Academic literature on the topic 'Rifornimenti'

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Journal articles on the topic "Rifornimenti"

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Thomas, Robert, and Andrew Wilson. "Water supply for Roman farms in Latium and South Etruria." Papers of the British School at Rome 62 (November 1994): 139–96. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010060.

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Abstract:
RIFORNIMENTO D'ACQUA PER LE FATTORIE ROMANE DEL LAZIO E DELL'ETRURIA MERIDIONALENumerose cisterne sono note da siti rurali nell'area di Roma, molte troppo grandi per essere state riempite con acqua piovana scaricata dai tetti degli edifici. La presenza di rifornimenti esterni per le cisterne è stata anche confermata dal ritrovamento di numerose sezioni di canali, condotte e tubi. Il confronto della capacità delle cisterne con le quantità d'acqua necessarie per irrigazione e per altri usi agricoli suggerisce che le cisterne permettessero un rifornimento idrico per uso domestico e per gli animali, permettendo inoltre di irrigare piccoli orti, ma non estesi campi coltivati. La localizzazione di queste strutture idriche viene esaminata in relazione alia generale topografia di alcune aree. Viene proposto che le ville, le fattorie e gli insediamenti rurali ottenessero acqua da una serie di possibili sistemi di acquedotto, che andavano dalla presenza di rubinetti nel più generale sistema di acquedotti romani, alla presenza di acquedotti più piccoli amministrati da una municipalità locale, fino alla presenza di sistemi a piccola scala costruiti e mantenuti da cooperative o da privati
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Girardi, Giacomo. "Il mito della neutralitŕ violata. Lotta politica e rivolta in armi nelle Pasque veronesi." IL RISORGIMENTO, no. 1 (June 2016): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001003.

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Abstract:
L'articolo torna sulle Pasque veronesi, la rivolta cittadina di Verona contro i francesi del 1797, episodio a lungo rimasto confinato nell'ambito della storia municipale e da qualche tempo riscoperto, ma in una chiave identitaria dallo scarso rilievo storiografico. Avvalendosi di documenti d'archivio e di fonti a stampa coeve, si propone di accostare la controrivoluzione veronese alla caduta di Venezia. La spontaneita della rivolta di plebe viene cosi limitata e si insiste sull'esistenza di un progetto politico, orientato dal ceto dirigente della Serenissima, per tagliare i rifornimenti all'esercito francese e costringerlo a ripiegare. Le Pasque veronesi sarebbero cosi una manovra concertata a Venezia da un gruppo interno al Senato, che considerava inutile insistere sulla neutralita e chiamava alle armi per allontanare la minaccia francese. Il mito di una Venezia pacifica e ingiustamente tradita da Bonaparte viene cosi largamente ridimensionato a vantaggio di una lettura nella quale gruppi politici della Serenissima giocarono la carta della resistenza in armi all'arrivo dei francesi.
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Arthur, Paul. "Early medieval amphorae, the duchy of Naples and the food supply of Rome." Papers of the British School at Rome 61 (November 1993): 231–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009983.

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Abstract:
LE ANFORE ALTOMEDIEVALI, I DUCHI DI NAPOLI ED IL RIFORNIMENTO DI CIBO A ROMALe anfore altomedievali rinvenute in recenti scavi a Roma (Crypta Balbi) e a Napoli e le fornaci per anfore scoperte a Miseno e Ischia vengono discusse in questo articolo. Viene ipotizzato che alcune delle anfore trovate a Roma potrebbero venire dal Golfo di Napoli e potrebbero rappresentare la conseguenza di attività di scambio fra le due aree, in particolare durante il periodo in cui l'imperatore Leone III era in conflitto con il papato a pro-posito della iconoclastia e della politica fiscale. L'apparente scomparsa dei vasi nel corso del IX secolo potrebbe riflettere un ulteriore periodo di crisi dell'economia italiana, generato dall'intensincarsi delle incursioni arabe.
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Filippi, Gaetana. ""Amore mio caro". Riflessioni intorno a una lettera del giovane Freud alla fidanzata Martha Bernays." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2022): 113–25. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-002006.

