Academic literature on the topic 'Scrittura del diritto'

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Journal articles on the topic "Scrittura del diritto"

1

Ferro, Massimo. "Gli ultimi narratori di giustizia: un’esperienza italiana di letteratura dal diritto." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (February 24, 2019): 544–61. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831668.

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Abstract:
La scrittura narrativa dei giuristi è spesso incentrata sulle stesse esperienze professionalmente praticate, al punto che le scelte autorali, per quanto arbitrarie e creative, tendono ad omologare una comune difficoltà di allontanamento da quegli ambienti. Tuttavia, molte opere e racconti, pur facendo iniziare le loro storie d’invenzione dove finiscono i mestieri, si propongono di sfidare il diritto, cercandone talora un’affermazione postuma, più autentica di quella raggiunta dalla verità giudiziaria. Ed è la grande tradizione dei romanzi civili o comunque dei romanzi di genere, che cioè traggono dalle dinamiche della giustizia, specie investigativa e poi processuale, il substrato di tutte le relazioni, facendo diventare personaggi i soggetti e le parti dell’attività giudiziaria. Per altri autori, invece, proprio il limite della ricostruzione giudiziaria opera da ostacolo ad una ennesima rincorsa verso la verità storica: in tale secondo genere di letteratura, in Italia più recente e praticato da scrittori di provenienza per lo più non penalistica, sarebbe vano espiare la continua colpa dell’approssimazione al reale cui le forme giuridiche la costringono. Il patto con il lettore allora si rovescia: non più il “riordino giusto” della vita, la proiezione dell’ideale nella legge, il destino collettivo raddrizzato, ma la organizzazione dell’oblio. Contro il mondo reale, il romanzo si fa più fantastico, le storie più tarate sulle esistenze dei singoli. Quando l’invenzione mescola ogni fattore costitutivo del diritto, la riscrittura della realtà è completa e però sottotraccia riemerge il riavvicinamento molto abile alla verosimiglianza. Che è forse l’orizzonte più prezioso della maturità del giurista.
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2

Kupiszewski, Henryk. "Nowy Testament a historia prawa : (wykład z okazji pięćdziesięciolecia pracy naukowej ks. prof. Dr Mariana Myrchy)." Prawo Kanoniczne 29, no. 3-4 (December 10, 1986): 13–26. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1986.29.3-4.02.

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Abstract:
L’a. cerca di stabilire in quale misura la conoscenza del diritto ebraico, greco, ellenistico e romano favarisce una correcta comprensione del Vangelo. Vengono in partioolare analizzati il significato del principio della personalità nelle regioni che, come l’Egitto e la Palestina, constituivano un punto d’incontro di varie culture e di vari diritti; il problema della forma scritta nel „traffico giuridico” del mondo ellenistico; i termini giuridici ricorrenti nel Vangelo nonché le situazioni difficilmente comprensibili senza la conoscenza del diritto. A modo d’esempio si analizzano in guest’ambito, dal punto di visita giuridico, Giov. 19.26-27, la lettera di S. Paolo ai Corinzii 1.7.22-23 Gal. 51.6.1.3 ed il significato dell’insegnamento contenuto nella lettera medesima (3.6) per la teoria dell’interpretazione (rhetos kai dianoia, verba — voluntas, gramma kai pneuma). La conferenza si chiude con alcune osservazioni sul processo di Gesù.
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Sorrenti, Lucia. "La gestione quattrocentesca del patrimonio monastico e i rapporti enfiteutici nella prassi negoziale: accortezza di chierici e professionalità di notai." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 2 (December 2021): 54–69. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-002004.

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Abstract:
Il complesso di scritture inedite riconducibili all'amministrazione del patrimonio immobiliare di S. Nicolò l'Arena è oggetto d'indagine per un duplice scopo. Innanzitutto approfondire il tema delle modalità di gestione dei beni monastici di dotazione dal peculiare angolo di visuale dei contratti a lungo termine: i fondi meno pregiati, per cui si richiedono specifiche opere di trasformazione, sono affidati a conduttori volenterosi tramite contratti agrari migliorativi tra i più diffusi nella prassi negoziale siciliana, quali enfiteusi o censi. Di alcuni di essi, presi come esemplari, si esamina poi la caratura tecnico giuridica dell'impianto formulare in rapporto alle qualifiche e alla professionalità dei rispettivi notai roganti. Non si tralascia inoltre e viene esplicitato, nel quadro normativo generale della Chiesa e dell'Impero, il ruolo eminente del diritto particolare del Regnum Siciliae, vigente nel territorio come diritto positivo.
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4

Sabbatini, Marco, and Evgeniya Litvin. "La Comunità europea degli scrittori e l'Urss dal disgelo agli anni Settanta." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 45–63. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002003.

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Abstract:
L'articolo prende in esame le attività della Comunità europea degli scrittori (Comes) attiva tra il 1958 e i primi anni Settanta, colta nel periodo di cambiamento dei rapporti tra Italia e Urss durante il disgelo. Nata allo scopo di migliorare i rapporti tra scrittori europei e del resto del mondo, l'organizzazione prestò particolare attenzione al blocco socialista dell'Est Europa. Ideata da G.B. Angioletti, la Comes arrivò ad accogliere oltre 2.000 membri, tra cui noti scrittori, quali Sartre, Ungaretti e Golding. L'Italia ebbe un ruolo fondamentale nella nascita e nella gestione della Comunità. Vengono qui analizzati i documenti della organizzazione e la corrispondenza del segretario generale della Comes, G. Vigorelli, con i rappresentanti dell'Unione degli scrittori sovietici: Surkov, Tvardovskij, Bazan, Brejtburd. Le attività della Comes comprendevano l'organizzazione di congressi con la partecipazione di delegazioni sovietiche, la promozione di incontri internazionali di scrittori anche in Urss, la proposta di regolamentare in modo comune i diritti d'autore, la sensibilizzazione sul tema dei diritti civili, il sostegno agli scrittori vittime della censura e di repressioni politiche.
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Spadaro, Carmela Maria. "A Deo Coronato. Sovranità cristiforme e rappresentazioni del potere nel Regno di Napoli tra Normanni, Angioini e Borbone." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 7–38. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19249.

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Abstract:
Il Cristo Pantocratore assunto come modello iconografico per rappresentare la sovranità nel Regnum Siciliae in età normanno-sveva, lasciava il posto in età angioina alla paupertas che, per effetto della predicazione francescana accolta dai sovrani napoletani, diventava elemento ineludibile di legittimità del potere regio. In una lettera scritta dal frate francescano Angelo Clareno a Filippo di Majorca, fratello della regina Sancha di Napoli, sono delineati i caratteri del sovrano cristiforme, che esercita il potere in qualità di amministratore del Regno, il cui unico titolare è Cristo: a Deo coronato è solo il sovrano che si fa povero, spogliandosi di ogni brama di potere e volontà di dominio ed usando le ricchezze pubbliche al solo scopo di provvedere alle necessità dei sudditi. La novitas francescana incentrata sul precetto del sine proprio codificato nella Regola di Francesco di Assisi, mutava la rappresentazione e le prospettive della sovranità, introducendo nel diritto pubblico del Regno concetti giuridici destinati ad ampliare la gamma dei significati di proprietas e di dominium. Con sguardo retrospettivo ed in continuità con la tradizione del Regno, l’ultimo re delle Due Sicilie Francesco II di Borbone faceva appello agli antichi diritti del trono di Ruggero e di Carlo III per difendere la legittima sovranità delle Due Sicilie, richiamando così l’immagine del sovrano a Deo coronato la cui condotta politica non poteva che ispirarsi al modello della christiformitas: una prospettiva della sovranità che di lì a poco sarebbe stata travolta dagli eventi rivoluzionari in corso in tutta Europa, dei quali tuttavia potrebbe fornire un’inedita chiave di lettura, proponendosi come momento di riflessione sulla storia italiana ed europea degli ultimi due secoli.
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Haaland, Torunn. "Le vie verso la ragione: i segni del nuovo realismo in Gomorra." Quaderni d'italianistica 37, no. 2 (January 27, 2018): 191–210. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i2.29235.

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Abstract:
Il saggio si concentra sui concetti di realtà e impegno etico e civile in Gomorra. Il romanzo-inchiesta di Roberto Saviano viene in­serito nel contesto del ritorno al realismo e dell’emergere di “oggetti narrativi non-identificati” nella narrativa contemporanea, per poi es­sere associato al dibattito sul nuovo realismo sviluppatosi nell’ultimo decennio in campo filosofico. Costituiscono un punto di riferimento essenziale il Manifesto del nuovo realismo ed altri scritti di Maurizio Fer­raris, così come La questione morale di Roberta de Monticelli. Il primo approfondisce la natura inemendabile della realtà ontologica, separan­dola nettamente dalla realtà epistemologica, mentre la seconda riven­dica il valore della ragione pratica come base di conoscenza e giudizio. Entrambi i filosofi si oppongono allo scetticismo etico in favore di una rivalutazione della capacità della percezione d’accertare tutto ciò che non è socialmente costruito o che non è vero. Il fatto che ci sia una re­altà esterna e indipendente dal sapere umano permette di formulare dei giudizi intesi a indirizzare l’agire umano. L’analisi di Gomorra mostra, precisamente, una tendenza a ricorrere ai sensi come prove dei fatti e alla ragione per acquisire una conoscenza approfondita dei fatti stessi. Le esperienze sensibili si trasmettono, inoltre, nella parola testimoniale e nella presenza fisica sul territorio dell’autore-testimone: due elementi chiave su cui si costruiscono le condanne delle realtà rivelate. I giudizi morali pronunciati suggeriscono che la libertà consiste nel dovere di portare a compimento i diritti civili e di rendere ragione e chiedere agli altri di rendere ragione del proprio agire. In fine, una tale concezione della scrittura e dell’impegno civile rivendica la capacità della parola scritta di documentare, come propone Ferraris, fatti e azioni, e la poten­za della ragione quale fondamento per un dialogo critico con i lettori.
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Rusciano, Mario. "La concertazione e il lavoro pubblico." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 172 (February 2022): 719–30. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172014.

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Abstract:
La monografia di Lauralba Bellardi Concertazione e contrattazione, del 1999, è il frutto esemplare dell'innovazione metodologica nello studio delle relazioni industriali e del diritto del lavoro introdotta da Gino Giugni (del quale ella era allieva) e abbracciata da molti altri stu-diosi. Scritta in un contesto politico e socioeconomico completamente diverso da quello attua-le, permane la validità di alcune intuizioni della Bellardi, a partire dall'impianto teorico, peral-tro aggiornato nei suoi sviluppi da scritti successivi. Seguendo la parabola della concertazione in generale, qui l'Autore ne mette in luce l'interdipendenza con la contrattazione collettiva e i problemi che essa incontra, specie con riguardo alla "rappresentanza" e alla "rappresentatività" delle forze sociali. In particolare, sulla concertazione per l'impiego pubblico - ritornata in au-ge con il Patto per l'innovazione e la coesione sociale del marzo 2021 - se ne sottolineano la genericità e la difficoltà di concreta attuazione. E si critica l'idea di cominciare dal lavoro per una seria riforma della pubblica amministrazione. Per la quale occorre un metodo del tutto nuovo.
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Fŭcek, Ivan. "L’ideologizzazione dell’omosessualità nel contesto dell’odierna discussione teologica." Medicina e Morale 45, no. 3 (June 30, 1996): 483–513. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.908.

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Abstract:
L’articolo non ha la pretesa di apportare novità dottrinali finora sconosciute, né di analizzare tutti gli aspetti del fenomeno “omosessualità”. Vuole però: 1) informare sul fenomeno in maniera esaustiva nel contesto attuale, servendosi del metodo interdisciplinare; 2) criticare teologicamente le posizioni “ideologizzate” di alcuni scrittori. A questo scopo si mette a confronto la dottrina recentissima della Chiesa cattolica, precisamente secondo i nuovissimi suoi documenti, con l’atteggiamento del Parlamento europeo manifestato nella Risoluzione sulla parità di diritti per gli omosessuali (1994). Il problema si esamina nel contesto dell’intera persona, nella discussione sulla definizione, sull’ambivalenza sessuale della persona “secondo natura”, sulla causalità molteplice dell’omosessualità - in cui si fa attenzione a due tipi più conosciuti: a quella “bio-genetica”, con un cenno sul transessualismo, e a quella “socio-psicologica”. Poi si esaminano accuratamente criteri scritturistici e morali, per concludere l’articolo con una riflessione pedagogicopastorale.
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Bellezza, Simone Attilio. "In cerca della madrepatria: la diaspora ucraina e il dilemma dei rapporti culturali con l'Ucraina sovieti." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 257–74. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002013.

