Academic literature on the topic 'Sistemi di controllo adattativi'

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Journal articles on the topic "Sistemi di controllo adattativi"

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Linney, A. D., A. C. Tan, R. Richards, J. Gardener, and W. R. Lees. "Visualizzazione tridimensionale del corpo umano per diagnosi e per programmazione chirurgica." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 483–88. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500412.

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Abstract:
Viene descritto un sistema che produce rappresentazioni di superfici anatomiche basandosi su immagini ottenute mediante tomografia assiale computerizzata a raggi X, risonanza magnetica ed ecografia. Le rappresentazioni vengono create per mostrare il carattere tridimensionale (3D) dell'anatomia interna ed esterna. Le immagini possono essere sezionate e manipolate sullo schermo come se fossere l'oggetto tridimensionale che rappresentano. Con questo sistema è possibile pianificare interventi chirurgici per simulazione. È inoltre possibile esporre ed isolare strutture sottostanti di un oggetto anatomico, aumentando così il valore diagnostico dei dati di partenza. Tale sistema di rappresentazione fornisce anche dati per l'azionamento di una fresatrice a controllo numerico per la produzione di modelli anatomici, protesi e impianti. Le esigenze di pianificazione nella chirurgia maxillofacciale sono particolarmente marcate. Va considerata sia la funzione, sia l'estetica facciale1. I sistemi di pianificazione ricorrono ad una combinazione di fotografie, modelli e radiografie planari nel tentativo di tenere conto della natura tridimensionale dell'anatomia. Quindici anni fa i progressi nella tecnologia informatica e della rappresentazione, insieme alla disponibilità della tomografia assiale computerizzata a raggi X (TC), permisero di avviare la creazione di una unità di lavoro per clinici facente uso di grafici al computer per simulare, pianificare e prevedere il risultato della chirurgia maxillofacciale. Benchè inizialmente le applicazioni cliniche fossero alquanto limitate, esse sono notevolmente aumentate con il costante miglioramento dei computer e degli algoritmi. Oltre alle applicazioni originarie, esse comprendono ora: la cranioplastica, la diagnosi radiologica complessa, l'analisi di fratture, l'osservazione del feto e la produzione di impianti scheletrici adattati. Sono allo stato esplorativo le applicazioni in campo neurologico.
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Mancini, Daniela. "Evoluzione e prospettive dei sistemi di informazione e di controllo." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (March 2018): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/maco2018-su2001.

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Castellano, Nicola, and Elisabetta Magnaghi. "Editoriale. Tratti di innovazione nei sistemi di controllo e risk management." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (December 2019): 5–10. http://dx.doi.org/10.3280/maco2019-003001.

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Mancini, Daniela, Giuseppina Iacoviello, and Manuel De Nicola. "L'impatto della crisi pandemica sui sistemi di controllo di gestione: un'analisi empirica." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (March 2021): 105–27. http://dx.doi.org/10.3280/maco2021-001006.

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5

Miraglia, Rosa Alba. "Editoriale. Nuove tendenze nei sistemi di controllo e di misurazione delle performance." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (September 2012): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/maco2012-002001.

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6

D'Onza, Giuseppe, and Aldo Pavan. "Editoriale. Innovare i sistemi di controllo e di governance per gestire il cambiamento." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (September 2013): 5–7. http://dx.doi.org/10.3280/maco2013-002001.

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7

Basolo, Alessio, Paola Fierabracci, and Ferruccio Santini. "Misurazione della spesa energetica mediante la camera metabolica nello studio dei fenotipi dell’obesità." L'Endocrinologo 23, no. 1 (January 12, 2022): 14–19. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-01007-y.

