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Journal articles on the topic 'Sindrome Coronarica'

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Carfora, Vincenzo, and Agostino Lopizzo. "Dissezione coronarica spontanea, quanto conta la familiarità?" Cardiologia Ambulatoriale 30, no. 3 (December 9, 2022): 184–89. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-7.

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Abstract:
La dissezione coronarica spontanea (SCAD) rappresenta una causa importante di sindrome coronarica acuta (SCA) nelle giovani donne senza classici fattori di rischio cardiovascolare. La coronarografia non sempre riesce a riconoscere le diverse tipologie di dissezioni coronariche spontanee dovendo pertanto ricorrere all’imaging intracoronarico per poterla diagnosticare. Il trattamento prevede l’approccio non invasivo con terapia farmacologica ricorrendo all’angioplastica coronarica solo nelle forme instabili. Viene descritto il caso di una donna di 55 anni, ipertesa in buon controllo farmacologico e senza altri fattori di rischio cardiovascolare che durante angioplastica coronarica su arteria interventricolare anteriore va incontro a dissezione retrograda dell’arteria interventricolare anteriore prossimale e del tronco comune trattata con approccio multistent. La modalità con cui si è verificata la dissezione retrograda, il sesso, l’età della paziente, la rivalutazione dell’angioplastica primaria praticata due mesi prima sull’asse arteria circonflessa-ramo marginale ottuso e l’anamnesi familiare hanno indotto a prendere in considerazione la SCAD come diagnosi più probabile ed il fenomeno dello “squeezing” come causa della dissezione retrograda a seguito della pre-dilatazionedella lesione coronarica. L’imaging intracoronarico sarebbe stata l’unica metodica in grado di diagnosticare la SCAD consentendo quindi di ricorrere all’approccio farmacologico piuttosto che l’angioplastica coronarica.
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2

Zito, Giovanni Battista. "Duplice terapia antiaggregante dopo sindrome coronarica acuta. Per quanto tempo?" Cardiologia Ambulatoriale, no. 2 (December 13, 2017): 75–78. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2017-2-2.

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3

Di Lullo, Luca, Antonio De Pascalis, Antonio Bellasi, Emiliana Ferramosca, Rodolfo Rivera, and Mario Timio. "Report della 1a Riunione Nazionale del Gruppo di Studio di Cardionefrologia della Società Italiana di Nefrologia." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 2 (November 6, 2013): 153–54. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1025.

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Abstract:
La consueta rubrica di Cardionefrologia viene sostituita, solo per questo numero del Giornale, dagli Atti di “Cardionefrologia 2013”, la 1a Riunione del Gruppo di Studio di Cardionefrologia della SIN. Il convegno si è incentrato sulle principali tematiche cardiovascolari (scompenso cardiaco, complicanze cardiovascolari dell'iperparatiroidismo secondario, cardionefropatie da accumulo) e su una vivace sessione di comunicazioni libere ed è stato poi ulteriormente arricchito da letture magistrali sulla sindrome coronarica acuta, sull'imaging cardiovascolare e sui rapporti interdisciplinari tra nefrologi e cardiologi.
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Salvia, Roberto and Vacca , Michele. "Tessuto adiposo epicardico. Epifenomeno della sindrome metabolica o concausa della patologia coronarica?" Cardiologia Ambulatoriale, no. 1 (2016): 67–72. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-arca16-1_9.

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5

Lucioni, C., S. Mazzi, M. Gozzo, and C. Lazzeri. "Valutazione economica di ticagrelor vs Clopidogrel nel trattamento di pazienti con sindrome coronarica acuta." PharmacoEconomics Italian Research Articles 13, no. 2 (July 2011): 53–64. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320684.

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6

Perna, Gian Piero, Roberto Ravasio, and Antonio Ricciardelli. "Analisi di Budget Impact di Ticagrelor nel Trattamento di Prevenzione in Pazienti con Sindrome Coronarica Acuta." Global & Regional Health Technology Assessment: Italian; Northern Europe and Spanish 4, no. 1 (January 2017): grhta.5000255. http://dx.doi.org/10.5301/grhta.5000255.

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7

Bertrand, C., C. Jbeili, H. Auger, A. Ladka, C. Ammirati, P. Cristofini, J. E. De la Coussaye, and E. Teiger. "Catena di gestione dell’infarto del miocardio in fase acuta (sindrome coronarica acuta con sopraslivellamento persistente del segmento ST)." EMC - Urgenze 11, no. 1 (January 2007): 1–9. http://dx.doi.org/10.1016/s1286-9341(07)70038-8.

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8

Farilla, Cosima, Sante Minerba, Salvatore Scorzafave, Giulia Stola, Vito Guerra, and Gregorio Colacicco. "La resilienza del sistema cardiologico nella pandemia SARS-CoV-2 e le proposte riorganizzative nella ASL Taranto." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 4 (March 22, 2022): 10–238. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-4.

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Abstract:
Le malattie cardio-cerebrovascolari, nonostante la diminuzione della mortalità registrata negli ultimi anni, continuano a rappresentare in Italia una delle principali cause di morbosità, invalidità e mortalità. Secondo i dati Istat del 2017, il 10.4% di tutti i decessi è stato attribuito a malattie ischemiche del cuore (11.3% negli uomini e 9.6% nelle donne) e il 9.2% ad eventi cerebrovascolari (7.6% negli uomini e 10.7% nelle donne). Le Malattie Cardiovascolari sono tuttora anche la prima causa di ricovero ospedaliero in Italia (14.5% di tutti i ricoveri, circa 1 milione di ricoveri/anno). L’impatto della pandemia da coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta severa (SARS-CoV-2) in ambito cardiovascolare è stato particolarmente rilevante con un drastico calo di circa il 30-40% dei ricoveri per sindrome coronarica acuta (SCA) e scompenso cardiaco con conseguente grave ritardo nel ricorso alle cure. Si sono più che dimezzate anche le attività ambulatoriali penalizzando i follow-up dei pazienti post-SCA e di quelli con scompenso cardiaco, il monitoraggio dei pazienti con fibrillazione atriale ed in trattamento anticoagulante. L’impatto della Pandemia da SARS-CoV-2 nella ASL di Taranto è stato evidente con una riduzione degli accessi per eventi acuti e ricoveri (– 24%), e calo delle indagini cardiologiche (– 34%). Da un’analisi dei ricoveri in area cardiologica si è evidenziato un incremento degli exitus in età < 60 anni. La valutazione dei fattori di rischio cardiovascolari degli assistiti ha indicato la necessità di un territorio organizzato per la prevenzione di eventi acuti cardiovascolari. Tutto ciò ha reso necessario dei cambiamenti sugli assetti strutturali, organizzativi e tecnologici.
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Ravasio, Roberto. "Analisi di costo-efficacia di prasugrel rispetto a clopidogrel nel trattamento di pazienti con sindrome coronarica acuta e intervento di angioplastica per via percutanea programmato." Giornale Italiano di Health Technology Assessment 3, no. 2 (September 2010): 55–63. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320733.

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Morandini, Margherita, and Alessandro Berto. "Valutazione dell’impatto organizzativo di una troponina ad alta sensibilità (hs-cTn) nella rete cardiologica di Area Vasta per la diagnosi di sindrome coronarica acuta (SCA)." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 13, no. 3-4 (December 2017): 187–93. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-017-0171-9.

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Cosmi, Franco. "Te linee guida: la difficile applicazione tra clinica, scienza, giurisprudenza, sostenibilità economica ed organizzativa." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (October 14, 2021): 131–41. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-6.

