Dissertations / Theses on the topic 'Scuola storica'

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1

MAGNI, Francesco Emmanuele (ORCID:0000-0003-2322-4747). "Il reclutamento dei docenti della scuola secondaria: tra evoluzione storica, quadro comparato e prospettive di riforma." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/61977.

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Ianne, Marika. "Climatizzazione e comfort della sede storica della Scuola di Ingegneria di Bologna: indagini sugli impianti esistenti e proposte progettuali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Lo studio presentato in questa trattazione è di analisi e di progetto. L'obbiettivo è l'individuazione delle cause che incidono sfavorevolmente, in termini di comfort termico e salubrità dell'aria, sulla qualità degli ambienti interni del plesso storico della Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna. Le problematiche sono legate unitamente a criticità che riguardano sia l'involucro che gli attuali impianti di riscaldamento e raffrescamento. Le conclusioni a cui si è pervenuti sono frutto di un percorso di indagine che vede la realizzazione di un rilievo impiantistico, in cui si evidenzia una forte disomogeneità, il più delle volte slegata dalle reali condizioni ambientali e quindi causa di un'impropria regolazione termica. Segue lo svolgimento di misurazioni microclimatiche mediante l'uso di specifica strumentazione all'interno di alcuni locali della Scuola, di particolare interesse e a fruizione degli studenti , selezionati in base alle loro caratteristiche di forma, esposizione, dimensione, tipologia di impianto, destinazione d'uso e affollamento, per valutarne il comfort termico, e la qualità dell'aria, il cui indicatore è la concentrazione di anidride carbonica, poiché negli ambienti analizzati l'inquinamento è generato principalmente dalla presenza di persone. L'analisi è integrata con un sondaggio condotto tra gli studenti chiamati a dare un giudizio soggettivo sulle loro percezioni termiche. La tesi si conclude con la valutazione e proposta di possibili soluzioni migliorative, che comportano altresì ulteriori interventi architettonici sul manufatto edilizio. Le soluzioni proposte oltre a tener conto dell'aspetto energetico e della fattibilità architettonica, prendono atto della storicità dell'edificio e dei vincoli imposti dalla sovrintendenza, e si accordano con una riqualificazione delle facciate mediante l'opportuna eliminazione delle unità meccaniche split, ridando vita ai suoi antichi prospetti.
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3

Trevisanello, Davide <1974&gt. "“A SCUOLA COSTRUIMMO IL PITAROFONO. LA SCUOLA A TEMPO PIENO NEL COMUNE DI MIRA (1975-1980)”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18491.

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Abstract:
Nel 1975 Mira, popolosa cittadina della Riviera del Brenta, è uno dei primi comuni della provincia di Venezia a iniziare la sperimentazione della scuola elementare a tempo pieno. Molti giovani maestri da poco immessi in ruolo scelgono di insegnarvi poiché l’Amministrazione Comunale di sinistra decide di investire ingenti risorse per costruire nuovi edifici scolastici e finanziare questa nuova tipologia di scuola. E’ l’avvio di un’esperienza didattica innovativa che coinvolge entusiasticamente insegnanti, alunni e genitori. Dallo studio dei registri degli insegnanti conservati negli archivi degli istituti scolastici, dei giornali redatti dai bambini e dalle testimonianze di docenti ed alunni di allora viene alla luce la molteplicità delle attività svolte nel nuovo clima di partecipazione democratica alla vita della scuola, una comunità educativa in cui le classi si aprono e l’attività di laboratorio diventa la norma, garantendo a tutti i bambini le stesse possibilità di riuscita. I primi anni saranno un fiorire di attività e progetti che coinvolgeranno non solo gli studenti e gli insegnanti ma spesso in prima persona anche genitori e nonni.
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Fusto, Daniela. "Le scuole a Catania nel XIX secolo." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1406.

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Abstract:
In questo lavoro abbiamo cercato di ricostruire la realtà scolastica della città di Catania nell Ottocento, dalla Restaurazione alla fine del secolo, con particolare attenzione al periodo post-unitario, indagato attraverso il caso studio del liceo-ginnasio Spedalieri, unico liceo della città nella seconda metà dell Ottocento e luogo di formazione dell élite catanese. La ricerca, per la quale sono stati utilizzati come fonti i documenti conservati nell archivio storico della scuola, si basa, dal punto di vista metodologico, sul modello di storiografia dell educazione scolastica proposto da Giuseppe Giarrizzo che mira ad analizzare la storia interna dei singoli istituti scolastici, nella consapevolezza che indagare sulla storia delle scuole, significa far luce sulla storia della comunità urbana che le ha frequentate e per la quale esse sono state i luoghi principali della formazione culturale e civile.
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RANON, Anna. "Poeti dei banchi di scuola o da banchi di scuola? Indagine sulla cosiddetta poesia nella scuola elementare italiana dal 1945 al 1968." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389188.

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Abstract:
The basic idea of my thesis is to understand whether poems found in the primary school handbooks, from 1945 to 1968 are “poeti dei banchi di scuola” (poets traditionally present in school books and in school programs), or “poeti da banchi di scuola” (poems devoted to individual improvement, i.e. to education and therefore, need teacher’s interpretation). After having analyzed the social historical context of the considered period, with particular reference to the primary school Programs, a functional definition of poetry has been given. Analyzing the primary school books of that period, the massive presence of some poets and some of their poems has been noticed. In most cases, the poems do not show an evident truthful educational project for they tend to conform the youth to dominant values or to behavioural models which are typical of the past. Often, they are simply didactic or “moralistic” poems. In these cases, they cannot immediately generate an educational outcome as they do not share the category of “narratività”, typical of education. Only the work of the teacher – the one who “in-segna”, that is to say the one who shows and points out at what is beyond the written – can make a difference; in fact, only if the teacher, as an educational guide crosses over and goes beyond the “message of values” of poetry in order to use it as an educational means, the change will occur. Even more, through the interpretation of the pauses, moments of silence, the rhythm, rhetorical
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6

Zannini, Sarah <1979&gt. "Propaganda e scuola in Alto Adige/Südtirol (1918-1945)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15042.

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Abstract:
La manipolazione scientifica dell’opinione pubblica e il conseguente utilizzo del sistema didattico come forte alleato nell’istituzionalizzazione delle ideologie totalitaristiche in Alto Adige/Südtirol, sono i punti cardine di una ricerca che vuole appurare quanto fossero incisive le tecniche propagandistiche nelle sue varianti di "italianizzazione" e di "germanicizzazione" fra origini liberali, fascismo e nazionalsocialismo.
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7

Guidi, Aurora. "L'evoluzione del concetto di integrale nella storia e all'interno della scuola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10132/.

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Abstract:
Argomento della presente tesi è il calcolo integrale. Nella prima parte dell'elaborato viene descritta l'evoluzione storica delle idee presenti già nella matematica antica, che conducono infine alla creazione del calcolo integrale vero e proprio, nei fondamentali lavori di Newton e Leibniz. Segue una sintetica descrizione delle sistematizzazioni formali della teoria dell'integrazione, ad opera di Riemann e successivamente Lebesgue, oltre alla generalizzazione dell'integrale di Riemann ideata da Sieltjes, di grande importanza, fra l'altro, nel calcolo delle probabilità. Si dà poi conto degli spazi funzionali con norme integrali (L^p, spazi di Sobolev). L'ultimo capitolo è dedicato all'insegnamento del calcolo integrale nella scuola secondaria in Italia, e alla sua evoluzione dall'inizio del XX secolo a oggi.
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8

Pasquinucci, Guido <1988&gt. "La scuola del Nord: storia ed evoluzione della cucina nella Cina settentrionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5917.

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Abstract:
Studio sulla cucina sviluppatasi nella nella Cina settentrionale. la tesi si divide in tre parti principali: la prima parte si sofferma sulla storia, osservata dal punto di vista del cibo in Cina, partendo dal neolitico sino all’arrivo dei primi fast-food, cercando di indagare su quei meccanismi che hanno accompagnato l’evoluzione della cucina cinese e che l’hanno plasmata nella sua forma attuale. La seconda parte si concentra sulla cucina cinese del Nord, ovvero la cucina sviluppatasi nelle provincie dello Hebei, Henan, Shanxi, Shaanxi, Shandong e nella città di Pechino, prendendo in considerazione le caratteristiche climatiche, geografiche e culturali che hanno interessato le singole zone. La terza parte, in ultimo, si sofferma sull’approccio pratico rispetto al cibo, vale a dire tecniche di cottura e preparazione degli alimenti e su quegli ingredienti e gusti tipici che caratterizzano questa cucina.
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9

Tagliapietra, Marco <1975&gt. "La firma di scuola veneziana dal XIV al XVI secolo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5608.

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Abstract:
La tesi si propone come un'indagine ed una critica della firma dell'artista, in pittura, scultura, architettura e nelle cosiddette arti minori. Il campionario esaminato si estende cronologicamente dal XIV al XVI secolo e geograficamente nell'area del Veneto, e in particolare di Venezia, tenendo tuttavia in considerazione anche le scuole d'arte e i singoli artisti che, pur con attività al di fuori di questo territorio, con l'ambiente artistico lagunare ebbero significativi contatti, dispensandovi e ricevendone influenze.
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Di, Vora Irina Annamaria <1967&gt. "La storia della scuola attraverso la storia delle discipline scolastiche: storia e geografia tra mutamenti dichiarati e permanenze latenti (1955-1963)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/615.

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11

Carniato, Martina <1987&gt. "La storia della Ragioneria italiana: le diverse Scuole italiane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2976.

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Abstract:
Con il presente lavoro di ricerca si intende analizzare l’evoluzione della Ragioneria in Italia. L’analisi sarà impostata a livello geografico, verranno analizzate le diverse Scuole Italiane, studiate attraverso i contributi dei più importanti Maestri italiani di Ragioneria. Si analizzeranno i concetti cardine della materia in esame allo scopo di individuare le innovazioni attribuibili a ciascuna Scuola di Ragioneria.
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Giovannelli, Barbara <1960&gt. "Italiano neutro : cultura e scuola tra norma e realtà." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1167.

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Abstract:
Ho condotto il mio studio alla ricerca dell’”Italiano neutro”, di quella lingua unitaria, nazionale, standardizzata, modello alle realizzazioni regionali e individuali. Il percorso è stato di tipo storico: dall’unità d’Italia ai giorni nostri ho rintracciato le più significative tappe di questo dibattito culturale (componente imprescindibile della questione della lingua) in relazione ai programmi scolastici, tra teorie e inadempienze. La prima parte dello studio è stata incentrata sulla dicotomia lingua comune-dialetti, mentre la seconda e più recente trattazione ha visto contrapposte le due realtà dell’italiano neutro e degl’italiani regionali. Il dibattito culturale ha dimostrato un interesse sempre desto nei confronti d’un modello linguistico per la lingua parlata, tracciando una storia “geometrica” dal “punto” fiorentino, all’”asse Roma-Firenze”, passando per il “triangolo” settentrionale, fino alle recenti teorie del “centro geofonico”. Nella scuola ho rintracciato una serie d’opportunità mancate riguardo a un’efficace politica linguistica strutturata sulla dimensione parlata e non piuttosto sulla lingua scritta e grammaticale.
I have done my paper in quest of “neutral Italian”, that national, standard, unitary language which is a model for all regional and individual variations. I have dealt with the topic historically : I have singled out the most meaningful stages of this cultural debate (an essential component of the matter of the Italian language) examining school curricula, theories and lack of implementation. The first part of my paper focuses on the dichotomy between plain language and dialect while the second part deals with the contrasting realities of “neutral Italian” and “regional Italians” The cultural debate has shown the existence of continuing interest in a linguistic model for the spoken language tracing a sort of “geometrical” history of the language, going from the Florentine hub, to the “ Florence-Rome axis” and then to the “ northern triangle” finally to get to the most recent theories about the “geophonic centre”. As regards the school world I have detected the lack of an efficacious, structured linguistic policy on the spoken language other than on the written and the grammatical one.
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Raggi, Alessia. "Macchine matematiche dalla storia alla scuola - Percorso in una secondaria di secondo grado." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19496/.

