Academic literature on the topic 'RICONOSCIMENTO RECIPROCO'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'RICONOSCIMENTO RECIPROCO.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "RICONOSCIMENTO RECIPROCO"

1

Wolfstein, Eugene Victor. "Il capitalista e l'uomo dei topi. Marx, Freud e il significato del denaro." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 21 (April 2011): 7–44. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021001.

Full text
Abstract:
Marx e Freud ritengono entrambi che il denaro incorpori significati sociali nascosti. Per Marx il denaro significa l'alienazione del lavoro e il brutale sfruttamento dei lavoratori nel processo di produzione di surplus di valore. Per Freud esso si riduce all'equazione simbolica "denaro = feci = pene" e pertanto significa le relazioni sadomasochiste. In entrambi i casi le analisi del denaro rivelano il fallimento del reciproco riconoscimento. Questi fallimenti nel riconoscimento, ed analogamente il significato del denaro, danno origine all'interazione tra le relazioni sociali capitalistiche e la psicodinamica della posizione schizo-paranoide.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Prandi, Franco, and Marzia Ravazzini. "Il valore del riconoscimento reciproco: integrazione, alleanze, complessità e sconfinamenti." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (March 2017): 15–53. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2017-001004.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

De Benedittis, Fulvia. "Cum-siderare l'Altro. Il Sublime nell'incontro analitico." STUDI JUNGHIANI, no. 32 (February 2011): 97–115. http://dx.doi.org/10.3280/jun2010-032006.

Full text
Abstract:
L'Autrice evidenza, tramite il concetto di(Meltzer), come analista e analizzando, similmente alla coppia madre e bambino, formino una relazione dove il riconoscimento reciproco della bellezza, si conferma come una tappa essenziale della vita psichica. Il sentimento della bellezza emerge nel campo analitico, non nella sua forma apollinea del bello, ma nella forma del. L'ascolto del Sublime non avviene mediante la mera percezione dei sensi, ma richiede un'ascesi interiore,. Nell'incontro analitico, le veritŕ piů profonde dell'altro si rivelano alla luce di uncapace dil'altro nella sua realtŕ piů intima. Ogni incontro autentico, che cerchi cioč la veritŕ psichica come accade nella coppia analitica, puň costituirsi come(Jung) solo se illuminato da un reciproco. L'Autrice si ispira, con particolare riferimento, al pensiero psicoanalitico di Meltzer, Bion e Jung, ma anche a fonti di carattere religioso, estetico e piů in generale filosofico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Crespi, Fanco. "Quale individuo oltre l'individualismo?" SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 40 (April 2011): 117–30. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-001010.

Full text
Abstract:
Il concetto di individuo ha conosciuto nella nostra epoca una profonda trasformazione, che ha segnato la fine del soggetto quale centro trasparente di razionalitÀ, autocostituito prima di ogni relazione. Oggi vengono soprattutto sottolineati la vulnerabilitÀ dell'individuo, i limiti del suo sapere e del suo potere di controllo riguardo a se stesso e al mondo. L'attenzione al carattere inconciliabile della situazione esistenziale, la dimensione costitutiva della relazione intersoggettiva, la dinamica del riconoscimento reciproco configurano una soggettivitÀ che, nel momento stesso in cui rivendica la sua irriducibile singolaritÀ, č anche profondamente consapevole della sua socialitÀ, evitando cosě le opposte derive del comunitarismo repressivo e dell'individualismo illimitato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Mogavero, Domenico. "Il muro tra Vaticano e Italia per rafforzare la pace sociale e politica." FUTURIBILI, no. 3 (September 2012): 40–81. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003004.

