Journal articles on the topic 'Scuola antropologica'

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Pelli, Massimo. "Nudes. La vulnerabilità dell'adolescente tra rivoluzione digitale e trasformazione antropologica." PSICOBIETTIVO, no. 3 (December 2021): 155–65. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003011.

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Abstract:
L'articolo propone una riflessione a partire dalla visione della serie televisiva "Nudes" su quella che sembra essere una trasformazione antropologica del modo con cui l'adolescente affronta questa fase della vita che si situa tra la fine dell'infanzia e il giovane adulto in fase di organizzazione. Per definizione un'età di passaggio in cui l'adolescente deve confrontarsi con rapidi mutamenti dell'immagine di sé, sia dal punto di vista corporeo che psicologico e relazionale. Scuola e famiglia sono lontani e assenti. L'uso dei dispositivi digitali, il revenge porn e la diffusione non consensuale di immagini intime online sono un epifenomeno di questa trasformazione antropologica dell'adolescente sospeso tra bisogno di appartenenza e bisogno di individuazione. L'articolo include un'intervista a Laura Luchetti, regista della serie televisiva "Nudes", che attraverso tre storie diverse di adolescenti ci parla del fenomeno del revenge porn e della diffusione non consensuale di immagini intime che sta diventando un fenomeno sempre più attuale.
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Catananti, Cesare. "L’antropologia alla base della medicina: un dibattito antico ed attuale." Medicina e Morale 45, no. 6 (December 31, 1996): 1135–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.894.

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Abstract:
La storia della medicina è stata costantemente punteggiata da un vivace dibattito su quelli che sono i contenuti del sapere medico, su quello che è il corretto esercizio applicato di quel sapere e sul se e sul come quel sapere e quell’agire si integrino in un’ottica antropologica. Questo costante richiamo ad una umanizzazione dell’assistenza medica tradisce il profondo bisogno di una medicina centrata sull’uomo e non sulla malattia. Un bisogno molto antico dato che già nel V sec. a.C. le divergenze tra la scuola medica di Cos e quella di Cnido vertevano proprio su tale questione. L’autore dopo aver ripercorso brevemente in questa prospettiva la storia della medicina, mette in luce come con l’individuazione e la diffusione del metodo scientifico, quantitativo, nel XVII sec. gli aspetti tecnici, economici, sociologici hanno prevalso su quelli relazionali. Mentre, a suo giudizio, è nella ricerca delle integrazioni psico-biologiche che il medico doctus ed expertus potrà far valere la sua sapientia, scientia e sapienza cordis tra loro amalgamate; falitando così il suo rapporto con il paziente il quale sarà caratterizzato non da un atteggiamento paternalistico o autoritario ma di paritaria empatia. Si tratta allora di costruire una tecnè che poggi in maniera armonica ed equilibrata su due pilatri: quello della conoscenza scientifica e quello dell’ethos umanitario. una medicina, quindi, che faccia coincidere antropologia e tecnologia.
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Piccinini, Gaia, and Federica Gardini. "Dal sintomo al significato. La relazione terapeutica nella fenomenologia clinica." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 38 (September 2010): 93–104. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-038008.

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Abstract:
Il significato e il valore del termine cura vengono qui indagati dal punto di vista di un'importante scuola di pensiero contemporanea, quella della fenomenologia antropologica applicata alla relazione clinica. Questo orientamento, che ha avuto inizio con il medico e filosofo Viktor von Weizsäcker (1886-1957), ha dato vita a nuovi modi di intendere e praticare la cura in ambito medico, tra cui quello del Medical Humanismus. L'approccio fenomenologico alla relazione clinica fa della categoria della comprensione piů di quella della spiegazione; della nozione di significato piů di quelle di segno o sintomo, gli strumenti interpretativi privilegiati per vivere e condurre la relazione tra medico e paziente. Il percorso di cura davvero efficace e mirato č dunque inteso come quello di un medico la cui ars sia dedita a restaurare e ricomporre l'integritÀ emotiva e assiologica della persona malata, aiutandola a reinterpretare il proprio universo esistenziale, drammaticamente sovvertito per prioritÀ, caratteristiche e potenzialitÀ dall'avvento del patico.
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Milione, Anna. "L'intercultura in pratica: saperi, competenza e professionalità per la scuola plurale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 191–213. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001016.

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Abstract:
Le migrazioni odierne costituiscono un cambiamento strutturale della società contempora-nea, manifestano i segni delle trasformazioni degli assetti geopolitici mondiali, le dinamiche della globalizzazione e gli effetti che essa sta producendo sulla società (Sassen, 2014; Geisel-berger, 2017; Bauman, 2017; Latour, 2017). Il mondo sta cambiando profondamente e al tempo stesso cambiano gli strumenti di lettura della società: la globalizzazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie hanno creato interconnessioni ed interdipendenze che mettono in di-scussione categorie concettuali autoreferenziali ed etnocentriche. In questa prospettiva, le migrazioni globali e la crescente mobilità verso l'Europa rendono molto rilevante l'analisi dei processi di inclusione sociale in relazione alle risposte che offrono i sistemi educativi. Non si tratta più solo di accogliere migrazioni temporanee, ma di imparare a costruire insieme, e imparare ad abitare uno spazio comune in vista di insediamenti durevoli (Latour, 2017). Questo cambiamento induce a rivedere radicalmente il canone monoculturale della scuola, a ripensare le strutture organizzative, il progetto pedagogico e le sue matrici curricolari. Il cambiamento epocale di questi ultimi decenni induce ad assumere una nuova vision in cui la scuola è chiamata a confrontarsi con le trasformazioni che attraversano la società globale e con il riemergere della condizione antropologica dell'homo migrans, in movimento da una parte all'altra del globo attraverso infrastrutture fisiche e/o telematiche, che porta a ridefinire i contenuti della cittadinanza sociale in una prospettiva planetaria. Questa visione avvalora e rende ancora più urgente il progetto dell'«Educazione interculturale» che, ancora impro-priamente associata al governo dei flussi migratori e all'inclusione scolastica degli alunni figli di immigrati, rappresenta un'occasione di rinnovamento culturale per la società nel suo insieme. In questa ottica, l'articolo intende definire i caratteri dell'educazione interculturale e, a partire dall'analisi delle pratiche di inclusione scolastica degli alunni con background mi-gratorio, mettere a fuoco le competenze e le professionalità necessarie a fronteggiare la plu-ralità dei bisogni educativi che si pongono nelle classi scolastiche italiane al fine di integrare tutte le diversità.
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Boccacci, Daniel. "Il laboratorio "Il filo di Arianna" Un'esperienza tra le nuove frontiere dell'apprendimento." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 43 (June 2012): 41–49. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-043005.

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Abstract:
Il saggio prende in esame il nuovo stile cognitivo dei giovani, che, in simbiosi con le tecnologie digitali, apprendono in maniera multitasking, condividendo conoscenze e resistendo ad approcci sistemici. Tali caratteristiche si presentano in forme talmente marcate e naturali, da far pensare a un nuovo orizzonte antropologico, evidente nelle difficoltÀ di comunicazione tra giovani e insegnanti, oggigiorno vera urgenza della scuola. Per le sue potenzialitÀ multicodice, "Il filo di Arianna", laboratorio coordinato dall'autore e rivolto a ragazzi della scuola secondaria di primo grado con disturbi specifici dell'apprendimento, viene proposto qui come pratica didattica da estendere a tutti i preadolescenti che, in quanto nativi digitali, si possono considerare ‘dislessici generazionali'.
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D'Angelo, Lorenzo. "Feticismo, violenza e Stato Passaggi benjaminiani nell'antropologia di Michael Taussig." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 23 (May 2012): 121–35. http://dx.doi.org/10.3280/cost2012-023009.

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Abstract:
Michael Taussig č uno dei rappresentanti piů originali e provocatori della cosiddetta "etnografia postmoderna". I suoi scritti sono stati influenzati dalla teoria critica della Scuola di Francoforte ed, in particolar modo, dalla prospettiva "micrologica" di Walter Benjamin. In questo articolo prendo in esame alcune delle questioni che sono centrali nelle riflessioni sviluppate da questo antropologo tra gli anni Ottanta e la prima metŕ degli anni Novanta. Piů nello specifico, mi soffermo su tre questioni, tra di loro interrelate, che riassumo in tre parole chiave: feticismo, violenza e Stato. L"obiettivo č mostrare come Taussig ha elaborato una proposta teorica coerente con l"idea che l"antropologia debba abbandonare ogni pretesa di innocenza e di oggettivitŕ per farsi critica culturale radicale.
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BORGES, Luís Paulo Cruz. "Dilemas sobre futuro e escola: narrativas etnográficas de jovens estudantes." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 458. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244920.

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Abstract:
RESUMOA relação dos jovens estudantes do Ensino Médio com o futuro e a escola é objeto de estudo do presente artigo. Pauta-se na abordagem etnográfica, situada na fronteira entre a antropologia e a educação. Foram utilizados o caderno de campo, notas etnográficas, entrevistas, fotografias, observação participante e produções textuais como formas de apreender um recorte da realidade social. Articulam-se categorias como conhecimento escolar e juventudes privilegiando uma abordagem pós-crítica e pós-colonial para pensar o futuro e seus sujeitos. Opera-se numa lógica de que há uma polifonia nas vozes discentes que podem ser escutadas, como forma de uma produção curricular, pensando os dissensos como caminhos possíveis, a partir da ideia de juventudes em trânsito, abordando a relação dos jovens com seus processos educacionais tendo como horizonte o futuro. Este artigo apresenta a ideia do futuro como uma categoria etnográfica, sendo esta uma dimensão criadora dos modos de subjetivação e diferença. Futuro/escola. Etnografia. Jovens. Dilemmas about future and school: ethnographic narratives of young students ABSTRACT The relationship of young high school students with the future and the school is the object of study of this article. It is based on the ethnographic approach, situated on the border between anthropology and education. Thus, the field notebook, ethnographic notes, interviews, photographs, participant observation and textual productions were used as ways of apprehending a cut of social reality. Categories such as school knowledge and youths are articulated, favoring a post-critical and post-colonial approach to thinking about the future and its subjects. It operates on the logic that there is a polyphony in student voices that can be heard as a form of curriculum production thinking dissent as possible paths from the idea of youths in transit addressing the relationship of young people with their educational processes with the horizon future. This article presents the idea of the future as an ethnographic category and this is a creative dimension of the modes of subjectivation and difference. Future/school. Ethnography. Young. Dilemas sobre el futuro y la escuela: narraciones etnográficas de jóvenes estudiantes RESUMEN La relación de los jóvenes estudiantes de secundaria con el futuro y la escuela es el tema de este artículo. Se guía por el enfoque etnográfico, situado en la frontera entre antropología y educación. El cuaderno de campo, las notas etnográficas, las entrevistas, las fotografías, la observación participante y las producciones textuales se utilizaron como formas de comprender un resumen de la realidad social. Categorías como el conocimiento escolar y la juventud están articuladas, privilegiando un enfoque postcrítico y postcolonial para pensar sobre el futuro y sus temas. Funciona con la lógica de que existe una polifonía en las voces de los estudiantes que se puede escuchar, como una forma de producción curricular, pensando en la disidencia como posibles caminos, desde la idea de los jóvenes en tránsito, abordando la relación de los jóvenes con sus procesos educativos. mirando hacia el futuro Este artículo presenta la idea del futuro como una categoría etnográfica, que es una dimensión creativa de los modos de subjetividad y diferencia. Futuro / escuela. Etnografía. Gente joven. Dilemmi sul futuro e sulla scuola: narrazioni etnografiche di giovani studenti SINTESE La relazione dei giovani studenti delle scuole superiori con il futuro e la scuola è l'oggetto di questo articolo. È guidato dall'approccio etnografico, situato al confine tra antropologia ed educazione. Il quaderno di campo, le note etnografiche, le interviste, le fotografie, l'osservazione dei partecipanti e le produzioni testuali sono stati usati come modi per comprendere uno schema della realtà sociale. Categorie come la conoscenza scolastica e la gioventù sono articolate, privilegiando un approccio post-critico e post-coloniale a pensare al futuro e alle sue materie. Funziona secondo una logica secondo cui esiste una polifonia nelle voci degli studenti che può essere ascoltata, come una forma di produzione curricolare, pensando al dissenso come possibili percorsi, dall'idea dei giovani in transito, affrontando il rapporto dei giovani con i loro processi educativi guardando al futuro. Questo articolo presenta l'idea del futuro come una categoria etnografica, che è una dimensione creativa delle modalità di soggettività e differenza. Futuro / scuola. Etnografia. Giovani.
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Grocholewski, Zenon. "La bioetica e l’educazione al Vangelo della Vita." Medicina e Morale 53, no. 2 (April 30, 2004): 225–39. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.641.

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Abstract:
L’articolo è incentrato sul tema dell’educazione in bioetica. Esso si divide in tre parti, ciascuna delle quali è affrontata partendo dalla considerazione che oggi riveste un’importanza notevole sviluppare un’autentica educazione al rispetto ed alla promozione della vita, nei luoghi in cui tale processo educativo avviene: nella famiglia, nella scuola e nelle altre istituzioni educative di diverso grado. Nella prima parte del contributo, l’Autore si sofferma sull’orizzonte culturale ed educativo del nostro tempo per quanto riguarda la bioetica, disciplina che ormai ha lasciato la torre eburnea in cui era inizialmente confinata per aprirsi al più vasto pubblico, agenzie educative comprese. Nella seconda parte dell’articolo viene affrontato il tema del fondamento antropologico dell’educazione, che per la Chiesa è costituito dalla persona e dal suo valore unico. Dopo uno sguardo alla necessità che l’educazione dell’uomo sia integrale, ossia che tenga presente tutto l’uomo, nella sua globalità, l’Autore conclude con alcune osservazioni per contestualizzare la bioetica nel processo educativo. Giovanni Paolo II più volte ha invitato coloro che svolgono nella società un ruolo educativo a “combattere” per una cultura della vita. La scuola, in tal senso, dovrebbe diventare campo di battaglia privilegiato, tenendo presenti alcuni presupposti fondamentali come l’individuazione delle implicazioni etico-morali che scaturiscono dai progressi delle scienze riguardo alla vita dell’uomo e delle altre specie, come pure dall’uso delle biotecnologie; l’impostazione delle modalità didattiche di approccio al problema, tenendo conto della interdisciplinarità dei problemi di bioetica; la formazione iniziale e permanente dei docenti.
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Franchetto, Bruna. "Micol Brazzabeni, La Scuola di Carta: una ricerca di antropologia della formazione tra gli insegnanti tikmu’un del minas gerais." Etnografica, no. 14 (2) (June 1, 2010): 407–11. http://dx.doi.org/10.4000/etnografica.344.

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Romano, Lucio. "Educazione della sessualità ed adolescenti. Indagine conoscitiva ed antropologie di riferimento." Medicina e Morale 49, no. 6 (December 31, 2000): 1–30. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.772.

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Abstract:
L’importanza e l’attualità di un percorso educativo nell’ambito della sessualità si evince, nell’articolo, da una indagine conoscitiva svolta in un gruppo di adolescenti (648 studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore, con un’età media di 17.2 anni). Nella compilazione di un questionario anonimo, semiaperto, gli adolescenti intervistati hanno palesato una evidente, e statisticamente significativa, richiesta di partecipazione a programmi di educazione della sessualità e di formazione al sentimento morale. La dimostrazione di un bisogno educativo da parte degli adolescenti è dimostrata altresì dalla confusione tra informazione ed educazione, dal disagio nel coinvolgere i genitori o i docenti, ad esempio, nelle problematiche inerenti la sessualità a fronte di una supposta pretesa conoscenza di educazione della sessualità. Prevale, infatti, una cultura informata ad una antropologia naturalistica e a una ideologia liberalizzante che ha ridotto l’adolescente, e non solo, a mero fruitore di una sessualità intesa come bene di consumo dove non alberga alcuna morale che si basi sulla responsabile apertura verso l’altro: sessualità che si traduce in sesso, in sola genitalità dove la norma è costituita da ciò che è biologicamente morale, ovvero il dato statistico diventa legge e determina il valore. Dall’analisi del questionario si palesa la necessità, pertanto, di una educazione della sessualità che proceda nell’ambito di uno sviluppo integrale della persona, processo educativo da intendere come perfezionamento ed intervento a favore della persona nella sua globalità fisica psichica spirituale, ovvero educazione alla differenza sessuale, educazione affettiva e morale, educazione al valore della vita. I punti di riferimento imprescindibili per una corretta formazione della sessualità e del sentimento morale sono rappresentati dalla unitotalità della persona, apertura e oblatività dell’amore, complementarietà, inscindibilità della dimensione unitiva e procreativa, trascendenza oltre il sé, verso l’altro e verso l’Altro.
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Rudych, Т. O. "BALTS ON THE TERRITORY OF UKRAINE IN THE OLD RUS PERIOD. ANTROPOLOGICAL ASPECT." Archaeology and Early History of Ukraine 35, no. 2 (June 30, 2020): 416–23. http://dx.doi.org/10.37445/adiu.2020.02.34.

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Abstract:
The morphological similarities between the people buried in the cemeteries of Old Rus period from the territory of Ukraine and Balts population of the 12th—13th centuries were found. The samples used in this research are combined series of sculls from Volyn and drevlian’s fields, the group from Vozviagel, the little series from Jagniatyn, the group from Zelenyi Gai (barrows), and the group from Medzybizh. In the population buried in several cemeteries of the period of Old Rus the morphological complex characteristic for Baltic populations could be seen due to the ancient anthropological substrate. At the territory of Ukraine the areas of the big ethnic massifs were overlapped. North regions bordered with Baltic ethnic space or belonged to its periphery in different chronological periods. The inflow of some groups from the Baltic Sea region has been seen also during the Old Rus period. The traces of migrations of the 10th—13th centuries can be observed by the typical Baltic elements in the burial rites of the local cemeteries. The Medzybizh osteological sample turned out to be the most informative for anthropologists. Despite of the fact that all of the individuals belong to the circle of northern European people, the craniological analysis revealed some morphological heterogeneity of the people originating from paired burials. This concerned both male and female groups. For this population is characterized by the strong body structure and the high intravital body stature — 175.6 cm for male. The intergroup analysis was performed by several statistical methods for different numbers of groups (Systat software package). In course of this the skulls sample of Medzybizh paired burials was included to the Baltic massif. It reveals slightly greater statistical closeness to the population from the Zamait lands. The anthropological study showed that in the paired burials of the Medzybizh burial ground the people which had morphological similarity to the populations of the anthropological type spread in the Baltic region were buried. Some male possibly died during the armed conflict. The osteological features posed them as the probable cavalrymen. Presents of the females, who had similar morphological characteristics, in their graves, allows assuming that the wives came with warriors from the Baltic territories.
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FIOROTTI, Silas. "Intolerância religiosa dos evangélicos na educação básica: breve análise de alguns casos." INTERRITÓRIOS 5, no. 9 (December 9, 2019): 213. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243589.

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Abstract:
O artigo apresenta uma breve análise de dezoito casos de intolerância religiosa ocorridos, entre 2004 e 2018, no âmbito da educação básica; e também uma reflexão sobre duas atividades. Estes casos foram classificados em cinco tipos de intolerância religiosa na educação básica. Seguindo a perspectiva antropológica que identifica a presença do religioso nas proibições, identificouse diversas proibições em relação às religiões e aos símbolos afro-brasileiros. Apontou-se que o religioso presente nas escolas está associado a um Deus belicoso do pentecostalismo que propaga a guerra espiritual. Os casos analisados indicam que quem mais sofre com a intolerância religiosa nas escolas são pessoas adeptas das religiões afro-brasileiras e negras, e quem mais comete os atos de intolerância religiosa são pessoas evangélicas. E, por fim, como medida de combate à intolerância religiosa, há um apelo para que estudantes, professores e demais profissionais da educação estejam efetivamente em contato e em diálogo com os religiosos afro-brasileiros. Intolerância Religiosa. Educação Básica. Religião. Evangélicos e Afro-Brasileiros. Religious intolerance of evangelicals in basic education: brief analysis of some casesABSTRACT The article presents a brief analysis of eighteen cases of religious intolerance that occurred between 2004 and 2018 in the area of basic education; and also a reflection on two activities. These cases were classified into five types of religious intolerance in basic education. Following the anthropological perspective that identifies the presence of the religious in the prohibitions, several prohibitions were identified regarding the religions and the Afro-Brazilian symbols. It was pointed out that the religious present in schools is associated with a bellicose God of Pentecostalism who propagates spiritual warfare. According to the cases analyzed, it was found that those who suffer most from religious intolerance in schools are people who are adherents of Afro-Brazilian religions and black people, and those who commit acts of religious intolerance are evangelical believers. And finally, as a measure to combat religious intolerance, there is an appeal for students, teachers and other professionals in education to be effectively in contact and in dialogue with Afro-Brazilian religious. Religious Intolerance. Basic Education. Religion. Evangelicals and Afro-BrazilianIntolleranza religiosa degli evangelici nell'istruzione di base: una breve analisi di ocorrenzeRIASSUNTOl'articolo presenta una breve analisi di diciotto casi di intolleranza religiosa verificati tra il 2004 e il 2018, nell'ambito dell'istruzione di base; e anche una riflessione su due attività. Questi casi sono stati classificati in cinque tipi di intolleranza religiosa nell'istruzione di base. Seguendo la prospettiva antropologica che identifica la presenza dei religiosi nei divieti, abbiamo identificato diversi divieti in relazione alle religioni e ai simboli afro-brasiliani. È stato sottolineato che il presente religioso nelle scuole è associato a un dio bellicoso del pentecostalismo che propaga la guerra spirituale. I casi analizzati indicano che coloro che soffrono maggiormente dell'intolleranza religiosa nelle scuole sono persone che aderiscono alle religioni afro-brasiliane e nere, e coloro che commettono più atti di intolleranza religiosa sono persone evangeliche. E infine, come misura per combattere l'intolleranza religiosa, c'è un appello per studenti, insegnanti e altri professionisti dell'educazione a essere effettivamente in contatto e nel dialogo con i religiosi afro-brasiliani. Intolleranza religiosa. Istruzione di base. Religione. Evangelici e Afro-brasiliani.
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Pacciolla, Aureliano. "EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN." Studia Philosophica et Theologica 18, no. 2 (December 7, 2019): 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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Abstract:
By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. Einführung in die Philosophie (ESW XIII), hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Introduzione alla filosofia di A. M. Pezzela, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1998. Briefean Roman Ingarden 1917-1938 (ESW XIV), Einleitung von H. B. Gerl-Falkovitz, Anmerkungen von M. A. Neyer, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Lettere a Roman Ingarden, trad. it. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001. Potenz und Akt. StudienzueinerPhilosophie des Seins (ESW XVIII), bearbeitet und miteinerEinfürungversehen von H. R. Sepp, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1998, trad. it. Potenza e atto. Studi per una filosofia dell’essere, trad. di A. Caputo, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 2003. By others on Edith Stein and Empathy: Albiero, Paolo and Matricardi Giada, Che cos’è l’empatia, Carocci, Roma, 2006. Ales Bello, Angela, Empathy, a return to reason, in The self and the other. The irreducibile element in a man. Part I, ed. by A. T. Tymieniecka, Dordrecht-Boston, Reidel Publishing Company, in «Analecta Husserliana», 6 (1977), pp. 143-149. – Edith Stein: da Edmund Husserl a Tommaso D’Aquino. In Memorie Domenicane, n. 7, n.s., 1976. – Edmund Husserl e Edith Stein. La questione del metodo fenomenologico, in «Acta Philosophica», 1 (1992), pp. 167-175. – Fenomenologia dell’essere umano – Lineamenti di una filosofia al femminile, Città Nuova, Roma 1992. – Analisi fenomenologica della volontà. Edmund Husserl ed Edith Stein, in «Per la filosofia», 1994, n. 31, pp. 24-29. – Lo studio dell’anima fra psicologia e fenomenologia in Edith Stein, in Sogno e mondo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995, pp. 7-25. – Edith Stein. Invito alla lettura, Edizioni San Paolo, Milano 1999. – Edith Stein, Piemme, Casale Monferrato 2000. – Empatia e dialogo: un’analisi fenomenologica, in A. DENTONE (a cura di), Dialogo, silenzio, empatia, Bastoni Editrice Italiana, Foggia 2000, pp. 65-85. – L’universo nella coscienza. Introduzione alla fenomenologia di Edmund Husserl, Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, Edizioni ETS, Pisa 2003. – Persona e Stato in Edith Stein in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein. Una vita per la verità, «Quaderni dell’AIES», n. 1, Edizioni OCD, Roma 2005. – Edith Stein: lo spirito umano in cammino verso la santità in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein.Lo Spirito e la santità, «Quaderni dell’AIES», n. 2, Edizioni OCD, Roma 2007. Alfossi, Maura. et al., Guarire o curare? Comunicazione ed empatia in medicina, La Meridiana, Molfetta (BA), 2008. Balzer, Carmen, The Empathy Problem in Edith Stein, in Huusserlian Phenomenology in a New Key. Intersubjectivity, Ethos, the Social Sphere, Human Encouter, Pathos, ed. by A. T. Tymieniecka, Kluwe Academic Publisher, Dordrecht-Boston-London, in «AnalectaHusserliana», 35 (1991), pp. 271-278. 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Giorgis, Paola. "Processi educativi nelle società multiculturali (Educational Processes in Multicultural Societies); Giovani indiani a Cremona (Young Indians in Cremona); Antropologia ed educazione in America Latina (Anthropology and Education in Latin America); Innovazione educativa tra entusiasmo e fatica (Pedagogical Innovation: Enthusiasm and Exertion); Non solo sui libri (Not by books only); Bambini rom Alunni rom. Un’etnografia della scuola (Romani Children, Romani Students. An Ethnography of the School); Amicizie interculturali (Intercultural Friendship); Diversi da sé, simili agli altri. L2, immaginazione e letteratura come pratiche di pedagogia interculturale (Different from Oneself, Similar to Others. L2, Imagination and Literature as Practices of Intercultural Education); Quando la storia degli altri racconta di noi. Pedagogia interculturale e coscienza storica (When the History of Others Tells Our History. Intercultural Education and Historical Awareness); Una questione di prospettive. Etnografia dell’educazione e delle relazioni tra sinti e non sinti (A Matter of Perspectives. Ethnography of Education and of the Relation between Sinti and non-Sinti)." Intercultural Education 25, no. 4 (June 25, 2014): 327–31. http://dx.doi.org/10.1080/14675986.2014.925706.

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Valeri, Valerio. "As Ilhas Salomão Descobertas pelos Europeus: Do Contrato Social ao Utilitarismo." CAMPOS - Revista de Antropologia Social 1 (December 31, 2001). http://dx.doi.org/10.5380/cam.v1i0.1558.

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Abstract:
Valerio Valeri (1944-1998), professor de Antropologia da Universidade de Chicago desde 1976 até sua morte prematura, foi professor visitante em Canberra (1985), Princeton (1990-91), Oslo (1992), Pisa (1994) e Santa Monica (1995-96). Graduou-se na prestigiosa Scuola Normale de Pisa, em 1968, com uma tese sobre C. Lévi-Strauss, com quem estudou em Paris na década seguinte, época em que também participou do restrito seminário de L. Dumont. Dono de erudição impressionante, Valeri contribuiu significativamente para a etnografia de dois continentes, Indonésia e Polinésia. Publicou em 1985, pela University of Chicago Press, Kingship and Sacrifice: Ritual and Society in Ancient Hawaii, trabalho de cunho mais histórico; e em 2000, postumamente, The Forest of Taboos: Morality, Hunting and Identity among the Huaulu, pela University of Winsconsin Press, fruto de 36 meses de trabalho de campo nas Molucas, entre 1971 e 1990. Valeri publicou extensa série de artigos em inglês, francês e italiano. Uma primeira coletânea desses artigos, Fragments of Forests and Libraries, está sendo editada por Janet Hoskins, da Universidade da Califórnia. A ela CAMPOS agradece a autorização para a publicação em português deste artigo, antes mesmo do lançamento do livro, previsto para meados de 2001. O artigo “Le Isole Salomone Scoperte dagli Europei: dal Contratto Sociale all’Utilitarismo” foi originalmente publicado na revista Filosofia, da Universidade de Turim em 1971 (n.s., vol XXVI, pp.165-197). Além de ilustrar o início da carreira deste antropólogo ainda pouco conhecido no Brasil, a escolha deste texto se deve à atualidade do tema – um tratamento antropológico da história colonial que, em boa medida, influenciou e prenuncia mesmo trabalhos posteriores e mais conhecidos de M. Sahlins, de quem Valeri foi colega e aluno.
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