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Lopez de Gonzalo, Marco. "Navigare nell'emergenza: crociere e COVID-19." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 30 (September 2020): 424–34. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030024.

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Abstract:
Il settore delle crociere è stato duramente colpito dall'epidemia COVID-19. Le conseguenze di tale epidemia devono essere valutate in base alla direttiva (UE) 2015/2302 ed alla legislazione nazionale di emergenza. L'operatore di crociere può essere responsabile nei confronti dei passeggeri che siano stati contagiati a bordo; la responsabilità può essere evitata con la dimostrazione di avere adottato tutte le ragionevoli cautele. Il programma della crociera può essere sostanzialmente modificato; l'operatore di crociere deve predisporre alternative, ma ciò può risultare difficile in pratica. Le crociere possono essere cancellate, dall'operatore o dal passeggero; dovrebbe essere fornito un rimborso integrale ed è dibattuto se tale rimborso possa essere sostituito da un voucher.
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Loschiavo, Carmelo. "L'approvazione e il rimborso delle nuove procedure di aferesi terapeutica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 23, 2013): S65—S67. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1095.

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Abstract:
L'aferesi terapeutica, riconosciuta come terapia essenziale in molte procedure terapeutiche e presente nelle Linee Guida di diverse Società Scientifiche, in Italia non ha una normativa adeguata alle esigenze moderne, al contrario di quanto avviene in molti paesi occidentali. La lacuna del Sistema Sanitario Nazionale è stata colmata parzialmente e in modo difforme in alcune Regionali, mediante l'emanazione di propri LEA limitati al territorio della singola Regione. Ciò ha creato una netta disu guaglianza di trattamento per i pazienti, a seconda della loro residenza, e, per superare ciò, le Società di Nefrologia e di Emaferesi hanno proposto congiuntamente uno standard di identificazione e tariffazione delle pratiche di aferesi terapeutica che livelli il rimborso e la fattibilità di tale prestazione su tutto il territorio nazionale.
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3

Ruggieri, Giancarlo. "Diffusione della dialisi peritoneale in Italia e nel mondo, suoi limiti e loro cause." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (February 13, 2014): S13—S14. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.956.

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Abstract:
L'utilizzo della dialisi peritoneale nel mondo rappresenta tuttora mediamente il 10–13% della terapia dialitica. Il rapporto fra reddito pro capite e uso della DP non dimostra una correlazione significativa, esistente se la dialisi peritoneale è normalizzata sul reddito pro capite, almeno relativamente al periodo qui considerato, 1997–2008 (2). Sembra evidente il peso del rimborso nella scelta dialitica, mentre sulla DP pesa tuttora negativamente la patologia peritoneale dovuta alla limitata biocompatibilità delle soluzioni dialitiche.
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Ruggieri, Giancarlo. "Un'analisi dello status della dialisi peritoneale e di alcuni suoi aspetti economici e medici." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (September 23, 2013): 181–90. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1034.

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Abstract:
Oltre dieci anni fa venne osservata e analizzata la marginalità in Italia della dialisi peritoneale (DP). Questo lavoro rivisita questo problema della DP in Italia e nel mondo, valutandone le possibili cause su basi economiche e medi-che. Sono state studiate le possibili relazioni esistenti fra prodotto interno loro pro-capite (PIL/pC) e DP %, utilizzando i dati di prevalenza della DP 2007–2008 di 106 Paesi e associando a tali dati quelli dei corrispondenti PIL/pC della World Bank. Non è risultata nessuna correlazione diretta fra PIL/pC e DP %, ma è risultata un'evidente tendenza dei Paesi con reddito maggiore a ricorrere meno alla DP rispetto ai Paesi con reddito minore. Ciò è stato definito più chiaramente rapportando il PIL/pC con la DP % normalizzata sul reddito (DPn): questo approccio ha dimostrato un'evidente e significativa differenza fra Paesi con maggiore e minore PIL/pC, questi ultimi avendo una quota di DPn assai più elevata rispetto ai primi (fra cui l'Italia), in cui la scelta dialitica è apparsa chiaramente basata su altri fattori che non il PIL/pC, assai presumibilmente su un miglior rapporto rimborso/costo e su un minore affidamento verso la DP. Per quest'ultimo aspetto sono stati presi in considerazione dei problemi persistenti nell'esercizio della DP, il drop out per peritonite, che, anche se molto ridotto, merita ancora una valutazione in tutte le statistiche, e la perdita di efficacia peritoneale, dovuta ai perduranti danni legati alle soluzioni di dialisi, ridotti ma non ancora aboliti: si deve ritenere che rimborsi inadeguati e problemi clinici pesino negativamente sul trend della diffusione della DP.
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5

Coppola, V., L. Memoli, L. Brunese, M. Alfinito, M. Coppola, and G. Vallone. "Analisi economica del costo dell'indagine RM effettuata con tomografi di diversa intensità." Rivista di Neuroradiologia 11, no. 1 (February 1998): 79–84. http://dx.doi.org/10.1177/197140099801100110.

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Abstract:
Indipendentemente dalle prestazioni, sono stati valutati e confrontati i costi di gestione e di ammortamento di due apparecchiature per risonanza magnetica da 1 e 0,5 Tesla e si è ricavato il costo-medio per esame. Le condizioni lavorative sono state rappresentate in maniera ideale e i tempi tecnici standardizzati. Le nuove modalità di rimborso a prestazione, basata sulla verifica dei DRG deve obbligare a una preventiva valutazione strategica delle risorse da impiegare e dei costi da sopportare ai fini del raggiungimento del break even point. La modalità procedurale seguita deve rientrare nella pianificazione strategica delle risorse che tutte le amministrazioni devono effettuare preliminarmente alla indizione di una gara d'appalto.
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Posteraro, Nicola. "Curarsi in Europa è possibile? Come e se il decreto sull’assistenza transfrontaliera n. 38/2014 condizioni e ostacoli l’esercizio del diritto alla salute / Is it possible to care themselves in Europe? How and if the decree on cross-border healthcare no. 38/2014 affects and hinders the right to health." Medicina e Morale 66, no. 2 (May 5, 2017): 209–29. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.488.

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Abstract:
Questo lavoro analizza il decreto legislativo del 4 marzo 2014, n. 38 sulle cure transfrontaliere. Le norme del decreto sembrano garantire il diritto alla salute, perché stabiliscono che non esiste l’obbligo di ottenere una autorizzazione da parte dell’amministrazione, prima di poter espatriare al fine di ottenere le cure all’estero. Esse, però, al contempo, svantaggiano i meno abbienti, perché approntano un sistema di assistenza indiretta e precisano che gli amministrati possono ottenere il rimborso delle spese sostenute solo nei limiti dei costi che la prestazione avrebbe avuto se fosse stata eseguita nel territorio di provenienza. Inoltre, quando introducono la eccezionale necessità di una previa autorizzazione, attribuiscono alla p.A. un potere fortemente discrezionale. Infine, non chiariscono alcuni aspetti relativi ai procedimenti amministrativi da attivare per ottenere il rimborso e non regolano in modo adeguato i rapporti con il regolamento CE n. 883/2004. Esiste davvero un diritto alle cure oltre lo Stato? ---------- This work analyzes the Italian Legislative Decree of 4 March 2014, n. 38, about the cross-border healthcare. The provisions seem to guarantee the right to health, because they state that the patients have not to obtain an authorization from the administration, before being able to get treatment abroad. At the same time, they disadvantage the poor, because they establish a system of indirect assistance and they specify that individuals may obtain only the reimbursement of the costs that the service would have incurred if it had been performed in the territory of origin. In addition, when introducing the exceptional need for prior authorization, they confer to the public Administration a highly discretionary power. Finally, they aren’t clear when they regulate the aspects of the administrative procedures. Is there really a right to health care over the state?
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Scotti, G., C. Righi, A. Mele, S. Mazzitelli, and A. Longo. "La Neuroradiologia Terapeutica: Valutazione del rapporto costi-benefici." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 5 (October 1994): 735–44. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700503.