Full text
Abstract:
Il tema viene affrontato alla luce degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato le vicende della Chiesa in Italia dal 20 settembre 1870, occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, fino ai nostri giorni. L'esposizione si fonda sull'analisi di documenti ufficiali. La storia del muro tra Vaticano e Italia č proposta in tre fasi. La prima, definita di conflittualitŕ insanabile, descrive la situazione venutasi a creare con la breccia di Porta Pia, che determinň l'opposizione assoluta del Papa al nuovo assetto della cittŕ di Roma e dell'Italia. Iniziň da questo evento la cosiddetta "questione romana", incentrata sul mancato reciproco riconoscimento delle due istituzioni (la Santa Sede e il Regno d'Italia). Inoltre, il Papa rifiutň la tutela unilaterale proposta dal governo italiano formulata con la cosiddetta Legge delle Guarentigie. La seconda fase, caratterizzata da reciproco riconoscimento e collaborazione, inizia l'11 febbraio 1929, data in cui furono sottoscritti i Patti lateranensi con i quali fu sancita la riconciliazione tra l'Italia e il Papato. Dopo una trattativa lunga e complessa, si pervenne alla soluzione della questione romana, formalizzata nel "Trattato" e nella "Convenzione finanziaria", documenti che sancirono la nascita dello Stato della Cittŕ del Vaticano e ne riconobbero l'indipendenza e la sovranitŕ, garanzie per l'esercizio libero del ministero del Papa, capo della Chiesa universale. A ciň si aggiunse la sottoscrizione del "Concordato", con il quale furono regolamentate le materie di competenza mista tra Stato e Chiesa. La terza fase č quella della revisione concordataria, motivata dagli eventi seguiti al Secondo conflitto mondiale (caduta del regime fascista e instaurazione di uno stato democratico repubblicano, fondato su una nuova Costituzione) e segnata anche dagli eventi che caratterizzarono la vita ecclesiale (celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano e promulgazione di un nuovo Codex iuris canonici). In questa fase, il 18 febbraio 1984 fu sottoscritto l'"Accordo di revisione del Concordato lateranense", con il quale la normativa pattizia fu adeguata alle mutate condizioni sociali, culturali e religiose del Paese della Chiesa.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Ferrari, Mauro. "Interazioni inevitabili. Operatori sociali pubblici e privati nel welfare locale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004006.

Full text
Abstract:
L'articolo prende lo spunto da ricerche qualitative ed etnografiche e da interventi di consulenza e formazione svolte in diversi distretti sovra comunali di due Regioni italiane (Emilia Romagna e Lombardia). Obiettivo dell'intervento č di analizzare come, a partire dalla cornice generale definita dalla L. 328/00, si stiano realizzando in Italia diverse e multiformi esperienze di frequentazione e di definizione dei ruoli fra soggetti istituzionali e soggetti di terzo settore, e di come questa assidua frequentazione implichi lo svilupparsi di interazioni inevitabili fra operatori che appartengono ad agenzie differenti: pubbliche, del privato sociale, ed in misura minore del privato profit. Si tratta di un tema che coinvolge le competenze ad agire degli operatori (di entrambi i "tipi" di operatori); che puň inficiare, o quantomeno indebolire, i processi di governance e che invece, se adeguatamente riconosciuto, puň invece sviluppare una consapevolezza capace di generare forme di riconoscimento reciproco ormai indispensabili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Bertelé, Matteo. "Un ambasciatore del "Realismo" italiano: Gabriele Mucchi nella Repubblica democratica tedesca negli anni Cinquanta." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 87–101. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002005.

Full text
Abstract:
L'articolo esamina il ruolo di Gabriele Mucchi (1899-2002) nel contesto delle relazioni culturali tra Italia e Repubblica democratica tedesca nel corso degli anni Cinquanta, quindi prima di un reciproco riconoscimento giuridico e della firma di accordi bilaterali. Pittore realista e militante comunista, Mucchi fu una figura chiave nel dibattito artistico della DDR, all'interno del quale il "Realismo" italiano costituì un contributo determinante al processo di autodeterminazione di un'arte tedesca e socialista. L'artista fu oggetto di una crescente attenzione da parte delle istituzioni culturali della DDR, che nel 1956 lo invitarono a ricoprire la cattedra di pittura presso la Scuola d'arte di Berlino Est, città dove avrebbe continuato a risiedere, pur alternandosi con l'Italia, anche in seguito alla caduta del Muro. Sulla base di documenti d'archivio inediti e di uno spoglio della stampa, l'articolo mette in luce le premesse e gli esordi della sua poliedrica attività nella DDR in ambito formativo, critico ed espositivo, analizzando al tempo stesso il suo particolare status come esempio di cooperazione tra Europa occidentale e orientale, e quindi come caso di studio della Guerra Fredda culturale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Manghi, Sergio. "Liberi, liberi. Tra violenza e fraternitŕ." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 14 (September 2010): 55–68. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-014005.