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Abstract:
L'autrice riflette sulla lettera che il giovane Freud scrive alla fidan-zata Martha Bernays dopo una visita alla Gedalmegalerie di Dresda. La rappresentazione di parola di tre dipinti, di Raffaello, di Holbein il giovane, di Tiziano, manifesta la trasformazione che Freud sente di aver sperimentato a contatto con i grandi maestri. Per godere dell'Arte, dono che non tutti hanno, come dirà Freud in seguito, servono meccanismi inconsci come la capacità di sublimazione che permette le modalità operative della rappresentazione, della simbolizzazione, del linguaggio poetico. L'incontro inconscio tra l'Artista e il Fruitore d'arte, mediato dall'opera d'arte, insiste in un'area inconscia che è la stessa dell'incontro psicoanalitico. E l'arte che è nutrimento e consolazione per tutti i suoi fruitori, è un rifornimento di energie indispensabile per il terapeuta. In questa lettera Freud, prima di scoprire la psicoanalisi, sa già, inconsciamente, come deve essere lo psicoanalista.
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Martinat, Monica. "Il Consolato e l'Annona. La gestione dell'approvvigionamento alimentare a Lione in etŕ moderna: tra interessi particolari e pubblica utilitŕ." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 95–113. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134006.

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Abstract:
Approvvigionamento Lione, secc. XVI-XVIII Mercato Storia urbana L'articolo analizza il sistema di rifornimento cerealicolo e di gestione del mercato del grano adottato dalle autoritŕ lionesi nel corso del Seicento. Le tappe della faticosa costruzione di tale sistema, che comporta regole specifiche relative all'acquisto e allo smercio di grano in cittŕ, e la messa a punto di un particolare sistema di stoccaggio di grani pubblici, sono messe in relazione con il dibattito relativo alle questioni annonarie che si svolge in parallelo e che coinvolge tanto i poteri locali quanto i poteri economici della cittŕ. Le discussioni che qui si sviluppano intorno alla soluzione della «questione annonaria» permettono infatti di mettere in luce temi e argomenti, nonché pratiche politiche specifiche individuate dall'élite mercantile e destinate a modellare piů profondamente rapporti sociali e politici piů larghi. Se l'Annona č una necessitŕ politica, č perň anche un'opportunitŕ per far fruttare risorse private e pubbliche di cui i gruppi dirigenti - che troppo si confondono con le gerarchie economiche - non intendono privarsi.
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Taylor, Rabun. "A citeriore ripa aquae: aqueduct river crossings in the ancient city of Rome." Papers of the British School at Rome 63 (November 1995): 75–103. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010205.

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Abstract:
A CITERIORE RIPA AQUA: ATTRAVERSAMENTI FLUVIALI DELL'ACQUEDOTTO NELLA ROMA ANTICAUn attento esame delle fonti letterarie suggerisce che l'introduzione di quattro acquedotti nella zona transtiberina, l'Aqua Appia, l'Anio Vetus, l'Aqua Marcia e l'Aqua Virgo, sia dovuta ad Agrippa. Si ritiene che il Pons Cestius sia stato costruito per lo meno in parte per realizzare questo progetto. Il Pons Agrippae, che certamente trasportava l'Aqua Virgo e forse l'Anio Vetus o anche l'Aqua Marcia, fu più tardi smantellato e ristrutturato a breve distanza più a valle, da Probo, con il nome di Pons Aurelius. I vecchi ponti dell'acquedotto vennero deviati verso questo nuovo ponte per mantenere il rifornimento di acqua nella trans-tiberina. L'Aqua Traiana attraversava il Tevere da ovest con un proprio ponte e procedeva verso est subito a sud del Colle Aventino, per congiungersi probabilmente alla rete di distribuzione sul Celio prima di diramarsi per alimentare le Terme Traiane e le altre regioni della città che giacevano ad est del fiume.
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Rollandi, Maria Stella. "Mimetismo di bandiera nel Mediterraneo del secondo settecento. Il caso del Giorgio inglese." SOCIETÀ E STORIA, no. 130 (February 2011): 721–42. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-130003.

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Abstract:
L'autrice esamina alcuni aspetti dei viaggi effettuati fra il 1767 e il 1769 dalla nave Giorgio, battente bandiera inglese, ma di proprietÀ di Gian Tommaso Balbi, un aristo- cratico genovese. Scopo principale dell'investimento: trasportare cereali dall'Arcipelago alla Spagna con un'operazione che si inserisce nella consolidata pratica di rifornimento dei granai spagnoli, in un momento di salita dei prezzi, con specifici fini speculativi. L'investitore ricorre alla pratica del mimetismo di bandiera molto diffusa in quel periodo presso la marineria genovese a causa della fragilitÀ politica e militare della Repubblica. L'attivitÀ non si rivela profittevole e i viaggi si concludono nel momento in cui viene meno l'interesse del Balbi. La documentazione correlata a questa impresa presenta interessanti aspetti per quanto concerne il meccanismo degli imbarchi e degli sbarchi in vista dei luoghi di destinazione della nave e della tipologia della navigazione; fornisce dati relativi al dinamico e differenziato mercato del lavoro marittimo di quel periodo e, in particolare alla luce del caso esaminato, delle oscillazioni nelle retribuzioni sia all'interno dei gruppi omogenei che formano l'equipaggio sia fra marinai italiani e stranieri.
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Bruun, Christer. "Frontinus, Pope Paul V and the Aqua Alsietina/Traiana confusion." Papers of the British School at Rome 69 (November 2001): 299–315. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200001847.

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Abstract:
FRONTINO, PAPA PAOLO V E LA CONFUSIONE TRA AQUA ALSIETINA E TRAIANAL'iscrizione sulla Fontana dell'Acqua Paola del Gianicolo, a Roma, contiene un errore significativo. Secondo l'iscrizione, infatti, Papa Paolo V ristorò l'acquedotto augusteo dell'Aqua Alsietina, mentre in realtà i suoi ingegneri usarono l'Aqua Traiana per migliorare il rifornimento idrico della città (c. 1610). Questo errore non è semplicemente casuale. L'amministrazione papale era a conoscenza della presenza dell'Aqua Alsietina sulla sponda destra del Tevere dal trattato De aquae ductu urbis Romae di Frontino, ma non sapeva che i Romani avevano costruito anche un altro acquedotto sulla stessa sponda, poiché questo non veniva invece menzionato da Frontino. In questo articolo si sostiene che Frontino († c. 100 d.C.) doveva essere universalmente conosciuto tra gli ingegneri idraulici e gli amministratori delle risorse idriche in età rinascimentale e barocca (come Vitruvio tra gli architetti). La ‘riscoperta’ moderna dell'Aqua Traiana non avvenne che nel 1680 con Raffaele Fabretti, che fece uso di fonti antiche disponibili anche alla cancelleria di Paolo V, se solo fossero state condotte altre ricerche oltre Frontino. Furono necessari altri 150 anni prima che le conclusioni di Fabretti divennero generalmente note. Per la prima volta, inoltre, questo articolo prende in esame tutta l'evidenza antica e medievale in cui viene nominata l'Aqua Traiana.
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Dissertations / Theses on the topic "Rifornimenti"

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Maldini, Mattia. "Progettazione di una stazione di rifornimento per autobus a idrogeno." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La mia esperienza di tirocinio e tirocinio per tesi presso Hera S.p.a si colloca nel panorama delle fonti energetiche alternative con l’obiettivo di analizzare le principali tecnologie di produzione, stoccaggio, trasporto e utilizzo dell’idrogeno rinnovabile dal punto di vista tecnico e della sostenibilità economica, con particolare riferimento al suo impiego come combustibile nel trasporto pubblico urbano. Entrando nel dettaglio di questo elaborato, nel capitolo 1 si descrivono i processi di produzione, gli utilizzi e i costi dell’idrogeno da fonte fossile, che a oggi costituisce la quasi totalità della produzione globale. Nel capitolo 2 si approfondisce la produzione di idrogeno “green”, con elettrolizzatori alimentati da energia proveniente da impianti rinnovabili, e si descrivono le differenti tecnologie utilizzabili, confrontando i costi e le caratteristiche di quelle a TRL più elevato, alcalina e a membrana. Nel capitolo 3 sono trattati la compressione, il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno, in forma gassosa, liquida e in solidi. Nel capitolo 4 si analizza il suo utilizzo nel settore trasporti, in particolare quello pubblico urbano, soffermandosi brevemente sulle tecnologie di propulsione dei mezzi e sui principali progetti dimostrativi europei degli ultimi 20 anni, per poi focalizzarsi sulle stazioni di rifornimento; segue un approfondimento della normativa e dell’iter autorizzativo a cui è necessario attenersi per la loro realizzazione. Nel capitolo 5, infine, si seguono i passaggi necessari per la progettazione e il dimensionamento di un distributore di idrogeno presso un deposito di autobus a Ravenna, con produzione in situ, per poi focalizzarsi su un’analisi economica e relative linee di finanziamento, essenziali per rendere conveniente l’investimento.
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La, Mattina Alessandro. "Studio e ottimizzazione di un sistema di rifornimento autonomo per autovetture a metano gassoso." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8896/.

