Dissertations / Theses on the topic 'Scientifica'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Scientifica.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 dissertations / theses for your research on the topic 'Scientifica.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Carrozza, Maria Antonietta <1954&gt. "La conoscenza scientifica a scuola: problemi concettuali, metodologici e didattici." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1017.

Full text
Abstract:
Una grande messe di dati ha messo in evidenza che l’insegnamento delle scienze a scuola appare problematico per una molteplicità di fattori; in primo luogo le pratiche di insegnamento/apprendimento sono epistemologicamente scorrette, nella realizzazione infatti mirano maggiormente alla ricezione delle informazioni piuttosto che porre attenzione ai processi di produzione della conoscenza. Si è proposto un modello di laboratorio scientifico come modo tipico del procedere epistemologico. Le ipotesi che hanno guidato il percorso di ricerca si sono incentrate sulla formulazione e sperimentazione di un modello di laboratorio scientifico messo in pratica da azioni didattiche incentrate sulla ricostruzione dei concetti scientifici e sul mutamento concettuale. Sulla base degli esiti di molte indagini attuali che mettono in evidenza l’esistenza di teorie naif sulla concezione dei fenomeni scientifici che compromettono l’apprendimento delle teorie della scienza accreditata, si è ideato e realizzato un modello che ha comportato un lavoro su due piani, quello degli studenti della secondaria inferiore della comunità in cui è stata svolta la ricerca e quello degli insegnanti. Gli studenti sono stati coinvolti in attività sperimentali o problemi concettuali che hanno consentito la ristrutturazione dei concetti scientifici o il mutamento delle concezioni naif, come ad esempio la concezione della materia, in favore delle teorie scientificamente accreditate. Gli studenti sono stati impegnati con attività che hanno sfruttato l’interazione cognitiva e la progettualità dei gruppi. I docenti sono stati coinvolti, con incontri fuori d’aula, in azioni di riflessività sulla disciplina e sulle pratiche didattiche per attivare l’evoluzione di nuovi modi di concepire “l’insegnabilità” delle discipline scientifiche e per ricercare pratiche più efficaci nell’insegnamento/apprendimento delle scienze. In affiancamento in aula, infatti, sono stati coinvolti in azioni di osservazione/dimostrazione dell’efficacia di nuovi modelli di insegnamento delle scienze sul campo.
A large amount of data has shown that science teaching in schools is problematic for a variety of factors; at first, the practice of teaching / learning are epistemologically incorrect because aimed more to the receipt of information rather than to pay attention to the processes of knowledge production. We proposed a model of scientific laboratory as a typical way for the epistemological proceed. The research basic assumptions have been focused on the formulation and testing of a laboratory model of science where the teaching actions are finalized to the reconstruction of scientific concepts and conceptual change. Based on the results of many surveys which show the existence of naive theories on the conception of scientific phenomena that undermine the learning of scientific theories, a model was designed and realized that has led to work on two levels, the level of students of secondary school (age 11th-14th) and the level of teachers. The students were involved in practical experimental activity or in conceptual problems solution that allowed the restructuring of scientific concepts or the change of naive conceptions, such as the conception of matter, to scientific theories. Students were busy with activities that have exploited the cognitive interaction and the groups planning. The teachers have been involved, outside of the classroom, in reflexivity actions on the teaching discipline and the teaching practices to enable the development of new ways of conceiving the "ability to teach" science and to research the best practice in teaching and learning of science. Moreover, with a tutor supervision in the classroom, teachers have been involved in actions to observe and demonstrate the in-field effectiveness of science education new models.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Battistella, Giulio. "Il sindacato della Corte costituzionale sulle questioni a connotazione tecnico-scientifica. Tra ragionevolezza scientifica e discrezionalità politica." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2022. https://hdl.handle.net/11572/360163.

Full text
Abstract:
L’obbiettivo del presente lavoro è di analizzare le tecniche argomentative e i moduli decisori utilizzati dalla Corte costituzionale per vagliare la legittimità costituzionale delle leggi a contenuto scientificamente connotato. Con ciò ci si riferisce sia alle modalità argomentative attraverso le quali la Corte si appella al dato tecnico-scientifico per decidere nel merito una questione di costituzionalità su materia a carattere tecnico-scientifico, sia le tipologie decisorie che la Corte impiega per rimediare al vizio di legittimità che inficia la disposizione legislativa impugnata. Per prima cosa, si faranno alcune premesse necessarie a chiarire perché il diritto, in alcuni casi, sia legato alla scienza da un rapporto di intrinseca complementarietà, e attraverso quali canali queste due dimensioni vengano a comunicare. In seguito, si analizzeranno i caratteri del processo costituzionale e si passeranno in rassegna le ragioni per cui anche un giudizio di legittimità incentrato sul raffronto tra norme – o, come si suol dire, ‘astratto’ – non possa rimanere impenetrabile al dato fattuale esterno, dovendosi riferire ai fatti extra-giuridici per vagliare la conformità della disposizione impugnata alle norme parametro. All’esito di queste considerazioni preliminari, si passerà ad analizzare in maniera sistematica la giurisprudenza costituzionale che si è pronunciata sulle questioni a connotazione scientifica, evidenziando il nesso che lega il parametro evocato e le cognizioni di scienza nella risoluzione del dubbio di costituzionalità. L’analisi giurisprudenziale si svilupperà lungo una traiettoria che mira a selezionare, essenzialmente, tre plessi tematici di sicuro rilievo costituzionalistico: l’importanza del dato scientifico nella costruzione delle fattispecie normative, l’ipotesi dell’individuazione di una ‘riserva di scienza’ che vincoli il legislatore a non interferire nelle valutazioni di natura prettamente scientifica, ed infine il rapporto tra sviluppo scientifico-tecnologico e ‘nuovi diritti’. Lo studio dei materiali giurisprudenziali permetterà di sviluppare, sul piano teorico, la discussione su alcuni problemi attuali del costituzionalismo e della giustizia costituzionale: la progressiva “concretizzazione” del processo costituzionale, l’emersione di uno specifico sindacato di ‘ragionevolezza scientifica’, il perfezionamento delle modalità di svolgimento del bilanciamento degli interessi, l’intensificazione del sindacato costituzionale sulle valutazioni di fatto del legislatore, la mobile linea del confine tra la discrezionalità del legislatore e i limiti al potere di sindacato del Giudice costituzionale, l’elaborazione di nuove tecniche decisorie tese a favorire il dialogo tra Corte costituzionale e Parlamento nella disciplina del ‘seguito legislativo’, ed infine il problema del coordinamento tra questi due organi nella garanzia dei diritti della persona (in specie, nel riconoscimento dei ‘nuovi diritti’). II A questi temi non è possibile dare risposte definitive. Nondimeno, lo studio della giurisprudenza costituzionale analizzata consente di trarre provvisoriamente alcune conclusioni, e di formulare qualche proposta in vista dei possibili sviluppi futuri. Il tema dell’incisività del sindacato giurisdizionale nel controllo sulle valutazioni di fatto del legislatore interessa trasversalmente tutti gli ordinamenti dotati di un sistema di giustizia costituzionale. Al momento si registra una netta tendenza all’intensificazione del sindacato, cui corrisponde la proporzionale diminuzione della discrezionalità del legislatore. A questo proposito, particolarmente significativa è l’esperienza del Tribunale costituzionale federale tedesco, che offre notevoli spunti per riflettere sulle potenzialità e i limiti di un sistema di giustizia costituzionale che tende a restringere ai minimi termini gli spazi di valutazione della politica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Dragoni, Donatella. "Il ruolo dell'educazione scientifica in contesti "difficili"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2294/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Zanetti, Silvia <1951&gt. "Teacher Professional Development per l’innovazione nell'educazione scientifica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1012.

Full text
Abstract:
I mutamenti verificatisi a livello dell'istruzione e nell'ambito della società comportano per la professione insegnante la necessità di rispondere a nuove esigenze. Alcune ricerche dimostrano una correlazione positiva fra la formazione in servizio degli insegnanti e i risultati degli allievi; quindi il miglioramento della qualità della formazione per lo sviluppo professionale degli insegnanti (Teacher Professional Development) è diventato uno dei principali obiettivi dei sistemi d'istruzione europei. In questa tesi si propone un’analisi dei fattori che possono incidere sulla diffusione dell’innovazione nell’insegnamento delle Scienze e sull’efficacia dei programmi Teacher Professional Development (PD) per gli insegnanti di Scienze. Dapprima s’indaga sulla resistenza all’innovazione manifestata dagli insegnanti, poi in base ai dati ricavati dall’indagine e all’analisi di documenti si perviene all’individuazione di possibili criteri di efficacia dei programmi PD. Sulla base di tali criteri viene, infine, condotta un’analisi comparata tra due modelli PD sperimentati in Europa, per pervenire ad una proposta di modello PD efficace per la diffusione dell’innovazione nell’educazione scientifica.
Changes in education and in society place new demands on the teaching profession. Research have found positive relationships between in-service teacher training and student achievement; improving the quality of Teacher Professional Development is, therefore, an important goal for Europe's education systems. This thesis proposes an analysis of the factors that may affect the diffusion of innovation in science education and the effectiveness of the programs Teacher Professional Development (PD) for teachers of Science. First inquired on the resistance to innovation manifested by teachers, then according to data obtained by the investigation and analysis of documents was drawn to the identification of possible criteria for program effectiveness PD. Based on these criteria is, finally, conduct a comparative analysis between two PD models tested in Europe, to arrive at a proposed PD model for circulating innovation in science education.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Marando, Gabriella. "L'acquisizione della prova scientifica nel processo penale." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3447.

Full text
Abstract:
2008/2009
Con il presente studio ci siamo proposti di analizzare l’impatto che il proliferare della cd. prova scientifica ha sortito sul procedimento di formazione della prova penale. In via preliminare, si è avvertita la necessità di porre le premesse per una definizione della locuzione di “prova scientifica” che ne chiarisse le peculiarità gnoseologiche rispetto agli strumenti di conoscenza tradizionali. In tale prospettiva, si ritiene che il quid caratterizzante la scientific evidence sia costituito dall’impiego del metodo scientifico al fine della formazione della conoscenza, dovendo riservarsi, per questa via, la qualifica di scientificità ai soli elementi di prova che derivano da un procedimento formativo di verificazione hempeliana e falsificazione popperiana, il quale si concreta nella sottoposizione dell’ipotesi a continue sperimentazioni e falsificazioni, con conseguente individuazione di un margine intrinseco di errore. L’adozione di tale definizione non è priva di riverberi sul piano processuale, in quanto impone l’abbandono della concezione fideistica della scienza in favore di una nozione di metodo scientifico fallibilista e suscettibile di controllo circa la sua attendibilità epistemologica e la correttezza d’impiego da parte del sistema processuale d’adozione. La centralità del controllo sull’an e sul quantum di scientificità del metodo di formazione della conoscenza deve essere improntato, per un verso, all’autonomia del giudice nei confronti della comunità scientifica di riferimento e alla percezione della scienza come contesto culturale in evoluzione, all’interno del quale anche un metodo scientifico o tecnologico accettato e utilizzato nella prassi può essere messo in discussione dall’emergere di teorie innovative. Per altro verso, a fronte dell’elaborazione degli ormai noti parametri di controllo, discretivi tra good science e junk science, elaborati dalla giurisprudenza nordamericana ad opera delle pronunce componenti la trilogia Daubert-Joiner-Kumho al fine di erigere una griglia di sbarramento delle conoscenze non affidabili operante nella fase di ammissione della prova, si ritiene, sulla scorta della concezione corpuscolariana della conoscenza, che non si possa procedere ad una passiva e acritica operazione di innesto di tali parametri nel contesto processuale, ma che la valutazione di affidabilità del metodo scientifico debba essere contestualizzato in relazione ai paradigmi, alle categorie processuali e alle scansioni in cui si articola il procedimento probatorio delineato dal c.p.p. 1988. In una prospettiva speculare, l’operazione volta alla riconduzione della scientific evidence nell’alveo dell’architettura complessiva del procedimento di formazione della prova non ha ignorato che la complessità e il grado elevato di specializzazione della conoscenza scientifica richiede un apparato di strumenti giuridici idonei a consentire il controllo giudiziale sull’idoneità epistemologica del metodo impiegato, il rispetto dei protocolli d’uso e la coerenza interna del risultato probatorio. In quest’ottica, si sono affrontate le questioni, logicamente interdipendenti, attinenti, l’una, ai modelli probatori attraverso cui introdurre le conoscenze scientifiche nel processo, e, l’altra, alle tecniche dinamiche di acquisizione processuale del sapere scientifico. La prima questione pone l’interprete di fronte ad un sentiero che si biforca nelle direzioni della tipicità o della atipicità probatoria. Con l’adesione alla tesi volta all’inquadramento della conoscenza scientifica nel catalogo dei mezzi tipici abbiamo ritenuto di valorizzare la sistematica del codice laddove esso offre una gamma di strumenti nominati – a partire dalle tecniche di indagine ex artt. 354, 359 e 391-sexies c.p.p. fino a giungere ai mezzi di prova della perizia e della consulenza tecnica endoperitale ed extraperitale – aventi la funzione di consentire l’ingresso della scienza nel processo. L’opzione esegetica de qua è rafforzata dalle seguenti considerazioni. In primis, riteniamo che la tecnica di formulazione della fattispecie dell’art. 220, richiamato per relationem dall’art. 233 c.p.p., a guisa di una “norma in bianco”, suscettibile di trovare riempimento con il rinvio a metodi e tecniche extragiuridiche, sia sintomatica di una prevalutazione legislativa che attesti, da un lato, l’idoneità dei suddetti mezzi di prova ad accogliere nel loro alveo quegli apparati di strumenti tecnologici che, in ragione tanto del continuo sviluppo della scienza quanto della loro natura extralegale, non si prestano ad essere tipizzati in un catalogo; e, dall’altro lato, l’opportunità di sottoporre il metodo tecnico-scientifico alla dialettica della prova e controprova in cui si articola il rapporto tra perizia e consulenza tecnica e alla medesima dinamica di acquisizione probatoria tipizzata in funzione dell’assunzione al processo dei suddetti mezzi di prova. In secundis, il parametro legale dell’art. 220 c.p.p. si presta ad accogliere nel suo ambito applicativo – articolato nella triplice scansione dello svolgimento di indagini, acquisizione di dati e acquisizione di valutazioni da parte dell’esperto – sia la fase in cui il perito procede a proprie indagini tecniche facenti capo a risultati probatori fruibili dal giudice, sia la fase predisposta al controllo dei medesimi risultati e volta ad offrire all’organo giudicante gli strumenti di valutazione intorno alla idoneità probatoria astratta e alla attendibilità e rilevanza in concreto del metodo utilizzato. In tertiis, il conferimento alla prova per esperti del ruolo di trait d’union in funzione dell’ingresso della scienza nel contesto processuale valorizza al massimo grado il diritto di difendersi provando, inteso nella particolare declinazione del diritto a difendersi mediante il contributo di esperti, e il principio della formazione dialettica della conoscenza come canone epistemologico del processo penale. Tale considerazione pone le premesse per la soluzione della seconda questione problematica, afferente alla definizione delle modalità acquisitive della prova scientifica nelle scansioni tipiche dell’assunzione della prova per esperti. L’opzione qui accolta può essere apprezzata da un duplice angolo visuale. Da un lato, si consideri che la disciplina legislativa regolante la formazione della perizia prevede l’allestimento di un contraddittorio endoperitale sia in sede di formulazione dei quesiti sia durante la fase di esecuzione delle operazioni, all’interno del quale i consulenti di parte sono posti in grado di sindacare le scelte dell’esperto sia sotto il profilo della validità astratta del metodo impiegato sia dal punto di vista della sua idoneità in relazione al caso concreto, consentendo loro di controllare la correttezza delle modalità di esecuzione dall’interno della formazione della prova. Dall’altro lato, l’articolazione delle relazioni intercorrenti tra perizia e consulenza tecnica extraperitale rafforza le possibilità di interlocuzione delle parti mediante la realizzazione di una dialettica estrinseca tra i mezzi di prova tecnico-scientifici rimessi alla loro disponibilità. Tale ordine di considerazioni riveste una particolare importanza nelle ipotesi di acquisizione di elementi di prova promananti da settori della scienza o della tecnica che si avvalgano, al loro interno, di differenti metodi di formazione del dato cognitivo. E’ quanto accade, ad esempio, nel settore della tecnica di individuazione vocale, caratterizzata da una contrapposizione tra i metodi spettrografico e parametrico; o, ancora, nell’ambito della genetica forense, attesa la varietà di protocolli applicativi che presiedono all’estrazione del profilo del Dna (quali, a titolo esemplificativo, l’elettroforesi, la sequenziazione del Dna, la spettrometria di massa, il southern blotting); o, infine, nel settore della computer forensic, sol che si pensi ai differenti tools volti all’estrazione del dato informatico dall’elaboratore. Orbene, in tali casi la dialettica interna ed esterna in cui si articolano le relazioni tra i mezzi di prova per esperti consente alle parti di proporre, ciascuna mediante il proprio consulente, una ricostruzione del thema probandum basata sul metodo scientifico ritenuto più affidabile e di esporre nella relazione le ragioni a sostegno della maggiore idoneità epistemologica dello strumento tecnico-scientifico prescelto. Sebbene le clausole degli artt. 506 e 507 c.p.p. siano ostative alla configurazione di un onere perfetto, in capo alla parte che chiede l’acquisizione della prova al processo, di addurre la dimostrazione completa ed esauriente dei requisiti di idoneità ed affidabilità probatoria della prova assumenda, non vi è dubbio che essa sia, quantomeno, portatrice di un interesse all’esposizione dei criteri favorevoli che indirizzino la valutazione del giudice in direzione della utilizzabilità della prova in sede di decisione e dell’attribuzione di un grado elevato di efficacia probatoria. E’ di tutta evidenza, a questo punto, che l’impostazione prescelta costituisce un valido antidoto al cd. paradosso del giudice peritus peritorum, il quale, in sede di valutazione delle tecniche probatorie che si segnalano per l’alto grado di specializzazione, non dovrà operare il vaglio inerente alla scientificità ed affidabilità del metodo scientifico di volta in volta prospettatogli attraverso un dialogo solitario interno alla sua mente ma possa valersi dell’ausilio offerto dai contributi di segno opposto promananti dalle parti attraverso i propri esperti. Non può essere sottaciuto, tuttavia, che la validità di tale ricostruzione è subordinata al verificarsi di due condiciones sine qua non. La prima condizione consiste nell’adesione alle teorie, elaborate dalla dottrina e accolte solo da una parte della giurisprudenza, volte ad affermare la natura marcatamente probatoria della perizia e della consulenza tecnica e la loro esclusione dal novero degli strumenti ancillari, rispettivamente, al giudice e alla difesa. Dove si continuasse a sostenere il carattere neutro o il valore argomentativo delle ricostruzioni offerte da tali mezzi di prova, il sistema appena delineato verrebbe privato delle sue fondamenta. La seconda condizione consiste nell’accoglimento del principio secondo cui la formazione della prova peritale non si esaurisce con la produzione dell’elaborato scritto ma avviene nel contraddittorio, sottoponendo l’esperto al fuoco incrociato delle domande e delle contestazioni in funzione di controllo della attendibilità della prova e della individuazione di eventuali errori nell’applicazione al caso di specie. Nella prospettiva del potenziamento del controllo scientifico, inteso quale metodo elettivo di controllo dell’apporto tecnico-scientifico, in quanto idoneo a testarne la hempeliana forza di resistenza mediante tentativi di demolizione della sua attendibilità gnoseologica e prospettazioni di ricostruzioni fattuali alternative, non pare si possa prescindere dal riconoscimento, in capo alla parte avente un interesse contrario, del diritto alla sottoposizione dell’esperto al controesame, cui corrisponde, sul piano formale, l’onere della citazione del perito ai sensi dell’art. 468 c.p.p. in capo alla parte interessata alla sua assunzione e anche nei casi in cui questa avvenga in dibattimento. In tale prospettiva, il deposito della relazione dell’esperto, corredata dai protocolli applicativi del metodo prescelto e delle pubblicazioni scientifiche, deve essere concepita come supporto documentale funzionale alla preparazione dell’escussione orale e, per tale via, al vaglio sulla rilevanza del metodo al caso concreto e sul rispetto dei suddetti protocolli, ma non può assumere valore probatorio se non a seguito dell’esame dell’esperto.
XXII Ciclo
1976
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

TOGNI, LARA. "Le reti nel mondo della scienza: tre elaborati sulla collaborazione scientifica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1875.

Full text
Abstract:
Questa tesi di dottorato si pone come scopo lo studio della relazione complessa tra produttività e collaborazione scientifica sia di tipo formale sia informale. L’approccio che è adottato cerca di superare il classico trade-off che emerge dalla letteratura sulle reti e sulla teoria dei giochi; infatti, questa tesi rappresenta il tentativo di sviluppare una sintesi dell’approccio micro e macro allo studio delle collaborazioni scientifiche. A tal fine, il classico bagaglio metodologico è stato arricchito utilizzando tecniche di analisi complementari, quali l’analisi delle reti (e.g.: indici di centralità delle reti e coefficienti di clustering), l’econometria (e.g.: modelli di regressione ZIP e modelli di regressione troncati) ed infine l’economia sperimentale (e.g.: esperimenti in laboratorio). In particolare, sono state prese in considerazione due diverse comunità scientifiche con lo scopo di porre in evidenza le caratteristiche che le contraddistinguono: la comunità dei Geografi Top e la comunità degli Economisti italiani. Questa tesi è strutturata con il fine ultimo di porre in evidenza il ruolo che gli incentivi individuali degli scienziati parte della rete giocano nel modellare le strutture di collaborazione all’interno della rete stessa; ma, allo stesso tempo, nell’influenzare la propria produttività scientifica. Questa tesi è composta da tre diversi elaborati, ciascuno dei quali guarda al fenomeno della collaborazione e della produzione scientifica seguendo prospettive differenti, per permettermi di mettere in evidenza il ruolo giocato da quattro pilastri (i.e.: reti, comunità scientifiche, comportamenti collaborativi, incentivi individuali e conseguenze collettive) sulla base dei quali si fondano le strutture e la dinamica del “mondo della scienza”.
The aim of this thesis is to study the complex relationship between scientific productivity and (formal and informal) scientific collaborations. We follow an approach which goes beyond the classical trade-off that emerged from the literature around networks studies and game theory, in the attempt of developing a synthesis between a micro and a macro approach. In doing so, we enrich the toolset of available methodologies by adopting instruments which are typical of Network Analysis (e.g.: networks’ indices of centrality and clustering), Econometrics (e.g.: ZIP and Censored regressions), and Experimental Economics (e.g.: Laboratory experiments). In particular, we look at two different scientific communities, in order to capture different characteristics of the networks: the community of Top geographers, and the community of Italian economists. This thesis is structured with a view to emphasising the role that the incentives which move scientists within their network of collaboration play on shaping the network itself, but also on influencing their scientific productivity. The thesis is composed of three different essays, each of which approaches the phenomena of scientific production and collaboration from different perspectives, allowing me to highlight the role played by four basic components (i.e.: networks, scientific communities, collaborative behaviours, individual incentives and collective outcomes) in shaping the structure and dynamics of the “world of science”.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

TOGNI, LARA. "Le reti nel mondo della scienza: tre elaborati sulla collaborazione scientifica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1875.

Full text
Abstract:
Questa tesi di dottorato si pone come scopo lo studio della relazione complessa tra produttività e collaborazione scientifica sia di tipo formale sia informale. L’approccio che è adottato cerca di superare il classico trade-off che emerge dalla letteratura sulle reti e sulla teoria dei giochi; infatti, questa tesi rappresenta il tentativo di sviluppare una sintesi dell’approccio micro e macro allo studio delle collaborazioni scientifiche. A tal fine, il classico bagaglio metodologico è stato arricchito utilizzando tecniche di analisi complementari, quali l’analisi delle reti (e.g.: indici di centralità delle reti e coefficienti di clustering), l’econometria (e.g.: modelli di regressione ZIP e modelli di regressione troncati) ed infine l’economia sperimentale (e.g.: esperimenti in laboratorio). In particolare, sono state prese in considerazione due diverse comunità scientifiche con lo scopo di porre in evidenza le caratteristiche che le contraddistinguono: la comunità dei Geografi Top e la comunità degli Economisti italiani. Questa tesi è strutturata con il fine ultimo di porre in evidenza il ruolo che gli incentivi individuali degli scienziati parte della rete giocano nel modellare le strutture di collaborazione all’interno della rete stessa; ma, allo stesso tempo, nell’influenzare la propria produttività scientifica. Questa tesi è composta da tre diversi elaborati, ciascuno dei quali guarda al fenomeno della collaborazione e della produzione scientifica seguendo prospettive differenti, per permettermi di mettere in evidenza il ruolo giocato da quattro pilastri (i.e.: reti, comunità scientifiche, comportamenti collaborativi, incentivi individuali e conseguenze collettive) sulla base dei quali si fondano le strutture e la dinamica del “mondo della scienza”.
The aim of this thesis is to study the complex relationship between scientific productivity and (formal and informal) scientific collaborations. We follow an approach which goes beyond the classical trade-off that emerged from the literature around networks studies and game theory, in the attempt of developing a synthesis between a micro and a macro approach. In doing so, we enrich the toolset of available methodologies by adopting instruments which are typical of Network Analysis (e.g.: networks’ indices of centrality and clustering), Econometrics (e.g.: ZIP and Censored regressions), and Experimental Economics (e.g.: Laboratory experiments). In particular, we look at two different scientific communities, in order to capture different characteristics of the networks: the community of Top geographers, and the community of Italian economists. This thesis is structured with a view to emphasising the role that the incentives which move scientists within their network of collaboration play on shaping the network itself, but also on influencing their scientific productivity. The thesis is composed of three different essays, each of which approaches the phenomena of scientific production and collaboration from different perspectives, allowing me to highlight the role played by four basic components (i.e.: networks, scientific communities, collaborative behaviours, individual incentives and collective outcomes) in shaping the structure and dynamics of the “world of science”.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Auletta, Giuseppe. "Incertezza scientifica e principio di precauzione nella giurisprudenza civile." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1465.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro tratta dell'uso della scienza nel contesto del processo. Dopo un prima parte epistemologica, incentrata sull'epistemologia critica e sugli studi sociali sulla scienza, si sono impiegati gli strumenti teorici acquisiti per esaminare alcune sentenze del giudice civile italiano, onde valutare lo "stato dell'arte" nel rapporto tra tecnoscienze e processo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Guarino, Eugenia. "Il contesto della traduzione scientifica in Cina nel tardo Qing." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
L’intento di questo elaborato è mettere in evidenza l’importanza del contesto nella traduzione. Il contesto, infatti, non comprende solo le conoscenze e la sensibilità di chi compie l’atto traduttivo, ma anche quelle di chi coordina e finanzia i progetti di traduzione. Al fine di non rendere il discorso troppo astratto, sarà preso in esame il contesto che circondava la traduzione delle scienze in Cina nel XIX secolo, con particolare attenzione alle attività traduttive a cui hanno preso parte i cinesi madrelingua. Le osservazioni sulla resa traduttiva saranno avanzate tenendo conto del contesto storico, del retaggio culturale e delle correnti di pensiero più diffuse tra i letterati cinesi dell’epoca. Queste osservazioni, prese nel loro insieme, possono diventare uno strumento di analisi applicabile anche altrove. La traduzione non è che il risultato di un progetto traduttivo, ma il come e il perché di quel progetto stanno nella volontà di chi lo fa partire. E pur essendo il caso preso in esame così lontano nel tempo e nello spazio, il tentativo di capire gli eventi storici che lo compongono apre nuove prospettive sul presente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Lupusor, Simona. "Divulgazione scientifica e traduzione: What We Know About Climate Change." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

Find full text
Abstract:
Nel seguente elaborato verrà presentata una proposta di traduzione dall'inglese all'italiano del capitolo 2 del libro What We Know About Climate Change di Kerry Emanuel. L’opera, di impronta divulgativa, mira a spiegare i concetti chiave del cambiamento climatico, e presentare riflessioni su possibili scenari futuri. L’elaborato si articola in 3 capitolo: il primo è incentrato sulle caratteristiche e i gradi di differenziazione delle lingue speciali, con particolare riferimento alla lingua divulgativa. Il secondo è dedicato all'analisi del testo di partenza e una breve presentazione dei possibili approcci alla traduzione. Infine, nel terzo e ultimo capitolo dedicato al commento della traduzione si è cercato di schematizzare le strategie attuate volte soprattutto a conformare il testo tradotto ai requisiti stilistici del genere.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Venier, Lorenzo <1985&gt. "Il problema della demarcazione a partire da una controversia scientifica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12168.

Full text
Abstract:
La tesi si occupa di analizzare la teoria delle stringhe, le sue origini, la sua struttura e il dibattito che la circonda. La teoria delle stringhe, a causa della sua complessità e incapacità di fornire previsioni sperimentalmente verificabili, si presenta come un caso estremamente controverso, per alcuni detrattori, un caso di teoria che non è nemmeno parte della scienza. La tesi tenterà di capire cosa l'epistemologia può dire su questa controversia scientifica e cosa, questa esperienza, può dire riguardo il problema della demarcazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

D'ANDREA, Patrizio. "La Libertà di ricerca scientifica in ambito biotecnologico. Profili Costituzionali." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2388979.

Full text
Abstract:
This Ph.D. thesis is an attempt to verify, throughout the examination of the constitutional freedom of scientific research, the performance of some of the key legal concepts of constitutionalism and to figure out how the modern constitutions react in front of the impact of new technologies. Using italian, european, foreign and international case law, the thesis will attempt to address three fundamental issues. The first is what constitutional protection we have for freedom of scientific research and who can claim that protection. The second is how government can promote the scientific research without abridge the freedom of the scientist. The third is what kind of regulation fit best to the new technologies
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

MANDRACCIO, LUIGI. "Big Science. Architettura e strutture speciali per la ricerca scientifica." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1058492.

Full text
Abstract:
Le nuove scoperte scientifiche sono connesse sempre più spesso a dispositivi fuori dal comune e a programmi di ricerca impostati sul principio della cooperazione internazionale. Gli investimenti in Research & Development sono in crescita in tutto il mondo – secondo l’Unesco Science Report 2021 – e riguardano in misura sempre maggiore queste due direttrici: gli sforzi delle singole nazioni rientrano in un quadro di iniziative sempre più ampio, quale soluzione per sostenerne i costi altrimenti proibitivi – non solo economici, ma anche rispetto all’impegno delle comunità scientifiche dei ricercatori. In questo contesto, le strutture dedicate alla ricerca scientifica – impianti e attrezzature per lo più speciali e del tutto fuori dal comune – stanno diventando sempre più rilevanti. Man mano che consolidano la propria centralità in ambito scientifico, si fanno strada anche nell’immaginario collettivo dell’opinione pubblica, animando un dibattito che riguarda sia gli ingenti investimenti necessari che la strategia per gestirli, oltre a stupire con gli straordinari risultati che sono in grado di raggiungere. La tesi ha per oggetto di studio le strutture speciali per la ricerca scientifica, la Big Science. Si tratta di casi che al di fuori della comunità scientifica restano poco conosciuti, a parte la relativa notorietà di alcuni di loro. Per l’architettura si tratta di uno studio inedito. La specie della Big Science è stata indagata per livelli progressivi di approfondimento, fino allo studio specifico di tre strutture di rilevanza mondiale: i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS), l’International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER) e la European Organization for Nuclear Research (CERN). La tesi è articolata in tre parti, secondo l’approccio metodologico adottato. Lo schema prevede una sintetica introduzione del contesto (Parte I), la costruzione delle basi della conoscenza (Parte II) e infine la discussione analitico-critica (Parte III). Applicandosi in questo senso e facendo utile ricorso al principio di autorità, la tesi affronta l’obiettivo programmatico della tesi – appropriarsi della Big Science, attraverso un processo di sublimazione dei suoi caratteri – ed elabora due scenari a completamento e insieme prosecuzione del lavoro di ricerca. Considerando sia le caratteristiche dell’oggetto della ricerca che la natura architettonica del punto di vista adottato, è parso naturale iniziare dall’evoluzione del legame tra scienza e architettura. La Parte I introduce, quindi, alcuni elementi di contesto alla questione della Big Science, senza pretese di esaustività. È stato più coerente, invece, presentare una serie di fatti e di temi qualificati, sia seguendo una progressione temporale che evidenziando argomenti trasversali. Gli aspetti toccati in questa fase iniziale, con un peso specifico forse inferiore alle successive, costituiscono in qualche modo una costellazione utile a rappresentare il clima generale in cui si inseriscono gli oggetti della tesi e il loro studio. Successivamente si procede alla costruzione della conoscenza di base sull’oggetto della tesi – all’interno della Parte II. La logica seguita è quella della progressiva discesa di scala, chiarendo via via i termini caratteristici di ogni approfondimento e partendo anzitutto dall’espressione “Big Science” e dalla definizione complessiva della specie. L’approccio è dapprima tassonomico, con la campionatura di trenta casi di strutture notevoli, illustrate attraverso schede introduttive; la raccolta è preceduta dalla messa in evidenza delle categorie principali e maggiormente ricorrenti, presentate nei tratti più salienti. In seguito, lo studio diventa analitico, a partire dalla definizione di tre tipologie; infatti, tre sono le tipologie individuate dal punto di vista dei caratteri delle strutture – infrastruttura, macchina e laboratorio. Tuttavia, sono tre anche le tipologie di esperienze avute durante l’esplorazione delle strutture maggiormente approfondite (LNGS, ITER e CERN); presentare e confrontare queste esperienze consente di sottolineare alcune circostanze che hanno condizionato il lavoro. Infatti, confrontarsi con oggetti inediti ha significato in qualche modo approntare un approccio inedito e, in questo senso, affrontare una sfida di cui può essere utile dare alcuni elementi. A ciascuno dei tre casi studio principali sono dedicati i capitoli conclusivi della Parte II, per una disamina quanto più completa ed esaustiva possibile. La parte finale della tesi porta a conclusione il lavoro di conoscenza e di appropriazione ed è segnata dal processo di sublimazione a cui si considerano sottoposte le strutture della Big Science. Si tratta della figura utilizzata per declinare quelle che, anche in ambito architettonico, sono note come estetizzazioni o trasfigurazioni. Il primo passo è consistito nel fare ricorso al principio di autorità di alcuni maestri dell’architettura, in continuità con il clima introdotto nella Parte I, per introdurre forme e metodi storicizzati di operazioni di estetizzazione e di appropriazione di elementi e temi precedentemente estranei alla disciplina. Sulla scorta di questi riferimenti, si analizza criticamente l’esperienza dello spazio della Big Science. Premettendo un chiarimento sul concetto di spazio, si è poi proceduto a richiamare dai casi studio una serie di elementi e di fattori significativi nell’ambito dei fenomeni percettivi. Con questa fase si procede oltre la semplice conoscenza delle strutture, attivando un meccanismo di appropriazione a termini caratterizzanti la disciplina dell’architettura. Significa, soprattutto, innescare la reazione definita di “sublimazione”: si tratta, originariamente, della transizione di fase di una sostanza semplice o di un composto chimico dallo stato solido allo stato aeriforme, senza passare per lo stato liquido. La sublimazione diviene il metodo analitico-critico, analogamente al metodo paranoico-critico di Salvator Dalì richiamato poi da Rem Koolhaas. Il composto chimico di partenza è rappresentato dalle strutture della Big Science, quale stato solido; lungo l’analisi della percezione dei fenomeni spaziali ed estetici si realizza idealmente il passaggio allo stato aeriforme. L’ultimo capitolo indica i due scenari con cui si conclude la tesi e che rappresentano il completamento e insieme la prosecuzione dei suoi obiettivi. Il primo scenario è quello che porta idealmente a conclusione il processo chimico, realizzando la sublimazione inversa, dallo stato aeriforme nuovamente a quello solido. Ciò non è possibile direttamente nell’ambito della tesi, ma richiede un esercizio differente, come mostrano i riferimenti ai maestri: laddove un processo di estetizzazione – o anche trasfigurazione – si compie, questo non accade come fatto analitico-critico, ma comporta, in ultima analisi, un processo in qualche modo progettuale. Il lavoro di conoscenza e di appropriazione compiuto dalla tesi mette a disposizione un materiale che può cristallizzarsi in nuove estetiche attraverso le molteplici forme del progetto. Il secondo scenario vede la Big Science in termini strategici e territoriali. Si tratta di un approccio latente nell’ambito di questa ricerca, dal momento che fin da subito questo genere di questioni, intese come criticità, sono state rilevate nella stragrande maggior parte dei casi considerabili, anche al di là della campionatura effettuata; alcune circostanze specifiche sono state descritte all’interno degli approfondimenti dei tre casi di studio principali. La scelta di tenere sottotraccia questo tema vuole dare priorità alla consistenza della Big Science, credendo opportuno appropriarsi completamente di queste strutture prima di affrontare ogni discorso strategico-territoriale che li riguardi. Riconoscerle effettivamente, quindi, come centralità anche a una scala più complessiva. Il secondo scenario rappresenta, quindi, ulteriori possibili ricadute della tesi. Nel rapporto con il contesto si intravedono delle potenzialità operative, dal momento che queste strutture non andrebbero trattate come comparse casuali nei processi di territorializzazione, ma dovrebbero nascere con la prospettiva di diventare valore aggiunto di un nuovo paesaggio elaborato anche attraverso di esse. La natura di questo valore aggiunto passa attraverso l’identità delle strutture; dall’essenza scientifica al modo in cui questa ha preso forma e, infine, nel modo in cui se ne può dare una lettura diversa. Sul piano strategico e territoriale, i riferimenti a Claude Parent e al suo lavoro con il Collège des architectes du nucléaire, ma anche all’opera di Rino Tami per le autostrade ticinesi, mostrano le potenzialità di un progetto anche architettonico che riguardi ambiti inaspettati, eventualmente anche con ricadute normative. Occorre, pertanto, che la Big Science si affranchi dalla logica dell’isolamento e dell’occultamento delle macchine, senza estraniarsi dalla reale consistenza delle strutture, che possono avere, come si cerca di mostrare, non solo un fascino, ma un preciso valore estetico, tale da poter presupporre a nuove estetiche.
New scientific discoveries increasingly depend on exceptional devices and research programs. Investments in Research & Development are growing all over the world - according to the UNESCO Science Report 2021 - and more and more concerned those two aspects. The efforts of individual nations fall within the framework of international cooperation to meet the huge costs - both in terms of funds and the number of researchers needed. In this context, the structures dedicated to scientific research - special and unusual plants and equipment - are becoming steadily more important. While they become the fulcrum of scientific activities, they also make their way into the collective imagination of public opinion, animating the debate (regarding both the huge investments and the strategy to manage them) and amazing with the extraordinary results they can achieve. This PhD thesis focuses on the special structures for scientific research, Big Science. They are pretty unknown outside the scientific community, apart from the relative fame of a few of them. Concerning Architecture, this is an unprecedented study. The Big Science species has been investigated here for progressive levels of in-depth analysis, up to the specific study of three structures of global resonance: the Gran Sasso National Laboratories (LNGS), the International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER), and the European Organization for Nuclear Research (CERN). The thesis has three parts, marking the methodological approach adopted. The scheme foresees a concise introduction of the context (Part I), the construction of basic knowledge (Part II), and finally, the analytical-critical discussion (Part III). In this way, using the authority principle too, the thesis addresses the programmatic purpose of the thesis - appropriating Big Science, through the process of sublimation of its characters - and develops two scenarios to complete simultaneously continue the research work. The inquiry starts from the evolution of the bond between science and architecture. It is due to the scientific nature of the structures and the architectural character of the research; besides, the two disciplines have significant intersections which are interesting to understand. Therefore, Part I introduces some contextual factors related to Big Science without claiming to be exhaustive. In fact, it was more consistent with the purpose of the thesis to present a series of facts and qualified topics, both following a temporal progression and highlighting transversal topics. The themes dealt with in this initial phase, perhaps less important than the following ones, somehow constitute an applicable constellation to represent the general climate in which the objects of the thesis and their study are inserted. After that, the construction of basic knowledge on the subject takes place within Part II. The path moves forward in progressive stages, deepening specific characteristics. Defined the species called “Big Science,” there is the sampling of thirty cases of remarkable structures, according to a taxonomic approach and thanks to introductory insets. Classifying the leading and most recurrent categories, presented in the most salient features, precedes the collection. Then the study becomes analytical, starting from the definition of three typologies; in fact, there are three typologies identified on the characteristics of the structures - infrastructure, machine, and laboratory. However, the number of typologies of experiences exploring the main structures (LNGS, ITER, and CERN) is also three. Presenting and comparing these experiences allows underlining some circumstances that conditioned the research. In fact, dealing with unpublished circumstances has meant in some way to develop a new approach and, in this sense, to face a challenge of which it may be helpful to give some elements. The concluding chapters of Part II are dedicated to each of the three main case studies for an examination as complete and exhaustive as possible. The final part (III) develops and concludes the work on knowledge and appropriation. It is marked by the process of sublimation of Big Science's structures. It is a way of declining what is known as aestheticization or transfiguration even in the architectural field. The first step is using the authority principle of some Master of Architecture to introduce forms and methods of aestheticization and appropriation of elements and themes previously unrelated to the discipline. Then the experience of space in Big Science is critically analyzed: after clarifying the concept of space, some significant elements and factors from the case studies are linked to the perceptual phenomena. This allows going beyond the simple knowledge of structures, activating a mechanism of appropriation to the field of architecture. Above all, it means triggering the reaction defined as "sublimation": originally the phase transition of a simple substance or a chemical composite from the solid-state to the gaseous state without passing through the liquid state. Here sublimation becomes the analytical-critical method, similarly to the paranoic-critical method of Salvator Dalì, then recalled by Rem Koolhaas. The starting chemical composite is the structures of Big Science, as a solid-state; along with the perception of spatial and aesthetic phenomena, the transition to the gaseous state is ideally achieved. The last chapter suggests two scenarios as the thesis' conclusion. Both represent the completion and, at the same time, the continuation of its aims. The first scenario is the one that ideally closes the chemical process, realizing the inverse sublimation from the gaseous state back to the solid one. It is not possible directly in the context of the thesis. However, it requires a different exercise, as the references to the Masters show: where a process of aestheticization - or even transfiguration - takes place, this does not happen as an analytic-critical fact but involves, ultimately, a project – design or theory. The work of knowledge and appropriation carried out by the thesis provides a material that can crystallize into new aesthetics through the multiple forms of the project. The second scenario sees Big Science in strategic and territorial terms. This approach is latent within the research, but this criticality was found in most of cases considered, even beyond the sampling carried out. The choice to keep this theme in the background wants to put the consistency of Big Science at the center, believing that it is needed to fully appropriate these structures before addressing any strategic-territorial discourse that concerns them. They are a fulcrum at every scale. Therefore, the second scenario represents a further possible fallout of the thesis. In the relationship with the landscape context, operational potentials can be glimpsed. These structures should not be treated as random extras in the territorialization processes but should be born from the idea of becoming an added value of a new landscape also elaborated through them. The nature of this added value passes through the identity of the structures; from the scientific essence to how this took shape and, finally, to how it can be interpreted differently. On a strategic and territorial level, the references to Claude Parent and his work with the Collège des architectes du nucléaire, but also Rino Tami's work for the Ticino motorways, show the potential of a project, including an architectural one, which concerns unexpected fields, possibly even with regulatory repercussions. Therefore, Big Science needs to free itself from the logic of isolation and concealment of machines, without being estranged from the absolute consistency of the structures, which can have, as shown within the thesis, not only a charm but a precise aesthetic value, such as to be able to establish new aesthetics.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

GIANNANGELI, ELIO. "CERTEZZA SCIENTIFICA E CERTEZZA PROCESSUALE NELLA RESPONSABILITA' PENALE DEL MEDICO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217773.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro si propone di analizzare le problematiche sottese all’accertamento della responsabilità penale colposa del medico, con particolare riferimento al rapporto di tensione esistente tra le esigenze di stretta legalità ed il carattere aperto del tipo colposo , nonché – in stretta connessione – tra il principio di determinatezza ed i limiti del sapere scientifico. Si tratta, come è evidente, di tematiche classiche del diritto penale, che però in campo medico si manifestano in tutta la loro drammaticità per le immediate ripercussioni pratiche che determinano: la indisponibilità di un parametro normativo realmente utile a informare preventivamente di contenuto cautelare il precetto colposo, unita alla incertezza del sapere scientifico impiegato successivamente per condurre l’accertamento processuale, attribuiscono infatti al giudice la funzione – legislativa – di tipizzare il fatto di reato senza gli strumenti per valutarne poi la sussistenza.
This paper aims to analyze the problems underlying the investigation of criminal liability for medical malpractice, with particular reference to the tension between the demands for strict legality and the open formulation of the criminal provisions of the crime, and - in close connection - between the principle of precision and the limits of scientific knowledge. These are central and typical issues in criminal law, but in the medical field they show their problematic character for the immediate practical consequences which they determine.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Venturelli, Ilaria. "Cittadinanza scientifica e educazione al futuro: analisi di una sperimentazione didattica sui cambiamenti climatici in una classe quarta di liceo scientifico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9540/.

Full text
Abstract:
Questo lavoro di tesi nasce per fornire un contributo originale alle ricerche già portate avanti dal gruppo di didattica della fisica volte a rispondere a tre principali esigenze evidenziate dai report europei: rendere la cittadinanza sempre più attiva e sensibile verso azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, orientare i giovani verso professioni in settori denominati dall’acronimo STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), colmare il divario tra le competenze possedute da chi entra nel mondo del lavoro e quelle richieste dalle aziende che operano in campo tecnologico per affrontare le sfide dello sviluppo e dell’innovazione. Per integrare le tre esigenze, il gruppo di ricerca ha avviato nell’ultimo anno una collaborazione con l’Area della Ricerca dell’Università di Bologna (ARIC) al fine di individuare modalità per fare entrare gli strumenti di progettazione noti come Project Cycle Management (PCM) e Goal Oriented Project Planning (GOPP) nelle scuole e sviluppare competenze progettuali a partire dall’analisi di tipo logico dei problemi in situazioni complesse. La collaborazione ha portato alla produzione di nuovi materiali sui cambiamenti climatici finalizzati a guidare gli studenti ad analizzare documenti di sintesi dei report dell’IPCC con tecniche di analisi per problemi e obiettivi tipiche del PCM e del GOPP e, quindi, a progettare azioni di mitigazione o adattamento. Il lavoro di tesi si colloca in questo contesto e si è concretizzato nell’analisi di una sperimentazione realizzata in una classe IV del Liceo Scientifico “A. Einstein” di Rimini tra aprile e maggio, 2015.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Strafonda, Giovanni Battista. "La traduzione tecnico-scientifica: il progetto di traduzione per Siboni S.r.l." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13769/.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato finale è stato realizzato nell’ambito del progetto Language Toolkit: le lingue al servizio delle imprese, un’iniziativa patrocinata dalla Camera di Commercio di Forlì-Cesena in collaborazione con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna. A conclusione del progetto lo studente, grazie ai dati e al materiale raccolto, ha potuto realizzare il presente scritto come previsto dal protocollo del progetto Language Toolkit, coinvolgendo l’esperienza maturata nella stesura dell’elaborato finale. Il presente elaborato tratterà la realizzazione della traduzione svolta per conto di Siboni S.r.l., impresa locale con sede nella frazione di San Martino in Villafranca (Forlì) concernente le schede tecniche della produzione aziendale contenute nella documentazione web disponibile sul sito. A questo scopo lo studente si è dedicato alla preparazione di un progetto di traduzione, dedicandosi anzitutto allo studio delle testualità concernenti l’argomento dei motori a tecnologia sincrona e dei riduttori epicicloidali – prodotti principali dell’azienda – e in seconda istanza ad estrarre la dovuta terminologia dai corpora ottenuti. Grazie a questi strumenti si sono ottenuti i presupposti per una fase traduttiva effettiva che fosse in grado di risultare efficace e di non trascurare alcun aspetto. Altresì grande attenzione è stata dedicata al contesto linguistico e culturale del mondo russo e, più in generale, sovietico, al fine di poter individuare nella maniera più corretta quanto più precisa possibile il tipo di approccio necessario dal punto di vista terminologico e di impostazione testuale. Lo studente esporrà quindi in maniera analitica tutte le fasi necessarie alla realizzazione del suddetto progetto, in particolare verso il russo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Bray, Francesco. "Vis3D: un framework di visualizzazione scientifica per interagire con dati 3D." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23007/.

Full text
Abstract:
La tesi ha come obiettivo quello di implementare un framework interattivo in OpenGL mediante l’utilizzo del sistema software open-source Visualization Tool Kit (VTK) per la visuliazzazione scientifica di dati volumetrici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Missiroli, Daniela. "Il ruolo del problem solving nell'educazione scientifica: un esempio nell'insegnamento dell'ottica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3687/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Checchi, Fabrizio. "Educazione scientifica ed educazione alla sostenibilita: una analisi di proposte didattiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6164/.

Full text
Abstract:
In questo lavoro di tesi sono stati analizzati tre progetti educativi proposti a livello della scuola superiore in cui si è posta l'attenzione sull'educazione alla sostenibilità, inserendola però in un contesto più vasto di educazione scientifica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Naldi, Laura. "Lingua della moda: Proposta di traduzione tecnico-scientifica dall'italiano al russo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8184/.

Full text
Abstract:
Fashion is a mighty social phenomenon, therefore its linguistic representation, like many other aspects, serves as an opportunity to study the bonds between two languages. The first chapter of this thesis examines both the technical jargon of dress makers and the richer, more creative language used in glossy magazines, in an attempt to determine whether the language of fashion should be considered a language for specific purpose (LSP) or not. The second chapter provides a theoretical framework for translating a technical text and contributions of different scholars are taken into account. The third chapter delves deeper into the core of the work, the technical translation itself. It analyses the different strategies, the translation transformations, that proved to be necessary in the transition from Italian into Russian. Since the lexicon of special languages is their most obvious distinguishing characteristic, the commentary focuses on what are considered the most effective ways of enriching the Russian vocabulary of fashion, international words, calques and loanwords, especially form English and French. Overall, this influence has greatly accelerated in the last past decades because of dramatic changes in society and economy.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Piazza, Stefano <1968&gt. "La valutazione della ricerca scientifica: Uno studio empirico nelle Scienze umane." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6149/1/Piazza_Stefano_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un ampio dibattito sull’uso della valutazione della ricerca nelle università e nelle strutture di ricerca. Nell’ambito di tale dibattito, nella presente tesi, vengono analizzate le più importanti metodologie per la valutazione della ricerca presenti a livello internazionale, i principali strumenti qualitativi di valutazione della ricerca (in particolare la peer review), gli strumenti quantitativi, quali la bibliometria, e le caratteristiche dei più importanti archivi bibliografici citazionali (es. Scopus, Web of Science), approfondendo i principali indicatori citazionali utilizzati nelle scienze umane e sociali (es. Indice H). Inoltre la tesi affronta il tema dell’impatto socio-economico della ricerca e le principali criticità di questo innovativo strumento, attraverso uno studio di caso realizzato nel Regno Unito. Una successiva analisi empirica riguarda le principali liste di riviste realizzate a livello internazionale e nazionale, nel settore scientifico di Storia e Filosofia della scienza. I risultati degli studi mostrano che le liste internazionali di riviste possono rappresentare, un punto di partenza a cui devono necessariamente essere affiancati altri strumenti di valutazione (peer review, analisi citazionali, etc); mentre le liste nazionali rischiano, invece, di essere uno strumento poco utile ed in alcuni casi inadeguato al fine di una corretta valutazione della ricerca, a causa della scarsa internazionalizzazione dei repertori e dei giudizi generalmente troppo elevati attribuiti alle riviste. Un ulteriore risultato raggiunto nella presente tesi riguarda la valutazione della ricerca nelle diverse discipline scientifiche: nelle Scienze umane e sociali risulta esserci uno scarso grado di presenza di pubblicazioni scientifiche nei principali archivi bibliografici e citazionali internazionali. Questa situazione limita fortemente l’attendibilità delle analisi statistiche basate su indici e indicatori quantitativi, per valutare la produttività scientifica di un ricercatore, oppure di una istituzione di ricerca.
Over the last few years there has been an extensive debate on the use of evaluation of research in universities and research facilities. As part of this debate, in this thesis, we analyze the most important methods for the assessment of research on an international level, the main qualitative tools for the evaluation of research, in particular the peer review, and quantitative tools, such as bibliometrics, and the characteristics of the main bibliographic archives (eg, Scopus, Web of Science), deepening the main indicators used in human and social sciences (eg H Index). In addition, the thesis is connected with the socio-economic impact of research and the main problems of this innovative tool, through a case study conducted in the United Kingdom. A subsequent empirical analysis covers the main lists of journals at international and national levels, in the scientific field of History and Philosophy of Science. The results of the studies show that the lists of international journals can be, a starting point which must necessarily be joined by other instruments of assessment (peer review, citation analysis, etc.), while the national lists, however, can’t be an instrument, which is in some cases inadequate in order to a proper evaluation of the research, due to the low internationalization of repertoires and judgments generally too high attributed to the journals. A further result is that the evaluation of research in different scientific disciplines shows that in the humanities and social sciences there is a low presence of scientific publications in major international citation and bibliographic databases (Web of Science, Scopus). This situation limits the reliability of the statistical analysis based on indices and quantitative indicators (first Impact Factor and Index H), to evaluate the scientific productivity of a researcher or an institution research.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Piazza, Stefano <1968&gt. "La valutazione della ricerca scientifica: Uno studio empirico nelle Scienze umane." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6149/.

Full text
Abstract:
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un ampio dibattito sull’uso della valutazione della ricerca nelle università e nelle strutture di ricerca. Nell’ambito di tale dibattito, nella presente tesi, vengono analizzate le più importanti metodologie per la valutazione della ricerca presenti a livello internazionale, i principali strumenti qualitativi di valutazione della ricerca (in particolare la peer review), gli strumenti quantitativi, quali la bibliometria, e le caratteristiche dei più importanti archivi bibliografici citazionali (es. Scopus, Web of Science), approfondendo i principali indicatori citazionali utilizzati nelle scienze umane e sociali (es. Indice H). Inoltre la tesi affronta il tema dell’impatto socio-economico della ricerca e le principali criticità di questo innovativo strumento, attraverso uno studio di caso realizzato nel Regno Unito. Una successiva analisi empirica riguarda le principali liste di riviste realizzate a livello internazionale e nazionale, nel settore scientifico di Storia e Filosofia della scienza. I risultati degli studi mostrano che le liste internazionali di riviste possono rappresentare, un punto di partenza a cui devono necessariamente essere affiancati altri strumenti di valutazione (peer review, analisi citazionali, etc); mentre le liste nazionali rischiano, invece, di essere uno strumento poco utile ed in alcuni casi inadeguato al fine di una corretta valutazione della ricerca, a causa della scarsa internazionalizzazione dei repertori e dei giudizi generalmente troppo elevati attribuiti alle riviste. Un ulteriore risultato raggiunto nella presente tesi riguarda la valutazione della ricerca nelle diverse discipline scientifiche: nelle Scienze umane e sociali risulta esserci uno scarso grado di presenza di pubblicazioni scientifiche nei principali archivi bibliografici e citazionali internazionali. Questa situazione limita fortemente l’attendibilità delle analisi statistiche basate su indici e indicatori quantitativi, per valutare la produttività scientifica di un ricercatore, oppure di una istituzione di ricerca.
Over the last few years there has been an extensive debate on the use of evaluation of research in universities and research facilities. As part of this debate, in this thesis, we analyze the most important methods for the assessment of research on an international level, the main qualitative tools for the evaluation of research, in particular the peer review, and quantitative tools, such as bibliometrics, and the characteristics of the main bibliographic archives (eg, Scopus, Web of Science), deepening the main indicators used in human and social sciences (eg H Index). In addition, the thesis is connected with the socio-economic impact of research and the main problems of this innovative tool, through a case study conducted in the United Kingdom. A subsequent empirical analysis covers the main lists of journals at international and national levels, in the scientific field of History and Philosophy of Science. The results of the studies show that the lists of international journals can be, a starting point which must necessarily be joined by other instruments of assessment (peer review, citation analysis, etc.), while the national lists, however, can’t be an instrument, which is in some cases inadequate in order to a proper evaluation of the research, due to the low internationalization of repertoires and judgments generally too high attributed to the journals. A further result is that the evaluation of research in different scientific disciplines shows that in the humanities and social sciences there is a low presence of scientific publications in major international citation and bibliographic databases (Web of Science, Scopus). This situation limits the reliability of the statistical analysis based on indices and quantitative indicators (first Impact Factor and Index H), to evaluate the scientific productivity of a researcher or an institution research.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

GARRONI, MARCELLA. "Fascismo, scuola e società in Sardegna: l'istruzione classica, scientifica e magistrale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1380.

Full text
Abstract:
In questo lavoro si è ricostruita la storia dellâ istruzione secondaria in Sardegna durante gli anni del fascismo - un tema fino ad ora mai affrontato dalla storiografia, che si è invece occupata dell'istruzione primaria, seppur solo in alcuni centri dell' isola, e dell'istruzione superiore nei due capoluoghi di Cagliari e Sassari â principalmente attraverso l' analisi degli archivi storici degli istituti di istruzione classica, scientifica e magistrale, quale parte della storia della società  e della cultura isolana nel suo complesso. Si tratta di un tema di grande importanza per molteplici aspetti: in primo luogo, poiché riguarda la storia di un' istituzione - quella scolastica - fondamentale nella vita di un paese, e che assunse una rilevanza " strategica" negli anni del fascismo, dato il ruolo attribuito dal regime allâ educazione e all' indottrinamento dei giovani ai fini della costruzione del consenso popolare e conseguentemente della sua stessa legittimazione; in secondo luogo, perché riguarda la storia di una regione come la Sardegna, con le sue peculiarità  e le sue specificità, ancora più evidenti in un regime centralizzato come quello fascista. La ricerca si è basata sull' analisi degli archivi storici degli istituti di istruzione classica, scientifica e magistrale dei tre capoluoghi sardi dell'epoca, Cagliari, Sassari e Nuoro. Le vicende degli istituti sardi sono state considerate naturalmente nel contesto nazionale, sia tenendo presente il quadro della storiografia sul fascismo e sulla politica scolastica del regime, sia ricostruendo l' evoluzione autoritaria della normativa su alcuni aspetti della scuola in quegli anni attraverso la consultazione del Bollettino Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione. La consultazione dei documenti custoditi nell'Archivio centrale dello Stato di Roma e nell' Archivio di Stato di Nuoro, inoltre, ha permesso di integrare e completare le informazioni tratte dal materiale degli archivi storici degli istituti ma anche di ricostruire vicende sulle quali negli archivi scolastici non si trova alcuna documentazione e che si sono dimostrate fondamentali soprattutto per delineare i rapporti tra i diversi istituti e il contesto locale in cui questi esplicarono la loro funzione educativa.
In this work the history of High School education in Sardinia during Fascism has been reconstructed. Until now, historiography has never dealt with this theme. On the contrary, it devoted itself to Primary School education, only in some zones of Sardinia, and to High School education in the two capitals of Province, Cagliari and Sassari, mainly through a historical archives analysis of Classical, Scientific and Teaching education schools, as part of the social history and of the Island culture as the whole. It is a theme of great significance for various reasons. First of all, it concerns School history, that is fundamental for the life of a Country and that assumed a â strategicâ relevance during Fascism. That is because the regime assigned a very important role to youth education and indoctrination to obtain popular consent and, consequently, to legitimation. Secondly, it concerns the history of a land like Sardinia with its peculiarities and specificness, much more evident in a centralized regime like the Fascist one. This research is based on the historical archives analysis of Classical, Scientific and Teaching Schools of the chief towns of that period, Cagliari, Sassari and Nuoro. Of course, the Sardinian school events have been considered in a national context, both bearing in mind the outline of historiography about Fascism and its school politics, and reconstructing the authoritative evolution of the set of rules about some school aspects of that period, through searches in the Ministry Education Official Gazette. Moreover, some searches in documents of the Central Record Office in Rome and of the Record Office in Nuoro permitted to supplement and complete the information derived from school historical archives material. They also allowed to reconstruct events that we do not have any documentation of in school archives, documentation that turned out to be fundamental especially to delineate relations between the different schools and the local context where they carried out their educational functions.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Dallargine, Sara. "Approccio alla traduzione specializzata come punto d’incontro tra lingue straniere e matematica: proposta di traduzione di articoli scientifico-divulgativi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
La traduzione tecnico-scientifica offre un punto d’incontro tra discipline umanistiche e scientifiche, nonché tra lingue straniere e matematica. In questo elaborato, di approccio alla traduzione specializzata, verranno presentate nel primo capitolo le caratteristiche principali di questa branca della traduzione, per poi proseguire con la traduzione di due articoli scientifico-divulgativi: nel secondo capitolo viene svolta l’analisi dei TP, la cui proposta di traduzione è raccolta nel terzo capitolo, nel quarto capitolo si illustrano le strategie applicate per la risoluzione dei problemi dei TP e le tecniche utilizzate per tradurre la terminologia specializzata.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Giuliani, Erika <1973&gt. "L'illustrazione scientifica nel XVII secolo. Forme e colori alla ricerca del vero." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1178/1/Giuliani_Erika_tesi.pdf.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Giuliani, Erika <1973&gt. "L'illustrazione scientifica nel XVII secolo. Forme e colori alla ricerca del vero." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1178/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Siliato, Marianna <1994&gt. "Nuove opportunità per la ricerca scientifica. L’Open Access e i suoi sviluppi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20664.

Full text
Abstract:
Marianna Siliato 871450 Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici Titolo tesi Nuove opportunità per la ricerca scientifica. L’Open Access e i suoi sviluppi. Abstract tesi L’elaborato si prefigge lo scopo di approfondire le rivoluzioni in corso nell’ambito delle pubblicazioni scientifiche e della divulgazione dei suoi contenuti. Negli ultimi anni, infatti, è emerso un crescente bisogno da parte della comunità scientifica di allargare i propri confini allo scopo di riuscire ad oltrepassare le barriere imposte dal sistema editoriale attuale e dalle logiche di parte che limitano la libera circolazione di idee e innovazioni. Assistiamo infatti ad una mobilitazione globale che vede nell’ Open Access e più in generale nel concetto di Open Science la chiave per sovvertire l’attuale struttura del mondo della ricerca scientifica. L’obiettivo finale è duplice, non solo agevolare la ricerca scientifica mettendo a disposizione i dati delle ricerche e la possibilità di poter accedere a qualunque risultato scientifico favorendo la possibilità di riutilizzarlo e implementarlo con nuovi dati, ma anche permettere a tutte le parti sociali di poter beneficiare delle innovazioni tecnologiche e poterne seguire più da vicino gli sviluppi. Queste nuove istanze sono state accolte e implementate dalla Comunità Europea che mira a sviluppare un insieme di mezzi e normative allo scopo di delineare delle embrionali linee guida che possano tracciare il solco per le strade che verranno intraprese dalle future generazioni di ricercatori.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Fabio, E. "LA TUTELA E I LIMITI DELLA LIBERTA' DI RICERCA SCIENTIFICA IN ITALIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150056.

Full text
Abstract:
What kind of protection is the Italian Constitution providing for the freedom of scientific research? Which are the limitations that can be put to the use of such freedom? These are the questions which this study tries to answer, taking as a starting point the reflection on how, in the past few years, scientific research has been able to deeply modify our lives allowing us to defeat once incurable diseases, at the same time, has forced us to question ourselves on the necessity to put limitations to the use of such freedom. Starting from an analysis of the historical origins of the constitutional rights given to scientific research, and a study of the related articles within the Italian Constitution, the attention was focused on the analysis of the limitations that legislative activities may put to the freedom of reserach. The main goal of this study is therefore to identify the evaluation criteria against which to assess the constitutionality of legislative action to restrict scientific research, also taking into consideration those instances in which the legislator requests the Public Administration the choice of the actual discipline related to this section.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Colo', Valentina. "Una scossa all'economia: le conseguenze del sisma dell'Aquilano. Traduzione dall'inglese in italiano di un articolo di ricerca economica ed esperienza di collaborazione con gli autori." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9515/.

Full text
Abstract:
The aim of this dissertation is to provide a translation from English into Italian of a specialised scientific article published in the Cambridge Working Papers in Economics series. In this text, the authors estimate the economic consequences of the earthquake that hit the Abruzzo region in 2009. An extract of this translation will be published as part of conference proceedings. The main reason behind this choice is a personal interest in specialised translation in the economic domain. Moreover, the subject of the article is of particular interest to the Italian readership. The aim of this study is to show how a non-specialised translator can tackle with such a highly specialised translation with the use of appropriate terminology resources and the collaboration of field experts. The translation could be of help to other Italian linguists looking for translated material in this particular domain where English seems to be the dominant language. In order to ensure consistent terminology and adequate style, the document has been translated with the use of different resources, such as dictionaries, glossaries and specialised corpora. I also contacted field experts and the authors of text. The collaboration with the authors proved to be an invaluable resource yet one to be carefully managed. This work is divided into 5 chapters. The first deals with domain-specific sublanguages. The second gives an overview of corpus linguistics and describes the corpora designed for the translation. The third provides an analysis of the article, focusing on syntactical, lexical and structural features while the fourth presents the translation, side-by-side with the source text. The fifth comments on the main difficulties encountered in the translation and the strategies used, as well as the relationship with the authors and their review of the published text. Appendix I contains the econometric glossary English – Italian.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Alfieri, Andrea. "Proposta di traduzione di un articolo scientifico sull’anestesia della laringe." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13719/.

Full text
Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato è proporre la traduzione dall’inglese in italiano di un articolo scientifico riguardante le procedure anestesiologiche nel campo della chirurgia laringea. È stato scelto questo testo per il desiderio di mettermi alla prova con la traduzione in italiano di un testo specialistico di ambito medico-scientifico. L’elaborato è costituito da tre macro-capitoli. Nel primo capitolo verranno analizzate le principali caratteristiche della comunicazione specialistica e del linguaggio medico italiano. Il secondo capitolo contiene la proposta di traduzione con testo di partenza a fronte. Il terzo capitolo è dedicato al commento alla traduzione, nel quale verranno esaminate le difficoltà più rappresentative incontrate durante il processo traduttivo e illustrate le motivazioni alla base delle scelte effettuate.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Di, Canio Roberta <1981&gt. "Nell'incertezza scientifica e morale. Il dilemma delle cure intensive ai neonati estremamente prematuri." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1948/1/di_canio_roberta_tesi.pdf.pdf.

Full text
Abstract:
Definizione del problema: Nonostante il progresso della biotecnologia medica abbia consentito la sopravvivenza del feto, fuori dall’utero materno, ad età gestazionali sempre più basse, la prognosi a breve e a lungo termine di ogni nuovo nato resta spesso incerta e la medicina non è sempre in grado di rimediare completamente e definitivamente ai danni alla salute che spesso contribuisce a causare. Sottoporre tempestivamente i neonati estremamente prematuri alle cure intensive non ne garantisce la sopravvivenza; allo stesso modo, astenervisi non ne garantisce la morte o almeno la morte immediata; in entrambi i casi i danni alla salute (difetti della vista e dell’udito, cecità, sordità, paralisi degli arti, deficit motori, ritardo mentale, disturbi dell’apprendimento e del comportamento) possono essere gravi e permanenti ma non sono prevedibili con certezza per ogni singolo neonato. Il futuro ignoto di ogni nuovo nato, insieme allo sgretolamento di terreni morali condivisi, costringono ad affrontare laceranti dilemmi morali sull’inizio e sul rifiuto, sulla continuazione e sulla sospensione delle cure. Oggetto: Questo lavoro si propone di svolgere un’analisi critica di alcune strategie teoriche e pratiche con le quali, nell’ambito delle cure intensive ai neonati prematuri, la comunità scientifica, i bioeticisti e il diritto tentano di aggirare o di risolvere l’incertezza scientifica e morale. Tali strategie sono accomunate dalla ricerca di criteri morali oggettivi, o almeno intersoggettivi, che consentano ai decisori sostituti di pervenire ad un accordo e di salvaguardare il vero bene del paziente. I criteri esaminati vanno dai dati scientifici riguardanti la prognosi dei prematuri, a “fatti” di natura più strettamente morale come la sofferenza del paziente, il rispetto della libertà di coscienza del medico, l’interesse del neonato a sopravvivere e a vivere bene. Obiettivo: Scopo di questa analisi consiste nel verificare se effettivamente tali strategie riescano a risolvere l’incertezza morale o se invece lascino aperto il dilemma morale delle cure intensive neonatali. In quest’ultimo caso si cercherà di trovare una risposta alla domanda “chi deve decidere per il neonato?” Metodologia e strumenti: Vengono esaminati i più importanti documenti scientifici internazionali riguardanti le raccomandazioni mediche di cura e i pareri della comunità scientifica; gli studi scientifici riguardanti lo stato dell’arte delle conoscenze e degli strumenti terapeutici disponibili ad oggi; i pareri di importanti bioeticisti e gli approcci decisionali più frequentemente proposti ed adoperati; alcuni documenti giuridici internazionali riguardanti la regolamentazione della sperimentazione clinica; alcune pronunce giudiziarie significative riguardanti casi di intervento o astensione dall’intervento medico senza o contro il consenso dei genitori; alcune indagini sulle opinioni dei medici e sulla prassi medica internazionale; le teorie etiche più rilevanti riguardanti i criteri di scelta del legittimo decisore sostituto del neonato e la definizione dei suoi “migliori interessi” da un punto di vista filosofico-morale. Struttura: Nel primo capitolo si ricostruiscono le tappe più importanti della storia delle cure intensive neonatali, con particolare attenzione agli sviluppi dell’assistenza respiratoria negli ultimi decenni. In tal modo vengono messi in luce sia i cambiamenti morali e sociali prodotti dalla meccanizzazione e dalla medicalizzazione dell’assistenza neonatale, sia la continuità della medicina neonatale con il tradizionale paternalismo medico, con i suoi limiti teorici e pratici e con lo sconfinare della pratica terapeutica nella sperimentazione incontrollata. Nel secondo capitolo si sottopongono ad esame critico le prime tre strategie di soluzione dell’incertezza scientifica e morale. La prima consiste nel decidere la “sorte” di un singolo paziente in base ai dati statistici riguardanti la prognosi di tutti i nati in condizioni cliniche analoghe (“approccio statistico”); la seconda, in base alla risposta del singolo paziente alle terapie (“approccio prognostico individualizzato”); la terza, in base all’evoluzione delle condizioni cliniche individuali osservate durante un periodo di trattamento “aggressivo” abbastanza lungo da consentire la raccolta dei dati clinici utili a formulare una prognosi sicura(“approccio del trattamento fino alla certezza”). Viene dedicata una più ampia trattazione alla prima strategia perché l’uso degli studi scientifici per predire la prognosi di ogni nuovo nato accomuna i tre approcci e costituisce la strategia più diffusa ed emblematica di aggiramento dell’incertezza. Essa consiste nella costruzione di un’ “etica basata sull’evidenza”, in analogia alla “medicina basata sull’evidenza”, in quanto ambisce a fondare i doveri morali dei medici e dei genitori solo su fatti verificabili (le prove scientifiche di efficacia delle cure)apparentemente indiscutibili, avalutativi o autocertificativi della moralità delle scelte. Poiché la forza retorica di questa strategia poggia proprio su una (parziale) negazione dell’incertezza dei dati scientifici e sulla presunzione di irrilevanza della pluralità e della complessità dei valori morali nelle decisioni mediche, per metterne in luce i limiti si è scelto di dedicare la maggior parte del secondo capitolo alla discussione dei limiti di validità scientifica degli studi prognostici di cui i medici si avvalgono per predire la prognosi di ogni nuovo nato. Allo stesso scopo, in questo capitolo vengono messe in luce la falsa neutralità morale dei giudizi scientifici di “efficacia”, “prognosi buona”, “prognosi infausta” e di “tollerabilità del rischio” o dei “costi”. Nel terzo capitolo viene affrontata la questione della natura sperimentale delle cure intensive per i neonati prematuri al fine di suggerire un’ulteriore ragione dell’incertezza morale, dell’insostenibilità di obblighi medici di trattamento e della svalutazione dell’istituto del consenso libero e informato dei genitori del neonato. Viene poi documentata l’esistenza di due atteggiamenti opposti manifestati dalla comunità scientifica, dai bioeticisti e dal diritto: da una parte il silenzio sulla natura sperimentale delle terapie e dall’altra l’autocertificazione morale della sperimentazione incontrollata. In seguito si cerca di mostrare come entrambi, sebbene opposti, siano orientati ad occultare l’incertezza e la complessità delle cure ai neonati prematuri, per riaffermare, in tal modo, la precedenza dell’autorità decisionale del medico rispetto a quella dei genitori. Il quarto capitolo, cerca di rispondere alla domanda “chi deve decidere in condizioni di incertezza?”. Viene delineata, perciò, un’altra strategia di risoluzione dell’incertezza: la definizione del miglior interesse (best interest) del neonato, come oggetto, limite e scopo ultimo delle decisioni mediche, qualsiasi esse siano. Viene verificata l’ipotesi che il legittimo decisore ultimo sia colui che conosce meglio di ogni altro i migliori interessi del neonato. Perciò, in questo capitolo vengono esposte e criticate alcune teorie filosofiche sul concetto di “miglior interesse” applicato allo speciale status del neonato. Poiché quest’analisi, rivelando l’inconoscibilità del best interest del neonato, non consente di stabilire con sicurezza chi sia intitolato a prendere la decisione ultima, nell’ultimo capitolo vengono esaminate altre ragioni per le quali i genitori dovrebbero avere l’ultima parola nelle decisioni di fine o di proseguimento della vita. Dopo averle scartate, viene proposta una ragione alternativa che, sebbene non risolutiva, si ritiene abbia il merito di riconoscere e di non mortificare l’irriducibilità dell’incertezza e l’estrema complessità delle scelte morali, senza rischiare, però, la paralisi decisionale, il nichilismo morale e la risoluzione non pacifica dei conflitti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

Di, Canio Roberta <1981&gt. "Nell'incertezza scientifica e morale. Il dilemma delle cure intensive ai neonati estremamente prematuri." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1948/.

Full text
Abstract:
Definizione del problema: Nonostante il progresso della biotecnologia medica abbia consentito la sopravvivenza del feto, fuori dall’utero materno, ad età gestazionali sempre più basse, la prognosi a breve e a lungo termine di ogni nuovo nato resta spesso incerta e la medicina non è sempre in grado di rimediare completamente e definitivamente ai danni alla salute che spesso contribuisce a causare. Sottoporre tempestivamente i neonati estremamente prematuri alle cure intensive non ne garantisce la sopravvivenza; allo stesso modo, astenervisi non ne garantisce la morte o almeno la morte immediata; in entrambi i casi i danni alla salute (difetti della vista e dell’udito, cecità, sordità, paralisi degli arti, deficit motori, ritardo mentale, disturbi dell’apprendimento e del comportamento) possono essere gravi e permanenti ma non sono prevedibili con certezza per ogni singolo neonato. Il futuro ignoto di ogni nuovo nato, insieme allo sgretolamento di terreni morali condivisi, costringono ad affrontare laceranti dilemmi morali sull’inizio e sul rifiuto, sulla continuazione e sulla sospensione delle cure. Oggetto: Questo lavoro si propone di svolgere un’analisi critica di alcune strategie teoriche e pratiche con le quali, nell’ambito delle cure intensive ai neonati prematuri, la comunità scientifica, i bioeticisti e il diritto tentano di aggirare o di risolvere l’incertezza scientifica e morale. Tali strategie sono accomunate dalla ricerca di criteri morali oggettivi, o almeno intersoggettivi, che consentano ai decisori sostituti di pervenire ad un accordo e di salvaguardare il vero bene del paziente. I criteri esaminati vanno dai dati scientifici riguardanti la prognosi dei prematuri, a “fatti” di natura più strettamente morale come la sofferenza del paziente, il rispetto della libertà di coscienza del medico, l’interesse del neonato a sopravvivere e a vivere bene. Obiettivo: Scopo di questa analisi consiste nel verificare se effettivamente tali strategie riescano a risolvere l’incertezza morale o se invece lascino aperto il dilemma morale delle cure intensive neonatali. In quest’ultimo caso si cercherà di trovare una risposta alla domanda “chi deve decidere per il neonato?” Metodologia e strumenti: Vengono esaminati i più importanti documenti scientifici internazionali riguardanti le raccomandazioni mediche di cura e i pareri della comunità scientifica; gli studi scientifici riguardanti lo stato dell’arte delle conoscenze e degli strumenti terapeutici disponibili ad oggi; i pareri di importanti bioeticisti e gli approcci decisionali più frequentemente proposti ed adoperati; alcuni documenti giuridici internazionali riguardanti la regolamentazione della sperimentazione clinica; alcune pronunce giudiziarie significative riguardanti casi di intervento o astensione dall’intervento medico senza o contro il consenso dei genitori; alcune indagini sulle opinioni dei medici e sulla prassi medica internazionale; le teorie etiche più rilevanti riguardanti i criteri di scelta del legittimo decisore sostituto del neonato e la definizione dei suoi “migliori interessi” da un punto di vista filosofico-morale. Struttura: Nel primo capitolo si ricostruiscono le tappe più importanti della storia delle cure intensive neonatali, con particolare attenzione agli sviluppi dell’assistenza respiratoria negli ultimi decenni. In tal modo vengono messi in luce sia i cambiamenti morali e sociali prodotti dalla meccanizzazione e dalla medicalizzazione dell’assistenza neonatale, sia la continuità della medicina neonatale con il tradizionale paternalismo medico, con i suoi limiti teorici e pratici e con lo sconfinare della pratica terapeutica nella sperimentazione incontrollata. Nel secondo capitolo si sottopongono ad esame critico le prime tre strategie di soluzione dell’incertezza scientifica e morale. La prima consiste nel decidere la “sorte” di un singolo paziente in base ai dati statistici riguardanti la prognosi di tutti i nati in condizioni cliniche analoghe (“approccio statistico”); la seconda, in base alla risposta del singolo paziente alle terapie (“approccio prognostico individualizzato”); la terza, in base all’evoluzione delle condizioni cliniche individuali osservate durante un periodo di trattamento “aggressivo” abbastanza lungo da consentire la raccolta dei dati clinici utili a formulare una prognosi sicura(“approccio del trattamento fino alla certezza”). Viene dedicata una più ampia trattazione alla prima strategia perché l’uso degli studi scientifici per predire la prognosi di ogni nuovo nato accomuna i tre approcci e costituisce la strategia più diffusa ed emblematica di aggiramento dell’incertezza. Essa consiste nella costruzione di un’ “etica basata sull’evidenza”, in analogia alla “medicina basata sull’evidenza”, in quanto ambisce a fondare i doveri morali dei medici e dei genitori solo su fatti verificabili (le prove scientifiche di efficacia delle cure)apparentemente indiscutibili, avalutativi o autocertificativi della moralità delle scelte. Poiché la forza retorica di questa strategia poggia proprio su una (parziale) negazione dell’incertezza dei dati scientifici e sulla presunzione di irrilevanza della pluralità e della complessità dei valori morali nelle decisioni mediche, per metterne in luce i limiti si è scelto di dedicare la maggior parte del secondo capitolo alla discussione dei limiti di validità scientifica degli studi prognostici di cui i medici si avvalgono per predire la prognosi di ogni nuovo nato. Allo stesso scopo, in questo capitolo vengono messe in luce la falsa neutralità morale dei giudizi scientifici di “efficacia”, “prognosi buona”, “prognosi infausta” e di “tollerabilità del rischio” o dei “costi”. Nel terzo capitolo viene affrontata la questione della natura sperimentale delle cure intensive per i neonati prematuri al fine di suggerire un’ulteriore ragione dell’incertezza morale, dell’insostenibilità di obblighi medici di trattamento e della svalutazione dell’istituto del consenso libero e informato dei genitori del neonato. Viene poi documentata l’esistenza di due atteggiamenti opposti manifestati dalla comunità scientifica, dai bioeticisti e dal diritto: da una parte il silenzio sulla natura sperimentale delle terapie e dall’altra l’autocertificazione morale della sperimentazione incontrollata. In seguito si cerca di mostrare come entrambi, sebbene opposti, siano orientati ad occultare l’incertezza e la complessità delle cure ai neonati prematuri, per riaffermare, in tal modo, la precedenza dell’autorità decisionale del medico rispetto a quella dei genitori. Il quarto capitolo, cerca di rispondere alla domanda “chi deve decidere in condizioni di incertezza?”. Viene delineata, perciò, un’altra strategia di risoluzione dell’incertezza: la definizione del miglior interesse (best interest) del neonato, come oggetto, limite e scopo ultimo delle decisioni mediche, qualsiasi esse siano. Viene verificata l’ipotesi che il legittimo decisore ultimo sia colui che conosce meglio di ogni altro i migliori interessi del neonato. Perciò, in questo capitolo vengono esposte e criticate alcune teorie filosofiche sul concetto di “miglior interesse” applicato allo speciale status del neonato. Poiché quest’analisi, rivelando l’inconoscibilità del best interest del neonato, non consente di stabilire con sicurezza chi sia intitolato a prendere la decisione ultima, nell’ultimo capitolo vengono esaminate altre ragioni per le quali i genitori dovrebbero avere l’ultima parola nelle decisioni di fine o di proseguimento della vita. Dopo averle scartate, viene proposta una ragione alternativa che, sebbene non risolutiva, si ritiene abbia il merito di riconoscere e di non mortificare l’irriducibilità dell’incertezza e l’estrema complessità delle scelte morali, senza rischiare, però, la paralisi decisionale, il nichilismo morale e la risoluzione non pacifica dei conflitti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Tigano, Vincenzo Mario Marco. "I profili di rilevanza penale della ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali umane." Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/369.

Full text
Abstract:
La tesi esamina i diversi profili di intersezione tra istanze di innovazione della ricerca scientifica e rispetto dei principi fondamentali del diritto penale. Nel primo capitolo, dopo un'attenta e dettagliata analisi della fattispecie di sperimentazione sugli embrioni umani, viene rilevata l'esigenza di effettuare un contemperamento tra la tutela dell'embrione e la liberta' della ricerca scientifica, soprattutto per quanto concerne le possibili destinazioni degli embrioni soprannumerari in condizioni di abbandono. Nell'ambito del secondo capitolo, rilevano le valutazioni compiute sul concetto di "dignita'", sulla base di un approccio multidisciplinare tra la filosofia del diritto, la bioetica e il diritto penale. La configurazione del bene giuridico della "dignita' umana" come interesse della collettivita' risulta funzionale a reprimere la strumentalizzazione del genere umano, in un'ottica di apertura "bilanciata" alla liberta' della scienza medica nel campo dell'impiego di cellule staminali embrionali. E' condotto, altresi', un giudizio sull'irragionevolezza del trattamento sanzionatorio apprestato dalla legge n. 40/2004 per le fattispecie "aggravanti" del delitto di sperimentazione. Nel terzo capitolo, viene affrontato l'esame comparatistico dei diversi modelli di regolamentazione rinvenibili tra gli Stati membri dell'UE, al fine di evidenziare le cause che impediscono un'armonizzazione europea in materia.
Doctoral thesis considers aspects of connection between advances in stem cell research and principles of criminal law. In the first chapter, after an analysis of the crime of experiment with human embryos, the author deals with necessary balance between protection of scientific research and safeguard of supernumeraries embryosà à à ¢ life. In the second chapter, the author examines the concept of à à à ¢ human dignityà à à ¢ , showing thoughts of philosophers and criminal lawà à à ¢ s experts. Configuration of à à à ¢ human dignityà à à ¢ as a collective right can allow a strong repression of human speciesà à à ¢ exploitation, made by embryosà à à ¢ cloning. The author examines disproportion of penalities provided, too. In the third chapter, the author examines possibilities of a criminal harmonisation in the EU about embryo research
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Tudisco, Salvatore <1989&gt. "Il sistema dell'innovazione tecnologica e scientifica cinese : il percorso dello scambio di conoscenza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4249.

Full text
Abstract:
La tesi si interroga sull'integrazione del sistema tecnologico e scientifico cinese nella rete dello scambio tecnologico globale. Abbiamo studiato le relazioni che interessano la produzione di innovazione "made in China", e quelle aree geografiche tradizionalmente produttrici di cambiamenti innovativi, seguendo tre prospettive di ricerca. La prima, è quella relativa ai piani e ai programmi sistematici voluti dalla Repubblica Popolare cinese ed in generale a tutti quegli sforzi istituzionali per fare della Cina un paese a vocazione innovativa entro il 2020. La seconda prospettiva è invece legata alla letteratura manageriale che si concentra sullo studio dello scambio di conoscenza, sulle fonti di conscenza e sulla globalizzazione dei processi di ricerca e sviluppo. Infine, nella terza prospettiva, ci siamo serviti di un database nel quale abbiamo raccolto informazioni relative a diversi brevetti, tutti appartenenti ad assegnatari non cinesi, ma generati tramite il contributo di almeno uno scienziato di nazionalità cinese. Cosi, abbiamo tracciato una mappa dello scambio tecnologio globale, e compreso qual è il percorso dell'innovazione cinese all'interno di esso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Genco, Laura. "La filantropia scientifica nel secolo XIX e la figura di Josephine Shaw Lowell." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/262.

Full text
Abstract:
2007 - 2008
In questa tesi si affronta la risposta elaborata da organizzazioni non statali - per la maggior parte a carattere laico e volontario - al problema della povertà urbana che accompagnò le rapide trasformazioni economiche e sociali negli Stati Uniti alla fine del secolo XIX. In quegli anni, l’espansione industriale era affiancata dall’incremento dell’urbanizzazione, da migrazioni interne, con spostamenti massicci dalla campagna verso la città, da flussi migratori internazionali, in particolar modo dall’Europa, da periodiche crisi economiche e da una maggiore visibilità del movimento operaio, che si manifestò con la nascita dei sindacati industriali. Questo è il contesto in cui si elaborarono nuovi modelli di intervento filantropico tesi a rispondere ai problemi di ampie fasce della popolazione, spesso al di sotto di un reddito di sopravvivenza. Tali modelli, rappresentando l’unica risposta a un problema sociale così ingente e pressante come quello della povertà, si articolarono in forme sempre più elaborate, capaci di generare una domanda crescente di conoscenza scientifica del fenomeno. In particolar modo, nel lavoro ci si sofferma su un modo innovativo di intendere la filantropia, proposto dai social workers: quella filantropia che, fino ad allora, aveva avuto un carattere spontaneo e caritatevole, ispirato da un sentimento di tipo morale-religioso, diventava a poco a poco sempre più scientifica, cercando di rispondere a criteri di efficacia ed efficienza. Viene, quindi, analizzato lo sviluppo della “Charity Organization Society”, che determinò una razionalizzazione dell’azione caritatevole, una valorizzazione dell’azione dei social workers e l’istituzionalizzazione del volontariato. Nel contesto della spinta riformatrice che informa quegli anni e dell’opera delle donne all’interno del mondo della filantropia, la figura di Josephine Shaw Lowell risulta di particolare interesse, per il ruolo preminente rivestito all’interno del COS, perché essa, oltre a rappresentare una social worker di primo piano, influenzò il dibattito sulla povertà e contribuì significativamente a far emergere la questione degli emarginati e l’importanza di una legislazione sistematica che offrisse un quadro specifico e più informato del problema della povertà. [a cura dell'Autore]
VII n.s.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

Ferrari, Chiara. "Traduzione tecnico-scientifica e internazionalizzazione d'impresa: un’esperienza di traduzione nell'ambito del progetto Language Toolkit." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
Il presente elaborato è frutto dell’adesione al progetto Language Toolkit V: le lingue straniere al servizio dell’internazionalizzazione d’impresa, nato dalla collaborazione tra la Camera di Commercio della Romagna e il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (DIT) di Forlì e mirato a creare un ponte tra il mondo della traduzione e il mondo aziendale. Nello specifico, il presente lavoro nasce dalla collaborazione con l’azienda forlivese TR Turoni srl e ha come obiettivo quello di fornire la traduzione in inglese delle schede tecniche di otto strumenti scientifici per l’agricoltura e l’agroindustria. L’elaborato è composto da quattro capitoli. Il primo capitolo riporta una breve introduzione del progetto Language Toolkit, dell’azienda committente, della commessa traduttiva e un breve excursus sull’internazionalizzazione delle PMI italiane e sull’importanza delle lingue in tali contesti. Il secondo capitolo propone una panoramica del contesto operativo tramite una riflessione sugli aspetti linguistici, che comprende: lingue speciali, terminologia e World Englishes. Il terzo capitolo offre l’analisi dettagliata del testo di partenza sulla base della Skopos Theory di Vermeer (1996) e del looping Model di Nord (2005). Infine, il quarto capitolo è dedicato alla delineazione della metodologia di lavoro seguita dal commento delle scelte e strategie adottate in fase di traduzione, il tutto accompagnato da esempi pratici presi dal testo di partenza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Aleotti, Federico. "Uso di dati bibliografici aperti per l'Abilitazione Scientifica Nazionale: un esperimento sui settori bibliometrici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20526/.

Full text
Abstract:
Studio sulla completezza di sorgenti di dati bibliografici aperti rispetto a sorgenti di dati bibliografici chiusi mediante la creazione di un software in grado di calcolare gli indici dell'Abilitazione Scientifica Nazionale usando sorgenti di dati aperti e in modo automatico, e di produrre grafici per compiere un'analisi dei risultati in modo immediato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

Ventura, Isabella. "La crisi della resistenza agli antibiotici. Traduzione dall'inglese all'italiano di due articoli di rassegna scientifica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Oggetto di questa tesi è la traduzione dall'inglese all'italiano di due articoli di rassegna scientifica sul tema della resistenza agli antibiotici apparsinel 2015 sulla rivista statunitense P&T. I testi costituiscono una preziosa fonte di informazioni per il panorama scientifico internazionale e offrono importanti spunti di riflessione e di iniziativa per tutte le altre aree del mondo. La rilevanza dell’argomento trattato, infatti, si estende oltre i confini del singolo Paese e coinvolge tutte le parti interessate dal fenomeno, dal professionista sanitario al cittadino. Il presente lavoro si propone di produrre un testo completo e organico per il pubblico italiano di esperti del settore che intende approfondire l’argomento da una prospettiva multidiscplinare, ma non esclude la possibililtà di raggiungere un pubblico di persone “non addette ai lavori” che possiedono sufficienti interesse personale e strumenti conoscitivi per comprendere, almeno in maniera sommaria, le informazioni riportate negli articoli, grazie alla possibilità di consultarli liberamente online. La traduzione proposta potrebbe, inoltre, contribuire ad arricchire la letteratura scientifica disponibile in lingua italiana che, talvolta, passa in secondo piano per via della predominanza dell’inglese all’interno della produzione scientifica internazionale. Il primo capitolo fornisce alcune informazioni preliminari sull'argomento; il secondo offre una panoramica teorica sulle lingue speciali e, in particolare, sulla lingua della medicina; il terzo capitolo contiene l'analisi dei testi di partenza, mentre il quarto presenta le risorse che sono state utilizzate per la traduzione; nel quinto capitolo sono esposti il TP e il TA in italiano, mentre il sesto capitolo è dedicato a un'analisi dettagliata delle principali difficoltà riscontrate in fase traduttiva e le strategie adottate per risolverle.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Baruzzi, Sara. "Le Learning Progressions nell'educazione scientifica: elaborazione di criteri di confronto fra diversi approcci di ricerca." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1840/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Poletti, Giovanni <1964&gt. "Aldo Rossi, autobiografia scientifica: scrittura come progetto. Indagine critica tra scrittura e progetto di architettura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1247/1/poletti_giovanni_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
«In altri termini mi sfuggiva e ancora oggi mi sfugge gran parte del significato dell’evoluzione del tempo; come se il tempo fosse una materia che osservo dall’esterno. Questa mancanza di evoluzione è fonte di alcune mie sventure ma anche mi appartiene con gioia.» Aldo Rossi, Autobiografia scientifica. The temporal dimension underpinning the draft of Autobiografia scientifica by Aldo Rossi may be referred to what Lucien Lévy-Bruhl, the well-known French anthropologist, defines as “primitive mentality” and “prelogical” conscience : the book of life has lost its page numbers, even punctuation. For Lévy-Bruhl, but certainly for Rossi, life or its summing up becomes a continuous account of ellipses, gaps, repetitions that may be read from left to right or viceversa, from head to foot or viceversa without distinction. Rossi’s autobiographical writing seems to accept and support the confusion with which memories have been collected, recording them after the order memory gives them in the mental distillation or simply according to the chronological order in which they have happened. For Rossi, the confusion reflects the melting of memory elements into a composite image which is the result of a fusion. He is aware that the same sap pervades all memories he is going to put in order: each of them has got a common denominator. Differences have diminished, almost faded; the quick glance is prevalent over the distinction of each episode. Rossi’s writing is beyond the categories dependent on time: past and present, before and now. For Rossi, the only repetition – the repetition the text will make possible for an indefinite number of times – gives peculiarity to the event. As Gilles Deleuze knows, “things” may only last as “singleness”: more frequent the repetition is, more singular is the memory phenomenon that recurs, because only what is singular magnifies itself and happens endlessly forever. Rossi understands that “to raise the first time to nth forever”, repetition becomes glorification . It may be an autobiography that, celebrating the originality, enhances the memory event in the repetition; in fact it greatly differs from the biographical reproduction, in which each repetition is but a weaker echo, a duller copy, provided with a smaller an smaller power in comparison with the original. Paradoxically, for Deleuze the repetition asserts the originality and singularity of what is repeated. Rossi seems to share the thought expressed by Kierkegaard in the essay Repetition: «The hope is a graceful maiden slipping through your fingers; the memory of an elderly woman, indeed pretty, but never satisfactory if necessary; the repetition is a loved friend you are never tired of, as it is only the new to make you bored. The old never bores you and its presence makes you happy [...] life is but a repetition [...] here is the beauty of life» . Rossi knows well that repetition hints at the lasting stability of cosmic time. Kierkegaard goes on: «The world exists, and it exists as a repetition» . Rossi devotes himself, on purpose and in all conscience, to collect, to inventory and «to review life», his own life, according to a recovery not from the past but of the past: a search work, the «recherche du temps perdu», as Proust entitled his masterpiece on memory. If you want the past time to be not wasted, you must give it presence. «Memoria e specifico come caratteristiche per riconoscere se stesso e ciò che è estraneo mi sembravano le più chiare condizioni e spiegazioni della realtà. Non esiste uno specifico senza memoria, e una memoria che non provenga da un momento specifico; e solo questa unione permette la conoscenza della propria individualità e del contrario (self e non-self)» . Rossi wants to understand himself, his own character; it is really his own character that requires to be understood, to increase its own introspective ability and intelligence. «Può sembrare strano che Planck e Dante associno la loro ricerca scientifica e autobiografica con la morte; una morte che è in qualche modo continuazione di energia. In realtà, in ogni artista o tecnico, il principio della continuazione dell’energia si mescola con la ricerca della felicità e della morte» . The eschatological incipit of Rossi’s autobiography refers to Freud’s thought in the exact circularity of Dante’s framework and in as much exact circularity of the statement of the principle of the conservation of energy: in fact it was Freud to connect repetition to death. For Freud, the desire of repetition is an instinct rooted in biology. The primary aim of such an instinct would be to restore a previous condition, so that the repeated history represents a part of the past (even if concealed) and, relieving the removal, reduces anguish and tension. So, Freud ask himself, what is the most remote state to which the instinct, through the repetition, wants to go back? It is a pre-vital condition, inorganic of the pure entropy, a not-to-be condition in which doesn’t exist any tension; in other words, Death. Rossi, with the theme of death, introduces the theme of circularity which further on refers to the sense of continuity in transformation or, in the opposite way, the transformation in continuity. «[...] la descrizione e il rilievo delle forme antiche permettevano una continuità altrimenti irripetibile, permettevano anche una trasformazione, una volta che la vita fosse fermata in forme precise» . Rossi’s attitude seems to hint at the reflection on time and – in a broad sense – at the thought on life and things expressed by T.S. Eliot in Four Quartets: «Time present and time past / Are both perhaps present in time future, / And time future is contained in time past. / I all time is eternally present / All time is unredeemable. / What might have been is an abstraction / Remaining perpetual possibility / Only in a word of speculation. / What might have been and what has been / Point to one end, which is always present. [...]» . Aldo Rossi’s autobiographical story coincides with the description of “things” and the description of himself through the things in the exact parallel with craft or art. He seems to get all things made by man to coincide with the personal or artistic story, with the consequent immediate necessity of formulating a new interpretation: the flow of things has never met a total stop; all that exists nowadays is but a repetition or a variant of something existing some time ago and so on, without any interruption until the early dawnings of human life. Nevertheless, Rossi must operate specific subdivisions inside the continuous connection in time – of his time – even if limited by a present beginning and end of his own existence. This artist, as an “historian” of himself and his own life – as an auto-biographer – enjoys the privilege to be able to decide if and how to operate the cutting in a certain point rather than in another one, without being compelled to justify his choice. In this sense, his story is a matter very ductile and flexible: a good story-teller can choose any moment to start a certain sequence of events. Yet, Rossi is aware that, beyond the mere narration, there is the problem to identify in history - his own personal story – those flakings where a clean cut enables the separation of events of different nature. In order to do it, he has to make not only an inventory of his own “things”, but also to appeal to authority of the Divina Commedia started by Dante when he was 30. «A trent’anni si deve compiere o iniziare qualcosa di definitivo e fare i conti con la propria formazione» . For Rossi, the poet performs his authority not only in the text, but also in his will of setting out on a mystical journey and handing it down through an exact descriptive will. Rossi turns not only to the authority of poetry, but also evokes the authority of science with Max Plank and his Scientific Autobiography, published, in Italian translation, by Einaudi, 1956. Concerning Planck, Rossi resumes an element seemingly secondary in hit account where the German physicist «[...] risale alle scoperte della fisica moderna ritrovando l’impressione che gli fece l’enunciazione del principio di conservazione dell’energia; [...]» . It is again the act of describing that links Rossi to Planck, it is the description of a circularity, the one of conservation of energy, which endorses Rossi’s autobiographical speech looking for both happiness and death. Rossi seems to agree perfectly to the thought of Planck at the opening of his own autobiography: «The decision to devote myself to science was a direct consequence of a discovery which was never ceased to arouse my enthusiasm since my early youth: the laws of human thought coincide with the ones governing the sequences of the impressions we receive from the world surrounding us, so that the mere logic can enable us to penetrate into the latter one’s mechanism. It is essential that the outer world is something independent of man, something absolute. The search of the laws dealing with this absolute seems to me the highest scientific aim in life» . For Rossi the survey of his own life represents a way to change the events into experiences, to concentrate the emotion and group them in meaningful plots: «It seems, as one becomes older. / That the past has another pattern, and ceases to be a mere sequence [...]» Eliot wrote in Four Quartet, which are a meditation on time, old age and memory . And he goes on: «We had the experience but missed the meaning, / And approach to the meaning restores the experience / In a different form, beyond any meaning [...]» . Rossi restores in his autobiography – but not only in it – the most ancient sense of memory, aware that for at least 15 centuries the Latin word memoria was used to show the activity of bringing back images to mind: the psychology of memory, which starts with Aristotele (De Anima), used to consider such a faculty totally essential to mind. Keith Basso writes: «The thought materializes in the form of “images”» . Rossi knows well – as Aristotele said – that if you do not have a collection of mental images to remember – imagination – there is no thought at all. According to this psychological tradition, what today we conventionally call “memory” is but a way of imagining created by time. Rossi, entering consciously this stream of thought, passing through the Renaissance ars memoriae to reach us gives a great importance to the word and assumes it as a real place, much more than a recollection, even more than a production and an emotional elaboration of images.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Poletti, Giovanni <1964&gt. "Aldo Rossi, autobiografia scientifica: scrittura come progetto. Indagine critica tra scrittura e progetto di architettura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1247/.

Full text
Abstract:
«In altri termini mi sfuggiva e ancora oggi mi sfugge gran parte del significato dell’evoluzione del tempo; come se il tempo fosse una materia che osservo dall’esterno. Questa mancanza di evoluzione è fonte di alcune mie sventure ma anche mi appartiene con gioia.» Aldo Rossi, Autobiografia scientifica. The temporal dimension underpinning the draft of Autobiografia scientifica by Aldo Rossi may be referred to what Lucien Lévy-Bruhl, the well-known French anthropologist, defines as “primitive mentality” and “prelogical” conscience : the book of life has lost its page numbers, even punctuation. For Lévy-Bruhl, but certainly for Rossi, life or its summing up becomes a continuous account of ellipses, gaps, repetitions that may be read from left to right or viceversa, from head to foot or viceversa without distinction. Rossi’s autobiographical writing seems to accept and support the confusion with which memories have been collected, recording them after the order memory gives them in the mental distillation or simply according to the chronological order in which they have happened. For Rossi, the confusion reflects the melting of memory elements into a composite image which is the result of a fusion. He is aware that the same sap pervades all memories he is going to put in order: each of them has got a common denominator. Differences have diminished, almost faded; the quick glance is prevalent over the distinction of each episode. Rossi’s writing is beyond the categories dependent on time: past and present, before and now. For Rossi, the only repetition – the repetition the text will make possible for an indefinite number of times – gives peculiarity to the event. As Gilles Deleuze knows, “things” may only last as “singleness”: more frequent the repetition is, more singular is the memory phenomenon that recurs, because only what is singular magnifies itself and happens endlessly forever. Rossi understands that “to raise the first time to nth forever”, repetition becomes glorification . It may be an autobiography that, celebrating the originality, enhances the memory event in the repetition; in fact it greatly differs from the biographical reproduction, in which each repetition is but a weaker echo, a duller copy, provided with a smaller an smaller power in comparison with the original. Paradoxically, for Deleuze the repetition asserts the originality and singularity of what is repeated. Rossi seems to share the thought expressed by Kierkegaard in the essay Repetition: «The hope is a graceful maiden slipping through your fingers; the memory of an elderly woman, indeed pretty, but never satisfactory if necessary; the repetition is a loved friend you are never tired of, as it is only the new to make you bored. The old never bores you and its presence makes you happy [...] life is but a repetition [...] here is the beauty of life» . Rossi knows well that repetition hints at the lasting stability of cosmic time. Kierkegaard goes on: «The world exists, and it exists as a repetition» . Rossi devotes himself, on purpose and in all conscience, to collect, to inventory and «to review life», his own life, according to a recovery not from the past but of the past: a search work, the «recherche du temps perdu», as Proust entitled his masterpiece on memory. If you want the past time to be not wasted, you must give it presence. «Memoria e specifico come caratteristiche per riconoscere se stesso e ciò che è estraneo mi sembravano le più chiare condizioni e spiegazioni della realtà. Non esiste uno specifico senza memoria, e una memoria che non provenga da un momento specifico; e solo questa unione permette la conoscenza della propria individualità e del contrario (self e non-self)» . Rossi wants to understand himself, his own character; it is really his own character that requires to be understood, to increase its own introspective ability and intelligence. «Può sembrare strano che Planck e Dante associno la loro ricerca scientifica e autobiografica con la morte; una morte che è in qualche modo continuazione di energia. In realtà, in ogni artista o tecnico, il principio della continuazione dell’energia si mescola con la ricerca della felicità e della morte» . The eschatological incipit of Rossi’s autobiography refers to Freud’s thought in the exact circularity of Dante’s framework and in as much exact circularity of the statement of the principle of the conservation of energy: in fact it was Freud to connect repetition to death. For Freud, the desire of repetition is an instinct rooted in biology. The primary aim of such an instinct would be to restore a previous condition, so that the repeated history represents a part of the past (even if concealed) and, relieving the removal, reduces anguish and tension. So, Freud ask himself, what is the most remote state to which the instinct, through the repetition, wants to go back? It is a pre-vital condition, inorganic of the pure entropy, a not-to-be condition in which doesn’t exist any tension; in other words, Death. Rossi, with the theme of death, introduces the theme of circularity which further on refers to the sense of continuity in transformation or, in the opposite way, the transformation in continuity. «[...] la descrizione e il rilievo delle forme antiche permettevano una continuità altrimenti irripetibile, permettevano anche una trasformazione, una volta che la vita fosse fermata in forme precise» . Rossi’s attitude seems to hint at the reflection on time and – in a broad sense – at the thought on life and things expressed by T.S. Eliot in Four Quartets: «Time present and time past / Are both perhaps present in time future, / And time future is contained in time past. / I all time is eternally present / All time is unredeemable. / What might have been is an abstraction / Remaining perpetual possibility / Only in a word of speculation. / What might have been and what has been / Point to one end, which is always present. [...]» . Aldo Rossi’s autobiographical story coincides with the description of “things” and the description of himself through the things in the exact parallel with craft or art. He seems to get all things made by man to coincide with the personal or artistic story, with the consequent immediate necessity of formulating a new interpretation: the flow of things has never met a total stop; all that exists nowadays is but a repetition or a variant of something existing some time ago and so on, without any interruption until the early dawnings of human life. Nevertheless, Rossi must operate specific subdivisions inside the continuous connection in time – of his time – even if limited by a present beginning and end of his own existence. This artist, as an “historian” of himself and his own life – as an auto-biographer – enjoys the privilege to be able to decide if and how to operate the cutting in a certain point rather than in another one, without being compelled to justify his choice. In this sense, his story is a matter very ductile and flexible: a good story-teller can choose any moment to start a certain sequence of events. Yet, Rossi is aware that, beyond the mere narration, there is the problem to identify in history - his own personal story – those flakings where a clean cut enables the separation of events of different nature. In order to do it, he has to make not only an inventory of his own “things”, but also to appeal to authority of the Divina Commedia started by Dante when he was 30. «A trent’anni si deve compiere o iniziare qualcosa di definitivo e fare i conti con la propria formazione» . For Rossi, the poet performs his authority not only in the text, but also in his will of setting out on a mystical journey and handing it down through an exact descriptive will. Rossi turns not only to the authority of poetry, but also evokes the authority of science with Max Plank and his Scientific Autobiography, published, in Italian translation, by Einaudi, 1956. Concerning Planck, Rossi resumes an element seemingly secondary in hit account where the German physicist «[...] risale alle scoperte della fisica moderna ritrovando l’impressione che gli fece l’enunciazione del principio di conservazione dell’energia; [...]» . It is again the act of describing that links Rossi to Planck, it is the description of a circularity, the one of conservation of energy, which endorses Rossi’s autobiographical speech looking for both happiness and death. Rossi seems to agree perfectly to the thought of Planck at the opening of his own autobiography: «The decision to devote myself to science was a direct consequence of a discovery which was never ceased to arouse my enthusiasm since my early youth: the laws of human thought coincide with the ones governing the sequences of the impressions we receive from the world surrounding us, so that the mere logic can enable us to penetrate into the latter one’s mechanism. It is essential that the outer world is something independent of man, something absolute. The search of the laws dealing with this absolute seems to me the highest scientific aim in life» . For Rossi the survey of his own life represents a way to change the events into experiences, to concentrate the emotion and group them in meaningful plots: «It seems, as one becomes older. / That the past has another pattern, and ceases to be a mere sequence [...]» Eliot wrote in Four Quartet, which are a meditation on time, old age and memory . And he goes on: «We had the experience but missed the meaning, / And approach to the meaning restores the experience / In a different form, beyond any meaning [...]» . Rossi restores in his autobiography – but not only in it – the most ancient sense of memory, aware that for at least 15 centuries the Latin word memoria was used to show the activity of bringing back images to mind: the psychology of memory, which starts with Aristotele (De Anima), used to consider such a faculty totally essential to mind. Keith Basso writes: «The thought materializes in the form of “images”» . Rossi knows well – as Aristotele said – that if you do not have a collection of mental images to remember – imagination – there is no thought at all. According to this psychological tradition, what today we conventionally call “memory” is but a way of imagining created by time. Rossi, entering consciously this stream of thought, passing through the Renaissance ars memoriae to reach us gives a great importance to the word and assumes it as a real place, much more than a recollection, even more than a production and an emotional elaboration of images.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Anziliero, Tamara <1977&gt. "La bibliometria: metodi e strumenti per la misurazione della ricerca scientifica e delle raccolte bibliotecarie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2052.

Full text
Abstract:
L'approccio di tipo quantitativo all'analisi valutativa offerto dalla bibliometria, che rappresenta in qualche modo garanzia di oggettività dei risultati, ha fatto di questa metodologia, basata sul conteggio delle pubblicazioni e degli elementi estrapolati dalle unità bibliografiche, uno strumento efficace e in continua espansione nell'ambito sia della valutazione della ricerca scientifica sia in quello delle politiche documentarie in biblioteca. I dati provenienti dall'analisi bibliometrica sono utili infatti per tutte le operazioni che riguardano non solo la politica di selezione, di acquisizione, di accesso e di uso delle collezioni bibliografiche, ma anche per quelle di scarto e di conservazione del materiale. Le informazioni di queste analisi sono una base scientifica e oggettiva che aiuta i responsabili della biblioteca a pianificare, ottimizzare e razionalizzare le risorse strumentali, finanziarie e umane. Inoltre, con l'estensione dei metodi bibliometrici allo studio della comunicazione mediata dalla rete di hyperlink che popolano il World Wide Web, si è iniziato ad applicare l'analisi citazionale, il più noto dei metodi bibliometrici, al contesto delle biblioteche digitali allo scopo di determinare impatto e ranking di documenti e riviste ad uso dell'utenza della biblioteca. In questa tesi, dopo una prima parta dedicata alla definizione della disciplina, alle basi matematiche, ai fondamenti teorici e alle principali applicazioni della bibliometria, ampio spazio viene dato all'impiego dei metodi bibliometrici nella valutazione e gestione delle collezioni e dei servizi bibliotecari. Nel contesto di descrizione del metodo dell'analisi citazionale viene poi analizzato il ruolo della citazione, i comportamenti e le tecniche citazionali. Vengono poi trattati nel dettaglio i più noti strumenti di rilevazione del dato bibliometrico e analizzate le principali metriche, da quelle più tradizionali basate sulla citazione (IF, H-Index, Eigenfactor, Article Influence Score, SJR, SNIP) a quelle più innovative basate sull'analisi dei link e sul download dei documenti elettronici. Seguono alcune considerazioni riguardanti le nuove sfide che attendono le biblioteche e i bibliotecari specie di università e centri di ricerca nel processo di comunicazione e valutazione delle ricerca scientifica. La tesi si conclude con un'esercitazione pratica basata su uno specifico set di dati bibliografici su cui sono applicati i più importanti indicatori bibliometrici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Bonometti, Elena <1995&gt. "DONNE E SCIENZA NELLA CINA CONTEMPORANEA: il ruolo femminile nella costruzione della leadership scientifica cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16977.

Full text
Abstract:
Negli ultimi decenni ci sono stati progressi nell’impegno per eliminare il divario di genere nell'ambito dell'istruzione e delle carriere scientifiche. A livello mondiale, tuttavia, le donne rappresentano ancora una minoranza nella comunità scientifica. La Cina contemporanea, attualmente tra le nazioni che maggiormente investono nella scienza e tecnologia, punta a diventare una potenza scientifica a livello globale. Essendo le donne cinesi una fetta di popolazione significativa, la nazione ha riconosciuto negli ultimi decenni l’importanza e la necessità di cambiare la visione che aveva sulle donne e ha cominciato a investire nella forza lavoro che esse rappresentano. La ricerca pone l’attenzione sul ruolo che le donne cinesi hanno nella società, analizzando in particolare la loro partecipazione nelle STEM. Il fine di questo lavoro è comprendere la tendenza nella Cina di oggi per quanto riguarda donne e scienza: qual è il loro ruolo, qual è la loro presenza, qual è il loro contributo e qual è il possibile trend futuro. L’obiettivo è comprendere se e come questo ambito, tendenzialmente considerato maschile in tutto il mondo, venga promosso alle donne cinesi per rispondere ad una domanda: il futuro e il progresso della Cina sono in mani femminili?
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

PERRINO, STEFANIA PIA. "La natura giuridica dell'embrione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/314067.

Full text
Abstract:
Il problema qualificatorio dell’embrione costituisce il banco di prova per il civilista dinanzi all’irrompere delle innovazioni in ambito bio-tech. Se lo status del concepito ha rappresentato il terreno di contesa tra le tesi dottrinali più disparate e della giurisprudenza più recente, lo statuto giuridico dell’embrione extra-corporeo costituisce un tema nuovo ma ugualmente controverso. L’elaborato muove da una considerazione generale: non esiste una disciplina unitaria a tutela dell’embrione, fatta eccezione per una serie di laconiche disposizioni normative e sanzioni, penali ed amministrative, contenute nella l. 19 febbraio 2004, n. 40, dedicata prevalentemente alle tecniche di fecondazione assistita. Il legislatore nel 2004 ha colto l’occasione per regolare, da un lato e con poche norme, il diritto sulla scienza del nuovo millennio e, dall’altro, la procreatica asessuata per il superamento di condizioni di infertilità e la soddisfazione del progetto parentale di molti. Ne deriva che il successo raggiunto dalla medicina riproduttiva degli ultimi quindici anni non si è accompagnato ad un utilizzo dello strumento legislativo capace di cogliere la cifra dell’avanzamento scientifico e ne costituisce prova palmare la «sfibrante dialettica» di cui è destinataria la normativa in materia. La “legge 40” non ha mai ottenuto un risolutorio intervento legislativo volto a disciplinare la fecondazione eterologa, la diagnosi genetica preimpianto e la condizione degli embrioni crioconservati e prodotti in soprannumero. Istituti, questi, transitati nell’ordinamento italiano solo per effetto dei numerosi interventi demolitori della Corte costituzionale. Sicché la legge tutela, per il tramite di divieti, talvolta dichiarati incostituzionali, una entità, quale è l’embrione extrauterino, di cui il legislatore non ha chiari i contorni, né tantomeno la natura giuridica. E dunque, pure in difetto di un chiaro inquadramento, se in passato uno statuto speciale poteva essere evinto dall’interprete in capo all’embrione attraverso le lenti di tali divieti, occorre chiedersi quale sia il suo statuto all’esito di una interpretazione attenta, sistematica ed attuale. L’elaborato, allora, propone un inquadramento giuridico dell’embrione ed una ricostruzione della disciplina applicabile, all’esito dell’esame puntuale della stratificata trama normativa dedicata alla procreazione medicalmente assistita e, più in generale, alla cessione e all’impiego di tessuti ed alle cellule umane nel Biodiritto italiano e sovranazionale. Per quanto concerne l’embrione, oggetto della presente disamina, sono state analizzate diverse impostazioni interpretative, capaci di orientare il giurista nella selezione delle regole applicabili. Queste teorie vengono suddivise a seconda del metodo: le prime nel solco del metodo dell’adattamento, l’ultima, propugnata nel presente elaborato, secondo il metodo della innovazione. Tra le prime si evidenziano le teorie dell’embrione come concepito, come soggetto di diritto, come fanciullo, nonché le teorie dell’embrione come cosa in senso giuridico e come parte del corpo. Tuttavia, l’adeguamento delle citate categorie dogmatiche risalenti non ha fornito risultati appaganti, poiché costituisce un espediente incapace di fronteggiare le questioni più complesse emerse nel trattamento della entità in discorso. Allora, seguendo gli insegnamenti di autorevoli interpreti del diritto civile, si intraprende il percorso più arduo, ossia l’applicazione del metodo dell’innovazione. Per questo si procede all’elaborazione della teoria processuale, in virtù della quale va contestato un inquadramento unitario e va, invece, preso in considerazione il processo evolutivo che contraddistingue la “vita nascente”. Sicché per ciascuna fase e contesto il giurista individua un trattamento differenziato a seconda del segmento temporale di riferimento.
The qualifying problem of the embryo constitutes the test bed for the civilist in the face of the bursting of innovations in the bio-tech field. While the status of the conceived has been the battleground between the most disparate doctrinal theses and the most recent jurisprudence, the legal status of the extracorporeal embryo is a new but equally controversial issue. The paper moves from a general consideration: there is no unitary discipline to protect the embryo, except for a series of laconic regulatory provisions and penalties, criminal and administrative, contained in the Law February 19, 2004, n. 40, dedicated mainly to assisted fertilization techniques. The legislator in 2004 took the opportunity to regulate, on the one hand and with few rules, the science law of the new millennium and, on the other hand, the asexual procreatic for the overcoming of infertility conditions and the satisfaction of the parental project of many. It follows that the success achieved by reproductive medicine in the last fifteen years has not been accompanied by the use of the legislative instrument capable of grasping the figure of scientific advancement and constitutes handheld proof of it the "exhausting dialectic" of which the legislation on the subject is addressed. The "law 40" has never obtained a resolute legislative intervention to regulate heterologous fertilization, pre-implantation genetic diagnosis and the condition of cryopreserved and supernumerary produced embryos. Institutes, these, passed through the Italian legal system only as a result of the numerous demolition interventions of the Constitutional Court. So the law protects, by means of prohibitions, sometimes declared unconstitutional, an entity, such as the extrauterine embryo, of which the legislator has no clear contours, nor the legal nature. And therefore, even in the absence of a clear framework, if in the past a special statute could have been avoided by the interpreter at the embryo through the lens of these prohibitions, it is necessary to ask what is its status as a result of a careful, systematic and current interpretation. The paper, then, proposes a legal framework of the embryo and a reconstruction of the applicable discipline, the result of a detailed examination of the stratified regulatory framework dedicated to medically assisted procreation and, more generally, the transfer and use of human tissues and cells in the Italian and supranational Biolaw. With regard to the embryo, the subject of this examination, different interpretative approaches have been analyzed, able to guide the jurist in the selection of the applicable rules. These theories are divided according to the method: the first in the groove of the method of adaptation, the last, advocated in this paper, according to the method of innovation. Among the first are the theories of the embryo as conceived, as a subject of law, as a child, and the theories of the embryo as a thing in the legal sense and as part of the body. However, the adaptation of the above mentioned dogmatic categories has not provided satisfactory results, since it is a gimmick incapable of dealing with the most complex issues that have emerged in the treatment of the entity in question. Then, following the teachings of authoritative interpreters of civil law, the most difficult path is taken, namely the application of the method of innovation. For this we proceed to the elaboration of the procedural theory, by virtue of which a unitary framework must be challenged and, instead, the evolutionary process that characterizes the "nascent life" must be taken into consideration. So for each phase and context the jurist identifies a differentiated treatment according to the time segment of reference.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Borghesi, Andrea. "Topic Analysis della letteratura scientifica sul tema Computer Chess con Metodi di Text Mining Non Supervisionati." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24252/.

Full text
Abstract:
Progettazione e implementazione di modelli di text mining non supervisionati su un dataset di dati non strutturati: articoli sulla storia del computer chess. Si sono affrontati per cui argomenti legati al Natural Language Processing (NLP). Inoltre, sono state affrontate tecniche di text augmentation per provvedere al bilanciamento delle classi del dataset. Tra i modelli utilizzati sono presenti: LDA, Word Embeddings, algoritmi di Clustering e Transformers.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

BORTOT, ALESSIO. "Emmanuel Maignan e Francesco Borromini : il progetto di una villa scientifica nella Roma barocca del 17. secolo." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/11578/278699.

Full text
Abstract:
The conception of Villa Doria Pamphilj (ca. 1646) by Francesco Borromini (1599-1667) can be considered one of his most intriguing unbuilt projects. At the time this dwelling was specifically conceived to host the Cardinal Camilo Pamphilj, nephew of Pope Innocenzo X. This project by Borromini is combined with a memorandum written by Emmanuel Maignan (1601-1676) who was Father of the Minim Order and lived in the Convent of SS. Trinità dei Monti in Rome for a period. This handwritten by Father Maignan features a series of scientific wonders which were conceived to adorn Pamphilj’s villa and the sorrounding gardens; these games represent the in-depth interest which aroused the study of optics, gnomonics, pneumatics, acustics and magnetism in the Baroque era. My Phd. thesis speculates about the digital recostruction of this villa and the scientific games matching the typical Borromini’s poetic composition with the mathematic elements added by Emmanuel Maignan. Due to the particular philosophical and cultural atmosphere which inspired architecture in 18th century Rome, this research will develop the topic of René Descartes’ thought (1596-1650) - a key personality in the European context of that time. In fact several interesting connections with the science of the representation arise from Descartes’effort to develop and spread a new method of inquiry.
Tra i progetti non realizzati di Francesco Borromini (1599-1667) di particolare interesse è quello relativo a Villa Doria Pamphilj (1646 circa), concepita quale futura dimora del cardinale Camillo Pamphilj, nipote dell’allora Papa Innocenzo X. Il progetto borrominiano è accompagnato da un promemoria redatto da Emmanuel Maignan (1601-1676), Padre afferente all’Ordine dei Minimi, vissuto per alcuni anni presso il Convento di SS. Trinità dei Monti a Roma. Il manoscritto di Padre Maignan elenca una serie di meraviglie scientifiche concepite per adornare la villa e il giardino circostante, tali giochi testimoniano il profondo interesse, in epoca barocca per gli studi relativi all’ottica, alla gnomonica, alla pneumatica, all’acustica e al magnetismo. La tesi di dottorato ipotizza una ricostruzione in ambito digitale della villa e dei giochi scientifici in essa contenuti, tenendo conto della poetica compositiva borrominiana e degli apporti matematici offerti da Emmanuel Maignan. Alla luce del clima filosofico e culturale che animò la produzione architettonica della Roma del XVII secolo, l’indagine toccherà a più riprese il pensiero di René Descartes (1596-1650), figura chiave nel contesto europeo di quegli anni, impegnato nella divulgazione di un nuovo metodo conoscitivo, dal quale emergono i profondi legami con la scienza della rappresentazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

Graziadei, Alice <1990&gt. "Attraverso i confini.Traduzioni e diffusione di Il Metodo della Pedagogia Scientifica di Maria Montessori. Uno studio comparato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9361/1/Graziadei_Alice_Tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Maria Montessori è una delle pedagogiste italiane più conosciute e celebrate in tutto il mondo. Come è noto, il suo pensiero ha avuto una diffusione che per rapidità e ampiezza geografica si può senza dubbio definire straordinaria. Fu Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini, pubblicato in Italia nel 1909, a portare la Montessori alla ribalta della scena mondiale. Dal 1912, le traduzioni si moltiplicarono, fino a coprire, prima della fine della prima Guerra mondiale, il panorama europeo e americano. Inoltre, i corsi internazionali per la formazione d’insegnanti stranieri (il primo fu organizzato in Italia nel 1913), permisero la diffusione del metodo anche in India, in Sud America, in Australia e in Asia. La mia ricerca si concentra sull’analisi comparata delle prime traduzioni del Metodo, in particolare l’edizione americana (1912), l’edizione inglese (1912), l’edizione svizzera (1912) e l’edizione francese (1916), calate nel contesto storico, sociale, cultura e pedagogico di riferimento. Per meglio comprendere le modalità di diffusione dell’opera, ho scelto di dare ampio spazio anche alle figure che hanno circondato Maria Montessori e si sono operate per diffondere e promuovere tanto l’opera quanto la filosofia della pedagogista nelle realtà elencate. Il progetto ha voluto mettere a fuoco il processo di costruzione di un lavoro scientifico e culturale costantemente influenzato da una pluralità di culture, tradizioni, lingue e voci differenti, nonché il faticoso impegno dell’autrice di difendere il proprio pensiero da qualsiasi intromissione esterna volta a snaturarlo.
Maria Montessori is one of the most famous and celebrated Italian pedagogists in the world. Due to its speed and geographical extent, the spread of her scientific pedagogy can surely be described as extraordinary, even more since we talk about a woman’s work in the beginning of the twentieth century. It was Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini, published in Italy in 1909, that brought Montessori to the forefront of the world scene, allowing her to be acclaimed internationally as one of history’s great pioneering educators. Since 1912, the number of translations multiplied, to the point of covering, before the end of the First World War, the European and American scene. In addition, international courses for the training of teachers (the first was organized in Italy in 1913), allowed the spread of the method in India, South America, Austrialia and Asia. My research focuses on the comparative analysis of the Metodo’s first translations, in particular the American edition (1912), the English edition (1912), the Swiss edition (1912) and the French edition (1916), placed in the historical, social, cultural and pedagogical context of reference. Furthermore, great part of the research is dedicated to the many figures who surrounded Maria Montessori and worked as hard as she did to help in the spreading of both her thought and book internationally. Indeed, editors, translators, journalists and intellectuals, as well as politicians and ambassadors played an essential role in her successful career. The project aimed to focus on Montessori’s process of building a scientific and cultural work constantly influenced by a plurality of different cultures, traditions, languages and voices, as well as on the hard work of the author to defend her philosophy from any external interference aimed at distorting it.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Cristini, Anna. "Information literacy in biblioteca e a scuola: fare ricerca con i libri di divulgazione scientifica K-12." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423524.

Full text
Abstract:
With reference to the framework of studies on school libraries special attention is given to the concept of information literacy, an educational opportunity that allows each today’s student and tomorrow's citizen to own methodological tools for a correct access to information and knowledge. Starting from a collaboration with the Ministry of Education (M.I.U.R) on the analysis of the projects posted at BiblioRete 21- Una rete di biblioteche scolastiche per le competenze chiave del XXI secolo , it was possible to observe if the dual mission of school libraries was achieved, as originally intended. The two main objectives were: to promote among children the reading of fiction books for pleasure, and to encourage them to carry out more scientific researches thanks to non-fiction books. Nonfiction book is indeed the favorite source of information used in school libraries and schools. Objectives and scope of the research The aim of this research is to identify the features of the nonfiction science children's book and its potential role in information literacy in primary school pupils, teachers and librarians to provide a tool (Strumento di analisi) to assess their quality and potential. The research questions are: what features - in a research information activity - should a nonfiction children's book have for information literacy? What instruments do teachers and librarians have to assess nonfiction books? What indicators should a tool to assess nonfiction children's books have? Methodology and tools The research, mostly qualitative, has been declined, from a methodological perspective, as follows: a. descriptive analysis of some data related to "BiblioRete 21", in order to verify how the school library is used for information research; b. comparative analysis between the different definitions and features of nonfiction children’s books in critical literature in order to prepare a nonfiction children book’s assessment form (Strumento di analisi); c. observation in information research with children (observation, collection audio and video experience, teachers interviews, logbook, analysis paper-pencil). Fieldwork has had essentially an explorative meaning. Both children , and their teachers have participated actively to the research activity, which had a double scope: for children to deal with scientific subjects experiencing a new methodology; for the researchers to discover if those books used for the activity had the essential characteristics to be considered “good books”. Outcomes The analysis of observational research’s data collected during the fieldwork, integrated what emerged from teacher’s interviews, highlighting some key issues that have to be considered while choosing the nonfiction science children book, in regard to contents, images, interaction, and different ways of reading for the development of information literacy. The findings confirm the hypothesis drawn during the realization of the Strumento di analisi. Conclusion This research wants to give a small contribution to form a comprehensive framework concerning the nonfiction science children book critical-methodological-didactic assessment. In the future there will be many ways to implement the results of the analysis carried out through this research. For instance, in relation to the use of nonfiction enhanced e-book, and also in relation with the involvement of publishers in a constructive reflection on the design of nonfiction children books, to conclude with a deployment of the analysis form implemented in the Bibliorete21’s school libraries
Nell’ambito degli studi sulle biblioteche scolastiche particolare attenzione è posta sul concetto di information literacy, opportunità educativa che permette a ciascun allievo di oggi e al cittadino di domani di possedere strumenti metodologici per un corretto accesso alle informazioni e alla conoscenza. Partendo dalla collaborazione col M.I.U.R. nell’analisi dei progetti inviati in occasione di BiblioRete 21- Una rete di biblioteche scolastiche per le competenze chiave del XXI secolo , si è potuto verificare in che misura, almeno nelle intenzioni progettuali, viene assunta nelle biblioteche scolastiche la duplice mission legata alla promozione del piacere di leggere (frequentazione di opere di fiction) e alla promozione della ricerca (frequentazione di opere di non fiction). Fonte privilegiata di informazione usata nelle biblioteche scolastiche e nelle scuole è costituita dalle opere di divulgazione. Obiettivi Scopo della presente ricerca è di individuare le caratteristiche del libro di divulgazione scientifica e il suo potenziale ruolo nella information literacy in alunni di scuola primaria, per offrire ad insegnanti e bibliotecari uno strumento per la valutarne qualità e potenzialità. Le domande di ricerca che emergono sono: quali caratteristiche dovrebbe avere un libro di divulgazione per promuovere l’information literacy, per favorire l’attività di ricerca di informazioni? Che strumenti hanno insegnanti e bibliotecari per valutare i libri di divulgazione? Di quali indicatori si deve avvalere uno strumento atto a valutare i libri di divulgazione? Materiali e metodi Per dare una risposta alle questioni pedagogiche oggetto di questo lavoro, l'approccio metodologico scelto è stato di tipo prevalentemente qualitativo, con l’apporto di diversi strumenti, sia di tipo quantitativo (questionari), sia di tipo qualitativo (interviste semistrutturate, osservazione). La ricerca, da un punto di vista metodologico, è stata declinata nel modo seguente: o analisi descrittiva di alcuni dati relativi a BiblioRete 21, al fine di verificare quanto la biblioteca scolastica è usata per le attività di ricerca di informazioni; o analisi comparativa fra le diverse definizioni e caratteristiche dei libri di divulgazione date in letteratura critica, allo scopo di predisporre uno Strumento di analisi del libro di divulgazione; o osservazione in attività di ricerca di informazioni con i bambini (osservazione e raccolta di registrazioni audio e video dell’intervento con i bambini, interviste agli insegnanti, diario di bordo, analisi carta e matita). L’osservazione sul campo ha avuto prevalentemente una valenza esplorativa. Protagonisti della ricerca, insieme ai loro insegnanti, sono stati i bambini , che sono stati informati del fatto della duplice finalità dell’attività: per loro, affrontare un argomento di scienze secondo una metodologia nuova; per il ricercatore, osservare se i libri utilizzati per l’attività avevano le caratteristiche necessarie per essere dei “buoni libri”. Risultati L’analisi dei dati della ricerca osservativa, integrati con quelli emersi dalle interviste agli insegnanti, ha evidenziato alcuni aspetti fondamentali da tenere in considerazione per la scelta del libro di divulgazione scientifica per ragazzi, in relazione al contenuto, alle immagini, alla possibilità di interazione, alle differenti modalità di lettura per uno sviluppo della information literacy, che vanno a confermare le ipotesi individuate nella costruzione dello Strumento di analisi. Conclusione La presente ricerca ha inteso dare un piccolo contributo nel delineare un quadro complessivo e di valutazione critico-metodologico-didattica sul libro di divulgazione scientifica per ragazzi. Molteplici possono essere, in futuro, le vie di implementazione dell’analisi in relazione, ad esempio, all’uso degli enhanced e-book divulgativi, al coinvolgimento delle case editrici per una riflessione sulla progettazione dei libri di divulgazione, all’uso dello Strumento di analisi nelle biblioteche scolastiche aderenti alla Bibliorete21
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Albertazzi, Luca. "Conoscenze scientifiche e competenze di cittadinanza. Sperimentazione con cittadini adulti sui temi della complessità e del futuro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13527/.

Full text
Abstract:
Il lavoro si colloca in una promettente linea di ricerca del gruppo di Didattica della Fisica dell’Università di Bologna, finalizzata a trasformare le competenze scientifiche in competenze di cittadinanza. L’appropriazione del linguaggio, degli strumenti e dei metodi della scienza da parte del grande pubblico è fondamentale per favorire la piena integrazione delle persone nella moderna società della “conoscenza”. Questo impegno è auspicato da diversi report e studi internazionali. La mia esperienza di Sindaco mi ha portato a sperimentare in prima persona quanto sia necessario agire concretamente per favorire la diffusione di competenze di cittadinanza. Abbiamo quindi progettato una sperimentazione messa in atto in un contesto civico, con cittadini adulti. Essa fa riferimento ai concetti di base della scienza della complessità. L’ipotesi alla base del lavoro è che tali concetti debbano uscire dall’ambito accademico per farsi portatori di nuove competenze di cittadinanza e di futuro. Il progetto costituisce uno studio di frontiera dato che, a proposito dei temi trattati, esistono molte raccomandazioni generali ma pochi esempi concreti. L’elaborato tratta i temi della cittadinanza scientifica, della complessità, del futuro ed illustra la realizzazione dell’esperienza che ha coinvolto 34 cittadini volontari. Ad essi sono state sottoposte alcune attività da remoto (lettura di un testo e relativo questionario, simulazioni scientifiche) a seguito delle quali è stato organizzato un incontro in presenza. L’analisi dei dati emersi è utile ad individuare le migliorie da mettere a punto in vista di future sperimentazioni. Per quanto riguarda le competenze legate alla complessità, alla capacità di analisi del presente e di progettazione del futuro, abbiamo potuto riconoscere 4 diverse categorie di reazione. Inoltre si sono manifestate innovative dinamiche di compartecipazione che meriterebbero ulteriori approfondimenti (dimensione politica della cittadinanza scientifica).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

Fraino, Jessica. "La Traduzione Specializzata: analisi di un caso pratico di traduzione tecnico-scientifica dall’italiano in tedesco in ambito metalmeccanico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9557/.

Full text
Abstract:
Diese Masterarbeit wurde im Rahmen des Projekts Language Toolkit erarbeitet, das von der Handelskammer Forlì-Cesena in Zusammenarbeit mit der Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione von Forlì organisiert wurde. Dank dieses Projekts wurde es mir ermöglicht ein 300-stündiges Praktikum bei dem Unternehmen U.Emme in Modigliana (FC) zu absolvieren. Da dieses Unternehmen international sehr aktiv ist, haben sie sich dazu entschieden, ihre Geschäftstexte übersetzen zu lassen. Für diese Masterarbeit wurde die Preisliste von U.Emme aus dem Italienischen ins Deutsche übersetzt. In der Masterarbeit werden der Übersetzungsprozess und die Übersetzung selbst analysiert. Die Analyse beginnt mit der Erläuterung der Kommunikationssituationen des Ausgangs- und des Zieltextes. Dazu wurden zunächst die generellen Merkmale des Texts ergründet, wie Textsorte und –typ, und dann die textexternen und textinternen Charakteristika. Da es sich bei dem Ausgangstext um einen technischen Text handelt, werden auch kurz die allgemeinen Merkmale der Fachsprachen analysiert. Es wurde außerdem eine lexikalische, syntaktische und terminologische Recherche vorgenommen. Zu diesem Zweck wurde ein Korpus gebildet. Außerdem wurde ein Termbase erstellt, um die wichtigsten Fachwörter festzuhalten. Bei der Erstellung terminologischer Ressourcen ist es wichtig, zwischen punktueller und systematischer Terminologiearbeit zu unterscheiden. Die Terminologiearbeit für diesen Text wurde punktuell durchgeführt, das heißt, ohne das gesamte Fachgebiet zu erforschen. Für die Übersetzung selbst wurde SDL Trados Studio 2011 benutzt. Darüber hinaus werden die hauptsächlichen Übersetzungsschwierigkeiten geschildert, die vor allem terminologischer Natur waren. Es wird auch allgemein die Bedeutung der technischen Übersetzung unterstrichen, die in der Zeit der Globalisierung stets gestiegen ist. Die Zusammenarbeit mit dem Unternehmen U.Emme hat sich als eine sehr positive Erfahrung herausgestellt, die es mir ermöglicht hat, meine organisatorischen, sowie meine kommunikativen Fähigkeiten zu verbessern. Außerdem hat mir das Praktikum die Möglichkeit geboten, einen realen Beitrag zur Internationalisierung des Unternehmens zu leisten.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography