Journal articles on the topic 'Sfide digitali'

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Tresca, Michela. "La trasformazione digitale del settore energetico: strumenti di regolazione e nuovi attori." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (July 2022): 199–216. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002012.

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Abstract:
Le tecnologie digitali rivestono un ruolo centrale nella trasformazione del settore energetico. I nuovi obiettivi climatici e ambientali, supportati dalla digitalizzazione, impongono di riflettere sulle implicazioni giuridiche e istituzionali, con particolare riferimento alle sfide poste alla regolazione e ai soggetti chiamati ad accompagnare la transizione energetica. A fronte dei principali impieghi delle tecnologie digitali nel settore, l'articolo analizza le modifiche del ruolo del consumatore e il rinnovato intervento pubblico, con uno sguardo al ruolo ricoperto dagli organi di governo centrale, dai governi locali, oltre che dall'Autorità di regolazione.
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Carioli, Stefania. "Influenze digitali sull’albo illustrato: metamorfosi artistiche e sfide di “iper-lettura”." Journal of Literary Education, no. 6 (December 31, 2022): 91. http://dx.doi.org/10.7203/jle.6.25365.

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Abstract:
The influence of electronic and digital codes on children's literature represents one of the most interesting aspects of the artistic and literary productions of the last decades. Signs of the profound and irrevocable change that has taken place in children’s literature and in the ecosystem to be read of the electronic age are particular picturebooks, which reflect how even the printed book has drawn from the multilinear structures of the digital and from the expressive codes of the screens. In the context of this cultural mutation, the present contribution explores two illustrated books representative of the media technology mutation and integration, which, on the one hand, maintain the stability of reading on a traditional printed book, on the other, they contain the challenges of a "hyper-reading" experience.
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3

Dondi, Cristina, and Matilde Malaspina. "L'ecosistema digitale del CERL per lo studio del libro antico a stampa: dal progetto 15cBOOKTRADE a oggi." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 134–56. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00044.

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Abstract:
Nel corso dei cinque anni del suo svolgimento, il progetto 15cBOOKTRADE, finanziato con un Consolidator Grant dello European Research Council (2014-2019) ha favorito il consolidamento e l’espansione di una serie di strumenti digitali e di una ampia rete di collaborazione tra individui, istituzioni e progetti di ricerca incentrati sull’utilizzo degli incunaboli, e più in generale del libro antico a stampa, come fonte storica. Dopo la conclusione ufficiale progetto, il lavoro dei membri e della rete di studiosi e bibliotecari costituita durante i cinque anni della durata del finanziamento è continuato. Singoli ricercatori o gruppi di ricerca hanno orientato le proprie indagini verso categorie ben precise di libri antichi a stampa: edizioni di testi di diritto, di materia medica, edizioni illustrate, collezioni di alcuni possessori antichi, biblioteche monastiche, censimenti illustrati, e così via. Vari tra questi progetti hanno esteso il limite cronologico dell’interesse di ricerca oltre il dicembre 1500, assottigliando la convenzionale distinzione tra incunaboli e post-incunaboli. Di fatto però, la metodologia per tutte queste nuove strade di ricerca resta basata sull’utilizzo delle informazioni di provenienza come dati storici; sull’integrazione di fonti bibliografiche e documentarie allo scopo di arricchire ulteriormente il dato materiale; sulla creazione di collaborazioni internazionali di ampio respiro che consentano di raccogliere dati che difficilmente sarebbero accessibili altrimenti (specialmente in questi anni difficili di pandemia); infine, sull’utilizzo di strumenti digitali efficaci per facilitare la raccolta dei dati e l’accesso agli stessi. Il presente contributo fornisce una panoramica sullo stato attuale di questi progetti e propone una serie di riflessioni sui benefici e sulle sfide connessi alla creazione di un ecosistema digitale per lo studio del libro antico a stampa, una necessità di recente condivisa anche dall’ICCU, quale soluzione intelligente e sostenibile.
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Pellai, Alberto. "Costruzione di identità e nuovi processi di socializzazione: le sfide evolutive dei nativi digitali." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2018): 68–76. http://dx.doi.org/10.3280/mg2018-001007.

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Petti, Claudio. "Università fra digitalizzazione e territori: sfide e opportunità per l'internazionalizzazione dopo la pandemia." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2021): 107–16. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001009.

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Abstract:
L'accelerazione della digitalizzazione imposta dalla pandemia ha proiettato moltissime attività online. Le forme di internazionalizzazione virtuale per far fronte all'emergenza Covid-19 sono il punto di partenza del presente contributo per discutere le sfide per le Università medio-piccole di una potenziale spinta alla globalizzazione dell'istruzione superiore. Un uso più di-sinvolto delle tecnologie digitali, in un contesto di economia dell'informazione, pone infatti l'attenzione sui rischi di polarizzazione e di accrescimento delle disuguaglianze, individuali e territoriali. Al contempo, il richiamo alle motivazioni di inclusione alla genesi delle nuove forme di internazionalizzazione, unitamente ad una concezione più moderna della globalizza-zione, evidenzia come il radicamento territoriale delle Università medio-piccole possa rappre-sentare una opportunità da giocare nel nuovo palcoscenico globale, in uno scambio simbiotico con la comunità e l'economia locale.
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Garista, Patrizia, and Cristina Coccimiglio. "Digital resilient narratives. Pedagogic gender frailties crossing time and space in emergency." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 422–30. http://dx.doi.org/10.36253/form-12608.

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Abstract:
In times of crisis, vulnerable groups face more challenges and experience a greater sense of exclusion, due to being separated from positive relationships, caregivers, supporters. A challenge that many women face is having multiple identities as mothers, workers, wives, caregivers. However, fragility can become the wheel of positive change if well supported by technologies and appropriate educational strategies. We know how narratives can serve to hold all these identities together, creating a digital space, where everyone can recognize similar stories or share their own. This article proposes a theoretical reflection on gender frailties during the time of the pandemic, and reflects on spaces and time which generate digital resilient narratives. Narrazioni digitali resilienti. Le fragilità educative al femminile attraversano spazi e tempi dell’emergenza. In tempo di crisi, i gruppi vulnerabili devono affrontare più sfide e vivere di più la dimensione dell'esclusione, lontani da relazioni positive, caregivers, sostenitori. Tra loro, le donne si trovano a dover agire con le loro molteplici identità di madri, lavoratrici, mogli, caregivers. Tuttavia, la fragilità può essere riscattata se supportata da tecnologie e strategie educative e formative adeguate. Soprattutto sappiamo come le narrazioni condivise anche digitalmente creino uno spazio dove ognuno può riconoscere storie simili o condividerne una propria. Questo articolo propone una riflessione teoretica sulle fragilità attraverso uno sguardo di genere durante il periodo della pandemia, riflettendo su spazi e tempi che generano narrazioni resilienti digitali.
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Bucchetti, Valeria. "Pubblica utilità: nuovi e vecchi compiti del Design della comunicazione." i+Diseño. Revista científico-académica internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 14 (December 5, 2019): 133. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2019.v14i0.7088.

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Abstract:
Il progetto WeMi. La città per il welfare costituisce il fulcro di questo contributo poiché si offre come caso paradigmatico per compiere, ex post, alcune riflessioni sul terreno disciplinare del Design della comunicazione e, più specificamente, del Design della comunicazione per il welfare.Si tratta di riflettere su nuovi e vecchi compiti del Design della comunicazione, sulle responsabilità e funzioni del Design della comunicazione per il Welfare, considerando le sfide progettuali e le Insidie che la trasformazione, guidata dal ruolo assunto dalla Rete e dai media digitali, impone a questo campo del progetto. Ma anche di soffermarsi sul modello di società che si intende promuovere, interrogandosi sui modi più adeguati per favorire spazi di incontro, tra designer della comunicazione e istituzioni pubbliche, sul piano delle comuni responsabilità culturali.
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Coscia, Maria Emanuela. "Abitare i Social Network con autenticità: nuove sfide per l'Evangelizzazione e la testimonianza cristiana." Revista Pistis Praxis 8, no. 2 (September 13, 2016): 415. http://dx.doi.org/10.7213/revistapistispraxis.08.002.ds08.

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Abstract:
Nell’epoca della “modernità liquida” si assiste al riavvicinamento degli individui al “sacro” ma non nel senso di “istituzione religiosa”, bensì di una sorta di religiosità fai da te, priva di mediazioni, non di rado sincretica, a cui tentare di aggrapparsi per restare a galla in un mare di incertezze e in assenza di appigli solidi, ma che non limiti il proprio percorso di autoaffermazione e la ricerca della soddisfazione personale. In tutto ciò un ruolo di primaria importanza è rivestito dai Social Network, proprio per la loro natura e per le modalità di interazione che consentono. Nel presente articolo – dopo aver descritto cosa siano i Social Network, come e quanto incidano sulla formazione dell’identità degli individui e sulle relazioni che costoro intessono gli uni con gli altri – ci si chiede quali sfide si ritrovino oggi ad affrontare l’evangelizzazione e la testimonianza cristiane: la Chiesa, infatti, ha riservato una particolare attenzione ai media digitali fin dalla loro comparsa. In definitiva, ci si chiede come il credente possa oggi “abitare” con autenticità la Rete.
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Kempf, Klaus. "Il sistema bibliotecario di ricerca tedesco tra trasformazione digitale e "Covid lockdown"." SOCIETÀ E STORIA, no. 175 (April 2022): 157–65. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175010.

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Abstract:
La pandemia di Covid 19 ha imposto tutta una nuova serie di sfide da un giorno all'altro per le biblioteche di ricerca, ma soprattutto per le biblioteche pubbliche. Entrambe le categorie, come tutte le altre istituzioni pubbliche, sono state colpite dalle dure procedure di chiusura in misura considerevole. La loro attività di servizio «classica», cioè soprattutto l'uso dei media nelle sale di lettura e il prestito locale e interbibliotecario, si è fermata quasi completamente. Solo i servizi senza contatti personali potevano continuare ad essere utilizzati. Pertanto, i servizi elettronici sono fioriti, nella misura in cui erano già offerti dalle biblioteche. E non solo. È giusto dire che la pandemia ha fatto da «acceleratore» per molte funzioni nel settore bibliotecario, portando in primo piano quelle che in vari casi erano già in fase di crescita - come i servizi digitali - e d'altra parte ha suggerito che altri servizi analogici dovessero essere abbandonati o almeno temporaneamente messi da parte.
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Hörnschemeyer, Jörg. "„Möchten Sie das Programm wirklich löschen?“." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 491–501. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0019.

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Abstract:
Riassunto Nucleo centrale dei digital humanities (DH) è lo sviluppo e l’analisi di metodi digitali che sono finalizzati a risolvere quesiti posti nell’ambito delle scienze umanistiche. La creazione di software ne costituisce un elemento fondamentale. Mentre i dati raccolti sono di regola punto di partenza e d’arrivo della ricerca, i processi trasformativi che, basati su calcoli algoritmici, conducono dall’uno all’altro, rappresentano lo sforzo intellettuale decisivo e vanno considerati il vero risultato scientifico. Il software dedicato alla ricerca scientifica nasce di solito nel corso di un processo creativo e combinatorio molto complesso che dipende da molteplici legami con altre risorse. Il ciclo di vita del software in questione è molto più breve e molto più soggetto a influenze esterne rispetto a quello dei classici dati di ricerca. Come forma particolare dei dati di ricerca, il software pone pertanto sfide particolari al processo di sviluppo e a una gestione sostenibile dei dati. Il riconoscimento del software come risultato di ricerca, la creazione di strutture istituzionali che offrono opportunità di carriera agli sviluppatori e alle sviluppatrici, e l’integrazione del software in infrastrutture sostenibili di dati di ricerca sono la chiave per un’attività di ricerca più trasparente e più qualificata.
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Ciglioni, Laura, and Guido Panvini. "Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Jean-François Sirinelli." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (February 2022): 177–83. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-002006.

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Abstract:
Da molti anni gli storici dell'età contemporanea, in Italia e all'estero, si stanno interrogando sullo "stato di salute" della disciplina. La proliferazione di nuovi campi di studio, la sempre più marcata specializzazione delle ricerche, la contaminazione con le altre scienze sociali, la formazione di un confronto storiografico "globale", favorito, in parte, dalla diffusione delle tecnologie digitali, il complesso rapporto con il dibattito pubblico, la difficile stagione, in termini sia di risorse che di ruolo, sperimentata dalle scienze umane: sono solo alcuni dei temi che animano la riflessione attorno alla storia contemporanea. In anni recenti un vivace dibattito internazionale sulle prospettive degli studi storici nel nuovo millennio è stato animato da studiosi e istituzioni di ricerca di primo piano. Mondo contemporaneo vuole fornire un contributo a questa discussione, rivolgendosi, attraverso lo strumento dell'intervista, a eminenti storici per un bilancio della storiografia sull'età contemporanea, per riflettere sul ruolo dello storico oggi e sulle sfide che la disciplina affronta nel nostro tempo. In questo fascicolo interviene su tali temi Jean-François Sirinelli.
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Ciglioni, Laura, and Guido Panvini. "Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Federico Romero." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (September 2020): 109–16. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-001004.

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Abstract:
Da molti anni gli storici dell'età contemporanea, in Italia e all'estero, si stanno interrogando sullo "stato di salute" della disciplina. La proliferazione di nuovi campi di studio, la sempre più marcata specializzazione delle ricerche, la contaminazione con le altre scienze sociali, la formazione di un confronto storiografico "globale", favorito, in parte, dalla diffusione delle tecnologie digitali, il complesso rapporto con il dibattito pubblico, la difficile stagione, in termini sia di risorse che di ruolo, sperimentata dalle scienze umane: sono solo alcuni dei temi che animano la riflessione attorno alla storia contemporanea. In anni recenti un vivace dibattito internazionale sulle prospettive degli studi storici nel nuovo millennio è stato animato da studiosi e istituzioni di ricerca di primo piano. Mondo contemporaneo vuole fornire un contributo a questa discussione, rivolgendosi, attraverso lo strumento dell'intervista, a eminenti storici per un bilancio della storiografia sull'età contemporanea, per riflettere sul ruolo dello storico oggi e sulle sfide che la disciplina affronta nel nostro tempo. In questo fascicolo interviene su tali temi Federico Romero.
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López Sánchez, Marina, Rossella Salerno, Mercedes Linares, Gómez del Pulgar, and Antonio Tejedor Cabrera. "Pianificazione del paesaggio e patrimonio digitalizzato: verso una convergenza necessaria." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 101–6. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099014.

