Academic literature on the topic 'Resincronizzazione cardiaca'

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Journal articles on the topic "Resincronizzazione cardiaca"

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Mele, Donato, Luigi Ascione, Pio Caso, Vincenzo Manuppelli, Alfonso R. Martiniello, and Carmelo Nipote. "Ruolo attuale dell’ecocardiografia nella terapia di resincronizzazione cardiaca." Journal of Cardiovascular Echography 21, no. 4 (December 2011): 166–78. http://dx.doi.org/10.1016/j.jcecho.2011.09.006.

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Curnis, A., Francesca Caprari, G. Mascioli, L. Bontempi, A. Scivales, F. Bianchetti, S. Nodari, and L. dei Cas. "Valutazione economica della resincronizzazione cardiaca nei pazienti affetti da scompenso cardiaco moderato-avanzato." PharmacoEconomics Italian Research Articles 5, no. 1 (March 2003): 11–22. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320600.

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Giovinazzo, Stefano, Agosti, Sergio, and Casalino, Laura. "“Dalla dispnea alla resincronizzazione cardiaca”: i risultati di una Survey sullo scompenso cardiaco condotta da ARCA Liguria." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (September 1, 2018): 139. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2018-2-7.

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Dissertations / Theses on the topic "Resincronizzazione cardiaca"

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Valzania, Cinzia <1975&gt. "La terapia elettrica di resincronizzazione cardiaca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/838/1/Tesi_Valzania_Cinzia.pdf.

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Valzania, Cinzia <1975&gt. "La terapia elettrica di resincronizzazione cardiaca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/838/.

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Ziacchi, Matteo <1977&gt. "Strategie di personalizzazione della terapia di resincronizzazione cardiaca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5332/1/Ziacchi_Matteo_tesi.pdf.

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Abstract:
Solo il 60% dei candidati alla resincronizzazione cardiaca risponde in termini di rimodellamento ventricolare inverso che è il più forte predittore di riduzione della mortalità e delle ospedalizzazioni. Due cause possibili della mancata risposta sono la programmazione del dispositivo e i limiti dell’ approccio transvenoso. Nel corso degli anni di dottorato ho effettuato tre studi per ridurre il numero di non responder. Il primo studio valuta il ritardo interventricolare. Al fine di ottimizzare le risorse e fornire un reale beneficio per il paziente ho ricercato la presenza di predittori di ritardo interventricolare diverso dal simultaneo, impostato nella programmazione di base. L'unico predittore è risultato essere l’ intervallo QRS> 160 ms, quindi ho proposto una flow chart per ottimizzare solo i pazienti che avranno nella programmazione ottimale un intervallo interventricolare non simultaneo. Il secondo lavoro valuta la fissazione attiva del ventricolo sinistro con stent. I dislocamenti, la soglia alta di stimolazione del miocardio e la stimolazione del nervo frenico sono tre problematiche che limitano la stimolazione biventricolare. Abbiamo analizzato più di 200 angiografie per vedere le condizioni anatomiche predisponenti la dislocazione del catetere. Prospetticamente abbiamo deciso di utilizzare uno stent per fissare attivamente il catetere ventricolare sinistro in tutti i pazienti che presentavano le caratteristiche anatomiche favorenti la dislocazione. Non ci sono più state dislocazioni, c’è stata una migliore risposta in termini di rimodellamento ventricolare inverso e non ci sono state modifiche dei parametri elettrici del catetere. Il terzo lavoro ha valutato sicurezza ed efficacia della stimolazione endoventricolare sinistra. Abbiamo impiantato 26 pazienti giudicati non responder alla terapia di resincronizzazione cardiaca. La procedura è risultata sicura, il rischio di complicanze è simile alla stimolazione biventricolare classica, ed efficace nell’arrestare la disfunzione ventricolare sinistra e / o migliorare gli effetti clinici in un follow-up medio.
Only 60% of the candidates for biventricular pacing responds in terms of left ventricular reverse remodeling that appears to be the strongest predictor of reduction in hospitalizations and mortality. The causes of non-response are not clear, but they could be found in the setting of the device and in the limitations of transvenous approach. I studied three problems looking strategies tailoring therapy of cardiac re synchronization to reduce the number of patients non-responders. The first study evaluates the interventricular delay. In order to optimize resources and provide a real benefit to the patient I researched the presence of predictors of the interventricular delay different from simultaneous, set in the basic programming. The only predictor of interventricular delay is QRS interval >160ms, so I proposed a flow chart to optimize only those patients who have a range in programming optimal interventricular not simultaneous. The second paper evaluates the active fixation of left ventricular lead. The displacements, the high threshold of myocardial stimulation and stimulation of the phrenic nerve appear to be three major problems that limit the biventricular pacing. We analyzed more than 200 angiograms to see the anatomical conditions predisposing displacement. Prospectively we decided to use a stent for the establishment of active left ventricular lead in all patients presenting with the anatomical features favoring the displacement. The active fixation has eliminated the problem of dislocations, improved response in terms of reverse ventricular remodeling and did not alter the electrical parameters of the lead. The third work evaluates left ventricular endocardial pacing. We implanted 26 patients judged to be non-responders to cardiac resynchronization therapy. The procedure was safe having a risk of complications at all comparable to classic biventricular pacing and effective in arresting the degeneration of heart failure and / or improve the clinical effects in the midterm follow-up.
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Ziacchi, Matteo <1977&gt. "Strategie di personalizzazione della terapia di resincronizzazione cardiaca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5332/.