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Abstract:
In vista del possibile cambiamento del sistema di pagamento delle prestazioni sanitarie, con il passaggio dalla attuale forma di contabilizzazione delle giornate di degenza a quella di rimborso per caso trattato (in analogia con i DRG americani), diventa fondamentale conoscere con precisione i costi reali delle singole procedure e dei singoli trattamenti. Questo articolo analizza esclusivamente i costi di alcune delle più comuni procedure di Neuroradiologia Terapeutica Endovascolare, attraverso una valutazione analitica dei prezzi dei materiali di consumo, dei costi del personale coinvolto e delle attrezzature. Viene analizzato il costo delle seguenti procedure: angiografia diagnostica, primo tempo indispensabile per qualunque procedura di terapia endovascolare; angioplastica della succlavia; trattamento endovascolare degli aneurismi intracranici con spirali staccabili (GDC); trattamento endovascolare delle malformazioni arterovenose cerebrali. Di particolare interesse nei risultati è il riscontro che i costi fissi, vale a dire ammortamento e manutenzione delle attrezzature, incidono per una percentuale variabile che oscilla fra il 6,4% per il trattamento degli aneurismi con spirali staccabili (GDC) e il 45,7% per l'angiografia diagnostica. Ciò per l'alto costo dei materiali di consumo, in particolare le spirali, nel trattamento degli aneurismi. Il costo del personale oscilla frail 6 e il 15%. Il costo di una angiografia diagnostica, intorno ad un milione e settecentomila lire, è superiore alle attuali cifre di rimborso del nomenclatore tariffario. Il costo per un trattamento di angioplastica della succlavia e intorno ai 3 milioni mentre quello di un aneurisma intracranico di piccole dimensioni, che richieda l'impiego di una sola spirale, è intorno ai 7 milioni. Verranno in un prossimo articolo presi in considerazione i costi degli interventi chirurgici per patologie equivalenti e verrà quindi effettuata una valutazione comparativa, includendo la durata e il costo del periodo di degenza.
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Virga, Giovambattista. "Obiettivo: aumentare l'utilizzo della dialisi peritoneale in Italia." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (February 18, 2014): S19—S20. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.959.

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Abstract:
La dialisi peritoneale (DP) è una tecnica dialitica di costo minore rispetto all'emodialisi, ma ancora poco utilizzata in Italia (10% circa dei dializzati). Per incrementare la sua prevalenza in Italia, andrebbero aumentate l'incidenza e la “retention”. L'incidenza potrebbe migliorare inserendo la DP come materia nelle Scuole di Specializzazione in Nefrologia per modificare l'atteggiamento culturale, prevedendo una modalità di rimborso per le famiglie dei pazienti, inserendo in tutte le Unità di Dialisi un programma di DP, aiutando i pazienti nella scelta della DP con strumenti idonei allo scopo e prevedendo la possibilità di addestramento per alcuni nefrologi e/o chirurghi al posizionamento del catetere peritoneale. La “retention” può essere migliorata con l'addestramento al posizionamento del catetere peritoneale e creando un programma di aggiornamento continuo, anche on-line, per i Nefrologi che si dedicano alla DP.
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Carbonari, L., F. Galli, and L. Tazza. "Team dell'accesso vascolare: modelli organizzativi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (January 24, 2018): 2–8. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1105.

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Abstract:
Il nefrologo, che si confronta con tutti i problemi inerenti all'insufficienza renale, è anche da sempre principale gestore della terapia emodialitica. Per tale motivo tocca al nefrologo, in prima istanza, occuparsi dell'accesso vascolare disponendone l'allestimento, la sorveglianza e la manutenzione a garanzia della possibilità di effettuare il trattamento sostitutivo. Rispetto a quanto avviene in altri paesi, in Italia l'attività dell'accesso non è ad oggi standardizzata né strutturata; ciascun centro dialisi si organizza in funzione delle capacità dei nefrologi ivi operanti e delle collaborazioni di altri specialisti presenti nell'ospedale, spesso senza un percorso strutturato e con modalità di intervento per lo più fondate sulla disponibilità personale e sul volontarismo. Partendo dalla storia dell'accesso vascolare in Italia, abbiamo individuato tre tipologie organizzative che correlano, da un lato, con il contesto storico in cui sono sorte e, dall'altro, con il progresso, in termini di dispositivi medici e competenze specialistiche, che ha via via modificato i comportamenti. Il modello organizzativo “primordiale” vede il nefrologo confezionare e correggere personalmente gli accessi disponibili in quell'epoca. Nel modello polispecialistico, che nasce successivamente, il nefrologo inizia a delegare ad alti specialisti, più competenti sul versante tecnico, singole fasi del lavoro; resta colui che inizia il percorso e detta i tempi ma perde, talora, il controllo della gestione complessiva. Nel modello strutturale integrato, ideale ma non ancora integralmente realizzabile, il chirurgo dedicato all'accesso dialitico ed il radiologo interventista interagiscono da vicino con il nefrologo, che funge da regista, coordinatore e amministratore di tutto il processo di gestione dell'accesso vascolare. La formazione culturale specifica e necessaria e la conoscenza del programma terapeutico complessivo sono condivise dal team dell'accesso. In tale modello integrato dovrebbero essere trovate soluzioni perché anche la responsabilità professionale ed il rimborso amministrativo risultino bene “integrate” tra i vari specialisti ed operatori sanitari che partecipano all'attività. Il rimborso a D.R.G. com'è attualmente regolato presenta incongruenze e può produrre effetti contrari alla migliore cura del paziente. Le Aziende ospedaliere attualmente non riservano all'accesso vascolare, parte irrinunciabile della terapia dialitica, l'attenzione necessaria e non comprendono come una corretta gestione del problema, fondata su percorsi organizzati, migliori la qualità di vita del paziente e contenga il costo assistenziale della dialisi. La gestione complessiva dell'accesso vascolare dialitico non può più fondarsi, attualmente, solo sulla “buona volontà” del nefrologo dializzatore, ma richiede regole strutturali. Pertanto andrebbero definite le motivazioni professionali mediante l'attribuzione di precisi compiti, con lo scopo di meglio identificare e minimizzare il “rischio organizzativo”. L'individuazione di meccanismi economico-organizzativi-normativi che privilegino anzitutto l'ottenimento del risultato e, a seguire, che premino il lavoro di tutta la squadra che l'ha generato è la condizione prima per creare il modello integrato. è più che mai tempo che l'accesso vascolare entri a pieno titolo nel sistema qualità della dialisi e per farlo, a nostro avviso, il modello organizzativo integrato è l'unica soluzione possibile.
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Di Virgilio, Aldo. "Fra elezioni regionali e elezioni politiche: l'interludio amministrativo e referendario del 2000." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 45, no. 2 (September 30, 2001): 135–47. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12792.

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Abstract:
Assieme alle elezioni regionali – l’evento elettorale più importante dell’anno sul quale si rimanda al precedente numero dei Quaderni - il 16 aprile 2000 si sono svolte 6 elezioni provinciali e 490 elezioni comunali (79 in comuni con oltre 15.000 abitanti, fra i quali 10 capoluoghi di provincia; 471 in comuni minori). In cinque delle sei province e in 53 dei 79 comuni con oltre 15.000 abitanti (fra i quali 9 comuni capoluogo di provincia) si è tornati alle urne due settimane più tardi per eleggere al ballottaggio presidenti di provincia e sindaci. Il 21 maggio l’intero corpo elettorale è stato invece convocato per rispondere con un “Sì” o con un “No” a sette quesiti abrogativi relativi a temi di carattere elettorale (rimborso spese elettorali; sistema elettorale per la Camera; sistema elettorale per il Consiglio Superiore della Magistratura), giudiziario (ordinamento giudiziario; incarichi extragiudiziari dei magistrati) e giuslavoristico (disciplina dei licenziamenti; trattenute associative e sindacali tramite gli enti previdenziali). Altre tornate di voto, più circoscritte per numero di unità amministrative e ambito territoriale, si sono svolte in maggio e in novembre. Il 7 maggio si è votato nei 68 comuni valdostani, capoluogo compreso; il 14 maggio in 321 comuni trentini ed alto-atesini, tra i quali Bolzano; il 12 novembre in 4 piccoli comuni trentini; il 26 novembre in 19 comuni siciliani, tra i quali Enna.
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Semproni, Antonio. "L’azione del fisco danese per riavere rimborsi ottenuti con <i>fraud</i> (<i>Skatteforvaltningen</i> v <i>Solo Capital Partners LLP</i>)." Trusts, no. 4 (August 4, 2022): 649–56. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.146.

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Abstract:
Massima Le Corti inglesi sono competenti a giudicare della domanda proposta da un’autorità fiscale straniera per il recupero di rimborsi di ritenute disposti a favore di soggetti residenti in Inghilterra i quali, al fine di ottenere i rimborsi ai sensi dei trattati contro le doppie imposizioni, hanno falsamente rappresentato di essere soci delle società straniere che hanno distribuito i dividendi soggetti a ritenuta, in quanto tale domanda è diretta non a recuperare le imposte, così implicando un’inammissibile esercizio extra-territoriale della sovranità, bensì a ottenere un rimedio contro la fraud ordita dai convenuti, rimedio a disposizione di qualunque persona fisica o giuridica e non solo di un ente sovrano.
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Hansen, Jan Erik. "Et zoom på online-undervisning." Revy 43, no. 3 (September 9, 2020): 10–13. http://dx.doi.org/10.22439/revy.v43i3.6047.

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Abstract:
Interview med informationsspecialister og undervisere, Annemette Møller Hansen og Susie Rimborg. Vi taler online-undervisning og hvordan corona-tiden også blev et strategisk tigerspring for dem selv - og for Københavns Universitetsbibliotek.
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D’Adamo, Gianna. "Dialisi Peritoneale: Dialisi Marginale? 2013 Tentativo Di Sintesi Delle Opinioni a Confronto." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (November 2, 2014): 81–82. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.868.

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Abstract:
Breve sintesi delle molte opinioni espresse dai “peritonealisti” italiani nell’ultimo numero speciale di questo Giornale, dedicato a rispondere alla domanda se la dialisi peritoneale (DP) sia ancora marginale. Lo scarso utilizzo della DP in Italia, stabile da molti anni intorno al 10%, è attribuito a motivi che vanno dall’inadeguata formazione universitaria dei nefrologi alla carente organizzazione interna delle unità operative e dai rimborsi non adeguati ai vuoti normativi ai molti Centri Privati non autorizzati a effettuare la DP. Altri fattori che ostacolano la diffusione della metodica sono il progressivo invecchiamento della popolazione che inizia la dialisi e il rischio di peritonite sclerosante, almeno nel lungo periodo. Si sottolineano l’importanza dell’informazione al paziente su vantaggi e limiti delle diverse terapie sostitutive e la necessità di ulteriori passi avanti della ricerca per migliorare la metodica o, almeno, il suo utilizzo.
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Pascucci, Nicola. "Imputazioni ingiuste e rimborso delle spese legali da parte dello Stato." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 8, no. 2 (August 26, 2022). http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v8i2.713.

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Abstract:
Il contributo esamina l’art. 1 commi 1015 ss. l. 178/2020 e il d. interm. 20 dicembre 2021, che introducono per la prima volta nell’ordinamento processuale penale italiano una disciplina generale sul rimborso delle spese legali agli imputati assolti da parte dello Stato. Le previsioni costituiscono un notevole passo avanti, ma presentano gravi e diffuse criticità nel perimetro applicativo, nei termini di presentazione dell’istanza e nei rapporti con altri istituti processuali. Anche la loro collocazione, al di fuori del codice di procedura penale, pare inopportuna. Inoltre, le somme stanziate dallo Stato (otto milioni di euro annui) sono del tutto insufficienti a garantire l’effettività della disciplina, se rapportate al numero di assoluzioni, desumibili dalle statistiche ufficiali. L’Autore delinea proposte di riforma, anche alla luce dei dati ministeriali sul numero e sull’esito dei procedimenti.
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Santuari, Alceste. "GLI ENTI SPORTIVI DILETTANTISTICI (ESD) E I RAPPORTI GIURIDICI DI COLLABORAZIONE CON GLI ENTI PUBBLICI ALLA LUCE DEL CODICE DEL TERZO SETTORE E DELLA RIFORMA DELLO SPORT." Diritto Dello Sport 2, no. 1 - 2021 (July 2021). http://dx.doi.org/10.30682/disp0201b.

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Abstract:
L’obiettivo dell’articolo è quello di evidenziare il ruolo importante che gli enti sportivi dilettantistici (ESD), possono svolgere in ambito locale per la promozione del benessere e, più in generale, per la realizzazione della coesione e solidarietà sociale in spazi, impianti ovvero in immobili di proprietà pubblica con modalità diverse. In questa prospettiva, gli ESD possono risultare concessionari, affidatari, soggetti convenzionati ovvero partners in progetti di partenariato pubblico-privato (si pensi per tutti al project financing) in forza di diverse discipline normative. L’articolo analizza i diversi rapporti giuridici che possono intercorrere tra ESD ed amministrazioni pubbliche, distinguendo tra procedure “di mercato” e istituti giuridici di partnership, tra prestazioni sinallagmatiche e convenzioni che prevedono soltanto il rimborso delle spese.
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"Vergütung von Arzneimitteln in der Militärversicherung / Remboursement des médicaments par l'assurance militaire / Rimborso di medicamenti nell'assicurazione militare." Schweizerische Ärztezeitung 85, no. 07 (February 11, 2004): 339. http://dx.doi.org/10.4414/saez.2004.10276.

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"Vergütung von Arzneimitteln in der Militärversicherung / Remboursement des médicaments par l'assurance militaire / Rimborso di medicamenti nell'assicurazione militare." Bulletin des Médecins Suisses 85, no. 07 (February 11, 2004): 339. http://dx.doi.org/10.4414/bms.2004.10276.

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Brodi, Elisa, and Luca Casolaro. "Finanziamenti Alle Imprese in Crisi E Prioritt Nel Rimborso: Gli Effetti Della Prededucibilitt Nel Concordato Preventivo (Debtor-in-Possession Financing and Credit Priority: The Effects of the Preferential Status Granted by Law in a Composition with Creditors)." SSRN Electronic Journal, 2017. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3056185.

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Pulignano, Giovanni, Maria Denitza Tinti, Donatella Del Sindaco, Stefano Tolone, Giovanni Minardi, Antonio Lax, and Massimo Uguccioni. "Barriers to cardiac rehabilitation access of older heart failure patients and strategies for better implementation." Monaldi Archives for Chest Disease 84, no. 1-2 (June 22, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2015.732.

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Abstract:
<p>In heart failure (HF), cardiac rehabilitation (CR) may reduce decompensations, hospitalization, and ultimately mortality in long term. Many studies over the past decade have demonstrated that aerobic exercise training is effective and safe in stable patients with HF. Exercise CR resulted in a clinically important improvement in the QOL. Several clinical and psychosocial factors are associated with decreased participation in CR programs of elderly HF patients, such as perception of exercise as tiring or painful, comorbidities, lack of physician encouragement, and opinion that CR will not improve their health status. Besides low functional capacity, and chronic deconditioning may also deter patients from participating in CR programs. Recent data suggest that current smoking, a BMI ≥30 kg/m<sup>2</sup>, diabetes mellitus, and cognitive dysfunction are associated with failure to enroll in outpatient CR in older age group. Moreover the lack of availability of CR facilities or the absence of financial refunds for enrolment of CHF patients in cardiac rehabilitation programs can play a crucial role. Many of this factors are modifiable through patient education and self care strategy instruction, health providers sensibilization, and implementing economic measures in order to make CR affordable. </p><p><strong>Riassunto</strong></p><p>Numerosi studi hanno dimostrato come la riabilitazione cardiovascolare (RC) con esercizio aerobico sia risultato efficace e sicuro nei pazienti con scompenso cardiaco (SC), nel ridurre ospedalizzazioni, mortalità ed indurre un miglioramento della qualità di vita. Tuttavia numerosi fattori clinici e psicosociali, come la bassa capacità funzionale, le comorbidità, la percezione dell’esercizio fisico come noioso o doloroso, sono associati a ridotta partecipazione a RC da parte di pazienti anziani con SC. Inoltre dati recenti mostrano come l’abitudine tabagica, un BMI ≥30 kg/m<sup>2</sup>, il diabete mellito ed il deterioramento cognitivo siano associati con il mancato arruolamento di pazienti anziani in programmi di RC. In aggiunta la mancanza di disponibilità di strutture per la RC o l'assenza di rimborsi finanziari per l'iscrizione dei pazienti con SC in programmi di riabilitazione cardiaca possono svolgere un ruolo cruciale. Molti di questi fattori risultano modificabili attraverso programmi di educazione sanitaria del paziente, sensibilizzazione del personale sanitario ed attraverso un’implementazione delle misure economiche al fine di rendere accessibile la RC.</p>
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