Academic literature on the topic 'Ricerca musicale'

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Journal articles on the topic "Ricerca musicale"

1

Mauro, Brumat. "La percezione del ritmo musicale: il ruolo della conoscenza strutturata. Un confronto tra due campioni." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (January 2012): 183–208. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-002002.

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Abstract:
Questo lavoro si propone, nell'ottica della ricerca cognitiva, di testare la percezione di strutture ritmiche di brani musicali di breve durata e di definire se ci sia differenza nella percezione dello stesso in soggetti esperti e non. La ricerca parte dal presupposto che il ritmo musicale sia riconosciuto in base a tre elementi psicologici: i raggruppamenti, gli accenti ed il metro. Mediante l'esperimento creato per questo lavoro, si č dimostrato che questi elementi sono elaborati in modo diverso nei musicisti e nelle persone che non hanno mai avuto una formazione musicale.
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2

Dallavalle, Chiara, Cinzia Novara, Carolina Messina, and Sergio Diminica. "Le forme autodistruttive di gruppo. Narcisismo e autolesionismo fra gli emo: invulnerabilitŕ percepita e ottimismo irrealistico." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2011): 75–88. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001008.

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Abstract:
La cultura(o) nasce - ma il dibattito č molto aperto - all'interno del punk rock, come una realtŕ musicale in crescente evoluzione, in grado di mixare sonoritŕ e modelli a prima vista vicini all'area punk, ma nei fatti fortemente differenziati. Nell'ultimo decennio, l'evoluzione che ha condotto ad esperienze sonore come l'ha mostrato una forte capacitŕ di aggregare gruppi e stili di vita, intessuti dai due tratti psicologici caratterizzanti: narcisismo e autolesionismo, influenzati dalla cultura musicale delloe del. La cattedra di Psicologia di comunitŕ dell'Universitŕ di Palermo ha avviato una serie di ricerche sugli stili comportamentali e la percezione del rischio nel mondo adolescenziale. La ricerca ha studiato la relazione esistente fra percezione del rischio, percezione della salute e comportamenti a rischio in un campione di 406 giovani (etŕ 13-25 anni, M: 19,93, DS: 3,58). I risultati mostrano che l'invulnerabilitŕ percepita correla con alcuni comportamenti a rischio, come l'abuso di alcol e l'autolesionismo.
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3

Lavinia Rizzo, Amalia, and Maristella Croppo. "La prova di accesso per le scuole secondarie ad indirizzo musicale (SMIM): una proposta inclusiva." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 211–21. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12951.

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Abstract:
Le difficoltà di inclusione tipiche della scuola secondaria di I grado sono note da tempo e, secondo le più recenti indagini, non accennano a diminuire. Al fine di favorire il successo formativo di tutti gli allievi è quindi indispensabile individuare modalità sostenibili per ridefinire l'impostazione del curricolo in senso inclusivo, con l'individuazione di linee di impiego più efficace delle risorse già a disposizione del sistema scolastico. Tra queste risorse, la presenza della musica come disciplina curricolare e il suo potenziamento con l'insegnamento dello strumento musicale nelle scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale rappresentano una grande opportunità che non può essere trascurata. In questa prospettiva, il contributo presenta alcuni risultati di una ricerca che ha coinvolto le scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale del territorio nazionale al fine di individuare linee guida utili a migliorare il livello di inclusione dell'insegnamento dello strumento musicale. In particolare, si presentano i risultati relativi all'elaborazione di una prova di accesso a carattere inclusivo che consenta di far emergere l'attitudine musicale degli allievi con bisogni educativi speciali.
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4

Keller, Marcello Sorce, Ambrogio Sparagna, Tullia Magrini, and Giuseppe Bellosi. "La tradizione musicale a Maranola. Materiali di ricerca etnomusicologica nel basso Lazio." Ethnomusicology 30, no. 3 (1986): 563. http://dx.doi.org/10.2307/851603.

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5

Botta, Patrizia. "Canzonieri spagnoli popolareggianti conservati a Roma (I): il Ms. Corsini 625." Revista de Cancioneros Impresos y Manuscritos, no. 4 (December 15, 2015): 1. http://dx.doi.org/10.14198/rcim.2015.4.01.

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Abstract:
In queste pagine si dà notizia di un gruppo di ricerca finanziato (PRIN 2012) che ha per oggetto lo studio di alcuni canzonieri spagnoli del Cinque-Seicento conservati a Roma, nei quali è ricco il filone della lirica tradizionale. Si inizia con la descrizione di un canzoniere conservato alla Accademia dei Lincei, il Corsini, Ms. 625 musicale (chitarristico) e piccolo florilegio dei più noti testi di lirica tradizionale.
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6

Spanu. "LO STATO ATTUALE DELLA RICERCA SULL'ATTIVITÀ MUSICALE NELLA SARDEGNA SPAGNOLA (SECOLI XVI-XVII)." Revista de Musicología 20, no. 1 (1997): 211. http://dx.doi.org/10.2307/20797412.

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7

Gammaitoni, Milena. "Artisti stranieri in Italia. Storia e storie di vita dell'Orchestra di Piazza Vittorio." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 213–32. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002012.

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Abstract:
Quando l'artista è uno straniero, un migrante, in che modo oggi può vivere e lavo-rare in Italia? La ricerca sull'Orchestra di Piazza Vittorio, la prima orchestra mul-tietnica italiana, è iniziata dalla sua fondazione, nel 2002. L'obiettivo iniziale era quello di esplorare l'esempio di una buona prassi nell'integrazione di diverse etnie di immigrati. È stata condotta osservazione strutturata e semi-partecipante delle prove per i concerti e sono state raccolte, nell'arco di 15 anni, le storie di vita di ogni musicista nelle diverse fasi dell'orchestra. In un secondo tempo l'attenzione si è focalizzata sulla sua inevitabile trasformazione e sull'originalità della creazione musicale, sempre ricca di progetti e contenuti sociali.
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8

Valle. "I CONGRESO NACIONAL DE ESTUDIOS "IL PATRIMONIO MUSICALE IN ITALIA: TUTELA I RICERCA" (Giulianova Lido, 18-20 de mayo de 1989)." Revista de Musicología 13, no. 1 (1990): 315. http://dx.doi.org/10.2307/20795370.

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9

DE MARIO, BIANCA. "IL NUOVO STILE MUSICALE DEL SETTECENTO LOMBARDO-PIEMONTESE: RICERCA STORICO-CRITICA, PRASSI ESECUTIVA, ASPETTI PRODUTTIVI, ALESSANDRIA, ITALY, 20–21 SEPTEMBER 2008." Eighteenth Century Music 6, no. 2 (August 3, 2009): 304–6. http://dx.doi.org/10.1017/s1478570609990352.

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10

Foladore, Giulia. "Le suppliche dei musicisti della Cappella musicale del Santo di Padova (sec. XVIII). Riordinamento archivistico e alcuni percorsi di ricerca nell'archivio della Veneranda Arca di Sant'Antonio." De musica disserenda 10, no. 1 (June 2014): 31–40. http://dx.doi.org/10.3986/dmd10.1.03.

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Dissertations / Theses on the topic "Ricerca musicale"

1

Rossi, Elisabetta <1978&gt. "I rapporti tra la ricerca delle arti visive e quella musicale in epoca contemporanea: relazioni, integrazioni e sperimentazioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6547.

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Abstract:
La tesi presenta alcuni case studies emblematici e inediti circa le connessioni, le interazioni e le sperimentazioni condotte dagli artisti visivi in collaborazione con gli autori di musica colta e musica pop. I casi più interessanti sono stati individuati tra la fine degli anni Sessanta del XX secolo fino ai primi anni del nuovo secolo. Attraverso una logica quanto più coerente possibile nell'individuare la produzione artistica di maggior interesse, e supportata da una ricerca bibliografica utile a definire l'area di studi pertinente l'argomento trattato, l'analisi qui presentata intende far luce attraverso lo strumento dell'intervista sul grado di reciproca compenetrazione dell'opera sia degli uni che degli altri artisti, individuandone la genesi, lo sviluppo e la comunicazione di forme, modi, gusti, azioni, materiali, strumentazioni e modalità di fruizione inedite.
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2

Capuzzo, Helder Danilo. "Música ricercata, de György Ligeti: considerações de performance." Universidade de São Paulo, 2015. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/27/27158/tde-06092016-120551/.

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Abstract:
Este trabalho acata Musica ricercata (1951-53), importante obra do período húngaro de György Ligeti, sob o ponto de vista da performance musical. Estruturado em três capítulos, no primeiro investiga a maneira como o conjunto de onze peças reflete o reposicionamento artístico e político de Ligeti nos anos anteriores à sua saída de Budapeste em direção à Europa Ocidental, ocorrida em 1956, e se firma como marco de sua independência artística. No segundo capítulo, centramos a pesquisa no projeto composicional de Musica ricercata com objetivo de identificar tópicos de sua organização estrutural que seriam aprofundados por Ligeti em sua obra madura e, consequentemente, reafirmam a profunda reorientação tratada no capítulo anterior. Por fim, o terceiro capítulo aborda cada uma das onze peças do ciclo e investiga as relações de reciprocidade entre seu pensamento composicional, a notação empregada pelo compositor e, finalmente, sua execução.
The present study regards Musica ricercata (1951-53), an important work from György Ligeti\'s Hungarian period, from the perspective of musical performance. Structured in three chapters, the first one investigates how this collection of eleven pieces reflects both Ligeti\'s artistic and political positioning in the years that preceded his exit from Budapest towards Western Europe in 1956 and stands out as a turning point for his artistic independence. In chapter 2, the research focuses on Musica ricercata´s compositional project in order to identify some topics of its structural organization which would be amplified by Ligeti on his mature work and, consequently, reaffirm the deep reorientation considered in chapter 1. Finally, the third chapter discuss each one of the eleven pieces from the cycle in order to investigate reciprocity relations among his compositional thinking, the notation used by the composer and, eventually, their performance.
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3

Bronzi, Thomas <1992&gt. "MUSICA UNDERGROUND E SPAZI DIGITALI: Alla ricerca di modalità e usi alternativi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12706.

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Abstract:
Il seguente studio è un’analisi discorsiva sull’uso del Web e le modalità di ascolto della fan base di musica giapponese alternativa. Numerosi sono gli studi sulla musica underground del Giappone (Milioto Matsue 2008; Condry 2004, 2012; Novak 2011, 2013, 2017; Manabe 2017; Alarcon Jimenez 2008), che spesso sottolineano la carica sovversiva e innovativa della musica. La natura del Web 2.0 tuttavia confonde i ruoli di creatori e fruitori (Baym 2010). In che termini gli ascoltatori di questa musica elaborano delle strategie di ascolto e condivisione innovative? Selezionati quattro filoni guida (noise, psichedelia, idol underground e vaporwave), l’analisi procede per tipologie di comunità e il loro confronto. A seconda dello spazio virtuale si noteranno diverse tecniche di opposizione al “mainstream”, concetto fluido e spesso presente anche per la formazione di un’identità collettiva. L’analisi dimostra diversi tentativi di realizzazione di un’alternativa musicale da parte degli ascoltatori, ma anche la presenza di un’omogeneizzazione e standardizzazione di gusti e modalità d’ascolto.
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4

Bayou, Andrea <1978&gt. "Dino Ciani(1941-1974) Percorsi di ricerca di un pianismo poetico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/3006.

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5

ZOIA, ELOISA. "Le saetas andaluse nella pratica attuale: analisi di repertori e ricerca sul campo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/202055.

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6

Buccio, Daniele <1980&gt. "La psicologia della Gestalt. Ricerche teoriche e sperimentali sulla percezione sonora e musicale (1890-1939)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2513/1/Buccio_Daniele_La_psicologia_della_Gestalt.pdf.

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Abstract:
The aim of the present work is a historical survey on Gestalt trends in psychological research between late 19th and the first half of 20th century with privileged reference to sound and musical perception by means of a reconsideration of experimental and theoretical literature. Ernst Mach and Christian von Ehrenfels gave rise to the debate about Gestaltqualität which notably grew thanks to the ‘Graz School’ (Alexius Meinong, Stephan Witasek, Anton Faist, Vittorio Benussi), where the object theory and the production theory of perception were worked out. Stumpf’s research on Tonpsychologie and Franz Brentano’s tradition of ‘act psychology’ were directly involved in this debate, opposing to Wilhelm Wundt’s conception of the discipline; this clearly came to light in Stumpf’s controversy with Carl Lorenz and Wundt on Tondistanzen. Stumpf’s concept of Verschmelzung and his views about consonance and concordance led him to some disputes with Theodor Lipps and Felix Krueger, lasting more than two decades. Carl Stumpf was responsible for education of a new generation of scholars during his teaching at the Berlin University: his pupils Wolfgang Köhler, Kurt Koffka and Max Wertheimer established the so-called ‘Berlin School’ and promoted the official Gestalt theory since the 1910s. After 1922 until 1938 they gave life and led together with other distinguished scientists the «Psychologische Forschung», a scientific journal in which ‘Gestalt laws’ and many other acoustical studies on different themes (such as sound localization, successive comparison, phonetic phenomena) were exposed. During the 1920s Erich Moritz von Hornbostel gave important contributions towards the definition of an organic Tonsystem in which sound phenomena could find adequate arrangement. Last section of the work contains descriptions of Albert Wellek’s studies, Kurt Huber’s vowel researches and aspects of melody perception, apparent movement and phi-phenomenon in acoustical field. The work contains also some considerations on the relationships among tone psychology, musical psychology, Gestalt psychology, musical aesthetics and musical theory. Finally, the way Gestalt psychology changed earlier interpretations is exemplified by the decisive renewal of perception theory, the abandon of Konstanzannahme, some repercussions on theory of meaning as organization and on feelings in musical experience.
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7

Buccio, Daniele <1980&gt. "La psicologia della Gestalt. Ricerche teoriche e sperimentali sulla percezione sonora e musicale (1890-1939)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2513/.

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Abstract:
The aim of the present work is a historical survey on Gestalt trends in psychological research between late 19th and the first half of 20th century with privileged reference to sound and musical perception by means of a reconsideration of experimental and theoretical literature. Ernst Mach and Christian von Ehrenfels gave rise to the debate about Gestaltqualität which notably grew thanks to the ‘Graz School’ (Alexius Meinong, Stephan Witasek, Anton Faist, Vittorio Benussi), where the object theory and the production theory of perception were worked out. Stumpf’s research on Tonpsychologie and Franz Brentano’s tradition of ‘act psychology’ were directly involved in this debate, opposing to Wilhelm Wundt’s conception of the discipline; this clearly came to light in Stumpf’s controversy with Carl Lorenz and Wundt on Tondistanzen. Stumpf’s concept of Verschmelzung and his views about consonance and concordance led him to some disputes with Theodor Lipps and Felix Krueger, lasting more than two decades. Carl Stumpf was responsible for education of a new generation of scholars during his teaching at the Berlin University: his pupils Wolfgang Köhler, Kurt Koffka and Max Wertheimer established the so-called ‘Berlin School’ and promoted the official Gestalt theory since the 1910s. After 1922 until 1938 they gave life and led together with other distinguished scientists the «Psychologische Forschung», a scientific journal in which ‘Gestalt laws’ and many other acoustical studies on different themes (such as sound localization, successive comparison, phonetic phenomena) were exposed. During the 1920s Erich Moritz von Hornbostel gave important contributions towards the definition of an organic Tonsystem in which sound phenomena could find adequate arrangement. Last section of the work contains descriptions of Albert Wellek’s studies, Kurt Huber’s vowel researches and aspects of melody perception, apparent movement and phi-phenomenon in acoustical field. The work contains also some considerations on the relationships among tone psychology, musical psychology, Gestalt psychology, musical aesthetics and musical theory. Finally, the way Gestalt psychology changed earlier interpretations is exemplified by the decisive renewal of perception theory, the abandon of Konstanzannahme, some repercussions on theory of meaning as organization and on feelings in musical experience.
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8

Grantham, Daniel. "Ligeti’s Early Experiments in Compositional Process: Simple Structures in Musica Ricercata." Thesis, University of North Texas, 2014. https://digital.library.unt.edu/ark:/67531/metadc699913/.

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Abstract:
This study examines the formation of a unique chromatic and formal language in Musica Ricercata by György Ligeti. The study begins by examining statements from an interview with Ligeti conducted by Ove Nordwall in 1979. The interview discusses his compositional experiments from the early 1950s, the period in which Musica Ricercata was composed. Working from Ligeti’s words, “simple structures” are defined as repeating formations of rhythms and intervals with easily discernable features. These features must be salient such that when the structure is altered, it is still clearly and audibly recognizable. The musical and political environment in Hungary at the time is established, providing context for this early experimentation with compositional parameters. The analysis begins with an overview of the entire work, outlining developments of pitch-class density, symmetrical pitch-class structures, and notated accelerandi over the course of the multi-movement work. Analyses of simple structures in each movement elucidate both Ligeti’s experimental approaches to chromaticism, along with more traditional aspects, with special reference to Bartók’s compositional style.
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9

Felici, Candida. "Musica italiana nelle Germania del Seicento : i ricercari dell'intavolatura d'organo tedesca di Torino /." Firenze : L. S. Olschki, 2005. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40119123z.

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10

Pereira, Fernando Luiz Cardoso 1972. "Da polifonia vocal ao ricercar imitativo : relações estruturais em obras de Adrian Willaert com base em planos cadenciais /." São Paulo, 2017. http://hdl.handle.net/11449/150807.

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Abstract:
Orientador: Marcos Fernandes Pupo Nogueira
Banca: Edilson Vicente de Lima
Banca: Monica Isabel Lucas
Banca: Paulo Augusto Castagna
Banca: Lutero Rodrigues da Silva
Resumo: O objetivo deste trabalho foi estudar aspectos estruturais em peças polifônicas de Adrian Willaert, visando identificar possíveis relações entre sua obra vocal e instrumental, nominadamente os gêneros moteto e ricercare. Entre os diversos aspectos estruturais que serviram como base de comparação, a cadência foi eleita como elemento comum predominante e mensurável, por seus padrões de ocorrência e tipologia associados à uma classificação relativamente bem estabelecida por Bernhard Meier. Alguns tipos cadenciais pouco comuns foram identificados em peças de Willaert, em especial a cláusula melódica cantizans fuggita, que contudo não poderia ser atribuída ao próprio compositor sem uma investigação sobre sua possível ocorrência em obras de compositores influentes pregressos, como Josquin. Tal observação implicou no estudo de fontes primárias pregressas a Willaert, no intuito de identificar, de um lado, aspectos que corroboraram o desenvolvimento da música instrumental a partir de modelos vocais ao longo dos séculos XV e XVI e, de outro, possíveis influências relacionadas ao uso de tipos cadenciais incomuns. Foi desenvolvido um modelo de plano cadencial expandido na medida em que as peças foram analisadas, contemplando também um método de análise motívica que estimulou o exame de escopo deste método analítico convergente em uma peça de Clemens non Papa, compositor contemporâneo mas pouco relacionado ao círculo de Willaert. Como conseqüência desta pesquisa, foi possível identificar ... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
The goal of this work was the study of structural aspects in polyphonic pieces by Adrian Willaert, aiming to identify possible relations between his vocal and instrumental works, namely the moteto and ricercare genres. Among the various structural aspects that served as a basis for comparison, cadence was chosen as a measurable and predominant common element, by patterns of occurrence and typology associated with a relatively well-established classification by Bernhard Meier. Some unusual cadential species were identified in Willaert's pieces, specially the melodic clausula cantizans fuggita, which however could not be attributed to the composer without an investigation on its possible occurrence in works by influential composers such as Josquin. This modification implied in the study of primary sources previous to Willaert, in order to identify, on the one hand, aspects that corroborated the development of the instrumental music from vocal models during the fifteenth- and sixteenth-centuries and, on the other hand, possible influences related to the use of these unusual cadential species. An expanded cadential plan model was developed as the pieces were being analyzed, including a method of motivic analysis that prompted the scope examination of this converging analytical method in a piece by Clemens non Papa, a contemporary but unrelated composer to Willaert's circle. As a consequence of this research, it was possible to identify a cadential structure nominated 'staggered cadence' as a ultimate means of potential articulation, besides some structural groupings coupled with the basic cadential pattern cantizans-tenorizans, here nominated as 'C/T-cadence'.
Doutor
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Books on the topic "Ricerca musicale"

1

Tullia, Magrini, ed. Uomini e suoni: Prospettive antropologiche nella ricerca musicale. Bologna: CLUEB, 1995.

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2

Vitali, Maurizio. Alla ricerca di un suono condiviso: L'improvvisazione musicale tra educazione e formazione. Milano: F. Angeli, 2004.

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3

Scaldaferri, Nicola. Musica nel laboratorio elettroacustico: Lo Studio di fonologia di Milano e la ricerca musicale negli anni Cinquanta. Lucca: Libreria musicale italiana, 1997.

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4

Leprino, Francesco. La musica dal vivo nel territorio regionale lombardo: Note problematiche, dati, statistiche, considerazioni critiche, intorno a un'esperienza di ricerca, nel triennio 1987/1989, sulla produzione musicale in Lombardia. Milano: Unicopli, 1991.

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5

1963-, Arbo Alessandro, Corale goriziana "C.A. Seghizzi."., and Convegno sul canto corale. (17th : 1986 : Gorizia, Italy), eds. La Lettura musicale fra tradizione, ricerca sperimentale, utopia e operatività didattica: Atti e documentazioni : XVII Convegno europeo promosso e organizzato dall'Associazione corale "C.A. Seghizzi", Gorizia, Sala congressi, settembre 1986. Gorizia: Grafica Goriziana, 1988.

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6

Bartolomei, Girolamo. Didascalia cioè dottrina comica libri tre (1658-1661). Edited by Sandro Piazzesi. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-490-9.

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Abstract:
La composizione di azioni con soggetti sacri e profani e il riutilizzo di fabulae antiche, declinate secondo il principio dell’utilità morale dei temi trattati, caratterizza la ricerca letteraria di Girolamo Bartolommei che si cimentò nelle forme della scrittura lirica, epica, drammaturgica e musicale, richiamando ‘i benigni lettori’ delle sue opere alla funzione etica e sociale della poesia. La sua Didascalia cioè dottrina comica (stampata a Firenze nel 1658 e ristampata nel 1661), di cui presentiamo l’edizione critica, si rende interessante per la peculiarità della proposta teorica, riconducibile alle ragioni del teatro d’accademia, tesa a dimostrare ai giovani letterati, procedendo da questioni di poetica generale fino agli ‘abbozzi di commedie di mezzo’ da lui stesso composti, come solo l’ ‘onestà’ e il decoro di una ‘ben ordinata commedia’ potessero risollevare le sorti dell’arte comica dal degrado in cui era caduta.
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7

J, Tafuri, and McPherson Gary, eds. Orientamenti per la didattica strumentale dalla ricerca all'insegnamento. Lucca: Libreria musicale italiana, 2007.

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8

Radole, Giuseppe. Ricerche sulla vita musicale a Trieste, 1750-1950. Trieste: Edizioni "Italo Svevo", 1988.

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9

Teresa, Camellini, ed. Prove e saggi sui saperi musicali: Ricercare per insegnare. Pisa: ETS, 2003.

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10

Dolfi, Anna, ed. «Per amor di poesia (o di versi)». Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-767-2.

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Abstract:
Giorgio Caproni è sicuramente tra i poeti più amati del nostro Novecento. Anna Dolfi ha intercettato questa diffusa passione per coinvolgere in nuove ricerche non solo noti capronisti ma anche giovani ricercatori. Il risultato è un libro di notevole ricchezza che, assieme a una visione complessiva, propone una serie di approfondimenti ermeneutici su temi fi nora meno battuti (la memoria, i bestiari…) accostando nuove letture di testi esemplari a documenti inediti, a riflessioni sulla lingua, la poetica, le suggestioni musicali, pittoriche, mitiche, senza scordare la caproniana attività di traduzione, auto commento ed impegno civile. Una funzionale suddivisione del libro in Percorsi e attraversamenti, Letture (e immediati dintorni), Risultanze tra/dalle carte d’archivio esalta la diversità delle off erte critiche e dei serrati confronti, dei sondaggi ed esperimenti di commento, di explication de texte, e mette in rilievo la grande perizia tecnica e l’estrema profondità lirica di un autore che, tra cantabilità e dissonanze, arpeggi e apostrofi , cabalette e cadenze, svolazzi e dilazioni, vocalizzi e versicoli, riprese e congedi, loquacità e afasia, ha saputo interpretare la contraddittoria ricerca, le domande, i timori, le colpe, le ferite insanabili del nostro tempo.
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Book chapters on the topic "Ricerca musicale"

1

LIGETI, GYÖRGY. "Musica Ricercata." In The Piano, 271–74. Yale University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1t1kfj8.85.

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2

Sacchi, Giancarlo. "Introduzione alla Ricerca-Azione." In La musica nella formazione della persona, 145–46. Editore XY.IT, 2010. http://dx.doi.org/10.4000/books.xy.432.

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3

Cohen, Judah. "Composing the Jew’s Soundscape in Operatic Versions of The Merchant of Venice." In Studi e ricerche. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-503-2/010.

Full text
Abstract:
Opera composers adapting The Merchant of Venice have given Shylock a distinctive sound using musical techniques that mark him as a classic outsider. Drawing on the scores of ten of these operas this essay highlights five compositional strategies for characterizing Shylock. Separately, these strategies highlight subtle shifts in the portrayal of Jews across different eras and localities. Together, they point to a deeper portrayal of Jews as figures who live on the margins of European tonality. Shylock in these operas projects an ambiguous social status and lack of alignment with the more consonant world of the other characters.
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4

"Mesto, rigido e ceremoniale György Ligetis Musica Ricercata II in Eyes Wide Shut." In Körperästhetiken, 267–88. transcript-Verlag, 2010. http://dx.doi.org/10.14361/9783839412138-012.

Full text
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5

Stöckler, Eva Maria. "Mesto, rigido e ceremoniale György Ligetis Musica Ricercata II in Eyes Wide Shut." In Körperästhetiken, 267–88. transcript Verlag, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9783839412138-012.

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