Academic literature on the topic 'Ricerca processo'

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Journal articles on the topic "Ricerca processo"

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Hörnschemeyer, Jörg. "„Möchten Sie das Programm wirklich löschen?“." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 491–501. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0019.

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Abstract:
Riassunto Nucleo centrale dei digital humanities (DH) è lo sviluppo e l’analisi di metodi digitali che sono finalizzati a risolvere quesiti posti nell’ambito delle scienze umanistiche. La creazione di software ne costituisce un elemento fondamentale. Mentre i dati raccolti sono di regola punto di partenza e d’arrivo della ricerca, i processi trasformativi che, basati su calcoli algoritmici, conducono dall’uno all’altro, rappresentano lo sforzo intellettuale decisivo e vanno considerati il vero risultato scientifico. Il software dedicato alla ricerca scientifica nasce di solito nel corso di un processo creativo e combinatorio molto complesso che dipende da molteplici legami con altre risorse. Il ciclo di vita del software in questione è molto più breve e molto più soggetto a influenze esterne rispetto a quello dei classici dati di ricerca. Come forma particolare dei dati di ricerca, il software pone pertanto sfide particolari al processo di sviluppo e a una gestione sostenibile dei dati. Il riconoscimento del software come risultato di ricerca, la creazione di strutture istituzionali che offrono opportunità di carriera agli sviluppatori e alle sviluppatrici, e l’integrazione del software in infrastrutture sostenibili di dati di ricerca sono la chiave per un’attività di ricerca più trasparente e più qualificata.
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Giullari, Barbara, and Sara Elisabetta Masi. "Processi di policy making e innovazione nelle politiche industriali dell'Emilia Romagna." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 125–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122009.

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Abstract:
Il paper illustra una ricerca che ha per oggetto lo studio del processo di policy making per la realizzazione del Programma regionale per la ricerca industriale, l'innovazione e il trasferimento tecnologico della Regione Emilia Romagna. La trattazione riflette sulla sfida posta dal passaggio da politiche lineari dell'innovazione a politiche sistemiche in cui l'innovazione è elemento cruciale degli output, ma anche ingrediente fondamentale del processo di. In questa prospettiva il focus del lavoro di ricerca consiste nella ricostruzione del rapporto tra attori e contesto istituzionale per esplorare i processi diche producono innovazione e l'individuazione del ruolo di imprenditori di policy.L'impostazione dell'analisi ha inoltre consentito di evidenziare le criticitŕ della retorica della convergenza nei processi dilocale dell'economia, attraverso lo studio comparato di due contesti locali in cui la politica per l'innovazione oggetto di studio è stata realizzata.
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3

Palumbo, Mauro. "La partecipazione che cambia la valutazione (e forse anche i valutatori?)." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2011): 29–44. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-004003.

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Abstract:
Il riferimento alla partecipazione mostra una crescente importanza tanto nella ricerca sociale quanto nei processi valutativi. Nella ricerca sociale la distanza tra "osservatore" ed "osservato" č sempre piů esile, e la partecipazione al processo di ricerca cresce cosě come l'uso dei metodi qualitativi. D'altra parte, i politici hanno bisogno di una ampia partecipazione per fronteggiare la riduzione di legittimazione delle istituzioni pubbliche cosě come il crescente ruolo svolto dalle politiche che per essere efficaci hanno bisogno di un consenso attivo da parte della popolazione coinvolta. L'articolo sottolinea i rischi implicati da una mera sovrapposizione tra processi valutativi e di ricerca e sottolinea le ragioni e le modalitŕ attraverso le quali mantenere coordinate, e tuttavia differenziate, le due attivitŕ.
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Thomae, Helmut, and Horst Kaechele. "La psicoanalisi comparata sulla base di una nuova forma di trascrizione del trattamento. Il caso Amalia X." SETTING, no. 30 (June 2012): 5–44. http://dx.doi.org/10.3280/set2010-030001.

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Abstract:
In questo articolo sosteniamo che č fondamentale, per capire come l'analista applica le sue conoscenze nella situazione analitica, indagare il processo analitico e sviluppare modelli di ricerca per la valutazione delle ipotesi cliniche Partiamo dalla premessa che la teoria dell'analista influenza la tecnica e che l'esame di un'analisi implica un processo interattivo. Ci chiediamo: "Come comprendere il legame inscindibile tra terapia e ricerca?". Sosteniamo che la comprensione che si sviluppa nel corso di una psicoanalisi non č ricerca: perché abbia luogo la ricerca, č necessaria un'esplorazione delle connessioni causali che comprenda le osservazioni e il pensiero dell'analista nel corso dell'analisi, passibili di valutazione da parte di osservatori indipendenti. Viene descritto e dimostrato un modello di ricerca basato sulla trascrizione delle audio-registrazioni e dei commenti annotati dall'analista per fornire a osservatori indipendenti la possibilitŕ di valutare le sue osservazioni e il suo pensiero.
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Magatti, Paolo. "Oltre la spirale. Tracce di riflessione e piste di ricerca sul processo di apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 13 (February 2010): 27–46. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013003.

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Abstract:
L'articolo si propone di fornire alcune linee di pensiero che possano cogliere una specificitŕ della psicosocioanalisi nell'interpretare i processi di apprendimento. L'apprendere dall'esperienza č un processo ricorsivo che si costruisce attraverso un procedere- ritornando. Tale doppio movimento č rappresentabile in prima battuta dalla figura "dialettica" della spirale; tale figura tuttavia risulta riduttiva se si vuole cogliere il carattere "molteplice" e complesso delle diverse storie di apprendimento. Porre l'attenzione sul movimento del ritornare implica il confrontarsi con il paradigma della riflessivitŕ, a partire dai recenti sviluppi delle ricerche sulla riflessivitŕ, l'articolo cerca di mettere in luce quali siano le caratteristiche di una riflessivitŕ psicosocioanalitica, che tenga conto anche delle dimensioni inconscie e "carsiche" del processo di apprendimento. Le nozioni di campo analitico e di pensiero onirico della veglia offrono piste di ricerca per pensare all'apprendimento come a un lavoro continuo di trasformazione tra emozioni, pensieri ed azioni.
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Grigis, Luigi. "Crisi adottive in adolescenza e giustizia penale minorile: una ricerca esplorativa sull'intervento dell'Ussm di Milano." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 148–60. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002013.

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Abstract:
L'ambito di ricerca selezionato è quello delle crisi adottive in adolescenza che sfociano nel processo al minore1. Il processo al minore, disciplinato dal Dpr 22 settembre 1988 n. 448 si fonda su principi quali la minima offensività e la de-stigmatizzazione. La ricerca2 si è posta tre obiettivi: 1) raccogliere elementi informativi rispetto alle crisi adottive conosciute dall'Ufficio di servizio sociale per i minorenni (Ussm) di Milano; 2) indagare la rappresentazione che gli assistenti sociali hanno della "crisi adottiva"; 3) analizzare l'intervento professionale degli stessi al cospetto del disagio acuto a carico di un minore adottato e/o di altri membri della famiglia adottiva. Dopo una sintetica descrizione del quadro concettuale e del contesto in cui si colloca l'azione professionale dell'Ussm di Milano si è inteso soffermarsi sulla "voce" degli operatori. Basata su dieci interviste, la ricerca illustra i percorsi degli adolescenti adottati, la rappresentazione della crisi adottiva e i punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità legate all'intervento professionale. Alla luce di quanto emerso l'elaborato si conclude con alcune considerazioni sul ruolo dei servizi sociali nelle crisi adottive. La finalità è di restituire un quadro conoscitivo capace di stimolare interventi per migliorarne l'efficacia.
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Francioni, Barbara. "Il processo di selezione dei mercati esteri per le piccole e medie imprese." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (November 2010): 21–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004003.

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Abstract:
Questo articolo prende in esame il tema dell'internazionalizzazione commerciale delle piccole e medie imprese (PMI), e in particolare il processo di selezione dei mercati esteri, su cui vi č ancora carenza di contributi di ricerca. L'obiettivo del lavoro č quello di analizzare il comportamento delle PMI cercando di capire se la selezione dei mercati esteri precede o segue la scelta della modalitÀ di entrata e quanto i due processi risultano fra loro collegati. L'analisi č stata realizzata attraverso una ricerca empirica condotta su un campione di duecentoventidue PMI. I risultati hanno evidenziato delle discrepanze fra i contribu- ti teorici finora prodotti e il comportamento riscontrato, mostrando un approccio prevalentemente passivo e non strategico e una prevalente contestualitÀ fra selezione del mercato e scelta della modalitÀ di entrata.
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Paola, Domingo, Riccardo Franchi, and Lorenzo Ravera. "Storia di una ricerca." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 12 (November 21, 2022): 117–28. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.6.

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Abstract:
L’attività didattica descritta ha avuto origine da un classico problema di calcolo combinatorio e probabilità che si sono posti due studenti di una quinta liceo scientifico, che sono anche due degli autori di questo articolo. Si descrivono i primi tentativi di risoluzione, l’uso della simulazione al computer per cercare di ottenere informazioni sulla soluzione, due diversi approcci per la ricerca di regolarità che aiutassero a risolvere il problema, la ricerca di conoscenze matematiche che aiutassero a dare un senso ai risultati delle simulazioni, il tentativo di spiegare alle compagne e ai compagni tutto il lungo e articolato processo di approccio al problema, che si configura come una vera e propria attività di ricerca.
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Argentin, Gianluca, Gabriele Ballarino, and Sabrina Colombo. "Accesso ed esiti occupazionali a breve del dottorato di ricerca in Italia. Un'analisi dei dati Istat e Stella." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 165–81. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126011.

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Abstract:
Negli anni recenti il numero di dottori di ricerca č cresciuto molto. Si mostra che tale processo non ha ridotto le disuguaglianze sociali e di genere nell'accesso al dottorato; le evidenze empiriche portate supportano poi l'ipotesi di un eccesso di offerta di dottori di ricerca nel mercato accademico.
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Trincas, Roberta, and Mauro Meleddu. "La relazione tra processi emotivi e processi di controllo cognitivo: i meccanismi di conflitto e interazione." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (June 2012): 243–80. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-002005.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio si č sviluppato notevolmente lo studio della relazione tra processi emotivi e processi di controllo cognitivo e, attualmente, č stata sottolineata la similaritŕ tra questi due processi. Pensiamo, per esempio, allo sviluppo dei modelli del doppio processo nell'ambito di studio delle emozioni (Barrett et al., 2007), secondo cui i processi emotivi comprendono forme di elaborazione automatica e controllata cosě come i processi cognitivi. In accordo con questa prospettiva, risulta necessario chiarire alcune questioni fondamentali sulla similaritŕ tra emozioni e processi cognitivi e sui loro meccanismi di interazione. Le ricerche sull'argomento si sono interessate a due aspetti, uno riguarda il ruolo dei processi di controllo cognitivo nella regolazione emotiva, l'altro si focalizza sull'influenza delle emozioni sui processi di controllo del pensiero e del comportamento. L'obiettivo di questa rassegna critica della letteratura č di approfondire quest'ultimo filone di ricerca considerando, in particolare, la prospettiva secondo cui gli stati emotivi sarebbero attivati automaticamente e, conseguentemente, interferirebbero sull'esecuzione di compiti che richiedono controllo esecutivo (Gray, 2004; Zelazo, 2006). A tal fine, verrŕ delineata una prospettiva teorico/metodologica che integra i principali modelli teorici e le ricerche appartenenti a questo ambito di studi delle scienze cognitive.
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Dissertations / Theses on the topic "Ricerca processo"

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RODER, EMANUELA. "The complexity of therapeutic action in DBT: preliminary studies on process and outcome." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241311.

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Abstract:
La Dialectical Behavior Therapy (DBT) è un programma di trattamento cognitivo-comportamentale strutturato, complesso e ricco, messo a punto per pazienti con Disturbo Borderline di Personalità (BPD) e gravi comportamenti disfunzionali (tentativi suicidari, autolesività, instabilità relazionale, comportamenti impulsivi). DBT ha dimostrato la sua efficacia in numerosi studi: i tentativi suicidari e i comportamenti disfunzionali si sono ridotti, mentre la regolazione emotiva e il funzionamento generale dei pazienti sono migliorati. La ricerca presentata i prefigge di valutare l’efficacia e i meccanismi d’azione di DBT, esaminando sia la dimensione di outcome, sia la dimensione di processo. La prima parte dell’elaborato è dedicata alla presentazione del modello DBT. Se ne discutono i fondamenti teorici, gli accordi alla base del trattamento, le modalità del programma terapeutico e le strategie di intervento. La seconda parte dell’elaborato è una valutazione dell’efficacia di DBT, rispetto alle variabili target. Lo studio è di tipo longitudinale ed è stato condotto seguendo le linee guida internazionali. DBT è stata messa a confronto con un programma di trattamento comparabile per tipologia di pazienti, obiettivi e complessità. Il campione è composto da 95 pazienti ambulatoriali, valutati ogni tre mesi. Poiché ci si attendeva che il contributo della variabilità individuale fosse rilevante, sono stati utilizzati modelli lineari gerarchici con effetti casuali. I risultati hanno mostrato che i tentativi suicidari, i comportamenti autolesivi, la disregolazione emotiva e comportamentale sono diminuiti in entrambi i gruppi dopo un anno; i modelli hanno mostrato come i soggetti differissero nella quota di cambiamento. Inoltre, i risultati sul campione dei completer hanno suggerito che il setting di gruppo e l’intensità del trattamento potrebbero agire quali specifici meccanismi terapeutici. La terza parte dell’elaborato si compone di una serie di studi di processo con un disegno single case, inseriti nel filone della ricerca process-outcome: si tratta della valutazione di due coppie terapeutiche, una con esito favorevole ed una con esito parziale. Le pazienti erano due giovani donne con diagnosi di BPD, differenti per profilo di personalità e comportamenti disfunzionali; hanno seguito un programma DBT standard con il medesimo terapeuta, un clinico esperto. Sono state esaminate le sedute durante il primo anno di trattamento. Si sono considerate tanto la dimensione tecnica quanto quella relazionale del processo terapeutico, esaminando entrambe da una prospettiva macroanalitica e microanalitica. I risultati hanno mostrato come alcuni aspetti siano riscontrabili in ambedue le coppie terapeutiche: l’aderenza al modello di trattamento e l’atteggiamento del terapeuta orientato alla collaborazione. D’altra parte, sono emerse specificità relative alle coppie terapeutiche. Nel trattamento della paziente con esito positivo, è presente un clima relazionale globalmente positivo, terapeuta e paziente riescono ad affrontare in modo proficuo anche le incomprensioni. Invece, nel trattamento della paziente con esito parziale, terapeuta e paziente faticano a trovare una sintonizzazione e a lavorare in modo sinergico, rimanendo bloccati in dinamiche problematiche e senza riuscire a conseguire pienamente gli obiettivi prefissati. Nel loro insieme, i risultati hanno confermato l’efficacia e la complessità di DBT. Più precisamente, hanno messo in luce le sovrapposizioni e le differenze tra DBT e altri modelli teorici, in particolare con gli interventi che promuovono il funzionamento riflessivo. Inoltre, i risultati hanno confermato l’importanza di una relazione collaborativa tra terapeuta e paziente. In sintesi, è possibile concludere che i meccanismi dell’azione terapeutica in DBT possono essere compresi solo alla luce delle dinamiche del processo terapeutico entro cui si verificano.
Dialectical Behavior Therapy (DBT; Linehan, 1993, 2014) is a structured, complex and comprehensive cognitive-behavioral treatment program for patients with Borderline Personality Disorder (BPD) and severe dysfunctional behaviors (repeated suicidal attempts, self-harm behaviors, relational instability, other impulsive behaviors). Up to now, DBT proved its effectiveness in several studies: suicide attempts and dysfunctional behaviors decreased, while emotional regulation and general functioning improved. The present research aimed at assessing the effectiveness of DBT and its mechanisms of action, evaluating both outcome and process dimensions. The first part of the thesis is dedicated to the presentation of the DBT model, examining its theoretical foundations, the agreements underlying the treatment, the modalities of therapeutic program, and the strategies of intervention. The second part of the thesis is an evaluation of the effectiveness of DBT, examining the course over time of the target variables. The study is longitudinal, single-blind, with a two-arm parallel design, conducted following the international guidelines for the outcome studies on intention-to-treat samples. DBT was compared with another treatment program comparable by patient type, objectives, and complexity of interventions. The sample was comprised by 95 outpatients, assigned to groups with the minimisation procedure and assessed every three months. Since the individual variability was expected to be consistent, Hierarchical Linear Models with random effects were used. Results showed that suicidality, self-harm, emotional and behavioral dysregulation decreased in both groups after one year; unconditional growth models indicated that subjects differed in the elevation and in the rate of change. Moreover, results on the completers’ subsample suggested that the group setting and the intensity of treatment could represent specific therapeutic mechanisms. The third part of the thesis is composed by process studies with a single-case design, in the strand of the process-outcome research: the empirical evaluation of two therapeutic couples, one with a favorable outcome and one with a partial outcome, was conducted. The patients were two young women with a diagnosis of Borderline Personality Disorder, different for personality profile and dysfunctional behaviors at the beginning of treatment; they followed a DBT standard program with the same therapist, a male experienced clinician. Sessions over the first year of treatment were examined (N1 = 38; N2 = 37). The technical and the relational dimensions of the therapeutic process were assessed and examined through a macroanalytic and microanalytic perspective. Results showed that some aspects are present in both couples: namely, the adherence to the treatment model and the attitude of the therapist oriented towards collaboration. On the other hand, specificities relating to each therapeutic couple emerged. In the treatment of the patient with positive outcomes, there was a globally positive relational climate; furthermore, therapist and patient can deal even with episodes of misunderstanding. Instead, in the treatment of the patient with partial outcomes, therapist and patient struggled to find an attunement and to work in synergy, remaining trapped in problematic relational patterns and without fully achieving the therapeutic objectives previously agreed. Taken together, results confirmed the effectiveness and the complexity of DBT. More specifically, they shed light on overlaps and differences between DBT and other theoretical models, in particular interventions promoting reflective functioning. Furthermore, the importance of a collaborative relationship between therapist and patient was confirmed. Overall, results suggested that mechanisms of action in DBT can be understood only in light of the dynamics of the therapeutic process in which they occur.
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Fietta, Kevin <1991&gt. "Politiche ambientali e ricerca in Cina. Determinanti politico-sociali del processo scientifico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6886.

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Abstract:
La ricerca orientata alle politiche pubbliche (policy-oriented research) viene influenzata da fattori politici e sociali. Questo lavoro si propone di analizzare in che modo ciò accada (quali ne siano le determinanti), e quale sia il tenore del dibattito domestico circa questo tema. Questo obiettivo sarà perseguito attraverso l’analisi di un caso di studio, ovvero l’ambito delle politiche ambientali nella Cina contemporanea. E’ infatti possibile considerare questo settore come indicativo di tali tematiche, poiché caratterizzato da: forte attenzione politica, presenza di interessi (economici, politici, sociali) di natura eterogenea, larga presenza di attività di ricerca tese a orientare lo sviluppo delle politiche. Dopo una breve introduzione, nel primo capitolo viene introdotto l’argomento; si tratterà profusamente delle problematiche ad esso legate, tra cui quella dell’applicazione del cosiddetto “sviluppo scientifico” (科学发展) e di come la ricerca ne venga influenzata. Il secondo capitolo contiene quattro testi specialistici in cinese, seguiti dalle relative traduzioni e commento traduttologico, che fungeranno da supporto per lo studio e l’approfondimento del tema. Il terzo capitolo conclude la tesi con delle considerazioni finali sul tema.
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Sensidoni, Michele <1982&gt. "Ricerca sulle Caratteristiche di Filtrabilità della Birra e Ottimizzazione del Processo di Filtrazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4831/1/Sensidoni_Michele_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro ha avuto lo scopo di identificare le caratteristiche di filtrabilità della birra attraverso lo svolgimento di prove tecnologiche di filtrazione in scala di laboratorio e su scala pilota, utilizzando diverse tipologie di sistemi filtranti e sperimentando diversi materiali di membrana. La fase preliminare della caratterizzazione della filtrabilità della birra è stata condotta presso i laboratori del Campden-BRI – The Brewing Research International, Inghilterra, mentre le prove tecnologiche su scala pilota si sono svolte presso il CERB – Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra. Le prove di filtrazione e le analisi sui campioni hanno permesso di verificare le performance delle diverse membrane utilizzate in risposta alla variazione dei principali parametri del processo di filtrazione tangenziale. Sono stati analizzati diversi parametri di qualità della birra filtrata attraverso il monitoraggio del processo e lo svolgimento di prove analitiche sul prodotto volte ad evidenziare gli effetti delle differenti tecnologie adottate. Per quanto riguarda le prove di laboratorio per la caratterizzazione della filtrabilità della birra, l’analisi della PCS (Photon Correlation Spectroscopy) è stata utilizzata per verificare l’influenza di diversi trattamenti enzimatici sulla efficienza del processo di filtrazione e la loro influenza sulla stabilità colloidale della birra filtrata. Dai risultati ottenuti è emerso che il PCS è un valido strumento per determinare la distribuzione in classi di diametro e il diametro medio effettivo delle particelle solide in sospensione nella birra e può essere utilizzato sia per predire la stabilità della birra filtrata, sia per monitorare il processo di filtrazione in tempo reale.
The purpose of this work was to identify the characteristics of filterability of beer throughout different filtration tests on a laboratory scale and on a pilot scale, using different types of filter systems and experimenting with different membrane materials. The preliminary characterization of beer filterability with the particle size analysis was conducted at the laboratories of Campden-BRI - The Brewing Research International, United Kingdom, while the pilot-scale filtration tests were conducted at the CERB – The Italian Brewing Research Centre, Italy. The filtration tests and the analysis on the samples allowed to verify the performance of the different membranes used in response to the variation of the main process parameters of cross-flow filtration. Several quality parameters were monitored on both filtered and unfiltered beer samples, to highlighting the effects of the different technologies used. With regard to the laboratory tests for the characterization of beer filterability, the analysis of the PCS instrument (Photon Correlation Spectroscopy) was used to verify the influence of various enzymatic treatments (Protease and Cellulase) on the efficiency of the filtration process and their influence on the colloidal stability of filtered beer The results showed that the PCS instrument is a reliable tool for determining the size distribution of suspended particles in beer and can be used to predict the colloidal stability of the filtered beer and to monitor the process filtration in real time.
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Sensidoni, Michele <1982&gt. "Ricerca sulle Caratteristiche di Filtrabilità della Birra e Ottimizzazione del Processo di Filtrazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4831/.

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Abstract:
Il presente lavoro ha avuto lo scopo di identificare le caratteristiche di filtrabilità della birra attraverso lo svolgimento di prove tecnologiche di filtrazione in scala di laboratorio e su scala pilota, utilizzando diverse tipologie di sistemi filtranti e sperimentando diversi materiali di membrana. La fase preliminare della caratterizzazione della filtrabilità della birra è stata condotta presso i laboratori del Campden-BRI – The Brewing Research International, Inghilterra, mentre le prove tecnologiche su scala pilota si sono svolte presso il CERB – Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra. Le prove di filtrazione e le analisi sui campioni hanno permesso di verificare le performance delle diverse membrane utilizzate in risposta alla variazione dei principali parametri del processo di filtrazione tangenziale. Sono stati analizzati diversi parametri di qualità della birra filtrata attraverso il monitoraggio del processo e lo svolgimento di prove analitiche sul prodotto volte ad evidenziare gli effetti delle differenti tecnologie adottate. Per quanto riguarda le prove di laboratorio per la caratterizzazione della filtrabilità della birra, l’analisi della PCS (Photon Correlation Spectroscopy) è stata utilizzata per verificare l’influenza di diversi trattamenti enzimatici sulla efficienza del processo di filtrazione e la loro influenza sulla stabilità colloidale della birra filtrata. Dai risultati ottenuti è emerso che il PCS è un valido strumento per determinare la distribuzione in classi di diametro e il diametro medio effettivo delle particelle solide in sospensione nella birra e può essere utilizzato sia per predire la stabilità della birra filtrata, sia per monitorare il processo di filtrazione in tempo reale.
The purpose of this work was to identify the characteristics of filterability of beer throughout different filtration tests on a laboratory scale and on a pilot scale, using different types of filter systems and experimenting with different membrane materials. The preliminary characterization of beer filterability with the particle size analysis was conducted at the laboratories of Campden-BRI - The Brewing Research International, United Kingdom, while the pilot-scale filtration tests were conducted at the CERB – The Italian Brewing Research Centre, Italy. The filtration tests and the analysis on the samples allowed to verify the performance of the different membranes used in response to the variation of the main process parameters of cross-flow filtration. Several quality parameters were monitored on both filtered and unfiltered beer samples, to highlighting the effects of the different technologies used. With regard to the laboratory tests for the characterization of beer filterability, the analysis of the PCS instrument (Photon Correlation Spectroscopy) was used to verify the influence of various enzymatic treatments (Protease and Cellulase) on the efficiency of the filtration process and their influence on the colloidal stability of filtered beer The results showed that the PCS instrument is a reliable tool for determining the size distribution of suspended particles in beer and can be used to predict the colloidal stability of the filtered beer and to monitor the process filtration in real time.
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Ruggiero, Camilla. "L’emotività e l’interprete di lingua dei segni: una ricerca sulla letteratura esistente." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
È legittimo parlare di emotività relativamente alla vita professionale di un interprete di lingua dei segni? Che ruolo giocano le emozioni durante il processo interpretativo? Quali elementi possono causare l’emergere dell’emotività nell’interprete? Come si traduce tutto ciò in termini di neutralità interpretativa? L’elaborato si propone di cercare una risposta a queste domande, attraverso lo studio della letteratura che tratta l’argomento. Esporremo quindi le caratteristiche della lingua dei segni e dell’interpretariato da/verso di essa, allo scopo di indagare come questi elementi possano influenzare il lavoro dell’interprete. In seguito, analizzeremo il processo interpretativo attraverso lo studio dei vari modelli che si sono succeduti nel corso degli anni, per definire quale sia il ruolo e l’influenza dell’interprete sulla comunicazione in atto. Tratteremo dunque l’argomento emozioni, analizzando i fattori che, secondo diversi esperti e professionisti del settore, possono causare l’emergere dell’emotività nell’interprete. Infine, rifletteremo sulla neutralità, sulla sua definizione e su come essa si possa raggiungere e mantenere in un contesto interpretariale.
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Piazzolla, Francesca <1993&gt. "“Le Digital Humanities e il loro processo di apprendimento in ambito universitario. Una ricerca sul campo”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15260.

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Abstract:
Nel panorama generale delle magistrali di argomento letterario possiamo riscontrare cinque importanti “correnti” di studio: - Quella di matrice letteraria, rappresentante il 38% della totalità dei corsi e figurantesi come la più cospicua, che si caratterizza in particolare per uno studio bibliografico di matrice critica delle fonti, caratterizzato da un impronta fortemente storica. - Quella di matrice filologica, rappresentate il 37% della totalità dei corsi, dove ci si concentra sullo studio del documento librario o papirologico e ci si focalizza sul testo per far sii di ricavare il documento più fedele possibile all’originale, - Quella di matrice linguistica, rappresentante il 19% della totalità, dove ci si concentra sullo studio della lingua italiana per quanto concerne la sua formazione storica e contemporanea, con i suoi mutamenti che la caratterizzano nel tempo. - Quella incentrata sulla produzione, quindi produzione scritta, soprattutto giornalistica e teatrale – cinematografica. Che è rappresentata da appena il 4% dei corsi. - Quella archivistica, rappresentata da appena il 2%, che si concentra sulla conservazione dei testi e sulla biblioteconomia. È interessante a questo punto valutare come il digitale si manifesti in ciascuna di queste correnti di studio e dove in particolare sia più presente fra tutte. Infatti, sebbene i corsi letterari, filologici e linguistici rappresentino la percentuale di gran lunga più diffusa dei curriculum di matrice umanistica, sono quelli che possiedono meno corsi digitali in assoluto: appena 85 corsi di matrice informatica su un totale di 91 magistrali, quindi mediamente ne ce n’è uno ogni due corsi. Invece i percorsi imperniati sulla produzione giornalistica e teatrale e quelli archivistici ne possiedono ben 23 su totale di 6 magistrali, quindi mediamente 5 esami digitali a corso. Ciò rende manifeste sicuramente due realtà, la prima è che si concepisce l’umanista prettamente come uno studioso di testi letterari e come filologo piuttosto che come archivista o come produttore di testi fruibili in svariate maniere, dal libro al giornale. Il laureato in lettere si ritroverà ad avere le competenze per poter fare un lavoro imperniato sullo studio del testo antico, della lingua o sulla didattica. La seconda è che il digitale non è presente in maniera diffusa e ben radicata nella maggior parte dei percorsi didattici poiché si concentra proprio in quelle discipline che si manifestano più di rado nelle università. Chi sceglie un percorso archivistico o giornalistico rappresenta la minoranza dei laureati, eppure sono coloro che hanno più competenze digitali degli altri. Un’altra fondamentale informazione può essere ricavata analizzando il settore disciplinare di questi corsi. Il settore disciplinare di un esame è il codice che ci informa su quale siano gli argomenti base dell’insegnamento delle lezioni, e anche su che competenze abbiano i professori che si occupano di insegnarne il corso. Ora, nonostante il numero di esami digitali possa non sembrare poi così infimo, pochissimi corsi hanno un settore disciplinare assimilabile all’informatica o all’ingegneria informatica, appena 16 su 76 corsi. Come possiamo evincere dalla tabella e dal grafico qui riportati, molti dei corsi non ha affatto un settore disciplinare, e fanno parte di quelle competenze aggiuntive chiamate “idoneità”, che dovrebbero aggiungere alla preparazione di base dello studente un’infarinatura in più riguardo le competenze informatiche e linguistiche: Circa il 50% dei corsi sono assimilabili a settori disciplinari di matrice letteraria, filologica e linguistica oppure, alla stessa stregua, sono considerati idoneità senza settore disciplinare. Il restante 50% circa si divide fra un 30% di corsi attinenti alle più svariate discipline, dalla sociologia alla storia all’arte, e un 20% di corsi effettivamente informatici o ingegneristici.
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SPANO, MARCELLA. "Traduzione e Discorso Medico: il Ruolo del Traduttore nel Processo di Composizione degli Articoli di Ricerca Medici." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/685.

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Abstract:
La presente ricerca ha come obiettivo l’analisi del ruolo del traduttore specializzato nel processo di composizione degli articoli di ricerca medici. In particolare, si occupa dell’analisi degli interventi di revisione di due traduttori specializzati, rispettivamente di madrelingua italiana e di madrelingua inglese, su cinque articoli di ricerca scritti da autori italiani in lingua inglese, successivamente pubblicati su riviste internazionali. L’analisi viene affrontata da duplice punto di vista qualitativo e quantitativo. I risultati individuano il tipo di intervento che ogni traduttore realizza nei testi. Inoltre, la ricerca evidenzia nell’intervento del traduttore di madrelingua italiana l’uso di strutture lessicali e fraseologiche meno frequenti nel discorso medico. È quindi possibile concludere che lo studio del processo di revisione del traduttore nella composizione degli articoli di ricerca medici rappresenta un valido strumento per l’analisi dell’uso della lingua inglese nelle comunità di ricerca multilingue.
This dissertation describes the role of the specialized translator in the process of the composition of medical research articles. The dissertation investigates the revisions of two specialized translators, respectively Italian and English native speakers, in five medical research articles written by Italian doctors in English and subsequently published in international specialised medical journals. An analysis of the revisions performed by the native and non-native speakers is undertaken using qualitative and quantitative research methods. The results of this analysis describe the respective changes that each translator makes to the texts, and explains how the final text is mediated differently by native and non-native speaking translators. The research highlights that the Italian translator introduces lexical and phraseologic features that are less frequently used in medical discourse. I conclude that this has implications for understanding the way in which English is used in multi-lingual research communication, and suggest that the study of the intervention of the translator in the process of medical research article composition is a useful way of analysing the developing profile of the use of English in multi-lingual research communities.
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Miorandi, Arianna <1978&gt. "La Cambogia e la comunità internazionale: la costruzione della pace e la ricerca del "giusto processo" all'ombra del genocidio." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/408.

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Zaggia, Cristina. "L'università delle competenze. Analisi di caso e ricerca applicata sulla progettazione dei corsi di laurea nel Processo di Bologna." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425012.

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Abstract:
The thesis deals with two issues: the design and evaluation of degree programs within the framework of the Bologna Process. Chapter number one reviews the relevant scientific literature concerning the design of higher education degree programs - i.e. curricular theories - and the main documents produced by European institutions, from which a European approach for the design of degree programs can be outlined. The emergent approach focuses on the definition of the learning outcomes, including competences, which are to be gained at the end of the program. The analysis of the different meanings and uses of the two terms underlines some contradictions; the chapter proposes some guidelines for designing competences oriented degree programs. Chapter number two concerns the evaluation of degree programs; both the scientific literature and some European documents and projects regarding the evaluation of degree programs are examined. In particular, the chapter presents and criticizes the most important Italian models and practices in order to sustain the proposal of an integrate (ex ante, in itinere, ex post) evaluation model (L. Galliani). Chapter number three reports two case studies. The first case study concerns an experimental course titled Identities in European history. The course was realized by an academic partnership called eHistory Learning Environment and Evaluation; it was held using an Internet-based learning platform called WebCT and in local study groups. This course was designed, delivered and evaluated according to history-specific competences, as they were in the Tuning project. The second case study presents the European master degree program in Lifelong Learning of the Danish School of Education in Copenhagen. As required by the Danish framework of qualification, this master is competence-oriented. Both case studies are analyzed through documentary, bibliographic and electronic references and through key-witness interviews. Some interesting and innovative elements about the design, the delivery and the evaluation of competence-oriented degree programs have emerged. Chapter number four illustrates the results of an empirical research about the design and the evaluation of a master degree program called Programmazione e gestione dei servizi educativi (Faculty of Education of the University of Padua). The goal of this action-research was the creation of a competences-oriented master degree program through the specific means of introducing some innovative and integrated practices and strategies for the design and evaluation of degree programs, in order to understand if the internal - i.e. the attainment of knowledge and skills from the point of view both of the teachers and the students - and external - i.e. the correspondence between the profile gained at the end of the course and the profile required by the labor market, and the capitalization of the competences - efficacy might be improved by focusing on the knowledge and the skills to be gained at the end of the course since the very design of the degree program. The hypothesis verified by the research, therefore, is that if the curriculum is designed on a knowledge and skills profile, the program's internal and external efficacy will be improved.
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De, Dominicis Maria. "Ottimizzazione del processo di ribilanciamento congiunto degli asset nel settore dell'e-commerce." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tesi affronta la tematica del ribilanciamento congiunto degli asset in un’azienda del settore dell’e-commerce. Dopo uno studio approfondito delle caratteristiche del commercio elettronico, si passa ad una analisi dei principali processi svolti all’interno dei centri distributivi al servizio dell’e-commerce, illustrandone le tecniche più diffuse e le sfide che le aziende devono affrontare per rimanere competitive. Questa analisi mette in luce come il contenimento dei costi, insieme al mantenimento di alti livelli di servizio al cliente, rappresenti un elemento chiave per il successo in questo settore. La scelta della modalità con cui si determina la programmazione settimanale dei camion che trasportano asset pieni e vuoti tra i centri distributivi dell’azienda rappresenta una grande opportunità in tal senso. Nella seconda parte della tesi viene infatti proposto un approccio che permette di ridurre notevolmente i costi di trasporto per la movimentazione degli asset rispetto alla pianificazione tradizionale. Questo prevede un algoritmo euristico per la pianificazione dei viaggi diretti e un modello di ottimizzazione per i viaggi inversi a capacità condivisa tra gli asset. Il primo introduce elementi innovativi che permettono di ridurre i costi sia direttamente dei camion che trasportano asset pieni e sia indirettamente quelli dei camion che trasportano asset vuoti. Il secondo invece si focalizza sui viaggi inversi ed è caratterizzato da una capacità condivisa tra i diversi tipi di contenitori, al contrario della gestione tradizionale che invece considera il ribilanciamento di ogni asset singolarmente. L'approccio multi-asset permette di ridurre i costi di trasporto e aumentare l’utilizzazione dei camion. È stato determinato che la combinazione dell’algoritmo euristico per i camion diretti e del modello di ottimizzazione per i camion inversi può portare a risparmi di circa € 600 000 su base annua per un’azienda di grandi dimensioni.
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Books on the topic "Ricerca processo"

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Collicelli, Carla. La salute come processo sociale: Sanità e ricerca sociologica. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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Grevi, Vittorio. Alla ricerca di un processo penale giusto: Itinerari e prospettive. Milano: Giuffrè, 2000.

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La prova nel processo penale: Formazione, valutazione e mezzi di ricerca della prova. Torino: G. Giappichelli, 2007.

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Arcuri, L., and Gangemi Giuseppe. Le elezioni come processo: Nuove tecniche di indagine e nuovi ambiti di ricerca. Milano: FrancoAngeli, 2006.

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Biggeri, Mario, Ambra Collino, and Lorenzo Murgia, eds. Processi industriali e parti sociali. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-608-4.

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Abstract:
Questa pubblicazione è il frutto di un progetto, denominato “Le imprese Toscane in Cina e nella Provincia del Jiangsu: un possibile dialogo di cooperazione tra i sindacati” cofinanziato dalla Regione sui “PIR approfondimenti tematici del 2011”. L’obiettivo di questa ricerca è quello di aprire uno squarcio meno superficiale sulle aziende italiane in Cina e principalmente nella Provincia del Jiangsu, consolidando e qualificando il rapporto ultradecennale tra la CGIL Toscana e il sindacato del JFTU ( Jiangsu Federation of Trade Unions). L’attenzione della Toscana sulla Cina non è infatti determinata solamente dalla presenza di una grande e operosa comunità nell’area pratese e fiorentina ma anche dai consistenti interessi economici delle Imprese Toscane che hanno deciso di mettere radici, attraverso imprese e business, nel Paese che è ormai diventato il punto di riferimento dell’economia mondiale di questi ultimi 15 anni. Basti pensare alla Piaggio di Pontedera ed alle collaborazioni delle Università Toscane, (in particolare Firenze e Pisa), con le Università e Centri di ricerca della Cina e all’attenzione che le Associazioni Imprenditoriali, (Confindustria, CNA ecc.) e Toscana Promozione le stanno dedicando. Come viene ricordato dal dott. Franco Bortolotti, l’Istituto di Ricerche della Cgil Toscana(IRES), in collaborazione con la Provincia di Prato, ha avviato ricerche di carattere socioeconomico mirate a conoscere l’evoluzione e le trasformazioni che stanno avvenendo nel distretto del tessile toscano.
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6

Moretti, Sabrina. Processi sociali virtuali: Simulazione e ricerca sociologica. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1999.

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Sindacato e processi di internazionalizzazione: Strategie delle multinazionali ... Roma: Ediesse, 1988.

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Lincei, Accademia nazionale dei, and Consiglio nazionale delle ricerche (Italy), eds. Le risposte penali all'illegalità: Tavola rotonda nell'ambito della Conferenza annuale della ricerca : Roma, 2 aprile 1998 / [pubb.] Accademia nazionale dei Lincei ; Consiglio nazionale delle ricerche. Roma: Accademia nazionale dei Lincei, 1999.

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Clara, Gallini, and Satta Gino, eds. Incontri etnografici: Processi cognitivi e relazionali nella ricerca sul campo. Roma: Meltemi, 2007.

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Clara, Gallini, and Satta Gino, eds. Incontri etnografici: Processi cognitivi e relazionali nella ricerca sul campo. Roma: Meltemi, 2007.

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Book chapters on the topic "Ricerca processo"

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Pantaleo, Liboria. "Approccio metodologico: costruire per il TDDI." In Strumenti per la didattica e la ricerca, 113–16. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-587-5.11.

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Abstract:
The TDDI experimentation looks at distance teaching as an educational opportunity for the student strongly anchored to a shared planning with the School Tutor. TDDI is, in part, very close to the concept of E-Learning understood as a teaching and learning methodology capable of involving both the product and the training process. In this perspective, the training product must be understood as any type of content made available in digital format. The training process is referred to the management of the entire teaching process involving all aspects of delivery, fruition, interaction, evaluation.
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2

Alexopoulos, Andreas, Yolanda Becerra, Omer Boehm, George Bravos, Vassilis Chatzigiannakis, Cesare Cugnasco, Giorgos Demetriou, et al. "Big Data Analytics in the Manufacturing Sector: Guidelines and Lessons Learned Through the Centro Ricerche FIAT (CRF) Case." In Technologies and Applications for Big Data Value, 321–44. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-78307-5_15.

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Abstract:
AbstractManufacturing processes are highly complex. Production lines have several robots and digital tools, generating massive amounts of data. Unstructured, noisy and incomplete data have to be collected, aggregated, pre-processed and transformed into structured messages of a common, unified format in order to be analysed not only for the monitoring of the processes but also for increasing their robustness and efficiency. This chapter describes the solution, best practices, lessons learned and guidelines for Big Data analytics in two manufacturing scenarios defined by CRF, within the I-BiDaaS project, namely ‘Production process of aluminium die-casting’, and ‘Maintenance and monitoring of production assets’. First, it reports on the retrieval of useful data from real processes taking into consideration the privacy policies of industrial data and on the definition of the corresponding technical and business KPIs. It then describes the solution in terms of architecture, data analytics and visualizations and assesses its impact with respect to the quality of the processes and products.
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3

Marta, Elena, Paolo Guiddi, Maura Pozzi, and Vincenzo Saturni. "Il dono del sangue tra processi individuali e dinamiche organizzative: una ricerca longitudinale con neo-donatori." In La donazione in Italia, 163–72. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1932-4_24.

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Ferrari, Monica. "Professioni educative di ieri e di oggi: la “lezione delle cose” come itinerario di ricerca." In Studi e saggi, 77–89. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-009-2.10.

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Abstract:
Starting from a reflection on the pedagogical analysis of professionalization processes from a diachronic perspective, the essay discusses a research perspective attentive to the "lesson of things" underlying the identification processes of individuals and social groups, by highlighting their training values for education professionals.
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Caldarelli, Raffaele. "Il protoslavo, l’etnogenesi slava e il contatto linguistico. Problemi e prospettive di ricerca." In Biblioteca di Studi Slavistici, 13–21. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-723-8.04.

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Abstract:
Reconstructed Proto-Slavic represents Slavic linguistic situation about 600 A. D. This form of Slavic language became one of the pillars of the Slavic ethnogenesis, which was also the result of social and political factors, including Byzantine initiative.About earlier ethnogenetic processes we know very little: probably there were no large phenomena of linguistic mixture, rather there were phenomena of linguistic shift to Slavic, in particular of Finnic peoples, with cultural (not linguistic) substratum traces of their past.
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Piccaluga, Andrea, and Chiara Balderi. "Il ruolo dei Technology Transfer Office (TTO) nei processi di valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica in Italia." In Sxi — Springer per l’Innovazione / Sxi — Springer for Innovation, 7–26. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1977-5_2.

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Rosato, Morena. "«Diligenza» ed «esattezza» della correzione. La punteggiatura nell’evoluzione e nella trasmissione dei testi leopardiani a partire dall’Epistolario." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 351–74. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.20.

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Abstract:
La presente proposta mira a ricostruire il metodo compositivo leopardiano nel processo di creazione e di trasmissione del testo attraverso le correzioni riguardanti la punteggiatura. Si cerca infatti di illustrare il modus operandi di Leopardi a partire dai suoi interventi sulla punteggiatura e dalle raccomandazioni contenute in una delle opere da cui più chiaramente si può cogliere l’attitudine di Leopardi verso la chiarezza e l’accuratezza stilistica: l’Epistolario.
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Lombardi, Mauro. "La ricerca di uno schema concettuale e di una metodologia appropriati per affrontare le sfide generate dalla dinamica tecno-economica." In Studi e saggi, 89–111. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-310-9.07.

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Abstract:
In this chapter, first three traditional frames centered on innovation processes and innovative strategies are analyzed: Linear Model, National Innovation Systems, Evolutonary Approach to the analysis of economic processes. The reasons that lead us to seek a new conceptual frame, which we define adaptive strategic thinking on the basis of a theoretical and empirical literature, are explained.
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Abbaticchio, Rossella. "Lettura e percorsi di semplificazione del testo." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-227-7/004.

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Abstract:
Reading literacy is no longer seen as a mere passive linguistic ability. Particularly throughout the last years, it has been re-qualified as a meaningful component of the language teaching process, when referring to a mother, a second or a foreign language. While speaking or writing allow the learner to make some choices about what linguistic content seems relevant, reading implies the full acceptance of the linguistic choices of the authors, and has to start exactly from their analysis and comprehension. Thus, textual choices become very relevant in the teaching process, and this remains true particularly for Italian, since its fame originates mainly from the literary context which it expresses. Recently, a great importance has indeed been given to textual simplification processes that very often help teachers in presenting texts to foreign as well as native students of Italian. By these premises, this paper aims to give a schematic overview of the most frequent criteria of choice and simplification of texts with a specific reference to Italian as a second language for foreign students who attend regularly Italian universities as well as for Erasmus students. The illustration of some practical ‘experiments’ is preceded and supported by a brief memorandum of some meaningful studies and researches about this specific topic.
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Busacca, Maurizio, and Alessandro Caputo. "3 Lo SROI Explore: un mix-method per l’analisi dei processi organizzativi e l’apprendimento collettivo." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-408-0/005.

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Conference papers on the topic "Ricerca processo"

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Carallo, Sara. "Valorizzazione e tutela delle aree verdi periurbane per il recupero dell’identità culturale e della memoria storica del territorio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7940.

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Abstract:
Il progetto di ricerca ha riguardato la progettazione di una greenway nel territorio comunale di Anzio e Nettuno al fine di comprendere come le aree verdi periurbane acquisiscono un ruolo di primaria importanza nell’ambito di attività di pianificazione territoriale. Esse infatti, in qualità di aree multifunzionali, consentono di innescare processi di riequilibrio dei flussi turistici e valorizzazione delle aree urbane. L’obiettivo principale del progetto si è concentrato sulla definizione di un’interazione dinamica tra sistemi sociali ed economici e sistemi ambientali basata su una funzione territoriale compatibile con gli obiettivi di tutela e delle risorse intendendo il territorio come substrato del processo di sedimentazione di valori storici, culturali e sociali. This research project focused on the design of a greenway in the municipality of Anzio and Nettuno in order to understand how green peri-urban areas acquire a role of primary importance within the activities of a territorial planning. As a matter of fact these multifunctional areas allow to trigger processes aimed at balancing tourist flows and enhancing urban areas. The project aims at defining a dynamic interaction between socio-economic and environmental systems based on a territorial function compatible with the objectives of protection of resources, being territory a substrate of the process of settling of historical, cultural and social values.
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Zocchi, Angela Maria, and Barbara Raggiunti. "Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Abstract:
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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Calisi, Daniele, Maria Grazia Cianci, and Francesca Geremia. "Strumenti contemporanei a servizio del passato: il quartiere della Suburra a Roma tra storia e attualità." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8008.

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Abstract:
Questo scritto illustra il risultato di 3 anni di sperimentazioni e ricerche svolte in un’area urbana di prioritaria importanza nella formazione della città di Roma troppo spesso, in ragione della sua posizione non baricentrica rispetto all’attuale centro storico, trascurato dagli studi di settore. L’area presa in esame è stata una porzione del centro storico: uno stralcio del rione Monti, noto storicamente con il toponimo Suburra; nel dettaglio quella parte del Rione rimasta inclusa fra la via Panisperna, la via Cavour e via dei Fori Imperiali, che ha conservato in modo più autentico le caratteristiche del tessuto storico originario. La ricerca ha quindi attivato un processo di conoscenza della città intesa come approfondimento e analisi delle trasformazioni urbane attraverso l’indagine storico-archivistica, la lettura delle cartografie e dei documenti, lo studio tipologico, il controllo strutturale delle architetture messo in relazione alla conformazione geomorfologica del territorio ed alle trasformazioni subite dal tessuto edilizio. Contestualmente all’applicazione e verifica dei dati raccolti attraverso il rilievo e la sistematizzazione grafica. Per rendere più accessibile ed immediata la lettura di questo processo si è scelto di utilizzare la modellazione 3D per comunicare efficacemente e rendere agevole il confronto tra le successive epoche col fine di accogliere e dare una risposta innovativa alle istanze richieste dall’applicazione delle ICT nella documentazione del Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). La modellazione, resa possibile dall’integrazione dei dati desumibili dalle fonti con il rilievo diretto, è stata estesa all’intera area oggetto di studio e si è soffermata sulla ricomposizione di determinati momenti della time-line. This paper shows the results of 3 years of research developped on a urban area of priority importance in the formation of the city of Rome, too often overlooked by the sector’s studies because of its not barycentric position in comparison to the actual historical center. The area is an excerpt of the Rione Monti, historically known with the toponym Suburra; in detail that Rione portion included among via Panisperna, via Cavour and via dei Fori Imperiali, which has preserved the original historic fabric characteristics. The research has then enabled a process of knowledge of the city meant as analysis of urban transformation through the historical-archival investigation, the maps and documents reading, the typological study, the architecture's structural control, all correlated to the geomorphological conformation of the territory and the urban farbic transformations. With the simultaneous application and the collected data examination through the survey and the graphic systematization. To make the reading of this process more accessible and immediate it has been chosen to use the 3D modeling to communicate and facilitate the comparison between the successive eras in order to receive and give a innovative response to the instances required by the application of ICT in the documentation of Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). Modeling, possible by the integration of the data produced from the sources with the direct relief, was extended to the entire studied area and it’s been focused on the reconstruction of certain moments of the timeline.
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Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Abstract:
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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Canfora, Fabrizio. "Il centro direzionale di Napoli: verso una città-territorio?" In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7985.

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Abstract:
Negli ultimi anni l’ascolto e l’osservazione della società, come via d’accesso alla pratica delle politiche di pianificazione ed alla sperimentazione di nuovi orientamenti progettuali, ha assunto progressivamente un ruolo più incisivo. In tal senso la letteratura sociologica ha fornito spunti interessanti di riflessione per la problematizzazione di nozioni come quelle di bisogno, identità e azione locale, centrali nelle pratiche e nelle teorie della pianificazione. Una risposta al bisogno di radicamento territoriale si osserva nella pianificazione urbanistica degli ultimi anni in molte città europee, tra cui Napoli. Infatti, le politiche urbanistiche della città solo di recente provano a travalicare gli strumenti urbanistici tradizionali di tipo vincolistico. Il contributo si propone di evidenziare i risultati di una ricerca, quale caso studio, condotta a Napoli in merito ad un intervento di progettazione urbana di notevole rilevanza sulla riorganizzazione della città e più nello specifico, nella porzione di quartiere in cui è stato realizzato: si tratta del Centro direzionale. L’obiettivo di questo contributo è quello di analizzare le fasi del processo di pianificazione. Sono state approfondite due macrodimensioni di analisi. La prima di matrice “organizzativa” in cui si analizza quanto il processo pianificatorio sia risultato “inclusivo” rispetto ai diversi stakeholders; la seconda di matrice “relazionale”, in cui si considera l’identità e il senso di appartenenza con il territorio delle diverse popolazioni che vivono il Centro. È stato valorizzato il capitale “bio-socioambientale”? In recent years, listening and observation of society has gradually assumed a greater role, to define new urban policies and planning modeling. In this sense, sociological literature provided causes for reflection, problematizing concepts as need, identity or local action; central key concepts in the practices and theories of urban planning. Lately, in many European cities (Naples included), urban planning provided a response to the need of territorial identity. Recently the urban policies overcome the traditional planning tools. This paper presents the results of a case study about the planning and restyling of a contemporary neapolitan “business district” called Centro direzionale. The aim of the paper is to described the urban planning process. I have considered two macrodimension of analysis. The first one is organizational: it examines how the project is inclusive for stakeholders. The second one is relational: it considers the territorial identity and the sense of community of the different populations livening on District. Has the "bio-socio-environmental capital” been improved?
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Iksat, Nurgul. "SALICYLIC ACID AND ITS ROLE IN THE REGULATION OF OXIDATIVE PROCESSES ASSOCIATED WITH PLANT DEFENSE MECHANISMS." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA, chair Rustem Omarov. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v2.49.

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7

Zelenskiy, Andrii, and Olexandr Rostorguev. "INFLUENCE OF GLOBALIZATION PROCESSES AND FINANCIAL AND ECONOMIC PROBLEMS ON THE STATE OF THE AGRARIAN POLICY OF UKRAINE." In TENDENZE ATTUALI DELLA MODERNA RICERCA SCIENTIFICA. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/05.06.2020.v1.06.

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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Pucci, Paola. "Pratiche di mobilitá e fonti digitali: opportunità e limiti dei dati di traffico telefonico." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7925.

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Abstract:
I cambiamenti nelle pratiche di mobilità nei territori della città contemporanea costituiscono un’utile chiave di lettura del processo di trasformazione dei tempi, dei luoghi e dei modi della vita sociale e dei programmi di attività che concorrono a strutturare il territorio. In questa prospettiva - che assume la mobilità come dispositivo di lettura delle trasformazioni urbane e sociali (Urry, 2005) - la sfida che si pone riguarda la disponibilità di fonti utili a restituire la variabilità spazio-temporale delle pratiche di mobilità con continuità temporale. In questo contesto, un valido supporto ai metodi tradizionali di rilevamento viene da fonti digitali, riconducibili alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, di cui il paper descrive potenzialità e limiti, con particolare riferimento ai dati di traffico telefonico. A partire dai risultati di una ricerca empirica condotta dal Dastu Politecnico di Milano sui dati di telefonia mobile della rete di Telecom Italia (Manfredini, Pucci, Tagliolato, 2012 e 2013), il paper evidenzia le possibili applicazioni di tali fonti per l’analisi, la visualizzazione e l’interpretazione delle pratiche di mobilità e dei ritmi d’uso degli spazi urbani, utili per costruire politiche per la mobilità più efficaci ed eque, poiché meno generaliste. Changes in mobility practices are a useful tool to describe urban transformations in times, places, social life and work programs, as well as a structural element of contemporary cities. This is because mobility is cause and consequence of changes in the organization of everyday life (Urry, 2000). With the aim to reading the density of urban spaces usages and urban mobility practices, a valid support of conventional urban analysis methods comes from digital data sources (mobile phone data, ICT, digital traces acquired by social media).This paper focuses on the potentialities and limits offered by mobile phone data to a reading of the site practices and rhythms of usage of the contemporary city by identifying the principal mobile practices of different urban populations in Milan Urban Region. Starting from the results of a research carried out at the Dastu, Politecnico di Milano, using mobile phone data provided by Telecom Italia (Manfredini, Pucci & Tagliolato, 2012 and 2013) we will demonstrate how new maps, based on the processing of mobile phone data can represent spatialized urban practices and how they can give new insights for analyze space-time patterns of mobility practices. In the paper, the identification of temporary urban populations through mobile phone data (density of the calls and origin - destination traces of the calls) has not only a knowing purpose, but it is the condition for recognize new claims referred to “communities of practice”, by which to build mobility policies incisive, also because not generalist.
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Ferrighi, Alessandra. "Citta', spazio e tempo: l’applicazione di un HGIS per la storia urbana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.

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Abstract:
La città è frutto dell'opera dell'uomo. Attraverso processi di lunga durata l’uomo ha costruito la forma della città adattando lo spazio circostante e modificando l’ambiente. Indagando tali processi, la storia delle città può essere narrata attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, le interpretazioni e le analisi delle stesse. I luoghi o gli eventi legati alla città sono caratterizzati dai due concetti di Spazio e Tempo. Ogni città è stata creata in un determinato spazio e in un determinato tempo; ogni evento si è svolto in momento preciso e in un luogo specifico. I personaggi della storia sono vissuti in un intervallo temporale, hanno contribuito a segnare quel momento con azioni che sono riconoscibili come tracce nella storia. Siano essi personaggi illustri, che uomini del fare. Questa ricerca è nata dall'idea di trovare altri e diversi modi di comunicare, grazie alle nuove tecnologie, le trasformazioni, le stratificazioni e i cambiamenti delle città legati agli eventi naturali, alle decisioni politiche e amministrative avvenute nel corso della storia delle città stesse. Quando si narra la storia della città si fa riferimento, anche se non espressamente, alle due tematiche di Spazio e Tempo perché, come detto, le azioni si svolgono in momenti e luoghi definititi o circoscrivibili. L'HGIS (Historical GIS) se applicato alla storia urbana consente di mettere in relazione Spazio e Tempo nella lettura delle trasformazioni della città e del territorio circostante.
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Reports on the topic "Ricerca processo"

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Abstract:
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer, and Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Abstract:
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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