Academic literature on the topic 'Ruolo agito'

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Journal articles on the topic "Ruolo agito"

1

Curci, Francesco, and Gabriele Pasqui. "Territori fragili e pandemia: una sfida per le culture del progetto." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 7–10. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12921.

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Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha agito da acceleratore di processi territoriali e transcalari che erano già evidenti. Tra questi, un ruolo centrale assume la questione ecologica, con tutte le sue implicazioni politiche e con la sfida che essa pone alle culture della pianificazione e della progettazione in un contesto di incertezza radicale e di crescenti disuguaglianze socio-spaziali. L'articolopropone alcune chiavi di lettura trasversali dei contributi di questa Special Issue, identificando nelle diverse declinazioni un approccio al ridisegno dei territori capace di promuovere progetti e politiche antifragili e basate su criteri di preparedness. Le tre chiavi di lettura che introducono questa riflessione collettiva su pandemia e fragilità territoriali sono dunque state: le interpretazioni dei fenomeni in corso e la riflessione sulle forme di razionalità; l'attenzione alle geografie e alle specificità dei luoghi; le prospettive progettuali e di policy.
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2

Albergoni, Gianluca, and Gian Luca Fruci. "Rivoluzioni del 1848 a Venezia." SOCIETÀ E STORIA, no. 174 (January 2022): 747. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174004.

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Abstract:
La discussione, promossa dalla Rivista, si compone di tre letture parallele, ciascuna autonoma rispetto alle altre, su un volume di grande rilevanza storiografica qual è quello di Piero Brunello. Il contributo di Maurizio Bertolotti mette in evidenza il carattere «problematico e aperto di una narrazione» che pone in maniera originale alcuni aspetti della storia del Quarantotto veneziano, dal ruolo delle classi popolari (con la posta in gioco della memoria) all'ambiguità della parola "repubblica" e del sentimento nazionale (tra identità veneziana e identità italiana). Giovanni Levi sottolinea il tentativo di Brunello di indagare storicamente come delle persone individualmente «coinvolte in avvenimenti collettivi» abbiano agito in un contesto come quello rivoluzionario, valutando il farsi della rivoluzione ma anche il dopo, tenendo conto della profondità e della complessità del fatto storico. Gian Luca Fruci si sofferma sulla mirabile composizione polifonica della sceneggiatura di Colpi di scena, una «ricostruzione multifocale» che si avvale di un abbondante insieme di fonti iconografiche, ma anche sonore e materiali, sapientemente analizzato dall'autore e capace di far emergere aspetti inediti di una rivoluzione declinata al plurale.
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3

Di Benedetto, Serena, and Andrea Gragnani. "Giada: "la trappola dell'indegnità"" un caso di Tricotillomania in comorbidità con Disturbo ossessivo-compulsivo e Disturbo di personalità borderline." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 49 (January 2022): 35–56. http://dx.doi.org/10.3280/qpc49-2021oa13212.

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Abstract:
Nel presente lavoro viene descritto il caso clinico di Giada, una ragazza di 19 anni che presenta una struttura di personalità borderline connotata da una pervasiva disregolazione emotiva. I due disturbi dello spettro ossessivo, la Tricotillomania e il DOC, si configurano come tentativi disfunzionali di gestione del senso di indegnità personale, accompagnata da un profondo disgusto di sé, e della colpa deontologica di peggiorare irrimediabilmente la propria persona, con un conseguente aumento del rischio di essere smascherata nella propria difettosità e dunque scansata e abbandonata dall'altro. I comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo, consistenti nello strappo di peli localizzati nelle zone del pube e delle gambe, da un lato vengono agiti in maniera premeditata e ritualizzata, attivati dalla sensazione di disgusto per se stessa e dalla necessità si sentirsi adeguata, dall'altro vengono agiti in maniera impulsiva, in seguito a un discontrollo emotivo, come tentativi di gestione degli stati emotivi e mentali dolorosi. La paziente inoltre presenta intensi vissuti di ansia a connotazione ossessiva con rituali di lavaggio, pensieri intrusivi, sensazione che le cose non siano come dovrebbero essere (NJRE). Il percorso terapeutico, all'interno del quale hanno rivestito un ruolo centrale gli interventi basati sulla Schema Therapy, ha coniugato tecniche di terapia cognitiva standard a tecniche di terza generazione (ACT, DBT, Mindfulness). Particolare attenzione è stata volta a offrire una cornice dialettica che alternasse costantemente un approccio volto all'accettazione radicale mantenendo un costante slancio al cambiamento. La relazione terapeutica è stata un imprescindibile strumento terapeutico servito spesso come contenitore dei vissuti emotivi legati all'indegnità del sé.
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4

