Journal articles on the topic 'Sistema sociale'

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1

Caruso, Francesca A. M. "I mass media nella postmodernitŕ: nuovo sistema istituzionale informale delle dinamiche ordine/disordine del sistema sociale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 2 (July 2012): 109–23. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002007.

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Abstract:
Nell'epoca dell'informazione, in cui regna sovrana la rappresentazione iconica della notizia che con il suo potere di definizione agisce sulla percezione sociale, fornendo le chiavi interpretative che orientano l'attenzione e modellano il sapere, i mass media diventano fondamentali agenti di riduzione o amplificazione delle dinamiche che interessano il livello ordine/disordine del sistema sociale. La rappresentazione sociale dei rischi č, infatti, influenzata dal sistema mediale, che ne condiziona i processi e le gerarchie, ricostruendo l'universo simbolico per la loro valutazione. Ciň implica un grande potere dei media, capaci di tranquillizzare o allarmare, giustificare o denunciare situazioni potenzialmente rischiose. La funzione di carattere civico da essi assolta finisce, dunque, per scontrarsi con le logiche commerciali di profitto che non si sottraggono dallo speculare sulle paure collettive.
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2

Livi-Bacci, Massimo. "Le migrazioni internazionali. Fisiologia di un sistema." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003001.

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Abstract:
Nel XXI secolo č comune l'idea che le grandi migrazioni non siano un motore primario della societŕ, ma piuttosto una componente anarchica del cambio sociale, la tessera deformata di un mosaico che non trova l'appropriata collocazione, un "rumore" di fondo che disturba il regolare ronzio della vita sociale. Eppure la capacitŕ di muoversi e di migrare č una essenziale prerogativa umana e meccanismo vitale e fisiologico della vita collettiva. Sulle migrazioni internazionali, nella storia dell'umanitŕ, influiscono profondamente le scelte individuali, la capacitŕ adattativa (fitness) dei migranti, i processi selettivi, l'azione politica, con esiti complessi sul successo delle migrazioni. Alcuni esempi, tratti dal lontano passato e dalla contemporaneitŕ, illustrano i diversi modelli e paradigmi alla radice degli spostamenti internazionali, fisiologici - anziché estranei - al sistema sociale.
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3

Tambassi, Timothy. "Epistemologia e teoria sociale. Questioni interne ed esterne." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 42 (January 2012): 46–52. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-042004.

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Abstract:
L'articolo discute il modo in cui la distinzione di Rudolf Carnap tra questioni interne ed esterne possa essere estesa e applicata alla teoria sociale. Seguendo Carnap si sostiene come, dato un sistema di riferimento, una questione č interna se valutata e risolta all'interno del sistema in questione, mentre č esterna se mette in discussione il sistema di riferimento dato e lo stato di cose che presuppone. Quindi, attraverso un'analisi incentrata principalmente sul sistema di riferimento ‘la Costituzione della Repubblica Italiana' e sul tema della giustizia, si discutono la rilevanza e le conseguenze di tale distinzione per la teoria sociale.
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Bertin, Giovanni. "Welfare e sviluppo locale." ARGOMENTI, no. 29 (October 2010): 85–104. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-029004.

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Abstract:
I sistemi di welfare stanno attraversando un processo di profonda trasformazione interna e di legami con il sistema economico. Il passaggio dalla modernitŕ alla neo modernitŕ cambia il rapporto fra economia e welfare, non piů visto come fattore di risposta ai fallimenti del mercato, ma come motore dello sviluppo locale. Le politiche sociali incidono sulla salute, sulle capability e sul capitale sociale delle persone. Questi fattori costituiscono i determinanti sociali dello sviluppo locale. Lo studio dei sistemi locali di welfare e dei loro legami con lo sviluppo fa emergere alcune evidenze empiriche della relazione fra determinanti sociali e sviluppo locale.
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FRANCO, SILVIO. "Sistema economico, impatto ambientalee benessere sociale: una lettura territoriale." Sinergie Italian Journal of Management, no. 90 (2018): 77–96. http://dx.doi.org/10.7433/s90.2013.06.

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Gottardi, Donata. "L'infiltrazione della concorrenza nella tutela del lavoro. Valorizziamo gli argini dei nuovi trattati europei." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2010): 108–31. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-010009.

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Abstract:
L'A. dedica attenzione ai cambiamenti apportati dal Trattato di Lisbona sia sul versante dei diritti sociali sia sul versante della concorrenza. Finora si č pensato che il diritto del lavoro continuasse a cedere rispetto al diritto commerciale. Molti erano i segnali che andavano in questa direzione: le incertezze sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia sui limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Č ora il momento di valorizzare le nuove prospettive aperte. La crisi economica e finanziaria ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; nel sistema delle fonti, la concorrenza passa da principio a strumento e la protezione sociale e del lavoro č proiettata nell'economia sociale di mercato, garantita da una clausola sociale di valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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Sottani, Sergio. "Profili di accountability e di responsabilità sociale del sistema giudiziario." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 4 (September 2015): 111–22. http://dx.doi.org/10.3280/qg2014-004009.

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8

Carrabas, Giuseppe, Aquilina Olleia, and Antonietta Telese. "Territorio, capitale sociale, competitività nel sistema pesca: un caso studio." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (2013): 211–20. http://dx.doi.org/10.3280/riss2013-001016.

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9

Nocenzi, Mariella. "Sostenibilitŕ e dimensione generazionale." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (April 2011): 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001010.

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Abstract:
La sostenibilitŕ di qualsiasi sistema č tale se si assume una prospettiva orientata al futuro: in particolare, se il sistema in questione č quello sociale, ne deriva che parlare di sostenibilitŕ non puň prescindere dal considerare la dimensione generazionale. Considerato che oggi la definizione della generazione giovanile non puň piů poggiare sulle tradizionali categorie cognitive, l'obiettivo di questo lavoro č quello di proporre delle riflessioni in merito al ruolo che č possibile attribuire ai giovani rispetto all'obiettivo della sostenibilitŕ sociale. Pertanto, le considerazioni proposte focalizzano l'attenzione su alcuni percorsi dell'analisi sociologica sulle nuove generazioni, soprattutto su quelli che maggiormente hanno posto l'accento sulla sostenibilitŕ del sistema sociale ed hanno studiato l'azione sociale in un'ottica non eminentemente ancorata al presente. Tale rassegna teorica consente di soffermarsi sui contenuti sociologici dedicati al tema della sostenibilitŕ sociale e di registrare l'acquisizione di strumenti di analisi sempre piů "sostenibili" nell'interpretazione della realtŕ in evoluzione, quali si possono riconoscere nei modelli e nelle sperimentazioni di tipo interdisciplinare prescelti.
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Zaccaria, Anna Maria. "Cambiamento climatico: un processo sociale complesso." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 126 (January 2022): 45–60. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-126003.