Full text
Abstract:
Dal 1945 ad oggi, le nostre societŕ e il nostro immaginario collettivo sono cambiati profondamente. Ed č cambiato anche il modo di significare la violenza smisurata che ha fatto il suo ingresso nella storia con le bombe di Hiroshima e Nagasaki, nel frattempo proliferate. All'immaginario postbellico, caratterizzato da aspettative di forte integrazione sociale e da un rapporto protettivo, "pater-materno", tra individui e istituzioni, č seguito l'immaginario degli anni '60 e '70, caratterizzato dal dilagare del desiderio "filiale" di indipendenza e di libertŕ. A partire dai primi anni '80, la spinta libertaria č stata incorporata, trasformata e sublimata dall'immaginario "neo-liberale" del capitalismo tecnonichilista (Magatti). Con questa inedita configurazione sociale, caratterizzata dal convergere delle spinte libertarie - radicalmente individualizzate, frammentate ed estetizzate ("godimento cinico": "i"ek) - e degli apparati tecnologici sviluppati in tutti gli ambiti della vita, incluso quello militare, ormai potentemente nuclearizzato, il nichilismo profetizzato da Nietzsche tende a permeare l'immaginario collettivo. Nelle nostre relazioni, dal livello internazionale a quello interpersonale, emerge una nuova sfida: la sfida della fraternitŕ. La sfida del riconoscimento reciproco tra i "figli" in uscita - auspicabilmente - dall'adolescenza della libertŕ.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Eiguer, Alberto. "L'ascolto terapeutico dei legami intersoggettivi nella famiglia: la funzione delle identificazioni." INTERAZIONI, no. 1 (July 2011): 43–57. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-001004.

Full text
Abstract:
La teoria e la pratica dell'intersoggettivitŕ sottolineano che gli apparati psichici di due o piů soggetti funzionano in modo reciproco. L'identificazione gioca un ruolo attivo in questi scambi: essere in risonanza con l'altro significa potersi mettere al suo posto e identificarsi con il suo vissuto. L'identificazione con il bambino suppone un lungo sviluppo d'impregnazione dell'Io, che lo modifica in modo tale da includere al suo interno aspetti del funzionamento o della personalitŕ dell'altro. Non ci si identifica con l'altro senza essere sconvolti dal legame con lui, da quello che esprime o mostra; prima di identificarsi con lui, č necessario riconoscere il suo posto all'interno dei legami di parentela. Per esempio, la madre identifica il padre (lo designa) come il genitore del bambino e viceversa. Di conseguenza, si nota che l'identificazione puň adottare tre forme, a seconda delle tre varianti grammaticali del verbo identificare: attributiva, riflessiva e passiva: "io ti identifico ad un altro", "io mi identifico a te o ad un terzo", "io sono identificato da un altro come un tale". Nella pratica clinica con i bambini o gli adolescenti, si osserva chiaramente che un genitore misconosciuto nella sua funzione puň essere "rigettato" dal figlio perché non si creano le condizioni affinché egli possa essere preso come modello. L'idea dell'intersoggettivitŕ sottolinea che questi posizionamenti sono determinati e sovra determinati dall'intersoggettivitŕ tra i genitori e, piů in generale, tra i differenti membri della famiglia. Cosě come il riconoscimento č "mutuo", l'identificazione č sempre "reciproca". Delle illustrazioni di terapie e analisi mostrano le diverse prospettive che possono aprirsi dal concetto di intersoggettivitŕ.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Maniscalco, Maria Luisa. "Le minoranze religiose in Europa: costruire il legame sociale in uno spazio post-secolare." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001002.

Full text
Abstract:
La difficile costruzione di uno spazio pubblico europeo si trova oggi ad affrontare le complesse problematiche che vedono, da un lato, una radicata secolarizzazione delle societŕ europee e, dall'altro, la rinascita del fenomeno religioso anche sotto la spinta di minoranze che reclamano riconoscimento e ruolo pubblico come comunitŕ di credenti. Da questa tensione emerge l'esigenza di un dialogo, attraverso cui aiutare a costruire una piattaforma di valori comuni per una pacifica convivenza. La prospettiva post-secolare di questo articolo suggerisce di accantonare la dimensione religiosa come fonte di identitŕ di gruppo in favore di un'enfasi sulla religiositŕ come aspirazione universale al trascendimento e come legame sociale. Nello spazio pubblico europeo esistono le condizioni e i presupposti per pensare in termini di complessitŕ e di autoriflessivitŕ critica, per muoversi con creativitŕ e immaginazione in direzione di un futuro comune, per guardare alla storia e all'evoluzione delle culture (religione, costumi, stili di vita) non soltanto nella loro genesi identitaria, ma anche nel loro essere contesti aperti in cui le pratiche umane si organizzano in linguaggi, immagini, attribuzioni di significati e di simboli plurali che, seppure contrastanti, possono comunque incontrarsi e dialogare nel reciproco rispetto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "RICONOSCIMENTO RECIPROCO"

1

MANFREDINI, FRANCESCA. "MANDATO D¿ARRESTO EUROPEO E TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI: IL CONTROLLO DI PROPORZIONALITÀ." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/627518.

