Dissertations / Theses on the topic 'Rif, Marocco'

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De, Rosa Gianluca. "Implementazione di una applicazione GIS per l'analisi storica della regione del Rif (Marocco)." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3138.

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Abstract:
2007/2008
Lo scopo del presente studio è quello di elaborare una piattaforma GIS che integri i dati ricavati dalle missioni archeologiche italo-marocchine nel Rif (Marocco), svolte tra il 2000 e il 2005. La ricerca è nata per l’interesse relativo alla storia di una regione quasi del tutto sconosciuta dal punto di vista archeologico e sulla quale le fonti letterarie risultano carenti. Il progetto ha coinvolto l’Institut National des Sciences de l’Archéologie et du Patrimoine du Maroc (INSAP) e le Università di Mohammedia e Cassino. Il gruppo di lavoro è stato costituito da studiosi italiani e marocchini e si è avvalso della collaborazione dei geologi dell’Università di Roma I – La Sapienza. L’obiettivo primario è dunque quello di accrescere le conoscenze su insediamenti, produzioni e commerci che hanno interessato il Rif nell’antichità. Il Sistema Informativo elaborato nel corso di questo lavoro dovrà inoltre consentire di produrre modelli di studio diretti al monitoraggio e alla salvaguardia del territorio in oggetto, particolarmente interessato da mutamenti geomorfologi che ne alterano il paesaggio in tempi molto rapidi. L’area oggetto della ricerca si estende per circa 270 km lungo la fascia litoranea mediterranea del Marocco, a partire da Tahrzout fino all’oued Moulouya. In corrispondenza dei principali corsi d’acqua, la prospezione ha interessato anche le vallate, procedendo per alcune decine di chilometri verso l’interno. La scelta iniziale è stata motivata dalle caratteristiche geomorfologiche di queste aree, favorevoli allo stanziamento di nuclei insediativi, aree portuali e postazioni di controllo militare. Per la gestione e l’archiviazione dei dati raccolti nel corso della ricerca si è ritenuto necessario creare un apposito Sistema Informativo Territoriale. Si tratta di una applicazione Desktop GIS, impostata al fine di ottenere uno strumento attivo in grado di archiviare ed analizzare le informazioni territoriali e restituire i risultati delle elaborazioni spazio-temporali operate sui dati ottenuti dal campo. Allo scopo di incrementare la qualità del lavoro si è deciso di impiegare software open source e sviluppare il modello in ambiente Ubuntu-Linux, rettificando la decisione originaria di operare esclusivamente in ambiente Microsoft-Windows, ambiente nel quale il sistema è nato. Tale scelta è stata motivata dall’aspirazione di riuscire ad operare in campo archeologico mediante strumenti informatici che non abbiano limitazioni, economiche o strutturali, e che siano realmente in grado di migliorare la qualità del lavoro, aumentando al contempo il grado di accessibilità e di alfabetizzazione da parte dell’utenza. Altra aspirazione è quella di poter mettere a disposizione dei governi e degli enti delegati alla gestione e allo sviluppo del territorio uno strumento che consenta di progettare e gestire nuovi percorsi turistici e culturali, che permettano la rivalutazione e lo sviluppo dell'intero territorio. Il lavoro ha prodotto i seguenti risultati. L’organizzazione degli elementi che costituiscono la base del sistema informativo, vale a dire un database relazionale, in grado di archiviare tutti i dati raccolti nel corso della ricerca e di organizzarli secondo le differenti tipologie e funzioni, e una cartografia vettoriale di base necessaria per la messa in opera dell’applicazione GIS; il reperimento di carte storiche e foto aeree che hanno concorso allo sviluppo di un overlay topologico complesso, oltre alla realizzazione di un Modello Digitale del Terreno; l’introduzione al Sistema Operativo Ubuntu-Linux ed ai software GIS open source, con cui è stata realizzata la versione definitiva del modello GIS. L'idea di sviluppare il sistema con prodotti open source non deve intendersi limitata all'impiego dei software e dei sistemi operativi gratuiti disponibili sul mercato, ma deve essere estesa ad un principio di apertura totale del modello attraverso la realizzazione di una piattaforma che consenta di dialogare con tutti i principali software GIS esistenti, commerciali ed open source. Gli strumenti impiegati nella fase di progettazione del modello GIS sono stati: Autodesk Map 3D 2005 e ESRI ArcGIS 3.2, per la realizzazione della cartografia di base e del modello GIS dedicato; Microsoft Access (versione Xp) per la realizzazione del database ralzionale. La versione definitiva del progetto è stata realizzata con l'impiego del software Qgis, versione 1.0, con modulo GRASS. Il programma permette di creare e gestire file in formato shape, una tipologia di estensione che consente di creare modelli in grado di dialogare con tutti i principali software Gis-WebGis, oltre alla possibilità di elaborare Modelli Digitali del Terreno (DTM). Il risultato finale è una applicazione in grado di gestire la totalità dei dati raccolti sulla regione del Rif e di consentire l’elaborazione e la fruizione di tali dati ai fini di una analisi storica diacronica che possa portare nuova luce sulle dinamiche insediative che hanno interessato il territorio nell’antichità. Per elaborare le interrogazioni necessarie a dimostrare le capacità della applicazione Gis oggetto di questa ricerca sono state selezionate ventiquattro schede di sito, relative ai siti i cui dati risultano editi. Dei restanti siti identificati nel corso delle indagini sul terreno sono state fornite solamente determinate informazioni, selezionate al fine di mostrare alcune delle capacità del sistema. Tale scelta è stata motivata dalla decisione di non anticipare i risultati delle campagne di indagine archeologica svolte negli anni 2000-2005 nella regione del Rif in corso di pubblicazione definitiva e a cui il presente lavoro andrà a contribuire. Per la gestione dei dati è risultata molto utile la restituzione delle caratteristiche geomorfologiche del territorio in formato tridimensionale, con la creazione di un Modello Digitale del Terreno, utile a mostrare in maniera puntuale l’influenza di tali caratteristiche in questa regione del Marocco, i cui percorsi storici risultano decisamente contraddittori rispetto al resto del Paese. A questi risultati deve essere aggiunta l’opportunità di gestire il modello GIS con l’impiego di software open source, gratuiti e disponibili con il sistema operativo Ubuntu-Linux, oltre ad avere la qualità di poter essere utilizzati anche in ambiente Microsoft-Windows. L’impiego di questi software permette inoltre di ridurre sensibilmente i costi di gestione della piattaforma GIS per quanto riguarda le risorse informatiche. L’ultimo aspetto rilevante è rappresentato dalla possibilità, per il futuro, di avere a disposizione una piattaforma GIS pubblicabile nella rete Internet, così da mettere a disposizione dell’intera comunità, non solo scientifica, tutti i dati disponibili relativi alla storia e alla realtà attuale della regione del Rif.
XX Ciclo
1973
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2

Benyaich, Ahmed. "Evolution tectono-sédimentaire du Rif externe centro-occidental (régions de M'sila et Ouezzane, Maroc) : La marge africaine du Jurassique au Crétacé : Les bassins néogènes d'avant-fosse." Pau, 1991. http://www.theses.fr/1991PAUU3004.

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Abstract:
Du trias au Lias moyen on assiste au développement d'une plate-forme carbonatée tidale. Sa dislocation lors des phases du rifting Tethysien (Lias moyen-bajocien) entraîne la formation de zones déprimées comblées au Callovo-oxfordien par des dépôts terrigènes d'origine africaine (ferrysch). La phase de dislocation Aaleno-bajocienne s'accompagne d'intrusions magmatiques d'origine mantellique. Du Jurassique supérieur à la base du Berriasien, le retour d'une sédimentation carbonatée se traduit: 1) dans les unites prérifaines proparte par l'individualisation d'une rampe carbonatée inclinée vers le nord; 2) dans les unités méso- et intra rifaines, par des sédiments gravitaires (calciturbidités et conglomérats à éléments calcaires) sous forme d'éventails détritiques profonds. Ces accumulations sont contrôlées par des mouvements eustatiques et tectoniques. L'évolution au Cenomano-turonien, puis au Sénonien, est caractérisée par des dépôts pélagiques (marneux et siliceux) et des phénomènes de resédimentation en masse. Ceux-ci traduisent un changement dans la cinématique entre l'Afrique et l'Europe (début de convergence). Au Néogène, l'individualisation de bassins d'avant-fosse (bassins de Trachla et de Zoumi) s'inscrit dans le cadre tectogénique régional. Ils se placent au front du bourrelet tectonique plus interne ou domine la compression correspondant ici à l'unité intra rifaine du Loukkos. Le bassin de Trachla vient de plus se placer dans le prolongement probable du linéament transcurrent de Jebha, celui de Zoumi est plus au sud. La structure actuelle du Rif externe correspond à un empilement d'unités séparées par des contacts tectoniques tantôt sub-horizontaux tantôt fortement pentés. Cette structure résulte des phases du Miocène supérieur. Elle peut être aisément expliquée par des décollements avec paliers et rampes successifs.
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Morel, Jean-Luc. "Évolution récente de l'orogène rifain et de son avant-pays depuis la fin de la mise en place des nappes (Rif, Maroc)." Paris 11, 1987. http://www.theses.fr/1987PA112504.

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Abstract:
Entre l'Atlantique et la mer d'Alboran, le Rif est une zone clé pour la compréhension des Bético-maghrébides. Après la présentation des données, on propose un modèle d’évolution depuis la Tunisie jusqu’à l'Espagne du Tortonien à l’Actuel. Les bassins marins post-nappes (Tortonien et Pliocène) sont d’abord analysés stratigraphiquement et tectoniquement ; les données. Microtectoniques sont interprétées dans leur cadre structural. Les relations entre la sédimentation et la tectonique permettent de dater les phases de déformation. Une phase de raccourcissement importante ainsi que l'activité du décrochement du Nékor au Tortorno-Messinien sont révélées par leur jeu synsédimentaire. Une argumentation analogue est développée pour la phase pliocène dans le bassin du Saïss. Trois zones sont définies : le domaine de Gibraltar, au. Nord de la faille de Jebha (WNW-ESE) où les déformations sont en allongement (extension ?) ; au Sud et à l'Est de l'accident du Nékor (NE-SW) où les déformations compressives et extensives alternent dans le temps ;entre ces deux failles,il y a expulsion du domaine central vers le SW. Le contrôle de ces deux accidents del'histoire néogène est ainsi établi. Une grande partie du Rif étant exondée dès le Tortonien,les topographies constituent alors les meilleurs marqueurs de la déformation. Ce qui nous a amené à l’étude morphométrique du relief. La cartographie de la topographie tortonienne représente la somme des déformations qui l'ont affectée jusqu'à l'Actuel. Des anomalies morphologiques N-S sont mises en évidence. Les données géophysiques confirment la présence des trois domaines structuraux définis ci-dessus. Les conclusions reprennent les résultats des parties précédentes sous forme de cartes paléogéographiques et paléotectoniques. Du fait des répercussions de la tectonique sur le relief, les communications entre l'Atlantique et la Méditerranée, qui s'effectuaient par le couloir Ouerrha-Nékor et par le sillon sud-rifain, du Tortonien au Messinien basal, sont interrompues au Messinien supérieur. Au Pliocène, elles sont rétablies plus au Nord grâce à l'ouverture du détroit de Gibraltar. La tectonique récente du Rif résulte du passage d'un état de dérive (d'expulsion) du bloc rifain vers le SW à un état de blocage dû à la convergence de l’Afrique vers l'Europe. Par l'absence d'une subduction atlantique au large du Rif, celui-ci est différent de l'extrémité orientale des Maghrébides où persiste un arc actif au large de la Calabre.
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Chtitah, Abdelkader. "Paléo-environnements plio-pléistocènes et morphogènese actuelle dans le bassin de Ai͏̈n Zora (Rif oriental, Maroc)." Paris 10, 1998. http://www.theses.fr/1998PA100040.

