Academic literature on the topic 'Riapertura'

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Journal articles on the topic "Riapertura"

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Pasini, Cesare. "La riapertura della Biblioteca Apostolica Vaticana." Gazette du livre médiéval 55, no. 2 (2009): 46–52. http://dx.doi.org/10.3406/galim.2009.1820.

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Casaglia, Anna. "Nicosia: origini della contesa e partizione della cittŕ." STORIA URBANA, no. 128 (February 2011): 53–86. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-128004.

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Abstract:
Il presente articolo descrive il processo di divisione della cittŕ di Nicosia, mettendo in luce i meccanismi interni ed esterni che hanno contribuito all'emergere del conflitto e al passaggio da una cittŕ contesa a una cittŕ divisa, con la separazione fisica delle comunitŕ greco e turco cipriote. Oltre cinquanta anni dopo la prima decisione di dividere la cittŕ, Nicosia si trova in un momento di transizione, vista la riapertura del confine e le trattative verso una possibile riunificazione di Cipro. Le conseguenze della divisione sulla cittŕ e sulla sua amministrazione vengono analizzate sottolineando le azioni che nel tempo sono state portate avanti con l'obiettivo di mantenere forme di gestione comune del territorio. Queste azioni rendono possibile una riunificazione da un punto di vista strutturale, seppur non rappresentino condizione sufficiente alla riconciliazione.
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Triola, Filippo. "Il riavvicinamento dell'Italia alla Germania tra il 1945 e il 1949." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (March 2013): 31–80. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003002.

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Abstract:
L'autore ricostruisce ed esamina la storia dei rapporti italo-tedeschi negli anni immediatamente precedenti la riapertura ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Italia e Repubblica federale tedesca. Un riavvicinamento economico e politico progressivo, ma che suscitň forti contrasti tra i principali attori della diplomazia italiana. Il saggio si basa su una documentazione conservata presso l'Archivio Storico del Ministero degli Esteri e l'Archivio Centrale dello Stato. L'autore sostiene che le relazioni economiche italo-tedesche assunsero un ruolo centrale nel processo di elaborazione della politica estera italiana sulla questione tedesca nel corso di questi anni. Prima dell'istituzione della Repubblica federale tedesca, l'Italia divenne un partner economico fondamentale per la Germania occidentale. Tra il 1945 e il 1949 l'Italia fu il primo paese europeo favorevole alla rinascita di un nuovo Stato tedesco non sottoposto alla diretta influenza dell'Unione Sovietica. Il presidente del Consiglio De Gasperi e il ministro degli Esteri Sforza per sostenere la nuova Germania attuarono una precisa azione diplomatica di riavvicinamento politico, promuovendo diversi scambi di visite e di incontri con i rappresentanti tedeschi.
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Biggio, Gianluca. "Interpretazione dell'emergenza. Riflessioni cliniche." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2020): 37–56. http://dx.doi.org/10.3280/psp2020-002003.

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Abstract:
L'autore espone alcune considerazioni sull'influenza che l'emergenza Covid-19 ha riverberato nel mondo interno dei pazienti e della terapia stessa. Prende in considerazione la fase iniziale, Fase 1, in cui il lockdown ha modificato l'assetto terapeutico. Nella successiva Fase 2, con la riapertura parziale della socialità, si pongono nuovi pro-blemi riguardo alle fantasie collettive e a quelle dei pazienti, relativa-mente a un "ritorno alla normalità" che appare più oneroso e meno semplice di quanto si era fantasticato. Vengono riportati il sogno di un paziente che si sta avvicinando alla conclusione della terapia durante il lockdown; il sogno pur in una seduta a distanza fa scaturire una sorta di intimità onirica condivisa tra paziente e analista. Tale intimità si riper-cuote in una rêverie dell'analista al risveglio a ridosso della seduta. Successivamente viene riportato un flash clinico di una paziente che riprende le sedute in presenza nella Fase 2, ripresa che si rivela più complessa del previsto nella gestione di un'attesa riparativa tra un sen-timento di timore e di speranza al tempo stesso.
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5

Corritore, Renzo P. "Un problema negletto. Per un riesame della questione annonaria nelle cittŕ di antico regime." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134001.

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Abstract:
Approvvigionamento - Mediterraneo - Mercato - Storia urbana - Adam Smith, Ferdinando Galiani«Le leggi riguardanti il grano possono ovunque essere paragonate alle leggi riguardanti la religione. Il popolo si sente tanto interessato a ciň che attiene alla sua sussistenza in questa vita, o alla sua felicitŕ di una vita futura, che il governo deve assecondare i suoi pregiudizi e, per conservare la tranquillitŕ pubblica, deve instaurare un sistema che la popolazione stessa approvi. Č forse per questo motivo che raramente si trova instaurato un sistema ragionevole riguardo a questi due problemi essenziali» (Digressione concernente il commercio dei grani e le leggi sui grani, in La Ricchezza delle Nazioni). I saggi raccolti in questo numero monografico di «Storia Urbana» vogliono verificare la fondatezza di questo passo, assai noto, di Adam Smith sull'irrazionalitŕ dei sistemi annonari durante l'ancien régime, concentrandosi sul rapporto fra approvvigionamento cittadino (annona) e strutture urbane in importanti centri del Mediterraneo. La resilienza di tali istituzioni, ma anche la loro capacitŕ di adattarsi a contesti radicalmente diversi, mutando la loro natura secondo il contesto e la congiuntura, fanno ritenere quanto meno semplicistica tale affermazione. Č auspicabile quindi una riapertura del dossier sussistenza e approvvigionamento nelle cittŕ e negli stati dell'etŕ pre-industriale secondo schemi piů aggiornati e in un orizzonte spazio-temporale meno angusto.
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6

Cristin, Renato. "Verità e libertà come fundamenti del circolo fenomenologico." Investigaciones Fenomenológicas, no. 4-I (January 15, 2014): 93. http://dx.doi.org/10.5944/rif.4-i.2013.29740.

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Abstract:
Il tema principale del saggio è un’interpretazione del metodo fenomenologico che, focalizzando la questione dell’identità, ne mette in evidenza il lato trascendentale ed egologico. L’obiettivo è il recupero dell’idea di filosofia come scienza rigorosa e il conseguente ritorno alla centralità del soggetto fenomenologico-trascendentale.Viene introdotto il concetto di circolo fenome-nologico, con il quale si intende indicare la ricorsività della riduzione e la necessità di restare in essa, per mantenere il livello fenomenologico dell’esperienza e della conoscenza. Si tratta di una circolarità virtuosa, non solo perché è produttiva, ma anche perché procede attraverso una costante messa fra parentesi dei risultati e una continua riapertura degli orizzonti. Il circolo fenomenologico è un continuo campo di rimandi, caratteristico anche della correlazione noetico-noematica, tra l’io e il mondo, tra la libertà de-ll’atteggiamento e la verità dell’evidenza, un campo polarizzato i cui elementi si relazionano incessantemente e dal quale l’io esce con l’obiettivo però di farvi ritorno. L’io trascendentale dev’essere libero di compiere questo ritorno a se stesso, perché dentro di sé risiede la verità. Questa circolarità è dunque generatrice di libertà per quanto riguarda l’esercizio del metodo del “vedere fenomenologico”, e portatrice di verità per quanto riguarda l’esito del metodo stesso.Viene sottolineato come l’aspirazione fenomenologica a “vivere nella verità” sia uno sforzo per ricostituire quella verità fluente rappresentata dalla vita della soggettività nel terreno del mondo-della-vita. L’epoché, in quanto “totale rivolgimento esistenziale”, diventa il perno di uno stile di vita rivolto alla verità. Per la fenomenologia, vivere nella verità vuol dire vivere nella libertà, perché se la verità scaturisce dall’epoché, e se quest ’ultima si realizza come “sguardo veramente libero”, allora la verità non è solo legata alla libertà, ma ne è anche dipendente.Si sostiene qui che la soggettività fenomenologico-trascendentale rappresenta la chiave per una svolta rispetto alla situazione culturale attuale, nella quale il concetto di “io” è diventato uno dei principali bersagli critici. Viene mostrato come la soggettività sia collegata al metodo: infatti, annota Husserl in un manoscritto del 1924, “la soggettività è il mio tema, ed è un tema puro e in sé conchiuso, indipendente. Mos-trare che e come ciò sia possibile è il compito della descrizione del metodo della riduzione fenomenologica. Il “tema” di Husserl è dunque il suo compito filosofico e la sua missione esistenziale.Da qui si può interpretare anche la fenomenologia dell’intersoggettività sul piano storico-fattuale: la teoria fenomenologica dell’esperienza dell’estraneo non va confusa con i problemi della multiculturalità né tanto meno con le retoriche dell’alterità, ma è un’istanza che ripropone oggi l’antica questione della filosofia che si determina come ethos della theoria e quindi come “ragione pratica”, un’istanza che rimette al centro dell’attenzione quel fondamento che rischia di andare perduto nell’anonimato della tecnoscienza e nell’indistinto di una forma culturale globalizzata e globalizzante, un’istanza che richiama tutti noi a ritornare a ciò che Husserl chiamerebbe la costituzione originaria di senso della civiltà europea.El tema principal del paper es una interpretación del método fenomenológico que, enfocando la cuestión de la identidad, pone en evidencia su dimensión trascendental y egológica. El objetivo es el rescate de la idea husserliana de filosofía como ciencia rigurosa o estricta y el consiguiente regreso a la centralidad del sujeto fenomenológico-trascendental.Se introduce el concepto de círculo fenomenológico, que alude a la recursividad de la reducción y la necesidad de permanecer en ella, para mantener el nivel fenomenológico de la experiencia y del conocimiento. Se trata de una circularidad virtuosa, no sólo porque es productiva, sino porque avanza a través de una constante puesta entre paréntesis de los resultados y una continua reapertura de los horizontes. El círculo fenomenológico es un infinito campo de rebotes referenciales –propio en primer lugar de la correlación noético-noemática– entre el ego y el mundo, entre la libertad de la actitud y la verdad de la evidencia, un campo polarizado cuyas partes se relacionan incesantemente y del cual el ego sale (o se expone) pero con el objetivo de volver a entrar. El ego trascendental debe ser libre de cumplir este retorno a sí mismo, porque dentro de sí reside la verdad. Esta circularidad es entonces generadora de libertad por lo que se refiere al ejercicio del método del “mirar fenomenológico”, y portadora de verdad por lo que se refiere al resultado del método mismo.Se subraya la aspiración fenomenológica a “vivir en la verdad” como esfuerzo que se propone reconstruir esa verdad fluyente constituida por la vida de la subjetividad en el terreno del mundo de la vida. La epoché, en tanto “total transformación existencial”, se vuelve el perno de un estilo de vida orientado hacia a la verdad. Para la fenomenología, vivir en la verdad quiere decir vivir en la libertad, porque si la verdad surge de la epoché, y si esta última se realiza como “mirada verdaderamente libre”, entonces la verdad no está sólo ligada a la libertad, sino que resulta dependiente de ella.Se sostiene que la subjetividad fenomenológico-trascendental representa la clave para un viraje respecto de la situación cultural que prevalece en la actualidad, en la cual el concepto de “yo” se ha vuelto uno de los principales blancos de crítica. Se muestra aquí la radicalidad del nexo entre la subjetividad y el método. En un manuscrito de 1924 Husserl efectivamente anota: “la subjetividad es mi tema, y es un tema puro y en sí completo, independiente. Mostrar que ello es posible y de qué manera, es el cometido de la descripción del método de la reducción fenomenológica”. El “tema” de Husserl es por lo tanto su cometido filosófico y su misión existencial.A partir de aquí es posible interpretar también la fenomenología de la intersubjetividad a nivel histórico-fáctico: la teoría fenomenológica de la experiencia del extraño no debe ser confundida con los problemas de la multiculturalidad ni, menos aún, con las retóricas de la alteridad, sino que es una instancia que vuelve nuevamente actual la antigua cuestión de la filosofía que se determina como ethos de la theoria y por ende como “razón práctica”, una instancia que vuelve a poner al centro de nuestra atención ese fundamento que corría el riesgo de perderse en el anonimato de la tecnociencia y en lo indistinto de una forma cultural globalizada y globalizante, una instancia que reclama un retorno, de parte de todos nosotros, a lo que Husserl llamaría la constitu-ción originaria de sentido de la civilización europea.
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7

"La riapertura del processo." Archivio penale, no. 3 (2018). http://dx.doi.org/10.12871/978883318013713.

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"Lettere." Medico e Bambino 39, no. 8 (October 15, 2020): 488–93. http://dx.doi.org/10.53126/meb39488.

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Abstract:
UN NUOVO LIBRO BIANCO PER L’ASSISTENZA PEDIATRICA? - I pediatri delle Cure primarie: compiti e funzioni - Coronavirus e bambini: la dimensione socio-sanitaria - Sanità pubblica e privata in tempo di Covid-19 - La pandemia da Covid-19 e gli insegnamenti per il futuro - Vaccinazioni e ruolo del personale infermieristico - - - - - - Protocolli medici per la riapertura delle scuole - Ancora sulle controversie tra stipsi e intolleranza alle proteine del latte vaccino
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9

Negretti, Monica, Daniela Negretti, and Myriam Mascetti. "Tentazioni e tentativi nel lavoro quotidiano dell’insegnante: riflessioni oltre la pedagogia della presenza." Ricerca Psicoanalitica 33, no. 1 (April 28, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.594.

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Abstract:
Questo scritto si propone di rileggere la teoria di Michele Minolli sullo sviluppo dell’Io-Soggetto all’interno del contesto scolastico. Prendendo spunto dalla lettera aperta di un’insegnante, scritta durante la riapertura delle scuole dopo il primo lungo lockdown, la riflessione entra nella quotidianità scolastica per provare a raccontare un approccio educativo definito ‘Pedagogia della Presenza’ che si pone come obiettivo lo sviluppo dell’Io-Soggetto e che mette a fuoco la necessità di ripensare la relazione educativa tra adulto e bambino, relazione in cui anche l’adulto è coinvolto in un processo trasformativo ed è chiamato ad assumersi la responsabilità della qualità della sua Presenza. Il percorso di formazione e ‘metavisione’ qui proposto diventa il luogo di massima esplicitazione del lavoro dell’insegnante su sé stesso.
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10

Gavinelli, Dino. "One Belt One Road: la riapertura delle Vie della Seta o un nuovo percorso geopolitico per la Cina?" Geography Notebooks 1, no. 1 (July 4, 2018). http://dx.doi.org/10.7358/gn-2018-001-gav2.

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Abstract:
With increasing frequency we talk about giving new impulse to the path that, for centuries, has marked the trade between East and West. This New Silk Road would open up not only new socio-economic, geo-political and strategic scenarios but also interesting local development processes in the regions involved. In particular, it would represent an undoubted opportunity for China (now the second economic power in the world), for Europe (in search of new projects) and for Africa (on the fringe of the ‘world system’). The contribution aims to highlight the challenges and opportunities that the different territories and actors involved, first and foremost China, will be called to seize with the revival of the old connections and the opening of new routes through Asia, Europe and Africa.
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Dissertations / Theses on the topic "Riapertura"

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Logli, Andrea <1980&gt. "Corte di Strasburgo e riapertura dei procedimenti penali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2480/1/Logli_Andrea_Tesi.pdf.

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2

Logli, Andrea <1980&gt. "Corte di Strasburgo e riapertura dei procedimenti penali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2480/.

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3

Troccoli, Aurora <1991&gt. "La Fondazione Petruzzelli e teatri di Bari : un'analisi dalla riapertura ad oggi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7781.

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Abstract:
Il teatro Petruzzelli ha riaperto dopo quasi vent'anni dal suo incendio ed è rientrato a far parte delle 14 fondazioni lirico-sinfoniche che rappresentano l'eccellenza nella diffusione della musica lirica. Si presenta un'analisi della sua situazione dall'anno della riapertura ad oggi, per mezzo di dati di bilancio e altra documentazione.
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Pacini, Andrea <1990&gt. "Un tessuto sociale in disgregazione: la riapertura dell'Antico Teatro Anatomico "La Vida" di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15062.

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Abstract:
Dal settembre del 2017 l’Antico Teatro Anatomico di Palazzo La Vida in Campo San Giacomo dall’Orio è stato riaperto dai cittadini come forma di opposizione alla cessione ad un privato per evitarne la trasformazione in esercizio commerciale. Da allora, dopo anni di abbandono e utilizzo sporadico, il Palazzo e il campo sono diventati teatro di numerose iniziative che hanno coinvolto la cittadinanza del sestiere e non solo: eventi per i più piccoli, presentazioni di libri, cene, convegni pubblici… Tutto ciò è stato possibile grazie all’iniziativa dei singoli cittadini (riunitisi ogni settimana in forma assembleare per decidere il da farsi e tenere aggiornati gli interessati sulle questioni giudiziarie riguardanti alcuni soggetti indagati per l’occupazione), i quali hanno rinunciato all’idea di costituirsi come associazione, preferendo mantenere la forma di un soggetto fluido, senza gerarchie, bandiere politiche o ideologiche: il campo e la Vida sono della gente di San Giacomo dall’Orio. L’elaborato intende mettere in luce i meccanismi inediti che questa esperienza ha messo in gioco, attraverso le numerose iniziative promosse anche in coordinazione con altre realtà regionali ed extraregionali, i discorsi e le parole che hanno animato e continuano ad animare questo processo all’interno del più ampio panorama dell’associazionismo a Venezia che negli ultimi anni vive di particolare fervore sia su questioni ambientali che di problematiche di residenzialità.
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5

DI, PAOLA CRISTINA. "L'incidenza delle sentenze della corte europea dei diritti dell'uomo sul giudicato penale italiano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/25132.

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Abstract:
Lo studio analizza gli effetti derivanti sul giudicato penale italiano dalle sentenze con le quali la Corte europea dei diritti dell’uomo abbia accertato una violazione delle regole del giusto processo. La prima parte dell’elaborato è dedicata all’adeguamento dell’ordinamento italiano alla Cedu e al funzionamento del sistema di protezione dei diritti e delle libertà fondamentali istituito dal Consiglio d’Europa. La seconda parte verte sulla disamina delle soluzioni giurisprudenziali praticate in assenza di una disposizione interna che consentisse la riapertura del processo penale celebrato in spregio all’art. 6 Cedu e definito con provvedimento di condanna passato in giudicato. In chiusura, muovendo dall’intervenuta dichiarazione d’incostituzionalità dell’art. 630 c.p.p., si prospettano le linee guida per la codificazione di un nuovo istituto che disciplini una distinta impugnazione straordinaria preordinata alla concessione di un rimedio idoneo a garantire l’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo ex art. 46 Cedu.
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6

ROMANI, ELISABETTA. "L'ESECUZIONE DELLE SENTENZE DELLA CORTE EDU NEL SISTEMA PROCESSUALE AMMINISTRATIVO E LA CERTEZZA DEL DIRITTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/829899.

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Abstract:
Nel sistema di tutela multilivello, la necessità di garantire una tutela effettiva dei diritti umani sta progressivamente comportando un fenomeno di cedevolezza del giudicato interno, così superando la visione tradizionale ancorata al principio di intangibilità e, in ultima analisi, al valore della certezza del diritto. Dal dinamismo della tutela dei diritti umani non poteva rimanere escluso il sistema processuale amministrativo, il quale è stato chiamato anch’esso ad affrontare la problematica dell’esecuzione delle sentenze rese dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, laddove queste ultime risultino in contrasto con quanto precedentemente affermato da una pronuncia divenuta definitiva del giudice amministrativo. Si viene, dunque, a delineare un’antinomia tra giudicati che è tutt’altro che eventuale, in quanto, in applicazione della regola del previo esaurimento dei rimedi interni (art. 35 CEDU), le sentenze della Corte europea si confrontano fisiologicamente con il giudicato nazionale. Con riferimento al giudicato amministrativo anticonvenzionale, il punto di tensione tra i due diversi livelli di tutela si è avuto con i casi Mottola e Staibano c. Italia e Guadagno e altri c. Italia, che hanno portato alle pronunce della Corte costituzionale n. 123 del 2017 e n. 19 del 2018. Le conclusioni a cui è pervenuta la Consulta, nel dichiarare infondata la questione di legittimità costituzionale volta ad ampliare i casi di revocazione ex art. 106 c.p.a., dimostrano che per il processo amministrativo, allo stato dell’arte, non si rinviene un rimedio volto ad assicurare l’ottemperanza al decisum convenzionale allorquando sia divenuta definitiva la decisione del giudice amministrativo, disvelando una lacuna nell’effettività della tutela della protezione dei diritti umani. La sentenza della Corte costituzionale ha in particolare messo in risalto come il tema dell’esecuzione delle sentenze della Corte europea nasconda l’esigenza di compiere un giudizio di bilanciamento tra gli opposti interessi in gioco: da un lato, l’esigenza di tutelare i diritti fondamentali, a cui è sottesa la tendenza alla giustizia sostanziale, e dall’altro la tutela della certezza del diritto, così come garantita dalla res iudicata, declinazione della sovranità dello Stato. Da un diverso angolo prospettico, volto ad evidenziare le situazioni giuridiche soggettive che vengono in rilievo, si vedrà che nel sistema processuale amministrativo diviene necessaria un’ulteriore ponderazione relativa alle diverse declinazioni dell’art. 24 Cost., tra il diritto ad ottenere una tutela effettiva del ricorrente risultato vittorioso a Strasburgo e il diritto di difesa degli eventuali controinteressati e cointeressati del giudizio nazionale. Prendendo l’avvio dal percorso logico-argomentativo seguito dai giudici delle leggi, l’obiettivo principale del presente lavoro è quello di verificare se gli ostacoli, che sono stati addotti all’introduzione di una sorta di “revocazione europea” anche per il processo amministrativo, siano superabili e, in una prospettiva de iure condendo, di osservare come alcuni istituti tipici del diritto amministrativo, sostanziale e processuale, possano consentire di rispondere alle nuove sfide poste dalla tutela dei diritti umani. Si parlerà, dunque, di “rimedi armonizzati” proprio per accentuare questa nuova funzione che il diritto amministrativo è chiamato a svolgere, di raccordo tra i diversi piani di tutela così da rendere effettiva quella protezione dei diritti umani che lo Stato italiano nell’ormai lontano 1955, ratificando la Convenzione, si è auto-vincolato a rispettare.
The phenomenon of multilevel jurisdictions has been progressively caused a decreasing of the effectiveness of the res judicata, thus overcoming the traditional view anchored to the principle of intangibility and, therefore, affecting the value of legal certainty. From the dynamism of the protection of human rights, administrative procedural law could not be excluded, which had to deal with the problem concerning the enforcement of judgments of the European Court of Human Rights (hereinafter “ECtHR”), which modify, totally or partially, the statement declared on a national level by an Administrative Court or by the State Council. Therefore, a conflict between administrative national rulings and rulings of the ECtHR is reasonably possible, thanks to the subsidiarity principle and to the rule provided by Article no. 35 of the European Convention of Human Rights (hereinafter “ECHR”). With particular reference to an administrative res judicata in violation of ECHR, the full enforcement of a ruling by the ECtHR is an issue characterized by absolute relevance, as also demonstrated by the recent rulings of the Italian Constitutional Court no. 123/2017 and no. 19/2018. Such constitutional question regards the execution of the decisum stated by the ECtHR in Mottola and others v. Italy, Staibano and others v. Italy and Guadagno v. Italy. The administrative judges raised the issue of constitutionality, by means of which they suggested to introduce the reopening of domestic judicial proceeding, which cases in administrative procedural law are strictly defined and do not include the violation of ECHR and of ECtHR’s case-law. The Constitutional Court ruled that the question concerning the constitutionality of Article no. 106 of Code of Administrative Procedure, raised with reference to Articles no. 117, § 1 of the Constitution and no. 46 of the ECHR, was unfounded. These decisions show that in the Italian legal system there is nowadays no legal remedy for the implementation of supranational law if there is a domestic res judicata, bringing out a gap in the enforcement. In particular, the question that we have to answer is as follows: Which value should prevail? On the one hand, there is the protection of human rights and the tendency to enhance substantial justice, even overcoming legal instruments as the res judicata, and on the other there is the principle of legal certainty, which hide the will to defend the national sovereignty. With particular reference to the administrative proceedings, such balancing is made even more complex by the need to ensure respect for the right of defense (Article no. 24 of the Italian Constitution) of third parties and for their legitimate expectations and reliance on legal certainty. In the ECtHR system, third parties do not have a right to participate in the judgment before ECtHR, despite the fact they have taken part in the domestic proceeding and, thus, they are influenced by the res judicata. The main purpose of the paper is to demonstrate that all arguments of the Constitutional Court can be overcome and to propose possible solutions, which allow the domestic legal system to carry out what has been stated by the ECtHR and to protect its effectiveness. This will avoid that the intangibility of the res judicata could result in a violation of the fundamental rights and values protected by the ECHR system.
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7

Fietta, Martina <1988&gt. "La questione sino-tibetana: una ferita riaperta nell'anno delle Olimpiadi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2938.

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Abstract:
La tesi si compone delle seguenti parti: un'introduzione storica in cui sono analizzati i principali eventi nella storia delle relazioni sino-tibetane dal 1965, anno della nascita della Regione autonoma tibetana, al 2007. Un primo capitolo, che riguarda l'anno 2008, un anno cruciale per Cina e Tibet. Nel secondo capitolo si tratta della tutela delle minoranze etniche nella legislazione cinese e delle posizioni del governo cinese riguardo alla questione. Il terzo capitolo tratta del punto di vista dei tibetani, del Dalai Lama e del governo tibetano in esilio. Obiettivo delle tesi è, utilizzando i fatti come punto di partenza e considerando la dimensione globale che ha assunto la questione tibetana, analizzare i motivi di scontro e i principali temi della discussione, cercando di capire se ci sono future possibilità di dialogo.
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Books on the topic "Riapertura"

1

Ugo, Bazzotti, and Italy. Soprintendenza per i beni artistici e storici per le province di Brescia, Cremona e Mantova., eds. Palazzo del capitano, Medioevo e Rinascimento: Riapertura di un percorso museale. [Roma]: Ministero per i beni culturali e ambientali, Soprintendenza per i beni artistici e storici per le provincie di Brescia, Cremona e Mantova, 1986.

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2

Non solo Medioevo: La gipsoteca del Castello di Bari dal cinquantenario dell'unità d'Italia alla riapertura. Foggia: C. Grenzi, 2011.

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3

Buffoni, Franco. Nella casa riaperta. Udine: Campanotto, 1994.

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4

Travagliato, Giovanni. Storia & arte nella scrittura: L'Archivio storico diocesano di Palermo a 10 anni dalla riapertura al pubblico, 1997-2007 : atti del convegno internazionale di studi : Palermo, Palazzo Arcivescovile, Palazzo Alliata di Villafranca, 9 e 10 novembre 2007. Santa Flavia (Palermo): Associazione Centro Studi Aurora, 2008.

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5

Alessandro, Colletti, ed. La Badia di Monteverdi: La storia, gli scavi del 1781 : la ricerca delle spoglie di San Walfredo fondatore del monastero di San Pietro in Palazzuolo e le riaperture dei sepolcri del 1857 e del 1890. Piombino (LI) [i.e. Livorno, Italy]: La bancarella, 2010.

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6

Restauri al Tempio malatestiano: La Cappella della Madonna dell'Acqua ed altri interni : note e relazioni presentate in occasione della riapertura della Cappella il 5 maggio 1995. Rimini: Fondazione Cassa di risparmio di Rimini, 1995.

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Book chapters on the topic "Riapertura"

1

"La recente riapertura del fascicolo." In L’indecisionista, 101–24. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1cdxg34.9.

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