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Journal articles on the topic 'Sistema sanitario italiano'

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Bompiani, Adriano. "Economia ed etica nello sviluppo del Sistema sanitario italiano." Medicina e Morale 45, no. 5 (October 31, 1996): 923–34. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.898.

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Abstract:
In italia, come nei Paesi industrializzati dell’Europa occidentale, sono intervenuti notevoli cambiamenti demografici ed epidemiologici (invecchiamento della popolazione e aumento del numero di anziani, riduzione della patologia infettiva e aumento delle malattie degenerative), associati a rilevanti fenomeni sociali (contrazione volontaria della fertilità, progressivo aumento del lavoro extradomestico della donna), ai quali fanno riscontro le aumentate capacità di cura delle malattie acute, lo sviluppo incessante della tecnologia e la crescente richiesta di “godimento di salute” come diritto dell’individuo. Tutto ciò ha portato a concepire nuovi assetti sanitari, mentre è venuto meno il welfare state e stenta ad affermarsi la strategia di promozione della salute mediante la prevenzione. Partendo da queste difficoltà e rendendosi conto del rilievo etico di queste problematiche, poichè è indubbia l’estensione del diritto all’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, nell’articolo vengono esaminati i rapporti tra il principio di giustizia, tradotto in pratica dal principio di equità, e l’economia sanitaria. Inoltre, delle diverse questioni affrontate (assistenza sanitaria in generale, l’acquisizione delle risorse per la sanità in Italia e negli altri Paesi europei, la proposta del cosiddetto federalismo in sanità, l’impiego delle risorse e la razionalizzazione economica nella spesa) sono evidenziate anche le implicanze etiche e bioetiche relative alle diverse correnti di pensiero: utilitarismo, individualismo-libertario, egualitarismo e personalismo, e se ne ricava che le concezioni della bioetica personalista sono quelle che più servono da supporto all’etica medica tradizionale, sebbene essa richieda un lavoro di interpretazione dei “parametri economici” caso per caso ed una grande responsabilità da parte di ogni operatore sanitario nel gestire le risorse comuni.
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Fucci, Stefania. "Un diritto nel "labirinto": la salute tra livelli essenziali di assistenza e costi standard." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (July 2012): 69–87. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002004.

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Abstract:
La Costituzione italiana ha riconosciuto il diritto alla salute come diritto soggettivo, che si sostanzia in una pretesa da parte dei cittadini a ottenere prestazioni e servizi, e in un correlativo obbligo in capo allo Stato di fornirli. In Italia, le politiche sanitarie adottate a partire dal 1948 sono state di fatto il risultato del contemperamento di due differenti esigenze: il soddisfacimento, da un lato, di tale diritto soggettivo, e dall'altro, di obiettivi di politica economica. Il lavoro passa in rassegna i principali dettati normativi che hanno avuto a oggetto il sistema sanitario italiano a partire dalla legge 833/78, per giungere all'analisi e alla discussione del recente decreto legislativo (n. 68/2011) che dŕ attuazione al federalismo fiscale in ambito sanitario, al fine di mettere in evidenza gli aspetti che sembrano andare nella direzione del riconoscimento del diritto sostanziale, e quelli che possono, invece, impedirne il pieno soddisfacimento.
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Sandonà, Leopoldo. "Bioetica performativa. I Comitati per l’etica clinica tra esperienze, crisi e prospettive." Medicina e Morale 69, no. 2 (July 21, 2020): 177–92. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.614.

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Abstract:
I comitati per l’etica clinica, nonostante la loro diffusione parziale nel contesto italiano, rappresentano un soggetto etico fondamentale all’interno dell’organizzazione sanitaria. Attraverso un’analisi delle esperienze e delle principali criticità, il contributo cerca di recuperare gli elementi performativi e propositivi per una maggiore integrazione di tali Comitati entro le istituzioni sanitarie, attraverso una riscoperta di una specifica competenza etica. Le esperienze mettono in luce le funzioni principali dei Comitati: analisi di casi, redazione di linee d’indirizzo, formazione del personale sanitario e informazione sociale, consulenza su allocazione di risorse nel sistema sanitario. Alcune di queste funzioni rimangono tuttavia frequentemente inesplorate o utilizzate in modo parziale dall’istituzione di riferimento. Proprio tale aspetto consente di addentrarsi nelle criticità di tali Comitati, connesse soprattutto ad un riconoscimento parziale da parte delle strutture istituzionali, oltre che ad una diffusione geografica non capillare e reticolare ma sporadica. L’analisi conduce al riconoscimento di una duplice performatività, da un lato del bioeticista nel Comitato, dall’altro del Comitato nell’istituzione. Inoltre emerge una compenetrazione tra competenza etica nell’era della complessità ed elementi originari della filosofia della medicina nella sua peculiare attenzione alla cura.
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Segneri, Maria Concetta, and Rosaria Gatta. "Riflessioni sul sistema di protezione italiano: l'etnografia incontra la psicologia clinica nel sistema sanitario." MONDI MIGRANTI, no. 2 (September 2017): 161–81. http://dx.doi.org/10.3280/mm2017-002009.

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Dirindin, Nerina. "Prestazioni sociali e sanitarie al tempo della crisi." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (September 2011): 205–18. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003016.

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Abstract:
Il presente contributo si propone di discutere i diversi aspetti dei diritti delle persone con riguardo ai problemi della tutela della salute, alle condizioni di maggiore debolezza osservabili nella realtŕ del sistema socio-sanitario italiano e ai fattori che possono mettere a rischio tale tutela.
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Delbono, Flavio. "Le diseguaglianze in Italia nella stagione del Covid-19." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 111 (February 2021): 73–86. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111004.

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Abstract:
In questo articolo, analizzo alcune delle probabili conseguenze della pandemia in atto e delle collegate restrizioni imposte alla popolazione. Il punto di partenza è l'inversione dell'andamento della curva della mobilità sociale in Italia, curva sulla quale la fase post-Covid non potrà che aggravare l'andamento. Mi soffermo quindi su alcune implicazioni derivanti dall'esame dei sistemi sanitario e scolastico in questi mesi nel paese. Concludo tratteggiando alcune ipotesi per uscire dall'attuale recessione e indirizzare il sistema italiano verso un nuovo sentiero di sviluppo.
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Siza, Remo. "Social innovation e processi di individualizzazione nel cambiamento del sistema sanitario italiano." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (February 2015): 19–36. http://dx.doi.org/10.3280/ses2015-001003.

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Rodeghiero, Francesco, Massimo Morfini, Carlo Nozzoli, Cesare Manotti, Francesco Violi, Giuseppe Castaldo, Fabrizio Pane, Bruno Biasioli, and Claudio Velati. "Identificazione e ruolo dell’Esperto in Emostasi e Trombosi nel Sistema Sanitario Nazionale Italiano." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 9, no. 3 (August 23, 2013): 134–42. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-013-0015-1.

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Bassani, Gaia, and Cristiana Cattaneo. "Pratiche di controllo di gestione nel contesto sanitario italiano: i cambiamenti in atto nel Sistema Sociosanitario Lombardo." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (September 2017): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/maco2017-003002.

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Galanti, Claudia, Niccolò Persiani, and Alberto Romolini. "Il nuovo sistema di controlli di regolarità amministrativa e contabile nel Servizio Sanitario Italiano: i Percorsi Attuativi della Certificabilità." MECOSAN, no. 94 (September 2015): 31–50. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2015-094003.

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Soriente, Lucia, Silvio Cigolari, Alberto Gigantino, Chiara Aliberti, Pasquale Ardovino, Paola Adinolfi, and Rocco Palumbo. "La riorganizzazione delle prestazioni sanitarie in ottica di appropriatezza: l'esperienza dell'AOU "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" nella gestione del DRG 127 - Insufficienza cardiaca e shock." MECOSAN, no. 115 (January 2021): 7–28. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-115002.

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Abstract:
L'articolo propone un percorso inteso a migliorare gli standard dell'offerta specialistica nell'ambito dello scompenso cardiaco, nel rispetto dei criteri di efficacia, efficienza ed equita previsti dal Sistema Sanitario Nazionale Italiano (SSNI). Lo studio si fonda su un'analisi di caso, che concerne l'esperienza dell'Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno. Partendo da una valutazione sistemica degli indicatori rilevati dall'ufficio Schede Dimissioni Ospedaliere (SDO) relativi al Diagnosis-Related Group (DRG) 127 "Insufficienza cardiaca e shock della cardiologia intensiva" per l'anno 2017, tra cui la degenza media e la percentuale di ricoveri oltre soglia, sono state identificate le criticita dei percorsi assistenziali. Alla luce delle evidenze raccolte, e stato proposto un nuovo disegno del processo assistenziale mediante la metodologia del Business Process Improvement (BPI). Tecnologia, asset management, percorsi di cura, formazione e monitoraggio rappresentano le leve considerate di maggior rilievo ai fini del miglioramento continuo degli standard dell'offerta specialistica nell'ambito dello scompenso cardiaco.
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Gremo, S., G. Iannarelli, and M. Vadori. "L'assistenza nefrologica alla persona straniera: ieri, oggi e domani." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 81–86. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1144.

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Abstract:
I dati ISTAT al 1° gennaio 2006 dichiaravano che la quota degli stranieri iscritti in Anagrafe era pari al 4.5%, tuttavia si riscontravano forti differenze a livello territoriale. Lo confermano i dati del XXI Rapporto sull'immigrazione al 31 dicembre 2010, dove la ripartizione territoriale degli immigrati in Italia è a Nord Ovest 35.0%; a Nord Est 26.3%; al Centro 25.2%; al Sud e Isole 13.5%. La percentuale di iscrizioni nel 2010 è però aumentata al 7.5% (4 570 317 stranieri) a cui bisogna aggiungere oltre 400mila persone regolarmente presenti (Straniero Temporaneamente Presente) ma non ancora registrate in anagrafe. Questa realtà rispecchia anche quella del nostro Sistema Sanitario Nazionale e delle nostre sale dialisi. Presso la dialisi del Presidio Ospedaliero S.G. Bosco di Torino la persona assistita straniera, nel dicembre 2011, incideva per il 22.2% sul totale degli assistiti (7.2% in emodialisi, 4.2% ambulatorio post-trapianto, 10.8% ambulatorio pre-dialisi). La scarsa conoscenza della lingua italiana compromette la comunicazione tra operatori sanitari e PA e una difficile aderenza terapeutica alle prescrizioni dietetiche-farmacologiche. Abbiamo cercato in questi anni di sopperire a queste difficoltà, mettendoci in relazione con la PA e i suoi familiari senza pregiudizi su stili di vita e valori, diversi da quelli usuali. Il nostro obiettivo è stato quello di risolvere le problematiche incontrate quotidianamente, ma anche con progetti di traduzione delle brochure in uso, e progettando corsi di formazione multiculturale per gli operatori addetti al trapianto renale. È stato laborioso educare all'autocura immunosoppressiva una PA straniera e analfabeta rientrata dal Centro Trapianti, altrettanto laborioso è stato far comprendere a una PA cinese e a una senegalese, che non parlavano italiano, la complessità della preparazione al trapianto, ma siamo riusciti nell'intento personalizzando il loro percorso e adattandolo ai loro punti di debolezza. (nursing)
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Destrebecq, Anne, Mauro Parozzi, Stefano Terzoni, Paolo Ferrara, and Maura Lusignani. "Il riconoscimento sociale, professionale, economico ed istituzionale della professione infermieristica: risultati di un’indagine fra gli infermieri italiani." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 1–10. http://dx.doi.org/10.54103/dn/19777.

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Abstract:
INTRODUZIONE: La crisi della professione infermieristica, in Italia, è reale sul piano sociale, professionale, economico ed istituzionale. Sotto molti aspetti, sembra che i problemi attuali rispecchino in buona parte quelli che erano presenti in Italia più di cent’anni fa. METODI: Dal 23 Dicembre 2022 al 23 Gennaio 2023 è stata condotta un’indagine trasversale online. Per rispondere al questionario è stato chiesto agli infermieri di valutare su scala likert da 1 (minimo) a 10 (massimo) il loro accordo con le 20 affermazioni presenti nel questionario, riferite al contesto infermieristico generale italiano. Il contenuto delle affermazioni corrispondeva ad alcune problematiche presenti nel contesto infermieristico italiano nel passaggio di secolo fra il 1800 ed il 1900. RISULTATI: Hanno partecipato all’indagine n.477 infermieri. Lo strumento utilizzato si è dimostrato valido e affidabile: l’analisi fattoriale esplorativa ha mostrato carichi sempre superiori al cutoff di Stevens e al cutoff convenzionale di 0.30, evidenziando l’esistenza dei 7 domini previsti in fase di costruzione dello strumento. La consistenza interna è risultata soddisfacente (omega globale=0.894). DISCUSSIONE/CONCLUSIONI: Dopo cent’anni, gli interventi istituzionali in direzione di una modernizzazione europea e globale della professione si fanno ancora attendere. É pur vero che l’autonomia professionale, delineata in diversi Stati europei già agli albori del 1900, nel nostro Paese è stata festeggiata solo nell’ultima decade del secolo scorso ma non siamo ora nelle condizioni di protrarre di un secolo l’attesa di un intervento concreto. L’abbandono professionale ha già mietuto ampiamente le sue vittime e, senza infermieri, è a rischio il sistema sanitario nella sua globalità.
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Gioga, Gianmaria, Morena Crivellaro, Veronica Lazzaretto, Elena Debora Toffanello, Alessandro Villa, Lorenzo Cattelino, and Andrea Segnalini. "Implementazione della metodologia Lean per l'ottimizzazione del punto tamponi: l'esperienza di Piove di Sacco." MECOSAN, no. 122 (December 2022): 137–56. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14621.

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Abstract:
La necessità di ottimizzare i processi di erogazione di servizio del SSN (sistema sanitario nazionale) italiano è cresciuta velocemente con la diffusione del SARS-CoV-2. In particolar modo, i processi di gestione dei centri tamponi hanno richiesto interventi di miglioramento al fine di ottimizzate i tempi e le modalità di esecuzione della procedura.Mediante la metodologia del caso studio, il presente lavoro descrive l'esperienza di un centro per tamponi antigenici e molecolari della Regione Veneto in cui sono stati utilizzati alcuni strumenti del toolbox della metodologia Lean per mappare i processi, raccogliere i dati e definire azioni efficaci di miglioramento dei flussi degli utenti. A seguito di questo intervento il tempo medio di transito utente nel centro tamponi è stato ridotto del 73% per i test molecolari e del 42% per i test rapidi antigenici. Ulteriori risultati ottenuti sono stati l'azzeramento degli errori in fase di accettazione e un contestuale aumento del livello di soddisfazione del personale.L'importanza di saper rispondere alle sfide con agilità, l'efficacia di un approccio iterativo e della collaborazione trasversale rappresentano i principali insegnamenti emersi.
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Cinelli, Gianmario, and Francesco Longo. "Un Servizio Nazionale per gli Anziani Non Autosufficienti." MECOSAN, no. 118 (August 2021): 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118008.

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Abstract:
Gli anziani non autosufficienti, ossia le persone di eta superiore o uguale a 65 anni che non sono in grado di compiere in autonomia e senza bisogno di assistenza le attivita di vita quotidiana, sono circa 2,9 milioni. Si tratta di un numero destinato a crescere fortemente nei prossimi anni. Nel PNRR il governo italiano si e impegnato ad adottare entro la primavera del 2023 "una riforma organica degli interventi destinati agli anziani non autosufficienti". Lo studio si pone l'obiettivo di contribuire al dibattito su come realizzare tale riforma, attraverso alcune stime originali e riflessioni sulle lezioni che possono essere apprese dall'esperienza di altri Paesi o dal Sistema Sanitario Nazionale. In particolare, lo studio mira a offrire quattro principali contributi: 1) stima originale della spesa pubblica e privata per gli interventi destinati agli anziani non autosufficienti, rispettivamente pari a 15,48 e 10,21 miliardi di euro; 2) stima originale del tasso di copertura del bisogno, ossia del numero degli anziani che ricevono servizi pubblici per tipologia di servizio, che e pari a circa il 52%; 3) gli elementi principali per la riforma organica degli interventi, che sarebbero: a) l'istituzione di un pilastro unico, integrato e distinto rispetto agli altri ambiti del welfare, dotato di un fondo nazionale unico, unita di accesso unificate e una politica nazionale di prevenzione; b) livelli di assistenza commisurati alle condizioni di salute; c) la promozione e la valorizzazione delle esperienze territoriali; d) orientare la spesa privata verso lo sviluppo di un settore professionale; 4) infine, e sviluppata una simulazione della spesa pubblica e del tasso di copertura del sistema proposto, mostrando come il sistema proposto possa avere un impatto positivo in termini di intensita e qualita dei livelli di assistenza.
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Oliveira, Ana Maria Caldeira, and Sueli Gandolfi Dallari. "Reflexões sobre o Sistema Único de Saúde e o Servizio Sanitario Nazionale: a reforma da reforma - a adoção do Ticket Sanitario." Saúde e Sociedade 25, no. 4 (December 2016): 895–901. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-12902016164264.

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Abstract:
Resumo A partir da comparação realizada entre a institucionalização do Servizio Sanitario Nazionale (SSN), na Itália e o Sistema Único de Saúde (SUS), no Brasil, ambos cunhados na filosofia do direito à saúde e sob a égide do Estado, o artigo objetiva analisar a reforma implementada pelo SSN, que introduziu a coparticipação do usuário no custo do cuidado, mediante pagamento do Ticket Sanitario. Se por um lado essa reforma visava combater a crise fiscal, por outro, trouxe graves consequências para a condição de vida e saúde da população italiana. Utilizando-se, ainda, da metodologia de comparação entre sistemas de saúde, o estudo alerta para a adoção de propostas reformistas, agora pelo SUS. As propostas apresentadas pelos documentos “Agenda Brasil” e “Uma ponte para o futuro”, visando a cobrança seletiva por atendimento, descaracteriza o SUS ao institucionalizar portas de entrada diferenciadas. Dessa forma, assim como os italianos, a crise fiscal impõe, agora, aos brasileiros, o desrespeito ao direito à saúde.
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Bronzetti, Giovanni, Maurizio Rija, Graziella Sicoli, and Dominga Anna Ippolito. "Diversità di genere e sistema sanitario: un'analisi su un campione di aziende sanitarie italiane." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 63–81. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120005.

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Abstract:
Il lavoro analizza in che misura la diversita di genere fa parte delle attuali pratiche delle aziende sanitarie. Attraverso un'analisi di tipo statistico- inferenziale su un campione di 39 strutture ospedaliere appartenenti al Gruppo San Donato, ha lo scopo di valutare se la presenza delle donne nel CdA influenza la performance aziendale. I risultati suggeriscono che la diversita nelle aziende sanitarie e un tema poco esplorato e non mancano opportunita e ostacoli al percorso di carriera delle donne. L'analisi di correlazione e regressione conferma che la presenza delle donne e positivamente correlata all'indice di performance delle strutture; la strada per arrivare alla parita non e breve e implica che le aziende sanitarie, se vogliono garantire parita di genere, devono riprogettare e migliorare l'organizzazione interna aprendo i loro CdA piu ampiamente alle donne.
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Ghignoni, Emanuela, and Maria Maddalena Giannetti. "Diffusion and mortality of the Covid-19 pandemic in the Italian Provinces: The role of human capital, families' structure, population mobility and local healthcare systems." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 111 (February 2021): 263–88. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111012.

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Abstract:
L'Italia è stato uno dei Paesi più colpiti dalla prima ondata della pandemia di Covid-19, sia in termini di contagi che di mortalità. Tuttavia, la diffusione della pandemia e il tasso di mortalità sono stati piuttosto disomogenei tra le province italiane, nonostante un intenso flusso di movimenti della popolazione tra le diverse aree geografiche del paese prima del lockdown dell'11 marzo 2020. Questo articolo si propone di individuare alcune delle cause dell'eterogeneità geografica del contagio e del tasso di mortalità, concentrandosi in particolare sul ruolo del capitale umano, dell'interazione intergenerazionale all'interno delle famiglie, della mobilità della popolazione dopo la decisione di lockdown e delle caratteristiche dei sistemi sanitari a livello locale. Tramite l'utilizzo di tecniche panel, troviamo che la mobilità della popolazione, parzialmente continuata anche con il lockdown, ha avuto effetti disomogenei sull'espansione del contagio, mentre le esternalità del capitale umano e l'estensione del sistema sanitario pubblico a livello locale sono stati fattori importanti per ridurre la mortalità da Covid-19. L'elevata integrazione intergenerazionale delle famiglie italiane non sembra aver aumentato i tassi di contagio.
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Bonizzoni, Paolo, Alessandra Marinoni, Alessandra Mogliati, Angela Pistorio, Roberta Brusotti, Giacinto Buscaglia, and Sergio Schiaffino. "Psychiatric information system of Liguria Region: preliminary results. The case register of Liguria Region." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 3, no. 2 (August 1994): 115–22. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003560.

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Abstract:
RiassuntoSono descritte con la stessa metodologia impiegata in altre quattro aree italiane sedi di Registro psichiatrico dei casi, le caratteristiche del bacino di utenza, la tipologia e l'organizzazione dei Servizi della Regione Liguria. Il sistema informativo psichiatrico ligure nasce ufficialmente nel marzo 1987 con una deliberazione della Giunta Regionale che conferisce l'incarico di organizzazione del sistema informativo all'lstituto di Scienze Sanitarie Applicate dell'Università di Pavia. La fonte dei dati è rappresentata dai Servizi psichiatrici della Liguria, comprendenti 20 Servizi Territoriali di Salute Mentale (SSM), 9 Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) e 2 Presidi Socio Sanitari (PSS). Il Registro psichiatrico è gestito a livello cartaceo in tutti i Servizi della Regione; tuttavia in 12 dei Servizi di Salute Mentale, in 2 dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura e nei Presidi Socio Sanitari si è già passati ad una gestione informatizzata del Registro. La rilevazione dei dati è iniziata dal 1988 è nel 1989 è stata fatta la prima verifica regionale sulla funzionalità del sistema. I risultati relativi all'utenza dei servizi territoriali evidenziano tassi di prevalenza annua che vanno dal 200 al 500 per 100.000 abitanti. Per quanto concerne gli interventi residenziali, SPDC e PSS sono stati analizzati separatamente confermando peraltro il dato della letteratura cioè di una eccedenza di diagnosi di psicosi soprattutto tra i maschi ricove- rati in SPDC e tra le femmine ricoverate nei PSS. La struttura per eta evidenzia che si tratta di persone di età avanzata in particolare tra le donne.
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Paulin, Pilar, Lucia Antonela Masino, Julieta Valverde, Maria Ercilia Dominguez, Florencia Belén Libertella, José Daniel Benso, Verónica Fernandez, Lucas Gabriel Fernandez Otero, and Gabriel Funtowicz. "Telemedicina como estrategia de seguimiento ambulatorio de pacientes COVID en el Hospital Italiano de San Justo." Revista de la Facultad de Ciencias Médicas de Córdoba 77, no. 4 (December 3, 2020): 326–29. http://dx.doi.org/10.31053/1853.0605.v77.n4.30321.

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Abstract:
Introducción: Debido a la pandemia por COVID-19 los sistemas sanitarios han tenido que adaptarse a la demanda asistencial. La telemedicina es una herramienta práctica para poder realizar seguimiento ambulatorio de pacientes correctamente seleccionados. Materiales y métodos: Se realizó un estudio descriptivo de una cohorte prospectiva de pacientes en seguimiento por telemedicina en el Hospital Italiano de San Justo. Resultados: Se evaluaron 47 días de seguimiento, un total de 1345 pacientes. De éstos 46,9% (n=631) obtuvieron un resultado de hisopado nasofaríngeo con técnica de PCR positivo y fueron ingresados al sistema de seguimiento por telemedicina. El 10,14% (n=64) requirió una reevaluación clínica en guardia externa. De estos pacientes el 60.1% (n=39) requirió internación en sala general (n=39). Conclusión: Es fundamental poder generar otras formas de cuidado de la salud. El sistema de telemedicina es una herramienta importante a desarrollar en situaciones de sobrecarga del sistema de salud.
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Ciccotti, Anna. "I "bisogni speciali" dei siblings: il vissuto psicologico dei fratelli di ragazzi autistici nel contesto familiare." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 53 (June 2021): 48–74. http://dx.doi.org/10.3280/pr2021-053004.

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Abstract:
La nascita di un figlio è il momento in cui si concretizza il più straordinario progetto d'amore e si sperimenta una condivisione di vi-ta, un'apertura al mondo. È altresì un evento "critico" perché porta la coppia ad affrontare una serie di situazioni nuove, alcune delle quali richiedono una ri-strutturazione del rapporto di coppia, delle consuete routines familiari: il piccolo sistema familiare da diadico diventa triadico (Larcan, 2016). Ma cosa succede quando alla criticità insita nella nascita di un figlio si aggiungono altri e ben più critici elementi, come una disabilità? Si susseguono nei genitori tante forti emozioni come tristezza e dolore, senso di colpa, ansia e paura, rabbia e invidia, che inizialmente sembrano sopraffare i genitori e viene richiesta loro un'enorme quan-tità di risorse per fronteggiare la situazione. Il momento dell'impatto con la diagnosi viene attraversato e percepito da ogni famiglia in maniera diversa in base alle esperienze personali di ognuno, ai valori sociali, al background culturale, ma anche in base alle modalità con cui la diagnosi viene formulata, alla disponibi-lità di adeguati supporti familiari e alle informazioni di cui si dispone. Un peso rilevante è dato infine dalla possibilità di usufruire di un adeguato sostegno sociale in termini di servizi di supporto sanitario e psicologico al bambino e alla famiglia (Cuzzocrea, Larcan, 2011). Non da molto tempo la letteratura ha iniziato a indagare su una tematica molto interessante e complessa che riguarda i fratelli "sani" di ragazzi affetti da problematiche fisiche o mentali: questo filone di ricerca si è dedicato allo studio dei cosiddetti siblings, termine che nel mondo anglosassone indica semplicemente un legame di fraternità, mentre nel panorama italiano, fa riferimento nello specifico a fratelli e sorelle di bambini con disabilità. Se per i genitori l'accudimento verso i figli è un processo naturale, che può diventare più difficoltoso per il disturbo di cui è affetto il figlio, per un fratello non è così scontato pensare di doversi fare carico della patologia e della vita del proprio caro, una volta che i genitori non ci saranno più. I fratelli degli autistici spesso si somigliano: sono silenziosi, pro-fondi, sognatori e diffidenti; per loro è difficile adeguarsi al modo di vivere, di scherzare, di comportarsi dei coetanei. Questo lavoro prende in considerazione il mondo emotivo, spesso ancora poco esplorato di chi vive come "fratello di" - per tutta la vita, analizzando le conseguenze della presenza del bambino con autismo sulla vita del fratello con sviluppo tipico.
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Amaddeo, Francesco, Paola Bonizzato, Franco Rossi, Jennifer Beecham, Martin Knapp, and Michele Tansella. "Evaluating costs of mental illness in Italy. The development of a methodology and possible applications." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, no. 2 (August 1995): 145–62. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003833.

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Abstract:
RiassuntoScopo - Il presente lavoro, oltre a fare il punto sui più recenti sviluppi della valutazione economica degli interventi effettuati nel settore della salute mentale, propone una metodologia per la valutazione dei costi, applicable nella situazione assistenziale italiana, messa a punto tenendo conto degli sviluppi suddetti. Metodo e risultati - I presupposti per realizzare questo tipo di valutazione sono l'identificazione dei servizi sanitari e sociali offerti ai pazienti con disturbi psichici, la raccolta di dati sull'utilizzazione dei servizi sanitari (costi diretti) e sull'uso di altri servizi e risorse all'interno del sistema socio-economico (costi indiretti) e l'assegnazione di un valore monetario a tali costi. È stato quindi realizzato un elenco dettagliato degli interventi effettuati e delle attività svolte nei Servizi Psichiatrici Territoriali italiani, con particolare riferimento al Servizio di Verona-Sud. Di ciascuno/a di essi è stato stimato il costo (Lista dei Costi Unitari o LICU). Si è tenuto conto, inoltre, degli altri servizi socio-sanitari, pubblici e privati, disponibili sul territorio, degli interventi delle Forze dell'ordine, delle associazioni di volontariato e dei gruppi di self-help. In questo articolo vengono descritte, in dettaglio, le procedure che hanno portato alia quantificazione dei costi per tre di queste attività (le degenze in SPDC, le visite ambulatoriali ed i gruppi socio-riabilitativi). È stata inoltre sviluppata un'intervista (ICAP) per raccogliere i dati sull'utilizzazione dei servizi e sulle condizioni socio-economiche degli utenti. Per verificarne l'applicabilità, le eventuali difficoltà di comprensione e la durata di somministrazione, l'ICAP è stata testata in cinque pazienti. Conclusioni - Uno sviluppo particolarmente interessante ci sembra quello di utilizzare su vasta scala PICAP e la LICU, allo scopo di realizzare studi epidemiologically-based e poter predire ed analizzare i costi in relazione a variabili socio-demografiche, alia diagnosi, alia storia psichiatrica precedente ecc. È necessario sottolineare l'importanza, per le politiche e la pratica sanitaria, di un'analisi combinata di costi, bisogni ed esito (outcome). Una ricerca di questo tipo è attualmente in corso a Verona-Sud.
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Ugolini, Michele. "Case della Salute: condizioni di fragilità e occasioni di rigenerazione sociale e." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 147–53. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12939.

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Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha evidenziato la centralità di un sistema efficace e diffuso di sanità territoriale.Le Case della Salute, strutture sanitarie dislocate nel territorio di molte regioni italiane appartenenti al settore dell'assistenza primaria, sono considerate, anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, gli strumenti fondamentali per promuovere un rilancio dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali nei territori. L'articolo analizza le esperienze più significative di promozione e redazione di linee guida per la progettazione di Case della Salute in Italia, e in particolare in Emilia-Romagna, con riferimento anche alla pionieristica esperienza inglese. Si propone un percorso progettuale per consolidare le Case della Salute quali luoghi collettivi di riferimento e occasioni di rigenerazione urbana, favorendone la transizione verso l'idea di Case della Comunità proposta dal PNRR.
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Reginato, Elisabetta, Isabella Fadda, Paola Paglietti, and Aldo Pavan. "Corruzione e performance nei sistemi sanitari regionali italiani." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (December 2019): 123–46. http://dx.doi.org/10.3280/maco2019-003007.

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Moschella, Giovanni. "Crisi della rappresentanza politica e prospettive del parlamentarismo italiano (nel post-referendum e nella crisi pandemica)." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (January 2021): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002004.

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Abstract:
L'articolo esamina le prospettive di trasformazione della rappresentanza politica e del sistema parlamentare nell'ordinamento italiano, alla luce della recente modifica costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentarie e degli effetti prodotti, anche sul piano istituzionale, dall'emergenza sanitaria provocata dal virus Covid 19. Movendo dalla attuale crisi della rappresentanza politica e dal rapporto tra libero mandato parlamentare e partito politico, il lavoro prende in esame alcune ipotesi di riforma volte, in particolare, a garantire il carattere democratico dei partiti (art. 49 Cost.), a consolidare il sistema delle garanzie costituzionali (a partire dall'art.138 Cost.) e ? last but not least ? a rivedere il carattere paritario del nostro sistema bicamerale.
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Cimino, Elena. "The therapeutic inertia in T2 Diabetes management during Covid-19 pandemic." Journal of AMD 25, no. 1 (May 2022): 14. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.1.3.

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Abstract:
La pandemia COVID-19 ha profondamente modificato la presa in carico e la gestione delle patologie croniche non trasmissibili, non ultimo il diabete mellito. Nell’ambito della iniziativa Annali AMD, è stata condotta un’approfondita analisi circa gli effetti dell’emergenza sanitaria originata dalla diffusione epidemica di SARS-CoV-2 sui servizi di Diabetologia Italiani. Sono stati analizzati, confrontandoli con i dati del 2019, i dati dell’anno 2020 estraibili mediante la cartella informatizzata diabetologica di tutti i pazienti che presentassero una prescrizione farmacologica. Per poter valutare anche i pazienti seguiti da remoto con sistemi di telemedicina, sono stati inclusi nell’analisi anche coloro che hanno ricevuto una prescrizione farmacologica indipendentemente dalla rilevazione di altri parametri (es peso o pressione). Pur nell’estrema difficoltà dei primi mesi di lockdown, il numero totale di pazienti seguiti in presenza e da remoto nel 2020 è risultato solo lo 0.8% inferiore a quello del 2019. Nel 2020 si è assistito ad un incremento nella prescrizione di farmaci cardio-nefro protettivi (SGLT2i e GLP1RA) a fronte di una riduzione di quella di secretagoghi. Il livello medio di Hba1c è, seppur di poco, peggiorato nel 2020. Molte sono state le difficoltà nell’implementare la terapia anche in soggetti con HbA1c elevata (HbA1C > 9%) dove si è assistito ad un ulteriore ritardo dell’inizio della terapia insulinica. Anche le complicanze sono state indagate in misura minore per le ovvie conseguenze del forte ridimensionamento degli accessi nelle strutture sanitarie per esami clinici e di laboratorio non urgenti. In definitiva, nonostante gli sforzi della comunità diabetologica italiana per continuare con tutti i mezzi a disposizione la presa in carico dei soggetti affetti da diabete, la pandemia COVID-19 ha rappresentato un ulteriore motivo di peggioramento dell’inerzia terapeutica. Ha, contestualmente, fornito l’occasione per sperimentare sistemi di telemedicina/televisita che dovranno rappresentare, in un contesto tecnologico e normativo adeguato, nell’immediato futuro, ulteriori strumenti a disposizione per incentivare una presa in carico sempre più globale della persona con diabete. PAROLE CHIAVE diabete mellito tipo 2; inerzia terapeutica; pandemia; Covid 19; telemedicina; SGLT2i; GLP1RA; insulina.
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Falavigna, Greta, and Roberto Ippoliti. "L'efficienza dei sistemi sanitari regionali in Italia: pubblico o privato?" ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 2 (June 2013): 29–49. http://dx.doi.org/10.3280/poli2013-002002.

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Sofritti, Federico. "Morire di disorganizzazione: la gestione sanitaria del Covid-19 in Italia." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (August 2021): 26–42. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-001003.

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Abstract:
La pandemia sta rendendo evidente come il rapporto tra ospedale e territorio non sia pensabile in termini dicotomici, come enucleatosi storicamente nel sistema sa-nitario italiano. Le riforme sanitarie, dal 1978, hanno infatti consolidato la preesi-stente differenziazione tra sanità ospedaliera e territoriale. All'interno di questa cornice, l'articolo affronta la questione della riorganizzazione delle cure territoriali. In particolare, si sostiene come l'emergenza Covid-19 renda necessario un ripen-samento dell'assistenza territoriale nel quadro delle cure primarie, discutendone alcuni punti chiave: l'implementazione delle tecnologie digitali; il ruolo delle co-munità locali; la questione professionale; il paradigma di salute e malattia sottostante.
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Avarotti, E., and R. Gangitano. "L'osteoporosi in Italia oggi." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 4 (August 2002): 431–37. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500412.

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Abstract:
L'andamento e la diffusione della Osteoporosi assume sempre maggiore rilevanza dato l'aumento continuo della vita media della popolazione. Per tale motivo valutati gli eventi finali della malattia Osteoporosi rappresentati da fratture del femore prossimale, delle vertebre e del polso e valutate sia l'incidenza che i costi per il sistema sanitario, gli Autori vogliono porre il giusto accento sugli aspetti terapeutici più moderni quali la Vertebroplastica ed il Trattamento Ortopedico delle fratture, come anche sulla terapia farmacologica di prevenzione. La patologia osteoporotica stante la sempre maggiore presenza nella popolazione mondiale ed italiana in particolare di soggetti anziani con incremento della aspettative di vita media, non può più essere sottovalutata. Il gap fra la esatta conoscenza dei rischi del paziente osteoporotico e la giusta e tempestiva intrapresa di una terapia preventiva deve essere ancora compreso e colmato.
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Vinciguerra, Rosa, Francesca Cappellieri, and Michele Pizzo. "Il contributo del partenariato sociale al sistema sanitario nazionale: un'indagine empirica su ruolo e caratteristiche demografiche delle onlus." MECOSAN, no. 119 (November 2021): 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-119003.

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Abstract:
Il contributo indaga l'impatto che le relazioni di PPP sociale esercitano sulla performance - finanziaria e non finanziaria - delle strutture ospedaliere pubbliche, evidenziandone modalità di intervento e opportunità intrinseche. È stata condotta un'analisi empirica valutando la centralità che il ruolo intrapreso dalle organizzazioni non-profit e le loro caratteristiche di corporate governance possono assumere nella determinazione del successo della collaborazione. Lo studio è stato circoscritto alle relazioni di partenariato pubblico-privato, attive nell'anno 2019, in 6 regioni italiane, selezionate sulla base dei punteggi conseguiti sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il lavoro contribuisce alla letteratura colmando le lacune esistenti e fornisce spunti critici a sostegno tanto dei policy- makers quanto degli operatori del settore.
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Semenzato, Luca, Clara Baldin, Maria Laura Mitra, Giuseppe Pappalardo, Laura Giovanna Giannoni, and Massimo Di Grazia. "Riflessioni sull'attuale percorso di transizione in Italia." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (November 2020): 83–100. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2020-002005.

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Abstract:
In questo articolo gli autori esamineranno l'attuale situazione italiana per quanto concerne i trattamenti di conferma del genere (GCT) e, alla luce delle ulti-me ricerche e review della letteratura sui GCT, verranno analizzate e confrontate le linee guida dell'Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere (ONIG) e della World Professional Association for Transgender Health (WPATH). Gli autori mostreranno come l'attuale percorso, che prevede, prima dell'accesso ai GCT, la risoluzione di ogni altro disagio psichico presente, potrebbe essere modificato per mi-gliorare lo stato di benessere delle persone transgender e gender non-conforming (TGNC), trattando la disforia prima o contemporaneamente ai disturbi secondari. Si evidenzierà inoltre come la popolazione affetta da disforia di genere risulti par-ticolarmente suscettibile allo sviluppo di disturbi psichiatrici, con evidenti costi in termini di qualità di vita per la persona e per il sistema sanitario che deve farsene carico. Infine, verrà evidenziato che il miglioramento dei servizi sociosanitari per le persone transgender contribuirebbe a migliorare la qualità della vita della popola-zione TGNC italiana anche grazie ad una depatologizzazione delle identità non coerenti col genere assegnato.
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Giuliani, Livia. "Editoriale del Dossier “Libertà personale dell’imputato e misure cautelari restrittive della libertà individuale nel processo penale” – La libertà personale dell’imputato tra princìpi e prassi in attesa di una riforma organica della giustizia penale italiana." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 7, no. 3 (October 31, 2021): 1559. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v7i3.648.

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Abstract:
Il saggio offre una sintesi del decorso evolutivo della disciplina delle misure cautelari personali alla luce dei diritti sanciti nella Carta costituzionale italiana e nelle Carte sovranazionali, ponendo in luce come il perimetro normativo già da tempo segnato al riguardo – ed oggi inserito nel contesto di un sistema multilivello – non abbia impedito prassi applicative discusse e cicliche fluttuazioni legislative. Pregevole nel suo impianto originario, sebbene perfettibile, la disciplina delle misure cautelari personali resta una normativa di settore, delineando un sottosistema fortemente sensibile agli equilibri del processo penale che non può trovare autonoma pacificazione senza una contestuale revisione del sistema penale e processuale. La congiuntura politico-economica eccezionale determinata dall’emergenza sanitaria induce a sperare che la legge delega di riforma della giustizia in corso di approvazione lasci infine apparire l’araba fenice di una efficienza del processo penale sconosciuta – a memoria di uomo vivente – al nostro ordinamento.
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Pacchi, Stefania. "L’impatto del Virus Corona-19 sul diritto della crisi." Prisma Juridico 19, no. 2 (December 10, 2020): 319–46. http://dx.doi.org/10.5585/prismaj.v19n2.18706.

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Abstract:
A causa dell'esplosione del Covid-19 e del conseguente blocco, terribili problemi hanno colpito le aziende. Il governo italiano, come gli altri, si è adoperato per limitare i danni e scongiurare lo spettro di tanti fallimenti immediati. Quattro decreti legge (denominati Cura Italia, Liquidità, Rilancio, Semplificazione), adottati lungo una linea relativa all'andamento della situazione sanitaria, hanno introdotto misure con impatto diretto sulle aziende e sulle opzioni gestionali del amministratori. Gli obiettivi di questi quattro interventi differiscono: mentre il primo è una misura di contenimento dei danni, il secondo è sostenere la crisi di liquidità, il terzo per la riattivazione del sistema imprenditoriale e il quarto per favorire gli investimenti pubblici e la ripresa delle attività. l'economia. L'articolo illustra i principali interventi per aiutare le aziende colpite dal blocco.
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Cardarelli, Adele, Marco Maffei, and Rosanna Spanň. "I sistemi di valutazione della performance dei Direttori Generali come processo trasformazionale. Un'analisi empirica dei Servizi Sanitari Regionali Italiani." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (December 2012): 37–62. http://dx.doi.org/10.3280/maco2012-003003.

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Abstract:
The research aims at investigating the issues related to the implementation of systems useful to assess the performance of the CEOs in the healthcare organizations belonging to Italian Regional Health Services. The implementation of such systems is regarded here as a transformational process and, accordingly, this paper employs Habermas' theory about society - as advanced by Broadbent and Laughlin - to interpret and discuss the results. A meaning-oriented content analysis of the Regional Health Plans has been carried out to understand the characteristics of the performance evaluation systems designed by each Region. Moreover, a cluster analysis has been performed to identify homogeneous groups of Regions. The results are then discussed in the light of the theoretical framework in order to understand the type of change that the Italian Regions are experiencing. Furthermore, several contextual factors have been considered to enhance comprehension and to interpret the findings from an evolutionary perspective.
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Pavan Dalla Torre, Ugo. "Storicizzare la disabilità: l'esperienza dei mutilati di guerra italiani e la costruzione di una nuova identità." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 15–25. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001003.

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Abstract:
Il concetto di disabilità, il ruolo dei disabili nell'ambito delle società e le pratiche di welfare, approntate per garantire a cittadini in situazione di svantaggio assistenza sanitaria e sociale, sono oggi dati acquisiti. L'articolo analizza in che modo questi aspetti sono andati consoli-dandosi e in che modo sono stati normati. La Grande Guerra è un termine a quo per comprendere in che modo e rispetto a quali pro-blemi sia stata definita l'identità dell'invalido; in che modo tale identità sia stata presentata alla società; in che modo sia stato creato un sistema di welfare e in che modo e su quali basi siano stati promulgati provvedimenti legislativi. L'analisi della storia dei mutilati di guerra e delle diverse azioni legislative permette di comprendere la base dei provvedimenti legislativi del secondo dopoguerra.
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Morisi, Massimo. "LE AUTORITÀ INDIPENDENTI IN ITALIA COME TEMA DI RICERCA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 225–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024825.

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Abstract:
IntroduzioneLe funzioni di cui si occupano le autorità indipendenti nel nostro paese, formano un elenco abbastanza impressionante. A tali istituzioni viene infatti affidata una complessa gamma di funzioni decisionali in una molteplicità di settori di regolazione economica e sociale di cruciale importanza. Moneta e credito, concorrenza e assicurazioni, borsa, valori mobiliari e fondi pensione, comunicazioni di massa e informatica pubblica, appalti di lavori pubblici e tariffe di energia elettrica e gas, scioperi nei servizi pubblici e contrattazione sindacale nelle pubbliche amministrazioni, monitoraggio e innovazione neirambiente e nel funzionamento del sistema sanitario sono solo i più evidenti items di un profondo spostamento di poteri dall'apparato politico e amministrativo di governo verso una rete articolata, e in continua diramazione, di nuove e separate arene di rappresentazione, intermediazione o aggiudicazione, secondo i casi, di interessi. Chi domani volesse impegnarsi in ricerche empiriche sulle politiche pubbliche in questi settori decisivi per il sistema economico e sociale di questo paese, dovrebbe primariamente sottoporre ad analisi l'azione delle authorities e le reti di relazioni con gli interessi organizzati e diffusi in cui esse sono chiamate ad operare. Il campo visivo della rilevazione andrebbe profondamente riorientato. Solo ex post andrebbe ponderato il ruolo delle istituzioni classiche della forma di governo, come i partiti, gli organi dell'Esecutivo e il Parlamento. L'analisi empirica, a fronte di casi e circostanze determinate, potrebbe anche sancirne la (de) qualificazione alla sola stregua di attori e arene integrative.
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Serapioni, Mauro, Sesma Dolores, and Ferreira Pedro Lopes. "La partecipazione dei cittadini nei sistemi sanitari dei paesi dell'Europa del Sud: Italia, Portogallo e Spagna." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (May 2012): 249–79. http://dx.doi.org/10.3280/ses2012-001018.

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Bini, Emanuela. "L'inclusione degli alunni disabili migranti. Progettualità educativa e approcci pedagogici." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 255–69. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9451.

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Abstract:
Nel campo dell'educazione la prospettiva inclusiva diventa più complessa quando la disabilità e la migrazione sono connesse. L'aumento del numero di alunni disabili migranti nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria invita a riflettere sugli strumenti necessari per supportare il lavoro degli insegnanti e degli esperti del sistema socio-sanitario chiamati a collaborare nel lavoro di rete per definire il progetto di vita del soggetto disabile. Considerato il numero esiguo di ricerche sul tema, utili indicazioni emergono dai principali studi italiani che hanno individuato strategie e risorse efficaci per attivare interventi inclusivi per gli alunni migranti con certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104/92 e per le loro famiglie. Il presente contributo, incentrato sulla rassegna delle principali ricerche condotte in Italia, è finalizzato a stimolare la riflessione sulla progettualità educativa e sugli orientamenti pedagogici. Secondo l'autrice, la presenza degli alunni disabili migranti rappresenta una sfida educativa intesa come occasione per leggere la complessità del presente e per costruire la scuola inclusiva di oggi e di domani
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Valtolina, Giovanni Giulio, and Nicoletta Pavesi. "Famiglie migranti e minori con disabilità. Problematiche e prospettive della presa in carico." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 61–75. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003004.

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Abstract:
Analizzare le condizioni di vita delle famiglie migranti in cui è presente un figlio disabile risponde a una esigenza quanto mai attuale. Le reti familiari in cui è presente un minore disabile possono essere considerate potenzialmente multiproblematiche: la loro vulnerabilità, infatti, è legata tanto alla diagnosi, alla cura e alla gestione della disabilità, quanto all'essere stranieri, talvolta privi di un adeguato sostegno sociale, o in condizioni di particolare disagio economico e/o sociale, o ancora non a proprio agio nel complesso mondo dei servizi sanitari, sociali, educativi offerti dal nostro sistema di welfare. L'articolo intende offrire una rassegna della letteratura internazionale sul tema del rapporto tra famiglie immigrate in cui è presente un minore disabile e i servizi di welfare, rassegna necessaria in quanto nel contesto italiano questo tema non è ancora stato affrontato. Lo scopo del contributo è quello di evidenziare un primo frame teorico entro il quale poter collocare future ricerche empiriche, anche con lo scopo di sostenere la progettazione sociale in questo specifico campo. In particolare, emergono come rilevanti le prospettive teoriche dell'empowerment, della reticolazione degli attori, dell'incontro tra saperi professionali ed esperienziali e della comunicazione interculturali quali bussole per la progettazione di servizi/interventi efficaci.
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Fioritti, Angelo, Elisa Ferriani, Paola Rucci, Vittorio Melega, Cristina Venco, Anna Rosa Scaramelli, and Fabio Santarini. "Predicting length of stay in Italian Psychiatric Forensic Hospitals: a survival analysis." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 2 (June 2001): 125–34. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005200.

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Abstract:
RIASSUNTOL'internamento in Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) costituisce un allontanamento dai circuiti assistenziali psichiatrici del Servizio Sanitario Nazionale e la sua durata può influire negativamente sulle possibilità di reinserimento nel territorio di provenienza. Metodo – I fattori predittivi della durata di degenza in OPG sono stati indagati mediante una analisi di sopravvivenza condotta su una coorte di 118 pazienti degenti nei tre OPG del Centro-Nord al 30.06.97, provenienti da tre Regioni (Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia), prendendo in esame le dimissioni effettuate nei 18 mesi successivi. Risultati – Da analisi di sopravvivenza condotte sui singoli fattori sono emersi, come predittori di durata di internamento, il reato commesso (omicidio: tempo mediano di permanenza 706.6 settimane, rispetto alle 307.1 e 194.7 dei reati minori e delle lesioni; log-rank =31.8, p<0.001), la durata preventivata della misura di sicurezza (RR=0.98, CI 95% 0.97-0.99, p<0.001); la diagnosi di schizofrenia (621.9 settimane rispetto alle 389.9 settimane o meno delle altre diagnosi; log-rank = 5.83, p<0.01); i disturbi del pensiero alia BPRS (RR=0.89, CI 98% 0.81-0.98, p<0.01); OPG di internamento (314.6 settimane a Montelupo Fiorentino rispetto alle 706.6 di Reggio Emilia e alle 621.9 di Castiglione delle Stiviere; log-rank = 9.64, df=2, p<0.001). In un modello di regressione di Cox a più covariate solo il tipo di reato, la durata della misura di sicurezza e la diagnosi sono risultati significativi. Conclusioni – I fattori inerenti il sistema giudiziario sono determinanti nel predire la durata della degenza. La diagnosi di schizofrenia sembra aver un ruolo indipendente nel predire una degenza più lunga
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Basile, G. "Semaglutide e dulaglutide: comparative effectiveness analysis e disparità nel Piano Terapeutico Regionale." Journal of AMD 25, no. 2 (July 2022): 105. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.2.5.

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Abstract:
OBIETTIVO DELLO STUDIO Si registra una evidente difformità nell’accesso ai nuovi farmaci nelle diverse regioni italiane. Per il clinico non è sempre semplice conciliare evidenze scientifiche e normative vigenti, soprattutto quando quelle regionali differiscono da quelle nazionali. Un caso emblematico è stato, prima della Nota 100 di AIFA, il Piano Terapeutico (PT) per la prescrizione dei GLP1-RA nella Regione Sicilia, che alla prima prescrizione durava 6 mesi per tutte le molecole, salvo che per semaglutide (4 mesi). Il nostro centro ha quindi analizzato i propri dati in un’ottica di comparative effectiveness per documentare se le disparità di PT trovano un riscontro pratico nell’impatto clinico dei due più recenti GLP1- RA disponibili. DISEGNO E METODI È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo. I dati dei primi 50 pazienti trattati con semaglutide sono stati confrontati con quelli dei primi 50 pazienti trattati con dulaglutide tra giugno e dicembre 2021. Sono stati quindi valutati i cambiamenti nei livelli medi di HbA1c, glicemia a digiuno (FBG) e peso dopo la prima e la seconda visita di follow-up, che cadevano, come da PT, a 6 e 12 mesi per dulaglutide e a 4 e 10 mesi per semaglutide. RISULTATI Al primo follow-up, l’HbA1c si era ridotta di -0,8% (IC95% -1,1;-0,5) con semaglutide e di -0,5% (IC95% -0,9;-0,2) con dulaglutide, raggiungendo livelli simili (circa 7,5%). La riduzione è stata significativa rispetto al baseline per entrambi i farmaci, nonostante la valutazione fosse più precoce per semaglutide, mentre il confronto tra i farmaci non ha evidenziato differenze statisticamente significative. Al secondo follow-up la riduzione di HbA1c è risultata di -1% in entrambi i gruppi, con differenze statisticamente significative rispetto al baseline ma nessuna differenza tra i gruppi. L’effectiveness è stata documentata anche sulla riduzione dei valori di FBG (fino a -51 mg/dl con semaglutide e -38 mg/dl con dulaglutide) e peso (circa -5 Kg con semaglutide e -3 Kg con dulaglutide), statisticamente significativa entro i gruppi sia al primo che al secondo follow-up, con riduzioni più marcate con semaglutide che con dulaglutide, ma senza differenze statisticamente significative tra i gruppi. CONCLUSIONI Questo studio conferma l’importanza strategica dei GLP1-RA nel migliorare gli outcome clinici dei soggetti con diabete di tipo 2 non controllato e solleva il problema della urgente necessità di rivedere in un’ottica di equità e valorizzazione dell’innovazione i criteri di accesso a farmaci innovativi, soprattutto se appartenenti ad una stessa classe terapeutica. PAROLE CHIAVE sistema regionale sanitario; semaglutide; dulaglutide; effectiveness; politica sanitaria.
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Pavan, Aldo, Elisabetta Reginato, and Gianluca Mudu. "Accounting models and devolution in the Italian public sector." Pecvnia : Revista de la Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales, Universidad de León, no. 2 (June 1, 2006): 101. http://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i2.737.

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Abstract:
In the 1990s Italy started a public sector administrative reform process consistent, in general terms, with the New Public Management movement. In particular, changes have been introduced in the budgeting and accounting systems of the State, municipalities, health care bodies, etc. In the same years an institutional reform also started and a strong power devolution process began to be realised; a shift to a federal form of the State seems to be the goal. Stating form the challenges coming from the devolution process, the article questions 1) if it is possible to find some shared features in theh reformed accounting systems of the different public sector organisation categories, and to shape in this way on or more accounting Italian models, and 2) if these models have an information capacity adequate to sustain the information needs- in terms of accountability, government co-ordination and decision making- emerging from the devolution process. The information needs in a devolved environment are recognised; eleven budgeting and accounting systems are analysed and compared. The issue of the consistency level existing between accountign and institutional reforms is also discussed.<br /><br />En la Italia de los años 90, se inició un proceso de reforma administrativa del sector público en consonancia, en términos generales, con el movimineto New Public Management. En concreto, se han introducido modificaciones en los sistemas contables y presupuestarios del Estado, de las corporaciones locales y de las instituciones sanitarias. Durante el mismo periodo se empreendió una reforma de carácter constitucional cuyo objetivo último parecía ser la constitución de un estado federal. A partir de los desafíos que supone todo proceso de descentralización, el artículo abre dos interrogantes: 1) la posibilidad de encontrar rasgos comunes en los sitemas contables reformados de los distintos niveles organizativos del sector público, con el fin de confirmar uno o varios modelos contables italianos y, 2) apreciar si estos modelos tienen la capacidad adecuada de una información que satisfaga las necesidades informativas en lo que se refiere a credibilidad, coordinación gubernamental y toma de decisiones que resulten de ese proceso de descentralización. Se identifican las necesiddes de información que se suscitan en la descentralización y se analizan y comparan once sistemas presupuestarios y contables. Igualmente, se discute el aspecto del grado de coherencia entre las reformas constitucionales y contables
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Ochoa-Rosales, Carolina, Nathalia González-Jaramillo, Aldo Vera-Calzaretta, and Oscar H. Franco. "Impacto de diferentes medidas de mitigación en el curso de la pandemia de COVID-19 en Chile: proyección preliminar para el período del 14 de abril al 14 de mayo." Revista de Salud Pública 22, no. 2 (March 1, 2020): 1–6. http://dx.doi.org/10.15446/rsap.v22n2.86380.

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Abstract:
Objetivo Modelar el curso de la pandemia COVID-19 en Chile y proyectar la demanda de recursos hospitalarios y letalidad en escenarios simulados: primero, recurriendo a distintas medidas de mitigación para contener la propagación en un mes —desde el 14 de abril hasta el 14 de mayo del 2020— y, segundo, en el supuesto contagio del 70% de la población, se ún edad, sin límite de tiempo.Métodos Utilizamos como base el número de contagios confirmados con SARS-CoV-2 en Chile hasta el 14 de abril del 2020 (8 273 casos, 94 muertes). Para los distintos escenarios, asumimos un número reproductivo básico que va desde R0=2,5 hasta R0=1,5. La proyección de la demanda hospitalaria y letalidad por edad se fundamentaron en reportes italianos y británicos.Resultados Estimamos que para el 14 de mayo del 2020 habría en Chile 2 019 775 contagiados y 15 068 fallecidos en ausencia de medidas de mitigación (R0=2,5). Al implementar medidas que reduzcan R0 a 1,5 (detección temprana y aislamiento de casos, cuarentena y distanciamiento social de mayores de 70 años), el número de contagios y letalidad disminuirían a 94 235 y 703 respectivamente. Sin embargo, la demanda hospitalaria aún sobrepasaría la capacidad de respuesta. La población de mayor riesgo la componen los mayores de 60 años.Conclusión Encontramos evidencia a favor de las medidas de mitigación implementadas por el Gobierno chileno. Sin embargo, medidas más estrictas son necesarias para no colapsar el sistema sanitario, que cuenta con menos recursos hospitalarios que los proyectados. Es esencial aumentar la capacidad hospitalaria en términos de equipamiento y entrenamiento del personal de salud.
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Colarusso, S. "A survey to photograph Italy’s young diabetology." Journal of AMD 24, no. 4 (February 2022): 288. http://dx.doi.org/10.36171/jamd21.24.4.9.

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Abstract:
Il Gruppo Nazionale Giovani AMD ha condotto nel Gennaio 2020 una survey rivolta a giovani diabetologi under 45, al fine di ottenere un’istantanea della next generation diabetologica. La survey, partita il 15 gennaio 2020 via mail (Google Moduli), ha incluso 23 quesiti, suddivisi per sezioni: raccolta dati anagrafici, genere/formazione, contesto lavorativo (tipologia di contratto, sede lavorativa, attività prevalente), criticità/esigenze, rapporti con le società medicoscientifiche, utilizzo dei canali social, grado di motivazione. Fra i 259 giovani diabetologi che hanno partecipato alla survey (età: 55% 30-40, 27% 40-45, 8% <30) notevole è stata la differenza di genere con prevalenza del sesso femminile (64% ). La predominante specializzazione indicata è l’endocrinologia (~71%); circa il 45% dei giovani diabetologi italiani lavora con un contratto di dipendenza, il 25% come libero professionista e circa il 17% in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale come specialista ambulatoriale territoriale. Nel 73% dei casi il tipo di attività svolta è prevalentemente/ esclusivamente ambulatoriale , il 54% la svolge in prevalente ambito diabetologico, il 42% anche endocrinologico. Tramite una scala di grading numerico (punteggio da 1 a 4) le maggiori criticità indicate sono: l’organizzazione lavorativa, la mancanza del team diabetologico, l’impossibilità di prescrivere farmaci richiedenti un piano terapeutico se non con un contratto di lavoro pubblico, gli spazi fisici delle strutture lavorative. Fra le principali esigenze rilevate al primo posto l’implementazione della formazione professionale (73%). Le aree di maggior interesse sono: terapie innovative, tecnologie, diabete e gravidanza, telemedicina, educazione terapeutica. L’80% dei giovani diabetologi ha espresso un alto livello di motivazione ad essere coinvolti in iniziative associative grazie alla nascita del Gruppo Nazionale Giovani AMD. La forte motivazione dei giovani diabetologi rappresenta un’ottima base e punto di partenza per favorire una collaborazione fra le classi dirigenziali attuali e future, approntando insieme dei percorsi di crescita e formazione professionali in linea con il sapere, saper fare e saper essere. PAROLE CHIAVE giovane diabetologo; setting lavorativo; bisogni formativi; motivazione.
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Mazza, Caterina, and Samuele Calzone. "Spazi di apprendimento virtuali e integrati: l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Mastorakis, Konstantinos, Massimo Continisio, Maria Francesca Siotto, Luca Navarini, Franco Carnevale, Mary Ellen Mac Donald, and Claudia Navarini. "La percezione degli operatori sanitari sulle cure palliative come mezzo per promuovere la qualità di vita dei pazienti e prevenire le richieste eutanasich / Healthcare workers’ perception of palliative care as a means to foster patients' quality of life and to prevent euthanasia requests*." Medicina e Morale 68, no. 1 (April 10, 2019): 25–39. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.565.

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Abstract:
Nel 2010 è stata emanata in Italia la Legge 38, che punta a migliorare formazione e tirocini nel campo delle cure palliative, sebbene al momento non esista un sistema nazionale di monitoraggio di tali pratiche su scala nazionale. A livello internazionale l’eutanasia si è andata sempre più configurando come trattamento possibile fra le cure di fine vita, mentre in Italia resta formalmente illegale. Esistono alcuni studi italiani sulle prospettive dei pazienti rispetto alle cure palliative e all’eutanasia, ma la letteratura relativa alla percezione degli operatori sanitari palliativisti è esigua. Scopo del presente studio è l’indagine di tali percezioni, sia rispetto alla qualità delle cure palliative sia al potenziale ruolo dell’eutanasia nelle cure di fine vita in Italia. La ricerca è stata condotta in tre hospice romani. È stato sviluppato e somministrato un questionario con 75 item graduati secondo la scala Likert a 5 punti, utilizzando come metodi di analisi l’analisi fattoriale e, per la parte statistica, SPSS. Il questionario è stato completato da 56 soggetti. Nella percezione dei partecipanti, i fattori rilevanti per la qualità delle cure palliative sono risultati sette: sofferenza fisica e sociale, benessere psicologico e spirituale, benessere emozionale, partecipazione alle decisioni, compassione, speranza ed empatia. Inoltre, le cure palliative ridurrebbero il desiderio di morte e di eutanasia. I fattori più importanti che emergono dal lavoro sono la sofferenza o il benessere sociali, fisici e psicologici. Gli operatori sanitari coinvolti nello studio non sostengono l’ipotesi dell’eutanasia e anzi ritengono che le cure palliative riducano il desiderio di ottenerla. ---------- In 2010, the State Law no 38 was enacted in Italy, seeking to improve palliative care education and training. There is currently no national monitoring system for palliative care practices in Italy. Euthanasia has become increasingly available internationally as an alternative amidst end-of-life care options, although in Italy this is not the case, and it is formally illegal. Although there are a few studies regarding patients’ perspectives regarding the issue of palliative care and euthanasia in Italy, there is limited literature focused on the perspectives of palliative care health care professionals. The purpose of this study is to explore the perspectives of hospice workers regarding both the quality of palliative care and the potential role of euthanasia in end-of-life care in Italy. This research was conducted with hospice clinicians in three hospices in Rome. A 75 item 5-point Likert scale questionnaire was developed and administered. Factor analysis was used, and descriptive statistics were performed using SPSS. Fifty-six respondents completed the questionnaire. From participants’ perspectives, there are seven significant factors explaining the quality of palliative care in Italy: social and physical suffering, psychological and spiritual well-being, emotional well-being, participation in decision making, compassion, hope, and empathy in care, while reducing patients’ desire for death and euthanasia. The most important of these factors regard social, physical and psychological suffering and well-being. Hospice workers in this study did not support euthanasia and felt that palliative care decreases the patient’s desire for euthanasia. * The manuscript was presented as an abstract in an International Congress on Palliative Care.
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Coviello, Roberto, and Carmine D'Antonio. "Risk Management Sanitario: governo dei rischi e coperture assicurative nel welfare italiano." Journal of Advanced Health Care, September 10, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1909-001.

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Abstract:
Il settore sanitario italiano appare attualmente sottoposto a notevoli rischi provenienti dalla continua ricerca di una “sostenibilità” complessiva del sistema. Si assiste, infatti, ad una domanda in continua evoluzione che impone l’adozione di modelli di servizio innovativi capaci di far fronte all’invecchiamento della popolazione, alla carenza di adeguata prevenzione, alla diffusione delle malattie croniche e alla maturazione di aspettative di cure personalizzate e sempre più evolute. Pertanto, anche per questi motivi, le aziende sanitarie sono sollecitate ad un salto culturale che mette in discussione abitudini e prassi consolidate. In questo quadro si assiste ad un altro fenomeno che sta investendo il settore, ovvero il moltiplicarsi delle denunce per malpractice medica, che colpiscono i singoli professionisti e le strutture sanitarie, con un conseguente incremento dei costi assicurativi e il rischio di una progressiva diffusione della cosiddetta “medicina difensiva”, a sua volta colpevole di ulteriori aggravi economici. Per arginare il problema, le aziende del settore sanitario stanno investendo su percorsi sistematici di risk management, finalizzati a minimizzare il rischio clinico/sanitario. Il lavoro qui presentato, inserito in un filone di ricerca specifico dell’IRISS-CNR (denominato “L’innovazione come opportunità per la gestione dinamica del rischio clinico/sanitario”, ndr), si propone di intercettare queste due tendenze convergenti, evidenziando come i due fenomeni (innovazione e gestione del rischio clinico/sanitario) possano essere gestiti con maggiore efficacia in modo coordinato. Infatti, l’innovazione implica un’evoluzione delle tecnologie, delle competenze, delle preferenze di tutti gli attori del sistema, che portano a nuove modalità di erogazione delle prestazioni e performance sempre più elevate e complesse. Tali modifiche si riflettono sui profili di rischio, inevitabilmente condizionati dai nuovi strumenti tecnologici, dalle nuove procedure e dai nuovi modelli di servizio.
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Ricciardi, Walter. "Aspetti evolutivi ed implicazioni etiche della legge 833." Medicina e Morale 57, no. 6 (December 30, 2008). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2008.265.

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Abstract:
Secondo le conclusioni del Rapporto 2000 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’Italia aveva il secondo miglior sistema sanitario al mondo e gli Italiani una delle più elevate aspettative di vita del pianeta, ma dal 2001, in seguito ad una riforma costituzionale, le 19 regioni e le due province autonome hanno acquisito una fortissima autonomia in tema di programmazione, organizzazione e gestione dei servizi sanitari che viene esercitata con grandissima eterogeneità. Queste variazioni regionali riflettono (ed accentuano) le differenze di contesto politico, economico e culturale che caratterizzano le diverse aree del nostro Paese. Un’analisi comparata recente ha evidenziato che 14 delle 21 regioni e province autonome offrono servizi sanitari adeguati ai cittadini in un quadro di compatibilità finanziaria, ma anche che 6 regioni sono in profonda crisi e sull’orlo di una catastrofe finanziaria. Questo lavoro analizza l’evoluzione del sistema sanitario italiano e le sue performance a discutere sulle sfide che lo coinvolgono, in primis quella di contenere i costi e garantire un equo sistema di offerta di servizi a tutti i cittadini. ---------- According to the conclusions of the World Health Organisation’s 2000 report Italy had the second best health system in the world with Italians having one of the highest life expectancy, but since 2001 the 19 Italian Regions and 2 Autonomous Provinces exercise their autonomy very differently, with Northern regions being more successful in establishing effective structures of health care delivery, management and monitoring, compared to the regions in the South. This regional variation in health care reflects (and exacerbates) differences of contextual, i.e. political, economic and cultural factors as well as differences between regional health systems. A recent survey showed that in 14 of the 21 Regions and Autonomous Provinces the system is fairly well performing and well perceived by citizens but also that 6 Regions are on the verge of financial and service breakdown. This article outlines the structure of Italy health system, analyses its performance and discusses the challenges it faces, not least in trying to contain costs and offer equitable care to all citizens.
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Hanau, Carlo. "Strategie allocative per la persona nella economia sanitaria." Medicina e Morale 54, no. 1 (February 28, 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2005.406.

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Abstract:
L’autore affronta il tema della allocazione delle risorse sanitarie adottando una prospettiva etico-politica di tipo solidale. In particolare, viene messo in risalto come la sanità pubblica italiana comporti una spesa a carico del cittadino sempre maggiore, soprattutto per determinate categorie di soggetti quali i malati cronici non autosufficienti. Una indagine condotta per conto dell’OMS rileva infatti che in Italia i malati affetti da patologie più gravi ricevono in proporzione meno cure dei pazienti con patologie di grado lieve/moderato. Si tratta, dunque, del cosiddetto “effetto Matteo” - mutuato dalla espressione evangelica - secondo cui “a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”. Traslato alla realtà sanitaria ciò esita nel deprecabile superamento del criterio di severità clinica quale caposaldo dell’assistenza socio-sanitaria a vantaggio di criteri economicistici rappresentati da un uso improprio del sistema di remunerazione delle prestazioni sanitarie secondo DRG, che penalizza il produttore il quale sfori il limite di budget fissato dalle autorità sanitarie, magari a motivo di una maggiore attenzione all’assistenza dei malati cronici e/o disabili. Va peraltro considerato che la medicina attuale sconta altri limiti oltre a quelli relativi alle risorse, in particolare il limite rappresentato dalla finitezza umana, di cui occorrerebbe prendere serenamente atto. L'articolo considera peraltro in modo analitico alcuni strumenti utilizzati per la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi sanitari (QALYs, EQALYs, UVG, UVH, ROSES), mettendone in risalto punti di forza e criticità. In definitiva, occorre riferirsi sempre ad un criterio solidaristico, adottando peraltro una rigorosa logica di cura ed assistenza personalizzate, il che consentirebbe un utilizzo ottimale di risorse. ---------- The Author faces the issue of the allocation of the health resources adopting a solidarity ethical perspective. Particularly, it is underlined that Italian health care system involve an expense more and more in charge of the citizen, above all for subjects with chronic pathologies. In fact, a survey by WHO highlights that in Italy the sick affected by serious pathologies (disability, mental disease) receive less care than patients with slight/moderate diseases: therefore, the so called “Matthew effect”. In this perspective, the “clinical severity” criterion is overcome by the economical one, the perspective payment system of health care services is utilized in improper way and penalizes the health maintenance organization that dedicate great attention to chronic sick. On the other hand, the medicine has indubitable limits: resources, but above all, the probabilistic nature of outcomes and the finite nature of man. The article considers some tools used for the evaluation of effectiveness and the efficiency of health interventions (QALYs, EQALYs, UVG, UVH, ROSES), bringing out strengths and weaknesses. Finally, it is always necessary to refer to a solidarity criterion, adopting a rigorous logics of care and personalized care: this approach would allow a better use of resources.
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Calenda, Giorgio, and Umbro Sciamannini. "Le tecnologie tutte italiane per la prevenzione delle infezioni nosocomiali." Journal of Advanced Health Care, August 24, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1908-013.

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Abstract:
Prevenire il 30% delle infezioni contratte dai pazienti durante e dopo il ricovero ospedaliero è l’obiettivo di medici, politici e associazioni di pazienti per arginare quest’emergenza sanitaria, che conta mezzo milione di casi all’anno e che uccide -numeri alla mano- più degli incidenti stradali: ogni anno le regioni pagano indennizzi milionari alle famiglie che hanno subito danni nella sanità. Una tecnologia innovativa tutta italiana è stata messa a punto per porre una valida ed efficace barriera, sulle infezioni e sepsi d’organo, in ambito delle strutture Ospedaliere ad alta tecnologia. La gamma è denominata ABT 9000 ed ABT 3000 realizzate dopo circa 20 anni di ricerca. Da una attenta analisi emerge la necessità di tutela prima, durante e dopo l’attività lavorativa in ambito sanitario: mettere a disposizione degli operatori tecnologie sempre innovative per la loro protezione, per quella ambientale e, in sostanza, generare automaticamente l’innalzamento della qualità lavorativa e –più in generale- di tutto l’ambiente. Il controllo del rischio biologico-chimico reale, effettivamente validato in ABT, diminuisce lo stress professionale, migliora il microclima di lavoro, abbatte i costi delle gravissime infezioni o sepsi d’organo con meno utilizzo di antibiotici e relativa antibiotico resistenza, dovuta all’uso sempre maggiore di antimicrobici sofisticati ad alto peso. Altro aspetto migliorativo –non meno importante– è quello di poter ottenere un elevato miglioramento dei tempi di lavoro. In tal senso, una sola apparecchiatura ABT 9000 si stima possa catturare circa 24 tonnellate annue (ipotizzando un pieno al giorno) e inertizzare con un’azione biologica (denaturazione/inibizione) i nuclei interni alle Rna resistenti, presenti nel Dna. Inoltre, viene garantita la difesa ambientale nel rispetto degli accordi stato-regione tra Ministero della Salute e quello dell’Ambiente -la tecnologia soddisfa infatti l’art. 214 del dLg 152/2006 inerente la riduzione di rifiuti speciali e la loro gestione in sicurezza- oltre che il risparmio che la Struttura ottiene non dovendo affidare i rifiuti liquidi a ditta specializzata per il loro smaltimento. Il sistema è unico ed esclusivo, dotato di due patent PCT internazionali e realizzato nel rispetto delle recenti normative ISO 62366 Usability al servizio delle risorse umane impiegate. La nuova proposta “ABT” fornisce ulteriori vantaggi sulla gestione delle risorse umane, migliorando le condizioni psico-fisico-relazionali e organizzative che ne caratterizzano il lavoro all’interno delle aziende sanitarie.
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