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Abstract:
In Europa il paesaggio si è consolidato come un tema che richiede un nuovo approccio etico al governo del territorio. Con riferimento alla Convenzione Europea del Paesaggio, il paesaggio si è già confermato come l'attuale sfida della pianificazione territoriale. Derivante dalla revisione di diverse pratiche europee convergenti sul tema, questo testo evidenzia il ruolo centrale del patrimonio nell'affrontare sfide poste dalla visione paesaggista e sostiene la necessità di stabilire sinergie con ricerche che propongono una strategia della conoscenza del patrimonio basata sulla rappresentazione e visualizzazione digitale. Queste tecniche possono contribuire efficacemente all'inclusione della dimensione sociale nella pianificazione territoriale come oggi richiede l'approccio paesaggistico.
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Buzzetti, Raffaella, and Luca D’Onofrio. "Tecnologia delle applicazioni digitali per il diabete: benefici, sfide e raccomandazioni. Consensus Report del Diabetes Technology Working Group della European Association for the Study of Diabetes (EASD) e della American Diabetes Association (ADA)." L'Endocrinologo 21, no. 3 (June 2020): 235–36. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00738-8.

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Cappuccio, Giuseppa, Martina Albanese, and Lucia Maniscalco. "Il dialogo tra Capability Approach e la form-azione delle competenze digitali." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 395–409. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9494.

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Abstract:
Il presente contributo si focalizza su una sfida educativa impellente della contemporaneità: la form-azione della cittadinanza digitale. A partire dal Quadro di riferimento Europeo per le competenze digitali dei cittadini, viene svolta una riflessione basata sull'interconnessione tra il Capability Approach e le competenze digitali. Il Capability Approach, sviluppando un orizzonte di senso eticoeconomico-politico basato su: "functioning", "capability" e "agency", completa e orienta il framework teorico-metodologico dettato dai riferimenti normativi europei sullo sviluppo delle digital skills. L'indagine sulle digital skills può essere un'opportunità per orientare l'azione formativa, in riferimento allo sviluppo delle competenze digitali, verso la piena libertà e il potenziamento della coscienza critica dei cittadini nell'effettuare delle scelte per il raggiungimento di standard formativo-professionali desiderabili.
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Di Giorgio, Sara, and Claudio Prandoni. "Il progetto inDICEs: misurare l’impatto della cultura digitale." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 59–73. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00014.

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Abstract:
inDICEs è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020, e coordinato dall'ICCU. La ricerca condotta da inDICEs permetterà di sviluppare una metodologia scientifica per misurare e valutare l’impatto economico della digitalizzazione del patrimonio culturale, analizzando le modalità di accesso ai beni e ai servizi culturali in Europa. A partire da questo, il progetto elaborerà delle raccomandazioni rivolte ai responsabili del settore dei beni culturali e delle industrie culturali e creative, per fornire loro strumenti utili ad affrontare le sfide poste dall'avvento del mercato unico digitale al fine di far prosperare e diffondere la cultura europea. Infine, il progetto svilupperà una piattaforma partecipativa e un sistema di autovalutazione, utile agli istituti culturali per migliorare il proprio posizionamento strategico nel mercato unico digitale, favorendone perciò la trasformazione digitale.
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Bougard, François, Matthieu Cassin, William Duba, Claudia Fabian, Christoph Flüeler, and Anne-Marie Turcan-Verkerk. "International Standard Manuscript Identifier (ISMI)." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 45–52. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00003.

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Abstract:
Lo sviluppo delle risorse digitali e della ricerca scientifica online sta creando nuovi requisiti di interoperabilità e di vocabolario comune. Il libro manoscritto è direttamente interessato da questa sfida, a causa dell’eterogeneità dei sistemi di vocabolario e delle variazioni nell’espressione delle segnature: non solo lo stesso manoscritto è stato designato in diversi modi diversi nel corso della sua storia, in quanto è stato spostato e il patrimonio è stato riclassificato, ma è ancora oggi spesso designato in modi diversi. Queste ambiguità rendono difficile l’aggregazione delle informazioni su Internet. Per superare questi problemi, il Consorzio ISMI, costituito nel novembre 2018, propone di creare un identificatore numerico o alfanumerico universale per l’oggetto manoscritto (e non per la sua riproduzione digitale o la sua registrazione in un catalogo) sulla base di un accordo internazionale. I vocabolari così sviluppati, che si rivolgeranno inizialmente ai manoscritti medievali, saranno basati su Open Linked Data.
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Guerrieri, Claudia. "Linked open data e rappresentazione del patrimonio culturale: un caso applicativo per diffondere la conoscenza dei beni culturali ecclesiastici nel web semantico." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 184–202. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00047.

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Abstract:
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni culturali di proprietà ecclesiastica – ma soprattutto della modalità in cui è costruito e quotidianamente popolato. Il portale è ideato e coordinato dall’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio nazionale BCE – CEI), con l’ambizione di offrire una lettura d’insieme sui beni culturali di proprietà ecclesiastica conservati in Italia, dove gli authority data assumono il ruolo di punto di snodo per la tessitura di relazioni tra risorse culturali di natura diversa (risorse storico-artistiche, architettoniche, bibliografiche, archivistiche, fotografiche, istituti di conservazione). La proposta di integrazione nel web semantico del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB mira al raggiungimento di una piena interoperabilità semantica, attraverso l’analisi delle ontologie già presenti nel dominio culturale, per favorirne un loro riuso. BeWeB è dunque un case study presentato e introdotto da un inquadramento generale, utile a spiegare il contesto in cui sono inscritte le tecnologie che abilitano la realizzazione del web semantico e dei progetti di costruzione dei grafi della conoscenza (knowledge graph).
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Turrin, Matteo. "Relazioni industriali e nuove tecnologie: conflitto, partecipazione e concertazione nell'era del lavoro digitale." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no. 3 (December 2022): 55–70. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003006.

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Abstract:
Il contributo verte sulle numerose sfide poste agli attori delle relazioni industriali dalla digita-lizzazione del lavoro, dimostrando come il crescente utilizzo di tecnologie sempre più sofisti-cate nell'ambito delle prestazioni di lavoro possa costituire sia una fonte di conflitto che un'opportunità di dialogo per le parti sociali. Infatti, l'organizzazione tecnologica del lavoro, in ragione dei suoi effetti sull'occupazione e sulle condizioni di lavoro, oltre che un tema oggetto di contrattazione, può costituire motivo di confronto con la controparte datoriale, se non di mobilitazione e di vero e proprio conflitto. Allo stesso tempo, però, non si può escludere che la digitalizzazione dell'economia possa indurre imprese e sindacati ad adottare pratiche di tipo collaborativo che consentano di affrontare al meglio le sfide poste dalla transizione digitale, coniugando cioè le esigenze di competitività delle imprese con il mantenimento dei livelli occupazionali e della qualità delle condizioni di lavoro.
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Di Rosa, Roberta T., and Antonio Lopez Pelaez. "I servizi socio-educativi nell’era del digitale. Sfide e opportunità." Media Education 13, no. 2 (November 15, 2022): 3–7. http://dx.doi.org/10.36253/me-13957.

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Rando, Daniela. "La ricerca sulle fonti e le sue sfide." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 102, no. 1 (November 1, 2022): 451–59. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2022-0020.

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Abstract:
Abstract This essay presents a reflection on the so-called auxiliary sciences, starting from the volume published by the Monumenta Germaniae Historica on the occasion of its foundation 200 years ago. The papers of the volume are integrated into the broader international debate on the prospects of medieval studies, both in relation to the „digital turn“ and to the risk that the Middle Ages will become marginalized in university curricula and „irrelevant“ to contemporary society and politics.
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Carola Ricci. "Costruire una società digitale inclusiva per le persone con disabilità. Nuove sfide e potenzialità future,." Il Politico 252, no. 2 (January 19, 2021): 188–89. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.519.

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Abstract:
Il volume Costruire una società digitale inclusiva per le persone con disabilità. Nuove sfide e potenzialità future, a cura di Carola ricci (Università degli Studi di Pavia, dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) e pubblicato nel 2019 dalla Pavia University Press in formato open access, è uno dei risultati del progetto Costruire una società digitale inclusiva per le persone vulnerabili: The Role of Social Media Tools in a Disability Human Rights Perspective - BIDS, finanziato dall'Università degli Studi di Pavia con il bando blue Sky research 2017.
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Mauro Spicci, Cecilia Picinini, Michela Paternoster, Davide Melli Volterra, and Aaron Downey. "Un'opportunità per crescere insieme: L'esperienza di scuola digitale della Bilingual European School di Milano." IUL Research 1, no. 1 (July 24, 2020): 186–217. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.55.

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Abstract:
Il presente contributo intende restituire le modalità che hanno permesso alla Bilingual European School di trasformare una scuola in presenza in una stimolante esperienza di scuola digitale durante i mesi di lockdown imposto dall’epidemia di Covid-19. Adottando quello che la psicologa americana Carol Dweck definisce “growth mindset” - un approccio mentale che guarda alle sfide come a opportunità di crescita e di sperimentazione di tutto ciò che la novità ha da offrire - la BES ha elaborato una strategia di didattica digitale basata su cinque pilastri fondamentali: Semplicità Comunicazione Equilibrio Riconoscibilità Partecipazione inclusiva
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F. Gómez Vozmediano, Miguel. "El impacto de la era digital en los archivos históricos estatales españoles. Una visión personal en la encrucijada del III milenio." SOCIETÀ E STORIA, no. 174 (January 2022): 797–823. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174009.

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Abstract:
«el uso o aplicación de las tecnologías digitales es absolutamente imprescindible pero no suficiente, pues, además, es necesario realizar las transformaciones culturales que implica la digitalización, ya que es una nueva forma de vivir, de trabajar y de relacionarse; es un cambio cultural consecuencia de la Revolución Digital en la que nos encontramos»1. Nel contesto di una società sempre più tecnologica, l'autore riflette sui significativi sviluppi e progressi di cui gli archivi spagnoli sono stati protagonisti lungo la loro storia, concentrando poi l'attenzione sull'attuale situazione della gestione dei patrimonio documentario custodiale per tali istituzioni pubbliche. Dopo aver affrontato i risultati ottenuti attraverso la piattaforma PARES 2.0, strutturata nella rete degli Archivi Statali dipendenti dal Ministero della Cultura e dello Sport, egli fornisce una visione personale dei risultati raggiunti fino a oggi, soffermandosi sulle principali sfide poste dall'immediato futuro.
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Hedwig, Andreas. "Gli archivi tedeschi durante la crisi da Covid-­19." SOCIETÀ E STORIA, no. 175 (April 2022): 145–56. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175009.

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Abstract:
La crisi del Coronavirus ha rappresentato una notevole sfida per gli archivi tedeschi. Tuttavia, questi hanno adattato la loro comunicazione interna e i loro compiti d'archivio tradizionali abbastanza rapidamente e con successo alle condizioni della pandemia. Per contro, la conservazione del materiale, l'uso pubblico e la mediazione sono state limitate. Gli utenti, dopo la proclamazione dello stato di pandemia, si sono adattati solo gradualmente a sostituire le visite alle sale di lettura con un uso più intenso dei servizi internet, cioè più richieste di ricerca e più ordini di copie digitali del materiale d'archivio. Gli archivi hanno spostato su internet le offerte di eventi e pubblicazioni, cosìcche le potenzialità dei social media sono state usate più intensamente. Nel complesso, la crisi del Coronavirus ha dato agli archivi tedeschi una notevole spinta verso il digitale.
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Iannotta, Iolanda Sara, and Roberta Scarano. "Digital transition: promotion and development of transferable skills within the company." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 151–60. http://dx.doi.org/10.36253/form-13636.

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Abstract:
The advent of Industry 4.0 and the difficulties emerged in the pandemic and post-pandemic period have introduced important changes, raising many reflections on the skills needed to address the new social, economic, and professional challenges. This contribution is part of the epistemological and methodological framework of a larger project dealing with in-company training. Today it is necessary to invest, more and more resolutely, in the training of human capital to life skills, adopting strategies consistent with the availability of companies and business objectives. Technical-specific skills are no longer sufficient to guarantee the worker’s permanence and well-being in the labour market. We will look at digital competence as one of the essential skills for active citizenship and digital transition. Transizione digitale: promozione e sviluppo delle skill trasferibili in ambito aziendale. L’avvento di Industria 4.0 e le difficoltà emerse nel periodo pandemico e post-pandemico, hanno introdotto importanti cambiamenti, sollevando numerose riflessioni relative alle competenze necessarie per affrontare le nuove sfide sociali, economiche e lavorative. Il presente contributo si colloca nel quadro epistemologico e metodologico di un progetto più ampio che si occupa di formazione in azienda. Ad oggi è necessario investire, sempre più e con maggiore risolutezza, nella formazione del capitale umano alle life skill, adottando strategie coerenti con la disponibilità delle aziende e con gli obiettivi di business. Le competenze tecnico-specifiche non sono più sufficienti, infatti, a garantire la permanenza e il benessere del lavoratore nel mercato del lavoro. In particolare, ci occuperemo di competenza digitale, fra le competenze essenziali per la cittadinanza attiva e la transizione digitale.
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Marco Scognamiglio, Riccardo. "L'inconscio digitale: la sfida di una clinica senza soggetti." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (June 2021): 205–26. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002002.

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Abstract:
Appena ci siamo abituati a pensare la nostra epoca in termini di "modernità liquida" con Bauman (2000) e di "ipermodernità" con Lipovetsky (2004), la nascita di Internet 2.0, sempre nel 2004, ci proietta già in una nuova era, resettando radicalmente i parametri biopsicosociali. Le nuove tecno-logie privano il reale della sua consistenza, sostituendolo con la realtà virtuale dei social media. Nel mondo di Facebook, di Instagram e di WhatsApp, la dimensione del non-conscio si sta spo-stando sempre più su una polarità lontana da coordinate simboliche, verso la deriva di un corpo disabitato dalla soggettività e posseduto dai meccanismi occulti di reward-addiction del web. Co-me questa alba del post-human (Braidotti, 2013) sta cambiando la clinica? Gli adolescenti (e non) "digitalmente modificati" rappresentano la sfida a ripensare le categorie cliniche e le logiche della cura?
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Di Viggiano, Pasquale Luigi. "DEMOCRAZIA DIGITALE COME DIFFERENZA:." Revista da Faculdade Mineira de Direito 24, no. 48 (March 18, 2022): 64–78. http://dx.doi.org/10.5752/p.2318-7999.2021v24n48p64-78.

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Abstract:
La partecipazione sociale e politica digitale contemporanea (e-Democracy) è un prodotto della digitalizzazione dello Stato e dei suoi apparati, caratterizzata dalla produzione di nuovi diritti resi possibili dalle tecnologie della comunicazione. La digitalizzazione degli apparati dello Stato attraverso le nuove tecnologie basate su algoritmi intelligenti e le norme sulla società dell’informazione e della comunicazione hanno innescato la produzione di cosiddetti “nuovi diritti” la cui esigibilità amplia il concetto di democrazia stabilendo una differenza tra il tradizionale governo della cosa pubblica e le crescenti pretese delle comunità sempre più legate al sistema della comunicazione digitale. I diritti di accedere a Internet e alla rete, all’e-voting, a comunicare con la PA attraverso le nuove tecnologie, a ricevere servizi pubblici digitali sono paralleli a doveri dello Stato caratterizzati dalla soddisfazione dei nuovi diritti. Contemporaneamente cresce il rischio che forme di partecipazione digitale producano livelli di esclusioni intollerabili che intaccano la democrazia. Osservare e descrivere, con gli strumenti concettuali del Centro di Studi sul Rischio, come il sistema del diritto, della politica e della società evolvono attraverso il rapporto con l’ecosistema digitale trainato dall’arcipelago delle intelligenze artificiali rappresenta l’obiettivo e la sfida sempre incerta negli esiti, sempre nuova nelle acquisizioni ma sempre stimolante e proficua sotto il profilo della ricerca sociale, politica e giuridica.
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Miccú, Roberto, and Giacomo Roma. "Sharing economy e diritto di accesso a internet: le sfide del digitale nel costituzionalismo multilivello." Revista de Direitos e Garantias Fundamentais 19, no. 3 (December 29, 2018): 47–63. http://dx.doi.org/10.18759/rdgf.v19i3.1699.

