Academic literature on the topic 'Reputazione aziendale'

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Journal articles on the topic "Reputazione aziendale"

1

Tavoletti, Ernesto. "Un'alternativa alla retorica della dimensione aziendale e degli IDE: sistemi agro-alimentari sostenibili di PMI ed internazionalizzazione endogena per mezzo delle indicazioni geografiche." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (January 2021): 27–42. http://dx.doi.org/10.3280/aim2018-002003.

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Abstract:
Le indicazioni geografiche (IG) fanno riferimento a prodotti con speciali caratteristiche, qualità o reputazione riconducibili all'origine geografica, e sono proprietà intellettuali. Sono, quindi, per loro natura uno strumento di marketing e di tutela della denominazione, ed hanno il potenziale per innescare un circolo virtuoso di sviluppo economico locale endogeno, coinvolgendo tutti gli stakeholder territoriali. Offrono un'alternativa alla retorica della dimensione aziendale e degli investimenti diretti esteri. La sostenibilità economica è una pregiudiziale a tutto questo e il multiple case study Fao di Vandecandelaere et al. (2018) aggiunge un modello ed una generalizzazione analitica alle meta-analisi quantitative esistenti, che già evidenziano il contributo positivo delle IG alla sicurezza alimentare, ai prezzi, ai redditi dei produttori e alle quantità prodotte. La raccomandazione di policy principale è quella di promuovere le IG a livello globale perché, lungi dall'essere strumenti protezionistici, favoriscono lo sviluppo di sistemi di produzione alimentari endogeni, sostenibili e resilienti, capaci di contribuire allo sviluppo economico ed imprenditoriale locale, oltre che alla sicurezza e alla qualità alimentare.
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2

Di Taranto, Enrico. "Il co-branding nell'industria alberghiera: un caso di studio." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 247–63. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002003.

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Abstract:
Il presente lavoro si colloca all'interno del filone di studi che approfondisce le potenzialitŕ e i rischi degli accordi di co-branding nel settore turistico-alberghiero. La formazione di tali accordi č generalmente finalizzata ad allargare il raggio d'azione delle marche coinvolte, ad incrementarne la reputazione al fine di entrare in nuovi mercati, comprendere e presidiare nuove frontiere tecnologiche, ridurre i costi attraverso le economie di scala e/o di condivisione nonché rinnovare l'immagine aziendale (Collesei e Checchinato, 2007; Busacca e Bertoli, 2006). Se fino ad anni relativamente recenti tali accordi hanno riguardato soprattutto le relazioni di tipo verticale e orizzontale, negli ultimi tempi sono andati invece acquisendo rilevanza gli accordi di tipo laterale, in cui la relazione per la condivisione della marca s'instaura fra imprese che operano in settori merceologici differenti: i partner sono cioč aziende che, pur collaborando in alcune attivitŕ, mantengono la propria vocazione a competere in ambiti distinti (Bertoli, 1995; Della Corte e Sciarelli, 2003). In particolare, obiettivo del lavoro sarŕ quello di presentare una iniziativa di cobranding laterale sviluppata da due imprese di grande tradizione e operanti in settori differenziati: l'Hotel "Il San Pietro" di Positano - tra gli alberghi piů prestigiosi al mondo - e la Ceramica Stingo - antica manifattura di maioliche artistiche protagonista del panorama proto-industriale dell'area napoletana. Due imprese, dunque, lontane per settore di attivitŕ, ma vicine per allure, tradizione e qualitŕ, hanno dato vita ad una efficace simbiosi che testimonia come marchi di eccellenza possano interagire, potenziarsi a vicenda e, per quanto riguarda il settore turistico, rappresentare un peculiare fattore di attrattivitŕ di cui l'impresa ricettiva deve dotarsi per posizionarsi in una situazione di vantaggio rispetto ai concorrenti.
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3

Laurenti, Andrea, Luca Orlandi, and Mauro Panebianco. "Un nuovo ruolo per funzioni di controllo interno in azienda: il modello della Compliance integrata." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 593–612. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003010.

