Academic literature on the topic 'Secondo Principio della Termodinamica'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Secondo Principio della Termodinamica.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Secondo Principio della Termodinamica"

1

Dedé, A., C. Incarbone, and M. Campanella. "Neghentropia: la Fisica e l’Inizio della Vita." Medicina e Morale 48, no. 5 (October 31, 1999): 903–16. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.794.

Full text
Abstract:
Il punto di vista della Fisica, relativamente all’Inizio della Vita, viene illustrato usando (in maniera molto semplice e senza fare uso di formule) concetti quali Calore, Lavoro, Energia, Irreversibilità ed Entropia. In pratica, quando spermatozoo ed ovulo si uniscono avviene un silenzioso ma significativo cambiamento: tramite il loro lillipuziano ‘matrimonio’ i due gameti, entrambi destinati altrimenti a disgregarsi in poche ore, riescono ad invertire la normale, universale tendenza al ‘disordine’ (aumento dell’Entropia, come sancito dal Secondo Principio della Termodinamica) ed avviano un processo ‘a catena’ che trasformerà miliardi di caotiche molecole in un organismo perfettamente funzionante. Sono anche riportate ulteriori considerazioni sull’argomento: innanzitutto, l’Irreversibilità è messa in relazione con il concetto di Probabilità nonchè la famosa questione della Freccia del Tempo (cioè la sua direzione di scorrimento); secondariamente, le informazioni sul DNA (il Progetto del singolo individuo) vengono chiaramente mostrate come l’unica cosa che effettivamente ‘sopravvive’ dall’iniziale agglomerato di atomi che costituiva la prima cellula; infine, considerando lo sviluppo umano (dal concepimento alla nascita) in termini di Percentuale di Accrescimento Giornaliera si riesce a vedere chiaramente come le prime fasi di vita embrionale risultano essere, in definitiva, le più significative in assoluto. In pratica, persino la Fisica (apparentemente lontana dalle questioni della Vita e della Morte) può rappresentare una chiara ‘voce’ dalla parte di chi, nel grembo materno, non è ancora in grado di far valere le proprie ragioni: si tratta di un’altra piccola tessera nel vasto mosaico di opinioni, considerazioni, nonchè fatti irrefutabili fortemente a favore della vita umana dal suo effettivo inizio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Fabrizio, Mauro, and Claudio Giorgi. "Sul primo principio della termodinamica per I materiali semplici." Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo 37, no. 3 (September 1988): 351–68. http://dx.doi.org/10.1007/bf02844636.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Timio, Mario. "Malato e medico in dialisi: un approccio alla bioetica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (October 28, 2013): 329–31. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1068.

Full text
Abstract:
Secondo la “legge di Hume” non esiste una goccia di etica che può derivare da una regola scientifica. Tale legge è applicabile ad ogni ambito della scienza, compresa la scienza nefrologica. In dialisi i problemi di bioetica sono molteplici, non ultimi l'inizio della terapia sostitutiva, la scelta del tipo di dialisi, l'autonomia del paziente, il costo della pratica e la sospensione del trattamento. Spesso i problemi clinici e bioetici possono comunque embricarsi. Per favorire la convergenza delle due componenti si fa riferimento ad alcuni punti nodali: 1) principio di verità; 2) principio del valore e della dignità dell'uomo; 3) principio della libertà; 4) problema del consenso informato, 5) principio di giustizia; 5) modelli bioetici che influenzano la pratica clinica. (Bioethics)
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Scaglione, Francesco. "Giuseppe Toniolo e il diritto contrattuale tra personalismo e solidarietà." Società e diritti 7, no. 14 (December 9, 2022): 39–47. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19311.

Full text
Abstract:
Il saggio si sofferma sulla relazione tra personalismo e solidarietà nel diritto contrattuale, le cui radici si ritrovano nelle riflessioni profetiche ed ancora attuali di Giuseppe Toniolo. Si evidenzia, in particolare, come la tutela della parte debole del rapporto, secondo un principio di eguaglianza sostanziale, si traduce nella realizzazione di un sistema economico di mercato fondato sul rispetto della dignità della persona umana.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Marrone, Gaetana. "Ugo Betti: Il giudice giudicato." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (March 11, 2019): 443–54. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831679.