Caneparo, Raffaella. ""Va' dove ti porta il cuore...". Da cardiologo a psicoterapeuta: la nascita di un nuovo ruolo professionale, la nascita di un gruppo di psicoterapia per pazienti cardiopatici e le risonanze istituzionali ad esse conseguenti." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 47–60. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002004.

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Abstract:
Il lavoro descrive la nascita di un gruppo di psicoterapia di sostegno per cardiopatici avvenuta in seguito ad un processo evolutivo riguardante l'autore e l'istituzione in cui l'esperienza č avvenuta. Il cammino da cardiologo a psicoterapeuta iniziato con il contatto quotidiano con i vissuti emotivi dei pazienti e compiuto attraverso un percorso interiore e di formazione, ha portato ad una nuova immagine di malattia e di cura verso un'integrazione degli aspetti corporei ed emotivi ed una visione olistica dell'individuo. L'autore si č trovato quindi di fronte ad una maggiore complessitŕ dei fenomeni osservati quotidianamente, e ciň l'ha condotto ad una presa di coscienza delle proprie caratteristiche individuali, dei propri compiti istituzionali e, non ultimo, alla comprensione ed accettazione dei propri limiti. La nascita del gruppo ha significato l'apertura di un nuovo spazio all'interno del reparto, č iniziato un movimento di pensiero ancora in atto, grazie al quale la visione della persona malata di cuore ha potuto diventare comprensiva di un lato emotivo, con maggiore convinzione anche da parte del personale curante che non era direttamente coinvolto in questo progetto. Non sono certo mancate le resistenze verso questo approccio nuovo che spesso si traducevano in agiti atti a boicottare l'esperienza che continua ad evolversi giorno dopo giorno.
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Dissertations / Theses on the topic "Ruolo agito"

1

DI, GUARDO SEBASTIANO. "Il lavoro della conoscenza: uno studio empirico e un modello di progettazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/18997.

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Abstract:
Il lavoro si propone di individuare le principali "spie" o "indizi" che permettono di osservare e riconoscere, da un punto di vista produttivo, economico, sociale, culturale, formativo, occupazionale, il percorso di lunga evoluzione di quella che oggi possiamo identificare come economia della conoscenza. Propone poi una verifica empirica su quei lavoratori che, a vario titolo e con differenti definizioni, possiamo descrivere e identificare come lavoratori della conoscenza. Propone infine una nuova modalità di rappresentazione del ruolo agito di un lavoratore della conoscenza.
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Books on the topic "Ruolo agito"

1

Morisi, Massimo, Daniela Poli, and Maddalena Rossi, eds. Il paesaggio nel governo del territorio. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-670-5.

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Abstract:
Può oggi il paesaggio tornare ad essere un costrutto vivo, agito e plasmato da una pluralità di attori che operano per il suo mantenimento con modalità condivise? Il testo indaga il ruolo del paesaggio e dei suoi connotati strutturali nel governo del territorio, a partire dall’esperienza del piano paesaggistico della Toscana: questa riflessione, polifonica, ricca e sfaccettata, è indirizzata a favorire la nascita di strumenti comunicanti e pattizi, che non solo rafforzino dal basso il sistema decisionale – per superare il dichiarato distacco fra piani, politiche e sentire comune –, ma che aprano anche la strada al rinnovamento degli assetti consolidati della democrazia rappresentativa.
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