Academic literature on the topic 'Seicento bolognese'

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Journal articles on the topic "Seicento bolognese"

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Fanti (book author), Mario, and Paul V. Murphy (review author). "La Chiesa e la Compagnia del Poveri in Bologna. Una istituzione di mutuo soccorso nella società bolognese fra il Cinquecento e il Seicento." Confraternitas 5, no. 1 (January 1, 1994): 25–26. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v5i1.13474.

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2

Farneti, Fauzia. "Il quadraturismo in Pallazzo Pitti da Cosimo II a Cosimo III de' Medici." Varia Historia 24, no. 40 (December 2008): 369–86. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-87752008000200002.

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Abstract:
Nei primi decenni del Seicento la pittura decorativa a Firenze risulta ancora legata all'ornamentazione tradizionale tardomanierista attuata nei modi di Alessandro Allori o di Bernardino Barbatelli detto il Poccetti. L'interesse per le novità e per l'aggiornamento dell'ambiente artistico fiorentino portarono il granduca Ferdinando II a chiamare a Firenze tra il 1636 ed il 1637 Pietro da Cortona, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. I due bolognesi completarono il ciclo pittorico celebrativo del governo di Ferdinando cui aveva dato inizio Giovanni da San Giovanni, con la decorazione delle tre sale di rappresentanza del quartiere estivo di palazzo Pitti realizzata tra il 1637 ed il 1641. L'intervento, condotto secondo il più moderno linguaggio barocco che vede la perfetta integrazione dell'illusionismo architettonico, che supera i limiti dello spazio reale, con le scene figurative, verrà a costituire nell'ambiente fiorentino un ineludibile modello di riferimento nella decorazione d'interni, soluzioni di grande modernità su cui si formerà Jacopo Chiavistelli e i giovani della sua scuola. Anche Giovan Carlo, fratello del granduca, nel 1637 diede inizio ad una serie di trasformazioni che si protrassero per oltre un ventennio, trasformando gli ambienti a lui assegnati in Pitti in veri e propri luoghi di delizie, decorati dagli artisti più significativi del momento quali ad esempio Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli, Pietro da Cortona, Jacopo Chiavistelli. Fu quest'ultimo frescante che con i suoi 'scolari', fin dagli anni Cinquanta fu attivo in palazzo Pitti, decorando a quadratura gli ambienti dei quartieri dei membri della famiglia granducale, ambienti che in gran parte sono andati perduti in quanto interessati dalle ristrutturazioni lorenesi e sabaude. Con i lavori commissionati dal gran principe Ferdinando si chiude in palazzo Pitti la grande stagione del quadraturismo barocco fiorentino.
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3

Iseppi, Giulia. "A Bolognese collector rediscovered." Journal of the History of Collections, November 27, 2020. http://dx.doi.org/10.1093/jhc/fhaa019.

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Abstract:
Abstract This study concerns the discovery of a new figure in the field of seventeenth-century art collecting: Count Ludovico Caprara, a general under Ferdinand II de’ Medici. Newly discovered archival documents reveal that the Caprara family had one of the richest collections of paintings in Bologna, displayed in a palace close to the Piazza Maggiore; most of these works, however, remain untraced. Ludovico collected more than a hundred canvases, mostly portraits of contemporary painters. The discovery of a purchase note and an inventory of the picture gallery have allowed the role of Ludovico in contemporary collecting and his contacts with personalities in the art market of Seicento Bologna to be established. An attempt is made here to identify several paintings by Giovanni Andrea Sirani, Francesco Gessi and others, and to clarify certain aspects of Ludovico’s taste, especially his preference for the Bolognese school, despite spending his life at the Medici court.
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Dissertations / Theses on the topic "Seicento bolognese"

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Piazzi, Maria Ludovica <1984&gt. "Il lascito di Agostino Mitelli ai quadraturisti e ai decoratori del secondo Seicento bolognese attraverso le testimonianze grafiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6707/1/tesi_dottorato_MLP.pdf.

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Abstract:
Agostino Mitelli (1609-1660) è una figura centrale nella vicenda artistica bolognese. Rinnova profondamente la quadratura, genere in cui opera maggiormente, e diventa il principale riferimento per le generazioni successive. Infatti ha un grande numero di allievi che si fanno interpreti del suo stile e le sue opere continuano ad essere studiate fino a Settecento inoltrato. Nel suo lavoro accorda una grande importanza al mezzo grafico, in cui eccelle e che considera strumento di verifica ed esercizio. Questa predilezione influenza anche i suoi seguaci: dopo la sua morte i suoi disegni diventano molto ricercati e vengono impiegati come repertori di soluzioni di quadratura ed elementi decorativi. Sono essi stessi strumento di studio e infatti ci è pervenuto un grande numero di copie ed esercizi in stile mitelliano. L'analisi sistematica di questo materiale anonimo e poco studiato mi ha permesso di individuare alcune delle personalità di maggiore spicco tra i suoi seguaci, quali Domenico Santi, Giacomo Antonio Mannini e Marc'Antonio Chiarini. Per valutare l'influenza dell'opera di Agostino presso le generazioni successive è centrale anche la produzione calcografica che analizzo a partire dalle quattro serie di elementi di ornato che egli stesso dà alle stampe e che riscuotono molto successo, come provano le numerose ristampe, anche francesi. Dopo la sua morte vengono incise diverse imprese che si riallacciano al suo operato: la prima è quella del figlio Giuseppe Maria Mitelli che pubblica alcuni suoi disegni. Seguono le serie di Santi, Buffagnotti, Mannini, Chiarini e diversi altri che comprendono anche quadratura e veduta e che spesso sono state riassemblate da editori e collezionisti. Anche le fonti affrontano la questione della dipendenza delle successive generazioni dagli stilemi di Agostino Mitelli, oltre a quelle a stampa ho studiato approfonditamente i manoscritti inediti dell'altro figlio di Agostino, Giovanni Mitelli, che forniscono molte nuove notizie.
Agostino Mitelli (1609-1660) is a key figure in Bolognese art evolution. In fact he refurbished quadratura fresco, the field he used to work more in, and became a landmark for the following generations. He had many pupils who became exponents of his style and his works had been studied till late 18th century. Agostino was also an excellent draughtsman and granted a great importance to the graphic medium as a verification and practice instrument. This predilection influenced also his followers: after his death there was a great demand of his drawings, used as ornamental and quadratura's repertoires. They were also used as a mean of study, in fact there is a large amount of copies and exercises in his style, that I have systematically analyzed. Therefore I was able to identify some of the most important followers of Agostino: Domenico Santi, Giacomo Antonio Mannini and Marc'Antonio Chiarini. To assess the influence of Agostino's work on following generations the chalcographic production is also important. I analyzed this production from his four ornamental etchings sets, which have been reprinted several times, even in France. After his death other sets were printed and they were very close to his work. The first one was made by his son, Giuseppe Maria Mitelli, who engraved some of Agostino's drawings. Santi, Buffagnotti, Mannini, Chiarini and several others' sets followed and those also included quadratura and view and this sets were very often re-assembled by editors and collectors. Also contemporary sources discussed the dependence of following generations from Agostino Mitelli's work, it is the case of the unpublished manuscripts of Giovanni Mitelli, the other son of Agostino, that provided a lot of new information.
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Piazzi, Maria Ludovica <1984&gt. "Il lascito di Agostino Mitelli ai quadraturisti e ai decoratori del secondo Seicento bolognese attraverso le testimonianze grafiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6707/.

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Abstract:
Agostino Mitelli (1609-1660) è una figura centrale nella vicenda artistica bolognese. Rinnova profondamente la quadratura, genere in cui opera maggiormente, e diventa il principale riferimento per le generazioni successive. Infatti ha un grande numero di allievi che si fanno interpreti del suo stile e le sue opere continuano ad essere studiate fino a Settecento inoltrato. Nel suo lavoro accorda una grande importanza al mezzo grafico, in cui eccelle e che considera strumento di verifica ed esercizio. Questa predilezione influenza anche i suoi seguaci: dopo la sua morte i suoi disegni diventano molto ricercati e vengono impiegati come repertori di soluzioni di quadratura ed elementi decorativi. Sono essi stessi strumento di studio e infatti ci è pervenuto un grande numero di copie ed esercizi in stile mitelliano. L'analisi sistematica di questo materiale anonimo e poco studiato mi ha permesso di individuare alcune delle personalità di maggiore spicco tra i suoi seguaci, quali Domenico Santi, Giacomo Antonio Mannini e Marc'Antonio Chiarini. Per valutare l'influenza dell'opera di Agostino presso le generazioni successive è centrale anche la produzione calcografica che analizzo a partire dalle quattro serie di elementi di ornato che egli stesso dà alle stampe e che riscuotono molto successo, come provano le numerose ristampe, anche francesi. Dopo la sua morte vengono incise diverse imprese che si riallacciano al suo operato: la prima è quella del figlio Giuseppe Maria Mitelli che pubblica alcuni suoi disegni. Seguono le serie di Santi, Buffagnotti, Mannini, Chiarini e diversi altri che comprendono anche quadratura e veduta e che spesso sono state riassemblate da editori e collezionisti. Anche le fonti affrontano la questione della dipendenza delle successive generazioni dagli stilemi di Agostino Mitelli, oltre a quelle a stampa ho studiato approfonditamente i manoscritti inediti dell'altro figlio di Agostino, Giovanni Mitelli, che forniscono molte nuove notizie.
Agostino Mitelli (1609-1660) is a key figure in Bolognese art evolution. In fact he refurbished quadratura fresco, the field he used to work more in, and became a landmark for the following generations. He had many pupils who became exponents of his style and his works had been studied till late 18th century. Agostino was also an excellent draughtsman and granted a great importance to the graphic medium as a verification and practice instrument. This predilection influenced also his followers: after his death there was a great demand of his drawings, used as ornamental and quadratura's repertoires. They were also used as a mean of study, in fact there is a large amount of copies and exercises in his style, that I have systematically analyzed. Therefore I was able to identify some of the most important followers of Agostino: Domenico Santi, Giacomo Antonio Mannini and Marc'Antonio Chiarini. To assess the influence of Agostino's work on following generations the chalcographic production is also important. I analyzed this production from his four ornamental etchings sets, which have been reprinted several times, even in France. After his death other sets were printed and they were very close to his work. The first one was made by his son, Giuseppe Maria Mitelli, who engraved some of Agostino's drawings. Santi, Buffagnotti, Mannini, Chiarini and several others' sets followed and those also included quadratura and view and this sets were very often re-assembled by editors and collectors. Also contemporary sources discussed the dependence of following generations from Agostino Mitelli's work, it is the case of the unpublished manuscripts of Giovanni Mitelli, the other son of Agostino, that provided a lot of new information.
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Cristalli, Flavia. "Bartolomeo Cesi (1556-1629). Catalogo delle pitture." Doctoral thesis, 2023. https://hdl.handle.net/2158/1295775.

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Abstract:
Questa tesi mira a fornire un nuovo catalogo dei dipinti di Bartolomeo Cesi (1556-1629). Il focus del lavoro sono le opere dell'artista, ma questi è stato indagato anche nei suoi aspetti biografici, recuperando le bozze manoscritte di Carlo Cesare Malvasia conservate all'Archiginnasio di Bologna (ms. B 16) o ricercando informazioni presso gli archivi di quella città. La considerazione corrente, da parte della critica, di Cesi come un artista dotto, così erudito da saper formulare anche programmi iconografici complessi, viene messa in dubbio proprio grazie alle fonti documentarie ritrovate. Non vi sono nuove acquisizioni di pitture, ma continue sono le proposte e le riflessioni condotte nell'ambito della loro cronologia, un campo non facile per via dello stile molto costante del pittore e per via della sua nota predilezione a ricopiare figure già inventate anche a distanza di decenni. In questo senso viene ribadita la tesi, già essenzialmente acquisita ma che mancava spesso di conferme, di riscontri con le opere, dell'avvio di una fase calante del pittore a partire dalla fine del primo decennio del Seicento. Un'attenzione particolare è stata rivolta alle commissioni di opere a tema profano, ovvero al ciclo dedicato alle Storie di Enea a Palazzo Fava a Bologna e a quello delle Storie di Annibale di Palazzo Albergati, quest'ultimo un inedito di straordinario interesse per via del tema, così raro, che è raffigurato, e per via dei numerosi quesiti che pone ancora.
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Books on the topic "Seicento bolognese"

1

Elisabetta Sirani: Una virtuosa del Seicento bolognese. Bologna: Compositori, 2004.

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2

Repertorio per lo studio del collezionismo bolognese del Seicento. Bologna: Pàtron, 1997.

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3

(Gallery), Maurizio Nobile, ed. Fogli barocchi: Disegni bolognesi tra Seicento e Settecento. Bologna: Maurizio Nobile, 2016.

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4

Corti e diplomazia nell'Europa del Seicento: Correggio e Ottavio Bolognesi (1580-1646). Mantova (MN), Italy: Universitas studiorum, 2014.

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