Full text
Abstract:
Nella tesi di laurea intitolata Il diritto e la rivoluzione, difesa alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra, Ugo Betti già si orientava verso istanze sociali rielaborate secondo una dialettica tra il diritto dello Stato rappresentato dal giudice e lo spazio cosmico della giustizia come responsabilità metafisica. I personaggi del teatro bettiano operano secondo un principio di casualità che si lega al senso di un’ingiustizia del vivere. In particolare, la mia analisi si sofferma su drammi giudiziari classici, quali Frana allo Scalo Nord (1932) e Corruzione al Palazzo di Giustizia (1944).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

De Castro, Alexander, and Francesco Macri. "IL PROBLEMA DEI DELITTI DI BAGATELLA NELL’EMERGENZA DELLO STATO COSTITUZIONALE: BREVE ANALISI DELL’EVOLUZIONE DEL SUO TRATTAMENTO TECNICO-DOGMATICO IN BRASILE E IN ITALIA." Revista Direitos Sociais e Políticas Públicas (UNIFAFIBE) 6, no. 2 (December 19, 2018): 538. http://dx.doi.org/10.25245/rdspp.v6i2.486.

Full text
Abstract:
Riassunto: Il principio di offensività in quanto fondamento del diritto penale odierno si affermò in maniera definitiva negli ultimi decenni con l’emergenza dello Stato costituzionale nel secondo dopo guerra. I penalisti sono pressoché unanimi nel riconoscere la sua piena validità perfino quando manca un esplicito fondamento costituzionale o legale. La discussione sulla necessaria offensività della condotta e sul carattere sussidiario della tutela penale fece subito emergere il problema dei delitti bagatellari, cioè quelli caratterizzati da un livello minimo di lesione / pericolo di lesione al bene giuridico. Nel presente saggio, analizzeremo due percorsi di discussione che hanno provato a dare una soluzione tecnico-dogmatica al problema de quo, ovvero:1) quello brasiliano e il cosiddetto principio dell’insignificanza; 2) quello italiano ed il principio della tenuità del fatto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Fernandez Sanchez, Francisco Cristobal. "Principio de legitima defensa y anticoncepcion quirurgica." Medicina e Morale 43, no. 6 (December 31, 1994): 1115–42. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1001.

Full text
Abstract:
L'Autore affronta nell'articolo la questione della sterilizzazione contraccettiva del minorato mentale a fini di prevenzione dello stupro e delle sue conseguenze. L'articolo distingue anzitutto tra sterilizzazione contraccettiva (SC) e sterilizzazione terapeutica (ST). Benché simili dal punto di vista procedurale, le due tecniche chirurgiche differiscono essenzialmente dal punto di vista etico, secondo la visione personalista della persona. La SC, infatti, prevede come fine primario la distruzione o l'ostacolo (permanente o temporaneo che sia) della funzione riproduttiva, essendo perciò sempre eticamente illecita. La ST, invece, ha la precipua finalità della preservazione/restaurazione della salute dell'individuo e, come tale, si può giustificare moralmente. L'Autore ascrive alla generalizzata caduta di attenzione nei confronti della struttura antologica della scelta dell'individuo lo scivolamento verso una concezione biologista dell'atto contraccettivo, il che impedisce di ben comprendere la motivazione dell'intrinseca illiceità morale della SC. Così, la mancanza del consenso informato da parte del minorato mentale per dare il via alla procedura di SC non può certamente essere supplita da una normativa di legge. Né il principio di totalità conclude l'Autore né quello di legittima difesa, quindi, possono giustificare in alcun modo la sterilizzazione chirurgica sull'handicappato mentale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Dal Ri Jr., Arno. "Il principio di nazionalità di Pasquale Stanislao Mancini nella scienza del diritto internazionale argentina tra i secoli XIX e XX." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 503–30. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19258.

Full text
Abstract:
Il principio di nazionalità proclamato da Pasquale Stanislao Mancini nella prolusione del 1851 si colloca fra i tanti tentativi della scienza giuridica del secolo XIX di rispondere a fenomini politici propri di quel contesto storico. Tale principio viene esaminato nelle pagine della scienza argentina del diritto internazionale nei decenni posteriori in differenti modi, tra applausi entusiastici e critiche feroci. Lo scopo di questo articolo è svolgere la ricostruzione dell’itinerario percorso dalla proposta di Mancini nei dibattiti della dottrina argentina, tra autori favorevoli e contrari, sottolineando le principali motivazioni che hanno condotto ormai nel secolo XX al suo completo abbandono e conseguente storicizzazione. L’ipotesi qui presentata è quella secondo cui il processo di deleggittimazione e storicizzazione del Principio in Argentina sia avvenuto principalmente in ragione delle peculiarietà proprie della formazione storica di questa realtà statale, molto distante da quelle vissute nella costituzione di Stati europei come l’Italia, culla ed allo stesso tempo ispirazione della proposta manciniana.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Elliott, Peter J. "La prospettiva etica nella Conferenza ONU di Pechino sulla donna." Medicina e Morale 44, no. 6 (December 31, 1995): 1175–82. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.957.

