Academic literature on the topic 'RESTAURO ARCHITETTONICO E MONUMENTALE'

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Journal articles on the topic "RESTAURO ARCHITETTONICO E MONUMENTALE"

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Brogiolo, Gian Pietro. "L'archeologia dell'architettura in Italia nell'ultimo quinquennio (1997-2001)." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 19. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.3.

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Abstract:
Il contributo delinea un bilancio dell'Archeologia dell'architettura in Italia a partire dalla metà degli anni '90 del XX secolo, quando alcuni convegni e la neonata rivista "Archeologia dell'Architettura", misero a confronto le esperienze maturate in più centri di ricerca, che riguardavano non solo l’analisi stratigrafica delle murature il suo rapporto con il Restauro, ma anche allo studio delle tecniche costruttive, della mensiocronologia e dell’archeometria. Da questo punto di vista sono da segnalare da un lato le sperimentazioni nella costruzione delle sequenze degli equilibri statici, del degrado, degli intonaci e degli orizzontamenti lignei, dall'altro le proposte di metodologie di restauro fondate sull'analisi stratigrafica. Questo impegno ha però portato a trascurare l’obiettivo prioritario dell’archeologo: recuperare dalle sequenze di un edificio informazioni storiche, per le quali servono anzitutto corpora e censimenti esaustivi, e studi che pongano in relazione le architetture con l’organizzazione agraria, le trasformazioni dei paesaggi antropici, le trasformazioni economiche e sociali. Ed è su questo aspetto che converrà puntare nei prossimi anni, almeno da parte degli archeologi, senza per questo sminuire o vanificare il rapporto privilegiato che si è instaurato negli anni ‘90 con il Restauro Architettonico, con l'obiettivo comune di salvaguardare il patrimonio architettonico in una congiuntura nella quale sembra concluso un ciclo storico che aveva a cuore lo studio e la tutela del passato, attraverso il policentrismo culturale, la fervida circolazione delle idee, un saldo collegamento con la società civile.
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Pertot, Gianfranco, and Gian Paolo Treccani. "Mentalità stratigrafica e progetti per la conoscenza e per la conservazione." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 131. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.11.

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Abstract:
Gli autori presentano i risultati più significativi di una ricerca svolta presso le Università di Milano e di Brescia, nell’ambito dei corsi di Restauro architettonico. Fra i principali obiettivi dello studio e delle esperienze didattiche correlate vi è il tentativo non solo di utilizzare le procedure dell’archeologia stratigrafica, per quanto utile e possibile, nella complessa serie di operazioni che segna la redazione di un progetto di conservazione e di riuso, ma di trasferirvi anche quella che si può definire come “mentalità stratigrafica”. In particolare considerando nuovi codici, quali le Interfacce di Fase e le Unità Stratigrafiche Associate. A corredo di queste argomentazioni vengono anche svolte alcune considerazioni in merito al cosiddetto “Restauro archeologico”
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Deo, Federica. "Disegnare la città staliniana. Opere e progetti della Masterskaja di Il'ja Golosov." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 7–17. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098001.

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Abstract:
Nei primi anni '30 del Novecento l'architettura sovietica cambiò drasticamente. Il periodo che vide il passaggio dalla scena di avanguardia al Realismo Socialista è un interessante momento per comprendere la strategia politica sottesa alla costruzione della nuova capitale sovietica: la Mosca monumentale e imponente di Stalin. Attraverso l'analisi di documenti di archivio relativi ai progetti e alle opere dell'Atelier guidato da Il'ja Golosov al Mossovet e al dibattito architettonico del periodo considerato, questo scritto si propone di individuare le nuove strategie politiche per il controllo delle masse e la centralizzazione del potere attraverso la forma della città.
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Pastore, Domenico. "Il disegno di un nuovo paesaggio archeologico. Un’analisi grafico-proiettiva del cimitero comunale di Parabita." EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 26, no. 43 (November 19, 2021): 124–37. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2021.15525.

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Abstract:
Il cimitero monumentale di Parabita 1, progettato dal G.R.A.U. (Gruppo Romano Architetti e Urbanisti) nel 1967 è un’opera che ha profondamente segnato il panorama architettonico italiano sul finire degli anni ’60. Il progetto fu commissionato al G.R.A.U 2 dall’amministrazione comunale come ampliamento del camposanto ottocentesco esistente, per far fronte alla necessità di dotare l’area cimiteriale di nuovi luoghi di tumulazione, ossari, camera mortuaria e servizi. L’area indicata nei documenti catastali, allegati al incarico di progettazione, si sviluppa a nord del preesistente recinto cimiteriale ed occupa una superficie scoscesa di forma pressoché quadrata disposta ai piedi di un’altura che costeggia il settecentesco Convento degli Alcantarini e congiunge due assi viari (Fig. 1).
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Talŕ, Paola. "Acque trasportate: l'acquedotto di Colognole e l'entroterra di Livorno." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 169–86. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125009.

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Abstract:
Costruito tra il 1793 e il 1872 su progetto di illustri architetti ed ingegneri delle Regie Fabbriche Granducali, l'Acquedotto di Colognole funziona per la cittŕ fino al 1957; da allora viene abbandonato e approvvigiona solo alcuni piccoli centri collinari. Oggi ci troviamo di fronte ad un manufatto monumentale che ha perso la funzione per cui era stato costruito, ma non il suo valore storico e architettonico e la relazione con il paesaggio. La costruzione di questo acquedotto ha segnato l'evoluzione delle consuetudini delle popolazioni collinari e dei territori che ha attraversato trasformandone gli scenari. La comprensione dei complessi cambiamenti nel tempo consente una lettura del paesaggio di grande attualitŕ in merito a rilevanti questioni di conservazione e tutela. Il contributo inquadra il tema a partire dalle accresciute necessitŕ dell'approvvigionamento idrico della cittŕ e del porto di Livorno, illustra la complessa articolazione del lungo cantiere per la costruzione del nuovo acquedotto; infine dedica un'ultima parte all'importanza della conoscenza geografica del paesaggio, cosě come emerge dalle descrizioni dalle principali guide storiche del XIX secolo e dalle vicende della realizzazione della Passeggiata degli Acquedotti.
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Bellini, Amedeo. "IL RESTAURO ARCHITETTONICO AL POLITECNICO DI MILANO: L’APPORTO DI LILIANA GRASSI." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, November 25, 2016. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2016.246.

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Abstract:
Liliana Grassi, who works since the crucial moment of the post-war reconstruction, in the architectural restoration has to tackle the problem of the use of the language of Modernism, whose conceptual foundations are based on anti-historical authenticity, moving both from the acceptance of the new language and from the refusal to consider it a sort of “ultimate formal style”, separating it from the social and existential contents on which it was based. Liliana Grassi stays inside the tradition that links restoration to the historical interpretation of architecture from which she infers selective parameters, but in a view that goes beyond the old positivist stand: she shuns the tricky definitions of art and “not art” of the neo-idealistic culture. With great planning sensibility she carries out restorations of cultural and formal excellence, she succeeds in making the old, recuperated with high technical skill, discuss with the new, as it occurs in the old Ospedale Maggiore in Milan.
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Dissertations / Theses on the topic "RESTAURO ARCHITETTONICO E MONUMENTALE"

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Banzola, Angelo. "Casa Caldesi. Un'ipotesi di restauro per il complesso architettonico faentino." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8664/.

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Abstract:
Il Palazzo è un'architettura ben presente nell’immaginario collettivo soprattutto per il fatto che sia comunemente indicato come l’antica dimora dei Manfredi, signori della città. Tanto importante da sollevare sulla stampa locale periodiche ondate di indignazione per il suo stato di abbandono. Il recente studio di Lucio Donati dimostra come gli antichi proprietari fossero in realtà i Bazolini prima e i Viarani poi. A conclusione dell’articolo proponeva quindi di chiamare il fabbricato secondo il nome dei reali proprietari. In questa tesi ho deciso invece di chiamare il fabbricato con il nome di Casa Caldesi. Il precario stato di conservazione indica l’urgenza di un pronto intervento di restauro. Questa tesi propone una delle possibili ipotesi di progetto. Visto lo stato delle cose ho scelto un progetto di restauro che prevedesse una funzione mista residenziale e ad uffici. Mantenendo lungo via Manfredi le vetrine e quindi la funzione commerciale al dettaglio negli spazi che già una volta ospitavano i negozi. Il progetto si è soffermato in particolare nel disegno delle residenze. L’obiettivo di ripristinare i grandi ambienti decorati è stato rispettato attraverso un paziente lavoro di distribuzione capace di conservare e valorizzare la bellezza dei locali, senza perdere i requisiti di funzionalità e comodità adeguati alle moderne residenze. Questa scelta funzionale anche se può sembrare scontata e compatibile con un palazzo che da sempre è stata una residenza, presenta tuttavia alcune problematiche. L’ipotesi di restauro quindi si pone il problema di organizzare gli spazi del palazzo in appartamenti ed uffici, ripristinare la spazialità di tutti i grandi ambienti decorati e renderli compatibili con le esigenze abitative odierne.
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Sarti, Emanuele. "Restauro monumentale e nascita di una identità nazionale: il caso San Marino." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25204/.

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Abstract:
L’obiettivo di questa ricerca è stato quello di indagare quale sia la relazione tra gli interventi edilizi eseguiti nella Repubblica di San Marino, con particolare riguardo agli interventi di restauro, e il processo di costruzione dell’identità nazionale della Repubblica. La ricerca è partita dall’analisi dei restauri del Palazzo Pubblico di San Marino, realizzata per il corso di Teoria del restauro, indagato attraverso una ricerca bibliografica e archivistica. La ricerca qui proposta ha inizialmente proposto un breve resoconto sulla formazione dell’identità statale di San Marino partendo dalle prime tracce di associazione civile presente sul Monte Titano e ripercorrendo poi la vicenda storica fino a giungere alla conformazione definitiva del suo territorio, nel 1463; mentre sono stati individuati i passaggi storici attraverso i quali la Repubblica è giunta fino ai giorni nostri. La seconda parte riguarda l’analisi effettuata, Castello per Castello, indagando i passaggi attraverso i quali esso è stato associato alla Repubblica di San Marino. Un breve resoconto storico illustra le principali vicende dei singoli Castelli; la successiva analisi storico-architettonica di alcuni “edifici notevoli”, ha portato l’attenzione su alcune caratteristiche, degli edifici e degli interventi eseguiti. Sono stati suddivisi per categorie funzionali prendendo in esame i singoli interventi che li hanno riguardati. Nella terza parte si è andati ad analizzare le informazioni raccolte, tentando di individuare quali relazioni esistano tra gli interventi eseguiti sugli edifici e il percorso di costruzione dell’identità della Repubblica nelle varie fasi storiche tentando di comprendere legami, differenze, distanze, cause ed effetti tra i fenomeni delle due categorie di eventi.
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SALVALAGGIO, MATTEO. "Soluzioni integrate con componenti in legno per la protezione sismica del patrimonio architettonico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3460021.

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Abstract:
I campi dell’Ingegneria e del Recupero del patrimonio esistente hanno visto, negli ultimi anni, una crescita costante dell’attenzione verso le tematiche della protezione sismica e, nel contesto dei cambiamenti climatici in atto, della sostenibilità, vista l’ormai palese necessità di migliorare, da tale punto di vista, il panorama delle costruzioni e del costruito, sia in termini di materiali impiegati che di consumi. In tale contesto, le componenti costruttive in legno sono state rivalutate grazie alle loro ottime caratteristiche strutturali accompagnate da una massa ridotta, che le rendono idonee all’impiego in zone sismiche, e alla loro sostenibilità, sia in funzione della valutazione del ciclo di vita, che delle proprietà di isolamento termico. Tra queste, il cosiddetto Cross Laminated Timber (CLT) ha avuto un notevole successo, legato anche alla sua velocità di assemblaggio, che si basa su connessioni a secco in acciaio. Tuttavia, queste sono anche legate a possibili riduzioni del comfort acustico dell’edifico, il cui superamento viene in genere realizzato mediante l’interposizione di una guaina elastomerica isolante. L’attività di ricerca, sperimentale e numerica, presentata in questa tesi, riguarda l’implementazione di nuove soluzioni integrate in legno (CLT), da implementarsi sia nei sistemi di nuova costruzione che all’interno del patrimonio architettonico esistente. Il tema dell’integrazione ha una duplice valenza, sia dal punto di vista delle prestazioni (strutturali, energetiche, acustiche), che della eventuale collaborazione con altri sistemi esistenti. Le prestazioni delle connessioni, tradizionali e ad isolamento acustico, sono caratterizzate sperimentalmente a scala locale e a scala globale, mediante prove distruttive a taglio e prove di identificazione dinamica su campioni a scala di edificio reale. La calibrazione di modelli numerici su tali prove ha permesso di indagare l’interazione tra la scala locale ed il comportamento globale dell’edificio. A partire dalla caratterizzazione locale delle connessioni, è stato progettato un sistema di collegamento dissipativo, la cui efficacia è stata valutata mediante l’applicazione numerica ad una parete di riferimento da letteratura. La conoscenza acquisita circa le componenti in legno, e la loro simulazione, ha permesso di validare una metodologia per il recupero di edifici esistenti in muratura. Questa è basata sulla valutazione delle prestazioni integrate strutturali ed energetiche di pareti accoppiate legno-muratura e la loro estensione ad un edificio. Tale approccio è stato definito Nested Building ed applicato ad un edificio esistente in muratura del XVII secolo, la cosiddetta ‘Cattedra’ nella zona alpina veneta, oggetto di numerose trasformazioni ed interventi nel corso degli anni.
The research activities of Engineering and Restoration have recently moved towards the topics of seismic protection of buildings and selection of sustainable materials, from both hygrothermal performances (i.e., energy consumptions) and material points of view (e.g., Life Cycle Assessment). In such a contest, timber components have gained a renewed interest, thanks to their optimal structural characteristics per low mass, which make them suitable for seismic prone areas, and sustainability. Among these, Cross Laminated Timber (CLT) has a strong success in the construction market, mainly due to the dry assembling technique of such prefabricated panels, based on dry steel fasteners and brackets. Unfortunately, these are also related to possible reductions of acoustic comfort. To overcome it, insulation of joints is usually applied. The experimental and numerical research activity discussed in this Doctoral Thesis concerns the implementation of new timber-based integrated solutions, to be adopted in both new systems or built heritage. Integration theme concerns a double value, with reference to multiple performances addressed (structural, hygrothermal or acoustic) and potential embedment within other (existing) systems. Traditional and insulated connections have been characterized by junction-scale and building-scale specimens, through shear testing and dynamic identification, respectively. The updating of numerical model by mode parameters has led to the detection of joints influence on the overall behavior. Following, based on such local characterization, a yielding connection system has been designed, and its effectiveness assessed by pier-scale cyclic simulations. The acquired knowledge about timber (CLT) components and their simulation has led to the validation of a methodology for the refurbishment of masonry existing buildings. This is based on the assessment of integrated hygrothermal-structural performances of coupled CLT-masonry walls, and the further extension to a structural system. Such approach was named ‘Nested Building’ and applied to a masonry construction of XVII century, the so-called ‘Cattedra’ in the Italian Alpine region, which underwent various alterations during years.
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Volpato, Emmanuele <1994&gt. "Valorizzazione di un bene culturale architettonico: il caso di studio della Chiesa di S. Margherita a Treviso." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15278.

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Abstract:
Abstract La tesi intende prendere in esame gli aspetti storici e gestionali della chiesa di Santa Margherita a Treviso, edificio di culto dalla storia travagliata, in stato di completo abbandono dal 1997 al 2011, anno in cui il Ministero dei beni culturali e del turismo si prese carico della struttura intraprendendo una serie di lavori destinati al restauro e consolidamento strutturale dell’immobile, nonché ad ospitare la collezione Salce e offrire alla cittadinanza e agli studiosi spazi e opportunità per poter fruire di questo insigne patrimonio. Nell’analisi di questo caso, dopo aver ripercorso il passato e le vicende storiche più significative, ci si è concentrati sulla descrizione dei lavori già completati e di quelli in corso, da presentarsi presumibilmente entro il 2020. In primis verranno analizzati i vari interventi, realizzati per stralci, da un punto di vista tecnico-descrittivo e successivamente secondo una prospettiva economico gestionale. Verrà poi analizzato il percorso attraverso il quale il Ministero dei beni culturali e gli addetti ai lavori hanno deciso di investire nella valorizzazione della chiesa di Santa Margherita esplicando le motivazioni e i criteri che hanno portato alla scelta di un determinato progetto in funzione degli obiettivi preposti. Da ultimo si discuteranno le ricadute che il progetto di valorizzazione della chiesa potrà avere in termini di affluenza turistica e di entrate economiche per la città, e di vantaggi per i cittadini di Treviso.
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Pompili, Nicolò. "Conservazione e valorizzazione della chiesa di Santa Maria Nuova in Orciano (PU): eccellenza di scuola rinascimentale Toscana nelle Marche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tesi tratta la conservazione, il recupero e la valorizzazione della chiesa di Santa Maria Nuova di Orciano, una eccellenza di epoca rinascimentale toscana nelle Marche. Il portale attribuito al grande Raffaello, la chiesa opera dell’architetto fiorentino Baccio Pontelli e la torre malatestiana completata dal Terzi, senza dimenticare i pregevoli stucchi del Brandani all’interno di essa, fanno di questa opera un gioiello di inestimabile valore. Per questo il lavoro mira alla conservazione di tutte le parti della chiesa, sia esterne che interne, e al recupero e consolidamento della copertura, della torre e della vela campanaria al fine di salvaguardare la vita dell’opera e l’incolumità di chi ne usufruisce. L’attento lavoro di rilievo architettonico, la grande ricerca storica e lo studio metrologico e dimensionale del manufatto sono le basi fondamentali per procedere alla corretta progettazione tecnica che ha come scopo, appunto, la conservazione e la valorizzazione di un monumento storico tanto importante.
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BRUSCHI, GRETA. "Il calcestruzzo armato nel restauro architettonico in Italia : l'opera di Ferdinando Forlati tra le due guerre." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/11578/278691.

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Terenzi, Filippo. "Palazzo ducale di Sassuolo:unicum monumentale e paesaggistico. Prospettive per il restauro dei giardini e la valorizzazione del polo museale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
La tesi si propone l’obbiettivo di esporre una proposta progettuale e di valorizzazione sia monumentale che paesaggistica del complesso Palazzo Ducale di Sassuolo, rispettivamente del prospetto meridionale che si affaccia sul giardino e parco ducale. Il progetto della Delizia di Sassuolo, coordinato dal RUP Emanuela Storchi, Funzionario Architetto presso Soprintendenza, Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, è all’interno di un piano ancora più vasto chiamato ‘’Ducato Estense’’ promosso dal MiBACT e ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio compreso tra Emilia–Romagna e Garfagnana. A seguito della progressiva “erosione” del parco dovuta all’urbanizzazione ed industrializzazione del territorio, dopo una lunga parentesi novecentesca di gestione da parte prima del salumificio Bellentani, e poi da parte dell’Accademia Militare di Modena, che per l’esercizio delle proprie attività evidentemente ne precludeva l’accesso al pubblico, il complesso necessitava di diffusi interventi di restauro conservativo. La proposta, è l’obbiettivo di ampliare il percorso di visita nella manica meridionale del Palazzo e di restituire alla fruizione dei visitatori il fronte Sud, ripristinando il collegamento fisico oltre che visivo, che dal Cortile d’Onore attraverso i fornici, (attualmente tamponati e chiusi con infissi di recente fattura) permetteva di raggiungere la quota del parterre attraverso un sistema di terrazze e percorsi esterni e di traguardare dal palazzo Ducale, la Villa Belvedere mediante la concretizzazione del cannocchiale visivo costituito dal filare di pioppi. Il progetto dell’allestimento museografico si è avvalso dello studio di importanti esperienze analoghe italiane degli anni 50’, che rappresentano la lezione di metodo valida ancora oggi.
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Galeotti, Claudia. "Il "Palatium Novum" in Imola: Valorizzazione, restauro e miglioramento sismico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
L’oggetto della tesi è la parte del Palazzo Comunale di Imola detta Palazzo Nuovo. L’intendo è quello di promuovere una serie di interventi volti alla valorizzazione del palazzo, all'adeguamento normativo e al miglioramento sismico della struttura. Nella produzione della tesi si sono quindi succedute varie fasi partendo dalla ricerca storica che ha interessato l’intero Palazzo Comunale. Si è poi proseguito con analisi tematiche mirate a determinare le caratteristiche meccaniche, geometriche e tipologiche della fabbrica. Sono stati valutati gli orizzontamenti, gli allineamenti murari, l’IQM, l’IQCM. Parallelamente è stato individuato il quadro fessurativo delle strutture e il degrado delle superfici. È stato poi elaborato un progetto delle campagna di indagini diagnostiche prima di svolgere l’analisi del comportamento sismico e la valutazione dei cinematismi attivabili. In conclusione è stata elaborata una proposta di progetto che permette l’adeguamento dell’edificio alla normativa vigente e gli interventi per migliorarne il comportamento sismico.
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Mariani, Vanessa. "Trattamenti autopulenti a base di nano-biossido di titanio per le superfici lapidee del patrimonio architettonico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L’inquinamento ambientale è una delle principali cause di degrado del patrimonio architettonico, soprattutto in ambito urbano, e negli ultimi decenni ha notevolmente accelerato il processo di deterioramento delle superfici lapidee. Al fine di ridurre la frequenza degli interventi di pulitura e restauro e minimizzarne i danni, la ricerca scientifica si è dedicata allo sviluppo di trattamenti innovativi. L’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di fare il punto sulle conoscenze sinora raggiunte sui trattamenti autopulenti a base di nano-biossido di titanio e le applicazioni nel campo del restauro del patrimonio architettonico, mettendo in luce le potenzialità ma anche i problemi ancora irrisolti. Dopo una disamina delle principali caratteristiche e applicazioni del biossido di titanio, sono state esaminate diverse pubblicazioni, inerenti le sperimentazioni condotte negli ultimi decenni, circa i trattamenti autopulenti a base di nano-biossido di titanio da applicare sulle superfici lapidee del patrimonio architettonico. Sono state valutate anche le applicazioni in campo reale ed i possibili rischi legati all’uso delle nano-particelle sia per l’ambiente che per la salute.
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Masi, Margherita, Marta Ronzoni, and Marco Barzanti. "Il complesso monumentale di Canossa: studi e proposte per il consolidamento delle rovine del castello e la valorizzazione del suo contesto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La presente tesi si pone come obiettivo lo studio e la valorizzazione del complesso monumentale di Canossa, scena di importanti avvenimenti durante lo scontro politico della ‘lotta per le investiture’ tra Papato e Sacro Romano Impero. Il lungo periodo di studio della documentazione di archivio, condotto parallelamente alle diverse campagne di rilievo che hanno coinvolto la totalità della rupe e le rovine del castello, ha portato all’elaborazione di un quadro conoscitivo sviluppato in più ambiti. L’analisi maturata ha permesso di porre le basi per una proposta progettuale accorta e consapevole volta a valorizzare l’intorno della rupe e a consolidare gli antichi ruderi. Partendo dal contesto territoriale e paesaggistico in cui la rupe e il castello sono inseriti e tenendo conto della forte valenza storica del sito, il progetto intende esprimere la volontà di creare un nuovo sistema di percorrenze fruibile e di chiara lettura. Inoltre, le ipotesi di intervento per il consolidamento dei resti hanno l’obiettivo di rendere possibile la conservazione della materia storica per tramandare il manufatto e il suo forte valore identitario.
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Books on the topic "RESTAURO ARCHITETTONICO E MONUMENTALE"

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1959-, Musso Stefano, ed. Tecniche di restauro architettonico. Torino: UTET, 2003.

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Lisa, Accurti, ed. Complementi di restauro architettonico. Torino: CELID, 2001.

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A, Pugliano, ed. Progettare il restauro architettonico. Roma: Carocci, 2007.

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4

Costantini, Marta Cuoghi, and Luisa Masetti Bitelli. Ripristino architettonico: Restauro o restaurazione? Fiesole, FI: Nardini, 1999.

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5

Restauro architettonico: Esempi a confronto. Roma: M.e. architectural book and review, 2012.

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6

Benvenuto, Edoardo. Restauro architettonico--il tema strutturale. Trento [Italy]: Comitato Giuseppe Gerola, 1994.

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7

Amedeo, Bellini, and Comitato Giuseppe Gerola, eds. Restauro architettonico: Il tema dell'uso. Trento: Comitato Giuseppe Gerola, 1990.

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8

Ordine degli architetti della provincia di Ravenna, ed. Restauro architettonico: Cultura e metodi. Ravenna [Italy]: Essegi, 2000.

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9

Restauro architettonico a Roma nell'Ottocento. Roma: Bonsignori, 2007.

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10

Boscarino, Salvatore. Sul restauro architettonico: Saggi e note. Milano: FrancoAngeli, 1999.

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Conference papers on the topic "RESTAURO ARCHITETTONICO E MONUMENTALE"

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Bonifacio, Antonio. "La Real Cittadella di Messina. Approccio architettonico alle preesistenze e restauro." In FORTMED2015 - International Conference on Modern Age Fortifications of the Western Mediterranean coast. Editorial Universitat Politècnica de València, 2015. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2015.2015.1721.

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2

Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Abstract:
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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