Academic literature on the topic 'Rete imprese'

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Journal articles on the topic "Rete imprese"

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Moscatelli, Valerio. "La cooperazione tra imprese e il contratto di rete." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (October 2011): 33–53. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001003.

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Abstract:
La legge n. 5/2009 all'art. 3, comma 4-ter disciplina il contratto di rete, quale forma di cooperazione tra imprese. La rete si configura come contratto associativo plurilaterale (1420) tramite il quale due o piů imprese si obbligano ad istituire un'organizzazione comune, al fine di esercitare in comune un'attivitŕ economica rientrante negli oggetti sociali di ciascuna impresa, allo scopo di accrescere la capacitŕ innovativa e la competitivitŕ sul mercato. La cooperazione tra le imprese č fenomeno diffuso in campo internazionale dove la prassi commerciale evidenzia un atteggiamento sempre piů aperto verso la stipulazione di joint ventures agreements e potrebbe in futuro trovare conveniente applicare anche lo schema del contratto di rete.
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Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Travaglini, Giuseppe. "Aggregazione di imprese e contratto di rete." ARGOMENTI, no. 31 (June 2011): 5–34. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-031001.

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Abstract:
In questo lavoro analizziamo il sistema italiano delle politiche pubbliche per l'aggregazione delle imprese, alla luce della nuova disciplina del "contratto di rete". Lo scopo č quello di valutare l'opportunitŕ di inserire il contratto di rete tra i destinatari delle politiche di incentivazione per i processi di aggregazione. Dai dati a nostra disposizione emerge il ruolo potenzialmente strategico del contratto di rete. Ad esso si associa difatti il vantaggio connesso al suo profilo giuridico di norma dispositiva, e dunque derogabile, capace di interpretare al meglio le esigenze funzionali e strategiche delle piccole e medie imprese lungo la strada dell'aggregazione.
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Alberti, Fernando G. "Il contratto di rete: una rassegna." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 176–97. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002007.

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Abstract:
Il presente articolo intende essere una breve nota tesa a fare il punto dello stato di adozione e di elaborazione dei contratti di rete. Con il contratto di rete, il Legislatore ha voluto introdurre una nuova fattispecie giuridica finalizzata a favorire l'aggregazione tra imprese di minore dimensione, aumentando cosě le dimensioni aziendali per meglio competere nei mercati internazionali e supportare l'innovazione. Il contratto di rete si differenzia nella ratio da altre forme burocratiche di reti inter-organizzative esistenti, per maggiore flessibilitŕ sia nella definizione degli scopi e dei confini della rete stessa sia nel livello di coinvolgimento dei partner. I contratti di rete stanno assumendo una diffusione tale da essere spesso utilizzati come sinonimi di rete tra imprese. Come ampiamente illustrato e chiarito in un articolo apparso sul numero precedente di Studi Organizzativi, le reti tra imprese si caratterizzano per una varietŕ di forme, assetti, obiettivi, meccanismi operativi e composizione, tale per cui l'appiattimento del fenomeno ai soli contratti di rete, che si registra nella retorica quotidiana di policy makers, giuristi e media, risulta essere non solo immotivato ma anche ontologicamente fallace. Emerge, quindi la necessitŕ anche per gli studiosi di strategia e organizzazione, e non solo per i giuristi, di chiarire questo fenomeno, comprenderne la natura, le potenzialitŕ e i limiti, analizzarne la diffusione e gli strumenti a supporto, ma anche metterlo in relazione con il piů ampio fenomeno delle reti inter-organizzative di cui i contratti costituiscono solo una delle possibili forme. Dagli elementi riportati in questo articolo si evince come il fenomeno dei contratti di rete, per quanto nascente, abbia vissuto nell'ultimo periodo sia un forte incremento quantitativo nell'ultimo anno sia un forte incremento sul fronte qualitativo. L'affinamento della fattispecie giuridica, la crescente casistica e l'ampio dibattito accademico, istituzionale e professionale creatosi attorno al fenomeno hanno stimolato molti a ragionare attorno al tema delle reti di imprese, anche se ancora con poca distinzione tra il concetto di rete di imprese - e le sue variegate forme - e quello di contratto di rete, che rappresenta solo un possibile inquadramento burocratico per la formalizzazione di una rete.
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De Marchi, Valentina, Eleonora Di Maria, and Katharina Spraul. "Collaborazioni università-impresa: i risultati sul fronte dell'eco-innovazione." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 62–71. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003006.

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Abstract:
Lo studio analizza le caratteristiche e i risultati delle collaborazioni università-impresa legati all'innovazione orientata alla sostenibilità, sulla base dell'analisi di una banca dati originale di oltre 350 contratti di consulenza e ricerca realizzati da oltre 70 professori specializzati in discipline connesse alla sostenibilità ambientale dell'Università di Padova (periodo 2008-2012). Ne emerge che le performance economico-finanziarie delle imprese che collaborano sono positivamente associate alla collaborazione con l'Università; maggiore è il numero di contratti, migliore la performance economica. Tale vantaggio è maggiore per le imprese più piccole, non manifatturiere e localizzate fuori dal Veneto. Al contrario, il coinvolgimento dei professori con imprese per supportare innovazione ambientale non contribuisce a migliori performance di ricerca, misurate in termini di pubblicazioni. Le caratteristiche della rete del professore impattano invece sulle sue performance di ricerca.
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Caiazzo, Marielda, Paolo Carnazza, and Piergiorgio Saracino. "Contratti di rete: aspetti normativi, strutturali e principali risultati di un'indagine qualitativa." ARGOMENTI, no. 36 (January 2013): 29–58. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-036002.

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Abstract:
Il lavoro intende approfondire un'innovativa modalità di aggregazione: il Contratto di rete. Dopo aver fatto un breve cenno alle principali tappe normative, si fornisce una fotografia quantitativa dello strumento. Successivamente, la ricerca presenta i risultati di un'indagine qualitativa svolta su un campione di circa 300 imprese che coinvolgono 159 Contratti di rete. L'indagine è finalizzata ad individuare i principali motivi che hanno spinto le imprese a scegliere questo strumento; i relativi vantaggi e svantaggi; i giudizi e le aspettative sulla performance di alcune variabili aziendali; i rapporti con il sistema bancario. Da ultimo, si è cercato di indicare alcune misure di politica industriale sulla base dei suggerimenti forniti dalle stesse imprese intervistate. .
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Grandinetti, Roberto. "Aggregarsi in rete: un'opportunità per le piccole imprese." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2014): 7–8. http://dx.doi.org/10.3280/ed2014-001001.

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Ranci, Pippo. "Le imprese pubbliche locali di servizi a rete." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 106 (February 2017): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/qua2016-106009.

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Pappadà, Gabriella. "Una rete di imprese per internazionalizzare il turismo: A.R.T.S. Arte Rete Turismo Salento." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 109 (February 2020): 157–74. http://dx.doi.org/10.3280/qua2019-109011.

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Di Salvatore, Luca, and Piermaria Corona. "Contratti di rete e accordi di foresta come opportunità per le imprese del settore forestale." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 2 (June 23, 2022): 61–69. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1706.

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Abstract:
Le reti di imprese possono rappresentare un efficace strumento di promozione e valorizzazione delle potenzialità selvicolturali e delle filiere forestali. Dopo una presentazione del contratto di rete quale strumento di cooperazione tra imprese, questo lavoro analizza la disciplina specifica dettata per le reti agricole, per poi illustrare la risposta del mercato italiano all’introduzione di questo strumento. Vengono inoltre evidenziate le potenzialità di sviluppo di reti di imprese in ambito forestale, anche in riferimento alle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal nuovo strumento degli “accordi di foresta”.
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Dissertations / Theses on the topic "Rete imprese"

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Di, Salvatore Luca. "Il datore di lavoro nelle reti di imprese. Riflessioni su rete soggetto e rete contratto." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/73001.

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Abstract:
Il lavoro è diretto ad indagare gli effetti che si producono sui rapporti di lavoro in conseguenza dell’organizzazione delle imprese in forma di rete, anche alla luce delle recenti modifiche normative, che distinguono tra reti soggetto e reti contratto. Il funzionamento del contratto di rete, che implica l’esercizio di attività economiche da parte di imprese diverse per uno scopo comune, sfruttando la complementarietà fra i loro interessi, solleva problemi non irrilevanti per l’impiego dei lavoratori dipendenti nell’ambito della rete. La rete, infatti, agisce come fattore di cambiamento dei contenuti dei rapporti di lavoro, modulando la struttura dell’obbligazione in funzione degli obiettivi condivisi dalle imprese organizzate in forma reticolare. E’ prassi comune che la condivisione delle competenze all’interno della rete comporti una certa “circolazione” delle risorse umane, talora impiegate in maniera promiscua, verso le quali sarebbero opportune politiche occupazionali condivise. Il contratto di rete allora pone sfide significative al diritto del lavoro, poiché, con la moltiplicazione delle figure di riferimento sul fronte datoriale, impone all’interprete di confrontarsi con un modello di relazioni anomalo rispetto allo schema binario lavoratore/datore di lavoro. La prima e fondamentale questione riguarda il significato del termine “codatorialità”. Si tratta di capire se la formula della codatorialità può rappresentare un utile schema ricostruttivo capace di far gravare in capo a più soggetti datoriali le responsabilità derivanti dall’impiego dei lavoratori a favore della rete, capovolgendo così il principio della bilateralità della relazione contrattuale fra datore di lavoro e lavoratore. In questa prospettiva, le imprese partecipanti al programma di rete risulterebbero responsabilizzate rispetto ai crediti dei lavoratori coinvolti, non tanto sulla base dell’obbligazione contrattuale individuale assunta nei loro confronti, quanto in considerazione delle modalità organizzative e produttive sancite dal contratto di rete, le quali concretamente incidono sui rapporti di lavoro considerati come fattori produttivi necessari per la realizzazione dello scopo comune. E’ necessario pertanto interrogarsi sulla identificazione del titolare dei rapporti di lavoro impiegati per realizzare il programma comune di rete (lo scopo comune) e, di conseguenza, su quali siano i diritti che i lavoratori della rete possono esigere dall’organizzazione reticolare, e non solo dalla singola impresa aderente alla rete con cui hanno stipulato il contratto individuale di lavoro. Viene esaminato poi il fenomeno delle reti di imprese in Spagna. Attraverso un’analisi comparata vengono poste in rilievo le principali differenze che intercorrono tra il sistema italiano e quello iberico. Come si vedrà, è proprio in relazione alla questione dell’individuazione del datore di lavoro e, in particolare, alla possibilità o meno di imputare il rapporto di lavoro ad una pluralità di datori, che emerge la principale differenza con l’ordinamento italiano. Infine, l’ultima parte della ricerca è dedicata ad analizzare le implicazioni sul rapporto di lavoro della distinzione tra rete soggetto e rete contratto, riflettendo in particolare sulle difficoltà di importare il dibattito relativo alla codatorialità nell’ambito della rete soggetto. La questione della codatorialità, infatti, si complica nel caso in cui gli imprenditori aggregati decidano di far acquisire alla rete soggettività giuridica. Mentre nel caso di costituzione di una rete contratto la titolarità delle situazioni giuridiche rimane individuale dei singoli partecipanti (di ogni imprenditore/datore di lavoro aderente alla rete), qualora le parti contraenti optino per la costituzione di una rete soggetto, la rete diviene un autonomo centro di imputazione di interessi e rapporti giuridici e quindi un soggetto “distinto” dalle imprese che hanno sottoscritto il contratto. Ma allora la codatorialità, che implica che alla tradizionale coppia binaria del rapporto di lavoro (datore/lavoratore) si sostituisca dal lato del creditore di lavoro una pluralità di soggetti, è compatibile con la fattispecie della rete soggetto? Vi sono una serie di elementi che sembrerebbero far propendere per una risposta negativa.
This abstract aims to investigate the effects of working relationships as a result of the organization of businesses in the form of a network, also in the light of recent regulatory changes, which make a distinction between subject networks and contract networks. The operation of the contract network, implies the pursuit of economic activities by different undertakings for a common purpose, exploiting the complementarity of their interests and raises non-irrelevant problems for the employment of employees within the network. The network, essentially, acts as a factor in changing the content of labor relations, modulating the structure of the bond according to the shared objectives of the companies organized in a reticulated fashion. It is common practice that the sharing of competences within the network involves a certain "circulation" of human resources, sometimes employed in a promiscuous manner, hence it is reasonable to share employment policies. The network contract poses significant labor law challenges because, by multiplying the reference figures on the employer front, it requires the interpreter to confront an abnormal relationship model with the binary worker / employer scheme. The first and fundamental question concerns the meaning of the term "co-employment". It is yet to be understood whether the co-employment formula can be a useful reconstructive scheme capable of giving rise to the responsibility of employers in favor of the network, thus overturning the principle of the duality of the contractual relationship between the employer and the worker.In this perspective, the companies participating in the network program would be accountable to the claims of the workers involved, not so much on the basis of the individual contractual obligation assumed against them, but more in view of the organizational and productive modalities enshrined in the network contract, which specifically affect work relationships considered as productive factors necessary for the realization of a common purpose. It is therefore necessary to question the identification of the employer employed in the implementation of the common network program (the common purpose) and, consequently, on the rights of the network workers with whom the individual employment contract has been stipulated. To this end, the phenomenon of business networks in Spain is examined. A comparative analysis highlights the main differences between the Italian and the Iberian systems. As you can see, it is in relation to the question of the employer's identification and, in particular, the possibility of imputing the employment relationship to a plurality of employers, as being the main difference within the Italian system. Finally, the last part of the research is devoted to analyzing the implications of the relationship between the network contractor, reflecting in particular on the difficulties of importing the debate on co-employment within the subject network. The issue of co-employment, in fact, complicates when aggregate entrepreneurs decide to acquire the legal subjectivity of the network. Whereas, in the case of a contract network, ownership of legal situations remain individual to each participant, where the contracting parties opt for the establishment of a network subject, the network becomes an autonomous centre of charge of interest and legal relations therefore a “distinguished” subject from the companies that have signed the contract. However, codification, which implies that the traditional binary pair of the working relationship (employer/employee) replaces a number of subjects on the side of the creditors, so can it be considered compatible with the particular case of the subject network? There are a number of elements that would seem to suggest a negative response.
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Rossetto, Francesco <1993&gt. "Rete di imprese per l'innovazione e l'internazionalizzazione d'azienda." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12819.

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Abstract:
Durante la tesi analizzeremo diverse reti di imprese, intervistando diversi imprenditori. La tesi sarà bottom up, quindi a termine delle interviste, ed all'analisi di ogni azienda, andremo a fare delle considerazioni a riguardo sulle forme di coordinamento intra impresa e extra impresa. La tesi andrà a sostenere l'importanza delle reti di impresa.
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FAVA, CRICCI Priscila. "Le reti di imprese e il contratto di rete: profili problematici ed applicativi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2013. http://hdl.handle.net/11581/401686.

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Abstract:
This thesis concerns the issues of contractual networks and inter-firm cooperation, in particular, their difficulties and solutions for implementation in countries such as Italy, where a law already exists concerning network contract; UK; Brazil; and Spain. The thesis particularly refers to recent Italian laws on Contractual Networks as modified by the ''Fiscal Package'' of summer of 2010 and subsequent amendments decree-law 83/2012, decree-law 179/2012 and Law of ''Stabilita'  2013''. This legislative initiative was deliberately aimed at SMEs and arose from the need to address the problems resulting from the fragmentation of ownership and relatively small size of Italian firms, particularly in light of the increasing number of EU requirements. This issue has received attention at European level with the passing of the Small Business Act of 2008. This Act was designed to incentivize and enable entrepreneurs (ie SMEs) to build themselves a better business environment by tightening cooperation networks and thus more fully exploit the potential of SMEs. There are many arrangements or networks amongst firms which allow goods to be produced or services to be provided that individual companies would not be able to do on their own or at least not as cost effectively. These arrangements are forms of co-ordination that have a contractual element between the parties and are particularly prevalent in SMEs that want to increase their critical mass and have more strength in the market, without having to merge or join under the control of a single legal entity. This new legislative initiative has helped define a new way of working called network contracts. It is important to underline that the term contractual networks comprise both multilateral contracts and networks of linked bilateral contracts. For this reason, this thesis will analyse the effectiveness of this new discipline together with similar constructs, both Italian and of other nations. These constructs will include consortium, subcontracting, franchising, the structure of a temporary enterprise ventures (known in Italy as associazione temporanea di impresa (ATI)) and the Joint Venture. The objectives of this thesis are: to understand why the Italian legislature created this new legislation in partial isolation of the existing contractual framework, to examine the purpose and possible advantages and/or disadvantages of the network contract, to propose a solution for its practical implementation and to propose how multilateral contracts among enterprises might be regulated. The study will also examine the antitrust perspective of network contracts because, as with all forms of cooperation, they may give rise to uncompetitive behaviour. In addition, in order to ensure a firm legal basis for any proposals to address potential legislative gaps, this thesis will also consider the ‘freedom of contract' and the general principles of contracting. In summary, after a general overview of inter-firm cooperation and policies in favour of small and medium-sized enterprises, this thesis will give a brief description of the essential elements of the network contract and propose possible solutions for implementation and will critically analyse some of the issues posed by this new form of contractual collaboration.
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BERTANI, ROBERTA. "Imprese, relazioni e network: il contratto di rete come nuovo strumento aggregativo per le imprese italiane." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10584.

Full text
Abstract:
La pratica dei network contracts ha ricevuto una notevole attenzione da parte degli studiosi. In questa tesi viene presa in considerazione una forma caratteristica di network contract, nota come “contratto di rete”, che è stato recentemente introdotto nell’ordinamento italiano. Dopo aver fornito una rassegna dei principali contributi della letteratura IMP con riferimento alle relazioni reticolari in contesti business-to-business, vengono discusse le implicazioni teoriche di differenti strutture della rete sulle perfomance della rete stessa. Viene inoltre sviluppata un’analisi empirica basata su diversi “contratti di rete”. Mostriamo che le reti in cui le imprese producono prodotti differenziati, in cui le imprese sono collocate ad una certa distanza geografica, dove ogni impresa percepisce se stessa come cruciale per la rete stessa, e dove il numero delle imprese è sufficientemente basso, ottengono un risultato mediamente superiore rispetto alle reti aventi caratteristiche opposte. Inoltre mostriamo come le reti in cui il potere è suddiviso in modo equo tra le imprese partecipanti (reti simmetriche) ottengono una performance migliore rispetto alle reti in cui alcune imprese hanno un ruolo dominante (reti asimmetriche).
Network contract is a business practice which has received a lot of attention by scholars. In this thesis we consider a peculiar form of network contract named “contratto di rete”, which has been recently introduced by the Italian legislator. After providing a selective survey of the main contributions from the IMP tradition regarding network relationships in business-to-business contexts, we discuss the theoretical implications of different network structures on the performance of the networks. We also develop an empirical analysis based on several “contratti di rete”. We show that the networks where the firms produce different goods, where the firms are not located close to each other, where each firm perceives itself as crucial for the network, and where the number of firms is low enough, get a better outcome than the networks showing the opposite characteristics. Furthermore, we show that the networks where the power is shared equally among the firms (symmetric networks) perform better than the networks where some firms play a dominant role (asymmetric networks).
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BERTANI, ROBERTA. "Imprese, relazioni e network: il contratto di rete come nuovo strumento aggregativo per le imprese italiane." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10584.

Full text
Abstract:
La pratica dei network contracts ha ricevuto una notevole attenzione da parte degli studiosi. In questa tesi viene presa in considerazione una forma caratteristica di network contract, nota come “contratto di rete”, che è stato recentemente introdotto nell’ordinamento italiano. Dopo aver fornito una rassegna dei principali contributi della letteratura IMP con riferimento alle relazioni reticolari in contesti business-to-business, vengono discusse le implicazioni teoriche di differenti strutture della rete sulle perfomance della rete stessa. Viene inoltre sviluppata un’analisi empirica basata su diversi “contratti di rete”. Mostriamo che le reti in cui le imprese producono prodotti differenziati, in cui le imprese sono collocate ad una certa distanza geografica, dove ogni impresa percepisce se stessa come cruciale per la rete stessa, e dove il numero delle imprese è sufficientemente basso, ottengono un risultato mediamente superiore rispetto alle reti aventi caratteristiche opposte. Inoltre mostriamo come le reti in cui il potere è suddiviso in modo equo tra le imprese partecipanti (reti simmetriche) ottengono una performance migliore rispetto alle reti in cui alcune imprese hanno un ruolo dominante (reti asimmetriche).
Network contract is a business practice which has received a lot of attention by scholars. In this thesis we consider a peculiar form of network contract named “contratto di rete”, which has been recently introduced by the Italian legislator. After providing a selective survey of the main contributions from the IMP tradition regarding network relationships in business-to-business contexts, we discuss the theoretical implications of different network structures on the performance of the networks. We also develop an empirical analysis based on several “contratti di rete”. We show that the networks where the firms produce different goods, where the firms are not located close to each other, where each firm perceives itself as crucial for the network, and where the number of firms is low enough, get a better outcome than the networks showing the opposite characteristics. Furthermore, we show that the networks where the power is shared equally among the firms (symmetric networks) perform better than the networks where some firms play a dominant role (asymmetric networks).
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6

Gullace, Fabio. "Attività politica delle imprese ICT: il problema della neutralità della rete." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5005/.

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7

Aquino, Marco <1979&gt. "L'affiliazione commerciale tra contratto, sistema di distribuzione e rete di imprese." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/414.

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8

Formentin, Jessica <1991&gt. "Forme aggregative di competizione imprenditoriale: Il Contratto di Rete come tipizzazione normativa delle reti di imprese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6840.

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Abstract:
L’elaborato di Tesi ha come oggetto il contratto di rete, disciplina normativa introdotta nel 2009 nella legislazione italiana, considerato uno strumento potenzialmente valido per sostenere la competitività di imprese che operano in forma reticolare. Nel primo capitolo si prende in considerazione il fenomeno delle forme di aggregazione interimprenditoriale alla luce delle caratteristiche del contesto economico competitivo attuale. La globalizzazione, la massimizzazione dell’efficienza economica, l’incremento della competitività attraverso la condivisione di conoscenze e la cooperazione su progetti di R&S sono solo alcune delle motivazioni alla base delle tendenze aggregative. Mediante una tassonomia delle aggregazioni aziendali, si introduce il concetto di rete di impresa, del quale si evidenziano i tratti distintivi, principali tipologie, vantaggi e svantaggi. Gli elementi costituitivi del contratto di rete sono presentati nel secondo capitolo, analizzando in dettaglio analisi della fattispecie giuridica, proponendo anche un’analisi economica sulle esperienze di contratto sin ora realizzate. Infine, limiti e opportunità di tale strumento sono presentati anche attraverso lo studio di un caso concreto presente nella realtà imprenditoriale veneta.
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9

Nestaroli, Marta <1993&gt. "La rete di imprese: una risorsa per lo sviluppo delle PMI italiane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10678.

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Abstract:
Il contesto economico- produttivo nazionale si caratterizza per la forte presenza di imprese di piccole e medie dimensioni, che, nei decenni scorsi, hanno dovuto rivoluzionare completamente la loro struttura imprenditoriale per adeguarsi ai cambiamenti di contesto dovuti alla globalizzazione. Il progetto di tesi prende spunto dalle difficoltà riscontrate dalle PMI nell’approccio al mercato globale per analizzare in maniera approfondita il contratto di rete come strumento utile per superare il deficit dimensionale delle imprese, e al contempo, mantenere elevati i livello di competitività e di innovazione. Sarà dedicata attenzione particolare alla normativa relativa alle reti di imprese, nonché alle agevolazioni di natura fiscale concesse alle imprese aderenti alla rete. Inoltre, una parte dell’elaborato sarà dedicata all’analisi della gestione di una rete, sia dal punto di vista strategico, che dal punto di vista finanziario, esaminando i rapporti tra la rete e gli istituti di crediti e il rating di rete. Infine, attraverso lo studio di dati relativi ad un’azienda in rete, si cercherà di mettere in risalto le differenze in termini di performance dell’azienda prima dell’adesione alla rete e dopo. L’obiettivo è quello di riuscire a dimostrare come la rete possa essere una risorsa molto importante non soltanto per consentire alle PMI di superare momenti di difficoltà, ma anche, e soprattutto, per reinventarsi, svilupparsi, superarsi.
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10

MOI, MARTINA. "I contratti di rete." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266818.

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Abstract:
The network contract, introduced into the Italian judicial system with the legislative decree February 10, 2009, n. 5 is a contract by which «more entrepreneurs pursue the aim of increasing, individually and collectively, their capacity for innovation and their competitiveness on the market and to this end they commit themselves, on the basis of a joint program of network, to collaborate in predetermined shapes and fields related to the exercise of their business, or to exchange information or services of an industrial, commercial, technical or technological nature or to exercise together one or more activities which belong to the scope of their business». It is a new legal judicial instrument designed by the legislature to renew the national economy and, in particular, the growth and the competitiveness of small and medium enterprises. The institute was founded as a response to the recent international crisis which has forced the companies to react and give a new impulse to the production system. To adapt themselves to this new requirement and operate in the national and international market, Italian companies have found in the contract a new form of aggregation through which they can achieve an entrepreneurial growth in terms of innovation and competitiveness, without having to resort to the establishment of a new legal entity. The first form of collaboration between companies was, in fact, that of the "industrial district" as socio-economic entity made up of a set of companies generally belonging to the same productive sector and located in determined and circumscribed area. Subsequently, the internationalization of companies and the globalization of markets has led to the failure of industrial districts and, at the same time, the emergence of business networks as a economic and legal phenomenon more complex. Business networks are characterized, in fact, by forms of association between two or more companies, independent from each other, which act in a coordinated way to make the small and medium enterprises more competitive in foreign markets. This form of aggregation, even promoted at European level with the "Small Business Act" of the European Commission, found a legal recognition in the new figure of the network contract, whose legal nature is still at the centre of a debate in doctrine.
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Books on the topic "Rete imprese"

1

Iamiceli, Paola. Le reti di imprese e i contratti di rete. Torino: G. Giappichelli, 2009.

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2

Rinforzare la rete: Imprese e istituzioni nel tempo dell'innovazione e della discontinuità. Bologna: Il mulino, 2010.

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3

Briolini, Federico, Lisia Carota, and Marialuisa Gambini. Il contratto di rete: Un nuovo strumento di sviluppo per le imprese. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2013.

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4

Cabigiosu, Anna, and Anna Moretti. Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2020. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-484-4.

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Abstract:
L’anno 2020 ha visto svilupparsi una crisi senza precedenti a causa della pandemia. A fronte di questa situazione, l’edizione 2020 dell’Osservatorio vuole proporre una riflessione su come le reti d’imprese possano rappresentare uno strumento di resilienza delle imprese, guardando alle relazioni inter-organizzative come strumento di flessibilità, cambiamento e adattamento. L’edizione 2020 dell’Osservatorio sviluppa un approfondimento sulla relazione tra il funzionamento della rete e la performance delle imprese in rete ed è arricchito da alcuni approfondimenti settoriali. I risultati presentati aiuteranno i manager a massimizzare le opportunità offerte dalla rete ed i policy maker ad orientare in modo ancora più efficace l’utilizzo dei contratti di rete come strumento di resilienza.
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5

Cabigiosu, Anna. Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2021. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-574-2.

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Abstract:
L’opera si propone di analizzare le caratteristiche, l’evoluzione e l’efficacia dei contratti di rete e di fornire informazioni utili a manager e policy maker. Questa edizione dell’Osservatorio, grazie ad una nuova survey condotta nel 2021, offre una fotografia aggiornata dei contratti di rete. Nel complesso, i dati dell’Osservatorio rafforzano il ruolo del contratto di rete nel nostro territorio: il contratto di rete è uno strumento in crescita, agile e snello, che permette alle imprese di fronteggiare ambienti turbolenti e complessi. La rete è veicolo di acquisizione di tecnologie e competenze digitali nonché di sviluppo sia delle nostre startup sia di progetti alimentati da grandi imprese in rete. Infine, l’Osservatorio identifica i tratti distintivi delle reti più performanti, come la presenza di partner con risorse complementari ma simili per strategia e mercato di riferimento.
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6

Moretti, Anna, and Francesco Zirpoli. Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2020. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-482-0.

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Abstract:
Nell’anno 2020 l’Italia ha dovuto fare i conti con la crisi sanitaria ed economica determinata dalla diffusione del virus COVID-19. La straordinarietà della situazione, con l’Europa alle prese con lockdown e fermi produttivi, ha portato l’Osservatorio a far seguire alla tradizionale rilevazione avviata a fine Febbraio 2020 una seconda indagine di approfondimento mirata a raccogliere le prime reazioni delle imprese della filiera alla crisi da coronavirus. Questa edizione del volume è, quindi, particolarmente ricca di spunti in quanto collega la fotografia del 2019 alla situazione generata dalla pandemia nel 2020. Il quadro complessivo è quello di una filiera i cui risultati in termini di fatturato, produzione ed export erano già in contrazione nel 2019 e, di conseguenza, particolarmente esposta alla crisi del 2020, soprattutto per alcune categorie di imprese meno resilienti. Il superamento di questa situazione critica potrà giocarsi sulla capacità di sviluppare aggregazioni e reti per l’innovazione, con obiettivi importanti di competitività dell’intera filiera sullo scenario internazionale.
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7

Nigro, Giampiero, ed. Le crisi finanziarie. Gestione, implicazioni sociali e conseguenze nell’età preindustriale / The Financial Crises. Their Management, Their Social Implications and Their Consequences in Pre-Industrial Times. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-949-8.

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Abstract:
L'attuale crisi finanziaria e la crisi monetaria dell'Unione Europea degli ultimi anni hanno condotto a una serie di studi analitici e altre pubblicazioni con un quadro di riferimento storico che, tuttavia, raramente va oltre il XIX e il XX secolo. Studi analoghi che si occupano di crisi finanziarie in tempi premoderni sono rari, tanto più quando si tratta di strategie di gestione delle crisi, delle conseguenze sociali e dello sfondo di queste crisi. Il volume si articola dunque intorno a questi temi principali: l’analisi delle crisi finanziarie, il ruolo dei (re)attori, la gestione delle crisi e il ruolo delle istituzioni. Sono qui presentati i risultati di ricerca del progetto bandito dalla Fondazione Istituto di Storia Economica “F. Datini” nel 2013 che si era posto come obiettivo, partendo da un approccio teorico sulle cause e i percorsi delle crisi finanziarie e le loro conseguenze economiche e sociali nel contesto dello sviluppo economico, quello di dimostrare o negare la significatività delle "teorie sulle crisi" del periodo pre-industriale. Se le conseguenze economiche delle crisi finanziarie sono ben note (i fallimenti delle imprese, le crisi commerciali e la depressione, le inadempienze e i crolli nelle reti dei pagamenti senza contanti, e la loro influenza sull’intero ciclo economico delle economie prese in considerazione), più sfumata risulta la visione del comportamento dell'individuo, o dell’intera società, che agisce economicamente in tempi di crisi finanziaria. Negli ultimi anni, il dibattito scientifico si è concentrato sulla questione di come agiscono o reagiscono gli homines oeconomici durante le crisi finanziarie. Dal punto di vista di casi studio del periodo pre-industriale, diventa chiaro che il ruolo dell'individuo è sostanzialmente più importante e grave sia per l’occorrenza della crisi sia per i tentativi di superarla, più di quanto appaia (ammesso che appaia) da ricerche precedenti. Infine, i contributi hanno indagato sulla gestione delle crisi in tempi di turbolenze finanziarie. L'analisi della gestione delle crisi in epoca pre-industriale può costituire infatti un essenziale passo avanti nella nostra comprensione della gestione della crisi attuale.
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8

Sportiello, Raffaele. Rete Di Imprese. Lulu Press, Inc., 2015.

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9

Nuovi modelli d'impresa, gerarchie organizzative e imprese rete. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1992.

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10

Torgal, Luís Reis. Separação e colaboração do Estado e da Igreja no tempo de Salazar: o caso dos feriados. Imprensa da Universidade de Coimbra, 2020. http://dx.doi.org/10.14195/978-989-26-1796-1.

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Abstract:
Tomando como base as investigações inacabadas de Luís Oliveira Andrade, falecido em 2005, Luís Reis Torgal publicou na Imprensa da Universidade de Coimbra, no ano de 2012 (duas edições), em coautoria e em sua homenagem, o livro Feriados em Portugal. Tempos de memória e de sociabilidade. Nunca mais abandonou o tema, tendo em 2018 apresentado em Bolonha, no colóquio anual promovido pela REFAT (Rede de Estudo dos Fascismos, dos Autoritarismos, dos Totalitarismos e das Transições para a Democracia), desta vez intitulado Fascismo, chiese e religioni, a comunicação “O caso dos feriados no contexto da Concordata entre o Estado Novo e a Santa Sé”. O frutuoso diálogo que teve então com outros investigadores, entre eles Paula Borges Santos, que apresentou como tese de doutoramento, orientada por Fernando Rosas, o estudo A Segunda Separação. A política religiosa do Estado Novo (1933-1974), publicada em 2016, levou-o a escrever um longo texto, que depois sintetizou num mais curto, que será publicado nas atas do encontro de Itália. Todavia, entendeu que o primeiro texto que escreveu não deveria perder-se, pelo que se propôs publicar a presente obra, intitulada Separação e Colaboração do Estado e da Igreja no tempo de Salazar. O caso dos feriados, que considerou uma espécie de “terceira edição” da obra de coautoria Feriados em Portugal, que agora o autor dedica a Luís Oliveira Andrade. Na verdade, o tema dos feriados foi uma “descoberta” de Luís Andrade e é um dos mais curiosos na questão mais vasta das relações entre o Estado e a Igreja que agora é abordada fundamentalmente no tempo de Salazar, embora não perdendo de vista (antes pelo contrário) a época que vai de 1910 a 2016 e mesmo, de certo modo, até aos nossos dias. De resto, os anexos transcrevem os principais documentos sobre o tema. Ver-se-á que a questão da laicidade dos feriados não foi abandonada pelo Estado salazarista senão em 1948 e, sobretudo, em 1952, por pressão de alguns políticos católicos, tendo à frente o patriarca de Lisboa, cardeal Cerejeira. A Concordata de 1940 marcou a mudança de rumo do “fascismo à portuguesa” (como o autor chama ao Estado Novo), embora o processo de luta pela catolicização do Estado seja obviamente anterior e aproveitado politicamente por Salazar.
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Book chapters on the topic "Rete imprese"

1

Pizzoccaro, Alessandro. "Reti sociali e politiche concrete di responsabilità sociale di impresa." In Il senso ritrovato, 101–7. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2832-6_6.

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2

Tessera, Miriam Rita. "A fragmentary story: episcopal culture in Milan during Lothar I’s reign?" In Reti Medievali E-Book, 33–65. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-623-0.04.

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Abstract:
Dealing with episcopal culture in Milan during Lothar I’s age (822-855), that is the age of Archbishop Angilbert II (824-859), is a difficult task, because of the lack of sources and uncertain origin of many extant manuscripts. As a matter of fact, Angilbert II shared a common cultural background with his transalpine colleagues, but he had to face the loss of the schools in Milan and to rebuild a cultural system which could also improve the political role of his see to the detriment of Pavia. This paper analyses some main features of his cultural policy: the activity of masters accustomed to the new ideas of Carolingian schools, in particular the role played by Hildemar and his library in Civate; the renewal of St. Ambrose’s cult and Angilbert’s iconographical choices on the golden altar of Sant’Ambrogio, in connection with literary activity in Milan (as for the case of bishop Mansuetus’ letter copied in Montpellier, Bibliothèque Interuniversitaire, Faculté de medicine, H 233).
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3

Cabigiosu, Anna, and Anna Moretti. "Il contratto di rete e la performance delle imprese in rete." In Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2020. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-484-4/002.

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4

La Rotonda, Carlo, and Lupo Arianna. "7 • I contratti di rete che coinvolgono imprese di grandi dimensioni." In Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2021. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-574-2/007.

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Abstract:
Large Italian companies play a decisive role in the productive activities and benchmarks set in several areas with positive effects for SMEs and their supply chains. Business network contracts act as drivers of collaboration and management of relations between large enterprises and SMEs. The first part of the chapter introduces the context of the networks in which large enterprises exist; the second part highlights the results of the 2021 Survey and looks at the "large enterprises" sub-sample, with a focus on the launch and objectives of the networks examined, their organizational structure, coordination mechanisms, performance and evolution.
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5

Pitingaro, Serafino, and Silvia Corsini. "I contratti di rete: un’analisi descrittiva attraverso i dati del Registro Imprese." In Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2020. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-484-4/001.

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6

Pitingaro, Serafino, and Silvia Corsini. "1 • I contratti di rete: un’analisi descrittiva attraverso i dati del Registro Imprese." In Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2021. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-574-2/001.

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Abstract:
The recession caused by the COVID-19 pandemic has only partially limited the propensity of entrepreneurs to activate integration initiatives and collaboration strategies through network contracts. Since the beginning of the year, many companies have been able to gradually restart by networking, and to recover part of the losses accumulated during the lockdown. Now that the indicators show strong economic growth, it is necessary to improve the measures that can favor the transition of spontaneous mechanisms of collaboration towards stable and organized aggregation models between companies, especially in the context of production chains.
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7

Chirambo, Dumisani. "Microfinance and Polycentric Governance as Strategies for Renewable Energy Deployment in Urban Sub-Saharan Africa." In Cases on Green Energy and Sustainable Development, 113–41. IGI Global, 2020. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-8559-6.ch005.

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Abstract:
Sub-Saharan Africa (SSA) is one of the least electrified regions in the world and also a region that is characterized by poverty and inequality due to high levels of climate change vulnerability. In order to reduce greenhouse gas emissions and facilitate the attainment of the Sustainable Development Goals, SSA policymakers are compelled to devise new innovative strategies and policies to enhance investments in renewable energy technologies (RETs). Accordingly, this chapter provides an assessment of some strategies to accelerate RET deployment and the potential of polycentric governance systems to improve RET deployment. The assessment concluded that even though renewable energy investments through climate finance and microfinance modalities are not at a level sufficient to ensure that universal energy access can be attained in the region, SSA can still accelerate its progress on RET deployment by utilizing nationally determined contributions as instruments to direct South-South aid, trade, and investments into priority renewable energy sub-sectors.
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8

Chirambo, Dumisani. "Microfinance and Polycentric Governance as Strategies for Renewable Energy Deployment in Urban Sub-Saharan Africa." In Research Anthology on Clean Energy Management and Solutions, 1909–30. IGI Global, 2021. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-7998-9152-9.ch085.

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Abstract:
Sub-Saharan Africa (SSA) is one of the least electrified regions in the world and also a region that is characterized by poverty and inequality due to high levels of climate change vulnerability. In order to reduce greenhouse gas emissions and facilitate the attainment of the Sustainable Development Goals, SSA policymakers are compelled to devise new innovative strategies and policies to enhance investments in renewable energy technologies (RETs). Accordingly, this chapter provides an assessment of some strategies to accelerate RET deployment and the potential of polycentric governance systems to improve RET deployment. The assessment concluded that even though renewable energy investments through climate finance and microfinance modalities are not at a level sufficient to ensure that universal energy access can be attained in the region, SSA can still accelerate its progress on RET deployment by utilizing nationally determined contributions as instruments to direct South-South aid, trade, and investments into priority renewable energy sub-sectors.
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9

Nuccio, Massimiliano, and Francesco Rullani. "5 • Digitalizzazione e reti di impresa." In Osservatorio Nazionale sulle reti d’impresa 2021. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-574-2/005.

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Abstract:
Although the growing impact of digital innovation at the enterprise level is known, little is known about the adoption of digital technologies in business networks. What are the most popular digital technologies and which business networks are most likely to adopt them? The chapter describes the diffusion of nine technologies in business networks in relation to their type, activity, composition, age and size. Two specific insights concern the ability of digital technologies (1) to ease the achievement of certain performance objectives and (2) to foster the resilience of the network with respect to shocks such as the COVID-19 pandemic.
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10

Lotan, Meir, Michelle Stahlhut, Alberto Romano, Jenny Downs, and Cochavit Elefant. "Family-Centered Telehealth Supporting Motor Skills and Activity in Individuals With Rett Syndrome." In Assistive Technologies for Assessment and Recovery of Neurological Impairments, 147–71. IGI Global, 2022. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-7998-7430-0.ch008.

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Abstract:
Rett syndrome is a rare genetically caused condition associated with severe disability and impaired motor functions. Local therapists typically see small numbers of affected individuals, and this limits their capacity to gain experience. Telehealth is being used increasingly to counter poor access to rehabilitation services. Moreover, there is a need to develop management plans that support individuals with Rett syndrome over their lifespan. Three projects in which telehealth support was provided by therapists experienced in Rett syndrome and supported by available local resources are presented in this chapter. The three projects responded to locally identified needs in a cost-efficient way and empowered those working with people with Rett syndrome to maintain and improve their clients' physical function and activity. This chapter will discuss the conceptual underpinnings of delivering a service using a telehealth approach and describe the results and the strategies implemented in the projects mentioned above.
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Conference papers on the topic "Rete imprese"

1

Streicher, Linus, Wim van Westrenen, John Hanchar, and Fraukje Brouwer. "A new constraint to improve the prediction of zircon-melt REE partition coefficients." In Goldschmidt2021. France: European Association of Geochemistry, 2021. http://dx.doi.org/10.7185/gold2021.5711.

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2

Jayaram, Srividya, Sherif Hany, Ashutosh Rathi, Pat LaCour, Zhenguo Zheng, Lei Zhang, Yaobin Feng, and Jun Yao. "Model based CAOPC flow for memory chips to improve performance and consistency of RET solutions." In Optical Microlithography XXXIII, edited by Soichi Owa and Mark C. Phillips. SPIE, 2020. http://dx.doi.org/10.1117/12.2551829.

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3

Simmons, Mark C., Jean-Marie Brunet, Seung-Weon Paek, and Y. K. Kim. "System to improve RET-OPC production by dynamic design coverage using sign-off litho simulator." In SPIE Advanced Lithography, edited by Vivek K. Singh and Michael L. Rieger. SPIE, 2008. http://dx.doi.org/10.1117/12.771821.

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4

Cui, Huajian, Yuanyuan Zhou, and Genfang Chen. "Using a combined deconvolution approach to improve measurement and modelling based on the RET theory." In 2012 7th International Conference on Computer Science & Education (ICCSE 2012). IEEE, 2012. http://dx.doi.org/10.1109/iccse.2012.6295076.

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5

Sales de Araujo, Iury Rogerio, Mikaelly Felicio Pedrosa, Eudisley Gomes dos Anjos, and Fernando Menezes Matos. "Busca de Serviços Baseada em Perfis Sociais dos Objetos em uma Rede SIoT Urbana." In III Workshop de Computação Urbana. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2019. http://dx.doi.org/10.5753/courb.2019.7474.

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Abstract:
The service interaction provided by objects in IoT networks enables the creation of advanced services to answer application requests. However, the growing number of objects into the IoT network, besides its ad hoc structure, are disturbing some functionalities, such as service discovery. Therefore, when searching for services, the navigability is impaired because the system needs to sweep a great quantity of objects without a previous organization. Social Internet of Things (SIoT) emerged as an alternative to solve several problems faced by IoT through the concept of social networks. In SIoT each object has its own social profile, which contains its characteristics and information, and are organize by relationships. Thus, this research propose a solution for service discovery in a SIoT network. This solution uses the relationships between objects to improve the discovery scalability and considers their social profiles to meet more satisfactorily the requisitions. Simulated results demonstrates the solution performance to answer service requisitions in an urban SIoT network.
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6

Brandão, Igor Yannick das Neves Vasconcellos, Atilio Akihiro Munakata, Felipe Franco Motta, Yasmin Tavares de Souza, and Danielle Maass. "BIOMINERAÇÃO DE METAIS PRESENTES EM PLACAS DE CIRCUITO IMPRESSO (PCI) POR Rhodococcus erythropolis ATCC 4277." In I Congresso Brasileiro de Biotecnologia On-line. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2021. http://dx.doi.org/10.51189/rema/816.

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Abstract:
Introdução: Com os recentes avanços tecnológicos, metais presentes em equipamentos eletroeletrônicos (REE) são descartados muitas vezes, incorretamente, levando ao desperdício de matéria-prima metálica e acarretando na necessidade de repensar as formas de reciclagem, principalmente para materiais com altos índices de metal, como placas de circuito impresso (PCI). Atualmente, os processos para reaver metais são físico-químicos envolvem uso de alta quantidade de energia, além de emitir gases tóxicos à atmosfera ou fazer uso de diversos solventes químicos nocivos. Visando técnicas mais amigáveis ambientalmente, pesquisas surgiram no âmbito de empregar microrganismos para realizar abjunção dos metais de REE, processo que ficou conhecido como biomineração. Objetivo: Utilização da bactéria Rhodococcus erythropolis para realizar a disjunção dos metais das PCI’s, haja visto que na literatura ainda havia sido utilizada tal microrganismo. Materiais e métodos: Os experimentos foram realizados em biorreator de tanque agitado (marca Tecnal) a 25 ºC, pH 7,0, por 24 h, vazão de oxigênio de 3,0 L.min-1 , velocidade de agitação de 400 rpm e tamanho de partícula de PCI’s de 0,105 mm. Após o término destes ensaios, as PCIs foram separadas do meio de cultura e amostras de 300 mL foram fracionadas para lise celular via ultrassom e efetuou-se digestão ácida das amostras para medir a concentração metálica por Espectrometria de Absorção Atômica (AAS). Realizou-se o mesmo procedimento em PCI’s que não passaram por processo de biomineração (controle). Resultados: Nas condições citadas, obteve-se extração simultânea de 27,4% de Al, 15,0% de Cu, 49,5% de Fe e 42,5% de Ni. Conclusão: A bactéria R. erythropolis ATCC 4277 foi capaz de realizar extração simultâneas de metais e, em se tratando de um microrganismo adaptável a altas concentrações de intoxicantes, denota-se avanço tecnológico para novos ensaios, principalmente ligados a utilização de PCI’s não triturados, evidenciando uma vantagem para indústria de reciclagem desse componente.
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Knopman, Jonas, and Júlio S. Aude. "Paralelização de Algoritmos Genéticos Aplicados ao Problema de Placement em Clusters de Estações de Trabalho." In International Symposium on Computer Architecture and High Performance Computing. Sociedade Brasileira de Computação, 1996. http://dx.doi.org/10.5753/sbac-pad.1996.19811.

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Abstract:
Este artigo analisa alternativas eficientes de paralelização de algoritmos genéticos aplicados ao problema de placement em circuitos VLSI ou em placas de circuito impresso, considerando o uso de PVM em uma plataforma formada por uma rede de estações de trabalho. Com o objetivo de obter-se inicialmente um algoritmo seqüencial capaz de produzir resultados próximos do ótimo, foi verificado, através de uma análise experimental extensa e detalhada, ser necessário ajustar corretamente os parâmetros de controle do algoritmo. Com estes parâmetros ajustados, o algoritmo mostrou-se bastante adequado à exploração de paralelismo. O artigo apresenta, então, uma proposta de implementação paralela do algoritmo que alcança uma redução significativa da necessidade de comunicação entre os processadores. Esta implementação produziu resultados de mesma qualidade que a versão seqüencial, porém com um speed-up aproximadamente igual a 6 em uma rede composta de 8 estações de trabalho.
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Johnson, Mark W. "Prediction of Turbulent Spot Growth Rates." In ASME 1999 International Gas Turbine and Aeroengine Congress and Exhibition. American Society of Mechanical Engineers, 1999. http://dx.doi.org/10.1115/99-gt-031.

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Abstract:
A computational technique is presented for determining the fully 3-d viscid unsteady perturbation to a non-developing steady boundary layer flow. Streamlines through the perturbed region depict a strong hairpin vortex which bounds the calmed region. The nose of the hairpin projects into the rear of the turbulent spot. The streamlines show that the hairpin is responsible for mixing low momentum fluid forward of the hairpin with high momentum fluid from the rear and ejecting this fluid forward into the spot. The movement of the extremities of the spot and the calmed region are used to determine the trailing and leading edge celerities, the spot spreading angle and the propagation rate for Ree = 50 to 1000 and λ = −9 to 12. The spot growth is significantly suppressed at Ree below 200. Strong favourable pressure gradients also lead to a modest suppression in growth rate, but adverse pressure gradients increase growth rates substantially. New correlations for the celerities, spot spreading half angle and propagation parameter are formulated. These improve on previous correlations by including the effect of Reynolds number as well as pressure gradient.
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Camponogara, Marina, Ana P. G. Marchesan, Daniel P. Bernardon, Tiago B. Marchesan, Fernando C. Pepe, Gilnei J. G. dos Santos, and Lucas M. de Chiara. "Avaliação de Energia Incidente Utilizando o Software ATPDraw e a IEEE Std 1584-2018." In Congresso Brasileiro de Automática - 2020. sbabra, 2020. http://dx.doi.org/10.48011/asba.v2i1.1699.

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Abstract:
O risco térmico é aceito como o risco mais significante de um arco elétrico, uma vez que a maioria das internações por acidentes elétricos são referentes a queimaduras causadas por arco elétrico. Diante disso, a estimação da energia incidente é um dos elementos mais relevantes na análise de risco de arco elétrico, pois representa a quantidade de energia impressa em uma superfície durante a ocorrência de um evento de arco elétrico. Entre os métodos de estimação de energia incidente, a IEEE Std 1584 é o mais difundido, em função da extensão de sua aplicabilidade. Utilizando a IEEE Std 1584-2018 e o software ATPDraw, uma avaliação da energia incidente foi realizada para um transformador da rede IEEE 34 Barras. Como resultados, os autores trazem o valor estimado de energia incidente e o limite de arco e apresentam orientações para a seleção de equipamento de proteção individual (EPI).
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Landim, André Santos, AFONSO DE JESUS MOTA, JONAS WILSON PARENTE VIEIRA, and WANDERSON DA SILVA NEGREIROS. "EDUCAÇÃO AMBIENTAL COMO DISCIPLINA NA GRADE CURRICULAR: OPINIÃO DE ALUNOS DO 9º ANO DA UNIDADE ESCOLAR ELZAIR RODRIGUES DE OLIVEIRA, EM SÃO RAIMUNDO NONATO – PIAUÍ." In III Congresso Brasileiro de Ciências Biologicas. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2022. http://dx.doi.org/10.51189/iii-conbracib/7805.

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Abstract:
Introdução: A educação ambiental, conforme a Lei das Diretrizes e Bases da Educação Nacional, Lei nº 9.394/96, deve ser transdisciplinar, ou seja, deve ser trabalhada de forma integrada em todas as disciplinas do currículo escolar. Em São Raimundo Nonato, Piauí, as escolas de Tempo Integral da rede municipal possuem a disciplina de Educação Ambiental na grade curricular, sendo um modelo experimental para popularização em outras escolas da rede. Objetivo: Diante disso, o objetivo deste trabalho foi verificar a importância da disciplina de educação ambiental para alunos do 9º Ano da Unidade Escolar Elzair Rodrigues de Oliveira, no Assentamento Novo Zabelê, zona rural de São Raimundo Nonato. Material e Método: A pesquisa foi desenvolvida pelo corpo técnico da Secretaria Municipal do Meio Ambiente de São Raimundo Nonato e aconteceu entre os dias 10 e 12 de maio de 2022 por meio de questionário impresso aplicado à turma do 9º Ano da respectiva escola. Por tratar-se de alunos com menos de 18 anos o questionário foi precedido por um Termo de Assentimento Livre e Esclarecido – TALE, aos alunos, e um Termo de Consentimento Livre e Esclarecido – TCLE, encaminhado aos pais dos alunos. Resultados: Após a voluntária assinatura dos termos o questionário foi aplicado. A turma possui 19 alunos matriculados, porém apenas 14 estavam presentes e se voluntariaram a participar da pesquisa, onde 93% dos participantes afirmaram considerar importante ter a disciplina de educação ambiental na grade curricular da escola. Questionados como classificavam a disciplina de educação ambiental, seis (06) alunos responderam que consideram a disciplina “boa”, já para quatro (04) alunos a disciplina foi considerada como “ótima”, três (03) alunos a classificaram como “razoável” e um aluno não respondeu à questão. Concluir: Portanto, conclui-se que praticamente todos participantes da pesquisa consideram a disciplina de educação ambiental como sendo de grande importância no currículo da escola, sendo necessária a continuidade da pesquisa para demais turmas e escolas que possuem a referida disciplina na grade, pois mantendo o elevado índice de aceitação, talvez seja importante que a educação ambiental seja não apenas trabalhada de forma transdisciplinar, mas também como um componente curricular específico nas escolas.
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Reports on the topic "Rete imprese"

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Heller, H. C., and Dennis A. Grahn. Can Heat Exchange Through the Rete Venosum of a Hand or Foot Improve Quality of Sleep? Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, July 2010. http://dx.doi.org/10.21236/ada534191.

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Matte, S., M. Constantin, and R. Stevenson. Mineralogical and geochemical characterisation of the Kipawa syenite complex, Quebec: implications for rare-earth element deposits. Natural Resources Canada/CMSS/Information Management, 2022. http://dx.doi.org/10.4095/329212.

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Abstract:
The Kipawa rare-earth element (REE) deposit is located in the Parautochton zone of the Grenville Province 55 km south of the boundary with the Superior Province. The deposit is part of the Kipawa syenite complex of peralkaline syenites, gneisses, and amphibolites that are intercalated with calc-silicate rocks and marbles overlain by a peralkaline gneissic granite. The REE deposit is principally composed of eudialyte, mosandrite and britholite, and less abundant minerals such as xenotime, monazite or euxenite. The Kipawa Complex outcrops as a series of thin, folded sheet imbricates located between regional metasediments, suggesting a regional tectonic control. Several hypotheses for the origin of the complex have been suggested: crustal contamination of mantle-derived magmas, crustal melting, fluid alteration, metamorphism, and hydrothermal activity. Our objective is to characterize the mineralogical, geochemical, and isotopic composition of the Kipawa complex in order to improve our understanding of the formation and the post-formation processes, and the age of the complex. The complex has been deformed and metamorphosed with evidence of melting-recrystallization textures among REE and Zr rich magmatic and post magmatic minerals. Major and trace element geochemistry obtained by ICP-MS suggest that syenites, granites and monzonite of the complex have within-plate A2 type anorogenic signatures, and our analyses indicate a strong crustal signature based on TIMS whole rock Nd isotopes. We have analyzed zircon grains by SEM, EPMA, ICP-MS and MC-ICP-MS coupled with laser ablation (Lu-Hf). Initial isotopic results also support a strong crustal signature. Taken together, these results suggest that alkaline magmas of the Kipawa complex/deposit could have formed by partial melting of the mantle followed by strong crustal contamination or by melting of metasomatized continental crust. These processes and origins strongly differ compare to most alkaline complexes in the world. Additional TIMS and LA-MC-ICP-MS analyses are planned to investigate whether all lithologies share the same strong crustal signature.
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