Academic literature on the topic 'Scuola storica'

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Journal articles on the topic "Scuola storica"

1

Davida Pizzigoni, Francesca, and Alessia Rosa. "Musei scolastici e realtà maker: spazi di contaminazione educativa." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (February 2022): 125–37. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132-s1008.

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Abstract:
Il saggio riscopre il museo scolastico, supporto storico e polivalente, e ne delinea il valore educativo quale spazio di confronto tra scuola e territorio limitrofo. Lonta-no da una prospettiva unicamente storica, le attività didattiche inerenti al museo scolastico si delineano in un più vasto orizzonte interdisciplinare e di innovazione. Il contributo propone la prototipazione 3D e gli spazi maker quali ambiti di lavoro a supporto delle dinamiche di prossimità tra scuola e realtà circostanti.
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2

Mattozzi, Ivo. "Il museo nel curricolo di storia: una questione di trasposizione didattica." Educar em Revista, no. 58 (December 2015): 69–85. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.43470.

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Abstract:
Riassunto Negli ultimi anni si sono diffusi i musei, ne sono stati creati molti, si è rinnovata la museografia, si è diffusa l'idea della didattica museale e sono usciti molti libri a tal proposito. I musei offrono dappertutto servizi didattici o educativi, molti alunni vengono condotti nei musei. Tutto bene, dunque, potremmo dire: una battaglia cominciata qualche decennio fa è ormai vinta. Il problema è che le offerte che partono dai servizi didattici museali in gran parte non si integrano nel curricolo di formazione storica, obbediscono a logiche e preferenze che nascono all'interno del museo da parte di educatori che non si pongono il problema del curricolo, gran parte dell'offerta consiste in visite guidate e giochi svolti con materiali poco efficaci dal punto di vista formativo. Da parte della scuola l'aumento della fruizione dei servizi museali c'è stato, ma non s'è generalizzata l'idea di usare didatticamente i musei a portata di uscita. Gli alunni che entrano in contatto con i musei sono una minoranza e sempre prevale la scuola primaria... Nella scuola secondaria l'interesse per i musei scema. In questo contesto il nostro scopo è valorizzare la didattica museale in funzione della formazione storica curricolare. Farla cessare di essere un episodio o un progetto. Vorremmo che gli educatori museali elaborassero offerte nell'ottica del curricolo e che gli insegnanti fossero in grado di incardinare l'esperienza di apprendimento mediante il museo entro il piano di lavoro annuale anche nella scuola secondaria di II grado. Perseguiremo lo scopo usando musei archeologici e storici. Non offriamo laboratori riguardanti musei d'arte. Ma le procedure e le attività che proporremo possono essere trasferite agevolmente ai musei d'arte. Lo scopo può essere perseguito a condizione di: a) pensare il curricolo continuativo e verticale; b) pensare i musei in rapporto all'apprendimento della storia; c) pensare il collegamento tra essi; d) pensare la trasposizione didattica funzionale ai processi di insegnamento e di apprendimento della storia.
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3

Corona, Paolo. "Riflettendo su sistema e storia nella Scuola storica tedesca. Un itinerario sul filo di un capolavoro goethiano." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 531–58. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19259.

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Abstract:
Seguendo spunti offerti da alcuni passi de Le affinità elettive di Goethe, il saggio ripercorre le vicende della Scuola storica tedesca nel corso dell’Ottocento, ragionando sui motivi tecnici e culturali che ne animarono gli sviluppi. Le dialettiche interne alla Scuola, originatesi a partire dal suo progetto di approccio scientifico al diritto, investono il modo di rapportarsi al passato e di impiegarne i prodotti, e la considerazione del ruolo del giurista all’interno della società. L’itinerario descritto evidenzia l’incessante ricerca di un dialogo soddisfacente fra ‘essere’ e ‘divenire’, fra passato e presente (e futuro), fra ‘sistema’ e ‘storia’.
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4

Allasia, Clara. "«Dilettantismo e scienza»: recenti scritti sulla scuola storica." Giornale storico della letteratura italiana 191, no. 633 (January 2014): 124–27. http://dx.doi.org/10.1484/j.gsli.5.129420.

