Academic literature on the topic 'Ricontestualizzazione'

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Journal articles on the topic "Ricontestualizzazione"

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Coarelli, Filippo. "The Odyssey frescos of the Via Graziosa: a proposed context." Papers of the British School at Rome 66 (November 1998): 21–37. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004219.

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Abstract:
LE PITTURE CON SCENE DELL'ODISSEA DA VIA GRAZIOSA: UN TENTATIVO DI RICONTESTUALIZZAZIONELe pitture con scene dell'Odissea, scoperte tra il 1849 e il 1850 e conservate nei Musei Vaticani, costituiscono una delle opere capitali della pittura romana di secondo stile. La tendenza recente ad abbassarne la data fino all'età augustea e l'assenza di uno studio topografico adeguato inducono ad un tentativo di ricontestualizzazione, tanto sul piano cronologico quanta sul piano spaziale. Dal primo punto di vista, il ritrovamento awenuto contemporaneamente di frammenti di un calendario dipinto coevo alle pitture, che è dimostrabilmente pregiuliano, indica un terminus post quern non al 46 a.C: le pitture vanno quindi datate intorno al 50 a.C. circa. Dal secondo punto di vista la posizione della domus sul Cispius permette di identificarne l'atrio in un frammento della Pianta Marmorea Severiana. La presenza nella stessa zona del tempio di Mefitis e la scoperta nelle vicinanze di due iscrizioni che nominano i Papirii, suggeriscono di attribuire la casa a questa gens. Infatti, il tempio di Mefitis, probabilmente di carattere privato, è stato forse fondato, a seguito di evocatio, da L. Papirius Cursor, dopo il trionfo su Sanniti, Tarantini e Lucani del 272 a.C.
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Di Grazia, Massimo. "Breve guida al counseling psicosessuale in chirurgia andrologica." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (November 2020): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2020-002004.

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Abstract:
La prospettiva della sessualità umana coinvolge un gran numero di dimensioni di diversa natura: biologica, psicologica, antropologica, sociale, relazionale, cultu-rale e interpersonale. Queste dimensioni sono importanti per la lettura della do-manda sessuologica e consentono un assessment psicosessuologico del pazien-te/cliente/utente e la valutazione dell'idoneità ad essere sottoposto ad un interven-to di chirurgia andrologica. La lettura della domanda sessuologica, eseguita dal clinico, permette di rendere più consapevoli i pazienti/utenti/clienti prima del trat-tamento e consolida il rapporto di fiducia in quanto permette un care to care del soggetto. È necessario che il clinico sviluppi una particolare attenzione riguardo al "Saper Ascoltare ed al Saper Domandare". Il clinico si può anche avvalere di strumenti di misura sia psicologici sia sessuologici che gli consentono di aumentare la compliance di presa in carico dei pazienti/utenti/clienti. È opportuno che il clini-co ponga particolare attenzione alle complicanze e agli esiti attesi e non attesi dai pazienti/utenti/clienti, della chirurgia andrologica o di qualsiasi altro trattamento. Per un buon raggiungimento di soddisfazione dei pazienti/utenti/clienti sono importanti sia la significazione vitale che la ricontestualizzazione affettiva dei sog-getti stessi e questo deve essere tenuto conto sia da parte della terapia medica-farmacologica e/o chirurgica e sia dalla terapia psicosessuologica. I migliori risulta-ti terapeutici si ottengono con un approccio pluridimensionale e pluridisciplinare, proprio perché la sessuologia non è una scienza autonoma ma si fa contaminare da tante altre discipline.
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Dissertations / Theses on the topic "Ricontestualizzazione"

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GRANIERI, FRANCESCA. "Scavi al Pantanello: proposta per una ricontestualizzazione delle antichità negli ambienti di Villa Adriana." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/668.