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Canevacci, Mássimo. "Aria de pixel: riprodutibilità aurática digitale." Psicologia & Sociedade 22, no. 1 (April 2010): 169–79. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-71822010000100020.

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Abstract:
Il saggio parte dalla riflessione del testo Writing Culture di Clifford-Marcus. Dopo più di 20 anni, è possibile verificare come questa critica, anziché aprire verso il futuro, ha chiuso una fase della mono-scrittura etnografica basata sul concetto di retorica e autorità. Già nella metà degli anni '80 stavano nascendo forme compositive multi-linguistiche sperimentali che applicavano una "etnografia indisciplinata" a design, architettura, pubblicità, musica, cinema, web. Si apre la sfida per una università non solo basata su Facoltà territoriali. Diverse modalità di comunicare attraverso il digitale mescolano e sincretizzano le visioni dualistiche di Benjamin su aura e riproducibilità. La mia prospettiva finale è la riproducibilità auratica digitale.
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Olivetti, Marco. "DIRITTI FONDAMENTALI E NUOVE TECNOLOGIE: una mappa del dibattito italiano." REI - REVISTA ESTUDOS INSTITUCIONAIS 6, no. 2 (September 23, 2020): 395–430. http://dx.doi.org/10.21783/rei.v6i2.468.

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Abstract:
La rivoluzione digitale ha inciso profondamente sui diritti fondamentali. Essa ha aperto nuove prospettive per l’esercizio di diritti fondamentali già riconosciuti. Ha fatto emergere nuovi diritti fondamentali e nuovi limiti e nuove minacce ad essi. La cultura giuridica italiana ha concettualizzato queste sfide attorno ad una serie di temi: la libertà informatica, il diritto fondamentale di accesso ad Internet, il diritto all’oblio, il diritto a non essere oggetto di una decisione amministrativa totalmente automatizzata, i nuovi problemi della libertà di espressione. La Camera dei deputati ha elaborato una “dichiarazione dei diritti su Internet”, senza efficacia normativa. E l’uso di Internet ha modificato profondamente il sistema politico. Questo saggio tenta un primo bilancio generale di questi problemi, che in generale sono ancora tutti aperti.
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Ascione, Antonio. "The body between movement and virtual reality: the Just Dance game and the improvement of the ability to coordinate balance." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 113–22. http://dx.doi.org/10.36253/form-13630.

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Abstract:
Educational games have had a significant impact on the organization of the sense of many social practices: they motivate and maintain attention in various contexts, the information they convey is made accessible to a large number of users, the forms of literacy they allow are multiple. The educational challenge of the digital era of educational games is that of engaging and promote effective learning, even in early and early childhood contexts. This contribution, based on the findings of an experimental educational protocol of motor education in kindergarten and through the observation of digital parenting practices, explore the relationships between the use of Just Dance Game and the improvement of children’s coordinating skills. The improvement of balance competence is demonstrated. Il corpo tra movimento e realtà virtuale: il gioco Just Dance e il miglioramento delle abilità coordinative dell’equilibrio. I giochi educativi hanno avuto notevole impatto nell’organizzazione del senso di numerose pratiche sociali: essi motivano e mantengono l’attenzione in vari contesti, le informazioni da essi veicolate sono rese accessibili a un numero ampio di fruitori, le forme di alfabetizzazione che essi consentono sono plurime. La sfida educativa dell’era digitale dei giochi educativi è quella di un apprendimento coinvolgente ed efficace, anche in contesti di prima e seconda infanzia. Il presente contributo, a partire dalle risultanze di un protocollo educativo sperimentale di educazione motoria nella scuola dell’infanzia e attraverso l’osservazione delle pratiche di digital parenting, esplora le relazioni tra l’uso del gioco Just Dance e il miglioramento delle capacità coordinative dei bambini. Viene dimostrato il miglioramento della competenza dell’equilibrio.
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Carli, Paolo. "Risposte urbane rapide per nuovi spazi inclusivi e habitat durante la pandemia." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 138–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12938.

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Abstract:
FURNISH (Fast Urban Responses For New Inclusive Spaces & Habitat) è un progetto finanziato da EIT Urban Mobility che ha l'obiettivo di aumentare la capacità di fabbricazione digitale locale e di promuovere la riappropriazione dello spazio pubblico grazie all'utilizzodi prototipi mobili per l'arredo urbano per fruire la città in sicurezza, mitigando al contempo il sovraffollamento nello spazio pubblico, al fine di ridurre il contagio da Covid-19. La sfida è accrescere la resilienza locale durante la crisi del Covid-19 aumentando la sicurezzanell'uso dello spazio pubblico.
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Arcidiacono, Davide, and Luigi di Cataldo. "Trading Zone e Platform Capitalism: intere trans-disciplinarità tra sociologia e diritto." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 164 (December 2022): 183–208. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164010.

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Abstract:
La transizione digitale e la "piattaformizzazione" del lavoro rappresentano una sfida del nostro tempo che richiede uno sforzo trans-disciplinare. Si tratta di defini-re delle "trading zone", spazi d'incrocio tra saperi in cui definire la migrazione di componenti scientifiche da un dominio ad un altro. L'articolo, attraverso il con-fronto sistematico della letteratura giuridica e sociologica sul tema del lavoro di piattaforma, individua quattro trading zone principali: il riconoscimento del lavoro umano; la qualificazione giuridica dei rapporti di lavoro; il valore del lavoro; l'organizzazione degli interessi collettivi. Le trading zone da noi individuate non sono soltanto spazi di riflessione e integrazione tra discipline diverse ma forniscono anche indicazioni di policy per dipanare le complessità del lavoro digitale nella so-cietà algoritmica.
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Piazza, Roberta, and Simona Rizzari. "Ripensare il nesso tra apprendimento all'università e apprendimento al lavoro per favorire l'occupazione giovanile. Una ricerca sulla formazione di mentori competenti nei percorsi di apprendistato." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 296–323. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9480.

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Abstract:
Nel mondo digitale contemporaneo lo skills mismatch e la mancanza di opportunità di lavoro per i giovani rappresentano sfide non agevoli da affrontare. Per far fronte a tali difficoltà si ritiene che l'apprendistato possa giocare un ruolo chiave, in grado di consentire ai giovani di acquisire le competenze necessarie a facilitare la loro transizione dall'educazione al lavoro. La pedagogia è pertanto chiamata a riflettere sulla possibilità di pensare a modelli di apprendimento integrati, in grado di stabilire connessioni tra istruzione/formazione e lavoro con modalità nuove. Tra i criteri per apprendistati efficaci e di qualità appare centrale il supporto pedagogico, offerto da personale interno alle imprese, con l'incarico di collaborare strettamente con le istituzioni formali. Sebbene l'importanza del mentoring nell'apprendistato sia ampiamente riconosciuta, la ricerca non ha sempre prestato adeguata attenzione alle competenze educative che i mentori dovrebbero possedere per preparare gli studenti quali learning agent. Lo studio qui presentato intende fornire un contributo di ricerca, definendo un modello di formazione per mentori. Il saggio - che descrive il progetto di ricerca internazionale ApprEnt - presenta il prototipo elaborato per la formazione di mentori competenti.
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Scarpa, Roberto. "Imparare a cambiare idea. Appunti sul setting teatrale." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 9–27. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037002.

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Abstract:
Le regole del "setting" teatrale possono essere infrante per maleducazione o per ribellione. Andrea Camilleri con il Birraio di Preston, indica una ribellione giocosa, la ribellione proposta da Pirandello ci ha lasciato una domanda che aspetta ancora risposta: ha ancora senso il teatro nella società dello spettacolo? Se vogliamo reagire alla lenta estinzione del fenomeno teatrale, dimostrata dai numeri, occorre ripartire dalle regole del suo "setting" che, analizzate, conducono a una definizione di teatro e a un'ipotesi sulle sue origini. Queste regole dimostrano che la posta in palio del teatro è la stessa della coscienza e della democrazia: la scoperta che la verità è contendibile. Le poste in palio dello spettacolo e del Game dell'oltremondo digitale sono invece la meraviglia e la distrazione. Appurato che teatro è diverso da spettacolo, "mettere in scena" è diverso da "mettere in assemblea", "spettatore" non è sinonimo di "testimone", cosa fare per reagire alla crisi? Trovare il coraggio di aprire i Teatri, sia per uscirne che per farvi entrare la vita, e costruirne di nuovi, all'altezza delle sfide attuali.
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Naranjo, Jorge, and Ilaria Molineri. "LA SFIDA DELLA DIDATTICA A DISTANZA IN UNA UNIVERSITÀ SUDANESE: LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI E I RISULTATI NEI CORSI DI LINGUA ITALIANA." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 748–67. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17167.

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Abstract:
Le università sudanesi affrontano la pandemia da COVID 19 in un contesto caratterizzato da frequenti interruzioni di corrente, accesso irregolare e limitato a internet, mancanza di preparazione dei docenti e scarse competenze digitali fra gli studenti. Questa ricerca si propone di valutare l’esperienza formativa degli studenti che hanno utilizzato la piattaforma Moodle durante il lockdown presso l’università sudanese Comboni College of Science and Technology a Khartum. I dati sono stati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario e le informazioni del diario del docente di italiano, con il confronto tra i voti dei corsi di italiano del primo semestre, erogato in presenza, e il secondo semestre, a distanza su piattaforma Moodle. Lo studio conclude che un corso online attentamente costruito, ricco di risorse facilmente disponibili e su misura per soddisfare la scarsa connettività Internet, metodi di valutazione integrati e modalità di erogazione del corso adatte può garantire il rispetto degli obiettivi del corso e dei risultati di apprendimento. The challenge of distance learning in a Sudanese university: student evaluation and results in Italian language courses Sudanese higher education institutions faced the challenges of the COVID-19 pandemic in a context characterized by frequent power cuts, irregular and limited access to the internet, lack of preparedness of the teaching staff and very limited digital skills among students. This study aims to assess the learning experience of university students who used a Learning Management System (LMS), Moodle, during the lockdown due to the COVID-19 pandemic at Comboni College of Science and Technology in Khartoum. The data for the assessment were collected from a questionnaire distributed among the students, the diary of the lecturer of Italian and the comparison between the final marks of the courses of Italian Language, obtained in the first semester under ordinary conditions, and in the second semester, after the use of the LMS. The study concludes that a carefully constructed online course, rich in resources easily available and tailored to comply with scarce internet connectivity, integrated assessment methods and course delivery modes can guarantee compliance with the course objectives and learning outcomes.
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Navarrini, Francesco. ""Do we need boards at all?": prospettive di intelligenza artificiale nei consigli d'amministrazione." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 1 (February 2020): 79–99. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2019oa8423.

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Abstract:
Il presente lavoro si concentra sui potenziali sviluppi per la corporate governance, derivanti dall'integrazione di intelligenza artificiale nel consiglio di amministrazione.La trasformazione digitale sta influenzando l'organizzazione aziendale ed il suo framework culturale: il cambiamento potenziale sugli attuali quadri normativi è tale che anche la corporate governance ed il ruolo dei consigli d'amministrazione come li conosciamo oggi sono davanti ad una sfida di adattamento. In questo lavoro, sebbene si riconosca che grande parte del lavoro amministrativo (dove non sia necessario una dose di giudizio più"umano") potrebbe essere portato avanti da macchine intelligenti nel futuro prossimo, argomenteremo sulle nuove possibilità nell'interazione uomo-macchina, all'interno dei consigli di amministrazione, e lanceremo tre provocazioni di ricerca, riguardo: l'uso dell'intelligenza artificiale nellanominazione di consiglieri, l'integrazione di algoritmi nel consiglio, ed infine, prospettive di responsabilità.
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Costa, Massimiliano. "Formatività e lavoro nella società delle macchine intelligenti." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 89–106. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9379.

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Abstract:
Nell'economia digitale e delle macchine intelligenti, il paradigma di lavoro - che è definito nella sua dematerializzazione cognitiva e produttiva - impone un nuovo collegamento tra azione, sviluppo economico e umano. La generatività dei nuovi contesti sociali e lavorativi del nuovo Cyber Phisical Systems (CPS) è caratterizzata da una più forte plasticità funzionale e da una riorganizzazione attiva e autonoma dei processi di conoscenza. Ciò rende fondamentale ripensare la formazione non come un fattore di produzione ma come una condizione di crescita integrale della persona all'interno di un modello di learnfare basato su un diritto di apprendimento e la promozione della capacitazione del cittadino. Questa sfida coincide, per la ricerca pedagogica, con la necessità di promuovere un modello di formazione capacitativo in grado di favorire un habitus riflessivo e aperto all'alterità. Questo nuovo habitus si basa sulla connessione tra competenza, abilità e capacità di formare una cultura tecnologica umanizzante non pensata come strumento di potere o controllo ma piuttosto di speranza, intersoggettività per uno sviluppo umano consapevole e partecipato
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Nykiel, Krzysztof. "Evangelizzazione e sacramento della penitenza." Roczniki Teologiczne 69, no. 1 (January 31, 2022): 97–115. http://dx.doi.org/10.18290/rt22691-6.

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Abstract:
I nuovi scenari culturali, sempre più secolarizzati, plurali e prepotentemente influenzati dalla cultura digitale pongono le scelte di vita, in particolare quella cristiana, di fronte ad antiche e nuove sfide. In essi quale posto occupa la fede cristiana? Questa domanda merita adeguata risposta che la Chiesa intende offrire proponendo un rinnovamento del cammino ecclesiale che punti sull’evangelizzazione delle culture ma anche della vita cristiana stessa e della pastorale sacramentale. Questo contributo mette in risalto l’antico e sempre nuovo rapporto tra evangelizzazione e sacramento della Penitenza, inquadrandolo nell’intrinseco nesso tra Parola e Sacramento, tra fede e sacramenti della fede che innervano l’esperienza cristiana concreta del singolo e delle comunità. In questo scenario il Sacramento della Penitenza, adeguatamente evangelizzato, ricompreso e ben celebrato, svolge un duplice ruolo; quello di rendere praticabile l’amore misericordioso di Dio che previene, accoglie, perdona e ridona vita e quello più specificamente “missionario” che traduce la testimonianza di vita rinnovata e misericordiata del penitente in un’autentica azione evangelizzatrice, il cui cuore è rappresentato dal messaggio della rivoluzione della tenerezza divina che fa nuove tutte le cose. Il singolo credente e le comunità traggono dal Sacramento della Penitenza la forza dell’amore misericordioso di Dio, che guarisce, risana e fa risorgere, e ripropone la vita cristiana come la più bella avventura da vivere, poiché il perdono chiesto e ricevuto diventa la più alta scuola dove si accoglie l’amore come dono che, a sua volta, va sempre donato.
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Borro, Ilaria, Sergio Conti, and Elisa Fiorenza. "Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza: introduzione al numero speciale." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 1–8. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.262.

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Abstract:
IT La didattica a distanza emergenziale determinata dalla pandemia da Covid-19 ha posto insegnanti e studenti di fronte a sfide inedite, forzando un cambiamento senza precedenti in termini di entità e rapidità. Questo numero speciale raccoglie contributi sulla didattica delle lingue, accomunati dalla volontà di trarre vantaggio dalle problematicità legate all’insegnamento a distanza per innescare riflessioni e cambiamenti necessari e duraturi, capaci di prescindere dalla situazione emergenziale che li ha generati. Questa introduzione descrive il contesto in cui insegnanti e studenti si sono trovati a operare, sottolineandone le implicazioni glottodidattiche in termini di gestione dell’input, dell’output, dell’interazione e della valutazione delle competenze. Offriamo una sintesi dei contributi inclusi nel numero speciale, seguita da una riflessione sulle possibili conclusioni trasversali all’intero volume. Parole chiave: DAD, DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA/DDI, DIDATTICA DELLE LINGUE, COVID-19, APPRENDIMENTO DELLE L2/LS EN The emergency remote teaching necessitated by the Covid-19 pandemic has confronted teachers and students with unknown challenges, forcing truly rapid and significant changes that are without precedent. The current special issue offers contributions, in Italian and English, that are focused on language pedagogy. Their shared objective is to gain meaningful knowledge from new issues related to remote teaching that can lead to reflection and necessary, long-lasting changes beyond the context of the emergency that created them. This introductory article describes the context in which teachers and students have found themselves working, highlighting the implications for language teaching in terms of managing input, output, interaction, and assessment. We then offer a summary of the contributions and the reviews included in this special issue, followed by a reflection on its possible conclusions. Key words: DISTANCE LEARNING, INTEGRATED DIGITAL PEDAGOGY, LANGUAGE TEACHING, COVID-19, LEARNING OF L2/SECOND LANGUAGE ES La enseñanza remota de emergencia determinada por la pandemia COVID-19 ha situado a docentes y a estudiantes ante desafíos desconocidos, forzando cambios rápidos y significativos sin precedentes. El presente número especial reúne contribuciones en italiano y en inglés, centradas en la enseñanza de lenguas, cuyo objetivo común es extraer conocimiento de las problemáticas relacionadas con la enseñanza remota que pueda provocar reflexiones y cambios necesarios y duraderos más allá de la situación de emergencia que las generó. Este artículo introductorio describe el contexto en el que se han encontrado trabajando el profesorado y el alumnado, destacando las implicaciones para la enseñanza de idiomas en términos de gestión del input, del output, de las interacciones y de la evaluación de las competencias. Tras ello, ofrecemos una síntesis de las contribuciones y de las reseñas incluidas en este número especial, seguida de una reflexión sobre las posibles conclusiones trasversales al número entero. Palabras clave: DIDÁCTICA A DISTANCIA, DIDÁCTICA DIGITAL INTEGRADA, DIDÁCTICA DE LENGUAS, COVID-19, APRENDIZAJE DE SEGUNDAS LENGUAS
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Pallonetto, Lucia, Rosanna Perrone, and Carmen Palumbo. "Valutazione degli atteggiamenti disfunzionali: verso una pedagogia del corpo in chiave inclusiva." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 195–210. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12949.

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Abstract:
Il 2020 si è presentato come l'anno dei cambiamenti e dell'adattamento dell'uomo ad una "vita sospesa", un anno scandito da paure, sacrifici, distanze e nuove abitudini. Da questi cambiamenti, nasce il bisogno di nuove sfide, sia dal punto di vista sociale che pedagogico. La pandemia da COVID-19 ha costretto scuole e università, in tempi brevi e con numerose difficoltà, a escogitare nuove strategie per fronteggiare le nuove esigenze. Il processo di insegnamento-apprendimento è un processo che necessita di tempi e modalità variabili a seconda delle esigenze del discente, e questo periodo ha visto di sicuro il potenziale del digitale come mezzo supportivo e di mediatore di conoscenze. In particolare, l'ambito universitario ha visto nella maggior parte delle università, la quasi totalità delle attività didattiche in modalità on-line. In questa ricerca si considerano gli effetti prodotti dalle condizioni pandemiche, di concilio con i consueti e disparati stimoli derivanti dalla vita accademica, dallo studio, dall'interazione che non è più diretta, ma mediata fra studenti e docenti. A questo proposito, è stata condotta una valutazione su un gruppo di 405 studenti universitari utilizzando il test Idea Inventory (Kessinove, 1977) per valutare il sorgere di determinati comportamenti in relazione agli altri o a delle problematiche in un tempo che ha visto diverse privazioni su tutti i livelli, specie in quello sociale. Da ciò è scaturita la necessità di considerare e tendere verso una pedagogia del corpo (Gamelli, 2011): un approccio didattico e formativo che ha l'obiettivo di valorizzare e potenziare il ruolo della corporeità nei contesti di apprendimento (Sibilio, 2011).
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Perišić, Olja. "La diversità linguistica nell’era digitale: le sfide della lingua serba." Altre Modernità, September 30, 2022, 277–91. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/18775.

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Il presente contributo è dedicato all’analisi degli strumenti digitali utilizzati nell’ambito dell’insegnamento e della lessicografia del serbo come LS. Considerate le particolari caratteristiche di questa lingua, soprattutto in relazione alla sua ricca morfologia, tra gli strumenti indispensabili nelle prime fasi di studio si annoverano i dizionari morfologici, mentre ai livelli intermedio e avanzato si rendono necessari i dizionari digitali e i corpora linguistici. A differenza dell’inglese, che in tema di tecnologie digitali conosce un aggiornamento e uno sviluppo pressoché continui, le lingue con meno risorse, come il serbo, fanno prevalentemente ricorso a strumenti tradizionali, e solo negli ultimi anni si è affermata la tendenza a orientarsi verso il digitale. La pandemia globale, esplosa all’inizio del 2020, ha accelerato questo processo sollecitando gli insegnanti nella ricerca di percorsi innovativi che si prestino alla didattica virtuale. Le questioni qui enucleate e per le quali in questa sede si cercherà di trovare una risposta riguardano: gli strumenti digitali per la lingua serba come LS, i loro vantaggi rispetto al materiale didattico tradizionale, le possibili strade da seguire nella sperimentazione della metodologia Data-driven learning.
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Blömeke, Lara, Marlene Pils, Victoria Kraemer-Schulien, Alexandra Dybala, Anja Schaffrath, Andreas Kulawik, Fabian Rehn, et al. "Quantitative detection of α-Synuclein and Tau oligomers and other aggregates by digital single particle counting." npj Parkinson's Disease 8, no. 1 (June 2, 2022). http://dx.doi.org/10.1038/s41531-022-00330-x.

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AbstractThe pathological hallmark of neurodegenerative diseases is the formation of toxic oligomers by proteins such as alpha-synuclein (aSyn) or microtubule-associated protein tau (Tau). Consequently, such oligomers are promising biomarker candidates for diagnostics as well as drug development. However, measuring oligomers and other aggregates in human biofluids is still challenging as extreme sensitivity and specificity are required. We previously developed surface-based fluorescence intensity distribution analysis (sFIDA) featuring single-particle sensitivity and absolute specificity for aggregates. In this work, we measured aSyn and Tau aggregate concentrations of 237 cerebrospinal fluid (CSF) samples from five cohorts: Parkinson’s disease (PD), dementia with Lewy bodies (DLB), Alzheimer’s disease (AD), progressive supranuclear palsy (PSP), and a neurologically-normal control group. aSyn aggregate concentration discriminates PD and DLB patients from normal controls (sensitivity 73%, specificity 65%, area under the receiver operating curve (AUC) 0.68). Tau aggregates were significantly elevated in PSP patients compared to all other groups (sensitivity 87%, specificity 70%, AUC 0.76). Further, we found a tight correlation between aSyn and Tau aggregate titers among all patient cohorts (Pearson coefficient of correlation r = 0.81). Our results demonstrate that aSyn and Tau aggregate concentrations measured by sFIDA differentiate neurodegenerative disease diagnostic groups. Moreover, sFIDA-based Tau aggregate measurements might be particularly useful in distinguishing PSP from other parkinsonisms. Finally, our findings suggest that sFIDA can improve pre-clinical and clinical studies by identifying those individuals that will most likely respond to compounds designed to eliminate specific oligomers or to prevent their formation.
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Silva, Dijandira Francisca Ferreira da, and Regis Flávio Varela de Oliveira. "L’importanza dell’inclusione digitale nel sistema educativo." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, February 4, 2022, 69–78. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/importanza-di-inclusione.

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Abstract:
Le tecnologie svolgono un ruolo importante nel sistema educativo. Essendo un partner di lavoro nell’educazione, collaborano all’appropriazione della conoscenza, considerando che la conoscenza è incompiuta e c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. È noto che garantire l’accesso alla conoscenza è il ruolo della scuola, che dovrebbe democratizzare il patrimonio culturale esistente. In considerazione di ciò, la scuola, attraverso l’inclusione digitale, può responsabilizzare i cittadini più critici, pensanti e preparati ad affrontare le sfide sociali della vita. In questo modo, l’inclusione digitale porta grandi benefici sotto l’aspetto del sistema educativo e di apprendimento. In questo contesto, questo articolo mira a rispondere: Qual è l’importanza dell’inclusione digitale nell’istruzione? L’obiettivo della ricerca è quello di riflettere sull’importanza dell’inclusione digitale nel sistema educativo. Avendo come metodologia bibliografica, basata su diversi autori, che si occupano del tema studiato. I risultati hanno mostrato che troppa fornitura di informazioni può causare conoscenze non sistematizzate e la scuola è responsabile della sistematizzazione di questa conoscenza. Pertanto, l’istruzione e le tecnologie devono andare insieme per l’espansione e l’organizzazione della conoscenza. Si è anche concluso che nell’era dell’informazione è essenziale utilizzare le tecnologie dell’informazione nella costruzione della conoscenza, per soddisfare le attuali esigenze degli studenti, nel mezzo dei progressi tecnologici. Essendo di fondamentale importanza l’inclusione delle tecnologie nell’educazione per un apprendimento significativo e il restringimento delle informazioni tra gli studenti, per l’aumento delle competenze e lo sviluppo sociale.
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Van Dijck, José. "Come salvaguardare i valori pubblici in un mondo interconnesso? Le sfide per l’Europa. Translated by Eleonora Benecchi." Studies in Communication Sciences 19, no. 2 (February 2, 2020). http://dx.doi.org/10.24434/j.scoms.2019.02.002.

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Abstract:
Over the past three years, we have witnessed how online digital platforms have deeply penetrated every sector in society, disrupting markets, labor relations and institutions. Five American tech companies (Google-Alphabet, Amazon, Facebook, Apple and Microsoft) are now dominating the western world, not just transforming social and civic practices, but affecting the very core of western democratic processes. The digitization of society involves intense struggles between competing ideological systems and contesting societal actors – market, government and civil society – raising an important question: Who is or should be responsible and accountable for anchoring public values in an online world? This article describes and analyzes the European challenge to govern “platform societies” which are increasingly dependent on global commercial infrastructures – ecosystems that are privatized and whose mechanisms are hidden from public view. Translated by Eleonora Benecchi
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Antonio, Di Lascio, Nichetti Elena, and Brazzo Oscar. "Utilizzo della comunicazione social e web degli enti delle professioni sanitarie. Stato dell’arte degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione." Journal of Advanced Health Care, January 17, 2020. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2001-010.

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Abstract:
La comunicazione digitale, tra siti web e social, offre l’opportunità alle pubbliche amministrazioni, Ordini professionali compresi, di affrontare una sfida legata alla trasparenza, all’efficacia dei servizi, allo snellimento amministrativo, a un nuovo modo di comunicare con i professionisti e con i cittadini. Lo studio si propone di presentare lo stato dell’arte dell’utilizzo della comunicazione digitale da parte degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, attraverso un’analisi dei siti web e delle pagine Facebook. I risultati dimostrano come sia possibile un ampio margine di miglioramento sia in termini quantitativi (creazione di pagine Facebook per tutti gli Ordini TSRM PSTRP), sia in termini qualitativi (tipologia dei contenuti, attenzione ai destinatari, modalità di comunicazione…)
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A cura di A. Buffardi. "Individui, tecnologie, società: la trasformazione digitale nell’era COVID-19. Intervista a Derrick de Kerckhove." IUL Research 2, no. 3 (July 17, 2021). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i3.119.

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Abstract:
L’emergenza COVID-19 ha reso evidente la portata della sfida contemporanea, che intreccia temi di carattere culturale, ambientale, politico, sociale, economico, tecnologico, legale. Sul piano pratico della gestione delle attività quotidiane, la risposta al distanziamento sociale imposto dalla crisi ha visto schierare l’arma – non sempre ben affinata – del digitale, che ha ulteriormente mostrato tali intersezioni e diverse contraddizioni. La crisi planetaria in atto ha reso evidente, in una prima fase e con immediatezza, l’esigenza di disporre di infrastrutture adeguate a colmare le distanze. Parallelamente, essa ha portato l’attenzione sulla necessità di curare gli effetti delle tecnologie sugli individui, sulle organizzazioni, sulle relazioni. A partire da tale premessa, l’intervista con Derrick de Kerckhove approfondisce alcuni temi che riconducono all’esigenza di affrontare la questione digitale come questione sociale nella sua complessità, intrecciando in essa il punto di vista sull’educazione e sull’esperienza della Didattica a Distanza.
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Sabrina Bertollo. "XXI secolo e 4K. Formare i docenti per raccogliere la sfida delle competenze al tempo del digitale: l’esempio del docente di tedesco." IUL Research 2, no. 3 (July 17, 2021). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i3.121.

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Abstract:
4K è il nome con cui le competenze descritte dal Framework for 21st century learning – Comunicazione, Cooperazione, Creatività e Pensiero Critico – sono note nel mondo germanofono, ma è anche sinonimo di innovazione tecnologica e di progresso. Il presente contributo si configura come una riflessione sulle potenzialità offerte dall’integrazione delle competenze del XXI secolo nella formazione dei docenti e nella didattica disciplinare attraverso l’esempio del docente di tedesco. Si evidenzierà come lo sviluppo di ciascuna di queste competenze possa essere concretamente e utilmente integrato nella didattica della lingua tedesca, a partire da una formazione dell’insegnante di natura esperienziale che valorizzi le potenzialità offerte dal digitale e dai nuovi ambienti di apprendimento.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini, and Concetta La Rocca. "Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche: approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence: conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy)." Revista Eletrônica de Educação 12, no. 3 (October 7, 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Abstract:
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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