Academic literature on the topic 'Riforma del 2006'

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Journal articles on the topic "Riforma del 2006"

1

Di Virgilio, Aldo. "Elezioni in Italia – Prima e dopo le elezioni politiche: referendum su temi bioetici, elezioni regionali in Sicilia e Molise, referendum di revisione costituzionale." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 58, no. 2 (December 30, 2007): 141–59. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10215.

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Abstract:
Procreazione medicalmente assistita: referendum abrogativi senza quoziente di validità Le elezioni regionali in Sicilia del maggio 2006 Le elezioni regionali in Molise del novembre 2006 Il referendum confermativo in tema di forma di governo: la cancellazione della riforma del centrodestra
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Tarantino, Francesco. "Il voto degli italiani all'estero: le difficoltà incontrate in Argentina nell'attuazione delle norme." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 57, no. 1 (June 30, 2007): 5–52. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10223.

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Abstract:
La complessa riforma del voto all'estero Il passaggio delle norme alla prassi in Argentina, alla vigilia delle elezioni politiche 2006 La formazione degli elenchi elettorali: uno spunto di riflessione sulla certezza del voto L'invio e il recapito dei plichi elettorali: uno spunto di riflessione sulla sicurezza del voto Le elezioni politiche del 2006 in Argentina: partecipazione e risultati elettorali
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Caponi, Remo. "Procedimento sommario di cognizione e canone di proporzionalitŕ (A margine dell'articolo 702 bis codice procedura civile)." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2010): 61–70. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002006.

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Abstract:
Il tema delle interferenze tra sistema disciplinare e valutazioni di professionalitŕ dei magistrati mette a confronto due aspetti fondamentali del sistema ordinamentale, che hanno suběto di recente profonde modifiche ad opera rispettivamente del decreto legislativo 23 febbraio 2006 n. 109 e del decreto legislativo 5 aprile 2006 n. 160. Ciň richiede di esaminare i due sistemi in una visione prospettica che si rivolga all'indietro, guardando da dove siamo partiti ovvero dall'assetto degli stessi prima della riforma sia dal punto di vista normativo che dell'interpretazione delle norme.
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Malberti, Corrado. "L'environmental, social, and corporate governance nel diritto societario italiano: svolta epocale o colpo di coda?" GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 661–80. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168002.

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Abstract:
L'articolo esamina le implicazioni del dibattito sull'environmental, social, and corporate go-vernance nel diritto societario italiano. Dopo aver dato conto degli approcci tradizionali sul tema dell'interesse sociale, si esamina come il paradigma dello shareholder value abbia in-fluenzato il Codice di autodisciplina delle società quotate del 1999 e la riforma del diritto socie-tario del 2003. Successivamente, a partire dal 2006, si assiste però anche a un progressivo ri-pensamento di questo paradigma, sia a livello normativo, sia a livello di autodisciplina. A que-sto riguardo, particolarmente significativa è stata soprattutto l'evoluzione delle regole di self-regulation relative ai compensi degli amministratori. In questo contesto, il Codice di autodisci-plina del 2020 adotta un nuovo approccio e pone al suo centro il c.d. "successo sostenibile" della società. Il presente lavoro esamina se questa svolta possa considerarsi realmente innova-tiva o se essa miri piuttosto a limitare l'impatto che il dibattito sulla sostenibilità può avere sul diritto societario del nostro paese.
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Fanfani, Roberto, and Nica Claudia Calň. "Zone rurali e aziende agricole in Cina: cambiamenti strutturali nel periodo 1996-2006." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2011): 7–52. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-004001.

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Abstract:
Zone rurali e aziende agricole in Cina: cambiamenti strutturali nel periodo 1996-2006 Le analisi dello sviluppo economico della Cina spesso trascurano le profonde differenze esistenti nelle zone rurali e le caratteristiche delle aziende agricole cinesi Scopo di questo lavoro č evidenziare i cambiamenti strutturali dell'agricoltura e delle aziende agricole che hanno interessato le vaste aree rurali della Cina a partire dalla riforma del 1978 e le disparitŕ crescenti fra le grandi macroregioni del Paese. Vengono, inoltre, sottolineate le caratteristiche dell'imponente fenomeno delle migrazioni interne e le sue ripercussioni sia sulle aree rurali di partenza che su quelle urbane di destinazione. I dati utilizzati sono quelli del Primo (1996) e del Secondo (2006) Censimento dell'agricoltura e delle zone rurali in Cina.
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Markus, Jean Paul. "Réforme des classements touristiques des communes françaises autour de deux labels officiels: la «commune touristique» et la «station classée»." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 1 (January 2011): 19–26. http://dx.doi.org/10.3280/dt2011-001002.

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Abstract:
Pour distinguer les communes dotées d'un riche attrait touristique, une loi de 1919 avait créé des «classements» en «stations» de six catégories. Une loi de 2006, entrée en vigueur depuis mars 2009, simplifie le systčme en le réduisant à deux catégories, accessibles à bien plus de communes qu'auparavant par une procédure simplifiée. Mais cette réforme n'a pas été accompagnée de moyens financiers supplémentaires au désespoir des élus locaux. De plus, on peut douter que le touriste moderne soit aussi sensible aux labels touristiques officiels, qu'il l'était en 1919.Per distinguere i comuni dotati di una ricca attrattività turistica, una legge del 1919 aveva classificato i centri turistici in sei categorie. Una legge del 2006, entrata in vigore a marzo 2009, semplifica il sistema riducendolo a due categorie, accessibili a molti piů comuni rispetto a prima, attraverso una procedura semplificata. La riforma, tuttavia, non č stata accompagnata da mezzi finanziari supplementari nonostante le aspettative dei rappresentanti locali. Inoltre, si puň dubitare che il turista attuale sia sensibile ai marchi turistici ufficiali allo stesso modo in cui lo era nel 1919.
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Pilato, Fiorella. "La desertificazione degli uffici di procura: un disastro annunciato." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (July 2009): 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-003004.

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Abstract:
- Gli attuali vuoti di organico delle procure sono devastanti: giŕ ammontano a oltre 200, sono concentrati in alcune sedi per lo piů del sud e sono destinati ad aumentare rapidamente per motivi fisiologici: pensionamenti, trasferimenti in secondo grado, in Cassazione e alla DNA, passaggi a incarichi direttivi e semidirettivi (a cui si accompagna l'impossibilitŕ di destinare agli uffici di procura i magistrati di prima nomina). La carenza di vocazioni per le funzioni requirenti si conferma a ogni pubblicazione di posti vacanti. Le ragioni sono molteplici: principalmente l'introduzione di una serie di ostacoli territoriali e funzionali per il transito dal settore giudicante a quello requirente e viceversa, ma anche la riforma dell'assetto degli uffici requirenti di cui al decreto legislativo 106/2006, che ha reso meno appetibili le procure per chi teme di perdere indipendenza interna e autonomia di fronte ai dirigenti. In ogni caso la desertificazione delle procure incombe e senza rimedi adeguati la paralisi č prossima.
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Guidi, Riccardo. ""Effetti corrosivi"? Problematizzare l'impatto del New Public Management e della governance sui social workers del settore pubblico." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (December 2012): 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003003.

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Abstract:
L'articolo sviluppa considerazioni di carattere metodologico e sostanziale sull'impatto che le riforme ispirate al New Public Management e alla governance hanno avuto sul lavoro sociale. Nella prima parte dell'articolo sono sinteticamente esposti i caratteri fondamentali dei due paradigmi di riforma. La seconda parte si focalizza sull'approccio di studio all'innovazione nel campo della Pubblica Amministrazione. La terza parte espone alcune evidenze empiriche della letteratura internazionale sui cambiamenti del lavoro sociale. Sull'Italia viene proposta una rilettura dei dati di due ricerche nazionali svolte a cavallo del ciclo di riforme del welfare degli anni 2000. L'articolo giunge alla conclusione che lo studio dell'impatto delle riforme sul lavoro sociale richiede di considerare una pluralitŕ di "variabili di traduzione" delle riforme (pathdependent e actor-dependent). Siul piano teorico ciň sollecita a verificare la possibilitŕ di un incontro tra il neo-istituzionalismo sociologico e l'Actor-Network Theory.
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Parente, Ferdinando. "Il procedimento disciplinare notarile e la sua evoluzione storica." Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 26, 2020): 169–78. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.169-178.

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Abstract:
Nel testo della legge 16 febbraio 1913, n. 89, il procedimento disciplinare notarile era modulato sulla diversificazione delle competenze secondo la gravità delle sanzioni. Per le sanzioni disciplinari più gravi – l’ammenda, la sospensione e la destituzione – la competenza per i tre gradi di giudizio era affidata al giudice ordinario, ossia al Tribunale, alla Corte d’Appello e alla Corte di Cassazione. Per le sanzioni meno gravi – l’avvertimento e la censura – la competenza, nel primo grado, era conferita al Consiglio notarile distrettuale, che decideva con provvedimento impugnabile dinanzi al giudice ordinario. Il d.lgs. 1 agosto 2006, n. 249 ha modificato radicalmente il regime del procedimento disciplinare notarile e ha istituito la Commissione amministrativa regionale di disciplina (Co.Re.Di.), avente natura amministrativa, per l’applicazione delle sanzioni disciplinari e delle misure cautelari notarili e per la valutazione dei presupposti di cessazione temporanea o definitiva dalle funzioni notarili. Nel quadro della riforma, invece, al Consiglio notarile distrettuale il legislatore ha assegnato il mero ruolo d’indagine e di controllo sul regolare svolgimento dell’attività notarile ed il potere di attivare il procedimento disciplinare tramite il diritto di azione accreditato al suo presidente
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Nocito, Walter. "Lo Stato regionale alla luce di un ventennio di riforme e nel prisma dell'esperienza e della riflessione dottrinaria: un modello aperto che richiede un approccio di realismo critico." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 263–88. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001009.

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Abstract:
Il saggio analizza i processi di attuazione/inattuazione costituzionale della Repubblica di-segnata, nella sua forma di Stato, dalla Carta e poi riformata negli anni 1999-2001 e di re-cente riguardata dalle crisi del 2008 (finanziaria) e del 2020 (pandemica). Utilizzando la no-zione di unità economica, il saggio propone un approccio alle riforme politico-amministrative territoriali di ‘realismo critico'
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Dissertations / Theses on the topic "Riforma del 2006"

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Bonato, Giorgia <1993&gt. "Forme e strumenti di garanzia nelle Banche di Credito Cooperativo alla luce della riforma del 2016." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11632.

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Abstract:
Attraverso il d.l. 14 febbraio 2016, n. 18 convertito, con modificazioni, dalla l. 8 aprile 2016, n. 49, il legislatore ha delineato una nuova struttura del Credito Cooperativo e rinforzato la “rete di sicurezza” offerta dal sistema, attraverso l’introduzione della nuova figura del gruppo bancario cooperativo, al quale le B.C.C. devono obbligatoriamente aderire, per mezzo di un contratto di coesione che regola il rapporto tra le stesse e la capogruppo. Aderendo a tale contratto, le B.C.C. aderiscono direttamente anche l’accordo di garanzia in solido, che dovrà istituirsi tra queste e la capogruppo, allo scopo di ottenere un meccanismo di garanzia solidale e dunque un’unica area di responsabilità patrimoniale all’interno del gruppo. Il presente lavoro andrà quindi ad analizzare, oltre alle principali caratteristiche del nuovo gruppo e del contratto di coesione, aspetti fondamenti per comprendere il seguito, anche e soprattutto il nuovo accordo di garanzia e le altre forme di garanzia previste dalla riforma, con particolare interesse per il fondo temporaneo di natura volontaria. Non mancherà invece una parte storica iniziale sui vari strumenti e sulle varie forme di garanzia pre-riforma, in relazione con la precedente organizzazione del sistema, e una parte finale di confronto con gli altri Crediti Cooperativi europei.
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Colombo, Damiano <1977&gt. "La governance dei sistemi informativi in sanità. Aspetti tecnico-organizzativi nelle Aziende ULSS venete a seguito della riforma del Sistema Sanitario Regionale (L.R. 19/2016)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18012.

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Abstract:
L'attuazione della Legge della Regione Veneto n. 19 del 25 ottobre 2016, che ha istituito l’Ente di governance della sanità regionale veneta denominato “Azienda per il governo della sanità della Regione del Veneto- Azienda Zero” ed ha individuato i nuovi ambiti territoriali delle Aziende Ulss, ha segnato l’inizio di un percorso virtuoso per tutta la sanità veneta e lanciato una sfida soprattutto per i sistemi informativi che hanno dovuto iniziare un processo di radicale rivisitazione dei paradigmi organizzativi in essere intraprendendo un percorso, tuttora in corso, di rivisitazione tecnico-organizzativa in un contesto sempre più complesso e integrato. La tesi approfondisce il ruolo dei sistemi informativi delle Aziende ULSS come leva di innovazione del sistema sanitario regionale e si focalizza sulle nuove scelte di governance e management resisi necessarie in questi ultimi anni con particolare riferimento al Fascicolo Sanitario Elettronico regionale. I Sistemi Informativi aziendali, per garantire un efficace contributo al sistema regionale, devono infatti rivedere e ripensare le relazioni con le altre funzioni aziendali e regionali per superare le logiche tradizionali di separazione delle competenze in compartimenti funzionali tra loro indipendenti. Nel corso della trattazione vengono quindi individuati alcuni punti strategici del percorso in fase di realizzazione, e le difficoltà nella loro attuazione, quali l’utilizzo di sistemi di terza generazione (cloud computing, sistemi iperconvergenti, FSEr…) e di nuovi metodi di progettazione, realizzazione e gestione dei sistemi informativi nella Pubblica Amministrazione (rivisitazione dei modelli di misurazione delle performance, utilizzo di soluzioni SaaS, condivisione applicativa, razionalizzazione dei datacenter...), per gestire sempre più in maniera efficace ed omogenea la continuità di cura e i servizi ai cittadini, all’interno del nuovo assetto organizzativo.
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ROSSI, LUCREZIA SILVANA. "LA LEGITTIMA DIFESA NEL DOMICILIO (ART. 52 C. 2-4 C.P.) UN¿INDAGINE TRA STORIA, COMPARAZIONE, TEORIA E PRASSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/852006.

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Abstract:
L’elaborato tratta il delicato tema della legittima difesa esercitata nel domicilio, che è stato oggetto di due riforme negli ultimi quindici anni – prima nel 2006, poi nel 2019 –, suscitando diffuse critiche e contrastanti pareri in ordine alla sua esatta portata. La grande attenzione pubblica per l’istituto e i due interventi legislativi hanno stimolato l’interesse e il desiderio di approfondire l’origine, la ratio e l’evoluzione della scriminante di cui all’art. 52 c.p. Lo scopo della presente indagine è duplice: da una parte, si è cercato di comprendere le esigenze sottostanti alle riforme e, più in generale, il fondamento del bisogno così ben radicato nella società contemporanea di una differenziazione di trattamento per le aggressioni perpetrate all’interno dell’abitazione; dall’altra, invece, partendo dallo studio della disciplina attualmente in vigore e dell’applicazione concreta della medesima ad opera della giurisprudenza, si è provato a trovare un equilibrio più soddisfacente tra le esigenze diffuse e il rispetto della Carta costituzionale e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in sintesi una “contro-riforma sostenibile”. La tesi si articola in tre parti, di cui la prima è dedicata all’analisi storico-comparatistica della causa di giustificazione. In particolare, lo studio ripercorre le origini dell’istituto a partire dal diritto romano sino ai giorni nostri, cercando di evidenziare i precedenti storici atti a spiegare l’attuale predisposizione di una figura speciale di legittima difesa a beneficio di colui che sia aggredito in luoghi privati in ordine ai quali vanti uno ius excludendi alios nei confronti dell’aggressore. La ricerca storica è affiancata da un’indagine comparatistica, anch’essa impostata in prospettiva storica, che allarga lo sguardo alle scelte compiute in argomento dai principali ordinamenti europei – segnatamente quello francese e inglese –, nonché dal sistema federale statunitense. La seconda parte della tesi ha ad oggetto il diritto interno vigente; in particolare l’elaborato affronta prima la legge n. 59 del 13 febbraio 2006 e poi la legge n. 36 del 26 aprile 2019, ossia le riforme che hanno conferito rilievo alla figura speciale della legittima difesa domiciliare. A tal fine, si considera tanto il contesto politico criminale che ne ha segnato l’origine, quanto il contenuto delle riforme alla luce della giurisprudenza di legittimità; è stato infatti svolto uno studio su tutte le pronunce emesse dalla Corte di Cassazione in materia di legittima difesa domiciliare dal 1° gennaio 2000 sino al 1° gennaio 2021. Grazie a tale ricerca è emerso da una parte come la prima riforma risulti sostanzialmente priva di ricadute concrete e, dall’altra, come il secondo intervento legislativo, ove non sottoposto a un’interpretazione correttiva alla luce delle direttrici costituzionali e convenzionali europee, sia pericoloso per la tenuta del sistema. Lungo tale direttrice, l’indagine si sofferma in particolare sul ruolo che dovrebbero assumere il requisito della necessità e le presunzioni normative di legittimità della reazione. Con riferimento al caso dell’eccesso, poi, si prospettano i criteri rilevatori del grave turbamento e delle condizioni di minorata difesa a cui si ricollegano effetti scusanti. La terza ed ultima parte dell’elaborato, infine, tratta l’istituto in una prospettiva de iure condendo; nello specifico, prendendo le mosse dai risultati raggiunti attraverso l’indagine realizzata, si è provato ad avanzare una proposta di risistemazione della causa di giustificazione che si articola in tre passaggi, idealmente collegati tra loro. Secondo tale ipotesi di lavoro, l’art. 52 c.p. guadagnerebbe in razionalità ed efficacia se, anzitutto, fossero eliminati i commi disciplinanti la legittima difesa domiciliare attualmente in vigore; inoltre, alla disposizione di cui al c. 1 dell’art. 52 c.p. dovrebbe affiancarsi una scusante legata allo stato di turbamento emotivo vissuto dall’aggredito, applicabile alla fattispecie generale per i casi di eccesso e di errore sulla legittima difesa; infine, si potrebbe prevedere una presunzione iuris tantum di pericolo attuale per la sola incolumità dei presenti in caso di aggressione perpetrata all’interno del domicilio e dell’esercizio commerciale. La compresenza di tali proposte modificative sembrerebbe in grado di conferire un rinnovato equilibrio alla causa di giustificazione, da una parte dando voce e riconoscimento alle istanze diffuse, dall’altra rispettando i principi e i valori di cui la Costituzione e la Convezione europea dei diritti dell’uomo sono espressione, dall’altra ancora imprimendo una spinta contraria rispetto all’attuale tendenza antistatalista, se non addirittura anticostituzionale, di cui le due recenti riforme in materia si sono rese portavoce.
The thesis deals with the delicate issue of self defence exercised in the home, which has been the subject of two reforms in the last fifteen years – first in 2006, then in 2019 –, arousing widespread criticism and conflicting opinions regarding its exact scope. The great public attention for the institute and the two legislative interventions have stimulated the interest and the desire to investigate the origin, the ratio and the evolution of the justification regulated by art. 52 c.p. The purpose of this survey is twofold: on the one hand, an attempt has been made to understand the needs underlying the reforms and, more generally, the foundation of the need so well rooted in contemporary society for a differentiation of treatment for attacks perpetrated inside the house; on the other hand, starting from the study of the discipline currently in force and the concrete application of the same by jurisprudence, an attempt has been made to find a more satisfactory balance between the widespread needs and compliance with the Constitutional Charter and the European Convention of human rights, in short a "sustainable counter-reform". The thesis is divided into three parts, of which the first is dedicated to the historical-comparative analysis of the justification. In particular, the study traces the origins of the institute starting from Roman law up to the present day, trying to highlight the historical precedents capable of explaining the current predisposition of a special figure of self defence in favour of anyone who is attacked in private places, where individuals boasts an ius excludendi alios against the aggressor. The historical research is accompanied by a comparative survey, also set in a historical perspective, which broadens the gaze to the choices made on the subject by the main European systems – notably the French and English ones –, as well as by the US federal system. The second part of the thesis concerns the internal law in force; in particular, the paper first deals with law no. 59 of 13 February 2006 and then the law n. 36 of 26 April 2019, i.e. the reforms that have given prominence to the special figure of home self defence. To this end, both the criminal political context that marked its origin and the content of the reforms in the light of the jurisprudence of legitimacy are considered; in fact, a study was carried out on all the rulings issued by the Court of Cassation regarding home self defence from 1 January 2000 until 1 January 2021. Thanks to this research, it emerged on the one hand how the first reform is substantially devoid of concrete repercussions and, on the other hand, how the second legislative intervention, if not subjected to a corrective interpretation in the light of constitutional and conventional guidelines, is dangerous for system tightness. Along this line, the investigation focuses in particular on the role that the requirement of necessity and the normative presumptions of legitimacy of the reaction should assume. With reference to the case of excess, then, are presented the criteria for detecting the serious disturbance and the conditions of impaired defence to which excuse effects are linked. Finally, the third and last part of the paper deals with the institution from a de iure condendo perspective; specifically, starting from the results achieved through the survey carried out, an attempt was made to put forward a proposal for reorganization of the justification which is divided into three steps, ideally connected to each other. According to this working hypothesis, art. 52 c.p. would gain rationality and effectiveness if, first of all, the paragraphs governing home self defence currently in force were eliminated; furthermore, beside the provision referred to art. 52 c. 1 c.p., there should be an excuse linked to the state of emotional disturbance experienced by the attacked, applicable in cases of excess and error in self defence; finally, an iuris tantum presumption of current danger could be envisaged for the sole safety of those present in the event of aggression perpetrated within the home and business. The coexistence of these amending proposals would seem capable of giving a renewed balance to the justification, first of all giving voice and recognition to the widespread requests, furthermore respecting the principles and values of which the Constitution and the European Convention of human rights are an expression, and lastly still giving a push contrary to the current anti-statist tendency, if not even anti-constitutional, of which the two recent reforms on the subject have become spokesmen.
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Polato, Alessandro <1994&gt. "LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO: UNO STUDIO DEL SISTEMA VENETO CON UNO SGUARDO ALLA RIFORMA AVVENUTA CON LA LEGGE 49/2016." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16752.

Full text
Abstract:
Le banche di credito cooperativo sono un particolare tipo di banca prevista e disciplinata dalla legge italiana (artt. 33 e seguenti del Testo Unico Bancario). L’importanza delle BCC è sintetizzata dalle caratteristiche del modello produttivo italiano, basato, in misura significativa, su distretti industriali e su piccole e medie imprese, radicate sul territorio e integrate con le comunità e le istituzioni locali. Queste caratteristiche si riscontrano benissimo nell’economia della Regione Veneto che, infatti, è la regione dove sono nate le prime BCC d’Italia e dove hanno avuto (ma ancora oggi ricoprono) un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’intero territorio regionale, dovuto proprio al loro forte radicamento con le zone di competenza. La tesi, partendo con un’introduzione generale sulle BCC e le loro peculiarità, vuole studiare principalmente il fenomeno di questa tipologia di banca, il loro ruolo e l’importanza che ricoprono nella Regione Veneto, per poi passare ad analizzare le modifiche e i cambiamenti avvenuti con la Riforma dell’intero sistema nazionale del Credito Cooperativo con la Legge 49/2016.
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SANNA, ROBERTO. "Siti istituzionali e trasparenza: dalla legge 241/90 alla legge 69/2009 e alle riforme del Codice dell’amministrazione digitale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266180.

Full text
Abstract:
This work addresses a theme back in the limelight both in the lexicon and in the community feeling: administrative transparency. “Glass House”, as he said Filippo Turati in 1908 about manner how all public bodies should be; or “House with tinted windows”, as Aldo Sandulli denounced in an article in 2007, a bitter commentary on the reforms introduced by legislator regarding the right of access? I have tried to figure out what was the legislative policy that has been lead in relation to these two extremes. Moreover, if it is true, as taught by the doctrine, by Arena on, that the absolute transparency is a myth unattainable as well as not advisable - because there may be interest that, in fact, may require confidentiality to protect their best, even temporarily – however, the relationship between transparency and secret can not be identified just by finding in the first one the rule and in the second one a limited exception. From this study it was found that the administrative transparency, as category broader than advertising, which relates to a relationship between “genus” and “species”, is mainly an aspect of the administration, an aspiration of public authorities, which is incompatible with the attempt to compress into a single legal institution. The administrative transparency has its murky origins in the insights of two giants lived in the eighteenth century: Rousseau who was convinced of the absolute need for visibility of the acts of public bodies, and especially Kant who, in a strong opposition to the absolute rulers and their dominant “arcana imperii”, go beyond the mere political value in order to assign it a moral significance, by using the famous maxim “All actions relating to the right of other men, whose maximum penalty is not susceptible to advertising, are unjust”. From philosophy through history, and reaching out the right, this work came across the “arcana burocratici”. In fact, investigating since the pre-Unification of Italy, I took both the persistent immanence of the secret and its mutation: born first as synonymous with professional secret, as a consequence of the fiduciary relationship that develops between administrators and administered; however, with the emergence of modern States and of bureaucratic administration, it assumes the guise of a specialized knowledge of the public employee, and this marks the landing to “arcana burocratici”. However, this indomitable strength of the administrative secret must be reckoned, especially since 1948, with the new values introduced by the Constitutional Charter which, even if it never explicitly mentions the transparency, contemplates it again and again as a result of the elasticity of its principles: from the democratic one to the manifestation of thought one, or to the political rights or the association and assembly rights, and to advertising right, not to mention the crucial relationship with the principle of impartiality, which all require to resize the strength of administrative secret. This work then gave importance to transparency in ordinary legislation, especially in the Law 241 of 1990, with particular attention to the comparative perspective of the influences arising from the American FOIA, with its model of free access of public documents without subjective filters, in order to detect the distance, since the first hour, between the law project designed by the Subcommittee Nigro and the legislator, regarding the right of access to administrative documents, long time considered as the teaching tool that can perform two functions: to protect individual situations and check public action in a democratic sense. Do not think so the legislator who, since the beginning, relegates it to the mere operation of self-interest and diminish its democratic value, introducing a filter to its use by all citizens that, not only will never fail, but indeed, in subsequent reforming steps, especially in the law n. 15 of 2005, will be accentuated. But these legislative policies, going in the direction opposite to the constitutional requirements, forcing me to investigate other sources, in particular the Digital Administration Code of 2005 and the operation “Trasparenza” launched by the Minister Brunetta in 2009, in order to assess how the system recovers constitutional consistency. And so, on the basis of the emergence since the early 90's of the new standard of communication and maximizing the standard of publicity, this work has noticed that the Italian system was marked by an inexorable passing of the torch of transparency instruments, from the right of access to documents, never too loved by the legislator in terms of transparency, to the on-line publication of information on institutional websites of public bodies. It emerged, based on the new possibilities offered by ICT, a model of transparency as a synonym of potential total accessibility. We move from access to documents to any information accessibility, both the one concerning the activities carried out by institutions, both the one relating to employees. Information that is potentially infinite in number, favoured by the slow passage of the Italian administration to digitization. It is “the triumph of transparency?” Not really: the identified risks are many. From the possible information overload, to the risk of its quality: the accumulation does not guarantee the reliability or fact, nor its significance and hence no guarantee on increasing transparency. Legal issues, such as the adversarial relationship with privacy, that are carried by the counterparties, and technological issues; think of the digital divide still suffered from many Italian citizens who have no access to broadband internet. Finally, in the background, the great fundamental question: why the legislator has staked everything on transparency, as a synonym for release of information on the entities in the network, and cut out of the game the right of access? In the opinion of the writer, when you think in terms of high aspirations, who aspire to ethics and, ultimately, to virtuous behaviours, it would be better to proceed by accumulation and never by exclusion.
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Cappello, Guglielmo <1989&gt. "Il regolamento (CE) 1346/2000 relativo alle procedure di insolvenza - Analisi della normativa, dei casi giurisprudenziali e prospettive di riforma." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4947.

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Abstract:
Il presente lavoro mira ad analizzare la gestione delle insolvenze e delle crisi transfrontaliere con particolare riferimento all’assetto normativo comunitario. L’analisi inizierà con l’esposizione delle diverse discipline normative ad oggi esistenti, di carattere internazionale privatistico e comunitario che interessano il nostro Paese; questo al fine di poter contestualizzare l’applicazione del regolamento comunitario su cui si focalizzerà la trattazione. Il primo capitolo riguarderà dunque la normativa italiana, che regola sia la giurisdizione del nostro ordinamento nelle situazioni estere di insolvenza o di crisi, sia il riconoscimento all’interno del nostro ordinamento di procedure e decisioni estere. Successivamente si esporranno le fonti, l’esegesi e il contenuto generale del regolamento (CE) n.1346/2000 che disciplina le procedure d’insolvenza che interessano gli Stati membri. Il secondo capitolo mira ad analizzare più nello specifico la struttura, il contenuto e i principi fondamentali del regolamento seguendo la successione e la suddivisione in articoli dello stesso. A riguardo si precisa che l’esposizione del contenuto del regolamento stesso non sarà integrale, dal momento che il presente studio non mira né ad essere un commentario né ad essere una trattazione puramente teorico-dottrinale. L’obiettivo sarà invece quello di analizzare come opera nella pratica questo corpus normativo; pertanto si commenteranno soltanto gli articoli e i concetti cardine. Saranno inoltre esposti i casi giurisprudenziali che vertono su tali articoli e sul loro contenuto, e si esporranno alcune delle più importanti questioni sollevate dalla dottrina a riguardo. Si cercherà quindi di fornire le proprie opinioni personali per ogni caso giurisprudenziale e per ogni questione dottrinale, fornendo così un giudizio sugli aspetti applicativi del regolamento. L’ultimo capitolo verterà sull’attuale processo di revisione e modifica del regolamento. Partendo dalle proposte di modifica formulate dalla dottrina si esporrà la procedura legislativa ordinaria in corso esponendo gli atti della Commissione e del Parlamento europeo, e si valuterà l’impatto positivo o negativo che tali modifiche potrebbero avere sull’attuale assetto del regolamento.
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FRASCA, Nicoletta. "Lavoro a termine e contrattazione collettiva." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91143.

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Abstract:
Nel ripercorrere l’evoluzione della disciplina del lavoro a tempo determinato, considerato come emblema della flessibilità e, al contempo, quale strumento per favorire l’incremento dell’occupazione, l’A. analizza in particolare il ruolo svolto dalla contrattazione collettiva, che talvolta è destinataria di un ampio rinvio legale, talaltra si ritrova ad operare entro ristretti limiti.
Analysing the evolution and the regulation of fixed-term contract, considered as a symbol of flexibility and, at the same time, as a means to increase employment, the Author particularly examines the role played by collective bargaining, that sometimes is connected to a large legal referral, sometimes has to operate within stricts limits
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BENVENUTI, SARA. "Corte o corti? La tutela dei diritti fondamentali in Francia tra cooperazione e competizione." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/817274.

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Abstract:
Pluralità degli ordinamenti giuridici, crisi dello Stato e de-statizzazione del diritto, dialogo tra corti e multiformità dei sistemi di tutela dei diritti fondamentali certamente costituivano già elementi qualificanti il novecento giuridico e non possono non darsi acquisiti nella contemporaneità, anche francese. Quest’ultima, tuttavia, presenta aspetti di interesse e di atipicità, e non solo per le dottrine e gli artifici retorici elaborati al fine di sottrarsi al processo avanzante di integrazione europea ed internazionalizzazione del diritto costituzionale. Il c.d. “controllo di convenzionalità” assume in Francia tratti peculiari, configurando un complesso, e talvolta confuso, sistema multilivello di protezione giurisdizionale dei diritti e delle libertà fondamentali. Un sistema di tutela, quello francese, che, almeno sino alla riforma costituzionale del 2008, vedeva come protagoniste indiscusse, accanto alle corti europee, le giurisdizioni ordinarie e amministrative, ed in particolare la Cour de cassation ed il Conseil d’État. La recente previsione della question prioritaire de constitutionnalité, strumento di protezione accentrato e successivo dei diritti e delle libertà garantiti dalla Costituzione, rimesso al Conseil constitutionnel, seppur filtrato dall’intervento necessario delle corti supreme, sembra, invece, mutarne in parte il funzionamento, venendo a configurare un inedito raccordo tra controllo di convenzionalità e controllo di costituzionalità. Il lavoro intende sviscerarne, in chiave comparatistica, gli aspetti più problematici, soffermandosi in particolare sui momenti di criticità che il mutato contesto giuridico francese sembra aver evidenziato nei rapporti interni, tra corti nazionali, ed esterni, tra corti nazionali e sovranazionali. Interessante sarà verificare se la rete giudiziaria ormai delineatasi dietro l’apparato “mitologico” di facciata potrà superare la logica gerarchica, porsi dal punto di vista dei diritti ed alimentarsi, seppur competitivamente, nella circolarità dei rapporti, delle interpretazioni, verso il raggiungimento di standards più elevati di tutela.
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Pizzo, Angelo. "LA RESPONSABILITA’ DEGLI ENTI “DA REATO” PER I DELITTI DI CRIMINALITA’ ORGANIZZATA ALLA LUCE DELLA RIFORMA OPERATA DAL NUOVO PACCHETTO SICUREZZA, L.94/2009." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94691.

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Books on the topic "Riforma del 2006"

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Convegno, LUMSA (2006 [Rome Italy]). Le nuove procedure concorsuali: Linee guida delle riforma : atti del Convegno Lumsa del 27 gennaio 2006. Torino: G. Giappichelli, 2007.

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2

Tosi, Emilio, and Vincenzo Franceschelli. Il codice della proprietà intellettuale e industriale: Aggiornato con la riforma del diritto d'autore (D. l.vo 16 marzo 2006, n. 140). 5th ed. Piacenza: La tribuna, 2006.

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3

La riforma del giudizio di cassazione: Commentario al D. Lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, capo I e alla L. 18 giugno 2009, n. 69, capo IV. [Padova]: CEDAM, 2009.

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4

Asprella, Cristina. La riforma del processo civile dal 2005 al 2009. Milano: Giuffrè editore, 2009.

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5

Antonio, Corsaro, Hendrix Harald, and Procaccioli Paolo, eds. Autorità, modelli e antimodelli nella cultura artistica e letteraria tra Riforma e Controriforma : atti del seminario internazionale di studi : Urbino-Sassocorvaro, 9-11 novembre 2006. Manziana (Roma): Vecchiarelli, 2007.

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6

Cecchella, Claudio. La riforma del processo per separazione e divorzio: Tutele sostanziali e processuali : atti della 1a Giornata di studi in memoria dell'avv. Mario Jaccheri, Pisa, 15 settembre 2006. Pisa: PLUS-Pisa University Press, 2007.

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7

Bartoloni, M. Eugenia. L'Unione europea e la riforma del governo economico della zona euro. Napoli: Editoriale Scientifica, 2013.

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8

Gianfranco, Saracini, ed. La Riforma fiscale di Reagan, la riforma fiscale di Visentini e il progresso dei giovani del 2000: Convenzioni USA ... [Italy]: Edito editrice et, 1987.

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9

Cavino, Massimo. La Quinta Repubblica francese dopo la riforma costituzionale del 2008. Torino: G. Giappichelli, 2010.

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10

Trentini, Antonella. La riforma del turismo: Commento alla Legge 29 marzo 2001, n. 135. Rimini: Maggioli, 2002.

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