Academic literature on the topic 'Riabilitazione della visione'

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Journal articles on the topic "Riabilitazione della visione"

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Gabrielli, Giampietro. "La triade sanitaria riabilitativa nella malattia di Parkinson: fi sioterapia, logopedia, neuropsicologia." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2022): 20–30. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002003.

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Abstract:
La malattia di Parkinson (MdP) è la più diffusa malattia neurodege- nerativa dopo la malattia Alzheimer, con un numero di casi destinati ad aumentare in futuro. È una malattia che presenta un quadro di sintomi complesso, che comprende aspetti motori e non motori, che possono influire molto negativamente sulla qualità di vita. Gli studi scientifici degli ultimi anni dimostrano che l'approccio multidisciplinare sia essenziale per il mantenimento ed il miglioramento delle funzioni più colpite dalla malattia. L'approccio multidisciplinare prevede la presenza di un team composto da neurologi, cardiologi, urologi, fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi, infermieri; il team necessita di un coordinatore che abbia conoscenze cliniche interdisciplinari per riuscire ad avere una visione globale del livello di salute del paziente e del suo intero nucleo familiare, il cui coinvolgimento è importante per il buon livello di recupero. Il coordinatore deve riuscire, inoltre, a distinguere sintomi strettamente legati alla malattia e sintomi causati da altre situazioni patologiche o disfunzionali, al fine di ottimizzare gli interventi terapeutici. La riabilitazione nella MdP si occupa della rieducazione neuromotoria, della terapia della voce e della deglutizione, delle funzioni cognitive e degli aspetti emotivi del paziente e dei familiari. Queste discipline non intervengono separatamente ma ne cessitano di un continuo interscambio, dando spazio alla componente riabilitativa più urgente rispetto ad altre.
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Toraldo, Domenico Maurizio. "La ventilazione meccanica non-invasiva a domicilio: aspetti medico-legali, deontologici e bioetici." Medicina e Morale 48, no. 3 (June 30, 1999): 517–33. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.802.

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Abstract:
L’autore prende in esame gli aspetti normativi, organizzativi, deontologici e bioetici che riguardano i pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica severa in ventilazione meccanica assistita. In tali situazioni sono analizzati i problemi etico-deontologici e tecnici-organizzativi della assistenza domiciliare (home care) mettendo in evidenza la complessità della macchina organizzativa sanitaria domiciliare che richiede la presenza di una equipe tecnicoinfermieristica appositamente addestrata a tale scopo. Sono illustrati gli aspetti normativi e legislativi dell’assistenza domiciliare respiratoria con particolare riferimento al ruolo dello specialista pneumologo come Centro Prescrittore e del Medico di Medicina Generale a cui è affidata la responsabilità operativa domiciliare. Figure emergenti nell’assistenza domiciliare sono rappresentate dal terapista della riabilitazione respiratoria e dal pneumologo Intensivista, a cui sarà affidata la responsabilità di gestire il paziente a domicilio. Sono illustrate anche le possibili complicanze mediche della Ventilazione Meccanica Domiciliare e la manutenzione dei circuiti dei ventilatori. Sono presentati i vantaggi ed i limiti di tale modello organizzativo, che richiede la partecipazione attiva del paziente e dei familiari che sono coinvolti in prima persona nell’assistenza domiciliare. È presentato anche un ritratto psicologico dell’ammalato con tutte le possibili scelte conflittuali derivanti dall’interazione uomo-macchina. Viene anche discusso il modello organizzativo telematico (a distanza) computerizzato dell’assistenza domiciliare ancora in fase di sperimentazione in Italia mettendo in evidenza i possibili problemi medico- legali. Sono elaborate alcune considerazioni riguardanti il principio di autonomia e di beneficialità, cercando di chiarire che i suddetti principi non sono criteri a sé stanti ma vanno inquadrati, secondo la visione personalista, nella consapevolezza del valore della persona umana evitando i possibili rischi dell’eutanasia e/o dell’accanimento terapeutico. L’Autore conclude che quando si decide di comune accordo (medico-paziente- familiari) di intraprendere l’assistenza domiciliare respiratoria, ove sia tecnicamente possibile, il rischio della cronicizzazione della ventilazione meccanica domiciliare deve sempre essere controbilanciato dalla reale possibilità di un nuovo equilibrio di salute per il paziente.
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Martinoli, C., and E. Tomaselli. "Equitŕ ed eccellenza nella riabilitazione visiva: l'esperienza dell'Istituto "D. Chiossone"." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (October 2009): 74–97. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001007.

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Abstract:
- In relazione agli obiettivi del programma Vision 2020, che comprendono l'eliminazione della cecitŕ da cause evitabili, la IAPB (International Agency for Prevention of Blindness) raccomanda alle strutture interessate l'applicazione di due principi: equitŕ ed eccellenza. Il Centro di Riabilitazione Visiva dell'Istituto "D. Chiossone" ha stabilito di attuare nella propria attivitŕ i suddetti principi adottando il Sistema di Gestione per la Qualitŕ come previsto dalla norma UNI EN ISO 9001:2000. Sono state quindi implementate procedure standardizzate per la presa in carico degli utenti sia nella fase di ammissione al Centro sia in quelle della valutazione funzionale e dell'elaborazione del progetto riabilitativo individuale. Tali procedure consentono di garantire al tempo stesso l'uniformitŕ (= equitŕ) e la personalizzazione (= eccellenza) dei trattamenti, che vengono programmati e sottoposti a verifica attraverso l'applicazione di 25 protocolli elaborati presso il Centro, 16 dei quali destinati all'etŕ evolutiva. Nel presente lavoro vengono elencati e commentati i protocolli; alcuni di essi, a titolo esemplificativo, sono riportati in allegato.Parole chiave: riabilitazione visiva, protocolli di valutazione, Sistema di Gestione per la Qualitŕ
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4

Watson, Stephen H. "Proust’s Disenchantments, the “Repoetization” of Experience, and the Lineaments of the Visible." Chiasmi International 21 (2019): 117–34. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20192115.

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Abstract:
This paper investigates the role of literature and, in particular, Proust in Merleau-Ponty’s late works’ rehabilitation of the ontology of the sensible. First, I trace Proust’s role in Phenomenology of Percpetion, contrasting it with the somewhat more paradigmatic status as a model it plays in the late works. Second, I compare this with the role of the novel as partial myth in Schelling, who also played an essential role in Merleau-Ponty’s refiguration of the sensible. I briefly trace his examination of the historical or “sociological meaning” of literature through works of the fifties, beginning with his Collège de France candidacy proposal and continuing through his examination of the rationality of modern disenchantment (Entzauberung) or dépoétization in the Adventures of the Dialectic. Finally, discussing the late analysis of Proust against this backdrop, I conclude with considerations concerning the relevance of Merleau-Ponty’s overall analysis of Proust both in his thought and contemporary literary criticism and philosophy more generally. Cet article examine le rôle de la littérature et, en particulier, celui de Proust, dans la réhabilitation ontologique du sensible qui se trame dans les derniers écrits de Merleau-Ponty. En premier lieu, je retracerai le rôle de Proust dans la Phénoménologie de la perception, en l’opposant au statut quelque peu plus paradigmatique, comme s’il s’agissait d’un modèle, qu’il joue dans le dernier Merleau-Ponty. Deuxièmement, je comparerai cela avec la fonction du roman conçu comme un mythe incomplet chez Schelling, qui a aussi joué un rôle essentiel dans la reconfiguration du sensible chez Merleau-Ponty. Je décrirai brièvement son analyse de la « signification sociologique » ou historique de la littérature à travers des oeuvres des années ’50, en me penchant, d’abord, sur sa candidature au Collège de France, et, ensuite, sur son étude de la rationalité du désenchantement moderne (Entzauberung) ou dépoétisation dans les Aventures de la dialectique. Finalement, en examinant les dernières analyses de Proust à partir de ces prémisses, je conclurai avec des considérations sur l’intérêt de l’ensemble de l’analyse que Merleau-Ponty fait de Proust à la fois pour sa pensée, pour la critique littéraire contemporaine et, plus généralement, pour la philosophie.Il presente articolo indaga il ruolo della letteratura e, in particolare, di Proust nella riabilitazione ontologica del sensibile negli ultimi scritti di Merleau-Ponty. In primo luogo, si delinea il ruolo di Proust nella Fenomenologia della percezione, contrapponendolo, in qualche modo, allo statuto paradigmatico di modello che l’autore riveste nei lavori dell’ultimo Merleau-Ponty. In secondo luogo, si confronta questo con il ruolo del romanzo come mito parziale in Schelling, che pure ha giocato una parte essenziale nella rifigurazione del sensibile in Merleau-Ponty. Si articolerà brevemente il significato storico o sociologico della letteratura attraverso gli scritti degli anni Cinquanta, a partire dalla proposta di candidatura di Merleau-Ponty al Collège de France e proseguendo mediante il suo esame della razionalità del disincanto moderno (Entzauberung) o depoetizzazione ne Le avventure della dialettica. Infine, esaminando l’ultima lettura di Proust a partire da queste analisi, propongo una considerazione riguardo alla rilevanza complessiva dell’autore della Recherche nella riflessione di Merleau-Ponty e, più in generale, nella critica letteraria e nella filosofia contemporanee.
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5

Viviana, Perfetto, and D'Ambrosio Antonio. "La riabilitazione con tecniche cognitivo-comportamentali nel paziente con sindrome di asperger per una transizione nell’etá adulta." Journal of Advanced Health Care, May 18, 2020. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2005-005.

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Abstract:
E’ stata ormai ampiamente dimostrata l’efficacia delle tecniche cognitivo – comportamentali in moltissimi disturbi di natura psichiatrica, ma ancora oggi le evidenze lasciano una zona d’ombra sull’applicazione di questi interventi ai disturbi generalizzati dello sviluppo. Questo studio si propone quindi di individuare e trattare alcune delle problematiche tipicamente presenti in questi soggetti, riconducibili alle aree del contatto visivo, della risposta al nome, e del linguaggio espressivo e recettivo. Il campione è rappresentato da dieci pazienti adolescenti con diagnosi di Sindrome di Asperger, afferenti al PAIDèS (polo aziendale di intervento sui disturbi generalizzati dello sviluppo) dell’ASL Napoli 2. Per ogni paziente, valutato utilizzando ADI-R e ADOS, sono stati individuati tre obiettivi mediante la compilazione di un’apposita check list; lo scopo dello studio è quello di stimare l’apprendimento di tali abilità su breve termine, verificando se l’utilizzo di tecniche cognitivo – comportamentali rappresenti un metodo più rapido per migliorare alcuni aspetti del comportamento e dell’interazione in questi soggetti. Gli obiettivi sono stati concordati con i genitori dei pazienti, in modo tale da evidenziare gli aspetti maggiormente problematici ed individuare target terapeutici raggiungibili in un breve periodo di tempo. L’ADI-R e l’ADOS si sono rivelati ottimi strumenti di valutazione, completi e complementari, che consentono una visione ampia del passato e del presente dei pazienti coinvolti; la check list è stata invece utilizzata durante i primi incontri per individuare gli obiettivi su cui impostare il lavoro successivo, ed alla fine dello studio per poterne valutare l’effettivo raggiungimento. E’ previsto, infine, un follow up a 6 mesi con ADOS e check list per valutare il mantenimento nel tempo dei risultati ottenuti.
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Diamare, Sara, Anna Ferrara, Gaetana Polito, Marina Salerno, Marinella Mantice, and Giancarlo Pocetta. "Un metodo di Embodied Education in Riabilitazione: approcci di valutazione partecipata e di empowerment psicocorporeo." Journal of Advanced Health Care, September 11, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1909-002.

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Abstract:
Nella teoria bio-psico-sociale, la visione salutogenetica (Antonowsky, 1979) è volta a promuovere il benessere. La promozione della salute indica un processo di cambiamento e sviluppo adattivo diretto alla prevenzione primaria, secondaria e terziaria attraverso la diffusione di stili di vita sani. Nel presente lavoro si propone un modello di salutogenesi: “I Salotti del Ben-Essere” (S. Diamare, 2015), sperimentato dall'ASL NA 1 Centro UOC. Qualità e Umanizzazione, che prevede lo gv. sviluppo di tematiche di salutogenesi in laboratori esperienziali di consapevolezza psico-corporea, implementato in Campania attraverso la rete OMS di Promozione della Salute: Health Promoting Hospitals & Health Service (HPH & HS). Quale approccio olistico di Health Advocacy, I Salotti del Ben-Essere© rappresentano uno spazio multicentrico e multiprofessionale di assistenza partecipativa, rivolta a piccoli gruppi ed a comunità, in cui un team specializzato realizza un programma multidisciplinare di educazione sanitaria prevalentemente in un setting di riabilitazione. L’educazione alla salute trova, durante un trattamento riabilitativo, la collocazione più proficua per sostenere la motivazione al cambiamento consapevole di stili di vita perniciosi. Il metodo "Salotti del Ben-Essere" può essere utilizzato, come Peer Education, anche nel sistema universitario. Questa metodologia è stata testata, infatti, con gli studenti di Scienze dell'Educazione presso l’Università Suor Orsola Benincasa. I risultati sono stati soddisfacenti in tutti i contesti.
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Grassia, Gianluca. "Correlazioni tra disfonia postura e malocclusione." Journal of Advanced Health Care, July 17, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1907-004.

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Abstract:
La voce è un segnale acustico, caratterizzato da una frequenza fondamentale e dai suoi multipli interi, variamente amplificati e/o smorzati ad opera delle cavità di risonanza. I disordini della voce sono causati da un disturbo o da una perdita della normale funzione. Ci sono voluti molti anni per dimostrare che la masticazione è solo una delle funzioni dell’apparato odontostomatognatico, in quanto tale apparato è coinvolto direttamente e indirettamente anche nella respirazione, nell’orientamento, nell’equilibrio, nella postura, nel parlato, nel cantato. La fonazione è una funzione multidimensionale e quindi la valutazione della voce non può limitarsi ad un singolo aspetto, ma deve essere multiparametrica. Una corretta valutazione diagnostica clinico-strumentale e` alla base dell’interpretazione dei segni clinici e quindi dell’individuazione della patologia vocale specifica: la diagnosi e` di competenza del medico specialista, foniatra e/o otorinolaringoiatra. E’ necessaria una metodica di indagine standardizzata, in modo che tutti i professionisti del settore si possano confrontare con le stesse unità di valutazione. Possiamo riassumere che ogni volta che siamo di fronte alla persona affetta da disfonia disfunzionale è raccomandabile avere una visione globale del paziente. L’intervento mira al ripristino dei principi occlusali (riabilitazioni temporo-mandibolare), alla riprogrammazione posturale globale, ginnastica propriocettiva computerizzata, al controllo dei movimenti del diaframma e, di conseguenza, del flusso di aria e della vibrazione delle corde vocali, mantenendo tonica la muscolatura addominale. Questa visione olistica risulta maggiormente efficace al raggiungimento dell’eufonia, intesa come la miglior voce possibile, naturale, in assenza di fatica, senza sforzo, senza contrazioni per cui lo Speech assume caratteristiche di economicità efficienza ed efficacia in un contesto di quotidianità colloquiale.
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