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Abstract:
Il cambiamento climatico globale è intessuto in processi sociali complessi. Nell'era dell'Antropocene il contributo delle scienze sociali diventa importante, anche in forma di critica sociale, per comprendere le controverse dinamiche del sistema terra. Questo contributo ha due obiettivi: a. ricostruire un quadro delle visioni proposte dalle scienze sociali rispetto al tema del cambiamento climatico; b. avanzare riflessioni per l'operazionalizzazione empirica di un concetto che corre il rischio di diventare vago e banalizzato.
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Pasetto, Attilio. "Imprese sociali e sistemi produttivi locali." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2011): 149–66. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003007.

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Abstract:
La Nota approfondisce il rapporto tra imprese sociali e sistemi produttivi locali, partendo dalla constatazione che oggi i distretti non riescono piů ad assicurare la coesione sociale territoriale che, in passato, era stato un fattore determinante del loro successo. Č, infatti, cresciuta l'esigenza di fruire di beni sociali in modo personalizzato, che, a livello locale, sono spesso assicurati dal settore nonprofit. Serve quindi una governance del territorio, in cui il sistema manifatturiero e quello dei servizi alle persone dialoghino fra loro, puntando alla valorizzazione delle risorse in una logica inclusiva per tutti i soggetti che ne fanno parte.
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Piras, Mauro. "Lo spazio della critica sociale .1. Elaborazione del lutto utopico." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 135–44. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044010.

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Abstract:
La concezione tradizionale che vede la sinistra e la critica sociale volte al rovesciamento del sistema economico-sociale si fonda su quattro presupposti: 1) la proprietÀ privata č la radice del dominio sociale; 2) č possibile pensare un regime di proprietÀ e di organizzazione economica diverso da quello capitalistico, accettabile in termini di equitÀ ed efficienza; 3) č possibile individuare nell'ordine sociale esistente le forze sociali che lo rovesceranno; 4) il cambiamento verso il nuovo ordine sociale puň essere realizzato con l'azione politica. Il saggio prova a dimostrare perché queste quattro condizioni non si danno, e come, se la sinistra riesce ad accettarlo, possa pensare la sua azione come cambiamento reale dei rapporti sociali esistenti, e non come il loro rovesciamento.
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Allegri, Elena, and Marilena Dellavalle. "Complessità e interdisciplinarità: l'apporto del servizio sociale nel sistema di tutela dei minorenni." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 51–60. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001006.

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Abstract:
L'articolo intende affrontare il tema della tutela minori nel quadro concettuale della complessità e della interdisciplinarità, con particolare attenzione alla prospettiva del servizio sociale, inteso come disciplina e come professione. Le riflessioni proposte sono declinate in tre parti. Nella prima si propone un'analisi della complessità e della interdisciplinarità come principi teorico-metodologici utili a pensare, organizzare e agire nella tutela minori. Il ruolo dell'assistente sociale nell'attuale sistema dei servizi, competenti nel sostegno alla genitorialità e nella protezione di minori, costituisce la seconda parte. Nella terza, si evidenzia e si precisa il significato di alcune peculiari componenti dell'azione professionale del servizio sociale nell'interazione con la magistratura e nella rete dell'intervento. Nelle conclusioni, oltre a sintetizzare gli aspetti prospettati, si individuano alcune questioni aperte.
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Ramaci, Tiziana, and Giuseppe Santisi. "Le attivitŕ trattamentali per un sistema di servizi territorialmente efficace." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (July 2012): 103–14. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001007.

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Abstract:
Tra i valori fondanti del nostro paese c'č al primo posto il lavoro. Sancito dalla Costituzione, tale valore č un diritto e un dovere di ogni cittadino, anche per coloro che sono sottoposti a misure restrittive della libertŕ personale. Al fine di favorire opportunitŕ di lavoro per detenuti e di promuovere interventi per il miglioramento dei servizi per l'inclusione sociolavorativa, č necessario pensare a strategie integrate d'intervento con il territorio tali da poter migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi rivolti a fasce sociali svantaggiate. Attraverso questa intesa si vengono a creare le premesse perché i detenuti possano effettivamente essere recuperati. Ed č in questo scenario che s'inserisce la ricerca di seguito presentata, che ha visto coinvolti 190 "cittadini liberi", il cui obiettivo č stato principalmente quello, attraverso la somministrazione di un questionario chiuso, di esplorare la percezione che il territorio, anch'esso destinatario della rete locale di servizi che l'istituto penitenziario intrattiene, appunto, ha circa l'importanza delle attivitŕ trattamentali, ai fini del reinserimento sociale delle persone marginalizzate. Un intervento mirato alla modifica del comportamento umano non puň prescindere dalla considerazione preventiva delle variabili interne, soggettive, dell'utenza; solo un'attenta valutazione delle stesse permette di approntare gli strumenti adatti per "gestire" e, ove possibile, modificare lo stereotipo nei confronti delle persone recluse e della possibilitŕ di utilizzare le attivitŕ di questo genere come mezzo atto a favorirne l'inclusione e il reinserimento sociale (Garling et al., 2003).
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Tonon, Chiara. "L'importanza della biodiversità ambientale urbana su salute e benessere, dal microbiota al cervello sociale." PNEI REVIEW, no. 1 (April 2022): 78–93. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001007.

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Abstract:
Il microbiota ambientale si sovrappone e stimola quello umano, contribuendo alla sua diversità. L'abbondanza e la varietà di microrganismi negli ambienti urbani è in continua diminuzione e negli ultimi anni l'ipotesi che la perdita di biodiversità porti ad una disregolazione immunitaria ed a conseguenti patologie croniche è sempre più evidente, visto che ambiente, microbiota umano e sistema immunitario sono sistemi che interagiscono costantemente. Mentre in Occidente gli studiosi si concentrano soprattutto su allergie e patologie respiratorie, i giapponesi indagano anche l'impatto sistemico del verde urbano e del paesaggio arboreo, dimostrandone l'indiscutibile effetto positivo sull'essere umano. Non è ancora chiaro però quale sia la funzione che, la variabilità della specie all'interno delle aree verdi, svolge sulla salute. L'ipotesi più interessante è legata al ruolo che i segnali microbici possono avere sul neurosviluppo fisiologico e sull'influenzare, a livello cerebrale, la programmazione dei comportamenti sociali. È di primaria importanza sensibilizzare ad una salute globale, partendo da un'educazione sistemica, che curi la plant blindness, evidenziando il valore della diversità biologica intesa come biblioteca della vita, capitale umano fondamentale per permettere l'adattamento ai cambiamenti e l'allenamento del sistema immunitario nella difesa da malattie esistenti e del progresso.
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Loria, Salvatore. "CRITICITÀ DELLA NORMATIVA IN TEMA DI ASSISTENZA SOCIALE PER GLI EXTRACOMUNITARI IN ITALIA." E-REVISTA INTERNACIONAL DE LA PROTECCION SOCIAL 1, no. 6 (2021): 324–42. http://dx.doi.org/10.12795/e-rips.2021.i01.15.

