Dissertations / Theses on the topic 'Rivolte'

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MASSERA, ANDREA. "Immagini e simbologie delle rivolte contemporanee: dall’Ottocento ai social media." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1056008.

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Abstract:
The goal of this work is to analyze the study of the revolts in contemporary history from a visual perspective. It does not claim nor the ambition to be completely exhaustive, it obviously does not take into consideration all the insurrectional events of the past centuries and their selection is partly motivated by the historical significance they had, and partly decided in an arbitrary way. The same methodology has been adopted for what concerns the analyzed images, some of which are iconic pictorial or cinematographic representations, while others are relevant because they are related to the more theoretical part of the dissertation. Through the study and analysis of contemporary revolts and their representations, the objective of this work is to identify the recurring elements and symbols of the revolt, following their evolution and researching their origins and socio-cultural motivations. Starting from these assumptions, the work asks itself crucial questions on the historical-philosophical and visual characteristics that unite and identify the revolts of contemporary history; but not only that, it follows the development of the distinctive elements of the aforementioned revolts over the centuries from the 19th to the 21st. Among them, a decisive role belongs to the crowd. For this reason, the work aims to investigate the evolution of the phenomenon and highlight its centrality in the most contemporary uprisings and social movements.
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Cavalli, Martina <1993&gt. ""La rivolta dei morti". Analisi della produzione artistica di Nalini Malani dagli esordi alla retrospettiva al Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14381.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi analizza il percorso artistico ed espositivo di Nalini Malani, più importante artista indiana del panorama contemporaneo. Dopo un breve excursus che collocherà l'artista nel suo contesto storico e artistico, si studierà l'arte di Malani in relazione alle mostre che l'hanno vista protagonista per arrivare alla grande retrospettiva che il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea allestirà in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi.
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Frigeni, Sara <1986&gt. "La rivolta siriana nella stampa araba." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1735.

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Abstract:
Attraverso la selezione e analisi di articoli di differenti testate giornalistiche arabe ( giornali siriani, libanese e pan-arabi off-shore), si analizzano le differenze nella presentazione della rivolta siriana e le possibili manipolazioni politiche sottostanti. Si intende analizzare la guerra mediatica e politica sul cui sfondo si inserisce il conflitto interno siriano, facendo emergere i meccanismi di propaganda nella presentazione degli eventi.
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Ambrogio, Pasquale <1986&gt. "cso Rivolta, strategie di resistenza, il caso Altavoz." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5795.

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Abstract:
L'intento della tesi parte da un lavoro di ricerca etnografica lunga un anno all'interno del Centro Sociale Rivolta di Marghera e nello specifico dello svolgersi del festival/evento di musica elettronica denominato Altavoz. Durante la ricerca sono stati individuati due categorie di soggetti principali: i militanti del centro sociale, che tra di loro si chiamano “compagni” o “fratelli”, e quelli che frequentano il centro sociale come “clienti” sopratutto durante Altavoz. La scelta di studiare il centro sociale sopratutto durante il festival/evento di musica elettronica nasce dalla sua particolarità di “evento straordinario” per una serie di motivi. Il primo è che Altavoz tocca, e nasce da, una categoria culturale e sociale di persone e individui che generalmente non frequentano il Rivolta e i centri sociali in generale. Questi “clienti” sono per lo più giovani e giovanissimi della provincia di Venezia, Treviso, Verona, Padova e Chioggia che giungono esclusivamente per l'evento elettronico. L'interesse dell'antropologo, a mio avviso, diventa molteplice: da un lato ho ritenuto interessante, partendo dalle interviste e dal materiale audio-visivo prodotto durante la ricerca e con l'aiuto di materiale bibliografico, cercare quanto più possibile di individuare i “clienti” di Altavoz, cercare cioè di riassumerli in una categoria culturale capace di raccogliere il complessivo e il particolare. Importanti contributi mi sono arrivati dai concetti di prosumatore (Toffler) e di nomade post- moderno (Bauman). Entrambe le categoria non sarebbero efficaci senza prima una loro contestualizzazione all'interno di uno spazio idealizzato efficace. In questo caso, sempre partendo dal materiale etnografico, mi sono venuti in contro le intuizioni di B.... sull'analisi del Nord-Est come “spazio liscio” dentro il quale prende forma un “distretto del piacere” come conseguenza di un approccio modernista e consumista al divertimento, tipico della cultura capitalistica e liberista occidentale, e dell'aspetto specifico socio-economico di un territorio esteso ma allo stesso tempo omologato e uniforme (mi riferisco alla piccola e media impresa e al processo di industrializzazione a bassa intensità della campagna veneta). È un analisi che senza dubbio, per essere efficace, deve essere inserite a sua volta in un discorso più ampio di industrializzazione post-fordista e pratiche del potere e del controllo del capitale sul sociale che ha determinato, e continua a determinare, il porsi in essere dell'individuo moderno nella società e nel contesto specifico territoriale. Allo stesso tempo, seguendo il ragionamento appena esposto, si palesano i confini del discorso che delineano l'agire del secondo, e direi quasi principale, soggetto della ricerca: in che modo e quali pratiche del “contro potere” mette in atto e il Centro Sociale Rivolta nel suo agire all'interno, e contro, questo “spazio liscio” iper modernizzato? Come interloquire con il “prosumatore” e perché farlo? quali ragionamenti e obbiettivi si palesano e quali si celano? Altavoz, evento di musica elettronica più vicino al mondo dei “club” piuttosto che al target e al format tipico del centro sociale Rivolta, e più in generale dei centri sociali italiani, è un ottima opportunità per smascherare e tentare di individuare quei “verbali segreti” del contro-potere (J.C.Scott) e le pratiche dell'agire comune di un centro sociale che si ritrova e si identifica con una storia comune e attuale che parte dall'Autonomia Operaia degli anni '70, che passa per le tute bianche, i disobbedienti, il G8 di Genova e arriva fino ai giorni nostri e che si strutture e si manifesta pubblicamente come un movimento costituente rivoluzionario.
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Montagna, Nicola. "Questioning while walking : the 'disobedient movement', and the Centro Sociale Rivolta in Italy." Thesis, Middlesex University, 2005. http://eprints.mdx.ac.uk/13421/.

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Abstract:
This thesis examines the organisational principles, repertoires of contention, practices, and the political culture of the Centro Sociale Occupato Rivolta as an expression of the Disobedient movement. The study, which is based on 42 interviews, participant observation and original documents, discusses the main theories on social movements which combine different theoretical perspectives, namely resource mobilisation, new social movements and the theory of political opportunity structure. Providing a definition of CSO as a convenient name to indicate a number of profoundly heterogeneous experiences that rely on illegal occupations of empty buildings and the principle of self-management, the study interprets the Rivolta as a proactive subject and political entrepreneur. These two concepts refer to the attempt of the Rivolta to overcome their identity as a new-left organisation, its ability of mobilising symbolic and material resources and to its continuous change and development. The case of the Rivolta shows that a movement actor has to continually 'destroy' old conditions and create new ones in order to survive and expand. The combination of different theoretical approaches and the analysis of the Rivolta has allowed the research to highlight some specific issues. Firstly, this movement area has overcome the dichotomy between conflict for recognition and for socio-economic resource distribution. While the Rivolta is an actor that mobilises resources, it also aims to promote its autonomous cultural identity and to extend social and political rights in society. Secondly, the relations between local and national institutions and the Disobedient movement area, far from being linear, either in terms of conflict or dialogue, are changeable and discontinuous. The study shows that the extra-institutional advocacy of this movement network still persists and has been combined with institutional participation. Finally, the thesis shows that the movement area to which the Rivolta belongs, in exploiting the opportunities offered by the general context, has set its struggles, claims and protests both at the local and the global dimension, marginalising national issues and targets.
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Argenton, Zoe <1986&gt. "Riqualificazione urbana e welfare dal basso: il Centro Sociale Rivolta tra partecipazione e conflitto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4185.

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Abstract:
Attraverso un lavoro di ricerca sul campo, ho analizzato la storia del centro sociale Rivolta di Porto Marghera (VE) dalla sua prima occupazione ad oggi. Il focus della tesi è l'intreccio che nasce tra le politiche urbane e il lavoro sociale in un contesto di partecipazione attiva della cittadinanza. Il soggetto studiato ne è un esempio poichè, attraverso l'attivazione da parte di alcuni giovani, lo spazio è stato riqualificato negli anni e bonificato, per potervi sviluppare all'interno progetti sociali utili alla città e al comune di Venezia. E' un caso emblematico di "welfare dal basso", di lotta per la conquista dei beni comune e per il diritto alla città. E' un luogo che produce cultura di qualità, in tutte le sue sfumature.
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Paci, Vera Maria <1992&gt. ""Duoyuan yi ti"- unità e diversità nell'istruzione rivolta alle minoranze della Repubblica Popolare Cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9664.

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Abstract:
Il presente elaborato intende analizzare l’istruzione rivolta alle minoranze etniche (shaoshu minzu 少数民族) che vivono all’interno del territorio della Repubblica Popolare Cinese, considerando l’istruzione come un mezzo attraverso il quale si cerca di conciliare il difficile rapporto fra l’identità nazionale, la quale fa capo alla cultura dominante, e l’identità delle singole minoranze, definita da un’eredità culturale secolare. In particolare, la prima parte della trattazione ha una funzione prettamente introduttiva, poiché traccia un'evoluzione del sistema educativo nel corso del Novecento e del primo decennio del XXI secolo. Segue un’analisi del significato del concetto di “istruzione verso le minoranze” (shaoshu minzu jiaoyu 少数民族教育) e del ruolo che riveste nella definizione dell’identità delle singole minoranze; inoltre, vengono illustrati i principali provvedimenti intrapresi negli ultimi decenni dal governo, nel tentativo di promuovere uno sviluppo congiunto e che tenesse conto, allo stesso tempo, della diversità esistente a livello culturale. La seconda parte dell’elaborato, invece, verte su questioni specifiche concernenti l’istruzione delle minoranze nazionali. Una sezione è dedicata all’istruzione bilingue, in particolare all’interazione fra la lingua cinese, fondamentale per la comunicazione a livello nazionale, e la lingua locale, la cui importanza sta nel fatto che essa permette di mantenere in vita la cultura e le tradizioni delle varie minoranze nazionali. Inoltre, vengono illustrate la funzione e le caratteristiche principali degli xiangtu jiaocai 乡土教材, materiali didattici che costituiscono una delle modalità attraverso le quali si cerca di rispettare e tramandare alle generazioni future delle conoscenze relative alla storia e alla cultura locali. L’ultima parte dell’elaborato, invece, affronta la questione delle politiche preferenziali varate dal governo per incentivare allo studio gli scolari di etnia non Han, in particolare gli aiuti economici e le agevolazioni concesse nell’ambito del superamento degli esami di ammissione all’università.
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Franchi, Luigi <1988&gt. "Lo spirito continua. La spettralità della rivolta politica e sottoculturale nella letteratura italiana e inglese contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/7905/1/franchi_luigi_tesi.pdf.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare la rappresentazione letteraria dei movimenti politici e delle sottoculture musicali in Italia e in Inghilterra. Mediante l’utilizzo degli strumenti concettuali elaborati dagli Studi culturali britannici e dalla Critical Theory, l’attenzione in questo lavoro è rivolta a quei romanzi la cui struttura cronologica articola al suo interno differenti temporalità, quella degli anni Settanta e quella del presente: da una parte questa strategia di lettura permette di investigare l’influsso del conflitto politico contemporaneo sulla formazione del sapere storico riguardante quel decennio e dall’altra essa consente di osservare la capacità delle sollevazioni passate di alimentare nel presente il mito della rivolta. Evidenziando il ruolo cruciale della narrazione in prima persona presente nei romanzi di Coe, Tassinari e King, in questa tesi si sottolinea la capacità della letteratura di finzione di dare voce alle soggettività subalterne: attraverso un paragone tra la figura del militante degli anni Settanta italiani e i coevi punk, skinhead e soulie inglesi, si ipotizza che la protesta politica e la rivolta sottoculturale siano stati due modi differenti di reagire alla crisi economica e sociale comune ai due paesi negli anni Settanta. Grazie ad esempi rintracciabili nelle rappresentazioni letterarie delle rivolte e delle rivoluzioni del passato o del Sud del mondo, nelle conclusioni di questo lavoro si riconosce alla letteratura la capacità di veicolare di generazione in generazione il mito della rivolta.
This thesis aims at analysing the literary representation of political movements and subcultures in Italian and English contemporary literature. Using the hermeneutic tools elaborated by British Cultural Studies and Critical Theory, this work focuses on the novels which articulate in their chronological structure different temporalities, as the Seventies and the present: on the one hand this reading strategy allows to investigate the influence of the latter on the formation of historical knowledge and on the other hand it shows the effects of the myth of the former on the present. Underlining the crucial role of first-person narrative in Coe, King, and Tassinari’s novels, this work highlights the capacity of fiction of giving voice to subaltern subjectivities: comparing the figures of the Italian militant of the Seventies to punks, skinheads and soulies of the Seventies in England, this thesis also suggests that political protest and subcultural revolt are two different ways of reacting to the economic and social crisis of the Seventies. Providing examples from literary representations of past revolutions and revolts, the conclusions of this work defines literature as an extremely useful instrument to convey in our day the spirit of revolt.
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Bova, Matteo. "Miglioramento del Sistema Gestione Qualità rivolto all’acquisizione, conservazione e ricerca dei dati di produzione e configurazione prodotto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’argomento del presente elaborato, svolto in collaborazione con l’azienda Eidos22 S.r.l., è lo studio sulla procedura per la qualità, in particolare la gestione del rischio, secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015 – Sistemi di gestione per la Qualità; quest’ultima è destinata all’utilizzo da parte delle organizzazioni per migliorare continuamente sicurezza e affidabilità dei prodotti e dei servizi che soddisfino i requisiti di legge e regolamentari applicabili. L’elaborato descrive il metodo di gestione del rischio secondo la norma e il modo in cui è stato sviluppato da Eidos22 S.r.l. per valutare i fattori che si presentano all’interno dell’azienda; ho ripercorso lo studio fatto dall’azienda per l’elaborazione del documento della procedura per la qualità e ho approfondito, tramite le conoscenze acquisite in azienda e durante il mio corso di studi accademici, l’analisi del rischio per la digitalizzazione del foglio attrezzaggio. Il miglioramento, basato sull’innovazione tecnologica, ha consentito un notevole risparmio di denaro all’azienda, agevolando e semplificando il lavoro dell’operatore alla macchina. Inizialmente viene presentata la procedura per la qualità e il metodo di gestione del rischio secondo la norma (UNI EN ISO 9001:2015 – Sistemi di gestione per la Qualità), chiarendo con quale procedimento l’organizzazione deve stabilire, attuare, mantenere e migliorare in modo continuo. Viene, poi, trattato il metodo della procedura per la qualità sviluppato e seguito da Eidos22 S.r.l., analizzando e approfondendo tutti i passaggi che vengono mostrati e viene studiato il metodo di analisi del rischio per la digitalizzazione del foglio attrezzaggio, seguendo il metodo della procedura e mostrando i risultati ottenuti dal piano di miglioramento. Infine viene analizzato l’aspetto economico che ha portato questo cambiamento all’organizzazione.
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Sinigaglia, Virginia <1990&gt. "Una proposta metodologica per l'approccio con gli studenti cinesi in Italia e la didattica a loro rivolta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5567.