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Abstract:
SommarioLa capacità di modulare l’introito calorico in risposta ai cambiamenti della richiesta energetica è essenziale per la sopravvivenza dell’individuo. L’apparente spontaneità con cui decidiamo di alimentarci dipende da una complessa interazione tra percezioni visive olfattive e cognitive e il sistema nervoso centrale che integra a livello ipotalamico i segnali periferici relativi allo stato nutrizionale. La conservazione dell’equilibrio energetico può essere considerata un processo dinamico e, sotto controllo fisiologico ideale, le variazioni di un componente (spesa energetica) provocano cambiamenti compensatori biologici e/o comportamentali nell’altra parte del sistema (introito calorico) e viceversa. Nella vita di tutti i giorni un abbinamento così perfetto tra apporto energetico e dispendio energetico è difficilmente raggiungibile e il tessuto adiposo funge da deposito dinamico, proteggendo dalle inevitabili deviazioni dell’equazione di equilibrio. Recenti studi hanno dimostrato che la risposta adattativa della spesa energetica a differenti interventi dietetici (alimentazione eccessiva o restrizione calorica) identifica la presenza di due differenti fenotipi metabolici (“dissipatore” e “risparmiatore”). In questa rassegna verranno discussi i principi fondamentali dell’equazione del bilancio energetico e il loro metodo di misurazione mediante camera metabolica. Verranno inoltre descritti i due diversi fenotipi metabolici che possono indicare la propensione di un individuo a essere più o meno incline allo sviluppo dell’obesità.
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8

Catturi, Giuseppe, and Luana Ricci Paulesu. "L'azienda "organismo intelligente": il fenomeno dell'omeostasi ed i sistemi di controllo." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (July 2020): 11–36. http://dx.doi.org/10.3280/maco2020-002002.

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9

Cifalino, Antonella, and Irene Eleonora Lisi. "Innovazione organizzativa in ospedale e cambiamenti nei sistemi di controllo direzionale." MECOSAN, no. 104 (November 2018): 27–50. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2017-104003.

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10

Mori, Simona, Laura Di Fiore, Chiara Lucrezio Monticelli, and Marco Meriggi. "Un confronto sui sistemi di polizia politica nell'Italia preunitaria." SOCIETÀ E STORIA, no. 176 (August 2022): 301–71. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176005.

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Abstract:
Il forum propone una riflessione a più mani sul tema della polizia politica nell'Italia post-napoleonica, che la maturità degli studi su quel comparto strategico dei governi legittimisti sembra ormai consentire. Questa prima messa a punto di taglio comparato vuole cogliere le molte risonanze esistenti fra i dispositivi di controllo politico che, muovendo dalla paradigmatica esperienza rivoluzionaria e napoleonica, gli stati della penisola misero in campo per contrastare le pulsioni eversive dilaganti nell'intero continente con strategie coordinate. L'esame dei casi evidenzia al contempo i profili comuni e le curvature che ciascun governo impresse alle politiche securitarie, tematizzandole in vario modo nel discorso pubblico. Si conferma così, accanto al portato repressivo di questa azione, la duttilità della funzione poliziesca e il ruolo ambivalente che essa giocò nei processi di politicizzazione delle società agli albori della contemporaneità. Per il Regno delle Due Sicilie il contributo di Laura Di Fiore guarda con particolare attenzione alla fase post-quarantottesca, rilevando per un verso l'intensa cooperazione instaurata dal governo borbonico con gli stati confinanti per il contrasto all'attività cospirativa degli esuli, per l'altro la strategia di degradazione del nemico, ovvero della militanza anti-sistema, adottata sul piano retorico. Chiara Lucrezio Monticelli mette a fuoco la peculiare interazione realizzata dallo Stato della Chiesa fra gli ordinamenti di polizia sperimentati nell'incisiva stagione francese e le più tradizionali strutture del controllo ecclesiastico, effetto di un'intensa dialettica interna fra conservazione e riforma. Il Regno Lombardo-Veneto esaminato da Simona Mori mette la polizia politica al servizio del suo progetto imperiale di temperata conservazione, sostanzialmente fallendo nell'intento di egemonizzare i servizi di sicurezza operanti nella penisola, mentre sul versante interno alterna fasi di tolleranza ad altre di rigore, senza riuscire ad arginare l'allargarsi del dissenso. Marco Meriggi conclude con un quadro d'insieme che attinge alla memorialistica, alla letteratura e alle fonti normative, per restituire una rappresentazione multiprospettica della polizia politica che, ridimensionata rispetto al titanismo evocato dalla narrazione risorgimentale, viene a configurarsi come strumento di un complessivo disegno di governo verticale della società, che accomuna i maggiori contesti politici dell'Italia restaurata.
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Dissertations / Theses on the topic "Sistemi di controllo adattativi"

1

Emiliani, Vittoria Emma Maria. "Grounding di servizi per sistemi adattativi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13718/.

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Abstract:
Negli ultimi anni sono nati numerosi servizi Web che implementano un nuovo tipo di approccio che rispecchiano l'insieme dei principi denominati REST. Nel creare composizioni di servizi, si necessita spesso di eseguire una serie di invocazioni verso servizi di entrambe le tecnologie sia SOAP che REST. Questa tesi si pone l'obbiettivo di fornire una rappresentazione semantica di servizi di stessa natura ma implementati sia con architettura REST che con architettura SOAP, per poter effettuare una chiamata trasparente di un servizio o dell'altro. Sono stati creati due web services di stessa natura ma con due protocolli diversi, implementati con le librerie JAX-WS e JAX-RS. E' stata creata poi una rappresentazione semantica di tali servizi, attraverso ontologie OWL-S, che avessero stesso Service, Profile e Process ma che supportassero sia un Grounding REST che uno SOAP. Tutto ciò è stato fatto per permettere quindi di poter richiamare il servizio con architettura REST piuttosto che quello con architettura SOAP in modo trasparente in base alle necessità. Per poter fare ciò, è stato necessario creare un Manager che si occupasse di leggere e interpretare le ontologie, in modo tale da poter effettuare la chiamata al servizio opportuno.
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Bosso, Alessandro. "Osservatore e controllore sensorless ad elevate prestazioni per propulsione elettrica di Unmanned Aerial Vehicles." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11885/.

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Abstract:
Negli ultimi anni, tra le varie tecnologie che hanno acquisito una sempre maggiore popolarità e diffusione, una di particolare rilevanza è quella degli Unmanned Aerial Vehicles. Di questi velivoli, quelli che stanno riscuotendo maggiore successo sono i multirotori, alimentati esclusivamente da azionamenti elettrici disposti in opportune posizioni della struttura. Particolari sforzi sono stati recentemente dedicati al miglioramento di questa tecnologia in termini di efficienza e precisione, tuttavia quasi sempre si trascura la vitale importanza dello sfruttamento efficiente dei motori elettrici. La tecnica di pilotaggio adottata nella quasi totalità dei casi per questi componenti è il BLDC sensorless, anche se la struttura si dimostra spesso essere PMSM, dunque inadatta all’uso di questa strategia. Il controllo ideale per i PMSM risulterebbe essere FOC, tuttavia per l'implementazione sensorless molti aspetti scontati nel BLDC devono essere affrontati, in particolare bisogna risolvere problemi di osservazione e identificazione. Durante la procedura di avviamento, efficienti strategie di self-commissioning vengono adottate per l’identificazione dei parametri elettrici. Per la fase di funzionamento nominale viene proposto un osservatore composto da diversi componenti interfacciati tra loro tramite un filtro complementare, il tutto al fine di ottenere una stima di posizione e velocità depurata dai disturbi. In merito al funzionamento in catena chiusa, vengono esposte valutazioni preliminari sulla stabilità e sulla qualità del controllo. Infine, per provare la validità degli algoritmi proposti, vengono mostrati i risultati delle prove sperimentali condotte su un tipico azionamento per UAV, pilotato da una scheda elettronica progettata appositamente per l’applicazione in questione. Vengono fornite inoltre indicazioni sull’implementazione degli algoritmi studiati, in particolare considerazioni sull’uso delle operazioni a virgola fissa per velocizzare l'esecuzione.
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Grotti, Simone. "Ingegnerizzazione di sistemi software basati su schermi adattativi pervasivi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6396/.

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Abstract:
Ingegnerizzazione di sistemi software per schermi pervasivi che riconoscono l'attenzione degli osservatori e adattano ad essi i propri contenuti, interagendo tramite interfacce naturali. Viene proposto un framework per facilitare lo sviluppo di applicazioni che utilizzano kinect e OpenNI. Sulla base del framework realizzato viene presentato anche lo sviluppo di un prototipo per uno di questi sistemi, calato nel contesto accademico.
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4

Grandolfi, Mirco. "Hardware di Sistemi di Controllo Flessibile per Applicazioni Automotive." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Lo scopo del lavoro di tesi è stato di progettare, verificare e assemblare tre diverse schede elettroniche per il comando e controllo di sistemi automotive e industriali. La progettazione è stata sviluppata con il supporto di CAD elettronici commerciali (Altium Designer) e sono stati sviluppati parallelamente sia il progetto elettrico che meccanico dei vari sistemi. La prima scheda, chiamata Flexible Control Board (FCB), è un supporto pluri-funzione che alloggia il chip TI F2808 e 4 livelli di alimentazione. Il sistema è stato realizzato principalmente per rendere disponibili tutte le funzionalità del chip in una ampia gamma di applicazioni grazie ad una semplice connessione board-to-board. La seconda scheda, chiamata Power Layer 1 (PL1), è la prima applicazione della FCB nel settore automotive. Collegandosi alla FCB, essa contiene ponti, semi-ponti e acquisizioni che rendono l’insieme ideale per il controllo di funzioni secondarie all’interno di un veicolo elettrico quali condizionatore, freni elettrici, luci e pompe. L’ultima scheda, Interfaccia NI, è un a scheda custom per poter comandare applicazioni industriali come la tavola XY necessaria all’interno del laboratorio per studi sui processi di saldatura laser di pacchi batterie innovativi. L’utilizzo di parte delle schede su veicoli ha reso necessario particolare attenzione nel realizzare un sistema robusto, affidabile e capace di sopportare notevole stress sia meccanico che elettrico. A questo fine il sistema è stato progettato con un ampio range di ingressi ed uscite e predisposto già per un packaging adeguato per sistemi automotive. Una volta progettati e prodotti, questi componenti hanno superato con successo vari collaudati sulla parte elettrica per verificare il corretto funzionamento della componentistica hardware e del circuito. Sono state inoltre effettuate prove termiche ottenendo risultati consoni all’applicazione.
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Cavasin, Andrea <1995&gt. "I SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE NEL SETTORE LUXURY." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15322.

