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Dissertations / Theses on the topic 'Sistema sorveglianza'

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MAGARO', PIERFRANCESCO. "Sistema di multilaterazione (MLAT) per sorveglianza aeroportuale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2005. http://hdl.handle.net/2108/132.

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Abstract:
I sistemi di multilaterazione (brevemente, MLAT) di Modo S utilizzano la ricezione, da parte di un certo numero di stazioni a terra, di segnali (repliche/squitter) emessi da trasponder installati a bordo per la determinazione della posizione (tramite tecnica iperbolica, TDOA Time Difference of Arrival). Tali sistemi già sperimentati in aeroporti esteri come Francoforte, possono consentire il raggiungimento d’elevate prestazioni per quanto riguarda la funzione di sorveglianza del sistema A-SMGCS in termini d’accuratezza, risoluzione, identificazione. I sistemi MLAT consentono la localizzazione e la sorveglianza cooperativa d’aeromobili e di mezzi di servizio dotati di transponder di Modo S (e di Modo A/C se presenti), presenti sia sulla superficie aeroportuale sia nelle fasi di avvicinamento e, più in generale, nell’Area Terminale di Manovra (TMA: Terminal Manoeuvering Area). E’ quindi necessario (1) equipaggiare velivoli e veicoli da localizzare (e di conseguenza sorvegliare) con opportuni strumenti compatibili con la tecnologia di Modo S, e (2) poi implementare un sistema distribuito di stazioni di terra, sia di sola ricezione sia rice-trasmittenti. In questo modo è possibile utilizzare la multilaterazione per calcolare in maniera accurata la posizione del bersaglio, sia esso un aeromobile o un veicolo. Nel presente lavoro è effettuata dapprima un’analisi critica della documentazione relativa ai requisiti ICAO (ICAO Annex 10, volume IV) e dei requisiti specifici d’utente (Eurocae ED 117, April 2003). Questa fase si è resa necessaria poiché i sistemi MLAT utilizzano, come segnali per la sorveglianza/identificazione, risposte Modo A/C e repliche/squitter Modo S. Si è analizzata la struttura dei segnali (Modo A/C/S) e i vari protocolli di comunicazioni in cui tali segnali sono impiegati. È, inoltre, elencata una rassegna dei principali sistemi attualmente esistenti prodotti da aziende europee e americane – ERA (Repubblica Ceca), Thales (Germania) e SENSIS (USA) – mostrandone l’architettura generale e il funzionamento dei vari sottosistemi. Sono state presentate le prestazioni ottenute da tali sistemi nelle varie configurazioni esaminate. Lo sviluppo di un algoritmo (brevettato) di stima TOA è mostrato nel dettaglio con derivazioni teoriche. Le simulazioni delle prestazioni, in funzione della banda del ricevitore, hanno riguardato uno scenario tipico in termini di rapporto segnale-rumore. Sono riportati confronti con il metodo tradizionale di superamento della soglia sia per un ricevitore lineare che logaritmico. Sono, inoltre, mostrate le possibili alternative per la catena ricevente con una proposta realizzativa di una stazione MLAT, dalla ricezione e stima del tempo d’arrivo alla parte relativa alla decodifica. Il calcolo della posizione di un bersaglio richiede l’utilizzo di un algoritmo di localizzazione che dalle misure di TOA (e quindi di TDOA) ricavi la stima delle coordinate del target. Le prestazioni sono influenzate, a parità di algoritmo, sia dalla bontà della misura che dalla geometria dell’installazione. Sono affrontati, quindi, gli aspetti relativi alle geometrie delle installazioni. In particolare, sono stati curati i problemi di singolarità e di malcondizionamento delle equazioni per la soluzione della posizione del trasponder e ricavati i parametri DOP (Diluition of Precision) nelle varie configurazioni testate. Dalla scelta della configurazione ottimale è effettuata un’analisi teorica degli algoritmi (tradizionali e innovativi presenti in letteratura) di localizzazione. Sono presentati due algoritmi, uno iterativo l’altro in forma chiusa; ne sono stati analizzati gli svantaggi e le prestazioni, in termini d’accuratezza e di complessità realizzativa. È avanzata l’ipotesi di combinare le due soluzioni per una proposta di algoritmo da poter applicare in un sistema operativo.
The ground stations of Mode S Multilateration systems (MLAT) receive Mode S signals (reply/squitter) transmitted by on board transponders to determine their position. These systems use TDOA (Time Difference of Arrival) technique. The MLAT systems can achieve high performance for surveillance in A-SMGCS in term of accuracy, resolution and identification. Multilateration systems provide the localization and surveillance of co-operative targets, both aircraft and service vehicles, equipped with Mode S transponders on the airport surface and in the Terminal Area. The typical installation presents (1) the installation on board of device Mode S compatible, (2) the deployment of a finite number of ground stations in order to have a good geometry for the measurements. In this work, a deep analysis of the ICAO requirements (ICAO Annex 10, volume IV, 2002) and of the user requirements (Eurocae ED 117, April 2003) is made. A brief list presents some commercial Multilateration systems by European and American companies (Sensis – USA, Thales – France, ERA – Czech Republic). The general architecture and logic connection by subsystem has been reported. A clear overview compares the performance in their different configurations. The development of a patented algorithm for TOA estimation is shown. The relevant simulations show the results under a typical SNR scenario. The comparison with the traditional method currently used is also dealt with. Together with the analysis of the TOA algorithm a proposal of a receiving station for MLAT applications, from the TDOA measurements to the decoding part. The localization problem solution depends on both the accuracy of the measurement (TOA, TDOA) and the geometry of the installation. Therefore, the present work deals also with the problems related to DOP (Diluition of Precision) parameters. The choice of a configuration considered optimal is made. Different localization algorithms have been analysed. The simulation of two of them is shown. The first one is an iterative solution, the latter a closed form. The results in term of accuracy and computational cost are presented. After these simulation a cascade of the two solutions is proposed to overcome the drawbacks of each single algorithm.
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Fapohunda, Adamo. "HomeSurveillance: studio e realizzazione di un sistema di videosorveglianza a basso costo con riconoscimento delle sagome umane." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15460/.

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Abstract:
Scopo di questo progetto di tesi è implementare un sistema di sorveglianza domestico intelligente alternativo alle soluzioni proprietarie. Si vuole fornire una soluzione ibrida che sfrutti sensori e intelligenza artificiale per avvisare istantaneamente l’utente una volta rilevata la minaccia.
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Armaroli, Elisa <1977&gt. "Sorveglianza dell'influenza aviare: studio di un sistema di rilevazione precoce della circolazione virale in popolazioni di volatili selvatici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2599/1/Armaroli_Elisa_tesi.pdf.

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Abstract:
The emergency of infection by highly pathogenic avian influenza virus (HPAI) subtype H5N1 has focused the attention of the world scientific community, requiring the prompt provision of effective control systems for early detection of the circulation of low pathogenic influenza H5 viruses (LPAI) in populations of wild birds to prevent outbreaks of highly pathogenic (HPAI) in populations of domestic birds with possible transmission to humans. The project stems from the aim to provide, through a preliminary analysis of data obtained from surveillance in Italy and Europe, a preliminary study about the virus detection rates and the development of mathematical models, an objective assessment of the effectiveness of avian influenza surveillance systems in wild bird populations, and to point out guidelines to support the planning process of the sampling activities. The results obtained from the statistical processing quantify the sampling effort in terms of time and sample size required, and simulating different epidemiological scenarios identify active surveillance as the most suitable for endemic LPAI infection monitoring in wild waterfowl, and passive surveillance as the only really effective tool in early detecting HPAI H5N1 circulation in wild populations. Given the lack of relevant information on H5N1 epidemiology, and the actual finantial and logistic constraints, an approach that makes use of statistical tools to evaluate and predict monitoring activities effectiveness proves to be of primary importance to direct decision-making and make the best use of available resources.
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Armaroli, Elisa <1977&gt. "Sorveglianza dell'influenza aviare: studio di un sistema di rilevazione precoce della circolazione virale in popolazioni di volatili selvatici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2599/.

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Abstract:
The emergency of infection by highly pathogenic avian influenza virus (HPAI) subtype H5N1 has focused the attention of the world scientific community, requiring the prompt provision of effective control systems for early detection of the circulation of low pathogenic influenza H5 viruses (LPAI) in populations of wild birds to prevent outbreaks of highly pathogenic (HPAI) in populations of domestic birds with possible transmission to humans. The project stems from the aim to provide, through a preliminary analysis of data obtained from surveillance in Italy and Europe, a preliminary study about the virus detection rates and the development of mathematical models, an objective assessment of the effectiveness of avian influenza surveillance systems in wild bird populations, and to point out guidelines to support the planning process of the sampling activities. The results obtained from the statistical processing quantify the sampling effort in terms of time and sample size required, and simulating different epidemiological scenarios identify active surveillance as the most suitable for endemic LPAI infection monitoring in wild waterfowl, and passive surveillance as the only really effective tool in early detecting HPAI H5N1 circulation in wild populations. Given the lack of relevant information on H5N1 epidemiology, and the actual finantial and logistic constraints, an approach that makes use of statistical tools to evaluate and predict monitoring activities effectiveness proves to be of primary importance to direct decision-making and make the best use of available resources.
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Salvatore, Daniela <1981&gt. "Esperienza all'interno di un progetto per la realizzazione di un sistema di sorveglianza della leishmaniosi canina in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2658/1/salvatore_daniela_tesi.pdf.

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Abstract:
La leishmaniosi è una malattia protozoaria importante che interessa l’ambito della sanità animale e umana, in relazione al carattere zoonotico dell’infezione. In Italia l’infezione è sostenuta da Leishmania infantum, i cui ceppi viscerotropi sono responsabili della leishmaniosi canina (LCan) e della forma viscerale zoonotica (LVZ), ed i ceppi dermotropi della forma cutanea sporadica nell’uomo (LCS). La trasmissione dell’infezione è sostenuta da femmine ematofaghe di ditteri appartenenti al genere Phlebotomus, che hanno il ruolo di vettori biologici attivi. L’unico serbatoio domestico riconosciuto è il cane. In Italia la LCan è in forte espansione. Fino agli anni ottanta era presente in forma endemica nel centro-sud Italia e nelle isole mentre il nord Italia, fatta eccezione per la Liguria e una piccola parte dell’Emilia-Romagna risultava indenne. A partire dagli anni novanta, parallelamente ad un aumento della consistenza e del numero dei focolai nelle aree storicamente endemiche, sono iniziate, nelle regioni del Nord, le segnalazioni di focolai autoctoni stabili. Le attività del network scientifico LeishMap™, tra il 2002 e il 2005, hanno evidenziato un nuovo quadro epidemiologico in tutte le regioni del nord Italia, confermato anche da indagini successive. Alla riemergenza della leishmaniosi hanno concorso una serie di fattori ecologico-ambientali e umani. Tra i primi si ricorda il cambiamento climatico che ha influito sulla distribuzione e sulla densità della popolazione vettoriale; tra i secondi, ruolo fondamentale ha giocato la maggiore movimentazione di animali, provenienti da aree indenni, in zone interessate dalla malattia. La valutazione di tutti questi aspetti è stato il punto di partenza per la messa a punto di un progetto per la realizzazione della sorveglianza della leishmaniosi in Emilia-Romagna. Parte delle attività previste da tale progetto costituiscono la prima parte della presente tesi. Mediante la realizzazione di una banca dati e, la successiva georeferenziazione, dei casi di leishmaniosi canina (LCan) in cani di proprietà della regione e zone limitrofe (Pesaro-Urbino, Repubblica di San Marino), sono stati evidenziati 538 casi, la maggior parte dei quali nelle province di Bologna e Rimini (235 e 204, rispettivamente). Nelle due province sono stati individuati clusters di aggregazione importanti in base alla densità di casi registrati/km2 (4 nella provincia di Bologna e 3 in quella di Rimini). Nella seconda parte della presente tesi è stato approfondito l’aspetto diagnostico della malattia. Molte sono le metodiche applicabili alla diagnosi di LCan: da quelle dirette, come i metodi parassitologici e molecolari, a quelle indirette, come le tecniche sierologiche. Nella II parte sperimentale della presente tesi, 100 sieri di cane sono stati esaminati in Immunofluorescenza Indiretta (IFI), Enzyme-Linked Immunosorbent Assay (ELISA) e Western Blot (WB), al fine di valutare l’applicazione di queste metodiche a scopi diagnostici ed epidemiologici. L’elaborazione statistica dei risultati ottenuti conferma l’IFI metodica gold standard per la diagnosi della LCan. Inoltre, si è osservato che il grado di concordanza tra l’IFI e le altre due metodiche aumenta quando nell’animale si instaura una risposta anticorpale forte, che, corrisponderebbe ad uno stato di infezione in atto.
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Salvatore, Daniela <1981&gt. "Esperienza all'interno di un progetto per la realizzazione di un sistema di sorveglianza della leishmaniosi canina in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2658/.

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Abstract:
La leishmaniosi è una malattia protozoaria importante che interessa l’ambito della sanità animale e umana, in relazione al carattere zoonotico dell’infezione. In Italia l’infezione è sostenuta da Leishmania infantum, i cui ceppi viscerotropi sono responsabili della leishmaniosi canina (LCan) e della forma viscerale zoonotica (LVZ), ed i ceppi dermotropi della forma cutanea sporadica nell’uomo (LCS). La trasmissione dell’infezione è sostenuta da femmine ematofaghe di ditteri appartenenti al genere Phlebotomus, che hanno il ruolo di vettori biologici attivi. L’unico serbatoio domestico riconosciuto è il cane. In Italia la LCan è in forte espansione. Fino agli anni ottanta era presente in forma endemica nel centro-sud Italia e nelle isole mentre il nord Italia, fatta eccezione per la Liguria e una piccola parte dell’Emilia-Romagna risultava indenne. A partire dagli anni novanta, parallelamente ad un aumento della consistenza e del numero dei focolai nelle aree storicamente endemiche, sono iniziate, nelle regioni del Nord, le segnalazioni di focolai autoctoni stabili. Le attività del network scientifico LeishMap™, tra il 2002 e il 2005, hanno evidenziato un nuovo quadro epidemiologico in tutte le regioni del nord Italia, confermato anche da indagini successive. Alla riemergenza della leishmaniosi hanno concorso una serie di fattori ecologico-ambientali e umani. Tra i primi si ricorda il cambiamento climatico che ha influito sulla distribuzione e sulla densità della popolazione vettoriale; tra i secondi, ruolo fondamentale ha giocato la maggiore movimentazione di animali, provenienti da aree indenni, in zone interessate dalla malattia. La valutazione di tutti questi aspetti è stato il punto di partenza per la messa a punto di un progetto per la realizzazione della sorveglianza della leishmaniosi in Emilia-Romagna. Parte delle attività previste da tale progetto costituiscono la prima parte della presente tesi. Mediante la realizzazione di una banca dati e, la successiva georeferenziazione, dei casi di leishmaniosi canina (LCan) in cani di proprietà della regione e zone limitrofe (Pesaro-Urbino, Repubblica di San Marino), sono stati evidenziati 538 casi, la maggior parte dei quali nelle province di Bologna e Rimini (235 e 204, rispettivamente). Nelle due province sono stati individuati clusters di aggregazione importanti in base alla densità di casi registrati/km2 (4 nella provincia di Bologna e 3 in quella di Rimini). Nella seconda parte della presente tesi è stato approfondito l’aspetto diagnostico della malattia. Molte sono le metodiche applicabili alla diagnosi di LCan: da quelle dirette, come i metodi parassitologici e molecolari, a quelle indirette, come le tecniche sierologiche. Nella II parte sperimentale della presente tesi, 100 sieri di cane sono stati esaminati in Immunofluorescenza Indiretta (IFI), Enzyme-Linked Immunosorbent Assay (ELISA) e Western Blot (WB), al fine di valutare l’applicazione di queste metodiche a scopi diagnostici ed epidemiologici. L’elaborazione statistica dei risultati ottenuti conferma l’IFI metodica gold standard per la diagnosi della LCan. Inoltre, si è osservato che il grado di concordanza tra l’IFI e le altre due metodiche aumenta quando nell’animale si instaura una risposta anticorpale forte, che, corrisponderebbe ad uno stato di infezione in atto.
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Lamberti, A. "OKKIO ALLA SALUTE IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI SORVEGLIANZA SULLO STATO PONDERALE E SUI COMPORTAMENTI A RISCHIO NEI BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/169557.

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Abstract:
Introduction Obesity childhood has been identified as a major public health problem and is associated with increased risks of adult obesity and chronic diseases. In 2007 the Italian Ministry of health promoted a national school-based nutritional surveillance system, based on biannual cross-sectional surveys and coordinated by the National Institute of Health. The aim was to estimate the prevalence of overweight and obesity among Italian schoolchildren and to examine the main risks behaviour. Methods Cluster sampling in all Italian regions was used to identify the 3rd primary classes for participation. Parents, children and teachers completed brief questionnaires to study the risks behaviour of children. The body mass index was calculated and cut-offs of the International Obesity Task Force were used to define overweight and obesity. Results In 2010, 42549 students were weighed and measured by trained local health staff. 34.2% of the children were overweight or obese. Data on dietary habits shows that 9% of the children did not have breakfast and 68% consumed mid-morning calorific snacks. Furthermore 23% of parents said their children did not consume fruits and vegetables daily. 22% of the children practiced usually physical activity for one hour a week and only 25% did it for 4 hours or more. Conclusions This surveillance system collected information on the behaviour of children and their weight status, and it is a valuable tool to monitor the evolution of the obesity epidemic.
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FILIA, ANTONIETTA. "Eliminazione del morbillo e della rosolia congenita in Italia: avvio di un sistema nazionale di sorveglianza speciale per il morbillo, valutazione dello stato di avanzamento del Piano di eliminazione e proposte di nuove strategie." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/208730.

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Abstract:
In Italia, nel 2003, è stato approvato il Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc 2003). Gli obiettivi erano quelli di eliminare il morbillo e di ridurre l’incidenza della rosolia congenita (RC) a valori < 1/100.000 nati vivi, entro il 2007. Le strategie includevano il raggiungimento di coperture vaccinali (CV) ≥95% per due dosi di MPR, l’attuazione di un campagna supplementare di vaccinazione, strategie mirate per vaccinare le donne suscettibili in età fertile e il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza. Per migliorare il sistema di sorveglianza del morbillo, nell’aprile 2007 è stato istituito il sistema di sorveglianza speciale del morbillo. Oltre alle strategie generali, il Piano definiva le azioni da mettere in atto e gli obiettivi operativi da raggiungere entro il 2007. Visto che gli obiettivi di CV per la prima dose entro i due anni non sono stati raggiunti nei tempi previsti e visto anche il continuo verificarsi di epidemie di morbillo e di casi di RC si è ritenuto necessario valutare lo stato di avanzamento relativo ad ogni obiettivo operativo del PNEMoRc 2003, il grado di attuazione, nelle Regioni e ASL, delle attività previste, e i dati epidemiologici del morbillo (incluso i dati della sorveglianza speciale), della rosolia, e della RC. Metodologia E’ stata avviata la sorveglianza speciale del morbillo ed è stata effettuata un’analisi dei dati raccolti al periodo 2007- 2010. Sono stati analizzati i dati epidemiologici della rosolia e della RC. E’ stata inoltre condotta un’indagine conoscitiva nelle Regioni e ASL. Risultati Dalla data di istituzione del sistema di sorveglianza speciale del morbillo al 30 dicembre 2010 sono stati segnalati complessivamente 8.342 casi di cui il 38% confermati in laboratorio. Durante il picco del 2009-2010 sono stati segnalati 2.151 casi da 15 Regioni, di cui 895 (41,6%) confermati in laboratorio. Il 92% dei casi totali era non vaccinato. L’età mediana dei casi è stata di 17 anni e l’incidenza più elevata si è verificata negli adolescenti tra 15 e 19 anni di età. Il 14% dei casi ha riportato una complicanza per un totale di 422 complicanze, tra cui 48 casi di polmonite e tre casi di encefalite. Sono stati ricoverati 652 casi (35%). L’analisi filogenetica ha permesso di identificare tre ceppi: D4, D8 e B3. Per quanto riguarda la rosolia, nel 2008 è stata registrata una vasta epidemia con 6.183 notifiche (incidenza 10,4/100.000) di cui quasi un terzo dei casi è stato notificato dalla PA Bolzano. Il 42% dei casi era di sesso femminile ed il 50% dei casi totali avevano un’età inclusa tra 15 e 24 anni. Il 26% dei casi notificati ha riguardato donne in età fertile (età 15-44 anni. L’età media dei casi di rosolia è passata da 12 anni nel periodo 1998-2004 a 17 anni nel periodo 2005-2009. Sono stati notificati 2 casi di RC nel 2007, 23 nel 2008 e 6 nel 2009. Hanno partecipato all’indagine conoscitiva 17 Regioni e 154 ASL in 20 Regioni. I risultati hanno evidenziato che solo il 28% delle ASL ha raggiunto una CV ≥ 95% per la prima dose di MPR nei bambini entro due anni e che esiste un’ampia variabilità di CV anche a livello distrettuale. Nell’83% delle ASL è presente un’anagrafe vaccinale informatizzata ma solo il 24% di queste è collegata con l’anagrafe di popolazione. Le azioni di comprovata efficacia utilizzate più frequentemente per aumentare le coperture vaccinali sono state la chiamata attiva e i solleciti per chi non si presenta agli appuntamenti vaccinali, ma anche queste non vengono attuate in tutte le ASL. Le azioni sulle donne in età fertile per la prevenzione della rosolia congenita sono state scarsamente attuate, inclusa la vaccinazione delle donne nel post partum. Le maggiori criticità evidenziate sono state l’insufficienza di personale nelle ASL, l’assenza di anagrafe vaccinale e l’inadeguatezza degli strumenti di lavoro. Conclusioni L’Italia è ancora nello stadio di controllo limitato del morbillo e della rosolia congenita. Sono stati fatti dei progressi, inclusa l’attivazione del sistema di sorveglianza speciale del morbillo, ma l’indagine ha messo in evidenza che le strategie previste dal PNEMoRc 2003 non sono state pienamente attuate. I dati dell’analisi filogenetica dei ceppi virali mostrano che attualmente circolano in Italia solo un numero limitato di ceppi, il che è coerente con l’epidemiologia attuale della malattia nel nostro Paese. I dati raccolti hanno permesso di formulare nuove proposte di strategie per l’eliminazione, molte delle quali sono state incluse nel nuovo Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2010-2015, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 23 marzo 2011.
A national measles and congenital rubella elimination plan was approved in Italy in 2003, with the aim of interrupting indigenous measles transmission and reducing the incidence of congenital rubella to below 1 case/100.000 live births by the year 2007. Strategies of the national plan included improving two-dose measles mumps-rubella (MMR) coverage rates to ≥95%, conducting a catch-up campaign in school-age children, vaccinating women of childbearing age and improving surveillance. Proposed activities included, among others, the use of effective interventions in increasing vaccination coverage rates, implementation of computerised information registries, and vaccination of women in the post partum period. In order to improve disease surveillance, rubella in pregnancy and congenital rubella became statutory notifiable diseases in 2005 and an enhanced national measles surveillance system was introduced in 2007. Coverage rates for the first MMR dose in 2-year old children were only 90.1% in 2008, with some variability among Italy’s 21 Regions (range 75.9%-94.6%). No information was available regarding coverage rates for the second MMR dose, MMR coverage rates for the first and second dose at the district level, nor MMR coverage rates in women of childbearing age. Also it was not known how and to what degree the strategies of the national plan had been implemented at the regional and district levels. Methods The methodology of the enhanced measles surveillance system is described, including data flow, case definitions, case classification, and data analysis. Data for 2007-2010 were analysed to calculate the number of probable and confirmed cases per month and year and incidence rates per year. A more detailed analysis was performed for cases with date of rash onset from 1 July 2009 to 30 September 2010, including the distribution of cases by age, geographical area, and vaccination status, the frequency of complications and of hospitalisations and the isolated genotypes. Congenital rubella notification data for 2007-2009 were analysed. In addition, a questionnaire survey was conducted in 2009 to collect data for evaluating progress towards meeting each of the intermediate objectives of the elimination plan at the regional and district levels, and for evaluating the degree of implementation of the activities proposed by the elimination plan. Results From the date of implementation of the enhanced measles surveillance system in April 2007 to 30 December 2010, 8,342 cases were reported, 38% of which were laboratory confirmed. Two incidence peaks occurred, one in 2008, the second in 2009-2010. During the second incidence peak , 2,151 possible, probable and confirmed cases with rash onset date from 1 July 2009 to 30 September 2010 were reported. Forty-one percent of cases were laboratory confirmed. The median age of cases was 18 years and 92% were unvaccinated. Incidence rates were highest in the 15-19 year-old age group. 15% of cases had complications, including three cases of encephalitis, and 652 cases (36%) were hospitalized. Molecular characterization data revealed circulation of a limited number of measles genotypes (D4, D8 and B3), which is consistent with the current epidemiology of the disease in Italy. Two confirmed congenital rubella cases (including laboratory confirmed cases with no symptoms) were reported in 2007, 23 in 2008 and 6 in 2009. Seventeen regional and 154 district health authorities participated in the questionnaire survey. Results show that MMR coverage levels are still below target levels in most areas. Only 28% of local health districts have reached coverage rates for the first dose of MMR in children below two years of age ≥95%, and less than 5% have done so for the second dose in the 1991-2001 birth cohorts. The strategies and activities of the national plan have not been fully implemented. Conclusions Italy can be considered to be at a limited control stage for measles and rubella. Interventions proven to be effective in increasing vaccination coverage should be more widely implemented. In addition, surveillance needs to be further strengthened and more efforts should be made to identify and vaccinate women of childbearing age susceptible to rubella. The data collected in the present study has contributed to assessing progress towards elimination targets and to identify populations at risk of transmission. Findings were useful for recommending the most appropriate strategies and activities for the new elimination plan, approved in March 2011.
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COLCIAGO, ELISABETTA. "Near miss ostetrici in Italia: la sepsi, l’eclampsia, l’embolia di liquido amniotico e l’emoperitoneo spontaneo in gravidanza." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/304755.

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Abstract:
Stato dell'arte: gli studi che indagano la mortalità materna offrono preziose informazioni per migliorare la salute di donne e neonati. Tuttavia, in Paesi come l'Italia la mortalità materna è rara. Per ogni donna deceduta, molti altre vanno incontro a gravi complicanze durante il percorso nascita che comportano diversi conseguenze. Le condizioni pericolose per la vita, definite near miss, possono quindi arricchire la conoscenza in campo ostetrico fornendo dati relativi a fattori di rischio, prevenzione e trattamento di qeuste patologie ostetriche, per migliorare l'assistenza ostetrica e la salute di madre e neonati. Il Sistema di Sorveglianza Ostetrico Italiano (ItOSS) è stato generato per monitorare condizioni ostetriche rare in Italia. Nel 2017 ItOSS ha attivato un progetto per raccogliere near miss materni dovuti a sepsis, eclampsia, embolia di liquido amniotico (AFE) e emoperitoneo spontaneo in gravidanza (SHiP) in 9 Regioni italiane. Scopo: stimare l'incidenza di eclampsia, sepsi, AFE e SHiP e descrivere l'assistenza erogata alle donne. Metodi: studio descrittivo population-based, associato a studio caso-controllo per i casi di spesi nel post-partum con l'obiettivo di valutare i fattori di rischio associati al tale complicanza. I dati sono stati raccolti prospetticamente tramite schede di raccolta dati appositamente sviluppate all'interno di una piattaforma on-line tramite il seguente link: http://www.salutedonnabambino.it/ITOSS/login.asp. La conferma dello "zero mensile" era richiesta nel caso non fossero avvenuti casi. La raccolta dati ha avuto inizio in data 1/11/2017, concludendosi in data 31/10/2019 per i casi di sepsi e proseguendo fino al 31/3/2020 per i casi dovuti alle altre complicanze. L'analisi statistica è stata condotta considerando i casi di eclampsia e sepsi peripartum; i dati raccolti relativi ad AFE e SHiP saranno utilizzati per partecipare ad uno studio multi-nazione, promosso dall'International Obstetric Surveillance System Network (INOSS) per fornire dati validi su queste complicanze estremamente rare. La presente tesi fornirà i risultati relativi ad eclampsia e sepsi, poichè il numero di casi raccolti permette di restituire dati significativi ai professionisti sanitari Risultati: lo studio ha raggiunto un buon tasso di partecipazione. Sono stati raccolti 109 casi di near miss dovuti ad eclampsia per un'incidenza di 0.15 ogni 1000 parti. I risultati indicano che vi è ampio spazio per il miglioramento nell'utilizzo profilattico di magnesio solfato nelle donne con precedente pre-eclampsia e di aspirina a basso dosaggio nelle donne alto rischio. Più di 3 donne ogni 10 hanno sviluppato una complicanza grave dopo l'episodio di eclampsia, probabilmente a causa di un'inappropriata stabilizzazione prima dell'espletamento del parto. L'incidenza di sepsi è stata stimata di 0.87 casi ogni 1000 parti. I risultati mostrano che 1 donna ogni 4 sviluppa gravi complicanze a seguito della sepsi. Questo potrebbe trovare una spiegazione nelle diverse criticità rilevate: diagnosi tardiva, trattamento tardivo ed inappropriato, numero eccessivo di esplorazioni vaginali in travaglio e mancata tecnica asettica durante le procedure. Conclusioni: questa ricerca offre informazioni significative sulla popolazione italiana, non disponibili in precedenza. Lo studio rappresenta una fonte di informazioni unica per permettere l'identificazione delle criticità relative all'assistenza, che orientino verso strategie di intervento mirate al miglioramento della qualità delle cure e alla promozione di una pratica ostetrica basata sulle evidenze.
Background: Data on maternal mortality offers valuable information to improve women’s health. In countries such as Italy maternal mortality is a rare event. For each death, many other women survive serious complications during pregnancy, birth and the post-natal period that lead to different degree of sequelae. Life-threating conditions, defined as near miss, could provide additional information on disease risk factors, prevention and treatment for promoting best practices, improving quality of care and achieving better health for mothers and babies. The Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) was set up to monitor the maternal morbidity rate in Italy. In 2017 ItOSS activated a project to collect maternal near miss cases due to sepsis, eclampsia, amniotic fluid embolism (AFE) and spontaneous haemoperitoneum in pregnancy (SHiP) in 9 Italian Regions. Aim: To estimate the incidence rate of eclampsia, sepsis, amniotic fluid embolism and spontaneous haemoperitoneum in pregnancy and to describe the care provided during the near miss episode. Method: A Population-based descriptive study was conducted, a case-control design was applied only on post-partum sepsis cases to evaluate risk factors associated to the complication. Data were obtained through a prospective active collection of cases by a monthly call according to the principle of nothing-to-report, along with data collection forms that confirm the diagnosis and gather detailed information. Data collection occurred web-based since November 2017 through http://www.salutedonnabambino.it/ITOSS/login.aspx and was completed on the 31st of October 2019 for the sepsis cases, while the remaining complications were investigated until the 31st of March 2020. Statistical analysis was performed on eclampsia and peripartum sepsis cases; data collected on AFE and SHiP will be used to participate into a multi-national study promoted by INOSS, with the aim to give a stable incidence about this extremely rare conditions. For this reason this thesis will present findings regarding Eclampsia and Sepsis, of which there are sufficiently enough cases to give a useful feedback to healthcare professionals. Results: Our study achieved good participation and response rates. A total of 109 near misses of eclampsia were identified, representing an estimated incidence rate of 0.15 cases per 1,000 births. Findings indicated that there is space to improve the use of magnesium sulphate as prophylactic treatment in women diagnosed with pre-eclampsia and underlighted the importance of population risk stratification to administer low-dose aspirin to high risk women and at the appropriate time. More than 3 women in 10 developed sever complications after the eclamptic episode, this could be due to an inappropriate stabilization before birth. Sepsis estimated incidence rate was 0.87 cases per 1,000 births. The high rate of women who developed severe complications, might reflect the inappropriate time of diagnosis and treatment prescribed to our population. Findings reported different major criticisms during the care of women with sepsis: delayed diagnosis and treatment, the administration of inappropriate antibiotic therapy, the high number of vaginal examinations in labour and the need of correct aseptic technique during all procedures. This might reflect the high rate of women, 1 in 4, with severe complications after sepsis. Conclusions: This research developed significant information concerning obstetric disorders related to the Italian population, prior to this project no Italian data were available. The present study offers an unique source of information and allows to identify the Italian system or clinical practice related-failures, in order to address strategies and strengths to improve the quality of maternal health care and promote an evidence-based practice.
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BARISIONE, GAIA. "La sorveglianza del morbillo per la Regione Liguria negli ultimi cinque anni." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1007379.

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Abstract:
Introduzione: Il virus del morbillo appartiene al genere Morbillivirus della famiglia dei Paramixoviridae. Il virione contiene un RNA non–segmentato, a singolo strand, di senso negativo di circa 16 kb. Il genoma contiene 6 geni che codificano per 6 proteine: proteina del nucleocapside (N), fosfoproteina (P), proteina della matrice (M), proteina di fusione (F), emoagglutinina (H) e proteina grande (L). Il virus del morbillo è nato come una zoonosi da quello della peste bovina (bovini peste). Ad oggi l'uomo è l'unico serbatoio naturale del virus. Il contagio avviene per via aerea, con il virus trasportato dalle goccioline di Flugge ovvero le micro gocce di saliva che vengono emesse attraverso il respirare lo starnutire o il tossire, e per contatto diretto o indiretto con i fluidi corporei di una persona malata (saliva, sperma, muco). Il virus penetra attraverso le mucose respiratorie e la congiuntiva e raggiunge i linfonodi dove si moltiplica e si diffonde così per via sistemica. L'incubazione dura circa 10 giorni. La viremia ha un picco in corrispondenza del 12° giorno dopo il contagio. E' una patologia particolarmente contagiosa per cui rientra tra le patologie da notifica obbligatoria. E' disponibile un vaccino. Il PNPV 2017-2019 prevede il Vaccino anti Morbillo-Parotite-Rosolia. Il sistema di sorveglianza WHO si pone l’obiettivo di eliminare la trasmissione endemica mantenendo alti i livelli delle vaccinazioni e implementando il sistema di sorveglianza in particolar modo nell’ambito del WHO Global Measles and Rubella laboratory Network . A livello nazionale è stata istituita una rete di laboratori afferenti alla rete MoRoNet con obbligo di notifica all'Istituto Superiore di Sanità dei casi confermati positivi. Oggetto di questa tesi è la descrizione dell'attività di sorveglianza per il morbillo della Regione Liguria negli ultimi cinque anni di lavoro. Materiali e metodi: Il laboratorio dell’UO Igiene dell’Ospedale Policlinico San Martino IRCCS, Università di Genova, raccoglie urine e tampone faringeo di pazienti con probabile o possibile morbillo, i casi da confermare e notificare su piattaforma MoRoNet quindi vengono analizzati come segue: estrazione degli acidi nucleici, amplificazione e sequenziamento del gene NP. Ottenuta la sequenza è possibile determinare il genotipo del virus circolante e confrontarlo con altre sequenze di riferimento disponibili o con altri casi di morbillo. Questa informazione si ottiene costruendo un albero filogenetico con programmi bioinformatici di allineamento di sequenze e analisi di omologia tra sequenze. Risultati: Nel laboratorio di riferimento della Regione Liguria nel periodo 2015-2019 abbiamo raccolto 114 casi di morbillo da confermare. Di questi 57 casi sono stati confermati positivi. La media dell'età sul periodo è risultata essere 26,8 anni e la mediana 32 anni. In particolare abbiamo riscontrato la presenza dei focolai epidemici nella provincia di Imperia tra la fine 2017 e l' 2018. I risultati dei test di caratterizzazione molecolare hanno permesso di identificare nei campioni raccolti nel 2018 un’unica variante di genotipo B3 circolante, mentre nel 2019 si è osservata la circolazione di diverse varianti appartenenti al genotipo D8 clade Manchester.UNK/3. Precedentemente le stagioni epidemiologiche sono state caratterizzate dalla circolazione della variante B3, quindi si conclude considerando attualmente una alternanza quasi annuale delle varianti circolanti di virus del morbillo. Conclusioni e discussione: Il morbillo continua a circolare in Italia e causare epidemie per le coperture vaccinali inadeguate nel corso degli anni, che hanno portato all’accumulo di ampie quote di popolazione suscettibili all’infezione. Le adesioni alla prima e alla seconda dose di vaccino MPR sono in aumento ma ancora inferiori al target del 95% e con una rilevante variabilità tra regioni. Inoltre l'elevata età mediana dei casi indica che esistono ampie sacche di giovani adulti suscettibili, mentre i casi tra gli operatori sanitari Imperiesi evidenziano il problema della bassa copertura vaccinale tra questi ultimi. E' infine evidente la necessità di individuare nel Piano nazionale per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita nuove azioni rispetto a quanto previsto nei precedenti Piani, per esempio rafforzare la copertura nella popolazione adulta. Si conclude ricordando che l'obiettivo generale da raggiungere entro il 2023 è: incidenza <1 caso di morbillo / 1,000,000 popolazione, e tra gli obiettivi specifici rimane fondamentale raggiungere e mantenere una copertura vaccinale maggiore o uguale al 95% per la prima dose di morbillo.
Introduction: Measles virus belongs to the genus Morbillivirus of the Paramixoviridae family. The virion contains a non-segmented RNA, a single strand, of a negative sense of approximately 16 kb. The genome contains 6 genes that code for 6 proteins: nucleocapsid protein (N), phosphoprotein (P), matrix protein (M), fusion protein (F), hemagglutinin (H) and large protein (L). Measles virus originated as a zoonosis from that of the bovine plague ( Rinderpest) . To date, man is the natural reservoir user of the virus. Contagion occurs by air, with the virus carried by the droplets of Flugge or the micro drops of saliva that are emitted through breathing, sneezing or coughing, and by direct or indirect contact with the body fluids of a sick person (saliva, sperm, mucus). The virus penetrates through the respiratory mucous membranes and the conjunctiva and observes the lymph nodes where it multiplies and spreads systemically. Incubation lasts approximately 10 days. The viraemia peaks in the correspondence on the 12th day after the infection. It is a particularly contagious pathology for which it falls under the pathologies of mandatory notification. A vaccine is available. The PNPV 2017-2019 provides for the measles-mumps-rubella vaccine.nThe WHO surveillance system aims to eliminate endemic transmission by keeping vaccination levels high and by implementing the surveillance system especially within the WHO Global Measles and Rubella laboratory Network. At national level, a network of laboratories has been set up belonging to the MoRoNet network with the obligation to notify the Istituto Superiore di Sanità of confirmed positive cases. The subject of this thesis is the description of the surveillance activity for measles of the Liguria Region in the last five years of work. Materials and methods: The laboratory of the Hygiene Unit of the Policlinico San Martino IRCCS Hospital, University of Genoa, collects urine and pharyngeal swab of patients with probable or possible measles, the cases to be confirmed and notified on the MoRoNet platform are therefore analyzed as follows: extraction of nucleic acids , amplification and sequencing of the NP gene. Once the sequence is obtained, it is possible to determine the genotype of the circulating virus and compare it with other available reference sequences or with other cases of measles. This information is obtained by building a phylogenetic tree with bioinformatic programs of sequence alignment and homology analysis between sequences. Results: In the reference laboratory of the Liguria Region in the period 2015-2019 we collected 114 cases of measles to be confirmed. Of these 57 cases were confirmed positive. The average age over the period was 26.8 years and the median 32 years. In particular, we found the presence of epidemic outbreaks in the province of Imperia between the end of 2017 and 2018. The results of the molecular characterization tests made it possible to identify a single circulating variant of genotype B3 in the samples collected in 2018, while in 2019 the circulation of several variants belonging to the D8 clade Manchester genotype was observed.UNK / 3. Previously the epidemiological seasons have been characterized by the circulation of the B3 variant, therefore it concludes considering at present an almost annual alternation of the circulating variants of measles virus. Conclusions and discussion: Measles continues to circulate in Italy and cause epidemics for inadequate vaccination coverage over the years, which have led to the accumulation of large portions of the population susceptible to infection. The adhesions to the first and second dose of MPR vaccine are increasing but still lower than the target of 95% and with a significant variability between regions. Furthermore, the high median age of the cases indicates that there are large pockets of susceptible young adults, while the cases among Imperia health workers highlight the problem of low vaccination coverage among the latter. Lastly, there is a clear need to identify new actions in the National Plan for the elimination of measles and congenital rubella compared to the previous Plans, for example to strengthen coverage in the adult population. It concludes by recalling that the general objective to be achieved by 2023 is: incidence <1 case of measles / 1,000,000 population, and among the specific objectives it remains essential to achieve and maintain a vaccination coverage greater than or equal to 95% for the first dose of measles .
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Pezzin, Alex <1980&gt. "Sviluppo di mezzi e sistemi di sorveglianza e monitoraggio dei ditteri culicidi di importanza sanitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6945/1/Tesi_Alex_Pezzin.pdf.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi anni le problematiche legate al ruolo vettore delle zanzare stanno emergendo sia per quanto riguarda l’uomo che gli animali allevati e selvatici. Diversi arbovirus come West Nile, Chikungunya, Usutu e Dengue, possono facilmente spostarsi a livello planetario ed essere introdotti anche nei nostri territori dove possono dare avvio a episodi epidemici. Le tecniche di monitoraggio e sorveglianza dei Culicidi possono essere convenientemente utilizzate per il rilevamento precoce dell’attività virale sul territorio e per la stima del rischio di epidemie al fine dell’adozione delle opportune azioni di Sanità Pubblica. Io scopo della ricerca del dottorato è inserito nel contesto dei temi di sviluppo del Piano regionale sorveglianza delle malattie trasmesse da vettori in Emilia Romagna. La ricerca condotta è inquadrata prevalentemente sotto l’aspetto entomologico applicativo di utilizzo di dispositivi (trappole) che possano catturare efficacemente possibili insetti vettori. In particolare questa ricerca è stata mirata allo studio comparativo in campo di diversi tipi di trappole per la cattura di adulti di zanzara, cercando di interpretare i dati per capire un potenziale valore di efficacia/efficienza nel rilevamento della circolazione virale e come supporto alla pianificazione della rete di sorveglianza dal punto di vista operativo mediante dispositivi adeguati alle finalità d’indagine. Si è cercato di trovare un dispositivo idoneo, approfondendone gli aspetti operativi/funzionali, ai fini di cattura del vettore principale del West Nile Virus, cioè la zanzara comune, da affiancare all’unica tipologia di trappola usata in precedenza. Le prove saranno svolte sia in campo che presso il laboratorio di Entomologia Medica Veterinaria del Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli” di Crevalcore, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna.
In recent years the issues related to the role of vector mosquitoes are emerging both for humans and animals reared and wild. Several arboviruses such as West Nile, Chikungunya, Dengue and Usutu, can easily move to global level and also be introduced in our territories where they can initiate outbreaks. The techniques for monitoring and surveillance of Culicidae can be conveniently used for the early detection of viral activity in the area and to estimate the risk of epidemics in order for ensuring appropriate actions of Public Health. Aim of the PhD research is included into the context of the issues of development of the Regional Plan surveillance of vector-borne diseases in Emilia-Romagna. The research is focused mainly into the aspect of entomological application using devices (traps) that can effectively capture potential insect vectors. In particular, this research was aimed at the comparative study in field of different kinds of traps to catch adult mosquito, trying to interpret the data to understand the potential value of effectiveness / efficiency in the detection of viral circulation as support for the planning of surveillance network from the operational point of view by means of suitable devices to the purposes of investigation. We tried to find a suitable device, deepening the operational / functional, for the purpose of capturing the main vectors of the West Nile Virus, to be joined to the only type of trap used previously. The tests will be carried out in the field and at the Laboratory of Medical and Entomology Veterinary of CAA "G. Nicoli " in collaboration with the Department of Agro-Environmental Science and Technology, Faculty of Agriculture, University of Bologna.
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Pezzin, Alex <1980&gt. "Sviluppo di mezzi e sistemi di sorveglianza e monitoraggio dei ditteri culicidi di importanza sanitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6945/.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi anni le problematiche legate al ruolo vettore delle zanzare stanno emergendo sia per quanto riguarda l’uomo che gli animali allevati e selvatici. Diversi arbovirus come West Nile, Chikungunya, Usutu e Dengue, possono facilmente spostarsi a livello planetario ed essere introdotti anche nei nostri territori dove possono dare avvio a episodi epidemici. Le tecniche di monitoraggio e sorveglianza dei Culicidi possono essere convenientemente utilizzate per il rilevamento precoce dell’attività virale sul territorio e per la stima del rischio di epidemie al fine dell’adozione delle opportune azioni di Sanità Pubblica. Io scopo della ricerca del dottorato è inserito nel contesto dei temi di sviluppo del Piano regionale sorveglianza delle malattie trasmesse da vettori in Emilia Romagna. La ricerca condotta è inquadrata prevalentemente sotto l’aspetto entomologico applicativo di utilizzo di dispositivi (trappole) che possano catturare efficacemente possibili insetti vettori. In particolare questa ricerca è stata mirata allo studio comparativo in campo di diversi tipi di trappole per la cattura di adulti di zanzara, cercando di interpretare i dati per capire un potenziale valore di efficacia/efficienza nel rilevamento della circolazione virale e come supporto alla pianificazione della rete di sorveglianza dal punto di vista operativo mediante dispositivi adeguati alle finalità d’indagine. Si è cercato di trovare un dispositivo idoneo, approfondendone gli aspetti operativi/funzionali, ai fini di cattura del vettore principale del West Nile Virus, cioè la zanzara comune, da affiancare all’unica tipologia di trappola usata in precedenza. Le prove saranno svolte sia in campo che presso il laboratorio di Entomologia Medica Veterinaria del Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli” di Crevalcore, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna.
In recent years the issues related to the role of vector mosquitoes are emerging both for humans and animals reared and wild. Several arboviruses such as West Nile, Chikungunya, Dengue and Usutu, can easily move to global level and also be introduced in our territories where they can initiate outbreaks. The techniques for monitoring and surveillance of Culicidae can be conveniently used for the early detection of viral activity in the area and to estimate the risk of epidemics in order for ensuring appropriate actions of Public Health. Aim of the PhD research is included into the context of the issues of development of the Regional Plan surveillance of vector-borne diseases in Emilia-Romagna. The research is focused mainly into the aspect of entomological application using devices (traps) that can effectively capture potential insect vectors. In particular, this research was aimed at the comparative study in field of different kinds of traps to catch adult mosquito, trying to interpret the data to understand the potential value of effectiveness / efficiency in the detection of viral circulation as support for the planning of surveillance network from the operational point of view by means of suitable devices to the purposes of investigation. We tried to find a suitable device, deepening the operational / functional, for the purpose of capturing the main vectors of the West Nile Virus, to be joined to the only type of trap used previously. The tests will be carried out in the field and at the Laboratory of Medical and Entomology Veterinary of CAA "G. Nicoli " in collaboration with the Department of Agro-Environmental Science and Technology, Faculty of Agriculture, University of Bologna.
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GALDELLI, ALESSANDRO. "Applied Artificial Intelligence for Precision Fishing: identification and classification of fishing activities." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/289710.

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Abstract:
Il costante incremento delle attività di pesca e del traffico marittimo in generale hanno reso il monitoraggio e la classificazione delle attività delle navi una sfida aperta nello scenario marino. Il continuo sfruttamento delle risorse ittiche ha ridotto drasticamente l’abbondanza di queste risorse con conseguenze negative sullo stesso settore della pesca. Nel corso degli anni sono stati introdotti degli strumenti che inizialmente però erano impiegati solamente per migliorare la sicurezza del traffico marittimo. La necessità di risolvere il problema del monitoraggio e della classificazione delle attività delle navi nella nuova era dell’Intelligenza Artificiale (IA) ha portato allo sviluppo e all’applicazione di nuovi metodi nel campo del Machine Learning (ML). In particolare, l’applicazione della IA in questo contesto definisce un nuovo concetto che prende il nome di Precision Fishing. Il lavoro svolto in questa tesi è stato sviluppato in collaborazione con l’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del CNR (CNR-IRBIM). L’obiettivo della tesi è incrementare il controllo delle attività di pesca analizzando dati provenienti dal Sistema di Identificazione Automatica (AIS) ed integrandoli ad esempio con le immagini satellitari “Synthetic Aperture RADAR” (SAR). Gli obiettivi della presente tesi hanno riguardato (i) l’identificazione e (ii) la classificazione delle attività di pesca e (iii) l’individuazione delle attività illegali, non dichiarate e non regolamentate (INN), mediante approcci di Intelligenza Artificiale. Nel primo tema di ricerca si presenta un algoritmo in grado di individuare ogni singola sessione di pesca, ossia tutto ciò che accade da quando la nave lascia il porto di partenza fino al porto di destinazione. Per ottenere questo risultato, la prima operazione svolta è quella del filtraggio degli outliers (dati AIS anomali o errati), che è stato ottenuto grazie ad un processo di interpolazione. L’algoritmo sviluppato utilizza un insieme di regole per identificare ciascuna sessione di pesca. Un altro aspetto innovativo dell’algoritmo rispetto allo stato dell’arte è quello di ricostruire sessioni di pesca incomplete, ossia quando quest’ultime non hanno una distribuzione temporalmente uniforme dei dati AIS. L’affidabilità del metodo proposto è stata valutata su un dataset validato da esperti nel settore, ed i risultati ottenuti hanno dimostrato che l’efficacia del metodo è superiore rispetto allo stato dell’arte. Nella seconda tematica si propone una serie di algoritmi basati sulle tecnologie dell’IA al fine di classificare le attività di pesca. In dettaglio vengono realizzati diversi algoritmi di classificazione utilizzando diverse tecniche di Machine Learning e di Deep Learning. L’innovazione apportata allo stato dell’arte rispetto agli obiettivi sopra riportati è nello sviluppo di algoritmi basati su IA che automatizzano processi di analisi dati per supportare decision maker nell’ambito della Precision Fishing. L’affidabilità dei metodi proposti è stata indagata utilizzando dataset validati da esperti nel settore e dallo studio dei comportamenti delle navi su diversi anni. I risultati ottenuti sono superiori allo stato dell’arte e questo fa si che alcuni algoritmi proposti si candidano ad essere considerati come gold standard. Nel terzo tema di ricerca si presenta un algoritmo per l’identificazione delle attività di pesca INN. In questo caso l’utilizzo del solo sistema AIS è insufficiente perché nella maggior parte dei casi, quando la nave è impegnata in questo tipo di attività, i sistemi di bordo vengono spenti in modo da non poter essere rintracciati. La soluzione proposta è quella di integrare i dati AIS con le immagini satellitari SAR in modo da ricostruire l’informazione mancante, e grazie all’algoritmo di classificazione delle attività di pesca, vengono rilevate tutte quelle che sono ritenute sospette. Il metodo proposto è stato validato da esperti nel settore e dall’analisi dei registri di bordo integrando la conoscenza dei sistemi di pesca.
The constant increasing of fishing activities and marine traffic have made the monitoring and the classification of the ships activities an open challenge in marine scenario. Continued exploitation of fish resources has drastically reduced the abundance of these resources, with negative consequences on the fisheries sector itself. Over the years, some tools have been introduced, but initially they were only used to improve the safety of maritime traffic. The necessity of solving the problem of the monitoring and the classification of the ships activities in the new era of Artificial Intelligence (AI) leads to the development and to the implementation of new methods in Machine Learning (ML). In particular, the application of AI in this context defines a new concept called Precision Fishing. The work of this thesis has been developed in collaboration with “Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine” of the CNR (CNR-IRBIM). The aim of this research is to increase fisheries control by analysing Automatic Identification System (AIS) data and integrating them with additional data such as “Synthetic Aperture RADAR” (SAR) images. The objectives of this thesis regarded (i) the identification and (ii) the classification of fishing activities; (iii) the identification of illegal, unreported and unregulated (IUU) fishing activities through AI approaches. In the first topic, it is described an algorithm able to identify every single fishing session, meaning everything that happens from when the ship leaves the port of departure to the port of destination. In order to obtain this result, the first operation carried out is the filtering of outliers (on-land or erroneous AIS data), which has been achieved through a process of interpolation. The algorithm developed uses a rule set to identify each fishing session. Another innovative aspect of the algorithm compared to the state of the art is that it reconstructs incomplete fishing sessions, meaning those that do not have a temporally uniform distribution of AIS data. The reliability of the proposed method was evaluated on a dataset validated by experts in the field, and the results obtained showed that the effectiveness of the method outperformed the state of the art. In the second research topic, it is proposed a set of algorithms based on AI technologies in order to classify fishing activities. In detail, several classification algorithms are implemented using different Machine Learning and Deep Learning techniques. The innovation of this thesis over the state of the art is the design and the development of AI algorithms to support decision makers in the Precision Fishing field using AIS and satellite data. The reliability of the proposed methods was investigated using datasets validated by experts in the field and by studying the behaviour of ships over the years. The results obtained are better than the state of the art and this makes some of the proposed algorithms candidates to be considered as gold standard. In the third topic, it is presented an algorithm for the identification of IUU fishing activities. In this case the use of the AIS system alone is insufficient because in most cases, when the ship is engaged in this type of activity, the on-board systems are switched off so that the vessel cannot be located. The solution proposed is to integrate AIS data with SAR satellite images in order to recover the missing information, and thanks to the classification of fishing activities algorithm all those that are considered suspicious are detected. The proposed method has been validated by experts in the field and by the analysis of logbooks integrating knowledge of fishing systems.
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DOU, HAIYANG. "Responsabilità per fatto altrui: osservazione dal sistema della responsabilità extracontrattuale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1376.

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Abstract:
Il problema centrale della ricerca si rivolge alle responsabilità speciali che cadono su un soggetto diverso da quello che ha cagionato il danno. Per quanto riguarda tale responsabilità per fatto altrui, è analizzata, facendo ricorso al metodo proprio dei giuristi romani, attraverso il quale si comprende la varietà di prospettive presenti nel sistema e si individua la “migliore e più equa”. Sulla base dell’analisi, si elabora la ricostruzione della responsabilità per fatto altrui nel diritto cinese. Perciò, la presente tesi ha la seguente struttura: Nella prima parte della tesi, è analizzata la responsabilità per fatto altrui nel diritto romano. Le fattispecie fondamentali furono configurate dalle azioni, cioè l’actio noxalis adversus paterfamilias per il fatto dannoso delle persone in potestà, le actiones furti et damni adversus nautas caupones stabularios, nonché dalla responsabilità per il danno cagionato dall’incapace di intendere o di volere. Prendendo in considerazione queste fattispecie, il diritto romano ha prestato un’attenzione particolare alla tutela dell’interesse delle vittime. Dunque, i giuristi romani preferiscono cercare il fondamento della responsabilità per fatto altrui nei criteri oggettivi, cioè i rapporti speciali tra i responsabili e gli autori del fatto, più precisamente: nell’actio noxalis adversus paterfamilias è il rapporto di potestà tra i padri di famiglia e i figli o i padroni e i servi, cioè il ruolo del paterfamilias di sostegno di tutti gli altri componenti della stessa, che non esclude la loro responsabilità personale (consegna a nossa; disciplina interna alla famiglia); nella responsabilità per il danno cagionato dall’incapace di intendere o di volere è il rapporto di sorveglianza tra i sorveglianti e gli incapaci, cioè una forma di cura, diligente attenzione; nell’actiones in factum adversus nautas, caupones, stabularios è il rapporto di preposizione tra gli armatori, i locandieri, i titolari della stazione e i loro dipendenti, cioè il ruolo del titolare dell’attività imprenditoriale e direttiva che non esclude la responsabilità personale di regresso. Tali criteri oggettivi, lasciando l’imputazione della colpa o del dolo dei responsabili, prevalgono nei confronti della coerenza logica del rapporto fra riprovevolezza della condotta e punizione. Si sviluppa quindi la considerazione di un ruolo non afflittivo della sanzione, ma risarcitorio sulla base di esigenze di ripartizione dei danni. Insomma, nel sistema della responsabilità extracontrattuale, la responsabilità per fatto altrui, basandosi sul rapporto speciale tra il responsabile e l’autore del fatto, svolge un ruolo di eccezione rispetto al principio della colpa, il quale, come centro del sistema, è capace di espandersi dinamicamente a qualsiasi situazione concreta, anche nuova. Questa impostazione del diritto romano viene seguita dai codici civili del sistema romanistico. Quindi, nella seconda parte della tesi, è analizzata la responsabilità per fatto altrui nei codici civili del sistema romanistico. L’analisi verte principalmente sul codice civile italiano del 1865 e del 1942, accennando tuttavia anche ai codici civili di altri paesi. Nei codici civili del sistema romanistico, oltre all’esistenza di qualche differenza, possiamo trovare soprattutto due punti simili molto importanti che sono derivati dal comune suddetto modello del diritto romano. Cioè: 1. in tutti i codici civili, la responsabilità per fatto altrui si riferisce a tre categorie principali di fattispecie, ossia la responsabilità dei sorveglianti per il fatto degli incapaci, la responsabilità dei genitori e dei sostituti per il fatto dei minori, la responsabilità dei preponenti per il fatto dei preposti; 2. nel sistema della responsabilità extracontrattuale, la responsabilità per fatto altrui, basandosi sui rapporti intercorrenti tra i responsabili e gli autori del fatto, deroga al principio generale della colpa allo scopo di tutelare l’interesse delle vittime. Nella terza parte della presente tesi, è analizzata la responsabilità per fatto altrui nel sistema della responsabilità extracontrattuale del diritto cinese. La redazione della responsabilità per fatto altrui nel diritto cinese non è altro che il risultato del confronto dei precedenti dei codici civili del sistema romanistico, cioè dell’accoglimento dei punti simili e della scelta in presenza di differenze. Infine, la responsabilità per fatto altrui nel sistema della nuova legge sulla responsabilità extracontrattuale è impostata secondo la linea seguente: 1. il concetto di ‘responsabilità per fatto altrui’ indica una responsabilità speciale secondo cui chi è tenuto al risarcimento non è l’autore materiale dell’evento di danno per il terzo, bensì è un diverso soggetto; 2. tale responsabilità si configura in relazione a tre categorie di fattispecie basate su rapporti fondamentali tra i soggetti responsabili e gli autori del fatto: la prima è la categoria delle fattispecie della responsabilità dei sorveglianti per il fatto degli incapaci basate sul rapporto di sorveglianza; la seconda è la categoria delle fattispecie della responsabilità dei genitori, ecc., per il fatto dei minori basate sul rapporto di potestà; la terza è la categoria delle fattispecie della responsabilità dei preponenti per il fatto dei preposti basate sul rapporto di preposizione; 3. nel sistema della responsabilità extracontrattuale, le responsabilità per fatto altrui, come le fattispecie speciali, derogano al principio generale della colpa.
The central problem of this research is dedicated to the vicarious liabilities which fall on a person who is different from the person causing the damage. Regarding this special liability, it is analyzed in this thesis by using the Roman jurists’ method. And through this method we can understand the variety of perspectives in the system and identify the better solution. Based on the analysis, I draw the reconstruction of the vicarious liability in Chinese law. Therefore, this thesis has the following structure: In the first part, the vicarious liability in Roman law is analyzed. The fundamental cases are the actio noxalis adversus paterfamilias for the harmful conduct of the person under the paterfamilias’s power, the actiones furti et damni adversus nautas caupones stabularios and the liability for the damage caused by the person who lacks the capacity. As to these cases, the Roman law has paid particular attention to the protection of victims. Thus, the Roman jurists prefer to seek the basis of the vicarious liability in objective criterions, that is the special relationship between responsible person and tortfeasor: in the actio noxalis adversus paterfamilias it is the relationship of potestas between paterfamilias and his children or servants, which is the paterfamilias’s role of support to all other components of his family; in the liability for the damage caused by the person who lacks the capacity it is the guardianship between guardian and ward, which is a form of custody, that is diligent attention; in the actiones in factum adversus nautas, caupones, stabularios it is the relationship of preposition between ship-owners, innkeepers, stable-owners, and their employees, that is the role of the above-mentioned responsible persons which do not exclude the personal liability for recovery. These objective criterions, leaving the imputation of fault or intent of those responsible persons, surpass the logical consistency of the relationship between the blame of conduct and punishment. Therefore, it develops the consideration of a role that isn’t the punishment of conduct, but the compensation of damage. In short, in the system of non-contractual liability, the vicarious liability, which is based on the special relationship between responsible person and tortfeasor, plays a role of exception of the principle of fault that is the center of the system and is able to expand dynamically in any concrete and even new situation. This formulation of the Roman law is followed by the civil codes of the Roman law systems. Then, the vicarious liability in the civil codes of the Roman law systems is analyzed in the second part of the thesis. The analysis focuses mainly on the Italian civil code of 1865 and 1942, pointing also to the other countries’ civil codes. In the civil codes of the Roman law systems, besides the existence of some differences, we can find mainly two important points which are derived from the common model of Roman law. Namely: 1. in all of the civil codes, the vicarious liability refers to three main categories of cases: the guardian’s liability for the conduct of the person who lacks capacity; the liability of parents and their substitutes for the conduct of minors, the employer’s liability for the conduct of his employees; 2. in the system of non-contractual liability, the vicarious liability, based on the relationship between responsible person and tortfeasor, departs from the general principle of fault in order to protect the interest of victims. In the third part, the vicarious liability in the system of non-contractual liability in Chinese law is analyzed. The drafting of the vicarious liability in the Chinese law is only the result of comparing the precedents of civil codes of the Roman law systems, that is to say the success of similar points and the choice in the presence of differences. Finally, the vicarious liability in the system of the new law on non-contractual liability is set according to the following line: 1. the concept of ‘vicarious liability’ means that a special liability in which the person who is liable to compensation is not the one who has caused the damage to victim, but is a different subject; 2. such liability is configured in relation to three categories of cases based on fundamental relationships between the responsible persons and tortfeasors: the first is the category of the cases about the guardian’s liability for the conduct of ward based on the guardianship; the second is the category of the cases about the liability of parents and their substitute for the conduct of children based on the relationship of authority; the third is the category of case the employer’s liability for the conduct of the employee based on the relationship of preposition; 3. in the system of non-contractual liability, the vicarious liabilities, as the special cases, depart from the general principle of fault.
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MARANI, ALESSANDRA. "Valutazione di un sistema integrato di prevenzione delle infezioni da alert organism in ospedale." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1058228.

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Abstract:
Il fenomeno dell’antibioticoresistenza (AR) è crescente in Italia, dovuto in parte ad un utilizzo eccessivo ed inappropriato di antibiotici, soprattutto ad ampio spettro, e al protrarsi di profilassi pre-operatorie, in parte al carente sviluppo di nuove molecole antimicrobiche e alla scorretta applicazione di norme e precauzioni igieniche. L’attuale presenza di microrganismi multiresistenti agli antibiotici isolati in pazienti degenti risulta essere un problema per il carico ulteriore di malattia che comporta sui pazienti più fragili, per la difficoltà di trovare terapie efficaci, per la difficoltà di riduzione di circolazione in ambiente ospedaliero ed infine per l’eventuale apertura di contenzioso verso le strutture di ricovero e cura. Nelle strutture sanitarie la gestione di pazienti con positività microbiologica ad un alert organism richiede necessariamente l’adozione di specifici comportamenti assistenziali atti a ridurre, quanto più possibile, la circolazione e la trasmissione di tali microrganismi che sono conseguenza di notevoli rischi quali: • aumento della probabilità di fallimento terapeutico; • aumento del rischio di morbilità e mortalità; • aumento della durata della degenza ospedaliera. Gli obiettivi della presente tesi di dottorato di ricerca sono di valutare l’efficacia di un sistema di sorveglianza integrata di alert organism in un ospedale universitario romano. Sarebbe necessario che ogni operatore sanitario fosse sensibilizzato al tema e a considerare di conseguenza ogni infezione contratta in ospedale come un evento avverso non tollerabile mettendo in atto misure per la prevenzione di tutte le infezioni. Valutare colonizzazioni e isolamenti di alert organism consente di prevenire o identificare precocemente eventi epidemici. Attivare rapidamente le misure di contenimento garantisce una migliore gestione delle risorse strutturali organizzative ed economiche relative a questi microrganismi, favorendo la cultura della cura di pazienti fragili a rischio infettivo. I risultati presentano una valutazione del sistema di sorveglianza integrata: l'epidemiologia e il profilo di AR degli isolati microbiologici ospedalieri, i consumi di antibiotici e lo svolgimento di audit valutativi per verificare l'applicazione delle procedure d’isolamento dei pazienti colonizzati o infetti.
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MARONGIU, VIRGINIA. "Tecniche di elaborazione avanzate per sistemi radar passivi basati su trasmissioni FM per applicazioni di sorveglianza aerea." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/907709.

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Abstract:
Con questo lavoro di tesi è stata investigata la possibilità di ottenere profili in cross-range di bersagli aerei sfruttando i trasmettitori della radio FM come illuminatori di opportunità ed applicando delle tecniche ISAR (Inverse Synthetic Aperture Radar) avanzate per scopi di sorveglianza aerea. Per tale ragione è stato studiato e sviluppato un adeguato schema di elaborazione per sfruttare con successo i lunghi tempi di integrazione (Coherent Processing Interval, CPI) richiesti per ottenere delle buone risoluzioni nel dominio di cross-range. L'efficacia della tecnica sviluppata è stata verificata sfruttando sia set di dati simulati che set di dati realmente acquisiti attraverso un setup sperimentale sviluppato e messo in campo dal dipartimento DIET dell'università di Roma "Sapienza". Ciò ha permesso di dimostrare le avanzate potenzialità di un sistema radar passivo FM nell'ambito della localizzazione e dell'identificazione della classe dimensionale dei bersagli aerei.
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