Full text
Abstract:
The European Arrest Warrant (EAW) represents the first instrument based on the principle of mutual recognition in criminal matters. Its approval aimed expressly at replacing the lengthy extradition procedures that existed among European countries, in order to achieve a more effective cross-border judicial surrender procedure. According to the statistics concerning the use of the EAW, this goal has been accomplished. Anyway, its great success has risen many issues concerning the correct balance between freedom and security. From this perspective, this PhD Thesis analyses the Framework Decision 2002/584/GAI, the Italian implementation law, as well as the most significant judgments of the Italian Supreme Court and of the European Court of Justice. In the last chapter, the Author focuses on the related problem consisting in the excessive use of the EAW, suggesting the introduction of a proportionality test – led by the issuing judicial authority as well as by the executing one – which could represent a suitable path to reach a balance between repressive needs and protection of fundamental rights.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

DE, LUCA CARLOTTA. "L'ORDINE EUROPEO D'INDAGINE PENALE: DISCIPLINA NORMATIVA E PRIME ESPERIENZE APPLICATIVE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/919437.

Full text
Abstract:
L’ordine europeo di indagine penale, introdotto dalla direttiva 2014/41/UE, è uno strumento di cooperazione giudiziaria nel settore delle prove divenuto imprescindibile a fronte della crescente dimensione transnazionale assunta dalla criminalità, quale conseguenza dell’evaporazione dei confini geografici nello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione europea. La direttiva sovranazionale, recepita nell’ordinamento italiano attraverso il d.lgs. n. 108 del 2017, ha dato vita a un istituto avente natura ibrida, animato dal principio del reciproco riconoscimento, che conserva, al contempo, alcuni tratti tipici della mutua assistenza giudiziaria tradizionale, nel tentativo di coniugare l’efficienza investigativa e la tutela delle garanzie fondamentali. Sullo sfondo di un contesto caratterizzato dall’assenza di armonizzazione tra le regole processuali e probatorie nazionali, il meccanismo di acquisizione della prova all’estero ruota attorno al principio di proporzionalità, che prende forma nel giudizio di bilanciamento, da condursi in concreto tenendo conto delle peculiarità del caso, tra le esigenze connesse all’accertamento del reato e il sacrificio imposto ai diritti delle persone a vario titolo coinvolte nelle procedure di emissione ed esecuzione dell’ordine. La presente tesi di dottorato intende fornire un’analisi a trecentosessanta gradi dell’ordine europeo d’indagine, prendendo le mosse dalla disciplina normativa, con l’obiettivo di mettere in luce le principali problematiche emerse nelle sue prime esperienze applicative e individuare soluzioni in grado di accorciare le distanze che separano teoria e prassi. A tal fine, ampio spazio è dedicato alla ricostruzione delle prime pronunce giurisprudenziali rese sul tema dalla Corte di giustizia e dalla Corte di cassazione, che rivelano complessivamente la tendenza a prediligere le istanze di efficienza investigativa a scapito dei diritti della difesa, per poi esporre, in chiave critica, alcuni casi pratici selezionati presso le Procura della Repubblica di Milano e di Monza
The European criminal investigation order, introduced by Directive 2014/41/EU, is an instrument of judicial cooperation in the field of evidence, which has become necessary, given the growing transnational dimension of crime as a result of the sublimation of geographical boundaries in the European Union's Area of Freedom, Security and Justice. The supranational directive, implemented by Italian Legislative Decree no. 108 of 2017, has given rise to a construct of hybrid nature, inspired by the principle of mutual recognition, which maintains, at the same time, certain features typical of traditional mutual legal assistance, in an attempt to combine investigative efficiency and protection of fundamental guarantees. In an underlying backdrop still characterized by the absence of harmonization of national procedural and evidentiary rules, the mechanism for adducing evidence in a foreign country revolves around the principle of proportionality, which in turn takes shape in the context of a balancing judgement - to be conducted in the actual case and taking into consideration the specificities of such case - between the needs related to the detection of crime and the sacrifices imposed on the rights of the persons involved, for various reasons, in the procedures aimed at issuing and executing the relevant order. This doctoral thesis intends to provide a comprehensive analysis of the European Investigation Order, beginning with its legal framework, for the purposes of highlighting the main problems that have emerged in its early-stage enforcement and of identifying solutions capable of shorten the gap between theory and practice. To this end, a large space is firstly dedicated to the analysis of the early case-law rendered by the Court of Justice and by the Italian Court of Cassation on this theme, which reveals the overall tendency to prefer purposes of investigatory efficiency to the detriment of defense rights; secondly, this thesis critically evaluates some practical cases selected at the Public Prosecutor's Office of Milan and Monza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

GIORGI, ELOISA. "Il principio del mutuo riconoscimento nel diritto dell'Unione europea." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1155603.

Full text
Abstract:
Dapprima, elemento propulsore del mercato interno, quindi principio informatore dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, il mutuo riconoscimento costituisce una tecnica giuridica che determina una sorta di ultraterritorialità dell’applicazione delle legislazioni degli Stati membri. L’estrema funzionalità del principio consiste nell’ovviare alle divergenze normative esistenti fra gli Stati membri, vincolandoli alla presunzione di rispetto del diritto dell’Unione da parte di ogni altro Stato membro. La tesi esamina il principio del mutuo riconoscimento quale strumento di coordinamento degli ordinamenti degli Stati membri, interrogandosi sull’efficacia di tale tecnica giuridica a garantire una tutela effettiva dei diritti fondamentali dell’individuo, risultando funzionale all’integrazione europea. Lo studio del principio nell’ordinamento giuridico dell’Unione è compiuto sotto un duplice profilo, statico e dinamico. Sotto il profilo statico, l’analisi tenta di delineare l’anatomia del mutuo riconoscimento, identificandone la natura giuridica, gli elementi distintivi in ciascuno dei tre settori in cui esso trova attuazione (mercato interno, cooperazione giudiziaria in materia civile e penale), nonché la peculiare geometria variabile che ne caratterizza l’applicazione. Sotto il profilo dinamico, la ricerca esamina il principio del mutuo riconoscimento come tecnica di coordinamento degli ordinamenti giuridici degli Stati membri, ora nella dimensione orizzontale ora nella dimensione verticale. Intesi come limiti del mutuo riconoscimento, ai diritti fondamentali è assegnata la funzione di parametri ai quali informare l’analisi della dimensione orizzontale del coordinamento attuato dal principio, mostrando un orientamento giurisprudenziale tutt’altro che omogeneo tra i diversi ambiti di applicazione. La dimensione verticale del coordinamento operato dal mutuo riconoscimento si articola in due sezioni. Da una parte, si analizza il coordinamento tra gli ordinamenti degli Stati membri e il sistema istituito dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Da tale analisi può desumersi il rischio di cortocircuito che potrebbe determinarsi nella tutela dei diritti fondamentali degli individui per effetto della contemporanea operatività della presunzione di tutela dei diritti umani da parte degli Stati membri elaborata dalla Corte di giustizia, e della presunzione di protezione equivalente formulata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Dall’altra parte, la ricerca rivela l’insufficienza del meccanismo contemplato dall’art. 7 TUE ai fini della salvaguardia verticale della tutela dei diritti fondamentali nei settori regolati dal mutuo riconoscimento. Quest’ultima analisi si presenta sintomatica dell’attuale insufficienza del mutuo riconoscimento come strumento di cooperazione preposto al superamento delle diversità normative tra gli Stati membri. Più precisamente, in assenza di un’armonizzazione delle normative nazionali, l’efficacia del mutuo riconoscimento come tecnica di coordinamento degli ordinamenti giuridici degli Stati membri richiederebbe una più ampia cognizione delle autorità giurisdizionali dell’esecuzione in ordine all’accertamento, nel singolo caso, della concreta osservanza dei diritti fondamentali dell’individuo, così da favorirne l’effettiva tutela dei diritti fondamentali e la costruzione di un’autentica e più solida fiducia reciproca tra gli Stati membri.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

CAIRA, Adalgisa. "Il linguaggio nella fenomenologia dello spirito di Hegel. Deissi, negazione, reciproco riconoscimento." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/102344.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "RICONOSCIMENTO RECIPROCO"

1

Honneth, Axel. Capitalismo e riconoscimento. Edited by Marco Solinas. Florence: Firenze University Press, 2010. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-074-1.

Full text
Abstract:
Capitalismo e riconoscimento presenta, in cinque saggi per la prima volta raccolti insieme e tradotti in italiano, una densa e pregnante analisi di taluni cruciali processi socio-strutturali, morali e normativi delle società capitalistiche contemporanee dalla prospettiva delle dinamiche del reciproco riconoscimento e del disrispetto concernenti la sfera del lavoro. Particolare attenzione è dedicata ai paradossali rovesciamenti delle istanze di autorealizzazione, autonomia e responsabilità personale registratisi negli ultimi decenni nel quadro di un mercato del lavoro sempre più deregolato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

(Italy), Consiglio nazionale forense, and Fondazione dell'avvocatura italiana, eds. Il riconoscimento reciproco dei provvedimenti in materia di regime patrimoniale tra coniugi o tra conviventi: Atti del seminario Roma, Consiglio nazionale forense, 14 dicembre 2005. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2007.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography