Academic literature on the topic 'Scientifica'

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Journal articles on the topic "Scientifica"

1

Phillips, Anna. "Ars Scientifica." American Scientist 96, no. 3 (2008): 205. http://dx.doi.org/10.1511/2008.71.205.

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2

Fioravanti, M., F. Giannetti, S. Spinelli, and M. Marchetti. "Bibliometric analysis of the scientific production in forestry-related scientific fields." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 15, no. 1 (June 30, 2018): 65–70. http://dx.doi.org/10.3832/efor2861-015.

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3

BARONCINI, GABRIELE. "NOTE SULL'ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA." Nuncius 11, no. 2 (1996): 527–43. http://dx.doi.org/10.1163/182539196x00033.

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4

BARONCINI, GABRIELE. "NOTE SULL'ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA." Nuncius 11, no. 2 (January 1, 1996): 527–43. http://dx.doi.org/10.1163/221058796x00037.

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5

Sinaccio, Graziella, Elisabetta Robert, and Antonio G. Spagnolo. "Bioetica e informazione scientifica." Medicina e Morale 45, no. 1 (February 28, 1996): 83–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.921.

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Abstract:
L’informazione scientifica (IS) rappresenta oggi un bene prezioso da arricchire attraverso cultura, scienza, formazione, serietà ed etica. Gli Autori prendono in considerazione tre diversi soggetti ai quali l’informazione scientifica è rivolta: gli addetti ai lavori, il pubblico ed il paziente. L’Arte del sapere comunicare non può ignorare questa distinzione, valutando il linguaggio più appropriato per ogni destinatario affinché il messaggio venga compreso. Coloro che intendono divulgare la scienza hanno la grande responsabilità di farlo con “verità”, correttezza, evitando inutili allarmismi e false speranze, percorrendo il cammino indicato dai principi della Bioetica.
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6

Solms, Mark. "Psicoanalisi e ricerca scientifica." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2018): 7–16. http://dx.doi.org/10.3280/pu2018-001001.

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7

Preti, Antonio. "Italian Abilitazione Scientifica Nazionale." Lancet 389, no. 10071 (February 2017): 803–4. http://dx.doi.org/10.1016/s0140-6736(17)30513-5.

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8

Coin, Francesca. "L'organizzazione scientifica della ricerca umanistica." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 101 (February 2012): 175–81. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-101010.

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9

Migone, Paolo. "Intervento: Psicoterapia e ricerca "scientifica"." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2009): 77–94. http://dx.doi.org/10.3280/pu2009-001005.

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Abstract:
- Some problems of the relationship between psychotherapy and scientific research are examined. The following aspects are discussed: the theory of demarcation between science and non-science, the problem of replicability, "hard" and "soft" sciences, complexity and chaos theory, the levels of probability and indeterminacy, the inductive-deductive circle, abduction, etc. Clinical material is presented in order to exemplify the issues under discussion. Some of the problems met by empirical research in psychotherapy (for example the manualization of psychotherapy techniques) are described, and the phases of the history of psychotherapy research movement are summarized. (This intervention is a discussion of the paper by the physicist Ferdinando Bersani "Replicability in science: Myth or reality?". Psicoterapia e Scienze Umane, 2009, XLIII, 1: 59-76). [KEY WORDS: science, psychotherapy research, epistemology, replicability, psychoanalytic research]
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10

Digilio, Rossella. "Comunicazione scientifica e brain branding." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (December 2017): 401–16. http://dx.doi.org/10.3280/rip2017-004002.

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Dissertations / Theses on the topic "Scientifica"

1

Carrozza, Maria Antonietta <1954&gt. "La conoscenza scientifica a scuola: problemi concettuali, metodologici e didattici." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1017.

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Abstract:
Una grande messe di dati ha messo in evidenza che l’insegnamento delle scienze a scuola appare problematico per una molteplicità di fattori; in primo luogo le pratiche di insegnamento/apprendimento sono epistemologicamente scorrette, nella realizzazione infatti mirano maggiormente alla ricezione delle informazioni piuttosto che porre attenzione ai processi di produzione della conoscenza. Si è proposto un modello di laboratorio scientifico come modo tipico del procedere epistemologico. Le ipotesi che hanno guidato il percorso di ricerca si sono incentrate sulla formulazione e sperimentazione di un modello di laboratorio scientifico messo in pratica da azioni didattiche incentrate sulla ricostruzione dei concetti scientifici e sul mutamento concettuale. Sulla base degli esiti di molte indagini attuali che mettono in evidenza l’esistenza di teorie naif sulla concezione dei fenomeni scientifici che compromettono l’apprendimento delle teorie della scienza accreditata, si è ideato e realizzato un modello che ha comportato un lavoro su due piani, quello degli studenti della secondaria inferiore della comunità in cui è stata svolta la ricerca e quello degli insegnanti. Gli studenti sono stati coinvolti in attività sperimentali o problemi concettuali che hanno consentito la ristrutturazione dei concetti scientifici o il mutamento delle concezioni naif, come ad esempio la concezione della materia, in favore delle teorie scientificamente accreditate. Gli studenti sono stati impegnati con attività che hanno sfruttato l’interazione cognitiva e la progettualità dei gruppi. I docenti sono stati coinvolti, con incontri fuori d’aula, in azioni di riflessività sulla disciplina e sulle pratiche didattiche per attivare l’evoluzione di nuovi modi di concepire “l’insegnabilità” delle discipline scientifiche e per ricercare pratiche più efficaci nell’insegnamento/apprendimento delle scienze. In affiancamento in aula, infatti, sono stati coinvolti in azioni di osservazione/dimostrazione dell’efficacia di nuovi modelli di insegnamento delle scienze sul campo.
A large amount of data has shown that science teaching in schools is problematic for a variety of factors; at first, the practice of teaching / learning are epistemologically incorrect because aimed more to the receipt of information rather than to pay attention to the processes of knowledge production. We proposed a model of scientific laboratory as a typical way for the epistemological proceed. The research basic assumptions have been focused on the formulation and testing of a laboratory model of science where the teaching actions are finalized to the reconstruction of scientific concepts and conceptual change. Based on the results of many surveys which show the existence of naive theories on the conception of scientific phenomena that undermine the learning of scientific theories, a model was designed and realized that has led to work on two levels, the level of students of secondary school (age 11th-14th) and the level of teachers. The students were involved in practical experimental activity or in conceptual problems solution that allowed the restructuring of scientific concepts or the change of naive conceptions, such as the conception of matter, to scientific theories. Students were busy with activities that have exploited the cognitive interaction and the groups planning. The teachers have been involved, outside of the classroom, in reflexivity actions on the teaching discipline and the teaching practices to enable the development of new ways of conceiving the "ability to teach" science and to research the best practice in teaching and learning of science. Moreover, with a tutor supervision in the classroom, teachers have been involved in actions to observe and demonstrate the in-field effectiveness of science education new models.
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2

Battistella, Giulio. "Il sindacato della Corte costituzionale sulle questioni a connotazione tecnico-scientifica. Tra ragionevolezza scientifica e discrezionalità politica." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2022. https://hdl.handle.net/11572/360163.

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Abstract:
L’obbiettivo del presente lavoro è di analizzare le tecniche argomentative e i moduli decisori utilizzati dalla Corte costituzionale per vagliare la legittimità costituzionale delle leggi a contenuto scientificamente connotato. Con ciò ci si riferisce sia alle modalità argomentative attraverso le quali la Corte si appella al dato tecnico-scientifico per decidere nel merito una questione di costituzionalità su materia a carattere tecnico-scientifico, sia le tipologie decisorie che la Corte impiega per rimediare al vizio di legittimità che inficia la disposizione legislativa impugnata. Per prima cosa, si faranno alcune premesse necessarie a chiarire perché il diritto, in alcuni casi, sia legato alla scienza da un rapporto di intrinseca complementarietà, e attraverso quali canali queste due dimensioni vengano a comunicare. In seguito, si analizzeranno i caratteri del processo costituzionale e si passeranno in rassegna le ragioni per cui anche un giudizio di legittimità incentrato sul raffronto tra norme – o, come si suol dire, ‘astratto’ – non possa rimanere impenetrabile al dato fattuale esterno, dovendosi riferire ai fatti extra-giuridici per vagliare la conformità della disposizione impugnata alle norme parametro. All’esito di queste considerazioni preliminari, si passerà ad analizzare in maniera sistematica la giurisprudenza costituzionale che si è pronunciata sulle questioni a connotazione scientifica, evidenziando il nesso che lega il parametro evocato e le cognizioni di scienza nella risoluzione del dubbio di costituzionalità. L’analisi giurisprudenziale si svilupperà lungo una traiettoria che mira a selezionare, essenzialmente, tre plessi tematici di sicuro rilievo costituzionalistico: l’importanza del dato scientifico nella costruzione delle fattispecie normative, l’ipotesi dell’individuazione di una ‘riserva di scienza’ che vincoli il legislatore a non interferire nelle valutazioni di natura prettamente scientifica, ed infine il rapporto tra sviluppo scientifico-tecnologico e ‘nuovi diritti’. Lo studio dei materiali giurisprudenziali permetterà di sviluppare, sul piano teorico, la discussione su alcuni problemi attuali del costituzionalismo e della giustizia costituzionale: la progressiva “concretizzazione” del processo costituzionale, l’emersione di uno specifico sindacato di ‘ragionevolezza scientifica’, il perfezionamento delle modalità di svolgimento del bilanciamento degli interessi, l’intensificazione del sindacato costituzionale sulle valutazioni di fatto del legislatore, la mobile linea del confine tra la discrezionalità del legislatore e i limiti al potere di sindacato del Giudice costituzionale, l’elaborazione di nuove tecniche decisorie tese a favorire il dialogo tra Corte costituzionale e Parlamento nella disciplina del ‘seguito legislativo’, ed infine il problema del coordinamento tra questi due organi nella garanzia dei diritti della persona (in specie, nel riconoscimento dei ‘nuovi diritti’). II A questi temi non è possibile dare risposte definitive. Nondimeno, lo studio della giurisprudenza costituzionale analizzata consente di trarre provvisoriamente alcune conclusioni, e di formulare qualche proposta in vista dei possibili sviluppi futuri. Il tema dell’incisività del sindacato giurisdizionale nel controllo sulle valutazioni di fatto del legislatore interessa trasversalmente tutti gli ordinamenti dotati di un sistema di giustizia costituzionale. Al momento si registra una netta tendenza all’intensificazione del sindacato, cui corrisponde la proporzionale diminuzione della discrezionalità del legislatore. A questo proposito, particolarmente significativa è l’esperienza del Tribunale costituzionale federale tedesco, che offre notevoli spunti per riflettere sulle potenzialità e i limiti di un sistema di giustizia costituzionale che tende a restringere ai minimi termini gli spazi di valutazione della politica.
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3

Dragoni, Donatella. "Il ruolo dell'educazione scientifica in contesti "difficili"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2294/.

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4

Zanetti, Silvia <1951&gt. "Teacher Professional Development per l’innovazione nell'educazione scientifica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1012.

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Abstract:
I mutamenti verificatisi a livello dell'istruzione e nell'ambito della società comportano per la professione insegnante la necessità di rispondere a nuove esigenze. Alcune ricerche dimostrano una correlazione positiva fra la formazione in servizio degli insegnanti e i risultati degli allievi; quindi il miglioramento della qualità della formazione per lo sviluppo professionale degli insegnanti (Teacher Professional Development) è diventato uno dei principali obiettivi dei sistemi d'istruzione europei. In questa tesi si propone un’analisi dei fattori che possono incidere sulla diffusione dell’innovazione nell’insegnamento delle Scienze e sull’efficacia dei programmi Teacher Professional Development (PD) per gli insegnanti di Scienze. Dapprima s’indaga sulla resistenza all’innovazione manifestata dagli insegnanti, poi in base ai dati ricavati dall’indagine e all’analisi di documenti si perviene all’individuazione di possibili criteri di efficacia dei programmi PD. Sulla base di tali criteri viene, infine, condotta un’analisi comparata tra due modelli PD sperimentati in Europa, per pervenire ad una proposta di modello PD efficace per la diffusione dell’innovazione nell’educazione scientifica.
Changes in education and in society place new demands on the teaching profession. Research have found positive relationships between in-service teacher training and student achievement; improving the quality of Teacher Professional Development is, therefore, an important goal for Europe's education systems. This thesis proposes an analysis of the factors that may affect the diffusion of innovation in science education and the effectiveness of the programs Teacher Professional Development (PD) for teachers of Science. First inquired on the resistance to innovation manifested by teachers, then according to data obtained by the investigation and analysis of documents was drawn to the identification of possible criteria for program effectiveness PD. Based on these criteria is, finally, conduct a comparative analysis between two PD models tested in Europe, to arrive at a proposed PD model for circulating innovation in science education.
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5

Marando, Gabriella. "L'acquisizione della prova scientifica nel processo penale." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3447.

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Abstract:
2008/2009
Con il presente studio ci siamo proposti di analizzare l’impatto che il proliferare della cd. prova scientifica ha sortito sul procedimento di formazione della prova penale. In via preliminare, si è avvertita la necessità di porre le premesse per una definizione della locuzione di “prova scientifica” che ne chiarisse le peculiarità gnoseologiche rispetto agli strumenti di conoscenza tradizionali. In tale prospettiva, si ritiene che il quid caratterizzante la scientific evidence sia costituito dall’impiego del metodo scientifico al fine della formazione della conoscenza, dovendo riservarsi, per questa via, la qualifica di scientificità ai soli elementi di prova che derivano da un procedimento formativo di verificazione hempeliana e falsificazione popperiana, il quale si concreta nella sottoposizione dell’ipotesi a continue sperimentazioni e falsificazioni, con conseguente individuazione di un margine intrinseco di errore. L’adozione di tale definizione non è priva di riverberi sul piano processuale, in quanto impone l’abbandono della concezione fideistica della scienza in favore di una nozione di metodo scientifico fallibilista e suscettibile di controllo circa la sua attendibilità epistemologica e la correttezza d’impiego da parte del sistema processuale d’adozione. La centralità del controllo sull’an e sul quantum di scientificità del metodo di formazione della conoscenza deve essere improntato, per un verso, all’autonomia del giudice nei confronti della comunità scientifica di riferimento e alla percezione della scienza come contesto culturale in evoluzione, all’interno del quale anche un metodo scientifico o tecnologico accettato e utilizzato nella prassi può essere messo in discussione dall’emergere di teorie innovative. Per altro verso, a fronte dell’elaborazione degli ormai noti parametri di controllo, discretivi tra good science e junk science, elaborati dalla giurisprudenza nordamericana ad opera delle pronunce componenti la trilogia Daubert-Joiner-Kumho al fine di erigere una griglia di sbarramento delle conoscenze non affidabili operante nella fase di ammissione della prova, si ritiene, sulla scorta della concezione corpuscolariana della conoscenza, che non si possa procedere ad una passiva e acritica operazione di innesto di tali parametri nel contesto processuale, ma che la valutazione di affidabilità del metodo scientifico debba essere contestualizzato in relazione ai paradigmi, alle categorie processuali e alle scansioni in cui si articola il procedimento probatorio delineato dal c.p.p. 1988. In una prospettiva speculare, l’operazione volta alla riconduzione della scientific evidence nell’alveo dell’architettura complessiva del procedimento di formazione della prova non ha ignorato che la complessità e il grado elevato di specializzazione della conoscenza scientifica richiede un apparato di strumenti giuridici idonei a consentire il controllo giudiziale sull’idoneità epistemologica del metodo impiegato, il rispetto dei protocolli d’uso e la coerenza interna del risultato probatorio. In quest’ottica, si sono affrontate le questioni, logicamente interdipendenti, attinenti, l’una, ai modelli probatori attraverso cui introdurre le conoscenze scientifiche nel processo, e, l’altra, alle tecniche dinamiche di acquisizione processuale del sapere scientifico. La prima questione pone l’interprete di fronte ad un sentiero che si biforca nelle direzioni della tipicità o della atipicità probatoria. Con l’adesione alla tesi volta all’inquadramento della conoscenza scientifica nel catalogo dei mezzi tipici abbiamo ritenuto di valorizzare la sistematica del codice laddove esso offre una gamma di strumenti nominati – a partire dalle tecniche di indagine ex artt. 354, 359 e 391-sexies c.p.p. fino a giungere ai mezzi di prova della perizia e della consulenza tecnica endoperitale ed extraperitale – aventi la funzione di consentire l’ingresso della scienza nel processo. L’opzione esegetica de qua è rafforzata dalle seguenti considerazioni. In primis, riteniamo che la tecnica di formulazione della fattispecie dell’art. 220, richiamato per relationem dall’art. 233 c.p.p., a guisa di una “norma in bianco”, suscettibile di trovare riempimento con il rinvio a metodi e tecniche extragiuridiche, sia sintomatica di una prevalutazione legislativa che attesti, da un lato, l’idoneità dei suddetti mezzi di prova ad accogliere nel loro alveo quegli apparati di strumenti tecnologici che, in ragione tanto del continuo sviluppo della scienza quanto della loro natura extralegale, non si prestano ad essere tipizzati in un catalogo; e, dall’altro lato, l’opportunità di sottoporre il metodo tecnico-scientifico alla dialettica della prova e controprova in cui si articola il rapporto tra perizia e consulenza tecnica e alla medesima dinamica di acquisizione probatoria tipizzata in funzione dell’assunzione al processo dei suddetti mezzi di prova. In secundis, il parametro legale dell’art. 220 c.p.p. si presta ad accogliere nel suo ambito applicativo – articolato nella triplice scansione dello svolgimento di indagini, acquisizione di dati e acquisizione di valutazioni da parte dell’esperto – sia la fase in cui il perito procede a proprie indagini tecniche facenti capo a risultati probatori fruibili dal giudice, sia la fase predisposta al controllo dei medesimi risultati e volta ad offrire all’organo giudicante gli strumenti di valutazione intorno alla idoneità probatoria astratta e alla attendibilità e rilevanza in concreto del metodo utilizzato. In tertiis, il conferimento alla prova per esperti del ruolo di trait d’union in funzione dell’ingresso della scienza nel contesto processuale valorizza al massimo grado il diritto di difendersi provando, inteso nella particolare declinazione del diritto a difendersi mediante il contributo di esperti, e il principio della formazione dialettica della conoscenza come canone epistemologico del processo penale. Tale considerazione pone le premesse per la soluzione della seconda questione problematica, afferente alla definizione delle modalità acquisitive della prova scientifica nelle scansioni tipiche dell’assunzione della prova per esperti. L’opzione qui accolta può essere apprezzata da un duplice angolo visuale. Da un lato, si consideri che la disciplina legislativa regolante la formazione della perizia prevede l’allestimento di un contraddittorio endoperitale sia in sede di formulazione dei quesiti sia durante la fase di esecuzione delle operazioni, all’interno del quale i consulenti di parte sono posti in grado di sindacare le scelte dell’esperto sia sotto il profilo della validità astratta del metodo impiegato sia dal punto di vista della sua idoneità in relazione al caso concreto, consentendo loro di controllare la correttezza delle modalità di esecuzione dall’interno della formazione della prova. Dall’altro lato, l’articolazione delle relazioni intercorrenti tra perizia e consulenza tecnica extraperitale rafforza le possibilità di interlocuzione delle parti mediante la realizzazione di una dialettica estrinseca tra i mezzi di prova tecnico-scientifici rimessi alla loro disponibilità. Tale ordine di considerazioni riveste una particolare importanza nelle ipotesi di acquisizione di elementi di prova promananti da settori della scienza o della tecnica che si avvalgano, al loro interno, di differenti metodi di formazione del dato cognitivo. E’ quanto accade, ad esempio, nel settore della tecnica di individuazione vocale, caratterizzata da una contrapposizione tra i metodi spettrografico e parametrico; o, ancora, nell’ambito della genetica forense, attesa la varietà di protocolli applicativi che presiedono all’estrazione del profilo del Dna (quali, a titolo esemplificativo, l’elettroforesi, la sequenziazione del Dna, la spettrometria di massa, il southern blotting); o, infine, nel settore della computer forensic, sol che si pensi ai differenti tools volti all’estrazione del dato informatico dall’elaboratore. Orbene, in tali casi la dialettica interna ed esterna in cui si articolano le relazioni tra i mezzi di prova per esperti consente alle parti di proporre, ciascuna mediante il proprio consulente, una ricostruzione del thema probandum basata sul metodo scientifico ritenuto più affidabile e di esporre nella relazione le ragioni a sostegno della maggiore idoneità epistemologica dello strumento tecnico-scientifico prescelto. Sebbene le clausole degli artt. 506 e 507 c.p.p. siano ostative alla configurazione di un onere perfetto, in capo alla parte che chiede l’acquisizione della prova al processo, di addurre la dimostrazione completa ed esauriente dei requisiti di idoneità ed affidabilità probatoria della prova assumenda, non vi è dubbio che essa sia, quantomeno, portatrice di un interesse all’esposizione dei criteri favorevoli che indirizzino la valutazione del giudice in direzione della utilizzabilità della prova in sede di decisione e dell’attribuzione di un grado elevato di efficacia probatoria. E’ di tutta evidenza, a questo punto, che l’impostazione prescelta costituisce un valido antidoto al cd. paradosso del giudice peritus peritorum, il quale, in sede di valutazione delle tecniche probatorie che si segnalano per l’alto grado di specializzazione, non dovrà operare il vaglio inerente alla scientificità ed affidabilità del metodo scientifico di volta in volta prospettatogli attraverso un dialogo solitario interno alla sua mente ma possa valersi dell’ausilio offerto dai contributi di segno opposto promananti dalle parti attraverso i propri esperti. Non può essere sottaciuto, tuttavia, che la validità di tale ricostruzione è subordinata al verificarsi di due condiciones sine qua non. La prima condizione consiste nell’adesione alle teorie, elaborate dalla dottrina e accolte solo da una parte della giurisprudenza, volte ad affermare la natura marcatamente probatoria della perizia e della consulenza tecnica e la loro esclusione dal novero degli strumenti ancillari, rispettivamente, al giudice e alla difesa. Dove si continuasse a sostenere il carattere neutro o il valore argomentativo delle ricostruzioni offerte da tali mezzi di prova, il sistema appena delineato verrebbe privato delle sue fondamenta. La seconda condizione consiste nell’accoglimento del principio secondo cui la formazione della prova peritale non si esaurisce con la produzione dell’elaborato scritto ma avviene nel contraddittorio, sottoponendo l’esperto al fuoco incrociato delle domande e delle contestazioni in funzione di controllo della attendibilità della prova e della individuazione di eventuali errori nell’applicazione al caso di specie. Nella prospettiva del potenziamento del controllo scientifico, inteso quale metodo elettivo di controllo dell’apporto tecnico-scientifico, in quanto idoneo a testarne la hempeliana forza di resistenza mediante tentativi di demolizione della sua attendibilità gnoseologica e prospettazioni di ricostruzioni fattuali alternative, non pare si possa prescindere dal riconoscimento, in capo alla parte avente un interesse contrario, del diritto alla sottoposizione dell’esperto al controesame, cui corrisponde, sul piano formale, l’onere della citazione del perito ai sensi dell’art. 468 c.p.p. in capo alla parte interessata alla sua assunzione e anche nei casi in cui questa avvenga in dibattimento. In tale prospettiva, il deposito della relazione dell’esperto, corredata dai protocolli applicativi del metodo prescelto e delle pubblicazioni scientifiche, deve essere concepita come supporto documentale funzionale alla preparazione dell’escussione orale e, per tale via, al vaglio sulla rilevanza del metodo al caso concreto e sul rispetto dei suddetti protocolli, ma non può assumere valore probatorio se non a seguito dell’esame dell’esperto.
XXII Ciclo
1976
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6

TOGNI, LARA. "Le reti nel mondo della scienza: tre elaborati sulla collaborazione scientifica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1875.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato si pone come scopo lo studio della relazione complessa tra produttività e collaborazione scientifica sia di tipo formale sia informale. L’approccio che è adottato cerca di superare il classico trade-off che emerge dalla letteratura sulle reti e sulla teoria dei giochi; infatti, questa tesi rappresenta il tentativo di sviluppare una sintesi dell’approccio micro e macro allo studio delle collaborazioni scientifiche. A tal fine, il classico bagaglio metodologico è stato arricchito utilizzando tecniche di analisi complementari, quali l’analisi delle reti (e.g.: indici di centralità delle reti e coefficienti di clustering), l’econometria (e.g.: modelli di regressione ZIP e modelli di regressione troncati) ed infine l’economia sperimentale (e.g.: esperimenti in laboratorio). In particolare, sono state prese in considerazione due diverse comunità scientifiche con lo scopo di porre in evidenza le caratteristiche che le contraddistinguono: la comunità dei Geografi Top e la comunità degli Economisti italiani. Questa tesi è strutturata con il fine ultimo di porre in evidenza il ruolo che gli incentivi individuali degli scienziati parte della rete giocano nel modellare le strutture di collaborazione all’interno della rete stessa; ma, allo stesso tempo, nell’influenzare la propria produttività scientifica. Questa tesi è composta da tre diversi elaborati, ciascuno dei quali guarda al fenomeno della collaborazione e della produzione scientifica seguendo prospettive differenti, per permettermi di mettere in evidenza il ruolo giocato da quattro pilastri (i.e.: reti, comunità scientifiche, comportamenti collaborativi, incentivi individuali e conseguenze collettive) sulla base dei quali si fondano le strutture e la dinamica del “mondo della scienza”.
The aim of this thesis is to study the complex relationship between scientific productivity and (formal and informal) scientific collaborations. We follow an approach which goes beyond the classical trade-off that emerged from the literature around networks studies and game theory, in the attempt of developing a synthesis between a micro and a macro approach. In doing so, we enrich the toolset of available methodologies by adopting instruments which are typical of Network Analysis (e.g.: networks’ indices of centrality and clustering), Econometrics (e.g.: ZIP and Censored regressions), and Experimental Economics (e.g.: Laboratory experiments). In particular, we look at two different scientific communities, in order to capture different characteristics of the networks: the community of Top geographers, and the community of Italian economists. This thesis is structured with a view to emphasising the role that the incentives which move scientists within their network of collaboration play on shaping the network itself, but also on influencing their scientific productivity. The thesis is composed of three different essays, each of which approaches the phenomena of scientific production and collaboration from different perspectives, allowing me to highlight the role played by four basic components (i.e.: networks, scientific communities, collaborative behaviours, individual incentives and collective outcomes) in shaping the structure and dynamics of the “world of science”.
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TOGNI, LARA. "Le reti nel mondo della scienza: tre elaborati sulla collaborazione scientifica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1875.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato si pone come scopo lo studio della relazione complessa tra produttività e collaborazione scientifica sia di tipo formale sia informale. L’approccio che è adottato cerca di superare il classico trade-off che emerge dalla letteratura sulle reti e sulla teoria dei giochi; infatti, questa tesi rappresenta il tentativo di sviluppare una sintesi dell’approccio micro e macro allo studio delle collaborazioni scientifiche. A tal fine, il classico bagaglio metodologico è stato arricchito utilizzando tecniche di analisi complementari, quali l’analisi delle reti (e.g.: indici di centralità delle reti e coefficienti di clustering), l’econometria (e.g.: modelli di regressione ZIP e modelli di regressione troncati) ed infine l’economia sperimentale (e.g.: esperimenti in laboratorio). In particolare, sono state prese in considerazione due diverse comunità scientifiche con lo scopo di porre in evidenza le caratteristiche che le contraddistinguono: la comunità dei Geografi Top e la comunità degli Economisti italiani. Questa tesi è strutturata con il fine ultimo di porre in evidenza il ruolo che gli incentivi individuali degli scienziati parte della rete giocano nel modellare le strutture di collaborazione all’interno della rete stessa; ma, allo stesso tempo, nell’influenzare la propria produttività scientifica. Questa tesi è composta da tre diversi elaborati, ciascuno dei quali guarda al fenomeno della collaborazione e della produzione scientifica seguendo prospettive differenti, per permettermi di mettere in evidenza il ruolo giocato da quattro pilastri (i.e.: reti, comunità scientifiche, comportamenti collaborativi, incentivi individuali e conseguenze collettive) sulla base dei quali si fondano le strutture e la dinamica del “mondo della scienza”.
The aim of this thesis is to study the complex relationship between scientific productivity and (formal and informal) scientific collaborations. We follow an approach which goes beyond the classical trade-off that emerged from the literature around networks studies and game theory, in the attempt of developing a synthesis between a micro and a macro approach. In doing so, we enrich the toolset of available methodologies by adopting instruments which are typical of Network Analysis (e.g.: networks’ indices of centrality and clustering), Econometrics (e.g.: ZIP and Censored regressions), and Experimental Economics (e.g.: Laboratory experiments). In particular, we look at two different scientific communities, in order to capture different characteristics of the networks: the community of Top geographers, and the community of Italian economists. This thesis is structured with a view to emphasising the role that the incentives which move scientists within their network of collaboration play on shaping the network itself, but also on influencing their scientific productivity. The thesis is composed of three different essays, each of which approaches the phenomena of scientific production and collaboration from different perspectives, allowing me to highlight the role played by four basic components (i.e.: networks, scientific communities, collaborative behaviours, individual incentives and collective outcomes) in shaping the structure and dynamics of the “world of science”.
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Auletta, Giuseppe. "Incertezza scientifica e principio di precauzione nella giurisprudenza civile." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1465.

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Abstract:
Il presente lavoro tratta dell'uso della scienza nel contesto del processo. Dopo un prima parte epistemologica, incentrata sull'epistemologia critica e sugli studi sociali sulla scienza, si sono impiegati gli strumenti teorici acquisiti per esaminare alcune sentenze del giudice civile italiano, onde valutare lo "stato dell'arte" nel rapporto tra tecnoscienze e processo.
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9

Guarino, Eugenia. "Il contesto della traduzione scientifica in Cina nel tardo Qing." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’intento di questo elaborato è mettere in evidenza l’importanza del contesto nella traduzione. Il contesto, infatti, non comprende solo le conoscenze e la sensibilità di chi compie l’atto traduttivo, ma anche quelle di chi coordina e finanzia i progetti di traduzione. Al fine di non rendere il discorso troppo astratto, sarà preso in esame il contesto che circondava la traduzione delle scienze in Cina nel XIX secolo, con particolare attenzione alle attività traduttive a cui hanno preso parte i cinesi madrelingua. Le osservazioni sulla resa traduttiva saranno avanzate tenendo conto del contesto storico, del retaggio culturale e delle correnti di pensiero più diffuse tra i letterati cinesi dell’epoca. Queste osservazioni, prese nel loro insieme, possono diventare uno strumento di analisi applicabile anche altrove. La traduzione non è che il risultato di un progetto traduttivo, ma il come e il perché di quel progetto stanno nella volontà di chi lo fa partire. E pur essendo il caso preso in esame così lontano nel tempo e nello spazio, il tentativo di capire gli eventi storici che lo compongono apre nuove prospettive sul presente.
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10

Lupusor, Simona. "Divulgazione scientifica e traduzione: What We Know About Climate Change." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Nel seguente elaborato verrà presentata una proposta di traduzione dall'inglese all'italiano del capitolo 2 del libro What We Know About Climate Change di Kerry Emanuel. L’opera, di impronta divulgativa, mira a spiegare i concetti chiave del cambiamento climatico, e presentare riflessioni su possibili scenari futuri. L’elaborato si articola in 3 capitolo: il primo è incentrato sulle caratteristiche e i gradi di differenziazione delle lingue speciali, con particolare riferimento alla lingua divulgativa. Il secondo è dedicato all'analisi del testo di partenza e una breve presentazione dei possibili approcci alla traduzione. Infine, nel terzo e ultimo capitolo dedicato al commento della traduzione si è cercato di schematizzare le strategie attuate volte soprattutto a conformare il testo tradotto ai requisiti stilistici del genere.
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Books on the topic "Scientifica"

1

Laue, Kunstkammer Georg. Scientifica. München: Kunstkammer Georg Laue, 2004.

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2

Poetic scientifica. [Place of publication not identified]: University Of Hell Press, 2013.

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3

Rossi, Aldo. Autobiografia scientifica. Milano: Pratiche editrice, 1999.

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4

Rossi, Aldo. Autobiografia scientifica. Milano: Pratiche editrice, 1999.

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5

Autobiografia scientifica. Parma [Italy]: Pratiche, 1990.

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6

1930-, Bernardini C., and Tamburini Silvia, eds. La prosa scientifica. Roma: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1998.

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7

Saporito, Learco. La ricerca scientifica. Padova: CEDAM, 1993.

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8

Italy) Giornata di studio La città scientifica (2008 Milan. La città scientifica. Milano: Guerini e associati, 2012.

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9

Cultura scientifica degli antichi. Roma: Aracne, 2005.

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10

Pioniere della psicologia scientifica. Padova: CLEUP, 2010.

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Book chapters on the topic "Scientifica"

1

Cristini, Carlo, Marcello Cesa-Bianchi, Giovanni Cesa-Bianchi, and Alessandro Porro. "Creatività scientifica." In L’ultima creatività, 133–71. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1800-6_7.

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2

De Angelis, Alessandro. "Il riconoscimento della comunità scientifica." In L’enigma dei raggi cosmici, 61–73. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2047-4_6.

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3

Ribes, Ramón, and Pablo R. Ros. "Letteratura scientifica: scrivere un articolo." In Inglese per medici, 75–99. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1359-9_3.

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4

Ribes, Ramón, Pedro J. Aranda, and John Giba. "Letteratura scientifica chirurgica: scrivere un articolo." In Inglese per chirurghi, 71–96. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2415-1_3.

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5

Savelli, Angelo. "Amleto e il teatro nell’era scientifica." In Matematica e cultura 2011, 167–74. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1854-9_14.

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6

Ribes, Ramón, and Sergio MejÍa. "Letteratura scientifica cardiovascolare: scrivere un articolo." In Inglese per cardiologi, 67–92. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1860-0_3.

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7

Strauß, Manfred. "Montessori, Maria: Il metodo della pedagogia scientifica." In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_14966-1.

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8

Clucas, Stephen. "Scientia and Inductio Scientifica in the Logica Hamburgensis of Joachim Jungius." In Studies in History and Philosophy of Science, 53–70. Dordrecht: Springer Netherlands, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-481-3077-1_4.

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9

Catena, Liù M. "Il circolo virtuoso di istruzione, ricerca e formazione nella cultura scientifica." In STUDENTI-RICERCATORI per cinque giorni, 19–34. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5271-0_4.

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10

Finocchiaro, Maurice A. "Camerota’s Galileo Galilei e la cultura scientifica: Between Ptolemy and Copernicus?" In Science, Method, and Argument in Galileo, 425–36. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-77147-8_23.

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Conference papers on the topic "Scientifica"

1

Муковоз, Олена. "ПІДГОТОВКА ТЬЮТОРІВ В УКРАЇНІ." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.34.

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2

Гуменюк-Чаус, Юлія. "ВИКОРИСТАННЯ ТЕСТІВ МНОЖИННОГО ВИБОРУ ЯК ЗАСІБ КОНТРОЛЮ ЗНАНЬ В ФОРМУВАННІ ЛЕКСИЧНИХ КОМПЕТЕНТНОСТЕЙ ЗДОБУВАЧІВ ОСВІТИ ВНЗ." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.09.

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3

Семигіна, Тетяна, and Алла Ярошенко. "ГЕНДЕРНА КОМПЕТЕНТНІСТЬ СОЦІАЛЬНИХ ПРАЦІВНИКІВ: НАУКОВИЙ ДИСКУРС." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.10.

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4

Федорович, З., and М. Драчук. "РОЗВИТОК ІНФОРМАЦІЙНОЇ КОМПЕТЕНТНОСТІ ВИКЛАДАЧІВ У ЗАКЛАДАХ ВИЩОЇ ОСВІТИ." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.40.

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5

Мотуз, Костянтин. "СПЕЦИФІКА ПІДГОТОВКИ МАЙБУТНЬОГО ВЧИТЕЛЯ ФІЗИЧНОЇ КУЛЬТУРИ ДО ТРЕНЕРСЬКОЇ ДІЯЛЬНОСТІ ЗІ СПОРТИВНОЇ ГІМНАСТИКИ." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.41.

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6

Багрій, Тетяна. "ТЬЮТОРСТВО В УНІВЕРСИТЕТАХ АНГЛІЇ: ЗАРУБІЖНИЙ ДОСВІД." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.42.

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7

Кравченко, Ірина. "ТЬЮТОРСТВО ЯК УНІВЕРСАЛЬНА ПЕДАГОГІЧНА ТЕХНОЛОГІЯ." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.43.

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8

Дудко, Наталія. "ФОРМИ ТА ЗМІСТ РОЗВИТКУ ДОДАТКОВОЇ ОСВІТИ ДОРОСЛИХ У СВІТІ." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.44.

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9

Щуцька, Ольга. "ФОРМУВАННЯ НАВИЧОК СОЦІАЛЬНОЇ КОМУНІКАЦІЇ В УЧНІВ З КОМБІНОВАНИМИ ПОРУШЕННЯМИ РОЗВИТКУ." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.45.

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10

Шапка, Галина. "ФОРМУВАННЯ ІКТ-КОМПЕТЕНТНОСТІ УЧНІВ НА УРОКАХ ФІЗИКИ: МЕТАПРЕДМЕТНІ РЕЗУЛЬТАТИ НАВЧАННЯ." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.46.

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Reports on the topic "Scientifica"

1

Critchlow, T. J., L. Liu, C. Pu, A. Gupta, B. Ludaescher, I. Altintas, M. Vouk, D. Bitzer, M. Singh, and D. Rosnick. Scientific Data Management Center Scientific Data Integration. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), January 2003. http://dx.doi.org/10.2172/15003250.

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2

Noyes, H. Scientific Eschatology. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), March 2005. http://dx.doi.org/10.2172/839932.

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3

SARACHIK, MYRIAM P. Scientific/Technical Report. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), July 2014. http://dx.doi.org/10.2172/1140147.

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4

Finnerty, Caine. Final Scientific Report. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), January 2008. http://dx.doi.org/10.2172/923209.

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5

Kahan, W. Scientific Computing Environments. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, August 1987. http://dx.doi.org/10.21236/ada191239.

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6

Zelenay, Piotr, Xi Yin, and Edward F. Holby. w19_OMEC Scientific Highlight. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), April 2020. http://dx.doi.org/10.2172/1608677.

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7

Pfleger, Brian F. Final Scientific Report. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), September 2018. http://dx.doi.org/10.2172/1508649.

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8

Evan Abramson. Final Scientific Report. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), June 2009. http://dx.doi.org/10.2172/958052.

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9

Khalil, Munira. Final Scientific Report. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), November 2019. http://dx.doi.org/10.2172/1576203.

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10

Stephan, K. D. Final Scientific Report. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), January 2006. http://dx.doi.org/10.2172/875918.

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