Academic literature on the topic 'RIFORMA COSTITUZIONALE'

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Journal articles on the topic "RIFORMA COSTITUZIONALE"

1

Saballos, Reynaldo Balladares. "La reforma tributaria 2009 en Nicaragua: una visión jurídica." Revista de Derecho, no. 15 (April 28, 2013): 95–123. http://dx.doi.org/10.5377/derecho.v0i15.1030.

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Abstract:
La reforma tributaria del año 2009 obedece a criterios fundamentalmente recaudatorios, más que de justicia. Significa un quebrantamiento de la lógica inherente a la tributación que encuentra en los principios de justicia tributaria el límite de legitimidad constitucional al ejercicio del poder tributario por parte del Estado para la creación de tributos o su reforma. En relación con el impuesto sobre la renta referido a las personas físicas o al pago mínimo defi nitivo, la regulación legal del mismo operada por la reforma en cuestión es incongruente con las exigencias de los principios de igualdad y capacidad contributiva establecidos en los artículos 114 y 115 de la Constitución nicaragüense. Riassunto: La riforma tributaria dell´anno 2009 obedisce, fondamentalmente, a criteri di riscossione, invece di giustizia costituzionale. Significa una spazzatura della logica propria della imposizione che trova nei principi della giustizia tributaria i limiti della legittimità costituzionale all`utilizzo del potere tributario dallo Stato con riguardo alla creazione dei tributi, sebbene, alla loro riforma. In rapporto con l´imposta sul redito delle persone fi siche o al pagamento minimo defi nitivo, la regolazione legale dei medesimi operata dal legislatore nella suddetta riforma non è congrua nei confronti delle esigenze divenuti dai principi di eguaglianza e capacità contributiva defi niti dal dettato costituzionali negli articoli 114 e 115 della Costituzione nicaraguese. DOI: http://dx.doi.org/10.5377/derecho.v0i15.1030 Revista de Derecho No.15 2011 pp.95-124
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2

Dogliani, Mario. "Riforma costituzionale e rappresentanza." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 2 (October 2015): 7–25. http://dx.doi.org/10.3280/ded2015-002001.

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3

Arabia, Aida Giulia, and Carlo Desideri. "Le materie dello "sviluppo economico" alla prova del federalismo fiscale." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001009.

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Abstract:
Con le riforme del c.d. "federalismo amministrativo" e, poi, del Titolo V della Costituzione è stato realizzato un ampio decentramento di compiti alle Regioni nelle materie dello "sviluppo economico". I dati disponibili sulla produzione normativa (leggi e regolamenti) e i dati sulla spesa pubblica evidenziano che, negli anni successivi alle riforme, le Regioni hanno assunto un ruolo rilevante, in particolare nel campo dell'agricoltura e sviluppo rurale e in quello del turismo. La legge n.42 del 2009 sul "federalismo fiscale", definendo i principi e la disciplina dei meccanismi di perequazione, distingue tra funzioni garantite dai Lep (livelli essenziali di prestazione) e "altre" funzioni non protette dai Lep, tra le quali figurano quelle dello "sviluppo economico". Di qui alcuni interrogativi sulle condizioni che possono consentire alle Regioni di continuare ad assicurare e rafforzare il loro impegno politico- finanziario per lo "sviluppo economico"; più in generale, sulla coerenza tra la riforma del "federalismo fiscale" e il disegno costituzionale del regionalismo, come si è andato consolidando sul piano concreto e nella giurisprudenza costituzionale sulla cooperazione e la "leale" collaborazione tra Stato e Regioni.
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Massa Gallerano, Greta. "Ungheria. La (contro) riforma costituzionale." Civitas Europa 30, no. 1 (2013): 203. http://dx.doi.org/10.3917/civit.030.0203.

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5

Claudio, Viazzi. "Alla ricerca dei veri giacobini. Magistratura, sistema politico, modello costituzionale." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (February 2011): 7–29. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-006002.

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Abstract:
1. Crisi della giustizia: una pluralitŕ di letture scisse tra loro2. Strategia dell'inefficienza, processi riformatori "personalizzati" e modello costituzionale: esiste un nesso?3. La riforma della Costituzione: crisi del modello o crisi della politica?4. Le due piste del costituzionalismo moderno: Rousseau e Locke5. Dove stanno allora i giacobini?6. L'insopprimibile politicitŕ della giurisdizione7. Ruolo del giudice e interpretazione del diritto8. Una conclusione provvisoria.
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6

Montabes Pereira, Juan, and Maria Angustias Parejo Fernandez. "Istituzioni politiche e processi elettorali in Marocco." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 44, no. 1 (September 30, 2001): 99–145. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12795.

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Abstract:
Una monarchia costituzionale solo di facciata. Il ruolo delle elezioni nel sistema politico marocchino. I partiti. I processi elettorali fino al 1996. Il sistema elettorale dopo la riforma costituzionale. I risultati elettorali dal 1963 al 1997.
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7

Moschella, Giovanni. "Crisi della rappresentanza politica e prospettive del parlamentarismo italiano (nel post-referendum e nella crisi pandemica)." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (January 2021): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002004.

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Abstract:
L'articolo esamina le prospettive di trasformazione della rappresentanza politica e del sistema parlamentare nell'ordinamento italiano, alla luce della recente modifica costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentarie e degli effetti prodotti, anche sul piano istituzionale, dall'emergenza sanitaria provocata dal virus Covid 19. Movendo dalla attuale crisi della rappresentanza politica e dal rapporto tra libero mandato parlamentare e partito politico, il lavoro prende in esame alcune ipotesi di riforma volte, in particolare, a garantire il carattere democratico dei partiti (art. 49 Cost.), a consolidare il sistema delle garanzie costituzionali (a partire dall'art.138 Cost.) e ? last but not least ? a rivedere il carattere paritario del nostro sistema bicamerale.
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8

Francesco Giupponi, Tommaso. "I rapporti tra sicurezza e difesa. Differenze e profili di convergenza." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 1 (March 2022): 21–47. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-001002.

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Abstract:
L'articolo ricostruisce i rapporti tra sicurezza e difesa, sottolineandone le differenti origini storiche e gli attuali profili di convergenza. A partire dall'analisi delle principali disposizioni costituzionali ed europee in materia, e delle differenti dimensioni ricollegate a tali concetti giuridici, vengono approfondite le più recenti tendenze evolutive nei rapporti tra sicurezza e difesa, anche alla luce delle attuali sfide sul piano globale (terrorismo internazionale, gestione delle crisi umanitarie, emergenza pandemica ed ambientale). Tale processo di convergenza può trovare nel concetto di "sicurezza nazionale" un primo approdo, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale ed europea, oltre che dell'evoluzione che gli stessi servizi di sicurezza hanno avuto con la riforma attuata dalla legge n. 124/2007.
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Losavio, Clelia. "Le norme sul finanziamento e sul riordino delle Comunitŕ montane al vaglio della Corte costituzionale." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (June 2011): 105–11. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001006.

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Abstract:
Con le sentenze n. 237 del 2009 e nn. 27 e 326 del 2010, la Corte costituzionale, pur confermando la competenza esclusiva delle regioni in materia di comunitŕ montane a seguito della riforma del titolo V della Costituzione, riconosce, tuttavia, il potere dello Stato di incidere su tale materia se l'intervento statale rinviene un autonomo titolo di legittimazione nella sua competenza concorrente di coordinamento della finanza pubblica. Le norme dei provvedimenti statali presi ad esame dalla Corte, dunque, sebbene riguardino il riordino e il finanziamento delle comunitŕ montane, non costituiscono di per sé un'indebita invasione dell'area riservata all'autonomia delle regioni, ma la loro legittimitŕ deve essere valutata in base al criterio di riparto delle competenze concorrenti.
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10

Pertici, Andrea. "La riforma costituzionale alla faticosa prova della XVII legislatura." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 1 (August 2014): 22–25. http://dx.doi.org/10.3280/ded2014-001003.

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Dissertations / Theses on the topic "RIFORMA COSTITUZIONALE"

1

Bondi', Alice <1990&gt. "La riforma costituzionale tunisina: attori politici e società civile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6371.

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Abstract:
In seguito alla cosiddetta "Rivoluzione dei gelsomini", la Tunisia ha intrapreso un percorso di transizione democratica che ha portato, nel gennaio 2014, all’adozione del nuovo testo della Costituzione. Durante la fase della transizione costituzionale, qual è stato il ruolo della società civile tunisina? Partendo da tale quesito come punto di partenza, nella prima parte della tesi viene ripercorso il passato costituzionale del Paese, dal Patto Fondamentale del 1857 alla Costituzione del 1959; nella seconda vengono descritte le forme di autoritarismo di Bourguiba e di Ben Ali e le cause della thawra al-karema; infine, nella terza, si prende in esame il percorso che ha portato all’approvazione della nuova Carta Costituente, ponendosi l’obiettivo di indagare circa l’atteggiamento della società civile.
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2

Masiero, Larry <1980&gt. "IL SENATO NEL DISEGNO DI RIFORMA COSTITUZIONALE DEL GOVERNO RENZI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9400.

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Abstract:
IL DISEGNO DI LEGGE DI RIFORMA COSTITUZIONALE PRESENTATO DAL GOVERNO RENZI MODIFICA LA COMPOSIZIONE E LE FUNZIONI DEL SENATO DELLA REPUBBLICA. VIENE ANALIZZATA LA COMPOSIZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL PARLAMENTO E CONFRONTATO CON I PARLAMENTI PRESENTI NEI PRINCIPALI STATI EUROPEI E NEGLI STATI UNITI. L’ANALISI DELLA RIFORMA PARTE DAL SENATO COSTITUITOSI A SEGUITO DELLA FONDAZIONE DEL REGNO D’ITALIA SINO ALL’ASSEMBLEA COSTITUENTE, PASSANDO POI AI TENTATIVI DI RIFORMA POSTI IN ESSERE IN PRECEDENTI LEGISLATURE.
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3

Chirico, Domenico <1966&gt. "Il presidente del consiglio dei ministri nell'ordinamento vigente e nelle prospettive di riforma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6603/3/domenico_chirico_tesi.pdf.

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Abstract:
“Il Presidente del Consiglio dei Ministri nell'ordinamento vigente e nelle proposte di riforma”. La tesi si propone di ricostruire i caratteri propri della figura giuridica del Presidente del Consiglio nell’ordinamento vigente, sino alla analisi delle più recenti proposte di riforma costituzionale in tema. La dimensione analitico-sistematica proposta è stata sviluppata in riferimento alle concrete dinamiche economiche, politiche ed istituzionali, in relazione alle quali si è inteso verificare il tipo di rapporto tra esigenze di stabilizzazione del ciclo economico ed esigenze di stabilizzazione degli esecutivi, dando il dovuto rilievo al processo di integrazione della Unione Europea, come “motore” delle istanze di riforma del sistema economico ed istituzionale. Nel primo capitolo, si sono esplicitate le chiavi metodologiche secondo le quali si è inteso sviluppare il percorso di ricerca. Nel secondo capitolo si è operata una ricostruzione del quadro ordinamentale a base statutaria, come termine iniziale per poter cogliere al meglio la configurazione del ruolo poi assunta nell’ordinamento repubblicano; ciò come premessa necessaria ad una corretta ricostruzione diacronica, di tutti gli elementi rilevanti per poter comprendere la portata delle proposte attuali. Nel terzo capitolo, si è cercato di ricostruire il ruolo del presidente del consiglio, collocandolo nel quadro della dinamica attuazione/inattuazione dell’ordinamento repubblicano e alla luce dei caratteri del sistema politico, in modo da poter coniugare i tratti evolutivi imposti all’inquadramento della figura dalle dinamiche del sistema politico; così da poter conseguentemente cogliere gli elementi genetici di un dibattito politico istituzionale, che genera proposte di riforma organica, mediante l’analisi degli atti delle commissioni Parlamentari per le riforme. Nel quarto capitolo, a partire dalla apertura di una fase di c.d. “transizione”, si ricostruiscono le proposte specificamente finalizzate al riassetto del Presidente del Consiglio prodotte dalle commissioni parlamentari per le riforme, segnando le tappe di un percorso ancora aperto e dall’esito incerto.
The work analyses the institutional characters of the head of the government, in particular appointing the powers about his ministers and the powers of the government in Parliament, in connections with the legislative procedures. The analysis shows the importance of the party-system in conditioning the balance bitwin parliament and government. In particular, a plularistic asset of the party-sistem, based on a proportional electoral law, favourishes the weekness of the government. On this considerations, the istances of reform are oriented to enforce the government and simplify the party-system, in order to give as a result a “deciding democracy”, based on a strength Parliament and a strength Government.
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4

Chirico, Domenico <1966&gt. "Il presidente del consiglio dei ministri nell'ordinamento vigente e nelle prospettive di riforma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6603/.

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Abstract:
“Il Presidente del Consiglio dei Ministri nell'ordinamento vigente e nelle proposte di riforma”. La tesi si propone di ricostruire i caratteri propri della figura giuridica del Presidente del Consiglio nell’ordinamento vigente, sino alla analisi delle più recenti proposte di riforma costituzionale in tema. La dimensione analitico-sistematica proposta è stata sviluppata in riferimento alle concrete dinamiche economiche, politiche ed istituzionali, in relazione alle quali si è inteso verificare il tipo di rapporto tra esigenze di stabilizzazione del ciclo economico ed esigenze di stabilizzazione degli esecutivi, dando il dovuto rilievo al processo di integrazione della Unione Europea, come “motore” delle istanze di riforma del sistema economico ed istituzionale. Nel primo capitolo, si sono esplicitate le chiavi metodologiche secondo le quali si è inteso sviluppare il percorso di ricerca. Nel secondo capitolo si è operata una ricostruzione del quadro ordinamentale a base statutaria, come termine iniziale per poter cogliere al meglio la configurazione del ruolo poi assunta nell’ordinamento repubblicano; ciò come premessa necessaria ad una corretta ricostruzione diacronica, di tutti gli elementi rilevanti per poter comprendere la portata delle proposte attuali. Nel terzo capitolo, si è cercato di ricostruire il ruolo del presidente del consiglio, collocandolo nel quadro della dinamica attuazione/inattuazione dell’ordinamento repubblicano e alla luce dei caratteri del sistema politico, in modo da poter coniugare i tratti evolutivi imposti all’inquadramento della figura dalle dinamiche del sistema politico; così da poter conseguentemente cogliere gli elementi genetici di un dibattito politico istituzionale, che genera proposte di riforma organica, mediante l’analisi degli atti delle commissioni Parlamentari per le riforme. Nel quarto capitolo, a partire dalla apertura di una fase di c.d. “transizione”, si ricostruiscono le proposte specificamente finalizzate al riassetto del Presidente del Consiglio prodotte dalle commissioni parlamentari per le riforme, segnando le tappe di un percorso ancora aperto e dall’esito incerto.
The work analyses the institutional characters of the head of the government, in particular appointing the powers about his ministers and the powers of the government in Parliament, in connections with the legislative procedures. The analysis shows the importance of the party-system in conditioning the balance bitwin parliament and government. In particular, a plularistic asset of the party-sistem, based on a proportional electoral law, favourishes the weekness of the government. On this considerations, the istances of reform are oriented to enforce the government and simplify the party-system, in order to give as a result a “deciding democracy”, based on a strength Parliament and a strength Government.
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BONASIO, Alessia. "Bicameralismo in Italia: tentativi e ipotesi di riforma alla svolta della XVI legislatura." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28806.

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Abstract:
The paper deals with the complex question of Italian bicameralism, the topic of a lively constitutional debate, which has constantly advocated a change, so as to obtain a differentiation between the two branches of Parliament, in point of composition and of function and, in particular, of the Second Chamber which, from the point of view of the reformers, should take a “regional” connotation. The first part of the work starts off and develops from this theoretical preamble; it focuses on mapping and reconstructing Italian bicameralism starting from the debate in the Constituent Assembly up to current times (through periodization of the most significant reform attempts). The second part of the dissertation is instead more of an exploratory nature, in search of alternative scenarios to the reform of bicameralism, placed within the context of the 16th legislative period; in fact, if on the one hand, toward the end of this period another new plan for reforming bicameralism was submitted and partially approved, on the other the search closes with the alternative hypothesis of revitalizing the Committee for regional affairs, through integration with the territorial component. This, in substance, would mean that not only the equal character of the two Chambers remains unchanged, but it would also push in the direction of a “de facto” unicameralism, a hypothesis that has never been considered since the debate in the Constituent Assembly.
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CARTA, ROSSELLA. "La riforma del sistema comune di asilo europeo tra principio di solidarietà e rinascita dei nazionalismi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2021. http://hdl.handle.net/11584/313090.

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Abstract:
Moving from the m the proposals for the reform of the current Common European Asylum System (CEAS) and in particular of the Dublin Regulation, the thesis analyses the concrete possibility of overcoming and modifying the current system, questioning in particular the role that Member States play and can play in this process. The focus of the research is on the difficult coexistence of two elements that seem to be fundamental at the European level: on the one hand, the principle of Art. 80 TFEU that imposes an obligation of solidarity and shared responsibility among Member States and, on the other hand, the resurgence of nationalist and restrictive policies in some European countries. Specifically, as far as the content of the thesis is concerned, chapter I analyses three general theories on asylum: the open borders thesis, which sees the right to migrate as a fundamental right; the restrictive thesis, which sees immigration control as a necessary tool to preserve national identity; and finally, a third thesis, summarised in the expression "controlled borders and open doors", which balances the regulation of flows with the protection of fundamental rights. This last thesis seems to be clearly expressed by the constitutional provisions in art. 10, paragraph 3. The second chapter, therefore, deals with the analysis of art. 10, par. 2, 3 of the Constitution, i.e. the legal condition of the foreigner in the Italian system and the constitutional right of asylum as a perfect subjective right. The third chapter deepens the analysis of the discipline of international protection by examining both the European and national contexts. The fourth chapter focuses on the crisis of the CEAS, and of the Dublin system in particular, which show their weakness and ineffectiveness especially during the refugee emergency of the 2015. In the light of the CEAS crisis, the fifth chapter analyses the projects of reform of this system, starting from the proposals of 2016 and ending with the European Pact on Immigration and Asylum of September 2020, which seem to highlight the tendency towards policies of control of the migratory phenomenon and external borders, with a compression of the fundamental rights of applicants for international protection. In conclusion, the work shows that despite the fact that there is, both at national and European level, a noble legal framework, aimed at balancing the need to manage flows and the protection of fundamental rights, in practice the policies implemented often seem to be marked by restrictive aims, aimed more at controlling flows than balancing their regulation and the right to asylum.
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BORRONI, MARIA GRAZIA ELEONORA. "LA PRASSI DELLA CONTRATTAZIONE TRA STATO E REGIONI NEI GIUDIZI IN VIA PRINCIPALE. QUANDO I GOVERNI 'NEGOZIANO' IL CONTENUTO DELLE LEGGI: PROFILI CRITICI E PROSPETTIVE DI RIFORMA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/490619.

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Abstract:
This essay investigates one of the most controversial aspects of the relationships between the Italian State and the Regions defined by the italian doctrine as “contrattazione di legittimità”, which refers to the negotiation of regional laws in order to overcome the objections of legitimacy raised by the Government. A significant part of the conflicts before the Italian Constitutional Court deals with this aspect which is evident in the numerous decisions with which the Court declares the proceeding or the contested subject matter terminated. This research looks into the ways in which this negotiation takes place highlighting at the same time its main issues. The analysis is also aimed at proposing suitable solutions for a system, like the Italian one, which lacks institutions where the state and the regional legislators can effectively cooperate. In so doing, a moment will be dedicated to the recent attempt of constitutional reform and to its ability to put an end to the ongoing conflicts between State and Regions.
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D'ALFONSO, Luciano. "Il governo territoriale regionale e il tessuto imprenditoriale: tra esigenze di semplificazione, velocizzazione e innovazione." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/74912.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro di ricerca è orientato all’analisi dei molteplici fattori che hanno determinato il rallentamento della crescita dell’Italia, soprattutto in una prospettiva di comparazione con i diversi processi di sviluppo seguiti dagli altri Paesi europei. L’analisi si propone di verificare le ricadute reali che simili dilatazioni della tempistica procedimentale hanno prodotto sul Governo del territorio, sul tessuto produttivo e sulla capacità di riprodurre risultati in termini occupazionali e di opportunità d’impresa. Fondamentale appare, al riguardo, una ricognizione delle principali riforme giuridiche messe attualmente in campo, come le misure di semplificazione previste nella Legge 125/2014 o quelle a favore del meridione, recentemente approvate in parlamento. Il vero e attuale cambio di prospettiva è rappresentato dalla circostanza per cui tutte le dette acquisizioni della scienza amministrativa vanno necessariamente ripensate anche alla luce del nuovo ruolo riconosciuto ai Governi Territoriali Regionali e agli Enti Locali, nel passato invece emarginati dai processi decisionali d’interesse per lo sviluppo del tessuto economico e imprenditoriale del Paese.
This research work is oriented to the analysis of the many factors that have led to the slowdown in Italy’s growth, especially from a perspective of comparison with the different development processes followed by other European countries. The analysis aims to verify the real effects that similar dilations of procedural timing have produced on the territory’s government, on the production fabric and on the ability to reproduce results in terms of employment and enterprise opportunities. In this regard, a key review of the main legal reforms currently in the field is to be found, such as the simplification measures provided for in Law 125/2014 or those in favor of the South, which have recently been approved by parliament. The real and current perspective change is the fact that all these acquisitions of administrative science need to be rethought also in the light of the new role recognized to Territorial Regional Governments and Local Authorities in the past instead marginalized by the decision-making processes of interest for the development of the country's economic and entrepreneurial fabric.
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9

Ferretto, Chiara. "L'immigrazione tra Stato, Regioni e integrazione europea: profili di criticità nel riparto delle competenze e proposte di riforma." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426171.

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Abstract:
The following work aims to investigate the problematic issues concerning the allocation of responsibilities among various levels of government with regard to the regulation of immigration. The issue is covered from different perspectives: the admission of foreign workers, the safeguard of social and political rights, the effects of immigration on the constitutional order, till the provision and content of the citizen status. The levels of government identified as an object of analysis are the Regions, the State and the European Union. These authorities, in fact, are mostly concerned by the basic issues of immigration, such as the admission of aliens and the border control. Each chapter of this thesis is based on an actual conflict risen between case law, legislation and enforcement of rules, about the administration of foreigners. The purpose of the analysis is not only to identify problems and to furnish a regulatory framework, but it is also to make - where possible - concrete reform proposals. The first chapter is focused on the conflict developed in recent years between the State and the Regions, with regard to the regulation of the admission of aliens and their regularization: even if Regions have to administrate the most important social structures and have to bear the heaviest financial implications relating to the entry of foreigners – such as health care and public housing - the State has never recognized them a significant influence on the determination of the number of aliens to admit annually. The issue of social rights, in particular, is crucial in this study not only because they affect some constitutional guarantees and some fundamental rights – especially the right to health and the right to education - but also because they have a heavy impact on public budget. In fact, while civil rights have no immediate effect on the financial system of the nation, the decision to grant the foreign population the enjoyment of social rights has an enormous importance on financial policies. For this reason, the relationship between the State and the Regions on immigration is closely related with the analysis of the conditions under which social rights should be assured to foreigners. The chapter also contains a concrete proposal for reforming the allocation of powers on admission of aliens, which takes into account the principles of autonomy, responsibility and solidarity. This proposal, in particular, trys to blend the immigration policy with the recent reform on fiscal federalism. The second chapter relates to the issue of political rights and, in particular, the right to vote. The Italian legislation - which still denies the right to vote to foreign residents, even at the administrative level – appears to be in contrast with the EU principles, the legislation of most European countries and the requests of some Regions, which move in the direction of allowing political representation to immigrants. The third chapter focuses on the legal treatment of illegal aliens. This topic, in recent years, has been taken into account by several judgments of Italian and international courts, which have revealed various contrasts between law and jurisprudence. Italian legislation, in fact, seems to be affected by a gradual process of "erosion" by the european and national case law, in particular with reference to the provisions introduced in 2009 (Law no. 94/2009), that tried to prevent the arrival of an inordinate number of immigrants. This law, known for having criminalized illegal presence in the Italian territory, since its origins has been accused of harmfulness against some fundamental constitutional principles, such as reasonableness, proportionality and non-discrimination. In recent months, however, the intervention of judges has taken a huge proportion. In particular, the chapter analyze some case law of the Constitutional Court, the Court of Justice of the European Union and the ECHR. Following these guidelines, the chapter detects the significant contrast arisen in little more than a year between the state legislature and the decisions of national and international Courts. The final chapter proposes a reflection on the conceptual change of the meaning of “citizenship”, as a result of globalization and "de-nationalization" of democracy and rights. This phenomenon is fundamentally due to the Italian participation in the European Union, to the recent jurisprudence of the Constitutional Court and to the adoption of numerous international conventions on the protection of human rights. After having analyzed the evolution of citizenship, the article explores the advisability of rethinking the legal system of acquisition of citizenship through a process that begins "from below", on the Swiss model. In fact, the acquisition of Swiss citizenship is the result of a long and gradual process that starts with the integration in the local community and then rises to the cantonal level and, finally, federal. The Swiss model, during the crisis of citizenship and national sovereignty, may provide an alternative model of social inclusion, that enhances the integration of foreigners into the local community. The progressive loss of national sovereignty, indeed, has given rise to increasing "global-local" pressures, which involve a request for participation in local public life, perceived as a privileged opportunity of community inclusion
Il presente lavoro intende indagare gli ambiti di problematicità nel riparto delle competenze tra i diversi livelli di governo per quanto concerne la disciplina dell'immigrazione. La tematica viene affrontata da diverse prospettive, a partire dalla regolamentazione dei flussi di ingresso, fino alla garanzia dei diritti sociali e politici, giungendo ad analizzare gli effetti prodotti dal fenomeno migratorio sui fondamenti dell'ordinamento costituzionale, tra i quali la concessione e il contenuto dello status di cittadino. Gli ambiti individuati come oggetto di analisi sono i livelli di governo delle Regioni, dello Stato e dell'Unione europea, nei confronti dei quali maggiormente rileva il profilo del riparto delle competenze in materia di disciplina del fenomeno migratorio, controllo delle frontiere e regolamentazione dell'ingresso degli stranieri. Ogni capitolo della tesi prende spunto dai contrasti, recentemente emersi, tra i diversi livelli di governo, oppure tra il diritto vigente e le elaborazioni giurisprudenziali e dottrinali, che testimoniano la presenza di irrisolti conflitti normativi. Scopo dell'analisi, oltre a individuare gli aspetti problematici e a fornirne un inquadramento legislativo e una lettura costituzionalmente orientata, è anche quello di formulare – ove possibile – proposte concrete di riforma. Andando a proporre una breve visuale delle tematiche oggetto di analisi, il primo capitolo muove dalla conflittualità sviluppatasi negli ultimi anni tra lo Stato e le Regioni per quanto concerne la regolamentazione dei flussi di ingresso degli stranieri e la loro regolarizzazione: nonostante le Regioni siano titolari delle più significative competenze in materia sociale e quindi sopportino le più intense implicazioni finanziarie relative all'ingresso degli stranieri – si pensi alla gestione della sanità e dell'edilizia pubblica – lo Stato non ha mai riconosciuto al territorio la possibilità di influire significativamente sulla determinazione dei flussi. La tematica dei diritti sociali, in particolare, risulta fondamentale nell’ambito di questa ricerca non solo perché tali diritti interessano alcune garanzie costituzionali fondamentali - si pensi al diritto alla salute e al diritto d’istruzione - ma anche perché si tratta dei diritti che hanno un maggiore impatto sulle finanze statali, regionali e locali. Mentre, infatti, la concessione dei diritti civili non ha alcun effetto immediato sul sistema di bilancio della nazione, la scelta di concedere alla popolazione straniera il godimento dei diritti sociali comporta un riverbero di enorme rilevanza sulle politiche finanziarie. Per questa ragione, il rapporto tra lo Stato e le Regioni in materia d’immigrazione risulta strettamente connesso con l’analisi delle condizioni alla quali si debbano ritenere applicabile agli stranieri le prestazioni di welfare. Il capitolo si conclude con l’elaborazione di una proposta concreta di revisione del sistema di determinazione delle quote di ingresso degli stranieri, che tenga conto, in particolare, dei principi di autonomia, responsabilità e solidarietà introdotti dalla riforma sul federalismo fiscale. Il secondo capitolo, invece, ha ad oggetto la tematica della spettanza agli stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio italiano dei diritti politici e, in particolare, del diritto di voto. In materia, la disciplina nazionale – che tuttora nega tale diritto agli stranieri residenti, anche a livello amministrativo – si contrappone ai principi comunitari, alla normativa della maggior parte dei Paesi dell'Unione europea e alla formulazione di alcuni statuti regionali, che invece si sono mossi nella direzione di consentire una maggiore rappresentanza politica agli immigrati. Il terzo capitolo è dedicato al trattamento giuridico dello straniero irregolare. L'ambito de quo è stato oggetto, negli ultimi anni, di diverse pronunce da parte della giurisprudenza interna e sovrastatale, che hanno posto in luce significativi contrasti tra la produzione legislativa statale e le elaborazioni pretorie. La giurisprudenza, infatti, sembra aver intrapreso un graduale processo di “erosione” delle norme che regolamentano l'ingresso e il soggiorno degli stranieri nel territorio italiano, in particolare con riferimento alle disposizioni introdotte dal Pacchetto Sicurezza del 15 luglio del 2009 (legge n. 94/2009). Questa legge, nota per aver criminalizzato la presenza clandestina nel territorio italiano, fin dai suoi albori è stata tacciata di lesività nei confronti di alcuni principi costituzionali fondamentali, come quello di ragionevolezza, proporzionalità e non discriminazione. Solo negli ultimi mesi, tuttavia, l'intervento giurisprudenziale in materia ha assunto una dimensione sistematica. In particolare, sono oggetto di analisi alcune pronunce della Corte costituzionale (sentenza n. 245 del 25 luglio 2011, con la quale è stato dichiarato illegittimo l'articolo 116 del Codice Civile, nella parte in cui vieta la celebrazione delle nozze a chi non risulti essere in possesso di un documento comprovante la regolarità del soggiorno in Italia), della Corte di Giustizia dell'Unione europea (sentenza El Dridi del 28 aprile 2011, con la quale la Corte ha dichiarato non conforme alle Direttive e ai principi comunitari la comminazione della pena della reclusione per l'immigrato irregolarmente soggiornante in Italia) e della CEDU (sentenza del 23 febbraio 2012 sul caso Hirsi, con la quale l'Italia è stata condannata per la pratica dei c.d. respingimenti in mare, messa in atto nel 2009 in cooperazione con il governo libico). A seguito dell'analisi degli orientamenti citati, il capitolo porta a rilevare il significativo contrasto creatosi in poco più di un anno tra la produzione legislativa statale e le pronunce della giurisprudenza costituzionale ed europea. Il capitolo finale, invece, estende l'analisi fino a prendere atto dell'inevitabile mutamento concettuale e normativo che ha riguardato negli ultimi anni il concetto di cittadinanza. Tale fenomeno è principalmente dovuto alla graduale parificazione del trattamento degli stranieri residenti rispetto a quello dei cittadini, in particolare per quanto riguarda la tutela dei diritti sociali. Tale evoluzione, da attribuirsi in larga misura all'elaborazione giurisprudenziale della Consulta. ha portato a un sostanziale “svuotamento” della portata giuridica dello status di cittadino, attraverso l'estensione dei diritti tradizionalmente garantiti ai membri di una nazione a favore di tutti i soggetti regolarmente residenti in un determinato territorio. Al fine di analizzare i possibili sviluppi della condizione giuridica dei non-cittadini, viene proposta la comparazione con un modello, quello svizzero, nel quale la cittadinanza "parte dal basso", in quanto è l'autorità comunale a essere deputata a valutare il grado di integrazione dello straniero nella comunità di riferimento, che costituisce il presupposto indispensabile per l'ottenimento della cittadinanza federale. L'intero processo di naturalizzazione, pertanto, comincia dal livello municipale, ove la decisione è assunta dagli organismi rappresentativi, dagli esecutivi o anche da assemblee di cittadini appositamente riunite. Ciò consente, a differenza di quanto accade nel caso italiano, di subordinare l'acquisizione della cittadinanza all'effettiva integrazione nella comunità di riferimento, attestata dalla collettività stessa
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10

Sgro', F. "ASPETTI E PROBLEMI ATTUALI DEL BICAMERALISMO ITALIANO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150214.

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Abstract:
Aspects and current problems of the Italian bicameralism. The research focus on analysis of the Italian bicameralism and the most important proposals to reform the Senate of the Republic in order to verify the current requirement for the revision of Parliament and asses – through a legal evaluation – the most appropriate solutions. The research starts from the theory of separation of the public powers and deepens the two prototypes of bicameralism (European model and North American type). Then it analyzes the Italian system, that is a very rare example of perfect bicameralism covering both the legislative and the political functions. Following the course of Republican history, the study appreciates the possibility of revision of perfect bicameralism, focusing on the most organic projects that are currently under investigation in Parliament. The research proposes, at this point, an overview of the main experiences of bicameralism in the contemporary democracies. Finally it checks the impact of a possible reform of the Italian bicameralism on the institutional balance and the connotation of the form of government.
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Books on the topic "RIFORMA COSTITUZIONALE"

1

Bevere, Antonio. La Democrazia riformata: Analisi del progetto di riforma costituzionale. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2004.

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2

Scoditti, Enrico. Il contropotere giudiziario: Saggio di riforma costituzionale. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1999.

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3

Sartori, Giovanni. Una occasione mancata?: Intervista sulla riforma costituzionale. Bari: Laterza, 1998.

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4

Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome (1996 Rome, Italy). Proposta di riforma costituzionale in senso federalista. Milano: F. Angeli, 1997.

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5

Cervati, Angelo Antonio. Studi sulla riforma costituzionale: Itinerari e temi per l'innovazione costituzionale in Italia. Torino: G. Giappichelli, 2001.

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6

Ruggeri, Antonio. La Costituzione allo specchio: Linguaggio e "materia" costituzionale nella prospettiva della riforma. Torino: G. Giappichelli, 1999.

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7

Sabino, Cassese, ed. Il Consiglio di Stato e la riforma costituzionale. Milano: Giuffrè, 1997.

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8

Riccio, Giuseppe. Principî costituzionali e riforma della procedura penale: Una rilettura della giurisprudenza costituzionale, 1956-1988. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1991.

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9

Chieffi, Lorenzo. La magistratura: Origine del modello costituzionale e prospettive di riforma. Napoli: E. Jovene, 1998.

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10

Silvio, Gambino, and Convegno "Quale governo? Modelli stranieri e riforma costituzionale" (1996 : Università degli studi della Calabria), eds. Democrazia e forma di governo: Modelli stranieri e riforma costituzionale. Rimini: Maggioli, 1997.

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Book chapters on the topic "RIFORMA COSTITUZIONALE"

1

Gianfreda, Anna. "Autonomia confessionale e sistema delle fonti del diritto ecclesiastico. riforma del terzo settore e tutela della privacy: un banco di prova per la produzione normativa confessionale." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215822.

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2

Contin, Benedetta. "Dietro le quinte della modernità armena Il ruolo degli intellettuali nel periodo delle Riforme costituzionali dell’Impero Ottomano. Il contributo di Ṙet‘ēos Bērbērian." In Eurasiatica. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-550-6/007.

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Abstract:
This paper explores the varied facets of the intellectual activity of Ṙet‘ēos Pērpērean (1848-1907). He was the founder of one of the most renown educational centres of Constantinople, the Pērpērean/Bērbērean College, and a dynamic agent in the cultural and political panorama within the so-called Awakening movement (Zart‘ōnk‘). The paper aims to show that Pērpērean played a dominant role in enhancing the cultural and social modernisation that influenced the social life of the Constantinopolitan Armenian millet. Pērpērean contributed to reform the educational system of his time, promoted gender equality and women’s rights, and constituted the first Armenian workers associations in Constantinople. This article shall analyse Pērpērean’s philosophical thought and its significance in the later nineteenth-century Armenian-Ottoman society.
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