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Abstract:
Le bassin de ain zora est l'une des nombreuses cuvettes du rif oriental nees de la tectonique tangentielle miocene. Son heritage geomorphologique plio-pleistocene comprend une grande diversite de formations sedimentologiques et geomorphologiques. Ce bassin a fonctionne comme une cuvette endoreique depuis le debut du pliocene jusqu'a la fin du quaternaire ancien. La phase lacustre et travertineusea dure pendant toute cette periode avec des changements de facies qui traduisent des changements climatiques dans le sens d'un assechement. L'espace lacustre qui, au debut du villafranchien occupe toute la cuvette heritee de la regression messinienne, se reduit de plus en plus au cours du temps, envahit dans un premier temps par les cones de dejection de type c4 et finalement par les glacis gv etles cones de dejection c3. A partir de la periode chaude qui a succede a la periode moulouyenne, le bassin a cesse definitivement de fonctionner en cuvette endoreique. Le reseau hydrographique qui a commence a se constituer et a etablir des liens avec le bassin du kert juste apres le moulouyen prend sa forme actuelle au cours du rharbien. La morphogenese actuelle est relativement active et est liee a l'action des pluies et des vents.
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El, Harrar El Imrani Mustapha. "Morphologie actuelle des côtes rocheuses et des plages d'un secteur de la côte du rif à l'est de Tetouan." Brest, 1988. http://www.theses.fr/1988BRES1004.

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Abstract:
Après une présentation générale de la région étudiée, et de son milieu climatique, marin et hydrologique, les secteurs rocheux de la côte sont décrits et classés (falaises, morphologies dues ou non aux processus marins, formes de corrosion dans diverses roches); une interprétation est donnée de la génèse des formes de corrosion et d'abrasion. Une section plus brève concerne les plages et dunes côtières (formes majeures et mineures, indices granulométriques, grèves de galets)
After a general outline of the investigated area, and of its climatic, marine and hydrological environment, the rocky parts of the coast are described and classified (cliffs, features related and not related to marine processes, corrosion forms in various rocks); an interpretation is given of the genesis of the corrosion and abrasion forms. A shorter section concerns the beaches and coastal dunes (major and minor forms, various sand indexes, pebble beaches)
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Gartet, Abdelghani. "Morphogénèse et hydrologie dans le bassin versant de l'oued Lebène (Rif méridional et Prérif central et oriental, Maroc)." Aix-Marseille 1, 1994. http://www.theses.fr/1994AIX10078.

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Abstract:
Le bassin de l'oued lebene est une entite heterogene qui integre l'unite rifaine et prerifaine. Sa structure resulte du charriage. A la fin du miocene, la region a subi une tectonique active. Les contrastes lithostructuraux et l'erosion differentielle expliquent l'organisation du systeme morphologique ou le morcellement d'un reseau hydrographique dense a donne la forme actuelle au relief. Six niveaux etages appartenant au quaternaire retracent l'evolution du bassin. Les formes karstiques et les versants portant la marque du climat froid ont bien evolue. La plupart des elements du relief portent des fromations detritiques epaisses qui constituent, actuellement, un stock de materiaux mobilisables. Les depots qui ont succede aux dernieres accumulations rharbiennes reflent l'activite erosive chimique, hydrique, mecanique et anthropique. L'hydrologique du lebene exprime le caractere brutal et les variations extremes dependant directement des precipitations et regis par les caracteristiques morphometriques et morphologiques. Le bilan hydrologique moyen est presque equilibre. Le debit des annees seches et humides montrent des ecarts extremes par rapport au module. Les crues hivernales sont brutales et les etiages d'ete sont frequents et durables. Le tout se repercute sur le milieu naturel et la societe humaine. L'hydrochimie des eaux montre une forte concentration des ions du groupe sodiumchlorure. Celle-ci est liee au lessivage des terrains triasiques. La dissolution specifique et le tonnage exporte sont tres forts
The bassin of the lebene wadi is a heterogeneous entity integrating the southern rif's and the pre-rif's unity. Its structure is the result of carrying, resting on the original unities. At the end of the miocene, all of it was put through active tectonics. The lithostructural contrast and the differential erosion explain the organization of the morphological system in which the dense hydrographic network has resulted in the present from of the relief. Hydrographic network has resulted in the present form of the relief. Six levels belonging successively to ancient. Middle and recent quaternary periods trace the basin's evolution. The karstic froms and the slopes which bear marks of the col climate have much developed since. Most of the elements of the relief bear thick detrial formations which constitute at present a stock of mibilizable materials. The deposits that have followed the latest rharbian accumulations reflect the chemical, hydraulic, mechanical and anthropical erosive activity. The hydraulics of the lebene express the brutal character and the exterme variations depending directly on the precipitations and governed by its morphometricla and morphological characteristics. The average hydrological outcome is almost stable. The outflows of exceptionnally dry or humid years show exterme deviations regarding the module. The wintertime floods are brutal and the summertime low water is frequent and durable. Al of this has repercussions on the natural environment and the human society. The hydrochemics of the water show a strong concentration of ions of the sodium-chlorine
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Gartet, Jaouad. "Contribution à la connaissance de la dynamique fluviatile au pléistocène supérieur et à l'holocène dans la vallée de l'Ouerrha : Etude des dépôts des basses et très basses terrasses de l'Ouerrha (Rif - Maroc)." Aix-Marseille 1, 2001. http://www.theses.fr/2001AIX10017.

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Abstract:
La recherche a porté sur les alluvions récentes de la vallée de L'Ouerrha. Nous avons choisi des coupes représentatives dans la haute, la moyenne et la basse vallée. Les formations alluviales s'individualisent en basses et très basses nappes alluviales présentant une disposition semi-emboitée. Ces formations correspondent aux étages Rharbien et Soltanien de la chronologie locale. Cette étude nous a permis d'identifier et de caractériser les deux formations par leurs sédimentologie, minéralogie et morphostructure. La dynamique sédimentaire dans la plaine alluviale est contrôlée, en plus de la dynamique fluviatile, par les caractéristiques des domaines morphostructuraux du bassin versant. Nous retenons le rôle principal de la dynamique fluviatile dans la mise en place de ces nappes et dans leur disposition relative. Le rôle du climat et de l'isostasie ne serait pas secondaire. Une chronologie relative de ces formations a été établie. Elle est étayée par trois datations (14C) dans la très basse terrasse. L'âge Holocène de cette formation de la très basse terrasse étant confirmé. Néanmoins celle-ci ne représente pas tout l'Holocène. La formation de la basse terrasse est attribuée, sans argument chronologique, au Pléistocène supérieur. Quant à la formatiosn Subactuelle, elle aurait commencé à s'accumuler depuis l'Holocène supérieur. Cette étude permet de relancer les débats sur deux vieilles problèmatiques : celle de la signification des formes et des formations fluviatiles en Afrique du Nord et celle de la crédibilité des pluviaux des étages de la chronologie du Quaternaire marocain, en particulier le Soltaien et Rharbien
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Younoussi, Abdelhamid. "Problèmes d'érosion et aménagement dans les montagnes du Rif central, Maroc : exemple de Tafrant moyen Ouergha." Université Joseph Fourier (Grenoble), 1992. http://www.theses.fr/1992GRE1A001.

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Abstract:
Le problème de l'érosion à Tafrant moyen Ouergha est crucial. Il est toujours à l'ordre du jour bien qu'il soit ancien. Ses manifestations se multiplient un peu partout à cause des conditions favorables. En effet, la structure caractérisée par de multiples nappes de charriage (nappe de Ketama-Tanger-Loukos et la nappe de Ouezzane) donne un relief jeune et vigoureux constitue par un ensemble de rides: ride de Beni Oueriaguel, ride de Beni Mesguilda, ride Tafrant - Tabouda. La lithologie dominée par des séries marneuses - en particulier dans les secteurs de la zone prérifaine et les parties moyennes des rides reste favorable à l'érosion. Le facteur climatique est aussi très important. Ses effets sont néfastes sur les sols. Les plus intenses et concentrées en quelques jours de l'année causent d'énormes dégâts. A tout ceci s'ajoute une action anthropique contribuant à la rupture de l'équilibre naturel dans la région. Ainsi les formes de l'érosion actuelle se manifestent sur la plupart des versants. Il s'agit des ravinements, des glissements et des coulées boueuses. Les interventions de lutte anti-érosive, bien qu'elles soient nombreuses et variées, restent bien limitées et parfois mal adaptées aux conditions du milieu
The problem of erosion in Tafrant mid-Ouergha is a crucial one. This phenomenon is everyday manifestations which are widespread throughout the region because of favorable conditions. Effectively, the structure, which is characterized by multiple thrusting water sheets such as thase of Ketama, Tangier, Loukos, and ouezzane, gives a young and vigorous relief consisting of a number of ridges ( ridges of Benimesguilda, Tafrant-Tabouda, and ridges of Beni Oueriagel). The lithology dominated by series of marl-particulary in the sectors of the pre-rifaine zone, and the mid-parts of ridges-remains favorable for the erosion's manifestations. The climatic factor is also very important since it has disastrous effects on the soils. The heavy rain, concentrated in few days of the year causes tremendous damages. In addition to what have been mentioned above, there is an anthropic action which contributes to the break-down of the natural equilibrium in this region ? Thus the current erosion's forms are obuious in most slopes. Among these forms, we have gullies, slides and muddy flows. The various anti-erosive attempts are limited, and sometimes they miss-fit the region's conditions
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Bachnou, Ali. "Stratigraphie et faunes d'ammonites du Malm-Berriasien basal dans la région du moyen Ouerrha (prérif interne, Maroc)." Lyon 1, 1992. https://tel.archives-ouvertes.fr/tel-02334096/document.

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Abstract:
Dans la region du moyen ouerrha, l'etude des blocs calcaires du jurassique superieur qui emergent en position tectonique complexe, de part et d'autre du village de moulay bouchta, a permis d'etablir une stratigraphie detaillee et de subdiviser la serie du malm-berriasien en deux formations: a la base, les calcaires de msila; au sommet, une serie plus marneuse que nous nommons marno-calcaires d'el bouied. Les variations de facies tant verticales qu'horizontales, que presentent ces formations, nous ont conduit a definir 7 membres et a faire un decoupage spatial du secteur en deux zones de facies: la zone de moulay bouchta est et la zone de moulay bouchta ouest. L'analyse a la fois bio- et lithostratigraphique des blocs prerifains montre que les variations laterales de facies sont en relation avec la paleogeographie du bassin et que ces blocs refletent la polarite de celui-ci. L'etablissement des cartes de facies a permis de reconnaitre cinq coupures lithologiques majeures de large extension (eustatisme). Elles sont en grande partie liees a des fluctuations du niveau marin, mais sont parfois associees a des phases tectoniques. L'etude paleontologique des principaux genres d'ammonites a ete realisee. La faune n'est abondante que dans le kimmeridgien inferieur et dans le tithonien (zones a fallauxi et a microcanthum). Les associations fauniques des principales zones reconnues sont donnees pour la premiere fois pour l'ensemble du prerif interne. Au kimmeridgien inferieur on note l'abondance des ataxioceratidae (ardescia, schneidia), qui etaient jusqu'ici essentiellement connus dans la province submediterraneenne; il semble que la differenciation des faunes d'ammonites mediterraneennes et submediterraneennes soit en grande partie liee a la profondeur du milieu. Au tithonien, la faune d'ammonite appartient typiquement a la province mediterraneenne
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El, Kharim Younès. "Sédimentologie et palynologie du néogène du bassin de Boudinar : implications paléogéographiques et paléoclimatiques (Rif nord-oriental, Maroc)." Lyon 1, 1990. http://www.theses.fr/1990LYO10182.