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Abstract:
I sistemi di controllo di gestione (SCG), la loro progettazione, la loro attuazione e i risultati che ne comportano sono sempre stati temi centrali nella letteratura economica fino dal secolo scorso. Diversi autori nel corso del tempo hanno cercato inizialmente di trovare una declinazione del concetto che fosse garanzia di efficacia e valida in qualunque circostanza. Sotto l’influenza della corrente di pensiero taylorista, in questa fase storica si credeva possibile delineare in maniera quanto più scientifica e razionale possibile le caratteristiche del “best way”. Successivamente invece ci si è resi conto dell’impossibilità di perseguire questo obiettivo ed il focus degli studi si è dunque spostato sull’individuazione e sullo studio delle variabili di contesto che avessero un impatto sul controllo di gestione, rendendo inapplicabile e inattuale un unico modello; è il periodo delle cosiddette “Teorie contingenti”, apparse nel panorama letterario economico già dagli anni ’60 e protrattesi con numerose varianti fino ai giorni nostri. Con l’avvenire del nuovo millennio il contesto economico di riferimento ha nuovamente cambiato le proprie caratteristiche; alcuni aspetti quali l’imprevedibilità, l’incertezza, il dinamismo e il livello di competizione sono aumentati sensibilmente e di conseguenza si è resa necessaria anche una revisione del concetto e del ruolo dei sistemi di controllo di gestione. Le tendenze più recenti hanno riguardato la ricerca e lo studio delle modalità per includere nei sistemi anche informazioni qualitative. Prima d’ora i SCG hanno sempre basato il proprio funzionamento su dati e stime numeriche, consuntive, preventive o standard; il contesto estremamente incerto e variabile nel quale però si trovano ad operare oggi le imprese hanno portato le stesse a porsi legittimi dubbi sul senso di alcune stime numeriche o, peggio, sull’assoluta impossibilità di giungere a previsioni quantitative con una sufficiente dose di attendibilità. Con la Balance Scorecard si è per la prima vola introdotto un SCG fondato anche su studi e analisi di tipo qualitativo. Lo stato dell’arte al momento è quello di una situazione intermedia tra il sistema fermamente ancorato ai numeri e un abbandono completo degli stessi per abbracciare sistemi interamente qualitativi, basati sulla credenza della sempre minor affidabilità del dato numerico. Con il presente studio si intende proporre nel dettaglio un excursus storico dell’evoluzione degli studi sul controllo di gestione, soffermandosi in particolare sulle teorie contingenti basate sulla strategia. Questo al fine di andare, in seconda battuta, a proporre un case study del sistema di controllo di gestione di un’azienda manifatturiera operante nel settore delle calzature di lusso. Dopo aver delineato nel dettaglio il funzionamento del SCG in questa realtà, l’obiettivo è quello di trarre alcune conclusioni circa la validità di alcune teorie viste nella prima parte. E’ vera la teoria contingente, basata sulla strategia, secondo cui il design di tali sistemi è stretta conseguenza delle strategie aziendali delineate? Oppure nonostante tutti gli studi contingenti, il sistema di controllo rimane ancorato alle vecchie teorie dell’one best way dando così vita ad un sostanziale isomorfismo? E ancora; è già sviluppata la predisposizione verso informazioni qualitative o continua ad essere data precedenza al dato numerico? Questi sono i principali quesiti che si mira a risolvere al termine di quest’analisi, che non punta ad elaborare nuove teorie, ma semplicemente a verificare in maniera empirica con quali linee di pensiero sia più coerente il caso di studio.
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Raggini, Lorenzo. "Sviluppo e calibrazione di sistemi di controllo per combustioni innovative." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16426/.

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Abstract:
In questi anni, il settore di ricerca che si occupa dello studio di combustioni innovative ha ricevuto un grande impulso, al fine di sviluppare tipologie di combustione differenti e più efficienti rispetto alle tradizionali spark ignited (SI) e compression ignited (CI). Questo impulso è legato alla crescente esigenza di ridurre le emissioni di inquinanti (specie NOx) e climalteranti (CO2): da una parte, infatti, le tradizionali combustioni SI non garantiscono rendimenti sufficientemente elevati, comportando elevate emissioni di CO2, dall’altra, le combustioni CI sono implicitamente caratterizzate da elevate emissioni di NOx e di particolato. Se, quindi, le emissioni di particolato sono state drasticamente ridotte grazie all’uso dei filtri antiparticolato (DPF), è anche vero che la riduzione di NOx richiede l’impiego di sofisticati sistemi di post trattamento dei gas, comportando un notevole incremento del costo del prodotto. L’attività di tesi è dunque orientata a sviluppare strumenti che consentano la sperimentazione di combustioni innovative, basate sulla ossidazione di benzina o gasolio, e, in particolare, ha l’obiettivo di studiare e sviluppare un sistema di controllo RCP che permetta di ottenere un apparato sperimentale flessibile ed adatto per eseguire il controllo ed il test delle combustioni innovative.
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7

Franco, Filippo <1994&gt. "I sistemi di programmazione e controllo nella crisi di impresa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20681.