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Abstract:
La Villa di Adriano a Tivoli, patrimonio Unesco dal 2000, è stata fin dal XV secolo oggetto di scavi volti al recupero di antichità che, non solo furono reimpiegate nelle principali chiese e palazzi di Tivoli, ma arricchirono anche le più importanti collezioni di antichità tra cui quella del cardinale Ippolito d’Este per il quale scavò a Villa Adriana Pirro Ligorio. Di particolare rilevanza sono gli scavi condotti nel XVIII secolo nell’area del Pantanello situato a nord della Villa nei pressi del Teatro Greco e della cd. Palestra. Compreso nei possedimenti di proprietà della famiglia Lolli e di Domenico De Angelis, il Pantanello venne scavato nel 1724 da Francesco Antonio Lolli e nel 1769 da Gavin Hamilton. Durante queste due distinte campagne di scavo riaffiorò un gran numero di antichità tra loro distinte per tipologia (teste, busti, statue, elementi architettonici…) e materiale utilizzato. Il Pantanello, dunque, deve essere considerato un deposito nel quale vennero raccolte tutte quelle antichità da trasportare nelle vicine calcare. Le antichità rinvenute dal Lolli e da Hamilton vennero immesse sul mercato antiquario e acquistate dai principali collezionisti del secolo: Melchior de Polignac, C. Townley, W. Fitzmaurice, T. Mansel Talbot, T. Jenkins, G. Piranesi, A. Albani, I. Šuvalov e Monsieur de Cock. Un nucleo consistente, invece, venne acquistato per il Museo Pio Clementino allora in fase di allestimento. Le antichità del Pantanello si dispersero, così, nelle varie collezioni europee, soprattutto inglesi, e devono oggi essere rintracciate, non solo nei principali musei come i Musei Vaticani, il British Museum a Londra e l’Hermitage a San Pietroburgo, ma anche in collezioni private dove giunsero in seguito a successive dispersioni. Rintracciare le antichità rinvenute nel Pantanello significa, anche, tentare di ricontestualizzarle nei vari ambienti della Villa (soprattutto nell’area della cd. Palestra e del Teatro Greco). Per altre, come le teste dei compagni di Ulisse facenti parte del Gruppo di Polifemo, è necessario uno studio più specifico che ha come punto di partenza la loro sistemazione presso il Serapeo del Canopo già proposta da alcuni studiosi
Hadrian’s Villa at Tivoli, Unesco’ s heritage since 2000, was excavated from XV century. The antiquities, which were found, were utilized to decorate the most important Tivoli’s Churches and Palaces and were bought by collectors as Ippolito d’Este; for him Pirro Ligorio excavated at Hadrian’s Villa. The excavations realized in the Pantanello during the XVIII century, were very important. The Pantanello, situated in the north part of Hadrian’s Villa near Greek Theatre and so called Palestra, was part of Lolli family and Domenico De Angelis’ s properties. It was excavated by Francesco Antonio Lolli (1724) and Gavin Hamilton (1769). During these excavations, a great number of antiquities, different for typology (heads, busts, statues, architectonical elements …) and materials, was come to the surface. So the Pantanello must be considered as a space in which the antiquities were left before to be carried in the near calcare. The antiquities were bought by the most important collectors of the XVIII century: Melchior de Polignac, W. Fitzmaurice, T. Mansel Talbot, T. Jenkins, G. Piranesi, A. Albani, I. Šuvalov and Monsieur de Cock. A significant group, instead, was bought for the Pio Clementino Museum created in that moment . The sculptures from Pantanello were dispersed in the European collections, especially English, and now must be traced not only in the most important museums like the Musei Vaticani, the British Museum at London and the Hermitage at San Pietroburgo, but in the private collections were arrived after following dispersions too. It is important to give back these materials to the different spaces of Hadrian’s Villa like, for example, the Greek Theatre or the so called Palestra. For the heads of Ulisse’ s companions, instead, it’s necessary a more exhaustive study starting their collocation in the Serapeo of Canopo already proposed by some scholars.
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Alagia, Donato [Verfasser]. "Horti Lamiani. Topografia e ricontestualizzazione della decorazione marmorea dalla tarda Repubblica all’età tardoantica / Donato Alagia." Berlin : Freie Universität Berlin, 2018. http://d-nb.info/1156603234/34.