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5

Bianchini, Paolo. "La funzione pedagogica dell’estetica totalitaria. La scuola fascista e la celebrazione della Prima Guerra Mondiale in Italia. Il caso di Torino." Educar em Revista 35, no. 73 (February 2019): 135–60. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.62734.

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Abstract:
SOMMARIO La scuola, anche dal punto di vista architettonico e dell’arredo scolastico, è senza dubbio un prodotto culturale tipico di ogni epoca storica. Durante il fascismo, essa ha svolto il compito di formare il cittadino-soldato, amante della patria e obbediente ai voleri del duce. Servendosi in maniera massiccia dell’arte e della bellezza, la scuola ha assunto un compito centrale nello Stato fascista, venendo incaricata della trasmissione di un’identità nazionale basata sul culto di coloro che erano morti per la costruzione dell’Italia unita. L’arte, in tutte le sue forme, ma specialmente quelle architettoniche e plastiche, è stata per questo abilmente utilizzata nel ventennio fascista come strumento di trasmissione di una pedagogia della morte e della guerra, considerata come imprescindibile per l’“italiano nuovo”. Il saggio indaga i meccanismi con cui l’estetica totalitaria fascista è stata applicata nelle scuole di Torino negli anni del primo dopoguerra, ricoprendo una parte imprescindibile - seppur insospettabile per molti - nella costruzione del consenso.
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6

Thomas, Philip J. "Andrea Lovato, Diritto Romano e Scuola Storica nell'Ottocento Napoletano." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Romanistische Abteilung 119, no. 1 (August 1, 2002): 544–47. http://dx.doi.org/10.7767/zrgra.2002.119.1.544.

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7

Todaro, Letterio. "La cultura dell’educazione e le sue trasformazioni nel passaggio critico degli anni Sessanta /Settanta: conversazioni con Carmen Betti." Espacio, Tiempo y Educación 5, no. 1 (January 1, 2018): 281. http://dx.doi.org/10.14516/ete.198.

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Abstract:
Carmen Betti è tra le figure di riferimento della ricerca italiana in area storico-educativa. Per diversi anni ha insegnato presso l’Università di Firenze, rappresentando con i suoi lavori e con i suoi studi, una voce autorevole e notevolmente qualificata nel panorama italiano della disciplina. L’incisività dei suoi lavori ha contribuito a rafforzare il riconoscimento di una tradizione che porta a individuare nella sede fiorentina una «scuola» di alto profilo dell’accademia italiana nell’ambito degli studi di storia dell’educazione. La sua ricerca ha evidenziato un costante impegno a segnalare lungo i sentieri della storia dell’educazione un cantiere aperto per la costruzione di valori civili, indicando quali criteri «orientatori» dell’impegno intellettuale che caratterizza il lavoro dello storico dell’educazione la tensione a legare la lettura storica dei processi formativi con i motivi della conquista collettiva di spazi di libertà, di democrazia, di emancipazione. Recentemente ha ricoperto la funzione di Segretaria del Centro Italiano per la Ricerca Storico Educativa, segnando con il suo impegno l’attivazione di importanti strumenti di raccordo a servizio della comunità scientifica italiana degli storici dell’educazione e offendo un contributo qualificante per spingere in avanti le piste della ricerca sul terreno della storia dell’educazione.Per dare avvio alla conversazione mi sembra perciò utile chiedere all’interlocutrice una breve presentazione del proprio percorso professionale e un aiuto nel ricordare, attraverso anche spunti di memoria personale, i punti salienti che hanno segnato l’evoluzione del suo profilo di studiosa.
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8

Galli, Pier Francesco, and Alberto Merini. "Tracce. Storie e persone." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2021): 143–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-001010.

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Abstract:
Vengono riprodotti alcuni brani di un seminario tenuto il 30 maggio 1992 alla scuola Il Ruolo Terapeutico di Milano, che lo ha pubblicato nel 1996 col titolo La persona e la tecnica. Appunti sulla pratica clinica e la costruzione della teoria psicoanalitica e che è stato ristampato nel 2002 dall'editore FrancoAngeli con aggiunte e integrazioni. In queste pagine vengono fatte alcune riflessioni sul problema della ricostruzione storica in psicoanalisi, sottolineando come sia indispensabile non basarsi solo sulla storia ufficiale, scritta, ma che sia di fondamentale importanza conoscere anche la storia affettiva e le vicissitudini di vita delle persone che sono state protagoniste nella costruzione teorica. La storia emozionale, trasmessa attraverso canali informali, è un elemento costitutivo della definizione stessa della disciplina psicoanalitica.
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9

Foro, Philippe. "Sguardi francesi sulla storia d'Italia: lineamenti di un bilancio storiografico." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (July 2012): 119–32. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-001005.

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Abstract:
La storiografia francese sull'Italia contemporanea raccoglie una serie di storici la cui attivitŕ č rilevante giŕ da una trentina d'anni. Al seguito di Pierre Milza, che ha svolto un ruolo importante di stimolo, diversi studiosi francesi hanno dato il loro contributo alla comprensione dell'Italia del Risorgimento, del periodo fascista e della democrazia repubblicana. Sono stati affrontati diversi generi storiografici: la biografia (Mazzini, Cavour, Mussolini), le istituzioni (la classe politica fascista), il fenomeno totalitario fascista (la persecuzione antisemita, il controllo dello Stato e dell'economia), oltre che solide sintesi (l'Italia repubblicana). Di conseguenza, l'Italia č oggi uno dei grandi paesi europei che incontra un vivo interesse nella scuola storica francese e presso il pubblico francese. Questo articolo prova a proporne un panorama.
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10

Colombo, Angelo. "Die deutsche Dante-Forschung und die italienische ›historische Schule‹: ein Briefwechsel zwischen Karl Witte und Alessandro D’Ancona." Deutsches Dante-Jahrbuch 95, no. 1 (September 23, 2020): 131–42. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2020-0011.

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Abstract:
Riassunto L’articolo propone la discussione intrecciata da Karl Witte con Alessandro D’Ancona (1868–1877) in merito alla Vita nuova, di cui entrambi i dialoganti curarono un’edizione: il primo nel 1876, il secondo nel 1873. Ne emerge la funzione sostanziale di maestro del dantismo europeo ricoperta dal Witte nei confronti di chi, come il D’Ancona, si andava ormai affermando in Italia come capofila e animatore indiscusso della ›Scuola storica‹, che fu responsabile, nel suo insieme, di un rinnovamento profondo nei metodi di ricerca e negli indirizzi universitari degli studi nella seconda metà dell’Ottocento, in un rapporto fecondo di scambi e di assiduo confronto con l’ambiente accademico tedesco.
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Dissertations / Theses on the topic "Scuola storica"

1

MAGNI, Francesco Emmanuele (ORCID:0000-0003-2322-4747). "Il reclutamento dei docenti della scuola secondaria: tra evoluzione storica, quadro comparato e prospettive di riforma." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/61977.

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2

Ianne, Marika. "Climatizzazione e comfort della sede storica della Scuola di Ingegneria di Bologna: indagini sugli impianti esistenti e proposte progettuali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Lo studio presentato in questa trattazione è di analisi e di progetto. L'obbiettivo è l'individuazione delle cause che incidono sfavorevolmente, in termini di comfort termico e salubrità dell'aria, sulla qualità degli ambienti interni del plesso storico della Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna. Le problematiche sono legate unitamente a criticità che riguardano sia l'involucro che gli attuali impianti di riscaldamento e raffrescamento. Le conclusioni a cui si è pervenuti sono frutto di un percorso di indagine che vede la realizzazione di un rilievo impiantistico, in cui si evidenzia una forte disomogeneità, il più delle volte slegata dalle reali condizioni ambientali e quindi causa di un'impropria regolazione termica. Segue lo svolgimento di misurazioni microclimatiche mediante l'uso di specifica strumentazione all'interno di alcuni locali della Scuola, di particolare interesse e a fruizione degli studenti , selezionati in base alle loro caratteristiche di forma, esposizione, dimensione, tipologia di impianto, destinazione d'uso e affollamento, per valutarne il comfort termico, e la qualità dell'aria, il cui indicatore è la concentrazione di anidride carbonica, poiché negli ambienti analizzati l'inquinamento è generato principalmente dalla presenza di persone. L'analisi è integrata con un sondaggio condotto tra gli studenti chiamati a dare un giudizio soggettivo sulle loro percezioni termiche. La tesi si conclude con la valutazione e proposta di possibili soluzioni migliorative, che comportano altresì ulteriori interventi architettonici sul manufatto edilizio. Le soluzioni proposte oltre a tener conto dell'aspetto energetico e della fattibilità architettonica, prendono atto della storicità dell'edificio e dei vincoli imposti dalla sovrintendenza, e si accordano con una riqualificazione delle facciate mediante l'opportuna eliminazione delle unità meccaniche split, ridando vita ai suoi antichi prospetti.
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3

Trevisanello, Davide <1974&gt. "“A SCUOLA COSTRUIMMO IL PITAROFONO. LA SCUOLA A TEMPO PIENO NEL COMUNE DI MIRA (1975-1980)”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18491.

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Abstract:
Nel 1975 Mira, popolosa cittadina della Riviera del Brenta, è uno dei primi comuni della provincia di Venezia a iniziare la sperimentazione della scuola elementare a tempo pieno. Molti giovani maestri da poco immessi in ruolo scelgono di insegnarvi poiché l’Amministrazione Comunale di sinistra decide di investire ingenti risorse per costruire nuovi edifici scolastici e finanziare questa nuova tipologia di scuola. E’ l’avvio di un’esperienza didattica innovativa che coinvolge entusiasticamente insegnanti, alunni e genitori. Dallo studio dei registri degli insegnanti conservati negli archivi degli istituti scolastici, dei giornali redatti dai bambini e dalle testimonianze di docenti ed alunni di allora viene alla luce la molteplicità delle attività svolte nel nuovo clima di partecipazione democratica alla vita della scuola, una comunità educativa in cui le classi si aprono e l’attività di laboratorio diventa la norma, garantendo a tutti i bambini le stesse possibilità di riuscita. I primi anni saranno un fiorire di attività e progetti che coinvolgeranno non solo gli studenti e gli insegnanti ma spesso in prima persona anche genitori e nonni.
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4

Fusto, Daniela. "Le scuole a Catania nel XIX secolo." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1406.

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Abstract:
In questo lavoro abbiamo cercato di ricostruire la realtà scolastica della città di Catania nell Ottocento, dalla Restaurazione alla fine del secolo, con particolare attenzione al periodo post-unitario, indagato attraverso il caso studio del liceo-ginnasio Spedalieri, unico liceo della città nella seconda metà dell Ottocento e luogo di formazione dell élite catanese. La ricerca, per la quale sono stati utilizzati come fonti i documenti conservati nell archivio storico della scuola, si basa, dal punto di vista metodologico, sul modello di storiografia dell educazione scolastica proposto da Giuseppe Giarrizzo che mira ad analizzare la storia interna dei singoli istituti scolastici, nella consapevolezza che indagare sulla storia delle scuole, significa far luce sulla storia della comunità urbana che le ha frequentate e per la quale esse sono state i luoghi principali della formazione culturale e civile.
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5

RANON, Anna. "Poeti dei banchi di scuola o da banchi di scuola? Indagine sulla cosiddetta poesia nella scuola elementare italiana dal 1945 al 1968." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389188.

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Abstract:
The basic idea of my thesis is to understand whether poems found in the primary school handbooks, from 1945 to 1968 are “poeti dei banchi di scuola” (poets traditionally present in school books and in school programs), or “poeti da banchi di scuola” (poems devoted to individual improvement, i.e. to education and therefore, need teacher’s interpretation). After having analyzed the social historical context of the considered period, with particular reference to the primary school Programs, a functional definition of poetry has been given. Analyzing the primary school books of that period, the massive presence of some poets and some of their poems has been noticed. In most cases, the poems do not show an evident truthful educational project for they tend to conform the youth to dominant values or to behavioural models which are typical of the past. Often, they are simply didactic or “moralistic” poems. In these cases, they cannot immediately generate an educational outcome as they do not share the category of “narratività”, typical of education. Only the work of the teacher – the one who “in-segna”, that is to say the one who shows and points out at what is beyond the written – can make a difference; in fact, only if the teacher, as an educational guide crosses over and goes beyond the “message of values” of poetry in order to use it as an educational means, the change will occur. Even more, through the interpretation of the pauses, moments of silence, the rhythm, rhetorical
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6

Zannini, Sarah <1979&gt. "Propaganda e scuola in Alto Adige/Südtirol (1918-1945)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15042.

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Abstract:
La manipolazione scientifica dell’opinione pubblica e il conseguente utilizzo del sistema didattico come forte alleato nell’istituzionalizzazione delle ideologie totalitaristiche in Alto Adige/Südtirol, sono i punti cardine di una ricerca che vuole appurare quanto fossero incisive le tecniche propagandistiche nelle sue varianti di "italianizzazione" e di "germanicizzazione" fra origini liberali, fascismo e nazionalsocialismo.
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7

Guidi, Aurora. "L'evoluzione del concetto di integrale nella storia e all'interno della scuola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10132/.

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Abstract:
Argomento della presente tesi è il calcolo integrale. Nella prima parte dell'elaborato viene descritta l'evoluzione storica delle idee presenti già nella matematica antica, che conducono infine alla creazione del calcolo integrale vero e proprio, nei fondamentali lavori di Newton e Leibniz. Segue una sintetica descrizione delle sistematizzazioni formali della teoria dell'integrazione, ad opera di Riemann e successivamente Lebesgue, oltre alla generalizzazione dell'integrale di Riemann ideata da Sieltjes, di grande importanza, fra l'altro, nel calcolo delle probabilità. Si dà poi conto degli spazi funzionali con norme integrali (L^p, spazi di Sobolev). L'ultimo capitolo è dedicato all'insegnamento del calcolo integrale nella scuola secondaria in Italia, e alla sua evoluzione dall'inizio del XX secolo a oggi.
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8

Pasquinucci, Guido <1988&gt. "La scuola del Nord: storia ed evoluzione della cucina nella Cina settentrionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5917.

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Abstract:
Studio sulla cucina sviluppatasi nella nella Cina settentrionale. la tesi si divide in tre parti principali: la prima parte si sofferma sulla storia, osservata dal punto di vista del cibo in Cina, partendo dal neolitico sino all’arrivo dei primi fast-food, cercando di indagare su quei meccanismi che hanno accompagnato l’evoluzione della cucina cinese e che l’hanno plasmata nella sua forma attuale. La seconda parte si concentra sulla cucina cinese del Nord, ovvero la cucina sviluppatasi nelle provincie dello Hebei, Henan, Shanxi, Shaanxi, Shandong e nella città di Pechino, prendendo in considerazione le caratteristiche climatiche, geografiche e culturali che hanno interessato le singole zone. La terza parte, in ultimo, si sofferma sull’approccio pratico rispetto al cibo, vale a dire tecniche di cottura e preparazione degli alimenti e su quegli ingredienti e gusti tipici che caratterizzano questa cucina.
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9

Tagliapietra, Marco <1975&gt. "La firma di scuola veneziana dal XIV al XVI secolo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5608.

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Abstract:
La tesi si propone come un'indagine ed una critica della firma dell'artista, in pittura, scultura, architettura e nelle cosiddette arti minori. Il campionario esaminato si estende cronologicamente dal XIV al XVI secolo e geograficamente nell'area del Veneto, e in particolare di Venezia, tenendo tuttavia in considerazione anche le scuole d'arte e i singoli artisti che, pur con attività al di fuori di questo territorio, con l'ambiente artistico lagunare ebbero significativi contatti, dispensandovi e ricevendone influenze.
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10

Di, Vora Irina Annamaria <1967&gt. "La storia della scuola attraverso la storia delle discipline scolastiche: storia e geografia tra mutamenti dichiarati e permanenze latenti (1955-1963)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/615.

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Books on the topic "Scuola storica"

1

Aurelio, Cernigliaro, ed. Tra scuola storica e storicismo: Tre saggi. Napoli: Jovene, 2009.

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2

Lovato, Andrea. Diritto romano e scuola storica nell'Ottocento napoletano. Bari: G. Laterza, 1999.

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3

Le origini della scuola storica: Storia letteraria e filologia in Italia, 1866-1883. Pisa: ETS, 2008.

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4

Lucchini, Guido. Le origini della scuola storica: Storia letteraria e filologia in Italia, (1866-1883). Bologna: Il Mulino, 1990.

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5

Macerata, Università di, ed. Don Lorenzo Milani e la scuola della Parola: Analisi storica e prospettive pedagogiche. Macerata: EUM, 2011.

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6

Vano, Cristina. "Il nostro autentico Gaio": Strategie della scuola storica alle origini della romanistica moderna. Napoli: Editoriale scientifica, 2000.

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7

Marino, Giovanni. Positivismo e giurisprudenza: Biagio Brugi alla congiunzione di scuola storica e filosofia positiva. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1986.

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8

La Scuola storica nazionale e la medievistica: Momenti e figure del Novecento : per i 90 anni della Scuola storica nazionale di studi medievali : atti della giornata di studio (Roma, Istituto storico italiano per il medio evo, 16 dicembre 2013). Roma: Nella sede dell'Istituto, Palazzo Borromini, 2015.

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9

Gaiser, Konrad. La dottrina non scritta di Platone: Studi sulla fondazione sistematica e storica delle scienze nella scuola platonica. Milano: Vita e pensiero, 1994.

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10

Vannini, Guido, ed. Florentia. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-509-8.

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Abstract:
Il terzo volume di Florentia prosegue la serie periodica di studi legati alle attività di formazione della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Ateneo fiorentino. Gli studi selezionati costituiscono elaborazioni tratte dalle migliori dissertazioni di diploma redatte dagli allievi negli ultimi anni, secondo criteri che privilegiano gli elementi di maggiore innovatività tematica e saldezza metodologica. I saggi rappresentano gli indirizzi fondamentali della Scuola: pre-protostorico, orientalistico, ‘classico’ (nelle sue varie componenti, greco-romana ed etrusco-italica), medievista. Gli autori provengono da Atenei di tutto il Paese: una varietà che tuttavia lascia trasparire il connotato culturale di fondo che caratterizza la Scuola archeologica fiorentina, a partire dalla lezione dei fondatori della Scuola, i non dimenticati Paolo Emilio Pecorella e Luigi Beschi, alla cui memoria questo volume è dedicato. La consuetudine fra docenti (in buona parte giovani anch’essi) ed allievi costituisce una comunità di studi che si vale di un coordinamento strutturale con le altre Scuole di Specializzazione dell’Ateneo dedicate ai Beni Culturali territoriali (Archeologia, Storia dell’Arte, Architettura); con scelte proiettate anche in una dimensione pubblica in rapporto a temi dell’attuale società civile – dall’incidenza sociale del ruolo dell’archeologo militante, all’apporto identitario di un’‘archeologia pubblica’ in una società che muta rapidamente, fra ‘nuovi italiani’ e uso sociale della cultura; al nuovo ruolo dell’archeologia (e non solo) – anche in contesti di crisi, non solo internazionali.
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Book chapters on the topic "Scuola storica"

1

Carpigiani, Carla, and Gianluca Gabrielli. "Tra ricerca storica, Citizen e Public History: il Centenario della scuola elementare Fortuzzi di Bologna." In Studi e saggi, 119–30. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-009-2.14.

Full text
Abstract:
In 2017, the teachers of the Fortuzzi primary school in Bologna, as part of the school’s centenary initiatives, conducted a public and participatory research on its history that involved pupils, parents and the neighbourhood. The essay summarizes this research path and reflects on the characteristics of this particular type of collective historical research.
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2

Gallo, Stefano. "Quando un ‘Tuono’ colpisce uno storico: come può nascere un fumetto sulla Resistenza." In Raccontare la Resistenza a scuola, 135–46. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.18.

Full text
Abstract:
The paper deals with the metting and the collective work which led to the publication of the comic book "Bandierine. Tutta una storia di Resistenze". It deas with a group of stories linked to a story which works as a frame. The coordinator of this job was the author and comic book writer Andrea Paggiaro, known also as Tuono Pettinato, who died in june 2021. In order to cope with the history of Resistenza with we took into account the most recent historical literature. Everyone can judge the efficacy of the book after having read it; htis essay tried to describe the pace taken into consideration for publishing the book.
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3

Martinelli, Chiara. "Progettare percorsi didattici di Storia della scuola per le scuole secondarie di II grado." In La Public History tra scuola, università e territorio, 51–57. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.07.

Full text
Abstract:
The paper deals with how Public History and Public History of Education can be applied in secondary schools. Several advantages can be achieved through their presence: firstly, they enhance the role of workshops in studying history; secondly, they increase the motivation in Special Education Needs students. Three project works will be presented as they show how Public History of Education can stimulate interdisciplinarity.
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4

Mazzoni, Matteo. "Biografie, spazi, contesti: educare alla Storia." In Raccontare la Resistenza a scuola, 45–52. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.07.

Full text
Abstract:
In this years, historical witnesses of the Resistenza movement are dissolving. In this context where historical knowledge is facing with a growing crisis, how can we stimulate young generation's interest twoards the Resistance movement? The paper tries to answer to this request. Particularly, we are going to propose two hypothesis for didactical work. Firslty, deepening studies about the men and the women who faced with unexpectable choices; secondly, the analysis of places known by students but not appreciated in their historical meaning. In this way, we can approach people to history.
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5

Finizio, Davide. "Dalla storia all’inclusione. Il racconto della comunità cinese di Prato." In Raccontare la Resistenza a scuola, 199–202. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.26.

Full text
Abstract:
The contribution describes the connections between attempt in building the history of the chinese community in Prato and the inclusion process activated thanks to the Memory Train in the project of the Tuscany region. As the student Luisa Xu joined the training trip towards the statal Museum in Auschwitz, it has been carried on a project of opening and narration of Chinese people in Italian history. Young generations in the chinese community in Prato have used them as a tool for knowledge and communitarian transformation. From this point of view, processes linked to the Resistance movement have to read in the present as they are addressed to mutual knowledge and to peace.
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Bianchi, Roberto. "Educare e istruire con i fumetti: alcune ipotesi sulla Storia contemporanea." In Raccontare la Resistenza a scuola, 125–33. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.17.

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Abstract:
The paper highlitghts the role played by comics in stimulating formative and cultural literacy processes held in contemporary world. After having devoted time to the Italian situation, it highlights the potential and the limits comics met on an educational basis, as it is necessary to use them critically and on a reasonable basis. After the First World War, comics were spread extensively for war propaganda aims. Afterwards, the Great War has consolidated its presence in essays and volumes, as several comics about it were published, almost of all for its anniversary.
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Rizzin, Eva. "Resistenze e storie di rom e sinti per costruire insieme la memoria collettiva." In Raccontare la Resistenza a scuola, 193–97. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.25.

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Abstract:
The contribution aims at discussing the word "Resistenza" in the framework of the life of the communities sinti and rom, between present and past decades. On one side the paper aims at highlighting the contribution rom and sinti gave to Resistance and ti-fascist movement, on the other side it shows sinti and rom's resistance against prejudices and stereotypes which determine their present. The riappropriation of their communitarian history as their national history can be considered as a powerful tool for building people's identity as citizens and it marks a path toward sharing and inclusion.
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Bianchini, Paolo, Marta Peiretti, and Pompeo Vagliani. "Progettare e realizzare percorsi didattici di Storia della scuola per la primaria con la Public History." In La Public History tra scuola, università e territorio, 39–49. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.06.

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Abstract:
The essay illustrates some basic themes underlying the teaching of history of education in primary school. Some examples of workshops for elementary school students are then illustrated, recently carried out in the School and Children's Book Museum in Turin.
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Bravi, Luca. "Rivivere la storia tra scuola e territorio. Due esperienze di re-enactment e living history in Toscana." In La Public History tra scuola, università e territorio, 75–83. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.09.

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Abstract:
The essay describes how Living History, an activity of concrete evocation of past events in the present, linked to the daily actions of the historical period described, is intertwined with the approach of "material civilization" developed by Fernand Braudel and with micro-history described by Lucien Febvre and March Bloch in connection with the Annales methodology. The re-enactment, if it is built according to correct theoretical and methodological references, linked to historical documents, devoid of folklore, can represent a useful tool for building popular participation and knowledge about events and characters from the past.
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Bandini, Gianfranco. "Tempi duri per la storia. Il contributo della Public History of Education alla consapevolezza delle nostre complesse identità." In La Public History tra scuola, università e territorio, 95–110. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.11.

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Abstract:
In the educational training pathway, the history of education is usually present. From the moment of recruitment onwards, however, the interest in a historical approach disappears completely, and teachers tend to focus on the current challenges of their work.
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