Academic literature on the topic 'Sistema di controllo interno'

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Journal articles on the topic "Sistema di controllo interno"

1

Bivona, Enzo. "Sistema di Controllo Interno e prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (March 2019): 51–68. http://dx.doi.org/10.3280/maco2019-su1004.

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2

Beretta, Sergio, Saverio Bozzolan, and Giovanna Michelon. "La disclosure sul sistema di controllo interno come meccanismo di monitoraggio: evidenze empiriche da differenti contesti istituzionali." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (April 2011): 125–49. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001006.

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Abstract:
I sistemi di controllo interno (SCI) orientano l'azione del management e contribuiscono alla protezione degli interessi degli investitori (e degli altri stakeholder). La natura di meccanismi di governo interni all'organizzazione, tuttavia, impedisce la diretta osservazione dei SCI da parte degli investitori, i quali possono maturare un proprio giudizio sulla qualitŕ della loro struttura e l'efficacia del loro funzionamento solo attraverso la diffusione di informazioni fornite dal management. La teoria dell'agenzia offre un'utile prospettiva di indagine, suggerendo che il management avrŕ maggiori incentivi alla disclosure sui SCI quanto piů deboli sono i meccanismi di governo aziendale. In particolare questo lavoro indaga in merito alla esistenza di un rapporto di sostituzione fra disclosure sui SCI ed altri meccanismi di monitoring riconducibili in essenza alla struttura proprietaria dell'impresa ed alla composizione dei massimi organi di governo aziendale. L'ipotesi di sostituzione viene esaminata in differenti contesti istituzionali attraverso l'analisi della disclosure sui SCI di 160 societŕ europee quotate su quattro differenti mercati finanziari (Londra, Parigi, Francoforte, Milano) per il triennio 2003- 2005. Le evidenze raccolte e le analisi condotte testimoniano l'esistenza di tale rapporto di sostituzione, contribuendo a chiarire le logiche di utilizzo discrezionale della disclosure da parte del management.
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3

Lamboglia, Rita. "Un'analisi della letteratura sulla valutazione del sistema di controllo interno: stato dell'arte e prospettive future." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (October 2011): 105–31. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-002006.

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4

Anaclerio, Mario, Gian Paolo Bazzani, and Angelo Miglietta. "Con il Regtech banche più efficienti e compliance più efficace." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2021): 111–39. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10442.

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Abstract:
Il presente lavoro si concentra sull'analisi dei benefici che possono derivare dall'implementazione di soluzioni Regtech nell'ambito del sistema bancario, nella convinzione che la dote che lo sviluppo tecnologico mette oggi a disposizione degli intermediari finanziari costituisce al tempo stesso una sfida per la sopravvivenza e una opportunità di sviluppo del proprio modello di business.Nell'affrontare la tematica, da un lato si pone l'accento sul fatto che con il Regtech, la tecnologia a supporto della compliance, le banche possono adempiere in modo più efficace a obblighi normativi e regolamentari complessi e in continua evoluzione. Dall'altro ci si spinge a sostenere, con un approccio innovativo al tema, che il supporto tecnologico del Regtech contribuisce a rifocalizzare il ruolo delle funzioni aziendali di controllo e a migliorare il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Da ciò ne discende la possibilità di rafforzare le basi di un modello di business che è sostenibile in quanto in grado di generare valore nel tempo, garantendo un'adeguata remunerazione di tutti gli stakeholders.Su questi ultimi concetti il presente lavoro fornisce stimolo per ulteriori riflessioni e per una maggiore consapevolezza anche da parte degli operatori.
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5

Mori, Simona, Laura Di Fiore, Chiara Lucrezio Monticelli, and Marco Meriggi. "Un confronto sui sistemi di polizia politica nell'Italia preunitaria." SOCIETÀ E STORIA, no. 176 (August 2022): 301–71. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176005.

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Abstract:
Il forum propone una riflessione a più mani sul tema della polizia politica nell'Italia post-napoleonica, che la maturità degli studi su quel comparto strategico dei governi legittimisti sembra ormai consentire. Questa prima messa a punto di taglio comparato vuole cogliere le molte risonanze esistenti fra i dispositivi di controllo politico che, muovendo dalla paradigmatica esperienza rivoluzionaria e napoleonica, gli stati della penisola misero in campo per contrastare le pulsioni eversive dilaganti nell'intero continente con strategie coordinate. L'esame dei casi evidenzia al contempo i profili comuni e le curvature che ciascun governo impresse alle politiche securitarie, tematizzandole in vario modo nel discorso pubblico. Si conferma così, accanto al portato repressivo di questa azione, la duttilità della funzione poliziesca e il ruolo ambivalente che essa giocò nei processi di politicizzazione delle società agli albori della contemporaneità. Per il Regno delle Due Sicilie il contributo di Laura Di Fiore guarda con particolare attenzione alla fase post-quarantottesca, rilevando per un verso l'intensa cooperazione instaurata dal governo borbonico con gli stati confinanti per il contrasto all'attività cospirativa degli esuli, per l'altro la strategia di degradazione del nemico, ovvero della militanza anti-sistema, adottata sul piano retorico. Chiara Lucrezio Monticelli mette a fuoco la peculiare interazione realizzata dallo Stato della Chiesa fra gli ordinamenti di polizia sperimentati nell'incisiva stagione francese e le più tradizionali strutture del controllo ecclesiastico, effetto di un'intensa dialettica interna fra conservazione e riforma. Il Regno Lombardo-Veneto esaminato da Simona Mori mette la polizia politica al servizio del suo progetto imperiale di temperata conservazione, sostanzialmente fallendo nell'intento di egemonizzare i servizi di sicurezza operanti nella penisola, mentre sul versante interno alterna fasi di tolleranza ad altre di rigore, senza riuscire ad arginare l'allargarsi del dissenso. Marco Meriggi conclude con un quadro d'insieme che attinge alla memorialistica, alla letteratura e alle fonti normative, per restituire una rappresentazione multiprospettica della polizia politica che, ridimensionata rispetto al titanismo evocato dalla narrazione risorgimentale, viene a configurarsi come strumento di un complessivo disegno di governo verticale della società, che accomuna i maggiori contesti politici dell'Italia restaurata.
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6

Guarini, Enrico, Francesca Magli, and Mauro Martinelli. "La prospettiva del "Sistema di Controllo Interno Integrato2 nella Pubblica Amministrazione: riflessioni a partire dal caso Regione Lombardia." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (June 2022): 63–89. http://dx.doi.org/10.3280/maco2022-002004.

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7

Laurenti, Andrea, Luca Orlandi, and Mauro Panebianco. "Un nuovo ruolo per funzioni di controllo interno in azienda: il modello della Compliance integrata." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 593–612. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003010.

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Abstract:
Negli ultimi anni, l'evoluzione della normativa e la crescente complessitŕ dei prodotti di risparmio gestito hanno richiesto agli intermediari finanziari un maggiore sforzo nel presidio del rischio regolamentare e di conformitŕ, spingendoli ad istituire una funzione "permanente, efficace e indipendente" di Compliance, che sia adeguatamente integrata con la struttura di governance e le strutture di controllo tradizionali (Internal Audit e Risk management). La recente fase di crisi del risparmio gestito, dovuta alla perdita di fiducia da parte del risparmiatore ed all'esposizione alla concorrenza dei prodotti bancari ed assicurativi, sta spingendo le societŕ di gestione del risparmio verso una rinnovata attenzione alle esigenze degli stakeholder, che richiedono una maggiore tutela e piů elevati livelli di performance. Questi due elementi, ovvero l'evoluzione del quadro normativo in materia di modelli di controllo ed i rapporti con gli stakeholder intesi come l'universo dei clienti, dei dipendenti e della societŕ piů in generale, disegnano un nuovo scenario, nel quale la funzione di Compliance integrata diventa la guida imprescindibile nella catena del valore aziendale e nella gestione dei cambiamenti verso la riaffermazione del proprio brand, la tutela dei clienti ed il recupero della loro fiducia. Stiamo infatti assistendo ad una continua evoluzione dei sistemi di Governance, Risk e Compliance, che ha ormai reso obsoleto il modello tradizionale a favore di una visione di Compliance integrata ai processi operativi e di business, e quindi orientata alla creazione di valore, all'etica ed alla gestione dei rischi. La funzione di Compliance diventa in questo modo il mezzo piů efficace nella protezione contro il rischio reputazionale. Gli adeguamenti richiesti agli intermediari possono comportare oneri, ma non devono essere considerati solo come un obbligo stringente imposto dal Legislatore: portano infatti benefici tangibili e anche misurabili in termini di creazione di valore, fidelizzazione dei propri dipendenti e affermazione del brand sul mercato.
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8

Linney, A. D., A. C. Tan, R. Richards, J. Gardener, and W. R. Lees. "Visualizzazione tridimensionale del corpo umano per diagnosi e per programmazione chirurgica." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 483–88. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500412.

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Abstract:
Viene descritto un sistema che produce rappresentazioni di superfici anatomiche basandosi su immagini ottenute mediante tomografia assiale computerizzata a raggi X, risonanza magnetica ed ecografia. Le rappresentazioni vengono create per mostrare il carattere tridimensionale (3D) dell'anatomia interna ed esterna. Le immagini possono essere sezionate e manipolate sullo schermo come se fossere l'oggetto tridimensionale che rappresentano. Con questo sistema è possibile pianificare interventi chirurgici per simulazione. È inoltre possibile esporre ed isolare strutture sottostanti di un oggetto anatomico, aumentando così il valore diagnostico dei dati di partenza. Tale sistema di rappresentazione fornisce anche dati per l'azionamento di una fresatrice a controllo numerico per la produzione di modelli anatomici, protesi e impianti. Le esigenze di pianificazione nella chirurgia maxillofacciale sono particolarmente marcate. Va considerata sia la funzione, sia l'estetica facciale1. I sistemi di pianificazione ricorrono ad una combinazione di fotografie, modelli e radiografie planari nel tentativo di tenere conto della natura tridimensionale dell'anatomia. Quindici anni fa i progressi nella tecnologia informatica e della rappresentazione, insieme alla disponibilità della tomografia assiale computerizzata a raggi X (TC), permisero di avviare la creazione di una unità di lavoro per clinici facente uso di grafici al computer per simulare, pianificare e prevedere il risultato della chirurgia maxillofacciale. Benchè inizialmente le applicazioni cliniche fossero alquanto limitate, esse sono notevolmente aumentate con il costante miglioramento dei computer e degli algoritmi. Oltre alle applicazioni originarie, esse comprendono ora: la cranioplastica, la diagnosi radiologica complessa, l'analisi di fratture, l'osservazione del feto e la produzione di impianti scheletrici adattati. Sono allo stato esplorativo le applicazioni in campo neurologico.
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9

Giannotti, Claudio. "Il risk management nelle Sgr immobiliari tra regole, stato dell'arte e sfide aperte." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 533–47. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003007.

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Abstract:
Le Sgr che gestiscono fondi immobiliari devono avere una funzione di risk management. Il controllo dei rischi puň rappresentare non solo un obbligo regolamentare, ma anche un modus operandi premiante e un vantaggio competitivo. Occorre un passaggio culturale dallaformale allasostanziale. Attraverso un questionario inviato al gruppo di lavoro di Assogestioni, questo articolo si propone di analizzare lo stato dell'arte delmanagement delle Sgr immobiliari italiane, per evidenziare anche le principali sfide aperte per il settore. Dai questionari emerge che i rischi della Sgr sono gestiti attraverso un'articolata mappatura, che evidenzia i fattori di rischio nelle fasi del processo gestionale. Per la gestione dei rischi dei fondi immobiliari, le Sgr utilizzano prevalentemente l'analisi di sensitivitŕ sul business. Le principali sfide aperte sono: l'utilizzo di misurazioni e modelli statistici adatti agli investimenti immobiliari, la scarsa adeguatezza del sistema informativo immobiliare, l'efficacia della comunicazione interna ed esterna e la definizione dicondivise.
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Rizzo, Mario. "Fra terra e mare. qualche riflessione circa le frontiere della Toscana moderna e il ruolo di quest'ultima nello spazio mediterraneo." SOCIETÀ E STORIA, no. 135 (July 2012): 183–88. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-135010.

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Abstract:
Il volume analizza le molteplici frontiere della Toscana moderna (terrestri e marittime, interne ed esterne, laiche ed ecclesiastiche, economiche e culturali), illustrandone le complesse interazioni e ponendole in stretta correlazione con piů ampi contesti storici e geografici, quali il variegato scacchiere mediterraneo e il sistema imperiale degli Asburgo di Spagna. La costruzione e il controllo dei confini, lungi dall'essere l'esito esclusivo dell'attivitÀ statale, erano profondamente influenzati anche dall'azione di altri attori periferici: emerge in tal modo una struttura del potere piuttosto diffusa nella societÀ e sul territorio, il che peraltro non implica affatto la sottovalutazione del ruolo dello stato. La frontiera appare come una realtÀ ‘vivente', concepita non tanto come una linea continua, ben definita e stabile nel tempo, quanto come uno spazio granulare e discontinuo, sovente frutto di un processo storico lungo e intricato.
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Dissertations / Theses on the topic "Sistema di controllo interno"

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Martinazzo, Sara <1991&gt. "Il Sistema di Controllo Interno e la funzione di Internal Audit." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9047.

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Abstract:
Ogni organizzazione esiste per creare valore per i propri stakeholder. Tale valore si crea, si conserva o si riduce in funzione delle decisioni che il management, attraverso le strategie di gestione e controllo, imprime all’azienda. Se si considerano le crisi aziendali avvenute nel corso dell’ultimo decennio (ne sono un esempio il caso Parmalat ed il caso Enron) si nota come l’attenzione per le tematiche di corporate governance stia diventando di fatto centrale nell’interesse comune. Tali crisi imprenditoriali e finanziarie hanno trovato la loro causa anche nelle inefficienze dei sistemi di controllo e nel tradimento di trasparenza e corretta informazione. A sostegno di queste realtà, prima nel 1992, poi nel 2004 (quest'ultimo in aggiornamento), è stato implementato un modello integrato allo scopo di guidare i manager nella valutazione e miglioramento della gestione del rischio. Sulla base delle disposizioni stabilite dal CoSO Framework, è possibile identificare tre livelli di controllo: un primo livello rappresentato dal Sistema di Controllo Interno; un secondo livello identificabile nell’Enterprise Risk Management, ed un terzo livello definito dalla funzione di Internal Audit. Sulla base di tali premesse, il presente lavoro di tesi si pone l’obiettivo di ripercorrere il contesto evolutivo che ha condotto alla definizione del sistema di controllo interno e dell’ERM, nonché la trattazione del ruolo che la funzione di Internal Audit occupa all’interno dell’impresa e la sua relazione con le disposizioni previste dal D. Lgs. 231/2001.
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Dal, Mas Silvia <1987&gt. "Il sistema integrato di controllo di gestione per le decisioni interne." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1562.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si pone lo scopo di delineare un sistema di controllo di gestione integrato. Affinché si possa gestire un’azienda in modo consapevole e corretto, infatti, è importante disporre di informazioni che siano quanto più complete, precise e sufficientemente analitiche, così da cogliere gli aspetti connessi alle singole “cellule aziendali” che costituiscono l’impresa (prodotti, reparti, attività svolte, ecc.). Sin da questa prima considerazione si comprende la necessità di strutturare un sistema di controllo di gestione capace di integrare le informazioni connesse alle varie sub-componenti aziendali. Ciò, ovviamente, deve avvenire nel rispetto dei principi dell’efficienza e dell’efficacia. Pertanto, da una parte è fondamentale trovare un compromesso tra completezza e chiarezza informative e minimizzazione dei costi. D’altra parte, è anche necessario integrare i vari strumenti utilizzati all’interno del sistema di controllo sia in termini formali (sottintendendo così una loro interrelazione a livello terminologico), sia dal punto di vista sostanziale. Per questo motivo, nel presente lavoro di tesi si sono analizzate le varie fasi operative necessarie alla costruzione di un sistema di controllo di gestione (dall’analisi di bilancio, con conseguente scelta della struttura di riclassificazione, allo studio della dimensione statica, con gli indici finanziari e reddituali, e di quella dinamica dell’impresa, al confronto tra gli obiettivi fissati in fase di programmazione e i risultati effettivamente conseguiti, all’analisi degli scostamenti, fino alla fase di reporting), scegliendo i modelli più idonei tra quelli presenti nel panorama dottrinale (o anche normativo) al fine di delineare un sistema di controllo di gestione che potesse essere definito come integrato. L’essenza del sistema integrato di analisi, dunque, sta proprio nella comprensione che lo studio indipendente delle varie componenti analizzate (indici, flussi, valori programmati e valori consuntivi) può portare da una analisi potenzialmente errata e fuorviante; al contrario, dato che ogni valore è interconnesso con gli altri, il sistema di analisi deve saper cogliere i collegamenti esistenti tra questi valori.
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Favrin, Alberto <1994&gt. "EVOLUZIONE DEL RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NELL'AMBITO DEI SISTEMI DI CONTROLLO INTERNO NELLE IMPRESE DI ASSICURAZIONI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13844.

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Abstract:
LA TESI E' INCENTRATA NELLO SVILUPPARE IL RUOLO DEL CDA DELLE IMPRESE ASSICURATIVE NELL'AMBITO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI. LO SCOPO PRINCIPALE E' QUELLO DI SOTTOLINEARE LE DIFFERENZE E LE INNOVAZIONI CHE SONO STATE APPORTATE NEGLI ULTIMI ANNI IN QUESTO AMBIENTE.
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LANDIS, CRISTINA. "I sistemi di controllo interno negli enti locali: i casi tedesco e italiano a confronto." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266063.

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Abstract:
The research analyses the development of internal control systems in German and Italian municipalities. The modernization process of public administrations promoted by the New Public Management movement has implied worldwide the adoption of private sector derived techniques and tools in order to improve public management. According to the literature, the adoption of internal control systems, together with the improvement of accounting and auditing techniques, can help to increase the level of efficiency, effectiveness, accountability and transparency of public sector organizations. Moreover, internal control systems are a useful tool for the ethical execution of operations and for corruption prevention, which are two keystone for public sector. The reform trajectories followed by the countries have been different. In particular, the reform process was slow in “Rechtsstaat” or legal state countries, like Germany and Italy. The reform process in these two countries, which are the object of this study, started later as in the other OECD countries and implied the adaptation of the proposed tool and techniques to the existing administrative system. Moreover, in the two countries the process of innovation started and has been more advanced at the local government level. The municipality level was therefore chosen as the object of the study. A second reason for this choice lies in the fact that the municipality level allowed a homogeneous comparison between the two countries. Indeed, they have a different state structure, Italy is a unitary state and Germany is a federal republic; the lowest level of government is the one that allows a homogeneous comparison. The study is aimed at: a) describing the characteristics (objectives and components) of internal control systems in German and Italian municipalities, compared to private sector standards concerning internal control systems; b) comparing the internal control systems of the two countries in order to identify their similarities and differences. Considering that the ethical execution of operations and the prevention of corruption are two keystones for public sector, one additional purpose was to ascertain if these need produce effects on the internal control system adopted. The research is mainly based on the analysis of the laws and regulations issued on this topic and uses an internationally accepted standard – the CoSO model for internal control systems – as a framework for the analysis and the comparison between the two countries. As in both countries the municipalities have a high level of autonomy, two case study, two towns, were selected to complete the general analysis and to deal with the third objective of the research. The selected towns, one Italian and one German, have in fact undergone a process of restructuring and of improvement of their administration, which is aimed at dealing with the problem of ethics (Italian town) and corruption (German town). The analysis conducted shows that both countries are with different approaches and different solutions moving towards the international standards.
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Toninato, Laura <1991&gt. ""Le Frodi e il Sistema di Controllo Interno: dall’analisi di un caso empirico, attraverso lo studio delle criticità, verso il cambiamento del modello."." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13602.

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Abstract:
La tesi si propone di risolvere la seguente questione: perché vengono messe in atto le frodi aziendali, nonostante sia presente un sistema di controllo interno? L'analisi partirà dalla descrizione di tutte le componenti del sistema di controllo interno in una spa, per poi dimostrare come le frodi, nelle sue varie forme, riescano ad eludere molto spesso tale sistema. Si cercherà successivamente di trovare una soluzione, implementando un nuovo modello di controllo più semplice di quello attuale, ma al tempo stesso più efficace. Infine sarà inserito un caso pratico relativo alla mia esperienza di stage nel team di Forensic Service di PwC, nell'ambito di fraud investigation e corporate intelligence.
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Pisano, Andrea. "Implementazione di un modello di combustione per lo sviluppo di un sistema di controllo in retroazione dell'anticipo di accensione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18257/.

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Abstract:
Esposizione del lavoro svolto in merito alla realizzazione di un modello di controllo dell’anticipo per un motore a 4 cilindri, 4 tempi di un motoveicolo da competizione. Dopo una presentazione generale dei motori a combustione interna e della loro classificazione in base a caratteristiche di funzionamento, viene affrontato lo sviluppo del progetto di creazione di un modello, sviluppato attraverso il software Simulink, che verrà presentato come due modelli indipendenti che interagiscono in loop: il primo rappresenta il sistema controllato, ovvero il modello del motore, mentre l’altro è il modello di controllo, che agisce sul precedente, ed è rappresentato dal modello di controllo dell’anticipo. Il modello del motore ha la caratteristica di essere basato su delle mappe, rappresentanti le grandezze utili per il controllo della fase di combustione (MFB50), della detonazione attraverso l’utilizzo dell’indice di detonazione (MAPO), ma anche per il controllo della pressione massima e della temperatura dei gas di scarico, al fine di poter effettuare valutazioni salvavita e permettere il corretto funzionamento del motore. La seconda parte consiste nell’elaborazione di un modello di controllo del motore virtuale, in grado di gestirne l’attuazione di anticipo ciclo per ciclo con lo scopo di raggiungere la condizione di funzionamento ottimale, cioè quella in cui si registra la massima PMI (MBT). Il controllore dovrà essere in grado di portare il motore nella condizione di funzionamento ottimale senza portarlo in condizioni di funzionamento detonanti, o, più in generale, che potrebbero danneggiarlo. Anche in questo caso il modello è stato sottoposto ad un test di validazione, di cui sono riportati i risultati.
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LOMBARDI, LEONARDO. "Sistemi di controllo interno e normativa, lotta all'illegalità nelle aziende a partecipazione pubblica: il caso AnconAmbiente." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274618.

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Abstract:
Il lavoro prende spunto dalla volontà del legislatore italiano di combattere fenomeni illegali e degenerativi del sistema produttivo del Paese, quali corruzione e cattiva amministrazione. In particolare, la legge 190/2012 ed il D.Lgs. 97/2016, ma anche il D.Lgs. 231/2001 ed il D.Lgs. n. 33/2013, si inseriscono in una significativa attività normativa che, negli ultimi anni, ha profondamente toccato l’organizzazione ed il funzionamento della pubblica amministrazione. Fortemente connessi al concetto di stato di diritto sono i concetti di trasparenza e responsabilità. Dal punto di vista aziendalistico appare utile comprendere come, soprattutto nel settore delle public utility, adeguati meccanismi di accountability (esterna ed interna) siano portatori di numerosi vantaggi contribuendo a migliorare l’ambiente nel quale l’azienda opera. La corruzione trova infatti terreno fertile nell'eccesso di norme e oneri procedimentali, nella ridotta qualità della burocrazia e in sistemi sanzionatori inefficaci. La norma non può essere in grado di attingere tutte le fenomenologie di abuso della funzione pubblica, ma l'individuazione di efficaci strumenti di contrasto permette di sviluppare, come già detto, una “cultura della responsabilità”. In effetti, è plausibile che con rigorosi sistemi di misurazione e controllo siano meno possibili fenomeni di degenerazione morale e, quindi, una maggiore efficienza ed efficacia aziendale.
The work is inspired by the will of the Italian legislator to fight illegal and degenerative facts of the national production system, such as corruption and bad administration. The law 190/2012 and the Legislative Decret 97/2016, but also the Legislative Decret 231/2001 and the Legislative Decret 33/2013, are part of a significant regulatory activity which, in recent years, has deeply affected the organization and functioning of the public administration. Strongly related to the concept of rule of the law are the concepts of transparency and accountability. From a corporate point of view, it seems useful to understand how, especially in the public utility sector, adequate accountability mechanisms bring a lot of advantages, and helping to improve the place where the company operates. Corruption finds fertile ground in the excess of rules and procedural burdens, in the reduced quality of bureaucracy and ineffective sanctioning systems. The laws may not be able to draw all the types of abuse of the public function, but the identification of effective contrasting instruments allows to develop, that wich is said, a "culture of responsibility". It is possible that with rigorous measurement and control systems, the phenomens of moral degeneration and, greater efficiency and business effectiveness are less possible.
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Moro, Andrea. "Sviluppo di un Sistema di Controllo della Combustione con Feedback su Sensori CPS per MCI ad Accensione Comandata." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il lavoro svolto nell’attività di tesi rientra nell’ambito di una collaborazione tra Ducati Motor Holding e Alma Automotive per lo sviluppo di sistemi di controllo della combustione, durante test a banco di motori da competizione. Dopo una breve presentazione delle caratteristiche tipiche delle simulazioni effettuate al banco, vengono affrontati lo sviluppo e le novità introdotte nel sistema di testing del modello di controllo di combustione. Si hanno infatti due modelli indipendenti, che interagiscono secondo un approccio Model In the Loop (MIL): il primo è il modello motore, totalmente rivisto secondo nuove metodologie di mappatura, il secondo è il modello di correzione degli anticipi cilindrici, che agisce sulla base di un’analisi dei valori dei parametri di combustione prodotti dal modello motore. È stato effettuato uno studio del pre-esistente modello di controllo della combustione, durante cui sono emerse alcune problematiche di funzionamento risolte durante l’attività di tesi. Sono state conseguentemente introdotte nuove funzionalità nel sistema di controllo, quali la possibilità per l’utente a banco di richiedere uno specifico target per il controllo della fase di combustione (MFB50) e la possibilità di determinare in maniera automatica un target della fase di combustione che ottimizzi più parametri di combustione (PMI, Pmax, Tgas). Il controllore è quindi in grado di portare il motore alle condizioni di funzionamento ottimali, evitando punti operativi potenzialmente pericolosi. Tutti i modelli realizzati sono stati sottoposti a test di validazione di cui si riportano i risultati nell’elaborato.
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PAGLIUGHI, LAURA ISABELLA. "Regole organizzative e servizi di investimento." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/7839.

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Abstract:
Il lavoro affronta il tema delle regole organizzative che si applicano ai soggetti abilitati all'esercizio dei servizi di investimento, con particolare attenzione al sistema dei controlli interni per garantire la sana e prudente gestione, il contenimento dei rischi e la stabilità tanto individuale quanto sistemica del mercato. Il percorso di analisi muove dagli insegnamenti delle teorie economiche e aziendali e dai principi che ispirano la regulation del settore bancario/finanziario, per poi analizzare in chiave critica l'attuale modello normativo di gestione del rischio delle imprese di investimento. A ragione di un quadro legislativo e regolamentare frammentario e complesso, nonché delle opacità e delle sovrapposizioni di ruoli e responsabilità tra i diversi attori che compongono un sistema dei controlli interni di carattere policentrico, l'analisi è tesa a valutare l'efficienza e l'efficacia delle regole organizzative delle società in discorso, e soprattutto la loro tenuta in relazione agli obiettivi di tutela sottesi alla vigilanza prudenziale. Il rischio nelle sue varie configurazioni, e la rilevanza delle esternalità negative che le imprese che operano sui mercati finanziari sono in grado di generale, rappresentano la chiave di lettura dell'intero percorso di studio.
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Cervellati, Giulio. "Gli effetti dell'internazionalizzazione sui processi organizzativi aziendali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La tesi contiene un'analisi inerente a come le aziende, nel momento in cui aprono siti produttivi in altre nazioni, perdono di vista l'aspetto organizzativo concentrandosi solamente su quello immediato produttivo. La tesi è volta ad individuare e implementare un sistema di controllo e gestione del rischio che permetta di attuare una Governance coerente con gli obiettivi aziendali. Il modello di controllo risulta fondamentale nel momento in cui i processi aumentano sempre di più, assieme alle risorse umane da gestire e ai flussi informativi. Molte aziende agiscono solamente quando vi è un palese sovraccarico di questi flussi tale per cui la gestione ordinaria diventa impossibile. Con un sistema di controllo vengono invece gestite le principali aree in cui è presente un rischio di errore più alto rispetto alle altre, e vengono adottate azioni correttive per colmare le lacune del processo. L'obiettivo del sistema di controllo è quello di ridurre al minimo il rischio residuo, formalizzando, tramite internal audit aziendali, le lacune presenti nei processi, o vari gap da colmare e attuando azioni correttive.
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Books on the topic "Sistema di controllo interno"

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La revisione di impresa: Controllo interno e sistemi informativi automatizzati. Milano: Giuffrè, 1985.

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D'Andrea, Federico. La società per azioni e il suo sistema di controllo interno: Gli attori che presidiano la control governance. Roma: Aracne, 2010.

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3

Hinna, Luciano. Pubbliche amministrazioni: Cambiamenti di scenario e strumenti di controllo interno. Padova: CEDAM, 2002.

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4

Azzone, Giovanni. Innovare il sistema di controllo di gestione: Tecniche, architettura e processo. Milano: Etaslibri, 1994.

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5

Ente nazionale per l'energia elettrica. Direzione della produzione e trasmissione., ed. Il sistema di controllo della produzione e trasmissione dell'energia elettrica. 2nd ed. [Roma]: Ente nazionale per l'energia elettrica, 1987.

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6

Martire, Giuseppe Lo. Il controllo di gestione: I sistemi tradizionali di calcolo dei costi, il sistema dei centri di costo, il sistema del margine di contribuzione. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1999.

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7

Porchia, Ornella. Il procedimento di controllo degli aiuti pubblici alle imprese: Tra ordinamento comunitario e ordinamento interno. Napoli: Jovene, 2001.

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8

Lotti, Paolo. Il reclamo: Il sistema di controllo processuale dei decreti e delle ordinanze giudiziali. Milano: Giuffrè, 2002.

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9

Modugno, Guido. Il sistema informativo per il controllo di gestione dell'ente locale: Linee di sviluppo e aspetti contabili. Milano, Italy: F. Angeli, 2001.

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10

Andriano, Angelo. Il sistema gestionale informativo di produzione: Guida alla programmazione e al controllo della produzione industriale. 6th ed. Milano, Italy: F. Angeli, 1988.

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Conference papers on the topic "Sistema di controllo interno"

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Mariano, Carmela. "Il futuro della città è policentrico? Una riflessione sull’area metropolitana romana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7965.

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Abstract:
Il territorio romano costituisce un sistema metropolitano ‘anomalo’ (Campos Venuti, 2005) ancora oggi tutto interno ai confini municipali della città, dal momento che l’area metropolitana non offriva poli attorno ai quali far crescere i nuovi tessuti misti produttivo-residenziali; dando luogo, in conclusione, ad un assetto territoriale totalmente disordinato. Il processo di metropolizzazione appare molto debole mentre sembra persistere un modello di periferizzazione. La scala sovracomunale in sostanza continua a svilupparsi secondo un modello vecchio che esprime logiche anche economiche vecchie. Un sistema metropolitano in cui, per tentare di riequilibrare la sua struttura, si è affermata la strategia delle ‘nuove centralità’, che rappresenta, assieme al sistema ambientale e al sistema della mobilità, uno degli elementi strutturali del piano urbanistico di Roma approvato nel 2008, in alternativa sia al persistente monocentrismo di Roma, sia all’incompiuto disegno del Sistema Direzionale Orientale previsto dal piano del 1962. Le centralità, immaginate come la chiave della trasformazione territoriale proposta per Roma, hanno, nelle intenzioni del piano, l’obiettivo di correggere l’anomalia di un sistema metropolitano, nel quale non esistono centri periferici da valorizzare per avanzare sulla strada del riequilibrio territoriale; sottraendo funzioni di eccellenza al polo centrale da decongestionare e rafforzando, appunto, le numerose localizzazioni periferiche. Il paper intende fornire una riflessione sul futuro di Roma, del suo territorio metropolitano e del suo modello di sviluppo policentrico, a partire dall’analisi di una serie di variabili che hanno contribuito a modificare il quadro di riferimento.
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2

Cianci, Maria Grazia, Sara Colaceci, and Francesca Paola Mondelli. "El sistema de relaciones territoriales entre las fortificaciones del Cilento interior. Una propuesta de estudio a través de SIG." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11400.

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Abstract:
The territorial relations system between the fortifications of the inner Cilento. A proposal for study through GISThe landscape of the Cilento and Vallo di Diano National Park, south of Campania, is dotted with a wide variety of fortresses, castles, towers and all kinds of fortifications. The populations who settled there since the early Middle Ages have left traces of their presence through buildings that, from the initial purpose of independent defense of the individual settlement, have changed over time, especially in the Norman period, in a broader system and structured for the control of the territory. The diversity of the architecture that we still find today, determined by the different origins of the fortifications (sometimes Lombard, sometimes Norman, up to the coastal towers built in the Angevin-Aragonese period to defend against Saracen incursions), however, hides a complex system that connects these artifacts, creating a network that covers large portions of the territory. It is not easy today to recognize such relationships and rebuild this network that has in fact laid the foundations for the current layout of the Cilento landscape. The aim of the research is therefore to study, recognize and map this structure through the use of historical maps and direct relief. Starting from the portion of the territory related to the area of the Ancient Cilento, identified by the Monte della Stella Massif, we intend to start a mapping of the fortifications through GIS in order to provide the tools for the study of the geometries and territorial relations that were established between the different settlements, and how these were placed with respect to the surrounding territory. The use of the territorial information systems will also allow a systematic data collection that will open the way for a subsequent phase of survey and documentation of the artifacts scattered over the territory, through which it will be possible to create a typological abacus of the fortifications related to the different historical phases.
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