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Abstract:
Introduzione. Le linee guida sono delle raccomandazioni con diversi livelli di evidenza scientifica messe a punto dagli esperti individuati dalle Autorità Regolatorie e dalle Società Professionali per consentire i migliori standard di intervento diagnostico e terapeutico al momento disponibili. Con la Legge 24/2017 in Italia sono diventate di osservanza giurisprudenziale, anche se a tutt’oggi mancano ancora le raccomandazioni ministeriali previste. Scopo. L’obiettivo dello studio è la valutazione nella pratica ambulatoriale cardiologica corrente dell’adesione alle linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) riguardo i 3 principali fattori di rischio cardiovascolare: quelle sull’ipertensione del 2018, sulle dislipidemie e diabete mellito del 2019. Sono state valutate le criticità cliniche, amministrative ed organizzative che rendono difficoltosa la loro applicazione. Metodi e risultati. I target di valori pressori raccomandati dalle linee guida europee nei pazienti con sindrome coronarica cronica ipertesi comportano difficoltà decisionali soprattutto riguardanti la persistenza di valori di pressione sistolica elevata ≥ 140 mmHg con diastolica < 70 mmHg, ritenuti pericolosi dalle linee guida, valori di sistolica < 130 mmHg nelle persone di età ≥ 65 anni e in quelle con valori < 120 mmHg di età inferiore. Sempre in questi pazienti, con dislipidemia, la normativa vigente non prevede la rimborsabilità dei farmaci inibitori PCSK9 nei pazienti con livelli di LDL superiori all’obiettivo indicato di 55 mg/dl ma inferiore a 100 mg/dl. Nei pazienti diabetici a rischio molto elevato non è prevista la possibilità prescrittiva del cardiologo e dei medici di medicina generale degli ipoglicemizzanti appartenenti alle categorie degli SGLT2-i e GLP1-ar nonostante questi farmaci siano raccomandati in classe I A. Per le difficoltà organizzative riscontrate la prescrizione è limitata al 15-20% dei pazienti a rischio cardiovascolare molto elevato. Conclusioni. Le linee guida rappresentano le raccomandazioni per la migliore terapia a disposizione da parte della medicina ufficiale. Esse aiutano il medico a prendere la decisione terapeutica più congrua allo stato dell’arte. Problematiche di ordine clinico, amministrativo ed organizzativo rendono difficili gli adeguati percorsi diagnosticoterapeutici ed assistenziali necessari per la loro applicazione nella pratica clinica rendendo non ottimale il trattamento dei tre principali fattori di rischio cardiovascolare. L’inerzia terapeutica conseguente alla fatica burocratica potrebbe esporre il medico a problematiche medico-legali imputabili più a meccanismi di sistema che alla sua competenza professionale.
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Cosmi, Franco. "Te linee guida: la difficile applicazione tra clinica, scienza, giurisprudenza, sostenibilità economica ed organizzativa." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (October 14, 2021): 131–41. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-6.

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Abstract:
Introduzione. Le linee guida sono delle raccomandazioni con diversi livelli di evidenza scientifica messe a punto dagli esperti individuati dalle Autorità Regolatorie e dalle Società Professionali per consentire i migliori standard di intervento diagnostico e terapeutico al momento disponibili. Con la Legge 24/2017 in Italia sono diventate di osservanza giurisprudenziale, anche se a tutt’oggi mancano ancora le raccomandazioni ministeriali previste. Scopo. L’obiettivo dello studio è la valutazione nella pratica ambulatoriale cardiologica corrente dell’adesione alle linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) riguardo i 3 principali fattori di rischio cardiovascolare: quelle sull’ipertensione del 2018, sulle dislipidemie e diabete mellito del 2019. Sono state valutate le criticità cliniche, amministrative ed organizzative che rendono difficoltosa la loro applicazione. Metodi e risultati. I target di valori pressori raccomandati dalle linee guida europee nei pazienti con sindrome coronarica cronica ipertesi comportano difficoltà decisionali soprattutto riguardanti la persistenza di valori di pressione sistolica elevata ≥ 140 mmHg con diastolica < 70 mmHg, ritenuti pericolosi dalle linee guida, valori di sistolica < 130 mmHg nelle persone di età ≥ 65 anni e in quelle con valori < 120 mmHg di età inferiore. Sempre in questi pazienti, con dislipidemia, la normativa vigente non prevede la rimborsabilità dei farmaci inibitori PCSK9 nei pazienti con livelli di LDL superiori all’obiettivo indicato di 55 mg/dl ma inferiore a 100 mg/dl. Nei pazienti diabetici a rischio molto elevato non è prevista la possibilità prescrittiva del cardiologo e dei medici di medicina generale degli ipoglicemizzanti appartenenti alle categorie degli SGLT2-i e GLP1-ar nonostante questi farmaci siano raccomandati in classe I A. Per le difficoltà organizzative riscontrate la prescrizione è limitata al 15-20% dei pazienti a rischio cardiovascolare molto elevato. Conclusioni. Le linee guida rappresentano le raccomandazioni per la migliore terapia a disposizione da parte della medicina ufficiale. Esse aiutano il medico a prendere la decisione terapeutica più congrua allo stato dell’arte. Problematiche di ordine clinico, amministrativo ed organizzativo rendono difficili gli adeguati percorsi diagnosticoterapeutici ed assistenziali necessari per la loro applicazione nella pratica clinica rendendo non ottimale il trattamento dei tre principali fattori di rischio cardiovascolare. L’inerzia terapeutica conseguente alla fatica burocratica potrebbe esporre il medico a problematiche medico-legali imputabili più a meccanismi di sistema che alla sua competenza professionale.
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Lanza, P. L., V. Rossi, R. Bonofiglio, W. Auteri, A. Armentano, and G. Santoro. "Sindrome da anticorpi antifosfolipidi (APA)." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 4 (August 1995): 523–29. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800406.

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Abstract:
Gli anticorpi antifosfolipidi (APA) sono una classe eterogenea di immunoglobuline rivolte contro i fosfolipidi a carica negativa; in vitro, paradossalmente, svolgono azione anticoagulante, mentre in vivo, si associano a fenomeni trombo-embolici, spesso ricorrenti, arteriosi e/o venosi interessanti vari distretti: coronarico, cutaneo, placentare, polmonare, venoso profondo e cerebrale. Gli APA possono riscontrarsi in corso di patologie autoimmuni come il Lupus eritematusus sistemico, di infezioni, di neoplasie o dopo assunzione di farmaci; quando invece, tali situazioni morbose di base vengono escluse, essi caratterizzano la sindrome da anticorpi antifosfolipidi primitiva. Nel nostro lavoro presentiamo i casi di due giovani donne, che rientrano pienamente nei criteri diagnostici di tale sindrome: in particolare si analizzano le complicanze neurologiche e i reperti TC ed RMN cerebrali che mostrano l'associazione con fenomeni ischemici e trombosi dei seni venosi. In una delle pazienti le manifestazioni neurologiche si associano a Livedo Reticularis: tale forma di sindrome da anticorpi antifosfolipidi primitiva, è conosciuta con l'eponimo di Sneddon's syndrome. In definitiva lo scopo del nostro contributo è quello di individuare il profilo clinico e neuroradiologico che può condurre al sospetto di tale patologia.
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Drăgan, Eleonora, Maria Suzana Guberna, Cătălina Liliana Andrei, and Crina-Julieta Sinescu. "THYROID DYSFUNCTION IN THE PATIENT WITH ACUTE CORONARY SYNDROME." Romanian Medical Journal 68, no. 2 (June 30, 2021): 248–55. http://dx.doi.org/10.37897/rmj.2021.2.18.