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Abstract:
Il seguente elaborato si propone di analizzare l’attuale situazione degli istituti scolastici superiori che hanno aderito al progetto “Il Milione” (d'ora in poi progetto MIL), partendo nello specifico dall’esperienza dell’Istituto IPSEOA “Andrea Barbarigo”. L’obiettivo del seguente lavoro sarà individuare alcuni suggerimenti interculturali e metodologici per l’insegnante italiano che si rapporta con il discente cinese. A dieci anni dalla creazione di questo progetto e dalla sua prima introduzione negli istituti tecnici e professionali italiani, sono stati molti gli studenti di nazionalità cinese che hanno aderito a questa iniziativa che mira ad accrescere i rapporti di scambio culturale tra il nostro Paese e la Cina. Attualmente, si tratta dell’unica esperienza di internazionalizzazione tra istituti superiori italiani e cinesi, inoltre coinvolge solamente scuole superiori a indirizzo professionale, tecnico, artistico e turistico. Gli studenti cinesi che partecipano al progetto MIL sono inseriti direttamente nella realtà scolastica del nostro Paese. Questo comporta inevitabilmente delle grosse difficoltà sia da parte degli insegnanti, sia da parte degli studenti che aderiscono al progetto. La distanza culturale tra il nostro Paese e la Cina si riflette nei rispettivi sistemi educativi, nell’approccio degli studenti verso gli insegnanti italiani e di questi nei confronti degli studenti di nazionalità cinese. Le difficoltà aumentano quando ci si trova di fronte a un sistema scolastico che non è in grado di integrare completamente gli studenti stranieri per mancanza di piani di studio personalizzati. Gli studenti si trovano così ad affrontare lo studio di materie per loro molto distanti con strumenti didattici non adatti alle loro competenze linguistiche. In questi casi la presenza di un mediatore culturale e linguistico all’interno delle scuole che accolgono questo tipo di progetti diventa indispensabile per avvicinare almeno in parte due realtà molto distanti tra loro. L’elaborato sarà così articolato: nei primi capitoli, rispettivamente il primo e il secondo capitolo, sarà presentata un’analisi del sistema educativo in Cina e della migrazione cinese nel mondo per motivi di studio. Nel terzo capitolo saranno presentati i risultati ottenuti dalla somministrazione di un questionario agli insegnanti dell’Istituto IPSEOA A. Barbarigo e di quelli ottenuti da un altro questionario diretto agli studenti di nazionalità cinese. Nel quarto capitolo saranno individuati i diversi valori culturali che influiscono sul metodo di insegnamento e di apprendimento in Cina e in Italia e nell’ultimo capitolo dell’elaborato saranno proposti alcuni suggerimenti interculturali e metodologici per l’insegnante che si rapporta con il discente cinese. Infine, si porrà l’attenzione su alcune problematiche emerse all’interno dell’organizzazione del progetto MIL in questi ultimi dieci anni cercando di individuare delle possibili soluzioni.
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Del, Favero Francesca <1987&gt. ""Mobile Seniorenamt" un progetto di case management rivolto agli anziani. Validità del modello e possibili applicazioni nel contesto italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8861.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi è uno studio di caso su un progetto pilota tedesco che si ispira al modello del case management. A partire dai riferimenti teorici su cui si fonda il modello del case management, viene spiegato il modello stesso (in particolare in riferimento alla popolazione anziana). Successivamente viene svolta un'analisi del progetto stesso e viene proposta una valutazione dello stesso. in particolare viene proposta una valutazione del modello del case management nell'ambito del progetto analizzato. Per concludere viene proposta una breve analisi teorica riguardante l'applicabilità di tale modello nel contesto italiano.
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Pellizzon, Martina <1994&gt. "La Commedia dell'Arte. Uno studio rivolto agli attori, alle rappresentazioni sceniche e al loro influsso sul mondo della danza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15700.

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Abstract:
Questo elaborato si pone l'obiettivo di analizzare la Commedia dell'Arte, le sue caratteristiche e peculiarità, attraverso la presentazione delle maschere e degli attori che hanno contribuito a renderle famose e a farle giungere ai giorni nostri. Con un focus sulla presenza scenica degli attori durante le rappresentazioni, si studieranno le influenze che il teatro ha avuto sul mondo della danza e sul suo sviluppo.
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Berta, Filippo <1996&gt. "Installazione ambientale e anacronismo nell’arte contemporanea: la collezione del Castello di Rivoli." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19213.

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Abstract:
Obiettivo principale della tesi è analizzare una caratteristica precipua del Castello di Rivoli: la convivenza di contemporaneo e antico, nei casi specifici delle stanze in cui grandi artisti hanno dipinto le loro opere direttamente sulle pareti del museo. Questa pratica, in un museo d’arte contemporanea, ha esigenze e caratteristiche diverse rispetto al passato, quando gli artisti venivano chiamati a corte per affrescare le dimore di potenti signori. Da una parte si vuole delineare la fortuna critica che ha avuto l’installazione ambientale e la pratica del Site-specific nel corso del Novecento; dall’altra tramite i concetti di anacronismo e montaggio si cerca di indagare il processo di risignificazione che queste azioni portano con sé in un contesto come il Castello di Rivoli. Infine, attraverso una ricerca su testi critici e materiale d’archivio, si analizzano le singole project room dove gli artisti contemporanei, tra il 1984 e il 2008, hanno lasciato la propria impronta nell’identità del museo.
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Bovo, Cecilia <1990&gt. "Il sindacalismo tunisino come strumento di democratizzazione. Il ruolo politico dell'UGTT nella rivolta del 2011 e nella successiva fase di transizione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6741.

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Abstract:
The Union Générale Tunisienne du Travail (UGTT) is the oldest and the most important trade union in Tunisia and for a long time it was also the only one in the country. The Union played an important role in the Tunisian political context since its founding in 1946 and moreover it took part in the riots that erupted in 2010. Beginning in December 2010, Tunisian citizens used techniques of protests, resistance and intervention in a struggle for freedom from the system that had for decades denied them agency and dignity. Though this movement began spontaneously and operated without designated leadership, the role of the UGTT was vital in mobilizing and politicizing the uprising that will depose the authoritarian president Ben Ali after 23 years in power. The UGTT was the central element in the 2011 uprising as a mediator with the Tunisian people. Currently, it plays a nonpartisan and objective political role as an intermediary of the state. This thesis traces the history of the union movement, from its founding during the colonial period to the government of Habib Bourguiba and Zine el Abidine Ben Ali. Finally, it focuses on the important political role that the UGTT played during the uprising and the process of democratic transition that followed the ouster of Ben Ali.
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Ferrato, Veronica <1990&gt. "La trasformazione del lavoro sociale istituzionale rivolto alle persone anziane. Riflessioni a partire da un'indagine nel contesto del Comune di Padova." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21457.

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Abstract:
La pandemia Covid-19 è stata un fenomeno inaspettato e destabilizzante in tutto il mondo, ma in particolare, in Italia, ha messo in luce alcune criticità, soprattutto con riferimento al settore della salute pubblica. Secondo numerosi autori, molte di queste problematiche sono riconducibili, tra i diversi fattori strutturali, ad una gestione inadeguata del sistema welfarista statale che ha determinato una serie di carenze nell’offrire risposte adeguate ai bisogni socio-sanitari della popolazione nazionale e in cui si è assistito alla conseguente avanzata del settore privato quale strumento di supporto/sostituto di un welfare pubblico che sembrerebbe destinato ad avviarsi verso un futuro di residualità. Proprio a questo proposito, a livello nazionale, uno degli ambiti che più hanno avuto risalto nel momento di crisi pandemica è stato quello relativo alla cura degli anziani, dei fragili tra i fragili, sia nel loro contesto di vita familiare sia in quello della cura istituzionale, cioè centri servizi, rsa, hospice, unità di lungodegenza, etc. Tutto ciò ha in qualche modo spinto gli studiosi e i professionisti del sociale ad una ridefinizione delle modalità di erogazione della cura e ad una riflessione più ampia su come nel corso del tempo siano mutati gli interventi dei servizi nei confronti delle persone anziane. Lo scopo della seguente trattazione vuole porsi, quindi, come strumento di indagine volta ad analizzare l’evoluzione del lavoro sociale in Italia, a partire dal secondo dopoguerra, con particolare riferimento al settore della cura istituzionale rivolta agli anziani. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia versa in una condizione di distruzione, precarietà e miseria estrema, per cui le priorità stesse della neonata Repubblica e della sua Costituente sono indirizzate a svolgere azioni di sostegno, ricostruzione e contrasto alla povertà. E’ solo a partire dagli anni ‘60 che l’ambito della cura verso le persone anziane diviene oggetto di attenzione e destinatario di un progressivo processo di specializzazione sanitaria; da ricordare che l’ente preposto all’erogazione di forme di sostegno per i più bisognosi a partire dal 1945 e fino al 1977 è l’ECA (Ente Comunale di Assistenza). L’attuale sistema di protezione sociale delle persone anziane rappresentato principalmente dal sistema sanitario nazionale, a cui poi afferiscono anche altri servizi come l’assistenza domiciliare integrata, i centri diurni e le residenze sanitarie assistenziali si è andato formando negli anni ‘80, a seguito della legge 833/1978 che ha istituito il SSN (Servizio Sanitario Nazionale). Il lavoro di analisi sarà strutturato in quattro parti: nella prima, si provvederà ad una contestualizzazione socio-normativa del lavoro sociale con gli anziani a partire dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri e all’importanza che esso riveste nell’ambito della nostra società; nella seconda, si provvederà alla presentazione del cambiamento di paradigma della cura verso le persone anziane negli anni ’80, ’90 e Duemila nel sistema di Welfare sociale italiano; nella terza parte, grazie ai dati raccolti attraverso un lavoro di ricerca empirica di tipo storico all’interno dell’archivio del comune di Padova, si dimostrerà come a partire dall’analisi di un particolare contesto locale sia possibile individuare le macro tendenze che hanno accompagnato l’evoluzione del concetto di cura verso le persone anziane a partire dal secondo dopoguerra fino agli anni ’70 del Novecento; infine, nella quarta parte, si procederà ad un’analisi critica del lavoro sociale con gli anziani, evidenziandone punti di forza, di debolezza, prospettive future e ostacoli, anche avvalendosi dei risultati raccolti attraverso un lavoro di ricerca di tipo qualitativo, quale il focus group.
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Sampietro, Simona. "Prevenzione del caregiver burden: effetti di un intervento psicologico di gruppo rivolto ai familiari di pazienti affetti da Malattia di Alzheimer." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2007. http://hdl.handle.net/11577/3425964.

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Abstract:
Cregiver burden prevention: effect of a psychological support group for families. The aim of this study is to investigate the effect of a psychoeducational and psychological support group for Alzheimer Disease family caregivers. We compare differents dyads patient-carer groups: the experimental group partecipating to the training, and the control group with no interventions. We also study if there are differences in the progression of dementia as outcome of the intervention with carers. Patients were evaluated, at the baseline and at 12 months, for their cognitive, neuropsychological and functional impairment, other then for depression. Caregivers were evaluated with scales for the assessment of burden, distress related to neuropsychological disturbances and depression. Results are discussed
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Ilardo, Agata <1993&gt. "Le immagini come supporto all’apprendimento dei verbi di moto con prefissi: una proposta didattica inclusiva della lingua russa rivolta a studenti con DSA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13129.

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Abstract:
Da anni si è diffusa l’idea della classe intesa come un sistema dinamico in cui si trovano ad interagire studenti con caratteristiche del tutto differenti gli uni dagli altri. Nel panorama della glottodidattica, l’attenzione all’eterogeneità del sistema classe ha favorito, attraverso la valorizzazione delle differenze, la possibilità di riorganizzare un nuovo discorso sull’inclusività. La Classe ad Abilità Differenziate (CAD), in cui viene dato valore alle differenze, si configura così come un luogo in cui è possibile rinnovare il senso di una didattica inclusiva per facilitare e promuovere un apprendimento significativo per tutti gli studenti. A partire da queste premesse, una parte di questo elaborato sarà dunque dedicata all’analisi delle maggiori teorie psicologiche e neuroscientifiche che hanno contribuito allo sviluppo di una glottodidattica inclusiva; particolare attenzione sarà rivolta, inoltre, agli studi sul “cervello visivo” implicato nel processo di apprendimento delle lingue. Mantenendo sempre a mente la necessità di una didattica inclusiva per tutti, sarà messa in evidenza la potenzialità delle immagini per poter rendere maggiormente accessibile l’apprendimento delle lingue a studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Infine, considerando l’apprendimento della lingua russa, sarà mostrato come rendere accessibile agli studenti con DSA l’apprendimento di un argomento molto complesso della grammatica russa –i verbi di moto con prefissi– attraverso l’uso delle immagini.
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Personeni, Fabrizio. "Educazione, media e ricerca formativa: indagine esplorativa sui criteri produttivi e valutativi e sulla qualità dei cartoni animati rivolti all'infanzia e alla preadolescenza." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422253.

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Abstract:
The research work focuses on cartoons and aims at exploring and highlighting the complex communicative relation between producers and children, investigating the criteria used to develop this product and to evaluate it and also the different conceptions to define the product quality. The research is based on the formative research, which encourages the collaboration between producers and researchers during the production stages and studies specifically those dimensions such as attention, comprehension and appeal of a product which are essential to lead the fruition and to get a formative intentional impact on the audience; on the other side, the work refers to the fundamental international studies on television quality, conceived as a multidimensional and relational concept. The aim of the research is to contribute to outline a research procedure focused on the production of audiovisual products with a potential of engaging children, with high quality standards and positive stimuli for the development of children. Another important goal is to connect producers and viewers by involving them in an “open dialogue” to find operative criteria intended as guidelines for an education oriented production. Six categories of subjects have been involved in the study: ten Italian cartoon production companies, ten children from pre-school, ten children from primary school, the parents from both children groups and ten media and television experts. The research is based on a qualitative methodology and on the use of a semi-structured interview (specifically conceived for this research and focused on the main dimensions in the medial texts - contents, form and function - and on those dimensions mainly involved in its elaboration: attention, comprehension and appeal. The study investigates the following aspects: the production criteria used by producers to realize the cartoon; the evaluation criteria used by children during the process of experiencing the cartoon; the opinions of experts and parents, respectively, on the production and on the evaluation criteria; and the different conceptions of quality about cartoons for each of the involved groups. On the basis of the textual analysis of the interviews, using Atlas.ti, the study highlights some of the most significant aspects made explicit by the participants in relation to the dimensions that the research actually took into consideration. Finding analogies and differences between these aspects, the research verifies the effectiveness of a circularity among the production criteria, the evaluation criteria and the different conceptions of quality in order to stimulate a wider reflection and to give new contributions toward a better development of this medial product and toward the outline of models of “participatory formative research”.
Il lavoro di ricerca, che si focalizza sul cartone animato, intende esplorare e mettere in luce la complessità del rapporto comunicativo tra case di produzione e bambini, indagando i criteri adottati per realizzare questo testo mediale, i criteri utilizzati per valutarlo e le diverse concezioni che portano a definirlo di qualità. Il lavoro si riconduce, da una parte, alla ricerca formativa, che promuove la collaborazione tra produttori e ricercatori durante le fasi di produzione e studia, in particolare, le dimensioni di appeal, attenzione e comprensione di un prodotto, indispensabili per guidare la fruizione ed ottenere un impatto formativo intenzionale sul pubblico, e dall’altra parte, ai principali studi internazionali sulla qualità televisiva, intesa come concetto multidimensionale e relazionale. L’obiettivo principale del lavoro è quello di contribuire a delineare un procedimento di ricerca indirizzato a realizzare prodotti audiovisivi che risultino contemporaneamente accattivanti per i bambini, di qualità e capaci di agire positivamente sul loro sviluppo, cercando di “mettere in dialogo”, sopratutto, produttori e fruitori, al fine di rilevare degli indicatori operativi che configurino delle “linee guida” per una produzione “educativamente orientata”. Sono state coinvolte nello studio sei categorie di soggetti: dieci case di produzione di cartoon italiane, dieci bambini della scuola dell’infanzia, dieci bambini della scuola primaria, i rispettivi genitori e dieci esperti del rapporto bambini-tv. Attraverso una metodologia qualitativa e utilizzando un’intervista semi-strutturata – appositamente realizzata e focalizzata sulle dimensioni fondamentali del testo mediale cartoon (contenuti, forma e funzione) e su quelle principalmente coinvolte nella sua elaborazione (attenzione, comprensione e appeal) – la ricerca indaga: i criteri produttivi impiegati dalle case di produzione per la realizzazione del cartone animato, i criteri valutativi adottati dai bambini nel processo di fruizione del cartoon, le opinioni degli esperti e dei genitori, rispettivamente, sui criteri produttivi e sui criteri valutativi, le concezioni di qualità relative ai cartoon delle categorie di soggetti coinvolti. Attraverso l’analisi testuale delle interviste effettuate, condotta con l’ausilio di Atlas.ti, si sono evidenziati gli aspetti più significativi esplicitati dai partecipanti alla ricerca rispetto alle dimensioni considerate, cercando di trovare analogie e differenze tra di essi e verificando l’efficacia di una circolarità tra criteri produttivi, criteri valutativi e concezioni di qualità, in grado di offrire spunti di riflessione e contributi inediti utili alla buona riuscita di questo prodotto mediale e alla delineazione di modelli di “ricerca formativa partecipativa”.
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Bruscagin, Valentina <1995&gt. "Lo spazio espositivo nell'arte contemporanea. Il caso del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19607.

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Abstract:
Lo spazio espositivo, nel corso del tempo, ha modificato il suo ruolo e la propria funzione trasformandosi da semplice contenitore neutrale in attore della produzione artistica. In particolare, lo sviluppo dell’arte contemporanea ha permesso di allargare gli orizzonti intorno all’opera d’arte e considerare lo spazio della sua messa in scena un elemento non più trascurabile dagli artisti. Analizzare un contesto espositivo permette di esaminare se esistano delle logiche dietro alla collocazione di una installazione in un certo spazio, osservando se la relazione che si crea tra i due elementi è produttiva per la fruizione ed esperienza artistica dello spettatore. L’obiettivo della tesi è indagare il rapporto specifico di un contesto espositivo con le sue opere considerando, come caso di studio, il Castello di Rivoli a Torino, primo museo d’arte contemporanea in Italia. Il contesto artistico torinese è sempre stato all’avanguardia riguardo alle nuove tendenze e ricerche nel mondo dell’arte, tant’è che viene considerato uno dei centri della contemporaneità nel panorama italiano. La scelta di analizzare il Castello di Rivoli deriva dalla sua peculiarità: si tratta di un edificio storico che dedica il suo contenuto al contemporaneo. Le osservazioni, strettamente personali, hanno cercato di esaminare se esiste un dialogo tra gli ambienti interni del museo e la collezione permanente visibile nell’attuale allestimento, per capire se questo rapporto influisce sulla percezione e comunicazione delle opere qui esposte.
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Braga, Ferreira Karinne <1975&gt. "Brasile/Italia: un'analisi comparata dei percorsi trattamentali rivolti ai minorenni sottoposti a misure privative della libertà con problemi legati al consumo di sostanze stupefacenti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2048/1/Karinne_BRAGA_FERREIRATesi.pdf.

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Braga, Ferreira Karinne <1975&gt. "Brasile/Italia: un'analisi comparata dei percorsi trattamentali rivolti ai minorenni sottoposti a misure privative della libertà con problemi legati al consumo di sostanze stupefacenti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2048/.

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Dalla, Riva Martina. "Lithic technology and social agency in late Neolithic northern Italy : knapping flint at Rocca di Rivoli (Verona, Italy)." Thesis, University of Birmingham, 2017. http://etheses.bham.ac.uk//id/eprint/7550/.

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Abstract:
The thesis explores the relationship between late Neolithic knappers and flint resources at the settlement of Rocca di Rivoli (Verona, Italy), a key site for the understanding of the late Neolithic in northern Italy. Approximately 8000 flint artefacts were recorded by means of an attribute-based relational database and subsequently analysed. The use of the \(chaîne\) \(opératoire\) method, combined with a social agency approach, provided a useful framework within which to discuss topics such as tradition, style and specialization in the context of the late Neolithic of northern Italy. The intrinsic nature of the site, characterized by secondary deposition in pits, challenged the potential retrieval of data and subsequent interpretation and resulted in the identification of fragmented \(chaînes\) \(opératoires\). In addition, the poor conservation of the finds and bias in accessibility procedures to the collection limited the choice of analytical methods available. Nonetheless, significant results were obtained. At Rocca di Rivoli there were clear preferences in terms of raw material: flint coming from the Maiolica outcrops was by far the preferred variety to be working with. It is suggested that raw material procurement possibly took place in different ways, but that a more precise identification in terms of its organization is not possible at this stage. The 16 \(chaînes\) \(opératoires\) identified at Rocca di Rivoli represent basic frameworks allowing for endless variations and additions taking place during the unfolding of flint knapping activity. It is argued throughout the present work that knapping was undertaken by both expert and non-expert knappers, including apprentices. Some aspects characterising the practice of flint knapping changed throughout occupation of the sire, possibly pointing at changes in social dynamics affecting the community of Rocca di Rivoli.
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Dell, Kerstin. "Entwicklung eines indirekten ELISA zum serologischen Nachweis von Opisthorchis felineus (Rivolta, 1884) und Metorchis bilis (Braun, 1790) (Trematoda: Opisthorchiidae) beim Fuchs : mit einem Beitrag zu den Leberenzymaktivitäten bei experimenteller Opisthorchiidose /." Friedland : Bielefeld, 2001. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=009538526&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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Utili, Marco. "Studio mineralogico e chimico della serie della "Vena del Gesso" della cava di Monte Tondo (Borgo Rivola, Riolo Terme - RA)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10072/.

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Abstract:
Questo elaborato consiste nello studio mineralogico e chimico di una parte della successione della Vena del Gesso, coincidente con il sito estrattivo di Monte Tondo. Oltre all'inquadramento geologico della zona oggetto di studio e alcuni accenni sulle attività della cava, il presente elaborato contiene tabelle con le analisi di fluorescenza XRF per tutti i campioni prelevati, grafici dello spettro XRD per due campioni, completi di tabelle con i valori in allegato, diagrammi di correlazione per alcuni elementi, una analisi termogravimetrica ed una termodifferenziale, e i grafici con le rette di regressione per gli elementi maggiori e in tracce, con l'esclusione di certi elementi che hanno dato concentrazioni sotto il limite di rilevabilità.
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Pauly, Andreas Karl. "Molekulare Charakteristik von adulten Trematoden der Familie Opisthorchiidae mittels PCR und RFLP-Analyse mit einem Beitrag zum molekularen Nachweis von Eiern der Arten Opisthorchis felineus (Rivolta, 1884) und Metorchis bilis (Braun, 1790) im Kot von Füchsen /." [S.l.] : [s.n.], 2003. http://www.diss.fu-berlin.de/2003/230/index.html.

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Mavica, Maria Serena. "I "Fatti di Bronte" del 1860. Indagine storico-sociale." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1582.

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Abstract:
I Fatti di Bronte riguardano il noto episodio storico avvenuto nel 1860 nell omonimo paese in occasione del passaggio di Garibaldi in Sicilia. L avvenimento ha interessato migliaia di individui in un arco temporale di soli cinque giorni e apre tutta una serie di interessanti interrogativi, circa le sue motivazioni e la natura di tale mobilitazione generale, che ha suscitato l immediato accostamento al movimento sociale. Caratterizzato da una situazione socio-storica complessa per l oppressione economica delle masse popolari, perpetrata per secoli dai feudatari di volta in volta susseguitisi al potere, Bronte vedeva, all epoca dei fatti, la compresenza sul territorio di diversi gruppi che monopolizzavano il panorama economico. Il progetto di ricerca intende proporre una visione complessiva dei Fatti di Bronte alla luce di alcuni concetti sociologici applicati attraverso un' analisi documentale delle fonti originali dell epoca. Il lavoro parte da qui per proporre un viaggio tra percorsi storici e sociologici. La vita di Bronte si svolge in una perenne antitesi tra la vita contadina e la tragedia delle asimmetrie economiche tra classi. La rivolta appare come forma di comportamento collettivo, nel suo ipotetico e potenziale divenire movimento. Ove vi siano molti individui che si conducono l un l altro verso un obiettivo, vi è un senso di appartenenza al gruppo, uno stato psicologico di solidarietà e abbandono alle sollecitazioni anarchiche, un contagio, che allenta i freni inibitori e conduce alla violenza. Ma Bronte è molto di più: è il frutto dell ancestrale antagonismo tra classi, vissuto nel quadro del trauma culturale, della lotta politica, della tensione sociale per gli abusi giuridici ai danni della popolazione. In questo contesto vi è una figura di spicco, storicamente ritenuto capo della rivolta, un potenziale leader il cui carisma affascina il popolo. In questo stato di disorientamento, può esservi l input per il movimento sociale, volto a modificare le situazioni esistenziali non soddisfacenti, eppure, l applicazione dei concetti delineati nella prima parte del lavoro alle risultanze documentali, sembra rivelare tutt altro. La folla procede schizofrenica, per gruppi disarticolati ed in maniera contraddittoria, enfatizzando la condizione oramai radicata di estraneità nei confronti delle classi agiate, l eccidio è difficilmente arginabile. Le testimonianze delle fonti, lette alla luce dell'inquadramento concettuale della prima parte del lavoro, ci tramandano l assenza di un' ideologia popolare, di una vera e propria coscienza, e la mancanza di questo requisito, oltre che di una figura carismatica di riferimento, dimostra la chiara natura della rivolta. I Fatti di Bronte sono un timido tentativo di portare le istanze del popolo nella dialettica istituzionale, pur senza la pretesa di divenire un movimento organizzato.
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Olivieri, Matteo Fulvio. "La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3425320.

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Abstract:
The research traces the history of the activities of the tyrants and of the major aristocratic families of Athens on the international level, from the end of the VII to the early V century B.C. Examined are both the private sphere, thus international initiatives and contacts of interpersonal and familial nature, and the public sphere, that is the conduction of the foreign policy and interstate diplomacy of Athens under the influence of the tyranny. The analysis centers upon the position and motives both of the tyrants as well as of each non-Athenian counterpart involved in the contacts: in this way a depiction the international alliance networks, areas of interest and centers of influence takes form, essentially providing a history a case in point for the international system of archaic age Greece. In the most ancient tyrannical attempt by Cylon and later in the early activities of Peisistratus we may identify instances of the clash between Athens and Megara for control over the island of Salamis. The first attestations relative to Peisistratus reveal the network of international private contacts and initiatives that ensured his power in Athens; the tyranny of Peisistratus is attributed with a maritime strategy directed Athens towards control of the Cyclades and the Hellespont. After the death of his father in 528/7 B.C. Hippias was involved in the changes and hegemonic attempts that took place within the interstate regional system of Attica, Boeotia and Thessaly. From the second last decade of the VI century B.C. hostility between the tyrant and the Athenian aristocracy came to a critical phase: then the respective personal alliance networks of the Peisistratids and of their opponents, the Alcmaeonids, were activated; in this context emerges the functional character of the traditional relations between the Alcmaeonids and the Panhellenic sanctuary of Delphi. The research furthermore traces the history of the tyranny held in the Thracian Chersonese by the Athenian aristocratic family of the Philaids. Between these and the Peisistratid tyrants there was an interfamily agreement aimed at safekeeping the international strategic interests of Athens in accessing navigation of the Hellespont. The final part of the chronological sequence examines the expansion of the Persian Empire in Europe that revolutionized the assents of international power: the Philaids reacted by assuming an anti-Persian policy; differently the Peisistratids gradually associated themselves to Persia. The conclusions encourage contemplating the undetermined nature of the distinction between public and private sphere in the tyrants’ activities; a logn term historical perspective finally unlocks a discussion over the possibility of identifying phenomena of continuity binding the objectives pursued by the tyranny and the international strategic interests of democratic Athens in the following V century B.C.
La ricerca traccia la storia delle attività sul piano internazionale dei tiranni e delle principali famiglie aristocratiche di Atene, dalla fine del VII all’inizio del V secolo a.C. Prese in esame sono sia la sfera privata, ovvero le iniziative e i contatti internazionali di natura interpersonale e familiare, sia la sfera pubblica, ovvero la conduzione della politica estera e della diplomazia interstatale di Atene sotto l’influenza della tirannide. L’analisi verifica la posizione e i moventi tanto dei tiranni, quanto di ogni controparte non-ateniese coinvolta nei contatti: emerge così un quadro delle reti di alleanze, degli ambiti d’interesse e dei centri di potere internazionali, dunque una campione significativo del sistema internazionale della Grecia arcaica. Nel più antico tentativo tirannico di Cilone e in seguito nelle prime attività di Pisistrato si identificano istanze della contesa fra Atene e Megara per il controllo di Salamina. Le prime attestazioni relative a Pisistrato rivelano la rete di contatti e iniziative familiari che gli assicurarono la presa del potere ad Atene; alla tirannide pisistratide si attribuisce una strategia marittima che indirizzò Atene verso il controllo delle Cicladi e dell’Ellesponto. Dopo la morte del padre nel 528/7 a.C. Ippia fu coinvolto nella gestione dei mutamenti e dei tentativi egemonici che interessarono il sistema interstatale e regionale dell’Attica, della Beozia e della Tessaglia. Nel penultimo decennio del VI secolo a.C. l’ostilità fra il tiranno e gli aristocratici ateniesi divenne critica: furono allora attivate le rispettive reti di alleanze personali dei Pisistratidi e degli Alcmeonidi loro avversari; in questa situazione emerge la funzionalità dei tradizionali rapporti fra gli Alcmeonidi e il santuario panellenico di Delfi. La ricerca ripercorre inoltre la storia della tirannide tenuta nel Chersoneso Tracico dalla famiglia aristocratica ateniese dei Filaidi. Fra questi e i tiranni pisistratidi esistette un’intesa interfamiliare volta alla tutela degli interessi strategici internazionali di Atene nell’accesso alla navigazione dell’Ellesponto. La parte finale della sequenza cronologica presa in esame è segnata dall’espansione dell’impero persiano in Europa che sconvolse gli assetti del potere internazionale: i Filaidi reagirono assumendo una posizione antipersiana; invece i Pisistratidi si associarono gradualmente alla Persia. Le conclusioni portano a riflettere sull’indeterminatezza della distinzione fra sfera pubblica e sfera privata nell’operato dei tiranni; in una prospettiva storica di lungo corso si apre infine una questione in merito all’individuazione di fenomeni di continuità fra gli obiettivi della tirannide e gli interessi strategici internazionali dell’Atene democratica nel successivo V secolo a.C.
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ALILI, IMER. "L’insegnamento della lingua, letteratura e cultura italiana all’estero: l’esperienza nella Repubblica di Macedonia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/189882.

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Abstract:
Teaching italian language, literature and culture abroad: the experience in the Republic of Macedonia (FYROM) by Imer ALILI. // In this dissertation we wanted to summarize, briefly, an empirical and analytical study on the current state of general education and the teaching tools available to teachers of all levels of teaching, to move us forward in the direction of a possible revision and rebuilding the educational system, like the humanistic values of which the various disciplines should be impregnated to comprehend the current conditions of reality evolved in this digital age, now on a global scale. It would be desirable to look at the past, not as it has been addressed so far, but by taking on a cautious and calm ratio, aimed at an enriching perspective in the public education system, which can be achieved by overcoming the innate and primordial tendency to refute a priori others’ theses without first considering them and examining the possibilities for their concretization. For the future of new generations, we should not avoid to convey those basic concepts on which we have been forged, but, instead, be willing to draw on the past with venerable approval, if nothing else, for the experience accumulated by our predecessors. And, for that past-present-future time-frame, the art of teaching - aligned with a necessary empathic remark - has the ultimate goal of an indispensable mission that pedagogues will have to be able to reproduce, based on the objective of reconsidering - for an appropriate, targeted and attentive training - the human-nature relationship, as an inseparable dualism belonging to all humanity, richness in diversity, to redress a serious and fruitful reflection on our future as well as an attempt to mitigate the anxieties and uncertainties dominating these actual times.
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BACCIOLA, GAIA. "Metropoli e conflitto: abitare le rivolte." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1364175.

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Abstract:
L'obiettivo del lavoro di ricerca è quello di analizzare, attraverso l’uso di categorie teoriche provenienti da differenti campi del sapere, le forme della metropoli contemporanea, utilizzando il conflitto sociale come chiave di lettura privilegiata. In particolare la tesi ha come obiettivo più specifico l’analisi del fenomeno delle rivolte metropolitane in quanto caso limite del conflitto urbano, ovvero come esperienza estrema del disordine cittadino. Nel tentativo di cogliere il carattere sostanzialmente caotico della città e delle esperienza urbana, che sottende all’apparente ordine metropolitano, lo scopo è quello di ricostruire il filo rosso che collega tra loro le diverse rivolte che hanno attraversato l’occidente negli ultimi decenni. Il lavoro ricerca, che ha come riferimento originario il campo degli studi urbani, si sviluppa a partire da una messa in discussione critica del ruolo dell’urbanistica come disciplina che da sempre ha privilegiato una lettura tesa a razionalizzare, cioè riportare all’interno dei confini della governance, ciò che nella città emerge sempre come un’eccedenza ingovernabile.
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Garau, Michele. "Senza perché. La traiettoria destituente di una politica delle rivolte." Doctoral thesis, 2022. https://hdl.handle.net/2158/1273986.

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Abstract:
La tesi è una genealogia filosofica e storica dei mutamenti della critica anticapitalista avvenuti negli ultimi decenni. Il lavoro ruota attorno ad assi tematici, autori ed esperienze pratiche per spiegare i nuovi registri delle politiche di trasformazione sociale, basando l'indagine sul fenomeno delle rivolte, il nodo della temporalità e la nozione di "potenza destituente". The thesis is a philosophical and historical genealogy of the changes in anti-capitalist critique that have occurred in recent decades. The work revolves around thematic axes, authors, and practical experiences to explain the new registers of the politics of social transformation, basing the investigation on the phenomenon of revolts, the knot of temporality, and the notion of "destituent power".
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BARAGLI, MATTEO. "Dal podere alla piazza: famiglie, parrocchie e agitazioni bianche nelle campagne toscane (1917/1921)." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/557488.

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VANNINI, LUCA. "Firenze, i Medici e le città soggette: le rivolte al dominio fiorentino tra '400 e '500. I casi di Volterra, Pistoia e Arezzo." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1005753.

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Abstract:
La parabola del potere mediceo colta attraverso lo studio di tre momenti fondamentali della storia delle relazioni tra dominante e città soggette: la guerra di Volterra del 1472 (affermazione dell'egemonia laurenziana), la guerra civile pistoiese del 1499-1502 (crollo delle strutture del potere mediceo in seguito all'esilio del 1494), rivolta di Arezzo del 1502 (primo organico tentativo di restaurazione medicea).
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CESAREO, MARCO. "I ribelli messinesi e la rivolta antispagnola del 1674-1678 ruolo socioeconomico e percorsi individuali tra Sei e Settecento." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11570/3195311.

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Abstract:
Il presente elaborato prende in esame sulla scorta di una documentazione inedita la storia dei ribelli messinesi coinvolti nella rivolta antispagnola del 1674-78. Gli studi finora pubblicati hanno analizzato le fasi militari del conflitto, lasciando in ombra gli aspetti sociali del nucleo dirigente che guidò la secessione dalla monarchia spagnola. Questo scritto invece intende offrire uno spaccato socioeconomico del gruppo dirigente messinese, dei sui rapporti con il resto della Sicilia. Queste pagine mostrano inoltre in che modo i ribelli messinesi ricostituirono i loro patrimoni, in seguito alla restituzione della città al dominio spagnolo.
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Bellini, Elena. "DSA: architecturAbility. Ambienti sensoriali "terapeutici" per rendere Abili. Un progetto di vita integrato rivolto alle persone con Disturbi dello Spettro Autistico." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1127416.

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Abstract:
Autism Spectrum Disorder is a neurodevelopmental disorder characterised by challenges with social skills and communication, repetitive behaviour, sensory sensitiveness and environmental perception. The most recent data estimate autism’s prevalence as 1 in 68 children (CDCP, USA), with a ratio of men to women that is approximately 4:1. This research aims to improve the quality of life of people with autism and their families in their living environments, to make them Able and included in the society. It develops new tools to support the design process that would be able to adapt the environment to all the requirements of people with ASD. Literature about design for autism is quite recent and there are only a few line guides about residential and educational environments. This research affirms that universal design guides can't be the right answer because ASD can differ a lot from person to person, in terms of special needs. On the contrary, it presents a new co-design approach based on flexibility, customisation and dynamic space. The autism-friendly sensory waiting room in Careggi Hospital represents an application of this method and also the first example in Italy (and one of the few in Europe) of a sensory waiting room in Emergency Department. The second product of the research is a web platform - DARE (sense) - that represents a co-design tool to involve people with autism, their families and the professionals in the briefing of the project. It aims at disseminating knowledge and best practices about enabling living environments and it can be implemented with people's experiences and research innovations.
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Rigaud, Jean Pierre. "Etude des formations dévono-dinantiennes du Beaujolais méridional (secteur de Rivolet-St Cyr Le Chatoux) : magmatisme et minéralisations associés à l'ouverture d'un proto-rift ensialique." Phd thesis, 1985. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00744083.

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Abstract:
Les monts du Haut- Beaujolais (Rhône, France) présentent une série dévono-dinantienne volcanique à caractère spilito-kératophyrique. La reprise de levers cartographiques au 1/ 25 OOOème et au 1/12 500ème confirme en général les relations connues entre les grands ensembles structuraux. Elle a permis de preciser et parfois de découvrir les relations existantes entre les différentes formations géologiques . L' étude pétrographique et géochimique a été focalisée sur les formations du Dévonien supérieur. Deux ensembles géologiques se dégagent : - un ensemble basal à dominante détritique qui témoigne d ' un volcanisme précoce subordonné; - un ensemble formé par un complexe volcanoplutonique intrusif. Ce dernier montre des termes plutoniques et des laves associées de nature basique , intermédiaire et acide , dont le trait principal est le caractère albitique. Les caractères pétrographiques et géochimiques, notamment la répartition des éléments inertes Ti , Zr , Y, Nb confirment les liens cogénétiques , voire comagmatiques entre les différents termes. La géochimie , abstraction faite de l'albitisation , révèle l'existence d'une série magmatique différenciée , de nature tholéïtique abyssale. L'estimation des degrés de fusion partielle ,l'évaluation de la nature et de l'importance des fractionnements suggère une mise en place ensialique dans une environnement de type croûte amincie . La métallogénie du secteur étudié s'intègre au schéma régional du Nord-Est du Massif Central français et présente de nombreux indices métallifères. Les minéralisations sulfurées les plus importantes appartiennent au Dévonien , au sein duquel elles sont associées avec les masses volcanoplutoniques acides ou basiques. Leur morphologie , en lentilles localisées à la base de la série , les apparente aux amas sulfurés (de type kuroko ou chypriote selon les cas) . Tardivement , lors des intrusions de granitoïdes numuro-westphaliens , ces amas ont été accessoirement restructurés par apport localisé d'une minéralisation à MO , Bi , (As, W, Sn ?). L'ensemble des informations géologiques relatives à ces minéralisations s' intègre dans un schéma géotechnique cohérent. Elles se sont mises en place avec le volcanisme acide et basique (voire le plutonisme) , à la faveur du fonctionnement d'un rift intracontinental ou d'un bassin marginal ensialique.
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Pauly, Andreas Karl [Verfasser]. "Molekulare Charakteristik von adulten Trematoden der Familie Opisthorchiidae mittels PCR und RFLP-Analyse : mit einem Beitrag zum molekularen Nachweis von Eiern der Arten Opisthorchis felineus (Rivolta, 1884) und Metorchis bilis (Braun, 1790) im Kot von Füchsen / vorgelegt von Andreas Karl Pauly." 2003. http://d-nb.info/968927017/34.

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