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Abstract:
La serie miocene correspond au remplissage synsedimentaire d'un graben neotectonique suivant les accidents ne-sw et nw-se. La nature des galets, de la fraction sableuse, la nature mineralogique des argiles tout comme le sens des courants indiquent que le materiel depose est d'origine proche et que le transit s'effectue selon les directions transversales. La subsidence tectonique l'emporte sur l'accretion sedimentaire. L'etude palynologique de la coupe d'irachamen apporte des informations preliminaires sur la flore, l'environnement paleogeographique et le climat du messinien. L'analyse des spectres polliniques revele la perennite du climat chaud relativement sec avec neanmoins une legere humidite a la base et une ralative aridite a l'extreme sommet du messinien. Une comparaison avec l'etude des mineraux argileux d'une part et avec les travaux palynologiques sur la mediterranee occidentale confirme les conditions climatiques et ecologiques regnantes au messinien
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ʿĀrif, Saʿīd. "La géomorphologie des terrasses quaternaires de la vallée moyenne de l'Ouerrha (Rif et Pré-Rif du Maroc)." Bordeaux 3, 1994. http://www.theses.fr/1994BOR30044.

Full text
Abstract:
L'objectif de cette etude consiste a l'identification, la description et l'interpretation des formes et depots des deux bassins du moyen ouerrha (touanate et tafrant - rhafsai), region de transition entre le rif et le pre-rif. Les recherches sur le terrain d'ordre stratigraphique, geomorphologie, pedologique de ces formations quaternaires, ont conduit a une interpretation de l'heritage geomorphologique. Cet heritage temoigne surtout de l'empreinte vigoureuse des episodes morphogenetiques (pluviaux et inter-pluviaux) dans les deux bassins ou se sont constituees sous des climats differents d'importantes terrasses alluviales etagees ou emboitees, le plus souvent inegalement reparties sur l'une ou l'autre rive de l'ouerrha. En effet, le developpement du paysage dans les deux bassins a ete domine par quatre phenomenes : les oscillations climatiques pendant toute l'epoque du quaternaire, les phenomenes tectoniques modifiant son evolution dans le detail, la redogenese qui a altere ces depots et l'impact de l'homme sur le paysage qui fait en quelques annees le travail qui aurait necessite des millenaires
The objective of this study is the identification, the interpretation and the description of the forms and sediments of medium-ouerrhas two basins : taounate and tafrant-rhasfsai, a passage way between the rif and the pre-rif. Research of stratigraphica, geomorphological, pedological and tectonical nature, carried out in the region, and completed in laboratory by a sedimentary study of these quaternary formations, helped the interpretation of the geomorphological inheritance. This latter reveals, especially, the vigorous print of morphogenetic episodes (pluvial 1and inter-pluvial) in the two basins that, under different climates, made up some important alluvial terraces (laid out in tiers or stacked together), more often unequally located on one or other of the banks of the ouerrha. Four freaks have dominated the development of landscape in the two basins. The climatic oscillations thorughout the quaternary age, the tectonic freaks that have modified its evolution in detail, the pedogenese that has altered these depositions and the man's influence on the landscape that made in few years a work for which melliniums would have been needed
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El, Yamani Arkhouch. "Une région du rif : (La plaine d'Al-Hoceima) en cours de Transformation (Centre Nord du Maroc)." Nancy 2, 1988. http://www.theses.fr/1988NAN21016.

Full text
Abstract:
Comme beaucoup de régions méditerranéennes, la plaine d’Al-Hoceima est habitée par de nombreux paysans sédentaires accrochés à leurs champs de faible superficie et de médiocre qualité. La céréaliculture, l'arboriculture et l'élevage ne suffisent guère à assurer la subsistance des paysans. Les facteurs naturels imposent une économie assez pauvre, basée sur une agriculture traditionnelle aux rendements faibles et irréguliers. Le maintien du niveau de vie des paysans pour limiter l'exode rural d'une part, et l'exécution de quelques travaux d'infrastructure d'autre part, ont poussé l'état à intervenir notamment en construisant le barrage "Abdelkrim Khettabi" et en aménageant la plaine d’Al-Hoceima, ce qui constitue la principale manifestation des transformations qui s'opèrent dans cette région. L'examen de la nouvelle réalité rurale révèle qu'il s'agit d'interventions techniciennes essentiellement, alors que les problèmes agraires en particulier fonciers, ont été quasiment ignorés. Ainsi, la prédominance de la jachère morte dans le périmètre aménagé constitue la manifestation éclatante de l'échec du projet de modernisation rurale entamée par l'état dans la plaine d’Al-Hoceima. En revanche, on a pu alimenter la ville et les centres environnants en eau potable
Like many mediterranean regions, the plain of al-hoceima, which is overpopulated, is inhabited by sedentary country people, who hang on to their small fields. The farming of cereals and the limited rearing of animals do not satisfy the subsistance of the inhabitants. Natural factors impose a poor economy, which is based on traditional agriculture resulting in low and irregular crops. To maintain an average level of living for the inhabitants so as to limit rural exodus on the one hand and to carry out some substructure changes on the other, the government tried to help the country men by building the dam of "abdelkrim khettabi" and by developing the plain of al-hoceima, which presents the principal changes taking in this area. An examination of the new rural situation shows that government contributions consist essentially of technical things, while agrarian problems are almost ignored ; hence, the predominence of fallow lands in the plain has led to the failure of the project of rural modernisation in the plain. However we managed to solve the problem of drinking water
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Blidi, Mourad. "Les calciturbidités à silex de la dorsale calcaire externe entre Chaouen et Assifane (Rif interne, Maroc), témoin d'un rifting liasique téthysien." Pau, 1993. http://www.theses.fr/1993PAUU3036.

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Abstract:
Longtemps considérés comme des dépôts de plate forme externe, les calcaires à silex de la dorsale calcaire externe (composée entre Oued Laou au Nord et Assifane au Sud, de trois nappes : nappe du J. Lakraa, du J. Tazoute et du J. Tissouka) sont interprétés aujourd'hui comme des dépôts de pente et de bas de pente résultant de courants gravitaires. Ils sont le résultat d'une sédimentation profonde au pied d'une marge passive en formation créée lors du rifting liasique tethysien. L'analyse sédimentologique de treize coupes levées sur le terrain montre la présence de cinq types de lithofaciès : mégabrêches, coulées et épandages brêchiques, turbidités grossières, calciturbidités et hémipélagites. Suivant le type de dépôts et l'énergie des courants, certains lithofaciès s'agencent en associations de faciès caractérisant certains milieux de dépôt : associations de pente, de bas de pente, de transition pente-bassin, de bassin etc. . . Cette étude sédimentologique réalisée sur les trois nappes de la dorsale externe met en évidence deux grands épisodes tectono-sédimentaires. Après installation d'une plate forme carbonatée au Trias, le rifting de la marge initié à l'Hettangien se manifeste au cours du Sinemurien par une distension découpant la plate forme antérieure en blocs basculés avec installation d'une sédimentation grossière à mégabrêches et debris-flows longeant des accidents N150 (parallèles à la paléo transformante Açores-Gibraltar) à N40 (parallèles à la dorsale de l'Océan liguro-piémontais). Du Pliensbachien au Dogger P. P. Par la poursuite de la distension individualisant un système découpé en Horsts et Grabens qui deviennent le siège d'une sédimentation profonde matérialisée par des turbidités calcaires et des dépôts hémipélagiques.
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Pateau, Mélanie. "Dynamiques superficielles et gestion des risques de l'arrière-pays du complexe portuaire"Tanger Med" (Rif septentrional, Maroc)." Paris 7, 2014. http://www.theses.fr/2014PA070046.

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Abstract:
Le nord du Maroc, longtemps marginalisé, connaît un développement sans précédent porté par de grands projets tels que le complexe portuaire « Tanger Med ». Son arrière-pays est fortement propice au déclenchement de phénomènes érosifs par la combinaison de facteurs naturels prédisposants (relief montagneux, lithologie et tectonique favorable, couvert végétal dégradé), d'un climat à forte agressivité pluviométrique et d'une forte pression des activités anthropiques sur les sols et la végétation (défrichement, surpâturage, pratiques culturales très étendues). L'aménagement du complexe portuaire et de ses imposantes composantes (trois ports, zones franches et logistiques, réseaux autoroutier et ferroviaire) ont bouleversé à la fois les dynamiques de versants et la vie des populations locales rurales sans réel étude d'impact préalable. Dans ce contexte, ce travail propose un inventaire des mouvements de versant et une description précise des secteurs et infrastructures fortement exposés à cet aléa. L'étude de terrain approfondie est complétée par une analyse diachronique de l'occupation du sol entre 1965 et l'actuel ainsi qu'une cartographie de la susceptibilité aux mouvements de versant (Méthodes de la combinaison d'index et de la Matrice SIG) à partir de facteurs prédisposants préalablement déterminés par une analyse statistique (test d'indépendance du Khi-deux, coefficient V de Cramer). Ces contraintes physiques, socio-économiques mais aussi institutionnelles entravent la mise en place d'une réelle politique de prévention et de gestion des risques naturels bien que la région Tanger-Tétouan tente d'y remédier depuis une dizaine d'années
Northern Morocco, a long time marginalized, experiencing unprecedented development carried by large projects such as the harbor complex "Tanger Med". Its hinterland is highly prone to the release of erosive phenomena by the combination of natural factors predisposing (mountainous terrain, little resistant and tectonized lithology, degraded vegetation cover), a climate with high rainfall aggressiveness and pressure of human activities on soils and vegetation (clearing, overgrazing, cultural practices unsuited). The harbor complex and its impressive facilities (three ports, processing and logistics areas, motorway and rail networks) have profoundly affected both slopes dynamics of the hinterland and the local people life without any real previous impact assessment. In this context, this work provides an inventory of slope movements and a precise description of areas and infrastructure highly vulnerable to this hazard. The detailed field study is completed by a diachronic analysis of land use between. 1965 and the present as well as a mapping of slope movements susceptibility (combination index and the matrix GIS methods) from predisposing factors previously determined by statistical analysis (chi-square test, Cramer's V coefficient). These physical, socioeconomic but also institutional requirements hinder the implementation of a real policy of natural risks prevention and management although the Tanger-Tetouan region tries to remedy it since decade
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Dahan, Mohamed El. "Chaouen et sa région." Tours, 1996. http://www.theses.fr/1996TOUR1503.

