Journal articles on the topic 'SARCOFAGO'

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1

Russo, Eugenio. "La scultura della seconda metà del IV secolo d.C." Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 30 (February 20, 2019): 249–308. http://dx.doi.org/10.5617/acta.6874.

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Abstract:
Si parte dalla scultura di Costantinopoli, che assume una propria identità non con Teodosio I come si pensa comunemente, ma con il nipote Teodosio II: la scultura di carattere mitologico, grazie alla statuetta di Cristo del Museo Nazionale Romano e alla statua di Valentiniano II, da Afrodisia, può essere attribuita, unitamente alla produzione “cristiana”, a maestranze afrodisiensi attive nella capitale. Maestranze di Afrodisia che contemporaneamente hanno lavorato a Roma: non solo per soggetti pagani, ma pure per a statuetta diCristo e per sarcofagi cristiani (come quello di Giunio Basso), tra cui spicca - come l’esemplare di più alta qualità - il sarcofago del beato Egidio in S. Bernardino a Perugia. Maestranze afrodisiensi sicuramente attive anche a Mantova per il sarcofago della cattedrale: dove tuttavia, come per i varii esemplari di Roma , vi è la compresenza di maestranze romane, italicheforse. Pure in Renania notiamo l’attività degli artefici di Afrodisia; mentre a Ravenna siamo davanti a sarcofagi importati direttamente da Costantinopoli, nella cui esecuzione si vede evidente la mano di maestranze afrodisiensi di vario livello. Per Efeso, ho rinvenuto nella città alta un capitello di pilastro di età antonina, ch’è stato in parte rilavorato in modo mimetico forse all’inizio del V secolo: è l’unico elemento nuovo tra le opere di artefici effemini finora apparso per questo periodo nella città , accanto ai capitelli della prima basilica di S. Giovanni, della”Stigengasse” e dell’edificio a ovest del Prytaneion.
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2

Cosentino, Rita. "Il Sarcofago degli Sposi : dalla scoperta alla realtà virtuale." Anabases, no. 24 (November 10, 2016): 27–41. http://dx.doi.org/10.4000/anabases.5822.

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3

Cooper, Donal. "‘Qui Perusii in archa saxea tumulatus’: the shrine of Beato Egidio in San Francesco al Prato, Perugia." Papers of the British School at Rome 69 (November 2001): 223–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200001811.

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Abstract:
‘QUI PERUSII IN ARCHA SAXEA TUMULATUS’: LA TOMBA DEL BEATO EGIDIO NELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO AL PRATO, PERUGIAL'autore presenta una nuova ricostruzione della tomba del Beato Egidio (†1262), il terzo compagno di San Francesco ed una delle figure più importanti della prima storia francescana. La tomba di Egidio a San Francesco al Prato, Perugia, ha acquisito una notevole considerazione nello studio del primo patrocinio francescano grazie sia all'uso di un sarcofago paleocristiano che all'indiscutibile influenza di quest'arca sulla pala d'altare dipinta su entrambi i lati per la chiesa dal Maestro di San Francesco (c. 1272). Conseguentemente, gli studiosi hanno collocato il sarcofago di Egidio al di sotto dell'altare maggiore di San Francesco al Prato, in modo da formare un unico insieme visivo con il retroaltare. Tuttavia, una serie di fonti inedite indica che il Beato fu invece sepolto nel transetto meridionale. Secondo questa ricostruzione, la sua tomba va invece collocata nella tradizione delle tombe elevate a cassa, esemplificata dall'arca di tredicesimo secolo di San Domenico a Bologna. In termini di accesso e pratica devozionale, la tomba a cassa elevata era da un punto di vista funzionale più soddisfacente della sistemazione dell'altare maggiore impiegata nella stessa tomba di Francesco. La tomba di Egidio dimostra dunque come, quando necessario, i Frati Minori potessero rifiutare il modello fornito dalla loro Chiesa Madre di Assisi.
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De Paoli, Massimo. "La Rotonda a Brescia: il rilievo del sarcofago di Berardo Maggi." Hortus Artium Medievalium 21 (May 2015): 189–93. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.107387.

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Anderson, James C., and Eugenia Equini Schneider. "La "Tomba di Nerone" sulla Via Cassia. Studio sul Sarcofago di Publio Vibio Mariano." American Journal of Archaeology 90, no. 4 (October 1986): 495. http://dx.doi.org/10.2307/506055.