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Schreiber, Paula Rebecca. "Sprachliche Rekontextualisierung in globalen und lokalen Popkulturen. Hip Hop Linguistics und „Resistance Vernacular” im italienischsprachigen Rap. Ricontestualizzazione linguistica di “Popular Culture”. Hip Hop Linguistics e “Resistance Vernacular”. Il caso del rap italiano tra globalizzazione e localizzazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. http://hdl.handle.net/11572/245432.

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Abstract:
Hiphop è il nome di un movimento giovanile che nasce negli anni settanta nei quartieri del Bronx, del Queens e di Harlem a New York City. Negli anni ottanta la musica e la cultura hiphop si diffondono in Italia e si sviluppano in tre diverse generazioni: la prima negli anni 1987-1999, la seconda negli anni 2000-2007, la terza negli anni 2008-2017. Queste generazioni condividono caratteristiche identitarie e valori come il rispetto, la pace, l'uguaglianza. Il lavoro presenta un’analisi linguistica dei testi italiani delle canzoni rap prodotte nel terzo periodo. A tale scopo la tesi è organizzata in sei capitoli. Il primo (La cultura hiphop) inquadra la nascita della cultura hiphop, le sue invenzioni artistiche, la sua globalizzazione e la sua ricezione in Italia. Sono presentati in particolare i/le pionieri/e della scena hiphop italiana e le tendenze che emergono nelle diverse scene locali. Il secondo capitolo (Ricerche sull’hiphop) presenta un quadro generale relativo alle ricerche sull’hiphop compiute negli ultimi trent’anni nell'ambito di più discipline tra cui la filosofia, la pedagogia, la storia dell’arte, l’economia e la sociologia. Uno spazio particolare è dedicato agli studi linguistici sul rap italiano, distinti in tre filoni caratterizzati da una diversa prospettiva di analisi: il rap come varietà linguistica e il rap come discorso. Gli studi sul rap come varietà si concentrano sulle influenze linguistiche di varietà globali, locali, scritte, orali e diafasiche, quelli focalizzati sul rap come codice analizzano invece le scelte linguistiche dei testi come espressioni di identità. Infine gli studi sul rap come genere mettono a confronto tipologie testuali e tipologie discorsive. Il terzo capitolo (Progettazione del corpus) illustra il metodo impiegato per la raccolta e la selezione dei testi, che si basa sui network e sulle piattaforme digitali con riconoscimento nella cultura hiphop italiana. Il riferimento presente negli articoli, nei commenti, nelle interviste e nelle recensioni di network e piattaforme digitali a “artisti riconosciuti nella scena”, “recensioni positive di album o canzoni singole”, “stile stimolante” e “influenza sulla scena rap italiana” ha portato a una selezione di 1000 canzoni rap, datate tra il 2008 e il 2017. Il quarto capitolo (Caratteristiche lessicali e stilistiche) presenta l'analisi di caratteristiche lessicali, di strutture ritmiche e metriche, di figure retoriche e di aspetti testuali che hanno particolare rilievo nel corpus. Dopo una prima riflessione sulla “Frequenza lessicale” nel primo paragrafo viene analizzata la ricorrenza di determinate parole e singoli fenomeni lessicali. Il secondo paragrafo “Struttura ritmica e metrica” affronta poi il tema del cosiddetto flow, che consiste nell'elaborazione delle rime verso schemi complessi e nella loro accentuazione/non-accentuazione a tempo (on-beat vs. off-beat) come mezzo stilistico. Nel paragrafo “Aspetti retorici” viene evidenziato, tramite diversi esempi, l'uso di alcune tendenze stilistiche (addizione, omissione, trasposizione, sostituzione) e forme