Academic literature on the topic 'RICERCA E INTERVENTO'

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Journal articles on the topic "RICERCA E INTERVENTO"

1

Brunod, Marco. "La ricerca intervento nell'esperienza dello studio aps." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 171–82. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003010.

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Abstract:
La crescita di iniziative che si possono inscrivere nell'alveo della ricerca intervento, nelle pratiche professionali dello Studio APS, č strettamente collegata a come nel tempo si č modificate la domanda di servizi consulenziali. Nel passato condizioni organizzative e lavorative piů stabili sollecitavano domande di intervento formativo e consulenziale piů centrate sull'analisi e la comprensione di aspetti riguardanti i funzionamenti organizzativi (lavoro di gruppo, integrazione, comunicazione, processi decisionali, ecc.) o lo sviluppo di specifiche competenze (coordinamento, gestione delle risorse umane, esercizio di ruoli di autoritŕ, ecc.); attualmente la provvisorietŕ degli assetti organizzativi, le continue riorganizzazioni, le maggiori temporaneitŕ delle posizioni lavorative alimentano una domanda di interventi prevalentemente finalizzati ad accompagnare cambiamenti. In questo quadro si inscrive, nelle esperienze dello Studio APS, una utilizzazione piů esplicita e dichiarata della "ricerca-azione" considerata come una modalitŕ di intervento nelle organizzazioni non soggetta ad una meccanica riproposizione di impianti metodologici e strumentali preordinati. La ricerca intervento si configura cosě come un approccio finalizzato a sostenere processi di costruzione di significati e rappresentazioni condivise in grado di orientare l'agire individuale e collettivo, sostenere decisioni e aprire prospettive possibili. Obiettivo della ricerca intervento diviene quello di far emergere il sistema di significazione attivato dagli attori rispetto a specifici problemi, decostruire tale sistema e accompagnare la ricostruzione di nuovi modi di significarli e trattarli. Nell'articolo sono richiamate alcune esperienze di ricerca intervento realizzate dallo Studio APS per accompagnare processi di cambiamento organizzativo e lo sviluppo di nuovi strumenti di gestione e comunicazione.
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2

Onnis, Luigi, Marco Bernardini, Antonella Leonelli, Dario Cafagna, Roberta Cherubini, Domenico Ardito, Alessandra la Marca, Cristina D'Onofrio, and Marta Fajanesi. "Un approccio sistemico ai disturbi di panico. Protocollo di una ricerca sperimentale." PSICOBIETTIVO, no. 3 (November 2011): 55–71. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-003004.

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Abstract:
Il presente lavoro discute la dimensione psicopatologica dei disturbi di panico (DP) e ne approfondisce gli aspetti legati alla ricerca clinica. Propone, poi i DP in una prospettiva sistemica come fenomeni complessi, analizzandone le componenti socio-culturali, individuali e familiari. In ultimo viene proposto un progetto di ricerca dedicato ai DP che valuta l'opportunitŕ di un approccio integrato, tale intervento viene confrontato con l'usuale intervento psicofarmacologico.
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3

Migone, Paolo. "Intervento: Psicoterapia e ricerca "scientifica"." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2009): 77–94. http://dx.doi.org/10.3280/pu2009-001005.

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Abstract:
- Some problems of the relationship between psychotherapy and scientific research are examined. The following aspects are discussed: the theory of demarcation between science and non-science, the problem of replicability, "hard" and "soft" sciences, complexity and chaos theory, the levels of probability and indeterminacy, the inductive-deductive circle, abduction, etc. Clinical material is presented in order to exemplify the issues under discussion. Some of the problems met by empirical research in psychotherapy (for example the manualization of psychotherapy techniques) are described, and the phases of the history of psychotherapy research movement are summarized. (This intervention is a discussion of the paper by the physicist Ferdinando Bersani "Replicability in science: Myth or reality?". Psicoterapia e Scienze Umane, 2009, XLIII, 1: 59-76). [KEY WORDS: science, psychotherapy research, epistemology, replicability, psychoanalytic research]
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4

Marta, Elena. "La validitŕ della ricerca-intervento in psicologia di comunitŕ." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 139–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003008.

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Abstract:
L'articolo affronta il tema della validitŕ della ricerca-intervento nella psicologia di comunitŕ. Tre sono i tipi di validitŕ in questo ambito: la validitŕ ecologica, la validitŕ relazionale e la validitŕ trasformazionale. Sebbene tutti e tre i tipi siano importanti, a parere di chi scrive, la validitŕ relazionale e quella trasformazionale sono le piů adeguate per la ricerca-azione in ambito comunitario. La validitŕ relazionale poggia sui processi di fiducia e mutuo rispetto tra ricercatori e partecipanti nonché sulla costruzione di un contesto relazionale che renda possibile l'accesso fisico ed interpersonale alla comunitŕ. La validitŕ trasformazionale fa riferimento ai processi di cambiamento promossi nella comunitŕ grazie alla realizzazione della ricerca-intervento ed alla sostenibilitŕ per la comunitŕ dei cambiamenti avviati.
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5

Galuppo, Laura. "Costruire organizzazioni sostenibili: pratiche di ricerca-intervento." RISORSA UOMO, no. 1 (May 2011): 51–67. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-001005.

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Abstract:
L'articolo descrive tre esperienze di ricerca-azione intorno al tema della sostenibilitŕ della vita organizzativa condotte entro contesti sociosanitari. Attraverso la presentazione di tali esperienze di ricerca sul campo, il lavoro consente un'esplorazione di quali condizioni appaiano cruciali per costruire organizzazioni sostenibili e di quali pratiche e strategie di azioni siano in grado di favorire tali condizioni di sostenibilitŕ.
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6

Capone, Vincenza, Daniela Caso, Anna Rosa Donizzetti, and Giovanna Petrillo. "La promozione del benessere in ospedale: il punto di vista delle partorienti in interviste narrative sul "momento nascita"." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2012): 133–40. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002008.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro č stato quello di indagare il punto di vista delle partorienti su aspetti centrali per il proprio benessere e per la qualitŕ della vita in ospedale, in una prospettiva di ricerca-intervento. Hanno partecipato alla ricerca 21 neo-mamme, ricoverate in un ospedale campano, sollecitate a rispondere alle domande di una intervista narrativa. La trascrizione delle interviste č stata sottoposta a una procedura di analisi testuale, con l'ausilio del software T-LAB. I risultati hanno evidenziato differenti posizionamenti tra le donne al primo parto vs le altre, nonché tra le donne al secondo parto vs quelle al terzo/ quarto parto. Questi risultati contribuiscono sul piano concettuale ad arricchire di nuovi nuclei problematici la ricerca sul tema e hanno favorito la realizzazione di un intervento formativo mirato al personale ospedaliero della struttura coinvolta, finalizzato ad incrementare i livelli di benessere delle partorienti tramite una revisione critica delle pratiche professionali.
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7

Galesi, Davide. "Decodificare empaticamente la diversità. L'applicazione della Consultazione Transculturale nei servizi sociali." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 132–49. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002010.

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Abstract:
Non sempre gli operatori sociali dispongono di competenze e strumenti utili a costruire con persone di background migratorio una comunicazione effettivamente comprensiva, che dia luogo ad efficaci percorsi di intervento. Questa ricerca esplorativa basata sull'osservazione partecipante e interviste semistrutturate focalizza il dispositivo della consultazione transculturale come strumento gruppale e dialogico che, grazie alle connessioni tra dimensione psico-emotiva e socio-antropologica, consente una più appropriata valutazione di bisogni e risorse, nonché una costruzione più partecipata degli interventi, nel rispetto dei principi di unicità e autodeterminazione della persona.
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8

Mura, Antonello, and Daniele Bullegas. "Prospettive trasformative di educazione genitoriale: itinerari di sviluppo e traiettorie teorico-operative." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 9–23. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12914.

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Abstract:
La presenza di una condizione di disabilità può modificare profondamente l'assetto familiare in termini organizzativi, relazionali e affettivi, influendo significativamente sulle capacità e sulle risorse genitoriali. Per tale ragione, diviene importante predisporre e implementare interventi efficaci nel supportare i genitori di fronte a simili sfide, anche al fine di sostenere quei processi inclusivi con cui le famiglie, la scuola e l'intera società sono chiamate a confrontarsi in un percorso dinamico e continuo di intervento, di ricerca e di formazione. Attraverso una revisione della letteratura internazionale, il presente lavoro restituisce gli esiti di una ricerca qualitativa che evidenzia in che termini e con quali modalità, all'interno del paradigma dell'Adult Education, l'approccio trasformativo abbia trovato concreta applicazione nell'ambito dell'educazione genitoriale. L'indagine di revisione, condotta su dieci studi empirici, prende in considerazione le esperienze e le percezioni dei genitori che hanno partecipato a programmi di supporto parentale. L'analisi ha permesso di elaborare tre temi principali: (1) le trasformazioni genitoriali, (2) il dispositivo formativo e (3) i genitori in transizione. I risultati riportati lasciano emergere la possibilità di delineare, sotto il profilo teorico e operativo, un modello di intervento e di supporto che, coerentemente con la teoria dell'apprendimento trasformativo, può incidere sulle prospettive di significato e sulle pratiche educative e di cura genitoriali.
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9

Tarricone, Ilaria, Federico Cesa, Federico Suprani, Giovanna Russo, Roberto Muratori, and Marco Domenicali. "Gioco responsabile e comportamenti di salute: un progetto di ricerca e intervento in Emilia-Romagna." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 175–93. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002010.

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Abstract:
Il gioco d'azzardo ha una diffusione pervasiva nella società contemporanea e può esitare nel disturbo da gioco d'azzardo - DGA - che determina gravi disagi personali, familiari e sociali. Il progetto di ricerca e intervento è stato svolto presso 8 sale bingo di 6 città della regione Emilia Romagna (Modena, Lugo, Bologna, Parma, Cesena, Cesenatico), con i seguenti obiettivi: a) valutare l'incidenza di indicatori di gioco problematico, di stigma per il gioco, di assunzione problematica di acolici, di distress psicofisico negli utenti delle sale bingo; b) valutare se le sale bingo e i loro operatori possano promuovere comportamenti di gioco responsabile; c) verificare la fattibilità e il gradimento di interventi di socio-psico-educazione per la promozione del benessere psicofisico nelle sale bingo. Il progetto è stato svolto in 3 fasi: I) screening dei giocatori; II) focus group per gli operatori; III) intervento di socio-psico-educazione. Dei 98 giocatori intervistati, il 40 % riferisce di avere un comportamento problematico e il 33% stigma per il gioco. Gli operatori hanno mostrato consapevolezza dei problemi psico-sociali legati al gioco d'azzardo e disponibilità a promuovere comportamenti sani. Gli interventi socio-psicoeducativi hanno attratto i giocatori, che hanno richiesto informazioni e talora supporto. I risultati del progetto incoraggiano l'implementazione di azioni che consentano la trasformazione sociale delle sale bingo da loghi dove occultare abitudini negative a luoghi dove promuovere comportamenti sani sia possibile.
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10

Ciani, Andrea, and Alessandra Rosa. "Sviluppare le competenze dei docenti universitari nella prospettiva del formative assessment: una ricerca valutativa su un intervento formativo rivolto a docenti delle Università del Myanmar." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2020): 44–62. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10076.

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Abstract:
Il presente contributo concerne una ricerca valutativa di tipo quantitativo su un intervento formativo orientato a sviluppare le competenze valutative dei docenti universitari birmani nella prospettiva del formative assessment.
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Dissertations / Theses on the topic "RICERCA E INTERVENTO"

1

MARRAZZO, Carmine. "Clinica delle relazioni formative e scolarità. Elementi di una ricerca-intervento." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/61893.

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2

Montanari, Elisabetta <1989&gt. "Coerenza e apprendimenti argomentativi : linee di ricerca per un intervento formativo nell'istruzione liceale." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/17801.

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Abstract:
Questo elaborato sostiene, e si propone di inquadrare e giustificare dal punto di vista teoretico e normativo, che una maggior attenzione dovrebbe essere prestata, nell’ambito della ricerca in educazione e argomentazione, al requisito razionale della coerenza come non contraddittorietà. Esso riferisce, poi, sugli sforzi di chi scrive di progettare e testare, attraverso alcuni studi di caso a carattere esplorativo, un intervento formativo finalizzato a migliorare la comprensione di questa norma tra gli studenti dei licei, a consentire loro di riconoscere le contraddizioni nel processo argomentativo e a familiarizzarli con le strategie argomentative relative alla reductio ad absurdum.
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3

COVINI, Elena. "Gli asini esistono? : la dimensione clinica della relazione educativa nella formazione dell’insegnante : elementi di una ricerca-intervento." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32811.

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4

Dalla, Vecchia Andrea <1991&gt. "Dalla trasformazione tecnologica del bene a quella di significato dell’organizzazione: progetto di ricerca-intervento per un’azienda del territorio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9965.

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Abstract:
Il progetto di tesi vuole innanzitutto soffermarsi sullo studio del Business Model come strumento necessario per definire gli elementi che compongono l’impresa. Nel primo capitolo, attraverso il software NVivo per la ricerca e l’analisi di dati qualitativi, si sono studiati cento paper aventi ad oggetto il modello di business. L’analisi ha voluto indagare come esso sia descritto in letteratura e come siano delineati i suoi componenti, in quante e quali aree di ricerca venga analizzato e come esso possa influire sulla creazione di valore e il raggiungimento di una posizione di vantaggio competitivo per l’impresa. Nel secondo capito viene introdotta SIPA S.p.a., l’azienda in cui si è svolto il progetto di ricerca-intervento trattato in questa tesi; vengono inoltre definiti puntualmente metodologia e obiettivi del progetto oltre ai modelli teorici utilizzati nel corso dell’intervento. Nel terzo e ultimo capitolo si procede con l’analisi del caso aziendale e in particolare con mappatura e allineamento del modello di business, curva del valore, strategie e missione dell’impresa; vengono esplorati tutti gli elementi oggetto di analisi e descritti i risultati emersi fornendo una visione complessiva della realtà aziendale.
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Frison, Daniela. "University and Business: quale distanza per un dialogo formativo? La ricerca-intervento per la promozione della competenza epistemica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422051.

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Abstract:
Since its origins, University has started a rich and complex debate with the outside world where its relationships have been marked by different experiences and contributions suggested by many ideas of University (Newman, 1852). After that, the scientific faculties have developed, for a long time, profitable partnerships of research with the economic and productive world. On the contrary, cooperations and examples of dialogues between humanities and the economical world are really few as it is evident by a recent mapping of these projects about the University-Business Dialogue (CEC, 2009), whom the European Funds has promoted. These experiences have led the researchers’ activities to ask if the University-Business Dialogue (between humanistic faculties and the business world) could be formative - in particular how it could be good – and, if the partnership is possible, what would be the best way to realise it to make sure it could be highly formative. Progetto PARIMUN - Partenariato Attivo di Ricerca IMprese-Università, has tried to find out possible answers studying the different ways to encourage an effective cooperation between the academic world and the territorial business realities. Precisely, PARIMUN, a project supported by Facoltà di Scienze della Formazione, desires, as its main goal, to support the planning and realisation of intervention-researches in territorial organisations and concerns. The activities of problem-solving are managed by “researchers” of Corsi di Laurea Magistrale, considering the demands and requests pointed out by the organisations themselves. The enquiry is based on the Reflective Practice by Donald Schön (1993) and on Epistemologia Operativa by Donata Fabbri and Alberto Munari (2005-1984): both have given a great contribution to press a good analysis of the University-Business Dialogue which wishes to highlight knowledge and action, theory and practice as well as to explore the final formative results that PARIMUN offers to Tesi di Laurea Magistrale. The project has involved graduate students, masters of degree (University) and business managers: all of them being actors of intervention-researches and all of them involved and interested in the goal of the project – even if in different ways and time – inspired by the “analyse des pratiques professionnelles” of Francophone origin. What is relevant of PARIMUN is the goal itself, that is the spur of a reflexive attitude on the activities managed during the project. After the tools, the strategies and the ways used to carry out the partnership, the different analysis and interpretations of the results obtained in the end have produced a mapping of different kinds of by-results: first academic and educational, second epistemological and of method - also connected to the graduate student, his research and the organisations whom he worked for, and finally repercussions about the epistemological and institutional attitude which involve both partners – the organisation and the “PARIMUN researcher”. All the project ends up to underline meditations and new prospects about a possible relationship between University and Concerns and, in detail, between humanities and business activities. To sum up, what is the best distance to be hoped for an effective formative dialogue?
Molteplici sono le idee d’università (Newman, 1852) che nel corso della storia di questa istituzione hanno alimentato il dibattito sulla sua vocazione alla ricerca scientifica e sulle sue relazioni con il mondo extra-accademico. Le facoltà scientifiche hanno sviluppato, ormai da tempo, partenariati fruttuosi di ricerca con il mondo economico e produttivo mentre assai meno diffusi appaiono gli esempi di dialogo tra facoltà umanistiche e mondo aziendale, come dimostra anche un’accurata mappatura dei progetti di University-Business Dialogue (CEC, 2009) sovvenzionati da Fondi Europei. L’occasionalità di queste esperienze ha condotto il lavoro dottorale verso i seguenti interrogativi: in quali termini il University-Business Dialogue e, in particolare, il dialogo tra scienze umane e mondo economico-produttivo possono dirsi formativi? E come dovrebbe essere allestita un’esperienza di University-Business Dialogue per diventare esperienza formativa? Per rispondere ai quesiti la presente indagine si è riferita al Progetto PARIMUN - Partenariato Attivo di Ricerca IMprese-UNiversità, un’iniziativa proposta dalla Facoltà di Scienze della Formazione che incoraggia proprio il partenariato tra mondo accademico, da un lato, e imprese e organizzazioni del territorio dall’altro. PARIMUN, infatti, promuove e sostiene la progettazione e la realizzazione da parte di laureandi di livello magistrale di ricerche-intervento presso organizzazioni e imprese del territorio, partire da questioni e problematiche rilevate e proposte dalle stesse organizzazioni. L’indagine si è ispirata alla Reflective Practice di Donald Schön (1993) e all’Epistemologia Operativa di Donata Fabbri e Alberto Munari (2005-1984): contributi capaci di sollecitare una lettura del University-Business Dialogue che intenda riconoscere e valorizzare insieme conoscenza e azione, teoria e pratica, verso una esplorazione delle ricadute formative promosse dall’elaborazione della Tesi di Laurea Magistrale secondo i criteri e le modalità previste dal Progetto PARIMUN. A tal fine, il lavoro dottorale ha interessato i laureandi implicati nel progetto, i rispettivi direttori di tesi (Università) e i referenti aziendali (Impresa): tutti attori impegnati nella realizzazione di ricerche-intervento e tutti, in tempi e modalità differenti, coinvolti nella presente indagine. Essa ha adottato strumenti ispirati all’analyse des pratiques professionnelles di matrice francofona volendo sollecitare i tre protagonisti del progetto all’esercizio di una postura riflessiva sulle proprie pratiche. Seguendo la medesima finalità, le strategie di analisi e di interpretazione dei risultati hanno condotto alla “mappatura” di quattro ordini di ricadute che possiamo così definire: ricadute di ordine didattico-accademico; ricadute di ordine epistemologico-metodologico; ricadute relative alla postura epistemologica dello studente nei confronti della ricerca e delle organizzazioni; infine, ricadute relative alla postura epistemologico-istituzionale dell’organizzazione nei confronti della ricerca e di questa nuova figura di studente-ricercatore, convenzionalmente definito “ricercatore PARIMUN”. Il lavoro si conclude evidenziando riflessioni e prospettive in merito al possibile rapporto tra Università e Imprese e, più precisamente, tra Scienze Umane e Imprese al fine di individuare le condizioni per un auspicabile “dialogo formativo”
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DE, CANI LORENZO DANIELE. "UN DISPOSITIVO PER LA FORMAZIONE IN SERVIZIO DEI DOCENTI. L'ANALISI DELLA PRATICA PROFESSIONALE COME METODO DI RICERCA E INTERVENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/42960.

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Abstract:
Sulla scorta degli studi sull’apprendimento continuo e sull’analisi del lavoro, e avendo come elemento cardine la prospettiva della professionalizzazione degli insegnanti, il lavoro affronta il tema della formazione in servizio intesa come processo privilegiato che, adeguatamente progettato e realizzato, è in grado di diventare laboratorio per la trasformazione dell’insegnante da preparato a esperto. Per raggiungere questo obiettivo, il lavoro di ricerca si è concretizzato nella progettazione e valutazione di un’attività di sviluppo professionale che ponesse i docenti nella condizione di prendere criticamente le distanze dal proprio agire quotidiano al fine di analizzare la propria pratica educativa e didattica per padroneggiarla con maggiore consapevolezza. E’ stata pertanto progettata una ricerca a partire dal costrutto della riflessività come competenza professionale da favorire per far acquisire meta-competenze in un percorso che rispettasse l’aderenza alla pratica in classe e favorisse il confronto tra colleghi, attraverso il ricorso alla metodologia dell’analisi del lavoro congiuntamente all’utilizzo del video come supporto e come stimolo.
Based on lifelong learning and practice analisys studies, and adopting a professionalization of teaching perspective, this work take on in service teacher training as a mean that, if properly designed and realized, can become the leverage for transforming an experienced teacher into an expert teacher. In order to do this, the researcher has designed and evaluated a professional development activity able to distance teachers from their daily duty to analyze their own educative and didactic practice and master it in a more conscious way. Following a practice analisys methodology and video-recording as support and stimulus, the research has revolved around the reflexivity concept as a professional competence to foster in order to get meta-competences in a way that could respect both context specific peculiarities and encouraged discussion between colleagues.
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7

DE, CANI LORENZO DANIELE. "UN DISPOSITIVO PER LA FORMAZIONE IN SERVIZIO DEI DOCENTI. L'ANALISI DELLA PRATICA PROFESSIONALE COME METODO DI RICERCA E INTERVENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/42960.

Full text
Abstract:
Sulla scorta degli studi sull’apprendimento continuo e sull’analisi del lavoro, e avendo come elemento cardine la prospettiva della professionalizzazione degli insegnanti, il lavoro affronta il tema della formazione in servizio intesa come processo privilegiato che, adeguatamente progettato e realizzato, è in grado di diventare laboratorio per la trasformazione dell’insegnante da preparato a esperto. Per raggiungere questo obiettivo, il lavoro di ricerca si è concretizzato nella progettazione e valutazione di un’attività di sviluppo professionale che ponesse i docenti nella condizione di prendere criticamente le distanze dal proprio agire quotidiano al fine di analizzare la propria pratica educativa e didattica per padroneggiarla con maggiore consapevolezza. E’ stata pertanto progettata una ricerca a partire dal costrutto della riflessività come competenza professionale da favorire per far acquisire meta-competenze in un percorso che rispettasse l’aderenza alla pratica in classe e favorisse il confronto tra colleghi, attraverso il ricorso alla metodologia dell’analisi del lavoro congiuntamente all’utilizzo del video come supporto e come stimolo.
Based on lifelong learning and practice analisys studies, and adopting a professionalization of teaching perspective, this work take on in service teacher training as a mean that, if properly designed and realized, can become the leverage for transforming an experienced teacher into an expert teacher. In order to do this, the researcher has designed and evaluated a professional development activity able to distance teachers from their daily duty to analyze their own educative and didactic practice and master it in a more conscious way. Following a practice analisys methodology and video-recording as support and stimulus, the research has revolved around the reflexivity concept as a professional competence to foster in order to get meta-competences in a way that could respect both context specific peculiarities and encouraged discussion between colleagues.
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ARESI, GIOVANNI UMBERTO. "GIOVANI, ALCOL E DIVERTIMENTO NOTTURNO. DALLO STUDIO DEL FENOMENO AD UNA RICERCA-INTERVENTO IN UN QUARTIERE AD ALTA CONCENTRAZIONE DI LOCALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3334.

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Abstract:
Il contributo presenta l'esito di un percorso di ricerca volto alla comprensione delle modalità di consumo di alcolici da parte dei giovani adulti nei contesti del divertimento notturno (bar, pub, discoteche, feste private, ecc.) e mira a fornire indicazioni teoriche, metodologiche ed applicative per interventi partecipati di promozione delle salute e la riduzione dei rischi alcol-correlati nelle comunità locali. Il lavoro si apre con uno studio Grounded Theory che offre un modello processuale di comprensione delle dinamiche del bere dei giovani nei diversi contesti del divertimento notturno, tenendo conto delle specifiche culturali del nostro Paese. Prosegue poi con uno studio di analisi del contesto della città di Milano in merito ai rischi alcol-correlati, che ha indicato la priorità, a livello locale, negli interventi relativi all'insieme di rischi e conseguenze che si concretizzano nelle aree urbane che presentano elevate concentrazioni di locali notturni, i nightlife districts. Il lavoro si chiude con la presentazione di una ricerca-intervento mixed-method in uno di questi quartieri, che ha visto il coinvolgimento, in tutte le fasi, dei membri della comunità e ha consentito di conoscere in modo approfondito la realtà presa in esame e offrire indicazioni di intervento per la riduzione dei rischi per i giovani e delle conseguenze alcol-correlate per gli abitanti.
The dissertation contributes to the understanding of the issue of alcohol use and abuse among young people in nightlife settings (e.g., bars, clubs, and private parties). It describes the effectiveness of participatory research approaches in studying and addressing the phenomenon in areas with a high concentration of drinking venues (nightlife entertainment districts). The Grounded Theory research (study 1) on young adults' drinking patterns in nightlife settings showed changes in the meanings, processes, and representations of alcohol across settings and their effect on drinking patterns. The results of the context analysis of the city of Milan (Italy) (study 2) indicated specific alcohol related issues in the local context, in particular the wide range of alcohol-related risks and consequences for both youngsters and residents in the four nightlife entertainment districts of the city. The last study is a multiphase mixed methods participatory research conducted in a nightlife district. Multiple methods (interviews, a community survey, ethnography) integration was part of the participatory process in which community members collaborated during different phases of research. The study resulted in indications for intervention to reduce alcohol-related negative consequences for youths and nightlife districts’ residents, and in theoretical and methodological considerations for the future research.
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9

ARESI, GIOVANNI UMBERTO. "GIOVANI, ALCOL E DIVERTIMENTO NOTTURNO. DALLO STUDIO DEL FENOMENO AD UNA RICERCA-INTERVENTO IN UN QUARTIERE AD ALTA CONCENTRAZIONE DI LOCALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3334.

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Abstract:
Il contributo presenta l'esito di un percorso di ricerca volto alla comprensione delle modalità di consumo di alcolici da parte dei giovani adulti nei contesti del divertimento notturno (bar, pub, discoteche, feste private, ecc.) e mira a fornire indicazioni teoriche, metodologiche ed applicative per interventi partecipati di promozione delle salute e la riduzione dei rischi alcol-correlati nelle comunità locali. Il lavoro si apre con uno studio Grounded Theory che offre un modello processuale di comprensione delle dinamiche del bere dei giovani nei diversi contesti del divertimento notturno, tenendo conto delle specifiche culturali del nostro Paese. Prosegue poi con uno studio di analisi del contesto della città di Milano in merito ai rischi alcol-correlati, che ha indicato la priorità, a livello locale, negli interventi relativi all'insieme di rischi e conseguenze che si concretizzano nelle aree urbane che presentano elevate concentrazioni di locali notturni, i nightlife districts. Il lavoro si chiude con la presentazione di una ricerca-intervento mixed-method in uno di questi quartieri, che ha visto il coinvolgimento, in tutte le fasi, dei membri della comunità e ha consentito di conoscere in modo approfondito la realtà presa in esame e offrire indicazioni di intervento per la riduzione dei rischi per i giovani e delle conseguenze alcol-correlate per gli abitanti.
The dissertation contributes to the understanding of the issue of alcohol use and abuse among young people in nightlife settings (e.g., bars, clubs, and private parties). It describes the effectiveness of participatory research approaches in studying and addressing the phenomenon in areas with a high concentration of drinking venues (nightlife entertainment districts). The Grounded Theory research (study 1) on young adults' drinking patterns in nightlife settings showed changes in the meanings, processes, and representations of alcohol across settings and their effect on drinking patterns. The results of the context analysis of the city of Milan (Italy) (study 2) indicated specific alcohol related issues in the local context, in particular the wide range of alcohol-related risks and consequences for both youngsters and residents in the four nightlife entertainment districts of the city. The last study is a multiphase mixed methods participatory research conducted in a nightlife district. Multiple methods (interviews, a community survey, ethnography) integration was part of the participatory process in which community members collaborated during different phases of research. The study resulted in indications for intervention to reduce alcohol-related negative consequences for youths and nightlife districts’ residents, and in theoretical and methodological considerations for the future research.
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Serbati, Sara. "Valutare per meglio intervenire. Ricerca sugli esiti degli interventi educativi domiciliari con bambini e famiglie vulnerabili nell'Azienda ULSS di Belluno." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422018.

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Abstract:
In the current economic crisis context less and less resources are used to support social services intervention promoting vulnerable children and family wellbeing. The Conference of Mayors of ULSS 1 (Belluno, Vento Region) and the Consortium of social agencies S.A.C.S. (Belluno), facing the need to give legitimacy of resource investment, asked for a 3 year experimentation (2008‐2010) of outcome evaluation methods and tools within home intervention for vulnerable children and family, which is an essential way of intervention used by the above services. Research focused on activities of 13 social workers (educators) that were involved in home care services during the project. The research involved the co‐building of tools for verifying results and the planning interventions. The tools were used three times, on May 2009, on December 2009, and on May 2010, by the social workers and by the others professionals that refer to the 10 social agencies involved. The knowledge coming from the intervention effectiveness evaluation is key in decision‐making and planning process for promoting activities and services working in terms of process documentation and transparency. With these aims, the research has had the opportunity to respond to issues raised by the actors (politicians and administrators), making the criterion of social relevance of research and waiting for the production of knowledge useful to those working in the area. The social relevance of this research focused not only on the goal achievement analysis relating to the resources, but it also aimed at focussing on the practice of social workers involved in the project, in terms of an emancipatory function. The evaluation project was planned within the learning by the practice perspective, assuming a participative approach giving social workers a key relevance, in the project design, implementation and evaluation. Thanks to this participative approach, social workers were allowed to evaluate their own practice and to start a reflective process which enhanced their learning and improved their current practice. The project became an opportunity to improve the context by a “training latency” which promoted change processes and news skills in the involved practitioners (Bove, 2009; De Ambrogio, 2004; Santelli Beccegato, Varisco, 2000; Patton, 1998; Weiss, 1998). Through listening and systematic collection of social workers’ point of view and needs, the evaluation path aimed at fulfilling a methodological and a content need: - the need to clearly define paths and methods for designing and evaluating the effectiveness of home care interventions; - the need to focus the intervention with vulnerable children and families towards an approach giving more value to family relational aspects and to family empowerment. At the end of the experimental program, the research used the collected material "to develop it into scientific knowledge " (Cadei, 2008, p. 48), including all available data within a broader theoretical framework, according to the results on intervention effectiveness shown by the international literature, and mainly characterized by the Bronfenbrenner’s bio‐ecological perspective (1979, 2005). The results were related within an overall interpretation that allowed to give a unitary explanation of what influenced the outcomes of intervention.
Nell’attuale contesto di crisi economica una quota sempre più ridotta di risorse è impegnata nella promozione del benessere dei bambini e delle famiglie vulnerabili che afferiscono ai servizi sociali. Da qui nasce l’esigenza di legittimazione delle risorse investite che ha portato la Conferenza dei Sindaci dell’A.Ulss n. 1 di Belluno e il Consorzio di Cooperative Sociali S.A.C.S. di Belluno a richiedere per il triennio 2008‐2010 un percorso di sperimentazione di metodi e strumenti per la valutazione di esito degli interventi educativi domiciliari a favore di bambini e famiglie vulnerabili, risorsa fondamentale dei servizi territoriali del Bellunese. La ricerca si è focalizzata sull’attività di 13 educatrici che nel periodo di sperimentazione hanno svolto interventi educativi domiciliari. La ricerca ha previsto la definizione condivisa degli strumenti per la verifica degli esiti e la progettazione degli interventi che sono stati utilizzati in tre momenti temporali successivi (maggio 2009, dicembre 2009, maggio 2010) dalle educatrici e dagli altri operatori dei 10 servizi coinvolti che le hanno affiancate. Le conoscenze che è possibile ottenere grazie alla valutazione dell’efficacia degli interventi offrono la possibilità di fondare i processi decisionali e programmatori di attività e servizi da mettere in campo sulla base di contributi informativi documentati e trasparenti. Con tali propositi, la ricerca ha avuto la possibilità di rispondere alle problematiche poste dai soggetti interessati (operatori e amministratori politici), realizzando il criterio di pertinenza sociale della ricerca e attendendo alla produzione di conoscenza utile a quanti operano sul territorio. La pertinenza sociale della ricerca non ha riguardato solo l’analisi del grado di conseguimento degli obiettivi nell’utilizzazione delle risorse, ma ha investito anche in una funzione emancipatrice delle pratiche degli operatori che hanno partecipato alla ricerca. Ci si è posti, dunque, nell’ottica di una valutazione che consentisse di apprendere dall’esperienza, attraverso l’assunzione di un approccio partecipativo che ha attribuito importanza agli operatori dei servizi. La costruzione partecipata del percorso valutativo ha posto i soggetti nelle condizioni di vagliare le proprie pratiche, avviando un processo di riflessione che ha condotto ad un percorso di apprendimento e di miglioramento delle pratiche in atto. La ricerca ha assunto una funzione modificatrice del contesto attraverso una “latenza formativa”, che ha promosso processi di cambiamento e ha portato all’acquisizione di nuove competenze da parte dei professionisti coinvolti (Bove, 2009; De Ambrogio, 2004; Santelli Beccegato, Varisco, 2000; Patton, 1998; Weiss, 1998). Attraverso l’ascolto e la raccolta sistematica dei punti di vista e dei bisogni degli operatori sociali partecipanti alla ricerca, il percorso valutativo ha inteso rispondere a due esigenze specifiche di apprendimento, l’una metodologica, l’altra contenutistica: - l’esigenza di definire con precisione percorsi e modalità di progettazione e di valutazione dell’efficacia degli interventi educativi; - l’esigenza di orientare i contenuti del lavoro educativo domiciliare con i bambini e le famiglie vulnerabili verso una maggiore valorizzazione della dimensione relazionale e dell’empowerment per le famiglie. Al termine del percorso sperimentale, la ricerca ha poi impiegato “il materiale raccolto per svilupparlo in conoscenza scientifica” (Cadei, 2008, p. 48), inserendo tutti i dati disponibili all’interno di una cornice teorica più ampia, anche alla luce dei risultati espressi dalla letteratura internazionale sull’efficacia degli interventi. Tale cornice, individuata nel modello ecologico dello sviluppo umano di Bronfenbrenner (1979, 2005), ha consentito di porre in relazione e in comunicazione tutti i risultati raccolti all’interno di una lettura complessiva che ha permesso di dare una spiegazione unitaria di ciò che sembra aver influenzato gli esiti.
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Books on the topic "RICERCA E INTERVENTO"

1

Sole e salute: Una ricerca intervento in Romagna. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2014.

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2

A, Albanese, and Convegno La ricerca scientifica in psicologia ed i suoi collegamenti interdisciplinari (1990 : Bergamo, Italy), eds. Ricerca, intervento e formazione in psicologia: Verso modelli sistemici? Milano: Angeli, 1992.

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3

Irene, Petruccelli, and Fabrizi Adele, eds. Orientarsi per non disperdersi: Una ricerca-intervento sull'educazione tra pari. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2005.

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4

Milena, Ambrosini, ed. Progetto utilità: Ricerca-intervento sull'inserimento al lavoro dei soggetti handicappati. Milano, Italy: Franco Angeli, 1988.

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5

Maria, Giannini Anna, and Nardi Barbara, eds. Le vittime del crimine: Nuove prospettive di ricerca e di intervento. Torino: Centro scientifico, 2009.

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6

Gatto, Maurizio. La fisioterapia estesa: Ricerca e proposte di intervento per l'anziano istituzionalizzato. Milano, Italy: F. Angeli, 1999.

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7

Galuppo, Laura. Quando il lavoro diventa insostenibile: Leve di ricerca e intervento in ambito sociosanitario. Milano: V&P, 2011.

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8

Il pregiudizio antisemitico: Una ricerca intervento nella scuola : conoscenza, comunicazione e cooperazione per rielaborare e superare i pregiudizi. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1999.

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9

Zani, Bruna, Elvira Cicognani, and Leonida Cerchierini. L'HIV non va a scuola: Una ricerca intervento con gli adolescenti e i giovani non studenti a Bologna. Bologna: CLUEB, 2000.

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10

1973-, Benadusi Lorenzo, ed. Ricerca e intervento: La storia del CRS nelle carte del suo archivio e nelle riflessioni di Ingrao e Cotturri. Roma: Ediesse, 2007.

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Book chapters on the topic "RICERCA E INTERVENTO"

1

De Cesare, Chiara. "Una mappatura delle Lettere di Ariosto: carte dell’Archivio di Stato di Lucca." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 25–45. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.04.

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Abstract:
Il saggio propone una mappatura del copialettere dell’Archivio di Stato di Lucca, fondo Anziani al Tempo della Libertà, 541, 3 per la parte relativa ai documenti ariosteschi e di altri personaggi in dialogo con Lucca. Dal carteggio di Ariosto e da alcune testimonianze collaterali emergono le principali linee di intervento contro i banditi. Al testo è postposta un’appendice di materiali inediti.
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2

Rosato, Morena. "«Diligenza» ed «esattezza» della correzione. La punteggiatura nell’evoluzione e nella trasmissione dei testi leopardiani a partire dall’Epistolario." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 351–74. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.20.

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Abstract:
La presente proposta mira a ricostruire il metodo compositivo leopardiano nel processo di creazione e di trasmissione del testo attraverso le correzioni riguardanti la punteggiatura. Si cerca infatti di illustrare il modus operandi di Leopardi a partire dai suoi interventi sulla punteggiatura e dalle raccomandazioni contenute in una delle opere da cui più chiaramente si può cogliere l’attitudine di Leopardi verso la chiarezza e l’accuratezza stilistica: l’Epistolario.
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3

Busacca, Maurizio, and Alessandro Caputo. "1 Presentazione della ricerca: un’indagine qualitativa sui Piani di Intervento in materia di Politiche Giovanili della Regione del Veneto." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-408-0/003.

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4

Rampazzo, Lorenzo. "I Piani di interventi in materia di politiche giovanili: struttura e organizzazione." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-408-0/002.

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5

Balboni, Paolo E. "14 • Politica linguistica: rallentare Darwin nell’Europa plurilingue." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/014.

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Abstract:
Dalla fine degli anni Settanta a oggi ho studiato l’intreccio tra i diritti della persona a vivere più lingue e in più lingue e i diritti e doveri stabiliti dalle politiche linguistiche nazionali e internazionali. Così come per l’educazione linguistica ho affiancato ricerca teorica e creazione di materiali operativi, anche nel settore del plurilinguismo ho lavorato molto sul campo, con progetti scolastici e con interventi in ambito istituzionale, dal Consiglio d’Europa al Parlamento italiano, alle Regioni, ai Comuni, in parte descritti nella bibliografia. In questo settore ho contribuito in maniera originale in due ambiti: l’intercomprensione tra lingue affini, vista ottimisticamente come una risorsa per il futuro, e l’elaborazione di una prospettiva realistica, quindi pessimistica, sul futuro del plurilinguismo.
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Radicioni, Leonardo. "Interventi tardoantichi alle arcuazioni dell’Aqua Claudia e Anio Novus:." In RACTA 2018: Ricerche di Archeologia Cristiana, Tardantichità e Altomedioevo, 240–46. Archaeopress Publishing Ltd, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zcm16d.34.

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Conference papers on the topic "RICERCA E INTERVENTO"

1

Canfora, Fabrizio. "Il centro direzionale di Napoli: verso una città-territorio?" In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7985.

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Abstract:
Negli ultimi anni l’ascolto e l’osservazione della società, come via d’accesso alla pratica delle politiche di pianificazione ed alla sperimentazione di nuovi orientamenti progettuali, ha assunto progressivamente un ruolo più incisivo. In tal senso la letteratura sociologica ha fornito spunti interessanti di riflessione per la problematizzazione di nozioni come quelle di bisogno, identità e azione locale, centrali nelle pratiche e nelle teorie della pianificazione. Una risposta al bisogno di radicamento territoriale si osserva nella pianificazione urbanistica degli ultimi anni in molte città europee, tra cui Napoli. Infatti, le politiche urbanistiche della città solo di recente provano a travalicare gli strumenti urbanistici tradizionali di tipo vincolistico. Il contributo si propone di evidenziare i risultati di una ricerca, quale caso studio, condotta a Napoli in merito ad un intervento di progettazione urbana di notevole rilevanza sulla riorganizzazione della città e più nello specifico, nella porzione di quartiere in cui è stato realizzato: si tratta del Centro direzionale. L’obiettivo di questo contributo è quello di analizzare le fasi del processo di pianificazione. Sono state approfondite due macrodimensioni di analisi. La prima di matrice “organizzativa” in cui si analizza quanto il processo pianificatorio sia risultato “inclusivo” rispetto ai diversi stakeholders; la seconda di matrice “relazionale”, in cui si considera l’identità e il senso di appartenenza con il territorio delle diverse popolazioni che vivono il Centro. È stato valorizzato il capitale “bio-socioambientale”? In recent years, listening and observation of society has gradually assumed a greater role, to define new urban policies and planning modeling. In this sense, sociological literature provided causes for reflection, problematizing concepts as need, identity or local action; central key concepts in the practices and theories of urban planning. Lately, in many European cities (Naples included), urban planning provided a response to the need of territorial identity. Recently the urban policies overcome the traditional planning tools. This paper presents the results of a case study about the planning and restyling of a contemporary neapolitan “business district” called Centro direzionale. The aim of the paper is to described the urban planning process. I have considered two macrodimension of analysis. The first one is organizational: it examines how the project is inclusive for stakeholders. The second one is relational: it considers the territorial identity and the sense of community of the different populations livening on District. Has the "bio-socio-environmental capital” been improved?
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2

Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Abstract:
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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3

Blečić, Ivan, Arnaldo Cecchini, Maurizio Minchilli, and Valentina Talu. "Progettare la cittá di prossimitá per promuovere le "capacitá urbane" degli abitanti svantaggiati." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8001.

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Abstract:
La promozione della qualità della vita urbana passa necessariamente attraverso la costruzione di una città inclusiva, una città effettivamente "usabile" da tutti i suoi abitanti. Anche e soprattutto da chi, a causa di una qualche condizione (permanente o temporanea), si discosta dall'immagine dell'abitante-tipo adulto, maschio, sano, istruito, ricco e automunito e non é quindi "capace" (o non lo è pienamente) di accedere ai luoghi, ai servizi, alle opportunità e alle informazioni della città che sono progettate, organizzate e governate precisamente in funzione delle esigenze e dei desideri di questo abitante-tipo. Rilevanti sono in tal senso i progetti e le politiche che si concentrano soprattutto sulle periferie con l'intento di promuovere la qualità della vita urbana quotidiana degli abitanti . Accanto ai grandi (e costosi) interventi di riqualificazione, particolarmente utili sono le trasformazioni a scala di quartiere, le "micro" trasformazioni, perché sono in grado di migliorare concretamente l'usabilità di quella che può essere definita "città quotidiana e di prossimità", la città, cioè, che gli abitanti conoscono, "usano" (o "userebbero" se fosse effettivamente accessibile e usabile) e di cui possono prendersi cura. L'articolo cerca di mostrare perché è efficace e pertinente un approccio legato ad una dimensione "micro" degli interventi, anche attraverso il racconto di alcune esperienze sul campo condotte da Tamalacà, un gruppo di ricerca e azione del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica (DADU) dell'Università di Sassari. Upgrading the quality of urban life necessarily goes hand in hand with building up an inclusive city, a city actually “usable” by all its inhabitants. The kind of project that is important from this point of view will focus on the most marginal areas of the city. Alongside the large, costly urban redevelopment interventions, transformations on a neighbourhood scale and "micro" dimension are particularly useful. This article attempts to show why an approach involving intervention linked with a “micro” dimension is effective and pertinent, and also describes a significant experiment carried out by the action research group TaMaLaCà of the Department of Architecture Design and Planning - Architecture at Alghero (University of Sassari) in the town of Sassari.
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Zocchi, Angela Maria, and Barbara Raggiunti. "Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Abstract:
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Reports on the topic "RICERCA E INTERVENTO"

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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer, and Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Abstract:
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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