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Abstract:
Chaouen, ville traditionnelle tres enracinee dans l'histoire marocaine, est restee une petite ville malgre une extension depuis l'evolution de son statut relativement acceleree. Nommee a la tete d'une province arrachee a tetouan, elle n'arrive guere a se debarasser de la tutelle de son ancien chef lieu par contre, elle ne tisse que des liens tres laches avec ouezzane, situee a la meme distance, au sud, essentiellement tournee vers le gharb. Au sein de son espace administratif, montagneux, peu desservi en moyens de communication et sans grandes ressources, chaouen ne peut exercer d'une faible emprise
Chaouen is a traditional town deep-rooted in the moroccan history. It remains a small town in spite of a relatively eccelerated extension since the evolution of its statute. Named at the head of a province which is pulled away from tetouan. Chaouen connot get rid of the tutelage of its old chief town. On the contrary, it has very loose relations with ouezzane which is situated at the same distance in the south, essentially turned towards the west. In the bosom of its administrative mountainows space, with few means of communication and without big resources, chaouen can exert only a weak expropriation
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Gauché, Evelyne. "Les campagnes des Beni Saïd (Rif oriental, Maroc) : l'exemple de la crise d'une montagne et de son avant-pays." Paris 10, 2002. http://www.theses.fr/2002PA100144.

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Abstract:
La présente thèse aborde, dans une perspective de géographie globale, les relations entre la société et le milieu dans le cadre de la crise des campagnes des Beni Saïd (Rif oriental, Nord-est marocain). C'est donc une étude combinée de géographie rurale et de géographie physique qui s'attache à montrer comment les interactions complexes entre l'ensemble des facteurs anthropiques et physiques ont provoqué une crise généralisée (économique, sociale, et environnementale) qui enferme la région dans un véritable cercle vicieux. Après une présentation des campagnes des Beni Saïd, le travail effectue une analyse approfondie des manifestations de la crise et de leur inscription dans l'espace. Puis il s'intéresse à la genèse de cette crise à travers un historique de l'évolution des rapports entre la société et son milieu, celui-ci débouchant sur une typologie des différents types d'espaces ruraux qui composent actuellement ces campagnes. Enfin, la dernière partie du travail évoque les perspectives d'avenir qui s'inscrivent dans le cadre du développement du monde rural, dont la mise en pratique s'avère particulièrement difficile.
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Benabderrazzak, Samir. "Politique d'aménagement et du développement économique et social du Maroc : cas des provinces du Nord." Nice, 2002. http://www.theses.fr/2002NICE0025.

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Abstract:
Cette thèse aborde la problématique de la région du nord Marocain, qui est une zone d'une grande extension possédant une grande variété de conditions naturelles et humaines, cela produit également une variabilité dans ses activités économiques et sociales, dont l'agriculture qui domine. Mais les potentialités naturelles, matérielles et humaines de la région sont mal exploitées, car ces richesses sont directement conditionnées par la géomorphologie et l'orientation de la chaîne du Rif qui couvre 70% de la région. Elle limite l'accessibilité aux zones côtières méditerranéenne et conditionne les richesses hydrauliques et minières. Elle rend la région périphérique, tout en la caractérisant par une distribution irrégulière de la population dont une grande partie dispersée dans les montagnes du Rif, en plus de la situation dramatique des infrastructures économiques et des équipements sociaux. Dans ce contexte, les pouvoirs concernés ont élaboré la première stratégie de développement économique et social du nord Marocain, cette dernière est basée sur l'initiative locale et orientée vers le partenariat extérieur. Cette stratégie s'articule autour de l'analyse des étranglements et potentialités de la région, elle définit les objectifs majeurs à atteindre (dont le recours au partenariat extérieur) ainsi que les moyens nécessaires à mettre en œuvre, pour réaliser ses objectifs.
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Poujol, Antoine. "Analyse des déformations actuelles dans le Rif (Maroc) : approche morphotectonique." Thesis, Montpellier 2, 2014. http://www.theses.fr/2014MON20105/document.

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Abstract:
L'objectif de cette étude est d'identifier et de quantifier les déformations actuelles dans la chaine du Rif (Maroc), notamment celles associées aux failles actives (localisation, géométrie, cinématique). Pour ce faire, nous mettons en œuvre pour la première fois dans cette région, une approche morphotectonique. Les sites et failles sélectionnés et étudiés se situent dans la partie Nord (les failles conjuguées de la baie d'Al-Hoceima: Trougout, Boujibar et Rouadi), l'Est (la faille de Nékor) et le Sud (front chevauchant sud rifain entre Fes et Meknes).A partir des outils de la morphotectonique (MNTs à différentes résolutions, images satellitaires, photographies aériennes), d'analyses de terrain et grâce aux méthodes de datation du Quaternaire (U/Th, OSL, 14C et isotopes cosmogéniques produits in-situ 10Be, 3He, 36Cl), cette étude met en évidence et quantifie une déformation transtensive dans la partie Nord de la chaine. Les vitesses de glissement horizontales et verticales le long de la faille principale d'orientation méridienne de Trougout sont de ~1.6 mm/an et ~2 mm/an, respectivement. Dans la partie Sud, nous montrons que le front rifain entre Fez et Meknes est actif avec une vitesse de raccourcissement de ~1.8 mm/an. La déformation dans la région Est se localise principalement sur la faille du Nékor avec une vitesse décrochante senestre de ~1.5 mm/an. Par ailleurs, la présence de nombreuses figures d'incision et de surfaces marines soulevées au niveau du littoral Nord témoignent d'une surrection généralisée de la chaine de l'ordre de ~0.2 mm/an. L'ensemble de cette déformation semble être constante depuis la période du Messino-Pliocène. Ces résultats sont cohérents avec les données GPS qui montrent un déplacement de ~5mm/an vers le SW de l'ensemble du Rif associé à un mouvement rotatif horaire, dans le référentiel Afrique stable. D'un point de vue géodynamique, nous proposons que le Rif, la mer d'Alboran et les Bétiques appartiennent à une même microplaque limitée au Nord par les failles décrochantes des Bétiques, au Sud par le chevauchement rifain, à l'Est et au Nord-Est par les failles décrochantes de Nékor et de la TASZ (Trans Alboran Shear Zone) et à l'Ouest par les structures plissées bordières du Rif
In order to identify and quantify the Rif (Morocco) present-day deformation, especially those related to active faults (location, geometry, kinematic), we perform a morphotectonic study. The studied area and faults are located in the Northern part (conjugate faults of Al-Hoceima Bay: Trougout, Boujibar and Rouadi), the Eastern part (Nekor fault) and the Southern part of the chain (Rif frontal thrust between Fes and Meknes cities).Morphotectonic tools (DEMs at different scales, satellite and aerial pictures), field studies and Quaternary dating methods (U/Th, OSL, 14C and in-situ cosmogenic isotopes 10Be, 3He, 36Cl) allow us to characterize transtensional deformation in the Northern Rif. Horizontal and vertical slip rates along the N-S-oriented Trougout major fault are ~1.6 mm/yr and ~2 mm/yr respectively. In the Southern part, the Rif frontal thrust shows a shortening rate of ~1.8 mm/yr into Fes and Meknes area. In the Eastern part, the deformation is focused on the Nekor left-lateral strike-slip major fault with ~1.5 mm/yr. Incision features and raised marine terraces involve an uplift of the chain about ~0.2 mm/yr. The overall deformation in the Rif seems to be continuous since the Messinian-Pliocene time.These new morphotectonic constraints are consistent with the GPS measurements showing southwestward overall motion of most of the Rif belt with respect to stable Africa, associated to clockwise rotation. Finally, we propose a geodynamic model in which the Rif, the Alboran sea and the Betics belong to a single microplate bounded by the strike-slip faults of the Betics on the North, the Rif frontal thrust on the South, the Nekor and TASZ (Trans Alboran Shear Zone) strike-slip faults on the East and North-East, and the western Rif folded structures on the West
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Kerzazi, Karima. "Etude biostratigraphique du Miocène sur la base des foraminifères planctoniques et nannofossiles calcaires dans le Prérif et la marge atlantique du Maroc (site 547A du DSDP Leg 79), aperçu sur leur paléoenvironnement." Paris 6, 1994. http://www.theses.fr/1994PA066164.

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Abstract:
Dans les regions prerifaines qui font partie des zones externes de la chaine du rif (maroc septentrional), 5 coupes de terrain ont ete selectionnees afin d'etablir une etude biostratigraphique dans le miocene, basee a la fois sur les foraminiferes planctoniques et les nannofossiles calcaires. Ce sont d'est en ouest: sidi bou chehda et jbel et hallaya situees au nord de taza, dar el arsa situee au nord de fes, oulad ktir situee a l'est de souk el arba, mokrisset situee au nord de zoumi. Les depots de marnes et de marno-calcaires du miocene inferieur et moyen montrent une evolution progressive et continue indiquant une sedimentation calme et homogene. La suite de la serie stratigraphique qui correspond a la formation du complexe prerifain n'est cependant pas favorable a une etude biostratigraphique detaillee. L'abondance des remaniements, l'absence ou la rarete des marqueurs font que les datations approximatives obtenues dans cette formation ne representent pas toujours son age reel. L'age le plus jeune et le plus precis du miocene moyen a ete obtenu dans les marno-calcaires blancs de l'unite de jbel chouachi (cf. Coupe dar el arsa). Les sites 547a et 360 du dsdp situes respectivement sur la marge atlantique du maroc et au sud du cap de bonne esperance, dans une bande climatique temperee, nous ont permis de completer notre etude sur le plan biostratigraphique et d'analyser le mode de repartition de ces deux groupes de microfossiles dans ces differents domaines. L'analyse micropaleontologique et stratigraphique effectuee sur l'ensemble du materiel nous a permis de mettre au point dans un domaine tempere deux echelles de zonation sur la base des foraminiferes planctoniques et des nannofossiles calcaires. La correlation des principaux evenements affectant ces deux groupes de microfossiles et une tentative de comparaison avec differents schemas de zonation etablis dans d'autres domaines sont proposees. L'equivalence avec les stratotypes des etages standards du miocene est rendue parfois difficile. Ceux-ci montrent souvent des chevauchements ou lacunes. De plus, la presence de remaniements, l'absence ou la rarete des marqueurs font que leurs limites sont mal definies. D'une maniere generale, les correlations biostratigraphiques sont preferables et l'attribution des noms d'etages doit etre faite avec prudence. Une analyse detaillee des principaux resultats obtenus dans la zone d'etude et dans differents sites du dsdp a permis d'etudier le mode de repartition du plancton calcaire durant le miocene a l'echelle du sillon prerifain et des zones mediterraneennes et atlantiques. L'accent est mis sur la distribution de certaines especes a affinites tropicales ou temperees (globigerinatella insueta, globorotalia gr. Fohsi, globorotalia gr. Miozea) qui sont particulierement significatives pour reconstituer les variations climatiques et l'environnement oceanographique aux diverses periodes du neogene. Une reference importante du miocene moyen dans l'atlantique nord est fournie par le site 547a. La presence dans ce site de globorotalia gr. Fohsi s. L. Permet de situer le front des zones tropicales dans ce domaine a peu pres vers la latitude 33n. Concernant les nannofossiles calcaires, nous avons constate une anomalie dans la distribution de certaines especes notamment, catinaster coalitus, discoaster hamatus. Celles-ci sont bien representees dans le site 547a, par contre elles sont absentes dans le prerif. Leur absence dans ce domaine peut etre expliquee par le facteur ecologique qui est probablement lie a l'evolution tectonique du bassin
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Amraoui, Allal. "Hydrogéologie de la dorsale calcaire du Rif (Maroc septentrional)." Phd thesis, Grenoble 1, 1988. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00785579.