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Abstract:
Attraverso l’esame della normativa, italiana e comunitaria, nonché delle pronunce giurisprudenziali delle diverse Corti, si tenta di individuare –anche se non in maniera esaustiva e definitiva– le criticità della stessa normativa in tema di assistenza sociale per gli extracomunitari presenti nel territorio italiano e proporre riforme che siano effettivamente in grado di incidere strutturalmente sull’attuale sistema di protezione sociale che attualmente esclude una parte della popolazione e, nello specifico, la popolazione straniera povera.
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Attanasio, Alessandra, and Alberto Oliverio. "Empatia e cognizione sociale. Una lettura darwiniana del mirror neuron system." PARADIGMI, no. 3 (December 2012): 93–138. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-003007.

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Abstract:
Per comprendere la complessitŕ dei fenomeni della mente, dell'empatia e della cognizione sociale č basilare oggi integrare neuroscienze e filosofia. Nonostante la lettura dei risultati neuroscientifici abbia prevalentemente seguito un'ottica darwiniana, la scoperta del mirror neuron system, dopo un primo approccio di tipo analitico, č stata interpretata fin qui in chiave fenomenologica. Il saggio mostra l'incompatibilitŕ tra la "social-embodied cognition" del sistema specchio e la fenomenologia, che si caratterizza fin dall'inizio per la sua critica a ogni scienza empirica e a ogni forma di naturalismo. La struttura intellettualistica della fenomenologia rende l'io trascendentale un surrogato della vecchia anima-sostanza e l'intersoggettivitŕ una meta-in- tersoggettivitŕ. Il saggio propone una lettura darwiniana del sistema specchio, incentrata su una "social-embodied-emotional mind", radicata nella ragione-istinto di Hume e nella rivoluzione emozionale di James.
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Gottardi, Donata. "Tutela del lavoro e concorrenza tra imprese nell'ordinamento dell'Unione europea." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 128 (December 2010): 509–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128001.

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Abstract:
L'A. ha dedicato l'analisi all'individuazione dello stato attuale dei confini, a livello di istituzioni europee, tra diritto del lavoro e diritto della concorrenza, nel presupposto di una erosione netta della nostra materia. Molti erano i segnali: la profonda asimmetria sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia che individua funzioni e pone limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Contemporaneamente ha verificato l'esistenza di forti potenzialitŕ di invertire il rapporto tra Europa economica ed Europa sociale. Da un lato, la crisi finanziaria ed economica ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; dall'altro, le modifiche apportate dal Trattato di Lisbona al sistema delle fonti hanno investito sia la concorrenza, che passa da principio a strumento, sia l'ambito della protezione sociale e del lavoro, proiettato nell'economia sociale di mercato, garantito da una clausola sociale con valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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Delbono, Flavio. "Le diseguaglianze in Italia nella stagione del Covid-19." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 111 (February 2021): 73–86. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111004.

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Abstract:
In questo articolo, analizzo alcune delle probabili conseguenze della pandemia in atto e delle collegate restrizioni imposte alla popolazione. Il punto di partenza è l'inversione dell'andamento della curva della mobilità sociale in Italia, curva sulla quale la fase post-Covid non potrà che aggravare l'andamento. Mi soffermo quindi su alcune implicazioni derivanti dall'esame dei sistemi sanitario e scolastico in questi mesi nel paese. Concludo tratteggiando alcune ipotesi per uscire dall'attuale recessione e indirizzare il sistema italiano verso un nuovo sentiero di sviluppo.
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Facchini, Carla. "Mutamento sociale, mutamento dei servizi, competenze degli operatori e nuove sfide per l'universitŕ." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 123–42. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004007.

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Abstract:
I profondi mutamenti in atto nella domanda sociale e nell'assetto dei servizi comportano una duplice sfida per il sistema universitario. Una prima sfida deriva dal ruolo crescente che hanno, per le professioni sociali formate dall'universitŕ, funzioni conoscitive, programmatorie, gestionali, organizzative e valutative. Per fornire le competenze necessarie a queste funzioni, l'universitŕ deve non solo ripensare la sua offerta formativa nelle lauree di base e in quelle specialistiche, ma anche proporre una adeguata formazione continua. La seconda sfida coinvolge l'universitŕ come sede centrale di ricerca scientifica: se vuole essere soggetto di attivazione sociale, l'universitŕ deve essere in grado di promuovere sistematicamente analisi e riflessioni sui mutamenti in atto sia nella domanda sociale e nell'assetto organizzativo dei servizi e delle politiche pubbliche, sia sulle stesse professioni sociali e sul rapporto tra competenze fornite e competenze richieste dal mercato del lavoro.
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Losano, Mario G. ""Action Research": dalla psicologia all'azione sociale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2012): 125–34. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001007.

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Abstract:
Mentre la prima relazione si concentra sugli strumenti concettuali della ricerca, la seconda affronta gli aspetti pratici dell'inserimento sociale dei giovani immigranti. Anzitutto alcuni dati aiutano a confrontare la situazione generale degli immigrati in Italia e in Spagna con i problemi specificamente siciliani. Tra le difficoltŕ pratiche, le prime da identificare e risolvere all'arrivo degli immigrati in Sicilia sono la valutazione dei loro titoli scolastici ovvero delle loro conoscenze, e il loro eventuale inserimento nel sistema scolastico italiano. Al fine di promuovere una conoscenza piů precisa dei giovani immigrati in Sicilia, la "Fondazione Le Vele" di Pavia ha svolto una ricerca empirica, brevemente descritta in questa relazione. Nella prossima, i sociologi dell'Universitŕ di Pavia offrono una descrizione piů particolareggiata della loro ricerca empir ica.
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Barker, Graeme. "Hunting and farming in prehistoric Italy: changing perspectives on landscape and society." Papers of the British School at Rome 67 (November 1999): 1–36. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004517.

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Abstract:
CACCIA E ALLEVAMENTO NELL'ITALIA PREISTORICA: CAMBIAMENTI DI PROSPETTIVA SUL TERRITORIO E SULLA SOCIETÀQuest'articolo riassume come due decadi di ricerca sull'Italia preistorica abbiano cambiato la nostra comprensione della natura degli antichi sistemi di caccia e di allevamento, della transizione dall'uno all'altro sistema, dei territori che queste attività hanno aiutato a creare e delle società di cui esse facevano parte. Per quanto riguarda la preistoria più antica, è ora più chiaro che per un lungo periodo l'umanità dell'epoca si fosse basata su un sistema di ‘scavenging’, vale a dire di nutrimento basato sull'utilizzo di carogne di animali morti. La variabilità dei sistemi di caccia che funsero da complemento allo ‘scavenging’, e che infine lo sostituirono, si è andata anch'essa man mano chiarendo. L'evidenza di un protaersi del processo di transizione nell'Olocene dalla caccia, pesca e raccolta all'agricoltura si è andata accumulando in maniera ancora più evidente, sebbene i motivi di questa transizione ci rimangono oscuri. Le società agricole del tardo neolitico furono sempre più caratterizzate da competizione sociale, in particolare tra gli uomini, mentre il commercio a lunga distanza e gli elementi rituali fmirono con lo svolgere un ruolo sempre più importante nei meccanismi di riproduzione sociale. L'età del rame vide un incremento nella specializzazione agricola e nella produzione artigianale mentre famiglie rivali erano in competizione per il controllo delle risorse. La prima parte dell'età del bronzo rappresenta un periodo di espansione degli insediamenti e di intensificazione della sussistenza, ma probabilmente anche di frammentazione sociale. Nel tardo bronzo e nell'età del ferro alcune regioni divennero centri significativi di poteri locali, nonchè il fulcro di reti di scambi locali e regionali di prodotti agrieoli e artigianali che sostenevano la struttura di queste società attraverso il mantenimento di debiti ed altri vincoli.
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Fadda, Francesca. "Il porno che cura. Una prospettiva ecologica." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2021): 65–79. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002004.

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Abstract:
La pornografia è un sistema complesso che risponde a specifiche logiche di produzione, distribuzione e consumo. Leggerlo in un'ottica sistemica richiede di osservarne la multidimensionalità e i molteplici compiti ecologici che può assumere, dal livello sociale a quello individuale. Nella sua funzione omeostatica impersonifica il ruolo di paziente designato che canalizza quella tensione tra pulsione e repressione, tra ossessione e moralizzazione di un sistema culturale incapace di riportare la sessualità ad uno stato fluido e diffuso in tutte le aree della vita e del sapere. Contemporaneamente il paziente designato di una famiglia consuma il porno per legittimare il suo isolamento sociale e mantenersi eternamente vincolato al mito di inseparabilità.
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Ferrari, Vincenzo. "L'amministrazione della giustizia nell'Italia del 2000. Rassegna e riflessioni." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (December 2012): 173–96. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003011.

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Abstract:
In questo articolo vengono presentati succintamente i risultati di una vasta ricerca su "L'amministrazione della giustizia nell'Italia del 2000", svolta da un gruppo di studiosi di scienze sociali, sotto il coordinamento dell'autore, nell'arco dello scorso decennio. L'indagine, da cui sono usciti dodici studi monografici raccolti in nove volumi, ha preso in considerazione il sistema della giustizia sia nella sua struttura e nelle sue funzioni, sia nei suoi rapporti con alcuni altri sistemi d'azione sociale, e precisamente la famiglia, la politica, il contesto europeo e l'avvocatura. L'autore mette in risalto la relativa chiusura della magistratura verso la societŕ e le principali disfunzioni della giustizia civile e penale. Osserva poi che la congestione sembra un tratto comune a molti sistemi di giustizia moderni e, rifacendosi a recenti studi americani, affaccia l'ipotesi che tali sistemi riescano ad operare soltanto in presenza di alternative semi-istituzionali, come il patteggiamento nel penale e la negoziazione nel civile, che ne tradiscono i principi ispiratori.
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Rosa Stornaiuolo. "L' orizzonte di senso del Sistema Integrato “zerosei”: una sfida educativa e sociale." IUL Research 2, no. 4 (December 20, 2021): 225–35. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.189.

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Abstract:
Le Linee Pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”, nell’innescare un doveroso processo di attenzione all’infanzia, delineano un orizzonte educativo per la presa in carico pedagogica del bambino da 0 a 6 anni, così come declinato nel D.lgs. 65/2017, attraverso la costruzione di un vero e proprio sistema integrato, valorizzando e sostenendo servizi educativi e scuole dell’infanzia per tutti, in grado di soddisfare i nuovi bisogni, di essere luoghi di benessere, di promozione di uguaglianza educativa, di integrazione socio-culturale. Si suddividono in sei sezioni di cui la prima e la sesta si caratterizzano per un taglio più istituzionale mentre il cuore del documento è sicuramente di natura pedagogica. In questo contributo vengono analizzate le sei sezioni succitate, nelle loro implicazioni soprattutto di carattere pedagogico.
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Colella, Luigi. "Dal Terzo Settore all'“économie sociale et solidaire” in Francia.Il “turismo sociale e solidale”: un modello di sviluppo equo e sostenibile." Società e diritti 8, no. 15 (January 11, 2023): 148–67. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19682.

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Abstract:
Il "Terzo Settore" ha assunto un ruolo centrale nelle più importanti economie degli stati democratici. In una prospettiva comparata, il contributo analizza i principi e la normativa sul terzo settore in Francia e ripercorre le fasi del processo evolutivo. Illustra il passaggio dal terzo settore all'economia sociale e solidale in Francia attraverso l'esame dei principi della "legge ESS" del 2014. In particolare, si sofferma sul rapporto tra Terzo settore e "Turismo sociale e solidale" nel sistema francese dove il turismo sociale e solidale è sempre più considerato un modello di tutela integrale della persona e di sviluppo equo e sostenibile
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Maria Poggi, Anna. "La Repubblica e l'istruzione: alla ricerca del sistema nazionale." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 3 (October 2021): 125–37. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-003006.

