Academic literature on the topic 'Significato nella vita'

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Journal articles on the topic "Significato nella vita"

1

Bartoletti, Roberta. "L'efficacia simbolica delle cose: forma e significato dei rituali di consumo." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 116 (April 2010): 132–46. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116012.

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Abstract:
L'autrice ripercorre i significati del rituale, che si sono spostati dal campo della religione e del sacro per approdare al campo della cultura e del significato. Č grazie in particolare a Mary Douglas che il rituale si configura come azione simbolica efficace nel dare forma e ordine all'esperienza. Tra i rituali contemporanei, un ruolo di particolare importanza assumono i rituali di consumo, i cui accessori sono merci. I rituali di consumo svolgono un ruolo importante nella gestione del significato e in particolare del cambiamento che investe la vita individuale e collettiva, in modo analogo a quanto avveniva nelle societŕ primitive con i tradizionali riti di passaggio. Nelle societŕ contemporanee ancora molti di questi cambiamenti e rotture, anche traumatiche, non sono chiaramente gestite a livello culturale e collettivo, con il rischio che questi spazi vengano occupati unicamente dal mercato.
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2

Marczewski, Marek. "Świeccy w Kościołach nowotestamentalnych." Vox Patrum 42 (January 15, 2003): 31–51. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7142.

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Abstract:
Sembra, che nella fase iniziale della vita della Chiesa, il modello organizzativo delle Chiese stabilisce la Chiesa domestica. Dove un ruolo importante svolgono le donne ed anche sposi/coppie di sposi, dei quali conosciamo cinque. Dei gruppo delle donne possiamo dire soltanto che anche se potevano/dovevano (?) svolgere le funzioni importanti nelle nuove comunita ecclesiali, eppure „i vangeli tacciono della loro vocazione", e poi precisazione del loro posto e ruolo comporta tanti problemi. Autore di questa elaborazione si e impegnato sulla descrizione dei significato degli sposi nella missione del primo cristianesimo della Chiesa.
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3

Piccinini, Gaia, and Federica Gardini. "Dal sintomo al significato. La relazione terapeutica nella fenomenologia clinica." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 38 (September 2010): 93–104. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-038008.

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Abstract:
Il significato e il valore del termine cura vengono qui indagati dal punto di vista di un'importante scuola di pensiero contemporanea, quella della fenomenologia antropologica applicata alla relazione clinica. Questo orientamento, che ha avuto inizio con il medico e filosofo Viktor von Weizsäcker (1886-1957), ha dato vita a nuovi modi di intendere e praticare la cura in ambito medico, tra cui quello del Medical Humanismus. L'approccio fenomenologico alla relazione clinica fa della categoria della comprensione piů di quella della spiegazione; della nozione di significato piů di quelle di segno o sintomo, gli strumenti interpretativi privilegiati per vivere e condurre la relazione tra medico e paziente. Il percorso di cura davvero efficace e mirato č dunque inteso come quello di un medico la cui ars sia dedita a restaurare e ricomporre l'integritÀ emotiva e assiologica della persona malata, aiutandola a reinterpretare il proprio universo esistenziale, drammaticamente sovvertito per prioritÀ, caratteristiche e potenzialitÀ dall'avvento del patico.
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4

Bosticco, Guido. "La laicitŕ nell'informazione. Una chiosa." PARADIGMI, no. 1 (April 2010): 153–64. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001013.

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Abstract:
Il tema della laicitŕ č divenuto centrale nel dibattito pubblico, soprattutto in Italia, all'ordine dei giorno sui mass media, nella discussione politica e, di conseguenza, nella vita quotidiana dei cittadini. In questo lavoro si considera la laicitŕ dal punto di vista dell'informazione. Che cosa significa laicitŕ nell'informazione? Č possibile un'informazione laica? Dove risiede, se esiste, un criterio per identificare e verificare un modo laico di fare informazione? Lungo un percorso che si sviluppa attraverso vari slittamenti di significato delle parole considerate, l'articolo tenta di rispondere a queste domande, aprendo al contempo la riflessione su diversi aspetti del problema.
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5

Gozzoli, L., L. Ambrogio, M. Grasso, L. Ghezzo, G. P. Magro, G. B. Bradac, M. Bergui, and C. Ferro. "Iperintensità dei nuclei della base nelle sequenze RM T1-W in un caso di shunt porto-sistemico senza insufficienza epatica." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (August 1996): 493–500. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900423.

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Abstract:
Gli autori descrivono il caso di una giovane paziente sottoposta all'età di 16 anni ad intervento chirurgico di anastomosi spleno-renale per trombosi delle vene sovraepatiche conseguente ad incongrua manovra di cateterizzazione della vena ombelicale nelle prime 48 ore di vita. All'età di 20 ani la paziente giunge alla nostra osservazione per amenorrea secondaria; l'esame RM evidenzia un incremento del segnale nelle sequenze poderate in T1 in corrispondenza dei globi pallidi, della regione subtalamica e dell'adenoipofisi. Gli autori discutono le possibili cause ed il significato clinico delle alterazioni di segnale nella regione dei nuclei della base in soggetti con insufficienza epatica cronica associata o meno a shunts porto-sistemici.
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6

Possenti, Vittorio. "La bioetica alla ricerca dei principi: la persona." Medicina e Morale 41, no. 6 (December 31, 1992): 1075–96. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1082.

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Abstract:
Lo studio, premettendo che appare in questione il significato stesso dell'impresa etica nella vita umana, ritiene imprescindibile che l'uomo si interroghi sul significato dell"'esser morali", che l'Autore individua nella ricerca della luce del bene nell'ambito più generale dell'apertura all'essere. Da ciò si evince che le problematiche bioetiche basate su modelli di razionalità formali-astratte di tecniche logico-formali o sul "contrattualismo morale" conducono ad una bioetica povera di contenuto e di senso. Assume, perciò, valore emblematico e costituisce un crocevia imprescindibile per la soluzione di molti dei problemi delia bioetica, l'indagine meditante sulla persona nella sospensione della fretta. Le scienze biologiche non possono sapere alcunché della persona: ciò è di pertinenza del metodo filosofico, che è di tipo ontosofico. L'approccio che l'Autore ritiene consigliabile in bioetica al riguardo è, perciò, quello di operare uno "sguardo" antologico sulla realtà, la vita e l'essere uomini, dal quale sguardo emerga l'originalità e la specificità dell'essere persona: in una parola si tratta dell'approccio del "personalismo antologico''. Lo studio prosegue con l'analisi critica delle risposte filosofiche contemporanee alle seguenti due domande: "che cosa è persona?" e "chi è persona?" e si conclude con una sezione dedicata all'argomentazione in base a cui possibile attribuire lo status di persona all'embrione.
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7

Di Pietro, Maria Luisa. "Sessualità umana: verità e significato. Una guida per i genitori." Medicina e Morale 45, no. 2 (April 30, 1996): 209–35. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.913.

