Academic literature on the topic 'Saperi e pratiche professionali'

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Journal articles on the topic "Saperi e pratiche professionali"

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Milione, Anna. "L'intercultura in pratica: saperi, competenza e professionalità per la scuola plurale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 191–213. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001016.

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Abstract:
Le migrazioni odierne costituiscono un cambiamento strutturale della società contempora-nea, manifestano i segni delle trasformazioni degli assetti geopolitici mondiali, le dinamiche della globalizzazione e gli effetti che essa sta producendo sulla società (Sassen, 2014; Geisel-berger, 2017; Bauman, 2017; Latour, 2017). Il mondo sta cambiando profondamente e al tempo stesso cambiano gli strumenti di lettura della società: la globalizzazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie hanno creato interconnessioni ed interdipendenze che mettono in di-scussione categorie concettuali autoreferenziali ed etnocentriche. In questa prospettiva, le migrazioni globali e la crescente mobilità verso l'Europa rendono molto rilevante l'analisi dei processi di inclusione sociale in relazione alle risposte che offrono i sistemi educativi. Non si tratta più solo di accogliere migrazioni temporanee, ma di imparare a costruire insieme, e imparare ad abitare uno spazio comune in vista di insediamenti durevoli (Latour, 2017). Questo cambiamento induce a rivedere radicalmente il canone monoculturale della scuola, a ripensare le strutture organizzative, il progetto pedagogico e le sue matrici curricolari. Il cambiamento epocale di questi ultimi decenni induce ad assumere una nuova vision in cui la scuola è chiamata a confrontarsi con le trasformazioni che attraversano la società globale e con il riemergere della condizione antropologica dell'homo migrans, in movimento da una parte all'altra del globo attraverso infrastrutture fisiche e/o telematiche, che porta a ridefinire i contenuti della cittadinanza sociale in una prospettiva planetaria. Questa visione avvalora e rende ancora più urgente il progetto dell'«Educazione interculturale» che, ancora impro-priamente associata al governo dei flussi migratori e all'inclusione scolastica degli alunni figli di immigrati, rappresenta un'occasione di rinnovamento culturale per la società nel suo insieme. In questa ottica, l'articolo intende definire i caratteri dell'educazione interculturale e, a partire dall'analisi delle pratiche di inclusione scolastica degli alunni con background mi-gratorio, mettere a fuoco le competenze e le professionalità necessarie a fronteggiare la plu-ralità dei bisogni educativi che si pongono nelle classi scolastiche italiane al fine di integrare tutte le diversità.
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Ingrosso, Marco. "Alle sorgenti della cura. Ricerca di idee guida per le societÀ della salute." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 38 (September 2010): 73–92. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-038007.

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Abstract:
Il testo ripercorre il passaggio dalle forme di cura antiche a quelle moderne e contemporanee, interrogandosi sulle idee motivanti e generatrici che hanno sostenuto, nei diversi contesti e ambienti storico-sociali, le specifiche pratiche di cura compresenti. Tale analisi costituisce la premessa della domanda su quali siano o possano essere le sorgenti della cura in un'epoca planetaria e secondo-moderna, nella quale si sono prodotte crescenti aspettative di vita e di salute e una maggiore articolazione delle offerte di cura, tanto da far parlare della formazione di societÀ della salute. In esse sembrano entrare in crisi le motivazione profonde, diffuse e condivise, del ‘prendersi cura' tanto nell'ambito familiare e interpersonale quanto in quello professionale, con esiti critici sul piano della qualitÀ e delle relazioni, ma anche del faticoso coordinamento fra i diversi saperi e forme di cura.
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Roberti, Geraldina, and Antonella Nuzzaci. "Orientati al futuro: percorsi di orientamento al lavoro per una scelta consapevole del corso di studio." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (July 2021): 32–48. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12114.

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Abstract:
In Italia, l'accesso al sistema dell'istruzione terziaria è ancora limitato, come pure appare diffusa una certa irregolarità nel percorso di studio universitario; in funzione di tali considerazioni, il contributo è volto a riflettere sulle azioni di orientamento messe a punto dall'Università dell'Aquila, nell'ambito del progetto "Super", per accrescere negli studenti la conoscenza delle specificità del Corso di Laurea Interclasse L-19&L39 in Scienze della formazione e del servizio sociale e intervenire positivamente nella costruzione dei profili e delle prefigurazioni professionali da parte degli studenti coinvolti. Nell'ottica di rafforzare la collaborazione tra scuola, università e mondo del lavoro e garantire un dialogo efficace con i docenti e gli altri stakeholder interni ed esterni all'Università, i responsabili dell'iniziativa hanno dato vita a un progetto formativo, articolato in diversi step, che ha coinvolto quattro istituti superiori abruzzesi. Nello specifico, il progetto ha previsto momenti diversi di orientamento, formazione e azione, ambientati in due setting differenti: la scuola e il Dipartimento di Scienze umane dell'Università dell'Aquila. Realizzato attraverso un percorso di presentazione dei contenuti core del Corso di Studio, di illustrazione degli obiettivi e dei saperi pratici relativi alle professioni di educatore e di assistente sociale e di valutazione delle conoscenze apprese dagli studenti, il progetto ha conseguito gli esiti formativi e di orientamento illustrati nell'articolo.
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Michela Schenetti and Cristina Li Pera. "Riscoprire il gioco all’aperto per innovare i servizi educativi e le competenze professionali degli adulti." IUL Research 2, no. 4 (December 20, 2021): 120–32. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.187.

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Abstract:
Promuovere pratiche di educazione all’aperto richiede all’adulto un’attenta analisi dei bisogni evolutivi dell’infanzia, una tensione costante a ricercare coerenza tra teorie pedagogiche e pratiche educative e disponibilità a mettere in gioco le proprie abitudini professionali per restituire al bambino centralità nei processi di apprendimento. Il valore del gioco in ambiente, le sue peculiarità e il ruolo che svolge in relazione alla promozione di conoscenze e competenze può essere il punto di partenza. Il contributo esplora il tema del gioco all’aperto in contesti naturali e della sua funzione all’interno di percorsi di formazione. Partendo dall’analisi della letteratura scientifica si indagheranno le potenzialità che il tema può avere nell’innovazione dei servizi educativi e nel sostegno delle competenze professionali degli adulti.
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Lipari, Domenico. "Pratiche professionali tra modelli consolidati e nuovi schemi d'azione." FOR - Rivista per la formazione, no. 92 (December 2012): 13–17. http://dx.doi.org/10.3280/for2012-092002.

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Cellamare, Carlo. "Pratiche, "saperi cittadini" e culture urbane in relazione ai processi partecipativi." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 189–204. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096008.

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Abstract:
Nell'ambito del dibattito relativo a una rilettura critica dei processi partecipativi, il presente contributo vuole approfondire gli aspetti connessi ai saperi coinvolti in tali processi, anche al fine di rileggere criticamente alcuni approcci al tema e offrire prospettive innovative utili al planning, partendo dal punto di vista delle pratiche di vita quotidiana, delle culture urbane e delle dinamiche di interazione, e rimettendo in discussione alcuni concetti come quello di "progetto".
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Laino, Giovanni. "Giovanni Laino. Innovazione delle politiche per l'abitare: una strategia enzimatica per il programma di recupero dei bassi a Napoli." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 206–23. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096009.

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Abstract:
Nell'ambito del dibattito relativo a una rilettura critica dei processi partecipativi, il presente contributo vuole approfondire gli aspetti connessi ai saperi coinvolti in tali processi, anche al fine di rileggere criticamente alcuni approcci al tema e offrire prospettive innovative utili al planning, partendo dal punto di vista delle pratiche di vita quotidiana, delle culture urbane e delle dinamiche di interazione, e rimettendo in discussione alcuni concetti come quello di "progetto".
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Mazzoli, Lella. "Per una metacultura della valutazione, fra saperi nazionali e pratiche disciplinari." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 100 (October 2013): 17–22. http://dx.doi.org/10.3280/sr2013-100003.

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Lusardi, Roberto. ""Usanze locali": Evidence-Based Medicine e pratiche professionali in Terapia intensiva." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2010): 145–53. http://dx.doi.org/10.3280/ses2010-001009.

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Testa, Emanuele, and Giuseppe Scaratti. "Valutare l'apprendere nelle organizzazioni: trasformazioni di pratiche lavorative e identità professionali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (July 2018): 9–39. http://dx.doi.org/10.3280/so2018-001001.

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Dissertations / Theses on the topic "Saperi e pratiche professionali"

1

GAMBACORTI, PASSERINI MARIA BENEDETTA. "Medicina e pedagogia: l'incontro tra saperi nella pratica professionale. Uno studio di caso sui servizi di salute mentale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/77180.

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Abstract:
Il progetto si inserisce all’interno di un approccio qualitativo alla ricerca (Denzin & Lincoln, 2000) tramite un metodo fenomenologico-ermeneutico (Van Manen, 1990). La ricerca è stata costruita secondo la strategia dello studio di caso (Nagy & Leavy, 2011; Yin, 1994). La scelta dei casi è avvenuta individuando in primo luogo un contesto esemplare rispetto alle caratteristiche dichiarate (extreme case, Yin, 2006). In seguito, lo studio è stato allargato a un secondo caso, differente per alcune caratteristiche. Questo secondo caso è stato individuato con un campionamento “a palla di neve” (Niero, 2011). Per raccogliere i dati sono stati utilizzati diversi strumenti: l’osservazione etnografica (Anderson-Levitt, 2006; Angrosino & Rosenberg, 2011; Bove, 2009) per esplorare quanto agito; l’intervista semi-strutturata (Atkinson, 2002; Clandinin & Connelly, 2000; Sità, 2012) per indagare quanto dichiarato dai professionisti rispetto al loro sapere; la pratica del collage-making (Butler-Kisber, 2010; Biffi, 2010) per esplorare i significati attribuiti all’incontro inter-disciplinare. Infine, un ruolo centrale, coerentemente con l’approccio scelto, è stato svolto dal pensare riflessivo della ricercatrice, di cui si è tenuto traccia attraverso il diario di ricerca. Il materiale raccolto è stato analizzato seguendo il modello fenomenologico-ermeneutico (Van Manen, 1990). Per supportare il lavoro di analisi si è utilizzato il software NVivo. Le prime categorie analizzate riguardano la tematizzazione delle professioni coinvolte, in riferimento agli aspetti del “ruolo”, del “sapere” e delle “pratiche”. Si sono, dunque, delineate le caratteristiche dei diversi professionisti all’interno dei contesti, comprendendo significati che caratterizzano il loro sapere e il loro agire. Nel lavoro di èquipe è stato possibile osservare e comprendere l’incontro tra tutti i professionisti. Questa prima fase di analisi ha permesso di evidenziare nessi e relazioni per tematizzare alcuni aspetti relativi all’incontro tra sapere medico e pedagogico nella pratica professionale. Si è evidenziato come la rappresentazione di vicinanza tra professionisti sanitari ed educativi possa portare a una “contaminazione” tra ruoli e pratiche che conduce alla perdita delle specificità professionali. In questo senso, si rende necessaria una riflessione circa i percorsi formativi delle professioni medico/sanitarie ed educative, che renda gli operatori capaci di una modalità di lavoro realmente inter-disciplinare. Infine, la ricerca ha messo in luce la necessità di alcuni presupposti per un effettivo incontro tra sapere medico e pedagogico nella pratica, quali una responsabilità, una consapevolezza “epistemologica” in grado di orientare l’agire del professionista, e una “delicatezza” intesa come capacità di portare il proprio contributo professionale e disciplinare, considerando e legittimando quanto proviene da sguardi differenti.
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BONIFACIO, FRANCESCO. "EASY, RIDER? PRATICHE, SAPERI E TRAITTORIE DI UNA PROFESSIONE EMERGENTE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/117219.

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Abstract:
Fra i nuovi lavori mediati da piattaforma, il rider di food-delivery è quello che ha ottenuto la maggior visibilità pubblica. Nel dibattito accademico, una crescente letteratura interdisciplinare ha studiato i rider in riferimento a processi socioeconomici di ampia portata, come la crisi dell’istituzione salario e il cosiddetto management algoritmico. Questa dissertazione indaga il lavoro del rider come un’occupazione specifica e dalla struttura aperta, tentando di fare luce sull’eterogeneità di questo spazio occupazionale. L’intuizione da cui muove la ricerca è che l’incontro fra una “zona d’incertezza dello spazio sociale” (Bourdieu 1998), com’è un’occupazione poco standardizzata su un piano pratico prima ancora che giuridico, e un insieme di traiettorie sociali molto eterogeneo, abbia prodotto un’elevata differenziazione interna alla pratica lavorativa. Ovvero, modi diversi di fare e di attribuire significato a questo mestiere, che vengono schematizzati in una tipologia conclusiva. Lo studio indaga le pratiche effettive e il lavoro materiale alla base di questa occupazione, muovendosi entro tre principali orizzonti teorici: la sociologia delle professioni, le teorie delle pratiche – in particolare, un approccio disposizionale – e gli STS che hanno indagato il ruolo della tecnologia nei processi organizzativi. Da un punto di vista metodologico, la dissertazione si basa su una ricerca mixed-methods svolta a Milano nel 2020, incentrata su una «partecipazione osservante» (Wacquant 2010) di sette mesi, nonché sull’impiego di strumenti di osservazione standard – un questionario a 130 rider – e non standard – 21 interviste biografiche a rider, interviste a manager di piattaforme, ristoranti, dispatcher.
Among the new platform-mediated work, the food-delivery rider is the one that has gained the most public visibility. In the academic debate, a growing interdisciplinary literature has studied riders in reference to broad socioeconomic processes, such as the crisis of the wage institution and the so-called algorithmic management. This dissertation investigates the work of the rider as a specific occupation with an open structure, attempting to shed light on the heterogeneity of this occupational space. The intuition from which the research moves is that the encounter between a "zone of uncertainty of social space" (Bourdieu 1998), such as an occupation that is poorly standardized on a practical level even before the legal one, and a set of very heterogeneous social trajectories, has produced a high internal differentiation in the work practice. That is, different ways of doing and giving meaning to this job, which we will outline in a final typology. The study investigates the actual practices and the material work underlying this profession, moving within three main theoretical horizons: the sociology of the professions, theories of practices - in particular, a dispositional approach - and STSs that have investigated the role of technology in organizational processes. From a methodological point of view, the dissertation is based on a mixed-methods research carried out in Milan in 2020, centered on a seven-month "observant participation" (Wacquant 2010), as well as on the use of standard observational instruments - a survey to 130 riders - and non-standard ones - 21 biographical interviews to riders, interviews to managers of platforms, restaurants, dispatchers.
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Gulisano, Daniela. "Formazione, lavoro, sapere professionale. Modelli e pratiche di alternanza formativa in Italia e in Francia." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3911.

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Abstract:
Nella letteratura pedagogica contemporanea, il lavoro rappresenta una delle dimensioni maggiormente attraversate dai venti impetuosi del cambiamento: la discontinuità, la frammentazione, l ibridazione, si configurano quali nuovi condizionamenti sociali e culturali che coinvolgono la stessa natura umana e il suo potenziale conoscitivo, influenzando in positivo o in negativo, il modo di pensare una pedagogia del lavoro tesa a progettare il futuro del soggetto-persona contemporaneo. In questo senso, appare chiara l esigenza pedagogica di aprire la scuola alla vita concreta, di fare del lavoro manuale uno strumento per lo sviluppo integrale e integrato della persona. Pertanto, prende forma la nuova frontiera dell alternanza formativa volta ad accompagnare il giovane studente nel percorso di ricerca vocazionale e professionale.
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Gentile, Lucia. "Concepire i corpi. Saperi e pratiche del corpo riproduttivo femminile nella città di Bhuj, India." Thesis, Paris, INALCO, 2020. http://www.theses.fr/2020INAL0002.

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Abstract:
La thèse vise à explorer le rôle que les connaissances et les pratiques du corps reproducteur féminin jouent dans le processus de gynécopoïèse. Comment la production, la reproduction, la transformation et la contestation des connaissances sur la reproduction influencent-elles la manière dont les femmes vivent leur corps? Quelles sont les implications de ce processus sur la construction et l'expérience de genre? La thèse est basée sur une recherche ethnographique menée auprès d'une trentaine de femmes qui vivent dans la ville de Bhuj (Gujarat, Inde). La recherche a une approche intégrant une méthodologie visuelle et narrative, proposant la technique de la cartographie corporelle comme outil d'analyse des représentations corporelles. Le texte est organisé en trois parties, chacune présentant un angle d'analyse différent, à savoir la représentation, la production et les soins du corps. La première partie porte sur l'articulation des connaissances anatomiques et physiologiques, où le corps est étudié dans sa matérialité et dans ses manifestations somatiques, en examinant l'articulation sémantique et symbolique des différents fluides corporels. La deuxième partie examine les différentes connaissances et pratiques du corps qui accompagnent le processus de subjectivisation féminine. Enfin, le corps est analysé du point de vue de la santé reproductive: comment les femmes conçoivent-elles et font-elles face à la maladie? Deux des systèmes médicaux les plus utilisés par les femmes à Bhuj ont été examinés, à savoir l'allopathie et la médecine locale (deśī), représentées par les pratiques des dāī māṃ (sage-femme traditionnelle)
This thesis explores the knowledge and practices of the female reproductive body in the process of gynecopoiesis. How do the production, reproduction, transformation and contestation of knowledge about reproduction influence the way women live their bodies? What are the implications of this process on the gender construction and experience? This thesis is based on ethnographic research conducted with thirty women who lived in the city of Bhuj (Gujarat, India). The research has an approach that integrates a visual and narrative methodology, proposing the technique of body mapping as a tool for analysing body representations. The text is organized in three parts. Each part presents with a different angle of analysis: representation, production and care of the female reproductive body. The first part, which is structured around the body maps, focuses on the articulation of anatomical and physiological knowledge. The body is investigated in its materiality and in its somatic manifestations, by the semantic and symbolic articulation of the different bodily substances and fluids. The second part considers the knowledge about the body and different practices that accompany the process of female subjectivation through a project of intentional shaping. In this context, two of the medical systems most used by women in Bhuj have been taken into consideration: allopathic and local medicine (deśī) represented by the practices of dāī māṃ (traditional birth attendant)
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GENTILE, LUCIA. "Concepire i corpi. Saperi e pratiche del corpo riproduttivo femminile nella città di Bhuj, India." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/276549.

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Abstract:
La tesi esplora il ruolo che i saperi e le pratiche del corpo riproduttivo femminile hanno nel processo di ginecopoiesi. In che modo la produzione, la riproduzione, la trasformazione e la contestazione dei saperi sulla riproduzione influenzano il modo in cui le donne vivono il proprio corpo? Che implicazioni ha questo processo sulla costruzione e l’esperienza del genere? La tesi si basa su una ricerca etnografica condotta con trenta donne che abitano nella città di Bhuj nello stato del Gujarat, in India. Questo studio mi ha permesso di indagare in che modo sono percepiti e vissuti i diversi processi riproduttivi (es. mestruazione, gravidanza, parto, allattamento, menopausa etc.), prestando particolare attenzione al linguaggio e alle metafore utilizzate per descriverli. La ricerca ha un approccio che integra una metodologia visiva e narrativa, proponendo la tecnica della cartografia corporea come strumento di analisi delle rappresentazioni del corpo. Infine, lo studio prende in considerazione la costruzione della salute riproduttiva da parte delle donne e come questa si riconfiguri nell’incontro con la bio-medicalizzazione del corpo femminile. Il testo è organizzato in tre parti, ognuna delle quali presenta un diverso angolo di analisi: la rappresentazione, la fabbricazione e la cura del corpo riproduttivo femminile. La prima parte, strutturata attorno alle cartografie del corpo, si focalizza sull’articolazione dei saperi anatomici e fisiologici. Il corpo è indagato nella sua materialità e nelle sue manifestazioni somatiche, investigando l’articolazione semantica e simbolica delle diverse sostanze e fluidi corporei. La seconda parte considera i diversi saperi e pratiche corporee che accompagnano il processo di soggettivizzazione femminile attraverso un progetto di plasmazione intenzionale. L’autorità di questo disegno è fissata in un modello di femminilità che trascende le diverse correnti religiose, castali o sociali e che è applicato e perpetuato dalle singole donne attraverso una trasmissione femminile. L’ultima parte analizza il corpo dal punto di vista della salute riproduttiva e descrive in che modo le donne concepiscono e affrontano la malattia. In quest’ambito, sono stati presi in considerazione due tra i sistemi medici più utilizzati dalle donne a Bhuj: la medicina allopatica e quella locale (deśī) rappresentata dalle pratiche delle dāī māṃ (traditional birth attendant).
This thesis explores the knowledge and practices of the female reproductive body in the process of gynecopoiesis. How do the production, reproduction, transformation and contestation of knowledge about reproduction influence the way women live their bodies? What are the implications of this process on the gender construction and experience? This thesis is based on ethnographic research conducted with thirty women who lived in the city of Bhuj in the state of Gujarat in India. I tried to explore the way in which the different reproductive processes are seen and experienced (ex. menstruation, pregnancy, childbirth, breastfeeding, etc.), paying particular attention to the language and metaphors used to describe them. The research has an approach that integrates a visual and narrative methodology, proposing the technique of body mapping as a tool for analysing body representations. Finally, the research considers how women construct their reproductive health and how reproductive health is reconfigured in the encounter with bio-medicalization of the female body, which is becoming increasingly widespread in the region. The text is organized in three parts. Each part presents with a different angle of analysis: representation, production and care of the female reproductive body. The first part, which is structured around the body maps, focuses on the articulation of anatomical and physiological knowledge. The body is investigated in its materiality and in its somatic manifestations, by the semantic and symbolic articulation of the different bodily substances and fluids. The second part considers the knowledge about the body and different practices that accompany the process of female subjectivation through a project of intentional shaping. The authority of this discourse is set in a model of femininity that transcends the different religious, castal or social groups. This discourse is applied and perpetuated by individual women, through a feminine transmission. In the last section, the body is analysed from the perspective of reproductive health and describes how women conceive and cope with illness. In this context, two of the medical systems most used by women in Bhuj have been taken into consideration: allopathic and local medicine (deśī) represented by the practices of dāī māṃ (traditional birth attendant).
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CATTANEO, AGNESE. "SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/324.

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Abstract:
In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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CATTANEO, AGNESE. "SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/324.

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Abstract:
In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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Iuditskaia, Alina <1997&gt. "Il valore del mestiere: la città come patrimonio di saperi, pratiche, tradizioni. Etnografia dell'artigianato a Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20904.

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Abstract:
L’obiettivo della tesi risiede nell’analizzare alcuni mestieri artigianali veneziani che rappresentano la città come patrimonio di saperi e pratiche. Il primo capitolo si apre con un’analisi della città come un’entità vivente, dove descrivo l’esperienza dell’abitare e dell’agire. Indago l’importanza del senso del luogo e del senso di attaccamento, che contribuiscono a formare la nostra identità e favoriscono il nostro benessere, e infine porto la rappresentazione di Venezia come luogo vissuto. Il secondo capitolo rappresenta il cuore dell’elaborato, dove affronto il tema dell’artigianato e prendo in analisi il ruolo del saper tacito con specifico riferimento all’artigiano come espressione della cultura locale e delle conoscenze del territorio. Riporto la mia esperienza della ricerca antropologica a Venezia per dimostrare il valore di tre grandi materie come legno, vetro e oro e analizzo il gesto tecnico tradizionale che crea una narrazione attraverso manualità, esperienza, corpo, mente e occhio. Nel terzo capitolo affronto il tema del valore dei mestieri artigianali come patrimonio culturale immateriale e sottolineo l’importanza di fonti giuridiche che aiutano al riconoscimento di tradizioni e pratiche. Riporto anche progetti e iniziative culturali che danno la possibilità di scoprire il know-how e rendono così il tessuto produttivo della città diverso e vivo. Infine, rifletto sulla valorizzazione dell’artigianato veneziano per lo sviluppo turistico locale e sostenibile.
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9

Pastori, Bianca. "Agricoltrici per scelta. Percorsi di vita e di lavoro, saperi, pratiche e relazioni delle produttrici agricole a Primiero (Trentino orientale)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3421832.

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Abstract:
Women farmers by choice. Life and work histories, skills, practices, networks among agricoltural producers of Primiero (Eastern Trentino region) The research presents an ethnographic account of four women farmers' everyday work in the alpine valley of Primiero. The analysis is framed by a survey of peasant studies - especially in the italian anthropologic tradition - alpine anthropology and feminist studies of work and labour.
La tesi si inserisce nel quadro del rinnovato interesse degli studi antropologici sull'agricoltura contemporanea descrivendo le storie di vita e il lavoro quotidiano di quattro produttrici agricole di montagna che vivono e lavorano nella Comunità di Primiero (Trentino orientale). Il resoconto entografico è stato inquadrato, nei capitoli introduttivi, da una disamina degli studi antropologici - sopratutto italiani - sul mondo contadino, dell'antropologia alpina e degli studi sul lavoro femminile.
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10

Doria, Federica <1994&gt. "La salvaguardia dell'artigianato artistico e tradizionale: saperi e pratiche legate al “sistema gondola” come patrimonio dell'umanità a rischio. Il caso dello Squero di San Trovaso." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19043.

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Abstract:
L'artigianato artistico e tradizionale legato al “sistema gondola” sta vivendo un periodo di grave crisi che pone a rischio i saperi e le pratiche che nei cantieri nautici lagunari vengono tramandate oralmente da tempi antichissimi. La situazione sarà analizzata dal punto di vista legislativo, antropologico ed economico. Vedremo se con l'ausilio degli strumenti giuridici a nostra disposizione sarà possibile salvaguardare una delle espressioni più raffinate dell'artigianato veneziano. Importante contributo alla ricerca sarà costituito dalle testimonianze degli artigiani dello Squero di San Trovaso.
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Books on the topic "Saperi e pratiche professionali"

1

Renzo, Ernesto Di. Strategie del cibo: Simboli, saperi, pratiche. Roma: Bulzoni, 2005.

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2

La città, i saperi, le pratiche. Roma: Donzelli editore, 2018.

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3

Sini, Carlo. Gli abiti, le pratiche, i saperi. Milano: Jaca Book, 1996.

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4

Angioni, Giulio. Pratiche e saperi: Saggi di antropologia. Cagliari: CUEC, 2003.

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5

Luoghi e modernità: Pratiche e saperi dell'architettura. Milano: Jaca book, 2007.

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6

Il senso del lavoro: Pratiche e saperi di donne. Verona: Ombre corte, 2014.

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7

Morelli, Gabriella Mondardini. La produzione della località: Saperi, pratiche e politiche del territorio. Cagliari: CUEC, 2005.

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8

Convegno "Corpi di donna: politiche femminili per la salute" (1998 Milan, Italy). Corpi soggetto: Pratiche e saperi di donne per la salute. Milano: FrancoAngeli, 2000.

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9

Reciproci sguardi: Sistemi migranti e costruzione intersoggettiva di pratiche e saperi. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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10

Convegno, internazionale "prototipi di welfare spaziale" (2006 Bolzano Italy). Ragionare con i piedi--: Saperi e pratiche del lavoro di strada. Milano: FrancoAngeli, 2007.

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