Academic literature on the topic 'Ricerca con i bambini'
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Journal articles on the topic "Ricerca con i bambini"
Piccolo, Marina, and Sarah Miragoli. "Il gioco traumatico nella Play Therapy." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (September 2012): 87–106. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-002005.
Full textPetech, Erika, Alessandra Simonelli, and Gianmarco Altoč. "Interazioni triadiche, benessere della coppia e ruolo del padre nelle famiglie con bambini in etŕ prescolare." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (March 2010): 135–56. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001008.
Full textGhiggi, Gioconda, and Antonio Di Pietro. "Le possibilità di gioco nell'integrazione dei bambini con esperienza migratoria." Zero-a-Seis 23, no. 43 (March 12, 2021): 983–99. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e73461.
Full textCigala, Ada, and Arianna Mori. "Le competenze emotive in bambini con storia di maltrattamento: cosa ci dice la ricerca?" MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (May 2012): 11–24. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-001002.
Full textUngar, Michael. "Aspetti generali e culturali della resilienza nei bambini e nei giovani." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 109–22. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001008.
Full textCaprì, Tindara, and Rosa Angela Fabio. "Processi cognitivi complessi e aggressività." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 713–46. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002012.
Full textMontirosso, Rosario, Lynne Murray, Guenda Ghezzi Perego, Roberto Brusati, Francesco Morandi, and Renato Borgatti. "Modalitŕ interattive nella relazione precoce tra madre e bambino affetto da labio-palato-schisi. Studio osservativo su un campione italiano." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2010): 134–52. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003007.
Full textDi Renzo, Magda, Paolo Pace, Federico Bianchi di Castelbianco, Massimiliano Petrillo, Elena Vanadia, Simona D'Errico, and Monica Rea. "La percezione genitoriale dei cambiamenti emotivo-comportamentali nei bambini con disturbo dello spettro autistico, a quattro mesi dall'inizio della pandemia." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2022): 1–23. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa13999.
Full textSluzki, Carlos E. "Dalla madre schizofrenogena alla vulnerabilitŕ genotipica: aggiornamento sul tema "schizofrenia e famiglia"." PSICOBIETTIVO, no. 2 (March 2010): 137–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-002010.
Full textJournals, FrancoAngeli. "Il diritto ad aspirare nelle geografie dei bambini. Una ricerca-azione partecipativa nel quartiere CEP di Palermo." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2021): 23–44. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12957.
Full textDissertations / Theses on the topic "Ricerca con i bambini"
Grassi, Elena. "Promuovere la salute attraverso l'educazione mediale: una ricerca quasi-sperimentale con bambini di 10 anni e i loro genitori." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423034.
Full textQuesta ricerca si colloca nell’ambito di studi denominato Health promoting media literacy education (Bergsma & Carney, 2008; Bergsma & Ferris, 2011) e affronta in particolare il tema della sana alimentazione dei bambini (Evans et al., 2006; Tanner et al. 2008). L’obiettivo della ricerca è indagare l’efficacia di un intervento di educazione mediale, svolto in ambito scolastico, sulla promozione del consumo di frutta e verdura, con lo scopo ultimo di prevenire l’obesità infantile. I partecipanti alla ricerca sono bambini italiani di 10 anni e i loro genitori. La ricerca utilizza un metodo misto, con un disegno quasi-sperimentale (un gruppo d’intervento – 27 bambini e uno dei loro genitori – e un gruppo di controllo – 33 bambini e uno dei loro genitori), integrato da un focus group, utilizzato come chiave interpretativa dei dati quantitativi. Il pre-test, post-test (dopo la conclusione dell’intervento) e delayed post-test (a tre mesi dalla conclusione dell’intervento) hanno misurato: con i bambini, consumo di frutta e verdura, motivazione, autoefficacia e supporto genitoriale percepito in relazione al consumo di frutta e verdura; con i genitori, motivazione e loro supporto all’assunzione di frutta e verdura da parte dei figli; inoltre, è stata rilevata la disponibilità e accessibilità di frutta e verdura a casa. Dopo la conclusione dell’intervento è stato condotto un focus group con i bambini del gruppo intervento, suddivisi in tre sottogruppi, durante il quale è stato chiesto loro di esprimere: concezioni e conoscenze sulla salute e sui media, abilità di analisi critica e di espressione, intenzioni di comportamento riguardo al consumo di frutta e verdura e opinioni in merito all’intervento stesso. L’intervento è durato 10 settimane ed è stato articolato in 12 sessioni così scandite: educazione alla salute; alfabetizzazione mediale; laboratorio, durante il quale i bambini sono stati impegnati nella produzione di affiche, newsletter e uno spot per la tv su frutta e verdura, che hanno avuto come target i loro genitori. Per verificare l’effetto dell’intervento sul cambiamento delle variabili indagate è stato utilizzato il T-test per campioni indipendenti. L’intervento è risultato efficace, incidendo sull’aumento del consumo di frutta e verdura da parte dei bambini (p<.05) e su tutte le determinanti psicosociali (con valori di p compresi tra 0.00 e 0.04) sia al post-test sia al delayed post-test. I genitori hanno riportato un aumento del supporto emotivo (p<.05) al delayed post-test. E’ stata eseguita l’analisi del contenuto del focus group, procedendo alla determinazione di codici e famiglie di codici. La relazione tra famiglie è stata esaminata con l’analisi delle co-occorrenze, dalla quale è emerso che l’abilità di espressione – una delle principali abilità stimolate dall’educazione mediale con approccio production – si trova al centro della rete di relazioni tra la maggior parte dei costrutti teorici indagati. Questi risultati indicano che l’intervento di educazionale mediale per la promozione della salute può essere un innovativo e promettente approccio metodologico per promuovere la sana alimentazione dei bambini
Serbati, Sara. "Valutare per meglio intervenire. Ricerca sugli esiti degli interventi educativi domiciliari con bambini e famiglie vulnerabili nell'Azienda ULSS di Belluno." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422018.
Full textNell’attuale contesto di crisi economica una quota sempre più ridotta di risorse è impegnata nella promozione del benessere dei bambini e delle famiglie vulnerabili che afferiscono ai servizi sociali. Da qui nasce l’esigenza di legittimazione delle risorse investite che ha portato la Conferenza dei Sindaci dell’A.Ulss n. 1 di Belluno e il Consorzio di Cooperative Sociali S.A.C.S. di Belluno a richiedere per il triennio 2008‐2010 un percorso di sperimentazione di metodi e strumenti per la valutazione di esito degli interventi educativi domiciliari a favore di bambini e famiglie vulnerabili, risorsa fondamentale dei servizi territoriali del Bellunese. La ricerca si è focalizzata sull’attività di 13 educatrici che nel periodo di sperimentazione hanno svolto interventi educativi domiciliari. La ricerca ha previsto la definizione condivisa degli strumenti per la verifica degli esiti e la progettazione degli interventi che sono stati utilizzati in tre momenti temporali successivi (maggio 2009, dicembre 2009, maggio 2010) dalle educatrici e dagli altri operatori dei 10 servizi coinvolti che le hanno affiancate. Le conoscenze che è possibile ottenere grazie alla valutazione dell’efficacia degli interventi offrono la possibilità di fondare i processi decisionali e programmatori di attività e servizi da mettere in campo sulla base di contributi informativi documentati e trasparenti. Con tali propositi, la ricerca ha avuto la possibilità di rispondere alle problematiche poste dai soggetti interessati (operatori e amministratori politici), realizzando il criterio di pertinenza sociale della ricerca e attendendo alla produzione di conoscenza utile a quanti operano sul territorio. La pertinenza sociale della ricerca non ha riguardato solo l’analisi del grado di conseguimento degli obiettivi nell’utilizzazione delle risorse, ma ha investito anche in una funzione emancipatrice delle pratiche degli operatori che hanno partecipato alla ricerca. Ci si è posti, dunque, nell’ottica di una valutazione che consentisse di apprendere dall’esperienza, attraverso l’assunzione di un approccio partecipativo che ha attribuito importanza agli operatori dei servizi. La costruzione partecipata del percorso valutativo ha posto i soggetti nelle condizioni di vagliare le proprie pratiche, avviando un processo di riflessione che ha condotto ad un percorso di apprendimento e di miglioramento delle pratiche in atto. La ricerca ha assunto una funzione modificatrice del contesto attraverso una “latenza formativa”, che ha promosso processi di cambiamento e ha portato all’acquisizione di nuove competenze da parte dei professionisti coinvolti (Bove, 2009; De Ambrogio, 2004; Santelli Beccegato, Varisco, 2000; Patton, 1998; Weiss, 1998). Attraverso l’ascolto e la raccolta sistematica dei punti di vista e dei bisogni degli operatori sociali partecipanti alla ricerca, il percorso valutativo ha inteso rispondere a due esigenze specifiche di apprendimento, l’una metodologica, l’altra contenutistica: - l’esigenza di definire con precisione percorsi e modalità di progettazione e di valutazione dell’efficacia degli interventi educativi; - l’esigenza di orientare i contenuti del lavoro educativo domiciliare con i bambini e le famiglie vulnerabili verso una maggiore valorizzazione della dimensione relazionale e dell’empowerment per le famiglie. Al termine del percorso sperimentale, la ricerca ha poi impiegato “il materiale raccolto per svilupparlo in conoscenza scientifica” (Cadei, 2008, p. 48), inserendo tutti i dati disponibili all’interno di una cornice teorica più ampia, anche alla luce dei risultati espressi dalla letteratura internazionale sull’efficacia degli interventi. Tale cornice, individuata nel modello ecologico dello sviluppo umano di Bronfenbrenner (1979, 2005), ha consentito di porre in relazione e in comunicazione tutti i risultati raccolti all’interno di una lettura complessiva che ha permesso di dare una spiegazione unitaria di ciò che sembra aver influenzato gli esiti.
Pereira, Rachel Freitas. "As crianças bem pequenas na produção de suas culturas." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2011. http://hdl.handle.net/10183/28813.
Full textA presente dissertação centra-se no estudo das relações que as crianças bem pequenas, com idade entre um ano e meio a dois anos e meio estabelecem entre si. O objetivo é analisar os processos de organização de um grupo de vinte crianças do berçário II, de uma Escola Municipal de Educação Infantil de Porto Alegre. Busca-se compreender a complexidade de suas dinâmicas interativas, e identificar de que forma elas criam uma organização e produzem uma cultura infantil entre elas. O referencial teórico-metodológico que subsidia a investigação é a perspectiva da Sociologia da Infância, em uma abordagem socioantropológica, e também a perspectiva da Psicologia cultural de Barbara Rogoff. Minha pretensão é contemplar as contribuições teóricas que tomam como base a agência desses sujeitos nas relações sociais. Trata-se de uma pesquisa de cunho etnográfico com e não sobre crianças. A partir de observações participativas estruturei o material empírico da seguinte forma: 1) anotações em diário de campo; 2) registro fotográfico; 3) registro em vídeo gravação do cotidiano das crianças; 4) transcrição dos vídeos; 5) microanálise dos vídeos, ao extraí-los em fotografias seqüenciadas; 6) triangulação dos dados: diários, fotografias e vídeos. As categorias de análise ressaltaram as ações que as crianças desenvolvem entre elas, como: as ações convidativas, de rejeição, de conflito, as ações (re)produtivas, as compartilhadas, a sozinhez, e as relações de amizade. Estas ações evidenciaram-se no cerne da organização dos grupos de pares do berçário II, os núcleos sociais de crianças, constituindo sua comunidade cultural, as culturas infantis, concebidas como formas singulares de significação e apreensão do mundo, as quais as crianças criam e compartilham nos seus grupos de pares (SARMENTO, 2003), não somente pela oralidade, mas através de outras formas tácitas de linguagem.
Carbonin, Claudia. "Il punto di vista dei bambini nei processi di affidamento familiare. Ricerca esplorativa con gli operatori dei servizi del Comune di Genova." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3426754.
Full textLa presente tesi di dottorato si propone di esplorare il contesto dei servizi per l’affidamento familiare in relazione alla partecipazione dei bambini ai progetti di affidamento familiare pensati per loro. Dare la possibilità ai bambini di esprimere il loro punto di vista sugli avvenimenti che li riguardano, prima che essere un diritto riconosciuto dalla Convenzione dei diritti del bambino (art.12 CRC 1989), è il presupposto della visione pedagogica contemporanea che vede il bambino “protagonista” (Cian, 1993) in grado di agire sul mondo che lo circonda e “costruttore” (Vygotskij, 1978) attivo delle sue conoscenze nel contesto a cui appartiene. Nell’ambito dei Servizi di Tutela e Protezione che si occupano dei bambini e delle loro famiglie in situazione di difficoltà, tale diritto sembra garantito con difficoltà in quanto risulta prevalere il mandato istituzionale focalizzato sulla funzione di “protezione”, che presuppone la capacità dell’adulto di sapere cosa è meglio per il bambino e decidere nel suo migliore interesse. Il presente progetto si sviluppa all’interno della prospettiva ecologica dello sviluppo umano (Bronfenbrenner 1979, 2005) e intende indagare quindi il tema del “punto di vista del bambino” in riferimento all’esperienza di affido etero-familiare che sta vivendo, al fine di evidenziare i possibili ambiti di riflessione e innovazione nelle pratiche di progettazione dell’intervento di affido familiare degli operatori dei servizi coinvolti. Il gruppo di indagine riguarda 16 operatori sociali e 8 bambini di età compresa tra i 5 e 10 anni e le loro famiglie che sono in carico presso i servizi del Comune di Genova, in quanto questo Comune è stato individuato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per sperimentare le Linee di Indirizzo Nazionali per l’Affido Familiare approvate il 25.10.2012. Assumendo un approccio prettamente qualitativo, attraverso il modello della Ricerca Formazione Intervento, l’indagine sarà condotta avvalendosi degli strumenti del Mosaic Approach (Clark, 2001,2005) che sono stati adattati alla tipologia del gruppo di indagine. Saranno, dunque, utilizzate tecniche visuali come l'uso della fotografia, la costruzione dell’album fotografico per raccogliere il punto di vista del bambino, che verrà in seguito integrato con quello degli adulti (famiglia d’origine, famiglia affidataria, operatori dei servizi di tutela sociale) attraverso interviste semistrutturate e focus group. La rassegna della letteratura ha riguardato l’approfondimento delle radici culturali, legislative, psicologiche e pedagogiche degli aspetti riguardanti l’ascolto e la partecipazione del minore alle decisioni che lo riguardano (Dame-Butler Sloss, 2001) all’interno dei servizi per i minori, e in particolare nei servizi territoriali tutela minori. La valutazione dell’esperienza di formazione prima e ricerca-intervento poi insieme agli operatori coinvolti, ha delineato gli aspetti pedagogici che sono al centro del dibattito europeo e internazionale sulla effettiva realizzazione del diritto di ascolto e partecipazione in particolare dei bambini inseriti nei percorsi di protezione e tutela e in affidamento familiare nello specifico; inoltre, ha prospettato interessanti sviluppi sulla dimensione organizzativa dei servizi coinvolti in cui gli operatori lavorano o con cui si interfacciano, come elemento determinante nel realizzare pratiche sistematiche e non occasionali che mettano al centro il punto di vista del bambino nelle decisioni che lo riguardano.
Polato, Enrica. "La lettura di un TIB (Tactile Illustrated Book) come contesto per l'espressione di domande da parte dei bambini con deficit visivo. Una ricerca esplorativa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3425270.
Full textIl presente lavoro di dottorato trova la sua motivazione in una carenza e in un intento. La carenza (e, in certi Paesi, addirittura l’assenza) riguarda la disponibilità di TIB (Tactile Illustrated Books), cioè di libri tattilmente illustrati, pensati per bambini con deficit visivo in età prescolare. A tale carenza ha cercato di dare risposta il Gruppo internazionale di lavoro e di ricerca BiTiB (Baby infant Tactile illustrated Books), elaborando alcuni prototipi di libri. Uno di essi è stato affidato all’Università per essere valutato in alcuni aspetti, con l’obiettivo di ricevere dei feedback utili alla sua messa a punto, in vista di una pubblicazione in larga tiratura. L’intento della presente ricerca è, quindi, quello di contribuire al miglioramento qualitativo di questo prodotto editoriale (che si vorrebbe uscisse dalla nicchia dell’editoria speciale per diventare un libro “per tutti”), elaborando, inoltre, delle indicazioni operativo-didattiche per la sua lettura congiunta tra bambino e adulto (educatore o genitore). L’indicatore usato per la ricerca è rappresentato dalle domande formulate dai bambini con deficit visivo nel corso della lettura: pertanto, la presente ricerca esplora l’attività di lettura congiunta di un TIB tra adulto e bambino, intesa come contesto per l’esplicitazione di domande da parte del bambino stesso. La Prima Parte contestualizza la ricerca all’interno di una cornice più ampia, composta da riferimenti provenienti dalla letteratura scientifica, dalla legislazione ma anche da riflessioni espresse da professionisti che, quotidianamente, operano con i bambini ciechi e ipovedenti. Partendo da un’imprescindibile introduzione al deficit visivo, si è analizzato come la lettura e i libri concorrano all’alfabetizzazione emergente dei bambini ciechi ed ipovedenti, svolgendo un ruolo di mediatori cognitivi e affettivi. L’interessante tematica delle immagini mentali nei soggetti con deficit visivo introduce l’importanza della lettura di libri tattilmente illustrati, soprattutto se realizzata all’interno del formato transattivo della lettura congiunta tra adulto e bambino. Si giunge, quindi, al focus della ricerca, cioè la tematica (scarsamente indagata in letteratura) delle domande poste dai bambini, in generale, e dai bambini con deficit visivo, in particolare, nella consapevolezza che “non c’é introduzione migliore alla logica del bambino che lo studio delle sue domande spontanee (Piaget, 1958)”. Nella seconda parte vengono riportati gli esiti della ricerca, che ha coinvolto 33 bambini ciechi ed ipovedenti di età compresa tra i 2 e i 6 anni, i loro educatori e genitori nella lettura di un TIB, presso le sedi della Fondazione Hollman di Padova e Cannero Riviera. In primo luogo, sono state esplorate le differenze tra i sottogruppi determinati da alcune variabili del gruppo di riferimento (entità del deficit visivo, presenza o assenza del deficit aggiuntivo, sesso); tali differenze riguardano la percentuale di domande espresse e la loro distribuzione, nella successione delle riprese e nelle diverse categorie di contenuto (analisi per variabili). In secondo luogo, è stata realizzata un’analisi del contenuto relativa ad alcuni degli elementi presenti nel TIB (illustrazioni tattili, personaggio, scrittura in nero e in Braille…), anche al fine di restituire al Gruppo BiTiB e alla Casa Editrice Les Doigts Qui Rêvent alcune riflessioni, utili per la messa a punto del libro, in vista di una sua pubblicazione. I risultati dell’analisi per singole variabili evidenziano che i bambini appartenenti a sottogruppi più compromessi dai deficit (i ciechi rispetto agli ipovedenti, i bambini con deficit aggiuntivo rispetto a quelli senza deficit aggiuntivo) pongono percentuali di domande più alte dei bambini meno compromessi dai deficit (gli ipovedenti rispetto ai ciechi, i bambini senza deficit aggiuntivo rispetto a quelli con deficit aggiuntivo). Emerge, inoltre, che la rilettura del libro dopo sei mesi di intervallo riaccende il comportamento di domanda nei bambini appartenenti ai sottogruppi più compromessi dai deficit (i ciechi rispetto agli ipovedenti, i bambini con deficit aggiuntivo rispetto a quelli senza deficit aggiuntivo), ma non in quelli appartenenti ai sottogruppi meno compromessi dai deficit (gli ipovedenti rispetto ai ciechi, i bambini senza deficit aggiuntivo rispetto a quelli con deficit aggiuntivo). Infine, nell’analisi della distribuzione dei codici nelle categorie di contenuto, riscontriamo che i bambini più compromessi dal deficit visivo (ciechi) formulano percentuali di domande più alte dei bambini meno compromessi (ipovedenti), principalmente nelle categorie dell’Informazione e della Relazione. Considerando, invece, il deficit aggiuntivo, i bambini con deficit aggiuntivo formulano percentuali di domande più alte dei bambini senza deficit aggiuntivo, principalmente nelle categorie della Relazione e dell’Informazione. Un ulteriore approfondimento, ottenuto tramite l’incrocio delle due variabili “deficit visivo” e “deficit aggiuntivo”, ha evidenziato che la percentuale complessiva delle domande è risultata massima per i bambini ciechi senza deficit aggiuntivo, per poi diminuire nel sottogruppo dei bambini ipovedenti con deficit aggiuntivo, dei bambini ciechi con deficit aggiuntivo e, infine, dei bambini ipovedenti senza deficit aggiuntivo. L’analisi della distribuzione delle domande dei quattro sottogruppi, nelle quattro riprese, ci ha fatto ipotizzare che, in assenza di deficit aggiuntivo, il diverso livello di gravità del deficit visivo influisca sul numero di domande poste, ma non molto sulla loro distribuzione nelle quattro riprese; mentre, in presenza di deficit aggiuntivo, il diverso livello di deficit visivo influisca non tanto sul numero delle domande poste, quanto sulla loro distribuzione nelle quattro riprese. Dall’analisi per contenuti, sono emerse numerose indicazioni per la messa a punto del libro, destinate al Gruppo BiTiB e alla Casa Editrice Les Doigts Qui Rêvent: la principale è quella di ricercare sempre il massimo livello di corrispondenza tra gli aggettivi usati nel testo per definire i materiali di cui sono composte le immagini (“ruvido”, “freddo”, “che punge”) e la reale sensazione tattile da essi trasmessa ai bambini. Essi vanno coinvolti in prima persona in questa ricerca, dando loro modo di esprimere opinioni ed eventuali perplessità, anche tramite la formulazione di domande. In conclusione, dalla presente ricerca emerge il seguente intento: parafrasando la dichiarazione di Madrid 2002 , “niente libri tattili per i bambini con deficit visivo senza l’apporto dei bambini con deficit visivo”. Tale apporto può essere fornito anche tramite le domande, che rappresentano una preziosa modalità di partecipazione attiva del bambino alla lettura del TIB il quale, nella sua veste di mediatore, favorisce lo scambio relazionale con l’adulto.
DE, VITA ANASTASIA. "Frammenti di complessità dell'esistenza. Questioni di significato nell'infanzia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/23679.
Full textRIPAMONTI, DONATA ANTONELLA. "Bambini e tecnologie digitali:opportunità, rischi e prospettive di ricerca." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/211648.
Full textAbstract The recent and massive spread of digital technologies has brought along radical changes in educational and training environments, triggering a growing debate on how and if such devices can/must become part of younger children’s everyday life, even though their use is already widespread in many households and educational frameworks. The present research unfolds within this scenery, it deals with the relationship between children below the age of three and digital technologies from a pedagogic perspective, and aims at investigating both touch technologies exploration and use experience in young children, and ideas, representations, and doubts of parents and educators about such phenomenon. The study method is based on the combination of educational qualitative research process (such as observation and focus groups) with data collecting and analysis tools typical of a quantitative approach (notably, questionnaires), according to the rationalist point of view of the research from which the mixed methods theory ensued. After starting a systematic review of the literature on this subject, the explorative stage of the research started with the creation of a series of focus groups with parents and educators operating within educational services for early childhood, in order to investigate the adult’s representations regarding the exposure of children below 3 years of age to touch devices and, at the same time, to formulate questions for a questionnaire to be handed out to parents. The data collected proved that Italian children as well access digital devices at a very young age and the use of technology increases with age. As regards their using habits of touch-screen media, questionnaires revealed that watching videos, mostly cartoons, is the predominant activity, followed by listening to music and using apps devised to teach them: colors, shapes, alphabet letters, or leisure apps such as puzzle and memory games. The parents seem barely prepared to select the digital contents accessible to their children, loosely directing towards free apps or those advertised as “educational”, without questioning the real quality of the software. Only a minority declares lacking the necessary skills to make a reasoned choice, although acknowledging its importance. The data collected also highlight very diverse levels of awareness in the parents and the existence of habits that seem in partial contradiction with the worries they declared. It is amazing that, although many parents think that the early introduction of touch devices might increase the risks for the children’s psychical and physical health, cause addiction and affect their social relationships negatively, at least a part of them admits using technologies to calm and entertain the children starting from the first year of life, and increasing the habit with age. At the same time, a lot of parents, avoiding a superficial contraposition between favorable and contrary, prefer to maintain a mildly critic position towards their children’s digital mastering and declare a shared use of DT in their own households. Educators seem to be more aware and worried, questioning themselves over the role that educational services should take in the process of accompanying the children towards digital mastering and supporting the parents dealing with the fine-tuning of a balanced “digital diet”, necessary to “nourish” the digital natives, to enable them to exploit the DT potential while avoiding possible dangers arising from an excessive and indiscriminate use.
MORGANDI, TIZIANA. "Esperienze e processi di conoscenza dei bambini: un percorso di ricerca e formazione nei Centri per Bambini e Famiglie." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/88068.
Full textSodi, Denise <1994>. "I pronomi clitici in bambini con DSL e bambini con DSA: l'uso in frasi semplici e in frasi complesse con verbi a ristrutturazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15178.
Full textPiras, Rita. "Lessico Psicologico nei testi narrativi e Attaccamento: una ricerca su bambini di età scolare." Doctoral thesis, La Sapienza, 2006. http://hdl.handle.net/11573/917246.
Full textBooks on the topic "Ricerca con i bambini"
Lee, Magill, and Sorensen Annelise, eds. New York con i bambini. Milano: Mondadori Electa, 2013.
Find full textDegasperi, Mara, and Paola Calliari. I bambini pensano con le storie. [S.l]: IPRASE Trentino, 2007.
Find full textClaudio, Baraldi, and Maggioni Guido, eds. La mediazione con bambini e adolescenti. Roma: Donzelli, 2009.
Find full textLucio, Gambi, Cazzola Franco, and Università di Bologna. Dipartimento di discipline storiche., eds. Nei cantieri della ricerca, incontri con Lucio Gambi. Bologna: CLUEB, 1997.
Find full textLugiato, L. A. Divertirsi con la ricerca: Viaggio curioso nell'ottica moderna. Roma: Di Renzo, 2007.
Find full textCon Dante e Cusano alla ricerca della verita. Verona: Mazziana, 2005.
Find full text1910-2018, Dorfles Gillo, and Anceschi Giovanni, eds. Ricerca e/o sperimentazione: Conversazione con Gillo Dorfles. Turin, Italy]: Progresso grafico, 2009.
Find full textLa mobilità autonoma dei bambini tra ricerca e interventi sul territorio. Milano: F. Angeli, 2008.
Find full textPetruccelli, Irene. L'abuso sessuale infantile: L'intervento con i bambini. Roma: Carocci, 2002.
Find full textVedi Napoli: Ritratti di città con bambini. Santa Maria Capua Vetere (CE) [i.e. Caserta, Italy]: Spartaco, 2006.
Find full textBook chapters on the topic "Ricerca con i bambini"
Roberts, Albert R., and Kenneth R. Yeager. "Intervento sulla crisi con bambini maltrattati." In Gli interventi sulla crisi, 91–96. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2029-0_18.
Full textCena, Loredana, and Antonio Imbasciati. "La ricerca in Psicologia Clinica Perinatale: Fattori di rischio e protezione per la tutela della salute mentale." In Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori, 47–70. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2472-4_3.
Full textRoberts, Albert R., and Kenneth R. Yeager. "Intervento sulla crisi con bambini a seguito di violenze scolastiche." In Gli interventi sulla crisi, 129–35. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2029-0_24.
Full textVernero, Irene, Elena Aimar, and Antonio Schindler. "La sordità." In Allenamento della percezione uditiva nei bambini con impianto cocleare, 1–11. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1187-8_1.
Full textSchindler, Antonio, Irene Vernero, and Elena Aimar. "Fisiologia della perceizione uditiva." In Allenamento della percezione uditiva nei bambini con impianto cocleare, 13–39. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1187-8_2.
Full textAimar, Elena, Irene Vernero, and Antonio Schindler. "Programmi riabilitativi della perceizione uditiva." In Allenamento della percezione uditiva nei bambini con impianto cocleare, 41–100. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1187-8_3.
Full textCena, Loredana, and Antonio Imbasciati. "Prendersi cura della generatività, genitorialità e cogenitorialità con gli operatori socio-sanitari per una profilassi psicoeducativa." In Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori, 19–46. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2472-4_2.
Full textCena, Loredana, and Antonio Imbasciati. "L’intervento in Psicologia Clinica Perinatale. Integrazione con i percorsi di cura in ostetricia, neonatologia, pediatria, neuropsichiatria infantile." In Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori, 71–111. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2472-4_4.
Full textCurceanu, Catalina Oana. "Epilogo — Atomi con coscienza: bellezza e necessità di fare ricerca fondamentale." In Dai buchi neri all’adroterapia, 313–16. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5241-3_39.
Full textMarta, Elena, Paolo Guiddi, Maura Pozzi, and Vincenzo Saturni. "Il dono del sangue tra processi individuali e dinamiche organizzative: una ricerca longitudinale con neo-donatori." In La donazione in Italia, 163–72. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1932-4_24.
Full textConference papers on the topic "Ricerca con i bambini"
Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.
Full textFerrighi, Alessandra. "Citta', spazio e tempo: l’applicazione di un HGIS per la storia urbana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.
Full textPugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.
Full textCarallo, Sara. "Valorizzazione e tutela delle aree verdi periurbane per il recupero dell’identità culturale e della memoria storica del territorio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7940.
Full textZucchi, Giovanni. "Nuovi dispositivi spaziali per la rigenerazione urbana: il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello di Secondigliano a Napoli." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7909.
Full textZocchi, Angela Maria, and Barbara Raggiunti. "Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.
Full textCedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.
Full textRagosta, Annamaria, and Bianca Gioia Marino. "Close to the volcan. Knowledge, conservation and enhancement of a Vesuvian vernacular heritage." In HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15377.
Full textAlbissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano, and Alessandro Micucci. "Le trasformazioni dello spazio urbano: la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.
Full textCorbisiero, Fabio, and Antonella Avolio. "Migrazioni e networks urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7987.
Full textReports on the topic "Ricerca con i bambini"
Vallerani, Sara, Elizabeth Storer, and Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.
Full textSarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.
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