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Abstract:
In questo articolo l'A. sostiene che anche nel nostro Paese la scolarizzazione di massa non è stata una "marcia trionfale" e l'equilibrio tra efficienza (acquisizione di competenza) ed equità (uguaglianza nelle opportunità scolastiche) rimane un equilibrio instabile. Inoltre, la scuola italiana sconta un retaggio di divari che perdura perlomeno dall'Unificazione e con cui occorre costantemente fare i conti. Ma ciononostante, l'A. ritiene che vi sia un filo rosso che dall'Unificazione in avanti ha puntato sull'idea di strategie "nazionali" e che oggi deve ritrovare spinta e vigore, nel mutato contesto sociale ed economico.
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Mosca, Ivan. "Le regole del gioco. Perché la realtà sociale non è un sistema normativo." Rivista di estetica, no. 43 (March 1, 2010): 247–66. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1816.

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Eibenstein, Rebecca, and Adele Fabrizi. "Abuso sessuale e PTSD complesso: gli effetti dello stress traumatico cronico sul sistema immunitario. Strategie d'intervento." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 1 (June 2021): 23–43. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2021-001002.

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Abstract:
Il lavoro presenta le principali caratteristiche del PTSD complesso nel contesto dell'abuso sessuale e l'impatto che questo disturbo e la condizione di stress cronico ad esso associata può avere sulla persona traumatizzata, in particolar modo sul sistema immunitario. Una caratteristica importante del sistema immunitario è la sua capacità di reagire in modo differente in base allo stimolo specifico, ma anche la capacità di apprendimento e di memoria, mostrando come questo sistema si strutturi fondamentalmente in rapporto con l'ambiente. È sempre più evidente che le diverse modalità di risposta del sistema immunitario non dipendono solo dal ti-po di stimolo (ad esempio, virus, batteri), ma anche dal microambiente e dalle condizioni generali dell'organismo, dunque anche dallo stress psicologico. È chiaro, pertanto, come il sistema immunitario sia in grado di interagire con il sistema ner-voso e quindi con i fenomeni mentali e relazionali. Lo stress psichico di tipo croni-co che si osserva in coloro che hanno subito un trauma cumulativo interpersonale può quindi costituire un importante fattore di disfunzione del sistema immunitario, con un'alterata risposta che è alla base di molte patologie in cui il sistema immunitario svolge un ruolo cruciale. Oltre a ciò, nelle persone vittime di abuso è stato rilevato uno sfasamento del sistema nervoso autonomo, per cui risultano essere iperattiva-te da un sistema viscerale che invia loro un continuo segnale di pericolo. Questa condizione ha importanti ripercussioni anche sulla capacità interattiva e sociale, con un grave impatto sul benessere psicofisico della persona. Per questo motivo, è necessario sviluppare interventi basati su un approccio multidisciplinare e biopsi-cosociale che aiutino le persone traumatizzate a risintonizzare la regolazione au-tonomica per favorire la fiducia e un coinvolgimento sociale spontaneo, e ad ela-borare le componenti emotive e somatiche dell'esperienza traumatica.
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Ghidelli, Roberta. "Interconnessioni e snodi dialogici nella giustizia penale minorile tra criticità e sfide educative." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 73–80. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001008.

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Abstract:
Il sistema della giustizia minorile chiede agli operatori, giuridici e psico-socio-educativi, di sviluppare sempre più forme e metodologie dialogiche per dare più forza al recupero del minore e alla corresponsabilità di tutti gli attori, istituzionali e non, coinvolti e coinvolgibili. Il servizio sociale del penale è chiamato a svolgere una duplice funzione di facilitazione delle interazioni, una nei confronti del contesto sociale e l'altra verso il sistema della giustizia. Il d.p.r. n. 448/1988 è oramai ampiamente maggiorenne, ma come l'adolescenza termina intorno ai 25 anni anche l'implementazione della normativa necessita ancora di sviluppare spazi discorsivi nei quali rimettere al centro i significati del lavoro con gli adolescenti che delinquono, punta dell'iceberg del disagio e del malessere giovanile.
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Pallaver, Günther. "L'elettorato austriaco e l'ascesa di Jörg Haider." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 43, no. 1 (June 30, 2000): 85–125. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12784.

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Abstract:
La "deaustrificazione" dell'Austria. Il sistema elettorale. La trasformazione del sistema partitico. Il comportamento elettorale. I mutamenti nella composizione sociale degli elettorati dei vari partiti. Il terzo polo: i liberali dalla Prima Repubblica al 1986. Il populismo di Haider e l'impetuosa crescita della FPÖ. L'elettorato della FPÖ: le sue motivazioni e le sue caratteristiche. Guardando al futuro.
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Fontana, Cassandra, and Jacopo Lareno Faccini. "Il sistema integrato di fondi immobiliari e il processo di finanziarizzazione della casa sociale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 118 (February 2017): 103–29. http://dx.doi.org/10.3280/asur2017-118s06.

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Ardagna, Stefano, and Alessandra Lanzavecchia. "Riflessioni su come e quando il nostro sistema giuridico sociale incontra la genitorialità migrante." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (March 2019): 128–33. http://dx.doi.org/10.3280/mg2018-004014.

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Angelo, Claudio. "Depressione, neuroscienze, complessitŕ e approccio sistemico." TERAPIA FAMILIARE, no. 94 (February 2011): 111–26. http://dx.doi.org/10.3280/tf2010-094008.

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Abstract:
L'Autore rileva come il tema della depressione si presti particolarmente a evidenziare la complessitŕ dei fattori in gioco nel determinare i sintomi presentati dal paziente. Questo rende difficile spesso individuare qual'č il sistema (biologico, psicologico, sociale) prevalentemente coinvolto nel disturbo. Sempre piů, infatti, ci accorgiamo che i sistemi in azione sono strettamente correlati e il problema diventa quello di individuare come essi si influenzino reciprocamente. Viene anche rilevato come l'ottica sistemica si occupi prevalentemente della comunicazione verbale e non verbale all'interno delle relazioni e tenda a identificare la causa principale dei problemi in un disturbo della comunicazione. Nonostante i cambiamenti verificatisi nella terapia familiare, l'Autore ritiene che ancora venga sottovalutata l'importanza delle componenti evolutive e biologiche dell'individuo, come elemento del sistema, e che quasi sempre vengano trascurati i meccanismi biologici interessati. Vengono pertanto esposti sinteticamente i dati neuropsicologici finora rilevati nella depressione e il loro collegamento all'interazione tra fattori genetici e ambientali.
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Fontana, Massimo. "La diagnosi in psicoanalisi relazionale: una prospettiva unitaria." RICERCA PSICOANALITICA, no. 2 (May 2012): 73–99. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-002006.

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Abstract:
In questo articolo l'autore puntualizza gli elementi teorici, metodologici e clinici che rendono necessaria una considerazione rigorosa della diagnosi in psicoanalisi relazionale e si sofferma sul particolare uso che di essa si puň fare nella terapia. Nella prima parte del lavoro, considerando anche i recenti contributi di Albasi, Lingiardi, Shedler e Westen, si ribadisce la specificitŕ della diagnosi psicologica, volta a cogliere l'insieme delle caratteristiche e del disagio psicologico delle persone, piuttosto che a individuare malattie come fa la diagnosi medica, e l'importanza di tenere conto di tutte le dimensioni conoscitive in gioco nel processo diagnostico: la dimensione nosografica (nomotetica), la formulazione del caso clinico (idiografica) e la dimensione relazionale (implicita). Tesi fondamentale dell'autore č che i presupposti epistemici del modello relazionale, la teoria dei sistemi e il paradigma della complessitŕ consentano una visione unitaria della personalitŕ, intesa come un sistema dotato di coerenza e capace di autoorganizzantesi all'interno del sistema sociale di cui fa parte.
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Borlini, Barbara, Clara Melzi, and Francesco Memo. "Mobilitŕ, accessibilitŕ ed equitŕ sociale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 86–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094007.

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Abstract:
Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell'accesso alle risorse urbane emergenti nella cittŕ contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilitŕ urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilitŕ/possibilitŕ che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all'accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, etŕ, genere...) che inedite (sovranitŕ nell'uso del tempo, capitale di mobilitŕ, residenzialitŕ...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all'organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attivitŕ. Il saggio č composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica č finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilitŕ e al nesso mobilitŕ-accessibilitŕ-equitŕ sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimitŕ e accesso alleurbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
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Bignamini, Angelo A. "La persona centro e misura di ogni sistema sanitario." Medicina e Morale 51, no. 1 (February 28, 2002): 81–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.713.

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Abstract:
L’organizzazione sanitaria è l’insieme delle strutture, funzioni e responsabilità che dovrebbe garantire l’adeguata gestione della sanità in un ambito definito. I soggetti coinvolti nel sistema sanitario sono le persone afferenti (sane e malate); gli operatori (medici e operatori sanitari non medici); l’ambito in cui esso viene attuato (società). Essa è quindi il punto di incontro di tre realtà eminentemente umane: la medicina, l’etica, la società. I requisiti per un’adeguata organizzazione sanitaria implicano perciò la coesistenza dei principi fondamentali della medicina, dell’etica, della convivenza sociale. La medicina pone al suo centro il bisogno dell’essere umano che incontra il limite ai propri diritti nativi alla vita (cioè la morte) e alla salvaguardia di salute e integrità (cioè la malattia). La convivenza sociale impone la ricerca di un equilibrio tra i bisogni di ciascuno e la capacità di risposta della collettività nel suo complesso, incluse anche le capacità spontanee di aggregazione e di servizio, secondo priorità dettate dalla natura del soggetto del bisogno (la persona umana malata) e non pregiudizialmente definiti dall’osservatore. L’etica tutela i diritti nativi del soggetto (quoad justum), quindi determina procedure coerenti con la natura di quanti implicati nella progettazione e gestione dell’organizzazione sanitaria. In un approccio bioetico ontologicamente fondato, i criteri primi sono quelli che si riferiscono ai soggetti autonomamente esistenti, quindi alle persone. Subordinati e dialoganti con questi sono i criteri secondi, cioè quelli relativi alle entità per sé non esistenti se non in dipendenza dell’essere dei soggetti autonomi: la società e, in ulteriore subordine, il “governo”, sia esso regionale, sia nazionale. Esistono visioni alternative, nelle quali i criteri principali sono invece quelli, di stampo illuminista, relativi alla “collettività”, allo “stato”, cui si debbono subordinare i singoli “individui”. Già l’utilizzo di “individuo” contrapposto a “persona” mette in luce come questo approccio sia ideologico (basato su ipotesi astratte definite a priori) anziché scientifico (basato sull’osservazione della realtà). I due approcci originano sistemi organizzativi della sanità contrapposti tra loro, con ruoli diversi anche per gli operatori e soprattutto per il medico. Nel modello illuminista di stato etico gli strumenti matematico-statistici e matematico- economicisti (DRG, EBM, linee guida) diventano gabbie interpretative (ideologiche) della realtà. Nel modello sociale tutti gli strumenti disponibili vengono impiegati come uno dei mezzi possibili, insieme a scienza, coscienza e compassione, per descrivere la complessa realtà della singola persona che si pone in relazione con il medico portando i propri bisogni di salute, espressi ed inespressi. Secondo la bioetica personalista il criterio giustificante di qualunque “sistema” e qualunque “organizzazione”, inclusa l’organizzazione della sanità, è il “bene” di tutti i soggetti (malati e operatori con pari dignità), che si manifesta nel rispetto dei loro diritti, primo fra tutti il diritto alla difesa di vita e integrità, alla salvaguardia della salute, al rispetto dei criteri morali e religiosi di ciascuno. In questo contesto la persona rimane l’elemento centrale di riferimento della “organizzazione”, il rispetto della natura della persona rimane la misura della sua validità, la possibilità del “bene” della persona resta il criterio di valore. Esperienze in atto con questa visione non sembra siano, peraltro, meno efficienti di quelle basate sulla visione opposta. In questo contesto il medico, essendo l’operatore più prossimo al soggetto, ha però anche la responsabilità di agire come difensore dei diritti del malato (funzione etica) nei confronti del sistema organizzativo, anziché essere semplicemente un “fornitore di servizi”, dato che la salute non può essere ricondotta a “prodotto” o “servizio”, né può comprimersi nella definizione di “cliente” o “utente” la persona malata.
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Antonio Gariboldi and Antonella Pugnaghi. "Valutazione come dialogo." IUL Research 2, no. 4 (December 20, 2021): 308–21. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.166.

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Abstract:
L’istituzione del sistema integrato “zerosei” (decreto legislativo n. 65/2017) mira a garantire a tutti i bambini il diritto all’educazione, riconoscendo nei servizi per l’infanzia dei luoghi di cultura educativa e di inclusione sociale. Tuttavia, oltre ad assicurare l’accessibilità, la sostenibilità e l’inclusività, diviene necessario introdurre dei sistemi efficaci di monitoraggio e valutazione, per garantire delle prassi educative di qualità. Nel contesto di un approccio formativo alla valutazione, il presente contributo intende illustrare due differenti percorsi di autovalutazione, il primo legato al processo di accreditamento dei servizi educativi 0-3 in Regione Emilia-Romagna e il secondo realizzato in 20 scuole dell’infanzia statali della provincia di Como.
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Matucci, Giuditta. "Personalizzazione degli apprendimenti, eguaglianza, capacità." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 3 (October 2021): 87–109. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-003004.

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Abstract:
Il saggio riflette sui limiti del sistema nazionale d'istruzione per ridefinire le ragioni di un suo ripensamento (anche) a fronte delle molteplici sfide imposte dalla società moderna. L'incapacità del sistema attuale di favorire lo sviluppo della personalità individuale di tut-ti, e ognuno, e di contenere le diseguaglianze presenti nella realtà sociale palesa l'urgenza di un cambiamento che sappia valorizzare le risorse e i talenti di ciascuno, senza abbandonare l'obiettivo di assicurare a tutti pari opportunità formative. S'indaga, in questo senso, sulla possibilità di realizzare un sistema d'istruzione universale, al centro del quale, accanto al tradizionale obiettivo dell'acquisizione delle competenze fondamentali, si valorizzi la personalizzazione degli apprendimenti.
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Ferrante, Massimo. "TRANSIZIONE DI REGIME E INTERESSI IMPRENDITORIALI IN ITALIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 1 (April 1998): 81–118. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025764.

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Abstract:
IntroduzioneQuesto lavoro ha come obiettivo una prima analisi delle trasformazioni del sistema dell'associazionismo imprenditoriale a seguito dei numerosi e rilevanti effetti indotti dalla cosiddetta «transizione di regime» sui modelli di rappresentanza di interessi specifici e di regolazione sociale in Italia.
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Accettura, Barbara. "PNRR e diritti sociali: una nuova declinazione del diritto all'abitazione. Il paradigma della rigenerazione urbana." Società e diritti 8, no. 15 (January 11, 2023): 226–46. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19686.

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Abstract:
Il PNRR costituisce un’occasione per riportare l’inclusione sociale e il diritto alla qualità dell’abitare al centro delle politiche di rigenerazione urbana. Il lavoro si propone quindi, muovendo dall’evoluzione delle politiche abitative nell’ordinamento interno, di fornire una riflessione sul nuovo modello di trasformazione urbana e di verificare se e quanto esso costituisca la risultante di un sistema giuridico globalizzato in cui obiettivi e programmi fungono da fattori “razionalizzanti” e “civilizzanti”, orientando le politiche interne di settore verso una maggiore tutela dei “diritti sociali”.
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Lo Presti, Veronica. "La valutazione del segretariato sociale nei municipi di Roma. Utilitŕ e pratica di un'osservazione sul "campo"." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2011): 9–27. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-004002.

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Abstract:
Questo articolo illustra alcuni risultati di una ricerca empirica sui segretariati sociali in 4 municipi della cittŕ di Roma dopo la promulgazione della legge 328/2000 che ha riformato il sistema dei servizi sociali in Italia. La prospettiva di ricerca selezionata pet l'analisi delle micro-organizzazioni del welfare locale č quella che fa riferimento all'etnografia sociale, frutto di una originale sintesi di alcuni concetti e pratiche tipiche del "fare etnografia" e del "fare etnometodologia" sul terreno. Il presente trattamento mostra, attraverso esempi e "immagini" assunte dal campo di analisi, l'utilitŕ dell'approccio "integrato" e dell'osservazione "partecipata" nei contesti organizzativi come quelli dei servizi sociali.
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Monticelli, Fabio, and Batalia Glauser. "La terapia dei disturbi legati alla disregolazione della vergogna." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 51 (January 2023): 72–90. http://dx.doi.org/10.3280/qpc51-2022oa15182.

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Abstract:
La vergogna può essere definita come la paura anticipatoria di essere esposti al giudizio negativo degli altri o proprio. Da un punto di vista evoluzionista la vergogna ha un fondamentale valore adattivo per l'individuo in quanto garantisce l'appartenenza e la permanenza all'interno del proprio gruppo sociale di riferimento, in quanto inibisce e limita i comportamenti che risulterebbero socialmente poco accettabili ed è connessa alla paura di perdere il rango sociale o di essere esclusi dal gruppo di conspecifici. La vergogna si esprime attraverso la manifestazione di segnali di resa che inibiscono l'aggressività del dominante e solitamente favoriscono l'evitamento di situazioni potenzialmente umilianti riducendo fortemente l'esplorazione (Gilbert, 1997; Kim et al., 2011).L'approccio terapeutico dei disturbi connessi alla vergogna è focalizzato principalmente sul miglioramento delle capacità di regolazione della stessa, mediante l'esplorazione e l'utilizzo di sistemi motivazionali poco presenti nel repertorio interpersonale del paziente. Il riconoscimento delle proprie rigidità motivazionali permette al paziente di comprendere i principali meccanismi alla base delle sue difficoltà e di esplorare concretamente all'interno del contesto terapeutico anche l'utilità di altri sistemi motivazionali prosociali. Nel percorso terapeutico di tali disturbi, il processo di costruzione dell'alleanza terapeutica rappresenta un passaggio centrale perché incentrato concretamente sull'utilizzo del registro cooperativo che costituisce e mantiene una solida alleanza terapeutica che rappresenta un importante fattore terapeutico di per sé e un significativo predittore di buon esito. La Teoria Evoluzionistica delle Motivazioni (TEM & Liotti, 1994/2005; Liotti, Fassone & Monticelli, 2017) sostiene che il sistema cooperativo è un elemento costituente dell'alleanza terapeutica e l'unico sistema motivazionale connesso in modo significativo al miglioramento delle funzioni metacognitive (Liotti & Gilbert 2011; Monticelli et al., 2018; Monticelli et al., 2020; Monticelli & Liotti, 2021).
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Maccioni, Gioia. "Responsabilità sociale d'impresa e sistema agroalimentare: indicazioni strategiche e polimorfismo normativo nell'esperienza europea e nazionale." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (December 2015): 101–31. http://dx.doi.org/10.3280/aim2014-002005.

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Castro, Maria Pia. "Le professioni in un approccio multidimensionale. Il caso dell'assistente sociale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (December 2012): 93–112. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003006.