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Abstract:
Purpose. The study aims to determine the impact of dystyroidism on the type of acute coronary syndrome, on vascular function and coronary impairment, as well as on the myocardium and last but not least the general biological resonance of these hormones, emphasizing the role of thyroid hormones in the cardiovascular system. Methods. We introduced in the study 100 patients recently diagnosed with acute coronary syndrome, without history of ischemic heart disease or thyroid disease, hospitalized in the Cardiology Clinic of the Emergency Clinical Hospital Bagdasar-Arseni Bucharest, for the interventional treatment of acute coronary syndrome. The studied patients were hospitalized between November 2014 - April 2015, with follow-up up to 5 years, evaluated clinically, bio-humorally, by echocardiography, coronary angiography with SYNTAX score calculation and electrocardiogram and pulse wave. The obtained data were integrated in Excel sheets and statistically processed with the Python program. Results. The prevalence of dystyroidism in the study group was 44% (44 patients). Hypothyroidism is predominant (34 patients; 77%), and subclinical hypothyroidism occurs in 20 (59%) of subjects with hypothyroidism. Unstable angina is the predominant type of acute coronary syndrome, both in the whole group (54 patients; 54%) and in the group of patients with hyperthyroidism (7 patients; 70%), while acute myocardial infarction without ST-segment elevation was the type majority of presentation in patients with hypothyroidism (19 patients, 56%). Coronary heart disease varied as follows: in the total group unicoronary lesion (31 subjects; 31%), in patients with hyperthyroidism unicoronary lesion (5 subjects; 50%), in patients with hypothyroidism bicoronary lesion (10 subjects; 29%). And the calculated SYNTAX score is higher in the group of patients with dysthyroidism compared to the group of patients with euthyroidism. Discussions. Unstable angina (p = 0.006) and ventricular wall hypertrophy (p = 0.008) are predictive factors for dysthyroidism. Hypothyroidism correlates with high LDL-cholesterol levels (p = 0.0176) and hyposideremia (p = 0.0083), while hyperthyroidism correlates with thrombocytosis (p = 0.0122) and a significant nonspecific inflammatory syndrome (p = 0.0043). Dystyroidism has a direct correlation with the presence of kinetic disorders (Person correlation coefficient 0.21). Conclusion. Thyroid disease, with hypothyroidism or hyperthyroidism, can also be a risk factor for cardiovascular disease, and especially for ischemic heart disease.
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Wiel, E., N. Assez, and P. Goldstein. "Strategia di gestione delle sindromi coronariche acute." EMC - Urgenze 18, no. 4 (December 2014): 1–14. http://dx.doi.org/10.1016/s1286-9341(14)68910-9.

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Wiel, E., N. Assez, and P. Goldstein. "Strategia di gestione delle sindromi coronariche acute." EMC - Urgenze 24, no. 2 (May 2020): 1–13. http://dx.doi.org/10.1016/s1286-9341(20)43750-0.

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Herrada, Luis. "ROL DEL SISTEMA PREHOSPITALARIO EN EL MANEJO DEL SINDROME CORONARIO." Revista Médica Clínica Las Condes 28, no. 2 (March 2017): 267–72. http://dx.doi.org/10.1016/j.rmclc.2017.04.014.

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Manzo-Silberman, S., O. Varenne, and A. Cariou. "Gestione delle sindromi coronariche acute nelle prime 48 ore." EMC - Anestesia-Rianimazione 19, no. 2 (April 2014): 1–13. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0771(14)67220-0.

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Nareswari, Tara, and Farah Hendara Ningrum. "Seorang Anak Perempuan 1 Bulan Dengan Apert Syndrom (Acrocephalosyndactyly Syndrome Type 1)." Medica Hospitalia : Journal of Clinical Medicine 9, no. 1 (March 28, 2022): 99–110. http://dx.doi.org/10.36408/mhjcm.v9i1.707.

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Abstract:
Latar Belakang Sindrom apert merupakan salah satu jenis acrocephalosyndactyly yang paling dikenal dan disebabkan oleh mutasi gen fibroblast growth factor receptors2 (FGFR2) Acrocephalosyndactyly didefinisikan sebagai sindrom kongenital ditandai dengan penutupan yang terlalu dini dari sutura sutura tengkorak (craniosynostosis) Hal ini menghasilkan kepala dan wajah yang berbentuk tidak normal, serta fusi jari tangan dan kaki (sindactyly) 1. Tujuan studi kasus ini adalah untuk mengetahui penegakhan diagnosis sindrom apert Laporan kasus Pasien datang ke poli anak RS Kariadi Semarang tanggal 15 Oktober 2018 yang merupakan rujukan dari RS Keluarga Sehat Pati, dengan assesment suspek sindrom tertentu DD/ Craniosinostosis syndrom, Baller gerold syndrom. Orangtua pasien mengeluhkan bahwa saat bernafas anak berbunyi grok grok. Kesan dari pemeriksaan radiologi skeletal survey adalah Craniosynostosis yang membentuk gambaran Harlequin Eye, Syndactyly manus kiri, Polyndactyly pedis kiri, yang mana dari keseluruhan tanda klinis tersebut mendukung gambaran Apert Syndrome. Sedangkan kesan dari pemeriksaan MSCT kepala tanpa kontras adalah Sutura coronaria kanan kiri tampak sudah menutup, microcephali, brachicephalic, tak tampak gambaran hidrocephalus, tak tampak kalsifikasi patologis yang mencurigakan suatu infeksi kongenital, tak tampak tanda tanda peningkatan tekanan intracranial Pembahasan Apert syndrome (acrocephalosyndactyly) adalah kelainan perkembangan yang jarang terjadi, ditandai oleh craniosynostosis, hipoplasia midface, syndactili simetris tangan dan kaki. Karakteristik prodromal untuk penampilan wajah-cranio yang khas adalah craniosynostosis awal jahitan koronal, dasar kranial dan agenesis dari jahitan sagital. Apert Syndrome adalah sindrom craniosynostosis yang paling dikenal luas Apert syndrome merupakan acrocephalosyndactyly tipe I adalah malformasi kongenital yang langka dengan dikarakteristikan oleh kraniosinostosis, hipoplasia mid-face, syndactyly pada tangan dan kaki. Pada pasien ini tampak synostosis sutura coronaria kanan kiri yang membentuk gambaran harlequin eye. Syndactyly tangan dan kaki, dengan syndactyly pada tangan yaitu tipe 2 atau biasa disebut mitten hand yaitu tampak fusi jari ke 2- 4 tanpa keikutsertaan ibu jari. Dengan penampilan klinis pada mid face pasien menunjukan wajah dismorfik, flat facies, mata proptosis, hidung low nasal bridge, dan mulut palatum letak tinggi Kesimpulan Apert Syndrom merupakan salah satu tipe Acrocephalosyndactyly yaitu kelainan kongenital akibat mutasi heterozigot pada gen FGFR2 dengan sifat dominant autosomal, yang ditandai dengan craniosinostosis, hipoplasia midface, dan syndactyly pada tangan dan kaki. Pemeriksaan radiologi memiliki peranan penting dalam mendiagnosa kelainan ini
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Orsini, Enrico, and Ettore Antonsecchi. "ARCA Registry. Nuove evidenze nella gestione delle sindromi coronariche croniche." Cardiologia Ambulatoriale 30, no. 3 (December 9, 2022): 137–45. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-1.

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Abstract:
Il trattamento delle sindromi coronariche croniche (SCC) è ancora oggi influenzato dai risultati di vecchi trials di confronto fra bypass aortocoronarico e terapia medica, condotti negli anni ’70 e da studi osservazionali. Da questi studi era emersa la superiorità della rivascolarizzazione chirurgica o percutanea sulla mortalità, rispetto alla gestione conservativa, nei pazienti ad alto rischio anatomico o ischemico. Parallelamente alle nuove acquisizioni patogenetiche, che hanno accertato la natura multifattoriale delle SCC e contemporaneamente allo sviluppo dei moderni farmaci in grado di incidere positivamente sull’outcome delle malattie cardiovascolari, una serie di studi controllati ha confrontato in tempi più recenti la terapia medica ottimale (OMT) con la rivascolarizzazione, accertando l’assenza di benefici incrementali delle strategie invasive, rispetto alle strategie conservative, nei pazienti con SCC. Il trasferimento di queste nuove evidenze dalla teoria alla pratica è tuttavia lento ed insufficiente e la quasi totalità dei pazienti con SCC è ancora oggi trattato invasivamente, in deroga ai principi di appropriatezza e di rispetto delle raccomandazioni delle linee guida. ARCA Registry, uno studio osservazionale, prospettico, progettato e condotto dalla Società Scientifica A.R.C.A., ha accertato l’efficacia e la sicurezza di un modello di gestione dell’angina stabile, raccomandato dalle linee guida e consistente nella OMT quale trattamento inziale in tutti i pazienti ed il ricorso selettivo ed individualizzato alla coronarografia e alla rivascolarizzazione solo nei pazienti non responsivi o ad alto rischio. I risultati di ARCA Registry dovrebbero facilitare il trasferimento alla pratica clinica delle nuove evidenze, migliorando l’appropriatezza gestionale delle SCC.
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DRĂGAN, Eleonora, Maria Suzana GUBERNA, Cătălina Liliana ANDREI, and Crina-Julieta SINESCU. "Evolutionary and prognostic implications in patient with acute coronary syndrome and dysthyroidism." Romanian Journal of Medical Practice 16, no. 2 (June 30, 2021): 225–33. http://dx.doi.org/10.37897/rjmp.2021.2.20.