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ABBIATI, MICHELE. "L'ESERCITO ITALIANO E LA CONQUISTA DELLA CATALOGNA (1808-1811).UNO STUDIO DI MILITARY EFFECTIVENESS NELL'EUROPA NAPOLEONICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/491761.

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Abstract:
L’esercito italiano e la conquista della Catalogna (1808-1811) Uno studio di Military Effectiveness nell’Europa napoleonica Settori scientifico-disciplinari SPS/03 – M-STO/02 La ricerca ha lo scopo di ricostruire e valutare l’effettività militare dell’esercito italiano al servizio di Napoleone I. In primo luogo attraverso un’analisi statistica e strategica della costruzione, e del successivo impiego, dell’istituzione militare del Regno d’Italia durante gli anni della sua esistenza (1805-14); successivamente, è stato scelto un caso di studi particolarmente significativo, come la campagna di Catalogna (1808-11, nel contesto della guerra di Indipendenza spagnola), per poter valutare il contributo operazionale e tattico dei corpi inviati dal governo di Milano e la loro integrazione con l’apparato militare complessivo del Primo Impero. La tesi ha voluto rispondere alla mancanza di studi sul comportamento in guerra dell’esercito italiano e, allo stesso tempo, introdurre nella storiografia militare italiana la metodologia di studi, d’origine anglosassone e ormai di tradizione trentennale, di Military Effectiveness. La ricerca si è primariamente basata, oltre che sulla copiosa memorialistica a stampa italiana e francese, sulla documentazione d’archivio della Secrétairerie d’état impériale (Archives Nationales di Pierrefitte-sur-Seine, Parigi), del Ministère de la Guerre francese (Service historique de la Défence, di Vincennes, Parigi) e del Ministero della Guerra del Regno d’Italia (Archivio di Stato di Milano). Dal punto di vista dei risultati è stato possibile verificare come l’esercito italiano abbia rappresentato, per Bonaparte, uno strumento duttile e di facile impiego, pur in un contesto di sostanziale marginalità numerica complessiva di fronte alle altre (e cospicue) forze messe in campo da parte dell’Impero e dei suoi altri Stati satellite e alleati. Per quanto riguarda la campagna di conquista della Catalogna è stato invece possibile appurare il fondamentale contributo dato dal contingente italiano, sotto i punti di vista operazionale e tattico, per la buona riuscita dell’invasione; questo primariamente grazie alle elevate caratteristiche generali mostrate dallo stesso, ma anche per peculiarità disciplinari e organizzative che resero i corpi italiani adatti a operazioni particolarmente aggressive.
The Italian Army and the Conquest of Catalonia (1808-1811) A Study of Military Effectiveness in Napoleonic Europe Academic Fields and Disciplines SPS/03 – M-STO/02 The research has the purpose of reconstruct and evaluate the military effectiveness of the Italian Army existed under the reign of Napoleon I. Firstly through a statistic and strategic analysis of the development, and the following deployment, of the military institution of the Kingdom of Italy in the years of its existence (1805-14). Afterwards, a particularly significant case study was chosen, as the campaign of Catalonia (1808-11, in the context of the Peninsular War), in order to assess the operational and tactical contribution of the regiments sent by the Government of Milan and their integration in the overall military apparatus of the First Empire. The thesis wanted to respond to the lack of studies on the Italian army’s behavior in war and, at the same time, to introduce the methodology of the Military Effectiveness Studies (of British and American origin and, by now, enriched by a thirty-year old tradition) in the Italian historiography. The research is primarily based, besides the numerous memoirs of the Italian and French veterans, on the archive documentation of the Secrétairerie d’état impériale (Archives Nationales of Pierrefitte-sur-Seine, Paris), of the French Ministère de la Guerre (Service historique de la Défence, of Vincennes, Paris) and of the Italian Ministero della Guerra (Archivio di Stato di Milano). About the results, it has been verified how the Italian army has become a flexible and suitable instrument for Bonaparte, albeit in a context of substantial overall numerical marginality in comparison to the heterogeneous forces available to the Empire and its others satellites and allied states. Regarding the campaign of Catalonia, instead, it was possible to ascertain the fundamental contribution of the Italian regiments, in an operational and tactical perspective, for the success of the invasion. This was primarily due to the excellent general characteristics shown by the expeditionary force, but also to disciplinary and organizational peculiarities that have made the Italian corps suitable for particularly aggressive operations.
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Parolini, Cecilia. "Sbarramenti fluviali e rifornimento idrico nel Lazio in epoca romana: il caso del fiume Aniene." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917458.

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Abstract:
A study of the water use in the Aniene Valley (Latium, Central Italy) in relation to the Roman Occupation of the Valley, by means of the analysis of one particular type of monument, the dam. The project anticipated the carrying out of field surveys, the collection of bibliographic and archival materials, the study of historical maps and the design of a GIS.
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Books on the topic "Rifornimenti"

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Egann, Rembino. Registro Giornaliero Del Bambino: Registra il Sonno, l'alimentazione, I Pannolini, le Attività e I Rifornimenti Necessari. Perfetto per I Nuovi Genitori o per le Tate. Independently Published, 2020.

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Egann, Rembino. Registro Giornaliero Del Bambino: Registra il Sonno, l'alimentazione, I Pannolini, le Attività e I Rifornimenti Necessari. Perfetto per I Nuovi Genitori o per le Tate. Independently Published, 2020.

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Rifornimento in Volo I Primi 100 Anni. Lulu Press, Inc., 2018.

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4

Bolzonella, Marco. Oltre i confini del dogado. L’espansione patrimoniale degli enti ecclesiastici veneziani nel Padovano (secoli IX-XIV). Viella, 2022. http://dx.doi.org/10.52056/9788833139753.

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Abstract:
Già a partire dal IX secolo gli enti ecclesiastici veneziani – come del resto le famiglie patrizie, legate ad essi da complessi rapporti – acquisirono beni fondiari in terraferma: il Padovano iniziò, quindi, a configurarsi come un’area di vitale importanza per la produzione e il rifornimento (attraverso il Brenta e altre vie d’acqua) di derrate agricole per la città lagunare. Fu in particolare nei secoli XII-XIV (quelli della crescita e della crisi, per Venezia come per Padova) che il fenomeno prese consistenza; ed è allora, soprattutto, che fu prodotta una documentazione molto ricca e varia. Monaci, monache, badesse, amministratori veneziani instaurarono relazioni strette, e dai mille risvolti, con la società rurale del territorio padovano (da Monselice a Bagnoli, da Piove di Sacco a Vigodarzere, da Teolo a Vigonza) ma anche con la città, ove acquisirono case e magazzini, e il suo ceto dirigente. La formazione e la secolare presenza di questo ‘contado invisibile’ di Venezia, già illustrate da molti studi, costituisce uno sfondo cruciale sul quale si imposta sino al Trecento il controverso, molto spesso apertamente conflittuale, rapporto di coesistenza tra Venezia e Padova conclusosi con la guerra di conquista del 1405 e l’inclusione della città antoniana nello stato da Terra.
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Book chapters on the topic "Rifornimenti"

1

"Ordine di rifornimento (sec. III a.C.)." In Papiri Greci da Tebtynis della Università di Padova, 25–29. Harrassowitz, O, 2015. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvc2rk6d.14.

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Calabrese, Giuseppe Giulio. "5 • La dinamica delle esportazioni e delle importazioni dell’ecosistema automotive italiano." In Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/005.

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Abstract:
Il presente capitolo analizza l’interscambio commerciale delle singole imprese selezionate dall’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano, distinguendo, come è stato evidenziato nell’introduzione, da un lato le imprese che operano a vario titolo nella componentistica automotive italiana e dall’altro lato le imprese operanti nell’infrastruttura di rifornimento della ricarica elettrica. Ciascun macro-raggruppamento è stato a sua volta stratificato in termini di localizzazione macroregionale, dimensionamento secondo la classificazione adottata dall’Unione europea e specializzazione settoriale sulla base dei codici ATECO.
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