Journal articles on the topic 'Riflessione critica'

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1

Tusino, Silvia. "La dimensione etica all’interno dell’approccio della Responsible Research and Innovation: un’analisi critica." Medicina e Morale 69, no. 2 (July 21, 2020): 229–42. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.617.

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Abstract:
Da una decina d’anni, l’espressione Responsible Research and Innovation (RRI) ha fatto la sua comparsa nel lessico della policy europea della ricerca, ad indicare un nuovo approccio per guidare i processi di ricerca e innovazione verso la realizzazione di un futuro desiderabile. Tale approccio si concretizza in cinque obiettivi chiave, tra cui la considerazione della dimensione etica. L’analisi delle motivazioni alla base della RRI e delle sue peculiarità mette in luce che questo approccio intercetta istanze importanti, in particolare la necessità di incentivare una precoce interazione tra riflessione etica, da un lato, e ricerca e innovazione scientifico-tecnologica, dall’altro. Tuttavia, il modo in cui viene concepito il ruolo della riflessione etica all’interno della RRI presenta notevoli limiti, che rischiano seriamente di ridimensionare l’impatto che tale riflessione può avere sui processi di ricerca e innovazione. Tali limiti sono riconducibili in particolare all’approccio top-down tipico della RRI; all’insufficiente approfondimento del significato della componente della dimensione etica maggiormente innovativa e peculiare – quella della riflessione critica sugli impatti sociali della ricerca e dell’innovazione; alla mancata individuazione della specificità del contributo che la riflessione etico-normativa può offrire. Tali limiti emergono sia dall’analisi del modo in cui la dimensione etica viene interpretata nel paradigma RRI e concretizzata dalle istituzioni di ricerca, sia dall’analisi della riflessione e delle esperienze in materia di “etica in laboratorio”. Il bilancio critico si conclude con l’indicazione di alcune aree in cui il contributo dell’etica e dei filosofi morali appare fondamentale.
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2

Mazzara, Bruno, and Lorenzo Montali. "Il genere in psicologia sociale: questioni epistemologiche e metodologiche." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (February 2011): 21–29. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-002003.

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Abstract:
Nella ricerca sul genere, la proposta di una prospettiva teorica innovativa - centrata sulla critica al riduzionismo biologista e all'essenzialismo - si č accompagnata a una riflessione critica sull'approccio cognitivoe sulla sua caratterizzazione di genere, il. Tale riflessione viene discussa nell'articolo in relazione a temi epistemologici - il realismo e la svolta linguistica - e metodologici, relativi al confronto tra metodi qualitativi e quantitativi. Dall'analisi emerge come alcune delle questioni poste, in particolare dalla psicologia femminista, quali la soggettività del ricercatore, il ruolo del contesto, il tema del potere nelle relazioni ricercatori-ricercati, costituiscano dimensioni problematiche tuttora rilevanti per chi fa ricerca psicosociale.
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Gatto, Marco. "Il capitale come totalizzazione. Jameson erede di Sartre." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 42 (January 2012): 133–44. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-042010.

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Abstract:
Fredric Jameson, considerato il massimo critico e teorico di ispirazione marxista nel mondo angloamericano, sin dagli esordi ha proposto una lettura dei concetti piů rilevanti della Critica della ragione dialettica di Sartre, indirizzandoli verso una critica del capitalismo, letto come fenomeno di totalizzazione. L'obiettivo del saggio č discutere l'ereditÀ del pensiero di Sartre nella riflessione marxista contemporanea sulla totalitÀ, nella quale pare emergere, in particolare, un'analisi dei suoi movimenti formali: nella recente disamina di Jameson, per esempio, l'attualizzazione di Sartre č diretta verso la costituzione di una ‘poetica della totalitÀ', in cui estetica e politica trovano una relazione filosofica ponendosi quali forme di resistenza alla totalitÀ capitalistica.
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Bilancia, Francesco, and Sandra Regina Martini. "Il referendum del Regno Unito sulla Brexit ed il suo impatto sul mercosul nella prospettiva dei diritti sociali." Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & Justiça 11, no. 37 (December 30, 2017): 35–63. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v11i37.123.

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Abstract:
Prendendo le mosse dalle tematizzazioni polemiche professate durante la campagna referendaria svoltasi nel Regno Unito per il voto del giugno 2016 sulla Brexit, il saggio apre una riflessione critica sulle trasformazioni da tempo in atto, nel diritto dell’UE e nella giurisprudenza della Corte di giustizia così come in alcuni ordinamenti degli Stati membri, in relazione ai diritti alle prestazioni sociali dei cittadini europei residenti in Paesi membri diversi dal proprio ed al possibile impatto di tale fenomeno su altri sistemi integrati di mercato come il Mercosul. Il quadro che ne emerge induce a più approfondite riflessioni sulle cause della crisi di legittimazione attuale dei sistemi di integrazione politica ed economica, come il processo di integrazione europea, il cui cedimento è gravemente accelerato dalla messa in discussione dei diritti sociali in danno di una più forte nozione di cittadinanza europea; e come in altre realtà istituzionali e sociali, in particolare nel Mercosul.
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Rago, Sabrina, Valentina Rita Andolfi, Alessandro Antonietti, Giuseppe Iannoccari, Nicoletta Porcu, and Chiara Valenti. "Potenziare la flessibilità cognitiva in età anziana: gli effetti di un training." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 691–712. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002011.

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Abstract:
L'aumento delle prospettive di vita invita a una riflessione sul tema dell'invecchiamento evidenziando l'importanza della presa in carico dell'anziano per promuoverne il benessere. In tale contesto la flessibilità cognitiva assume un ruolo fondamentale per i numerosi benefici che produce negli an-ziani. In questa prospettiva è stato condotto uno studio per verificare l'efficacia del training "Flexi-train - Programma di potenziamento della flessibilità cognitiva nell'invecchiamento", rivolto ad anziani sani, confrontando un gruppo sperimentale sottoposto all'intervento di potenziamento con un gruppo di controllo. I risultati mostrano che nel post-test i soggetti del gruppo sperimentale hanno ottenuto punteggi maggiori di flessibilità cognitiva rispetto al gruppo di controllo. Inoltre emerge una maggiore capacità riflessiva e una consapevolezza critica più eleva-ta nel primo gruppo rispetto al secondo. Il training appare essere uno strumento adeguato per sviluppare nell'anziano strategie cognitive e riflessioni sul funzio-namento mentale utili all'adattamento nella vita quotidiana.
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Garzaniti, Marcello. "Le più recenti ricerche sui vangeli slavi (1999–2016). Qualche riflessione critica." Studia Ceranea 6 (December 30, 2016): 25–41. http://dx.doi.org/10.18778/2084-140x.06.02.

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Cavallaro, Luigi. "Darwin versus Marx? Note in margine a un libro di Giovanni Jervis." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2010): 315–29. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-003002.

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Abstract:
Il libro di Giovanni Jervis Individualismo e cooperazione. Psicologia della politica (2002) segna l'approdo di una riflessione critica avviata alla fine degli anni 1970, allo scopo di esplorare le forme e i problemi della cooperazione interindividuale e di identificare degli "universali psicologici" in grado di definire il ruolo della psicologia nei riguardi della politica e di offrire un "fondamento oggettivo" a qualsiasi cultura umana. Sebbene Jervis probabilmente intendesse usare Darwin contro Marx, l'autore argomenta che dalla sua riflessione complessiva emergono in realtŕ molti spunti a favore della insopprimibile "storicitŕ" degli individui, per come risulta dai condizionamenti sociali cui sono soggetti fin dalla nascita: vero antidoto contro certi approcci "universalistici" che troppo spesso trasmettono, insieme ad acquisizioni scientifiche (o perfino senza di esse), motivi ideologici ben precisi, legati alla difesa di interessi storicamente definiti.
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Boccon, Elena, Domenico Massano, Alessandro Milanesio, Antonio Murtas, and Matteo Viberti. "Un processo di produzione vinicola come rottura della prassi normalizzante." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 149–67. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001013.

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Abstract:
Il lavoro descrive come dal 2015 ad oggi siano state accolte circa quindici persone con fragi-lità all'interno della progettualità 8Pari. I beneficiari sono persone che hanno avuto poca possibilità di sperimentare le proprie capacità e competenze lavorative, in parte a causa delle difficoltà e fragilità presenti (non per tutte legate alla disabilità) ma anche e soprattutto a causa della mancanza di contesti idonei ad accoglierli. In questo lavoro si presenta una ri-flessione sulle dinamiche di inclusione generate dall'azione produttiva nel contesto agricolo, in una prospettiva aperta ed in divenire. Le persone che ogni giorno creano il vino 8Pari so-no state coinvolte direttamente nel processo di raccolta delle informazioni propedeutiche alla scrittura e riflessione critica. In particolare, nel lavoro si illustrano tre dimensioni: storica, riepilogativa di 8Pari nei suoi sviluppi identitari fino ad oggi e come esso si sia intersecato al contesto sociale e lavorativo circostante; fenomenologica, esplorativa dei vissuti emotivi e delle dinamiche relazionali vissute dai lavoratori rispetto alla pratica quotidiana e rispetto al contesto esterno. E "prospettica", ipotizzando come la pratica di 8Pari possa essere miglio-rata e integrata tentando di superare i tradizionali modelli di inclusione, per portare al cen-tro del dibattito una riflessione critica e un'azione trasformativa sulla dicotomia normali-tà/disabilità.
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Mocca, Alessandro. "Apprendimento e insegnamento nel contesto odierno." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 13 (February 2010): 171–88. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013012.

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Abstract:
L'articolo muove dalla distinzione tra due approcci nella formazione, definiti come "educare" e "apprendere"; il primo indica la prospettiva normativa-comportamentale eterodiretta, caratterizzata dal controllo, considerando la conoscenza come oggettivabile e trasmissibile; il secondo una prospettiva che fa i conti con la soggettivitŕ, necessariamente autoriflessiva e caratterizzata da una visione autonoma del partecipante. L'apprendimento č riflessione in azione, quindi riflessione critica, capace di mettere in discussione degli assunti di base che guidano l'interpretazione della realtŕ offrendo l'occasione per una significativa tras-formazione. Fondamento dell'apprendimento č la capacitŕ di apprendere dall'esperienza e dagli errori. La difficoltŕ di apprendere da errori e dall'esperienza č una difficoltŕ che trova la sua origine nel mondo interno del soggetto. Si puň quindi affermare che il processo di conoscenza umana dipende da fattori emotivoaffettivi profondi in gioco in ogni relazione e contesto esperienziale.
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Galderisi, Adriana, Sara Gaudio, and Giovanni Bello. "Le aree interne tra dinamiche di declino e potenzialità emergenti: criteri e metodi per future politiche di sviluppo." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 133 (March 2022): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-133001.

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Abstract:
Il saggio propone una riflessione critica sui criteri adottati dalla SNAI per la perimetrazione delle aree interne e la selezione di ambiti pilota. Il percorso metodologico, testato su Campania e Basilicata e replicabile sull'intero territorio nazionale, definisce criteri e indicatori in grado di disvelare, oltre alle ben note dinamiche di declino, il potenziale dei territori interni, a supporto di una più adeguata definizione degli ambiti di intervento e delle strategie di sviluppo.
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Robert, Elisabetta, Graziella Sinaccio, and A. G. Spagnolo. "Bioetica e nursing: Il ruolo dell'infermiere nella sperimentazione clinica." Medicina e Morale 42, no. 3 (June 30, 1993): 575–84. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1057.

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Abstract:
Gli Autori considerano i problemi etici che l'infermiere può incontrare durante l'attivazione e lo svolgimento delle sperimentazioni cliniche. Alla luce dei principi di Bioetica vengono affrontati l'informazione, il consenso, la comunicazione della diagnosi, il rapporto medico/infermiere/paziente, il coinvolgimento delle famiglie, la qualità della vita, il Comitato Etico, che costituiscono importanti temi di riflessione critica e rappresentano altresì problematiche delicate con le quali l'infermiere deve spesso confrontarsi nella ricerca e nella vita di corsia.
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Marniga, Brunella. "Per una revisione critico-filosofica ed epistemologica della medicina contemporanea." Medicina e Morale 47, no. 5 (October 31, 1998): 989–1006. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.822.

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Abstract:
Le urgenti questioni bioetiche che la medicina deve affrontare e la sempre maggiore richiesta di “umanizzazione” della stessa, sono i motivi che giustificano una necessaria revisione critico-filosofica della medicina allo scopo di ridefinire metodi, essenza, limiti e valori, attraverso un’analisi epistemologica. Tale riflessione critica deve necessariamente avvalersi di un’indagine filosofica che “va oltre la mera competenza della singola scienza”. La medicina occupa un posto particolare nell’ambito delle scienze empirico-sperimentali, perché si occupa di un oggetto peculiare, l’uomo malato, che non è riconducibile alla sola dimensione dell’oggettivazione. La figura del medico ricorda Jaspers, deve avere “da un lato la conoscenza scientifica e l’abilità tecnica, dall’altro l’ethos umanitario”. Altro punto da considerare è la relazione interpersonale medico-paziente che va intesa non solo come atto terapeutico, ma anche come processo conoscitivo dell’uomo malato e della sua biografia, mantenendo un’apertura al dialogo al fine di mantenere un rapporto più umanitario, attento ai bisogni del paziente. L’incontro tra medicina e filosofia nasce dall’esigenza della comprensione e della contraccezione tralasciata dalla scienza. In conclusione, l’articolo si sofferma sui vantaggi di un’umanizzazione della medicina volta a realizzare una riflessione etica che consideri l’altro nella sua dimensione olistica.
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Ferrantino, Concetta, Maria Tiso, and Iolanda Sara Iannotta. "A cultural challenge: renewing the mental space for an inclusive school." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 358–66. http://dx.doi.org/10.36253/form-12633.