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Abstract:
Purpose. The study aims to determine the impact of dysthyroidism on the severity and type of coronary lesion, on vascular function, as well as on the morbidity and mortality of patients with acute coronary syndrome, by finding predictive markers that can be translated into preventive measures that contribute substantially to reduce the number of newly diagnosed patients with coronary heart disease. Methods. We introduced in the study 100 patients recently diagnosed with acute coronary syndrome, without history of ischemic heart disease or thyroid disease, hospitalized in the Cardiology Clinic of the “Bagdasar-Arseni“ Emergency Clinical Hospital Bucharest, for the interventional treatment of acute coronary syndrome. The studied patients were hospitalized between November 2014 and April 2015, with regular follow-up of up to 5 years (telephone or direct interview, conducted at 6 months, 12 months, 24 months, 36 months, 48 months, 60 months), with an average period follow-up of 1006 days, evaluated clinically, bio-humorally, by echocardiography, explored with coronary angiography with the calculation of the SYNTAX score and with the performance of electrocardiogram and pulse wave. The obtained data were integrated in Excel sheets and statistically processed with the Python program. Results. The mortality rate in the patient group was 7% (7 deaths). Descriptively, of the deceased, 6 patients (86%) were male, and as thyroid status 1 hyperthyroid patient (14%), 3 hypothyroid patients (43%) and 3 patients (43%) normothyroid. There were 4 deaths (8%) in the group of patients with unstable angina and 3 deaths (8%) in the group of patients with myocardial infarction without ST-segment elevation. There were no deaths in the group of patients with acute myocardial infarction with ST-segment elevation. At follow-up, 41 patients (41%) were readmitted. Re-hospitalization was influenced by elevated values of mean blood pressure, diastolic blood pressure and C-reactive protein, unicoronary atherosclerotic disease and unstable angina at admission. At follow-up, the development of noncardiac events was noted in the evolution of patients, diabetes mellitus occurring in the majority, in almost a quarter of patients (22 patients, respectively 24% developed diabetes over time), 34% (19 patients) in euthyroidism and 8% (3 patients) dysthyroidism. Discussions. Predictive factors for the readmission of the patient with acute coronary syndrome are highlighted the following: increased level of C-reactive protein (p = 0.017), tricoronary vascular damage (p = 0.01), diastolic blood pressure greater than 80 mmHg (p = 0.025), and euthyroid status (p = 0.04). The probability of death for the patient with acute coronary syndrome rises to 66% in the presence of severe systolic dysfunction of the left ventricle (p = 0.006), and to 61% in the case of elevated values of hs troponin I (p = 0.008). In our study, the presence of dysthyroidism in the patient with acute coronary syndrome has a protective role in the development of diabetes in the first 5 years (p = 0.025). Conclusion. Dysthyroidism is associated with increased morbidity and mortality from cardiovascular disease.
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Pradelli, Lorenzo. "Gli antagonisti del recettore GPIIb/IIIa: farmacologia, clinica ed economia nelle sindromi coronariche acute NSTEMI e nelle rivascolarizzazioni per via percutanea." Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 6, no. 4 (December 15, 2005): 305–16. http://dx.doi.org/10.7175/fe.v6i4.850.

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Abstract:
Inhibition of platelet glycoprotein IIb/IIIa (GP IIb/IIIa) receptor prevents platelet aggregation by controlling its final common pathway, the cross-binding of fibrinogen, bridging across adjacent platelets. Three pharmacological agents capable of inhibiting GP IIb/IIIa are available for use in Italy: abciximab, eptifibatide and tirofiban. In this paper, some relevant studies on the pharmacology of GP IIb/IIIa inhibitors are summarized, as well as the main clinical trials assessing their use in the management of unstable angina (UA) and during percutaneous coronary interventions (PCI). Furthermore, the recommendations on their appropriate use in UA and PCI issued by authoritative scientific societies are presented. Finally, some of the pharmacoeconomic evidence published in the international literature is reviewed and implications in the Italian health care setting are discussed.
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Lattanzi, Fabio, Erica Michelotti, and Laura Meola. "Scompenso cardiaco acuto: inquadramento clinico, trattamento e prevenzione." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 4 (March 22, 2022): 222–37. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-3.

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Abstract:
Gli episodi di scompenso cardiaco acuto sono conseguenti ad un rapido deterioramento delle funzioni cardiache, rappresentano una delle maggior cause di ricoveri ospedalieri e comportano una elevata mortalità intraospedaliera e nel medio termine dopo la dimissione. L’inquadramento clinico ed il conseguente trattamento sono resi difficoltosi dalle caratteristiche di eterogeneità di queste sindromi. Molteplici possono essere le cardiopatie basali, le cause scatenanti, le presentazioni cliniche, gli stati emodinamici, le risposte alla terapia. Un episodio di scompenso cardiaco può rappresentare il sintomo di esordio di una cardiopatia misconosciuta o la recidiva di instabilizzazione di cardiopatia cronica; le cause scatenati più frequenti possono essere individuate nelle sindromi coronariche acute, nelle tachiaritmie, negli squilibri ipertensivi ed idrici, nelle infezioni sistemiche. La presentazione clinica è diversa a seconda dello stato emodinamico, e valutare la presenza di congestione e di perfusione sistemica risulta di fondamentale ausilio per individuare diverse situazioni cliniche, che vanno dall’edema polmonare acuto allo shock cardiogeno, che richiedono trattamenti diversificati, con implicazioni prognostiche differenti. Il trattamento ha lo scopo di ristabilire lo stato emodinamico e le funzioni vitali, oltre migliorare i sintomi del paziente. I supporti respiratori in generale e i diuretici dell’ansa, nel paziente congesto sono quasi sempre necessari ed utili. Farmaci vasodilatatori, inotropi e vasopressori sono usati dipendentemente dai dati emodinamici e funzionali. Tutti questi farmaci, seppur utili nel contesto acuto, non hanno dimostrato un beneficio nella prognosi del paziente e devono essere usati con cautela perché gravati da effetti collaterali pericolosi. Per questo motivo il miglior trattamento dello scompenso cardiaco acuto è la prevenzione di episodi di instabilizzazione in pazienti con cardiopatia cronica. Correzione dei fattori di rischio, trattamento completo della cardiopatia strutturale, comprese procedure interventistiche ed elettrofisiologiche, terapia medica ottimale dello scompenso cronico basata sulle evidenze scientifiche, predisposizione di percorsi dedicati alla gestione ambulatoriale o domiciliare, sono i presidi che possono ridurre le recidive di scompenso ed il carico sociale ed economico correlato.
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Hirschon Prado, Alfredo, Gastón Vazquez, José Navarro Estrada, Enrique Dominé, Pablo Merlo, Fernando Botto, Jorge Mrad, and Florencia Rolandi. "RECUENTO DE GLOBULOS BLANCOS COMO PREDICTOR DE HALLAZGOS ANGIOGRAFICOS Y EVENTOS CLINICOS EN LOS SINDROMES CORONARIOS AGUDOS SIN SUPRADESNIVEL DEL SEGMENTO ST. SUBANALISIS DEL ESTUDIO PACS. Investigadores PACS." Revista Argentina de Cardiología 81, no. 5 (October 2013): 408–14. http://dx.doi.org/10.7775/rac.es.v81.i5.1807.

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Antoncecchi, Ettore, and Enrico Orsini. "Cardiologia 2019. Cosa c’è di nuovo." Cardiologia Ambulatoriale, no. 12020 (January 30, 2020): 1–10. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-1-1.

