Journal articles on the topic 'SCOPI DI TUTELA'

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Margola, Davide, Michela De Micheli, and Christian Orlandelli. "Minori stranieri non accompagnati: una ricerca sugli operatori di giustizia e di comunitŕ." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2011): 37–55. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001005.

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Abstract:
La presa in carico dei minori stranieri non accompagnati vede coinvolte diverse figure professionali con funzioni sia di tutela, sia di controllo. Lo studio presenta l'analisi delle interviste a 18 professionisti (operatori di giustizia, educatori di pronto intervento, educatori di comunitŕ alloggio) considerati "testimoni chiave" nelle diverse fasi del sistema di accoglienza dei minori migranti. In particolare, le modalitŕ con le quali i diversi operatori descrivono il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, insieme agli scopi e agli strumenti del lavoro sul campo, costituiscono gli obiettivi conoscitivi della ricerca. Le procedure di analisi testuale, implementate attraverso il software T-LAB, hanno evidenziato cinque nuclei tematici relativi ai legami familiari, al tema della tutela e della devianza, nonché alla questione formativa e culturale. Differenze significative sono emerse in funzione di variabili specifiche sulla base dell'area professionale di appartenenza e del genere degli operatori. In chiusura, i risultati dell'indagine vengono discussi nell'ottica dei processi d'integrazione e dei servizi di presa in carico.
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2

JIMENEZ, MARIA J., and AMPARO SEBASTIN. "STRUMENTARIA LEARNED INSTITUTIONS: SOURCES FOR UNKNOWN SCIENTIFIC INSTRUMENTS*." Nuncius 14, no. 2 (1999): 491–504. http://dx.doi.org/10.1163/182539199x00058.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Gli autori cercano di attirare l'attenzione sui problemi relativi alle collezioni di strumenti scientifici preservate in istituzioni (accademie, biblioteche, universit), i cui scopi sono lungi da essere quelli di un museo. Il lavoro di cura e conservazione andrebbe affidato a specialisti, che tuttavia sono scarsamente presenti in queste istituzioni. Tale situazione dovrebbe servire da stimolo ad una seria riflessione sulle condizioni e la tutela del patrimonio scientifico. Nell'articolo vengono presentati vari oggetti provenienti da diverse istituzioni e attualmente conservati presso il Museo Nacional de Ciencia y Tecnologia di Madrid.
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Raimondo, Rossella. "Madri irregolari: l’esperienza dell’ospizio di maternità di Bologna dal 1860 al 1919." El Futuro del Pasado 11 (September 9, 2020): 357–72. http://dx.doi.org/10.14516/fdp.2020.011.012.

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Abstract:
A partire dall’analisi dei documenti conservati presso l’Archivio Storico Provinciale di Bologna, il presente articolo ricostruisce la storia dell’asilo di maternità, annesso, nel 1860, al secolare brefotrofio cittadino, con il fine di rivolgersi non più solo ai bambini illegittimi, ma anche alle donne che li portavano in grembo; essi divennero centri di propulsione di politiche e iniziative che intendevano superare le vecchie e ormai obsolete logiche che collocavano queste madri nella categoria della «devianza», per riconoscerle come soggetti verso i quali prevedere forme di tutela a livello sociale e igienico-sanitario. La storia dell’istituzione felsinea verrà confrontata con altre strutture nate con simili scopi e finalità su scala nazionale, al cui interno verranno sperimentate e sviluppate nuove conoscenze e pratiche nel campo dell’ostetricia.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Roberta Minacori. "La teoria della brain birth versus la teoria della brain death: una simmetria impossibile." Medicina e Morale 48, no. 2 (April 30, 1999): 321–36. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.807.

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Abstract:
In simmetria con il paramento cerebrale quale modalità di accertamento della morte, viene proposto da più parti il riferimento alla comparsa di un sistema nervoso funzionante per identificare l’inizio dell’esistenza di un individuo umano. È la cosiddetta teoria della brain birth</> o della nascita cerebrale: ma più esattamente si potrebbe parlare di “teorie”, in quanto molteplici sono state le interpretazioni che ne sono state date. In questo articolo vengono passate in rassegna le varie teorie della brain birth (di Goldenring Kushner, Burgess, Jones, etc.) e vengono analizzate criticamente le ragioni e le finalità di una tale proposta. Finalità - come è noto – meramente pratiche: si vuole individuare un limite prima del quale è possibile sopprimere o utilizzare l’embrione a scopi sperimentali e attuare così una tutela radualistica dello stesso; ragioni arbitrarie: ridurre l’uomo al suo cervello e il cervello alla capacità di coscientizzare. Una proposta, quella della brain birth, che manca di fondamento biologico e ontologico e che vuole in modo indebito utilizzare un criterio che accerta il disordine e la disinterazione della morte per individuare l’inizio della vita, che ordine e proressione.
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Bompiani, Adriano. "L’elaborazione di “regole” per le innovazioni biotecnologiche." Medicina e Morale 49, no. 4 (August 31, 2000): 713–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.765.

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Abstract:
Come è noto, l'unione Europea ha fra i suoi scopi quello di favorire lo sviluppo sociale ed economico dei Paesi aderenti, facilitando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la produzione di beni e la circolazione degli stessi nell’ambito dell’Unione, eliminando per quanto è possibile differenze, normative e conflitti commerciali. Con questo spirito, dopo anni di difficile lavoro, è stata emanata la Direttiva 98/44/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (6luglio 1998) che riguarda la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, ne presupposto che si tratti di genoma – sia esso di origine vegetale, animale o umano – in quanto risultati da “invenzioni” suscettibili di applicazioni industriali e non dal mero isolamento (“scoperta”). L’Autore, che già ha esaminato in un precedente contributo gli aspetti etici dell’impiego delle biotecnologie nel campo vegetale e animale (v. Medicina e Morale 2000, 3: 449-504), si sofferma a descrivere quanto prevede la Direttiva 98/44/CE stessa, assieme ad altre norme internazionali precedentemente emanat, per la tutela dell’ambiente, degli animali e degli organismi umani. L’Autore riconosce che la direttiva vieta, nel dispositivo, lo sfruttamento commerciale che sia contrario all’ordine pubblico e al buon costume, fornendo gli esempi concreti dei divieti applicabili ai processi di clonazione umana a scopo riproduttivo, di modificazione dell’identità genetica germinale dell’essere umano; di modificazione degli embrioni umani a fini commerciali e industriali; di modificazione dell’identità genetica animale di natura tale da provocare sofferenza negli stessi, senza utilità sostanziale per l’uomo o per l’animale. Tuttavia la Direttiva – sotto l’aspetto giuridico – consente l’utilizzazione di embrioni umani (sia pure non direttamente ed espressamente prodotti a scopo di ricerca in base all’art. 18 della Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina) a scopo sperimentale e per applicazioni biotecnologiche riguardanti la produzione di cellule staminali od i medicamenti. L’Autore esamina anche il dibattito che è seguito alla emanazione della Direttiva soprattutto a livello di Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Strasburgo) in merito alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sui cosiddetti “cibi transgenici” (raccomandazione n. 1398 (1998) dal titolo “sicurezza del consumatore e qualità degli alimenti”), nella quale è stata espressa contrarietà alla brevettabilità degli organismi viventi, pur riconoscendo la necessità di assicurare un’adeguata protezione ai diritti dell’”invenzione” (proprietà intellettuale) [Raccomandazione 1417/1999]. Questi problemi sono stati affrontati ma non risolti nella conferenza internazionale di Oviedo (16-19 maggio 19999) organizzata dal Consiglio d’Europa. Il Comitato Direttivo di Bioetica del medesimo Consiglio d’Europa è stato indicato di esprimere “parere” sulla complessa materia; nel frattempo sono intervenute la conferenza di Seattle e Montreal, ove è stato firmato, nel gennaio 2000, un Protocollo sulla biosicurezza che regolamenta il commercio internazionale di sementi e sostanze geneticamente modificate ritenuti pericolosi per l’ambiente e la salute, escludendo però i prodotti finiti, e perciò il cibo transgenico. Nel momenti in cui – scadendo la moratoria –la Direttiva 98/44/CE entrerà in vigore (31 luglio 2000) essendo improbabile l’accettazione delle argomentazioni di invalidazione sollevate da Olanda e Italia, l’Autore insiste per l’adozione del “principio di precauzione”, esplicitamente incorporato nel diritto comunicato relativo alla protezione della salute, oltreché alla tutela dell’ambiente, che dovrà essere tuttavia meglio specificato nella sua estensione e nelle conseguenze attese. Un secondo principio, quello della “trasparenza”, richiede un’ulteriore affinamento delle informazioni rivolte al consumatore, tramite una più chiara etichettatura che consenta una scelta realmente libera e consapevole dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati posti in commercio. Dovrà essere perseguita la ricerca, escludendo peraltro l’uso dell’embrione umano.
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Zambrano, Viriginia. "TRA PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA E RESPONSABILITÀ: DIVERSI ITINERARI DI TUTELA DEL MINORE." Revista de Direito Brasileira 23, no. 9 (February 11, 2020): 389. http://dx.doi.org/10.26668/indexlawjournals/2358-1352/2019.v23i9.5748.

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Abstract:
Scopo di questa ricerca è quello di evidenziare come il minore sia innanzitutto “persona”, rispetto alla quale occorre declinare i principi di uguaglianza e responsabilità. La metodologia utilizzata è di tipo deduttivo. Lo studio si avvale dei contributi della giurisprudenza e della dottrina sia italiana che straniera. Infine, la ricerca è qualitativa. Si intende rilevare come la tutela del minore dipenda da una serie di profili che si collegano ad una etica sociale della legalità e dei diritti umani. Il diritto ad una famiglia, alla casa di abitazione, il diritto a conoscere le proprie origini sono alcuni degli aspetti sui quali si è inteso riflettere, per dimostrare su cosa poggia la protezione del minore. Questi è un essere in formazione, sia dal punto di vista fisico che psichico, e ha bisogno di essere tutelato in quanto persona. Non si tratta di vedere solo cosa stabilisce la norma: per rendere efettiva la tutela occorrono adeguate politiche pubbliche in grado di garantire l'applicazione dei principi di uguaglianza e responsabilità, nonché etici. Sia nel campo teorico che nell'attuazione delle politiche pubbliche, occorre assicurare lo sviluppo della personalità del minore.
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Grevstad-Nordbrock, Ted. "La protezione dei monumenti in Germania durante la seconda guerra mondiale: una prospettiva americana." STORIA URBANA, no. 129 (April 2011): 195–224. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129008.

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Abstract:
Il saggio documenta l'attivitŕ del governo alleato per la protezione del patrimonio storico-artistico europeo durante il secondo conflitto bellico, con particolare riferimento alla Germania. In particolare, dallo studio della documentazione conservata presso gli archivi americani, s'indaga l'impegno di alcune associazioni non militari, di cui facevano parte alcuni fra gli studiosi piů apprezzati dell'epoca, riunitesi con lo scopo di fornire alle autoritŕ militari sul campo, sotto forma d'inventari, una documentazione puntuale sul patrimonio storico-artistico d'Europa che contenesse anche una sorta di gerarchia dei valori. In Germania, nonostante l'impegno profuso per la loro elaborazione, questi strumenti si rivelarono del tutto inefficaci di fronte alla devastante strategia del bombardamento a tappeto. Leappositamente istruite per far fronte, nei territori di guerra, alla tutela del patrimonio artistico, architettonico e archivistico - gli ufficiali dei monumenti - poterono valersi degli strumenti per accertare la distruzione dei monumenti schedati, censire l'entitŕ dei danni provocati e, solo in alcuni casi, predisporre i provvedimenti d'urgenza.
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Arcidiacono, Caterina, Fortuna Procentese, Agostino Carbone, Maria Grazia Cerasuolo, and Alfredo Natale. "Il modello ecologico come strumento di analisi di una comunitŕ di migranti in una realtŕ locale." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 41–52. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001004.

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Abstract:
La ricerca ha voluto applicare il modello ecologico di Prilleltensky allo studio di una realtŕ locale. Lo scopo č stato individuare i fattori che caratterizzano la vita della comunitŕ di immigrati dell'agro aversano. La realtŕ presa in esame č San Marcellino, piccolo paese della periferia Casertana, terra di criminalitŕ, ingiustizia e immigrazione. Č in questo territorio che a trovare la propria dimora č la comunitŕ di musulmani maghrebini, che da anni risiede stabilmente in questi luoghi. Lo studio ha considerato molteplici livelli d'analisi, a partire da quello individuale a quello socio-ambientale, rintracciando i fattori promotori di benessere e all'opposto quelli di rischio. A tal fine, abbiamo utilizzato la Grounded Theory grazie alla quale siamo giunti a costruire teorie di riferimento a partire dalle interviste fornite dai partecipanti. Abbiamo poi considerato il ruolo del potere e della politica nell'informare il benessere di questa comunitŕ, rintracciando i fattori che ci permettono di analizzare questioni solitamente non indagate, come ad esempio, l'inaccessibilitŕ alle infrastrutture, una burocrazia rigida, assenza di tutele legislative. A fungere da supporto sociale č la presenza di associazioni di volontariato, e soprattutto, della moschea locale, luogo d'incontro, supporto e condivisione per eccellenza.
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Palazzani, Laura, Paolo Marchionni, Vincenza Mele, and Antonio G. Spagnolo. "La fondazione dell'obbligo morale al trattamento dei pazienti con infezione da HIV." Medicina e Morale 40, no. 3 (August 31, 1991): 445–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1136.

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Abstract:
L'articolo esamina la questione etica, sorta in ambito medico con la comparsa della infezione da HIV, del rifiuto da parte di alcuni medici a curare i pazienti con tale infezione a causa del rischio personale. Ci si è chiesti se esiste una fondazione dell'obbligo da parte del medico a curare e a quale livello essa si situi: a tale scopo sono stati esaminati testi giuridici, deontologici e la letteratura etica. In conclusione gli autori evidenziano l'insufficienza della legislazione e della deontologia a fondare tale obbligo. Sul versante etico l'esame dei diversi modelli desumibili dalla letteratura consente di individuare nel modello etico delle virtù e ancor più nel personalismo ontologico il riferimento essenziale per fondare il dovere del medico a curare in vista della tutela del bene integrale del paziente.
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Durante, Vincenzo. "La “semantica dell’embrione” nei documenti normativi uno sguardo comparatistico." Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & Justiça 4, no. 13 (December 30, 2010): 37–57. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v4i13.416.

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Abstract:
L’analisi semantica dei testi giuridici che trattano dell’embrione umano mostra quali siano gli obiettivi che la regola intende raggiungere e se la qualificazionelinguistica adottata sia funzionale alla loro realizzazione. La ricerca, che analizza norme di vari ordinamenti nazionali ed internazionali, individua quattro differenti soluzioni semantiche, che vanno da quelle più pragmatiche, in cui si evita di definire l’embrione umano e di attribuirgli uno specifico status giuridico, a quelle, all’altro estremo, in cui emerge la volontà di conferire un valore pieno all’embrione, al fine di equipararlo ai soggetti dotati di capacità giuridica. Indagando le conseguenze di tali scelte, si evidenzia come non sempre le qualificazioni “forti” si rivelano le più adatte agli scopi che si prefiggono, soprattutto a causa della persistente esigenza di bilanciare la protezione dell’embrione con altri valori ugualmente tutelati.
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Sammicheli, Michele, and Marcella Scaglione. "Funamboli tra i dati sensibili: luci e ombre della normativa sulla tutela della privacy in tema di certificazione medica di malattia e medico-legale di invalidità previdenziale e assistenziale / Tightrope walkers among medical sensitive data: positive and negative aspects of the legislation concerning the protection of privacy regarding the medical certification of illness and the medical legal aspects of social security and disability assistance." Medicina e Morale 66, no. 5 (December 20, 2017): 643–58. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.512.

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Abstract:
Il contributo analizza le normative inerenti la tutela della privacy nelle certificazioni di malattia, nella certificazione medica introduttiva all’ottenimento dei benefici assistenziali e previdenziale e, infine, nei verbali medico legali conclusivi che vengono utilizzati negli ambiti dell’invalidità civile e previdenziale. Scopo del lavoro, oltre quello di ripercorrere, in maniera sintetica, l’evoluzione normativa e giurisprudenziale nell’ambito della tutela della privacy nel contesto della certificazione medica di malattia e medico legale ai fini di invalidità assistenziale e previdenziale, è quello di far emergere i passi avanti compiuti nel rispetto della riservatezza del dato sensibile medico. D’altro canto, al contempo, il lavoro si prefigge l’arduo compito di porre in rilievo alcuni coni d’ombra della vigente normativa, tutt’ora irrisolti, soprattutto nel merito di quali dati sensibili debbano essere considerati necessari e sufficienti al confezionamento del giudizio (la giustificabilità nel caso di assenza alla visita di controllo fiscale; la valutazione medicolegale nel caso dei verbali di invalidità civile e previdenziale), ma non eccedenti la necessità di riservatezza del paziente. ---------- The article analyses the legislation governing the protection of privacy regarding the medical certification of illnesses, medical certification allowing for social security and welfare benefits, and finally as regards legal medical records that are drawn up by appropriate commissions or individual medical examiners in the areas of legal disability and social security. The purpose of the work, in addition to synthetically reviewing legislative and legal development in the field of privacy protection in the context of the medical certification of illness and medical examinations for the purpose of social security assistance, is to highlight the progress made regarding the confidentiality of sensitive medical data. On the other hand, at the same time, the work is also intended to illustrate some grey areas of current legislation, which are still unresolved. In particular, the issue of how to define which sensitive data should be considered necessary and sufficient in order to arrive at a judgement (communication between a family doctor and social security institutions, justification in the case of absence during a tax inspection visit, medical assessment in the case of social security reports), but without breaching patient confidentiality.
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Stycze´n, Tadeusz. "La libertà e la legge: sì o no alla vita?" Medicina e Morale 46, no. 5 (October 31, 1997): 885–902. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.866.

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Abstract:
Uno dei compiti essenziali etico-culturali, davanti ai quali lo studioso di etica viene posto dall’EV, è il rendere cosciente possibilmente tutti gli uomini, come cittadini dei loro Stati, in che cosa trasformano il loro Stato come legislatore e chi diventano essi stessi e, quando tale Stato, con un atto di diritto positivo toglie – come nel caso della legalizzazione dell’aborto – da ogni tutela della legge, coloro che vengono uccisi per proteggere, con lo stesso atto, e perfino sostenere coloro che li uccidono. L’Autore in tal proposito analizza le leggi di questo tipo alla luce dell’enciclica Evangelium Vitae (EV). L’attenzione dello studioso di etica si concentra prima sugli uomini, e in seguito sulle istituzioni da loro stessi create: legge e Stato, esaminando la loro dimensione “umana” cioè culturale. La drammaticità della diagnosi posta dall’EV è testimoniata dalla progressiva espansione della “cultura della morte”. Ne è una prova il fatto che l’ONU, fondata al fine di superare, il primo caso nella storia dell’umanità di “legge contro la vita” (i cosiddetti decreti di Norimberga), in corrispondenza del 50° anniversario della sua esistenza, si fa promotrice del secondo caso di “legge contro la vita” – il “diritto all’aborto sicuro”. La riflessione dello studioso di etica si concentra proprio sul disfacimento della cultura come cultura di morte e ha come scopo di farne una diagnosi più differenziata, al fine di intraprendere, in base ad essa, delle “terapie” opportune, unico modo per contrastare e prevenire il fenomeno dell’estinguersi della cultura umana.
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Aversano, Francesco. "Regole sul cibo e sviluppo turistico dell'impresa agricola. Il caso dei food events." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 19 (February 2018): 7–37. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-019001.

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Abstract:
La crescita del business nel settore alimentare non è solo legata alle tradizionali attività di distribuzione commerciale, ma anche al settore dell'ospitalità e del tempo libero. La frequente organizzazione di eventi gastronomici è, infatti, un fenomeno che è sicuramente in evoluzione, attraverso la vendita diretta dei prodotti, degustazioni o banchetti. Inoltre, anche le attività produttive e amministrative legate a determinati luoghi sono fattori che guidano lo sviluppo turistico. In questo contributo verranno analizzate tali opportunità, per aziende e territori, attraverso la legislazione del settore alimentare che è un modello di riferimento unitario, perché ha lo scopo di tutelare la sicurezza degli alimenti e salvaguardare il consumatore. In proposito, la legislazione del settore alimentare prevede norme volte a tutelare il consumatore sotto il profilo informativo e a promuovere i prodotti con un valore particolare. Inoltre, la genuinità dei prodotti e la loro origine hanno assunto un'importanza crescente non solo nella scelta del prodotto, ma anche riguardo l'origine del prodotto stesso. Analizzare la legislazione europea del settore alimentare significa, quindi, verificare anche la possibile afferenza alle attuali regole del mercato turistico, il clamore inevitabile sull'assenza di rischio alimentare, quale fattore importante per l'affidabilità della somministrazione del cibo.
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Sancetta, Giuseppe, and Francesco Mirone. "Gli strumenti finanziari partecipativi quale meccanismo di Creditor Engagement." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 1 (November 2020): 9–39. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10113.

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Abstract:
Obiettivo del lavoro &egrave; quello di esaminare il complesso rapporto che si instaura tra creditori e debitori, nella fase delicata del concordato preventivo. Recenti esperienze documentano che l'utilizzo degli Strumenti Finanziari Partecipativi (SFP), all'interno dei concordati preventivi, sembrerebbe esercitare effetti negoziali positivi. Gli SFP, in alcuni casi, appaiono in grado di facilitare i rapporti di engagement tra creditore e debitore, spingendo i creditori a sostenere l'omologa del concordato.L'uso degli SFP faciliterebbe, quindi, la difficile negoziazione dei rapporti tra creditori e debitori, favorendo il raggiungimento di un equilibrio tra tutti i player interessati, col duplice scopo di tutelare i creditori, ma, soprattutto, di assicurare continuit&agrave; e stabilit&agrave; all'impresa.In quest'ottica, si cercher&agrave; di rileggere gli SFP quale meccanismo di creditor engagement, con evidenti riflessi: da un lato, gli SFP potrebbero consentire una pi&ugrave; facile negoziazione dei rapporti tra le parti, semplificando ed agevolando l'omologazione del concordato; dall'altro, il creditor engagement migliora la partecipazione dei creditori alla vita ed al governo societario dell'impresa e pu&ograve; assicurare agli stessi l'ottenimento di ulteriori benefici anche nel periodo successivo all'esecuzione del concordato.Il lavoro &egrave; suffragato da un'analisi di alcuni casi riguardanti aziende italiane che hanno utilizzato gli strumenti finanziari partecipativi nell'ambito di procedure concorsuali.
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Dammacco, Gaetano. "Riflessioni sul diritto di satira e i suoi limiti." Studia z Prawa Wyznaniowego 23 (December 30, 2020): 101–21. http://dx.doi.org/10.31743/spw.10355.

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Abstract:
La satira è un paradigma estremo della libertà di espressione, ma esistono incertezze sulla sua definizione concettuale e sulla relativa disciplina giuridica. Lo sviluppo della comunicazione ha prodotto numerose figure letterarie simili tra loro come la cronaca (una registrazione impersonale e non interpretativa di fatti accaduti), la critica (analisi soggettiva e giudizio relativi a fatti accaduti) e la satira (critica sarcastica di personaggi, comportamenti, modi di fare individuali con scopo di denuncia sociale). Gli elementi che caratterizzano la satira, sviluppatisi nel corso dei secoli, sono sostanzialmente due: attenzione alle contraddizioni (della politica, della società, della religione, della cultura) e intento moralistico per promuovere un cambiamento sociale. La satira religiosa colpisce il potere ecclesiastico e le sue contraddizioni, ma colpisce anche i simboli religiosi e i contenuti delle religioni. Ne conseguono differenti conseguenze giuridiche. Quando colpisce il patrimonio di fede dei credenti essa non è accettabile. La satira religiosa genera una specie di conflitto tra differenti valori costituzionali, e cioè tra il diritto alla libera espressione del pensiero e il diritto alla reputazione e alla tutela del sentimento religioso. Il diritto di satira in generale è riconosciuto dagli ordinamenti giuridici (sia internazionali, sia nazionali) come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, che deriva dalla libertà di espressione e di pensiero. Pensiero, coscienza e religione – per esempio nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – sono omologhi (come beni giuridici o valori etici). Pertanto pensiero, coscienza e religione non possono essere in contrapposizione tra loro. Notevoli incertezze esistono sulla disciplina giuridica del diritto di satira, che non può mai offendere i diritti fondamentali della persona, la sua dignità, la sua reputazione. La Carta di Nizza ha favorito un orientamento, che considera il diritto di libera espressione nella sua forma più ampia ed espansiva. È tuttavia sempre stato affermato il valore prevalente dei diritti umani fondamentali, che non possono essere offesi dall’esercizio del diritto di satira. Negli ordinamenti giuridici nazionali, la forza del diritto di satira consiste nel riconoscimento del suo rango costituzionale, ma anche nei limiti che deve avere. La giurisprudenza ha elaborato i vincoli “formali”, tra i quali i più importanti sono il limite della continenza e della funzionalità.
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Bellieni, Carlo V. "Privacy fetale." Medicina e Morale 53, no. 4 (August 31, 2004): 793–803. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.633.

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Abstract:
Nuovi scenari clinici si stanno affermando nel settore della medicina prenatale. In alcuni casi le conseguenze sono patologiche per la prole. Vengono esaminati alcuni degli effetti di tre scenari: abuso della diagnosi prenatale a fini di selezionare embrioni paradossalmente portatori di anomalie, diagnosi prenatale invasiva e fecondazione in vitro. L’autore fa delle considerazioni sui loro effetti collaterali, sul modo con cui talora sono utilizzati e sulla necessità di tutelare il feto, che porterà poi le conseguenze di eventuali, seppur rari, effetti collaterali. Infatti, se stanno aumentando le possibilità di “scelta” per i genitori, diminuiscono le garanzie per chi nascerà. Le conseguenze di questo “consumismo prenatale” non sono più solo la soppressione del nascituro, ma un rischio di disabilità per chi nasce. Viene poi considerato il problema dell’intrusione nella sfera della privacy del feto, del suo patrimonio genetico, del suo rischio di essere portatore di malattie nel corso della vita. Spesso infatti queste informazioni non hanno lo scopo di curare, ma di prevenire la nascita di feti affetti da caratteristiche che i genitori non vogliono. Siamo di fronte ad un atto medico fatto nell’interesse del paziente o ad un abuso che mai sarebbe possibile compiere su un essere già nato? Una volta decodificate, le informazioni sulla salute non saranno più una proprietà privata del paziente, ma già saranno note ai suoi genitori e possibilmente a lui stesso quando sarà nato, senza che egli/lei lo abbia richiesto. Queste informazioni possono essere ritorte contro di lui sia dal punto di vista di rischio per la sua soppressione prenatale, che da quello della coscienza di sé che già dall’età infantile potrebbe conoscersi predestinato a possibili tendenze e patologie.
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Furiosi, M. Loredana. "Etica della pace e bioetica." Medicina e Morale 51, no. 4 (August 31, 2002): 667–709. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.689.

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Abstract:
Esiste una connessione tra l’etica della pace e la bioetica? Lo scritto, muovendo da questo interrogativo, analizza dapprima le problematiche che coinvolgono strettamente tanto l’etica della pace quanto la bioetica. Lungo tre direttrici fondamentali che contemplano il rispetto dei diritti umani fondamentali, la giustizia sociale globale e lo sfruttamento della natura, si sono voluti evidenziare non soltanto le grandi sfide e i pericoli per l’attuazione della pace nel nostro tempo, ma anche la sfida e l’impegno concreto per la bioetica. Bioetica che, dal canto suo, come etica della vita e per la vita e come disciplina in dialogo con diversi saperi interessati al problema della vita umana e della biosfera, può dare un oggettivo contributo nel delineare delle coordinate etiche che possano permettere o quanto meno coadiuvare e corroborare il recupero di valori fondamentali per garantire la pace, il ripristino delle condizioni di dialogo per la pace, laddove siano state smarrite, la prevenzione della guerra, la efficace attività di educazione degli animi alla solidarietà, che porta a riconoscere l’altro come un altro me stesso pur nelle fenomeniche diversità. In tale direzione si è inteso analizzare come in particolare la bioetica personalista, basata su una fondata ontologia e specifica antropologia, possa, lontano da gratuite ingenuità e paralizzanti scetticismi, aiutare a costruire una “cultura di pace”, ponendo proprio alla sua base la centralità del valore della vita ed il bene integrale della persona. Nell’ultima sezione del lavoro si è volta poi l’attenzione a delineare quali possano essere i punti di contatto e di confronto tra l’etica della pace e l’etica medica, essendo il confine tra le due aree non invalicabile, anzi quanto mai, almeno per certi aspetti, sovrapponibile ed intersecabile. Si è posto l’accento su come l’etica medica in particolare e la bioetica possano essere strumenti di promozione alla pace, ovvero come il medico, il bioingegnere siano per loro intrinseca natura per la pace, proprio in virtù del fatto che sono anzitutto uomini di scienza a servizio dell’uomo stesso. Infine si è evidenziato come la medicina possa contribuire non soltanto alla costruzione della pace, soprattutto sul piano della prevenzione, ad esempio riguardo alle situazioni di guerra e di soccorso in caso di catastrofe e nel negare l’uso della stessa scienza medica per scopi sbagliati e abusi delle conoscenze, ma anche nell’ottica di un nuovo “giuramento” che vada oltre quello ippocratico, che tuteli tanto l’uomo sano quanto quello malato, nella più ampia prospettiva non soltanto di riumanizzare tutto il sistema sanitario, ma di garantire una reale giustizia sanitaria: entrambi punti nodali per la costruzione di una trama sociale egalitaria e pacifica.
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Oriani, Aldo. "Dati storici sulla presenza circummediterranea del francolino nero Francolinus francolinus francolinus (Linnaeus, 1766)." Rivista Italiana di Ornitologia 84, no. 1 (March 20, 2015): 11. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2014.217.

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Abstract:
Si espone la distribuzione storica del francolino nero sulle coste del Mediterraneo; da quelle asiatiche, dove era endemico, venne introdotto e si naturalizzò in Grecia fin dall’antichità e dal XIII secolo in Sicilia ed Aragona. In quel secolo ne parlò Federico II di Svevia nel suo trattato di falconeria dimostrandone una approfondita conoscenza e contemporaneamente la specie veniva citata nelle leggi dell’Aragona. Da queste due regioni il francolino venne diffuso in ampie zone della Spagna, della Francia sud-occidentale, della Toscana e forse anche della Lombardia ed è emersa l’ipotesi che la specie fosse presente anche in Egitto. <br />Il francolino scomparve, tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, da tutti i territori dove era stato introdotto a scopo venatorio a causa delle modifiche ambientali conseguenti alle bonifiche e alla antropizzazione e della caccia non regolamentata, ormai non più prerogativa esclusiva della nobiltà che, per secoli, si era adoperata a tutelare la specie. Analoghe cause portarono, nel corso dell’Ottocento, alla scomparsa del francolino anche da quasi tutti gli ambienti costieri del Mediterraneo orientale, tanto che, già negli anni Trenta del secolo scorso, si nutrivano preoccupazioni sulla sua salvaguardia anche nei territori dove era indigeno.
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Battistelli, Stefania, and Piera Campanella. "Comando e controllo nel lavoro agile: prime riflessioni." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (February 2022): 52–67. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-002004.

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Abstract:
La normativa italiana in materia di lavoro agile (L. n. 81 del 2017) delinea le ca-ratteristiche di una nuova modalità di lavoro flessibile, senza vincoli specifici di orario e luogo di lavoro. L'istituto, che nasce con finalità di incrementare la com-petitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, solleva questioni nuove, concernenti tanto l'organizzazione e la produttività del lavoro, quanto il benessere dei lavoratori, aprendo nuovi spazi di riflessione e di studio a riguardo. Alla luce di queste prime considerazioni, il contributo in oggetto si concentra sull'impatto del lavoro agile, e più in generale del lavoro a distanza, nei confronti dei poteri tipici del datore di lavoro rispetto alle relazioni industriali-tipo. Con l'introduzione di nuove tecnologie e di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, il potere di controllo del datore di lavoro tende a rafforzarsi, esponendo i lavoratori a nuove forme di sorveglianza costante. In questo (nuovo) contesto, ci si chiede, in particolare, in che modo il potere di controllo o vigilanza si atteggi nel lavoro a distanza, quale funzione sia deputato ad assolvere e se e in che misura risulti com-patibile con la disciplina avente ad oggetto la vigilanza sull'esatto adempimento degli obblighi contrattuali da parte dei dipendenti di cui all'art. 4 St. lav. Analoga-mente, ci si chiede quali siano gli effetti della flessibilità dell'orario di lavoro sul potere, sui doveri e sulle responsabilità del datore, chiamato a garantire la discon-nessione del lavoratore dagli strumenti tecnologici di lavoro attraverso l'adozione di apposite misure tecniche e organizzative (art. 19, co. 1, L. 81/2017). D'altro can-to, lo scopo del diritto alla disconnessione non è solo quello di tutelare la salute del lavoratore e garantire il rispetto della sua vita personale, ma anche quello di evita-re il rischio di abuso di potere del datore di lavoro, comunemente definito "time porosity". Tuttavia, un modo adeguato per garantire efficacemente il diritto del lavoratore alla disconnessione non è ancora stato individuato e la questione meri-ta di essere approfondita. Tenuto conto di ciò, sarebbe opportuno ripensare al ruo-lo, da una parte, della contrattazione collettiva e delle parti sociali e, dall'altra, della legge nell'ottica di innalzare la qualità del lavoro a distanza.
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Bamoshmoosh, Nadia. "Perchè la parità retributiva nell'Unione europea è ancora un sogno?" La Nuova Giuridica 2, no. 2 (January 19, 2023): 163–78. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1985.

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Abstract:
Nonostante le pari opportunità in ambito lavorativo siano state oggetto di attenzione già nel Trattato di Roma istitutivo della Comunità Economica Europea, ancora oggi la parità salariale in Europa è un traguardo lontano. Dopo aver dato una panoramica generale delle più importanti tappe nel contesto UE che hanno portato all’inserimento della parità di retribuzione nella Carta di Nizza, questo articolo riflette su come il diritto unionale oggi affronta la questione della parità salariale. Verranno evidenziati i progressi, ma anche le mancanze e i possibili margini di miglioramento che potenzialmente tutelano le donne nel mercato del lavoro. La piena implementazione del principio “equal pay for equal work” non solo dovrebbe essere vista come garanzia dei diritti delle donne e dei soggetti che potrebbero subire una discriminazione salariale, ma come uno strumento di miglioramento della loro società che, attraverso una retribuzione equa di tutti i lavoratori, progredisce e si arricchisce.Despite the fact that equal opportunities in the workplace were already taken into account in the Treaty of Rome establishing the European Economic Community, today equal pay is still a distant dream. After giving a general overview of the most important legal steps in EU law which led to the inclusion of wage parity in the Charter of Fundamental Rights of the European Union, this article debates around the attitude of EU law towards the issue of equal pay. The main progresses, flaws and the potential scope for improvement in order to safeguard women in the work market will be highlighted. The full implementation of the principle “equal pay for equal work” should be seen not only as a guarantee to the rights of women and of subjects vulnerable to salary discrimination, but as a tool to improve their society which, by granting equal retribution to all workers, advances and develops.
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Semplici, Stefano. "Accesso equo, qualità appropriata. Venti anni dopo la Convenzione di Oviedo / Equitable access, appropriate quality. Twenty years after the Oviedo Convention." Medicina e Morale 66, no. 6 (January 25, 2018): 763–78. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.519.

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Abstract:
Il diritto alla tutela della salute, che include l’accesso ai servizi sanitari, è sancito in molte Dichiarazioni e altri documenti normativi a livello internazionale. Il riferimento all’equità è solitamente introdotto per affrontare i vincoli delle risorse disponibili e non eludere la realtà di persistenti diseguaglianze. Il riferimento all’adeguatezza è volto a sottolineare il ruolo delle competenze professionali e della conoscenza e dei progressi scientifici al fine di soddisfare esigenze reali, ma anche di ottimizzare l’utilizzo delle risorse. L’articolo 3 della Convenzione di Oviedo mira a proteggere i diritti umani e la dignità della persona umana e offre ancora un proficuo punto di partenza per continuare a sviluppare alcuni dei più preziosi strumenti concettuali e giuridici fra quelli perfezionati in questi ultimi decenni per affrontare questa sfida: il principio della realizzazione progressiva, che può innescare e rafforzare una dinamica emancipatrice; l’esercizio del bilanciamento di principi, interessi e beni sia nella giurisprudenza delle Corti costituzionali sia nelle politiche di settore; il concetto del contenuto essenziale del diritto ai servizi sanitari. Queste soluzioni si confrontano ora con le applicazioni dei progressi nuovi e senza precedenti della scienza biomedica, come la medicina di precisione. Allo stesso tempo, il riferimento della Convenzione alla giurisdizione delle Parti (gli Stati) come quadro istituzionale entro il quale gli obblighi sono assunti deve essere ulteriormente articolato misurandosi con l’orizzonte globale dell’impegno a “proteggere” la dignità umana e i diritti umani. ---------- The right to protection of health, which includes access to health care services, is enshrined in many Declarations and other normative documents at the international level. The reference to equity is usually meant to deal with the constraint of available resources and not elude the reality of persisting inequalities. The reference to appropriateness is to underline the role of professional competence and scientific knowledge and progress in order to fit real needs, but also to optimize the use of resources. Article 3 of the Oviedo Convention aims at protecting both human rights and the dignity of the human being and still offers a fruitful starting point to elaborate on some of the most valuable conceptual and juridical tools that have been refined over these last decades to address this challenge: the principle of progressive realization, which can trigger and strengthen an emancipatory dynamic; the exercise of balancing principles, interests and goods both in the case law of Constitutional Courts and in policies; the concept of the core content of the right (entitlement) to health care services. These solutions are now confronted with the applications of new, unprecedented advancements of biomedical science, such as precision medicine. At the same time, the reference by the Convention to the jurisdiction of the Parties (the States) as the institutional framework within which obligations are undertaken needs to be further articulated against the global scope of the commitment to ‘protect’ human dignity and human rights.
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Marongiu Buonaiuti, Fabrizio. "Recognition in Italy of filiation established abroad by surrogate motherhood, between transnational continuity of personal status and public policy = Il riconoscimento in Italia del rapporto di filiazione costituito all’estero tramite maternita’ surrogata, tra continuita’ dello status e ordine pubblico." CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 11, no. 2 (October 1, 2019): 294. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2019.4959.

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Abstract:
Abstract: A recent judgment by the Sezioni Unite of the Italian Corte di cassazione has ruled on a highly sensible and controversial issue, concerning the compatibility with the Italian public policy of a foreign court order, establishing a bond of filiation between a child born by surrogacy and the intended father, materially the same sex spouse of the biological father, despite the absence of any genetical link. The Sezioni Unite declared that such a court order could not be recognized, as incompatible with the Italian public policy. In so deciding, they appeared to have taken a step back as compared to an earlier judgment delivered by the first civil chamber of the same Corte di cassazione in 2016, where a more favourable attitude had prevailed. As compared to the said earlier judgment, the Sezioni Unite, besides distinguishing the circumstances occurring in the two cases, provided a more flexible reading of the public policy exception in private international law, partly overruling the narrower reading provided in the earlier judgment, which had limited its scope to those principles concerning the protection of fundamental rights enshrined in international and European instruments, as well as in the Italian Constitution. In the conclusions it reaches, the judgment by the Sezioni Unite reveals a substantial alignment with the solution envisaged by the European Court of Human Rights in its Advisory Opinion of 10 April 2019, contemplating adoption by the intended, non-biological parent, as the avenue by which the right of the child to his private life with that parent might be enforced.Keywords: Status filiationis, surrogate motherhood, public policy, recognition of personal and family status, Art. 8 ECHR.Riassunto: Una recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di cassazione ha affrontato una questione molto delicata e controversa, costituita dalla riconoscibilità in Italia di un provvedimento giurisdizionale straniero costitutivo di un rapporto di filiazione tra un minore e il padre di intenzione – materialmente il coniuge dello stesso sesso del padre biologico – in assenza di alcun legame genetico. Nell’affermare che un tale provvedimento non può essere riconosciuto in quanto in contrasto con l’ordine pubblico, le Sezioni Unite sono parse compiere un passo indietro rispetto a una precedente pronuncia della I sezione civile della stessa Cassazione del 2016, nella quale aveva prevalso un approccio di maggiore apertura. Rispetto a tale precedente pronuncia, le Sezioni Unite, oltre a sottolineare le differenze tra le fattispecie che si presentavano nei due casi, hanno adottato una definizione maggiormente flessibile del limite dell’ordine pubblico nel diritto internazionale privato, del quale la precedente decisione della sezione semplice aveva dato una lettura eccessivamente restrittiva, limitandone la portata a quei soli principi internazionalmente condivisi in materia di tutela dei diritti fondamentali e a quegli ulteriori principi che trovano affermazione nella Costituzione italiana. Nelle conclusioni raggiunte, la pronuncia delle Sezioni Unite rivela un sostanziale allineamento con la posizione assunta dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel suo parere consultivo del 10 aprile 2019, facendo riferimento all’adozione del minore da parte del genitore d’intenzione privo di legami biologici, come la via attraverso la quale il diritto del minore alla sua vita privata con tale genitore può ricevere tutela.Parole chiave: rapporto di filiazione, maternità surrogata, ordine pubblico, riconoscimento degli status personali e familiari, Art. 8 CEDU.
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Duran-Muñoz, Isabel, and Katia Peruzzo. "I testi turistici sulle aree naturali protette in italiano e spagnolo: Un compito semplice per il traduttore? // Tourist Texts about Protected Natural Areas in Italian and Spanish: A Simple Task for the Translator?" Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 5, no. 1 (April 1, 2014): 65–83. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2014.5.1.587.

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Abstract:
Nella traduzione di testi che riguardano tematiche ambientali dallo spagnolo all’italiano o viceversa, il traduttore spesso incontra termini che a prima vista possono sembrare equivalenti assoluti, come parque regional in spagnolo e parco regionale in italiano. Tuttavia, questi termini a volte possono dare luogo a errori di traduzione o problemi di interpretazione del testo di partenza, essendo il prodotto della cultura di origine e quindi diversi dal punto di vista sociale, politico e amministrativo. I traduttori devono quindi essere consapevoli delle differenze per evitare i tranelli linguistici che possono portare ad errori di interpretazione e di resa del testo di partenza nella lingua di arrivo. In questo articolo si presenta uno studio condotto su un corpus parallelo spagnolo-italiano composto di testi turistici sulla promozione delle aree naturali protette in Spagna, a cui si affianca l’analisi delle fonti normative nazionali, internazionali ed eurounitarie. Lo scopo dello studio è fornire una descrizione delle differenze e somiglianze a livello concettuale e terminologico nel settore della tutela ambientale, basata sull’analisi delle classificazioni e delle caratteristiche delle aree naturali protette. Nel materiale analizzato si individuano differenze e somiglianze tra i termini specifici delle due culture in esame, mentre la disamina delle traduzioni presenti nel corpus parallelo permette di identificare i principali problemi traduttivi ed eventuali errori di traduzione. Infine, i corpora comparabili monolingui e le fonti normative vengono considerati strumenti fondamentali che permettono di evitare errori traduttivi e selezionare le strategie traduttive più adeguate, come la domesticazione e la stranierizzazione (Venuti 1995) o l’espansione e la semplificazione, al fine di rendere più fruibili i testi tradotti e consentire sia ai destinatari della lingua di partenza che a quelli della lingua di arrivo di condividere se non proprio la stessa realtà concettuale, una realtà molto simile. Abstract In the process of translating Italian-Spanish environmental texts, translators frequently come across terms which at first glance might seem to be perfect translation equivalents, such as parque natural in Spanish and parco naturale in Italian, which can sometimes result in mistranslation and misinterpretation. These terms are embedded in cultures and, thus, different both from a social and a political perspective. Consequently, translators must be aware of these underlying differences so as to avoid possible pitfalls in interpreting the content and translating the texts correctly. This article presents a study carried out on a Spanish-Italian parallel corpus of tourist texts dealing with the promotion of protected natural areas in Spain, which is accompanied by an analysis of the legal sources at national, international and European levels. The purpose of the study is to provide a description of the differences and similarities at the conceptual and terminological levels in the specific field of environmental protection, based on the analysis of the characteristics and classifications of protected natural areas. The use of these resources will identify the differences and similarities between the specific terms of the two cultures examined (the Italian and Spanish), while the discussion of translations in Italian in the parallel corpus allows to highlight the major translation problems and potential translation errors. Finally, the use of the comparable monolingual corpora and the consultation of legal sources are seen as key tools that help translators to avoid errors and to select the most appropriate translation strategies, such as domestication or foreignization (Venuti 1995) and amplification or simplification in order to make the translated texts more accessible and allow both the recipients of the source language and those of the target language to share if not exactly the same conceptual reality, a very similar reality. Resumen En la traducción de textos sobre temas ambientales del español al italiano o vice versa, el traductor se enfrenta a menudo a términos que a primera vista pueden parecer equivalentes absolutos, como parque regional en español y parque regional en italiano. Sin embargo, estos términos a veces puede conducir a errores en la traducción o a una interpretación inadecuada en el texto meta debido a la relación del texto origen con la cultura origen. Por lo tanto, los traductores deben ser conscientes de estas diferencias entre la cultura origen y la meta a fin de evitar posibles errores de interpretación y transmitir correctamente el mensaje original. En este artículo se presenta un estudio llevado a cabo en un corpus paralelo español-italiano compuesto por textos turísticos relacionados con la promoción de las áreas naturales protegidas en España, junto con un análisis de las fuentes aplicables nacionales, internacionales y comunitarias. El propósito del estudio es proporcionar una descripción de las diferencias y similitudes en el plano conceptual y terminológico en el ámbito de la protección del medio ambiente, basado ​​en el análisis de las características y clasificaciones de las áreas naturales protegidas. En el material analizado se identifican similitudes y diferencias entre los términos específicos de las dos culturas en cuestión, mientras que el examen de las traducciones en el corpus paralelo se utiliza para identificar los principales problemas de traducción y errores de traducción. Finalmente, los corpus monolingües y la normativa al respecto se consideran herramientas fundamentales para evitar los errores de traducción y seleccionar las estrategias de traducción más apropiadas, tales como la domesticación y extranjerización (Venuti 1995) o la amplificación y la simplificación, con el fin de producir unos textos traducidos más accesibles y ofrecer tanto a los destinatarios de la lengua de origen como a los de la lengua meta una realidad compartida, si no exactamente la misma desde un punto de vista conceptual, sí muy similar.
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Bugnone, Luca. "Le ali della Dea. Polissena e la Valle di Susa // Wings of the Goddess. Polyxena and the Susa Valley // Las alas de la diosa: Polissena y el Valle de Susa." Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 9, no. 2 (October 24, 2018): 122–41. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2018.9.2.2319.

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Abstract:
Formata dal movimento dei ghiacciai quaternari, la Valle di Susa è una valle alpina nel Nord Ovest italiano. Luminoso esempio di “materia narrante”, è anche terreno di scontro tra iniziative conservazionistiche e progetti infrastrutturali transnazionali. Il progetto dell’alta velocità-capacità ferroviaria, o TAV, è stato oggetto di dure critiche. Dagli anni Novanta, grandi mobilitazioni riunite sotto il vessillo No TAV dalla valle si sono estese all’intero territorio nazionale. Parallelamente, il TAV gode l’appoggio bipartisan delle forze politiche. Diversi progetti preliminari sono stati stracciati nel tentativo di sedare un conflitto quasi trentennale con le comunità locali, un conflitto che buona parte della popolazione descrive come “resistenza”, riallacciandosi all’epopea partigiana contro la piaga nazista. Il 28 luglio 2017, il Movimento No TAV ha annunciato il rinvenimento della sgargiante Zerynthia polyxena presso il torrente Clarea. Questa farfalla è inserita nella Direttiva Habitat, adottata dall’Unione europea nel 1992 per promuovere la tutela della biodiversità. Tuttavia, l’area è stata scelta come nuovo sito di cantiere da TELT, Promotore Pubblico responsabile della realizzazione e gestione della sezione transfrontaliera della futura linea Torino-Lyon. La notizia offre una lettura inedita del rapporto fra umano, tecnologia e ambiente in un contesto di altissima tensione economica e sociale quale è la Val di Susa. Nell'Ecuba, Euripide racconta che Polissena, principessa troiana, preferì farsi uccidere piuttosto che diventare schiava. La vicenda di Polissena è il cavallo di legno che introduce nel dibattito sul progetto del TAV l’assunto per cui “la liberazione della natura così ardentemente desiderata dagli ambientalisti non potrà mai essere pienamente ottenuta senza la liberazione della donna” (Gaard). Una nuova possibilità per il Movimento No TAV di far sentire la propria voce sarà illuminando la verità che il corpo della Terra e i corpi delle donne sono un unico corpo soggiogato e subordinato all’uomo, vittime dello stesso pregiudizio, quello di essere predisposti a uno scopo: compiacere, nutrire, servire. Ho ripercorso una china che va da La Dea Bianca di Robert Graves alla stregoneria al fascismo, guidato da alcune eroine letterarie. Coniugando idealmente l’ecofemminismo alla teoria designata da Edward Lorenz, battendo le ali Polissena può davvero scatenare un uragano. Abstract Formed by the movement of large ice sheets during the Quaternary glaciations, the Susa Valley is an alpine site in northwestern Italy. It is a luminous example of “storied matter,” but it is also a battlefield between visions of wild nature and the plans of “crossnational” infrastructures. The planned TAV (Treno Alta Velocità, or high-speed train) line has been the source of heavy criticism: since the 1990s, an intense mobilization has spread from the valley all across Italy under the banner of the “No TAV” movement. The TAV project has since enjoyed unwavering political support from the members of parliament, right-wing and left-wing alike. Several preliminary drafts have been overturned in the attempt to quell a three-decades–long clash with the communities, a clash that most of the local people depict as “resistance,” latching on to the partisans’ epic stories of endurance against the Nazi scourge that took place in the valley. On July 28, 2017, the No TAV movement announced the discovery of the rare and striking butterfly Zerynthia polyxena, among the rare, threatened, or endemic species in the European Union listed in the Habitat Directive adopted in 1992. Yet, the area has been chosen as the new construction site by the company entrusted with the management of the cross-border section of the high-speed railway line between Turin and Lyon (a.k.a. TELT). This piece of news provides an original point of view to address the relationship between human and non-human agencies in a context of economic and social tension such as the Susa Valley. In this paper, I compare contemporary circumstances in the valley to the ancient Greek myth of Polyxena. In the tragedy Hecuba, the dramatist Euripides describes Polyxena as the Trojan princess who prefers to kill herself rather than become a slave. Hence, the butterfly that carries her name might become a Trojan horse enshrining the idea that “the liberation of nature so ardently desired by environmentalists will not be fully effected without the liberation of women” (G. Gaard). Combining various critical strains within the Environmental Humanities–from ecofeminism and biosemiotics to environmental history and new materialism–I suggest that richer, more encompassing narratives will be generated only when the similar fate of subjugation experienced by non-human bodies and the bodies of women will be more widely recognized. I carve a meandering spatio-temporal narrative path that goes from Robert Graves’ The White Goddess to witch trials and fascism, attempting to follow an erratic fluttering pattern amongst the voices of literature. It is the very slanted figure eight pattern that Polyxena makes with its wings, and by which, according to the theory designated by Edward Lorenz, a hurricane could grow, bringing alternative world visions.Resumen Formado por el movimiento de grandes capas de hielo durante las glaciaciones cuaternarias, el valle de Susa es un enclave alpino en el noroeste de Italia. Es un ejemplo luminoso de “materia narrada”, pero también es un campo de batalla entre las visiones de la naturaleza salvaje y los planes de las infraestructuras “transnacionales”. La línea TAV (“Treno Alta Velocità” o tren de alta velocidad) ha sido objeto de fuertes críticas: desde la década de 1990 se ha extendido en toda Italia una intensa movilización bajo el lema del movimiento “No TAV”. Desde entonces, el proyecto TAV ha gozado de un apoyo político inquebrantable por parte de los miembros del parlamento, tanto de derecha como de izquierda. Varios proyectos preliminares han sido revocados en un intento de sofocar un enfrentamiento de tres décadas con las comunidades, un choque que la mayoría de la población local concibe como “resistencia”, con referencia a las épicas historias de resistencia de los partisanos contra el flagelo nazi que tuvo lugar en el valle. El 28 de julio de 2017, el movimiento No TAV anunció el descubrimiento de la sorprendente mariposa Zerynthia polyxena, entre las especies raras, amenazadas o endémicas de la Unión Europea, enumeradas en la Directiva Hábitat adoptada en 1992. Sin embargo, el lugar ha sido elegido como el nuevo sitio de construcción por la empresa encargada de la gestión del tramo transfronterizo de la línea ferroviaria de alta velocidad entre Turín y Lyon (también conocido como TELT). Esta noticia proporciona un punto de vista original para abordar la relación entre los seres humanos y el medio ambiente en un contexto de tensión económica y social como el Valle de Susa. En este artículo, comparo las circunstancias contemporáneas en el valle con el antiguo mito griego de Políxena. En la tragedia Hécuba, el dramaturgo Eurípides describe a Políxena como la princesa troyana que prefiere suicidarse antes que ser una esclava. Por lo tanto, la mariposa que lleva su nombre podría convertirse en un caballo de Troya que consagre la idea de que “la liberación de la naturaleza tan ardientemente deseada por los ecologistas no se realizará completamente sin la liberación de las mujeres” (G. Gaard). Combinando varias tendencias críticas dentro de las ciencias humanas ambientales—desde el ecofeminismo y la biosemiótica hasta la historia ambiental y los nuevos materialismos—sugiero que se generarán narrativas más ricas e incluyentes sólo cuando el destino similar de subyugación experimentado por cuerpos no humanos y cuerpos de mujeres sea más ampliamente reconocido. Trazo una ruta narrativa espacio-temporal serpenteante que va desde La Diosa Blanca de Robert Graves hasta los juicios de brujas y el fascismo, tratando de seguir un patrón de aleteo errático entre las voces de la literatura. Es el patrón inclinado de la figura de ocho que hace Políxena con sus alas, y por obra del cual, de acuerdo con la teoría designada por Edward Lorenz, un huracán podría crecer, trayendo visiones alternativas del mundo.
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Casini, Carlo. "VII Rapporto sull’attuazione della L. 40/2004 per l’anno 2013 con specifico riferimento all’art.1 Prospettive derivanti da alcune sentenze costituzionali." Medicina e Morale 64, no. 4 (August 30, 2015). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2015.15.

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La Legge 40 del 19 febbraio 2004 che regola la PMA nel suo art. 1 indica gli scopi perseguiti: il superamento della sterilità delle coppie e la garanzia dei diritti di tutti i soggetti coinvolti compreso il concepito. Le relazioni ministeriali sull’attuazione della legge riferiscono a ogni anno sulla attuazione delle nuove tecniche, ma esclusivamente con riferimento al primo dei due obiettivi ora indicati. È doveroso, verificare se anche il secondo scopo è stato perseguito e in quale misura. Ciò è divenuto particolarmente urgente dopo le sentenze costituzionali che hanno reso lecita la generazione soprannumeraria di embrioni, la PMA eterologa, il ricorso alla PMA anche da parte di coppie non sterili ma portatrici di malattie potenzialmente ereditarie. Nell’impossibilità di modificare le sentenze costituzionali il cui effetto più negativo consiste nell’accumulo di embrioni congelati e rimasti privi di un progetto parentale, lo studio propone una serie di strumenti per limitare la lesione dei diritti del concepito. In particolare si propone che la forma eterologa della PMA possa attuarsi soltanto utilizzando gli embrioni già formati congelati e abbandonati. Viene ipotizzata anche una possibile obbligatoria rappresentanza processuale dei concepiti nelle vicende giudiziarie in cui i loro diritti sono in discussione; si argomenta contro l’anonimato dei c.d. donatori di gameti differenziando il regime del diritto a conoscere le proprie origini nelle diverse situazioni dell’adozione e del parto di donne che non vogliono essere nominate; viene auspicato l’intervento ministeriale per garantire che la generazione soprannumeraria avvenga soltanto nei casi in cui essa sia “strettamente necessaria” così come la legge continua a richiedere (art. 13); si dimostrava la netta differenza tra la diagnosi genetica pre-impianto e la diagnosi prenatale con riferimento alla tutela del concepito. ---------- The Italian Law n. 40 of February, 19, 2004 (Rules governing medically assisted fertilization), in its Article 1 focuses on two goals: to remedy reproductive problems arising as a result of human sterility or infertility and guarantee the rights of all the subjects concerned, the human embryo included. Every year on the ground of Art. 15, the Minister of Health draws up a report regarding the implementation of the Italian Law n. 40/2004, but only the first of the two goal is taken into account. Therefore, it is necessary understand if the second goal has been pursued and to what extent. Reflecting on this has become particularly urgent after the constitutional decisions that made lawful the generation of supernumerary embryos, the heterologous fertilization, the resort to “medically assisted procreation” by non-sterile couples but potentially carriers of hereditary diseases. Unfortunately, it isn’t possible to change the constitutional rulings whose most negative effect is the storage of cryopreserved embryos and their abandon without a parental project. In the light of this situation, the paper here summarized proposes a set of instruments in order to limit injuries to the rights of the human embryos. Notably, it is suggested that the heterologous fertilization may be implemented only by using the frozen and abandoned embryos already generated. It is also hypothesized a possible mandatory procedural representation of the human embryos in the legal proceedings in which their rights are debated; it is argued against the anonymity of the so-called “gamete donors” (as to this regard the rules on the right to know their origins are different depending on the different situations like adoption and childbirth of women who do not want to be named). Moreover the Ministerial intervention is called for ensuring that the supernumerary generation of human embryos is realized only when it is “strictly necessary” as the law continues to require (art. 13). Finally it is showed the clear difference between the genetic pre-implantation diagnosis and prenatal diagnosis with reference to the protection of the human beings at the beginning of their life.
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"IL CAREGIVER TRA TUTELA NORMATIVA, COMUNICAZIONE E STILE DI VITA." Diritto Dello Sport 1, no. 2 - 2020 (October 20, 2020). http://dx.doi.org/10.30682/disp0102c.

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Abstract:
"Scopo di questo articolo è quello di far rilevare al lettore come quella che si definisce nel testo una categoria, cioè quella dei caregiver, è diventata in questi anni una categoria che il Legislatore deve tenere sempre più in considerazione al fine di migliorarne lo stile di vita. Il disegno di legge 1461 del 2019 , ribadisce il valore sociale ed economico dell’attività di cura svolta da parte del caregiver familiare previsto già nella Legge 27 dicembre, n. 205 e introduce alcuni elementi quali: la nomina, i contributi figurativi e la tutela previdenziale, le agevolazioni nel settore sociale e le possibili detrazioni fiscali, la conciliazione tra assistenza e lavoro, le agevolazioni nel settore sociale e le possibili detrazioni fiscali e infine, l’accesso ai benefici, tutti elementi utili a caratterizzarne il ruolo. Considerando poi che il caregiver è sottoposto a un’attività fisica fatta di movimenti abituali e routinari, diventa determinante, per migliorarne le condizioni fisiche, l’uso di una apposita ed adeguata strumentazione che, rispetto all’età, aiuti a migliorarne le condizioni e lo stile di vita. L’articolo è un momento di riflessione per una categoria bisognosa di tutela normativa, una categoria che in silenzio aspetta un conforto, un riconoscimento ed una tutela dal Legislatore, una categoria soggetta a forte stress ossidativo, che ha bisogno di capire come rapportarsi e comunicare con l’ammalato o con il soggetto disabile che assiste, e che quando lo fa, riesce a farlo per esperienza e non attraverso appositi corsi formativi dei quali avrebbe estremo bisogno. "
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Casini, Carlo. "II Rapporto sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 recante “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” anche in confronto con le altre nazioni europee (aprile 2009)." Medicina e Morale 58, no. 4 (August 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.240.

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Abstract:
Il contributo propone all’attenzione il II Rapporto sull’applicazione della legge italiana in materia di “procreazione medicalmente assistita” (PMA) (Legge 40/2004), elaborato nell’aprile 2009 all’indomani della quarta relazione ministeriale del 25 marzo 2009 sullo stesso tema. La particolarità del presente Rapporto consiste nell’indagare su uno dei due obiettivi della legge 40/2004: tutelare il diritto alla vita del concepito. Infatti, mentre è alta la concentrazione sull’obiettivo di “superare la sterilità e la infertilità”, lo scopo di difendere il diritto alla vita del concepito considerato dalla stessa legge “soggetto” al pari degli altri soggetti coinvolti nelle procedure di PMA, è troppo spesso dimenticato. Il Rapporto vuole proprio rimediare a tale dimenticanza e si chiede: di quanti nuovi esseri umani è stata evitata la distruzione per effetto della legge? Poiché, come si legge nel contributo, è chiaro che le tecniche di PMA per il fatto stesso di procreare “in vitro” espongono alla morte gli embrioni anche quando vengono trasferiti nelle vie genitali della donna (ed è questa, infatti, una delle principali riserve etiche nei confronti delle tecniche di PMA), l’indagine si occupa solo di vedere come è stato tutelato il diritto alla vita degli embrioni non trasferiti, cioè non destinati alla nascita, dalla Legge 40/2004. Emerge che l’effetto più benefico della legge è quello di aver evitato nel solo triennio 2005-2006-2007 la possibile formazione soprannumeraria di embrioni e la conseguente possibile distruzione, diretta o dovuta alla crioconservazione, di oltre 120.000 embrioni. La seconda parte della ricerca è condotta confrontando anche i dati di altri Paesi europei e dimostra che il rispetto dei limiti posti a tutela del diritto alla vita hanno anche garantito meglio la salute della donna e non hanno diminuito la percentuale del “successo”. Come è noto la recente sentenza n. 151/2009 della Corte Costituzionale ha gravemente compromesso la legge proprio nel punto di maggiore sensibilità nei confronti della tutela concreta del diritto alla vita del concepito. L’auspicio è che i dati raccolti in questo II rapporto vengano comunque presi in seria considerazione. ---------- The contribution proposes the II Report of April 2009 on the application of the Italian Law on “medically assisted reproduction” (PMA) (Law 40/2004). The peculiarity of the present Report consists of investigating one of the two purposes of the Law 40/2004: to protect the right to life of newborns. In fact, if, on one hand, attention to the purpose of “overcoming sterility and infertility” the Law considers, on the other hand the purpose of defending the right to life of newborn, that is considered as “subject” just like the others subjects involved in PMA procedures from the same law, is too often forgotten. The Report intends to remedy for this forgetfulness and it asks: how many new human beings have been saved thanks to the Law? It makes clear that the most beneficent effect of the Law is that, in the period 2005-2007, it has avoided the possible production of excess embryos and the consequent possible suppression – direct or due to the cryoconservation – of over 120.000 embryos. The second part of the search is conducted also comparing data of other European Countries and it shows that the respect of the imposed limits for protecting the right to life has also guaranteed the woman’s health and it has not reduced the outcome percentage.
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Bazzoffi, Paolo. "Linee guida per l’assistenza aziendale nella realizzazione dei solchi acquai efficaci nel contenimento dell’erosione (Standard di Condizionalità 1.1a) nell’ambito della Misura M02, Sottomisura 2.3 (Sostegno alla formazione dei consulenti) dei PSR." Italian Journal of Agronomy 10, no. 1s (February 11, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/ija.2015.719.

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Abstract:
<p>La misura M02 implementata dai PSR 2014-2020 ha l'obiettivo di aiutare gli imprenditori agricoli e forestali ad avvalersi dei servizi di consulenza per migliorare le prestazioni economico ambientali delle loro imprese. La misura incoraggia inoltre la partecipazione dei destinatari dei servizi ad attività di consulenza finalizzate ad accrescerne le competenze professionali in materia di tutela, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla selvicoltura e incentivare l’uso sostenibile delle risorse. La M02 si compone di 2 sottomisure:</p><p>a) Sottomisura 2.1 Sostegno allo scopo di aiutare gli aventi diritto ad avvalersi di servizi di consulenza</p><p>b) Sottomisura 2.3 Sostegno alla formazione dei consulenti</p>
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Vincenzo Durante. "La “semantica dell’embrione” nei documenti normativi." Revista Mosaicum, no. 9 (July 2, 2020). http://dx.doi.org/10.26893/rm.v5i9.361.

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Abstract:
L’analisi semantica dei testi giuridici che trattano dell’embrione umano mostra quali siano gli obiettivi che la regola intende raggiungere e se la qualificazione linguistica adottata sia funzionale al loro raggiungimento. La ricerca, che analizzanorme di vari ordinamenti nazionali ed internazionali, individua quattro differenti soluzioni semantiche, che vanno da quelle più pragmatiche, in cui si evita di definire l’embrione umano e di attribuirgli uno specifico status giuridico, a quelle, all’altroestremo, in cui emerge la volontà di conferire un valore pieno all’embrione, al fine di equipararlo ai soggetti dotati di capacità giuridica. Indagando le conseguenze di tali scelte, si evidenzia come non sempre le qualificazioni “forti” si rivelano le più adatte agli scopi che si prefiggono, soprattutto a causa della persistente esigenza di bilanciare la protezione dell’embrione con altri valori ugualmente tutelati.
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Cuccaro, Floriana, Giuseppina Moccia, Antonio Nigro, Alfonso Della Corte, Giuseppe Ferrucci, Rosetta Frammartino, Rosa Rita Oro, et al. "Nuova metodologia per proteggere gli studenti delle professioni sanitarie dalle ferite accidentali da punta e taglio durante il periodo formativo." La Sanita pubblica. Ricerca sul campo., 2020, 77–84. http://dx.doi.org/10.48268/sanita/2020/0001.8.

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Abstract:
Lo scorretto utilizzo di dispositivi medici taglienti o acuminati sono tra le pratiche assistenziali che mettono maggiormente a rischio la sicurezza sia del paziente che dell’operatore sanitario. Le lesioni accidentali da aghi o da lame costituiscono un importante rischio lavorativo degli operatori sanitari nel corso dell’attività quotidiana; di conseguenza, le punture ed il taglio accidentale devono essere collocate tra le priorità da affrontare in un programma di prevenzione teso a migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro per gli operatori sanitari, tirocinanti e studenti. Da questa premessa nasce l’esigenza da parte dell’Università, nell’adempiere all’obbligo di informazione, di formazione e di tutela degli studenti delle Professioni Sanitarie e di attuare programmi tesi alla percezione del rischio e alla conoscenza delle procedure di sicurezza. Scopo di questo lavoro è stato sia di fornire agli studenti delle professioni sanitarie un unico strumento atto a prevenire le ferite da taglio e da punta, e garantire la formazione e l’acquisizione di abilità in procedure che tengano conto della sicurezza del paziente e minimizzino il rischio clinico a cui sono sottoposti; sia di valutare la percezione che gli studenti delle professioni sanitarie hanno del rischio biologico da ferite da taglio e da punta e di individuare il numero di infortuni che si verificano durante le ore di tirocinio evidenziando il problema della sottonotifica di tali incidenti.
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Borelli, Dario, Giuseppina Moccia, Anna Borrelli, Giovanni Genovese, Antonella Maisto, Antonio Nigro, Alfonso Della Corte, et al. "Un intervento di sanità pubblica: elaborazione di una campagna vaccinale anti-influenzale in operatori sanitari." La Sanita pubblica. Ricerca sul campo., 2020, 85–90. http://dx.doi.org/10.48268/sanita/2020/0001.9.

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Abstract:
La tutela della salute degli operatori sanitari è un argomento di estremo interesse per la comunità scientifica internazionale, che negli ultimi anni ha dato luogo a prolifiche ed interessanti analisi su quanto sia importante migliorare e potenziare tutte le misure di sicurezza atte a proteggere pazienti ed operatori sanitari. Il compito di chi si occupa della Prevenzione Sanitaria è innanzitutto di educare i lavoratori a tutte le misure atte a proteggere se stessi e gli altri. Molti studi internazionali descrivono il grande stress a cui sono continuamente sottoposti gli operatori sanitari che ha rilevantissime conseguenze nella loro salute fisica e mentale. È da sottolineare, appunto, come figure professionali di medici, ostetriche ed infermieri non sono “immuni” agli agenti patogeni con cui rischiano quotidianamente di entrare in contatto e, quindi, di sviluppare patologie infettive. Questo non solo comporta un danno diretto alla salute dei lavoratori, con possibilità di eventuali complicanze e cronicizzazione di eventuali patologie ma anche un danno sociale ed economico con perdita di giornate lavorative e, di conseguenza, danno all’utenza. Ma c’è un altro aspetto importante da analizzare: un medico o infermiere che entra in contatto con un agente infettivo può essere un subdolo veicolo di infezione e trasmettere l’agente infettivo a tutta l’utenza e, in particolare, a chi si trova in una situazione di immunodeficienze come anziani, donne gravide, neonati ed allettati. Questo studio da noi condotto presso l’A.O.U. “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” coadiuvati dalla U.O.S.D. Sorveglianza Sanitaria e Radioprotezione, ha avuto come scopo la promozione, utilizzando strumenti e tecniche comunicative studiate ad hoc, e l’analisi dell’adesione al piano vaccinale antinfluenzale dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliera confrontando i risultati con l’adesione degli anni precedenti.
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"Diritto italiano. Soggiorno." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (February 2011): 226–40. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004017.

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Abstract:
1. Consiglio di Stato 27.8.2010 n. 6002 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per mancanza di attivitŕ lavorativa - accoglimento del ricorso in 1° grado per mancata comunicazione preavviso di rigetto - appello della Amministrazione dello Stato - prospettata pericolositŕ sociale dello straniero - integrazione in giudizio della motivazione - giudizio di pericolositŕ sociale basato su comportamenti.2. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 6.6.2008 n. 2343 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per mancanza di passaporto - necessitŕ ai fini del rinnovo del titolo di soggiorno - esclusione; permesso di soggiorno - titolo valido ai fini identificativi. SCHEDA di Nazzarena Zorzella.3. Tribunale amministrativo regionale Lazio 23.4.2010 n. 8253 - visto d'ingresso per turismo - istruttoria finalizzata a comprovare lo scopo del viaggio ed i mezzi di sussistenza nonché il rientro in patria - necessitŕ - onere probatorio assolto - illegittimitŕ del diniego; rigetto dell'istanza risarcitoria pur in presenza di pregiudiziale amministrativa - difetto di prova.4. Tribunale amministrativo regionale Lombardia 24.9.2010 n. 6461 - permesso di soggiorno per assistenza minore (art. 31, co. 3 TU n. 286/98) - titolo idoneo per il riconoscimento dello status di soggiornante CE di lungo periodo - tipologia di permesso non ricompresa tra quelle escluse ex art. 9 TU n. 286/98 5. Tribunale amministrativo regionale Lazio 3.11.2010 n. 33121 - richiesta di accesso agli atti inerente i propri rilievi dattiloscopici (impronte digitali) - rifiuto della PA per adombrate ragioni di tutela dell'interesse e della sicurezza pubblica - mancata valutazione del diritto di difesa - riconoscimento giudiziale del diritto di accesso; diritto della persona a cui si riferiscono i rilievi dattiloscopici di accedere agli atti ad esso relativi - insuscettibilitŕ del diritto a minacciare l'ordine e la sicurezza pubblica. SCHEDA di Guido Savio.
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Semplici, Stefano. "Perché? Come? Chi? Tre domande (e alcune risposte) sulla consulenza etica in ambito sanitario." Medicina e Morale 64, no. 6 (August 1, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2015.4.

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Abstract:
Le questioni sempre più complesse che emergono nella pratica clinica, in conseguenza del progresso scientifico e tecnologico e del crescente pluralismo di valori e stili di vita, hanno rafforzato l’esigenza di una specifica consulenza, con lo scopo di tutelare l’autonomia dei pazienti e offrire loro maggiori e più informate opportunità di scelta. Ci sono tuttavia molte questioni che meritano un approfondimento: il modello della consulenza (interi comitati, piccoli gruppi, singoli consulenti); il ruolo del punto di vista morale dei consulenti; le loro competenze; il rischio che la consulenza possa diventare un privilegio per pochi. ---------- The more and more complex issues that are emerging in clinical practice, as a consequence of scientific and technological progress as well as of growing pluralism of values and lifestyles, have strengthened the need for a specific consultation, aiming at protecting the patients’ autonomy and providing them with greater and more informed opportunities of choice. However, many questions are worth a deeper insight: the models of consultation (full committees, small teams, individual consultants); the role of the consultants’ moral point of view; their expertise; the risk for consultation to become a privilege for few.
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Conti, Adelaide, and Paola Delbon. "La sperimentazione in soggetti in coma: problematiche etiche e giuridiche." Medicina e Morale 54, no. 2 (April 30, 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2005.396.

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Abstract:
L’inclusione di un soggetto in uno studio sperimentale è di regola subordinata al consenso libero e informato dello stesso. Problematiche di ordine etico e giuridico piuttosto complesse emergono quindi quando il soggetto da includere nella ricerca sia incapace di prestare tale consenso, come nel caso di persona in stato di incoscienza. L’inclusione di tale soggetto nella ricerca è dalle norme e dai documenti nazionali e sovranazionali (art. 54 Codice Penale, Convenzione per la protezione dei diritti umani e della dignità dell’essere umano riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina, GCP recepite con Decreto Ministeriale 15 luglio 1997, Dichiarazione di Helsinki, Linee Guida Etiche Internazionali per la Ricerca Biomedica che coinvolge Soggetti Umani) subordinata alla sussistenza di una situazione di emergenza, o alla prestazione del consenso da parte del rappresentante legalmente riconosciuto. Si tratta quindi di verificare, ai fini dell’individuazione di uno spazio di praticabilità della ricerca in tali ipotesi, al di fuori delle situazioni di emergenza e rappresentanza legale, la possibilità di ulteriori “criteri di ammissibilità”: l’introduzione delle direttive anticipate e/o la previsione di un “decisore sostitutivo”, e la reversibilità dello stato di coma, ovvero la possibilità di guarigione e/o miglioramento quale condizione legittimante la sperimentazione in quanto pratica volta a recuperare lo stato di coscienza del soggetto. Ogni riflessione circa l’inclusione di un paziente in stato di coma in un protocollo sperimentale deve in definitiva fondarsi sulla considerazione della priorità dell’interesse del paziente stesso rispetto all’interesse della scienza e della società, ancor più se riferita a soggetti incapaci di esercitare un libero consenso rispetto ad un atto di disposizione del proprio corpo, e perciò bisognosi di maggior tutela. ---------- The inclusion of a person in a clinical trial, as a rule, needs his/her free and informed consent. Complex ethical and legal questions emerge when the person to include in a clinical trial in uncapable of giving legal consent, i. e. when he/she is uncounscious. According to national and international rules and documents (art. 54 c.p.; Convention for the Protection of Human Rights and Dignity of the Human Being with Regard to the Application of Biology and Medicine; GCP - D.M. 15 luglio 1997; Declaration of Helsinki (WMA) International Ethical Guidelines for Biomedical Research involving Human Subjects (CIOMS) including such a person in a clinical trial can be justified in emergency or with the consent of patient’s legal representative. We have to verify, in order to pick out a scope for medical research in these hypotheses, apart from emergency and legal representation, the possibility of other “admissibility standards”: advance directives and /or substituted decision-maker, and the reversibility of a coma, i. e. the possibility for the patient to heal or be better as a condition for the conduct of clinical trial as an operation intended to recover patient’s consciousness. All considerations about inclusion of unconscious persons in clinical trials have to be founded in the consideration that the interest of the patient always prevail over those of science and society, much more if the patient is unable to exercise his/her consent to dispose of his/her body, and then in need of special protection.
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Spezzani, Carlo, Andrea Fabris, Oliviero Mordenti, Amedeo Manfrin, Fulvio Salati, Franco Giorietto, Cristian Salogni, and Giancarlo Ruffo. "MANUALE PER LA GESTIONE DEL CONTROLLO DEL BENESSERE DEI PESCI DURANTE IL TRASPORTO SU STRADA." Rassegna di Diritto, Legislazione e Medicina Legale Veterinaria 19, no. 1 (September 7, 2022). http://dx.doi.org/10.54103//18648.

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Abstract:
L’acquacoltura ha sempre rappresentato un’importante attività di allevamento animale e mai come oggi ha assunto un’importanza crescente dovuta ad una sempre maggior domanda di consumo annuo pro capite di pesce che, tuttavia, ha comportato una contestuale diminuzione dell’apporto della pesca. La movimentazione di pesce vivo è parte integrante della attività di piscicoltura in tutta Europa. Negli ultimi decenni in Italia l’allevamento del pesce e di altre specie acquatiche è stato in costante aumento, stabilizzandosi solo negli ultimi anni. Si è registrato un sempre maggiore interesse alle pratiche di acquacoltura utilizzate e ai relativi problemi di benessere dei pesci da parte del legislatore, nel campo della ricerca e da parte dei consumatori. I dati dimostrano che l’acquacoltura è un settore in crescita: nell’anno 2016 sono stati trasportati e introdotti in Italia oltre 72 milioni di Kg. di pesce vivo (35.5% trote – 14.6% spigole e orate – 4% pesce gatto e anguille) e si prevede che a livello mondiale nel 2030 il 60% del pesce consumato sarà di allevamento. In Italia le specie più trasportate sono le orate, le spigole nelle fasi giovanili e le trote. La maggior parte delle specie di pesce che sono allevate vengono spostate almeno una volta durante il loro ciclo produttivo, mentre alcuni animali vengono movimentati più volte. In acquacoltura sono allevate e trasportate oltre 60 specie diverse di pesci (oltre 30 specie in Europa). Se ne deduce che quantità di animali trasportati e la e la lunghezza durata del viaggio possono variare considerevolmente, in funzione del ciclo produttivo e delle necessità commerciali, che talvolta possono cambiare anche nel corso dello stesso anno. Il trasporto dei pesci è forse il più difficile e delicato rispetto alle altre specie di vertebrati, per cui ne deriva che un piccolissimo errore nelle varie fasi di trasporto ne comprometterebbe il benessere degli animali nonché una perdita economica nel settore. L’azione di protezione e di mantenimento delle condizioni di benessere del pesce vivo durante le operazioni di trasporto, che dovrebbe essere un dovere morale dell’allevatore e/o autotrasportatore, è un obbligo sancito dalla legislazione vigente e comporta una responsabilità legale sia degli operatori del settore, sia delle autorità competenti preposte ai controlli, le quali devono avere una alta professionalità e competenza nel corso delle operazioni ispettive e di vigilanza. Nelle attività di trasporto del pesce, è necessario eseguire le operazioni secondo specifici protocolli operativi, allo scopo di non pregiudicare lo stato di salute e indirettamente anche il valore economico degli animali oggetto di movimentazione. E’ rilevante quindi che gli operatori e il personale addetto siano formati e preparati per garantire ai pesci un trasporto senza stress. A tal proposito è importante sottolineare l’importanza fondamentale della figura del veterinario, il quale rappresenta oggi la sola figura professionale e con competenze scientifiche a cui la legge attribuisce il compito-dovere di verifica e di controllo delle condizioni degli animali e dei loro prodotti, nello specifico anche del pesce, ivi compresi i provvedimenti a tutela della protezione del benessere dell’animale durante il trasporto e che comportano, inoltre, anche la valutazione delle condizioni di dolore, stress, o sofferenze evitabili nel corso delle operazioni. Con il presente ‘Manuale’, vengono riportate una serie di misure specifiche da applicare nella gestione del trasporto su strada del pesce vivo, al fine di definire ed individuare le condizioni ottimali di benessere nel corso delle movimentazioni.
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Casini, Carlo. "A tre anni dalla Legge 40/2004 sulla “procreazione medicalmente assistita” Un esame critico della relazione del Ministro della Salute." Medicina e Morale 56, no. 4 (August 30, 2007). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2007.311.

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Abstract:
Il presente contributo esamina in modo critico e ragionato la Relazione ministeriale relativa all’applicazione della Legge 40 del 2004 in materia di procreazione medicalmente assistita del 28 giugno 2007. L’obiettivo è quello di dimostrare che – contrariamente a quanto affermato - proprio in base ai dati lacunosi e strumentalizzati riportati nella Relazione ministeriale, la legge “ha funzionato”; ha raggiunto, cioè, le finalità – che risultano dalla norma stessa - di proteggere il diritto alla vita del concepito (riducendo nel massimo grado possibile la sua distruzione) e superare, nei limiti del possibile, le cause di sterilità. In modo preciso e puntuale, l’articolo dimostra che, non solo è stata grandemente ridotta l’eliminazione premeditata di embrioni umani, ma anche che non vi è stata alcuna riduzione di efficacia delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) in ordine allo scopo di ottenere gravidanze e nascite di bambini. La linea seguita dall’Autore non è quella “negativa” di difendere la legge negando valore probatorio alla Relazione ministeriale, bensì quella “positiva” dimostrare piena efficacia della Legge proprio in base ai pur lacunosi dati forniti dal ministro. La tesi è che la Legge ha tutelato in misura significativa il diritto alla vita dei concepiti e non ha affatto ridotto l’efficacia delle tecniche di PMA. ---------- The present contribution examines in a critical and reasoned way the ministerial report (June 28th 2007) on the application of the Law 40/2004 on medically assisted reproduction. The aim is to show that – contrarily to what have been claimed – just in base to the sketchy and exploited data reported in the ministerial report, the law “worked”; that is to say, it reached the purposes – that result from the norm itself – to protect the right to the life of the conceived subject (reducing in the maximum possible degree his/her destruction) and to overcome, as far as possible, the causes of sterility. In a precise and punctual way, the article shows that, not just the intentional elimination of human embryos has been greatly reduced, but also that there has not been any reduction of effectiveness of the techniques of medically assisted reproduction (PMA) in order to obtain pregnancies and births of babies. The line followed by the Author is not that “negative” to defend the law denying probative value to the ministerial report, on the contrary that “positive” to show the full effectiveness of the Law just in base to the though sketchy data furnished by the Minister. The thesis is that the Law has protected in a meaningful measure the right to the life of the conceived subject and it has not at all reduced the effectiveness of the PMA techniques.
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