Full text
Abstract:
L'articolo analizza quale sia stata l'etica dominante durante i lavori della recente IV Conferenza Internazionale sulla Donna svoltasi a Pechino dal 4 al 15 settembre 1995. In generale, durante tutte le Conferenze Onu - ed anche la manifestazione di Pechino non fa eccezione - ci si riferisce ad un'etica basata sul consenso fra tutte le nazioni secondo il principio del "minimo comun denominatore". Da questa premessa, ne deriva il ruolo importante svolto dai sostenitori di un'etica imperniata sul pragmatismo e l'utilitarismo, i quali rifiutano qualsiasi fondazione metafisica o religiosa. A queste correnti di pensiero si rifanno anche i movimenti femministi che a Pechino hanno improntato la stesura del documento finale (Piatform for Action). In esso traspare l'individualismo liberale che privilegia l'autonomia e l'autodeterminazione della donna, la quale può, ad esempio, arrivare al punto di negare al nascituro il diritto alla vita, perché considerato parte del corpo della donna e, quindi, ad essa soggetto. Termini come reproductive rights, reproductive health, fertility control, sexual rights, sexual orientation sono stati proposti durante la Conferenza secondo la logica sopra illustrata. Gli stessi diritti umani, così, non sono considerati giustamente quali principi universali fondati sul diritto naturale, bensì come adattamenti, vantaggi o privilegi concessi alle persone secondo il consenso sociale e lo sviluppo delle leggi. La Santa Sede - che ha partecipato sia alla fase preparatoria che ai lavori della Conferenza di Pechino - non ha mancato di far sempre presente - sia in riferimento al Documento preparatorio che alla Pllltfonn for Action - tutte le proprie riserve sulle dichiarazioni che non rispondono al pieno rispetto del principio dell'inviolabilità della vita umana fin dal momento del suo concepimento e dell'inalienabilità della dignità di ciascun individuo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Fittipaldi, Edoardo. "Dogmatica in Leon Petrazycki: giusrealismo e principio di legalitŕ." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 45–76. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002003.

Full text
Abstract:
Scopo di questo articolo č chiarire la distinzione petrazyckiana fra teoria generale (psico-sociologica) del diritto e scienza del diritto descrittiva, da un lato, e dogmatica giuridica, dall'altro. Fittipaldi discute anzitutto alcune affermazioni generali di Petrazycki circa le finalitŕ della dogmatica giuridica. Egli esamina poi il trattamento petrazyckiano del concetto di ‘legge' in sede di teoria generale (psico-sociologica) del diritto e in sede di (teoria generale della) dogmatica giuridica. Al fine di meglio evidenziare i punti fondamentali della posizione teorica di Petrazycki, Fittipaldi compara il concetto petrazyckiano di ‘legge' con quello di Kelsen. In questo modo Fittipaldi mostra che la distinzione petrazyckiana fra scienza del diritto descrittiva e dogmatica giuridica presenta notevoli vantaggi teorici rispetto alla distinzione kelseniana fra sociologia del diritto e giurisprudenza normativa. Tuttavia, egli mostra anche che l'approccio petrazyckiano necessita di essere completato col concetto kelseniano di ‘Grundnorm'. Secondo Fittipaldi la teoria generale del diritto e la (teoria generale della) dogmatica giuridica, necessitano ciascuna di un proprio concetto di ‘Grundnorm'.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Secondo Principio della Termodinamica"

1

Argentieri, Giuseppe. "Fluctuations and entanglement in open quantum systems." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/9958.

Full text
Abstract:
2012/2013
The subject of this thesis is the study of the class of the Open Quantum Systems, i.e. quantum systems which are in weak interaction with an external environment, often acting as a reservoir, and whose evolution is consequently influenced by this interaction. Since the coupling of the system with the reservoir is weak, it makes sense to try to disentangle the dynamics of the system of interest from the global time-evolution. However, a particular attention must be taken in the derivation of the reduced evolution law, which is expressed by a Master Equation. When the reduced dynamics of the system has to be extracted from the dynamics of the compound system, different Master Equations can be obtained by the application of different kinds of Markovian approximations, which in turn give different evolution laws. In order to sort out the disparate often incompatible open quantum dynamics, a leading criterion is to ensure that they do not violate important physical properties that a proper reduced dynamics must fulfill. In primis the positivity requirement, that ensures that any physical initial state is mapped into another physical state at any later time. Secondly, the complete positivity condition, that guarantees that physical consistency is preserved also when dealing with open quantum systems which are entangled with other systems. Usually, complete positivity is justified in terms of the existence of entangled states of the open quantum system coupled to an arbitrary, inert ancilla. Complete positivity avoids the appearance of negative probabilities in the spectrum of the time-evolving states of system plus ancilla. The main bulk of this thesis work is to show that a non completely positive dynamics can lead to violations of the Second Law of Thermodynamics.
L'argomento della presente tesi è lo studio della classe dei sistemi quantistici aperti, ovvero di quei sistemi quantistici che interagiscono debolmente con un ambiente esterno, generalmente un come bagno termico, e la cui evoluzione ne viene conseguentemente influenzata. Poiché l'accoppiamento del sistema con il bagno termico è debole, è possibile tentare di separare la sua dinamica dall'evoluzione temporale del sistema globale. E' tuttavia necessario porre particolare attenzione nella derivazione dell'evoluzione ridotta, che viene determinata da un'equazione differenziale detta Master Equation: infatti quando si cerca di estrarre la dinamica ridotta di un sistema dalla dinamica del sistema composto, applicando diversi tipi di approssimazioni markoviane si possono ottenere diversi tipi di Master Equation, le quali a loro volta determinano evoluzioni diverse. Al fine di mettere ordine tra le svariate e spesso mutuamente incompatibili dinamiche aperte possibili, un criterio guida è assicurarsi che esse non violino alcuni importanti proprietà fisiche che una dinamica ridotta dovrebbe soddisfare. Innanzitutto la condizione di positività, che assicura che la legge di evoluzione temporale mappi ogni possibile stato fisico iniziale in un altro stato fisico, ad ogni istante successivo. Secondo, la condizione di completa positività, che garantisce che lo stesso tipo di consistenza fisica sia preservata anche quando si ha a che fare con sistemi quantistici aperti accoppiati ad un arbitrario sistema "ancilla". La richiesta di completa positività, infatti, esclude l'eventualità che le matrici densità degli stati evoluti del sistema composto presentino autovalori, ovvero probabilità, negativi. Il nucleo centrale di questa tesi dimostra anche di più: ovvero che una dinamica non completamente positiva può condurre a importanti violazioni del Secondo Principio della Termodinamica.
XXV Ciclo
1975
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

PETRELLA, SERENA. "Il principio della retribuzione proporzionata e sufficiente nel sistema italiano di contrattazione collettiva." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/26273.