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Abstract:
This paper proposes a critical reflection about the need of transforming school into an inclusive environment, to promote personal enhancement and to enrich the collegial, social and cultural dimension. A short theoretical excursus, aimed at defining an open and autopoietic school system (Maturana & Valera, 1985), preempts a description of the different tools used to design and evaluate an inclusive school. The purpose is to consider the impact that these instruments could have in terms of policies, practices and inclusive cultures (Booth & Ainscow, 2002). The authors believe that inclusion is not a set of policies and practices, but a mental space, able to establish a culture shared by the different stakeholders of the school community. Una sfida culturale: rinnovare lo spazio mentale per una scuola inclusiva. Il contributo propone una riflessione critica di carattere espositivo rispetto all’urgenza di trasformare la scuola in un ambiente inclusivo, al fine di promuovere la valorizzazione personale e arricchire la dimensione collegiale, sociale e culturale. Dopo un breve excursus teorico, finalizzato alla definizione di un sistema formativo aperto e autopoietico (Maturana & Valera, 1985), sono presentati i diversi strumenti utili alla progettazione e valutazione di una scuola inclusiva. Scopo della riflessione è considerare l’impatto che questi strumenti sono in grado di determinare in termini di politiche, prassi e culture inclusive (Booth & Ainscow, 2002). Il presupposto alla base della riflessione degli autori è considerare l’inclusione non soltanto un insieme di politiche e pratiche, ma soprattutto uno spazio mentale, in grado di determinare una cultura diffusa e condivisa dai diversi stakeholder della comunità scolastica.
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Palazzani, Laura, and Elio Sgreccia. "Il dibattito sulla fondazione etica in bioetica." Medicina e Morale 41, no. 5 (October 31, 1992): 857–70. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1087.

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Abstract:
L'articolo affronta la questione della fondazione etica in bioetica ripercorrendo sinteticamente le tappe più significative della riflessione emersa in letteratura. Gli autori individuano alcune modalità fondative: descrittiva, soggettivistica (non-cognitivismo), intersoggettiva (neoutilitarismo, neocontrattualismo) e oggettivista (personalismo). Dall'analisi critica di ogni orientamento (con un riferimento agli autori più significativi nel dibattito italiano e angloamericano) emerge la rilevanza della fondazione antologica che, appellandosi alla natura dell'essere umano," ne tutela e giustifica il rispetto morale e la protezione in senso universale.
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Sartea, Claudio. "Il passato dell’idea di progresso ed il futuro della bioetica." Medicina e Morale 69, no. 3 (November 3, 2020): 293–310. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.704.

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Abstract:
L’articolo prende le mosse dal cinquantesimo anniversario del neologismo “bioetica” per rievocare la concezione genuina della bioetica nell’introduttore del termine, V.R. Potter, e recuperare la critica del progresso tecnoscientifico ben presente nei suoi scritti ed in quelli di pensatori e filosofi coevi. La conclusione, anche nello scenario conturbante della recente crisi pandemica, va sia nella direzione di un ridimensionamento del concetto di progresso in ambito medico, sia verso la proposta di un approfondimento della riflessione sugli scopi della ricerca e della terapia.
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Maiullari, Franco. "Un altro Edipo. Lettura anamorfica della tragedia di Sofocle e critica dell'interpretazione freudiana." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2011): 199–226. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-002004.

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Abstract:
Viene proposta una riflessione su alcune tematiche che hanno accompagnato la nascita del movimento psicoanalitico, ma che permangono di grande attualitŕ dato che si riferiscono ai fondamenti dei modelli psicodinamici dell'apparato psichico. Si tratta in particolare della differenza tra la teoria della mente pulsionale e quella relazionale, e tra il mondo della tenerezza e degli affetti e il mondo delle passioni. Un contributo originale dell'articolo si riferisce al destino che l'ha avuto nella storia della psicoanalisi; basandosi su un lavoro linguistico testuale, l'autore mette in evidenza come Freud si riferisca alla versione superficiale della tragedia sofoclea e di conseguenza ne manchi sia l'interpretazione filologica che quella psicologica.
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Girolama Caruso, M., and Anna Valeri. "Sicut palea: Merini sotto l'urto del rifiuto." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 128–48. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001012.

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Abstract:
Il contributo si basa sul proficuo rapporto tra letteratura e sociologia e sulla relazione bidi-rezionale di conoscenza e analisi critica legata ai mutamenti sociali. La letteratura, per la sua portata, spesso, infatti, è uno strumento di riflessione sociologica. La relazione biunivoca tra letteratura e sociologia si ha quando gli argomenti letterari fuoriescono dall'analisi del testo e assumono la veste di riflessione sociologia. Il lavoro presenta due livelli di analisi: - la rilevanza didattica di un personaggio come la Merini, che è partita come analisi concreta della forma linguistica, risultante di un passaggio retorico da una sovrabbondanza di senso ad una pagina bianca, da una parte, e ricerca - discreta ma rigorosa della rap-presentazione invasiva sulla società del personaggio-artista, nel conflitto mai risolto della contaminazione genio-follia. - la riflessione sociologica che discende dal progetto didattico "Ricordami il pensiero della vita. Il mondo di Alda Merini" è stato motivo di approfondimento empirico sul concetto di normalità, stereotipo e dis-abilità. I quesiti proposti nella sezione sulla disabilità sono molteplici fanno riferimento alla tipologia della disabilità, alla rappresentazione sociale della dis-abilità livello di accettazione; l'inclusione e la relazione tra creatività e follia. La biografia della Merini ha avuto un significato particolare poiché, pur essendo esposta al giudizio e alla vergogna, il suo essere è una sfida alle gerarchie dell'abilismo.
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Ghibellini, Alberto. "TRE STUDI SU LEO STRAUSS. UNA RASSEGNA CRITICA." Il Politico 256, no. 1 (June 28, 2022): 133–59. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2022.687.

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Abstract:
A conferma dell’importanza dell’autore, la letteratura critica su Leo Strauss, in Italia e all’estero, non ha fatto che crescere negli ultimi anni. Dopo una parentesi contrassegnata da un’impronta marcatamente ideologica (più contra che pro) delle interpretazioni del suo pensiero, oggi si assiste, in generale, ad un ritorno alla sobrietà e al distacco di letture che si sforzano soprattutto di capire Strauss, al di là dei motivi soggettivi per apprezzarne o rifiutarne le concezioni. Il proposito di questo articolo è discutere alcuni sforzi interpretativi recenti che si distinguono per ampiezza, rilevanza e originalità. Si tratta, in particolare, di tre monografie – Una filosofia in esilio. Vita e pensiero di Leo Strauss (Carocci, Roma, 2021) di Carlo Altini, Leo Strauss tra Husserl e Heidegger. Filosofia pratica e fenomenologia (Edizioni ETS, Pisa, 2018) di Pierpaolo Ciccarelli e Leo Strauss (Polity Press, Cambridge, 2021) di Neil G. Robertson – che risultano caratterizzate da un approccio organico alla riflessione straussiana e dall’ambizione di fornirne un’interpretazione esaustiva e coerente, almeno nelle sue linee fondamentali. Nel prosieguo di questo articolo si cercherà di mostrare con quali risultati, avendo cura, soprattutto, di evidenziare le questioni, tra le molte meritoriamente sollevate, che risultano a nostro avviso ancora aperte.
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Santerini, Milena. "Estremismo giovanile: modelli di integrazione e formazione." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2021): 40–53. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12466.

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Abstract:
Il fenomeno dei giovani che scelgono progetti estremisti esige una riflessione che consideri i fattori educativi accanto a quelli di tipo economico e socio-politico. Nell'articolo si descriveranno le forme dell'estremismo giovanile (di stampo islamista, suprematismo bianco e ideologie di sinistra) e i diversi approcci usati dalla propaganda a loro diretta. Si tratta di veri e propri modelli formativi, online e offline, che tendono a ricostruire la visione del mondo dei giovani "radicalizzati". La risposta a un fenomeno così complesso va trovata in un'educazione alla cittadinanza inclusiva e in un'educazione interculturale critica.
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Costa, Giacomo. "Il ‘moralismo': una prima ricognizione." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 41 (September 2011): 125–32. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041010.

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Abstract:
L'articolo propone un'analisi del termine moralismo. Tralasciandone l'accezione comune e quella storiografica, la riflessione qui sviluppata si rivolge a una concezione politica del moralismo, perlomeno nella misura in cui la politica si accompagna (o si dovrebbe accompagnare) a una normativa morale. Ma non si tratta di discorso meramente normativo, poiché l'etica e l'etica della politica devono essere in realtÀ applicate a un sistema non teorico, bensě empirico, alla «realtÀ sociale strutturata». La situazione politica italiana attuale č appunto il terreno sul quale si esercita la critica proposta nel contributo.
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Salardi, Silvia. "‘Usi’ e ‘abusi’ nel diritto: Una riflessione critica sulla normativa in materia di analisi genetiche." Filozofija i drustvo 24, no. 2 (2013): 239–54. http://dx.doi.org/10.2298/fid1302239s.

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Abstract:
Al centro di questo contributo vi ? l?analisi eticogiuridica degli atti normativi disciplinanti le analisi genetiche in vari contesti, ad esempio, ricerca medica, terapia, medicina legale e cos? dicendo. Lo scopo ? di mettere in evidenza i valori ai quali sono state improntate alcune risposte normative. Pertanto, dopo una ricognizione delle varie tipologie di analisi genetiche e dei loro possibili impieghi, il presente lavoro confronta i testi normativi internazionali, europei e nazionali (Austria, Francia, Germania, Svizzera), al fine di individuare la strada percorsa e da percorrere per salvaguardare il pi? possibile certi valori ritenuti fondamentali per la preservazione sia dell?autonomia individuale, sia dell?eguaglianza tra i consociati. Si concluder? che non tutte le norme che disciplinano le analisi genetiche possono considerarsi rispettose dei diritti fondamentali garantiti a tutti gli individui.
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Parri, Monica, and Andrea Ceciliani. "Riflettere sul genere, una proposta formativa per gli insegnanti di educazione fisica." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 21–39. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9285.

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Abstract:
Le pratiche degli/delle insegnanti di educazione fisica, possono riflettere assunti e credenze sul genere sviluppatisi normalmente in contesti eterosessuali e che non considerano visioni alternative di genere. La ricognizione sulle proprie influenze socio-culturali, richiede un processo riflessivo che indirizzi la decostruzione degli stereotipi di genere e le azioni didattiche. Ma la riflessività è un "habitus" che può essere acquisito e migliorato attraverso la pratica. L'obiettivo del presente contributo è quello di delineare una proposta di formazione/apprendimento per insegnanti o futuri/e insegnanti di educazione fisica, a partire da un approccio riflessivo sul genere. Nella letteratura relativa all'insegnamento delle scienze motorie e degli sport, gli studi sulla pratica riflessiva sono in aumento, ma è necessario arricchire la riflessione critica della dimensione etica e politica dell'insegnamento/apprendimento, inclusa la dimensione di genere. La formazione alle pratiche riflessive nei curricula universitari e nella formazione per futuri/e insegnanti aumenta la consapevolezza nei confronti delle pratiche e dei discorsi sul genere ed è riconosciuta nel processo di riforma del genere in educazione. L'idea pedagogica di un laboratorio riflessivo per gli insegnanti di educazione fisica e scienze motorie merita quindi un'attenta considerazione
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Catarci, Marco. "Considerazioni critiche sulla nozione di integrazione di migranti e rifugiati." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 22, no. 43 (December 2014): 71–84. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004305.

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Abstract:
Il tema dell'integrazione dei migranti e dei rifugiati rappresenta una rilevante emergenza sociale e formativa del nostro tempo. Tale questione impone una riflessione critica sulla nozione di integrazione sociale. Lo studio delle forme di inclusione dei migranti nella società impone, infatti, di "ribaltare" la questione dell'integrazione sociale, che viene solitamente declinata "a senso unico" in prospettiva assimilazionista come semplice inserimento, e rappresenta la cartina di tornasole per comprendere quale risposta si è in grado di offrire di fronte a quei processi globali che causano la dissoluzione, la disgregazione sociale e l'impoverimento di intere aree del pianeta.
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Romano, Alessandra, and Nicolina Bosco. "Metodologie trasformative per promuovere apprendimenti emancipativi. Un'esperienza di ricerca-formazione con insegnanti." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (July 2022): 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13734.

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Abstract:
Il contributo esplora l'attualità del pensiero pedagogico di matrice freiriana alla luce delle più recenti articolazioni della teoria trasformativa (Mezirow, 2003; Cranton & Taylor, 2012; Marsick & Neaman, 2018). Nello specifico, sono oggetto di indagine e sistematizzazione quegli approcci metodologici per lo sviluppo professionale dei docenti che sostengono processi di riflessione critica e trasformazione degli assunti distorti. Si presenta, poi, un'esperienza di ricerca-formazione condotta con gruppi di docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, che ha visto l'adozione di un set di metodologie trasformative finalizzate a supportare processi di apprendimento emancipativo.
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Michelis, Angela. "Filosofia-scienza e religione, i nuovi percorsi tracciati da Hans Jonas." Pensando - Revista de Filosofia 6, no. 11 (April 7, 2015): 274. http://dx.doi.org/10.26694/pensando.v6i11.3313.

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Abstract:
Il pensiero di Jonas, in particolare quello della sua seconda fase, dedicato alla filosofia della biologia, apre nel confronto filosofico con la scienza nuovi spazi di riflessione critica per la filosofia e per le scienze stesse. In tale incontro entrambe si arricchiscono, acquisendo maggior coscienza metodologica e ampliando le prospettive di osservazione dei fenomeni. Sorge, così, in modo rinnovato, la possibilità di nuove soluzioni interpretative, che, ponendosi al di là di desueti schieramenti ideologici, riescano a comprendere più in profondità la complessità della realtà epocale a cui ci troviamo di fronte e dunque aumentino la capacità di governarla.
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Lo Piccolo, Francesco. "Crisi globali, nuove diseguaglianze e co-produzione di spazi: una prospettiva di ricerca." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 62–66. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098010.

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Abstract:
L'articolo propone una riflessione critica sul rischio di negazione sostanziale di diritti di cittadinanza a partire dalle forme di discriminazione nell'uso e fruizione dello spazio pubblico introdotte dalle crisi globali. La co-produzione di nuovi spazi alla micro-scala e alla scala di quartiere (a partire dagli spazi pubblici o semipubblici spesso privatizzati o sottoutilizzati) può divenire l'occasione per la generazione di nuovi luoghi di condivisione e socialità che rispondano alla richiesta di nuovi servizi e definiscano al contempo il profilo di una pratica urbanistica innovativa, fondata sul pieno riconoscimento del diritto alla città e sul patto istituzionicittadini.
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Ortuso, Luisa. "Teatro sociale e psicologia transculturale: un approccio multidisciplinare per il benessere individuale e delle comunità." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 77–88. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002006.

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Abstract:
All'interno del dialogo tra teatro sociale e psicologia l'autrice esplora alcuni livelli di intervento che possono portare a una ricaduta positiva sul benessere dell'individuo e della collettività. La dimensione artistica, strutturandosi come terreno di azione comune, di confronto e critica sociale, offre in sé uno strumento culturale alternativo che permette di sviluppare una posizione di decentramento e trasformazione. In particolare si farà riferimento ad un'area di crescente interesse dell'Applied Theatre: il lavoro nell'area della migrazione. La riflessione, supportata dall'esperienza pratica, è orientata ad identificare criticità e buone prassi in un ambito trasversale al teatro e alla psicologia transcul-turale.
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Canevacci, Mássimo. "Aria de pixel: riprodutibilità aurática digitale." Psicologia & Sociedade 22, no. 1 (April 2010): 169–79. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-71822010000100020.

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Abstract:
Il saggio parte dalla riflessione del testo Writing Culture di Clifford-Marcus. Dopo più di 20 anni, è possibile verificare come questa critica, anziché aprire verso il futuro, ha chiuso una fase della mono-scrittura etnografica basata sul concetto di retorica e autorità. Già nella metà degli anni '80 stavano nascendo forme compositive multi-linguistiche sperimentali che applicavano una "etnografia indisciplinata" a design, architettura, pubblicità, musica, cinema, web. Si apre la sfida per una università non solo basata su Facoltà territoriali. Diverse modalità di comunicare attraverso il digitale mescolano e sincretizzano le visioni dualistiche di Benjamin su aura e riproducibilità. La mia prospettiva finale è la riproducibilità auratica digitale.
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Farnaz Farahi. "Quale cultura dell’infanzia? Riflettere sulla cura educativa nei servizi 0-6 attraverso la clinica della formazione." IUL Research 2, no. 4 (December 20, 2021): 133–40. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.138.

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Abstract:
La centralità di una specifica cultura dell’infanzia diviene indispensabile nel contesto sociale attuale, in cui si fa sempre più largo una cultura dell’infanzia adultizzata. Riflettere sulla cultura dell’infanzia significa dare parola all’implicito e far emergere le teorie pedagogiche in atto all’interno dei servizi. Si tratta di stimolare un lavoro riflessivo profondo in cui l’esperienza educativa viene riletta e ripensata in un esercizio di decentramento, per permettere una riflessione critica sui modelli impliciti di riferimento. Per fare questo è indispensabile pensare a una formazione che consenta di formare professionisti riflessivi. All’interno del presente contributo si porrà l’accento su uno specifico ambito pedagogico che può rispondere a questo bisogno: la clinica della formazione.
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Di Cesare, Donatella. "Linguaggio, un paradigma della comunitÀ a venire. Humboldt nel futuro." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 41 (September 2011): 105–14. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041008.

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Abstract:
In questo saggio viene esaminato il pensiero politico di Humboldt, di solito preso erroneamente per un liberalismo. Il suo congedo dallo Stato segna una riflessione critica che si interroga non sull'origine, bensě sul fine dello Stato, e ha una dimensione manifestamente an-archica. Privo di fondamento, lo Stato č solo un male temporaneo che puň essere tollerato se si costruisce la «comunitÀ» che Humboldt delinea sul modello della lingua. Perché č nella reciprocitÀ dei parlanti, delineata soprattutto nello studio Sul duale, che si puň trovare una via d'uscita alla opposizione tra universale e individuale. Mentre dischiude lo spazio del dialogo, la lingua indica una comunitÀ che č non meccanica, bensě organica.
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Di Trani, Michela, Stefano Marinucci, and Daniela Tortolani. "Il modello analitico di fronte alla diagnosi di disturbo da deficit dell'attenzione ed iperattivitŕ." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2012): 40–56. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-002003.

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Abstract:
Gli autori affrontano una riflessione critica sulla diagnosi ed il trattamento dell'ADHD, soffermandosi sui protocolli di valutazione, gli strumenti diagnostici e l'utilizzazione dei farmaci. Rispetto a quest'ultimo argomento, dopo aver segnalato le strategie messe in campo dalle case farmaceutiche, vengono descritti i farmaci, le indicazioni e gli effetti collaterali, discutendo gli studi che hanno mostrato una limitata efficacia dei farmaci nel breve periodo e una equivalenza con interventi psico-sociali nel lungo periodo. S'ipotizza la necessitŕ di rivedere la classificazione nosografia dell'ADHD, alla luce dell'interazione di aspetti genetici e determinanti psico-sociali, e di limitare l'uso dei farmaci ad un trattamento sintomatico e temporaneo.
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Vendemmia, Bruna, Paola Pucci, and Paolo Beria. "Per una geografia delle aree marginali in Italia. Una riflessione critica sulla classificazione delle aree interne." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 133 (March 2022): 29–55. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-133002.

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Abstract:
L'articolo restituisce una geografia delle aree marginali in Italia alternativa rispetto alla classificazione proposta nella Strategia Nazionale per le Aree Interne (2014). Analizzando le condizioni demografiche, socioeconomiche e relative alla mobilità, il lavoro individua, attraverso una cluster analisi, quattro diverse tipologie di marginalità a cui ricondurre politiche per contrastare le disuguaglianze territoriali.
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De Vito, Riccardo, and Giuseppe Salmè. "L'insostenibile leggerezza di una politica costituzionale. Argomenti per una riflessione critica sulle riforme promosse dal Governo." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (February 2014): 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/qg2013-005003.

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Mittica, M. Paolo. "Attraversare il silenzio. I presupposti impliciti del diritto." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (July 2012): 105–25. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002006.

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Abstract:
L'articolo affronta il tema del silenzio come componente del diritto sullo sfondo della riflessione critica svolta nell'ambito dei Critical Legal Studies dagli anni ‘80 fino agli apporti piů recenti di Law and the Humanities, laddove il silenzio viene messo in rapporto al diritto nelle sue implicazioni filosofiche, psicologiche e relazionali. L'analisi procede dalle prospettive della sociologia e dell'antropologia giuridiche, utili a osservare le normativitŕ escluse dalla legge e per riflettere sulle voci, emerse da altri spazi di regolazione e aspettative, che il diritto positivo tace. L'ulteriore obiettivo č di addentrarsi attraverso il silenzio nei presupposti impliciti che sono alle radici di qualunque normazione relazionale, sia essa formale o informale, al fine di assegnare una valenza alle componenti sentimentali ed emotive che entrano in gioco nel campo giuridico come in qualunque contesto dell'azione umana, affinché il ragionamento sulla realtŕ del diritto possa farsi piů complesso.
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Cappuccio, Giuseppa, Martina Albanese, and Lucia Maniscalco. "Il dialogo tra Capability Approach e la form-azione delle competenze digitali." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 395–409. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9494.

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Abstract:
Il presente contributo si focalizza su una sfida educativa impellente della contemporaneità: la form-azione della cittadinanza digitale. A partire dal Quadro di riferimento Europeo per le competenze digitali dei cittadini, viene svolta una riflessione basata sull'interconnessione tra il Capability Approach e le competenze digitali. Il Capability Approach, sviluppando un orizzonte di senso eticoeconomico-politico basato su: "functioning", "capability" e "agency", completa e orienta il framework teorico-metodologico dettato dai riferimenti normativi europei sullo sviluppo delle digital skills. L'indagine sulle digital skills può essere un'opportunità per orientare l'azione formativa, in riferimento allo sviluppo delle competenze digitali, verso la piena libertà e il potenziamento della coscienza critica dei cittadini nell'effettuare delle scelte per il raggiungimento di standard formativo-professionali desiderabili.
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Mauri, Chiara, Stefania Borghini, Emanuele Fiordalisi, and Elena Cavazzana. "I bambini e le marche. "Per vincere, emozionarsi, lievitare nell'aria, perché hanno un'anima"." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (June 2011): 99–124. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-002007.

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Abstract:
Da decenni il dibattito sui bambini, la pubblicitÀ e le marche coinvolge studiosi, operatori politici, responsabili di istituzioni educative e sociali. Nuove indagini ampliano continuamente l'orizzonte di conoscenza e rivelano aspetti inattesi che stimolano la ricerca scientifica a rivedere i paradigmi dominanti e a sviluppare metodi di studio a misura di bambino. In questo articolo gli autori esplorano come i bambini ri-elaborano e commentano la pubblicitÀ delle marche che amano di piů. L'analisi empirica di 28 collage realizzati da gruppi di bambini rivela che i bambini hanno una chiara consapevolezza e persino una preferenza per i significati simbolici delle marche e della pubblicitÀ, aprendo la strada per una riflessione piů critica sul fenomeno.
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Lazzari, Chiara. "L'obbligo di sicurezza nel lavoro temporaneo, fra ordinamento interno e diritto comunitario." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 124 (March 2010): 633–72. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-124003.

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Abstract:
Il saggio propone, in chiave critica, ma attenta a valorizzare le potenzialitŕ della norma, una riflessione sulla disciplina dell'obbligo di sicurezza nel lavoro temporaneo, per tale intendendo, sulla falsariga della definizione accolta nell'art. 1 della direttiva n. 91/383/CEE, quello a termine ed interinale (oggi in somministrazione). La ricerca, condotta alla luce dell'effettiva conformitŕ dell'ordinamento interno ai principi posti dal diritto comunitario ed aperta altresě ad una dimensione comparata (segnatamente con la legislazione francese), mira ad indagare le forme di tutela apprestate per i lavoratori temporanei, com'č noto esposti a maggiori rischi proprio in ragione della natura del loro rapporto di lavoro, con particolare attenzione alle novitŕ recate dal d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81, e successive modificazioni.
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Pepa, Mariasole. "Cooperazione agricola Cina-Tanzania: innovazione o dipendenza?" RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2021): 105–37. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2021oa12537.

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Abstract:
Negli ultimi decenni i maggiori cambiamenti nella geografia dello sviluppo sono relativi all'ascesa dei paesi BRICS e in particolare alla Cina in Africa. L'articolo – servendosi dell'esempio fornito, attraverso una ricerca sul campo, dal Centro di dimostrazione tecnologica dell'agricoltura in Tanzania – si propone di esaminare l'evoluzione della cooperazione agricola Cina-Africa come rappresentativa di pratiche e modalità della cooperazione Sud-Sud. Il contributo interroga la presenza cinese in Africa come generatrice di relazioni di dipendenza e, allo stesso tempo, riflette sul ruolo della Cina come elemento di diversificazione della dipendenza africana. La ricerca condotta intende stimolare una riflessione critica sulla cooperazione agricola sino-africana, contribuendo al dibattito geografico circa lo sviluppo delle relazioni BRICS-Sud.
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D'Agostini, Marco, Damiano Cantone, Stefania Pascut, Andrea Paschetto, and Susanna Feruglio. "The effects of distance learning on adolescents’ relationships and emotional well-being." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 2 (July 1, 2022): 111–22. http://dx.doi.org/10.36253/form-13122.

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Abstract:
In this study, conducted on over 1300 students from second level secondary schools in the province of Udine, investigate the impact of distance learning (DAD) on relationships and emotional well-being. The analysis of two questionnaires filled out anonymously by students, highlighted a significant experience of suffering that opens up a critical reflection on the challenges that the school system is called to face since the end of the pandemic. Le ricadute della Didattica a Distanza sulle relazioni e sul benessere emotivo degli adolescenti. In questo studio, condotto su oltre 1300 studenti/esse delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Udine, è stato indagato l’impatto della didattica a distanza (DAD) sulle relazioni e sul benessere emotivo. L’analisi di due questionari compilati anonimamente da studentesse e studenti ha messo in luce un rilevante vissuto di sofferenza che apre una riflessione critica sulle sfide che il sistema scolastico è chiamato ad affrontare dalla fine della pandemia.
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CORSI, PIETRO. "THE HERITAGE OF DUGALD STEWART: OXFORD PHILOSOPHY AND THE METHOD OF POLITICAL ECONOMY." Nuncius 2, no. 2 (1987): 89–144. http://dx.doi.org/10.1163/182539187x00042.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'articolo esamina il dibattito sulla metodologia dell'economia politica che anim i circoli intellettuali anglicani degli inizi del diciannovesimo secolo. Ad Oxford, l'approccio all'economia politica era fortemente condizionato dalla riflessione critica sulle proposte epistemologiche avanzate da Dugald Stewart nel suo Elements of the Philosophy of the Human Mind. I pensatori dell'Oriel College che presero parte al dibattito erano preoccupati dal processo di rapida trasformazione della societ inglese, e dall'emergere di fonti di autorit culturale indipendenti dalla, se non apertamente contrarie alla Chiesa Anglicana ed alle Universit. La discussione della metodologia dell'economia politica investiva dunque diversi aspetti della vita sociale ed intellettuale del tempo. Il dibattito oxoniense ruotava intorno al parallelismo che molti credevano di notare tra il metodo della meccanica razionale e quello dell'economia politica. Pur avallando le pretese di scientificit avanzate dagli economisti classici, i docenti di Oxford negavano che i risultati ottenuti in economia politica fossero immediatamente applicabili alla realt sociale: al pari dei cultori della meccanica razionale, l'economista doveva tenere presenti le frizioni generate dalle esistenti strutture politiche e sociali. A Cambridge, William Whewell e Richard Jones valutavano con preoccupazione la difesa dell'economia politica elaborata dai colleghi di Oxford. A loro avviso, gli studiosi dell'Oriel College concedevano troppo all'economia politica ricardiana. Alla fine degli anni venti del diciannovesimo secolo, gli intellettuali cantabrigensi sottoposero a critica severa il preteso parallelismo tra meccanica razionale ed economia politica che i seguaci di Ricardo e i ?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?docenti di Oxford ponevano al centro delle loro riflessioni. L'economia politica, si diceva a Cambridge, era una disciplina troppo giovane per poter assumere procedure assiomatico-deduttive. Laboriose ricerche erano ancora da intraprendere, prima che si potesse procedere alla costruzione di un sistema di economia teorica. Il presente saggio sottolinea la centralit di Dugald Stewart nel dibattito sulla metodologia dell'economia politica dei primi decenni del diciannovesimo secolo. Si sostiene inoltre che la lettura critica delle tesi epistemologiche avanzate dallo Stewart rappresent un momento cruciale nella elaborazione della metodologia dell'economia politica proposta da John Stuart Mill. I risultati di questo studio impongono una revisione delle interpretazioni classiche dei dibattiti filosofici e culturali in genere del primo Ottocento inglese.
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Giovanola, Benedetta. "Etica, economia e giustizia sociale: č possibile "quadrare il cerchio"?" PARADIGMI, no. 1 (April 2010): 87–100. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001007.

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Abstract:
La crisi attuale ci impone di interrogarci sulla possibilitŕ di paradigmi capaci di "quadrare il cerchio" tra benessere economico, coesione sociale e libertŕ politica. Il presente contributo discute la proposta elaborata dai principali esponenti del capability approach, l'economista indiano Amartya Sen e la filosofa americana Martha Nussbaum, mostrandone la riflessione critica sull'impianto normativo alla base dei processi economici (§ 1) e delle scelte pubbliche (§ 2), e prestando attenzione al ruolo delle politiche in ordine alla promozione di modelli di sviluppo e di convivenza (§ 3). La tesi č che un mutamento nei paradigmi dominanti č possibile solo a partire dal riconoscimento della dimensione etica connessa sia ai processi economici sia ai processi deliberativi propri della sfera pubblica.
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Cubeddu, Raimondo. "Remarks on Hayek’s Critique of Social Justice*." Journal of Public Finance and Public Choice 11, no. 2 (October 1, 1993): 141–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539734.

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Abstract:
Abstract Scopo di questo saggio è colmare la lacuna che ha reso più complicata la comprensione defla critica di Hayek al concetto di giustizia sociale, considerata ingiustamente di natura essenzialmente ideologica.L’argomento centrale di Hayek, è che la teoria della giustizia sociale è fondata su una erronea concezione del processo della catallattica e sulla sua subordinazione a fini etici e politici.La tesi qui sostenuta è che la scarsa comprensione delle idee di Hayek (con la conseguente ostilità nei loro confronti) può essere attribuita al fatto che lo stesso Hayek abbia omesso esplicite chiarificazioni dei presupposti gnoseologici ed economici della sua critica.L’esame di questi presupposti, inoltre, può fornire la base per una obiettiva riflessione sulla validità delle argomentazioni di Hayek, dimostrando l’infondatezza dell’accusa di fondarsi su motivazioni puramente ideologiche.
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Favilli, Paolo. "Scienza, utopia, escatologia nella tradizione del marxismo italiano fra otto e novecento." SOCIETÀ E STORIA, no. 130 (February 2011): 743–70. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-130004.

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Abstract:
In questo saggio viene discussa criticamente la tesi secondo cui nuovi criteri di "rilevanza" per la storiografia debbano ripartire da una riflessione sulle costanti "atemporali" che hanno caratterizzato (caratterizzano?) tanta parte del processo storico. Costanti legate alla dimensione escatologica. L'autore ritiene che escatologia, millenarismo, utopia siano state aspetti estremamente importanti nella lunga storia dell'emancipazione umana. Ritiene tuttavia, ed argomenta la sua tesi su vasta base documentaria, che per quanto riguarda quella fase specifica del processo di liberazione umana legata a movimento operaio, socialismo, marxismo, la prospettiva escatologica, pure presente, non sia quella determinante. L'analisi "scientifica" del movimento reale, economico e sociale, analisi basata su una teoria critica molto radicale, rappresenta la solida base di questa esperienza. Questo non eliminava le "mentalitÀ" escatologiche, ma le poneva su un piano ben diverso rispetto a quello analitico.
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Grange, Teresa, and Salvatore Patera. "La valutazione formativa per sostenere lo sviluppo della dimensione profonda dell'agire competente. Un caso di studio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 47–61. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12430.

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Abstract:
Lo studio dei processi latenti sottesi all'apprendimento interroga l'agire didattico per la promozione di esperienze di apprendimento che sollecitino la consapevolezza sui propri percorsi di crescita. La valutazione formativa svolge un ruolo strategico rispetto all'accessibilità e all'elaborazione critica dei diversi livelli e modalità di apprendere: un approfondimento delle pratiche di valutazione formativa nei contesti di apprendimento che promuovono l'agire competente offre un contributo alla riflessione pedagogica su una cultura della valutazione capacitante ed emancipante. A partire da uno studio di caso nell'ambito di un percorso formativo universitario, si discuterà in che modo la valutazione formativa possa essere utilizzata per esplorare e mettere in relazione le modalità di funzionamento dei soggetti con le loro possibili aree di sviluppo e promuovere l'agire competente in contesti formativi e di vita.
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Pessina, Adriano. "La questione del metodo nella prospettiva della bioetica di stampo personalista." Medicina e Morale 53, no. 2 (April 30, 2004): 317–27. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.646.

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Abstract:
L’Autore affronta la questione del metodo nella prospettiva personalista. Dopo aver chiarito che non esiste un metodo specifico della bioetica, se non nel senso che la bioetica non fa altro che assumere il metodo di indagine che è specifico della riflessione etica dalla quale dipende, l’Autore sottolinea che l’originalità della bioetica rispetto all’etica sta nell’insieme dei contenuti che essa affronta, ossia azioni e processi mediati dalla conoscenza scientifica e dalla prassi tecnologica. In particolare, viene proposta una riflessione su come è articolato il metodo triangolare proposto da Elio Sgreccia nel suo noto Manuale di Bioetica. Questo metodo si distingue dal proceduralismo di altre prospettive, sia per la sua connotazione contenutistica, che ha il suo perno in una concezione sostanzialistica della persona umana, sia per la sua struttura critica o dialettica. Nella connessione tra il dato medico-scientifico, il dato antropologico e il momento etico emerge il significato analogo della verità, concetto non confinato soltanto nel campo delle scienze sperimentali ma efficace anche sul piano etico. In tal senso, la bioetica emerge come una disciplina che si costituisce attraverso un percorso (il itriangolo) che ha il suo esito laddove il giudizio di coscienza è formulato in base alle verità acquisite ed integrate, in base ai diversi beni messi in gioco. Il momento prescrittivo, quello decisivo dell’indagine bioetica, non è assimilabile ad una pura deduzione dai principi morali ma si costituisce all’interno di un complesso itinerario teorico che tiene conto dei diversi approcci alla realtà.
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Ponzio, Luciano. "VISIONI DELLO STRUTTURALISMO: Barthes, Deleuze, Derrida." movimento-revista de educação 7, no. 12 (June 9, 2020): 370–90. http://dx.doi.org/10.22409/mov.v7i12.42410.

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Abstract:
Indipendentemente da distinzioni di tipo manualistico tra strutturalismo e post-strutturalismo e dalla determinazione della appartenenza o non appartenenza a ciò che generalmente, soprattutto con riferimento alla Francia, è stato indicato come “strutturalismo”, è particolarmente interessante considerare la posizione che direttamente o indirettamente, più che nei confronti dello strutturalismo, nei confronti di concetti, temi, strumenti e anche termini, solitamente ritenuti “strutturalisti”, hanno assunto tre autori che, pur impiegandoli abitualmente, si sono distinti, anche tra loro, per averne fatto un uso che ha piegato la critica del “soggetto” alla riflessione sulla differenza, sull’alterità, sulla irripetibilità e anche sulla singolarità: Barthes, Deleuze e Derrida. C’è negli autori indicati tanto la consapevolezza dell’impossibilità del ritorno a posizioni che potremmo indicare provvisoriamente e sommariamente come “pre-strutturaliste”, quanto, al tempo stesso, un procedere oltre (anche questo irreversibile), rispetto a ciò che viene etichettato come “strutturalismo”.
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Schilleci, Filippo. "Le sfide della formazione urbanistica nell'era post-pandemia." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 71–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098012.

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Abstract:
La diffusione dell'infezione da Sars-CoV2 e la crisi di sistema, che ne è conseguita, hanno generato una serie di impatti che vanno ben oltre il campo dell'epidemiologia investendo anche l'ambito della formazione accademica dei futuri pianificatori sotto il profilo sia dei contenuti che delle metodologie didattiche. L'articolo restituisce una riflessione critica sull'impatto della pandemia da Covid-19 sull'insegnamento del planning a partire dalle esperienze didattiche condotte dall'autore presso il Corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale dell'Università degli Studi di Palermo. Un'occasione per avviare un ragionamento più ampio non solo sulle competenze richieste ai pianificatori all'indomani della crisi pandemica ma più in generale su come i corsi di laurea in Pianificazione urbana e territoriale si stanno attrezzando nel fornire agli studenti le competenze necessarie per affrontare le sfide poste dal post-pandemia.
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Caponi, Eleonora. "Murphy e i tre giganti: Beckett, Bion e Jung." STUDI JUNGHIANI, no. 34 (February 2012): 21–37. http://dx.doi.org/10.3280/jun2011-034002.

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Abstract:
In questo lavoro l'autrice mette a confronto i contributi di tre grandi personaggi della cultura: Samuel Beckett, Wilfred Bion e Carl Gustav Jung. I tre hanno avuto realmente modo di incontrarsi e ciň ha favorito una contaminazione reciproca nelle idee e nella personalitŕ di ciascuno. L'autrice affronta in maniera critica l'esperienza vissuta da Beckett durante l'analisi con Bion e pone l'accento sull'incontro di entrambi con Jung, avvenuto nel 1935, in occasione di una celebre conferenza alla Tavistock Clinic di Londra. A partire dal romanzo Murphy di Beckett, in cui č evidente l'influsso della psicoanalisi sulla vita dello scrittore, l'autrice propone una serie di spunti di riflessione in linea con il pensiero di Jung, il quale ci ricorda che "l'artista č nel senso piů alto "uomo", č "uomo collettivo", portatore e rappresentante della vita psichica inconscia dell'umanitŕ".
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Freddano, Michela, Anna Siri, and Mauro Palumbo. "Indicatori per una valutazione partecipata: l'esperienza del Corso di Metodologia della Ricerca Sociale II (A.A. 2009/2010)." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 21–42. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046003.

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Abstract:
Il contributo intende proporre un modello di valutazione degli apprendimenti quale vero e proprio processo partecipato, in grado di sviluppare metodi valutativi e auto-valutativi appropriati, in quanto frutto dello stesso contesto interattivo che produce l'evento formativo. Gli autori sviluppano una riflessione critica su una sperimentazione condotta nell'ambito dell'insegnamento di Metodologia e tecniche della ricerca sociale II, riguardante la realizzazione di una valutazione partecipata e condivisa dagli studenti del "rendimento all'esame", articolata in modo da poter costruire indicatori adeguati. In una prospettiva valutativa, sono affrontati alcuni dei principali problemi relativi al processo di costruzione e validazione di indicatori condivisi. Inoltre, all'intento teorico e pratico di costruire indicatori adeguati attraverso un processo partecipativo, si affianca anche il proposito di realizzare un percorso di apprendimento, mediante l'impegno attivo degli studenti nella valutazione e nella costruzione della conoscenza, attraverso metodi di.
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Rossi, Stefania. "Currency Areas from the Traditional Theory to the Modern Game Theoretic Approach: a Note (*)." Journal of Public Finance and Public Choice 10, no. 1 (April 1, 1992): 57–76. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539392.

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Abstract:
Abstract Il lavoro propone una rilettura in chiave critica del concetto di area valutaria alia luce dei contributi teorici fondamentali che hanno utilizzato approcci e strumenti di analisi diversi.L’evoluzione storico-istituzionale delle relazioni internazionali mostra come il tema delle aree valutarie sia ancora importante per la comprensione della crescente interdipendenza tra le politiche economiche dei paesi.L’area valutaria viene analizzata partendo dai contributi sviluppatisi negli anni sessanta e settanta aventi l’obiettivo della ricerca di un «criterio» economico unificante tra i paesi, fino al moderno approccio basato sulla teoria dei giochi. Questo percorso analitico si sviluppa considerando anche la desiderabilità di un’area valutaria, vista come «bene pubblico».La riflessione che emerge dall’articolo è che la moderna teoria delle aree valutarie pur nella sua specificità ed autonomia analitico-propositiva, può essere letta come una riproposizione in chiave strategica della teoria tradizionale.
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