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Abstract:
Solo il 60% dei candidati alla resincronizzazione cardiaca risponde in termini di rimodellamento ventricolare inverso che è il più forte predittore di riduzione della mortalità e delle ospedalizzazioni. Due cause possibili della mancata risposta sono la programmazione del dispositivo e i limiti dell’ approccio transvenoso. Nel corso degli anni di dottorato ho effettuato tre studi per ridurre il numero di non responder. Il primo studio valuta il ritardo interventricolare. Al fine di ottimizzare le risorse e fornire un reale beneficio per il paziente ho ricercato la presenza di predittori di ritardo interventricolare diverso dal simultaneo, impostato nella programmazione di base. L'unico predittore è risultato essere l’ intervallo QRS> 160 ms, quindi ho proposto una flow chart per ottimizzare solo i pazienti che avranno nella programmazione ottimale un intervallo interventricolare non simultaneo. Il secondo lavoro valuta la fissazione attiva del ventricolo sinistro con stent. I dislocamenti, la soglia alta di stimolazione del miocardio e la stimolazione del nervo frenico sono tre problematiche che limitano la stimolazione biventricolare. Abbiamo analizzato più di 200 angiografie per vedere le condizioni anatomiche predisponenti la dislocazione del catetere. Prospetticamente abbiamo deciso di utilizzare uno stent per fissare attivamente il catetere ventricolare sinistro in tutti i pazienti che presentavano le caratteristiche anatomiche favorenti la dislocazione. Non ci sono più state dislocazioni, c’è stata una migliore risposta in termini di rimodellamento ventricolare inverso e non ci sono state modifiche dei parametri elettrici del catetere. Il terzo lavoro ha valutato sicurezza ed efficacia della stimolazione endoventricolare sinistra. Abbiamo impiantato 26 pazienti giudicati non responder alla terapia di resincronizzazione cardiaca. La procedura è risultata sicura, il rischio di complicanze è simile alla stimolazione biventricolare classica, ed efficace nell’arrestare la disfunzione ventricolare sinistra e / o migliorare gli effetti clinici in un follow-up medio.
Only 60% of the candidates for biventricular pacing responds in terms of left ventricular reverse remodeling that appears to be the strongest predictor of reduction in hospitalizations and mortality. The causes of non-response are not clear, but they could be found in the setting of the device and in the limitations of transvenous approach. I studied three problems looking strategies tailoring therapy of cardiac re synchronization to reduce the number of patients non-responders. The first study evaluates the interventricular delay. In order to optimize resources and provide a real benefit to the patient I researched the presence of predictors of the interventricular delay different from simultaneous, set in the basic programming. The only predictor of interventricular delay is QRS interval >160ms, so I proposed a flow chart to optimize only those patients who have a range in programming optimal interventricular not simultaneous. The second paper evaluates the active fixation of left ventricular lead. The displacements, the high threshold of myocardial stimulation and stimulation of the phrenic nerve appear to be three major problems that limit the biventricular pacing. We analyzed more than 200 angiograms to see the anatomical conditions predisposing displacement. Prospectively we decided to use a stent for the establishment of active left ventricular lead in all patients presenting with the anatomical features favoring the displacement. The active fixation has eliminated the problem of dislocations, improved response in terms of reverse ventricular remodeling and did not alter the electrical parameters of the lead. The third work evaluates left ventricular endocardial pacing. We implanted 26 patients judged to be non-responders to cardiac resynchronization therapy. The procedure was safe having a risk of complications at all comparable to classic biventricular pacing and effective in arresting the degeneration of heart failure and / or improve the clinical effects in the midterm follow-up.
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Ripa, Ilaria. "La resincronizzazione cardiaca: indicazioni terapeutiche, punti di attenzione e criticità." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L'insufficienza cardiaca è una malattia che danneggia il 2-3% della popolazione generale colpendo maggiormente i soggetti con età superiore a 65 anni e costituisce una delle principali cause di mortalità e ospedalizzazione.Negli ultimi tempi si è assistito ad un'allungamento dell'età media di vita e per questo si suppone un forte incremento della malattia.Tuttavia esistono varie terapie per far fronte a questo problema.Quella che negli anni è risultata essere la più efficace è la Terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT).La CRT prevede l’uso di un dispositivo impiantabile in grado di stimolare simultaneamente i ventricoli e quindi capace di correggere la dissincronia.Questo trattamento è risultato essere molto efficace,tuttavia circa un terzo della popolazione non risulta trarne alcun beneficio.Molteplici studi si sono occupati di investigare questa mancata risposta.Questi sono stati condotti con lo scopo di chiarire quali potessero essere le condizioni per ottimizzare gli esiti.Uno di questi studi,chiamato progetto Trajectories,si è concentrato sulla ricostruzione della traiettoria 3D dell'elettrodo in CS durante i diversi cicli cardiaci.Lo scopo di questo studio è stato quello di sviluppare un metodo per misurare la posizione dinamica dell'elettrodo in CS e di testarlo confrontando la sua posizione all'impianto con quella a 6 mesi,utilizzando la fluoroscopia.Mediante questa indagine è emerso essere di fondamentale importanza il corretto posizionamento dell'elettrodo il quale,essendo mobile,potrebbe essere soggetto a disclocazioni che possono modificare l'esito favorevole della terapia.Inoltre si è anche dedotto che,per ottimizzare la performance,è necessaria una corretta stimolazione biventricolare che può venir meno in presenza di tessuto cicatriziale.Infine,individuare una forma della traiettoria più regolare nel momento dell’inizio della stimolazione potrebbe essere una condizione predittiva della risposta alla CRT,che sarà definita 6 mesi dopo l’impianto.
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Bertini, Matteo <1976&gt. "Resincronizzazione cardiaca: razionale, selezione dei pazienti ed ottimizzazinone della terapia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2648/1/BERTINI.MATTEO.TESI.pdf.

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Bertini, Matteo <1976&gt. "Resincronizzazione cardiaca: razionale, selezione dei pazienti ed ottimizzazinone della terapia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2648/.

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PADELETTI, MARGHERITA. "Stimolazione simultanea del fascio di His e del ventricolo sinistro per una ottimale terapia di resincronizzazione cardiaca: valutazione emodinamica con le curve pressione-volume in acuto." Doctoral thesis, Università di Siena, 2017. http://hdl.handle.net/11365/1009239.

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Abstract:
Background—Previous studies have investigated the role of intrinsic conduction in optimizing cardiac resynchronization therapy. We investigated the role of fusing pacing-induced activation and intrinsic conduction in cardiac resynchronization therapy by evaluating the acute hemodynamic effects of simultaneous His-bundle (HIS) and left ventricular (LV) pacing. Methods and Results—We studied 11 patients with systolic heart failure and left bundle-branch block scheduled for cardiac resynchronization therapy implantation. On implantation, LV pressure–volume data were determined via conductance catheter. Standard leads were placed in the right atrium, at the right ventricular apex, and in a coronary vein. An additional electrode was temporarily positioned in the HIS. The following pacing configurations were systematically assessed: standard biventricular (right ventricular apex+LV), LV-only, HIS, simultaneous HIS and LV (HIS+LV). Each configuration was compared with the AAI mode at multiple atrioventricular delays (AVD). In comparison with the AAI, right ventricular apex+LV and LV-only pacing resulted in improved stroke volume (85±32 mL and 86±33 mL versus 58±23 mL; P<0.001), stroke work, maximum pressure derivative, and systolic dyssynchrony at individually optimized AVD. The optimal AVD was close to the P-H interval in the majority of patients. By contrast, HIS-LV pacing improved hemodynamic indexes at all AVD (stroke volume >76 mL at all fixed intervals and 88±31 mL at optimal interval; all P<0.001). Conclusions—Standard right ventricular apex+LV and LV-only pacing enhanced systolic function and LV synchrony at individually optimized AVD close to the measured intrinsic P-H interval. By contrast, HIS+LV pacing yielded improvements, regardless of AVD setting. These findings support the hypothesis of the crucial role of intrinsic right ventricular conduction in optimal cardiac resynchronization therapy delivery
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Schena, Patrizia. "Valutazione dell'efficacia dell'elettrocatetere ventricolare sinistro quadripolare nella terapia di resincronizzazione cardiaca." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3478/.

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Abstract:
La terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) si è imposta negli ultimi dieci anni come l'alternativa migliore all'approccio farmacologico primario nella cura allo scompenso cardiaco: la stimolazione biventricolare utilizzando un elettrocatetere in ventricolo sinistro si è infatti rivelata uno dei metodi più efficaci per migliorare la dissincronia ventricolare negli stadi più avanzati anche nei pazienti che necessitano di una stimolazione continua e permanente come coloro che sono stati sottoposti ad ablazione del nodo AV. Esistono diversi punti irrisolti su cui la ricerca sta ancora lavorando per poter ottimizzare questa terapia, in particolar modo la percentuale (circa il 25-30%) dei pazienti in cui non si registrano miglioramenti dovuti alla terapia. Questa tesi, proposta dall'azienda St.Jude Medical Inc., segue la costruzione di un registro osservazionale per poter valutare l'efficacia della tecnologia quadripolare di ultima generazione. Dai dati emersi, la possibilità di programmare dieci diversi vettori di stimolazione contro i tre offerti dagli attuali dispositivi bipolari permette una maggiore libertà nel posizionamento dell'elettrocatetere ventricolare sinistro e una più semplice gestione delle complicanze come la stimolazione del nervo frenico (PNS), oltre a strutturare una terapia più specifica a seconda della risposta del paziente; inoltre la tecnologia quadripolare ha evidenziato migliori prestazioni in sede di impianto – tempi minori, più percentuali di successo e maggiori possibilità di posizionamento del catetere in zona ottimale con buoni valori di soglia – e meno interventi in seguito a complicanze. Il miglioramento della percentuale dei responder non è stato particolarmente significativo e necessita di ulteriori studi, ma è comunque incoraggiante e mostra che un numero più alto di configurazioni di stimolazione può essere una soluzione ottimale per la ricerca di una cura personalizzata, specialmente verso quei pazienti che durante l'impianto verrebbero esclusi per mancanza di stimolazioni corrette e possono, in questo modo, rientrare nella terapia fin dall'inizio.
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Di, Giacomo Susanna. "Valutazione dell'efficacia clinica della terapia di resincronizzazione cardiaca con cateteri quadripolari mediante deep learning." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16311/.

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Abstract:
La terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) si è dimostrata essere il metodo più efficiente e adeguato nel trattamento di pazienti affetti da insufficienza cardiaca caratterizzata da asincronia ventricolare. Essa consiste in una stimolazione biventricolare mediante pacemaker o defibrillatore impiantabili finalizzata ad aiutare i due ventricoli a pulsare in sincronia. Nonostante i benefici, circa il 30% dei pazienti risulta non responder. Uno dei problemi è l’ottimizzazione del posizionamento dell’elettrocatetere per ventricolo sinistro nel seno coronarico, fattore critico per la riuscita della terapia. Questo lavoro di tesi si concentra sul secondo obiettivo dello studio TRAJECTORIES avviato dal gruppo Corsi et al., ovvero l’analisi delle traiettorie 3D degli elettrodi in cateteri quadripolari per ventricolo sinistro, per valutare se le loro variazioni possano guidare nella selezione della definitiva configurazione di pacing tra quelle possibili. Al fine di individuare gli elettrodi che con più probabilità determineranno una risposta alla terapia di resincronizzazione cardiaca, si sono confrontate le traiettorie pre-accensione (T-1) e post-accensione (T0) del dispositivo di tutti gli elettrodi che sono stati stimolati, utilizzando una metodica che prevede tre fasi: estrazione delle coordinate dei quattro elettrodi mediante segmentazione semantica con rete neurale; ricostruzione tridimensionale delle traiettorie di ogni elettrodo a T-1 e T0; estrazione dei parametri geometrici che descrivono le traiettorie e confronto tra T-1 e T0, in base al quale, per ogni elettrodo stimolato, si potrà classificare il paziente come responder o non responder. In particolare, il parametro indicativo di una risposta o meno alla terapia di resincronizzazione è la variazione percentuale del rapporto tra i due valori singolari, parametri che indicano come la traiettoria sia distribuita lungo le tre direzioni principali.
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