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Abstract:
Par sa grande extension, par les précipitations importantes qu'elle reçoit et le nombre d'oueds et de sources qu'elle alimente en période d'étiage, la dorsale calcaire constitue le plus important aquifere du Rif. L' étiage prononcé de ses exutoires et l'abondance d'avens, de grottes et de lapiaz, montrent que cet aquifere est de type karstique. La dorsale est formée de plusieurs unités charriées fortement altérées et même broyées localement. Ces unités appartiennent à plusieurs nappes de charriage définies à partir d'études stratigraphiques et tectoniques qui ont montré, outre des variations verticales ou horizontales de faciès, la complexité structurale de ce domaine. Celle-ci est marquée par l'existence de linéaments et la dispersion des unités d'une même nappe de charriage. Dans cette région très arrosée, la distribution des précipitations est très hétérogène à l' échelle mensuelle. Mais à l'échelle annuelle, elle obéit à la loi du gradient altimétrique. A l'aide de modèles mathématiques, certains termes du bilan hydrogéologique ont été estimés pour plusieurs nappes et bassins versants. Selon l'importance du débit des oueds et des sources, le sens privilégié d'écoulement des nappes a été déterminé et l'eau d'un certain nombre de celles-ci a été analysée. il a aussi été possible de classer les nappes, connaître leurs extensions horizontales et mettre en évidence certaines intercommunications hydrogéologiques. Ces résultats ont été confirmés par l'étude hydrodynamique des nappes. Celle-ci a prouvé en outre, l'extension du bassin hydrogéologique de certains oueds et la définition des zones d'alimentation des nappes au Sud de l'oued Lao. La combinaison de différentes méthodes d'études a permis ,de définir les différentes nappes aquifères, de déterminer les relations entre elles et de démontrer l'indépendance entre la position des unités tectoniques et la répartition des nappes aquifères. A partir de la définition du sens d'écoulement de ces nappes, les zones de sites potentiels pour l'implantation de forages ont été déterminées.
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Haraj, Touzani Mohammed. "L'érosion dans le Prérif et sa bordure rifaine (ravinement) : étude quantitative)." Paris 7, 1993. http://www.theses.fr/1993PA070036.

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Abstract:
Les mesures du ravinement ont ete suivies regulierement durant trois annees de mesure (mai 88 a juin 91) et ont permis de comparer la vitesse de l'erosion en differents sites et selon la topographie et d'autres caracteres de l'environnement physico-chimique, botaniques, et humains. Pour cela, les mesures ont subi des traitements statistiques, portant sur les bilans d'erosion et leurs variations saisonnieres. Notre travail est compose de quatre parties : - premiere partie : presentation des caracteristiques physiques et humaines de notre terrain d'etude. - deuxieme partie : etude de la dynamique des versants, et description des differents types d'erosion observes sur notre terrain. - troisieme partie : etude statistique des resultats des mesures de ravinement, par des analyses factorielles. - quatrieme partie : synthese, sous forme d'une presentation de la geomorphogenese des ravines et des differents processus intervenant sur leur evolution
The measures of goulines have been controled during 3 years (from may 1988 to june 1991) and these measures allowed us to compare the erosion's speed at different places according to the topography and other specific physicochemical characters of the botanical and humain environnement. The erosion's results and their saisonnal variations have been treated statistically. This thesis is presented in 4 sections. - first section : presentation of the distinctive physical and humain features of our terrain (field). - second section : study of the slope's dynamics and description of different kinds of erosion observed. - third section : statistical study of the outcome of the goulines measures by factor analysis. - forth section : synthesis
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Al, Karkouri Jamal. "Le Bas-pays de l'Oued Rhis (Rif central, Al Hoceima, Maroc) : modelé, formations superficielles, sols." Toulouse 2, 1988. http://www.theses.fr/1988TOU20048.

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Abstract:
Sur la base d'une cartographie systematique et detaillee du terrain appuye par des analyse de laboratoire centrees essentiellement sur la sedimentologie, les caracteres chimiques et mineralogiques et la micromorphologie, l'auteur caracterise dans le bas pays de l'oued rhis (rif central, maroc) les types de formations superficielles, leur modes de mise en places et leur evolution altero-pedologique. L'evolution de ces formations se resume dans la differenciation plus ou moins poussee du profil encroutant et la tendance generale a la fersiallitisation. La micromorphologie des croutes calcaires etablit le role des carbonates comme agent d'alteration par epigenie. L'etude des terrasses fluviatiles souligne la grande analogie des conditions hydrodynamiques de la mise en place des alluvions et l'etroite relation entre le degre d'evolution du profil alterologique et age des alluvions
On the basis of a systematic and detailed mapping, endossed by laboratory analysis concentrated mainly on sedimentology, the chemical, minerlogical and micromorphological characteristics, the auther caracteruzed in the wether land of rhis oued (central rif, morocco) the types of surface deposition cover formations, their modes of deposition, their alteration and pedologic evolution. The evolution of thess formations could be summarized in the differenciation more or less pushed of the calcrete profile and the general tenduary to fluvisols. The microscopic fabric of calcarous crusts shows the role of the carbonates as an alteration agent by epigenisis. The study of fluviatile terraces underlines the great analogy of the hydrodynamic conditions of alluvial setting and the close relationship between the degree of the evolution of weathring profile and the age of alluvial formations
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Bouhamed, Mohamed. "L'oued Neckor : étude hydrologique d'un bassin-versant du Rif central méditerranéen (Maroc) en crise." Toulouse 2, 1995. http://www.theses.fr/1995TOU20076.

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Abstract:
Le bassin-versant drainé par l'oued Neckor et ses affluents appartient au versant méditerranéen du Rif central (Maroc). C'est un espace géographique qui connait une intense dynamique morphogène. Cette crise érosive, vigoureuse et variée entraine une forte mutation de la structure hydrologique, héritée de la fin du quaternaire. La destruction avancée du bassin-versant donne naissance à une nouvelle structure hydrologique, caracterisée par l'extension rapide des terroirs nus sans sol (terroirs torrentiels) et par un régime d'écoulement ultra-torrentiel. Cette situation préoccupante appelle un jugement de géographe. Ce jugement, dont la méthode est l'observation attentive du terrain et dont le but est une réflexion adéquate sur le sujet, propose une lecture assez proche de la réalité. Le climat, caractérisé par une longue saison sèche et par de très faibles précipitations, ne peut pas expliquer, à lui seul, cette crise. Il en va de même du rôle de la société. En effet, l'homme n'a fait qu'aggraver nécessairement son milieu initialement fragile. Cette fragilité est le résultat de la conjonction d'une série de conditions géographiques d'ordre géologique qui œuvrent synergiquement et efficacement à la destruction du bassin-versant
The basin-slope drained by the oued Neckor and its affluents is part of the Mediterranean slope of the Central Rif (Morocco). It is a geographic space experiencing an intense morphological change. This vigorous and varied erosive crisis brings about an upheaval in the hydrological structure shaped at the end of the quaternary. The serious damage to the basin-slope gives birth to a new hydrological structure characterised by the rapid expansion of bare areas (torrential areas) and by a heavily-torrential regime. This worrying situation requires the views of a geographer. His views, governed by a deep observation of the area and an adequate reflexion upon the subject, offer a diagnosis closest to reality. The climate, characterized by a long dry season with little rain, cannot explain alone this crisis. The same for man's part which is but small fraction in the damaging process. Actually, man has only deteriored necessarily his fragile initial environment. This fragility is then the result of the conjunction of a series of geological conditions working actively and efficiently on the destruction process of the basin-slope
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BOUHASSOUN, BAGHDAD. "La penetration espagnole dans le rif (maroc) : 1909-1921." Toulouse 2, 1989. http://www.theses.fr/1989TOU20045.

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Abstract:
La penetration espagnole dans le rif (maroc) : 1909-1921. Sous la pression d'un groupe reclamant l'extension de l'influence de l'espagne en afrique (les africanistes), le gouvernement espagnol se resolut apres de longues negociations avec les grandes puissances coloniales a intervenir au maroc. La penetration espagnole (dans ses differents modes), fut entravee par la resistance rifaine qui atteint son apogee avec le cherif mohamed amezian et mohamed abd-el-krim. Devant cette riposte, le gouvernement espagnol devait augmenter l'effectif des forces au maroc. Afin de diminuer ses depenses et faire cesser l'opposition dans la metropole (contre la guerre du maroc), l'espagne crea dans le rif des unites indigenes (police indigene, regulares, gums, harkas). Celles-ci ont joue un role considerable dans les differentes etapes de la penetration espagnole dans le rif
Under the pressure of a group claiming for the extension of the spanish influence in africa, the spanish government decided, after many negociations with the great colonial powers, to intervene in morocco. The spanish penetration (in its differents ways) was impeded by the resistance of the inhabitants of the rif. This resistance reached the height with cherif mohamed amezian and mohamed abd-el-krim. To face this movement, the spanish government had to increase the strength in morocco. In order to lower its expenses and to stop the opposition of the spanish (against the war in morocco), spain created in the rif indigenous groups (police, regulares, gums, harkas). They took an important part in the different stages of the penetration in the rif
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Amraoui, Allal. "Hydrogéologie de la dorsale calcaire du Rif (Maroc septentrional)." Grenoble 2 : ANRT, 1988. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb376113417.

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Chabbi, Abad. "Conditions écologiques et dynamique de la végétation : basses montagnes du Rif occidental au Maroc." Bordeaux 3, 1994. http://www.theses.fr/1994BOR30035.

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Abstract:
L'objet de notre travail est l'etude des conditions ecologiques des massifs forestiers de basse montagne du rif occidental (maroc), peuples principalement de chenes-lieges (quercus suber) avec pour centre d'interet principal la dynamique regressive du paysage vegetal. Ces suberaies ont fait, dans le passe, l'objet de projets d'amenagements, mais ceux-ci n'ont jamais abouti pour des raisons d'accessibilite de credits. La degradation du milieu rifain est, aujourd'hui, un grave probleme ecologique. Quatre annees d'investigations, nous ont ainsi amene, a nous pencher sur le role des conditions climatiques, pedologiques et, particulierement, sur la relation qui s'etablit entre les especes vegetales et les variables ecologiques, en utilisant les ressources de l'analyse factorielle des correspondances (a. F. C. ). Les facteurs anthropiques et socio-politiques n'ont pas ete negliges. D'importants developpements sont consacres aux effets des incendies, non seulement sur la dynamique des groupements, mais aussi sur la mortalite et les pertes par flambage. La possibilite de disposer de deux prises de vues aeriennes, distantes de vingt annees, nous a permis de mesurer la vitesse de la regression des types de peuplements. Enfin, nous avons pu proposer, par superposition des documents cartographiques obtenus, uns synthese originale photocartographique, concernant la dynamique regressive des trois massifs forestiers : ahl serif, beni issef et soumata. Il apparait au terme de cette etude que l'aspect du paysage vegetal est bien eloigne de la forme que l'on peut qualifier de climacique, c'est-a-dire en equilibre avec les facteurs environnants. On est, en effet, en droit de penser qu'en basse montagne du rif occidental les groupements primaires ont subi, depuis de nombreux siecles, des degradations par la hache et le feu en vue d'ouvrir des terrains de culture. .
The subject of this study ecological conditions of the growing stock in the low mountains of the occidental rif in morocco. Cork oak (quercus suber) is the species of these woodlands. The regressive dynamics of the vegetation was of major interest. In the past, these cork oak were subject to a management project, which was never finished for reasons of accessibility and finance. Today the degradation of the rif area is a big ecological problem. During 4 years of investigation we dealt with the role of climatic and pedological conditions and particularly with the relation between plant species and ecological variables, using of "factor analyses of correspondances" (f. A. C. ). Further anthropological and sociopolitical factors were taken into account. Important remarks have been made concerning the impact of fire not only on group dynamics but also on mortality and burning losses. The speed of stand types regression was measured by examination of two aireal photographs, which were taken within a scope of 20 years. Finally the development of an original synthesis of photographic materiel out of superposition of cartographic material became possible. It shows the regressive dynamics of the three growing stocks of ahl serif, beni issef and soumata. During this study it became apparent that there is not equilibrium between the vegetation and its environmental factors. The vegetation is not at its climax. In fact, the low mountains of the occidental rif have suffered since many ages from degradation as a result of cutting and burning due to cultivation and pasture. We note that the witnesses of the ancient landscape have been registered by the soil profiles and underlined by the presence of characteristic species. By this study we want to attract the attention of the. .
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Mohatar, Marzuk Mokhtar. "De la contestation à la représentation : Carrière morale des militants, développement et nouvelles alliances : Le cas du Rif Central (Nord du Maroc) 1980-2005." Paris, EHESS, 2006. http://www.theses.fr/2006EHES0236.

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Abstract:
Il s'agit, à partir d'entretiens et d'enquêtes de terrain, d'analyser les conséquences de la prolifération des ONG de développement au Maroc durant les années 90. Pour ce faire, l'auteur a réalisé une "étude de cas" dans la région berbérophone du Rif Central (nord du Maroc) entre 1980 et 2005
This research employs interviews and observations to analyse the consequences of proliferation of Development NGO's in Morocco during the 1990's. The author carries out a "case study" in the Berber-speaking region of the Central Rif (Northern Morocco) between 1980 and 2005
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Kharrim, Mohammed Rida. "Pectinides du néogène du bassin de Boudinar (Rif oriental, Maroc)." Lyon 1, 1987. http://www.theses.fr/1987LYO11756.

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Abstract:
Les pectinides du neogene du bassin de boudinar offrent une grande variete d'especes et une grande richesse de populations. Ils se repartissent entre le tortonien terminal et le pliocene, mais c'est le messinien qui fournit les faunes les plus interessantes. On decrit les coupes les plus representatives de la serie neogene pour situer les pectinides a travers les differents facies et leurs variations laterales. La description morphologique des differentes especes constitue l'essentiel du travail, avec analyses comparatives methodiques et figuration. Ensuite, on tire des syntheses paleobiogeographiques dont la portee s'etend a toute la mediterranee mais eclaire surtout le messinien du domaine alboran. Meme pour les resultats biostratigraphiques et paleoecologiques
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El, Bouzidi Aïssa. "Vallée moyenne de l'oued Lebène (Prérif, Maroc) étude de cartographie géomorphologique /." Lille 3 : ANRT, 1988. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37604840s.

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EL, BAKKALI SAMIR. "Volcanologie et magmatologie du systeme du gourougou (rif oriental, maroc)." Clermont-Ferrand 2, 1995. http://www.theses.fr/1995CLF21763.

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Abstract:
Dans l'est rifain (nord maroc), le volcanisme neogene est localise dans des bassins sedimentaires d'age miocene superieur. Le strato-volcan du gourougou recouvre une serie ignimbritique dont la base est d'origine sous-marine. Sur la base d'arguments stratigraphiques et structuraux, nous demontrons que la cuvette d'oumassine est une caldera d'age messinien. La partie sud-est (ouiksane) de cette caldera a subi une resurgence excentrique, ce secteur etant caracterise par des intrusions granodioritiques a minerai de fer associe. Le systeme du gourougou presente trois series volcaniques, du miocene superieur au pliocene. Selon les donnees geochronologiques k/ar et petrologiques, ces series sont (1) calco-alcaline (9 a 6,6 ma), (2) shoshonitique (7,5 a 5,4 ma) et (3) alcaline (4,7 a 2,6 ma). Le magmatisme miocene est calco-alcalin et potassique (andesites basaltiques, andesites, dacites, rhyolites et granodiorites). L'evolution progressive des compositions des mineraux des andesites basaltiques aux rhyolites, le comportement des elements majeurs et en traces attestent de l'influence preponderante du processus de cristallisation fractionnee dans la petrogenese de cette serie calco-alcaline. Ensuite, cette serie a evolue vers un type shoshonitique (absarokites, shoshonites, latites, et trachytes). Le melange entre magmas basique (absarokite-shoshonite) et trachytique est le processus majeur de genese des latites. La distribution polymodale des compositions de plagioclases et pyroxenes, le zonage tres marque des phenocristaux, les heterogeneites texturales (enclaves congeneres basiques, laves rubanees et emulsionnees) sont a rapporter a un processus de melange mecanique. La serie calco-alcaline potassique est moins enrichie en feldspath alcalin modal (14-31%), en k#2o (2,1-5,3%), en nb (9-19 ppm) que la serie shoshonitique (feldspath alcalin modal: 14-43%, k#2o: 2,4-7,2%, nb: 21-38ppm). Par contre, le rapport #8#7sr/#8#6sr est plus eleve (0,70773-0,70961) que celui de la serie shoshonitique (0,70404-0,70681). Le volcanisme pliocene est basaltique, alcalin (nepheline normative jusqu'a 8%) avec une nette tendance sodique (na#2o/k#2o=1,7-3,5). Avec le temps, les teneurs en elements incompatibles tel que le nb augmentent jusqu'a 52ppm, alors que le rapport #8#7sr/#8#6sr diminue jusqu'a 0,703601-0,704134. L'ensemble des donnees geochimiques suggere des sources mantelliques differentes, avec l'evolution temporelle suivante: la source mantellique calco-alcaline potassique est riche en k, nb et h#2o et avec un rapport #8#7sr/#8#6sr eleve, signature geochimique similaire aux sources calco-alcaline classiques ; le composant intra-plaque (lithosphere subcontinentale) est peu represente. La source mantellique shoshonitique s'enrichit en k et nb, alors que h#2o et #8#7sr/#8#6sr diminuent, ce qui implique une double signature, celle du composant subducte et celle du composant intra-plaque, ce dernier devenant dominant. Les basaltes alcalins terminaux derivent d'une source unique, profonde et intra-plaque. L'evolution montre une transition depuis un magmatisme orogenique (calco-alcalin puis shoshonitique) post-subduction, jusqu'a un magmatisme alcalin intra-plaque. Ceci est conforme a l'evolution tectonique du secteur ouest mediterraneen, avec le passage d'un regime compressif vers un regime distensif
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Kharrim, Mohammed Rida. "Pectinides du néogène du bassin de Boudinar (Rif oriental, Maroc)." Grenoble 2 : ANRT, 1987. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37606561d.

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El, Bouzidi Aïssa. "Vallée moyenne de l'oued Lebène (prérif-Maroc) : étude de cartographie géomorphologique." Poitiers, 1987. http://www.theses.fr/1987POIT5012.

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Abstract:
La cartographie géomorphologique de la vallée moyenne de l'o. Lebène, a permis de définir bon nombre de formes et de formations. Une vallée importante, bordée de nombreuses terrasses, est installée dans un paysage de basses montagnes et de collines. L'ordonnancement des principaux types de relief s'explique par la répartition des ensembles structuraux et lithologiques. Le contexte bioclimatique est marqué par un climat semi-aride ; la forte densité de population rurale est à l'origine d'un défrichement presque total. La réalisation de la carte géomorphologique dans ce milieu uniforme et fortement disséqué, est basée essentiellement sur le leve systématique et sur l'interprétation des photographies aériennes. L'établissement final a nécessité, la résolution de certains problèmes techniques, et la mise au point de la légende dont le commentaire a pour objet d'expliquer le choix des termes et les différentes combinaisons entre les rubriques. L'opposition des deux grands domaines géomorphologiques est particulièrement nette. - celui des basses montagnes et des collines se caractérise par une influence directe des ensembles structuraux et lithologiques qui commandent les contrastes de relief, et qui donnent lieu à une importante couverture détritique héritée dont l'age est indéfini. - celui de la vallée principale est marque par la largeur du fond alluvial et l'étagement plus ou moins régulier de terrasses. Les niveaux de terrasses sont répertoriés dans leur contexte chronologique. De l'amont a l'aval, la vallée s'organise sous forme de deux bassins relies par un étroit mais court couloir. La dynamique actuelle se manifeste par des combinaisons complexes de processus et de formes. La prédominance des terrains tendres, les contraintes climatiques et l'action de l'homme sont a l'origine des grandes manifestations érosives. Le rôle important joue par les formes majeures, n'exclue cependant pas l'impact plus decisif de l'érosion aréolaire, mais souvent insidieuse. Promouvoir un aménagement pour la lutte anti-érosive, exige non seulement des solutions techniques, mais aussi la prise en compte des problèmes sociaux
The geomorphological cartography of the middle regions of the wadi lebene valley made it possible to define a number of forms and formations. A large valley, bordered with numerous terraces, lies in a landscape of low mountains and hills. The disposition on the main types of relief in accounted for by the distribution of structural and lithological patterns. The bioclimatic context is marked by a semi-arid climate ; the high density of rural population is the origin of an almost complete clearing of the soil. The making of the geomorphological map in this uniform and highly dissected environment is essentially based on systematic survey and the interpretation of aerial photographs. The final drafting required the solution of some technical problems and the perfecting of the legend, whose commentary aims at explaining the terminological choices and the different combinations between rubrics. The opposition between the two main geomorphological areas is quite clear. - the area of the low mountains and hills is characterized by a direct influence of structural and lithological patterns, which determine relief contrasts and bring about an important inherited detrital cover whose age is indefinite. - the area of the main valley is marked by the width of the alluvial floor, and the more or less regular terracing. The levels of the terraces are listed in their chronological context. From upstream to downstream, the valley forms two basins linked by a narrow and short gully. The current dynamics shows in complex combinations of processes and forms. The predo- minance of soft grounds, the climatic factors and man's action are at the origin of the great erosion phenomena. However, the important part played by major forms does not rule out the more decisive impact of lateral erosion, though it is often insi- dious. The promoting of anti-erosion measures does not require only technical solu- tions, but also the taking into account of social problems
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Dergal, Abdelbaki. "L'oued ettaifi etude hydrologique d'un cours d'eau du rif occidental maroc)." Toulouse 2, 1988. http://www.theses.fr/1988TOU20042.

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Abstract:
L'oued ettaifi est un petit affluent de l'oued el meharhar, son bassin-versant a 38 km2 de superficie. Il est bien expose a l'atlantique. Le bassin beneficie d'un climat de type mediterraneen avec une grande influence oceanique, les precipitations sont bien concentrees en hiver, leur variation interannuelle et intra-annuelle est tres importante; en revanche l'ete est long et sec. Dans le bassin-versant les hautes collines de flyschs et de marnes dominent sur les autres ensembles geomorphologique ou l'impermeabilisation regne, et en conjonction avec les fortes pentes les phases de ruissellements superficiels directs se declenchent rapidement, les processus erosifs deviennent tres actifs, surtout dans les hautes collines. L'alimentation d'ettaifi est uniquement pluviale, l'ecoulement est tres irregulier d'une saison a l'autre et d'une annee a l'autre. En ete la secheresse hydrologique est totale. La structure hydrologique du bassin est caracterisee par l'importance du reservoir reseau hydrographique et par la faiblesse des reserves souterraines. Les repercussions de cette structure se traduisent par la rapidite des crues torren tielles qui vehiculent des volumes d'eau et de charges considerables. Le bassin d'ettaifi est un echantillon tres representatif du grand bassin de tangerois qui atteint une superficie de 1000 km2
Oued ettaifi is a small tributary of oued el meharhar. Its basin has 38 km2 of surface. It is exposed to the atlantic. The basin profits from a mediterraneen climat with a great oceanic impact. The preci pitations are well concentrated in winter and their interannual and intra-annual variation is very important; moreover, summer is long and always dry. In the drainage basin the high hills of flyschs and marls dominate other geomorpholo gical groups where water profing reigns. And in conjonction with steep slopes, the phases of direct superficial flowing set out rapidly, and the erosive processes become more active, particularily in high hills. The feeding of ettaifi is uniquely pluvial, the runoff is very irregular from one season to an other, and from one year to an other. In summer hydrological drouht is total. The hydrological structure of the basin is characterized by the importance of hydrographical net work reservoir and by the weakness of the underground reserve. The repercussions of this structure are translated by the rapidity of torrential flooding which articulate considerable water volumes and loads. Ettaifi basin is a very representatif pattern of the graet basin of the tangerois which attains 1000 km2
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Barhoun, Nadia. "Les foraminifères planctoniques du néogène du bassin de Boudinar (Rif nord-oriental, Maroc) : biostratigraphie, systématique et paléoécologie." Lyon 1, 1991. https://tel.archives-ouvertes.fr/tel-01998644/document.

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Abstract:
Les foraminifères planctoniques du Néogène du bassin de Boudinar (NE du Maroc) montrent une grande richesse en espèces et en individus. Ils offrent un matériel intéressant pour une étude bio stratigraphique, systématique et paléoécologique. Soixante quatre espèces ont été déterminées et étudiées. La description morphologique de chaque espèces est complétée par des données d'ordre stratigraphique, géographique et écologique. L’étude bio stratigraphique de la série néogène de ce bassin, basée sur ces organismes, a permis d'une part de distinguer de nouvelles sous-zones et d'autre part de préciser certaines limites (la limite Tortonien-Messinien et la limite Mio-Pliocène) et de les caractériser par un ensemble de bio-évènements. Les données de l’étude systématique sont ensuite associées aux résultats quantitatifs, semi-quantitatifs et qualitatifs obtenus à partir des comptages et complétées par les renseignements fournis par le rapport planctono-benthique (p/p+b). L 'analyse paléoécologique des assemblages à foraminifères planctoniques révèle que ceux-ci se différencient notamment en fonction de la profondeur, de la température et de la salinité. L’étude détaillée de ces assemblages dans plusieurs coupes met également en évidence une instabilité dans l'épaisseur de la tranche d'eau dans le bassin de Boudinar au cours du Messinien. Les considérations précédentes développées ont enfin permis d'aborder l'aspect paléogéographique et de replacer les assemblages étudiés dans leur contexte méditerranéen et néogène.
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Benzaggagh, Mohamed. "Etude stratigraphique des calcaires du jurassique supérieur dans le Prérif interne : régions de Msila et de Moulay Bou Chta, Maroc." Lyon 1, 1988. http://www.theses.fr/1988LYO11766.

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Abstract:
Dans la zone prerifaine interne des regions de msila et de mouylay bou chta, l'etude de nombreuses coupes a permis d'etablir une stratigraphie detaillee des calcaires du jurassique superieur. Les importantes variations de facies tant verticales qu'horizontales ont conduit a definir 7 membres au sein de la formation des calcaires de msila. Les faunes d'ammonites et de tintinoidiens (chitinoidella et calpionelles) fournissent des datations nombreuses qui permettent des correlations precises. La barre des calcaires de msila est isochrone, le passage aux marnes sus-jacentes heterochrone. Les nombreux niveaux de slumps, de breches, d'ammonitoco-rosso et les variations brutales de facies dans le sens vertical sont le reflet de phases tectono-sedimentaires. Dans cette region, la polarite du bassin a ete conservee
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Rezqi, Hlima. "Les foraminifères benthiques du néogène supérieur du sillon sud-rifain et du Rif nord-oriental (Maroc) : systématique, paléoécologie, paléobiogéographie." Lyon 1, 1988. http://www.theses.fr/1988LYO10083.

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Abstract:
Etude des foraminiferes benthiques du neogene superieur du sillon sud-rifain et du rif nord-oriental; donnees systematiques, paleoecologiques. La comparaison avec l'actuel permet de determiner les conditions de vies des foraminiferes etudies et d'en tirer des enseignements de vies des foraminiferes etudies et d'en tirer des enseignements concernant les paleoenvironnement. L'etude des relations faunistiques entre les deux domaines etudies permet de suivre l'evolution des communications entre l'atlantique et la mediterranee avant et apres la crise de salinite du messinien
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El, Alami Rachid. "Phytoclimatologie de la montagne marocaine : le Rif central." Paris 7, 1993. http://www.theses.fr/1993PA070019.

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Abstract:
On essaie de deceler les variations floristiques en relation avec celles du climat dans le rif central (maroc). L'analyse de la distribution horizontale des especes le long d'un transect continu a travers le rif montre deux limites floristiques majeures : la premiere au nord a l'entree de la cedraie du rif central, et la seconde a sa sortie. L'etude des precipitations quotidiennes fait ressortir l'individualite du versant mediterraneen ribain. En outre, l'etude des temperatures de surface par les images satellitaires (noaa) montre l'individualite du rif central et une certaine affinite entre le versant mediterraneen et la limite meridionale du transect. L'opposition climatique retentit donc clairement sur le structure de la vegetation
We attemps to delect the flora variation in relationship with the climate in central rif (marocco). It con be seen from the analysis of the horizontal distribution of species along continsons sampling transeet accross the centra rif which shon two floristica majors limits : the firstin the north entry of the cedas forest, the second at hio south limit. It can be obtrined also from the climatic study which bring out an opposition between the mediterraneen side and the atlantic si te of therif. Besides a study of surface temperature measurements from the noaa satellite bring out the individualization of the central rif and an affinity between the mediterraneen side and the south limit of the transect. The climate individuality has an effect upon clearly on vegetation structure
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Hajjarabi, Fatima. "Les Souks féminins du rif central : anthropologie de l'échange féminin." Paris 7, 1987. http://www.theses.fr/1987PA070150.

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Abstract:
Cette recherche porte sur les souks féminins du rif central marocain. Ce sont huit marches hebdomadaires réserves uniquement aux femmes dans les environs immédiats d'Al Hoceima. Ces souks sont anciens et attestés historiquement. Bien que devenus des résidus, ils sont encore fréquentés par de nombreuses marchandes et clientes. Cette étude s'est appliquée à situer le souk féminin dans son espace géographique, sociologique et économique. Elle a également mis en valeur l'échange qui porte sur de petites quantités mais qui n'exclut pas une grande diversité. Les circuits empruntés sont en marge des souks masculins. Toutes les pratiques sont encastrées dans le social. Le monde des vendeuses, est un monde à part. L'aspect social a constitué une grosse partie de cette étude. Le souk feminin est un lieu où se décident les alliances matrimoniales. C'est aussi un forum où tout ce qui traverse la société y a résonnance: commérage, fait divers etc. . .
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Eladraoui, Abdessamad. "Etude géologique de la zone de passage entre le rif oriental et l'avant-pays (Gareb occidental, Maroc)." Toulouse 3, 1987. http://www.theses.fr/1987TOU30212.

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Abstract:
Ce travail porte sur une région frontale du Rif oriental dans la partie occidentale de la chaîne du Gareb. On y a distingué : l'autochtone du Gareb, les unités de type Aberkane qui représentent un autochtone faiblement charrié et des nappes plus largement déplacées : nappe des Senhadja et nappe d'Aknoul. . .
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Arraji, Mohamed. "Le climat du versant méditerranéen du Rif central (Maroc) : une géographie de la pluie, mécanismes pluviogènes et temps pluvieux." Toulouse 2, 1995. http://www.theses.fr/1995TOU20015.

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Abstract:
Cette recherche s'interesse aux mecanismes aerologiques engendrant la pluie sur le versant mediterraneen du rif central. La region, s'etendant sur environ 2500 km2, presente des paysages tres diversifies : les montagnes moyennes du sud, les vallees abritees et les bas pays du littoral mediterraneen. Elle est confrontee au probleme crucial de la secheresse, depassant plus de la moitie de l'annee, en general. Elle connait donc une variabilite pluviometrique spatio-temporelle importante, mise en evidence par l'analyse en composantes principales. L'apport des differents systemes pluviogenes, sur la periode allant de 1982-83 a 1987-88, sera analyse dans les deuxieme et troisieme parties, grace aux meteorotypes correspondants, completes par les images satellitaires et nephanalyses. Cependant, et a l'encontre des idees recues, les resultats obtenus montrent que les pluies d'origine oceanique sont les plus frequentes et les plus abondantes. Par ailleurs, la position de la region en marge des perturbations oceaniques et mediterraneennes, l'influence de l'abri orographique, et la protection aerologique se sont averees preponderantes lors de ces occurrences pluvieuses
That research analyses the responsible aerological mecanisms for the rainfall over the mediterranean side of the central rif. This region, covering about 2500 km2, shows changing lanscapes, from the southern middle mountains and the sheltered valleys to the northern lown lands of the mediterranean littoral. It is suffering from the acute dryness which is going on more than six months a year, in general. Using the method of principal components analysis, it appears an important variability in the spatial and temporal distribution of the rain. This is confirmed in the second and third parts, where the different rainfalling systems are studied from the correspondant meteorotypes, satellite images and nephanalysis, during the rainy days of the 1982-83 87-88 period. The results show, also, that the oceanic rains gave the most frequent and abundant contribution. By an another way, the marginal position of the area, in front of the oceanic and mediterranean disturbances, explains the preponderence of the orographic shelter influence as well as the aerologic protection, these rainy occurences
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Mansour, Majid. "Processus géodynamiques et cartographie des mouvements de terrain dans la région de Chaouene (zone Bouhalla - Amtrasse). Application a la confortation de la route principale n#o39. Rif occidental. Maroc." Paris 7, 1998. http://www.theses.fr/1998PA077099.

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Abstract:
L'objectif de cette thèse est l'analyse et la cartographie des mouvements de terrain au sud-est de la ville de Chaouene (secteur de Bouhalla-Amtrasse), Rif occidental, Maroc. Ce travail comporte six parties : - la première partie est une présentation générale du milieu naturel : oro-hydrographie, types d'occupation des sols, climat et géologie régional. - la deuxième partie a été conçue sous forme d'une explication de la carte morphostructurale et morphodynamique a 1/20 000, réalisée lors de ces recherches. Parallèlement, j'ai procède a une analyse morphometrique a partir du modèle numérique du terrain (M. N. T. ) et produits dérives sur logiciel arc-info. La base de données géoréferencées ainsi constituée, représente un puissant outil permettant la superposition et le croisement des différents niveaux d'informations. - la troisième partie aborde les problèmes poses par le glissement de Bouhalla, connu pour les désordres perpètres sur la route principal n#o39. - la quatrième partie traite de l'éboulement et coulée de pierres d'Amtrasse qui font l'objet d'une étude approfondie par une analyse multisource : M. N. T. Ombre, réseau hydrographique et anomalies de drainage, étude sur photographies aériennes et contrôle au sol. Cette étude révèle un bouleversement profond et général du secteur, bouleversement qui s'inscrit dans l'histoire néotectonique du tortonien a l'actuel. - la cinquième partie aborde un problème essentiel, celui de la confortation de la route principale. - enfin, dans la dernière partie, j'ai dresse une carte de prévision des risques lies aux mouvements de terrain a 1/20 000
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Kharchich, Mohamed. "La France et la guerre du Rif : 1921-1926." Lyon 2, 1989. http://www.theses.fr/1989LYO20054.

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Abstract:
On assista au mois de juillet 1921 au developpement de la guerre du rif donnant naissance a un mouvement de resistance anti coloniale bien organise et commande par une personnalite charismatique : abdelkrim l evolution de la situation amena l implication officielle de la france en avril 1925. La collaboration des deux puissances coloniales : la france et l espagne et la mobilisation de toutes leurs forces aboutirent a la reddition du leader rifian au mois de mai 1926 et par voie de consequence a l achevenemnt de la "pacification" du nord marocain
We witnessd, in july 1921, the rif's war triggering off which gave birth to an anti-colonial resistance movement, well organised and commanded by a charismatic personality : abdelkrim. The evolution of the situation led france to be officialy involved in april 1925. The collaboration of both colonial powers, france and spain, and the mobilization of all the ostrenght led to rifan leader surrender in may 1926 and to the "pacification" completion in the north of morocco as well
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Obda, Khalid. "Etude hydrologique de l’Oued Nekor (RIF) : précipitations, écoulement et gestion des ressources en eau." Nancy 2, 1991. http://www.theses.fr/1991NAN21011.

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Abstract:
Ce travail traite des facteurs de l'écoulement et les caractéristiques hydrologiques de l'oued Nekor dans le but de la planification des ressources en eau. La tâche du gestionnaire est très difficile, dans la mesure où les conditions physiographiques et climatiques sont très défavorables: - le problème de l'envasement de la retenue du barrage. - le retour rapide des années sèches. La grande irrégularité de l'écoulement de l'oued Nekor montre combien les marges du gestionnaire sont serrées. Les crues constituent la moitie des apports de l'oued Nekor, alors que certaines de celles-ci doivent évacuées pour éviter le colmatage rapide de la retenue du barrage Mohamed ben Abdelkrim Elkhattabi
This work deals with the factors of flow and the hydrologic characteristics of the Oued of Nekor which aim is the planification of waker resources. The task of the management is very difficult, in that the physiographic and climatic conditions are very unfavorable: - the problem of the filling of mud of the reservoir of the weir. - the fast return back of the dry years of rain the great irregularity of the flow the Oued of Nekor shows how pressed are the margins of the management. The risings from the half of the drifting of the Oued of Nekor, whereas some of them must be evacuated in order to avoid the rapid raising of mud in the reservoir of Mohamed Ben Abdelkrim Elkhattabi's weir
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Essafi, Mohammed. "Étude minéralogique et géochimique des bentonites du Rif Nord Oriental (bassin de Melilla-Nador)." Paris 11, 1986. http://www.theses.fr/1986PA112382.

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Abstract:
Ce travail vise à établir une meilleure connaissance des bentonites du rif nord-oriental, de leur contexte géologique, sédimentologique et géochimique; il doit permettre l'élaboration d'un guide de recherche valable de cette substance. L'étude comprend le lever d'une carte géologique du bassin de melilla et du kert, des coupes, des descriptions des gisements principaux, une étude minéralogique détaillée des bentonites, des analyses géochimiques permettant de suivre les processus de transformation des verres volcaniques.
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Dergal, Abdelbaki. "L'Oued Ettaifi étude hydrologique d'un cours d'eau du Rif occidental, Maroc /." Lille 3 : ANRT, 1989. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb376130756.

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Saïdi, Abdellah. "Contribution à l'étude phytoécologique et morphodynamique du Prérif central (Maroc) : zone de Tissa." Aix-Marseille 3, 1989. http://www.theses.fr/1989AIX30068.

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Abstract:
Ce travail consacre a l'etude phytoecologique et morphodynamisue du prerif central (zone de tissa) consiste: d'une part, a determiner les conditions ecologiques des groupements forestiers et preforestiers potentiels et de ceux qui en ont derive par degradation apres les avoir definis par une analyse phytosociologique basee sur la methode sigmatiste ou methode de braun-blanquet. D'autre part, a analyser les facteurs physiques et humains de la morphodynamique actuelle et a classer les processus et les formes d'erosion qui en resultent en vue de proposer une serie d'amenagements anti-erosifs, tenant compte a la fois des conditions ecologiques et des contraintes physiques et humaines
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Yechouti, Rachid. "Le Rif oriental entre la dynamique économique et l'intervention militaire espagnole, 1893-1921." Toulouse 2, 2001. http://www.theses.fr/2001TOU20092.

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Barathon, Jean-Jacques. "Bassins et littoraux du rif oriental (maroc) : evolution morphoclimatique et tectonique depuis le neogene superieur." Poitiers, 1987. http://www.theses.fr/1987POIT5016.

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Abstract:
Les bassins du rif oriental sont aujourd'hui des regions semi-arides a vegetation steppique. Ils sont nes apres l'arrivee des dernieres nappes de charriage et ils resultent d'une tectonique distensive. Les affleurements de sediments marins du tortonien superieur n'apparaissent que dans quelques bassins tandis que les marnes messiniennes se rencontrent dans toutes les cuvettes subsidentes. D'importants mouvements verticaux ont cree les principaux reliefs tandis qu'une intense activite volcanique a erige de grands edifices. Nous pouvons considerer que l'evolution geomorphologique regionale commence durant cette periode. Sa premiere manifestation est la realisation d'une surface d'aplanissement qui tronque les sediments messiniens et les schistes metamorphiques de certains chainons entourant les bassins. Pendant le pliocene et le quaternaire ancien (villafranchien) la sedimentation est uniquement continentale (facies lacustres et detritiques). Cet episode se termine par la formation de vastes glacis d'ablation avec d'epaisses croutes calcaires (1 m. A. B. P. ). Le reseau hydrographique s'installe definitivement durant le quaternaire moyen et superieur (3 niveaux conglomeratiques et 3 niveaux limoneux tres recents). Le secteur occidental du littoral a conserve 5 lignes de rivages quaternaires et la plate-forme tyrrhenienne est la plus frequemment representee. En raison de la richesse et de la variete des depots (colluvions et dunes littorales) il est possible de preciser l'histoire des variations climatiques durant les derniers 100000 ans. Enfin, l'instabilite tectonique recente explique la variete des paysages dans les principaux bassins. Certains d'entre eux sont tres monotones en raison de leur tendance a la subsidence. D'autres sont profondement excaves a cause de leur exhaussement durant le quaternaire
The basins of eastern rif are nowadays semi-arid regions with a steppic vegetal cover. They appeared after the arrival of the last thrust sheets and they result of a distensive tectonics. Outcrops of upper tortonian marine deposits are restricted to a few basins whereas messinian marls are to be found in all the subsiding basins. Important vertical movements created the main reliefs while an intense volcanic activity erected large structures. We can consider that the geomorphologic evolution began during this period. Its first evidence is an erosional surface which planes messinian deposits and metamorphic rocks of some range surronding the basins. During the pliocene and the older quaternay (villafranchian) the sedimentation is only of continental origin (lacustrine facies and detritic facies). This episode ends by the formation of broad pediments with thick calcretes (1 m. Y. B. P. ). The river pattern settles finally during the middle and younger quaternary (3 levels of conglomeratic terraces and 3 vrey young loamy levels). The western part of the coast has conserved 5 quaternary shorelines and the tyrrhenian platform is the more frequently represented. Through the richness and the wide range of the deposits (colluvium and littoral dunes) it is possible to specify the story of the climatic changes during the last 100 000 years. Finally, the recent unstability explains the variety of landscapes in the main basins. Some of them are very monotonous owing to their subsiding tendency. Others are deeply excaved because of their raising movement during the quaternary
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Kerchaoui, Said. "Étude géologique et structurale du massif des Beni Bou Ifrour (Rif Oriental, Maroc)." Paris 11, 1985. http://www.theses.fr/1985PA112221.

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Abstract:
Les analyses lithostratigraphiques et structurales ont permis de subdiviser le massif des Beni Bou Ifrour en deux unités - une unité au Nord (unité de Ouiksane) caractérisée par une sédimentation carbonatée au Jurassique supérieur et, détritique avec un épisode volcano-sédimentaire au Berriasien. Cette unité est à tectonique polyphasée et essentiellement miocène. - une unité au Sud (unité du J. Harcha) caractérisée par une sédimentation carbonatrée à la base (Lias) et se termine par un Miocène calcarénitique à olistolithes. Cette unité est à tectonique simple (monophasée) d’âge miocène. La partie nord du massif est intrudée par une granodiorite recoupant l’ensemble des structures et qui est liée chimiquement aux roches volcaniques environnantes. Cette étude permet de rattacher structuralement le massif des Beni Bou Ifrour au massif des Temsamane (Rif externe) ; lithostratigraphiquement ce massif correspond à un élément intermédiaire entre le Rif (les Temsamane) et l’avant-pays (chaîne du Gareb)
The lithostratigraphic and structural analysis of the Beni Bou Ifrour’s massif show distinct areas: - a northern unit (Ouiksan’s area) characterized by carbonate sedimentation in the upper Jurassic, and detritic deposits with volcano-sedimentary material in the lower Cretaceous (Berriasian). This area is characterized by many tectonic stages; - a southern unit “the J. Harcha’s area” characterized by Liassic carbonate-sedimentation at the bottom and terminated by a calcarenitic Miocene formation. This area is characterized by a single tectonic stage. The northern part of the massif is intruded by a granodiorite which intersects the schistosty. The granodiorite is chemically similar to surrounding volcanic rocks. This study permits to connect structurally the massif Beni Bou Ifrour with the Temsamane’s massif (external Rif) ; lithostratigraphycally this massif is situated like an intermediate element between the Rif belt (Temsamane’s massif) and fore land (the Gareb belt)
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Yazami-Ztait, Mohamed. "Le DERRO vingt-cinq ans après : milieux naturels et aménagement à Taounate (1960-1985) : Rif occidental, Maroc." Toulouse 2, 1988. http://www.theses.fr/1988TOU20065.

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Abstract:
Le projet derro, qui signifie developpement economique et rural du rif occidental (au maroc), a commence en 1960, dans le double but de sauvegarder les sols de l'erosion, et d'ameliorer le niveau de vie des paysans. Vingt ans apres, une etude soigneuse des milieux naturels, de la societe locale, et des realisations du projet derro a taounate et dans l'oued mellah, conduit a la conclusion que les objectifs initiaux sont loins d'etre atteints
The derro project, which means rural economic development of the occidental rif, began in 1960, in order to protect the soil from erosion, and to improve the country people standard of living. Twenty-five years later, a carefull study of the natural landscapes, of the local society, and of the carrying out of the derro project in taounate and in the oued mellah, leads to the conclusion that the initial aims were far to be reached
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