Full text
Abstract:
Il lavoro di ricerca indaga il tema della determinazione dei trattamenti economici dei lavoratori subordinati,alla luce dei principi costituzionali in materia e dei poteri espressamente attribuiti in tal senso dall'ordinamento italiano alla contrattazione collettiva.In primo luogo, l'analisi verte sull'approfondimento dei diversi orientamenti in dottrina e in giurisprudenza circa il contenuto e l'ambito di operatività del precetto di cui all'art. 36 Cost.,sull'individuazione del contratto collettivo c.d. parametro (strumento delegato dalla giurisprudenza all'indicazione del contenuto di cui alla retribuzione costituzionale),sul tema della verifica giudiziale della compatibilità delle clausole collettive in materia retributiva con i criteri di proporzionalità e sufficienza della retribuzione di cui all'art. 36 Cost., sul meccanismo dell'applicazione giurisprudenziale dell'art. 36 Cost., sul tema della differenziazione salariale su base territoriale ad opera della contrattazione collettiva autorizzata da interventi legislativi. In secondo luogo, si analizza il tema della definizione dei trattamenti retributivi ad opera della contrattazione collettiva italiana,alla luce dell'evoluzione storica del sistema, delle funzioni e competenze specifiche assegnate ai diversi livelli di contrattazione, ai principali istituti retributivi regolati, al rapporto tra contratti collettivi di diverso livello, soprattutto con riferimento alle recenti modifiche apportate al sistema dagli Accordi del 2009. Infine, si approfondiscono le questioni interpretative che derivano dalla struttura e dal funzionamento attuali del sistema di contrattazione collettiva italiano, ovvero se il principio della giusta retribuzione ex art. 36 Cost. sia suscettibile ancora di valida attuazione da parte della contrattazione collettiva stessa ed in che misura le determinazioni in materia retributiva del contratto collettivo di secondo livello(in special modo aziendale)possano fungere da parametro collettivo orientativo ugualmente affidabile, rispetto al contratto collettivo nazionale, come indicatore della retribuzione ex art. 36 Cost. In tal senso sono esaminate le ipotesi in cui la contrattazione collettiva di secondo livello, in particolare aziendale, preveda clausole retributive che deroghino ai trattamenti retributivi previsti dal contratto collettivo di categoria, in ragione di fattori "esterni" indipendenti dal contenuto della prestazione lavorativa. Il concorso/conflitto che deriva da contratti collettivi di diverso livello che prevedono diposizioni antinomiche in materia retributiva ripropone all'attenzione del dibattito attuale temi quali la delimitazione degli ambiti di competenza dei diversi livelli di contrattazione collettiva, l'efficacia soggettiva del contratto collettivo di primo e secondo livello. Infine, si riflette sulla situazione di inapplicabilità dell'art. 36 Cost. all'area del c.d. lavoro autonomo economicamente dipendente, auspicando anche per tali categorie di lavoratori un'estensione delle tutele proprie dei lavoratori subordinati.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

SCOLARI, BALDASSARE. "State Martyr Representation and Performativity of Political Violence." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251176.

Full text
Abstract:
L’indagine prende in esame l’uso e la funzione politica della figura del martire nello spazio pubblico contemporaneo. La ricerca, pur nel riferimento consapevole alla consolidata letteratura ormai classica sull'argomento, ha tra i propri riferimenti filosofici specificatamente la teoria del discorso di Michel Foucault, con la sua metodologia dell’analisi discorsiva, e segue un approccio transdiscipli¬nare fra scienze culturali e filosofia. Essa ha come punto di partenza, come caso di studio, la rappresentazione mediale del politico e statista democristiano Aldo Moro quale martire di stato durante e dopo il suo assassinio per opera delle Brigate Rosse nel 1978. La ricerca si sviluppa sulla scorta dell’ipotesi di una connessione fra procedure di legittimazione dell’autorità politica e delle strutture di potere e l’emergere della figura del martire di Stato. Le rappresentazioni martirologiche sono considerate pratiche discorsive performanti, attraverso le quali la morte di Moro viene ad assumere il significato di un martirio per lo Stato, la Repubblica Italiana e i valori democratici. L’ipotesi di lavoro è che, attraverso l’allocazione dello statuto di martire, la morte di Moro acquisisca il significato di un atto (volontario) di testimonianza della verità assoluta e trascendentale dei diritti umani, garantiti dalla costituzione (in particolare articolo 2 della Costituzione Italiana), così come della necessità dello Stato come garante di tali diritti. Attraverso questa significazione, la figura di Moro assurge inoltre a corpo simbolico dello Stato-nazione, legittimando lo stesso e fungendo da simbolo d’identificazione collettiva con la nazione. Si tratta qui di mettere in luce il rapporto intrinseco fra la figura del martire e una narrazione mitologica dello Stato, dove mito sta a indicare un «assolutismo del reale» (Absolutismus der Wirklichkeit). La ricerca vuole altresì mettere in luce la dimensione strumentale delle rappresentazioni martirologiche di Aldo Moro, le quali hanno mantenuto e tuttora mantengono un’efficacia performativa nonostante il chiaro ed evidente rifiuto, espresso da Moro stesso, di essere sacrificato «in nome di un astratto principio di legalità.» La ricerca si propone di dimostrare la valenza di tale ipotesi di lavoro attraverso l’analisi dell’apparizione e diffusione delle rappresentazioni martirologiche di Aldo Moro in forme mediali differenti nell’intervallo temporale di quattro decenni. Il corpus delle fonti preso in esame include: articoli di giornali e riviste, i documenti prodotti da Moro e della Brigate Rosse durante i 55 giorni di sequestro, trasmissioni televisive (documentari e reportage), opere letterarie e cinematografiche. La teoria discorsiva e l’analisi archeologico-genealogica sviluppate da Michel Foucault fungono da base teorico-metodologica del lavoro. Il taglio transdisciplinare dell’indagine rende necessaria la distinzione di due diversi piani di ricerca. In primo luogo, ci si pone come obiettivo di individuare e analizzare le diverse rappresentazioni come elementi di una formazione discorsiva il cui tema comune è la morte di Aldo Moro. Si tratta di operare una ricognizione, attraverso il lavoro empirico, dei modi di rappresentare l’uccisione di Aldo Moro e di individuare le regole che determinano ciò che può essere detto e mostrato a tale riguardo. In secondo luogo, a partire da qui, ci si propone di fare un’analisi critica dell’uso e della funzione del linguaggio e della simbologia di matrice religiosa all’interno della forma¬zione discorsiva presa in esame. L'obiettivo è di mettere così in luce non solo il dispositivo di legittimazione politica che presiede alla costruzione della figura del martire, ma anche la sua polivalenza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Secondo Principio della Termodinamica"

1

Bartolomei, Girolamo. Didascalia cioè dottrina comica libri tre (1658-1661). Edited by Sandro Piazzesi. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-490-9.

Full text
Abstract:
La composizione di azioni con soggetti sacri e profani e il riutilizzo di fabulae antiche, declinate secondo il principio dell’utilità morale dei temi trattati, caratterizza la ricerca letteraria di Girolamo Bartolommei che si cimentò nelle forme della scrittura lirica, epica, drammaturgica e musicale, richiamando ‘i benigni lettori’ delle sue opere alla funzione etica e sociale della poesia. La sua Didascalia cioè dottrina comica (stampata a Firenze nel 1658 e ristampata nel 1661), di cui presentiamo l’edizione critica, si rende interessante per la peculiarità della proposta teorica, riconducibile alle ragioni del teatro d’accademia, tesa a dimostrare ai giovani letterati, procedendo da questioni di poetica generale fino agli ‘abbozzi di commedie di mezzo’ da lui stesso composti, come solo l’ ‘onestà’ e il decoro di una ‘ben ordinata commedia’ potessero risollevare le sorti dell’arte comica dal degrado in cui era caduta.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Consensualità e interesse pubblico nel governo del territorio. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg276.

Full text
Abstract:
Partendo da una riflessione generale a proposito del fenomeno dell’ amministrazione consensuale e constatato il progressivo mutamento della fattispecie degli accordi tra pubblica amministrazione e privati, dapprima espressione ed attuazione dei modelli dello Stato di diritto e dello Stato sociale, quindi strumento che risente della loro stessa crisi, il lavoro si interroga attorno all’esistenza di nuove possibili potenzialità applicative del principio di consensualità. Registrato quindi l’ulteriore dato problematico caratterizzante l’ordinamento italiano da ormai più d’un decennio, ossia l’ampia diffusione di una peculiare tipologia di accordi pubblico- privato in funzione di definizione dei piani urbanistici (c.d. accordi “a monte” delle prescrizioni urbanistiche) a fronte di una quasi inesistente normazione della stessa fattispecie sia da parte del legislatore statale che di quello regionale, il contributo propone una serie di strumenti e di soluzioni atti a superare l’ impasse . Dal duplice binario di ricerca e di argomentazione giuridica, di diritto interno e di diritto comparato, discende quindi la proposizione della diversa categoria giuridica degli accordi normativi, in grado di superare anche l’ostacolo posto attualmente dall’art. 13 della l. n. 241/1990. Fa da sfondo a tutta l’opera la convinzione dell’autrice secondo cui se l’esercizio autoritativo del potere deve essere soggetto al principio di legalità, ciò tanto più deve valere per le occasioni di esercizio del potere pubblico secondo forme consensuali. Di qui, l’annunciata necessità di un modello legislativo anche per gli accordi “a monte”.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Secondo Principio della Termodinamica"

1

Fazio, Michelangelo. "Secondo principio della termodinamica. Cicli. Entropia." In UNITEXT, 155–68. Milano: Springer Milan, 2008. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0796-3_14.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Fazio, Michelangelo. "Primo principio della termodinamica." In UNITEXT, 139–54. Milano: Springer Milan, 2008. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0796-3_13.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography