Academic literature on the topic 'Scala di dettaglio'

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Journal articles on the topic "Scala di dettaglio"

1

Conti Puorger, Adriana, and Pierpaolo Napolitano. "Caratterizzazione socio-economica della regione Marche per sezioni di censimento." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (September 2011): 30–59. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002002.

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Abstract:
La suddivisione del territorio realizzata dall'ISTAT in occasione dei censimenti della popolazione e delle abitazioni, utilizzata inizialmente per finalitŕ organizzative e di gestione dell'operazione censuaria, ha assunto a partire dal 1981 una specifica valenza informativa, che risulta possibile finalizzare a una conoscenza di dettaglio del territorio. La disponibilitŕ di tale informazione rende possibile l'analisi territoriale al di lŕ della soglia dei confini amministrativi, rispondendo alla convinzione ormai diffusa che si debba entrare nei dettagli della struttura insediativa e residenziale per una proficua analisi del territorio regionale. L'obiettivo č l'identificazione delle morfologie sociali ed economiche descritte nel loro dispiegarsi sul territorio e analizzarle nelle loro reciproche interdipendenze, trasformando la grande mole di dati in una sintesi informativa fruibile. L'accresciuta potenza di elaborazione e di memorizzazione dei dati da parte degli strumenti HW e SW (Vickers e Rees, 2007), rende possibile l'applicazione di avanzati metodi statistici a insiemi di dati anche piů grandi di quelli qui considerati. La classificazione delle sezioni di censimento in tipologie socio-economiche fornisce uno strumento di lettura e interpretazione semplificata dei dati statistici, pur nelle dovute cautele suggerite dalle inevitabili scelte effettuate nel corso dell'analisi e dai possibili ulteriori miglioramenti con l'applicazione di metodologie piů complesse Una volta definite le tipologie, la ricerca sviluppa un'analisi multi-scala, sovrapponendo i risultati ottenuti dall'applicazione statistica con alcune principali partizioni territoriali che insistono sulla regione. Ricomporre le tipologie individuate a livello di sezione, a scala provinciale e comunale, come anche alla dimensione distrettuale e dei sistemi locali del lavoro, puň servire ad arricchire la loro interpretazione, come pure su un piano piů operativo, risultare di possibile ausilio alla stesura dei piani territoriali. In sede di conclusione si collegherŕ quanto analizzato a un contesto piů ampio per valutare la loro rispondenza alla volontŕ di orientare i territori verso uno sviluppo territoriale inteso, secondo le attuali tendenze delle pianificazione europea,.
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2

Di Tullio, Matteo, and Mario Rizzo. "I settori secondario e terziario in provincia di Pavia: numeri e tendenze nel secondo Novecento." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (April 2022): 35–56. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001003.

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Abstract:
L'articolo presenta i primi risultati di un ampio progetto di ricerca, che mira a far luce sulla storia economica della provincia di Pavia durante la seconda metà del Novecento, attingendo a una variegata gamma di fonti quantitative e qualitative. In particolare, qui si traccia un quadro quantitativo dei settori secondario e terziario, a partire dai Censimenti dell'Industria e dei Servizi redatti dall'ISTAT con cadenza decennale. Dopo aver illustrato la natura e l'utilità di tale fonte, si analizza in dettaglio una serie di dati statistici utili a ricostruire l'andamento dell'industria e dei servizi su scala provinciale, mettendolo a confronto con la realtà regionale, macroregionale e nazionale. Infine, a titolo d'esempio si accenna ad altre fonti quantitative di carattere locale, delle quali s'intende fare uso sistematico nel prosieguo della ricerca.
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3

Amaddeo, Francesco, Paola Bonizzato, Franco Rossi, Jennifer Beecham, Martin Knapp, and Michele Tansella. "Evaluating costs of mental illness in Italy. The development of a methodology and possible applications." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, no. 2 (August 1995): 145–62. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003833.

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Abstract:
RiassuntoScopo - Il presente lavoro, oltre a fare il punto sui più recenti sviluppi della valutazione economica degli interventi effettuati nel settore della salute mentale, propone una metodologia per la valutazione dei costi, applicable nella situazione assistenziale italiana, messa a punto tenendo conto degli sviluppi suddetti. Metodo e risultati - I presupposti per realizzare questo tipo di valutazione sono l'identificazione dei servizi sanitari e sociali offerti ai pazienti con disturbi psichici, la raccolta di dati sull'utilizzazione dei servizi sanitari (costi diretti) e sull'uso di altri servizi e risorse all'interno del sistema socio-economico (costi indiretti) e l'assegnazione di un valore monetario a tali costi. È stato quindi realizzato un elenco dettagliato degli interventi effettuati e delle attività svolte nei Servizi Psichiatrici Territoriali italiani, con particolare riferimento al Servizio di Verona-Sud. Di ciascuno/a di essi è stato stimato il costo (Lista dei Costi Unitari o LICU). Si è tenuto conto, inoltre, degli altri servizi socio-sanitari, pubblici e privati, disponibili sul territorio, degli interventi delle Forze dell'ordine, delle associazioni di volontariato e dei gruppi di self-help. In questo articolo vengono descritte, in dettaglio, le procedure che hanno portato alia quantificazione dei costi per tre di queste attività (le degenze in SPDC, le visite ambulatoriali ed i gruppi socio-riabilitativi). È stata inoltre sviluppata un'intervista (ICAP) per raccogliere i dati sull'utilizzazione dei servizi e sulle condizioni socio-economiche degli utenti. Per verificarne l'applicabilità, le eventuali difficoltà di comprensione e la durata di somministrazione, l'ICAP è stata testata in cinque pazienti. Conclusioni - Uno sviluppo particolarmente interessante ci sembra quello di utilizzare su vasta scala PICAP e la LICU, allo scopo di realizzare studi epidemiologically-based e poter predire ed analizzare i costi in relazione a variabili socio-demografiche, alia diagnosi, alia storia psichiatrica precedente ecc. È necessario sottolineare l'importanza, per le politiche e la pratica sanitaria, di un'analisi combinata di costi, bisogni ed esito (outcome). Una ricerca di questo tipo è attualmente in corso a Verona-Sud.
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4

Santoro, Carlo M. "MODELLI DI SICUREZZA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no. 1 (April 1988): 3–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017251.

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Abstract:
IntroduzioneL'impiego di modelli consente di ordinare concettualmente una teoria, oppure una pre-teoria, nel senso che per le sue caratteristiche di rappresentazione schematica (e talvolta anche grossolana) della realtà facilita l'identificazione di tutti gli elementi necessari alla sua impostazione. D'altra parte opera un raccordo fra classi o idealtipi la cui affinità affiora indirettamente, per metodo comparativo, proprio nel quadro della loro diversità. Infine, attraverso la loro potenza esplicativa, per le proprietà di raffigurare una teoria, nonché per la loro semplicità, riduzione di scala, e omissione dei dettagli, i modelli possono far da crocicchio, ovvero da intersezione, anche in seno all'analisi delle Relazioni Internazionali.
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5

Abbamonte, Francesco, Antonia Arena, and Roberta Pacelli. "I migranti commercianti a Napoli: un quadro al 31 dicembre 2020." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 107–18. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100013.

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Abstract:
Il paesaggio della città di Napoli è un caleidoscopio in continua trasformazione. Assumendo come punto di osservazione privilegiato, anche se parziale, la presenza di cittadini stranieri titolari di attività commerciali al dettaglio, in sede fissa e ambulanti, è stata condotta un'indagine indiretta su circa 6.500 immigrati (circa l'11% del totale degli immigrati in città) registrati alla Camera di Commercio di Napoli, dal 1900 al 2020. Uno studio approfondito per nazionalità dei titolari, localizzazioni e periodi d'iscrizione delle attività ha consentito di ipotizzare il ruolo che di fatto hanno giocato gli immigrati stranieri nella divisione sociale dello spazio. A questo proposito, è stata osservata la concentrazione a diverse scale territoriali: da quella comunale, a quella dei quartieri, sino agli assi stradali.
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6

ARMANDO NORINELLI. "SUGLI ERRORI PROGRESSIVI DELLE LETTURE DI UN GRAVIMETRO." Annals of Geophysics 8, no. 2 (April 10, 2012). http://dx.doi.org/10.4401/ag-5674.

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Abstract:
L'Istituto (li Geodesia e Geofisica dell'Università di Padova lia in<br />uso, quale cortese prestito della Società Montecatini, il gravimetro<br />Western G4 A, N. I l di matricola. Tale gravimetro servì a terminare<br />un rilievo gravimetrico dettagliato dell'area eruttiva euganeo-bericolessinea<br />e serve attualmente a completare quello a larghe maglie (1 stazione<br />ogni 100 km2) della regione assegnata per tale scopo all'Istituto<br />dalla Commissione Geodetica Italiana.<br />Poiché la Casa costruttrice del gravimetro ha fornito per esso<br />due costanti di scala: —0,08515 per le dieci rivoluzioni più hasse del<br />tamburo e —0,08575 per le rimanenti, mi accinsi, con l'approvazione<br />del prof. Silva, ad esaminare più a fondo la variazione della costante di<br />scala determinando gli errori progressivi delle letture. Non ci si riferisce<br />([iti agli errori progressivi propri della vite, perché assieme alla<br />non costanza del passo di essa può associarsi fra l'altro una non rigogosa<br />proporzionalità tra l'allungamento della molla di misura e la<br />variazione della sua reazione elastica, il che conduce ad una non rigorosa<br />proporzionalità tra le variazioni di lettura al tamburo, che sono<br />proporzionali all'allungamento, e le variazioni di gravità, alle quali è<br />proporzionale la variazione della reazione elastica al momento della<br />lettura. In tale ipotesi il valore della costante di scala dovrebbe variare<br />in modo uniforme con le letture.
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Dissertations / Theses on the topic "Scala di dettaglio"

1

Quarantini, Filippo. "Integrazione di dati geospaziali nel rilievo dei Beni Culturali a scala urbana e di dettaglio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Le moderne tecniche geomatiche consentono di rilevare i Beni Culturali a diverse scale di indagine e di integrare i risultati provenienti da differenti tecnologie, purché i dati digitali siano georefernziabili in un unico sistema di riferimento condiviso. Il caso di studio in esame, relativo all’importante borgo di San Leo (RN), è stato in questo senso molto interessante, avendo fornito l’opportunità di aggregare insieme, in un unico database finale, una grande quantità di dati tridimensionali provenienti da molteplici rilievi realizzati nel corso degli ultimi anni sul sito. Le tecniche utilizzate sono state soprattutto il laser a scansione e la fotogrammetria digitale, ma per l’orientamento delle nuvole di punti in senso assoluto si è fatto ricorso anche a misure GNSS e topografiche. L’esperienza ha confermato le potenzialità delle tecniche adottate, consentendo di generare un archivio unico, di dimensioni non comuni, che, se ulteriormente ampliato nel futuro, potrà costituire una documentazione rigorosa e di alta fedeltà di questo importantissimo sito, il cui ingente patrimonio artistico-culturale è stato peraltro soggetto nel tempo ad eventi calamitosi che costituiscono un rischio per la sua conservazione e che, a maggior ragione, richiedono una documentazione di qualità appropriata.
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2

Pericci, Francesco. "INDAGINI MULTISCALARI DEI PAESAGGI ARCHEOLOGICI TRA LA VAL D'ASSO E TREQUANDA." Doctoral thesis, Università di Siena, 2021. http://hdl.handle.net/11365/1131020.

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Abstract:
Il progetto ha avuto lo scopo di affrontare una serie di aspetti centrali della ricerca archeologica: la scala di dettaglio, la visibilità, l’intensità. Tradizionalmente in archeologia vi sono differenti livelli di scala che nella sostanza possiamo riassumere nei due livelli analitici fondamentali micro e macro. A questi corrispondono rispettivamente ricerche caratterizzate da altissimo grado di dettaglio (scavo) e indagini territoriali (survey). In mezzo a questi due estremi è stato riconosciuto lo spazio per un terzo livello analitico definito locale o contestuale. Un livello di scala intermedio più prossimo alla definizione a alla rappresentazione dei paesaggi archeologici. L’obiettivo del progetto ha riguardato il superamento dei limiti connessi alla visibilità di una serie di evidenze per così dire “deboli” (di carattere prevalentemente negativo), sia di tipo insediativi, sia riconducibile a quelle strutture caratteristiche dell’off-site finora in genere invisibili alle tradizionali metodologie d’indagine. Il progetto ha previsto di indagare due territori contigui ma profondamente diversi dal punto di vista dello studio e delle conoscenze storico archeologiche note. Da un lato la media valle dell’Asso, sulla quale sono state effettuate ricerche relativamente recenti di ricognizione territoriale e di scavi archeologici. Dall’altro il comune di Trequanda, racchiuso tra le Crete senesi, la Val d’Asso e la Valdichiana, caratterizzato da labili notizie di ritrovamenti fortuiti datate alla metà del XX secolo e rari studi scientifici a carattere puntuale. Lungo la media valle dell’Asso è stato adottato un approccio alla ricerca prevalentemente su scala locale/contestuale composto da ricerche multidisciplinari attraverso l’applicazione di metodi intensivi all’indagine territoriale estensiva. In particolare sono state effettuate indagini geofisiche su porzioni di territorio contigue per un totale di circa 40 ha. Le prospezioni sono state elaborate allo scopo di mappare le principali anomalie magnetiche evidenziate. Alcune di queste tracce sono state oggetto di verifica attraverso la realizzazione di saggi di scavo stratigrafici al fine di verificare l’attendibilità del dato e creare dei modelli da poter replicare. Sul territorio di Trequanda sono state condotte ricerche tradizionali propedeutiche all’avvio del progetto. Inizialmente è stato effettuato uno spoglio dei dati editi storico archeologici, analisi del territorio, studio delle foto aeree storiche e ricognizioni aeree. La parte più consistente dell’indagine ha riguardato lo studio del territorio su macro scala tramite ricognizioni di superficie per un totale di circa 9 kmq. Porzioni campione di territorio sono state indagate più intensivamente e con metodi innovativi per mezzo di indagini geofisiche, l’uso dei droni sia per l’esplorazione di porzioni di territorio che per l’analisi microtopografica e analisi termografiche in modo puntuale su alcuni siti di particolare interesse. Infine, anche in questo caso, sono stati effettuati scavi in modo da avere un riscontro dettagliato sulle tracce individuate con altre metodologie.
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