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6

Huskinson, Janet. "‘Unfinished portrait heads’ on later Roman sarcophagi: some new perspectives." Papers of the British School at Rome 66 (November 1998): 129–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004256.

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Abstract:
‘TESTE INCOMPLETE DI RITRATTI’ SU SARCOFAGI TARDO ROMANI: NUOVE PROSPETTIVEQuesto articolo prende in considerazione teste ‘incomplete’ di ritratti su sarcofagi romani dal secondo al quarto secolo d.C: esse rappresentano un fenomeno diffuso (apparentemente sempre più diffuso verso la fine del periodo considerate) ed includono materiale sia cristiano che non. Quasi tutte le precedenti discussioni su questo fenomeno hanno preso in considerazione quando e perchè esso si sia verificato, proponendo varie spiegazione pratiche per il mancato completamento del lavoro – quali l'indifferenza del cliente, possibili aggiunte più tarde di pittura o stucco ecc. Lo scopo di questo articolo è di esplorare quale fosse il valore collettivo di questi ritratti incompleti in relazione a vari aspetti della società contemporanea. Dopo un resoconto del ruolo avuto dai ritratti nella cultura funeraria romana l'articolo descrive i materiali e discute precedenti lavori sul-l'argomento. La possibilità che questi ritratti incompleti possano aver rappresentato una variante (estrema) di uno stile astratto nell'arte tardo antica viene considerata, nonchè il significato che essi possono aver assunto dal punto di vista dell'osservatore in termini di identità sociale e attitudine verso la morte. La conclusione è che tali significati positivi possano essere stati forti abbastanza da spiegare la generale accettazione dei volti incompleti su questi sarcofagi.
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D'Ambra, Eve, and Vincenzo Tusa. "I sarcofagi romani in Sicilia, 2." American Journal of Archaeology 101, no. 1 (January 1997): 196. http://dx.doi.org/10.2307/506290.

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Știrbulescu, Christina Elena. "Considerații privind sarcofagul „Ghica”." Cercetări Arheologice 12, no. 1 (2003): 413–24. http://dx.doi.org/10.46535/ca.12.27.

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Iwaszkiewicz-Wronikowska, Bożena. "Tajemnica wcielenia w najstarszej ikonografii chrześcijańskiej." Vox Patrum 38 (December 31, 2000): 393–404. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7264.

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Abstract:
Il tema dell’Incarnazione appare nell’iconografia cristiana all’inizio del IV secolo rappresentato soprattutto nei bassorilievi sui sarcofagi. Cristo, raffigurato precedentemente come Buon Pastore o taumaturgo senza i tratti fisionomici individuali, vi appare come un personaggio storico delle scene descritte dagli evangelisti essendo, nel contempo, una figura particolare, da distinguersi dagli altri partecipanti degli eventi grazie ai tratti del viso particolarmente belli e ai capelii lunghi, caratteristiche affini al tipo iconografico degli antichi dei e degli eroi.
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Iwaszkiewicz-Wronikowska, Bożena. "Głoszenie słowa. Kilka uwag na temat motywu księgi w ikonografii wczesnochrześcijańskiej." Vox Patrum 44 (March 30, 2003): 131–42. http://dx.doi.org/10.31743/vp.8071.

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Abstract:
II motivo del libro compare nell'arte cristiana gia all’inizio del III s.; nelle catacombe e sui sarcofaghi possiamo vedere le immagini dei morti con i rotoli nelle mani, simili al tipo iconografico defnito da H.I. Marrou.
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Christie, Neil. "M. P. Rossignani, M. Sannazaro and G. Legrottaglie (eds), La Signora del Sarcofago. Una Sepoltura di Rango Nella Necropoli Dell'Università Cattolica (Contributi di Archeologia 4: Ricerche Archeologiche nei Cortili dell'Università Cattolica). Milan: Vita & Pensiero, 2005. Pp. viii + 367, 32 col. pls, 134 illus. ISBN 88-343-1184-1. €50.00." Journal of Roman Studies 97 (November 2007): 369. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435800004044.

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Cristine, Neil. "M. P. Rossignani, M. Sannazaro and G. Legrottaglie (Eds), La Signora del Sarcofago. Una sepoltura di rango nella necropoll dell' Università Cattolica (Contributi di Archeologia 4: Ricerche Archeologiche nei Cortili dell'Università Cattolica). Milan: Vita & Pensiero, 2005. Pp. viii + 367, 32 col. pls, 134 illus. ISBN 88-343-1184-1. €50.00." Journal of Roman Studies 97, no. 01 (November 2007): 369. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435800015574.

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Smith, R. R. R. "Citizens and kings in the Tomba Bella at Hierapolis - ILARIA ROMEO, DARIO PANARITI, ROSANGELA UNGARO, LA TOMBA BELLA. UN HEROON GIULIO-CLAUDIO E IL SUO SARCOFAGO (Hierapolis di Frigia VI; Missione Archeologica Italiana a Hierapolis; Ege Yayınları; Zero Prod. Ltd., Istanbul 2014). Pp. xx + 340, figs. 306 including many in colour. ISBN 978-605-4701-39-1." Journal of Roman Archaeology 28 (2015): 803–10. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759415003189.

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Mowat, Fiona Anne. "A. TEATINI, REPERTORIO DEI SARCOFAGI DECORATI DELLA SARDEGNA ROMANA (Bibliotheca archaeologica 48). Rome: ‘L'Erma’ di Bretschneider, 2011. Pp. 478, illus. isbn9788882656324. €300.00." Journal of Roman Studies 105 (June 1, 2015): 360–61. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435815000751.

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Hannah, Robert. "Praevolante nescio qua ingenti humana specie … a reassessment of the Winged Genius on the base of the Antonine Column." Papers of the British School at Rome 57 (November 1989): 90–105. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009107.

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Abstract:
PRAEVOLANTE NESCIO QUA INGENTI HUMANA SPECIE… UNA RICONSIDERAZIONE DEL GENIO ALATO ALLA BASE DELLA COLONNA ANTONINASulla base della colonna eretta in onore di Antonino Pio dopo la sua morte, nel 161 d.C, è scolpita una scena che rappresenta l'apoteosi dell'imperatore defunto e di sua moglie Faustina I, morta venti anni prima. Mentre Roma e il Campo Marzio stanno a guardare e acclamano i nuovi divi la coppia imperiale è trasportata in cielo da una grande figura alata maschile. Tale figura è ora interpretata generalmente come Aion, personificazione del tempo inteso nella sua infinita continuità, nella forma greco-romana piuttosto che in quella mitraica; secondo un'altra opinione si tratterebbe invece del Saeculum Aureum, personificazione della età dell'oro. In questo studio entrambe le interpretazioni sono prese in considerazione dal punto di vista iconografico e particolare attenzione è rivolta al significato dei tre segni zodiacali (dei Pesci, Ariete e Toro) raffigurati sul globo tenuto in mano dal genio alato. Viene respinta l'ipotesi di Turcan, per la quale questi segni zodiacali starebbero a rappresentare l'oroscopo corrispondente alia nascita del mondo, il thema mundi così come presentato da Firmico Materno e viene di conseguenza rigettata l'associazione di questo oroscopo con Aion. Al contrario si cerca qui di dimostrare come i tre simboli rappresentino la stagione primaverile e che insieme ad altri elementi relativi al genio alato essi sono intesi a rappresentare l'idea di un rinnovamento. Pur senza arrivare alia identificazione del giovane alato in se stesso con una stagione, viene però proposta una connessione tra quest'ultimo e le rappresentazioni delle stagioni su sarcofagi romani di età più tarda. L'idea di rinnovamento presente negli attributi della figura è inoltre vista come connessa con le opinioni relative alia vita dopo la morte, espresse dall'imperatore e co-dedicante della Colonna, Marco Aurelio. Questo potrebbe far pensare che un certo grado di influenza da parte imperiale abbia agito sulla committenza ed il contenuto del rilievo.
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Hidayati, Dyah. "Pemaknaan Lasara dalam Mitologi Nias." Berkala Arkeologi Sangkhakala 15, no. 1 (January 5, 2018): 44. http://dx.doi.org/10.24832/bas.v15i1.136.

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Abstract:
AbstractLasara is a mytological object being that is often symbolized in Nias material culture such as osa-osa, sarcofagus, wooden coffin, grave, lasara on village gate, traditional house ornaments, and sword handle. This comparative study-enhanced descriptive-analytical research method is aimed at finding connection between lasara, which is a part of Nias people mythology, and its interpretation through the outlying elements to obtain a complete understanding of lasara. The analysis reveals that in a society where mythology is an innate value, lasara is understood as a symbol of a ride related with religious and social aspects. Lasara is symbolized as a boat used in the migration of Nias people through the sea, as well as a spiritual ride in its religious life.AbstrakLasara merupakan makhluk mistis yang banyak diwujudkan dalam budaya materi di Nias seperti osa-osa, sarkofagus, peti jenazah kayu, bangunan kubur, lasara pada gerbang desa, ornamen rumah adat, dan hulu pedang. Untuk menjawab permasalahan mengenai pemaknaan lasara dalam pemahaman masyarakat Nias digunakan metode deskriptif analitik yang diperkuat oleh studi komparatif yang bertujuan untuk menarik benang merah antara objek yang dikenal sebagai lasara yang menjadi bagian dari mitologi masyarakat Nias dengan pemaknaannya melalui aspek-aspek yang melatarbelakanginya sehingga dapat diperoleh pemahaman yang utuh terhadap salah satu bentuk kebudayaan di daerah Nias tersebut. Dari analisis tersebut dapat terjawab bahwa dalam pemahaman masyarakatnya yang masih sangat terikat oleh mitologi, lasara dimaknai sebagai simbol yang berkaitan dengan struktur sosial serta simbol wahana terkait dengan aspek religi dan sosial. Lasara sebagai wahana dikaitkan dengan bentuk perahu yang berhubungan dengan proses migrasi orang Nias melalui jalur lautan, serta sebagai kendaraan arwah dalam kehidupan religinya.
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Davies, Glenys. "V. Tusa: I sarcofagi romani in Sicilia. (Bibliotheca archaeologica, 14.) Pp. xvi + 119, 181 plates, ills. Rome: ‘ĽErma’ di Bretschneider, 1995 (1st edn Atti delľ Academia di Scienze Letters e Arti di Palermo, 1957). ISBN: 88-7062-895-7." Classical Review 47, no. 2 (October 1997): 443–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00251755.

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Serra Ridgway, Francesca R. "Later Etruscan sarcophagi - MARIA DONATELLA GENTILI , I SARCOFAGI ETRUSCHI IN TERRACOTTA DI ETÀ RECENTE, con un contributo di Marie Françoise Briguet (Tyrrhenica IV = Archaeologica 108, G. Bretschneider, Roma 1994). Pp. xii + 220; pls. 81. ISSN 0391-9293; ISBN 88-7689-102-1." Journal of Roman Archaeology 9 (1996): 324–27. http://dx.doi.org/10.1017/s104775940001669x.

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Betrò, Marilina. "Il sarcofago e il cartonnage di Tentamonnesuttaui, Firenze n. inv. 2176 e 2173." Egitto e vicino Oriente, no. 38 (2016). http://dx.doi.org/10.12871/97888674162649.

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Anguissola, Anna, and Silvana Costa. "I sarcofagi della necropoli nord di Hierapolis in contesto : due casi di studio." Studi Classici e Orientali, 2020, 301–28. http://dx.doi.org/10.12871/978883339362920.

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"La riscoperta della concorrenza: immagini di rituali e cerimonie nei sarcofagi urbani tardoantichi." Studi Classici e Orientali, 2017. http://dx.doi.org/10.12871/978886741791922.

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Timoc, Călin. "Câteva sarcofage din piatră de la Dierna (Orșova) din lapidariul Muzeului Național al Banatului / Some Stone Coffins Discovered in Dierna (Orșova) from Lapidary National Museum of Banat." Analele Banatului XXIV 2016, January 1, 2016. http://dx.doi.org/10.55201/bcod8508.

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Abstract:
The ancient city of Dierna can not be archaeological investigated because of the Danube waters that forms in the area the reservoir of Iron Gates. We know little about the roman settlement and exploitation of any information is important to write the history of this place. The stone coffins found in the necropolis of Dierna and preserved in diffrent museums offer us relevant information about the ancient population here and they funeral beliefs. Such a category of materials are the few limestone coffins from Dierna, of whose existence we already know from the beginning of the last century that adorned the exhibition of the museum from Timișoara. Of these monuments (a large adult coffin, a child sarcophagus and a small oval stone bowl used increasingly likely for the burial of a newborn child) will be analysed in this paper.
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