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Abstract:
Negli ultimi anni, l'evoluzione della normativa e la crescente complessitŕ dei prodotti di risparmio gestito hanno richiesto agli intermediari finanziari un maggiore sforzo nel presidio del rischio regolamentare e di conformitŕ, spingendoli ad istituire una funzione "permanente, efficace e indipendente" di Compliance, che sia adeguatamente integrata con la struttura di governance e le strutture di controllo tradizionali (Internal Audit e Risk management). La recente fase di crisi del risparmio gestito, dovuta alla perdita di fiducia da parte del risparmiatore ed all'esposizione alla concorrenza dei prodotti bancari ed assicurativi, sta spingendo le societŕ di gestione del risparmio verso una rinnovata attenzione alle esigenze degli stakeholder, che richiedono una maggiore tutela e piů elevati livelli di performance. Questi due elementi, ovvero l'evoluzione del quadro normativo in materia di modelli di controllo ed i rapporti con gli stakeholder intesi come l'universo dei clienti, dei dipendenti e della societŕ piů in generale, disegnano un nuovo scenario, nel quale la funzione di Compliance integrata diventa la guida imprescindibile nella catena del valore aziendale e nella gestione dei cambiamenti verso la riaffermazione del proprio brand, la tutela dei clienti ed il recupero della loro fiducia. Stiamo infatti assistendo ad una continua evoluzione dei sistemi di Governance, Risk e Compliance, che ha ormai reso obsoleto il modello tradizionale a favore di una visione di Compliance integrata ai processi operativi e di business, e quindi orientata alla creazione di valore, all'etica ed alla gestione dei rischi. La funzione di Compliance diventa in questo modo il mezzo piů efficace nella protezione contro il rischio reputazionale. Gli adeguamenti richiesti agli intermediari possono comportare oneri, ma non devono essere considerati solo come un obbligo stringente imposto dal Legislatore: portano infatti benefici tangibili e anche misurabili in termini di creazione di valore, fidelizzazione dei propri dipendenti e affermazione del brand sul mercato.
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4

Silva, Lilian Reis da. "Vantaggi della conformità e della gestione del rischio." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 13, 2021, 123–47. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/economia-aziendale/vantaggi-della-conformita.

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Abstract:
La conformità è un programma che mira a proteggere le organizzazioni dal verificarsi di frodi finanziarie, corruzione, comportamenti e/o comportamenti inappropriati dei dipendenti ad esse collegati, prevenendo che la loro buona reputazione e solidità finanziaria vengano compromesse. È uno strumento il cui scopo è stabilire regole, standard e linee guida per i processi interni all'interno delle organizzazioni. È stato sviluppato negli Stati Uniti nel 1970 e le sue pratiche sono state trasformate in un istituto legale, attraverso l'emanazione della legge pionieristica FCPA (Foreign Corrupt Pratices Act), motivata dal caso Watergate, che ha coinvolto l'allora presidente Richard Nixon e membri del suo governo, pagando tangenti in ricerca a favore della sua rielezione. In questo contesto, questo articolo ha come domanda guida: come collaborano i vantaggi offerti dal programma di conformità e Gestione del rischio per ridurre i rischi di frode, atti illeciti e corruzione all'interno delle organizzazioni? L'obiettivo di questo studio era presentare i benefici forniti dall'adozione del programma di conformità e Gestione del rischio nelle aziende pubbliche e private, nei loro processi interni e nelle relazioni con il loro segmento di attività, e come collaborano per mitigare le frodi. La ricerca bibliografica è stata adottata come metodologia, discutendo i benefici causati dai programmi di prevenzione delle frodi. È stato riscontrato che i programmi di conformità e di gestione del rischio apportano benefici effettivi di protezione del rischio, mitigando le frodi e la corruzione, insieme a nuove soluzioni di governance delle tecnologie dell'informazione (IT), come la governance aziendale, la gestione del rischio e la conformità (EGRC).
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Dissertations / Theses on the topic "Reputazione aziendale"

1

Semeraro, Greta <1992&gt. "Sentiment Analysis e reputazione online. Il caso dell'hotellerie veneziana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12684.

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Abstract:
Dai primi anni 2000, con lo sviluppo esponenziale del Web e dei social media, è stata prodotta una enorme mole di dati testuali in formato digitale. Questi contenuti di tipo user generated, vengono prodotti ogni giorno da milioni di utenti provenienti da tutto il mondo e riguardano i più svariati argomenti. Il Web si è quindi rapidamente trasformato in una vera e propria miniera di informazioni preziose per molti soggetti, in primo luogo per le aziende che possono capire cosa i consumatori pensano dei prodotti e servizi offerti. Nel settore dell’hospitality hanno acquistato un’importanza sempre maggiore i social media e le piattaforme in cui gli ospiti possono recensire il servizio offerto da ristoranti e strutture alberghiere in base alle loro esperienze. Spesso però il numero di commenti e recensioni è molto elevato, tanto da rendere dispendioso per il management in termini di tempi e costi il monitoraggio di tutti i contenuti prodotti dagli utenti. Per utilizzare tutte queste informazioni sono state implementate diverse tecniche automatizzate in grado di studiare grandissime quantità di dati in formato testuale. Una di queste è la sentiment analysis, che studia la polarità dei testi digitali assegnando un punteggio ad ogni lemma che li compone. Questo studio analizza la percezione dell’offerta alberghiera veneziana attraverso lo studio delle recensioni lasciate su Tripadvisor dagli ospiti delle strutture.
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2

Conte, Francesca. "Il ruolo del Chief Executive Officer (CEO) ai fini della corporate communication e della reputazione aziendale." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1856.

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Abstract:
2012-2013
Il lavoro di tesi si pone l’obiettivo di analizzare il ruolo del Chief Executive Officer (CEO) nella corporate communication e il grado di coinvolgimento di tale soggetto nella gestione della reputazione aziendale attraverso le opinioni e le attività degli amministratori delegati delle aziende presenti nel contesto italiano. Inoltre, lo studio mira ad investigare la relazione esistente tra la corporate reputation e la CEO reputation. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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3

Santaniello, Rossella. "L’impatto reputazionale nelle società private in controllo pubblico: il caso dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2562.

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Abstract:
2014 - 2015
This thesis focused on the role and importance of corporate reputation within a peculiar type of enterprise, represented by public controlled societies, subject with a dual profile but of intense interest, especially following the entry into force on 23 September 2016 of Legislative Decree 19 August 2016, n. 175. In that regard, it should be noted that the term "private companies in public control" adopted as the title of this dissertation is deliberately improper. The correct locus is that of a "public-controlled company" but has been employed in order to evoke the broad formula adopted by the Italian legislator and ANAC in the Guidelines for the Implementation of Corruption and Transparency Prevention Regulations. The focus was on the Polygraphic Institute (IPZS), which, as is well-known, exclusively engages in important activities involving the primary interests of the State, from security to health protection, from anti-money laundering to the preparation of methodologies and tools for essential vigilance and control activities. The issue of corporate reputation for a firm’s success is widely accepted as a strategic, intangible asset capable of generating returns and competitive advantage. In the context of this conceptual framework, the thesis examines the process of measuring corporate reputation both from a multistakeholder perspective and from a perspective of Corruption and Trasparency Prevention Regulations adopted by IPZS. According to a stakeholder engagement approach, such actors can be classified on the basis of the extent/degree of interest nourished towards the organization – relational attitude –, with reference to the support provided to carrying out the firm’s activities, or to the role played by those part of the relational network. Therefore, from the perspective of the latter representing opportunities or threats and in consideration of attitudes which are either helpful or otherwise, potentially four sub-groups of stakeholders can be delineated. If the onus is on governance to create a balance between the needs of the various stakeholders in order to continue to produce and distribute wealth, a relevant issue in this study is that of the way to detect critical interlocutors (in terms of 5 relevance and number) from a corporate reputation perspective. The most evident advantage is that of proposing a theoretical model of analysis of corporate reputation providing precise indications of management and an operative measuring tool capable of grasping the different impressions perceived by the various stakeholders. [edited by Author]
XIV n.s.
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4

MORLACCHI, CHRISTIAN. "Processi di Isomorfismo Coercitivo e riflessi di progettazione organizzativa: uno studio del settore assicurativo italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/971.

Full text
Abstract:
I sistemi finanziari si sono sempre contraddistinti per la loro natura fiduciaria e il ruolo di sostegno alla stabilità dei mercati (Bianchi, 2002). Quanto affermato giustifica il verificarsi, in determinati contesti di mercato, di crisi economiche di portata straordinariamente ampia. Il legislatore italiano, quindi, al fine di favorire uno sviluppo controllato del settore, negli ultimi anni ha rivolto il focus della regolamentazione normativa verso l’individuazione e la prevenzione di diversi rischi tipici di settore, soprattutto quelli legati all'operatività e quelli di tipo legale e reputazionale. In questo contesto, la teoria dell’Isomorfismo coercitivo si colloca per comprendere quali siano i motivi di adeguamento delle organizzazioni a normative ai fini della legittimazione nei confronti dell’ambiente in cui operano. La ricerca si pone quindi l’obiettivo di indagare i riflessi organizzativi e di governance delle imprese di assicurazione, legati a un processo di isomorfismo coercitivo attraverso la teoria della dipendenza dalle risorse, in particolare quelle reputazionali.
Financial Services are always being recognized like robustness and trust institutions (Bianchi 2002). In fact they always give a fundamental contribute to the stability of economic and social environment. This fact in some conditions, like the present ones, has often created very large financial crisis. More than in the past Italian laws in the financial services, aim at prevent some risk like operational, compliance and reputational ones. The theory of Coercive Isomorphism aim at explains how the organizations try to legitimate themselves towards their social and economic environment. In this direction the study aim at analyzed how coercive isomorphism had influenced the organizational design in the Italian insurance sector. In order to explain this process I used the RBV (Resource Based View) theory to explain how reputation could be a very strategic resource to gain robustness and trust in financial institutions after the crisis, so I analyzed how organization build reputation trough the processes compliance to the new law.
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5

MORLACCHI, CHRISTIAN. "Processi di Isomorfismo Coercitivo e riflessi di progettazione organizzativa: uno studio del settore assicurativo italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/971.

Full text
Abstract:
I sistemi finanziari si sono sempre contraddistinti per la loro natura fiduciaria e il ruolo di sostegno alla stabilità dei mercati (Bianchi, 2002). Quanto affermato giustifica il verificarsi, in determinati contesti di mercato, di crisi economiche di portata straordinariamente ampia. Il legislatore italiano, quindi, al fine di favorire uno sviluppo controllato del settore, negli ultimi anni ha rivolto il focus della regolamentazione normativa verso l’individuazione e la prevenzione di diversi rischi tipici di settore, soprattutto quelli legati all'operatività e quelli di tipo legale e reputazionale. In questo contesto, la teoria dell’Isomorfismo coercitivo si colloca per comprendere quali siano i motivi di adeguamento delle organizzazioni a normative ai fini della legittimazione nei confronti dell’ambiente in cui operano. La ricerca si pone quindi l’obiettivo di indagare i riflessi organizzativi e di governance delle imprese di assicurazione, legati a un processo di isomorfismo coercitivo attraverso la teoria della dipendenza dalle risorse, in particolare quelle reputazionali.
Financial Services are always being recognized like robustness and trust institutions (Bianchi 2002). In fact they always give a fundamental contribute to the stability of economic and social environment. This fact in some conditions, like the present ones, has often created very large financial crisis. More than in the past Italian laws in the financial services, aim at prevent some risk like operational, compliance and reputational ones. The theory of Coercive Isomorphism aim at explains how the organizations try to legitimate themselves towards their social and economic environment. In this direction the study aim at analyzed how coercive isomorphism had influenced the organizational design in the Italian insurance sector. In order to explain this process I used the RBV (Resource Based View) theory to explain how reputation could be a very strategic resource to gain robustness and trust in financial institutions after the crisis, so I analyzed how organization build reputation trough the processes compliance to the new law.
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