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Abstract:
L’articolo si propone di commentare il recente documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia (PCF) su Sessualità umana: verità e significato. Orientamenti educativi in famiglia, il quale intende porsi non come un trattato di teologia morale né di psicologia, bensì un momento di formazione per i genitori, anzitutto. L’Autore affronta poi i due aspetti cardine del documento pontificio: l’antropologia di riferimento e le indicazioni metodologiche. Sul primo punto, il riferimento fondamentale è la persona nella sua totalità di spirito e corpo. E la sessualità è vista come modalità dell’essere da una parte, e dimensione relazionale dall’altra. Essa, perciò, è segno di reciprocità e di complementarità, e come tale naturalmente strutturata all’apertura e al dono all’altro. Sulle indicazioni metodologiche, l’articolo nota che nel documento del PCF si sostiene l’opportunità di educare la persona alla differenza sessuale e alla vita nel senso di una educazione del sentimento morale, ovvero dell’educazione alla gestione responsabile della libertà. Tale opera deve poter avvenire nella famiglia, primo luogo educativo, ad opera dei genitori, eventualmente aiutati - in modo sussidiario e subordinato - da opportune agenzie educative. L’articolo si conclude con le indicazioni che il documento del PCF fornisce sulle modalità educative: 1. informare formando e formare informando, secondo i criteri della verità, dell’adeguazione e dell’individualizzazione, della progressività, della tempestività, della decenza e del rispetto del fanciullo; 2. la diversificazione per epoca di sviluppo e per vocazione dell’individuo; 3. l’affrontamento in termini educativi di situazioni impegnative, come l’omosessualità e la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale.
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8

Crozzoli, Aite Livia. "Il luttto nell'esperienza analitica con il gioco della sabbia"." PSICOBIETTIVO, no. 3 (May 2010): 19–37. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003002.

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Abstract:
Attraverso le testimonianze verbali e le rappresentazioni per immagini realizzate con il "gioco della sabbia" da persone in lutto vengono descritte nel testo le risonanze emozionali per la perdita di una persona con cui si era condivisa la vita e il processo elaborativo di chi intraprende un'esperienza terapeutica. Nel clima partecipativo della relazione analitica le persone possono condividere la loro sofferenza e la ricerca di sé, scoprendo il significato simbolico racchiuso nella sofferenza: l'aprirsi di uno spazio mentale e affettivo, aperto alla presenza dei processi interiori e all'importanza della componente relazionale. Segue la presentazione di un caso clinico e l'analisi di alcune scene del "gioco della sabbia", che evidenziano la peculiaritŕ del "pensare per immagini", un punto teorico di fondo del pensiero junghiano. Dal confronto tra i vissuti espressi nella comunicazione verbale e quelli nelle scene del "gioco della sabbia" si puň cogliere che la rappresentazione per immagini favorisce l'emergenza di contenuti profondi e simbolici, non prevedibili dalla coscienza e non ancora esprimibili con le parole.
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Ghezzi, Morris L. "Bioetica tra scienza e superstizione." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 7–23. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002001.

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Abstract:
Questo articolo tratta dei limiti che la bioetica deve imporre alle normative statali nella regolamentazione dei comportamenti da tenere in situazioni riguardanti il tema della vita e della morte dell'essere umano. Ovviamente per individuare tali limiti č necessario in via preliminare procedere alla definizione dei concetti di vita e di morte da un punto di vista sia filosofico, sia giuridico. Negli Stati democratici e laici la legge deve rispettare le libere scelte dei cittadini in materie che coinvolgono esclusivamente la dimensione individuale dell'essere umano. Pertanto, poiché la vita e la morte sono proprio dimensioni specificatamente soggettive ed individuali, di fronte alle quali la collettivitŕ deve fermarsi ad ascoltare l'opinione del diretto interessato, la legge piů che formulare imperativi, deve tracciare spazi di libera scelta entro i quali il singolo individuo possa trovare difesa per la realizzazione delle proprie ultime volontŕ. Nella cultura umana la distinzione tra naturale ed artificiale č priva di significato, poiché la creativitŕ culturale produce artificialitŕ, ma č naturale per l'essere umano. Dunque, non esistono parametri oggettivi per indicare scelte naturali in bioetica, ma ogni visione č possibile, ogni posizione etica č rispettabile. In materia bioetica non puň esistere eteronomia, ma solo autonomia del singolo individuo e ciň impone anche che la ricerca scientifica resti libera da qualsiasi vincolo di natura superstiziosa, religiosa o politica e trovi limiti esclusivamente nell'eguale libertŕ di scelta di tutti gli esseri umani.
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10

Salerno, Alessandra, and Sebastiana Giuliano. "La coppia sterile tra lutto, coping e resilienza." TERAPIA FAMILIARE, no. 96 (August 2011): 27–45. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096002.

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Abstract:
L'articolo fornisce una panoramica delle implicazioni psicologiche e sociali dell'infertilitŕ sulla coppia. Con unsull'evoluzione dell'attuale comprensione teorica in questo settore, le autrici esplorano i vissuti di coppia di fronte alla sterilitŕ, tenendo conto delle differenze di genere e dell'impatto che l'impossibilitŕ a generare produce sulla relazione, in bilico tra lo sgretolamento ed il rafforzamento del legame. Vengono analizzati sia gli effetti di alcune strategie di coping, che appaiono adattive per uno dei partner, ma che risultano causa di stress e depressione per l'altro e, dunque, sinonimo di un basso adattamento coniugale; sia le strategie di coping piů funzionali, quali la non esclusiva accettazione della responsabilitŕ e l'attribuzione di significato all'evento sterilitŕ. Viene inoltre approfondito il concetto di resilienza come fattore critico per sostenere le interazioni positive e le percezioni nelle coppie sterili. Infine, si focalizza l'attenzione sull'importanza di un percorso di sostegno o terapeutico per le coppie "in crisi", al fine d'integrare la ferita della perdita della fertilitŕ nella propria identitŕ e nella propria storia di coppia e di rivedere i propri obiettivi di vita.
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Dissertations / Theses on the topic "Significato nella vita"

1

ZAMBELLI, MICHELA. "INVESTIGATING DYNAMICS OF CHANGE OF PSYCHOLOGICAL PROCESSES WITHIN A COMPLEXITY FRAMEWORK: APPLICATION TO THE MEANING-MAKING PROCESS." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2023. http://hdl.handle.net/10280/134702.

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Abstract:
La tesi di dottorato si propone di aprire una riflessione su come misurare le dinamiche di cambiamento dei processi psicologici in ottica di complessità, presentando un’applicazione al processo di creazione di significato (meaning-making). Dopo la formulazione di una nuova definizione concettuale integrata del processo di meaning-making a seguito di una revisione sistematica (primo capitolo), si è sviluppata una nuova misura self-report del significato della vita (SMILE; situational meaning in life evaluation), validata in un campione rappresentativo nazionale e in un campione di giovani adulti emergenti (secondo capitolo). Il terzo capitolo ha visto la conduzione di due studi con l’utilizzo rispettivamente dei modelli dinamici di equazioni strutturali (DSEM) e l’approccio della Network Psychometric Analysis per indagare le dinamiche di cambiamento del processo di meaning-making nella vita quotidiana di giovani adulti che, durante la pandemia di Covid-19, hanno partecipato a due raccolte giornaliere (measurement burst design). In questi studi è stato indagato il ruolo di fattori individuali (condizione transitiva in amore e lavoro), situazionali (eventi positivi e negativi) e contestuali (pandemia) come attivatori del processo di meaning-making. Le evidenze raccolte mostrano come sia importante indagare i processi psicologici tenendo conto sia del cambiamento intra-soggetto nel tempo, sia delle differenze tra gli individui.
This doctoral thesis aims to open a reflection on how to measure dynamics of change of psychological processes by presenting an application of the complexity framework to the meaning-making process. The first chapter fronts the challenge of how to conceptualize the meaning-making process, by conducting a systematic review of the literature that led toward the formulation of a new integrated conceptual definition of meaning-making. The second chapter presents the development of a new self-report measure of meaning in life (SMILE; situational meaning in life evaluation) that has been validated in a national representative sample and in a sample of emerging and young adults. The third chapter deals with the challenge of how to investigate the dynamics of change of the meaning-making process in the daily life by applying two state-of-the-art data analysis approaches, the Dynamic Structural Equation Models (DSEM) and the Multilevel Network Psychometric approach. Data from emerging and young adults were collected with a measurement burst design made of two daily diary studies during the COVID-19 pandemic. The role of individual factors (transitive condition in love and work), situational factors (positive vs negative events), and contextual factors (pandemic) as activators of the meaning-making process has also been investigated.
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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract:
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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3

RECCHI, Simonetta. "THE ROLE OF HUMAN DIGNITY AS A VALUE TO PROMOTE ACTIVE AGEING IN THE ENTERPRISES." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251122.

Full text
Abstract:
Ogni azienda che si riconosca socialmente responsabile deve occuparsi dello sviluppo delle carriere dei propri dipendenti da due punti di vista: quello individuale e personale e quello professionale. La carriera all’interno di un’azienda coinvolge, infatti, la persona in quanto individuo con un proprio carattere e una precisa identità e la persona in quanto lavoratore con un bagaglio specifico di conoscenze e competenze. L’azienda ha, quindi, il compito di promuovere carriere professionalmente stimolanti che si sviluppino in linea con i suoi stessi valori, la sua visione e la sua missione. Nel panorama moderno, aziende che sviluppano la propria idea di business nel rispetto dei lavoratori proponendo loro un percorso di crescita, si mostrano senza dubbio lungimiranti. Un tale approccio, però, non basta a far sì che vengano definite socialmente responsabili. I fattori della Responsabilità Sociale d’Impresa sono infatti numerosi e, ad oggi, uno dei problemi principali da affrontare è quello del progressivo invecchiamento della popolazione. Dal momento che la forza lavoro mondiale sta invecchiando e che si sta rispondendo al problema spostando la linea del pensionamento, tutte le aziende sono obbligate a mantenere le persone il più a lungo possibile attive e motivate a lavoro. L’età è spesso visto come un fattore di diversità e di discriminazione, ma nello sviluppare la mia argomentazione, cercherò di dimostrare che una politica del lavoro che supporti l’idea dell’invecchiamento attivo può trasformare questo fattore da limite in opportunità. Il rispetto degli esseri umani, a prescindere dalle differenze legate all’età, dovrebbe essere uno dei valori fondanti di ogni impresa. Nel primo capitolo della tesi, svilupperò il tema della dignità umana così come è stato concepito a partire dalla filosofia greca fino alla modernità. La dignità intesa come valore ontologico, legato all’essenza dell’uomo, diventerà con Kant il fattore di uguaglianza tra tutti gli esseri viventi, la giustificazione del rispetto reciproco. Il concetto di dignità verrà, poi, definito nel secondo capitolo come il principale valore che deve ispirare l’azione sociale delle imprese, come l’elemento che garantisce il rispetto di ogni dipendente che prima ancora di essere un lavoratore è un essere umano. La dignità è ciò che rende l’essere umano degno di essere considerato un fine in se stesso piuttosto che un mezzo per il raggiungimento di un fine esterno. Nell’era della globalizzazione, dove il denaro è il valore principale, gli esseri umani rischiano di diventare un mezzo al servizio dell’economia. A questo punto, il rispetto della dignità deve divenire il fondamento di un ambiente di lavoro che promuove la crescita e la fioritura dell’essere umano. Nel secondo capitolo cercherò quindi di dimostrare come l’idea di dignità possa promuovere un management “umanistico” centrato sul rispetto dell’essere umano. Un’impresa socialmente responsabile può promuovere il rispetto di ogni lavoratore se fa propri i valori di dignità e uguaglianza. Attraverso la teoria dello Humanistic Management che veicola tali valori, il lavoro diventa un luogo in cui l’uomo può esprimere se stesso, la sua identità, le sue conoscenze e competenze. Inoltre, dal momento che la popolazione sta invecchiando, le aziende devono farsi carico della forza lavoro più anziana, come è emerso sopra. A questo punto, nel terzo capitolo, il concetto della Responsabilità Sociale d’Impresa sarà analizzato nel suo legame con i temi dell’invecchiamento attivo e della diversità sul posto di lavoro. Conosciamo diverse ragioni di differenza a lavoro: genere, cultura, etnia, competenze, ma qui ci concentreremo sul fattore età. È naturale che i lavoratori anziani abbiano un’idea di lavoro diversa da quella dei giovani e che le loro abilità siano differenti. Ma questa diversità non deve essere valutata come migliore o peggiore: essa dipende da fattori che analizzeremo e che l’impresa socialmente responsabile conosce e valorizza per creare un ambiente di lavoro stimolante e collaborativo, eliminando possibili conflitti intergenerazionali. Alcune delle teorie che permettono di raggiungere tali obiettivi sono il Diversity Management e l’Age Management: ogni impresa può promuovere pratiche per valorizzare gli anziani, permettendo loro di rimanere più a lungo attivi e proattivi a lavoro e di condividere le proprie conoscenze e competenze. L’ultimo capitolo della tesi si concentrerà su un caso di azienda italiana che ha sviluppato uno strumento di valorizzazione di collaboratori over 65. Sto parlando della Loccioni, presso cui ho svolto la ricerca applicata e che promuove il progetto Silverzone, un network di persone in pensione che hanno conosciuto l’azienda nel corso della loro carriera e che continuano a collaborare con essa ancora dopo il pensionamento. Per capire l’impatto qualitativo e quantitativo che il progetto ha sull’azienda, ho portato avanti un’analisi qualitativa dei dati ottenuti grazie a due tipi di questionari. Il primo ha visto il coinvolgimento dei 16 managers della Loccioni a cui sono state sottoposte le seguenti domande: 1. Chi sono i silver nella tua area di business? Quali i progetti in cui essi sono coinvolti? 2. Qual è il valore del loro supporto per l’azienda? E, allo stesso tempo, quali sono le difficoltà che possono incontrarsi durante queste collaborazioni? 3. Qual è la frequenza degli incontri con i silver? 4. Perché l’azienda ha bisogno di questo network? Successivamente, ho sottoposto un altro questionario agli 81 silver della rete. Di seguito i dettagli: 1. Qual è il tuo nome? 2. Dove sei nato? 3. Dove vivi? 4. Qual è stato il tuo percorso formativo? 5. Qual è stata la tua carriera professionale? 6. Come e con chi è avvenuto il primo contatto Loccioni? 7. Come sei venuto a conoscenza del progetto Silverzone? 8. Con quali dei collaboratori Loccioni stai lavorando? 9. In quali progetti sei coinvolto? 10. Potresti descrivere il progetto in tre parole? 11. Che significato ha per te fare parte di questa rete? 12. Nella tua opinione, come deve essere il Silver? 13. Che tipo di relazioni hai con i collaboratori Loccioni? 14. Quali dimensioni umane (dono, relazione, comunità, rispetto) e professionali (innovazione, tecnologia, rete) emergono lavorando in questo progetto? Il progetto Silverzone è sicuramente una buona pratica di Age Management per mantenere più a lungo attivi i lavoratori over 65. I progetti in cui i Silver sono coinvolti hanno un importante impatto economico sull’impresa, in termini di investimento ma anche di guadagno. Ad ogni modo, qui la necessità di fare profitto, stando a quanto è emerso dai risultati delle interviste, è subordinata al più alto valore del rispetto dei bisogni umani che diventa garante di un posto di lavoro comfortable, dove si riesce a stringere relazioni piacevoli, collaborative e produttive.
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ROMAGNOLI, Valentina. "La gestione dei resi dei clienti come strumento per lo sviluppo del commercio elettronico delle aziende: il caso Santoni S.p.A." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251107.

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Abstract:
Il settore del commercio elettronico è un settore in sempre più ampio e rapido sviluppo. Le motivazioni possono essere molteplici ma sono sicuramente legate al cambiamento dello stile di vita delle persone e alla possibilità di accedere all’acquisto di beni che altrimenti sarebbe stato pressoché impossibile acquistare. La disciplina riguardante questo settore è anch’essa stata elaborata mano a mano che questo settore si è evoluto, per rispondere di volta in volta alle diverse necessità che si sono presentate. La disciplina è tutt’oggi ancora in evoluzione, soprattutto a causa del fatto che in questo settore ci sono molteplici forme contrattuali che vengono utilizzate per creare accordi commerciali dei più vari tipi, e ognuno dei quali prospetta problematiche diverse. In questo lavoro si parte dalla nascita e dallo sviluppo del commercio elettronico per analizzare l’evoluzione della disciplina associata. Dopodiché si analizza il tipo di contratto posto in essere tra la Santoni S.p.A. (noto marchio di calzature di alta gamma) e la Filoblu s.rl. (società veneta che si occupa della creazione e gestione di piattaforme e-commerce) per valutarne i punti cruciali. Dopo aver analizzato in dettaglio gli aspetti sopra citati, viene illustrata la disciplina delle denunce per difetto di conformità del bene e come queste vengono gestite dalla Santoni S.p.A., per passare poi all’analisi delle denunce per difetto di conformità degli ultimi 3 anni. Questo perché, come si noterà, questo è un campo in cui le problematiche sono controverse e gran parte della gestione viene lasciata alle ditte produttrici che si trovano di volta in volta di fronte alla scelta su come gestire il caso per rendere il cliente soddisfatto del servizio. La disciplina segue i suoi sviluppi e cerca di prevenire (per quanto possibile) situazioni sgradevoli sia per il fornitore del bene che per l’acquirente. L’entusiasmo mostrato dagli acquirenti per la comodità e la facilità dell’acquisto on-line, viene molto spesso smorzato dall’impossibilità di vedere e toccare con mano il bene oggetto della transazione, creando un senso di inquietudine legata alla qualità del bene che si sta acquistando. Per questo motivo, nel momento in cui un acquirente denuncia un difetto di conformità sul bene acquistato on-line o semplicemente la sua insoddisfazione su determinati aspetti del bene (colore, calzata, forma, ecc.), si attiva un meccanismo volto a valutare la presenza o meno di un eventuale difetto sul bene e di risolverlo nel modo più soddisfacente per l’acquirente. Dopotutto per un’azienda, gestire un negozio on-line equivale ad avere una vetrina di sé stessa attiva 24 ore su 24 e visibile a chiunque abbia un accesso al mondo di internet, e per questo motivo gestire i clienti che utilizzano questo tipo di servizio significa migliorare o peggiorare, in maniera esponenziale rispetto a quanto può avvenire in un negozio fisico, l’immagine percepita da ogni singolo acquirente. C’è però da dire che, in molti casi registrati, nonostante una perizia tecnica effettuata da operai specializzati sul prodotto venduto, la poca conoscenza dei processi di produzione dei singoli clienti, mette i venditori in situazioni difficili da gestire, in quanto il cliente non riesce a capire che quello che lui percepisce come un difetto in realtà non lo è, e che quindi non è imputabile all’azienda quello che lui crede che lo sia. Generalmente in questi casi, sempre per cercare di limitare degli inevitabili danni d’immagine, si offrono al cliente soluzioni alternative come resi gratuiti, omaggi di piccoli prodotti complementari o buoni sconto su acquisti successivi, ma sarebbe sicuramente necessaria una normativa completa e definitiva, che indichi in maniera risoluta come gestire casistiche particolari che si presentano frequentemente nella fase post-vendita. Viste le innumerevoli problematiche che si riscontrano frequentemente in questo ambito, la normativa a tutt’oggi presente non risulta essere sufficientemente soddisfacente per lo scopo a cui è stata creata. Come detto precedentemente, tutto il meccanismo che viene messo in atto all’interno di ogni azienda dopo una denuncia di difetto di conformità, si innesca per risolvere il problema ed evitare un inevitabile danno d’immagine, quindi si può concludere che, nonostante la presenza di una normativa (anche se ancora in via di sviluppo), l’arma migliore che un consumatore on-line può mettere in atto e che spaventa di più i venditori è sicuramente il danno d’immagine. Una cattiva recensione su un blog, un social network, o semplicemente un racconto di una brutta esperienza derivante da un acquisto on-line, può vanificare tutti gli sforzi fatti dal venditore per raggiungere una buona percezione del proprio marchio, e innestare un meccanismo a catena che non giova all’immagine aziendale.
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Books on the topic "Significato nella vita"

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Maio, Domenico De. Percorrenze: Tabella autobiografica "di un viaggio" nella molteplicità di vicende e significati di una vita. Reggio Calabria: Laruffa, 2003.

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De Benedetto, Nancy, and Ines Ravasini. Le letterature ispaniche nelle riviste del secondo Novecento italiano. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-459-2.

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Abstract:
Da qualche anno è in vita un progetto di ricerca dell’Università degli Studi di Bari, che ha all’attivo ormai diversi contributi, sulla ricezione della letteratura spagnola nell’Italia del Novecento. Se il primo obiettivo è stato quello di avere un quadro esaustivo delle traduzioni di letteratura spagnola in volume, non meno significativo appare il lavoro di recensione degli articoli pubblicati nelle riviste di cultura. Relativamente alle riviste della prima metà del secolo abbiamo strumenti che supportano la ricerca e studi che offrono delle prime conclusioni, mentre molto meno chiaro è il quadro del secondo Novecento di cui si offre in questo volume una prima esplorazione, in vista di uno spoglio sistematico, e di una disamina puntuale dei contenuti.
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Dessì, Giuseppe, and Mario Pinna. Tre amici tra la Sardegna e Ferrara. Edited by Costanza Chimirri. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-478-3.

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Abstract:
Una Sardegna riservata e lontana anima i testi di questo doppio carteggio, tra paesaggi arcaici e mitologie personali e letterarie nelle quali si inserisce ogni tanto la Ferrara degli anni giovanili degli autori, ricca di vita, di riviste («Primato» di Bottai, il «Corriere Padano» con la presenza di Bassani…), incontri serali nelle osterie o nelle camere in affitto, passeggiate lungo i Rampari, e l’uso di scherzosi soprannomi che sarebbe continuato oltre la giovinezza. Un mondo fatto di cose concrete, animato e vivificato da forti curiosità e passioni intellettuali, emerge dalle lettere, accuratamente trascritte e annotate da Costanza Chimirri, che ricostruiscono la vita e la storia di Giuseppe Dessí, Mario Pinna, Claudio Varese. La corrispondenza si apre con gli anni trascorsi a Ferrara – dopo Pisa momento cruciale per la loro formazione – e consente di ricostruire atmosfere ed ambienti, letture e lavoro, offrendo dall’interno un significativo spaccato dell’Italia del Novecento. Mai slegati tra loro, bensì uniti dal continuo richiamo alla triplice amicizia nel nome di Giuseppe Dessí, che è sempre presente, anche in assenza, nei discorsi degli altri, i carteggi hanno consentito anche di riportare alle luce testi inediti del più appartato del gruppo (Mario Pinna, accanito lettore di classici, ispanista, autore di poesie in dialetto logudorese e di brevi racconti ambientati in Sardegna), di rafforzare il ruolo da sempre ricoperto dal più ‘antico’ – per tutti maître-camarade – Claudio Varese; e di confermare ancora una volta quanto l’universo creativo di Dessí, profondamente segnato dalla componente biografica, abbia continuato a svilupparsi e alimentarsi sotto lo sguardo sapiente e affettuoso di amici fraterni, in uno scambio capace di dare vita a un vero e proprio immaginario collettivo.
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Hartley, John. Modo Facile Da Capire per Trovare un Significato Nella Vita. Independently Published, 2022.

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Tarozzi, Simona. Ricerche in tema di registrazione e certificazione del documento nel periodo postclassico. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg232.

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Abstract:
L’oralità e il formalismo sono aspetti predominanti nella vita socio-economica e giuridica delle civiltà antiche. Il ricorso a riti orali più o meno complessi e a comportamenti formalisticamente preordinati e programmati caratterizza anche la società romana. Ciò non significa, però, che l’uso della scrittura non fosse diffuso. Se ne sentiva, infatti, la necessità per esigenze connesse alla vita pubblica: ad esempio per l’esigenza di dare a tutti i consociati la possibilità di conoscere quanto fosse stato deliberato publice e di conservare per gli interessati il ricordo, sia di quelle convenzioni che fossero intervenute con popoli stranieri e per le quali si era ricorso alla redazione per iscritto, sia degli atti emanati dagli organi di governo. La definizione di Svetonio della scrittura quale "pulcherrimum ac vestustissimum" strumento al servizio del potere (instrumentum imperii) se, da un lato, ne esalta la funzione, dall’altro sembra circoscriverne l’utilizzo in un ambito esclusivamente pubblico
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Tordini Cagli, Silvia. Principio di autodeterminazione e consenso dell'avente diritto. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg238.

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Abstract:
La tematica del consenso dell’avente diritto viene affrontata con particolare riferimento al fondamento, alla collocazione sistematica e ai limiti di efficacia di questo istituto, attraverso un percorso che coinvolge profili di diritto costituzionale, di filosofia morale e di criminologia, oltre, che, naturalmente, più prettamente penalistici. Il riconoscimento di una rilevanza alla volontà della vittima nell’ambito dell’ordinamento penale non è un dato di immediata evidenza, essendo il diritto penale ramo del diritto pubblico caratterizzato da un rapporto di subordinazione del singolo allo Stato; ciononostante il consenso ha sempre avuto un ruolo nella determinazione della responsabilità penale. Negli attuali ordinamenti democratici, soprattutto con l’entrata in vigore delle Costituzioni repubblicane, si riscontra una tendenza ad una sempre maggiore valorizzazione della libertà di autodeterminazione del soggetto in relazione alla gestione dei propri beni e/o diritti. Affrontare la questione del fondamento del consenso dell’avente diritto e della sua efficacia nell’ambito del diritto penale significa interrogarsi sul fondamento e sui limiti del diritto di autodeterminazione, essenza del consenso stesso. Poter individuare un fondamento costituzionale del diritto di autodeterminazione significa, oggi, garantire la massima estensione al consenso dell’avente diritto. È in questa ottica che si snoda il percorso di approfondimento seguito dall’autrice, al fine di ampliare l’alveo dei diritti disponibili, con un rifiuto netto del principio del c.d. paternalismo (forte) quale criterio di legittimazione dell’intervento penale e negazione, dunque, della legittimità di una tutela (penale) dell’individuo "da se stesso". Silvia Tordini Cagli è attualmente ricercatore di Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna. È altresì titolare dell’insegnamento di Diritto penale generale e del lavoro nell’ambito del corso di laurea per Consulente del lavoro. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Parma ed è stata titolare di assegno di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Bologna. Tra le sue pubblicazioni si segnala: "Peculato e malversazione", voce in Digesto delle discipline penalistiche , vol. IX, Torino, 1995, 334 ss.; Condotta della vittima ed analisi del reato , in "Rivista italiana di diritto e procedura penale", 2000, 3, 1148 ss.; "La rilevanza penale dell’eutanasia tra indisponibilità della vita e principio di autodeterminazione", in Nuove esigenze di tutela nell’ambito dei reati contro la persona , a cura di S. Canestrari e G. Fornasari, Bologna, 2001; "Delitto preterintenzionale e principio di colpevolezza", in Casi e materiali di diritto penale , Parte generale, vol. I, a cura di A. Cadoppi, S. Canestrari, Milano, 2002; "Accanimento terapeutico o eutanasia neonatale?", in Medicina, bioetica e diritto , a cura di P. Funghi e F. Giunta, Pisa, 2005, 265 ss.; "Consenso dell’avente diritto", voce in Il Diritto , Enc. Giur. del Sole 24 ore, 2007, vol. III.
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Book chapters on the topic "Significato nella vita"

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Gigli Cervi, Isabel. "Il mare, la tempesta, la quiete: un passaggio fondamentale nella trama e nel significato del Filocolo." In Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2019, 23–36. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-236-2.02.

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Abstract:
This paper inquires the characteristic elements of Filocolo, linked to sea and tempest elements, interpreted as symbolic transpositions of the love oriented sentiment. In the context of Boccaccio’s youth productions, incursions in Dante’s Vita Nova and Commedia are suggested too, without neglecting some reenactments of Classical sources.
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Bruni, Alessandro Maria. "Per l’interpretazione dell’aggettivo полоубоуивъ nell’iscrizione novgorodiana su corteccia di betulla N° 735 (metà del secolo XII)." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-368-7/006.

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Abstract:
L’iscrizione novgorodiana su corteccia di betulla N° 735, databile alla metà del secolo XII, è una breve lettera nella quale i due mittenti chiedono al destinatario di dotare il latore della medesima di un cavallo, affinché questi possa mettersi in viaggio. Il documento è di interesse per i linguisti, in via dell’unica attestazione a noi nota dell’aggettivo полоубоуивъ, riferito al cavallo, il cui significato rimane tuttavia ancora oscuro. Lo scopo della relazione è quello di offrire una serie di osservazioni per l’interpretazione di questo termine, un hapax in russo antico, sulla base di un parallelismo lessicale rilevabile con l’antica versione slava orientale del celebre poema bizantino “Digenis Akritas”.
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Bulgo, Danilo Cândido, Luciana Moreira Motta Raiz, Raquel Rangel Cesário, Raquel Alves Santos, Ana Paula Oliveira Borges, Tabata De Paula Facioli Marinheiro, Gessica Andrade, Marina Garcia Manochio, and Lilian Cristina Gomes Nascimento. "OLHAR PROMOTOR DA SAÚDE PARA A PESSOA IDOSA NA CIDADE DE FRANCA/SP: AÇÕES MUNICIPAIS EM PROL DO ENVELHECIMENTO ATIVO." In Open Science Research X, 641–54. Editora Científica Digital, 2023. http://dx.doi.org/10.37885/230111782.

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Abstract:
Introdução: Como consequência do envelhecimento populacional, o quantitativo de pessoas idosas cresceu exponencialmente em áreas urbanas, o que culminou na evolução de políticas públicas, leis, fomentos e ações que viabilizam um olhar integral para indivíduos com 60 anos ou mais. Desse modo, os municípios buscam meios para que esse grupo populacional esteja cada vez mais incluído nos múltiplos pilares sociais. Pensando na territorialidade, Franca/SP se destaca por possuir um arsenal de recursos assistenciais que possuem a finalidade de corroborar de modo positivo e significativo para o envelhecimento. Objetivo: verificar por meio de análise documental investigativa estratégias e ações gerontólogas à luz da promoção da saúde na cidade de Franca/SP. Metodologia: Trata-se de um estudo descritivo, do tipo exploratório e investigativo acerca de estratégias e ações pautadas para a pessoa idosa, sendo estruturadas sob a ótica da promoção da saúde e do envelhecimento ativo preconizado pelo Programa Cidade Amiga do Idoso. Por se tratar de uma investigação bibliográfica de origem secundária, disponíveis abertamente na internet e sem o envolvimento de seres humanos, o estudo dispensou apreciação de comitê de ética, regulado pela Resolução 466/12. Resultados: A análise documental acerca de estratégias e ações à pessoa idosa na referida cidade revela a existência de uma gama de serviços e ações que auxiliam no manejo da independência, bem-estar e autonomia nos mais variados parâmetros sociais, abarcando cuidado em saúde, proteção multifatorial, senso inclusivo, recreativo e pautado na redução das desigualdades encontradas em um ambiente urbano. Conclusão: Quanto mais a cidade evolui, maiores são os problemas nela encontrados, desse modo, além dos resultados positivos encontrados, faz-se importante admitir que este estudo, por se tratar de uma investigação bibliográfica de origem secundária, com análise documental, tem limitações intrínsecas que demandam a realização de estudos primários para aprofundar o conhecimento sobre a qualidade dos serviços ofertados. Uma cidade estruturada e pensada para as múltiplas necessidades que podem surgir na vida das pessoas idosas apresenta ambientes comunitários de cunho integrador e acessível, que otimizam as oportunidades de acesso à saúde, participação e segurança, fazendo com que o olhar promotor da saúde ganhe ênfase e empodere o indivíduo frente aos aspectos referentes à qualidade de vida, bem-estar, autonomia e dignidade, de modo a garantir um nível de reconhecimento e trocas intergeracionais.
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Conference papers on the topic "Significato nella vita"

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Middea, Alexandra. "Identita', cultura, paesaggio: costruzione di una responsabilità condivisa." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

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Abstract:
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
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Zocchi, Angela Maria, and Barbara Raggiunti. "Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Abstract:
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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Griz, Cristiana Maria Sobral, Max Lira Veras Xavier de Andrade, and Emmanoel Roberto da Silva Neri. "Avaliação do grau de maturidade BIM no curso de arquitetura e urbanismo da UFPE." In IV ENCONTRO NACIONAL SOBRE O ENSINO DE BIM. ANTAC, 2022. http://dx.doi.org/10.46421/enebim.v4i00.1887.

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Abstract:
Este trabalho apresenta parte dos resultados de um amplo conjunto de ações desenvolvidas pela Célula BIM UFPE. As células BIM são resultado de um edital lançado pelo Ministério da Economia que apresentava como uma de suas sub-metas a “Proposta e instalação de Célula BIM em Instituição de Ensino Superior (IES) visando estimular o desenvolvimento e aplicação de novas tecnologias relacionadas ao Building Information Modeling (BIM)” (BRASIL. Ministério da Economia, 2019). O BIM pode ser descrito como um conjunto de políticas, processos e tecnologias que visam produzir, comunicar e analisar a informação da construção, ao longo do seu ciclo de vida. Está relacionado a uma nova forma de pensar e desenvolver projetos de Arquitetura e Engenharia. Sendo a representação da expressão da inovação na indústria da construção civil, as Células BIM aparecem com um papel fundamental de desenvolvimento de estratégias para a adoção das competências BIM nos cursos de graduação da área. Visando a adequada incorporação dos conteúdos BIM nestes cursos alguns autores (DELATORRE, 2014) sugerem que é necessária uma série de ações preliminares. Este artigo tem por objetivo descrever o desenvolvimento de uma dessas ações: a avaliação do grau de maturidade BIM no curso de Arquitetura e Urbanismo da Universidade Federal de Pernambuco (UFPE). De maneira geral, o termo maturidade pode ser compreendido como a extensão, a profundidade, a qualidade, a previsibilidade e a repetibilidade de uma habilidade na realização de uma tarefa ou entrega de um serviço ou produto. Segundo Succar (2009), na área do BIM, o conceito de maturidade serve para identificar um conjunto de melhorias de processos que permitam alcançar benefícios específicos, proporcionando uma melhor percepção do crescimento e da diversidade de aplicação do BIM. Nesse sentido, aferir o grau de maturidade é tarefa indispensável para direcionar a criação de ações estratégicas na implementação do BIM nos cursos de graduação. A metodologia de avaliação da maturidade BIM segue a matriz estabelecida por Boes, Barros, Lima (2021). Nela, o processo de investigação está dividido em três: 1) Políticas: compreende as iniciativas, ações e visões institucionais sobre BIM; 2)Processos: avalia o desempenho do ensino, pesquisa e extensão em BIM; e 3) Tecnologias: compreende o conjunto de softwares, hardwares e sistemas necessários para a utilização do BIM. Esses campos englobam 16 capacidades que determinam o grau de maturidade BIM da IES em cinco diferentes níveis: Pré-BIM, Inicial, Definido, Integrado e Otimizado. A coleta das informações para o preenchimento desta matriz foi feita através de questionários aplicados: (a) ao corpo docente; (b) aos professores que formam o NDE (Núcleo docente estruturador); (c) ao coordenador do curso; e (d) aos coordenadores dos laboratórios de tecnologia que os estudantes do curso têm acesso. Para cada um desses grupos foi elaborado um questionário específico que captasse informações acerca das ações relativas a políticas, aos processos e às tecnologias que envolvem o ensino do BIM. A avaliação do grau de maturidade BIM mostra que o curso em questão está ingressando no estágio DEFINIDO de incorporação do BIM com MÉDIA MATURIDADE. Isso significa que o envolvimento com BIM neste curso já foi iniciado e está em processo de definição. Em relação ao eixo de Políticas, o desempenho do curso oscila entre inicial e definido. A classificação inicial foi verificada em relação a dois critérios: (a) o conhecimento sobre o Decreto Federal 9.337:2018, onde a maioria dos docentes dizem conhecer, mesmo que alguns não saibam do que se trata; (b) a baixa capacitação e engajamento BIM do corpo docente (não há incentivo formal por parte da coordenação e menos de 10% do corpo docente domina a tecnologia). O eixo de processos também não apresentou uma uniformidade. O que mais levanta o grau de Maturidade BIM neste eixo são os pontos relativos aos critérios de publicações e número de alunos capacitados. Verifica-se uma constância anual de publicação em um congresso internacional da área desde 2014, além de publicações eventuais em revistas. O alto número de alunos capacitados se deve ao fato de que desde 2012 é ministrada semestralmente uma ou duas disciplinas, além de cursos de extensão. Por fim, o eixo de tecnologia é o que apresenta uma maior uniformidade de pontuação. Com exceção do quesito sobre os “acordos institucionais com fabricantes de hardware”, que é praticamente inexistente, todos os demais apresentam um estado Inicial de Maturidade BIM. A avaliação geral da matriz também destaca dois pontos. Primeiro, são verificados desempenhos distintos em relação aos três eixos apresentados: enquanto as ações verificadas nos de políticas e processos estão mais bem desenvolvidas, o eixo de tecnologias é o que precisa de um incentivo maior para que o curso seja classificado com o grau Integrado de Maturidade. Segundo, esse resultado se deve a ações realizadas por menos de 10% dos professores, conforme indica a análise estatística das respostas aos questionários. Isso significa que o grau definido não reflete a maturidade “do corpo docente” do curso, e sim, de um grande esforço de uma pequena parte de professores. Sendo assim, apresentar estágio DEFINIDO de incorporação BIM com MÉDIO GRAU DE MATURIDADE é muito positivo, mostrando que o curso, de maneira geral, apresenta interfaces capazes de facilitar a inserção mais planejada do conteúdo. Isso significa que os esforços não vão partir do zero e encontram um ambiente relativamente preparado para uma inserção melhor estruturada e, futuramente, para uma definitiva consolidação do tema.
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Cerqueira, Kevin, Raquel Cruz, and Cleverson Alves de Lima. "Análise da matriz curricular." In IV ENCONTRO NACIONAL SOBRE O ENSINO DE BIM. ANTAC, 2022. http://dx.doi.org/10.46421/enebim.v4i00.1902.

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Abstract:
BIM é a palavra para construir em muitas línguas diferentes. Você pode ouvir BIM em espanhol, português, francês ou italiano. Nessas línguas, BIM pode significar tanto "edifício" quanto "construção". Em outras línguas, como alemão e russo, BIM é usado para descrever qualquer coisa que tenha três partes: "edifício", "fundação" e "piso". Este uso é semelhante ao uso do inglês da palavra porão. Segundo Böes (2019)[1], a implantação do BIM (Building Information Modelling) tem sido incipiente e concentrada no contexto empresarial da construção civil. Partindo desta premissa e considerando a nova realidade imposta pelo decreto 9983/2019[2], que dispõe sobre a estratégia nacional de disseminação do BIM na indústria da construção civil (BIM-Br), cabe investigar os motivos da baixa adesão às novas tecnologias de modelagem da informação e como avançar para reduzir tal deficiência. Para acompanhar tais mudanças, é importante inserir a filosofia BIM desde a formação profissional na universidade. Pois, é nela que o estudante terá o primeiro contato entre a teoria, prática e aplicação das ferramentas, integrando todas dentro de um ambiente computacional e se familiarizando em modelar a informação desde os primeiros traços do projeto. Assim, este trabalho busca analisar a matriz curricular do curso de Engenharia Civil da UESC (Universidade Estadual de Santa Cruz) no contexto de implementação BIM em seu plano pedagógico. A análise do plano pedagógico do curso (PPC) foi realizada em duas fases, sendo uma primeira realizada por uma comissão multidisciplinar composta por docentes e discentes, e outra por meio de um formulário eletrônico com perguntas objetivas para cada disciplina encaminhada para os demais docentes e discentes do curso. Os critérios de análise foram divididos em 10 categorias a fim de entender e mensurar o estado e a aderência que as disciplinas possuem na implantação de processos BIM considerando o seu estado atual. Estas, foram subcategorizadas e encaminhadas para os discentes e docentes para conhecer a percepção do papel BIM nestas disciplinas, que posteriormente, foram comparados aos resultados da análise feita pela comissão, seguindo proposta metodológica de Costa et al (2020)[3]. As categorias foram definidas em A: Interface BIM com a disciplina indicada; B: Conceito Bim utilizado; C: Competência desenvolvida; D: Implementação na área do BIM; E: Potencial de integração da disciplina; F: Ciclo de vida da edificação; G: Área das disciplinas relacionadas; H: Competência abordada (conceitual ou prática); Estágios de implementação; I: Grupo de conhecimento. As categorias possuem descrições específicas para cada opção, permitindo a identificação das potencialidades da disciplina em interagir com o BIM. O preenchimento é feito em uma planilha em áreas específicas para cada categoria. O procedimento analítico da equipe consistiu em avaliar as ementas, planos de ensino, carga horária e histórico de aulas ministradas, no qual resultou no preenchimento das categorias. Em seguida, foram encaminhados aos docentes um formulário eletrônico para avaliação de suas disciplinas e preenchimento, que, por sua vez, subsidiaram a análise da comissão validando os resultados. Complementarmente, outro formulário foi encaminhado para os discentes para avaliar a perspectiva que estes possuíam para o conteúdo programático de cada disciplina, sendo um importante balizador para aferir o grau de entendimento dos discentes quanto à tecnologia BIM. Como resultados, obteve-se uma matriz curricular detalhada por escala de cores. As disciplinas contidas na matriz foram organizadas por escala de cores que identificam o tipo de conteúdo e o grau de interação BIM. Nota-se que o conteúdo básico tem pouca aderência ao BIM por se tratar da área que traz o conhecimento básico das áreas de cálculo, física e química, enquanto que muitas do ciclo profissionalizantes possuem aplicação atual, contudo fica mais evidente o potencial de aplicação, é evidente que o ciclo profissionalizante seja ele social ou específico, é tratado com uma clara interface com a tecnologia e filosofia Bim, porém ainda é visto muito a teoria e pouco trabalhado a parte pratica do Bim durante o curso. As do núcleo de atividades podem ou não ter, a depender do interesse do discente, já que elas estão vinculadas às atividades projetuais, estágios e trabalho de conclusão. A matriz por cores permite entender de forma avaliativa e analiticamente o quanto o PPC do curso precisa de evoluir para integrar as potencialidades presentes nas dimensões BIM. Permite também propor novos métodos de ensino para as disciplinas do ciclo básico para que a inserção do BIM comece desde o primeiro contato com o curso. Após analisar os resultados matriciais, verifica-se que há um baixo grau de aplicação do conteúdo BIM no PPC atual, embora pode-se notar um potencial de implementação com a ementa existente. Infere-se que o baixo grau de aplicação BIM é decorrente da falta de estímulo da instituição e do corpo docente que tem se adequado ao método convencional de sala de aula e exposição de conteúdos com isso tem-se o entendimento da necessidade de capacitação contínua dos docentes para as novas técnicas, conceitos e ferramentas, contando com o apoio da instituição. Sem fugir da responsabilidade individual do docente em buscar atualizações, cabe a instituição internalizar os preceitos da estratégia BIM-Br e facilitar a melhoria de seu quadro docente por meio de ações afirmativas, disponibilidade de tempo ou compensações. Tais ações, quando somadas, vão permitir uma mudança de cultura docente e pedagógica, refletindo na melhoria da qualidade de ensino e, consequentemente, no processo de aprendizagem discente. Assim, a médio prazo, com os novos profissionais egressos, espera-se uma mudança prática na implementação BIM no mercado da construção civil.
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Ortolani, Chiara. "Morfologia urbana, trasporti, energia: indicatori di impatto." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

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Abstract:
La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
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