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Abstract:
L'orientamento comunitario della riforma professionale e l'aumento di occupazioni qualificate rende utile un'analisi sul modo in cui le professioni si stanno riconfigurando in contesti lavorativi sempre piů specializzati e affollati. In ambito sociale si osserva anche una ridefinizione del sistema del welfare che alimenta la frammentazione di ruoli e competenze. Per comprendere l'attuale processo di re-istituzionalizzazione professionale, si propone una chiave di lettura multidimensionale, che consideri contemporaneamente diverse prospettive di analisi, denominate formale, relazionale e individuale. Tenuto conto di tali prospettive si č realizzata un'indagine per rilevare lo stato della professione di assistente sociale in Sicilia, la regione italiana con il maggior numero di professionisti iscritti all'Albo. Considerati i risultati dell'indagine, la chiave di lettura proposta sembra confermarsi strategica per la comprensione del modo in cui l'assistente sociale attualmente si pone nel campo di lavoro in cui opera.
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Violini, Lorenza. "La scuola come comunità? Modelli per una riorganizzazione." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 3 (October 2021): 111–24. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-003005.

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Abstract:
Le riflessioni del presente saggio si prefiggono di entrare nella complessa definizione del nucleo centrale ed essenziale di una istituzione, la scuola, che sta al cuore di molte funzioni pubbliche proprie di uno Stato costituzionale a impronta sociale. La ripresa del dato costituzionale, a monte di ogni trattazione istituzionale o normativa, è utile per identificare quegli elementi primigeni che reggono il sistema nel suo complesso quale è, per il nostro tema, la funzione educativa e, quindi, l'educazione in senso lato, apparentemente lontana dalle aride tecnicità dell'analisi giuridica ma profondamente innervata in molti degli snodi essenziali di ogni ordinamento che si voglia definire democratico, secondo tutte le declinazione in cui si esprime questa fondamentale qualifica dei nostri sistemi di governo.
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Paniga, Massimiliano. "Ezio Vigorelli, gli Eca e la battaglia per una riforma dell'assistenza nell'Italia repubblicana." SOCIETÀ E STORIA, no. 132 (July 2011): 331–58. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132005.

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Abstract:
Il saggio analizza la figura di Ezio Vigorelli e i suoi sforzi per l'instaurazione in Italia di un autentico e moderno sistema di sicurezza sociale, in analogia alle esperienze maturate in altre realtÀ europee nella seconda metÀ del XX secolo. Al centro dell'opera intrapresa dall'esponente socialdemocratico si trovavano gli Enti comunali di assistenza, i quali, opportunamente rivisti, avrebbero dovuto costituire l'ideale struttura su cui poggiare l'attivitÀ dell'intero comparto assistenziale. Dopo aver esposto i principi- guida dell'azione politico-sociale di Vigorelli, l'autore concentra la propria riflessione su due momenti particolarmente significativi di questa: i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla miseria e l'elaborazione di una proposta di legge per una riforma dell'assistenza. Entrambe le iniziative, malgrado gli esiti poco felici, mettono in risalto tutti limiti e le contraddizioni del nostro sistema di Welfare, nonché la necessitÀ di un profondo rinnovamento della legislazione e degli organismi assistenziali, di un aumento degli stanziamenti finanziari e quant'altro potesse arrecare dei benefici a un settore in perenne sofferenza.
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Ballor, Federica, and Giulia Maria Cavaletto. "Abitare nei Villaggi Olimpici Torino 2006." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 118 (July 2010): 196–207. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118014.

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Abstract:
Il progetto di riconversione in edilizia sociale dei "Villaggi olimpici Torino 2006", destinati originariamente ad ospitare atleti e giornalisti, si propone come caso emblematico di politiche abitative di seconda generazione. A partire dall'analisi degli obiettivi di integrazione sociale e sviluppo locale, lo studio si configura come monitoraggio di una politica pubblica, i cui tratti innovativi non escludono la presenza di criticitŕ legate al sistema di governance ed alla risposta dei milieu. Utilizzando i concetti chiave di integrazione sociale, mixité e sviluppo locale, il programma insiste sull'insieme di opportunitŕ che possono (o meno) innescare azioni da parte dei soggetti coinvolti, in termini di irrobustimento delle capacitŕ di autonomia e integrazione sociale. Gli outcome dell'intervento, people e area based, sono stati analizzati con una survey rivolta agli assegnatari degli alloggi e ad un gruppo di controllo di soggetti residenti nelle stesse aree ma meno vulnerabili.
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Guarino, Francesca. "Il ruolo dei mondi vitali nella salute." SALUTE E SOCIETÀ, no. 2 (September 2009): 114–34. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-su2007.

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Abstract:
- Achille Ardigň had the prominent role of introducing the concept of Lebenswelt in Italy. By the way, his point of view is nearly peculiar from the methodological individualism adopted by the phenomenological approach as it emerges in sociology and so on, in health sociology. In this contribute the aim is to give some keys to explicate this difference, that is first of all an epistemological difference, starting from the reason that life-world has never assumed by itself, but is always taken in an ideal-typical and historical interaction with social system, including health system. The concept of empathy is consequentially given. By that, the importance of social support in a positive connection with health and life quality can be observed for itself, or as strictly linked with the formal system possibilities, according with Ardigň suggestions. Actually new technology can be the way of doing that. e-Care project, as it is developed for the aged people and with the net support, is a practical example of an innovative interaction between informal social and formal care institutions. The result is an application of a sensate pact between life-world and system, for improving health.Key words: social support; life-world, social system, empathy, health, social capital.Parole chiave: supporto sociale, mondo della vita, sistema sociale, salute empatia, capitale sociale.
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Alessia Rosa and Maria Filomia. "Il coordinatore pedagogico nel sistema integrato “zerosei”: una figura in evoluzione." IUL Research 3, no. 5 (June 20, 2022): 373–89. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.259.

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Abstract:
La definizione delle peculiarità che caratterizzano la struttura del coordinamento pedagogico è intrinsecamente connessa alle potenzialità di sviluppo dei servizi “zerosei” e all’opportunità di innescare processi di riflessione e di rielaborazione circolari delle organizzazioni, garantendo nuovi e diversificati modelli di accompagnamento sociale e culturale. Il presente contributo intende descrivere nel dettaglio, attraverso un’analisi puntuale dei documenti normativi, il ruolo, le funzioni e le competenze del coordinatore pedagogico all’interno del sistema “zerosei”. A tal fine, il contributo dà conto dello sviluppo storico che ha accompagnato il configurarsi di tale professionalità e del dibattito inerente ai possibili sviluppi futuri. Ci si pone inoltre l’obiettivo di ridefinire tipologicamente la figura del coordinatore pedagogico all’interno delle dinamiche gestionali di innovazione e cambiamento possibili attraverso la coprogettazione tra servizi e territorio.
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