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Abstract:
Il seguente elaborato si pone l'obiettivo di analizzare la valenza delle macchine matematiche come strumenti didattici all'interno delle comuni pratiche di insegnamento e apprendimento della matematica, dopo averle contestualizzate dal punto di vista storico. In particolare, si vuole studiare come la manipolazione di oggetti concreti, inserita in un'ottica di tipo laboratoriale, possa favorire la costruzione dei processi di pensiero caratteristici della matematica e necessari alla risoluzione di problemi di tipo geometrico, tra cui quello di argomentare e dimostrare. A tale scopo, si è deciso di progettare e realizzare, in una classe terza di scuola secondaria di secondo grado, una sperimentazione che prevedesse l'utilizzo di tre tracciatori di curve (ellissografo a filo, parabolografo a filo e di Cavalieri). I protocolli prodotti in questa sede dagli studenti e le osservazioni emerse, sono stati poi analizzati nell'elaborato, alla luce del quadro teorico proposto. La fase sperimentale è stata condotta in collaborazione con un'altra laureanda dell'Università di Bologna, Ludovica di Nicolantonio, la cui tesi è da considerarsi complementare alla seguente trattazione.
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Frattini, Eva Luna <1990&gt. "Corsari al circo e circo a scuola. Storia del circo sociale di Scampia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5857.

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Abstract:
Caso studio: la Scuola di Circo Corsaro di Scampia - L'elaborato presenterà una panoramica sulla storia del circo e sulla scena circense contemporanea, con particolare riferimento all'Italia. Verrà presentato il circo come mezzo di intervento sociale, la storia del circo sociale, la sua valenza pedagogica, il rischio come fattore educativo, la figura dell'artista sociale. Si passerà poi ad analizzare il contesto problematico in cui si situano le attività del Circo Corsaro: povertà minorili, abbandono scolastico e lavoro minorile. Si descriverà il quartiere periferico napoletano di Scampia, la storia della scuola di circo che lì vi opera, i progetti di circo attivi, la struttura della scuola, le relazioni di partenariato, le figure professionali che vi lavorano, i destinatari dei progetti, il metodo di valutazione degli interventi, le difficoltà affrontate, il processo di creazione partecipato degli spettacoli.
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Venturelli, Chiara <1984&gt. "Maestri di scuola e non solo: profilo di Cesare Malservisi (1935-2005)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8714/1/Venturelli_Chiara_Tesi.pdf.

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Abstract:
Nel quadro delle importanti rivoluzioni storiografiche del Novecento - da quella delle Annales, al ritorno al narrativo, fino all'esperienza della microstoria e del biographical turn - la più recente ricerca storico-educativa internazionale e nazionale ha rivolto sempre più l'attenzione verso la "scuola come realtà viva" alla ricerca della black box of schooling. In particolare, la conoscenza della cultura empirica prodotta in classe e della cultura materiale della scuola hanno ricevuto significativi contributi dagli studi sulla professione docente, le cui molteplici dimensioni sono state indagate anche attraverso la prospettiva biografica. All'interno di questa cornice teorica si è inteso ricostruire la biografia magistrale di Cesare Malservisi, maestro di scuola elementare, bibliotecario, cantautore dialettale e figura di intellettuale vissuto nella Bologna dell'Italia del secondo dopoguerra. A partire dalla letteratura coeva di riferimento si è concentrata l'attenzione sulle fonti primarie dell'archivio personale conservato dalla famiglia relativamente alla sua carriera e vita privata, all'attività professionale e alla cultura materiale della scuola. Sul piano metodologico le fonti sono state inventariate, catalogate ed analizzate nell'intreccio con le testimonianze orali costituite da interviste a persone che l'hanno conosciuto, al fine di ricostruire una biografia 'al plurale'. Il quadro che emerge restituisce la complessità di una figura docente tra formazione iniziale e in servizio, giocata non solo sui banchi di scuola, ma come professionista impegnato nella società, ed inoltre contribuisce allo studio della realtà pedagogica e scolastica dell'Italia del secondo dopoguerra e della 'stagione pedagogica' del capoluogo emiliano, caratterizzata da un particolare fermento politico, sociale ed educativo che rimane, a parte il mito, ancora poco indagata.
Among the most influential revolutions of the 20th century historiography - from the Annales to the return to narrative history, through the key concepts of microhistory and biographical turn – while seeking for the “black box of schooling”, the recent international and national historical-educational researches have turned their attention to the theory of “school as a living reality”. Notably, the observational study of the classroom empirical culture as well as of the school material culture has received significant contributions from the focus on the teaching profession, whose multiple dimensions have also been investigated from a biographic point of view. Within this theorethical framework, this work attempts to portray the life of Cesare Malservisi as primary school teacher, librarian, dialect songwriter and intellectual during the Postwar years in Bologna. Starting from the analysis of the reference coeval literature, the primary focus of this research is to investigate the family personal archive whose sources shift from Cesare Malservisi’s career, private life, professional activity to the school material culture. For instance, while aiming to build a “plural biography”, sources have been classified, analyzed, intertwined and integrated with interviews conducted with witnesses who have personally met Cesare Malservisi. The picture that emerges from this study confirms the complexity of Malservisi’s teacher role whose professional development coexist with his engagement to society, and parallely explores the local pedagogic and teaching scene, with special attention to the intense socio-political and educational ferment of the Postwar years in Bologna, a subject that has not yet been thoroughly investigated.
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Del, Bianco Alessia <1987&gt. "Emanuele Brugnoli (Bologna 1859 - Venezia 1944) e la Scuola di Incisione veneziana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5109.

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Abstract:
La tesi si propone di delineare e analizzare il processo di riaffermazione dell’acquaforte come linguaggio autonomo e originale a Venezia tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento. Lo studio è qui affrontato prendendo in esame diverse esperienze: la presenza in laguna dal 1879 e l’opera grafica di James McNeill Whistler e degli incisori americani e inglesi come tramite dell’Etching Revival europeo e di un genere di acquaforte che ha per oggetto Venezia; la ricostruzione storica dell’insegnamento delle tecniche calcografiche negli Istituti di Belle Arti nell’Italia post-unitaria, con riferimento all’istituzione veneziana dalla soppressione della Scuola di Incisione nel 1875 alla sua riapertura come Scuola Libera nel 1912 con Emanuele Brugnoli (Bologna 1859 – Venezia 1944), docente e incisore, cui si propone una biografia, un primo catalogo e l’analisi della sua opera grafica.
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GARRONI, MARCELLA. "Fascismo, scuola e società in Sardegna: l'istruzione classica, scientifica e magistrale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1380.

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Abstract:
In questo lavoro si è ricostruita la storia dellâ istruzione secondaria in Sardegna durante gli anni del fascismo - un tema fino ad ora mai affrontato dalla storiografia, che si è invece occupata dell'istruzione primaria, seppur solo in alcuni centri dell' isola, e dell'istruzione superiore nei due capoluoghi di Cagliari e Sassari â principalmente attraverso l' analisi degli archivi storici degli istituti di istruzione classica, scientifica e magistrale, quale parte della storia della società  e della cultura isolana nel suo complesso. Si tratta di un tema di grande importanza per molteplici aspetti: in primo luogo, poiché riguarda la storia di un' istituzione - quella scolastica - fondamentale nella vita di un paese, e che assunse una rilevanza " strategica" negli anni del fascismo, dato il ruolo attribuito dal regime allâ educazione e all' indottrinamento dei giovani ai fini della costruzione del consenso popolare e conseguentemente della sua stessa legittimazione; in secondo luogo, perché riguarda la storia di una regione come la Sardegna, con le sue peculiarità  e le sue specificità, ancora più evidenti in un regime centralizzato come quello fascista. La ricerca si è basata sull' analisi degli archivi storici degli istituti di istruzione classica, scientifica e magistrale dei tre capoluoghi sardi dell'epoca, Cagliari, Sassari e Nuoro. Le vicende degli istituti sardi sono state considerate naturalmente nel contesto nazionale, sia tenendo presente il quadro della storiografia sul fascismo e sulla politica scolastica del regime, sia ricostruendo l' evoluzione autoritaria della normativa su alcuni aspetti della scuola in quegli anni attraverso la consultazione del Bollettino Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione. La consultazione dei documenti custoditi nell'Archivio centrale dello Stato di Roma e nell' Archivio di Stato di Nuoro, inoltre, ha permesso di integrare e completare le informazioni tratte dal materiale degli archivi storici degli istituti ma anche di ricostruire vicende sulle quali negli archivi scolastici non si trova alcuna documentazione e che si sono dimostrate fondamentali soprattutto per delineare i rapporti tra i diversi istituti e il contesto locale in cui questi esplicarono la loro funzione educativa.
In this work the history of High School education in Sardinia during Fascism has been reconstructed. Until now, historiography has never dealt with this theme. On the contrary, it devoted itself to Primary School education, only in some zones of Sardinia, and to High School education in the two capitals of Province, Cagliari and Sassari, mainly through a historical archives analysis of Classical, Scientific and Teaching education schools, as part of the social history and of the Island culture as the whole. It is a theme of great significance for various reasons. First of all, it concerns School history, that is fundamental for the life of a Country and that assumed a â strategicâ relevance during Fascism. That is because the regime assigned a very important role to youth education and indoctrination to obtain popular consent and, consequently, to legitimation. Secondly, it concerns the history of a land like Sardinia with its peculiarities and specificness, much more evident in a centralized regime like the Fascist one. This research is based on the historical archives analysis of Classical, Scientific and Teaching Schools of the chief towns of that period, Cagliari, Sassari and Nuoro. Of course, the Sardinian school events have been considered in a national context, both bearing in mind the outline of historiography about Fascism and its school politics, and reconstructing the authoritative evolution of the set of rules about some school aspects of that period, through searches in the Ministry Education Official Gazette. Moreover, some searches in documents of the Central Record Office in Rome and of the Record Office in Nuoro permitted to supplement and complete the information derived from school historical archives material. They also allowed to reconstruct events that we do not have any documentation of in school archives, documentation that turned out to be fundamental especially to delineate relations between the different schools and the local context where they carried out their educational functions.
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Panajoli, Tommaso <1982&gt. "Una prospettiva storico-filosofica sull'evoluzione del curricolo di fisica nella scuola: problemi e innovazioni pedagogiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5101/1/panajoli_tommaso_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Negli ultimi vent’anni sono state proposte al livello internazionale alcune analisi dei problemi per le scienze nella scuola e diverse strategie per l’innovazione didattica. Molte ricerche hanno fatto riferimento a una nuova nozione di literacy scientifica, quale sapere fondamentale dell’educazione, indipendente dalle scelte professionali successive alla scuola. L’ipotesi di partenza di questa ricerca sostiene che alcune di queste analisi e l’idea di una nuova literacy scientifica di tipo non-vocazionale mostrino notevoli limiti quando rapportate al contesto italiano. Le specificità di quest’ultimo sono state affrontate, innanzitutto, da un punto di vista comparativo, discutendo alcuni documenti internazionali sull’insegnamento delle scienze. Questo confronto ha messo in luce la difficoltà di ottenere un insieme di evidenze chiare e definitive sui problemi dell’educazione scientifica discussi da questi documenti, in particolare per quanto riguarda i dati sulla crisi delle vocazioni scientifiche e sull’attitudine degli studenti verso le scienze. Le raccomandazioni educative e alcuni progetti curricolari internazionali trovano degli ostacoli decisivi nella scuola superiore italiana anche a causa di specificità istituzionali, come particolari principi di selezione e l’articolazione dei vari indirizzi formativi. Il presente lavoro si è basato soprattutto su una ricostruzione storico-pedagogica del curricolo di fisica, attraverso l’analisi delle linee guida nazionali, dei programmi di studio e di alcuni rappresentativi manuali degli ultimi decenni. Questo esame del curricolo “programmato” ha messo in luce, primo, il carattere accademico della fisica liceale e la sua debole rielaborazione culturale e didattica, secondo, l’impatto di temi e problemi internazionali sui materiali didattici. Tale impatto ha prodotto dei cambiamenti sul piano delle finalità educative e degli strumenti di apprendimento incorporati nei manuali. Nonostante l’evoluzione di queste caratteristiche del curricolo, tuttavia, l’analisi delle conoscenze storico-filosofiche utilizzate dai manuali ha messo in luce la scarsa contestualizzazione culturale della fisica quale uno degli ostacoli principali per l’insegnamento di una scienza più rilevante e formativa.
Over the past twenty years there have been some international perspectives on the analysis of the problems of school science and some consequent strategies for educational change. Many studies have pointed to a new concept of scientific literacy as a fundamental knowledge, prior to career choices and relevant for every student. The starting hypothesis of this research argues that some of these analyses and the main idea of a non-vocational scientific literacy show significant limitations when related to the Italian context. The specificities of the latter are addressed, first, from a comparative point of view, discussing few international reports on science education. This comparison has highlighted the difficulty of having a set of clear and definitive evidences on the problems of science education discussed by these documents, in particular through the data concerning the crisis in scientific vocations and students’ attitudes towards science. Also the institutional framework of the Italian high schools shows how the educational recommendations and some curricular projects, discussed within the international community, find some important obstacles due to principles of selection and to different school tracks for the upper secondary level. The present work is based primarily on a historical and pedagogical reconstruction of the physics curriculum, through national guidelines, syllabi, and the analysis of some representative textbooks of the last decades. This study of the “intended” curriculum revealed, firstly, the “academic” nature of high school physics and its weak educational value, secondly, the impact, of the international issues discussed, on educational aims and learning tools embodied in textbooks. Despite the evolution of these features of the curriculum, the analysis of historical and philosophical knowledge used by textbooks has highlighted the lack of a cultural contextualization of physics as one of the main obstacles to promoting a more relevant science education.
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Panajoli, Tommaso <1982&gt. "Una prospettiva storico-filosofica sull'evoluzione del curricolo di fisica nella scuola: problemi e innovazioni pedagogiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5101/.

Full text
Abstract:
Negli ultimi vent’anni sono state proposte al livello internazionale alcune analisi dei problemi per le scienze nella scuola e diverse strategie per l’innovazione didattica. Molte ricerche hanno fatto riferimento a una nuova nozione di literacy scientifica, quale sapere fondamentale dell’educazione, indipendente dalle scelte professionali successive alla scuola. L’ipotesi di partenza di questa ricerca sostiene che alcune di queste analisi e l’idea di una nuova literacy scientifica di tipo non-vocazionale mostrino notevoli limiti quando rapportate al contesto italiano. Le specificità di quest’ultimo sono state affrontate, innanzitutto, da un punto di vista comparativo, discutendo alcuni documenti internazionali sull’insegnamento delle scienze. Questo confronto ha messo in luce la difficoltà di ottenere un insieme di evidenze chiare e definitive sui problemi dell’educazione scientifica discussi da questi documenti, in particolare per quanto riguarda i dati sulla crisi delle vocazioni scientifiche e sull’attitudine degli studenti verso le scienze. Le raccomandazioni educative e alcuni progetti curricolari internazionali trovano degli ostacoli decisivi nella scuola superiore italiana anche a causa di specificità istituzionali, come particolari principi di selezione e l’articolazione dei vari indirizzi formativi. Il presente lavoro si è basato soprattutto su una ricostruzione storico-pedagogica del curricolo di fisica, attraverso l’analisi delle linee guida nazionali, dei programmi di studio e di alcuni rappresentativi manuali degli ultimi decenni. Questo esame del curricolo “programmato” ha messo in luce, primo, il carattere accademico della fisica liceale e la sua debole rielaborazione culturale e didattica, secondo, l’impatto di temi e problemi internazionali sui materiali didattici. Tale impatto ha prodotto dei cambiamenti sul piano delle finalità educative e degli strumenti di apprendimento incorporati nei manuali. Nonostante l’evoluzione di queste caratteristiche del curricolo, tuttavia, l’analisi delle conoscenze storico-filosofiche utilizzate dai manuali ha messo in luce la scarsa contestualizzazione culturale della fisica quale uno degli ostacoli principali per l’insegnamento di una scienza più rilevante e formativa.
Over the past twenty years there have been some international perspectives on the analysis of the problems of school science and some consequent strategies for educational change. Many studies have pointed to a new concept of scientific literacy as a fundamental knowledge, prior to career choices and relevant for every student. The starting hypothesis of this research argues that some of these analyses and the main idea of a non-vocational scientific literacy show significant limitations when related to the Italian context. The specificities of the latter are addressed, first, from a comparative point of view, discussing few international reports on science education. This comparison has highlighted the difficulty of having a set of clear and definitive evidences on the problems of science education discussed by these documents, in particular through the data concerning the crisis in scientific vocations and students’ attitudes towards science. Also the institutional framework of the Italian high schools shows how the educational recommendations and some curricular projects, discussed within the international community, find some important obstacles due to principles of selection and to different school tracks for the upper secondary level. The present work is based primarily on a historical and pedagogical reconstruction of the physics curriculum, through national guidelines, syllabi, and the analysis of some representative textbooks of the last decades. This study of the “intended” curriculum revealed, firstly, the “academic” nature of high school physics and its weak educational value, secondly, the impact, of the international issues discussed, on educational aims and learning tools embodied in textbooks. Despite the evolution of these features of the curriculum, the analysis of historical and philosophical knowledge used by textbooks has highlighted the lack of a cultural contextualization of physics as one of the main obstacles to promoting a more relevant science education.
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Scire', Marianna. "L'archivio del liceo ginnasio "Nicola Spedalieri" di Catania." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1615.

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Abstract:
L inventario dell archivio della scuola Nicola Spedalieri di Catania, costituito da una consistente produzione documentaria, dal 1861 in poi, è preceduto da un introduzione che affronta il complesso rapporto scuole archivi, con particolare riferimento all uso delle fonti per ricostruire la storia delle scuole e agli strumenti, ai percorsi e alle metodologie per avviare una strategia d interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-archivistico. Segue la descrizione del complesso documentario, secondo gli standard internazionali ISAD (G) e ISAAR (CPF), nella quale sono rilevati gli elementi essenziali della documentazione archivistica. A corredo dell inventario sono presenti l indice dei nomi di persone e le note biografiche dei docenti rilevati dai documenti conservati nell archivio della scuola e nell archivio storico dell Università di Catania che arricchiscono le possibilità di ricerca.
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Monego, Luisa <1980&gt. "LE MARIEGOLE LATINE DELLA SCUOLA DI SANTA MARIA E SAN FRANCESCO DEI MERCANTI AI FRARI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2603.

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Abstract:
La tesi ripercorre le origini di un’antica scuola devozionale, fondata a Venezia nel 1261 presso la chiesa conventuale di Santa Maria Gloriosa dei Frari, indagate attraverso le sue prime fonti statutarie. Questa confraternita intitolata a santa Maria della Misericordia e a san Francesco ha una storia singolare rispetto alle molte altre scuole che con la loro presenza caratterizzavano il tessuto cittadino e non è semplice inserirla nelle grandi categorie in cui la maggior parte delle altre rientra. Nasce infatti come scuola di flagellanti, prerequisito che, a partire dal 1476, varrà alle altre confraternite dello stesso tipo il titolo di ‘Scuola Grande’, ma non si evolve in quella direzione. Parrebbe etichettata come una scuola di mestiere, ‘dei mercanti’ appunto, ma non è riservata a questi soltanto, né tantomeno emette capitoli riferiti al settore lavorativo, come avveniva all’interno delle arti. Un’altra peculiarità è data dal fatto che fin dagli inizi fossero accolte a farne parte anche delle donne, dato che andrà messo in rilievo visto l’interesse riscosso nell’ambito degli studi confraternali dal tema della componente femminile all’interno di gruppi disciplinati. Fu una scuola con un alto numero di iscritti, nel 1290 ne contava già trecentoventi, e fu probabilmente ricca, a giudicare dai nomi dei confratelli che ne facevano parte (tra i quali spicca quello di Marco Polo). Ciò nonostante non ha lasciato nell’ambito della produzione artistica le tracce di grandi commissioni come quelle che hanno reso celebri altre scuole veneziane. Questa scuola inoltre ‘incrocia’ in modi diversi le vite di altre scuole. Nel 1570 verrà abbandonata la sede dei Frari e la confraternita confluirà presso una piccola scuola con sede alla Madonna dell’Orto rinominata allora scuola di santa Maria, san Cristoforo e san Francesco dei mercanti. Da un altro canto per molto tempo nella storiografia questa scuola è stata individuata come il primo nucleo di quella che sarebbe divenuta poi la Scuola Grande di santa Maria della Misericordia, detta della Valverde con sede a Cannaregio. Non esistono documenti a sostegno di questa ipotesi. Il fraintendimento è stato protratto a lungo anche a causa della collocazione di alcuni documenti della scuola dei Frari nel fondo della scuola della Misericordia presso l’Archivio di Stato di Venezia. Sono molti dunque i punti di interesse che giustificano la trattazione approfondita di questa scuola, per non parlare del valore intrinseco delle mariegole da essa prodotte, finora inedite, che si sono rivelate essere una fonte molto ricca di informazioni e soprattutto risalente a un’età piuttosto vicina alla data di fondazione. La datazione ‘alta’ delle mariegole in esame ne aumenta il valore se si considera che per le altre scuole dei battuti veneziane si possiedono soltanto statuti di redazione trecentesca.
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BEACHI, GIOVANNI. "Orientamento: il sistema integrato di Cometa. Studio del caso "Cometa Formazione-Scuola Oliver Twist"." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/85328.

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Rocco, Eleonora <1994&gt. "La famiglia Vendramin e la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Affermazione di una famiglia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20074.

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Abstract:
il mio elaborato si pone come punti principali: Scuole - storia, sviluppo, impatto sociale Scuola di San Giovanni Evangelista - storia, sviluppi artistici Ciclo della Vera Croce - storia del ciclo, analisi, in particolare modo Miracolo della Croce caduta nel canale di San Lorenzo Tiziano, la reliquia della Croce e la famiglia Vendramin Le figure di Andrea Vendramin, Andrea Vendramin (Doge) e Gabriele Vendramin
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Melcarne, Loredana. "Pia Maria Nalli e la scuola di Geometria siciliana agli inizi del Novecento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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BONADIMANI, ELISA. "La figura del maestro elementare nel romanzo di scuola in Italia dal 1860 al 1920." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/493.

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Buttignol, Roberto <1976&gt. "I segreti del rito: l'esegesi sciita degli atti di culto secondo la scuola di Isfahan." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/101.

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GIANNETTI, ILARIA. "Costruire la Scuola. Progetto e produzione in Italia dal dopoguerra agli anni '80." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/243897.

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Abstract:
La tesi, in storia della costruzione, ricostruisce la programmazione dell'edilizia scolastica sperimentale nel secondo dopoguerra in Italia: terreno di una lunga sperimentazione sull’impiego di sistemi costruttivi alternativi al cantiere tradizionale, che affianca il rinnovamento tipologico dell’edificio-scuola, la pianificazione ha disseminato un fragile patrimonio di “prototipi” che testimoniano, nell’uso, la controversa “via italiana” all’industrializzazione dell'edilizia. A partire dalla letteratura dell’epoca, da numerosi archivi di Enti, progettisti e imprese e, soprattutto, dal ritrovamento e dalla catalogazione della documentazione conservata nell’archivio dell’Ex Servizio Centrale per l’Edilizia Scolastica (SCES) - l’organo esecutivo del Ministero della Pubblica Istruzione, dal 1951 al 1979, incaricato della pianificazione e del controllo tecnico dei progetti delle scuole sperimentali su scala nazionale - la ricerca ha fornito, da un lato, un primo quadro storico d’insieme, una “cronaca dei fatti” e, dall’altro, puntuali analisi storico-tecniche sui numerosi sistemi costruttivi impiegati per la realizzazione delle scuole negli anni ‘60 e ’70, offrendo un contributo specifico e operativo alla conoscenza degli edifici e, conseguentemente, alla loro corretta gestione e valorizzazione
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Damiani, Vincenzo. "La Kompendienliteratur nella scuola di Epicuro : forme, funzioni, contesto." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86114.

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Abstract:
Dei compendi di Epicuro ci si propone qui di indagare sistematicamente forme e funzioni, allo scopo di individuare i tratti che ne fanno un genere di scrittura radicato profondamente nella storia del Κῆπος e non meno centrale nella letteratura filosofica e tecnico-scientifica contemporanea e successiva. La definizione delle prerogative proprie della letteratura compendiaria epicurea costituirà lo sfondo per una lettura comparata con i frammenti superstiti dell’opera più importante di Epicuro, il trattato Περὶ φύσεως: ciò permetterà di definire la tecnica di rielaborazione che governa il processo di (auto)epitomazione, e, conseguentemente, di ripensare il rapporto che le epistoleepitomi incentrate sui problemi di scienza della natura intrattengono con il trattato maggiore. Della vasta letteratura di cui ho dato conto, in maniera necessariamente sintetica, saranno largamente ripresi metodi e problemi. Abbandonato il paradigma interpretativo oramai sterile, che ha in Usener il suo corifeo e che individua nelle epitomi di fisica e cosmologia poco più che una fonte di dottrina la cui presunta veste non-letteraria le relega, quando non all’artigianato anonimo della dossografia, a una destinazione ‘esoterica’, tenterò un’interpretazione dell’intero spettro della Kompendienliteratur epicurea come sistema coerente e dinamico, prodotto letterario autonomo e rispondente ad una prassi compositiva e ad un programma educativo precisi, da ricostruire criticamente combinando fonti diverse. Vi troveranno spazio, a seguito di un’introduzione teoricoterminologica, considerazioni sui principali problemi sollevati dalla critica: 1) Genesi del compendio epicureo come reazione a mutamenti concreti nella modalità dell’insegnamento (lo spostamento della scuola ad Atene rende impossibile la prosecuzione della συζήτησις in presenza del Maestro) e come istanza di organizzazione e, in certa misura, canonizzazione tra una mole considerevole di scritti (cf. De Witt 1937; Delattre/Delattre 2009). 2) Destinazione didattica, in cui si combinano la funzione isagogica e quella rammemorativa (cf. Bollack et al.) a perseguire scopi molteplici: canonizzazione di contenuti dottrinari, trasmissione del sapere (παράδοσις), soccorso terapeutico (βοήθεια) e psicagogia (cf. Rabbow 1954; Schmidt 1962/1984; Hadot 1969; Eckstein 2004; CambronGoulet 2016 e 2017); pluralità di scopi che implica necessariamente una pluralità di destinatari (cf. De Sanctis 2011 e 2012; Spinelli 2010; Muñoz Morcillo 2016; Braicovich 2017a e 2017b) e una retorica mirata (cf. Clay 1973; Bollack et al.; Delattre 2004 e 2009; Gagliarde 2011). 3) Rapporto con forme congeneri in altri contesti, filosofici e non (cf. Clay 1973; Tulli 2000; MacGillivray 2015). 4) Fasi di trasformazione della Kompendienliteratur nella storia del Κῆπος (cf. Angeli 1986 e 1988). 5) Interrelazione tra il Περὶ φύσεως e i compendi sulla scienza della natura (cf. Clay 1973; Sedley 1998).
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Giovanelli, Lucio <1987&gt. "Dalla scuola all'azienda, il percorso di assunzione degli studenti universitari nel Giappone di oggi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4230.

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Abstract:
Con il termine “Shūkatsu” (就活) si intende il percorso che gli studenti giapponesi devono affrontare durante il periodo universitario, per assicurarsi un posto di lavoro presso un’azienda, subito dopo il conseguimento della laurea. Dalla compilazione del curriculum vitae ai colloqui, fino alla proposta di contratto: il presente studio è un’analisi dettagliata delle varie fasi che compongono tale processo e la sua evoluzione negli anni, alla luce del nuovo contesto socio-economico. L’elaborato, impostato in buona parte su indagini condotte sul campo, testimonianze ed esperienze personali e dirette, si propone anche di esaminare le critiche rivolte agli attuali criteri di selezione, con uno sguardo verso prospettive future di cambiamento e l’utilizzo di nuove risorse.
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Martinato, Federica <1994&gt. "Dalla "scuola di classe" alle "scritture popolari". Attivismo politico e storiografia a Rovereto tra il '68 e l'89." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18675.

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Abstract:
La tesi ricostruisce le vicende individuali e collettive del gruppo di storici roveretani che, a fine anni Settanta, si riunì attorno alla rivista «Materiali di lavoro». Attraverso fonti orali e d’archivio, la ricerca segue le loro traiettorie di vita, dal Sessantotto all’Ottantanove: la formazione, l’esperienza del Sessantotto a Rovereto e nelle università di Milano, Padova, Firenze e Udine, l’attivismo politico e culturale; l’esperienza dell’insegnamento, in particolare nella scuola delle 150 ore di Rovereto, e le ricerche di storia orale; l’attività della rivista «Materiali di lavoro», la microstoria e la storia locale, la scoperta delle scritture popolari e il loro studio, fino allo scioglimento del gruppo, all’inizio degli anni Novanta.
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GRISOLIA, FRANCESCO. "La collezione di disegni di Ignazio Enrico Hugford." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2011. http://hdl.handle.net/2108/202171.

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Abstract:
Ignazio Enrico Hugford (1703-1778) fu un pittore di origini inglesi formatosi a Firenze sotto Anton Domenico Gabbiani. Come mercante e conoscitore fu tra i più importanti collezionisti d’arte nella Firenze del XVIII secolo ed ebbe contatti prolifici e di ampio respiro con tutta Europa. Ebbe uno stretto legame con Francesco Maria Niccolò Gabburri e tra i suoi corrispondenti vi furono Pierre Jean Mariette e Giovanni Gaetano Bottari. Fu anche molto attivo come storiografo dell’arte. Hugford fu il primo collezionista a Firenze a interessarsi e a promuovere le opere d’arte dei cosiddetti “primitivi” e raccolse una vasta collezione di dipinti, sculture e disegni di tutte le scuole e di ogni secolo. Tra gli oltre tremila fogli messi in vendita dai suoi eredi ed acquistati nel 1779 per gli Uffizi dal direttore Giuseppe Pelli Bencivenni, la maggior parte era assegnata ad artisti di scuola toscana, seguiti da tutti quegli artisti molto attivi a Roma, che possono oggi essere identificati come scuola romana. Tutti i più importanti artisti di entrambe le scuole erano rappresentati nella sua collezione di disegni. Le attente descrizioni nell’inventario manoscritto del Pelli, i caratteristici montaggi applicati da Hugford e le sue iscrizioni su alcuni fogli hanno permesso di identificare la maggior parte di questi disegni, adesso conservati nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. La ricerca ha anche rivelato il talento di conoscitore di Hugford, il suo interesse nei confronti di determinati artisti, in modo particolare per quelli riconducibili a un ideale classicista dell’arte. Sebbene molte delle attribuzioni di Hugford non siano oggi più accettabili, l’identificazione di singoli fogli ha reso possibile la ricostruzione della loro storia collezionistica, confermare la loro autografia e in qualche caso avanzare nuove proposte attributive
Ignazio Enrico Hugford (1703-1778) was a painter of English parentage who was trained in Florence under Anton Domenico Gabbiani. As art dealer and connoisseur, he was among the most important collectors of works of art in eighteenth-century Florence and had prolific and wideranging contacts throughout Europe. He was in close touch with Francesco Maria Niccolò Gabburri, and his correspondents also included Pierre Jean Mariette and Giovanni Gaetano Bottari. He was also active as an art historian. Hugford was the first collector in Florence to be interested and to promote works of art of the so called “primitives” and put together a vaste collection of paintings, sculptures and drawings of all schools and every century. Among the over three thousand sheets bequeathed to his heirs and acquired in 1779 for the Uffizi by its director Giuseppe Pelli Bencivenni, the most part was assigned to artists of the tuscan school, followed by all the artists strongly active in Rome, that can be identified as roman school. All the most important artists of both schools were represented in his drawings collection. The attentive descriptions of Pelli’s manuscript inventory, the characteristic mounts applied by Hugford and his inscriptions on some of the sheets have made it possible to identify almost all of these drawings, now in the Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Research has also revealed Hugford’s talent as connoisseur, his interest in certain artists, especially for those who can be related to a classical ideal of art. Although many of Hugford’s attributions are no longer acceptable, the identification of individual drawings has made it possible to reconstruct their collecting history, to confirm their authorship, and in some cases to suggest new attributions
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Ceccarelli, Luisa <1966&gt. "Ellen Key e la rete delle scuole nuove in Europa (1899-1914)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9389/1/Luisa_Ceccarelli_Tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca parte dall’intento di indagare le relazioni che intrattenne Ellen Key con i fondatori delle scuole nuove in Europa a cavallo del Novecento e il contributo che lei offrì alla loro disseminazione. All’inizio del Novecento Ellen Key era al centro del dibattito pedagogico e femminista, non solo in Svezia ma in tutta l’Europa Centrale e anche in Italia, dove compì lunghi soggiorni (1900-1901 e 1906-1908). La pedagoga svedese fu un’intellettuale che sostenne strenuamente la libertà di espressione e di stampa, fu promotrice di una Carta dei diritti dei bambini e fautrice di politiche sociali per la protezione della maternità e della relazione madre-bambino. Al volgere del Ventesimo secolo si verificò l’emergere di una serie di esperimenti pedagogici innovativi che presero le mosse dalla Abbotsholme school fondata da Cecil Reddie, nel 1889, e si diffusero in Francia con la fondazione della Ecole des Roches da parte di Edmond Demolins, in Germania con le scuole di campagna (Landerziehungsheime di Ilseburg, Haubinda e Bieberstein) fondate da Hermann Lietz, la comunità scolastica di Wickersdorf e la Odenwaldschule di Paul Geheeb. Ellen Key si relazionò con questi importanti esperimenti pedagogici e, grazie ai suoi continui spostamenti, visitò alcune scuole nuove. Nello specifico la ricerca prende le mosse dall’analisi dei manoscritti e dei carteggi del fondo Ellen Key, presso la Biblioteca Reale di Stoccolma e la biblioteca privata di Ellen Key a Villa Strand. Dai documenti analizzati emerge come la scrittrice svedese, abbia assunto un ruolo di mediatrice per la disseminazione delle Scuole Nuove che nei primissimi anni del Novecento raggiunsero un elevato grado di diffusione.
The research aims to investigate the relationships that Ellen Key had with the founders of the new schools in Europe at the turn of the twentieth century and the contribution she offered to their dissemination. At the beginning of the twentieth century Ellen Key was at the center of the pedagogical and feminist debate, not only in Sweden but throughout Central Europe, and also in Italy, where she made long stays (in 1900-1901 and in 1906-1908). The Swedish pedagogue was an intellectual who strenuously supported the speech and press freedom. She promoted a Charter of children's rights and some social policies for the protection of motherhood and the mother-child relationship. At the turn of the twentieth century a series of innovative pedagogical experiments emerged. They started from the Abbotsholme school founded by Cecil Reddie in 1889, and spread in France with the foundation of the Ecole des Roches by Edmond Demolins, in Germany with the country home-schools (Landerziehungsheime) of Ilseburg, Haubinda and Bieberstein, founded by Hermann Lietz, the school community of Wickersdorf and the Paul Geheeb’s Odenwaldschule. Ellen Key related to these important pedagogical experiments and, thanks to her continuous movements, she visited some new schools. The research starts from the analysis of the manuscripts and correspondence of the Ellen Key collection, preserved at the Royal Library in Stockholm and of Ellen Key’s private library at Villa Strand. From the analysis of the documents it emerges how the Swedish writer assumed a role of mediator for the dissemination of the New Schools which in the early years of the twentieth century reached a high degree of diffusion.
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Soffiati, Matteo <1993&gt. "La Scuola Orafa di Padova a Firenze (1958-2007): un percorso di riscoperta attraverso la collezione di Palazzo Pitti​." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17336.

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Abstract:
Lo sviluppo di questa ricerca parte da una più generale considerazione della storia del gioiello in Italia nel Novecento, per poi indagare l'attività didattica presso l'Istituto “Pietro Selvatico”, luogo dove si sono formati i diversi orafi protagonisti della “Scuola Orafa” di Padova, dalla sua fondazione fino alla fine degli anni Novanta. Una linea di sperimentazione e di ricerca artistica che si muove all'interno dell'Istituto con la figura del professor Mario Pinton: fu grazie a lui che si sviluppò questa “Scuola” con un linguaggio autonomo e internazionale dove l'arte, la cultura, l'innovazione e la materia si mescolano, si reinventano senza dimenticare il caposaldo principale, quello della tecnica. Gli orafi/artisti presi in analisi per la tesi, costituiscono un corpus di nomi: da Babetto a Corvaja, da Franzin a Marcolongo passando per personalità come Marchetti, Visintin, Zanella e Zorzi; autori che hanno saputo unire con sapiente tecnica e ispirazione artistica linguaggi classici e internazionali, diventando un punto di riferimento per le successive generazioni. Il percorso prosegue poi analizzando parte della collezione orafa e la carriera artistica dei relativi orafi padovani, presenti nella sezione del gioiello contemporaneo conservata a Palazzo Pitti.​
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Edallo, E. "COL REGOLO NEL TASCHINO. LA FORMAZIONE DELL'INGEGNERE MILANESE TRA SCUOLA E ASSOCIAZIONI (1863-1960)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/159060.

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Abstract:
The study looks into a century of culture among Ita an engineers, especially from Milan, between 1863, when the Polytechnic in Milan as established, and 1960, when the mass university started and then developed, wit its period of protest. The most significant steps in the training of an enineer, in a country with very little technical inclination, were from one side the Polytchnic in Milan, a highly technological school; from the other side the categry associations, the institutional ones like the engineers’ order, or the free ones li e the “College of engineers” of Milan. All these were always aimed to a “technical humanis ”, beyond exasperated specialization, and developed a special relationshi with the “cousins” architects, whose training looked for artistic expressiveness rather han technical-scientific rigour.
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MARRONE, Eleonora. "Dal Sud. Percorsi e mete di viaggio di Ernesto Basile (1876-1900)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2015. http://hdl.handle.net/10447/109896.

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Abstract:
Come, dunque, studiare Ernesto Basile oggi e quale ambito della sua copiosa produzione analizzare? Alla luce dello stato degli studi odierni si potrebbe ritenere che possa essere stato detto tutto. Tuttavia, ci sono diversi ambiti che si offrono a ulteriori indagini, a nuove letture e ricerche. Tra questi, vi è quello dei viaggi, non irrilevante, per diverse ragioni. Una prima motivazione, che vale per Ernesto Basile così come per altri architetti, è quella più interna ed è strettamente legata alla natura stessa dell'architettura e dei luoghi, alla formazione continua dell'architetto e al ruolo che hanno i viaggi nel processo di costruzione o assimilazione del patrimonio di immagini e dei portati teorici. Solo entrando dentro gli spazi, girandoci attorno, osservando il mutare delle ombre col variare della luce, cogliendo il colore dei materiali e dei contesti, osservando la gente muoversi e "modificare lo spazio", si può fare un'esperienza attiva, formativa, sincera e diretta, riducendo i filtri posti tra il fruitore e l'opera architettonica. In questo senso e per l'arco cronologico di cui questa tesi di dottorato si occupa, è esplicativo e fa da guida lo studio di Fabio Mangone sugli architetti nordici in Italia dal 1850 al 1925. Mangone li definisce «viaggiatori specialistici» e mette in evidenza nuove tendenze rispetto all'immaginario e alla pratica più ampia e antica del classico Grand Tour, già documentato da numerosissimi esempi di letteratura odeporica e studi odeporici. Un'altra, non meno importante e di carattere metodologico, è quella legata ai concetti di transfers culturel, cultural exchanges e histoire croisée, introdotti negli Anni Ottanta da Michel Espagne, Michael Werner e Benedicte Zimmermann, applicabili a diversi ambiti dello studio storico, e in particolar modo agli studi sui viaggi degli architetti. Possiamo riassumere cosa si intende per transfert culturel, cultural exchanges e histoire croisée, attraverso le parole di Michael North che, in un suo saggio sulla storia economica, ne fa un'analisi comparativa: «Cultural exchange and cultural transfers have become an independent field of research in the last 20 years. This began in the 1980s, when Michel Espagne and Michael Werner coined the term "transfers culturels" to refer to the transfer of elements of a "French National Culture" to Germany and its reception there during the eighteen and nineteen centuries. Espagne, Werner and their followers focussed on national cultures in order to avoid some of the shortcomings of comparative history by contextualizing questions of transfer, reception, and acculturation». Sulla scia delle sollecitazioni avviate anche dai contributi di Michel Espagne, Michael Werner e Benedicte Zimmermann, le riflessioni attuali nell'ambito storiografico vertono sempre più sul rapporto fra la realtà delle vicende nazionali o regionali e quelle più ampie e di carattere internazionale o generale, quindi su cosa è al centro e cosa è periferico. Questo tipo di analisi può essere usato come filtro di indagine per rispondere ad alcune questioni fondamentali nel caso Basile, cioè per sapere quanto, in cosa e in che modo il suo modernismo è debitore a realtà "extraterritoriali" e quanto, in cosa e in che modo, al contrario, il "fenomeno Basile" sia invece il frutto di particolari condizioni ambientali locali, portatrici di istanze identitarie fondamentali, attraverso lo studio dei suoi viaggi. Un'ulteriore lente di ingrandimento con cui potere osservare aspetti specifici all'interno del più ampio fenomeno dei viaggi specialistici e dei contatti internazionali è quello dei legami con gli espatriati, in forma privata, come nel caso della corrispondenza ad esempio, o in via ufficiale nella partecipazione a concorsi internazionali con il ruolo di giurato, come accade a Ernesto Basile. Se non è difficile sapere, attraverso le letture consultate da Basile, di quale patrimonio di immagini egli disponesse, al contrario, pur sapendo che ha viaggiato, andando in luoghi che potremmo chiamare "strategici" per le vicende architettoniche europee a lui contemporanee, nelle quali - è opportuno dire - si trovava dentro, non è stato, ad oggi, documentato in modo sistematico quali architetture e spazi egli abbia effettivamente visitato e chi abbia incontrato nelle sue mete. Lo studio dell'archivio di Ernesto Basile (che nonostante alcune lacune - si pensi all'esigua quantità di corrispondenza a noi pervenuta - è uno dei più cospicui fra quelli del Novecento italiano) ha consentito di potere avviare un'indagine sugli spostamenti, le mete di viaggio, le impressioni, le tappe, gli appuntamenti, puntualmente annotati nei taccuini e nelle agende personali. Basile stesso parla di viaggi e ne organizza. Egli ne scrive, ad esempio, quando fornisce un reportage dall'Esposizione di Parigi del 1878, oppure quando, in un modo per certi aspetti ancora più significativo, racconta di "Un viaggiatore italiano del secolo XVI", che parte «dall'estremo della Sicilia al lembo delle Alpi», scritto dal quale lo studio dei suoi viaggi ha inizialmente tratto spunto. Un'attenzione particolare all'interno del tema generale, è stata certamente richiesta dall'occasione del viaggio del 1888 a Rio de Janeiro, che vede Basile incaricato della progettazione per la Nuova Avenida de Libertação, nella capitale brasiliana, a ridosso del cambio di regime, a seguito del quale questo importante lavoro viene interrotto. Per questo motivo gli studi sono stati estesi alla cartografia di Rio de Janeiro e alla storia urbanistica della città. Le carte storiche di Barcellona, Parigi e di altre mete europee, per il solo periodo relativo ai viaggi esteri di Basile, quindi per un periodo compreso fra gli anni 1876 e 1900, rientrano tra gli utili strumenti di questo lavoro. L'indagine è stata svolta su tutto l'arco di attività - dal 1876, anno del primo viaggio di studio documentato, ed effettuato con il padre Giovan Battista Filippo Basile, alla volta di Parigi, passando per diverse città italiane, al 1932 anno della sua morte – e ha avuto come principale sfida metodologica la sua profonda natura multidisciplinare. In prima istanza coinvolgendo la storia dell'architettura, la scienza archivistica e l'odeporica, quindi molte altre discipline. Si è analizzata la produzione scritta di Ernesto Basile relativamente ai viaggi, evidenziandone le continuità e le discontinuità in relazione alla più vasta produzione architettonica. In merito a quest'ambito, esce fuori un quadro che getta una luce soprattutto sugli esordi e il clima particolarmente favorevole per una classe di giovani artisti e professionisti, che si raduna nel triennio 1878-1880 intorno alla redazione del periodico scientifico, letterario e artistico palermitano «Pensiero ed Arte», e che si fa strada, a volte guidata per mano dai predecessori, altre in opposizione alle voci più ufficiali e tradizionali delle accademie. La funzione di guida, in questo caso, è certamente quella del padre, Giovan Battista Filippo Basile, ma questa guida viene affiancata da altre figure di rilievo, quali ad esempio quella di Gaetano Giorgio Gemmellaro, di cui si documenta puntualmente una delle attività laboratoriali svolte per la Regia Scuola di Applicazione per gl'Ingegneri di Palermo. I primi viaggi sono viaggi di esplorazione e studio lungo il territorio italiano, con qualche puntata a Parigi, dove il giovane Ernesto conosce Garnier. Anche l'esperienza del militare viene usata dall'appena laureato Ernesto Basile come pretesto per un lungo e approfondito sopralluogo nell'Italia centrale, tra la Campania e l'Abruzzo, alla ricerca di segni di “antico”, e ogni genere di traccia storica sul paesaggio costruito. Gli appunti sono numerosissimi e vengono accompagnati da disegni tanto piccoli quanto accurati, delle miniature, poste a margine delle lettere che egli spedisce alla famiglia. Appena qualche anno dopo, questo bagaglio di immagini, unito al desiderio di un approfondimento, lo spingerà a indirizzare le escursioni tecniche della Regia Scuola Romana, avendone la facoltà in qualità di docente incaricato, dando un grande contributo in Italia al filone degli studi sul vernacolare, l'architettura "spontanea" e sui centri minori. E' così che dalla pratica delle escursioni tecniche si passa ai veri e propri viaggi d'istruzione, documentati dagli annuari di quegli anni. La figura di Ernesto Basile come viaggiatore procede quindi di pari passo con quella del professionista, dell'architetto che va dove gli incarichi lo chiamano e dove egli ritiene davvero opportuno andare. I tempi e gli spostamenti sono generalmente lunghi e prendono una media di venti giorni per ogni viaggio estero. Sono anni che lo vedono andare in posti particolarmente caldi per l'architettura contemporanea, con un tempismo da vero professionista, quale è. Con dei colpi fortunati, anche, come capita per la sosta a Barcellona nel 1888 sulla via del Brasile. E con dei colpi mirati; è questo il caso emblematico dell'ancora misterioso viaggio a Vienna nel 1898, l'anno della Secessione Viennese. La conoscenza di quello che accadeva era veicolata dagli articoli sulle riviste, come si sa, ma certamente anche dai rapporti con altri artisti e professionisti che hanno tra i propri fulcri culturali Roma, città a cui Ernesto Basile resterà legato per tutta la vita, se consideriamo anche l'enorme e lunghissimo incarico di Montecitorio. E' lungo le vie della ricerca dell'antico e del contemporaneo che Ernesto Basile dipana tutta la sua vicenda progettuale e indirizza gli studi, le escursioni, le letture. Il contatto con l'antico, da buona tradizione post-illuminista e positivista, è sempre diretto, egli non si accontenta di superficiali acquisizioni frutto dello sguardo altrui. E' ovviamente un grande lettore, ma la scuola palermitana di cui è pienamente figlio lo aveva iniziato alla cultura del disegno come scienza, come mezzo di indagine, come strumento per la resa dell'idea, sulla via della realizzazione. E un altro incarico emblematico lo metterà sulla strada dell'antico, portandolo dapprima in Egitto, quindi in Grecia, nel 1895. I viaggi analizzati sono ampi, eterogenei e documentati, anche se non sempre in modo omogeneo : a volte lo sono con le parole sotto forma di diario, in altre attraverso liste di posti visitati, in altre ancora con le immagini dei suoi schizzi di viaggio. Il ragionamento e l'indagine sono articolati in quattro momenti, che seguono un ordine cronologico e tematico, andando dai viaggi del periodo della formazione (1876-1880) a quelli della piena maturità (1898-1900). Il percorso si muove lungo un binario principale, quello della ricerca sui viaggi esteri, con una strada parallela che si dipana nel territorio italiano nell'arco di tempo analizzato. La città di Parigi ha un ruolo cardine perché apre e chiude la lunga ma discontinua stagione dei viaggi esteri: dal primo viaggio a Parigi, effettuato nel 1876 con il padre, all'ultimo viaggio a Parigi, in occasione dell'Esposizione Universale del 1900, passano ventiquattro anni. Dopo quella data non si riscontrano altri viaggi fuori dall'Italia. Fulcro di tutti questi spostamenti è sempre e comunque Roma, anche dopo il 1892 e il ritorno a Palermo come residenza principale. La lettura delle agende ha evidenziato che dal 1893 al 1932 Basile passa almeno un mese a Roma ogni anno e generalmente almeno un altro mese in viaggio per altre località italiane, tra queste la seconda città più visitata è certamente Napoli. Del periodo della formazione vengono studiati due viaggi e un'escursione scientifica. I due viaggi sono in qualche modo l'uno la continuazione dell'altro e sono affini per lo studio dell'architettura storica italiana. Se nel primo caso, quando l'allievo Ernesto Basile va a Parigi e in alcune città italiane, Giovan Battista Filippo Basile, suo padre e maestro, è fisicamente presente, facendogli da guida e introducendolo anche in ambienti accademici (a Roma) e professionali (a Parigi), nel secondo viaggio, quello del militare, egli è comunque presente in modo costante nei pensieri e nell'attività di ricerca del giovane Ernesto che gli indirizza un centinaio di lettere in cui descrive minuziosamente ogni architettura vista, individuata, "classificata" e ritratta. Questo viaggio del militare, che pure è un viaggio accidentale e in qualche modo obbligatorio, è tuttavia il primo lungo, consapevole tour italiano che Ernesto Basile compie volutamente, ampliando il bagaglio di conoscenze acquisito nel 1876 accanto a Giovan Battista Filippo Basile. Tra queste due significative esperienze viene documentata e descritta un'escursione scientifica di un solo giorno che apre un breve spaccato sulla rigorosa preparazione tecnica in seno alle attività formative previste nel corso di studi per gli allievi ingegneri e architetti della Regia Scuola di Applicazione di Palermo. La ricerca prosegue seguendo il binario dei viaggi internazionali con un saggio su quello che accade otto anni dopo. Anche in questo caso i viaggi predominanti sono due: il primo è quello in Svizzera, previsto nell'attività didattica della Regia Scuola d'Applicazione di Roma, dove Basile è docente a contratto, il secondo è quello in Brasile, dove si reca all'improvviso per progettare su incarico diretto uno dei nuovi principali assi stradali della città di Rio de Janeiro. Questi due viaggi sono accomunati dalla motivazione del viaggio (in entrambi i casi due incarichi professionali, come docente e come progettista) e dal tipo dai soggetti rappresentati negli schizzi di viaggio: architetture storiche dei secoli precedenti, eccezione fatta per la torre dell'ascensore a Bahia. Lungo il tragitto vi è la visita alla città di Barcellona durante l'Esposizione Universale del 1888, una fortunata sosta fra le altre previste lungo la rotta fra Genova e il Brasile. Nell'ultimo periodo analizzato (1895-1900) si svolgono quindi gli altri viaggi esteri di Basile, anche questi legati a due incarichi, questa volta di natura istituzionale. Nel 1895 Basile avrà l'occasione di visitare l'Egitto, chiamato a fare parte della giuria internazionale per il concorso al Museo di antichità egizie del Cairo e la Grecia, sulla strada del ritorno. Dal 1898 al 1900, veloci e purtroppo poco documentati, si svolgono i viaggi nell'Europa centrale, con Parigi come polo di attrazione per l'Esposizione Universale del 1900, dove è membro della Commissione reale. Questa esperienza chiude definitivamente il ciclo dei viaggi esteri ma non quello dei viaggi italiani che continuano, costantemente lungo tutto l'arco di attività, fino ad un ultimo viaggio a Roma a maggio del 1932, anno della morte.
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De, Maria Guglielmo. "Il laboratorio della nuova sapienza nella prima scuola domenicana: opere e pensiero di Guerrico di Saint-Quentin." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/360.

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Abstract:
2010 - 2011
Il lavoro è strutturato in quattro capitoli, ai quali si aggiunge un’appendice. Nel primo capitolo, è proposta una ricostruzione delle notizie biografiche relative a Guerrico, fondata su una rassegna delle fonti e su una chiarificazione di alcuni elementi, quali le date riguardanti la nascita, la morte e l’insegnamento presso lo studium di Bologna. Il secondo capitolo, dedicato alle opere e strutturato in forma schematica, riassume e discute i dati presenti nei repertori e vagliati dalla letteratura secondaria circa i codici e i folia che contengono i testi attribuiti o attribuibili al domenicano, gli incipit e gli explicit degli stessi, nonché i problemi relativi all’autenticità delle opere. Il capitolo è completato da una raccolta di dati forniti dai cataloghi dei fondi manoscritti e dalle varie fonti degli autori dei repertori e degli studiosi. Inoltre, in presenza di eccessive discordanze tra i dati forniti dalla letteratura, si propone la correzione di eventuali errori e il chiarimento di alcuni punti incerti. Il terzo capitolo è dedicato all’esegesi biblica di Guerrico e all’individuazione ed esposizione della metodologia esegetica applicata. I testi in appendice – l’edizione dei capitoli I e XI della Postilla in Librum Sapientiae – consentono al lettore di verificare tale metodologia. Il quarto capitolo, dedicato alla teologia della visio beatifica, rappresenta il cuore speculativo del lavoro. Dopo un’attenta ricostruzione delle fonti e dei testi citati da Guerrico e dai suoi interlocutori nelle dispute sul tema e dopo la trattazione delle premesse psicologiche e gnoseologiche, si procede ad una particolareggiata analisi delle dispute e delle solutiones del maestro. Il lavoro è completato da una cospicua bibliografia delle fonti e della letteratura secondaria. La personalità intellettuale di Guerrico che emerge dall’indagine è molto complessa, tormentata, costantemente in ballo tra l’ortodossia e il fascino trasgressivo dell’eterodossia, capace di grosse intuizioni speculative, importanti innovazioni e succose anticipazioni, ma anche di ambiguità dovute alla mancanza di forti basi teoriche. Le giustificazioni non mancano: il clima culturale dei primi decenni del tredicesimo secolo è ancora troppo arcaico, la terminologia teologica e filosofica, dato anche l’avvento dei testi aristotelici, è spesso incerta. Ma questi tentennamenti speculativi e queste insistenti indecisioni, se da un lato impediscono la costruzione di un solido sistema di pensiero, dall’altro costituiscono un deposito, per quanto confuso e disordinato, ricco di idee e di spunti da cui i futuri grandi teologi dell’ordine non disdegneranno di attingere. [a cura dell'autore]
X n.s.
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Berisso, Marco. "La raccolta dei poeti perugini del Vat. Barberiniano Lat. 4036 storia della tradizione e cultura poetica di una scuola trecentesca /." Firenze : L.S. Olschki, 2000. http://catalog.hathitrust.org/api/volumes/oclc/44135461.html.

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GUALDI, CHIARA. "ASSOCIAZIONI MAGISTRALI NEL PRIMO NOVECENTO. L'ESPERIENZA DELLA "NICOLO' TOMMASEO" (1906-1930)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10971.

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Abstract:
Il lavoro intende approfondire la natura e le caratteristiche principali dell'associazione magistrale cattolica "Nicolò Tommaseo" (1906-1930). A questa esigenza si aggiunge quella di verificare il contributo dato dall'organizzazione al processo di nazionalizzazione della figura dell'insegnante.
The research investigates the nature and the main characteristics of the catholic association "Nicolò Tommaseo" (1906-1930)
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GUALDI, CHIARA. "ASSOCIAZIONI MAGISTRALI NEL PRIMO NOVECENTO. L'ESPERIENZA DELLA "NICOLO' TOMMASEO" (1906-1930)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10971.

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Il lavoro intende approfondire la natura e le caratteristiche principali dell'associazione magistrale cattolica "Nicolò Tommaseo" (1906-1930). A questa esigenza si aggiunge quella di verificare il contributo dato dall'organizzazione al processo di nazionalizzazione della figura dell'insegnante.
The research investigates the nature and the main characteristics of the catholic association "Nicolò Tommaseo" (1906-1930)
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Guerreschi, Patrizia. "Analisi dei metodi di ottimizzazione unidimensionale nella scuola secondaria di secondo grado." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20657/.

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Abstract:
Nel mio lavoro di tesi prendo in esame alcuni problemi significativi di ottimizzazione unidimensionale, mostrando come, oltre al metodo del calcolo differenziale, esistano altri modi per trovarne la soluzione. I metodi utilizzati sfruttano la proprietà di alcune funzioni come parabole o funzioni goniometriche lineari, oppure si avvalgono di dimostrazioni di geometria sintetica, o ancora utilizzano le disuguaglianze. Questi metodi possono essere usati anche prima del quinto anno di scuola superiore, a differenza del metodo del calcolo differenziale che utilizza la derivata prima, ed eventualmente seconda, e che viene quindi padroneggiato a partire dalla metà del quinto anno scolastico. I problemi presi in esame sono problemi geometrici (ad esempio il problema isoperimetrico, il problema del triangolo di perimetro minimo inscritto in un triangolo acutangolo, il problema della rete stradale, ecc..), problemi trigonometrici, e problemi legati alla fisica (gittata massima, riflessione e rifrazione della luce). Il confronto tra i vari metodi di risoluzione mette in luce come, in alcuni casi, i metodi alternativi siano meno meccanici, più ragionati e più significativi rispetto all'uso delle derivate.
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FERRANTE, ALFREDO. "Il professore e il dirigente: relazioni fra ricerca accademica e processo delle politiche pubbliche con particolare rifermento alla dirigenza della scuola nazionale dell’amministrazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/203397.

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Abstract:
The thesis tries to give an answer to the question about the impact academic research might produce on the learning processes of bureaucracy in decision making of policies. It also tries to understand in and how policies are built and implemented on the basis of research. We know that effective public policies should rest on academic results: nevertheless what academics offer do not always matches what policy makers (politicians and bureaucrats) need. Many research dimensions are considered, taking into account the relations between those which literature named the two communities of policy makers and academics (including divisions between politicians and bureaucrats into the decision makers community). The analysis of the peculiar Italian situation is also taken into account: in order to define the decision making community we have chosen the subset of senior civil servants (dirigenti pubblici) from central government, represented by the 561 alumni of the National Institute for Public Administration (SNA, Scuola Nazionale dell’Amministrazione). They were asked to respond to a questionnaire, similar to the one prepared for the “Sir Humphrey and the Professors: what does Whitehall want from academics? A survey of senior civil servants’ views on the accessibility and utility of academic research and expertise”, research by Talbot and Talbot (2014). In that study the survey considered the UK SCSs on the accessibility and utility of academic research and expertise. 7 We have had an almost 40% responses by the Italian SCSs and results show that they have a basically positive approach to academic research and its relevance for the activities of policy process, asking for a concrete, understandable and timely support. Those evidences are mostly similar to the ones offered by the UK survey, though in the latter SCSs show tendency to a more pragmatic approach. It is a positive signal, needing for further research to clarify whether it is an attitude from SNA alumni only – that seems reasonable because of the particular track they have followed – or it can be extended to the whole of SCSs, and id and how the role of governments as facilitators of the dialogue between the two communities could be developed
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Bianca, Elisa <1988&gt. "Insegnamento, religione e potere in Arabia Saudita: analisi dei libri di testo per le scuole primarie e secondarie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5556.

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Abstract:
studio sul sistema scolastico in Arabia Saudita con particolare attenzione alla interrelazione tra potere, religione e insegnamento nel Regno attraverso la lettura, traduzione e analisi dei libri di testo
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RUSSELLO, SIMONA. "GRAVAMINA CONSCIENTIAE. FISCALITÀ, DIRITTO E TEOLOGIA NELLA SPAGNA DEL SIGLO DE ORO. RICERCHE INTORNO ALLA SCUOLA DI SALAMANCA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168383.

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Abstract:
This work reconstructs the main thought of the School of Salamanca with reference to the theme of tax imposition through the analyze of main Treaties such as De iustitia et iure, Consilia, Relectiones, commentaries to San Tommaso’ Secunda Saecundae, manuals for confessors, quaestiones De iure bello, cartas and Consejos about the India’s Government. We would like to know whether and which contribution theologians –jurists belonging to the second scholasticism could offer to the Spanish Crown for the organization and management of a “ modern” and efficient fiscal system. We found magistri who were sensible interpreters of their times, who paid attention to the fiscal reasons and at the same time strict guardian of the justice application, in that world, through the instrument of right- of iustum ius. We reached the American coasts where Justinian sources, as interpreted by medieval jurists and as used by our theologians, demonstrated the ability to manage a government of “things never seen” , making possible a connection between far coasts. The School of Salamanca, then, as explained by its main characters, managed to offer a good instrument of control of subjects on one hand (by affirming the moral obligation of fiscal laws); and it maintained the role of Church in taking care of things of this world, on the other hand (as long as indicating the right conditions for justice, the excommunication for the ones who break them, the use of censor as suggested in bulla in Coena Domini , the acknowledgment of the central role of theologians and confessors as interpreters of a proper fiscal obligations and experts to solve any doubt). Finally, it was able to maintain and express a deep desire for freedom that recent conquests (of men, things and earths) put away towards the old world, on a field, the fiscal one, that is central and ambivalent for the political speech, where we saw old and new conflicts coming out.
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Delaini, Paolo <1966&gt. "La scuola di Gundēšābūr. La conoscenza del corpo umano (anatomia e fisiologia) e la trasmissione delle teorie medico-scientifiche nel mondo sasanide e post-sasanide." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4985/1/Delaini_Paolo_tesi.pdf.

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Abstract:
Questo lavoro traccia un quadro della diffusione e trasmissione delle conoscenze riguardanti l’anatomia e la fisiologia del corpo umano nel mondo iranico in età sasanide (III-VII sec. d.C.). La tesi analizza il ruolo delle scuole di medicina in territorio iranico, come quelle sorte a Nisibi e Gundēšābūr, delle figure dei re sasanidi interessati alla filosofia e alla scienza greca, e dei centri di studio teologico e medico che, ad opera dei cristiani siro-orientali, si fecero promotori della conoscenza medico-scientifica greca in terra d’Iran.
This paper provides an overview of the spread and transmission of knowledge about the anatomy and physiology of the human body in the Iranian world in Sasanian times (3rd to 7th Century AD). The thesis analyzes the role of medical schools in the Iranian territory, such as those arising in Nisibis and Gundēšābūr, the figures of the Sasanian kings interested in philosophy and Greek science, and theological study centers and physicians who, by the work of East-Syrian Christians, became promoters of Greek scientific medical knowledge in the Iranian world.
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Delaini, Paolo <1966&gt. "La scuola di Gundēšābūr. La conoscenza del corpo umano (anatomia e fisiologia) e la trasmissione delle teorie medico-scientifiche nel mondo sasanide e post-sasanide." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4985/.

Full text
Abstract:
Questo lavoro traccia un quadro della diffusione e trasmissione delle conoscenze riguardanti l’anatomia e la fisiologia del corpo umano nel mondo iranico in età sasanide (III-VII sec. d.C.). La tesi analizza il ruolo delle scuole di medicina in territorio iranico, come quelle sorte a Nisibi e Gundēšābūr, delle figure dei re sasanidi interessati alla filosofia e alla scienza greca, e dei centri di studio teologico e medico che, ad opera dei cristiani siro-orientali, si fecero promotori della conoscenza medico-scientifica greca in terra d’Iran.
This paper provides an overview of the spread and transmission of knowledge about the anatomy and physiology of the human body in the Iranian world in Sasanian times (3rd to 7th Century AD). The thesis analyzes the role of medical schools in the Iranian territory, such as those arising in Nisibis and Gundēšābūr, the figures of the Sasanian kings interested in philosophy and Greek science, and theological study centers and physicians who, by the work of East-Syrian Christians, became promoters of Greek scientific medical knowledge in the Iranian world.
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TANTURRI, ALBERTO. "Scuola, società e stato nel Mezzogiorno preunitario. Il sistema scolastico nelle regioni adriatiche meridionali dal Decennio alle soglie dell'unità nazionale. (1806-1861)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1397.

Full text
Abstract:
Il sistema scolastico meridionale, nel periodo 1806 - 1861, presenta gradi di efficienza diversi per ciascuno dei tre comparti dell’istruzione qui considerati (istruzione primaria, agraria e secondaria). Per quanto riguarda la scuola primaria, si evidenzia una realtà molto fragile, imputabile principalmente alla povertà dei comuni, che dovevano sopportare i relativi costi. Per i docenti, erano previsti bassissimi livelli stipendiali, che si traducevano in competenze inadeguate. Per quanto riguarda l’istruzione agraria, il governo ebbe il merito di diffonderla in tutto il Regno nel 1840, nel contesto di un organico progetto di riforma. Le scuole di agricoltura si segnalarono tuttavia per una attivazione solo parziale e per un funzionamento incerto, afflitto dai medesimi problemi riscontrabili nella scuola primaria: povertà di risorse, carenza di insegnanti, precari edifici scolastici. In riferimento all’istruzione superiore, il quadro è differente. Collegi e licei possedevano infatti un finanziamento misto, derivante in parte da fondi provinciali e comunali, e in parte dalle rette dei convittori. Le più solide basi economiche consentirono un’ampia offerta didattica, che spaziava fino ai corsi universitari. Quanto ai docenti, a differenza di ciò che accadeva nella scuola primaria, le retribuzioni erano assolutamente dignitose, e questo si traduceva in un’elevata professionalità.
The educational system of Southern Italy since 1806 to 1861 presents different levels of efficiency for any of the three branches of education taken into consideration in this research (primary school, secondary school and schools of agriculture). As for primary school, it was a very frail system, mainly due to the poverty of municipalities, which, according to the law, had to support it. Teachers used to have poor salaries, and, as a consequence, had few skills. As regards the schools of agriculture, the government tried to establish them in the whole Kingdom in 1840, according to a organic government bill. Anyway these schools arose only in one third of the municipalities, and had serious problems, such as scarcity of resources, lack of teachers, and badly-furnished buildings. As for secondary school, the situation is very different. Colleges were financed not only by municipalities and local governments, but also by boarders. Sounder economic bases meant a wide supply of courses, sometimes ranging to university disciplines. Unlike their colleagues of primary school, teachers had relatively good salaries, and, consequently, good professional skills.
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TANTURRI, ALBERTO. "Scuola, società e stato nel Mezzogiorno preunitario. Il sistema scolastico nelle regioni adriatiche meridionali dal Decennio alle soglie dell'unità nazionale. (1806-1861)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1397.

Full text
Abstract:
Il sistema scolastico meridionale, nel periodo 1806 - 1861, presenta gradi di efficienza diversi per ciascuno dei tre comparti dell’istruzione qui considerati (istruzione primaria, agraria e secondaria). Per quanto riguarda la scuola primaria, si evidenzia una realtà molto fragile, imputabile principalmente alla povertà dei comuni, che dovevano sopportare i relativi costi. Per i docenti, erano previsti bassissimi livelli stipendiali, che si traducevano in competenze inadeguate. Per quanto riguarda l’istruzione agraria, il governo ebbe il merito di diffonderla in tutto il Regno nel 1840, nel contesto di un organico progetto di riforma. Le scuole di agricoltura si segnalarono tuttavia per una attivazione solo parziale e per un funzionamento incerto, afflitto dai medesimi problemi riscontrabili nella scuola primaria: povertà di risorse, carenza di insegnanti, precari edifici scolastici. In riferimento all’istruzione superiore, il quadro è differente. Collegi e licei possedevano infatti un finanziamento misto, derivante in parte da fondi provinciali e comunali, e in parte dalle rette dei convittori. Le più solide basi economiche consentirono un’ampia offerta didattica, che spaziava fino ai corsi universitari. Quanto ai docenti, a differenza di ciò che accadeva nella scuola primaria, le retribuzioni erano assolutamente dignitose, e questo si traduceva in un’elevata professionalità.
The educational system of Southern Italy since 1806 to 1861 presents different levels of efficiency for any of the three branches of education taken into consideration in this research (primary school, secondary school and schools of agriculture). As for primary school, it was a very frail system, mainly due to the poverty of municipalities, which, according to the law, had to support it. Teachers used to have poor salaries, and, as a consequence, had few skills. As regards the schools of agriculture, the government tried to establish them in the whole Kingdom in 1840, according to a organic government bill. Anyway these schools arose only in one third of the municipalities, and had serious problems, such as scarcity of resources, lack of teachers, and badly-furnished buildings. As for secondary school, the situation is very different. Colleges were financed not only by municipalities and local governments, but also by boarders. Sounder economic bases meant a wide supply of courses, sometimes ranging to university disciplines. Unlike their colleagues of primary school, teachers had relatively good salaries, and, consequently, good professional skills.
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Lando, Mariangela. "Antologie e storie letterarie nell'insegnamento dell'Italiano nelle scuole classiche dal 1870 al 1923: una ricognizione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424174.

Full text
Abstract:
My doctoral thesis investigates the wide production of scholastic books used in the Classical High School during the period spanning the 1870s until 1923, to outline the marginal role played by Anthologies and, in part, by History of Literature books in Italian teaching. The selected period marks a huge change in the scholastic Italian system, from a social, political and institutional point of view. My research includes a meticulous archival investigation in some of the most important Classical High School archives, accompanied by an in-depth analysis of the ministerial programs and the minutes concerning Italian and Italian Literature teaching. My work highlights the inconsistencies among the ministerial regulations, the books effectively used and the different opinion of the professors. Particularly the minutes reveal a lively debate among professors, who, reflecting on the best teaching methodologies and the most engaging contents, in some cases decided to change the content of their lectures. In addition, minutes confirm the use of some books that were not recommended in ministerial programs, thus testifying the existence of an “external canon” different from the most employed Anthologies and History of Literature books. This “external canon” includes works such as: La Cronica (Dino Compagni), Le Istorie fiorentine (Machiavelli), I fatti d’Enea (Guido da Pisa), the Gerusalemme Liberata (rather than the Orlando Furioso) and the Novelle by Gasparo Gozzi, the Divine Comedy. Furthermore, my thesis investigates also on the anthological alternation Carducci-Pascoli. Pascoli’s Anthology Fior da fiore substitutes in the first decade of the 20th century Carducci’s Letture italiane: twenty year after the publication of Carducci’s work, still close to the classical literary tradition, Italian schools choose Pascoli’s Anthology, rich in new themes, such as the modern epic, foreign and popular literatures, spiritual literature. The correspondence Sandron to Pascoli, presented in the final section of the thesis, investigates on the origin of Pascoli’s Anthologies, Sul limitare e Fior da fiore, and on their scholastic acceptance
Il presente lavoro di tesi indaga all’interno della vasta produzione di testi scolastici in adozione nelle scuole classiche, per delineare il ruolo periferico che le antologie e, in parte, le storie letterarie hanno nell’insegnamento dell’Italiano. Il periodo preso in esame segna un cambiamento epocale sul piano sociale, politico e istituzionale importante nel sistema scolastico italiano. Dopo una rigorosa indagine archivistica in alcuni dei più prestigiosi Regi Ginnasi Licei italiani presi a campione, si analizzano i Programmi ministeriali e i verbali per la parte riguardante Italiano e Lettere italiane. La ricerca mette in luce le discrepanze tra le indicazioni normative ministeriali, i testi in adozione e i pareri discordi tra la classe docente. In particolar modo, la lettura dei verbali rivela un dibattito molto aperto e vivo, che, riflettendo di volta in volta su quali siano le migliori metodologie didattiche e i contenuti più stimolanti, porta i professori a variare le tematiche trattate. I verbali confermano l’adozione di alcune opere al Ginnasio Liceo che, all’interno del quadro disciplinare e orario complessivo designato nella scuola classica, sono degne di particolare attenzione perché rispecchiano e rinsaldano la presenza di un “canone esterno” al volume di Storia letteraria e antologico, ampliandone la prospettiva di analisi. Per la loro particolarità fanno senz’altro parte di questo “canone esterno” alcune opere a uso nelle scuole classiche e secondarie di cui è stata tracciata una breve disamina sulla ricezione scolastica ottocentesca e di inizio Novecento: La Cronica (Dino Compagni), Le Istorie fiorentine (Machiavelli), I fatti d’Enea (Guido da Pisa), l’ottima ricezione della Gerusalemme Liberata rispetto all’Orlando Furioso e le Novelle di Gasparo Gozzi. Eccellenza assoluta è data all’adozione dell’intera Divina Commedia al Liceo. Il presente lavoro di tesi indaga anche sul tentativo di avvicendamento antologico Carducci-Pascoli, l’antologia Fior da Fiore sostituisce nel primo decennio del Novecento, le Letture italiane carducciane: dopo un ventennio dalla pubblicazione del volume di Carducci di evidente tradizione letteraria classicista, in cui ancora dominante è una letteratura come exempla e racconto didascalico, viene adottata l’antologia pascoliana come nuova enunciazione di tematiche: epica moderna, letterature straniere, letteratura popolare, spirituale, che apre nuove prospettive di interpretazione critico-culturale. L’ampio carteggio Sandron a Pascoli, che qui si presenta nella sezione finale di tesi, indaga con precisione i motivi di ordine compositivo, editoriale e per l’appunto di ricezione scolastica delle due antologie pascoliane, Sul limitare e Fior da fiore
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DIANI, CARLA. "I LIBRI DI LETTURA LOMBARDI PER LA SCUOLA ELEMENTARE TRA OTTO E NOVECENTO: LE CASE EDITRICI AGNELLI, RISVEGLIO EDUCATIVO, TREVISINI E VALLARDI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35769.

Full text
Abstract:
Il libro scolastico, nella sua duplice fisionomia di supporto didattico e di prodotto editoriale e sociale, costituisce una preziosa fonte per la ricostruzione della storia pedagogica e didattica, culturale e politica dalla seconda metà del Settecento sino al primo ventennio del Novecento. Sulla base di questa premessa la tesi si propone di evidenziare la valenza educativa e didattica della letteratura scolastica per l’infanzia e il ruolo ricoperto dalla scuola nella formazione dei fanciulli italiani tramite l’analisi quantitativa e qualitativa dei principali libri di lettura editi in Lombardia tra Otto e Novecento. Dopo una panoramica generale sulla produzione editoriale scolastica della realtà italiana, la ricerca fa emergere i contenuti, l’apparato iconografico e la forma linguistica di 65 libri di lettura, adottati a livello nazionale nelle scuole elementari e pubblicati nei decenni postunitari (1871-1923) da case editrici lombarde di notevole rilievo, quali Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini e Vallardi.
The textbook, in its dual aspect of educational support and publishing and social product, is a precious source to reconstruct educational, teaching, cultural and political history from the second half of the eighteenth century to the first decades of the twentieth century. This thesis aims to underline the educational and teaching value of school literature and the role played by school in the education of Italian children through a quantitative and a qualitative analysis of the main reading textbooks published in Lombardy between the nineteenth and the twentyth centuries. After a general overview of the editorial school production of the Italian situation, the research focus on the contents, the iconography and linguistic form of 65 reading textbooks, adopted nationally in the elementary schools and published in the decades after the unification (1871-1923) by important Lombard publishers, such as Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini and Vallardi.
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DIANI, CARLA. "I LIBRI DI LETTURA LOMBARDI PER LA SCUOLA ELEMENTARE TRA OTTO E NOVECENTO: LE CASE EDITRICI AGNELLI, RISVEGLIO EDUCATIVO, TREVISINI E VALLARDI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35769.

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Abstract:
Il libro scolastico, nella sua duplice fisionomia di supporto didattico e di prodotto editoriale e sociale, costituisce una preziosa fonte per la ricostruzione della storia pedagogica e didattica, culturale e politica dalla seconda metà del Settecento sino al primo ventennio del Novecento. Sulla base di questa premessa la tesi si propone di evidenziare la valenza educativa e didattica della letteratura scolastica per l’infanzia e il ruolo ricoperto dalla scuola nella formazione dei fanciulli italiani tramite l’analisi quantitativa e qualitativa dei principali libri di lettura editi in Lombardia tra Otto e Novecento. Dopo una panoramica generale sulla produzione editoriale scolastica della realtà italiana, la ricerca fa emergere i contenuti, l’apparato iconografico e la forma linguistica di 65 libri di lettura, adottati a livello nazionale nelle scuole elementari e pubblicati nei decenni postunitari (1871-1923) da case editrici lombarde di notevole rilievo, quali Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini e Vallardi.
The textbook, in its dual aspect of educational support and publishing and social product, is a precious source to reconstruct educational, teaching, cultural and political history from the second half of the eighteenth century to the first decades of the twentieth century. This thesis aims to underline the educational and teaching value of school literature and the role played by school in the education of Italian children through a quantitative and a qualitative analysis of the main reading textbooks published in Lombardy between the nineteenth and the twentyth centuries. After a general overview of the editorial school production of the Italian situation, the research focus on the contents, the iconography and linguistic form of 65 reading textbooks, adopted nationally in the elementary schools and published in the decades after the unification (1871-1923) by important Lombard publishers, such as Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini and Vallardi.
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