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Abstract:
Si può ben dire che il panorama scientifico 2019 è stato ricco di novità per la cardiologia. Sono stati presentati nei principali congressi internazionali e pubblicati sulle riviste più prestigiose i risultati di numerosi ed importanti trials, attesi da anni su tematiche differenti. La Società Europea di Cardiologia è stata attivissima, emanando ben cinque nuove linee guida, su diabete e malattie cardiovascolari, dislipidemie, embolia polmonare, tachicardie parossistiche sopraventricolari e sindromi coronariche croniche. Le società americane sono state più prudenti, per certi aspetti opportunamente, limitandosi ad emanare due nuovi documenti sulla prevenzione primaria e sulla fibrillazione atriale. Non sempre tuttavia novità è sinonimo di progresso reale. Numerosi trials su farmaci già sviluppati o in via di sviluppo hanno dato risultati negativi o solo modestamente positivi, tanto da non consentire di supportarne nuove indicazioni. Uno dei nuovi documenti di indirizzo della Società Europea di Cardiologia si è rivelato, come sarà discusso, sostanzialmente privo di reali innovazioni. Uno dei trials maggiormente attesi, ISCHEMIA, presentato all’American Heart Association ma non ancora pubblicato, ha dato un risultato che possiamo definire “nullo”. Soltanto una classe di nuovi farmaci antidiabetici, gli inibitori SGLT-2, hanno ricevuto conferme molteplici nel 2019, tanto da permetterne la collocazione fra gli agenti più attivi per la prevenzione cardiovascolare. Questo editoriale, non potendo passare in rassegna tutte le novità cardiologiche 2019, tratterà soltanto alcuni temi che gli autori reputano maggiormente significativi. Sperando di incontrare l’approvazione dei lettori di Cardiologia Ambulatoriale.
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Residentes, Residentes. "Cardiología." Acta Médica Colombiana 43, no. 2S (June 24, 2019): 27–54. http://dx.doi.org/10.36104/amc.2018.1393.

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Abstract:
C-1. DISMINUCIÓN DE LA MORBIMORTALIDAD EN FALLA CARDIACA, MEJORÍA DE LA FRACCIÓN DE EYECCIÓN Y CLASE FUNCIONAL CON EL USO DE SACUBUTRILO / VALSARTAN (PEÑA QUINTERO HAROLD, KOGA CORREA JENNY CAROLINE, TASCON GUEVARA BRIGITTE NATHALIA C-2. CORAZÓN CARCINOIDE Y TUMOR NEUROENDOCRINO METASTÁSICO (AGUDELO CARLOS, TRUJILLO DANILO, LUNA FREDY, ORTIZ CARLOS, GUERRA JOAQUÍN.) C-3. DEXTROCARDIA ADQUIRIDA (AVILA NATALIA, CELEMIN CARLOS, VARGAS JUAN GUILLERMO) C-4. ENDOCARDITIS INFECCIOSA EN VÁLVULA PROTÉSICA AORTICA POR STREPTOCOCCUS GORDONII (NAVARRETE LINDA, FUENTES CARLOS, ÁLVAREZ CAMILO, RESTREPO CARLOS, SUPELANO MARIO, MORA JAVIER) C-5. COMPROMISO CARDÍACO EN AMILOIDOSIS (BETANCUR SALAZAR KELLY JOHANNA, RONDÓN CARVAJAL JULIÁN FELIPE, THORRENS RÍOS JOSE GREGORIO) C-6. INSUFICIENCIA TRICUSPIDEA PRIMARIA ASOCIADA A INSUFICIENCIA CARDIACA DERECHA, LA VÁLVULA OLVIDADA (MENDOZA FERNÁN, ROMERO JOSÉ, LONDOÑO GABRIEL, IDROVO CAROLINA, MENDOZA LAURA VICTORIA, NÚÑEZ FEDERICO, CAICEDO VÍCTOR) C-7. COMUNICACIÓN INTERVENTRICULAR COMO COMPLICACIÓN TEMPRANA POST INFARTO DE CARA ANTERIOR (MENDOZA FERNÁN, LONDOÑO GABRIEL, CASTAÑO ANGIE MARCELA, MENDOZA LAURA VICTORIA, ANDRADE DARÍO, FEDERICO NÚÑEZ, CAICEDO VÍCTOR C-8. COMPLICACIONES CARDIOVASCULARES DEL CONSUMO DE COCAÍNA (SANTAMARIA ALZA YEISON, HERNANDEZ CELIS ANNIE) C-9. PERFIL CLÍNICO Y DEMOGRÁFICO DE PACIENTES CON FALLA CARDIACA AGUDA. ANÁLISIS DESCRIPTIVO DE COHORTE. (JUAN EMILIO, AMAYA NICOLAS, JUAN MARIETTA, ARBELAEZ LINA, CALVO LAUREN, VALENCIA MARGARITA, MARIÑO ALEJANDRO, GARCIA-PEÑA ANGEL) C-10. ABSCESO AÓRTICO PERIPROTÉSICO ROTO (CACERES EDWARD, JUAN MARIETTA, OSPINA DIEGO, MOLINA GERMAN, RIOS GIOVANNY, GARCIA-PEÑA ANGEL) C-11. MIOCARDITIS Y PUENTE MUSCULAR: ASOCIACIÓN CON MANIFESTACIONES SEMEJANTES AL SINDROME CORONARIO (MENDOZA FERNÁN, MORALES MILENA) C-12. INSUFICIENCIA CARDIACA AVANZADA, DIABETES Y CIRROSIS COMO MANIFESTACIONES DE UN CASO DE HEMOCROMATOSIS HEREDITARIA (MENDOZA FERNÁN, ORTIZ PAOLA, MEDINA OSCAR, JARAMILLO CLAUDIA, ARIZA GERARDO) C-13. RELACIÓN ENTRE EL RESULTADO DE TROPONINA CARDÍACA Y LA MORTALIDAD EN UN HOSPITAL DE SEGUNDO NIVEL DE ATENCIÓN (ARAUJO DURAN JORGE, CONCHA DIANA, BARROS CAMILO) C-14. COMPARACIÓN DE ESCALAS DE PREDICCIÓN DE RIESGO EN DOLOR TORÁCICO, EN UN HOSPITAL DE ALTA COMPLEJIDAD (TORRALBA ADRIÁN FELIPE, NAVARRO ALBERTO, ORTIZ CARLOS) C-15. MIOCARDIOPATIA DILATADA PERIPARTO: PRESENTACION DE UN CASO (GRANELA KATYA, BROCHADO LEONARDO) C-16. PROTOCOLOS ADAPT VS HEART EN EL DIAGNÓSTICO DEL DOLOR TORÁCICO: DISEÑO DE UN ENSAYO CLÍNICO ALEATORIZADO PRAGMATICO (SPROCKEL JOHN*, DIAZTAGLE JUAN*, CHAVES WALTER, ALVAREZ JOHAN, BOHORQUEZ JUAN, HURTADO EDUARDO, HERRERA GEOBER, ALZATE JUAN, OLAYA ALEJANDRO) C-17. AGENESIA DE ARTERIA PULMONAR UNILATERAL EN ADULTO CON TETRALOGÍA DE FALLOT (CASTRO LEIDY, CÁRDENAS LAURA, SPROCKEL JOHN) C-18. PERICARDITIS CONSTRICTIVA POR TUBERCULOSIS REPORTE DE CASO CLINICO (GONZÁLEZ YESENIA, ARTETA SHEILA) C-19. UTILIDAD DIAGNOSTICA DEL SIGNO DE FRANK EN PACIENTES CON ENFERMDEDAD CARDIOVASCULAR ATENDIDOS EN UN HOSPITAL DE TECER NIVEL (ÁLVAREZ LUIS, BURITICÁ WILSON, CALDERÓN LAURA, LOSADA MARÍA, MACÍAS DANIELA, VERGARA JHON) C-20. EXPERIENCIA EN CATETERISMO CARDIACO DERECHO EN PACIENTES CON SOSPECHA DE HIPERTENSION PULMONAR EN EL HOSPITAL GENERAL DE MÉXICO (JURADO YAMILE, CUETO GUILLERMO, GÓMEZ SAMUEL) C-21. COMPARACIÓN DE RESULTADOS DE ECOCARDIOGRAMA ESTRÉS Y PRUEBA DE ESFUERZO EN PACIENTES DE CONSULTA ESPECIALIZADA (YASNÓ NAVIA PAOLA ANDREA, LÓPEZ GARZÓN NELSON ADOLFO, MARIA VIRGINIA PINZÓN) C-22. ANGIOGRAFÍA CORONARIA: HALLAZGOS Y PERFIL CLÍNICO EN 100 PACIENTES EN LA UNIDAD DE HEMODINAMIA DE UN CENTRO DE REFERENCIA CARDIOVASCULAR, REPORTE PRELIMINAR (DURAN GUTIÉRREZ LUIS FERNANDO, ALVAREZ ROSERO RAFAEL ALBERTO, JIMÉNEZ CANIZALES CARLOS EDUARDO, PEÑA MURCIA ANGIE DANIELA, VARGAS RIVEROS LUIS FERNANDO, SANTOS POLANCO LUIS FERNANDO, MONDRAGÓN CARDONA ÁLVARO EDUARDO) C-23. HEMANGIOMA CARDIACO DEL NODO AURICULOVENTRICULAR (HERNÁNDEZ JENIFFER, PINTO DIEGO C-24. SÍNDROME DE KOUNIS INDUCIDO POR N-ACETIL CISTEÍNA (PIZZA RESTREPO MARIA JULIANA, ÁLVAREZ MORENO ADRIANA, OCAMPO YEPES MARIA CAMILA, CEBALLOS ZAPATA KATHERINE, THORRENS RIOS JOSE GREGORIO) C-25. CARACTERIZACIÓN DE LA POBLACIÓN CON ENDOCARDITIS INFECCIOSA EN EL HOSPITAL DEPARTAMENTAL SANTA SOFÍA DE CALDAS ENTRE EL 2012-2016 (BECERRA LUZ YANETH, GARCÍA CRISTIAN, SÁNCHEZ FABIO MAURICIO) C-26. TUMORES CARDIACOS PRIMITIVOS BENIGNOS: MIXOMA CUYA PRESENTACIÓN CLÍNICA FUE UN SÍNDROME CORONARIO AGUDO (MENDOZA FERNÁN, GUTIÉRREZ FELIPE, LONDOÑO GABRIEL, QUINTERO JUAN, ROMERO JOSÉ, VEGA IVÁN, MENDOZA LAURA, NÚÑEZ FEDERICO, ANDRADE DARÍO, CAICEDO VÍCTOR) C-27. DERRAME PERICARDICO COMO MANIFESTACIÓN DE MALARIA COMPLICADA (GÓMEZ PACHÓN CAMILO ANDRÉS, CRIOLLO VARÓN KEVIN LEANDRO, FIGUEROA CRISTIAN, TORRES DAVID, DUQUE RUBÉN, PÉREZ FRANCO JAIRO ENRIQUE.) C-28. PERICARDITIS POSTINFARTO ASOCIADO A HEMOPERICARDIO Y TAPONAMIENTO CARDIACO (RAMIREZ GARCIA MONICA, CORREA ALDANA JOHN JAIRO, PUENTES CASTRILLON MARIA ELCY, FIERRO RODRIGUEZ DORA EMILIA, DOMINGUEZ RUIZ JUAN DIEGO)
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Vivas, D., J. C. Garcia-Rubira, E. Bernardo, D. J. Angiolillo, P. Martin, A. Calle-Pascual, I. Nunez-Gil, C. Macaya, and A. Fernandez-Ortiz. "Effects of intensive glucose control on platelet reactivity in patients with acute coronary syndromes. Results of the CHIPS Study ("Control de Hiperglucemia y Actividad Plaquetaria en Pacientes con Sindrome Coronario Agudo")." Heart 97, no. 10 (March 4, 2011): 803–9. http://dx.doi.org/10.1136/hrt.2010.219949.

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Costabel, Juan Pablo, Ezequiel Zaidel, Mirza Rivero, Ivan Gómez, Gonzalo Emanuel Pérez, Cristian Garmendia, Ernesto Duronto, José Bonorino, Rosina Arbucci, and Ignacio Vaca. "Registro Multicéntrico prospectivo de pacientes hospitalizados por un sindrome coronario agudo sin elevación del segumento ST en centros de alta complejidad. Resultados intrahospitalarios y evolución a los 6 meses (Buenos Aires i)." Revista Argentina de Cardiologia 88, no. 4 (August 2020): 308–16. http://dx.doi.org/10.7775/rac.es.v88.i4.18501.

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Residentes, Residentes. "Trabajos de investigación residentes." Acta Médica Colombiana 43, no. 2S (June 24, 2019): 15–26. http://dx.doi.org/10.36104/amc.2018.1392.

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Abstract:
TIR-1. ANEMIA ADQUIRIDA EN EL HOSPITAL Y FACTORES ASOCIADOS: UNA COHORTE RETROSPECTIVA DE PACIENTES MEDICOS HOSPITALIZADOS (MATEUS JUAN, ALZA JHONGERT, CÁRDENAS JORGE, CASTAÑEDA, ANDRÉS, WANCJER BENJAMÍN) TIR-2. USO DE LA ESCALA DE CHARLSON COMO PREDICTOR INDEPENDIENTE DE ESTANCIA HOSPITALARIA PROLONGADA EN PACIENTES ADULTOS AL MOMENTO DE INGRESO A URGENCIAS (GARCÍA ÁNGEL ALBERTO, RODRÍGUEZ MARÍA ANGÉLICA, SOTELO JORGE ENRIQUE, MAYORGA VIVIANA, SERRANO PAULA, JURADO NATALLIE, PARIS GABRIELA, JIMÉNEZ CAMILO, GARZÓN ANDRÉS, CANO CARLOS ALBERTO, MORENO ATILIO, AGUIAR LEONAR) TIR-3. EFICACIA DE LA TRIPLE TERAPIA EN PACIENTES DIABÉTICOS TIPO 2 NO CONTROLADOS: ESTUDIO EN VIDA REAL (BEDOYA VANESSA, OSORIO LUIS M., MUÑOZ JENNY, SALGADO CARLOS, CASANOVA MARÍA E., CARVAJAL REYNALDO Y ABREU ALÍN) TIR-4. FACTORES DE RIESGO ASOCIADOS A ESTANCIA HOSPITALARIA PROLONGADA EN PACIENTES CON FALLA CARDÍACA AGUDA (ARBELAEZ-COLLAZOS LINA, CALVO-BETANCOURT LAUREN, VALENCIA-MEJIA MARGARITA, JUAN MARIETTA, AMAYA NICOLAS, JUAN EMILIO, MARIÑO ALEJANDRO, GARCIA-PEÑA ANGEL. ) TIR-5. ALTERACIONES HEMATOLÓGICAS EN PACIENTES COLOMBIANOS CON LUPUS ERITEMATOSO SISTÉMICO (SANTAMARÍA-ALZA YEISON, COY QUIROGA AMALIA, ALARCÓN GÓMEZ ZULLY MARCELA, SÁNCHEZ-BAUTISTA JULIÁN DAVID, FAJARDORIVERO JAVIER ENRIQUE, FIGUEROA PINEDA) TIR-6. FACTORES PREDICTORES DE MORTALIDAD EN PACIENTES CON ENFERMEDAD CORONARIA Y COMPROMISO DEL TRONCO PRINCIPAL IZQUIERDO (MIRANDA-ARBOLEDA ANDRÉS F., CARDONA DANIEL, GARCÍA KAREN, URIBE CARLOS E., FERNÁNDEZ-CADAVID ANDRÉS, RODRÍGUEZ ARTURO E., SENIOR JUAN M) TIR-7. CONCORDANCIA ENTRE ESCALAS FRAMINGHAM ATP III, SCORE Y ACC/AHA 2013, EN UNA COHORTE DE PACIENTES EN UN HOSPITAL DE CUARTO NIVEL EN EL AÑO 2015 (MANCERA RINCÓN PEDRO, GIRAL GIRALDO HELMAN EDUARDO, RIZO TELLO VÍCTOR ZEIN, BARRERA GARAVITO EDGAR CAMILO TIR-8. RENDIMIENTO DIAGNÓSTICO DE TRES REGLAS DE PREDICCIÓN CLÍNICA PARA EMBOLIA PULMONAR (ORTIZ SANTIAGO, FAIZAL IVETTE, AGUIRRE GUILY, CEPEDA ANDRÉS, MARTINEZ LAURA, RAMÍREZ DAVID) TIR-9. COMPORTAMIENTO DEL SINDROME DE CUSHING EN UN CENTRO DE SALUD NIVEL IV DE LA CIUDAD DE CALI (SALGADO CIFUENTES CARLOS ALBERTO, MUÑOZ LOMBO JENNY PATRICIA, BEDOYA JOAQUI VANESSA, OSORIO CORREA CINDY VERÓNICA, TABARES BURBANO ADRIÁN ANDRES, ABREU LOMBA ALIN) TIR-10. ESCALA DE STOP-BANG COMO TAMIZAJE PARA IDENTIFICAR SUJETOS CON RIESGO DE SÍNDROME DE APNEA HIPOPNEA DEL SUEÑO, EN PACIENTES CON CEFALEA PRIMARIA CRÓNICA QUE ASISTEN A LA CONSULTA EXTERNA DE NEUROLOGÍA EN EL HOSPITAL MILITAR CENTRAL (HENRÍQUEZ ORTIZ SAYURIS, HINCAPIÉ DÍAZ GUSTAVO, GUZMÁN MOLANO LUISA, BASTIDAS GOYES ALIRIO, MANTILLA BARBARITA) TIR-11. IMPACTO DE LOS ANALOGOS DE SOMATOSTATINA EN EL MANEJO DE ACROMEGALIA (OSORIO CORREA CINDY VERÓNICA, SALGADO CARLOS ALBERTO, CARVAJAL REYNALDO, ABREU LOMBA ALIN) TIR-12. FACTORES ASOCIADOS A INJURIA RENAL AGUDA EN PACIENTES CON TRASPLANTE HEPÁTICO EN UN HOSPITAL DE CUARTO NIVEL (JUAN CASTELLANOS-DE LA HOZ, JULIÁN NARANJO MILLÁN, EDGAR BARRERA GARAVITO)
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Menegato, Alessandra, and Michele Galli. "Timing e modalità dei controlli dopo sindrome coronarica acuta trattata con rivascolarizzazione: alcune riflessioni." Monaldi Archives for Chest Disease 66, no. 2 (February 4, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2006.532.

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Abate, Cecilia, Nicola Sforza, Cesare Amico, Annalisa Simeone, and Giuseppe Guglielmi. "Ruolo della risonanza magnetica cardiaca in pazienti con sindrome coronarica acuta e stenosi non critica alla coronarografia." Journal of Radiological Review 5, no. 4 (September 2018). http://dx.doi.org/10.23736/s2283-8376.18.00083-9.

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"Modello di lavoro su pazienti post-sindrome coronarica acuta in un contesto sanitario di limitata disponibilità di risorse." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (December 4, 2017): 222–35. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2017-3-7.

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Menares Koppe, Macarena Soledad. "Infarto agudo al miocardio secundario a puentes miocárdicos, reporte de caso." Ciencia e Investigación Medico Estudiantil Latinoamericana 26, no. 1 (June 21, 2021). http://dx.doi.org/10.23961/cimel.v28i1.1256.

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Abstract:
Los puentes miocárdicos (PM) se definen como uno o más segmentos de una arteria coronaria que se encuentran rodeados por fibras musculares y que pueden sufrir alteraciones en el flujo sanguíneo durante la diástole, generando como consecuencia última, isquemia miocárdica. Aún cuando los PM tienen una presentación anatómica en la población de entre un 40-80%, sólo el 0.5-16% de ellos serán, adicionalmente, funcionales alterando la irrigación miocárdica. A continuación se presenta el caso de un hombre de 62 años, consulta en servicio de urgencia por cuadro clínico compatible con Sindrome coronario agudo, confirmandose el daño miocárdico con la elevación de las enzimas cardiacas. Se realiza coronariografía que evidencia existencia de puentes miocárdicos que disminuyen el flujo sanguíneo coronario, siendo ésta la causa del cuadro clínico del paciente que se manejó farmacológicamente. Palabras claves: puente miocárdico, isquemia miocárdica, infarto del miocardio.
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Fattirolli, Francesco, and Alessandra Pratesi. "Cardiovascular prevention and rehabilitation in the elderly: evidence for cardiac rehabilitation after myocardial infarction or chronic heart failure." Monaldi Archives for Chest Disease 84, no. 1-2 (June 22, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2015.731.

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Abstract:
<p>Cardiac rehabilitation in the elderly today often represents a utopia. The international scientific literature takes little into account this type of prescription for old people, although they represent a large and growing proportion of cardiac patients, with acute coronary syndrome or heart failure, which we have to manage in everyday life. Furthermore, interventions of health education, clinical follow up, rehospitalisation prevention and prescription of tailored exercise, are sometimes more necessary in this kind of patients, given the presence of multimorbidity, functional dependence, frailty, sarcopenia, social neglect. Most of the data on the feasibility, safety and efficacy of cardiac rehabilitation are favourable, but they are few and apparently not strong enough to convince the medical community. Therefore is necessary to join efforts to identify the geriatric patient's peculiarities and plan a suitable program of cardiac rehabilitation, which takes into account the multi-dimensionality and complexity of typical problems of the elderly, for which the classical cardiac outcomes can be limited.</p><p><strong>Riassunto</strong></p><p>La riabilitazione cardiologica nel paziente anziano rappresenta ad oggi in molte realtà una utopia. La letteratura scientifica internazionale prende poco in considerazione questo tipo di prescrizione nei soggetti in età avanzata, per quanto essi rappresentino una grande e crescente quota dei pazienti cardiopatici con sindrome coronarica acuta o scompenso cardiaco. Inoltre proprio su questa tipologia di pazienti interventi di educazione sanitaria, monitoraggio clinico e prescrizione di esercizio fisico personalizzato, risultano più necessari, data la presenza di multimorbilità, dipendenza funzionale, fragilità, sarcopenia, isolamento sociale. La maggior parte dei dati su fattibilità, sicurezza ed efficacia della riabilitazione cardiologica dopo infarto miocardico e nello scompenso sono favorevoli, ma risultano limitati nella numerosità delle casistiche e non condotti su pazienti assimilabili a quelli del mondo reale. E’ necessario dunque identificare le peculiarità del paziente geriatrico e pianificare e personalizzare un programma di riabilitazione cardiologica che tenga in considerazione la multidimensionalità e la complessità dei problemi tipici del soggetto anziano, per il quale gli outcome cardiologici abituali possono risultare limitati o non significativi.</p>
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Ambrosetti, Marco, Roberto F. E. Pedretti, Mario Facchini, Gabriella Malfatto, Salvatore Pio Riccobono, Oreste Febo, and Tommaso Diaco. "Current activities of Cardiovascular Rehabilitation in the ambulatory setting of the Lombardy Region." Monaldi Archives for Chest Disease 84, no. 1-2 (June 22, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2015.722.

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Abstract:
<p>In the present work, the current activities of Cardiovascular Rehabilitation and Prevention (CRP) in the ambulatory setting of the Lombardy Region (Italy) are described. Based on the 2012 Legislation, ambulatory CRP is delivered by means of three programme categories (MAC 6, 7, and 8) with different degrees of intensity. The patient evaluation of global cardiovascular/clinical risk, comorbidity, and disability is the cornerstone for MAC prescription. Following the organization of MAC activities, a survey on 327 patients was carried out by the regional network of the Italian Society of Cardiovascular Rehabilitation (GICR-IACPR). Globally, acute coronary syndromes (with or without coronary revascularization) constituted the main access group to CRP. More than 60% of patients displayed a condition of high risk, comorbidity, and disability. The outcome of ambulatory CRP by means of MAC 6 and 7 was satisfactory, while in the 'less intensive' MAC 8 patients with complete drug up-titration and achievement of secondary prevention targets were no more than 70%. </p><p><strong>Riassunto</strong></p><p>La Cardiologia Riabilitativa e Preventiva (CRP) storicamente riconosce nei percorsi ambulatoriali un importante setting per l’erogazione dell’intervento. In Regione Lombardia negli ultimi anni le attività di CRP sono state oggetto di una profonda riorganizzazione, con il contributo di esperti GICR-IACPR attivi presso lo specifico tavolo tecnico attivato presso la Direzione Generale Sanità. Dal 2012 sono attive le Macroattività Ambulatoriali Complesse e ad alta integrazione di risorse (MAC), che riguardano anche la sfera della CRP. Le MAC si sono poste come integrazione e alternativa al percorso degenziale e sono state classificate in tre livelli a complessità decrescente (MAC 6, MAC 7 e MAC 8 nel nuovo nomenclatore delle attività ambulatoriali). Il network GICR-IACPR ha quindi successivamente condotto una survey su 327 pazienti in tre Centri di CRP, di cui vengono esposti i risultati. Complessivamente, le condizioni di accesso alle MAC più utilizzate sono stati gli esiti di sindrome coronarica (con o senza rivascolarizzazione) e vi è stata una robusta rappresentazione (oltre 60%) di situazioni cliniche a medio/alto rischio clinico, complessità e disabilità. L’outcome dell’intervento in regime di MAC (in termini di recupero funzionale, titolazione della terapia di cardioprotezione e raggiungimento dei target terapeutici) è stato globalmente soddisfacente, seppure minore (non superiore al 70%) nel MAC 8 meno "intensivo".</p>
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Senior, Juan Manuel, and Édison Muñoz Ortiz. "Miocarditis fulminante, simuladora de sindrome coronario agudo." Iatreia 27, no. 3 (June 16, 2014). http://dx.doi.org/10.17533/udea.iatreia.19400.

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Abstract:
Informamos el caso de un hombre de 48 años, con el antecedente de enfermedad coronaria y enfermedad autoinmune, quien sufrió dolor torácico, con posterior desarrollo de falla cardíaca aguda y colapso hemodinámico. Se presentan su evolución clínica y las ayudas que permitieron llegar al diagnóstico de miocarditis fulminante de etiología lúpica. Se incluye también una revisión de los aspectos más importantes de esta enfermedad.
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Gicelio Marques da Silva Júnior and Deybson Borba de Almeida. "ANÁLISE DO PERFIL DE ATENDIMENTO EM SAÚDE E EM ENFERMAGEM À VITIMAS DA SINDROME CORONARIANA AGUDA." Anais dos Seminários de Iniciação Científica, no. 25 (November 9, 2022). http://dx.doi.org/10.13102/semic.vi25.8562.

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Abstract:
A Síndrome Coronariana Aguda (SCA) refere-se a uma constelação de sintomas clínicos que são compatíveis com isquemia aguda do miocárdio, dentre esses destacamse angina instável e infarto agudo do miocárdio (IAM), que ocorrem mediante deficiência no suprimento sanguíneo/oxigênio para o músculo, que ocasiona, em muitos casos, dor precordial.
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Faria, Heloísa Turcatto Gimenes, Paula Caroline Alves Evangelista, Karen Cristina Silva Barbosa, and Marcela Baquião Dos Santos. "PERFIL DE PACIENTES DIAGNOSTICADOS COM SINDROME CORONARIANA AGUDA EM UM HOSPITAL NO INTERIOR DE MINAS GERAIS." Revista Eixos Tech 6, no. 1 (March 4, 2020). http://dx.doi.org/10.18406/2359-1269v6n12019258.

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Abstract:
Atualmente, a Síndrome Coronariana Aguda (SCA) representa um importante problema de saúde pública, tanto no Brasil, como no mundo. Como causa temos o aumento da morbidade e mortalidade dos indivíduos acometidos e aumento na procura por atendimentos e internações nos setores de urgência e emergência. Nesse contexto é importante salientar que a maneira mais eficaz de reduzir o impacto das doenças cardiovasculares, em nível populacional, é o desenvolvimento de ações preventivas e o tratamento dos fatores de risco. Assim a enfermagem se torna parte importante neste processo, atuando de forma a conhecer os elementos envolvidos no desencadeamento da SCA para que possam agir de forma mais resolutiva na prevenção e promoção da saúde desses indivíduos e no desenvolvimento de programas capazes de reduzir a morbidade e mortalidade por doenças cardiovasculares. O presente estudo teve como objetivo conhecer o perfil dos pacientes internados por síndrome coronariana aguda em um hospital privado, no interior de Minas Gerais, no ano de 2018, segundo as variáveis sociodemográficas e fatores de risco. Trata-se de um estudo descritivo e transversal, que foi realizado em um hospital no interior de Minas Gerais. A amostra foi de conveniência, composta por 43 pessoas que tiveram o diagnóstico de SCA, selecionadas após os critérios de seleção adotados no estudo. A coleta de dados foi realizada mediante entrevista dirigida, no domicílio, utilizando um questionário previamente construído, fundamentado na literatura estudada. Para a análise, os dados foram agrupados em categorias e analisados conforme tipo de estudo. O projeto de pesquisa foi submetido à plataforma Brasil, conforme Resolução CNS 466 de 12 de dezembro de 2012, apreciado e aprovado pelo Comitê de Ética em Pesquisa do IFSULDEMINAS e pelo Comitê de Ética em Pesquisa da Santa Casa de Misericórdia de Passos, conforme protocolos: 2.510.674 e 2.654.881, respectivamente. Os resultados mostraram predomínio do sexo masculino (51,2%), idade média de 57,3 anos, etnia branca (62,8%), aposentados (51,2%), casados (58,2%) e renda familiar média de 2,5 salários mínimos. Quanto às variáveis clínicas, as comorbidades mais citadas foram, hipertensão arterial sistêmica (69,8%), seguida por infarto agudo do miocárdio prévio (55,8% ) e angina (51,2%). Ainda, observa-se uma população que possui, em seu estilo de vida, hábitos que propiciam o desenvolvimento da SCA e suas diversas formas de manifestação clínica. Constatou-se, portanto, uma alta prevalência de fatores de risco tais como, sedentarismo, alimentação inadequada, entre outros, o que confirma a necessidade de elaboração de programas de educação com vistas na prevenção de novos episódios de doenças cardiovasculares. É fundamental o desenvolvimento de mecanismos para que os indivíduos assumam uma atitude responsável de autocuidado diante da sua doença, conhecendo e controlando os fatores de risco presentes no seu estilo de vida. Para isso, torna-se fundamental que os profissionais de saúde, em especial, a enfermagem, que age diretamente com o paciente, conheça o perfil da população que assite, para que, assim, possa elaborar programas de cuidado mais específicos, levando em consideração as peculariedades e limitações dessa população.
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CAPPELLETTI, Piero, Marco MORETTI, Massimiliano MANNO, Maria A. BURGIO, Elisabetta STENNER, Francesca VENEZIANI, Lucia MALLOGGI, et al. "HS-cTn nella prognosi di malattie diverse dalle sindromi coronariche acute e il caso della popolazione generale. Raccomandazioni del GDS MM SIPMEL." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio, September 2021. http://dx.doi.org/10.23736/s1825-859x.21.00111-0.

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Sia, Jussi, Wail Nammas, Carlos Collet, Bernard De Bruyne, and Pasi P. Karjalainen. "Estudio comparativo de la cobertura neointimal entre los stents con recubrimiento de titanio-óxido nítrico y los liberadores de everolimus en el sindrome coronario agudo." Revista Española de Cardiología, August 2022. http://dx.doi.org/10.1016/j.recesp.2022.05.011.

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