Journal articles on the topic 'Ricerca pedagogica'

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Fratini, Tommaso. "Bullismo: quadro di riferimento per una ricerca pedagogica." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2022): 55–67. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2022oa13741.

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Melacarne, Claudio. "Dal terrorismo alla microradicalizzazione. Riflessioni per la ricerca pedagogica." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2021): 68–82. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12468.

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Abstract:
La radicalizzazione è un nuovo costrutto e una nuova area di interesse affermatasi dentro molti ambiti disciplinari. Negli ultimi anni questo concetto è stato utilizzato principalmente per descrivere i processi di radicalizzazione religiosa, politica, per identificare comportamenti violenti basati su ideologie e credenze. Il contributo, partendo dai costrutti di radicalizzazione e terrorismo intende circoscrivere all'interno di questo dibattito una specifica area di riflessione pedagogica.
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3

Girotti, Luca. "Da "filologi dell'amministrazione" a "ispiratori del cambiamento": il contributo dell'indagine pedagogica alle politiche educative." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 410–18. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9502.

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Abstract:
Da molto tempo la pedagogia si interroga rispetto alla sua relazione con la politica, se non altro a motivo della percezione diffusa di non essere considerata come riferimento autorevole nella formulazione delle politiche educative; in particolare, negli ultimi anni, da più parti si è insistito sulla necessità per l'indagine pedagogica di riflettere sul contributo che la ricerca educativa può offrire alle politiche pubbliche in materia di istruzione, formazione e orientamento, a fronte delle rapide trasformazioni che attraversano la società postmoderna e della profonda crisi che sembra attanagliare le agenzie educative e i sistemi formativi. Le argomentazioni svolte pongono in luce il fatto che l'opportunità di chiarire in quali "termini" e a quali "condizioni" la ricerca educativa può essere una risorsa per le politiche pubbliche, la necessità di approfondire, sotto il profilo metodologico, i criteri in ragione dei quali attribuire/giudicare tale funzione e i relativi metodi/strumenti ad essi adeguati e l'esigenza di affrontare interrogativi etici connessi con la relazione fra pedagogia e politica sono questioni di natura complessa fra loro intrinsecamente interconnesse
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4

Baschiera, Barbara. "Apprendere in contesti intergenerazionali: un nuovo impegno per la ricerca pedagogica." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 3 (January 2016): 27–39. http://dx.doi.org/10.3280/pri2015-003004.

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5

Galeotti, Glenda, Francesco De Maria, and Giovanna del Gobbo. "La ricerca educativa di fronte alla sfida delle migrazioni: potenziale di conoscenza e progetti di vita dei giovani della Costa d'Avorio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 280–305. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9472.

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Abstract:
Fra le problematiche della contemporaneità, strutturali o emergenti, la mobilità umana ed il rapporto tra fenomeni migratori e processi di sviluppo rappresentano sicuramente ambiti sfidanti di riflessione e di ricerca educativa. Il contributo si inserisce all'interno del più recente dibattito della pedagogia della migrazione e dei migration studies sui concetti di cause, determinanti e drivers della migrazione. Gli autori adottano una prospettiva olistica e sistemica per interpretare in chiave pedagogica il fenomeno migratorio ed esplorare come la combinazione tra variabili individuali e fattori contestuali conduca il soggetto a sviluppare un'aspirazione migratoria ed a cercare altrove la possibilità di autorealizzazione personale e professionale. Sono presentati i risultati di una ricerca esplorativa realizzata in Costa d'Avorio che ha assunto come focus di analisi il potenziale di conoscenza alla base dei progetti migratori dei giovani. Lo studio evidenzia le potenzialità di un approccio integrato soggetto/contesto, capace di considerare anche aspirazioni, capacità e aspettative, per definire azioni educative volte a sostenere progetti di vita consapevoli, sia nei contesti di origine, sia in quelli di destinazione.
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6

Rago, Emilio. "Arti visive e formazione aziendale (I). Introduzione alla ricerca e cornice pedagogica." FOR Rivista per la formazione, no. 93 (July 2013): 8–14. http://dx.doi.org/10.3280/for2012-093002.

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Gozzelino, Giulia, and Federica Matera. "Pedagogical lines and critical consciousness for quality education at the time of the Covid-19 pandemic." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 191–99. http://dx.doi.org/10.36253/form-10178.

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Abstract:
In a global context of children’s material and cultural deprivation, the Covid-19 pandemic contributed to redefine the human condition’s vulnerability, favoring the emergence of new forms of poverty and invisibility. Starting from the analysis of the consequences caused by the spread of the pandemic on children’s environment and fundamental development factors, the contribution focuses on the emerging educational challenges, to offer a pedagogical reflection on the possibilities of quality education at the time of emergency. The interviews – carried out as part of the Research Project Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori – make possible to restore visibility and voice to the discomfort of mothers and children between zero and six years old, acting as a starting point for the development of some work’s lines for a reappropriation of relationality, awareness and corporeality, with a look at the children’s rights and at the society’s ethical and civil responsibility in their global protection. Linee pedagogiche e sentieri di coscientizzazione per un’educazione di qualità al tempo della pandemia Covid-19. In un contesto globale di forte deprivazione materiale e culturale dell’infanzia e dell’adolescenza, la pandemia da Covid-19 ha contribuito a ridefinire i volti della vulnerabilità della condizione umana, favorendo l’emergere di nuove forme di povertà e di invisibilità. A partire dall’analisi delle conseguenze provocate dalla pandemia sugli ambienti e sui fattori di sviluppo fondamentali della minore età, il contributo si concentra sulle sfide educative emergenti, per offrire una riflessione pedagogica sulle possibilità di una relazione e di una educazione di qualità dentro il tempo dell’emergenza. Le interviste svolte nell’ambito del Progetto di Ricerca Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori hanno consentito di restituire visibilità e parola al disagio delle mamme dei bambini tra gli zero e i sei anni, ponendosi come punto di partenza per lo sviluppo di alcune linee di lavoro per una riappropriazione della relazionalità, della consapevolezza e della corporeità, con uno sguardo ai diritti dei minori e alla responsabilità etica e civile della società tutta nella loro tutela globale. In un contesto globale di forte deprivazione materiale e culturale dell’infanzia e dell’adolescenza, la pandemia da Covid-19 ha contribuito a ridefinire i volti della vulnerabilità della condizione umana, favorendo l’emergere di nuove forme di povertà e di invisibilità. A partire dall’analisi delle conseguenze provocate dalla diffusione della pandemia sugli ambienti e sui fattori di sviluppo fondamentali della minore età, il contributo si concentra sulle sfide educative emergenti, per offrire una riflessione pedagogica sulle possibilità di una relazione e di una educazione di qualità dentro il tempo dell’emergenza. Le interviste svolte nell’ambito del Progetto di Ricerca “Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori” hanno consentito di restituire visibilità e parola al disagio delle mamme dei bambini tra gli zero e i sei anni, ponendosi come punto di partenza per lo sviluppo di alcune linee di lavoro per una riappropriazione della relazionalità, della consapevolezza e della corporeità, con uno sguardo ai diritti dei minori e alla responsabilità etica e civile della società tutta nella loro tutela globale.
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Ghizzoni, Carla. "Il dizionario biografico dell'educazione e la ricerca storico-pedagogica in italia negli ultimi trent'anni." SOCIETÀ E STORIA, no. 149 (November 2015): 553–60. http://dx.doi.org/10.3280/ss2015-149005.

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9

Todisco, Vincenzo, and Francesca Cangemi. "“Tandem”: una sperimentazione didattica per promuovere il doppio profilo di competenza." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 207–18. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.08.

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Abstract:
Grazie al doppio profilo di competenza, chi opera nel campo dell’insegnamento e delle didattiche disciplinari dispone di conoscenze e abilità sia teorico-scientifiche sia applicative. Un tale profilo è sempre più richiesto nell’ambito delle Alte scuole pedagogiche (ASP). Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile avvicinare la pratica alla teoria. Con il progetto “QUATTRO/Tandem_PHGR” l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni sta lavorando a un modello che prevede la collaborazione tra docenti, insegnanti di scuola elementare, ricercatrici/ricercatori e studenti/studentesse nell’ambito della didattica disciplinare italiano lingua straniera (L2). L’articolo presenta il progetto nel suo insieme e le modalità secondo le quali, in una prima fase sperimentale, gli e le insegnanti di scuola elementare hanno avuto la possibilità di partecipare alla ricerca didattica e all’insegnamento di moduli di glottodidattica dell’italiano L2. Si presentano e discutono inoltre i dati raccolti per la valutazione della fase sperimentale del progetto.
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Grazia Grazia Simone, Maria. "Cultura del consumo, bellezza ed educazione dello sguardo. Per una pedagogia dell'essenziale." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 572–85. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9481.

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Abstract:
L'articolo intende sollecitare una maggiore attenzione del discorso pedagogico sul tema della bellezza intesa come "direzione di senso educativo" e "dinamica significante" (Musaio, 2006) per riscoprirla come uno degli obiettivi più importanti della formazione dell'essere umano. Il contributo delinea le piste di ricerca pedagogica e le opzioni didattiche percorribili per un'educazione alla bellezza negli ambienti di vita della persona, affinché si possa guidare la capacità di guardare all'essenziale anche all'interno delle vaste sollecitazioni offerte dalla cultura del consumo. Dinanzi ad un agire volutamente esteriorizzato fino all'estremo, l'esperienza educativa sollecita a riconquistare la capacità di fare di se stessi il centro del proprio essere e della bellezza non il motore propulsivo della vanità ma un vettore di progettualità e di impegno individuale e sociale. Educare alla bellezza e alla profondità del cuore avvicina l'essere umano al suo nucleo costitutivo per risvegliare la capacità di progettare nuovi modi d'essere e così suscitare la sete di essenzialità e di bellezza, necessarie per un futuro di pace e di giustizia.
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Del Gobbo, Giovanna, Francesco De Maria, and Marta Pampaloni. "Sustainable development in higher education: an integrated teaching and research experience." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 46–63. http://dx.doi.org/10.36253/form-11418.

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Abstract:
The contribution presents a teaching experience in a master’s degree program of ​​the University of Florence in pedagogical area. Through an integrated research-informed teaching (RIT) approach and the use of active methodologies, the course focuses on the topics of Agenda 2030 and sustainability, dealing with educational dimension underlying development’s actions. The importance of student-centred and learning outcomes-oriented pedagogical and didactic approaches are highlighted. These are functional to the development of competences linked to the theme of sustainable development, but also oriented towards the training of education professionals who are considered central figures in the accompaniment and management of ecological and sustainable transition processes. The contribution offers the systematization of this long-term experience in university teaching. Lo sviluppo sostenibile nell’alta formazione: un’esperienza integrata di didattica e ricerca Il contributo presenta un’esperienza di insegnamento all’interno di un corso di laurea magistrale di area pedagogica dell’Università di Firenze. Attraverso un approccio integrato di research-informed teaching (RIT) e l’utilizzo di metodologie attive, il corso è centrato sui temi dell’Agenda 2030 e della sostenibilità, esplicitando la dimensione educativa sottesa alle azioni di sviluppo. Si evidenzia l’importanza di approcci pedagogici e didattici student centred e learning outcomes oriented funzionali allo sviluppo di competenze legate al tema dello sviluppo sostenibile e volti alla formazione di professionisti dell’educazione e della formazione ritenuti figure centrali nell’accompagnamento e nella gestione di processi di transizione ecologica e sostenibile. Il contributo offre la sistematizzazione di questa esperienza pluriennale di didattica universitaria.
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Boffo, Vanna. "L'Università per le professioni educative e formative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 27–47. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112003.

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Abstract:
Il tema al centro dell'interesse dell'articolo riguarda il rapporto fra formazione e lavoro e, conseguentemente, un rinnovamente del significato di epistemologia professionale all'interno dei Corsi di Studio Magistrali di area pedagogica. La do-manda principale della ricerca è inerente al modo di indagare e costruire una epi-stemologia per le professioni educative e formative. Viene proposta l'adozione del-la matrice TECO-D per le competenze educativo-formative dando evidenza della sua applicazione all'offerta formativa proposta dal CdS LM 57 e 85 dell'Università degli Studi di Firenze. La matrice viene indagata attraverso l'applicazione alla Scheda SUA, offrendo una dimostrazione del rapporto fra la definizione di una epistemologia professionale e le competenze da utilizzare per le professioni educative e formative.
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Crameri, Stefania. "GRUPIT: un dialogo tra pratica e teoria." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): 117–30. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.06.

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Abstract:
L’insegnamento dell’italiano nelle scuole elementari del Grigioni tedescofono è contestato. In risposta a ciò nel 2019 è stato lanciato il progetto Gruppo di sperimentazione didattica per l’italiano L2 con l’obiettivo di promuovere la materia italiano L2. A tale scopo è stata instaurata una rete di collaborazione tra insegnanti di scuola elementare e Alta scuola pedagogica dei Grigioni, creando così un dialogo tra teoria e pratica. Inizialmente si sono sondate varie forme di collaborazione per capire quali fossero le più apprezzate, praticabili ed efficaci. Ciò ha gettato le basi per un successivo sviluppo della disciplina italiano L2 improntato sulla ricerca-azione, valorizzando così la figura dell’insegnante quale esperta/o della pratica che contribuisce in maniera importante allo sviluppo teorico.
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Castagna, Vittoria. "L’autovalutazione degli insegnanti di scuola dell’infanzia per un’educazione di genere: una ricerca pedagogica in contesti italiani e brasiliani." Revista Linhas 19, no. 40 (May 14, 2018): 270–93. http://dx.doi.org/10.5965/1984723819402018270.

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Braga, Piera Maria, Chiara Maria Bove, Mary Jane Moran, Robyn Brookshire, and Maria Aparecida Antero Correia. "Reciprocal learning: il confronto interculturale come dispositivo per la formazione degli educatori - insights da una ricerca tra Italia e Stati Uniti." Zero-a-Seis 23, no. 43 (March 12, 2021): 495–523. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72979.

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Abstract:
Il tema della formazione a una “postura interculturale” fin dai servizi per la prima infanzia è al centro della riflessione contemporanea su come sostenere gli educatori impegnati in contesti educativi multiculturali. Cambiare prospettiva, decentrarsi, provare a vedere i fenomeni educativi da un altro punto di vista, vedere altrimenti sono competenze oggi necessarie per garantire la qualità del lavoro educativo in contesti educativi complessi e multiculturali. Come formare gli educatori che già lavorano nei servizi per l’infanzia a una cultura pedagogica aperta al dialogo interculturale e capace di cogliere nello spiazzamento culturale un’occasione di formazione e di allenamento al pensiero critico-riflessivo?A partire dai dati emersi da una ricerca sulla formazione degli educatori che ha coinvolto alcune educatriciin Italia e negli Stati Uniti, l’articolo propone una riflessione su come i processi di dialogo, confronto e scambio interculturale, mediati da video, possano essere dispositivi interessanti per promuovere lo sviluppo di una postura e non solo di strumenti per l’azione educativa in contesti multiculturali.
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Costa, Massimiliano. "Formatività e lavoro nella società delle macchine intelligenti." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 89–106. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9379.

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Abstract:
Nell'economia digitale e delle macchine intelligenti, il paradigma di lavoro - che è definito nella sua dematerializzazione cognitiva e produttiva - impone un nuovo collegamento tra azione, sviluppo economico e umano. La generatività dei nuovi contesti sociali e lavorativi del nuovo Cyber Phisical Systems (CPS) è caratterizzata da una più forte plasticità funzionale e da una riorganizzazione attiva e autonoma dei processi di conoscenza. Ciò rende fondamentale ripensare la formazione non come un fattore di produzione ma come una condizione di crescita integrale della persona all'interno di un modello di learnfare basato su un diritto di apprendimento e la promozione della capacitazione del cittadino. Questa sfida coincide, per la ricerca pedagogica, con la necessità di promuovere un modello di formazione capacitativo in grado di favorire un habitus riflessivo e aperto all'alterità. Questo nuovo habitus si basa sulla connessione tra competenza, abilità e capacità di formare una cultura tecnologica umanizzante non pensata come strumento di potere o controllo ma piuttosto di speranza, intersoggettività per uno sviluppo umano consapevole e partecipato
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Ansini, Luca, and Benedetta Fani. "Il Setting di Cammino per giovani in messa alla prova. Un progetto pilota." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 204–12. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001019.

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Abstract:
Nel presente contributo viene descritto un progetto educativo pilota realizzato dalla Onlus "Setting in Cammino" in collaborazione con l'Ussm di Roma, la Regione Lazio e il Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università Roma Tre. Nell'ambito di tre progetti di messa alla prova comunitari (art. 28 Dpr 448/88), già in corso, è stata inserita un'esperienza educativa nel Setting di Cammino: 140 km a piedi lungo la Via Francigena del Lazio, da Bolsena a Roma, per complessivi sette giorni. I tre giovani sono stati accompagnati da due operatori con alta formazione e con specifiche competenze di aiuto nel Setting di Cammino: un pedagogista ed una psicoterapeuta, entrambi di orientamento analitico transazionale. La Regione Lazio ha finanziato il progetto e l'Università di Roma Tre è stata incaricata di effettuare una valutazione pedagogica. Infine, è stata realizzata una Giornata di Studi conclusiva con la presenza dei rappresentanti di tutte le istituzionali coinvolte. Nella premessa vengono sinteticamente descritti gli elementi e le dimensioni del Setting di Cammino, indicando i contesti di ricerca nei quali sono stati elaborati.
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Marzullo, Natale, and Francesco Tafuri. "Improving personal and social skills through motor activity supported by gaming technology." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 69–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13562.

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Abstract:
The new educational systems must take on the responsibility to implement innovative forms of learning. International trends such as Agenda 2030 and the new Framework on LifeComp 2020 dictate the guidelines for teaching and define how pedagogical research should be oriented towards strengthening personal skills, towards a system that allows the acquisition of skills to learn how to learn, to provide valuable help to be more resilient and to finally manage the challenges and changes that life may present. Educational systems must find solutions to implement new forms of learning, capable of guaranteeing individual and social well-being, but above all, capable of including all subjects, especially those who may be excluded because of some disability. Miglioramento delle abilità personali e sociali attraverso l’attività motoria assistita dalla tecnologia di gioco. I nuovi sistemi educativi hanno il compito di integrare e percorrere nuove strade per implementare delle innovative forme di apprendimento. I trend internazionali come Agenda 2030 e il nuovo Framework sulle LifeComp 2020 dettano le linee guida perché la didattica e la ricerca pedagogica siano orientate verso un rafforzamento delle competenze personali, verso un sistema che consenta l’acquisizione di competenze per imparare ad imparare, per fornire un valido aiuto ad essere più resilienti e a gestire le sfide e i cambiamenti che la vita possa presentare. In quest’ottica i sistemi educativi devono trovare le soluzioni per implementare nuove forme di apprendimento, capaci di garantire il benessere individuale e sociale, ma soprattutto capaci di includere tutti i soggetti, in particolare coloro che dovessero essere esclusi a causa di qualche disabilità.
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Teresa Giovanazzi. "For a culture of sustainability. Pedagogical reflection, educational professionalism 0-6." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 160–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-11330.

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Abstract:
Increasing awareness about the impending ecological crisis urges pedagogical research to project itself into the future and promote the training of human resources that is both responsible and aware of the educational value associated with the Environment. This paper, without claiming to be exhaustive, considers some challenges to transform the conditions of people and ecosystems within a culture of sustainability. Identifying balanced and authentic ways to inhabit the Earth is primordial to achieve the aforementioned objective and imply promoting effective educational actions through a new mindset between responsibilities and shared values. The governance of the educational ecosystem shall be the starting point with a particular focus on educational professionals 0-6. To make these multifaceted challenges a reality, the development of skills for professionals working in the educational and training services of childhood should be considered first. This is an unprecedented opportunity for the construction of sustainable skills that support the development of educational professionals 0-6 to take care of the environment. Per una cultura della sostenibilità. Riflessioni pedagogiche, professionalità educative 0-6 Assumere consapevolezza della rilevanza della crisi ecologica sollecita la ricerca pedagogica a proiettarsi nel tempo futuro, promuovendo una formazione delle risorse umane responsabile e consapevole del valore educativo dell’ambiente. Il presente contributo, senza pretesa di esaustività, si interroga sulle sfide di un cambiamento necessario nella prospettiva di migliorare le condizioni delle persone e degli ecosistemi, per una cultura della sostenibilità. Individuare modi più equilibrati e autentici per abitare la Terra implica promuovere azioni educative efficaci attraverso una nuova forma mentis, tra responsabilità e valori condivisi, muovendo dalla governance dell’ecosistema formativo con peculiare riferimento alle professionalità educative 0-6. Accostarsi alla realtà multiforme, a partire da chi opera nei servizi educativi e formativi dell’infanzia, richiede uno sguardo inedito nella costruzione di competenze sostenibili per lo sviluppo di professionalità educative 0-6 che sappiano prendersi cura dell’ambiente, nel segno dell’ecologia integrale.
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Perla, Loredana, Ilenia Amati, and Rosa Palermo. "Prevent and counter bullying and cyberbullying through the SEP device: sensitize, educate, protect. Results of an investigation." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 152–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-12601.

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Abstract:
This paper focuses on an investigation into the complex phenomenology of bullying and cyberbullying behaviour, focusing actions of contrast and treatment within a preventive perspective of inclusive education capable of designing multi-level strategies. The paper presents the results of a collaborative research-training project with a network of Apulian secondary schools and the consequent design of the educational device for the prevention and treatment of the phenomenon (the SEP device: sensitise, educate, protect) useful for dealing with the phenomena from a pedagogical point of view. The device allows to develop an observational and receptive posture concerning the behavioural prodromes and to accept the complexity of the phenomena adopting multiple-levels educational choices. Prevenire e contrastare bullismo e cyberbullismo attraverso il dispositivo SEP: sensibilizzare, educare, proteggere. Risultanze di un’indagine. Il presente contributo mette a tema un’indagine sulla complessa fenomenologia dei comportamenti di bullismo e cyberbullismo, focalizzando le azioni di contrasto e di cura entro una prospettiva preventiva di didattica dell’inclusione in grado di progettare strategie a più livelli. Nel contributo si presentano le risultanze di una ricerca-formazione collaborativa avviata con una rete di scuole secondarie di I e II grado pugliesi e la conseguente progettazione del dispositivo di educazione alla prevenzione e cura del fenomeno (il dispositivo SEP: sensibilizzare, educare, proteggere) utile a fronteggiare i fenomeni in chiave pedagogica. Il dispositivo consente di assumere una postura osservativa e ricettiva dei prodromi comportamentali e di accogliere la complessità dei fenomeni adottando scelte educative a più livelli articolate in un approccio adattivo inclusivo costruito sul contesto e rivolto all’intero gruppo e non solo alla diade bullo-vittima. These are articulated in an inclusive adaptive approach built on the context and aimed at the entire group and not just on the bully-victim dyad. The concept of inclusion, indeed, is closely linked to education to “active citizenship”, understood as responsible participation in building a civil society and requires action that involves the entire school community and families.
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Bertolini, Piro. "Lo stato delle scienze dell’educazione in Italia." Swiss Journal of Educational Research 22, no. 1 (January 1, 2000): 93–110. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.22.1.5083.

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Abstract:
Nell’articolo si affronta dapprima la questione della definizione delle scienze dell’educazione che in Italia si presenta con due accezioni: come indicativa delle varie scienze umane (psicologia, sociologia, psicoanalisi, ecc.) nel momento in cui si occupano esplicitamente del fenomeno educativo la prima e indicativa delle diverse specificazioni della pedagogia generale (storia della pedagogia; didattica; pedagogia speciale; pedagogia sperimentale; pedagogia degli adulti; ecc.) la seconda. Su questa base si discute l’evoluzione delle scienze dell’educazione a partire dalla seconda guerra mondiale, ponendo l’accento sui fattori che ne hanno condizionato le due anime: da un lato le esigenze di carattere sociale con riferimento a problematiche extra-scolastiche, dall’altro lato il diffondersi di un reale interesse per la formazione professionale degli insegnanti. Di particolare interesse è l’evoluzione della didattica che è alla ricerca di una autonomia delle varie specificazioni attraverso la costituzione di un proprio statuto epistemologico e di metodologie di ricerca proprie. Infine, per quanto riguarda le istituzioni e gli strumenti di appoggio alle scienze dell’educazione o pedagogiche, l’articolo tocca il ruolo delle riviste specializzate e di alcune Associazioni che riuniscono i rappresentanti delle varie discipline pedagogiche e ad alcuni centri di ricerca pubblici o privati.
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Cerocchi, Laura. "Il curriculum, l'occupazione e la progettualità lavorativa e di vita dei futuri insegnanti di scuola d'infanzia e primaria. Da un'analisi pedagogica alla modernizzazione del rapporto tra didattica, ricerca e terza missione." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (November 2016): 83–97. http://dx.doi.org/10.3280/exi2016-002006.

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FLORÊNCIO, Roberto Remígio, and Ana Cristina Barbosa de OLIVEIRA. "Breves análises da Educação Superior Brasileira na modalidade EaD." INTERRITÓRIOS 6, no. 11 (August 6, 2020): 80. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247749.

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Abstract:
O presente manuscrito apresenta um estudo sobre o Ensino Superior no Brasil na modalidade EaD, analisando mecanismos e instrumentos de avaliação de algumas IES como elementos de promoção de competências e habilidades para o exercício profissional. A pesquisa ocorreu durante os meses de outubro de 2018 a março de 2019, a partir de levantamento de dados, revisão bibliográfica e análise documental, através dos portais das principais instituições promotoras de cursos de graduação on-line. A metodologia de análise de dados está baseada na Análise de Conteúdo. Os resultados alcançados formam um grande apanhado de informações sobre a EaD no Brasil como nicho mercadológico, possibilidades de inovação pedagógica e fomentadora de discussões, interação e colaboração entre participantes dos Ambientes Virtuais de Aprendizagem. Como conclusões, identificamos fissuras paradigmáticas da formação acadêmica e novas problemáticas acerca do papel da Educação Superior no Brasil contemporâneo, em sua constituição essencial: ensino, pesquisa, extensão e inovação. Educação a Distância. Ambiente Virtual de Aprendizagem. Tecnologia Educacional. Formação de Professores.ABSTRACTThe present manuscript presents a study on Higher Education in Brazil in the EaD modality, analyzing mechanisms and instruments of evaluation of some HEIs as elements to promote competences and skills for professional practice. The research took place during the months of October 2018 to March 2019, based on data collection, bibliographic review and document analysis, through the portals of the main institutions promoting online undergraduate courses. The data analysis methodology is based on Content Analysis. The results achieved form a great collection of information about Distance Education in Brazil as a market niche, possibilities for pedagogical innovation and foster discussions, interaction and collaboration between participants in the Virtual Learning Environments. As conclusions, we identified paradigmatic fissures in academic education and new problems regarding the role of Higher Education in contemporary Brazil, in its essential constitution: teaching, research, extension and innovation.Distance Education. Virtual learning environment. Educational technology. Teacher training.RESUMENEl presente manuscrito presenta un estudio sobre Educación Superior en Brasil en la modalidad de Educación a Distancia, analizando mecanismos e instrumentos para la evaluación de algunas IES como elementos para promover competencias y habilidades para la práctica profesional. La investigación se llevó a cabo durante los meses de octubre de 2018 a marzo de 2019, basada en la recopilación de datos, la revisión bibliográfica y el análisis de documentos, a través de los portales de las principales instituciones que promueven cursos de pregrado on-line. La metodología de análisis de datos se basa en el análisis de contenido. Los resultados obtenidos forman una gran colección de informaciones sobre la educación a distancia en Brasil como un nicho de mercado, posibilidades de innovación pedagógica y fomento de debates, interacción y colaboración entre los participantes en los ambientes virtuales de aprendizaje. Como conclusiones, identificamos fisuras paradigmáticas en la educación académica y nuevos problemas con respecto al papel de la Educación Superior en el Brasil contemporáneo, en su constitución esencial: enseñanza, investigación, extensión e innovación.Educación a distancia. Ambiente de Aprendizaje Virtual. Tecnología Educacional. Formación de Profesores.RIASSUNTOIl presente manoscritto presenta uno studio sull'istruzione superiore in Brasile nella modalità di istruzione a distanza, analizzando i meccanismi e gli strumenti per la valutazione di alcuni istituti di istruzione superiore come elementi per promuovere le competenze e le abilità per la pratica professionale. La ricerca si è svolta nei mesi da ottobre 2018 a marzo 2019, sulla base della raccolta dei dati, della revisione bibliografica e dell'analisi dei documenti, attraverso i portali delle principali istituzioni che promuovono corsi universitari online. La metodologia di analisi dei dati si basa sull'analisi dei contenuti. I risultati ottenuti formano una grande raccolta di informazioni sull'istruzione a distanza in Brasile come nicchia di mercato, possibilità di innovazione pedagogica e promozione di discussioni, interazione e collaborazione tra i partecipanti negli ambienti di apprendimento virtuale. Come conclusioni, abbiamo identificato ragadi paradigmatiche nell'istruzione accademica e nuovi problemi riguardanti il ruolo dell'istruzione superiore nel Brasile contemporaneo, nella sua costituzione essenziale: insegnamento, ricerca, estensione e innovazione.Formazione a distanza. Ambiente di apprendimento virtuale. Tecnologia educativa. Formazione degli insegnanti.
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Mazza, Caterina, and Samuele Calzone. "Spazi di apprendimento virtuali e integrati: l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Cegolon, Andrea. "Inclusion/exclusion: an educational challenge." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 297–307. http://dx.doi.org/10.36253/form-12664.

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Abstract:
Exclusion/inclusion in education are terms generally referring to situations of hardship in the disabled, individuals with special educational needs or in conditions of marginalization. In the wake of original French sociological research, in-depth reflections have been devoted to this theme. Enriching the pedagogical vocabulary on exclusion is the first step to circumscribe the problem and start positive actions to break down social and educational exclusion barriers. The result is an articulated and linguistically updated picture of the problem if the goal is, as we hope, to use the tools to lower the threshold of indifference in a political and educational line of inclusion and material and cultural redemption. Inclusione/esclusione: una sfida pedagogica. Esclusione/inclusione in pedagogia sono termini generalmente riferiti a situazioni di disagio in portatori di handicap, oppure soggetti con difficoltà di apprendimento (BES), o in condizioni di emarginazione. Arricchire il lessico pedagogico sull’esclusione rappresenta il primo passo per circoscrivere il problema e di qui avviare azioni positive per abbattere gli steccati dell’esclusione sociale ed educativa. A questo tema e sulla scia di originali ricerche di ambito sociologico francese sono state dedicate approfondite riflessioni. Ne è uscito un quadro articolato e linguisticamente aggiornato del problema se l’obiettivo è, come ci si augura, usare gli strumenti per abbassare la soglia dell’indifferenza in una linea politica ed educativa di inclusione e riscatto materiale e culturale.
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Pignalberi, Claudio. "Le employability e le soft skills per orientarsi e dirigersi nel lavoro del futuro: il contributo della pedagogia del lavoro." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 155–76. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9408.

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Abstract:
Il contributo propone, nella prima parte, un'analisi dei principali approcci e dei modelli teorici riguardanti le employability e le soft skills con un riferimento specifico alle recenti ricerche di Cedefop e Ocse. Nella seconda parte, invece, vengono presentati i risultati di un percorso di alternanza, condotto da un centro di ricerca di un ateneo romano, che ha previsto dei laboratori di orientamento e di autovalutazione, con il coinvolgimento di 50 studenti degli istituti superiori, delle skills ritenute più significative per garantire occupabilità e dirigersi nel lavoro del futuro
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Sposetti, Patrizia, and Maria Emanuela Piemontese. "Gli studenti universitari non sanno più scrivere? Una riflessione sulle caratteristiche delle scritture di un campione di studenti universitari italiani e sulle possibili strategie didattiche di intervento." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 144–57. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.14.

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Abstract:
Il tema delle competenze di scrittura degli studenti universitari ha assunto nel tempo un crescente interesse testimoniato dall’ampio numero di studi e ricerche ad esso dedicati nel panorama scientifico europeo e internazionale. Il contributo presenta una riflessione sul tema attraverso i primi risultati di una ricerca sulla scrittura degli studenti del corso di laurea magistrale in Pedagogia e Scienze dell’educazione e della Formazione della “Sapienza” Università di Roma dall’anno accademico 2011/2012 all’anno accademico 2015/2016. Il punto di partenza teorico è costituito dalla consapevolezza dell’insegnabilità della scrittura e della conseguente importanza del lavoro educativo.Czy studenci umieją pisać? Obserwacje dotyczące cech tekstów pisanych przez studentów włoskich uniwersytetów oraz możliwych strategii dydaktycznychZagadnienie kompetencji studentów w zakresie redakcji tekstów wzbudza coraz większe zainteresowanie zarówno w Europie, jak i poza nią, o czym świadczą liczne poświęcone mu badania. Artykuł przedstawia wnioski z badań prowadzonych od roku akademickiego 2011/2012 do 2015/2016, które dotyczyły prac pisemnych studentów studiów magisterskich kierunku pedagogika oraz nauki o edukacji i kształceniu na Uniwersytecie „La Sapienza” w Rzymie. Tezą, stanowiącą punkt wyjścia dla autorek, jest przekonanie, że kompetencje studentów w zakresie reakcji tekstów mogą być rozwijane oraz że ćwiczenie tego typu umiejętności mogą przynieść znaczące efekty.
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Baldacci, massimo. "Appunti sulla Ricerca-Azione in Pedagogia." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (May 2014): 5–10. http://dx.doi.org/10.3280/erp2013-002001.

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Seccia, Maria Cristina. "TEACHING TRANSLATION FROM ENGLISH INTO ITALIAN AS A PURPOSEFUL ACTIVITY IN THE LANGUAGE CLASSROOM: AN EMPIRICAL STUDY." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 645–64. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17161.

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Abstract:
This article discusses the ways in which pedagogical translation into Italian can be a valuable tool in enhancing the students’ proficiency, thus contributing to the still underdeveloped research on effective translation teaching practices in the Italian language classroom. Taking an interdisciplinary approach to Italian teaching and based on empirical data collected from translation into Italian workshops delivered to undergraduate Modern Languages students at the University of Hull (UK), this article examines the ways in which drawing on translation studies teaching models can help students to enhance their communicative language competences. Particular attention is paid to pragmatic, sociolinguistic and pluricultural competences, which are crucial in the formation of future language professionals as cultural mediators. More specifically, the discussion consists of the evaluation of two interrelated translation teaching models (Nord 1991/2005, 1997a/2018; Malmkjær 1998) based on a qualitative analysis of the students’ reflections through the lens of the Common European Framework of Reference (CEFR) competence model. The results indicate that drawing on translation studies teaching models can help to teach translation into Italian (which is usually perceived challenging by students) as a purposeful activity, thus enhancing the learners’ communicative ability in real life, as recommended by the CEFR. L’insegnamento della traduzione dall’inglese all’italiano come utile attività nella classe di lingua: uno studio empirico L’articolo prende in esame metodi attraverso cui la traduzione pedagogica verso l’italiano può essere usata come un valido strumento per potenziare le competenze linguistiche di studenti e studentesse. A tal proposito, si pone l’obiettivo di offrire un contributo alla ricerca tuttora in fase di espansione su come insegnare a studenti e studentesse di lingue a tradurre verso l’italiano in modo efficace. Attraverso un approccio interdisciplinare alla didattica dell’italiano e sulla base di dati raccolti durante delle lezioni di traduzione verso l’italiano rivolte e studenti e studentesse di Modern Languages della University of Hull (Regno Unito), il presente studio empirico esamina come rifarsi a modelli di insegnamento elaborati da due studiose di Translation Studies possa aiutare studenti e studentesse di italiano a potenziare le proprie competenze linguistico-comunicative. Particolare attenzione è posta sulle competenze sociolinguistiche, pragmatiche e pluriculturali, fondamentali nel formare professionisti/e in ambito linguistico in grado di agire come mediatori/trici culturali. Nello specifico, lo studio consiste nell’esaminare due modelli correlati (Nord, 1991/2005, 1997a/2018; Malmkjær, 1998) in seguito a riflessioni di studenti e studentesse analizzate qualitativamente in base ai descrittori esemplificativi del Quadro comune di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). I risultati suggeriscono che rifarsi a modelli di insegnamento elaborati da studiosi/e di Translation Studies può aiutare a presentare la traduzione verso l’italiano come un’attività utile, non fine a se stessa e non solo impegnativa come viene di solito percepita da studenti e studentesse. Stando ai risultati, ciò aiuta infine a potenziare la capacità di comunicare in situazioni di vita reale come proposto dal QCER.
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Piazza, Roberta, and Simona Rizzari. "Ripensare il nesso tra apprendimento all'università e apprendimento al lavoro per favorire l'occupazione giovanile. Una ricerca sulla formazione di mentori competenti nei percorsi di apprendistato." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 296–323. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9480.

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Abstract:
Nel mondo digitale contemporaneo lo skills mismatch e la mancanza di opportunità di lavoro per i giovani rappresentano sfide non agevoli da affrontare. Per far fronte a tali difficoltà si ritiene che l'apprendistato possa giocare un ruolo chiave, in grado di consentire ai giovani di acquisire le competenze necessarie a facilitare la loro transizione dall'educazione al lavoro. La pedagogia è pertanto chiamata a riflettere sulla possibilità di pensare a modelli di apprendimento integrati, in grado di stabilire connessioni tra istruzione/formazione e lavoro con modalità nuove. Tra i criteri per apprendistati efficaci e di qualità appare centrale il supporto pedagogico, offerto da personale interno alle imprese, con l'incarico di collaborare strettamente con le istituzioni formali. Sebbene l'importanza del mentoring nell'apprendistato sia ampiamente riconosciuta, la ricerca non ha sempre prestato adeguata attenzione alle competenze educative che i mentori dovrebbero possedere per preparare gli studenti quali learning agent. Lo studio qui presentato intende fornire un contributo di ricerca, definendo un modello di formazione per mentori. Il saggio - che descrive il progetto di ricerca internazionale ApprEnt - presenta il prototipo elaborato per la formazione di mentori competenti.
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D’Ascenzo, Mirella. "Sherlock Holmes inside a textbook. Archaeology of a teacher training text from the early 19th century." Cadernos de História da Educação 17, no. 1 (May 16, 2018): 7. http://dx.doi.org/10.14393/che-v17n1-2018-2.

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Abstract:
ABSTRACTIn Italy, since the late 1990s there have been many research works on school and educational publishing, interlacing with the current fields of investigation common in Europe and beyond. Numerous earlier studies offered historians deeper knowledge of school publishing, in terms of the production and distribution of school textbooks between the 19th and 20th centuries, school publishers, legislation on school textbooks and the ideologies and values underlying school text. However, very few studies have investigated the aspects specifically linked to the history of the subject teaching methods in these books, and their everyday practical use and application by the teachers in the class. This essay analyses a teacher training manual to identify the words and expressions that offer clues and signs of the underlying methodologicaland teaching traditions, revealing the pedagogic and educational knowledge used for teacher education. The work analyses a teacher training manual, like a young Sherlock Holmes searching with a magnifying glass for clues among single words or sentences that can reveal the archeologically stratified teaching traditions of the early 19th century.Keywords: Primary school. Textbooks. Teacher training. Material school culture.Resumo: Pesquisas sobre a história da editoria pedagógica e acadêmica conheceram um fecundo período de estudos, a partir do final dos anos de 1990, na Itália, entrelaçando-se com uma linha comum de investigação generalizada em nível europeu e internacional. Os numerosos estudos já realizados nos permitiram alcançar um conhecimento mais profundo da editoria educacional, ao nível de produção editorial e da circulação de manuais escolares entre o Oitocentos e Novecentos, sobre os editores para a escola, sobre disposições normativas relacionadas ao livro escolar e sobre aspectos ideológicos e valorativos subjacentes aos livros-texto. Todavía poco estudiados son los aspectos más relacionados a la historia de las metodologías y de la enseñanza disciplinar presentes en los libros destinados al aula y el uso real, la práctica concreta del libro en el aula en la mediación desarrollada por los docentes. En este artículo se ofrece un análisis de un libro escolar al recoger palabras y frases reveladoras de "indicios" y "acechados" de tradiciones metodológicas y didácticas subyacentes, capaces de revelar la circulación del saber pedagógico y didáctico destinado a la formación de los docentes. En particular, se analizará un manual para profesores al modo de Sherlock Holmes, a través de una lente de detective, en busca de vestigios en torno a palabras aisladas o frases eveladoras de tradiciones didácticas arqueológicamente estratificadas en la primera mitad del siglo XIX.Palavras-chave: Escola Elementar. Livro-texto. Formação de Professores. Cultura Material Escolar.Resumen: Investigaciones sobre la historia de la editorial pedagógica y académica conocieron un fecundo período de estudios, a partir de finales de los años 1990, en Italia, entrelazándose con una línea común de investigación generalizada a nivel europeo e internacional. Los numerosos estudios ya realizados nos permitieron alcanzar un conocimiento más profundo de la editorial educativa, al nivel de producción editorial y de circulación de manuales escolares entre los Ochocientos y Novecientos, sobre los editores para la escuela, sobre disposiciones normativas relacionadas al libro escolar y sobre aspectos ideológicos y valorativos subyacentes a los libros-texto. En el caso de los alumnos de la escuela primaria, los alumnos de la escuela primaria y secundaria de la escuela primaria y secundaria. En este artículo se ofrece un análisis de un libro escolar al recoger palabras y frases reveladoras de "indicios" y "acechados" de tradiciones metodológicas y didácticas subyacentes, capaces de revelar la circulación del saber pedagógico y didáctico destinado a la formación de los docentes. En particular, se analizará un manual para profesores al modo de Sherlock Holmes, a través de una lente de detective, en busca de vestigios en torno a palabras aisladas o frases reveladoras de tradiciones didácticas arqueológicamente estratificadas en la primera mitad del siglo XIX.Palabras clave: Escuela elemental; libro de texto; Formación de profesores; Cultura material de la escuela.Sommario: Le ricerche sulla storia dell’editoria pedagogica e scolastica hanno conosciuto una feconda stagione di studi dalla fine degli anni Novanta in poi in Italia, intrecciando il coevo filone di indagine diffuso a livello europeo e internazionale. Le numerose ricerche già svolte hanno permesso di giungere ad una conoscenza più approfondita dell’editoria scolastica, a livello di produzione editoriale e di circolazione dei manuali scolastici tra Ottocento e Novecento, sugli editori per la scuola, sulle disposizioni normative legate al libro scolastico e sugli aspetti ideologici e valoriali sottesi ai libri di testo. Ancora poco studiati appaiono gli aspetti più squisitamente legati alla storia delle metodologie e delle didattiche disciplinari presenti nei libri nonché l’uso reale, la pratica concreta del libro in classe nella mediazione didattica svolta dai docenti. In questo contributo si offre l’analisi di un manuale scolastico per coglierne parole e frasi rivelatrici di ‘indizi’ e spie’ di tradizioni metodologiche e didattiche sottese, capaci di rivelare la circolazione del sapere pedagogico e didattico destinato alla formazione dei docenti. Si analizzerà in particolare un manuale per maestri come novelli Sherlock Holmes, alla ricerca di tracce con la lente del detective sulle singole parole o frasi rivelatrici tradizioni didattiche archeologicamente stratificate nella prima metà dell’Ottocento.Parole chiave: Scuola Elementare; Libri di Testo; Formazione dei Maestri; Cultura materiale della scuola.
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Rhone, Sendy Monarrez. "Review: Belpoliti, Flavia & Bermejo, Encarna (2020). Spanish heritage learners’ emerging literacy: Empirical research and classroom practice. Routledge." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, no. 2 (October 30, 2020): 120–23. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.12.223.

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Abstract:
EN This manuscript reviews Spanish Heritage Learners’ Emerging Literacy: Empirical Research and Classroom Practice, by Flavia Belpoliti (Texas A&M University-Commerce) and Encarna Bermejo (Houston Baptist University), published in 2020 by Routledge. The book is the result of an empirical study. Its eight chapters follow a research-based approach to the teaching of Spanish Heritage Language. The authors present detailed linguistic features to consider when teaching SHL writing and research-based pedagogical and instructional implications. Key words: SPANISH HERITAGE LANGUAGE, RESEARCH-BASED PEDAGOGY, EMERGING LITERACY ES Este manuscrito es una reseña del libro Spanish Heritage Learners' Emerging Literacy: Empirical Research and Classroom Practice de Flavia Belpoliti (Texas A&M University-Commerce) y Encarna Bermejo (Houston Baptist University), publicado en 2020 por Routledge. El libro es el resultado de un estudio empírico: tiene ocho capítulos y sigue un enfoque de aprendizaje basado en la investigación para la enseñanza del español como lengua de herencia. Se presentan características lingüísticas detalladas que se deben tomar en cuenta al enseñar la escritura del español como lengua de herencia y las implicaciones pedagógicas e instruccionales según el enfoque del aprendizaje basado en la investigación. Palabras claves: ESPAÑOL COMO LENGUA DE HERENCIA, APRENDIZAJE BASADO EN LA INVESTIGACIÓN, ALFABETIZACIÓN EMERGENTE IT Questo manoscritto è una recensione del libro Spanish Heritage Learners' Emerging Literacy: Empirical Research and Classroom Practice di Flavia Belpoliti (Texas A&M University-Commerce) e Encarna Bermejo (Houston Baptist University), ed è stato pubblicato dalla Routledge nel 2020. Il libro, risultato di uno studio empirico, è suddiviso in otto capitoli che seguono un approccio all’insegnamento dello spagnolo come lingua ereditaria basato sulla ricerca. Le autrici presentano nel dettaglio le caratteristiche linguistiche da tenere in considerazione nell’insegnamento dello spagnolo come lingua ereditaria e le implicazioni pedagogiche e per l’insegnamento che derivano dalla ricerca. Parole chiave: SPAGNOLO COME LINGUA EREDITARIA, PEDAGOGIA BASATA SULLA RICERCA, ALFABETIZZAZIONE EMERGENTE
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Cipolli, Carlo, Vincenzo Natale, Pio Enrico Ricci Bitti, and Nicolino Rossi. "Le radici del Dipartimento di Psicologia "Renzo Canestrari": documenti per una memoria collettiva." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 9–13. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12568.

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Abstract:
Renzo Canestrari (1924-2017) è stato uno dei più illustri psicologi italiani ed ha dato un contributo decisivo alla rinascita della psicologia in Italia nel secondo dopoguerra. Laureato in Pedagogia e in Medicina e Chirurgia, è stato professore ordinario di Psicologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna dal 1960 al 1999. Ha fondato l'Istituto (poi Dipartimento) di Psicologia negli anni '60, all'interno del quale ha promosso lo sviluppo di molteplici aree di ricerca di psicologia sperimentale, clinica e applicata. Queste linee sono state successivamente sviluppate dagli allievi, molti dei quali hanno raggiunto posizioni importanti in numerose università italiane. In occasione dell'intitolazione del Dipartimento di Psicologia a suo nome, numerosi allievi hanno progettato di ricordare gli esordi e i successivi sviluppi dei suoi contributi in molteplici aree di ricerca. Questo numero di Ricerche di Psicologia intende essere sia un segno di gratitudine sia uno stimolo per la raccolta di ulteriori documentazioni e per approfondimenti storiografici sulla diffusione e affermazione della psicologia in ambito universitario e in altri ambiti della società italiana nella seconda metà del XX secolo.
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Baldacci, Massimo. "La realtà educativa e la ricerca-azione in pedagogia." ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies, no. 9 (June 2014): 387–96. http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2014-009-bald.

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Orefice, Carlo, and Andrey Felipe Sgorla. "Analizzare le pratiche artigianali attraverso i principi freiriani. Alcune riflessioni educative su una ricerca in corso." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (July 2022): 149–60. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13736.

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Abstract:
Nel presente articolo si analizza il rapporto tra alcuni principi pedagogici freiriani e le pratiche artigianali, in particolare quelle legate alle imprese birraie in Brasile attraverso una ricerca di Dottorato in corso. L'obiettivo è verificare come tali principi permettano di svelare una attualità di Freire che chiama in causa una prospettiva capace di ridefinire in chiave generativa la relazione tra lavoro, creatività e innovazione. Nel rileggere oggi Freire, infatti, si può verificare come le coordinate che hanno caratterizzato e connotato la sua pedagogia – la riflessione in azione, l'idea che l'uomo è perennemente in costruzione e agisce tramite la mediazione del mondo, la competenza come capitale privato/sociale – forniscano un modo per riflettere e analizzare le pratiche artigianali e la trasformazione degli attuali sistemi produttivi.
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Wazlawick, Patrícia. "Pensiero filosofico della Cultura Umanistica come pressupposto alla Pedagogia Ontopsicologica: resultati del percorso formativo dei giovani nell’educazione universitariaPhilosophical thought of Humanistic Culture as a prerequisite to Ontopsychological Pedagogy: the training of young people in higher education results you." Saber Humano: Revista Científica da Faculdade Antonio Meneghetti 6, no. 8 (August 4, 2016): 29. http://dx.doi.org/10.18815/sh.2016v6n8.133.

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Abstract:
Ricerca esplorattiva ed empirica, approccio quantitativo-qualitativo, nell’interfaccia tra filosofia (pensiero filosofico della cultura umanistica), pedagogia ontopsicologica e educazione universitaria. L’obbiettivo generale è investigare come la pedagogia ontopsicologica contribuisce alla formazione personale/professionale dei giovani. Fondamentasi teoreticamente, in modo storico e pratico, nell’educazione, pedagogia ontopsicologica e formazione dei giovani nella contemporaneità. Il campione è stato formato con 49 giovani, studenti dei corsi di laurea in Amministrazione, Diritto e Sistemi Informativi, in una facoltà privata, localizzata in municipio al sud del Brasile. Questi giovani, età media di 25 anni, hanno risposto a tre test quantitativi di ricerca in due momenti diverse: quando si sono ingressati nei corsi di laurea, e di nuove mesi ad un anno dopo, caratterizando la seconda applicazione. I test utilizzati sono stati: a) Inventario dei Cinque Grandi Fattori della Personalità (Big Five); b) Scala Esistenziale di Längle; c) Test Forma Mentis. Dopo è stato applicato un questionario qualitativo con questione aperte, per raccogliere informazione di significati/sensi dei partecipanti che hanno avuto un maggior risultato di significanza statistica nell’applicazione dei test quantitativi. Lo studio ha realizzato analisi statistici e analisi del contenuto e del discorso. Con l’analisi e discussione dei risultati il problema di ricerca è stato risposto, siccome l’obbiettivo generale e gli obbiettivi specifici, producendo tre conclusioni principali. Si conclude che la pedagogia ontopsicologica contribuisce con resultati efficienti nell’aspetto psicologico dei giovani, una volta che la dinamica di sviluppo della personalità mentre il periodo studiato realmente esiste, e ausilia nello sviluppo sano personale, esistenziale e professionale degli studenti.
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Moreno, Cesare. "La ricerca-azione nel contesto di un intervento sociale ed educativo: il progetto chance a Napoli dal 1998 al 2008." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 197–217. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003012.

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Abstract:
Chance č un progetto di ricerca-azione, promosso dal Ministero della Istruzione, dell'Universitŕ e della Ricerca alla fine degli anni '80, che ha affrontato il problema degli adolescenti in situazione di esclusione sociale, non affrontato dall'istituzione scolastica. Per il suo carattere sperimentale il progetto si č dotato di forti apparati di riflessione presidiati da professionisti di diversa estrazione culturale. Ciň ha premesso di esperire diversi cicli sperimentali, attingendo anche al livello teorico e di farlo a partire da punti di vista diversi. L'interazione con la ricerca scientifica teorica ed accademica ha prodotto una consapevolezza maggiore riguardo al ruolo della teoria e ha consentito di approfondire importanti temi derivati dalla riflessione sulle pratiche. Inoltre, l'attivitŕ di ricerca ha consentito di delineare diversi profili di competenze per i diversi operatori e un percorso per il loro sviluppo. L'acquisizione piů importante riguarda il ruolo dei conflitti in un particolare processo educativo: l'esistenza di conflitti e contraddizioni č la molla principale per lo sviluppo di una attivitŕ autentica di ricerca. Assumere la dimensione del conflitto nel progetto, sviluppare continue attivitŕ negoziali, č una dimensione isomorfa a quella della ricerca-azione e stabilisce un punto di contatto significativo tra ricerca-azione sul campo, intesa come ricerca di costrutti pedagogici operativi, e ricerca-azione di tipo teorico intesa come ricerca di costrutti di pensiero necessari a tenere insieme la complessitŕ delle attivitŕ messe in campo. L'approccio, fondato su diversi punti di vista, ha provocato emozioni e relazioni che possono trovare una espressione metaforica condivisa in quello che viene chiamato ‘mito di fondazione'. Questo ha un ruolo centrale per costruire una narrazione che rappresenti il punto di incontro tra le metodologie sperimentate e le storie professionali degli operatori.
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Elena Liliana Vitti, Margherita Maria Sacco, and Alberto Parola. "Competenze per tutti: Ricerca-azione sull’uso dei LEGO come mediatori didattici per lo sviluppo delle competenze STEM." IUL Research 1, no. 2 (November 30, 2020): 61–81. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.68.

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Abstract:
Il Progetto di Ricerca presentato è frutto della collaborazione tra la scuola secondaria di primo grado dell’I.C. Pacinotti di Torino, che ha ospitato la ricerca durante le ordinarie lezioni di Tecnologia ed un gruppo di ricercatori del Centro di Ricerca Cinedumedia dell’Università degli Studi di Torino, che ha messo a disposizione competenze e risorse. La metodologia didattica implementata è stata creata appositamente per il Progetto ed è incentrata su quattro pratiche pedagogiche: 1) Cooperative Learning, 2) Think-Make-Improve, 3) utilizzo del metodo scientifico tradizionale per stimolare la motivazione all’apprendimento, 4) Competenze Mediali come obiettivi trasversali. Il caso studio presentato riporta i risultati ottenuti in seguito al primo anno di lavoro di un percorso triennale.
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d'Aniello, Fabrizio. "Insieme è meglio. Riflessioni pedagogiche sul caso "Scarabò. Una città per educare"." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 129–54. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9391.

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Abstract:
Questo articolo presenta solo alcuni risultati emersi da una complessa attività di ricerca sul campo effettuata tra il 2018 e il 2019. La ricerca è stata motivata dalla partecipazione al progetto internazionale denominato Trans-Urban EU-China, dedicato alla «transizione verso la sostenibilità urbana attraverso città socialmente integrative nell'Ue e in Cina». Nello specifico, lo studio empirico si è concentrato su "Scarabò. Una città per educare", festival dell'educazione che si svolge ogni anno nel centro storico di Macerata, mettendo a disposizione dei bambini e di tutta la cittadinanza più di 40 laboratori educativi e varie attività ludiche. In questa occasione, vengono riportati i risultati delle interviste somministrate a 111 bambini partecipanti all'iniziativa e ci si sofferma pedagogicamente sui temi della città educante, colta secondo la prospettiva dell'educazione permanente, e degli spazi urbani come spazi di relazione significativa. "Insieme è meglio" è l'espressione che riassume le risposte dei bambini, le quali invitano a ripensare educativamente i luoghi della città.
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Barbara Letteri and Giuseppe Filippo Dettori. "Inclusione e leadership: il ruolo del dirigente scolastico nella promozione della valorizzazione delle differenze." IUL Research 3, no. 5 (June 17, 2022): 87–102. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.202.

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Abstract:
Il contributo presenta i risultati emersi da una ricerca che ha coinvolto 24 dirigenti scolastici, che hanno partecipato a dei focus group sul loro ruolo nel favorire l’inclusione degli studenti con Bisogni Educativi Speciali. I focus group hanno focalizzato l’attenzione sulla responsabilità del capo d’istituto nella promozione del benessere a scuola di tutti gli studenti, specie di coloro che presentano maggiori difficoltà. Dall’indagine emerge la grande importanza del dirigente nel promuovere l’inclusione. La ricerca evidenzia, inoltre, la necessità di una maggiore formazione di tutto il personale scolastico (compresi i dirigenti) sulla pedagogia e didattica speciale, per avere strumenti più incisivi da realizzare per un clima più attento alla valorizzazione delle differenze.
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Di Palma, Davide. "Promote the learning of life skills in primary school through an innovative didactics’ proposal of motor-sports education." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 123–43. http://dx.doi.org/10.36253/form-13662.

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Abstract:
The research work aims to emphasize the importance of motor and sports education in the training of people, starting from primary school, through the acquisition of life skills. In this regard, this work proposes an experimental motor education program to be developed in just 20 hours in primary schools, with the aim of increasing the educational level of young students in five key thematic area useful for stimulating the learning of the main life skills. The research methodology is based on an empirical approach, in line with several studies in the pedagogical field, which allows to observe and evaluate in detail the progress made by the students from the motor, social-relational and educational point of view. The results are measured by creating an evaluation protocol that is applied both before and after the administration of the experimental project. The research carried out fulfills the initial research purpose and it is the basis for future studies in the field of educational sciences aimed at the growth of the individual through a suitable institutional and didactic restructuring of motor and sport education in the school system. Promuovere l’apprendimento delle life skills nella scuola primaria attraverso una proposta didattica innovativa di educazione motorio-sportiva. Il lavoro di ricerca ha lo scopo di sottolineare l’importanza dell’educazione motoria e sportiva nella formazione delle persone, a partire dalla scuola primaria, attraverso l’acquisizione delle life skills. A tal proposito, questo lavoro propone un programma sperimentale di educazione motoria da sviluppare in sole 20 ore nelle scuole primarie, con l’obiettivo di aumentare il livello di istruzione dei giovani studenti in cinque aree educative utili a stimolare l’apprendimento delle principali life skills. La metodologia di ricerca si basa su un approccio empirico e osservativo, in linea con i principali studi in ambito pedagogico, che permette di analizzare nel dettaglio i progressi compiuti dagli studenti dal punto di vista motorio, socio-relazionale ed educativo. I risultati vengono misurati attraverso la realizzazione di un protocollo di valutazione che viene applicato nella fase precedente e successiva alla somministrazione del progetto sperimentale. La ricerca soddisfa lo scopo di ricerca iniziale, ed è la base per futuri studi nel campo delle scienze della formazione volti alla crescita dell’individuo attraverso una adeguata ristrutturazione istituzionale e didattica dell’educazione motoria e sportiva nel sistema scolastico.
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Grion, V., S. Roberts, and G. Casanova. "Valutare gli insegnanti italiani? Uno sguardo alle esperienze europee." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 49 (May 2012): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049008.

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Abstract:
La problematica della valutazione degli insegnanti italiani risulta oggi al centro di un emergente dibattito sia all'interno delle scuole, sia in ambito di politica scolastica. L'evoluzione del ruolo e dei compiti dell'insegnante nel contesto dei processi di autonomia delle scuole e i richiami, provenienti dall'Europa comunitaria, alla ricerca di una migliore qualitŕ dei sistemi scolastici nazionali rendono sempre piů urgente la necessitŕ di fornire alle scuole e ai decisori politici, strumenti per valutare la professionalitŕ del personale scolastico. L'Italia, in effetti, rappresenta in tal senso il fanalino di coda dei paesi europei, non disponendo di alcun sistema di valutazione degli insegnanti. In questo contesto, il contributo qui presentato, frutto di un lavoro di ricerca teorica comparativa, svolta su documenti di ricerca relativi alla valutazione degli insegnanti in ambito internazionale, intende mettere in luce vantaggi e limiti di diversi sistemi e strumenti di valutazione dei docenti, abbozzando una proposta per la messa in atto di un sistema valutativo nazionale. I risultati ottenuti sono discussi in relazione allo specifico punto di vista pedagogico assunto dalle ricercatrici.
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Gandolfi, Chiara. "Pirola: impegno tipografico e proposte editoriali." STORIA IN LOMBARDIA, no. 3 (March 2011): 30–54. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-003002.

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Abstract:
La ricerca ripercorre la storia della tipografia-editrice e libreria Pirola di Milano, dalla fondazione dell'attivitŕ nel 1781 alle vicende del recente Novecento. Nello specifico, si sono analizzate le proposte ottocentesche dell'azienda, entro una parabola che spazia dalle pubblicazioni di servizio alla produzione teatrale alle edizioni scolastiche e pedagogiche.
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Stramaglia, Massimiliano. "Su alcuni nodi problematici di ambito familiare." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9641.

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Abstract:
A muovere da alcuni assunti-chiave della pedagogia sociale e della famiglia, l'articolo si concentra sui problemi di natura relazionale che possono rinvenirsi all'interno delle compagini domestiche, aprendo a ulteriori piste di ricerca di valore e importanza emergenziali. Dapprima, è analizzato il sottosistema fraterno e/o sororale nelle ricadute evidenti che il modello di coppia coniugale incarna agli occhi dei figli, sino a fondare una o più "sottofamiglie" interne al sistema familiare nella sua complessità globale. Successivamente, si prende in considerazione il peculiare rapporto che la madre è solita intrattenere con i figli di sesso maschile, nel tentativo di argomentare le ragioni del maggiore investimento emotivo della madre medesima qualora la prole, in quanto sessualmente differente da lei, testimoni, a maggior ragione, la sua onnipotenza generativa. Infine, l'attenzione dell'autore si sposta su una modalità relazionale di marca paterna poco indagata in seno al sapere pedagogico contemporaneo, forse in ragione della tenerezza dei nuovi padri: il residuo patriarcale della competizione fra padre e figlio, che si tramuta, qualora il padre sia di giovane età, in una sorta di ideologia amicale, altrettanto tirannica rispetto alla relazione austera e autoritaria che lasciava il figlio, di fatto, orfano di padre.
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Marazzi, Elisa. "L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

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Abstract:
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
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De Giorgi, Fulvio, William Grandi, and Paola Trabalzini. "Maria Montessori, her times and our years. History, vitality and perspectives of an innovative pedagogy." Rivista di Storia dell’Educazione 8, no. 2 (November 16, 2021): 3–8. http://dx.doi.org/10.36253/rse-12307.

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Abstract:
Il numero monografico sul tema Maria Montessori, i suoi tempi e i nostri anni. Storia, vitalità e prospettive di una pedagogia innovativa è parte delle iniziative di ricerca collegate al Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) dal titolo Maria Montessori dal passato al presente. Accoglienza e implementazione del suo metodo educativo in Italia nel 150° anniversario della sua nascita, finalizzato alla ricostruzione della figura e dell’opera della scienziata di Chiaravalle e della penetrazione del suo metodo educativo in Italia a partire dall’istituzione della prima Casa dei Bambini nel 1907 e all’analisi delle esperienze innovative diffuse negli ultimi anni nel solco della pedagogia montessoriana
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Boi, Teresa. "Pedagogia in Dialogo: ricerca, pratiche e prospettive, Slovenia, Škofja Loka, 14-17 giugno 2018." Paedagogia Christiana 43, no. 1 (September 2, 2019): 587. http://dx.doi.org/10.12775/pch.2019.029.

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Romano, Alessandra, and Nicolina Bosco. "Metodologie trasformative per promuovere apprendimenti emancipativi. Un'esperienza di ricerca-formazione con insegnanti." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (July 2022): 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13734.

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Abstract:
Il contributo esplora l'attualità del pensiero pedagogico di matrice freiriana alla luce delle più recenti articolazioni della teoria trasformativa (Mezirow, 2003; Cranton & Taylor, 2012; Marsick & Neaman, 2018). Nello specifico, sono oggetto di indagine e sistematizzazione quegli approcci metodologici per lo sviluppo professionale dei docenti che sostengono processi di riflessione critica e trasformazione degli assunti distorti. Si presenta, poi, un'esperienza di ricerca-formazione condotta con gruppi di docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, che ha visto l'adozione di un set di metodologie trasformative finalizzate a supportare processi di apprendimento emancipativo.
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HORA FILHO, Edmilton Amaro da, and Irene Késsia das Mercês NASCIMENTO. "Processos Pedagógicos Escolares e Afrocentricidade: um Estudo de Caso." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 152. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248994.

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Abstract:
RESUMOA presente investigação tem como foco verificar os processos pedagógicos escolares como fortalecimento da afrocentricidade no combate ao racismo no ambiente escolar. Considerando histórias de racismo discriminação e preconceitos no ambiente escolar. Tendo como base as orientações propostas pela lei 10.639/03 e as Diretrizes Curriculares Nacionais para Educação das Relações Étnico Raciais de 2004. O objetivo Geral dessa pesquisa está em investigar o Projeto “O Baobá, Árvore que Representa as Raízes da Cultura Africana” realizado na a Escola Municipal Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. O projeto compôs o Fórum Escolar de Consciência Negra, que foi realizado na instituição de ensino no ano de 2019. Para fundamentação teórica nos aproximamos os estudos da teoria da afrocentricidade. Como metodologia a análise do conteúdo dos objetivos do projeto entendendo que estes puderam nos mostrar processos pedagógicos que se voltavam e/ou se afastavam de uma perspectiva de educação afrocentrada. Nesse estudo de caso identificamos os esforços para a sensibilização de estudantes acerca dos valores humanos e de processos pedagógicos que ultrapassem as fronteiras do racismo, da discriminação e da violência dentro e fora dos muros da escola.Afrocentricidade. Processos Pedagógicos. Baobá. ABSTRACTThe present investigation focuses on verifying school pedagogical processes such as strengthening Afrocentricity in the fight against racism in the school environment. Considering stories of racism, discrimination and prejudice in the school environment. Based on the guidelines proposed by law 10.639 / 03 and the National Curriculum Guidelines for the Education of Ethnic Racial Relations of 2004. The general objective of this research is to investigate the Project “O BAOBÁ, TREE THAT REPRESENTS THE ROOTS OF AFRICAN CULTURE” held at the Municipal School Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. The project was part of the SCHOOL FORUM OF COSNCIÊNCIA NEGRA, which was held at the educational institution in 2019. For theoretical foundation we approached the studies of the theory of Afrocentricity. As a methodology, the analysis of the content of the project's objectives, understanding that they could show us pedagogical processes that turned and / or moved away from an Afro-centered education perspective. In this case study, we identified efforts to raise students' awareness of human values and pedagogical processes that go beyond the boundaries of racism, discrimination and violence inside and outside the school walls.Afrocentricity. Pedagogical Processes. Baobab. RESUMENLa presente investigación tiene el objetivo de verificar los procesos pedagógicos escolares como fortalecimiento de la afrocentricidad en la lucha contra el racismo en el ámbito escolar. Considerando historias de racismo, discriminación y prejuicios en el entorno escolar. Con base en los lineamientos propuestos por la ley 10.639 / 03 y las “Diretrizes Curriculares Nacionais para Educação das Relações Étnico Raciais” de 2004. El objetivo general de esta investigación es investigar el Proyecto “O BAOBÁ, ÁRVORE QUE REPRESENTA AS RAÍZES DA CULTURA AFRICANA” realizado en la Escuela Municipal Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. El proyecto formó parte del “FÓRUM ESCOLAR DE CONSCIÊNCIA NEGRA”, que se realizó en la institución educativa en el año 2019. Para fundamentación teórica nos acercamos a los estudios de la teoría de la afrocentricidad. Como metodología, el análisis del contenido de los objetivos del proyecto, entendiendo que pudieron mostrarnos procesos pedagógicos que se acercaban y/o se alejaban de una perspectiva de educación afrocentrada. En este estudio de caso, identificamos esfuerzos para sensibilizar a los estudiantes sobre los valores humanos y los procesos pedagógicos que van más allá de los límites del racismo, la discriminación y la violencia dentro y fuera de las paredes de la escuela.Afrocentricidad. Procesos pedagógicos. Baobá. SOMMARIOLa presente ricerca ha l'obiettivo di verificare i processi pedagogici scolastici come rafforzamento dell'Afrocentricità nella lotta al razzismo in ambito scolastico. Considerando storie di razzismo, discriminazione e pregiudizio nell'ambiente scolastico. Sulla base delle linee guida proposte dalla legge 10.639 / 03 e delle "National Curricular Guidelines for Education for Ethnic Relationships Raciais" del 2004. L'obiettivo generale di questa ricerca è indagare il Progetto "O BAOBÁ, ÁRVORE CHE RAPPRESENTA COME RAÍZES DA CULTURA AFRICANA ”Presso la scuola municipale di Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. Il progetto faceva parte del “FORUM ESCOLAR DE CONSCIÊNCIA NEGRA”, che si è tenuto presso l'istituto scolastico nel 2019. Per giustificazione teorica ci avviciniamo agli studi della teoria dell'afrocentricità. Come metodologia, l'analisi del contenuto degli obiettivi del progetto, comprendendo che potevano mostrarci processi pedagogici che si stavano avvicinando e / o allontanandosi da una prospettiva educativa afro-centrata. In questo caso di studio, identifichiamo gli sforzi per sensibilizzare gli studenti ai valori umani e ai processi pedagogici che vanno oltre i confini del razzismo, della discriminazione e della violenza dentro e fuori le mura della scuola.Afrocentricità. Processi pedagogici. Baoba.
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