Academic literature on the topic 'Scelta del mercato'

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Journal articles on the topic "Scelta del mercato"

1

Colombo, Sabrina, and Silvia Gilardi. "Modelli decisionali nella selezione del personale. I criteri di scelta dei giovani in ingresso nel mercato del lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126008.

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Abstract:
L'articolo prende in considerazione i criteri di selezione utilizzati per l'ingresso nel mercato del lavoro dei giovani neo-laureati. Attraverso un esperimento di simulazione del processo di selezione si č osservato quali aspetti determinano la scelta dei candidati in base alle loro caratteristiche ascritte e acquisite.
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2

Mennella, Antonella. "La criminalitŕ organizzata quale intermediario nel mercato del lavoro." ARGOMENTI, no. 31 (June 2011): 65–105. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-031003.

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Abstract:
Attribuendo una interpretazione alternativa, rispetto a quella offerta dalla letteratura economica, dei reticoli sociali nel mercato del lavoro, si intende mettere in luce il ruolo che la criminalitŕ organizzata gioca su questo mercato. In tal caso il ricorso alla rete per fini occupazionali non č frutto di una libera scelta ma diventa condizione necessaria per poter accedere al mercato del lavoro: un mercato che diventa cosě il campo sul quale vengono giocate le politiche clientelari e quelle del consenso sociale ed elettorale.
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3

Francioni, Barbara. "Il processo di selezione dei mercati esteri per le piccole e medie imprese." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (November 2010): 21–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004003.

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Abstract:
Questo articolo prende in esame il tema dell'internazionalizzazione commerciale delle piccole e medie imprese (PMI), e in particolare il processo di selezione dei mercati esteri, su cui vi č ancora carenza di contributi di ricerca. L'obiettivo del lavoro č quello di analizzare il comportamento delle PMI cercando di capire se la selezione dei mercati esteri precede o segue la scelta della modalitÀ di entrata e quanto i due processi risultano fra loro collegati. L'analisi č stata realizzata attraverso una ricerca empirica condotta su un campione di duecentoventidue PMI. I risultati hanno evidenziato delle discrepanze fra i contribu- ti teorici finora prodotti e il comportamento riscontrato, mostrando un approccio prevalentemente passivo e non strategico e una prevalente contestualitÀ fra selezione del mercato e scelta della modalitÀ di entrata.
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4

Giannotti, Claudio, and Gianluca Mattarocci. "La scelta della misura di rischio nella classificazione dei fondi immobiliari italiani." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 549–69. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003008.

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Abstract:
Il mercato immobiliare europeo č cresciuto significativamente negli ultimi anni e la realtŕ italiana ha dimostrato una crescita dei prodotti disponibili sia per la clientela retail che istituzionale. La grande diffusione presso il pubblico ha evidenziato l'opportunitŕ di definire delle semplici misure di rendimento/rischio di facile comprensione anche per gli investitori con scarse competenze finanziarie. La soluzione solitamente adottata nell'industria del risparmio gestito č rappresentata dalle misure. La letteratura in materia ha evidenziato la capacitŕ di tali strumenti di selezionare le migliori opportunitŕ di investimento nell'ipotesi semplificatrice di distribuzione normale dei rendimenti. Considerando il mercato italiano, l'articolo esamina la performance dei fondi immobiliari italiani nel periodo 2001-2009 e sottopone a verifica l'ipotesi di normalitŕ dei rendimenti conseguiti. Evidenziati i limiti di tale ipotesi semplificatrice, il contributo confronta i ranking basati sull'indice di Sharpe con quelli ottenuti utilizzando misure Rap che adottano approcci di misurazione del rischio differenti. I risultati ottenuti evidenziano che i diversi ranking portano a risultati non strettamente comparabili e quelli piů stabili nel tempo sono quelli costruiti utilizzando misure di rischio che non assumono l'ipotesi semplificatrice della normalitŕ dei rendimenti. L'esigenza di utilizzare tali misure corrette č piů chiara quando i fondi immobiliari fanno maggiore ricorso al debito e/o sono scarsamente negoziati nel mercato.
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5

Barberis, Fabio, and Roberto Cafferata. "La scelta del modello strategico ed organizzativo: il caso Carige A.M. SGR." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 613–32. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003011.

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Abstract:
La definizione ottimale del modello strategico ed organizzativo di una Societŕ di Gestione del Risparmio č oggetto di ampio dibattito. Obiettivo del presente contributo č quello di percorrere le differenti opzioni che si presentano in termini di assetti proprietari, governance, definizione del business, struttura organizzativa e dei controlli, mediante la presentazione delle scelte operate da una SGR italiana di medie dimensioni, la Carige Asset Management SGR, costituita nel 2003 in un contesto di mercato giŕ caratterizzato da vincoli ed opportunitŕ che hanno trovato significativa accentuazione negli anni piů recenti.
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6

Annunziata, Azzurra, and Rosa Misso. "Alimentazione, salute e benessere del consumatore: da determinanti di scelta ad opportunitŕ di mercato." ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no. 1 (October 2010): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2010-001007.

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7

Gardina, Massimo, and Francesca Romana Saule. "La tariffazione dei servizi di trasporto e di distribuzione del gas naturale: un'ipotesi di regolamentazione per il mercato italiano." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 523–49. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003006.

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Abstract:
Questo lavoro intende analizzare gli elementi del processo di regolamentazione del settore del gas naturale, partendo dalle basi teoriche del processo regolatorio presenti nella letteratura economica, per arrivare ad un'osservazione analitica dei metodi di determinazione delle tariffe applicate. Perché regolare un mercato? Quale modello tra rate of return regulation e price cap? La quantificazione delle tariffe segue le finalitŕ primarie della regolamentazione, ovvero il raggiungimento dell'efficienza nei servizi di monopolio naturale, come il trasporto, attraverso un'equa determinazione delle tariffe e l'avvio alla concorrenza nei settori di monopolio di fatto, come la distribuzione, per poter offrire condizioni vantaggiose a tutti i consumatori. I piů importanti strumenti regolatori e di controllo tariffario che sono stati adottati sono il ROR e il price cap. Dall'esplicazione di questi due strumenti, mettendone in luce elementi di qualitŕ e di criticitŕ, č possibile intuire in quale campo operino gli elementi di contabilitŕ e di finanza che costituiscono le ragioni della scelta.
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8

Mauri, Aurelio G. "Varietŕ di prodotto e strategie di marca nel settore alberghiero. Recenti evidenze e una proposta di modello interpretativo." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 21–44. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001002.

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Abstract:
Negli ultimi anni, i principali gruppi alberghieri operanti a livello mondiale hanno introdotto nel mercato una gamma di nuove soluzioni di ospitalitŕ proponendosi l'obiettivo di soddisfare differenti segmenti di clientela. La scelta di una strategia volta all'accrescimento della varietŕ di prodotto ha implicato lo sviluppo di nuovi brand; conseguentemente, ciascuno dei principali gruppi alberghieri dispone oggi di un articolato portafoglio marche. A livello settoriale, questo mutamento in termini di varietŕ dell'offerta č stato accompagnato dal verificarsi di profonde trasformazioni della struttura del business alberghiero. Si č modificata anche la gamma di relazioni competitive dei gruppi alberghieri con i concorrenti (multimarket competition). Il presente articolo si pone dunque l'obiettivo di analizzare i processi di sviluppo dei brand portfolio dei principali competitor a livello internazionale. L'analisi č stata svolta partendo da alcuni modelli teorici utilizzati dagli studiosi di marketing per classificare le scelte di marca in relazione all'introduzione nel mercato di nuovi prodotti e, successivamente, avanzando la proposta di un nuovo modello interpretativo. Inoltre particolare attenzione č stata rivolta allo studio delle architetture di marca prescelte, evidenziando similitudini e divergenze fra i vari gruppi alberghieri nonché i cambiamenti di approccio operati da parte degli stessi soggetti nel tempo. In conclusione vengono formulate alcune riflessioni critiche in merito ai rischi connessi al fenomeno della proliferazione di brand alberghieri a livello dei principali gruppi dell'ospitalitŕ e sull'appropriato utilizzo di architetture di marca fondate sul binomio marca garantita-marca garante.
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Maio, Valerio. "Diritto del lavoro e potenziamento umano. I dilemmi del lavoratore aumentato." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 167 (October 2020): 513–42. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-167003.

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Abstract:
Il saggio affronta il tema del potenziamento umano nel diritto del lavoro. Dopo avere distinto il potenziamento terapeutico da quello meramente performativo ed il potenziamento fisico da quello cognitivo, l'Autore cerca di individuare i limiti al potenziamento nella normativa vigen-te, limiti che individua nella nocività, nella irreversibilità e nella incommerciabilità. In particola-re, l'Autore sostiene che, a causa della debolezza del prestatore di lavoro nel mercato del lavo-ro, rimettere soltanto all'autodeterminazione del singolo la scelta in merito all'adozione di fatto-ri potenzianti si traduce, nei fatti, in una spinta generalizzata all'incremento ed alla diffusione di potenzianti tecnologici e farmacologici. Allo stesso tempo, distingue anche tra potenziamento richiesto dal datore di lavoro e potenziamento occulto, deciso autonomamente dal lavoratore per acquisire un vantaggio rispetto agli altri lavoratori. Al riguardo, l'Autore rileva come il po-tenziamento occulto sia in grado di incidere negativamente sul rapporto di lavoro pubblico e privato in ogni sua fase, dall'assunzione al licenziamento. Il saggio si conclude con alcune ri-flessioni circa la necessità di una regolazione legale del potenziamento in ambito lavorativo che, senza vietare ogni forma e tipologia, selezioni i fattori e le tecniche potenzianti lecite in maniera inderogabile per lavoratori ed aziende.
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Di Pierro, Alberto. "Product Dififerentiation and Competitive Structures*." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 1 (April 1, 1986): 109–14. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117363.

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Abstract:
Abstract Negli anni recenti è divenuto sempre più evidente che il modello di concorrenza monopolistica è essenziale per l’interpretazione delle economie di mercato contemporanee. Il progresso negli studi a questo riguardo è dovuto soprattutto alle analisi svolte sul comportamento del consumatore con un’impostazione in cui (come nel noto modello di Lancaster) le caratteristiche qualitative dei beni sono incorporate in un modello di scelta teoricamente coerente.Sviluppando queste teorizzazioni, nel presente scritto se ne valuta la rilevanza per quanto riguarda la diversificazione dei prodotti, giungendo alla conclusione che i consumatori, in un sistema in cui i produttori sono incerti circa le reazioni della domanda, svolgono un ruolo importante in questo processo.
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Dissertations / Theses on the topic "Scelta del mercato"

1

Pasqualetto, Giulia <1988&gt. "I canali distributivi nel mercato della cosmetica: la scelta del franchising : il caso “The Merchant of Venice”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5135.

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Abstract:
La tesi è incentrata sullo studio degli elementi/strumenti che caratterizzano la scelta del canale distributivo del settore cosmetico, con particolare attenzione al sistema franchising. format distributivo selezionato perché parte della strategia distributiva in via di sviluppo dell'azienda in studio, The Merchant of Venice srl
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D'Ambrosio, Federico. "Gestione del portafoglio prodotti: sviluppo di un modello di scelta tra MTO, MTS e Delayed Product Differentiation." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Sviluppare modelli di scelta efficaci, riguardanti le decisioni relative alla gestione del portafoglio prodotti, è una delle chiavi del successo di molte aziende. Con il passare degli anni sono state applicate numerose politiche di gestione, dalle più tradizionali come il Make-To-Stock (MTS) e il Make-To-Order (MTO) alle ibride Assembly-To-Order (ATO) ed Engineering-To-Order (ETO). Si è poi affermata un’ulteriore politica produttiva nota come Delayed Product Differentiation (DPD), che si basa sul concetto di piattaforma di prodotto. Una piattaforma di prodotto è definita come un insieme di sottosistemi e interfacce che formano una struttura comune da cui un certo numero di varianti di prodotto possono essere derivate ed efficacemente sviluppate (Meyer & Lehnerd, 1997). L’elaborato si sviluppa con l’obiettivo primario di fornire un metodo di scelta efficiente che permetta l’assegnazione di una nuova variante di prodotto in un sistema di piattaforme già esistente. Il metodo di scelta si articolerà in due macro-fasi: nella prima verrà studiata la compatibilità tra un dato sistema di piattaforme preesistente e una nuova variante di prodotto richiesta dal mercato, nella seconda verrà invece stabilita la miglior politica produttiva per tale variante tra MTS, MTO e DPD. Attraverso l’utilizzo di strumenti aritmetici appositamente creati, si vogliono fornire nuovi indicatori che orientino le decisioni in maniera più oculata, permettendo alle aziende un risparmio di tempo e denaro.
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CASTELLARI, ELENA. "Competizione tra Brand e Potere di Mercato nell'Industria del latte alimentare in Italia: Stima di Modelli a Scelta Disceta per Prodotti Differenziati." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/772.

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Abstract:
Dopo l’analisi delle modalità di misurazione del potere di mercato e della competizione tra brand nel contesto di un mercato caratterizzato dalla presenza di prodotti differenziati, viene presentata l’applicazione dei modelli a scelta discreta nel mercato del latte alimentare in Italia. Ho utilizzato dati scanner per analizzare i comportamenti nelle scelte di acquisto dei consumatori e le dinamiche competitive tra i due maggiori brand presenti nel mercato e le marche commerciali. Ho considerato il mercato del latte alimentare suddiviso in due sottocategorie, quella del latte a lunga conservazione (UHT) e quella del latte refrigerato. Ho quindi proceduto alla stima della domanda del latte alimentare utilizzando un nested logit model, appartenente alla categoria dei modelli a scelta discreta. Utilizzando i coefficienti stimati è possibile sia calcolare le elasticità di sostituzione tra i diversi brand e le elasticità dirette, nonché i margini di profitto dei brand presi in analisi considerando differenze nelle strategie di prezzo e nella struttura di mercato.
This work first gives an overview of the measurement of market power and brand competition in a differentiated products market, secondly applies discrete choice models to asses the Italian milk market. I use scanner data to estimate consumer purchasing decisions and competitive relationships between two major industry-level brands and (as a third category) supermarket private labels. I divide all milk sold in Italian market into two distinct classes of products: “UHT” and “Refrigerated” milk. I employ a well-known “discrete choice” nested-logit model to estimate consumer demand. Then, using the estimated coefficients, it is possible to calculate both consumer substitution patterns between products, and the profit-margins of the three major retail-level brands across the different sub-categories of milk under different pricing strategies and market structure.
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CASTELLARI, ELENA. "Competizione tra Brand e Potere di Mercato nell'Industria del latte alimentare in Italia: Stima di Modelli a Scelta Disceta per Prodotti Differenziati." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/772.

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Abstract:
Dopo l’analisi delle modalità di misurazione del potere di mercato e della competizione tra brand nel contesto di un mercato caratterizzato dalla presenza di prodotti differenziati, viene presentata l’applicazione dei modelli a scelta discreta nel mercato del latte alimentare in Italia. Ho utilizzato dati scanner per analizzare i comportamenti nelle scelte di acquisto dei consumatori e le dinamiche competitive tra i due maggiori brand presenti nel mercato e le marche commerciali. Ho considerato il mercato del latte alimentare suddiviso in due sottocategorie, quella del latte a lunga conservazione (UHT) e quella del latte refrigerato. Ho quindi proceduto alla stima della domanda del latte alimentare utilizzando un nested logit model, appartenente alla categoria dei modelli a scelta discreta. Utilizzando i coefficienti stimati è possibile sia calcolare le elasticità di sostituzione tra i diversi brand e le elasticità dirette, nonché i margini di profitto dei brand presi in analisi considerando differenze nelle strategie di prezzo e nella struttura di mercato.
This work first gives an overview of the measurement of market power and brand competition in a differentiated products market, secondly applies discrete choice models to asses the Italian milk market. I use scanner data to estimate consumer purchasing decisions and competitive relationships between two major industry-level brands and (as a third category) supermarket private labels. I divide all milk sold in Italian market into two distinct classes of products: “UHT” and “Refrigerated” milk. I employ a well-known “discrete choice” nested-logit model to estimate consumer demand. Then, using the estimated coefficients, it is possible to calculate both consumer substitution patterns between products, and the profit-margins of the three major retail-level brands across the different sub-categories of milk under different pricing strategies and market structure.
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BONAZZI, LEDA MARIA. "Essays on Entry in Vertical Relationships." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/258913.

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Abstract:
Dall'inizio degli anni '90, i problemi di contrattazione verticale e le loro implicazioni sono stati ampiamente studiati nella letteratura dell'Organizzazione Industriale. Infatti, l'analisi della relazione tra mercati upstream e downstream è importante non solo per valutare l'impatto che le diverse forme di contratti hanno sul benessere totale e sul surplus del consumatore, ma anche per comprendere la caratterizzazione della struttura del mercato. Questa tesi è divisa in due capitoli riguardanti la contrattazione verticale e la struttura del mercato. Tenuto conto del fatto che sono presenti numerosi elementi che giocano un ruolo interessante, come la contrattazione sotto l'informazione asimmetrica, le decisioni di entrata e la scelta del mercato da parte delle imprese verticali, tutto il lavoro è orientato ad un’analisi di come questi elementi interagiscono tra loro e come le diverse forme di accordi contrattuali tra produttori e dettaglianti (two-part tariffs, i contratti lineari, la clausola di mantenimento dei prezzi di rivendita o il quantity forcing) influiscano sulle decisioni di ingresso e sulla scelta del mercato. Inoltre, una novità di questo articolo è considerare la struttura del mercato come endogena e studiare le conseguenze di questa ipotesi, aggiungendo nuove intuizioni a questo fiorente filone di letteratura.
Since the beginning of 90's, vertical contracting issues and their implications have been widely studied in the Industrial Organization literature. For instance, analyzing the relationship between upstream and downstream markets is important not only to evaluate the impact that the different forms of vertical contracts have on total welfare and on consumer surplus, but also to better understand market structure. This thesis is organized in two chapters dealing with vertical contracting and market structure. Since, in this set-up there are many elements playing an interesting role, like contracting under asymmetric information, entry decisions and market choice by vertical related firm, throughout the work there is an analysis of how these elements interact between each others, and how different forms of contractual agreements between manufacturers and retailers, as two-part tariffs, resale price maintenance and quantity forcing, affect entry decisions and market choice. A novelty of this thesis is to consider market structure as endogenous and to study the consequences of this assumption, by adding new insights to the burgeoning existing literature on entry in vertical relationships.
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MAGI, Alessandro. "Comportamento dei mercati azionari e scelte e scelte di portafoglio in una prospettiva di finanza comportamentale." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917402.

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SAMPALEAN, NICULINA IUDITA. "ESPLORAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEI CONSUMATORI NEI CONFRONTI DELLE DIVERSE ETICHETTE RELATIVE AGLI ALIMENTI DI QUALITÀ CERTIFICATA DALL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/115280.

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Abstract:
Qualsiasi prodotto alimentare che si trova sul mercato contiene diverse etichette che aiutano i consumatori nel loro processo decisionale quando fanno acquisti. Questo aiuto può essere garantito solo se i consumatori comprendono il significato di queste etichette, le differenze tra loro e le informazioni che certificano. La tesi ha esplorato il ruolo delle etichette nel settore del marketing alimentare usando studi condotti sull'approccio del consumatore. Utilizzando diversi metodi (statistici ed econometrici), abbiamo analizzato le percezioni, la consapevolezza e la conoscenza dei consumatori verso alcune etichette alimentari e le loro preferenze e comportamenti verso i prodotti alimentari che portano queste etichette (etichette nutrizionali sul fronte della confezione e marchi di qualità europei). I prodotti alimentari certificati di qualità sono stati scelti perché sono drammaticamente rilevanti per il settore agroalimentare europeo, e ancora di più per quello italiano dove costituisce la DOP Economy, data la sua densità. Sulla base dei risultati abbiamo formulato alcune raccomandazioni di marketing, policy, e di comunicazione che potrebbero essere utilizzate dai consorzi per migliorare l'impegno dei consumatori per i prodotti con marchi di qualità. Le raccomandazioni sono state rivolte anche ai policy maker e ai produttori dei prodotti DOP/IGP/STG/Organici ma anche ai policy maker dell'Etichettatura Nutrizionale.
Any food product found on the market contains several labels that help consumers in their decision making when shopping. This help can be guaranteed only if the consumers understand the significance of those labels, the differences between them and the information that they certify. The thesis explored labels’ role in the food marketing sector and studies were carried out according to consumer approach. Using different methods (statistics and econometrics), we analyzed consumers perceptions, awareness, knowledge towards some food labels and their preferences and behavior toward food products bearing these labels (Front of Packaging Nutritional Labels and Quality labels). Quality certified food products were chosen because are dramatically relevant for the European agri-food sector, even more of the Italian one where it forms the DOP Economy, due to its density. Assessments of several food labels from a consumer behavior perspective was carried out. Based on the findings we formulated some policy, marketing recommendations and communication suggestions that could be used by the consortia to enhance consumers’ engagement for products with quality certifications (PDO/PG/TSG or organic). The recommendations were also addressed to policy makers and producers of the PDO/PGI/TSG/Organic products but also to the policy makers of the Nutritional Labelling.
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Franceschinis, Cristiano. "Advances in Choice Experiment for the evaluation of environmental goods and services." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426207.

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Abstract:
Over the last years, Choice Experiment (CE) methodology has increased its diffusion in several environmental contexts. Despite the increasing popularity of the method, there are still aspects that are not fully explored yet. In particular, the research areas explored in the thesis are: i) the analysis of the effect of information treatments in CEs; ii) the development of frameworks to include spatial variables in discrete choice models; iii) the analysis of the effect of individuals’ psychological traits on preferences towards environmental goods and services; iv) the comparison of existing model specifications which allow to account for preference heterogeneity. Most of the research questions were investigated by applying discrete choice modeling to data collected in two case studies: i) the analysis of social demand for landslide protection in Val del Boite (Veneto region), ii) the analysis of the demand of different heating system of households of the Veneto region. The remaining part of the analysis, instead, involved data generated by means of a simulation study. The thesis is organized in five chapters. Chapter 1 introduces the Choice Experiment method, outlines the research objectives and illustrates the case studies. Chapter 2 focuses on the exploration of the effect of information treatments on the stability of preference estimates and it is based on data analysis carried out from the first case study. Preferences were retrieved before and after providing respondents with scientific-based information, based on visual simulations of possible landslide events. This enabled to measure information effects. Choice data were used to estimate a Mixed Logit model (MXL) in WTP space to obtain robust estimates of marginal willingness-to-pay estimates and control for the effect of information. Overall, it was found that mWTP estimates are dependent on information. The geographical distribution of such effects was illustrated by means of maps of willingness to pay values. Chapters 3-4 illustrate analysis carried out on data retrieved from the second case study. Chapter 3 aims to analyze how geographical variables influence individuals’ sensitivity to key features of heating systems. A MXL model was estimated to spatially characterize preference heterogeneity. The results showed that geographical variables are in fact significant sources of variation of individual’s sensitivity to the investigated attributes of heating systems. Thematic maps were produced to illustrate the distribution of willingness to pay to avoid CO2 emissions across the region and to validate the estimates ex-post. Chapter 4 roots on previous theoretical evidence which suggests that beliefs and attitudes of individual consumers play a crucial role in the diffusion of innovative products. A Latent Class-Random Parameter (LC-RPL) model was estimated to analyze preferences of households for key features of ambient heating systems. The model specification allowed to evaluate the coherence of the underlying preference structure using as criteria psychological constructs from the Theory of Diffusion of Innovation by Rogers. The results broadly support this theory by providing evidence of segmentation of the population consistent with the individuals’ propensity to adopt innovations. It was also found that preferences for heating systems and respondents’ willingness to pay for their key features vary across segments. Chapter 5 illustrates the results of a Monte-Carlo experiment aimed at retrieving the required number of parameters and sample sizes to obtain good approximations of true distributions with Logit-mixed logit (LML) models. These models were recently introduced by Train (2016) and are a key advancement in methods to represent the random taste heterogeneity in logit-type models as they generalize many previous parametric and seminonparametric specifications. The performance of LML models are also compared with those of parametric specifications based on normal mixing distributions. The results suggest that LML models outperform parametric models only at large sample sizes. LML Mmdel specifications with large number of parameters outperformed those with small number parameters only at large sample sizes as well. Finally, chapter 6 draws the conclusions of the thesis.
Negli ultimi anni, la metodologia degli Esperimenti di Scelta (CE) si è diffusa in diversi contesti ambientali. Nonostante la crescente popolarità del metodo, vi sono ancora alcuni aspetti non del tutto esplorati. Tra questi, il presente lavoro di tesi si concentra su: i) L’analisi dell’effetto di trattamenti di informazione nei CE; ii) L’inclusione di variabili spaziali nei modelli a scelta discreta; iii) L’analisi dell’effetto dei tratti psicologici degli individui sulle preferenze verso beni e servizi ambientali; iv) Il confronto tra diversi modelli a scelta discreta. La maggior parte delle domande di cerca sono state investigate applicando il metodo a dati raccolti in due casi di studio: i) l’analisi della domanda di sistemi di protezione dalle frane in Val del Boite (regione Veneto); ii) l’analisi della domanda di diversi sistemi di riscaldamento in Veneto. La rimanente parte delle analisi è stata condotta su dati generati con una simulazione. La tesi è strutturata in sei capitoli. Il primo capitolo introduce il metodo degli Esperimenti di Scelta ed illustra gli obiettivi della tesi e i casi di studio. Il secondo capitolo si focalizza sull’esplorazione dell’effetto di trattamenti di informazione ed è basato sull’analisi dei dati raccolti nel primo caso di studio. I risultati ottenuti supportano l’evidenza di un effetto dei trattamenti di informazioni sulle stime ottenute da modelli a scelta discreta. I capitoli 3 e 4 illustrano i risultati delle analisi condotte nel secondo caso di studio. Il capitolo 3 si concentra sull’effetto di variabili geografiche sulle preferenze verso diversi sistemi di riscaldamento, analizzato tramite la stima di un modello Mixed Logit. I risultati evidenziano un effetto significativo delle variabili geografiche incluse nel modello. Nel capitolo 4, un modello Latent Class-Random parameters è stato stimato per analizzare le preferenze degli individui verso i diversi sistemi di riscaldamento. Tale modello ha permesso di valutare la coerenza delle stime con la teoria della diffusione delle innovazioni formulata da Rogers. I risultati supportano tale teoria, mostrando una segregazione della popolazione coerente con la propensione individuale ad adottare prodotti innovativi. Inoltre, i risultati suggeriscono una variazione delle preferenze tra i diversi segmenti. Il capitolo 5 illustra i risultati di una simulazione Monte Carlo condotta per confrontare risultati ottenuti con diversi modelli a scelta discreta. Infine, il capitolo 6 riporta le conclusioni della tesi.
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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract:
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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FICCADENTI, Valerio. "A rank-size approach to the analysis of socio-economics data." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251181.

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Abstract:
Questa tesi è volta ad investigare due importanti fenomeni, uno naturale ed uno umano. Il primo riguarda i terremoti, mentre il secondo è legato al contenuto dei discorsi ufficiali dei presidenti americani. Per il primo caso, il nostro obiettivo è quello di definire un indicatore dei danni economici causati dai terremoti, proponendo un indice calibrato su una lunga serie di magnitudo rilevate in lunghi periodi di tempo. Mentre per il caso dei discorsi presidenziali, vogliamo quantificare il loro impatto sul mercato finanziario, in particolare studiamo l’effetto che essi hanno sull’indice “Standard and Poor’s 500”. Il nostro obiettivo principale è quello di contribuire nell’ambito delle scelte di politica economica prendendo in considerazione tali fenomeni ed analizzandoli con un approccio diverso ed innovativo. L’analisi esposta in questa tesi è sviluppata per mezzo di strumenti econofisici strettamente collegati all’ambito dell’analisi “rank-size”. Tale analisi consiste nell’uso di una serie di funzioni particolarmente utili per l’esplorazione delle proprietà di grandi dataset, anche quando essi sono distribuiti nel tempo e hanno bande di errore non perfettamente definite per via di particolari condizioni di campionamento. Nei capitoli che riguardano i terremoti così come in quelli dedicati all’analisi dei discorsi dei presidenti americani sono mostrati e commentati i risultati di regressioni non lineari impiegate per stimare i coefficienti di varie leggi “rank-size”. Tali stime sono state manipolate in modo tale da poter giungere a conclusioni dal rilievo economico. I risultati più robusti sono stati raggiunti grazie alla straordinaria capacità di interpretare i dati da parte delle leggi “rank-size”. Nell’ambito della valutazione dell’impatto economico dei discorsi presidenziali, un’analisi aggiuntiva è stata svolta valutando diverse distanze tra serie storiche. In particolare considerando la serie storica delle parole semanticamente legate all’economica e pronunciate dai presidenti americani nel corso della storia e le serie storiche del volume, dei prezzi e dei rendimenti dell’indice “Standard & Poor's 500”. Per questa analisi abbiamo impiegato un approccio probabilistico ed anche uno meramente topologico. Infatti abbiamo misurato l’entropia delle serie storiche e comparato le conclusioni valutando le differenze fra diverse misure di distanza vettoriale.
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Books on the topic "Scelta del mercato"

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Angelo, Michelsons, and Rossi Sergio Enrico, eds. Mercati dei capitali, social networks e piccola impresa: Scelte imprenditoriali d'investimento fra mercato finanziario ed economie locali. [Roma]: Fondazione Adriano Olivetti, 1995.

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Livraghi, Renata. Segmentazione dei mercati del lavoro e scelte professionali: Con particolare riguardo alle donne. Milano: F. Angeli, 1985.

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Floridia, Antonio. La Toscana sulla scena: Lo spettacolo dal vivo in Toscana : forme di consumo e strutture del mercato, 1980-1998. Milano: F. Angeli, 2000.

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Goldoni, Carlo. Due commedie dell' avvocato Carlo Goldoni, cioè I mercanti, ed Il Burbero benefico, scelte e publicate da G. Polidori, ... Gale ECCO, Print Editions, 2018.

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