali è relativamente recente ed il loro utilizzo è attualmente limitato alla patologia umana, ma è in costante aumento l’interesse per questo gruppo di farmaci. Negli ultimi decenni si è evidenziata una crescente necessità di mettere a punto farmaci ad azione antivirale in grado di curare malattie ad alta letalità con elevato impatto socio-economico, per le quali non esiste ancora un’efficace profilassi vaccinale. Un interesse sempre maggiore viene rivolto agli animali e alle loro patologie spontanee, come modello di studio di analoghe malattie dell’uomo. L’utilizzo di farmaci ad azione antivirale in medicina veterinaria potrebbe contribuire a ridurre l’impatto economico delle malattie limitando, nel contempo, la disseminazione dei patogeni nell’ambiente e, di conseguenza, il rischio sanitario per altri animali e per l’uomo in caso di zoonosi. Le piante sono sempre state utilizzate dall’industria farmaceutica per l’isolamento dei composti attivi e circa il 40% dei farmaci moderni contengono principi d’origine naturale. Alla luce delle recenti emergenze sanitarie, i fitofarmaci sono stati considerati come una valida per migliorare la salute degli animali e la qualità dei prodotti da essi derivati. L’obiettivo del nostro studio è stato indagare l’attività antivirale in vitro di estratti naturali e di molecole di sintesi nei confronti di virus a RNA usando come prototipo il Canine Distemper Virus, modello di studio per virus a RNA a polarità negativa, filogeneticamente correlato al virus del morbillo umano. La scelta di questo virus è dipesa dal fatto che rispetto ai virus a DNA e ai retrovirus attualmente l’offerta di farmaci capaci di contrastare le infezioni da virus a RNA è molto limitata e legata a molecole datate con alti livelli di tossicità. Tra le infezioni emergenti causate da virus a RNA sono sicuramente da menzionare quelle provocate da arbovirus. Le encefaliti virali da arbovirus rappresentano una emergenza a livello globale ed attualmente non esiste una terapia specifica. Una delle molecole più promettenti in vitro per la terapia delle infezioni da arbovirus è la ribavirina (RBV) che, con il suo meccanismo d’azione pleiotropico, si presta ad essere ulteriormente studiata in vivo per la sua attività antivirale nei confronti delle infezioni da arbovirus. Uno dei fattori limitanti l’utilizzo in vivo di questa molecola è l’incapacità della molecola di oltrepassare la barriera emato-encefalica. Nel nostro studio abbiamo messo a punto una formulazione per la somministrazione endonasale di RBV e ne abbiamo indagato la diffusione dalla cavità nasale all’encefalo attraverso l’identificazione e quantificazione della molecola antivirale nei diversi comparti cerebrali . Infine è stato condotto un esperimento in vivo per valutare l’efficacia di un composto a base di semi di Neem, di cui sono già note le proprietà antimicrobiche, nei confronti dell’infezione da orf virus, una zoonosi a diffusione mondiale, che ha un elevato impatto economico in aree ad alta densità ovi-caprina e può provocare lesioni invalidanti anche nell’uomo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Galligioni, Viola <1981&gt. "Messa a punto di sistemi per il controllo e la terapia delle malattie virali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2832/.

Full text
Abstract:
A livello globale una delle problematiche più urgenti della sanità pubblica umana e veterinaria è rappresentata dal controllo delle infezioni virali. L’emergenza di nuove malattie, la veloce diffusione di patologie finora confinate ad alcune aree geografiche, lo sviluppo di resistenza dei patogeni alle terapie utilizzate e la mancanza di nuove molecole attive, sono gli aspetti che influiscono più negativamente livello socio-economico in tutto il mondo. Misure per limitare la diffusione delle infezioni virali prevedono strategie per prevenire e controllare le infezioni in soggetti a rischio . Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare il possibile utilizzo di prototipi virali utilizzati come modello di virus umani per valutare l’efficacia di due diversi metodi di controllo delle malattie virali: la rimozione mediante filtrazione di substrati liquidi e gli antivirali di sintesi e di origine naturale. Per quanto riguarda la rimozione di agenti virali da substrati liquidi, questa è considerata come requisito essenziale per garantire la sicurezza microbiologica non solo di acqua ad uso alimentare , ma anche dei prodotti utilizzati a scopo farmaceutico e medico. Le Autorità competenti quali WHO ed EMEA hanno redatto delle linee guida molto restrittive su qualità e sicurezza microbiologica dei prodotti biologici per garantire la rimozione di agenti virali che possono essere trasmessi con prodotti utilizzati a scopo terapeutico. Nell'industria biomedicale e farmaceutica c'è l'esigenza di una tecnologia che permetta la rimozione dei virus velocemente, in grande quantità, a costi contenuti, senza alterare le caratteristiche del prodotto finale . La collaborazione con l’azienda GVS (Zola Predosa, Italia) ha avuto come obiettivo lo studio di una tecnologia di filtrazione che permette la rimozione dei virus tramite membrane innovative e/o tessuti-non-tessuti funzionalizzati che sfruttano l’attrazione elettrostatica per ritenere ed asportare i virus contenuti in matrici liquide. Anche gli antivirali possono essere considerati validi mezzi per il controllo delle malattie infettive degli animali e nell’uomo quando la vaccinazione non è realizzabile come ad esempio in caso di scoppio improvviso di un focolaio o di un attacco bioterroristico. La scoperta degli antivirali è relativamente recente ed il loro utilizzo è attualmente limitato alla patologia umana, ma è in costante aumento l’interesse per questo gruppo di farmaci. Negli ultimi decenni si è evidenziata una crescente necessità di mettere a punto farmaci ad azione antivirale in grado di curare malattie ad alta letalità con elevato impatto socio-economico, per le quali non esiste ancora un’efficace profilassi vaccinale. Un interesse sempre maggiore viene rivolto agli animali e alle loro patologie spontanee, come modello di studio di analoghe malattie dell’uomo. L’utilizzo di farmaci ad azione antivirale in medicina veterinaria potrebbe contribuire a ridurre l’impatto economico delle malattie limitando, nel contempo, la disseminazione dei patogeni nell’ambiente e, di conseguenza, il rischio sanitario per altri animali e per l’uomo in caso di zoonosi. Le piante sono sempre state utilizzate dall’industria farmaceutica per l’isolamento dei composti attivi e circa il 40% dei farmaci moderni contengono principi d’origine naturale. Alla luce delle recenti emergenze sanitarie, i fitofarmaci sono stati considerati come una valida per migliorare la salute degli animali e la qualità dei prodotti da essi derivati. L’obiettivo del nostro studio è stato indagare l’attività antivirale in vitro di estratti naturali e di molecole di sintesi nei confronti di virus a RNA usando come prototipo il Canine Distemper Virus, modello di studio per virus a RNA a polarità negativa, filogeneticamente correlato al virus del morbillo umano. La scelta di questo virus è dipesa dal fatto che rispetto ai virus a DNA e ai retrovirus attualmente l’offerta di farmaci capaci di contrastare le infezioni da virus a RNA è molto limitata e legata a molecole datate con alti livelli di tossicità. Tra le infezioni emergenti causate da virus a RNA sono sicuramente da menzionare quelle provocate da arbovirus. Le encefaliti virali da arbovirus rappresentano una emergenza a livello globale ed attualmente non esiste una terapia specifica. Una delle molecole più promettenti in vitro per la terapia delle infezioni da arbovirus è la ribavirina (RBV) che, con il suo meccanismo d’azione pleiotropico, si presta ad essere ulteriormente studiata in vivo per la sua attività antivirale nei confronti delle infezioni da arbovirus. Uno dei fattori limitanti l’utilizzo in vivo di questa molecola è l’incapacità della molecola di oltrepassare la barriera emato-encefalica. Nel nostro studio abbiamo messo a punto una formulazione per la somministrazione endonasale di RBV e ne abbiamo indagato la diffusione dalla cavità nasale all’encefalo attraverso l’identificazione e quantificazione della molecola antivirale nei diversi comparti cerebrali . Infine è stato condotto un esperimento in vivo per valutare l’efficacia di un composto a base di semi di Neem, di cui sono già note le proprietà antimicrobiche, nei confronti dell’infezione da orf virus, una zoonosi a diffusione mondiale, che ha un elevato impatto economico in aree ad alta densità ovi-caprina e può provocare lesioni invalidanti anche nell’uomo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

MORELLI, MARCO. "Sistemi di cost management e cambiamento aziendale: un'analisi delle condizoni di efficacia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1416.

Full text
Abstract:
Per molte aziende, ristrutturazione e riduzione dei costi sono al centro dell’agenda strategica. Come sottolinea anche la recente letteratura, la crisi economica scoppiata nel 2008, e tuttora in atto, sta esercitando una forte pressione sulle modalità di funzionamento dei sistemi di controllo in generale e di cost management più in particolare. Il presente lavoro di tesi si pone l’obiettivo di comprendere come si originano e si sviluppano i processi di innovazione nei sistemi di cost management in contesti aziendali caratterizzati da fenomeni di cambiamento e quali sono le condizioni di efficacia nell’implementazione di tali interventi. Per perseguire tale obiettivo, vengono analizzati tre casi, riletti alla luce di un modello neoistituzionalista di cambiamento aziendale. Contrariamente alla tradizionale predilezione della letteratura scientifica per un approccio meramente tecnico al tema dei sistemi di cost management, la tesi dimostra come un’efficace gestione degli stessi richieda la comprensione dell’esito dell’interrelazione di variabili ambientali e istituzionali esterne e dinamiche organizzative e istituzionali interne.
For many organizations, restructuring and cost management are key issues in their strategic agenda. As highlighted by the recent literature on management accounting, the current economic crisis is putting enormous pressure on the functioning of cost management systems in most organizations in the world. The main objective of this research is to analyze the relationship between management accounting change (i.e., cost management initiatives) and organizational change. The thesis relies on qualitative data collected through three longitudinal case studies. The analysis draws on a neo-institutional framework which integrates the insights of recent neo-institutional works in accounting. Our findings show that cost management systems cannot be considered only as technical mechanisms. In fact, an effective implementation of cost management initiatives requires the comprehension of the complex interrelationships between competitive and institutional variables and intraorganizational dynamics.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

MORELLI, MARCO. "Sistemi di cost management e cambiamento aziendale: un'analisi delle condizoni di efficacia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1416.

Full text
Abstract:
Per molte aziende, ristrutturazione e riduzione dei costi sono al centro dell’agenda strategica. Come sottolinea anche la recente letteratura, la crisi economica scoppiata nel 2008, e tuttora in atto, sta esercitando una forte pressione sulle modalità di funzionamento dei sistemi di controllo in generale e di cost management più in particolare. Il presente lavoro di tesi si pone l’obiettivo di comprendere come si originano e si sviluppano i processi di innovazione nei sistemi di cost management in contesti aziendali caratterizzati da fenomeni di cambiamento e quali sono le condizioni di efficacia nell’implementazione di tali interventi. Per perseguire tale obiettivo, vengono analizzati tre casi, riletti alla luce di un modello neoistituzionalista di cambiamento aziendale. Contrariamente alla tradizionale predilezione della letteratura scientifica per un approccio meramente tecnico al tema dei sistemi di cost management, la tesi dimostra come un’efficace gestione degli stessi richieda la comprensione dell’esito dell’interrelazione di variabili ambientali e istituzionali esterne e dinamiche organizzative e istituzionali interne.
For many organizations, restructuring and cost management are key issues in their strategic agenda. As highlighted by the recent literature on management accounting, the current economic crisis is putting enormous pressure on the functioning of cost management systems in most organizations in the world. The main objective of this research is to analyze the relationship between management accounting change (i.e., cost management initiatives) and organizational change. The thesis relies on qualitative data collected through three longitudinal case studies. The analysis draws on a neo-institutional framework which integrates the insights of recent neo-institutional works in accounting. Our findings show that cost management systems cannot be considered only as technical mechanisms. In fact, an effective implementation of cost management initiatives requires the comprehension of the complex interrelationships between competitive and institutional variables and intraorganizational dynamics.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

COPPOLA, Mariarosaria. "SULLA GESTIONE PATRIMONIALE DELLE FONDAZIONI BANCARIE E SUI SISTEMI DI CONTROLLO. NUOVE PROSPETTIVE DI TUTELA DEGLI STACKEHOLDERS." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2021. http://hdl.handle.net/11580/84123.

Full text
Abstract:
This paper aims to provide a comprehensive re-reading of the banking foundation phenomenon in the light of the most important reforms in recent years concerning ETS and public companies. In this perspective, the analysis of governance and its impact on the management of (public) assets entrusted to banking foundations allows us to build new paths of control.
Il presente lavoro intende fornire una rilettura complessiva del fenomeno delle fondazioni bancarie alla luce delle più importanti riforme intervenute negli ultimi anni in materia di ETS e società pubbliche. In questa prospettiva, l'analisi della governance e del suo impatto sulla gestione dei patrimoni (pubblici) affidati alle fondazioni bancarie consente di costruire percorsi inediti in tema di controllo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Sistemi di controllo delle vibrazioni"

1

Bianchi, Carmine. Il controllo dei costi di gestione e sviluppo delle risorse umane ed informatiche: Talune applicazioni del controllo di gestione all'area "Organizzazione e Sistemi". Milano: Giuffrè editore, 1990.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Sistemi di controllo delle vibrazioni"

1

Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

Full text
Abstract:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography