Academic literature on the topic 'Scrittura clinica'

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Journal articles on the topic "Scrittura clinica"

1

Nicolň, Terminio. "La scrittura del caso clinico." ATTUALITŔ LACANIANA, no. 9 (April 2009): 91–98. http://dx.doi.org/10.3280/ala2009-009008.

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Abstract:
- In questo lavoro viene presentata una riflessione epistemologica sulla scrittura del caso e sulla logica del ragionamento clinico. Gli argomenti vengono articolati e mantenuti in tensione con le questioni sollevate dal cosiddetto "buco dell'Altro". Questo punto d'opacitŕ riguarda l'esperienza psicoanalitica in un doppio versante: da un lato la pratica clinica chiama in causa la posizione dello psicoanalista nel passaggio che va dal principio alla sua applicazione; dall'altro, per l'analizzante, l'incompletezza dell'Altro non si esprime soltanto come un vuoto logico, poiché per il soggetto la questione sorge a causa del reale della pulsione, resto di godimento che non si lascia addomesticare da nessuna parvenza logica. Parole chiave: caso clinico - fenomeno - scrittura - ragionamento clinico - abduzione.
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Barbetta, Pietro. "Note preliminari per una "fiction" sul caso Lucia Joyce." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 61–73. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016004.

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Abstract:
Il testo indaga il caso clinico di Lucia Joyce alla luce della scrittura del padre e in relazione alle interpretazioni psicoanalitiche di Jung e Lacan. L'ipotesi piů accreditata č che la scrittura di Joyce o la condizione nomadica e precaria della famiglia Joyce abbia avuto conseguenze riguardo al disordine psichico di Lucia. In questo testo cercherň di discutere quest'idea proponendo un'ipotesi clinica differente, legata alla iatrogenicitŕ degli interventi e degli internamenti psichiatrici subiti dalla figlia di Joyce contro la volontŕ propria e del padre, che leggeva invece nelle condotte della figlia ammirevoli e sconvolgenti capacitŕ telepatiche.
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3

Galati, Maria, Annalisa Pasqualini, and Corinna Albolino. "Scritturachecura. Esperienze di scrittura in psichiatria." GRUPPI, no. 1 (March 2013): 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001009.

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Abstract:
Le autrici, in un precedente lavoro (Gruppi, 2011, XIII, 1), avevano presentato l'esperienza personale della "scrittura di sé", come sviluppata presso la LUA (Libera Universitŕ dell'Autobiografia di Anghiari), considerando in senso lato la possibile funzione di cura del sé. Nel presente lavoro riportano l'esperienza che ognuna ha tratto dall'aver introdotto liberamente nella pratica clinica e terapeutica quotidiane l'uso della scrittura stessa. Sono nate cosě le narrazioni di esperienze terapeutiche ove la scrittura, nei casi seguiti individualmente, ha rappresentato la possibilitŕ di continuitŕ, di estensione e completamento della terapia in corso, o ove ancora č diventata mediatore in gruppi terapeutici con pazienti borderline. La scrittura ha rappresentato poi il nucleo di una proposta formativa per infermieri di un SPDC: il coinvolgimento attraverso un percorso personale di scrittura autobiografica ha permesso di affrontare le tematiche che si dispiegano nel lavoro psichiatrico ai suoi vari livelli evitando la passivizzazione della lezione in aula e aumentando il livello di partecipazione e soddisfazione.
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Laurora, Enza. "Note sulla scrittura clinica nel percorso formativo istituzionale." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (May 2018): 165–80. http://dx.doi.org/10.3280/psp2018-001012.

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Vallario, Luca. "La trascrizione clinica sintetica: un metodo di scrittura del colloquio clinico." TERAPIA FAMILIARE, no. 121 (January 2020): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/tf2019-121001.

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Anderle, Francesca, Angela Cattoni, Paola Venuti, and Angela Pasqualotto. "The use of gamification to improve reading and writing abilities in Primary Schools." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 30–49. http://dx.doi.org/10.36253/form-13524.

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Abstract:
This study focused on evaluating the application of digital tools with features of gamification, aims to evaluate the efficacy, in terms of motivation, engagement and improvement of crucial life skills, reading and writing abilities. The training involved children who attended the Primary School both with typical development and Special Educational Needs (SEN), in particular Specific Learning Disorders. Statistically significant differences emerged – before and after the training – highlighting improvements in the reading and writing abilities in all groups analysed. There was no statistical effect regarding the mediation of motivation on final learning performances; however, children reported high engagement and fun in the gamified activity. In conclusion, this strategy it can be a useful implementation both in the school and in the clinical environment to improve reading and writing abilities, also in children with SEN. L’uso della gamification per il potenziamento delle abilità di letto-scrittura nella Scuola Primaria. Questo studio ha come obiettivo quello di valutare l’efficacia, in termini di motivazione, coinvolgimento e potenziamento di alcune importanti life skills, quali la letto-scrittura, dell’utilizzo di strumenti digitali con caratteristiche di gamification. La presente ricerca ha coinvolto bambini frequentanti la Scuola Primaria sia a sviluppo tipico che con Bisogni Educativi Speciali (BES), in particolare Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Sono emerse differenze statisticamente significative – prima e dopo il training – evidenziando dei miglioramenti nelle abilità di letto-scrittura in tutti i gruppi indagati. Non sono emersi degli effetti significativi di mediazione della motivazione sulle performance finali, ma i bambini hanno riportato un elevato coinvolgimento e gradimento dell’attività gamificata. In conclusione, tale strategia può essere un’utile implementazione all’interno dell’ambito scolastico e clinico per potenziare le abilità di letto-scrittura, anche in bambini con BES.
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Sicuro, Antonio. "La scrittura mancina di Leonardo da Vinci." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 1 (February 1993): 71–72. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600110.

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Romano, Cesare. "La scrittura dell'Uomo dei topi (1909): Freud tra Jung e Adler." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2021): 77–118. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-001008.

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Abstract:
. Attraverso una rilettura del caso clinico dell'Uomo dei topi di Freud del 1909, questo scritto si propone di dimostrare due tesi. La prima, che nella stesura del caso clinico Freud fu influenzato non solo da Jung, come ha sostenuto Mannoni (1969), ma anche dal pensiero che Adler aveva espresso in due relazioni alla Società Psicoanalitica di Vienna. In una di queste espose il caso di un paziente ereutofobico la cui infanzia aveva molti punti di contatto con quella del paziente di Freud, e nell'altra affrontò il tema del sadismo nella vita normale e nella nevrosi. Alcuni aspetti di queste relazioni sono rintracciabili nella scrittura di Freud. La seconda tesi sostiene che Freud non era in grado di mantenere la promessa, fatta all'inizio del suo scritto, di sviluppare le teorie del 1896 contenute in Nuove osservazioni sulle neuropsicosi di difesa perché nel frattempo aveva abbandonato la teoria del trauma sessuale che costituiva il perno di quelle teorie, e il trauma sessuale non svolgeva più alcun ruolo eziologico nel suo caso clinico, analogamente al caso clinico esposto da Adler.
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Lanzi, G. "I disturbi di apprendimento della lettura e della scrittura." Neurological Sciences 25, no. 5 (December 2004): 304. http://dx.doi.org/10.1007/s10072-004-0360-y.

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10

Sava, Vito. "La fiducia nella dimensione del tempo." GRUPPI, no. 3 (December 2012): 51–65. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003004.

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Abstract:
L'articolo propone alcune riflessioni sul tema della fiducia dal punto di vista del tempo. L'autore prende in considerazione, attraverso materiali clinici tratti da psicoterapie psicoanalitiche individuali in setting privato e nell'ambito del servizio pubblico, alcuni processi attraverso cui si evolve l'esperienza della fiducia nella relazione terapeutica. Il tema del tempo viene considerato sia nel processo del trattamento psicoterapeutico (tempo delle sedute, tempo della cura, tempo delle pause, tempo dell'inconscio), sia come elemento essenziale che struttura e consolida il processo di nascita, sviluppo e stabilizzazione della fiducia. Alcune ipotesi vengono proposte sul rapporto tra fiducia, relazione transferale e ritmi della terapia. L'articolo si conclude con alcuni riferimenti sul rapporto tra la fiducia, il tempo, con un particolare accento al tema della scrittura del materiale clinico, intesa come costruzione di un nuovo oggetto di relazione tra terapeuta e paziente, che richiede pertanto un ulteriore atto di fiducia nella funzione del processo analitico non solo nella spazio della seduta ma anche nei luoghi e nei tempi che precedono e seguono l'incontro con il paziente.
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Dissertations / Theses on the topic "Scrittura clinica"

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HOLZKNECHT, ORNELLA. "Dalla scrittura autobiografica alla scrittura di introspezione: la prospettiva clinica della scrittura di se' nei linguaggi della cura." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/30153.

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Abstract:
Uno studio intriso di interrogativi linguistici, di significati semantici, di ricorrenze etimologiche che, muovendosi in un territorio intermedio tra riflessione pedagogica, filosofica ed etica, promuove la ricerca, la riflessione e l’analisi del ruolo pedagogico e del valore clinico della SCRITTURA DI SE’ nei linguaggi della cura. Nel delineare una cornice epistemologica della scrittura di sé che, nei processi educativi, formativi, evolutivi genera un incontro fecondo tra orientamento pedagogico, clinico e terapeutico, si rintracciano le radici del legame tra scrittura e cura. L’attenzione peculiare alla dimensione della soggettività, alla valorizzazione del pensiero e della sensibilità creativa individuale, svela la scrittura introspettiva e conduce ad esplorare le fragilità esistenziali nella parola scritta approfondendone lo studio teorico e la sperimentazione clinica. Attraverso la consulenza autobiografica, nella specificità di una relazione “dia-grafica” che favorisce processi di autoriflessione, autoanalisi, riprogettazione esistenziale conoscitiva e trasformativa, si condividono orizzonti epistemologici, ambiti di ricerca, direzioni di senso con campi disciplinari diversi, aperti al futuro dei nuovi linguaggi della cura.
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TRAVAGIN, GABRIELE. "Scrittura espressiva in adolescenza: Dalla meta-analisi ad un test sperimentale di un nuovo intervento di scrittura." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1256.

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Abstract:
Il presente programma di ricerca approfondisce l’uso dell’Expressive Writing (EW) con gli adolescenti a partire da tre studi, organizzati in modo sequenziale. Lo Studio 1 indaga l’efficacia e i fattori di moderazione dell’EW con gli adolescenti tramite meta-analisi. In particolare, è stata eseguita una review quantitativa degli studi sull’EW con partecipanti in età adolescenziale, attraverso i seguenti passaggi: ricerca sistematica e codifica degli studi; calcolo degli effect size; analisi dei moderatori. Lo Studio 2 confronta sperimentalmente sugli adolescenti gli effetti a breve e lungo termine di due tipi di istruzioni di scrittura, una convenzionale (EW) e l’altra orientata cognitivamente (CEW), elaborata sulla base dei risultati della meta-analisi. Le analisi sono state finalizzate a testare gli effetti della modificazione delle consegne di scrittura sul funzionamento emotivo e sociale degli adolescenti. Lo Studio 3 consiste in un’analisi secondaria dello Studio 2 ed esplora l’esito dell’intervento in funzione delle traiettorie di cambiamento dei meccanismi cognitivi (“Self-distancing”) rilevati negli scritti, tramite Group-Based Trajectory Modeling. I risultati degli studi sono discussi in funzione delle loro implicazioni teoriche e pratiche.
The present research program aims at evaluating the use of Expressive Writing (EW) with adolescents through three studies, organized in a progressive fashion. Study 1 investigates the efficacy and moderators of EW with adolescents through a meta-analysis. The study performed a quantitative review of the EW interventions with adolescent samples, according to the following steps: systematic literature search and coding of the studies; calculation of the effect size; analysis of the moderators. Study 2 experimentally compares the short- and long-term effects of the traditional writing condition (EW) to a cognitively-oriented EW condition (CEW) on a sample of adolescents. The analyses had the objective to test the effects of altering the writing instructions on social and emotional adjustment of participants. Study 3 consists in a secondary analysis of the written essays collected in Study 2 with the intent of examining the effects of the intervention as a function of the cognitive processes (“Self-distancing”) observed during the writing sessions by means of the Group-Based Trajectory Modeling. The findings are discussed on the basis of their theoretical and practical implications.
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Fonte, Valentina <1976&gt. "Una metodologia d'intervento olistico per il recupero delle dislessie in età evolutiva: esperienza sonoro-musicale e linguistica creativa quale approccio educativo-didattico integrato." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4607.

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Abstract:
Il progetto si snoda tra gli ambiti di ricerca della pedagogia speciale, delle neuroscienze e dell’educazione linguistica, muovendo da una positiva esperienza concreta e proponendo un approccio “olistico” al recupero delle abilità di base nelle dislessie in età evolutiva mediante esercizi di linguistica creativa ed esperienze sonoro-musicali, laddove l’azione delle frequenze sonore può stimolare il sistema percettivo-cognitivo e al contempo attivare per risonanza meccanismi di autoregolazione nel soggetto. Design. L’efficacia dell’azione della musica è indagata inizialmente su 4 individui “normodotati”, quindi su un panel di 5 soggetti con dislessia di tipo disfonetico e misto, misurando l’evoluzione dei principali parametri di benessere psico-fisico e i valori della coerenza emisferica cerebrale. I dati ottenuti e lo studio di caso su un soggetto adolescente con dislessia, lungo un follow-up di 2 anni, consentono di definire un modello di attività didattiche e proposte operative, valutandone gli effetti su altri 4 casi scelti in ambito scolastico (“embedded case study”), relativamente al potenziamento delle abilità di lettoscrittura e al rafforzamento del concetto di sé attraverso pre-, durante- e post-test (lettura di parole e non-parole con e senza crowding, prova MT di comprensione testuale, Test di valutazione multidimensionale dell’autostima e analisi della produzione testuale con il software “Èulogos”). Results. L’analisi delle evidenze empiriche attesta la valenza delle strategie utilizzate, rivelando effettivi miglioramenti nelle abilità di lettoscrittura, nella capacità espressiva, nelle componenti socio-emotiva e motivazionale, nella prassia e nell’integrazione spazio-temporale dei soggetti in esame. Ciò va in direzione della trasferibilità dell’approccio e del modello multimodale adottato.
This project refers to various research areas, from special education to neuroscience and language education. It starts from a real and positive experience and develops into an “holistic” approach to the recovery of basic skills in developmental dyslexia. This goal is achieved by creative linguistic exercises and musical experiences, where the action of sound frequencies can stimulate the perceptual-cognitive system, activating at the same time self-regulation mechanisms by resonance. Design. The effectiveness of music is initially investigated on 4 “normal” subjects, then on a panel of 5 subjects with disphonetic and mixed dyslexia. The investigation is carried on by measuring the evolution of the main parameters of physical and mental wellbeing and the hemispheric coherence brain values. The collected data and the case study of a teenager with dyslexia, through a 2 years’ follow-up, are used to define a model of learning activities and operational guidelines. The effects of these guidelines are investigated on other 4 cases chosen in a secondary school (“embedded case study”), with reference to the implementation of reading and writing skills and the development of self-concept across pre-, during -and post –test: words and non-words lists with and without crowding effect, MT evidence of textual understanding, multidimensional self-esteem assessment test and analysis of textual production by the software “Èulogos”. Results. Analysis of empirical evidence shows the effectiveness of the used strategies to reveal the actual improvements of literacy skills, expressive capability, socio- emotional and motivational dimensions, praxia and space-temporal integration of the studied cases. This suggests the possibility of the transferability of the adopted multimodal approach.
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PIERRO, LAURA. "Efficacia di un intervento psicologico focalizzato sulla scrittura espressiva in pazienti sottoposti a trapianto di rene." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1361180.

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Abstract:
Il trapianto di rene rappresenta una delle terapie sostitutive dell’insufficienza renale cronica che consente un miglioramento della qualità di vita. Tuttavia può essere vissuto come un’esperienza traumatica in relazione ai cambiamenti che esso comporta in termini di stile di vita, ridefinizione del proprio corpo e del ruolo sociale e familiare. Un vissuto personale negativo potrebbe avere effetti sull’adherence, fattore protettivo nel ridurre il rischio di rigetto d’organo e mortalità. Alcuni studi hanno mostrato l’efficacia della scrittura espressiva nella riduzione della sintomatologia e della gestione della malattia in pazienti sottoposti ad interventi chirurgici o affetti da cancro. Si ipotizza che tale tecnica permetta l’elaborazione degli eventi traumatici legati alla malattia, favorendo un miglioramento delle capacità di espressione e regolazione emotiva. Scopo del presente studio è stato quello di valutare l’efficacia di un intervento psicologico di scrittura espressiva sul decorso post-operatorio in pazienti sottoposti a trapianto di rene. Sono stati reclutati 26 pazienti presso il centro trapianti del Policlinico Umberto I di Roma, di cui 16 appartenenti al gruppo che ha effettuato l'intervento di scrittura espressiva (GT) e 10 al gruppo di controllo (GC). I tempi presi in considerazione sono stati T0 (pre-operatorio), T1 (dimissioni), T2 (3^ mese follow-up) e sono state valutate rispettivamente le differenze tra T0, T1 e T2 sulle variabili psicologiche, di spesa sanitaria, aderenche e di funzionalità renale. Dai risultati è stata evidenziata una migliore funzionalità renale nel gruppo trattato rispetto a quello non trattato, con livelli di CDK-EPI significativamente maggiori (p<.0001) e di azotemia significativamente minori (p=.035). A sostegno dell’efficacia della scrittura espressiva, anche i sintomi depressivi e i livelli di alessitimia sembrano sortire un effetto dell’intervento, diminuendo significativamente solo nel gruppo trattato a T1 (dimissioni) (sintomi depressivi BDI-II p=.034; Alessitimia TAS-20 p=.047). Ciò sembra indicare che, il trattamento di scrittura espressiva produce un effetto specifico e immediato sia sulla funzionalità renale che sull’umore e la capacità di descrivere il proprio stato emotivo. Infine, il gruppo trattato mostra livelli di adherence significativamente maggiori al T2, rispetto al gruppo non trattato. Per quanto riguarda la spesa sanitaria non è stata trovata alcuna differenza tra i gruppi. Tali risultati sembrano variare a 3 mesi dall'intervento mostrando un'efficacia del trattamento limitata all'immediato post-operatorio. Complessivamente i risultati ottenuti evidenziano la necessità di ripetere l'intervento anche in una fase successiva per favorire l'efficacia della scrittura espressiva nel medio e lungo termine.
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RENZI, ALESSIA. "La scrittura espressiva secondo Pennebaker nella procreazione medicalmente assistita: studio empirico su 118 soggetti." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/877633.

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Abstract:
La letteratura internazionale evidenzia come diverse dimensioni psicologiche possono influenzare l’esito delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), rendendo necessario individuare metodi efficaci nella gestione dello stress e delle emozioni connessi all’esperienza. La tecnica della scrittura espressiva di Pennebaker, che sottolinea l'importanza dello scrivere di emozioni e vissuti legati ad un evento difficile, ha mostrato effetti positivi sulla salute psicofisica in diversi contesti di applicazione. L’obiettivo principale dello studio è quello di verificarne l’efficacia nello specifico contesto della PMA nei termini di: diminuzione dei punteggi di alessitimia e di disagio psicofisico, maggiore percentuale di esiti positivi delle procedure di PMA. Inoltre, sono state indagate eventuali differenze negli esiti delle tecniche di PMA tra i partecipanti alla ricerca e i pazienti che hanno rifiutato di parteciparvi parte. Il campione reclutato (n=118; donne=79; uomini=39) è stato suddiviso tramite randomizzazione a coppie in: gruppo sperimentale, in cui le donne hanno scritto per tre volte delle emozioni connesse all’esperienza che stavano affrontando, e gruppo di controllo, in cui le donne non hanno scritto. Uomini e donne di entrambi i gruppi hanno compilato TAS-20 ed SCL-90-R. Nel gruppo sperimentale di donne i risultati mostrano una diminuzione significativa dei punteggi di Ideazione Paranoide del test SCL-90-R (p=.04) e dei punteggi di Difficoltà ad Identificare le Emozioni della TAS-20 (p=.01). Si riporta, inoltre, una diminuzione significativa dei punteggi di Pensiero Orientato all’Esterno (p=.001) e dei punteggi totali della TAS-20 (p=.03) nei partner delle donne sottoposte alla scrittura espressiva. Nel gruppo sperimentale il numero di esiti positivi delle tecniche di PMA è risultato essere doppio di quello ottenuto dal gruppo di controllo, 10 successi contro 5; tuttavia, la differenza non raggiunge la significatività statistica (p=.13). Emerge, invece, una differenza significativa tra il numero di successi delle tecniche di PMA riportati dal “gruppo partecipanti alla ricerca”, pari a 15, e quello riportato dal “gruppo rifiuto alla ricerca” pari a 0 (p=.04). In conclusione, i risultati sembrano suggerire l’utilità della scrittura espressiva secondo Pennebaker nel promuovere le competenze emotive ed il benessere psicofisico nel contesto della PMA. Non si riportato risultati significativi rispetto all’efficacia nel favorire il successo della PMA, probabilmente a causa della modesta ampiezza del campione. Ulteriori indagini saranno utili a confermare questi risultati preliminari.
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