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Abstract:
Nel presente elaborato verrà presa in considerazione l’importanza dei sistemi di programmazione e controllo da utilizzare non solo in caso di crisi di impresa ma anche come propri strumenti di controllo per monitorare l’andamento dell’azienda. La presenza di una pianificazione e l’introduzione di adeguati sistemi di programmazione e controllo, consentono di monitorare in maniera costante l’andamento e lo stato di “salute” dell’azienda, al fine di poter acquisire in maniera tempestiva tutte le informazioni necessarie al processo decisionale manageriale. La presenza di tali strumenti risulta fondamentale per poter disporre di una grande quantità di dati, utili ai manager per svolgere la loro attività decisionale in tempi brevi e soprattutto in maniera compatibile con il manifestarsi degli eventi che possono, come sappiamo, incidere in maniera importante sulla stabilità della azienda stessa. Con l’attività di pianificazione, fissando obiettivi, e con quella di controllo, verificando che gli stessi obiettivi siano stati raggiunti, un’azienda può effettivamente capire l’andamento della sua attività gestionale e comprendere se e in che modo migliorarla, non solo in itinere attraverso la giustapposizione tra quanto raggiunto e quanto programmato ma anche ex post, acquisendo informazioni necessarie per apprendere, identificare e sviluppare delle scelte alternative. All’interno di questo elaborato si partirà dalla definizione del concetto di programmazione e controllo, per poi passare a quello di crisi di impresa e a come tali strumenti rappresentino un punto focale per scongiurare una crisi. Avendo svolto il tirocinio professionale all’interno di uno studio specializzato in restructuring, verrà analizzato il caso pratico di una azienda in crisi e verrà mostrato come attraverso delle assumptions sia economiche che patrimoniali sia stato possibile rielaborare un nuovo piano industriale, con proiezioni economiche e finanziarie. Nel dettaglio, all’interno del primo capitolo verrà effettuata una analisi teorica e funzionale sul concetto di programmazione e controllo come tecnica amministrativa necessaria per capire se ciò che viene messo in atto in azienda rispetti i canoni di efficienza di uso delle risorse, ed efficacia nel raggiungimento degli obiettivi prefissati; inoltre verrà effettuata una analisi sul concetto di economicità, condizione necessaria da cui deriva la capacità di una azienda di persistere nel tempo. Nel secondo capitolo, verrà analizzato il concetto di crisi di impresa analizzando sia i fattori di causa interni che esterni, dalla crisi finanziaria dei mercati all’inadeguatezza della corporate governance. Verrà preso in esame il nuovo codice della crisi di impresa, che mira a garantire il proseguimento dell’attività aziendale attraverso l’utilizzo di sistemi di programmazione e controllo mirati. Nel terzo capitolo, verranno analizzati nello specifico i vari strumenti di programmazione e controllo messi a disposizione dal nuovo codice. Da tale analisi è chiara la scelta da parte del legislatore di adottare un approccio maggiormente rivolto alla risoluzione della crisi di impresa piuttosto che alla sua disgregazione. Attraverso le varie novità introdotte nell’accordo di ristrutturazione dei debiti e nel concordato preventivo, questi strumenti possono essere messi in atto in maniera più agevole dalle imprese che si trovano in difficoltà.
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8

TALLAKI, Mouhcine. "CULTURA NAZIONALE E TRASFERIMENTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388907.

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Abstract:
The relationship between national culture and Management Control System (MCS) has been well addressed in the literature on the international management. Researchers argued that culture is central and crucial to enhance our understanding of the differences in the MCS (Chow et al., 1999; D'Iribarne, 1989; Catturi 1992; Ciambotti, 2001). Therefore, it was called into question the generalizability of the MCS. Despite the non-generalizability of the MCS in the internationalized companies, companies tend to transfer their MCS from their parent company to the foreign subsidiary (Van Der Stede, 2003). Schneider (1988) argued that the parent company is interested in promoting a similar management philosophy within the group. In this context, Roth et al. (1991) deemed that having a shared management philosophy could increase efficiency, reduce communication time and contribute to the success of the corporate strategy. Moreover, the non-generalizability of MCS, caused by the relationship existing between the MCS and the cultural values, implies an adaptation of MCS to the cultural characteristics of the new context. The aim of the research is twofold; firstly, to understand how the MCS is transferred from the parent company to the foreign subsidiary. Secondly, to examine and explain how culture influences the transfer process. The research methodology chosen is qualitative with case studies. The case studies relate to Italian companies that have subsidiaries in Morocco. Italy and Morocco are chosen for this study because they represent areas with reverse positions on cultural dimensions. The research findings show that the internationalized companies are guided in their actions by institutional forces (Boussebaa et al., 2012; Prahalab and Doz, 1987; Rosenzweig and Singh, 1991; Yin and Makino, 2002; Powell and DiMaggio, 1991). The findings show also, that the choice of transfer occurs without considering the cultural elements, consequently the MCS are transferred but not internalized. The internalization process involves, as has been pointed out by Kostova and Roth 2002, the sharing of values and the similarity between the institutional contexts of the mother company and the foreign subsidiary. Therefore, neglecting the cultural factors in an internationalized context leads to the cultural conflicts, Youssfi (2011) showed that the non-consideration of cultural values involves cultural conflicts. This idea was confirmed also by the present study. In other words, cultural values are crucial key for the internalized companies to avoid the cultural conflicts. Results showed also that the parent company becomes aware of the diversity and cultural conflicts only in the second stage of the transfer process, however the behavior adopted by the company does not involve any adjustment to fit the cultural variables.
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9

PETRACCINI, DANIELE. "Sistemi di cottura a gas basati su tecnologie di controllo digitali." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242349.

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10

De, Faveri Tobia <1992&gt. "Sistemi di supporto al controllo di gestione: il caso ETC GROUP." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13817.

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Abstract:
L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare e confrontare i diversi strumenti di controllo di gestione sviluppati dalla dottrina a supporto delle organizzazioni aziendali. In particolare, si sviluppa la teoria della contingenza in rapporto alla definizione di sistemi di controllo intesi come insieme o "package". Questa analisi vede come caso pratico l'attività svolta durante l'esperienza di stage presso l'azienda ETC GROUP, attiva nel settore del trading internazionale
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Books on the topic "Sistemi di controllo adattativi"

1

Ampollini, Carlo. Il controllo direzionale: Sistemi integrati di amministrazione e controllo economico. Milano: Franco Angeli, 1986.

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2

Bauer, Riccardo. La nuova revisione legale nei sistemi di controllo societario. Milanofiori Assago (Milano): IPSOA, 2011.

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3

Zuliani, Alberto. Sistemi di controllo e valutazioni di efficienza negli enti locali italiani. Bologna: Il Mulino, 1993.

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4

La revisione di impresa: Controllo interno e sistemi informativi automatizzati. Milano: Giuffrè, 1985.

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5

Bianchi, Carmine. Il controllo dei costi di gestione e sviluppo delle risorse umane ed informatiche: Talune applicazioni del controllo di gestione all'area "Organizzazione e Sistemi". Milano: Giuffrè editore, 1990.

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6

Alberto, Giordano. Il controllo di qualità nei sistemi informativi territoriali: Come valutare e mantenere l'accuratezza del database. Venezia: Cardo, 1994.

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7

Guerrino, Gianni Di. Check up aziendale: Guida per la realizzazione di sistemi di controllo e di riscontri procedurali amministrativi con il metodo dei questionari. Milano: IPSOA, 1985.

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8

Martire, Giuseppe Lo. Il controllo di gestione: I sistemi tradizionali di calcolo dei costi, il sistema dei centri di costo, il sistema del margine di contribuzione. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1999.

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9

La questione incidentale nel controllo di costituzionalità: I sistemi italiano e spagnolo a confronto nel quadro dei modelli .. Bologna: CLUEB, 2007.

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10

Workers’ buyout Corporate Governance e sistemi di controllo. Roma TrE-Press., 2017.

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Book chapters on the topic "Sistemi di controllo adattativi"

1

Gisonni, Corrado, and Willi H. Hager. "Sistemi di pompaggio e dispositivi di controllo." In Idraulica dei sistemi fognari, 71–97. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1445-9_4.

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Conference papers on the topic "Sistemi di controllo adattativi"

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Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

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Abstract:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
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