retoriche tramandante oralmente come il Signifyin(g), caratteristica cruciale dell’African American Vernacular English. Nel paragrafo “Tipologia dei testi” si illustrano alcune modalità discorsive dei testi rap (self-referential speech, listener-directed speech, boasting, dissing, localizing e representing), presenti nelle canzoni del corpus. Nel quinto capitolo viene affrontata la relazione tra aspetti linguistici globali e locali (Un linguaggio “glocale”? – «Quello che siamo è solo spazio, parole»), in cui è adottata la prospettiva del rap e delle varietà linguistiche nei paragrafi “HipHop Speech Community”, “Artistic Code-Mixing – Repertorio di una comunità linguistica hip hop italiano?” e “Oralità e scrittura”. Il mistilinguismo e il code-switching tra dialetti, altri sistemi linguistici e diverse varietà dell’italiano sono degli strumenti fondamentali e distintivi per la struttura dei testi rap italiani e possiedono sia caratteristiche espressive, sia identitarie. Partendo dalla composizione scritta dei testi vengono aggiunti appositamente tipici elementi dell’oralità per dare un’impostazione spontanea, discorsiva e dialogica alla canzone. Questa relazione tra scrittura e oralità si può trovare anche nella tradizione della canzone popolare italiana. Nel sesto e ultimo capitolo del lavoro (Resistance Vernacular – «Ma io penso diverso, ostinato e contrario») vengono esaminati i ricorrenti elementi linguistici che nei testi svolgono una funzione di critica e autocritica, provocazione, espressione identitaria e che permettono di riconoscere i testi delle canzoni rap come parte del genere comunicativo della resistance vernacular. Inoltre vengono analizzati tratti discorsivi e dialogici dei testi studiati e il coinvolgimento del destinatario, variabile a seconda dell’uso e della frequenza di questi tratti. Il primo paragrafo, “Formazione del contesto”, prende in esame sia forme deittiche sia riferimenti intra-testuali e extra-testuali, i quali sono elementi chiave per la comprensione del contesto da parte del destinatario. Nel paragrafo “Dialogicità” sono analizzati gli elementi che marcano un carattere interazionale, come allocuzioni ai destinatari e segnali discorsivi con funzioni interazionali. Nell'ultimo paragrafo, infine, viene descritta il Resistance Vernacular come genere comunicativo del rap italiano. Vengono analizzate quindi le strategie verbali usate per contrastare e contraddire, attraverso la presa di distanza da riflessioni ironiche, esempi provocatori di confronto verbale, suggerimenti di circostanza e per mezzo anche dell’ esplicitazione di possibili identificazioni. Il lavoro fornisce dunque un ampio panorama della produzione di testi rap in Italia nell'ultimo decennio che si inseriscono nell'ambito di due note tradizioni narrative, una locale (la canzone popolare italiana) e l'altra non locale (l'Afro American Vernacular English). L’analisi condotta su un corpus testuale selezionato ed esaminato secondo criteri quantitativi e qualitativi si concentra su aspetti semantici, pragmatici, testuali e infine sull'impiego di diverse varietà linguistiche, che diventano veicolo fondamentale per l'espressione identitaria sia di autori sia di destinatari. Vengono analizzati perciò i principali tratti distintivi che caratterizzano il neo-plurilinguismo, che è forma performativa e comunicativa di un Resistance Vernacular.
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PALLASSINI, ALESSANDRO. "Il contesto lavorativo come spazio di formazione. Incontro tra domanda e offerta formativa nel colloquio aziendale." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1002731.

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Abstract:
La presente ricerca, nell'ambito della pedagogia del lavoro e della formazione in ambito aziendale, studia i processi di ricontestualizzazione che permettono di tradurre i bisogni materiali di un'organizzazione in pratiche formative indirizzate verso i singoli individui. Abbiamo analizzato come nel “mercato della formazione” domanda e offerta formativa si incontrino e quali siano i dispositivi che rendono possibile questa relazione. La tesi che sosteniamo e che sostanzia l'intero lavoro rimanda alle possibilità che attraverso il linguaggio si possano trovare spazi di coincidenza tra le esigenze delle organizzazioni e le pratiche formative indirizzate verso i singoli. Il linguaggio, in questa ottica, esprime e, in qualche maniera, si riferisce, sebbene in forma sfaccettata e non meccanica, alle dinamiche societarie e ai rapporti di potere (Bernstein & Foucault). Pertanto, questo studio si propone di rintracciare i dispositivi pedagogici che operano nella mediazione tra le esigenze proprie dell'organizzazione e quelle del singolo individuo. La tesi si articola in quattro parti che possono essere divise in due distinte sezioni interrelate tra di loro. I primi due capitoli trattano le questioni eminentemente teoriche che fungono da “motore profondo” delle restanti riflessioni. Nello specifico, il primo capitolo affronta le tematiche relative al ruolo del lavoro nella formazione dell'individuo. Tale approccio si basa principalmente sul paradigma teorico di sfondo delle teorie dell'attività (Leont'ev, Engeström e i successivi sviluppi) e su alcune riflessioni circa l'ambiente lavorativo come spazio cognitivo, capace di generare apprendimento (Billet, Eraut, Rossi e Vicari tra gli altri). Le riflessioni svolte in questa parte servono a definire una serie di punti teorici che vengono utilizzati come riferimenti permanenti nei capitoli successivi e fissano una molteplicità di dimensioni proprie dell'agire all'interno di un'organizzazione. Il secondo capitolo, partendo da questi principi teorici, fornisce elementi di analisi principalmente indirizzati verso i dispositivi di ricontestualizzazione e sul ruolo svolto dal Dispositivo Pedagogico (Bernstein). La seconda parte del capitolo rappresenta una “traduzione” per l'ambito aziendale delle riflessioni proprie della prima parte. In particolar modo, appoggiandoci sul concetto di Dispositivo Formativo Aziendale con il quale Federighi traduce, per il caso specifico dell'azienda, il concetto proprio di Bernstein di Dispositivo Pedagogico, si analizzano quali siano le dimensioni della formazione all'interno delle organizzazioni produttive, declinandole per un settore specifico della popolazione lavorativa, ovvero quello dei talenti. Il terzo capitolo, che apre la seconda parte di questa ricerca, può essere sezionato in due parti distinte. Nella prima viene affrontato il ruolo del linguaggio inteso come attività produttiva direttamente relata in maniera omologica con l'attività di tipo lavorativo (Rossi - Landi). Invece, nella seconda parte si affrontano nello specifico le scelte metodologiche e di analisi utilizzate nella parte finale di questo studio quali, ad esempio, le tecniche proprie dell'analisi del discorso e della conversazione. Si tratta di un capitolo in cui elementi teorici, metodologici e primi riscontri empirici si fondono e danno consistenza ai principi generali esposti nella parte iniziale della tesi. Infine, l'ultimo capitolo presenta il caso di studio empirico. In esso vengono analizzati, secondo le tecniche proprie dell'analisi della conversazione asimmetrica, una serie di colloqui svolti in differenti aziende di distinte tipologie produttive. Tali colloqui, condotti da un gruppo di analisti delle pratiche formative, sono finalizzati all'immissione in formazione degli individui attraverso l'emersione e la ricontestualizzazione dei loro bisogni in attività pedagogiche. L'intero studio propone una metodologia di analisi indirizzata a mostrare come i differenti attori, che sono i protagonisti della formazione, pur nella asimmetricità dei loro rispettivi ruoli, si interrelino tra di loro per arrivare a definire macroaree condivise di intervento formativo. Tali macroaree, che abbiamo denominato in questo studio tag formativi, rappresentano prime comunanze logiche su cui far convergere l'azione formativa che poi dovrà essere specificata secondo contenuti puntuali e declinata attraverso gli assi del tempo (scansione degli impegni di formazione lungo un arco temporale definito) e dello spazio (luoghi specifici in cui la formazione avrà luogo). La ricerca propone infine, nei suoi tratti sostanziali, un dispositivo di analisi delle dinamiche di ricontestualizzazione che permette il loro disvelamento e l'intervento su di esse per instradarle attraverso azioni che cerchino di far incontrare le differenti esigenze degli individui e dell'azienda in muta e proficua collaborazione.
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Books on the topic "Ricontestualizzazione"

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La ceramica "di Gnathia" al Museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia: Ipotesi di ricontestualizzazione. Roma: Quasar, 2008.

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Zamboni, Lorenzo, and Paolo Rondini. Digging up excavations: Processi di ricontestualizzazione di "vecchi" scavi archeologici : esperienze, problemi, prospettive : atti del seminario, Pavia, Collegio Ghislieri, 15-16 gennaio 2015. Roma: Edizioni Quasar, 2016.

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