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Abstract:
L'articolo traccia una prima ricostruzione dei rapporti fra la comunità ucraina della diaspora e la Repubblica sovietica dell'Ucraina, cercando di comprendere come questi siano cambiati nel contesto della Guerra Fredda. Per prima cosa si affronta la questione della formazione della diaspora ucraina come un soggetto transnazionale e con identità nazionali multiple, ma allo stesso tempo dotato di una certa compattezza, espresso attraverso la creazione di organizzazioni politiche e associazioni culturali sovranazionali. Si passa quindi ad analizzare queste relazioni dando rilievo a differenti elementi: i rapporti preferenziali con l'Urss degli ucraini canadesi comunisti, i viaggi di istruzione nell'Ucraina sovietica, il periodo di rinnovamento culturale rappresentato dagli sistdesjatnyky, la nascita del rapporto con i dissidenti all'interno del movimento transnazionale per la difesa dei diritti umani, la battaglia giocata sul piano della propaganda e il contributo dell'Associazione degli scrittori ucraini all'estero "Slovo" e infine il ruolo giocato dallo Harvard Ukrainian Research Institute nella liberazione e nel sostegno ai dissidenti scappati dalle repressioni brezneviane.
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Leighton, Robert, and Celine Castelino. "Thomas Dempster and ancient Etruria: a review of the autobiography and de Etruria regali." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 337–52. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011703.

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Abstract:
THOMAS DEMPSTER E L'ANTICA ETRURIA: UN COMMENTO ALL'AUTOBIOGRAFIA E AL DE ETRURIA REGALILo studioso scozzese Thomas Dempster (1579–1625) è forse meglio noto come l'autore del de Etruria Regali, la prima esaustiva opera sugli antichi Etruschi. La pubblicazione, avvenuta circa un secolo dopo la sua morte, contribui alla rinascita dell'interesse accademico, e anche mondano, verso la cultura etrusca e allo sviluppo della “Etruscheria”. Non meno interessante della sua opera di studioso fu la storia della sua vita e della sua carriera. A dieci anni Dempster lasciò una burrascosa vita familiare per intraprendere gli studi a Cambridge e in alcune istituzioni cattoliche della Francia, del Belgio e a Roma: qui avvenne l'incontro con celebrati studiosi nella temperie della Controriforma. Laureato con lode, iniziò una brillante carriera che lo portò a essere un noto sebbene controverso, insegante, poeta, scrittore, storico e oratore. La sua reputazione gli assicurò protezione e cariche accademiche: per breve tempo fu Historiographer Royal durante i regni di Giacomo I e VI, ebbe cattedre prestigiose a Pisa e Bologna. Lungi dall'essere uno studioso schivo, Dempster partecipò attivamente alla vita politica dell'epoca e fu spesso al centro di accese discussioni. La sua reputazione è stata sminuita dalla mancanza di un certo giudizio critico, ben chiara nei suo scritti, e dalla tendenza a rivendicare fantasiosi diritti nel momento in cui si trattava della Scozia o del proprio passato. Lettere e documenti hanno comunque contribuito a creare un quadro più completo, in particolare della sua carriera in Italia, e hanno permesso una ridefinizione della sua vita e della sua opera.
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Books on the topic "Scrittura del diritto"

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Spanò, Vera. De iure ludorum: Una pagina mai scritta del diritto romano. Macerata: EUM, 2010.

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Maremmi, Giorgio. L' agenda dello scrittore: Quello che i nuovi scrittori (e anche i vecchi) devono sapere sugli autori, sugli editori, sui librai, sugli intermediari, sui contratti di edizione, sui diritti d'autore e su altri "misteri" del mercato editoriale e librario. 4th ed. Firenze: Firenze Libri, 1987.

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